#Il sound del mattino
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la-scigghiu · 8 months ago
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....dipendenza da meraviglie! 🦋
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sciatu · 10 months ago
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Ricotta del vicino di casa, cassatina con ricotta, sfogliatelle con ricotta, cannoli al cioccolato con ricotta, cannoli tradizionali.
Il clacson sgraziato e difettato di una vecchia punto mi attira verso il muretto che costeggia la strada di campagna su cui confina la casa. Mi affaccio oltre il muretto e vedo nella sua vecchia punto Stefano, il pastore che abita con gregge e famiglia più in alto su monte “A vuliti na ricotta?” “Cettu” “ Un chilu o menzu chilu?” “Menzu” “Accà, pigghiassi’ Mi passa un sacchettino di plastica trasparente caldo, in cui una forma di ricotta naviga nel siero da cui è nata “Quant’è?” “Du euri” Lo guardo sconcertato. Con due euro ti compri solo la fame. Pago e con gentilezza porto la ricotta in casa. La metto in un angolo della cucina coprendola con una tovaglia a quadrettoni bianchi e rossi. Gliela sistemo intorno con attenzione, come si fa con un neonato. Mangiamo. Il primo è un piatto di pasta con il pomodoro fresco dell’orto. Poi porto in tavola la ricotta. L’osserviamo con devozione sentendo il profumo di latte e il suo tepore. Ha un colore bianco-dorato ctipico della ricotta di pecora. Si taglia con un sospiro perché ha la consistenza di una nuvola e in bocca si scioglie lentamente. Nessuno parla. Il gusto cremoso e intenso, stordisce il pensare, l’immaginare, il paragonare. Non è ricotta, è il vento che semina gli arbusti sui monti, l’acqua di marzo che li trasforma in fiori, il passo lento delle pecore che seguono il suono del campanaccio sotto il sole della primavera e le nuvole grigie madri della pioggia che si inseguono nell’azzurro intenso del cielo. È un piacere soffice, come il grembo di una bambina, impalpabile come la schiuma del mare, fiabesco come un sogno al mattino. La ricotta fresca muta e si rinnova se la mangi con il caffè macinato, con il cioccolato, nei cannoli, nel ripieno dolce delle fraviole, con il miele o sulla pasta in bianco. Da sola, quando è fresca è una solista perfetta, da ammirare e gustare. È un bacio al senso di latte: soffice, caldo, gustoso, intenso. Come il latte è innocente, umile, semplice, pura. Un poema in un verso e con mille rime. Evoca le colline scoscese, i boschi infiniti, i ruscelli gioiosi, bianchissime nuvole in azzurrissimi cieli. Per questo ormai, l’evento del mattino, è ormai l’arrivo di Stefano e della sua scassatissima e polverosa punto, un prezioso forziere colmo di calde, tenere ricotte.
The awkward and defective horn of an old Punto attracts me towards the low wall that runs alongside the country road on which the house borders. I look over the wall and see Stefano in his old place, the shepherd who lives with his flock and family higher up the mountain “Do you want ricotta?” “Cettu” “Un chilu or menzu chilu?” “Menzu” “Accà, pigghiassi” He hands me a hot transparent plastic bag, in which a wheel of ricotta floats in the whey from which it was born "How much it is?" “Two euros” I look at him bewildered. With two euros you can only buy hunger. I pay and kindly bring the ricotta home. I put it in a corner of the kitchen, covering it with a red and white checkered tablecloth. I arrange it around him carefully, as one would do with a newborn. Let's eat. The first course is pasta with fresh tomatoes from the garden. Then I bring the ricotta to the table. We observe it with devotion, smelling the scent of milk and its warmth. It has a white-golden color typical of sheep's ricotta. It is cut with a sigh because it has the consistency of a cloud and slowly melts in the mouth. Nobody talks. The creamy and intense taste stuns thinking, imagining, comparing. It's not ricotta, it's the wind that sows the shrubs on the mountains, the March water that transforms them into flowers, the slow pace of the sheep that follow the sound of the cowbell under the spring sun and the gray clouds that give birth to the rain that they chase in the intense blue of the sky. It is a soft pleasure, like a child's womb, impalpable like sea foam, fairy-tale like a dream in the morning. Fresh ricotta changes and is renewed if you eat it with ground coffee, with chocolate, in cannoli, in the sweet filling of ravioles, with honey or on plain pasta. Alone, when it is fresh it is a perfect soloist, to be admired and enjoyed. It's a kiss with the feeling of milk: soft, warm, tasty, intense. Like milk she is innocent, humble, simple, pure. A poem in one verse and with a thousand rhymes. It evokes the steep hills, the endless woods, the joyful streams, very white clouds in very blue skies. For this reason, the morning event is now the arrival of Stefano and his battered and dusty car, a precious treasure chest full of warm, tender ricotta.
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lunamagicablu · 22 days ago
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Dove dorme la luna crescente e trascina via stelle luminose per portare un canto di luce che brilla da un cespuglio lì dove uccelli fulvi prendono il volo o screziati tra gli alberi boschivi respira nebbiosa la luce del mattino con suoni risveglianti di fate lì assonnati nelle loro preoccupazioni sognanti dicono addio alla notte, alle stelle che navigano veloci nella luce evanescente.
Ora spunta un altro giorno da questo luogo boschivo dolce con grigi muschiosi o pizzo di licheni stellati verdi le felci frondose si sveglieranno con piogge profumate, bagnate sulla corteccia cedri incenso vanno alla deriva e turbinano dolce, l'aria di fumo finché ahimè il sole, così brillante, esce da dietro un mantello nuvoloso e scompare ancora una volta l'alba che parlava dolcemente. CA Guilfoyle *************** Where sleeps the crescent moon and drifts bright stars away to bring a song of light glowing from a thicket there where tawny birds take flight or dappled in the wooded trees foggy breathes the morning light with rousing sounds of faeries there drowsy in their dreaming cares they bid farewell unto the night, to stars that sail swift into the evanescent light.
Now springs another day from this woodland place soft with mossy grays or starry lichen lace green the leafy ferns will wake with scented rains, wet upon the bark incense cedars drift and swirl sweet, the air of smoke until alas the sun, so brilliant comes from behind a clouded cloak and disappears once more the dawn that softly spoke. CA Guilfoyle 
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personal-reporter · 1 year ago
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I grandi marchi: Mtv
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Il canale simbolo degli anni Ottanta, con i suoi videoclip... La storia di Mtv iniziò nel 1977, quando la Warner Cable creò il primo sistema di tv via cavo, Qbue, che offriva una selezione di canali tematici tra cui Sight on sound, rete televisiva musicale sui dietro le quinte dei concerti e programmi televisivi. Ma la vera Mtv nacque da una felice intuizione dal produttore esecutivo Robert W. Pittman e venne lanciata il 1 Agosto 1981 alle 12.01 con John Lack  che diceva "Ladies and Gentlemen...Rock n' roll..". Le prime immagini trasmesse dalla rete furono quelle del'Apollo 11 che atterrà sulla luna e il primo video mandato in onda fu quello dei The Buggles Video Killed the Radio Star, mentre il secondo  era You Better Run di Pat Benatar. Dopo l’ideazione della top 40 delle radio, in cui ogni video veniva introdotto da un uomo o una donna e in seguito lanciato, si sviluppò la figura del Vj, con l’arrivo di Nina Blackwood, Mark Goodman, Alan Hunter, e Martha Quinn. I primi video della programmazione di Mtv erano spesso clip di concerti o promozionali e potevano essere trovati da qualunque fonte, così un gran numero di band e cantanti furono trasformati in nomi importanti come Van Halen, The Police, The Cars, Eurythmic, Bon Jovi, Duran Duran, RATT, Deff Leppard, Culture Du e i Kiss fecero la loro prima comparsa senza trucco sula rete nel 1993. Nel 1983 Mtv mandò in onda il videoclip Billie Jean di Mickael Jackson, considerato il primo video di un artista di colore trasmesso dalla rete e un anno dopo trasmise la prima edizione degli Mtv video music awards, creati come una risposta ai Grammy Awards. Dopo il grande successo Mtv si diffuse in tutto il mondo finendo in Europa, Australia, America Latina e Asia. Tra il 1987 e il 1989 l'edizione europea di Mtv fu prodotta a Amsterdam, mentre nel 1989 la sede principale venne  spostata a Londra, ma in Italia era visibile solo tramite il satellite Astra. Nel 1995 Mtv  Networks Europe firmò un accordo con Tele+ per trasmettere in chiaro a livello nazionale il suo segnale sulle frequenze di Tele+3. Dal 21 giugno 1995 l'edizione europea di Mtv divenne visibile per tredici ore al giorno in tutta Italia, dalle 13 alle 19 e dalle 00 fino alle 7 del mattino. Ma una legge impedì a Tele+3 di trasmettere per tredici ore al giorno e i nuovi orari furono dalle 14 alle 19 e da mezzanotte alle 2 di notte. Il 1°settembre 1997 nacque ufficialmente l'edizione italiana di MTV con il primo Mtv Day che vide  come protagonisti gli U2, così cominciò ad essere trasmessa sulle frequenze di Rete A per 22 ore e mezza al giorno. Con il lancio dell'edizione italiana di Mtv arrivarono i Vj italiani come Victoria Cabello, Enrico Silvestrin e Camilla Raznovich che debuttano su Mtv  Select, successivamente Daniele Bossari fece  la sua prima apparizione su Dancefloor chart, la classifica dance di MTV, nel marzo 1998. Nel 1998 fu inoltre concesso più spazio a Andrea Pezzi, Vj  con  idee molto particolari, grazie ad alcune sue creazioni come Tokusho e KItchen. Il 1 Luglio 2009 Mtv Italia uniformò il suo logo a quello delle Mtv di tutta Europa cambiando logo e tutte le grafiche inerenti ai videoclip musicali, con personaggi o temi in versione animata e uil  17 Maggio 2010 presero  il via sulla tv digitale terrestre le trasmissioni di Mtv+ , canale dedicato completamente alla musica. Fu il  10 gennaio 2011 che venne  rinnovato nuovamente il bouquet dei canali satellitari di Mtv su Sky con il lancio di Mtv Classic, Mtv Rocks e Mtv Dance, dando inizio alla nuova vita della rete, sempre più legata alle tendenze dei giovani. Read the full article
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tarditardi · 2 years ago
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Il 27/05 Ben Sterling fa ballare Bolgia Summer Garden - Bergamo 
Sabato 27 maggio 2023 nel Bolgia Summer Garda, a Bergamo, si balla  al ritmo della tech house scatenata di Ben Sterling, uno degli artisti più importanti della scena elettronica mondiale.
Influenzato dalla house e dalla techno di Detroit come dai suoni dei fasti della disco '70 ed '80, Ben Sterling a 18 anni suonava già nei party della mitica Rulin', etichetta house di Ministry Of Sound, poi arriveranno quelli con Defected. A supportare la sua musica ecco pesi massimi come Josh Butler, Marco Carola o Eats Everything. Poi le sue produzioni arrivano su etichette simbolo come Hot Creations, Edible, Hottrax e ORIGINS RCRDS. Fa ballare party e festival come Resistance, HYTE, elrow, Straf_Werk, The Warehouse Project, The BPM Festival. Su Revival New York la sua "Dimensions" segna un momento cardine della sua carriera. Con Superchumbo pubblica a maggio 2023 l'ipnotica "All Over My Body", disco-manifesto di un sound tech house irresistibile e super innovativo.
Lo stesso che farà scatenare il Bolgia di Bergamo il 27/5 ed il giorno dopo, tra gli altri, il Pacha di Barcellona. Sulla stessa linea, in console durante la stessa notte nel giardino elettronico del Bolgia, ecco il talento italiano Louden. Da Parma, anche lui specializzato in una tech house di livello, già pubblicata su tante importanti etichette in tutto il mondo. Chiudono il cerchio, sempre nel giardino del Bolgia, Sessanta6 e Mattia Caso.
Cosa si balla invece nella Lab Room del Bolgia di Bergamo il 27 maggio? Certamente tanta elettronica di qualità, visto che in console si alternano dj come Blade, Cozy Manner, Vion, Du², il citato Mattia Caso e Rodex & Elle.
Il party che vede protagonista Ben Sterling al Bolgia di Bergamo sabato 27 maggio 2023 è solo l'ennesimo appuntamento all'insegna dell'eccellenza nel top club sull'A4. Tra gli altri, sul palco del Bolgia, si sono esibiti di recente top dj come Chris Liebing, Len Fake  e molti altri artisti attivi in tutto il mondo, tra cui I HATE MODEL, 999999999 e KLANGKUENSTLER.
27/05 Ben Sterling @ Bolgia Summer Garden - Bergamo 
https://www.bolgia.it/ben-sterling/
Bolgia
via Vaccarezza 9, Osio Sopra (Bergamo) A4: Dalmine
info: 338 3624803, dalle 23.30 alle 6 del mattino
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djs-party-edm-italia · 3 months ago
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07/09 Lilly Palmer fa ballare Bolgia - Bergamo 
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Sabato 7 settembre 2024 prende il via la stagione 2024 - 2025 del Bolgia, top club di Bergamo frequentato da clubber di tutta Italia e non solo. Sul palco arriva la top dj producer tedesca Lilly Palmer. Con lei, a far scatenare Bolgia Summer Garden, giardino elettronico d'eccellenza, ecco il talento italiano Maike Depas. In Mainroom Indoor e in Alternative Room spazio invece a Dylan - Primo Raduno Nazionale, storico evento dal sound hardcore.  
Partiamo da principio. Ossia da Lilly Palmer, artista sempre più amata e conosciuta in tutto il mondo. Beat incessante, senza fronzoli: chi balla al Bolgia non può non scaternarsi con la sua techno. Classe '96, tedesca, su Instagram la seguono 1 milione e 600mila fan. "La musica è libertà, di esprimere, trasformare ed elaborare le proprie emozioni, creando un legame con la gente", ha raccontato. Di base a Zurigo, inizia a farsi spazio nella scena underground nel 2015. Suoni potenti, profondi, melodie intriganti. Come quella di "I Am Machine": 136 bpm di stile ed energia. Lo scorso 16 agosto è invece uscita, su Armada, "All You Got To Do", mina da dancefloor piena di ritmo e melodia, nel suo stile incessante, che non lascia scampo. Tra un top club e l'altro, tra cui appunto il Bolgia, dove è di scena il 7 settembre '24, il 29/09 eccola al party Pyramid, all'Amnesia di Ibiza. 
Con Lilly Palmer sul palco c'è Maike Depas, italiano, per l'esattezza milanese è sulla stessa linea d'onda. Propone hard techno, ed appassionato di sonorità trance anni '90 e video in stile cyberpunk. "La mia visione a lungo termine è quella di fondere queste due cose in un'epica esperienza immersiva", dice. Il party è in collaborazione con Momento Lab. Il Bolgia apre alle 23.30 e si balla fino alle 6 del mattino.
Spostiamoci adesso nella Mainroom Indoor del Bolgia di Bergamo, dove sabato 7 settembre 2024 per l'opening della stagione 2024 - 2025, va in scena Dylan - Primo Raduno Nazionale. Dylan è da decenni uno dei simboli dell'elettronica. In console, in Main Room Indoor, ci sono assi come Cecco Dj, Principe Bismark, Super Marco May e Juri Carera. Alla voce Mr Fudo. Si accende anche la Alternative Room al ritmo di Dylan, con i suoni scatenati di Claudio Lancinhouse, Boich vs Ercanna, Dj Dino e tanti altri artisti.
L'appuntamento di sabato 7 settembre 2024 al Bolgia con la top dj producer Lilly Palmer è solo l'ennesimo di assoluto livello. Qui si sono esibiti tra gli altri, top dj come Nico Moreno, I Hate Models, 999999999, Deborah De Luca, Joseph Capriati, Pawsa, Stella Bossi, Ilario Alicante, Franchino, Len Faki, Ellen Allien e Métaraph, Gordo, Marco Faraone, Indira Paganotto, Sidney Charles o Marika Rossa.
07/09 Lilly Palmer @ Bolgia - Bergamo 
Bolgia - Bergamo
via Vaccarezza 9, Osio Sopra (Bergamo) A4: Dalmine
info: 338 3624803
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Capitolo 60 - Juke box, granoturco e apparecchi per i denti
Nel capitolo precedente: Angie e Grace visitano il set di Singles e incontrano Cameron Crowe. Grace vorrebbe andare a conoscere gli attori, ma Angie è troppo timida ed evita di incrociarli in tutti i modi, specialmente Matt Dillon. Il regista propone ad Angie una piccola parte nel film e lei ne rimane sconvolta. Non appena sente che Tim Burton dovrebbe fare un cameo nella sua scena, Angie sgattaiola via dal set. Eddie e Angie si vedono la sera stessa sotto casa di lei per fumare una sigaretta e fare due chiacchiere, un breve incontro incastrato tra gli impegni di entrambi. I due flirtano un po’ e Eddie lascia intendere che lei gli manca molto, anche dal punto di vista fisico. Angie si chiede come faranno quando lui sarà in tour con la band per lunghi periodi e Vedder le rivela qual è la sua “soluzione” al problema. Nel frattempo, Jerry ha intenzione di trascorrere una tranquilla serata a casa, ma i suoi piani vengono sconvolti da Layne e Demri, che lo incastrano in quello che pian piano scoprirà essere un appuntamento al buio con una ragazza. 
Seattle non è Los Angeles e la First Avenue non è di certo il Sunset Strip, ma percorrere questa via che attraversa quasi interamente la città da nord a sud è la scelta migliore se vuoi entrare nel cuore dell'Emerald City. Se poi vuoi incontrare un musicista o un artista di qualsiasi genere, la zona tra First Avenue e Pike Street, prima del mercato, o l'area di confine tra Belltown e Downtown, sono quelle da tenere d'occhio. Non per i locali di musica dal vivo, che di certo non mancano, ma perché qui si trova la combinazione ideale di beni e servizi particolarmente ricercata dalla categoria appena citata: sexy shop, banchi dei pegni, negozi dell'usato, negozi di dischi, spacciatori e, soprattutto, posti in cui mangiare e bere super economici. Che abbia firmato con una major oppure no, il musicista medio qui è comunque perennemente al verde e non potrebbe sopravvivere senza posti in cui poter fare un pasto decente con pochi dollari. Molti si chiedono come mai proprio a Seattle si sia sviluppata questa scena musicale così fervente, tirando in ballo nella discussione le radio universitarie, le fanzine, le etichette indipendenti da una parte, l'isolamento, il freddo la pioggia e il non avere un cazzo da fare se non stare a casa e ascoltare o fare musica dall'altra. Secondo me però non ci sarebbe Seattle sound senza i caffè, le tavole calde e i bar che sfamano e dissetano gli artisti squattrinati che vivono qui da sempre o che vi si trasferiscono per far parte della scena.
Il Frontier Room è uno di questi santi posti. Apre alle sei del mattino e per le sette e mezza potrebbe benissimo metterti già ko. Bere qui costa poco e i baristi sono noti per avere la mano pesante. Sono al bancone con Layne, per un secondo round dopo il primo giro di presentazioni, chiacchiere e alcol con Demri e Heather. Devo dire che quella ragazza non è male, non è nemmeno come me l'aspettavo. Non so perché, ma dal nome mi immaginavo una specie di bomba sexy tutta tette e permanente... non che io abbia nulla contro le tette o la permanente, ci mancherebbe! E non voglio dire nemmeno che sia brutta, anzi. E' una bella ragazza, alta e magra con gambe kilometriche, occhi chiari e capelli scuri, potrebbe tranquillamente fare la modella e farebbe la sua porca figura, anche sfilando col maglioncino bianco e i jeans che ha su adesso. Sembra anche simpatica e alla mano, insomma, sarebbe anche il mio tipo. Se me ne fregasse qualcosa. Layne si allontana con i gin tonic per lui e Dem, mentre io osservo il barman che prepara i due whisky e coca per me e Heather contemporaneamente. Praticamente riempie i bicchieri di whisky fino a metà, poi prende la coca e, mentre si gira a parlare con un altro tizio, non si accorge che la maggior parte della bevanda che versa manca il bersaglio e finisce per infradiciare lo straccio che sta sopra il bancone. Quando termina lo scambio di parole, nota che i bicchieri sono ancora poco meno che mezzi vuoti e allora ci butta dentro un altro po' di whisky. Questo è il segreto del Seattle sound: i posti che ti danno più whisky che coca, spero vivano per sempre.
Prendo i bicchieri e faccio per andare al tavolo dei miei amici, quando intravedo uno sbaciucchiamento in corso proprio tra Layne e Demri. Nulla di esagerato, ma abbastanza da farmi fare una piccola inversione a U in cerca di un diversivo, che si materializza proprio davanti a me sotto forma di juke box. Appoggio i bicchieri sull'apparecchio e mi metto a spulciare i titoli per perdere un po' di tempo, scusa Heather! Passo un bel po' di musica country, non perché non mi piaccia, ma perché non sono nel mood giusto. Garth Brooks, Bob Seeger, c'è un po' di classic rock, ma continuo a scorrere, un po' perché voglio essere sicuro di trovare labbra scollate al mio ritorno, un po' perché nulla mi colpisce particolarmente. Eagles? Ugh... Scorpions. Mi fermo, per un doppio motivo. Numero uno: amo questa band. Numero due: Angie odia questa band. Credo di non averla mai sentita pronunciare una parola cattiva nei confronti di nessuno, a parte gli Scorpions, Bon Jovi e... ehm, beh, il sottoscritto. C'è Love at first sight, scontato, c'è Animal Magnetism, che è il mio album preferito, c'è pure Crazy world, l'ultimo, un buon lavoro, ma sicuramente il più commerciale. E io proprio lì vado a cadere.
Wise man said just walk this way
To the dawn of the light...
Kenny Rogers finisce proprio quando arrivo al tavolo con i drink, Send me an angel comincia e i miei tre compagni di serata mugugnano quasi in contemporanea. E non sono i soli perché posso quasi sentire un unico lamento percorrere tutti gli avventori del bar uno dopo l'altro mentre ascoltano la ballad e riflettono sul senso della propria vita. Un po' troppo deprimente forse, eh? La serata sembra tutto d'un tratto più silenziosa e più fredda e forse nemmeno il whisky e coca super carico è abbastanza forte per questa canzone. Penso di aver ufficialmente rovinato la serata a tutti, almeno finché Heather non si alza, e a quel punto penso di averla rovinata soprattutto a lei. E a Dem e Layne che in fondo vogliono solo che socializzi come una persona normale e non mi sembra chiedano troppo, ma perché è diventato tutto così difficile tutto d'un tratto? La ragazza però non tira su giacca e borsa per alzare i tacchi e andarsene con una scusa come pensavo, ma prende solo un paio di monete dalla tasca, mi fa l'occhiolino e con poche falcate raggiunge il juke box. Con lo stesso sorrisetto stampato in faccia scorre i titoli, inserisce i suoi quarti di dollaro, preme i pulsanti e torna al tavolo, mentre la mia canzone sfuma, lasciando il bar in un silenzio quasi totale e surreale. Heather non si siede, ma ci guarda, si guarda attorno e si rivolge a tutto il locale proprio mentre partono degli accordi decisamente più grintosi di Rudolph Schenker.
“Gli si sono accavallate le dita e ha sbagliato a schiacciare, tutto qui!” Heather alza le braccia e poi punta lo sguardo su di me, prende il bicchiere e bevendo un bel sorso di whisky praticamente puro e inizia a cantare, qui, in mezzo al bar, come se nulla fosse. La cosa mi stupisce, ma quello che mi sorprende di più è che io la seguo a ruota.
I look in your eyes, I really think you're fooling me
You're pretty and nice, it doesn't matter don't you see
Cantiamo Falling in love degli Scorpions in un duetto, ma solo fino al primo ritornello, perché da lì in poi diventa un coro, prima del nostro tavolo, poi di tutto il bar. La mia memoria potrebbe tranquillamente tradirmi, ma penso sia la prima volta che contribuisco a dare il via a un coro da bar. E' facile far cantare il pubblico ai tuoi concerti, ma molto più difficile svegliare un gruppo di ubriaconi in locale anonimo una sera freddina e umida di marzo. A volte bastano le dita giuste per risolvere una serata.
“Adoro quell'album” commento con Heather che annuisce, un bel pezzo dopo la fine del coro.
“E' il disco della svolta.” fa lei, poco prima che Dem e Layne si allontanino con la scusa delle sigarette “La mia preferita è The Zoo, ma quella era più orecchiabile”
“Eheh sì, più da karaoke. Comunque The Zoo è un pezzone, sei la prima ragazza che incontro che conosca così bene gli Scorpions” tralasciando Angie che, proprio perché li conosceva bene, vomitava solo al sentirli nominare, davvero non mi ricordo di nessuna fan in particolare. Beh, a parte lei, ma non era così sfegatata.
“Oh cavolo, Jerry, mi dispiace” Heather si fa subito seria e appoggia la sua mano sulla mia, che riposa accanto al posacenere dopo averci appena spento una sigaretta.
“Eheheh beh, non è grave, insomma, ben vengano i buoni gusti musicali, ma non sono tutto, cioè, mi fa piacere quando trovo qualcuno che condivide i miei interessi, ma non è fondamentale”. Insomma, la musica è la mia vita, ma ho smesso di scegliere gli amici in base ai gusti musicali nel 1980, più o meno.
“No, intendevo dire, mi dispiace... ma non verrò a letto con te” scuote la testa e mi guarda con aria contrita, come se mi stesse facendo le condoglianze.
“Che?”
“Non ci vengo a letto con te, non farti strane idee”
“Oh. Ok. Ma cosa c'entra?”
“Volevo essere onesta con te, prima che iniziassi a provarci. Ma non potevo dire niente prima, davanti a Demri, ci teneva così tanto a questa uscita”
“Chi ti dice che volessi provarci?”
“Lo stai già facendo... Sei la prima ragazza che incontro che ama gli Scorpions, uh!” dopo questa sorta di imitazione mi spinge via la mano ridacchiando e finisce il suo drink.
“Allora, capisco che possa sembrare una frase di pseudo-rimorchio e ammetto di aver usato qualcosa del genere in passato, ma ti giuro che in questo caso l'intenzione non era assolutamente quella”
“Seh come no! Guarda che non devi fare finta con me, è normale che uno si aspetti qualcosa da un appuntamento al buio, non te ne faccio mica una colpa” Heather allunga le mani sul mio pacchetto di sigarette senza chiedere, ne prende una e se l'accende col mio accendino.
“Certo che è normale, ma la normalità non mi appartiene molto ultimamente. Ti assicuro che era una semplice osservazione, non ci stavo provando. Se vuoi saperlo, visto che è il momento della verità, non ci volevo neanche venire stasera”
“Ma davvero?”
“Ero a tanto così dal tirarti un pacco clamoroso”
“Disse la volpe che non poteva arrivare all'uva...” Heather ammicca e mi soffia il fumo in faccia.
“Ahahah so cosa sembra, ma non è così. Farei sicuramente una figura migliore se ti assecondassi e andassi dietro alla tua storia, invece no. Sono molto più patetico di così” non so per quale motivo, forse è perché in fondo non la conosco, è un'estranea, ed è più facile essere onesti con gli sconosciuti; un po' sarà anche il suo modo di fare, molto schietto, ma dire la verità mi sembra la cosa più facile del mondo in questo momento, al tavolo con Heather.
“Patetico? Che vuoi dire?”
“Che fino a qualche mese fa non solo ci avrei provato con te, ma ci sarei anche riuscito e a quest'ora staremmo già guidando verso casa mia”
“Ahahah anche se ti avessi detto che non avevo la minima intenzione di dartela?”
“Certo e l'avrei fatto in un modo talmente sottile da farti credere di essere stata tu a cambiare idea, anzi, ti avrei convinta che anch'io non ci pensavo proprio e che il tutto stava succedendo totalmente per caso”
“Che poi è... quello che stai facendo adesso? O sbaglio?” mi sorride curiosa e anche se pensa di avermi sgamato, non sembra irritata. E' perché mi crede? E' perché sta al gioco? Boh.
“No no, adesso mi sto proprio mettendo a nudo, non sto usando tattiche, te lo giuro”
“E allora cos'è successo in questi mesi che ti ha cambiato così drasticamente?” ecco, la domanda fatidica. Prendo la giusta rincorsa con un bel respiro profondo e vado.
“Mi sono innamorato di una ragazza, le ho spezzato il cuore, sono stato mollato e non mi sono più avvicinato a un altro essere di sesso femminile da allora, che poi sarebbero tre mesi fa, più o meno”
“Oh. Beh, hai fatto una bella sintesi”
“Sono andato dritto al sodo, almeno nei discorsi sono ancora capace di farlo” cos'è, ho iniziato il percorso dell'autoironia? Beh, un po' funziona, mi viene da ridere e lei sghignazza con me.
“Sai, la tua sintesi è molto simile alla mia. Beh, nella sostanza, intendo. Anch'io mi sono innamorata, sono stata mollata da un po' e non mi sono ancora ripresa”
“Mi dispiace”
“Solo che io sono quella a cui è stato spezzato il cuore. Beh, mi ha mollata per un'altra, insomma”
“Capisco cosa stai passando, davvero. Non è una tattica di rimorchio!” ribadisco cercando di farla ridere ancora.
“Ho ucciso il mood, vero? Come tu con quella cazzo di canzone di prima!”
“Nah, io ti ho battuta su tutta la linea, mi spiace! E ti batto anche come storia triste, perché sono così messo male che i miei amici mi presentano ragazze sperando di tirarmi su e invece io finisco per farle scappare parlando della mia ex”
“Ahah e perché io? Cosa credi sia qui a fare stasera? Demri non ne può più di vedermi piangere in pausa un giorno sì e l'altro pure. E non è la sola. Le mie amiche mi spingono a conoscere tipi, ma non capiscono che così è peggio!”
“Esatto! Non so se è così anche per te, ma... è difficile da spiegare. Quando devi dimenticare qualcuno la soluzione migliore sarebbe evitare tutto ciò che ti fa pensare a quel qualcuno, no? Ecco, un appuntamento con un'altra è la prima cosa che mi fa pensare alla mia ex perché...”
“Perché è la cosa che facevi con lei! Anch'io la penso così. Esci con uno e ti vengono in mente le stesse situazioni e...”
“E fai i confronti!”
“Ovvio, come cazzo fai a non farli!”
“Sai perché ho scelto gli Scorpions al juke box?”
“Perché hai dei ricordi di lei con quella canzone?”
“Perché le stanno sul cazzo, li odia!”
“Ahahah”
“Era da un po' che scorrevo tutti i titoli di quel cazzo di juke box e non c'era un nome che mi facesse sentire qualcosa, e la musica è la mia vita, sia chiaro. Poi è bastato che mi cadesse l'occhio su quel nome e ciao”
“E poi ti ho pure detto che a me piacciono”
“Già! Dimmi come potrebbe questa serata farmi dimenticare Angie, non può”
“Io dopo cinque minuti che sei arrivato avevo già fatto il confronto mentale tra le tonalità di biondo dei tuoi capelli e quelli di Rob, oltre che delle vostre altezze e del modo di ridere”
“Siamo messi proprio male, qua ci vuole un brindisi!” esclamo, mentre verso un po' del contenuto del mio bicchiere nel suo, per poi tornare serio per un attimo “Se non ti fa schifo”
“Ahahah no, figurati! Brindiamo, ai cuori infranti e patetici!”
“Cin cin” i nostri bicchieri si toccano per poi essere svuotati alla goccia da noi.
“Sei simpatico, se non fossi a pezzi ci sarei stata con te. Sei anche carino”
“Ah sì?”
“Sì, alto, capelli lunghi, musicista... sei praticamente il mio tipo”
“Wow, grazie, ne sono lusingato”
“E almeno mi capisci. Invece dovrò passare per chissà quanti altri appuntamenti al buio”
“Beh, magari prima o poi troverai qualcuno che ti prenderà talmente tanto da farti dimenticare persino come si chiama il tuo ex”
“Eheh dopo quello che ci siamo detti, non sei credibile, mi dispiace”
“Beh, basta dire alle tue amiche che non vuoi uscire con nessuno per il momento”
“Pensi che non l'abbia fatto? Come se fosse indispensabile avere qualcuno, voglio dire, che c'è di male ad essere single?”
“Single e contenti!”
“E poi il sesso è sopravvalutato”
“Beh...”
“Sì, è figo, non dico di no, ma non è che mi manchi poi così tanto. Non è la cosa che mi manca di più di Rob, questa è la prova che non è fondamentale”
“In effetti anch'io non è che stia facendo fatica. E non ero uno che si risparmiava, anzi...”
“Scommetto che il tuo non risparmiarti ha a che fare col modo in cui hai spezzato il cuore alla tua ex, o sbaglio? Non ti sto giudicando, eh! Tutto facciamo degli errori, siamo umani”
“Che dire, hai colpito nel segno. Invece adesso le tipe che girano nel backstage dei nostri concerti nemmeno le guardo, non le vedo, non ne ho voglia”
“SENTI, HO AVUTO UN'IDEA!” Heather batte forte il palmo della mano sul tavolo, tanto da far girare verso di noi anche i tizi seduti al tavolo accanto.
“Che idea?”
“Siamo nella stessa situazione e abbiamo lo stesso problema. Perché non possiamo essere l'uno la soluzione del problema dell'altra?”
“Eh?”
“Mi è venuto in mente in questo momento, magari è una cazzata, ma secondo me no, può essere la svolta!”
“Vuoi spiegarti meglio?”
“Allora, tra poco Demri e Layne torneranno al tavolo, capiranno che non c'è trippa per gatti, vedranno che ognuno di noi tornerà a casa sua e che non ci scambieremo nemmeno i numeri e cosa faranno la prossima volta?”
“Ci romperanno le palle chiedendoci perché non è andata?”
“Questo lo faranno adesso, subito. Ma la prossima volta che faranno?”
“Che faranno?”
“Ci presenteranno qualcun altro! E ancora e ancora e non finirà mai!”
“Io sto per andare in tour coi ragazzi, mi chiederanno di fare il quarto ogni volta che rimorchieranno qualcuna con amica al seguito”
“E perché, Dem? Conosce tutta Seattle, hai idea di quanti musicisti alti e capelloni siederanno al tuo posto?”
“E la tua soluzione quale sarebbe?”
“Lasciare un po' di trippa per i gatti”
“Cioè?”
“Non diciamogli che non è andata” Heather fa spallucce come se mi stesse dicendo la cosa più ovvia del mondo.
“Vuoi fargli credere che ci stai?”
“Gli facciamo credere che ci piacciamo, ci scambiamo qualche effusione...”
“Effusione?”
“Per finta! Ci scambiamo anche i numeri. Tanto tra poco tu vai in tour, no? Al massimo mi chiami una volta o due, giusto per rendere più credibile il gioco anche per la mia coinquilina. I tuoi amici vedono che sei preso da me e sei tranquillo e non ti rompono il cazzo con altre tipe col rischio di incasinarti di nuovo”
“E le tue amiche la piantano con gli appuntamenti al buio”
“Ci guadagniamo tutti e due”
“Mmm”
“Lo so che l'archetipo dei finti fidanzati è stra-abusato e può sembrare un cliché da commedia romantica alla John Hughes, ma ti assicuro che non ho secondi fini. E qui sarebbe per una giusta causa: la nostra sanità mentale” Heather mi guarda tutta speranzosa. Tutto sommato non sta dicendo una cazzata e, finzione o meno, ha degli occhi a cui è difficile dire di no.
“E' talmente assurdo che potrebbe funzionare”
“CHE COSA?” sono così concentrato sul piano diabolico di Heather che non mi accorgo del ritorno dei nostri amici, né di Demri che si avvicina per urlarmi nell'orecchio.
“Che cosa, cosa?” domando facendo il finto tonto.
“Cosa potrebbe funzionare?” ripete lei riaccomodandosi assieme al suo bello.
“Tra noi! Abbiamo scoperto di essere molto diversi, ma anche molto simili, vero Jerry?” Heather mi strizza l'occhio e si avvicina un po' di più a me con la sedia.
“Vero! Hai fatto bene a trascinarmi qui, amico, sai?” allungo il braccio attorno alle spalle della mia nuova complice mentre Layne mi guarda meravigliato.
“Sul serio? Beh, bene...” ma non senza sospetto.
Non mi sto andando a cacciare in un altro casino, vero?
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"Il tuo primo bacio? Quando è successo? Con chi? Racconta un po'..."
Io e Grace siamo nel pieno della nostra sessione quasi quotidiana di Domande random post-coito per conoscerci meglio, ospitata come sempre dal divano di casa sua. Il divano di Grace è la sede ufficiale di tutto ciò che facciamo, in pratica, che abbia a che fare col sesso, il post-sesso, il niente sesso, ascoltare dischi, mangiare, guardare la tv, guardare gli acquari o cazzeggiare. Io per altro ci dormo anche, perché il letto di Grace ahimè è ancora offlimits. Perché il discorso che le ho fatto l'altra sera era perfetto e lo so che le mie parole hanno fatto centro, ma intanto di fare l'amore senza i suoi stivali non se ne parla, di dormire assieme tanto meno. E allora siamo qui, io in mutande, lei con addosso la mia maglietta e le sue immancabili calzature, sul divano che ormai ha assunto la forma dei nostri corpi, specialmente del mio, a mangiare anacardi tostati e a farci domande per conoscerci, quando in realtà basterebbe spogliarci completamente e andare di là per avvicinarci veramente. Ma tant'è, l'intimità è fatta di tante cose e per costruirla ci vuole un sacco di tempo. Pazienza ne ho, è solo che ho il brutto vizio di voltarmi e buttare sempre l'occhio alla strada più facile, mentre arranco sul sentiero più impervio e considerato unanimemente il più efficace.
"È successo in prima media, con una bambina dai capelli rossi che non mi piaceva" ricordo mentre lo scettro del potere, ovvero la ciotola di anacardi, passa dalle mani di Grace alle mie.
"Non so perché, ma mi aspettavo una risposta del genere. Era pazza anche lei?"
"Mmm no, Jane era normale, per quanto possa considerarsi normale una ragazzina di undici anni. Era simpatica, una a posto, ma non una che avevo intenzione di baciare"
"E com'è andata?"
"Stavamo tornando a casa da scuola, abitavamo nella stessa strada. Eravamo scesi dallo scuolabus e camminavamo insieme, casa sua era prima della mia, quando ci siamo arrivati e la stavo salutando, lei ci ha provato"
"Le ragazze che prendono l'iniziativa sono un elemento ricorrente nella tua vita, ci hai fatto caso?" Grace allunga la mano nella ciotola e prende una manciata consistente.
"Sì. Però con te no, ti ho baciata io" diamo a Cesare quel che è di Cesare.
"Va beh, e tutto il lavoro per arrivare al bacio? Dove lo mettiamo? Me lo sono smazzato io, bello!" va beh, anche lei, sempre a mettere i puntini sulle i.
"Dettagli"
"Comunque, Jane ha provato a baciarti e tu?"
"Io sono andato nel panico, ovviamente"
"Ovviamente"
"E mentre le sue labbra ci avvicinavano pericolosamente..."
"Sei scappato?"
"No, le ho detto la prima cosa che mi è passata per la testa"
"Cioè?"
"Che avevo appena vomitato"
"Ahahahahah cosa???" il divano trema un po' sotto di lei che se la ride.
"Te l'ho detto, è stata la prima cosa che mi è venuta in mente! E mentre cercavo di spiegarle che doveva essere stato il polpettone della mensa, che era per forza andato a male e che l'avevo vomitato nel bagno della scuola prima di uscire, lei mi ha spiazzato"
"Ha vomitato anche lei?"
"No ha detto Non fa niente, ha fatto spallucce e mi ha baciato lo stesso! Ti rendi conto?"
"Wow dovevi piacerle proprio tanto"
"Quindi non era poi così tanto normale come sembrava"
"Devi avere una bella cotta per essere disposta a baciare una bocca che ha appena vomitato"
"No, devi essere malata! Comunque è stato un bacio bagnato e freddo. E non ce ne sono stati altri tra me e lei. Per sicurezza comunque da allora in poi sono andato a scuola in bici"
"Non ti ha traumatizzato per niente, nooo"
"E invece tu?"
"Ah la mia storia è meno divertente. Avevo dodici anni, lui uno in più, io avevo l'apparecchio ai denti, lui pure. Non ci siamo incastrati o cose del genere, ma c'è stata qualche difficoltà tecnica, mini-scontri metallici, è stato un po' imbarazzante, ma carino" il sorrisetto che le si è stampato in faccia nel rievocare il ricordo mi fa quasi ingelosire.
"E il vostro bacio carino è stato il primo di una lunga serie?"
"No, il giorno dopo lui si è messo con la mia amica" ed ecco sparire il sorriso sognante, sostituito da un mezzo ghigno rassegnato.
"Ahia. Lei era senza apparecchio? Sarà stata una questione di accessibilità, non la prendere sul personale"
"In effetti no, non lo portava!"
"Dai, altra domanda, però stavolta tocca a me" riprendo in mano la situazione e faccio finta di improvvisare un quesito che invece mi sono preparato da un po'.
"Ok"
"Con quanti ragazzi sei uscita dopo l'operazione?"
"Oh. Wow, bella domanda"
"Io faccio solo belle domande"
"Ecco, dovresti chiarire prima di tutto cosa intendi per uscita"
"Almeno un appuntamento, serale, da soli" elenco le condizioni primarie su tre dita.
"Ok, beh, questa sì che è una definizione precisa"
"Ti aspettavi forse qualcosa di diverso da me?" appoggio la ciotola degli anacardi sul tavolino e incrocio le braccia, voltandomi verso di lei, preparandomi alla sua risposta e al discorsone che ne seguirà.
"Eheh assolutamente no"
"Quindi?"
"Mah non so, una decina"
"Una risposta più precisa, adeguata alla domanda?" lo so, non è fondamentale avere il dato preciso, ma già che ci siamo, voglio sapere.
"Aspetta..." Grace, dopo un ultimo boccone, si sfrega le mani dal sale degli anacardi e poi la vedo iniziare a contare mentalmente e con le dita.
"12"
"Me compreso?"
"13" si corregge sorridendo compiaciuta.
"E a quanti di questi hai rivelato il tuo segreto?"
"A tutti, tranne due. Quindi undici"
"E con quanti di questi c'è stato un secondo appuntamento?"
"Mmm sei"
"E con quanti hai fatto sesso?"
"Oddio, dove vuoi andare a parare?" Grace comincia a insospettirsi, ma io non mollo.
"Quanti?"
"Quattro"
"E di questi quattro, quanti hanno anche dormito con te?"
"Dobbiamo proprio parlarne?" non è arrabbiata, giusto un pochino imbronciata.
"Sì"
"Uno"
"Ok. E questo tizio era tanto migliore di me?"
"Stone..."
"Era un santo, un empatico, un premio Nobel per la pace...?"
"Direi di no"
"Uno psicologo, un terapeuta, un medico?"
"No e non era nemmeno un campione di sensibilità, se devo dirla tutta"
"Ottimo! Esattamente come me. Quindi, che ne dici se stanotte diamo una tregua alla mia schiena e ci facciamo una bella dormita in camera tua?"
"Devi capire che non è facile"
"Ma va? Davvero? Lo so che è difficile Grace e anche se non lo avessi capito da solo, diciamo che una media di uno su tredici sarebbe stata una prova schiacciante, non credi?"
"Ci ho messo un sacco ad accettarmi, è stata dura riuscire a guardare me stessa, figurati farmi vedere e toccare da un'altra persona"
"Grace, lo so, ok? Lo so. Però ti faccio una domanda" la prendo per mano, forse più per bloccarla che per consolarla.
"Un'altra??"
"Dobbiamo conoscerci, no?" le prendo anche l'altra e lei dà una stretta a entrambe.
"Sì, ma di questo passo ci diremo tutto stasera e da domani di che parliamo?"
"Ahah, secondo te mancano gli argomenti di cui parlare? A me? Mi sottovaluti"
"Ok, cosa vuoi sapere?" sospira rassegnata.
"Non ti fai vedere perché sei a disagio tu o perché non vuoi mettere a disagio me?"
"Stone è... entrambe le cose"
"Ma in percentuale?"
"Come faccio a quantificare? Non so, cinquanta e cinquanta"
"Cazzate"
"Ahahahah come fai a dirlo?"
"Cosa cambia se adesso ti togli questi stivali davanti a me? Per te nulla, tu sei tu, l'unica variabile sono io e come potrei reagire. È questo che cambia ed è questo che ti preoccupa"
"E secondo te la tua reazione non ha a che fare con me? Non ha nessun effetto? È ovvio che la cosa mi preoccupi"
"Certo, ma capisci anche che non è una cosa evitabile? Cioè, prima o poi dovrà accadere, non posso dormire in eterno su questo divano e tu non puoi portare stivali in casa per sempre"
"A volte metto anche scarpe normali e pantaloni larghi" puntualizza sapendo benissimo che non è quello il punto, ma comportandosi come se lo fosse.
"Sì e quando li metti vuol dire che non vuoi fare sesso" la so alleggerire anch'io una conversazione, sai?
"Ahahahah"
"Ho imparato a riconoscere i segnali, che ti credi"
"Comunque lo so che prima o poi succederà. Vorrei solo prendermi il mio tempo"
"Perché se ti vedo tra un mese il tuo piede sarà meno assente di adesso? Cioè, l'inesistenza del tuo piede è inversamente proporzionale al tempo che passa?" sarà una buona idea fare battute sarcastiche in questo momento? Sì, perché se non le facessi non sarei io, sembrerei falso, e io invece voglio che tutto sia il più vero e onesto possibile.
"No, ma avrai più tempo per abituarti all'idea"
"E perché dovrebbe essere un tuo problema?"
"Eh?" Grace mi guarda male, come se l'avessi insultata, quindi forse è il caso di spiegarmi meglio.
"Perché così torniamo alla mia domanda di prima: sei più a disagio per te stessa o è più un non voler mettere a disagio me? Perché se è la seconda, sappi che non devi, perché non è compito tuo. Non è tuo compito pensare a come far sentire a suo agio il tuo ragazzo quando sta con te, quelli sono cazzi miei, è la parte del lavoro di coppia che devo fare io, è una mia responsabilità, non tua. Sarà una passeggiata? No. Sarò del tutto indifferente alla cosa? Col cazzo, ma sono io a dover gestire le mie paure e le mie reazioni, non tu"
"Ci stai proprio scomodo su questo divano per essere così convincente, eh?" le esce bene perché mantiene un'espressione serissima, eccezion fatta per un sopracciglio leggermente inarcato.
"Non me ne frega un cazzo del divano"
"Lo so, ero sarcastica"
"Beh non puoi esserlo quando io non lo sono"
"La luce deve rimanere spenta" la luce sarà spenta, ma io finalmente vedo uno spiraglio di luce.
"Va bene, andrò a tentoni, tastando i peluches nell'oscurità in direzione del letto"
"E le mani devono stare lontane dalle gambe"
"Ma io le tengo lontane da tutto se vuoi, me ne sto dalla mia parte e non mi muovo, se vuoi ti avvicini tu. Insomma, se proprio devi"
"La protesi la devo togliere quando dormo"
"Sono così ignorante che non lo sapevo, vedi quanto sto già imparando con te? Comunque va bene"
"Però ho la calza"
"Ok"
“E' una calza apposta, che si mette sopra... copre il tutto, insomma”
"Tanto al buio non la vedo”
“Ok”
"Allora... andiamo?" mi alzo lentamente dal divano, senza lasciar andare le sue mani, che ho tenuto per tutto il tempo.
"Andiamo" si prende un momento, poi si alza anche lei.
"Comunque non serve che la spegni subito la luce. Indossi la mia maglietta e sotto sei completamente nuda, chi li caga i piedi? Ma poi, in generale, non è che la gente si guardi continuamente i piedi interagendo. Do per scontato che la gente li abbia, però non è che stia lì ad osservarli. Tu li hai mai visti i miei piedi? Onestamente mi sapresti dire come sono fatti? Credo proprio di no, penso che non te ne freghi un cazzo in fondo. E la stessa cosa vale per me. E poi sono troppo concentrato su quello che c'è per pensare a quello che manca" vado a ruota libera, forse perché la camminata in silenzio verso la camera da letto mi sa tanto di percorso verso il patibolo e questo non c'entra proprio per niente.
"Hai finito?" Grace si ferma davanti alla porta della stanza e mi guarda come se fossi un povero coglione.
"Sì"
"Ho già accettato, non mi devi più convincere"
"Hai accettato questa cosa, adesso. Ci sono ancora un sacco di cose che devo convincerti a fare, devo tenermi in allenamento"
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21:58
In teoria mancano due minuti alla fine del mio turno, in pratica, come al solito, ci vorrà ancora del tempo prima di rimettere piede a casa. Prima devo smaltire la gente in cassa, poi devo fare i conti e annotare l'incasso parziale, controllare che ci siano abbastanza monete e contanti, sacchetti, rotoli del pos e del registratore di cassa, lasciare gli appunti in agenda per Ian sulle cose fatte e su ciò che c'è ancora da fare. Insomma, prima delle dieci e mezza non si schioda, ma stasera non mi pesa. Tanto devo aspettare Eddie. Finalmente ci vediamo e riusciamo a trascorrere una serata assieme. Almeno spero, insomma, mi ha avvisata che potrebbe tardare, ma che farà di tutto per essere qui al volo dopo la sessione di registrazione di oggi. Ci tiene un sacco e, beh, anch'io. Tutte le volte che ci sentiamo al telefono o ci vediamo di sfuggita è come se cercasse di scusarsi per i suoi impegni e io sempre lì a rassicurarlo. È il suo lavoro e non è necessario stare insieme 24 ore su 24 per avere una relazione. Comunque mi fa piacere poter riuscire a passare una serata tranquilli senza i minuti contati. Sarà anche per questo mio insolito buon umore che decido di infrangere la regola della brava commessa scazzata e dare il là a una conversazione col cliente che ho di fronte che vada un passettino oltre il semplice saluto.
"Buona sera, come va?" sorrido mentre batto lo scontrino.
"Sei mai stata sulla tazza del cesso a leggere il giornale così tanto a lungo da dimenticarti che avevi cagato per poi accorgerti soltanto qualche minuto dopo che non ti eri pulita il culo?"
"... sono ventiquattro dollari e cinquantacinque"
È colpa mia, solo colpa mia.
L'intellettuale paga e se ne va ed è la volta di un altro tizio sulla quarantina. Fra tutti gli articoli che mi ha appoggiato sul bancone, prendo per prima la confezione da sei di birra e sto per batterla, ma l'uomo mi interrompe.
"Scusa, in realtà sto cercando di bere un po' meno. Potresti metterle via, per favore?"
"Certo, nessun problema!" metto le birre da una parte e continuo col resto della spesa, quando una donna, sbucata fuori dal nulla, si avvicina a lui e mi fissa con sguardo truce.
"Che cosa gli hai detto?!" urla contro di me.
"Mi scusi?"
"Smettila di parlare col mio uomo! Non puoi averlo, è mio!" poi si gira verso di lui "Che cazzo ti ha detto? Ti ha chiesto il numero o cosa?!"
"Mmm no, le ho solo chiesto di mettere da parte le birre" risponde con voce calma, monotona, in netto contrasto con quella ansiogena di lei.
Io la guardo allibita, lei fissa prima lui, poi me e io prendo le birre per mostrargliele e confermare la versione dell'uomo; poi lo sguardo torna su di lui.
"Ah! Così adesso offri da bere ad altre donne, eh?! Scordati di tornare a casa stasera!" e con questo prende e se ne va.
Il cliente resta qui, impassibile, alza gli occhi al cielo e poi mi fa segno di continuare. Batto gli ultimi pezzi e a quel punto lo vedo allungare le mani sulle birre per avvicinarle di nuovo alla cassa.
"Va beh, facciamo che la birra la prendo. Se stanotte mi tocca dormire nella cuccia del cane, almeno non sarò sobrio!" accenna un sorriso, piuttosto amaro, con la faccia di uno che scene del genere le ha già viste e riviste. Finisco il suo conto, lui paga e se ne va e io lo saluto, non invidiandolo per niente.
"Mah che gente…" una signora con un lungo soprabito giallo, l'ultima della fila, almeno per ora, scuote la testa mentre si avvicina al bancone.
"Eh a quest'ora capitano tipi strani a volte"
"Molto strani"
"Posso aiutarla?"
"Sì, dovrei fare un cambio"
"Certo, mi dica"
"Restituisco questo" la signora mi porge una copia del Seattle Times di oggi.
Non c'è due senza tre.
"Perché vuole cambiarlo, scusi?"
"Perché l'ho letto tutto, mi serve quello di domani"
Fai un respiro, Angie, un bel respiro profondo.
"Il giornale di domani non è ancora uscito, signora, ma non potrei cambiarglielo comunque"
"Beh mi faccia un buono, così domani posso prendere il giornale nuovo"
"Non è possibile, signora, non posso cambiarglielo"
"Perché no? È di oggi, è in scadenza, me lo deve cambiare con quello di domani"
La cosa che più mi manda al manicomio è proprio dialogare con gente così: non gli stronzi, che ti insultano o se la prendono con te urlandoti dietro, quelli sono nulla al confronto delle persone che sono perfettamente tranquille, addirittura anche gentili, e lucide nella loro follia, pensano davvero di avere ragione e semplicemente non capiscono perché stai lì a creargli problemi.
"Dei cambi di questo genere si occupa il mio superiore, aspetti che lo chiamo" non vorrei rompere i coglioni ad Hannigan, ma io stasera non ce la posso fare. E poi ho intravisto i fari e la sagoma del pick-up di Eddie attraverso il vetro, perciò tanti saluti.
Faccio intervenire il capo, che deve essere proprio in stato di grazia perché mi dice di andare e che al resto ci pensa lui. Siamo a metà marzo, ma domani nevica sicuro! Mi cambio al volo e quando ripasso davanti alla cassa sento la signora ripetere le stesse obiezioni e, in contemporanea, lo scampanellio della porta d'ingresso.
"EDDIE! Dio come sono felice di vederti!" lo travolgo, e quasi lo abbatto, con un abbraccio.
"Ehi! Oh, beh, eheh, anch'io Angie"
"Ti prego, salvami, portami via da questa gabbia di matti" aggiungo sottovoce implorando pietà.
"Ah! Allora è per quello…"
"Stasera c'è una concentrazione particolarmente alta di clienti fuori di testa"
"E io che pensavo di esserti mancato, almeno un pochino" Eddie si scioglie dalle mie grinfie e mi allontana per scherzo facendo il finto offeso.
"Ma certo che mi sei mancato." mi riavvicino e lo bacio. Sì, qui, davanti a tutti, Hannigan, Ian e cliente svalvolata compresi. Eddie dovrebbe essere fiero di me, ormai non mi vergogno più di nulla. Beh, quasi "Il fatto che il tuo arrivo coincida con la fine del mio turno da incubo è un di più"
"Faccio finta di crederti. Ti perdono. Ma solo perché sei tu. E perché è un giorno speciale" mi bacia per suggellare la pace e io penso a quanto speciale sarà questa serata. Mi sa che Eddie ha aspettative altissime, io invece spero giusto di non addormentarmi prima della fine del film visto che sono anche un po' stanchina.
"Allora, che vuoi fare? Dove andiamo?" mi chiede una volta fuori.
"Oh beh, io avevo in mente di stare a casa, ho noleggiato un film"
"Va bene, micetta" apprezzo il fatto che abbia conservato il nomignolo scemo per quando saremmo stati soli, lontani da orecchie indiscrete.
"E poi pensavo di ordinare una pizza, visto che non ho mangiato"
"Oh perfetto, nemmeno io! In effetti sto morendo di fame" con un braccio attorno al mio collo mi accompagna verso il portone di casa mia.
"Ma forse tu volevi andare da qualche parte"
"Nah, casa tua va benissimo"
"Magari pensavi a qualcosa in particolare. Possiamo anche cambiare programma eh?"
"Il programma è fantastico e, a dire il vero, è proprio quello che speravo, sono un po' cotto. Certo, se poi avessi organizzato altro mi sarei adeguato, ma davvero, pizza, film e divano con te mi sembrano un sogno ora come ora"
"Sicuro?" insomma, continua a parlare di serata speciale e vuol farmi credere che non aspettava altro che stravaccarsi sul sofà a fare incetta di pizza e horror.
"Sicurissimo. Poi è con te, quindi è perfetto a prescindere"
"Ah sì?" gli domando mentre saliamo le scale.
"Certo. Anzi, no." cambia passo, in tutti i sensi, perché accelera per conto suo e mi supera sui gradini, poi si gira e vedo che ha messo il muso. Vero o finto? "No, perché in realtà sono arrabbiato con te"
"Eheh cosa? Perché?"
"Chiedilo a Matt" inizia a correre su per le scale, ma non troppo, perché sa benissimo che lo raggiungerei dopodomani e col fiatone.
"Matt? Che c'entra Matt?" chiedo sia a lui che a me stessa, non capendo il nesso tra il batterista e qualche stronzata delle mie che posso aver detto o fatto.
"Beh Matt mi ha detto una cosa stamattina, durante la nostra lezione  di chitarra"
"Ah. Intendi quel Matt" capisco che parla di Dillon e non di Cameron.
"Già, quel Matt. Lasciatelo dire, sono molto, molto deluso" arriviamo al piano, attraversiamo il corridoio, lui sempre avanti col broncio e io dietro che un po' rido e un po' penso a come ne uscirò stavolta.
"Non capisco cosa vuoi dire, che ti ha detto?" faccio la finta tonta mentre apro la porta, sotto lo sguardo severo e giudicante di Eddie.
"Mi ha detto che qualche giorno fa ha incontrato delle mie amiche sul set, che poi sareste tu e Grace"
"Ok"
"E allora io gli ho spiegato che sei la mia ragazza e indovina cosa mi ha detto?" ha davvero sentito l'esigenza di specificare a un attore di Hollywood che sono la sua ragazza?
"Ehm e se prima ordino la pizza e poi indovino?" domanda retorica mentre mi levo la giacca e acchiappo il cordless.
"Che sicuramente ci saremmo incrociati tutti più spesso sul set, visto che Cam TI HA OFFERTO UNA CAZZO DI PARTE NEL FILM" Eddie svela il tutto e alza la voce proprio quando ho finito di digitare il numero e mi accosto il telefono all'orecchio.
"Con doppio formaggio va bene?"
"Sì." concede e poi mi porta per mano fino al divano mentre finisco di ordinare "Ma sei una bugiarda"
"Non è vero, te l'avevo detto! Ti ho anche raccontato di come sono scappata e della relativa figura di merda" tento di giustificarmi con lui, che mi guarda come un preside che ascolta le scuse dello studente nei guai, indeciso se sospenderlo o no, seduto ovviamente dal lato opposto del divano a mille chilometri da me.
"Mi hai detto che eri scappata perché c'era troppa gente famosa e ti stava salendo l'ansia e non perché Crowe ti aveva appena proposto di recitare nel film"
"Non è una bugia, tecnicamente è più un'omissione"
"E perché avresti omesso di dirmi questa cosa?"
"Perché se lo avessi saputo avresti tentato di convincermi ad accettare"
"Perché? Non vuoi accettare?" mi chiede improvvisamente meravigliato e si sposta sul divano nella mia direzione.
"Ecco, appunto"
"Ma perché?" Eddie si avvicina ancora un pochino. Perché? Come se non mi conoscesse.
"Perché… non è roba mia"
"Ma il cinema… è roba tua, non dovrebbe essere tipo il tuo lavoro?" si avvicina ancora di più finché le nostre ginocchia si sfiorano.
"Io voglio scrivere per il cinema, non recitare"
Eddie scioglie le mie gambe, che erano incrociate fino a un secondo fa, e le accomoda delicatamente sulle sue, mi tira a sé e ora siamo vicini che più di così non si può.
"Anch'io voglio scrivere e cantare canzoni, non fare il roadie. Ma i palchi li ho montati lo stesso. Fa tutto parte del sistema, da qualche parte bisogna entrare"
"Tu lo facevi per vederti i concerti gratis"
"E pensa che tu puoi guardarti un film gratis, da dentro il film." ribadisce stringendomi "Puoi vedere come si fa un film, vedere gli attori"
"Gli attori non mi interessano e i film si vedono molto meglio da fuori, fidati"
"Angie, posso chiederti una cosa?"
"Sì" rispondo affermativamente e mi aspetto già il discorso corretto e perfettamente logico, oltre che quasi sicuramente simpatico, con cui metterà a nudo la stupidità delle mie insicurezze e dimostrerà che accettare quella parte è l'unica cosa sensata da fare e mi convincerà a dire di sì ed è esattamente questo il motivo per cui non volevo dirgli un cazzo di niente.
"Anzi due"
"Ok"
"Dov'è Meg?"
"È andata a fare la hostess a un congresso di cardiologia o roba così, e ha detto che dopo sarebbe andata a ballare con le altre ragazze, quindi tornerà sul tardi"
"E quando arriva la pizza?" mi spiazza e io cerco di capire quanto larga la stia prendendo e dove voglia andare a parare col suo discorso motivazionale partendo dalla mia coinquilina e passando per la pizza.
"Tra una mezz'ora. Perché?"
"Perché… lo so che stiamo discutendo di cose importanti e non vorrei assolutamente sembrare fuori luogo, ma siamo soli e si possono fare tante cose in mezz'ora e sei così sexy quando ti ostini a difendere le tue indifendibili opinioni e sono più o meno quindici anni che non facciamo sesso, quindi che ne diresti di andare un attimo di là in camera tua?"
"Come fanno a essere quindici anni se ci conosciamo da meno di uno?"
"Tsk vuoi fare la scrittrice e non sai riconoscere un'iperbole?"
"Una che?"
"Un'iperbole"
"Ridillo"
"Iperbole"
"Sei sexy quando dici iperbole, potresti dirlo con un tono più indifendibile?"
"Vaffanculo. Andiamo?"
Siccome sono brava a fare la figa opponendo resistenza, dopo circa trenta secondi siamo nel mio letto. E siamo ancora lì esattamente sette minuti dopo, a comunicare tramite fiatone nel buio.
"Un po' veloce, eh?"
"Veloce, ma efficace"
"Te l'ho detto che mi sembravano quindici anni…"
"Se questi sono gli effetti, consiglio di proseguire a vederci con questa frequenza"
"Che stronza!" riesco a distinguere il suo profilo sorridente nell'oscurità, mentre si avvicina "Comunque, tornando al discorso di prima…"
"Ah vuoi tornare al discorso di prima? Pensavo l'avessi ormai archiviato causa bisogni più urgen- AHIA!" scherzo e lui, stretto a me, si vendica con un pizzicotto dove non batte il sole.
"No, non l'ho archiviato. E fai la brava, perché sto per fare un discorso serio"
"Mmm ok, spara" eccolo che arriva il cazziatone sotto mentite spoglie che mi porterà ad accettare la proposta.
"Non voglio dirti cosa fare, perché alla fine sei tu che devi decidere. Posso solo darti la mia opinione. Io penso che sotto sotto vorresti buttarti in questa cosa, ma hai paura o ti vergogni o entrambe. Non so se lo sai fare, ma Crowe è un professionista, credo sia in grado di capire se una persona sa recitare o meno e non ti affiderebbe mai una parte al di sopra delle tue capacità. Anch'io ho una battuta, sai?"
"Ma io ne ho più di una, è questo il problema!"
"Sicuramente a lui non frega un cazzo delle nostre doti attoriali, vuole che interpretiamo noi stessi, quindi anche tu, dovrai solo essere te stessa"
"Ok, mi correggo, è questo il problema"
"Io non…" i miei occhi si sono adattati all'oscurità e vedo quasi tutti i dettagli del suo viso mentre cerca di mettere insieme quello che vuole dire "Ripeto, non voglio dirti cosa fare e qualsiasi sarà la tua decisione, io la appoggerò, ma non vedo perché non dovresti provare. Nella peggiore delle ipotesi, se proprio non dovesse andare, Cam potrebbe sempre tagliare la tua parte, non hai niente da perdere"
"Tranne la faccia"
"Mmm non fingere di essere una fifona"
"Ahahah secondo te faccio finta? Certo, in realtà sono super coraggiosa"
"Sei molto coraggiosa. Da quando ti conosco, ti ho vista fare un sacco di cose che magari all'inizio non volevi nemmeno sentire nominare: giocare a basket con noi, suonare la batteria, salire sullo Space Needle, ballare in una discoteca piena di gente senza timidezza, prendere un aereo per San Diego da sola…" mi dà un bacio dopo l'ultima voce in elenco "Io non c'ero ancora, ma ho saputo che hai addirittura preso l'ascensore di questo palazzo una volta"
"Lì ho rischiato seriamente"
"Insomma, mi sembra che tu sia abbastanza brava nel fare le cose che ti spaventano di più, questa sarebbe solo l'ennesima dimostrazione di quanto sei figa, non rischieresti nulla"
E io vorrei dirgli che non sono né figa né coraggiosa e che se ho fatto ognuna di quelle cose è perché ogni volta c'era qualcun altro a spingermi e che con me basta una piccola insistenza ed è davvero facile farmi dire di sì. Ma per una volta non voglio esagerare, non voglio farlo sbuffare come mio solito e risultare la pesantona complessata di sempre, non voglio distruggere le sue convinzioni: voglio dire, se si è disegnato questo ritrattino di Angie l'Intrepida nella mente, chi sono io per confutarlo? Allo stesso tempo, non ho idea di che cazzo dire perché non ho mai capito come diavolo si risponda ai complimenti, cioè, chi avrebbe dovuto insegnarmelo e quando? In genere rispondo con una battuta sarcastica, ma ora sono a letto col mio ragazzo e qualcosa mi dice che non sarebbe la reazione migliore. Allora cosa faccio? Mostro disagio? Ridimensiono le sue lusinghe? Giustifico il motivo della riuscita di tutte le esperienze che ha elencato? Diffido? Gongolo? Non dico niente? Cambio argomento? Ringrazio e stop? In mio soccorso arriva il suono del citofono.
"Oh. O Meg ha spezzato tutti i cuori al congresso dei cardiologi oppure la nostra pizza è in anticipo" Eddie si stacca da me e si tira su a sedere sul letto.
"Tocca alzarsi per scoprirlo"
"Vado io, tranquilla" Eddie con ritrovata energia improvvisa scatta come una molla giù dal letto e corre di là.
"EDDIE?!" gli urlo dietro mentre scappa, ma non mi ascolta. Riappare sulla porta della mia camera un minuto dopo.
"È la pizza" fa come se niente fosse.
"MA SEI ANDATO COSÌ?" insisto rintanata sotto il piumone, mentre lui accende la luce ed esplora il pavimento della stanza. E meno male che sono già in posizione distesa, se no avrei potuto avere dei cedimenti.
"Così come?" domanda distratto, poi trova i suoi boxer ai piedi del letto e, tirandoli su, finalmente mi guarda. E io lo guardo. E allora capisce "Ho solo risposto al citofono, mica mi vede" sorride sornione mettendosi le mutande.
"Meno male…"
"Non fare finta di essere gelosa, non sei credibile" s'infila al volo i pantaloni cargo e la camicia rossa a quadri, abbottonandola a casaccio.
"I soldi per la pizza sono nel mobile qua fuori in corridoio, nel cassetto"
"Ok." fa per uscire di nuovo dalla camera, ma poi si volta "Che fai? Non vieni?"
"Adesso arrivo"
"Ok"
"Ok" rispondo, sempre sotto il piumone, mentre lui non si schioda da lì.
"O magari vuoi cenare a letto?" il maledetto mi fa l'occhiolino.
"No no, niente briciole nel mio letto, mangiamo di là"
"Va bene"
"Ok" e resta lì.
"Dai, che poi si raffredda se no"
"Ti ho detto che adesso arrivo, vai e ti raggiungo!" mi scappa quasi da ridere, ma il ragazzo della pizza mi salva una seconda volta e suona il campanello. Eddie si arrende e va ad aprire, ma non sento il rumore del cassettino che si apre. E che cazzo. Mi alzo dal letto in volata e chiudo la porta prima di infilarmi il pigiama a tempo di record. Quando esco dalla camera facciamo quasi un frontale: lo stronzetto pensava di cogliermi in flagrante!
"Già pronta?" chiede fingendo di passare di lì per caso.
"Hai pagato?"
"Sì"
"Ma se i soldi sono qui?" apro il cassetto incriminato e li sbugiardo.
"Li ho presi dal mio portafoglio"
"E perché?"
"Per fare prima. Ora vieni o stiamo qui a discutere finché la pizza non diventa immangiabile?"
"Andiamo, va!" vorrei prenderlo per mano, ma finisco per tirarlo per la manica sbottonata della camicia, e lo porto fino al divano. Eddie agguanta subito una fetta di pizza e io faccio in tempo a tirargli i tovaglioli di carta minacciandolo "Se sporchi il mio divano ti ammazzo"
"Che film vediamo, micetta?"
"Vediamo Grano Rosso Sangue!" rispondo entusiasta premendo PLAY sul telecomando e avventandomi anch'io sulla pizza.
"Dal titolo immagino sia una commedia romantica con lieto fine assicurato"
"Ovvio"
"E dici che posso mangiare mentre lo guardo?"
"Ahah sì, tranquillo, non è così forte" apro due birre e gliene allungo una.
"Avevi detto la stessa cosa di Hellraiser"
"Va beh, sei tu che sei sensibile! Comunque questo è moooolto più soft, non c'è paragone, direi che è quasi comico"
"Ok, mi fido, micetta" brindiamo con le nostre lattine e iniziamo la visione.
***
"Beh proprio comico… non direi…" il film è finito, così come pizza e birra.
"Ma dai, vogliamo parlare della recitazione? E poi, quegli effetti speciali del cazzo! Sembra che a un certo punto abbiano finito i soldi"
"Lì avranno spesi tutti in granturco"
"Ahah esatto! Ehi, comunque lo sai che anch'io in un certo senso sono stata una figlia del grano?"
"Eri membro di una setta satanica di baby-assassini?" Eddie, che era ormai accasciato in un tutt'uno col divano, si tira un po' su incuriosito.
"Eheheh no, anche perché a quest'età mi avrebbero già sacrificata"
"E allora?"
"Beh, hai presente i lavoretti estivi di quando eri piccolo? Ok, tu sei di San Diego, quindi boh, il vostro concetto di lavoro estivo includerà cose tipo bagnino, cameriere, gelataio, roba così, no?"
"Più o meno. Invece in Idaho?"
"In Idaho si andava a castrare il mais!"
"Ahahah cosa?" a questo punto ho catturato tutta l’attenzione di Eddie, che si mette a sedere composto e mi si avvicina.
"Ci sono andata per quattro anni di fila, a Notus"
"Che cazzo significa castratura? Il mais si castra?"
Segue ovviamente la mia mini-lezione di agricoltura che Eddie non vedeva l'ora di ascoltare. Nelle serate speciali i fidanzati parlano di progetti, si scoprono lentamente, flirtano. Io invece parlo di come il mais abbia fiori sia maschili sia femminili, spiegando che se rimuovi la parte maschile della pianta questa non s’impollinerà da sola, ma potrà essere fecondata dalla varietà scelta dal contadino, che non verrà cimata, creando così degli ibridi.
"In parole povere il lavoro consisteva nel camminare ore e ore nei campi di mais, strappando le cime dalle piante a mani nude. Iniziavi la mattina, quando era tutto bello umido, e finivi al pomeriggio zuppo di sudore per il caldo. Anche perché dovevi per forza metterti pantaloni lunghi e maniche lunghe se non volevi affettarti completamente la pelle"
"Foglie affilate?"
"Come dei cazzo di rasoi, Eddie, non puoi capire"
"Il lavoro ideale per dei bambini, insomma"
"Sono certa che ora sarai più comprensivo con Malachi”
"Ahahah sì! Ora capisco perché si sono ribellati, poveracci"
"Secondo me Colui che cammina nel grano in realtà un bambino che si era perso castrando il mais morendo dissanguato e la sua anima continua a vagare nei campi in cerca dei genitori per vendicarsi"
"Grano Rosso del sangue di bambini impiegati nel lavoro minorile"
"Di quelli in maglietta a mezze maniche! Però facevo dodici dollari l'ora…"
"Non male! Comunque, praticamente eravate i contraccettivi del granoturco"
"Eravamo Planned Parenthood del mais"
"Quindi anche il mais fa sesso. E più di noi, mi sa”
"Ahahahah Eddie!" mi alzo scandalizzata, e vado a buttare sia il cartone della pizza sia le lattine di birra vuote.
"Preferirei non essere castrato però"
"Sei un coglione! Da quanto ci stavi girando attorno per andare a parare lì?"
"Da un po'. Comunque scherzo, micetta"
"Lo so" mi risiedo di ritorno dalla cucina.
"È solo che… insomma, ci siamo appena messi assieme, dovremmo essere nel pieno della nostra fase Luna di miele, invece io non ci sono mai e mi dispiace un sacco"
"Nella fase che??"
"Sì, insomma, la prima fase di una relazione. Quando ti cerchi in continuazione… euforia, tanta attenzione reciproca, coccole, continua ricerca del contatto fisico, passione, chimica … hai presente?"
"Beh, direi che ce le abbiamo ugualmente queste cose, no? Solo, sono più… diluite nel tempo"
"Eh io preferirei concentrarle"
"Ma non è necessariamente un male. Vedila così: in questo modo ti stuferai di me mooolto più tardi"
"Perché devi dire queste cose?" non è che proprio s’incazzi, ma si vede chiaramente che si scurisce un po’ in volto.
"Eheh ma sì, era una battuta"
"Lo so, ma non mi piace quando fai queste battute. Su io che ti lascio, che mi stufo… è come se lo facessi per normalizzare la cosa, per prepararti a quando dovrebbe succedere"
"Ma va, figurati" invece è esattamente così, cazzo, e non avrei saputo sintetizzare meglio il concetto. Se mi scappa di dire certe cose non è perché voglio essere rassicurata da lui che non accadranno mai, ma proprio perché so per certo che accadranno e almeno così mi abituo all'idea.
"Sono esagerato, lo so. Non voglio farne un dramma, è solo che io non ci penso proprio alla fine della storia, non mi viene da pensarci, neanche per scherzo"
"Magari è perché abbiamo avuto esperienze diverse, tutto qui"
"Già. Comunque non volevo fare polemica, chi se ne frega delle altre esperienze, pensiamo a questa adesso, ok? E poi, soprattutto oggi" mi prende per le mani e il sorriso corredato di fossette torna prepotente.
"Eheh perché oggi?"
"Beh, perché è un giorno speciale"
"Wow il fatto che ti sono mancata così tanto mi lusinga, ma basta così poco per rendere una giornata speciale?"
"Lo è sempre quando stiamo assieme, ma… stavolta non è speciale solo per quello"
"Ah no? E per cosa?"
"Beh, dovresti saperlo…"
Oh cazzo.
"Mmm dovrei?"
"Angie, che giorno è oggi?" mi lascia le mani e, a braccia conserte, dà inizio all’interrogazione.
"Giovedì"
"Sì,  ma che giorno è?"
"14 marzo"
"E che giorno è?"
"Il tuo compleanno è a dicembre"
"Infatti non è il mio compleanno. E nemmeno il tuo"
"Onomastico? Non sapevo fossi cattolico"
"No e no" dal fatto che sta sorridendo capisco che non sono nei guai, ma è chiaro che non sto facendo una gran figura.
"Dovevamo fare qualcosa e me ne sono completamente dimenticata?"
"No, è una cosa che abbiamo già fatto, tempo fa." mi spiega e quando vede il nulla cosmico nei miei occhi mi dà un altro indizio “Una cosa fatta in questo giorno”
"Ma l'anno scorso a marzo non ci conoscevamo, non ero nemmeno qui"
"Non andare così indietro"
"In che senso?"
"Un mese fa, che giorno era?" alza gli occhi al cielo e mi concede l’ennesimo aiutino.
"14 febbraio, San Valentino?"
"E dov'eri un mese fa a quest'ora?"
"Boh, come da 18 anni a questa parte, a letto a dormire molto probabilmente"
"No. Pensaci bene, dov'eri?"
"Aspetta, sì, ero su un autobus per Seattle"
"Va beh, e invece qualche ora prima? Dov'eri? Che facevi? Angie, mi stai facendo sudare, cazzo"
"Aaaaaaaaaah! La so! Alla stazione dei pullman! Ci siamo baciati!"
"BINGO!" Eddie fa partire persino un mini applauso, non so se di sollievo o per prendermi per il culo o tutt’e due.
"Evvai! Visto che c'è l'ho fatta?"
"Quindi capisci perché è speciale"
"È stato bello, sì. Io a un certo punto non capivo più un cazzo, ma è stato un momento indimenticabile" lui mi ha baciata e io ho cominciato a sentire i Depeche Mode nella mia testa e poi non mi ricordavo più nemmeno dov’ero, se non mi ci avesse messa lui su quel pullman sarei ancora lì molto probabilmente.
"Sì ed è stato il momento da cui è iniziato tutto. Insomma, è una specie di ricorrenza, no? Non è un anniversario, ma…"
"È un mesiversario! Ahahahahah come dicono i dodicenni, che contano i mesi"
"Beh, è un mese che stiamo insieme, quindi…"
"Un mese che…? In che senso, perché tu… conti dal bacio?"
"Sì, per me è partito da lì. Perché? Tu da quando conti?"
"Io non conto"
"Eh?"
"Cioè, non mi sono mai posta la questione. Non sapevo di dover contare, ecco"
"Non sapevi di dover contare" ripete guardandomi con aria quasi esterrefatta.
"Io non… ti ho spiegato che non ho avuto relazioni proprio regolari, no?"
"Stai dicendo che non hai mai contato?"
"Esatto, quelli con cui stavo non erano interessati a queste cose. E quindi non me ne sono mai interessata nemmeno io. Non ho mai festeggiato anniversari, mesiversari o giorniversari. Le mie storie sono sempre state così brevi che non c'è stato neanche il tempo di capire se poteva andarmi di festeggiare"
"Beh, non è che sia indispensabile avere una data. Però… no, fanculo, non è vero, io voglio una data, mi serve, quindi se per te va bene, il 14 febbraio è il nostro giorno, ok?" il suo dibattito interiore si vede benissimo anche da fuori e mi fa sorridere.
"Quello che per te è il nostro giorno coincide con la festa più ipocrita e commerciale del mondo, te ne sei accorto?"
"Certo! E trasformarla nel nostro giorno è il più grande atto rivoluzionario che possiamo fare, non credi?"
"Beh, è un punto di vist- ASPETTA" non sorrido più perché ho appena realizzato che non c’è un cazzo da ridere.
"Eheh che c'è?"
"Sono giorni che parli di questa serata speciale. Perché tu intendevi questo! Celebrare il nostro… Oddio, mesiversario?!"
"Sì, ma non è che dovessimo fare chissà quale celebrazione, quello che abbiamo fatto va benissimo"
"Ma non vale comunque se io non ne sapevo un cazzo! Me ne sono dimenticata, capisci? Mi sento una merda" fisso il tappeto della sala e mi ci vorrei arrotolare dentro per poi farmi buttare in discarica dalla vergogna.
"Ahahah ma no, perché?"
"Tu hai pensato a una cosa dolce e io sono la fidanzata anaffettiva del cazzo" prendo un cuscino dal divano e ci affondo la faccia dentro.
"Anaffettiva tu? Ma dove?!"
"Sono una stronza. Per fortuna non mi hai fatto anche il regalo, se no sarei una stronza al cubo"
"Uhm…"
"Eddie?" la sua esitazione mi porta a levarmi il cuscino dalla faccia e la risposta la leggo sulla sua.
"Non è che ti abbia proprio preso un regalo…"
"MA PORCA DI QUELLA TROIA" stavolta mi accascio direttamente sul bracciolo del divano.
"Ma è una cosa per tutt'e due, non necessariamente per festeggiare il mese" prova a indorare la pillola mentre si alza a recuperare la giacca per prendere qualcosa dalle tasche.
"Cioè, tu mi hai fatto anche il regalo. E io non ti nemmeno fatto un panino. Ho ordinato una pizza. CHE HAI PURE PAGATO TU!"
"Micetta, non ti agitare" torna qui e si inginocchia sul tappeto davanti a me, facendomi salire ulteriormente l’ansia.
"Consiglio: MAI chiamarmi micetta quando sono agitata"
"Senti, ho solo preso due biglietti per Neil Young al Coliseum ad aprile. Li avrei presi comunque, mesiversario a parte" spiega mostrandomi i due talloncini bianchi e azzurri.
"Non posso credere che tu dica mesiversario, sei un adulto" tiro un sospiro di sollievo, anche se mi sento sempre una merda.
"Stai cercando di farmi sentire scemo?” pensandoci, io mi sento stupida per essermene dimenticata, ma come deve sentirsi lui? Che ha fatto tutto questo cinema quando  io nemmeno ci pensavo lontanamente e in più ne sto facendo una tragedia greca.
"No! È piuttosto evidente ormai che sono io la scema della coppia" Eddie mi mette i biglietti tra le mani e poi le prende tra le sue.
"Allora, quello che sto cercando di dire è che li ho presi e basta, a prescindere dalle ricorrenze, perché appena ho saputo del concerto la prima cosa a cui ho pensato è che ci sarei andato insieme a te. Ho pensato di darti il biglietto oggi perché, sempre per il discorso di prima, mi sembrava un bel modo per dirti Ehi, Angie, non sono sparito, ci sono ancora e voglio stare con te e fare cose con te e anche se sembra che le correnti mi trascinino via di tanto in tanto, tu non mi perderai mai perché le correnti cambiano di continuo, ma io tornerò sempre e solo da te"
"Hai proprio un debole per le metafore surfistiche, non c'è che dire"
"Vaffanculo, Angie. Dal profondo del mio cuore" mi bacia e non posso fare a meno di pensare a quanto mi piace farmi mandare a quel paese da Eddie.
"Ora devo pensare a cosa regalarti che sia all'altezza"
"Non mi devi regalare niente, non mi devi nulla" scuote la testa mentre si alza dal pavimento e si risiede sul divano.
"Va beh, se voglio farti un regalo per il secondo mesiversario? Chi me lo vieta? Stavolta me lo segno sul calendario però"
"Ahah non è che adesso dobbiamo festeggiare tutti i mesi"
"Come no? E io come la recupero la figura di merda?"
"Non la recuperi, così io mantengo il vantaggio nelle nostre dinamiche di coppia"
"Io già pregustavo il quinto, con la curiosa frapposizione tra il nostro mesiversario e l'anniversario della Presa della Bastiglia: i due atti rivoluzionari per eccellenza"
"Vedo che ancora prendi per il culo" io scappo di nuovo scivolando dall’altro capo del divano, ma lui mi segue e mi è praticamente addosso.
"Chi? Io? No!"
"Sei sexy quando lo fai"
"Allora sì, ti sto decisamente prendendo per il culo, alla grande proprio"
"La verità è che fai e dici un sacco di cose sexy, te ne sei accorta?"
"Sì vede che quello è il mio vantaggio nelle dinamiche di coppia"
"Anche questa, molto sexy"
"Vuoi, tipo… andare di là?"
"E mi leggi anche nel pensiero”
“Ma non riesco a leggere proprio tutto tutto”
“No?”
“Eh no”
“Allora mi sa che mi tocca darti qualche dritta”
“Prego, sono tutta orecchi”
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bangtanitalianchannel · 3 years ago
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Ciao bics! Più che una domanda uno sfogo… parlo per me .. ma noi Army italian* siamo proprio svantaggiat* su tutto ! In Italia mai venuti e probabilmente mai verranno anche perché ancora adesso che con butter e dynamate sono più “ commerciali “ e si sentivano ovunque ancora dicono chi? I cinesi? 😡se vuoi vedere un concerto o una live devi stare sveglia alle 3-4 del mattino . Loro penso che non abbiano mai letto o risposto un ad un commento sulle loro live o sui siti ufficiali neanche se scrivi in inglese perché vedo che tendono a rispondere o leggere solo quelli in coreano .. ma a parte i brand griffati italiani che indossano sanno che esistiamo ? Spesso a parte voi e vi ringrazio di cuore 💜 🙏🏼 e tutto in coreano o inglese .. siti interviste serie tipo in the soop ecc .. parecchi brand che indossano e che magari vorresti hanno siti in coreano e neanche in inglese o non spediscono in Italia( ma quelli pazienza ci sta) . Per non parlare di weverse.. ora con questa cosa della merce disegnata o ideate dai ragazzi .. le metto in vendite alle 11 di mattina ( ora locale loro) alle 3 da noi .. i pigiami di jin neanche visti .. stanotte sono rimasta sveglia di proposito .. alle 3 in punto messi in vendita alle 03.02 il bungeo-ppang era sound out i pantaloni nei due colori e in tutte le taglie terminati alle 03.10! Mossa commerciale ? Ne producono 1 per taglia ? E poi ? I pantaloni 82.68 dollari . . La spedizione ? 83.67 dollari!!! Come averne presi due! In più saranno all’arrivo altri 43 euro di dogana . Una follia!!!! Questa parte di loro non mi piace .. certo loro non c’entrano o forse sì.. tutto questo business esagerato tutto troppo ! Per carità. Non è obbligatorio .. basta la musica YouTube voi che ci aggiornate sempre … però sono un po’ avvilita da tutto questo “ too much” che va oltre loro la loro musica la loro storia la loro semplicità di ragazzi .. come se venissero alla fine “ stritolati” dall’esagato business che gli hanno costruito intorno . Scusate il lungo sfogo 🙏🏼😔
ciao 😃 ma certo che sanno che esistiamo, non vediamo perché dovrebbe essere il contrario! per quanto riguarda la questione dell'orario del mattino presto, chiaramente non è una cosa propria dell'italia ma di tutta l'europa, e non solo: purtroppo non ci può essere un unico orario comodo alle decine di fusi orario del mondo, a giro qualcuno ne soffrirà sempre 😂 per quanto riguarda i commenti, è normale che si concentrino maggiormente su quelli in coreano essendo la loro lingua madre, tutti farebbero lo stesso, ma comunque fanno del loro meglio per rispondere anche a army internazionali e sicuramente non "escludono" di proposito nessun paese! anche per quanto riguarda la merch che va sold out in pochi minuti si può fare poco, ahimè è un dato di fatto con loro, siamo davvero taaaaantissimi ed evidentemente la bighit non sempre può fare più restock o comunque mettere troppi articoli disponibili, ma non ce la sentiamo di commentare più di tanto a riguardo perché sicuramente sono scelte che fanno internamente 🤷 purtroppo va un po' a fortuna, come per i biglietti dei concerti. stessa cosa per i prezzi di spedizione altissimi: tutti, tranne chi si trova in corea o negli stati uniti, vanno incontro allo stesso triste destino ahah detto ciò, chiaramente c'è un "business" dietro i bts, come per qualsiasi altra cosa, ma non per questo uno è obbligato a stare dietro a tutto o a comprare/essere d'accordo con tutte le scelte, alla fine come dici tu la loro musica è tra le cose più importanti 💜 comunque non preoccuparti per lo sfogo ^-^
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zuccherodisqualo · 6 years ago
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Very nice skincare👌
In fondo ci sta il link della lista amazon con tutti i prodotti di cui parlo e che reputo validi sia a livello di prezzo (so un filo poverella non mi voglio svenare ma voglio una bella pelle) che a livello di qualità, il più naturali possibili (sound clichè ma ecchime qua). Sto in fissa con la natural skincare da quando sto riuscendo a risolvere così un’acne cistico che mi ha massacrata + sono stata cresciuta da due “fricchettoni”, soprattutto mio padre; mi piace l’idea di sapere quello che mi metto in faccia, ma senza dovermi vendere un rene, visto che ci sono molti prodotti validi ad un prezzo ragionevole + usare meno plastica possibile. Credo che se può piacere parlerò ogni tanto di queste cosette qua e aggiornerò la lista con prodotti nuovi che provo e mi piacciono. Me sento troppo una fescion blogghe quindi cominciamo
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Olio di cocco: lo uso come struccante, crema idratante corpo, impacco per capelli e burrocacao/lucidalabbra (infatti mi son presa il barattolone da un litro) + non inquina perché il barattolo in vetro è riutilizzabile per tantissime altre cose.
Per struccare prendo una piccola quantità con il dito e lo massaggio direttamente sugli occhi, scioglie benissimo eyeliner e mascara, dopodiché rimuovo il tutto con un panno in microfibra (che si trova facilmente su amazon, top per togliere l'unto e di per sé il trucco, poiché genera una sorta di lieve attrito con la pelle) passato sotto l'acqua calda, strizzato un poco dall'eccesso d'acqua. Se il trucco è pesante basta ripetere. Per il volto fare lo stesso ma con una poco di olio in più. Dopo aver struccato basta lavarsi la faccia con il vostro solito detergente (o quello che vi consiglio nel next step ihih).
Per idratare, finita la doccia prendo una piccola noce e me la schiaffo su tutto il corpo, soprattutto su gambe e braccia. Sembra unto all'inizio ma una volta che ci si asciuga passa ;) per chi vuole provare lo si potrebbe pure usare in faccia, consiglio sempre a viso umido di tonico o semplice acqua.
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Sapone nero africano: il mejo sapone di sempre. Pulisce la pella senza seccarla assolutamente, e non tanto per dire, in più aiuta le irritazioni della pelle e l’acne. Bisogna stare attenti a trovarlo autentico, deve sembrare un grossolano dolce al cioccolato, na specie di brownie. Gli ingredienti sono olio di cocco, burro di karité, gusci di cacao per una lievissimissima esfoliazione e poco altro. Non è da usare come una classica saponetta, il sapone è morbido e basta "grattare via" un piccolo pezzo e creare una bella schiuma dissolvendolo con l'aiuto di un po' d'acqua, poi lavasse la faccia.
NB niente confezioni di plastica! Nice! + nella lista ci sta un confanetto con 4 saponette arricchite con olio di neem e moringa, very nice per pelle grassa/mista e conveniente a livello di prezzo ;)
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Acqua di rose: e non quella del supermercato che usano madri e nonne nella bottiglietta blu, ma idrolato 100% di rose, how fancy. Negli ingredienti ci deve essere scritto solo la rosa, te lo dovresti pure poter bere volendo. Io lo uso come tonico e "acqua micellare": ad es. i giorni in cui non mi trucco a fine giornata me la passo su un cotone per togliere tutte le schifezze accumulate in giro per la city, poi passo al detergente. Nella lista che ho fatto ce ne sta una con confezione spray stra comoda che te la vaporizzi direttamente in faccia, è di plastica però io non la butto e la riutilizzo per altri intrugli, un’altra invece con confezione classica e infine un new entry da 500 ml eheh. Sono le meno costose di buona qualità che ho trovato, vanno dai 9,90 ai 16 euro max, dai 200 ml ai 500 ml, quindi anche vi durano dai 3 mesi a di più (ad es. se pijate quella da 500). Il bello è che la possono usare tutti i tipi di pelle, come in pratica tutti questi prodotti che sto elencando! È idratante, calmante, antisettica e ha un buon profumo--> winner winner chicken dinner
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Olio di rosa mosqueta (o canina, in inglese rosehip oil) e olio di jojoba: premetto che la mia è una pelle a tendenza acneica, mista-grassa ma si secca facilmente rimanendo grassa. L'olio di rosa mosqueta è molto buona per le pelli secche anche e in generale aiuta a rigenerare la pelle, quindi anche per le cicatrici dell'acne e rughe! L'olio di jojoba invece è una figata perché somiglia molto al sebo, questo frega le ghiandole sebacee del viso, che nelle pelli grasse producono in eccesso, illudendole che di sebo ce ne sia abbastanza. Uso questi oli come creme idratanti: dopo aver vaporizzato l’acqua di rose/tonico, a viso ancora umido le massaggio sul viso fino ad assorbimento e non ho problemi di unto se non appena verso la fine della giornata (ma comunque meno di alcune creme che ho provato in passato), bisogna anche un attimo capire quante gocce siano giuste per la vostra pelle e per quello basta andare a tentativi. In linea di massima io metto al mattino circa 3 gocce e la sera tendo a metterne qualcuna in più, tipo 4/5. In più, sebbene siano in plastica anche questi (ahimè) la bottiglietta con il dropper è mucho utile per intrugli come scalp-treatment/pre-poo/ olio personalizzato per la pulizia del viso etc + so belline. Di prezzo ho trovato anche qui i più bassi, di buona qualità e con un buon numero di ml, potrebbe anche durarvi un anno quindi daje. Se non volete subito spodestare la vostra crema idratante magari introducete nella night time routine qualche goccia prima o mischiata alla crema e vedete come va. 
(A proposito di creme ne ho adocchiate alcune ma prima di consigliare le voglio provare per trovare le mejo)
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Spot treatment: non capisco se funziona o no, ma ho notato che ogni volta che mi sta per uscire uno sfogo e metto questa cremina (formata da soli ingredienti naturali, pare) spesso va a finire che o non riesce a svilupparsi come vorrebbe oppure incomincia a seccarsi piano piano. Nel complesso ho notato che aiuta, soprattutto con i brufoli sottopelle maledetti, quindi la consiglio visto che costa poco e dura molto poichè va messa solo quando serve. Voglio approfondire però la ricerca di spot treatment di questo tipo!
LINK: https://www.amazon.it/hz/wishlist/ls/38S7UQ978WHD?ref_=wl_share
prox volta--> maschere fai da te ;;;;)
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la-scigghiu · 8 months ago
Text
.🦋.
"...E non è un sacrificio
solo una semplice parola
sono due cuori che vivono
in due mondi separati
Però non è un sacrificio
nessun sacrificio
nessun sacrificio affatto..."
youtube
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sciatu · 4 years ago
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DOLCI SICILIANI
Che folle sono stato ad iniziare a parlarti d’amore. Ti ho presentato un vassoio di dolci e biscotti dai mille colori e dal profumo di vaniglia e chioccolato, illudendoti che l’amore era il poter gustare uno dietro l’altro attimi e momenti dolcissimi. Ma ora, battendomi il petto confesso che questo vassoio di tentazioni e perdizione, non è amore. L’amore è una goccia di rugiada piena di provvisoria luce sul petalo di un fiore nell’alba in un mattino di primavera. L’amore è una rossa stella marina che cammina sul fondo del mare, unica vita in quell’ infinito dominante e freddo azzurro. L’amore è un arcobaleno che unisce due monti ma che nessuno può toccare, o rubare, che tutti ammirano e che prima o poi viene solo ricordato. L’amore quindi non dura quanto crediamo o vogliamo, ogni giorno nasce e come noi, ogni momento può morire. L’amore poi non ha bisogno delle mie parole, né del suono di una canzone e dei colori dei fiori perché lui è le parole non ancora dette, è la canzone che senti nel silenzio delle strade, è il colore che nel buio ti illumina. Non ha bisogno di essere evocato nel tuo cuore per esistere perché in esso è già presente come seme fecondo. L’amore non ha bisogno dei poeti, dei santi o di amabili donne per vivere, non ha bisogno dell’arte o delle puttane per essere desiderato. L’amore è fatto dei tuoi sogni, vive del sangue della felicità che ti dona, è impalpabile ma dominante, illusorio ma pesantemente presente, è generosamente contagioso e dolorosamente vendicativo, quando chi ami se ne va e quello che provavi vive ancora, malgrado chi amavi sia lontano, servo e padrone di un altro cuore. È questo straziante modo in cui muore quanto proviamo, questa sua fine cruenta e dolorosa che ci perseguita e che quando accade rende la nostra anima una foresta che brucia, un fiume che travolge il villaggio che attraversa, una piccola noce in cui chiudiamo l’immensità del nostro essere e di tutto quello che ha provato. È questo immenso potere che ha sulle anime vive, il suo regno infinito, il motivo per cui per noi vale quanto il sole. Lo ripeto. Sono stato folle a giocare con le parole e le immagini per raccontarti una primavera infinita, di cui viviamo a volte solo pochi estatici e terribili istanti. Sei stata folle ad ascoltarmi, a vedere nelle mie parole lo specchio in cui ritrovare le tue emozioni, a nutrirti di questi dolci illusori ma di cui hai assaporato il gusto immortale. Siamo vissuti della sabbia che stringevamo tra le mani mentre il vento la portava via; siamo stati schiuma, luminosa e leggera assorbita dalla sabbia arida; abbiamo conosciuto la bellezza e la perfezione, niente di più dovremmo aspettarci dalle nostre prossime vite. Eppure ogni giorno torno a parlartene ancora, smemorato dell’amore di ieri, assetato di quello di oggi stupito da quello di domani e tu mi ascolti come se con ogni parola rinascessero quei tuoi sogni e desideri che dell’amore assoluto sono l’inarrestabile preludio.
What a fool I was to start talking to you about love. I presented you with a tray of sweets and biscuits of a thousand colors and the scent of vanilla and chocolate, under the illusion that love was being able to enjoy very sweet moments one after the other. But now, beating my chest, I confess that this tray of temptation and perdition is not love. Love is a drop of dew full of temporary light on the petal of a flower in the dawn, of a spring morning. Love is a red starfish walking on the bottom of the sea, the only life in that dominant infinity and cold blue. Love is a rainbow that unites two mountains but that no one can touch, or steal, that everyone admires and that sooner or later is only remembered. Love therefore does not last as long as we believe or want, every day is born and like us, every moment can die. Love then does not need my words, nor the sound of a song and the colors of flowers because it is the words not yet spoken, it is the song you hear in the silence of the streets, it is the color that illuminates you in the dark. It does not need to be evoked in your heart to exist because it is already present in it as a fruitful seed. Love does not need poets, saints or lovely women to live, it does not need art or whores to be desired. Love is made of your dreams, it lives on the blood of happiness it gives you, it is impalpable but dominant, illusory but heavily present, it is generously contagious and painfully vindictive, when the one you love leaves and what you felt still lives, despite the fact that who you loved, is far away, servant and master of another heart. It is this excruciating way of dying of what we feel, this bloody and painful end of it that haunts us and that when it happens makes our soul a burning forest, a river that overwhelms the village, a small walnut in which we enclose the immensity of our to be and all that it has felt. It is this immense power that it has over living souls, its infinite kingdom, the reason why it is as good as the sun to us. I repeat. I was crazy to play with words and images to tell you about an infinite spring, of which we sometimes experience only a few ecstatic and terrible moments. You were crazy to listen to me, to see in my words the mirror in which to find your emotions, to feed on these illusory sweets but whose immortal taste you tasted. We lived on the sand we held in our hands as the wind carried it away; we were foam, luminous and light absorbed by the dry sand; we have known beauty and perfection, nothing more we should expect from our next lives. Yet every day I come back to talk to you again, forgetful of yesterday’s love, thirsty for today’s love, amazed by tomorrow’s and you listen to me as if with every word those dreams and desires of yours were reborn, which are the unstoppable prelude to absolute love.
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sciogli-lingua · 6 years ago
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Italian sayings that’ll make you sound like a real Italian grandma
A buon intenditor poche parole -- A word to the wise (is enough)
Literally, “a few words to one who understands correctly (are enough)”. Someone who’s wise will heed a piece of advice, albeit a brief one.
A caval donato non si guarda in bocca -- Don’t look a gift horse in the mouth, beggars can’t be choosers
That is, a gift is always a gift and one mustn’t be too choosy about it. Since horses' teeth grow over time, checking their length is a way of gauging old age. The original Latin quote can be found in Saint Jerome’s Commentariorum In Epistolam Beati Pauli Ad Ephesios.
A mali estremi estremi rimedi -- Desperate times call for desperate measures
In extreme situations, even means that would look excessive at any other time might be necessary.
Buon sangue non mente -- The apple doesn’t fall far from the tree, like father like son
Literally, “good blood doesn’t lie”.
Can che abbaia non morde -- Barking dogs seldom bite
Literally, “a barking dog doesn’t bite”: those who get angry and threaten easily rarely take any action.
Chi ben comincia è a metà dell'opera -- Well begun is half done
Literally, “those who begin well have (already) done half of their work”.
Chi cerca trova -- Seek and you shall find
Literally, “he who seeks, finds”.
Chi dorme non piglia pesci -- You snooze, you lose
Literally, “he who sleeps doesn’t catch any fish”. A suitable English equivalent would also be “the early bird catches the worm”, although the latter is more similar in meaning to “il mattino ha l’oro in bocca” (lit. “morning has got gold in its mouth”).
Chi la fa l'aspetti -- What goes around comes around
When you do something (usually bad), expect it to come back to you in some way.
Chi semina vento raccoglie tempesta -- Sow the wind and reap the whirlwind
Literally, “he who sows wind reaps a storm”. Not unlike “chi la fa l’aspetti”, you could say that this saying is basically about karma: for every negative action, you should expect much bigger consequences.
Chi non risica, non rosica -- Nothing ventured, nothing gained
“He who doesn’t risk anything won’t obtain anything”. While the most common meaning of rosicare nowadays is “to eat one’s heart out”, usually because of envy, here it’s more of a synonym of rosicchiare (”to nibble”).
Chi trova un amico trova un tesoro -- Who finds a friend finds a treasure
True friendship is a precious thing, and those who are lucky enough to find it have a “treasure” on their hands.
Chi va piano va sano e va lontano -- Slow and steady wins the race
“Those who walk slowly walk safely and get far”. Slow and constant effort will get you to your goal, while excessive hurry usually leads you nowhere; the saying is generally associated with Aesop’s fable The Hare and the Tortoise.
Gioco di mano, gioco di villano -- Never use violence, not even when playing
Literally, “a game of hand (is) a game for boorish people”.
Il gioco è bello quando dura poco -- Never take a joke too far, it is all fun and games until someone loses an eye
Literally, “a game is fun when it doesn’t last long”; it is essentially a call for moderation in all things.
L'abito non fa il monaco -- You can’t judge by appearances alone
Literally, “the habit (religious clothing) doesn’t make the monk”.
L'erba voglio non cresce nemmeno nel giardino del re -- “I want” doesn’t get
The much more colorful literal translation would be “”I want”-grass doesn’t grow anywhere, not even in a King’s garden”: it is used to teach children the importance of employing polite expressions such as “please” and “thank you” instead of just saying they “want” something.
Mal comune mezzo gaudio -- Shared trouble is half a joy
A sorrow, when shared, seems less hard to bear.
Non c'è due senza tre -- Good / bad things come in threes
Literally, “there is no two without three”: if a fortuitous event has already happened twice, it might as well happen a third time. This chance is regarded either with hope or with fear, depending on the positive or negative nature of the event itself.
Occhio non vede, cuore non duole -- What you can’t see can’t hurt you
Literally, “(what) the eye doesn’t see, the heart doesn’t grieve (over)”.
Patti chiari, amicizia lunga -- Clear understanding makes for long friendships
It’s better to be clear about everything right away, in order to avoid unpleasant surprises later on.
Quando il gatto non c'è, i topi ballano -- When the cat’s away the mice will play
Literally, “when the cat’s away, the mice dance”: in the absence of the one who’s supposed to control them, people will take advantage of the situation.
Ride bene chi ride ultimo -- He who laughs last, laughs best
Don’t go tasting victory before the whole affair has actually come to an end.
Rosso di sera, bel tempo si spera -- Red in the evening, good weather is hoped for
When the sky is red at sunset, there's supposedly reasonable chance of good weather for the following day.
Sbagliando s'impara -- You learn from your mistakes, practice makes perfect
Literally, “you learn by making mistakes”.
Tra i due litiganti il terzo gode --  two dogs strive for a bone, and the third runs away with it 
Literally, “between two people fighting, the third one wins”. When two sides contend, it is always to a third part’s benefit.
Una rondine non fa primavera -- One swallow does not a summer make
Literally, “one swallow doesn’t make a spring”. The allusion is obviously to the return of migrating swallows, and the saying roughly means that a single event doesn’t make a trend.
Una mela al giorno toglie il medico di torno -- An apple a day keeps the doctor away
Pretty straightforward: eat healthy and you won’t get sick.
Uomo avvisato mezzo salvato --  Forewarned is forearmed
Literally, “a man forewarned is a half-saved man”. Knowing something in advance, or getting useful advice, is a huge advantage, but can only help us so much: we have to do our share by acting accordingly.
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tarditardi · 3 months ago
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Lilly Palmer al Bolgia di Bergamo
Sabato 7 settembre 2024 prende il via la stagione 2024 - 2025 del Bolgia, top club di Bergamo frequentato da clubber di tutta Italia e non solo. Sul palco arriva la top dj producer tedesca Lilly Palmer. Con lei, a far scatenare Bolgia Summer Garden, giardino elettronico d'eccellenza, ecco il talento italiano Maike Depas. In Mainroom Indoor e in Alternative Room spazio invece a Dylan - Primo Raduno Nazionale, storico evento dal sound hardcore.  
Partiamo da principio. Ossia da Lilly Palmer, artista sempre più amata e conosciuta in tutto il mondo. Beat incessante, senza fronzoli: chi balla al Bolgia non può non scaternarsi con la sua techno. Classe '96, tedesca, su Instagram la seguono 1 milione e 600mila fan. "La musica è libertà, di esprimere, trasformare ed elaborare le proprie emozioni, creando un legame con la gente", ha raccontato. Di base a Zurigo, inizia a farsi spazio nella scena underground nel 2015. Suoni potenti, profondi, melodie intriganti. Come quella di "I Am Machine": 136 bpm di stile ed energia. Lo scorso 16 agosto è invece uscita, su Armada, "All You Got To Do", mina da dancefloor piena di ritmo e melodia, nel suo stile incessante, che non lascia scampo. Tra un top club e l'altro, tra cui appunto il Bolgia, dove è di scena il 7 settembre '24, il 29/09 eccola al party Pyramid, all'Amnesia di Ibiza. 
Con Lilly Palmer sul palco c'è Maike Depas, italiano, per l'esattezza milanese è sulla stessa linea d'onda. Propone hard techno, ed appassionato di sonorità trance anni '90 e video in stile cyberpunk. "La mia visione a lungo termine è quella di fondere queste due cose in un'epica esperienza immersiva", dice. Il party è in collaborazione con Momento Lab. Il Bolgia apre alle 23.30 e si balla fino alle 6 del mattino.
Spostiamoci adesso nella Mainroom Indoor del Bolgia di Bergamo, dove sabato 7 settembre 2024 per l'opening della stagione 2024 - 2025, va in scena Dylan - Primo Raduno Nazionale. Dylan è da decenni uno dei simboli dell'elettronica. In console, in Main Room Indoor, ci sono assi come Cecco Dj, Principe Bismark, Super Marco May e Juri Carera. Alla voce Mr Fudo. Si accende anche la Alternative Room al ritmo di Dylan, con i suoni scatenati di Claudio Lancinhouse, Boich vs Ercanna, Dj Dino e tanti altri artisti.
L'appuntamento di sabato 7 settembre 2024 al Bolgia con la top dj producer Lilly Palmer è solo l'ennesimo di assoluto livello. Qui si sono esibiti tra gli altri, top dj come Nico Moreno, I Hate Models, 999999999, Deborah De Luca, Joseph Capriati, Pawsa, Stella Bossi, Ilario Alicante, Franchino, Len Faki, Ellen Allien e Métaraph, Gordo, Marco Faraone, Indira Paganotto, Sidney Charles o Marika Rossa.
07/09 Lilly Palmer @ Bolgia - Bergamo 
Bolgia - Bergamo
via Vaccarezza 9, Osio Sopra (Bergamo) A4: Dalmine
info: 338 3624803
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djs-party-edm-italia · 4 months ago
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The Beach: un Ferragosto 2024 d'eccellenza tra Sicilia, Versilia, Maremma ed Egitto
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I quattro The Beach Luxury Club, sparsi tra Sicilia, Versilia, Maremma ed Egitto si preparano a celebrare un Ferragosto 2024 ad alto tasso di divertimento e di stile. 
The Beach, un brand creato e gestito dall'imprenditore viareggino Manuel Dallori, tra la primavera e l'estate '24, è cresciuto notevolmente. Grazie a nuove aperture, tanti artisti e interessanti collaborazioni è oggi ancora di più un riferimento internazionale per chi ama lifestyle, ristorazione di qualità e intrattenimento. Info e prenotazioni su tutti gli appuntamenti su www.thebeachluxury.com.
Iniziamo dalla Sicilia: The Beach Luxury Club Sicily mercoledì 14 agosto propone, nella sua location panoramica a due passi dal mare, un emozionante dinner show per circa 500 ospiti. Sul palco principale, ben 14 artisti internazionali del corpo di ballo di The Beach, coordinati da Glamour Show. A presentare lo spettacolo c'è Federico Fashion Style, celeberrimo e decisamente chiacchierato hair stylist che proprio al Domina Zagarella Sicily ha aperto da poco il suo nuovo salone. Come co-conduttrice ecco invece Letizia Saquella, pole dancer di livello internazionale, un'altra professionista dello spettacolo. Attesi diversi ospiti a sorpresa sul palco e a seguire, dj set e Flower Party. L'evento è aperto a tutti, non solo agli ospiti di Domina Zagarella Sicily che ospita la struttura. 
Eccoci a sabato 17 agosto, quando ancora a The Beach Sicily va in scena uno scatenato live show di Umberto Smaila, simbolo di divertimento e spensieratezza da sempre. Quello di Smaila, accompagnato da una band d'eccezione, è  un viaggio musicale alla scoperta dei migliori successi anni '60-'70-'80 e non solo. Le esibizioni di Smaila hanno la capacità di coinvolgere il pubblico di tutte le età. Per questa serata unica Smaila è accompagnato dalla cantante Roberta Bonanno, già decisamente affermata grazie alla sua presenza in importanti show tv (da Amici a Tale e Quale Show). 
Spostandosi nel Sud della Toscana, in Maremma, il 15 agosto a The Beach Luxury Club @ Tarantella c/o Marina di Scarlino (Grosseto) - nella foto - giovedì 15 agosto propone un live d'eccezione, quello dei Be Kind Rewind, la band perfetta per riavvolgere il nastro e riportarci indietro nel tempo con i più grandi successi degli anni '80. E' l'occasione perfetta per tutti coloro che vogliono trascorrere una serata all'insegna del divertimento, dell'energia della buona musica. Cena alla carta dalle 20, dalle 21:30 live show. 
Salendo verso Nord, eccoci a Greg on the Beach, a Forte dei Marmi (Lucca). Qui, in un contesto d'eccellenza, ogni sera o quasi il menu viene accompagnato da performance live di qualità assoluta. La sera di giovedì 15 agosto non fa eccezione: energia, buonumore e belle canzoni per un Ferragosto da ricordare. Info e prenotazioni qui:
Chiudiamo con l'Egitto, ovvero con The Beach Luxury Club Sharm El Sheik @ Domina Coral Bay. Nel luogo in cui il brand di Manuel Dallori è nato, si ozia in spiaggia durante il giorno, mentre la sera si cena emozionandosi con Dinner Show d'eccezione e con dj set scatenati. Mercoledì 14 agosto va in scena un White Party già molto atteso, con griglia sul mare, seguito da un dj set d'eccezione con il sound del dj guest Ismail. 
COS'E THE BEACH LUXURY CLUB
Creato e gestito dall'imprenditore viareggino Manuel Dallori, The Beach Luxury Club è un concept di beach club con intrattenimento che prende vita in spazi aperti dal mattino alla notte. Propone cucina raffinata, presentata in un contesto unico, con piatti di ispirazione mediterranea e fusion, dinner show internazionali e party che finiscono solo alle ore piccole. Prende vita tutto l'anno a Sharm El Sheikh presso e dalla primavera all'autunno a Santa Flavia (Palermo). In Toscana si fanno notare due nuove aperture nell'estate '24: Greg on the Beach a Forte dei Marmi e The Beach @ Marina di Scarlino (Grosseto). 
www.thebeachluxury.com/
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lamilanomagazine · 2 years ago
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Lecce: Al Parco di Belloluogo, fra musica, animazione e visite guidate alla Torre per "Lu Riu"
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Lecce: Al Parco di Belloluogo, fra musica, animazione e visite guidate alla Torre per "Lu Riu". Martedì 11 aprile, al Parco di Belloluogo, fra musica, animazione e visite guidate alla Torre. Le tradizioni si rispettano sempre e la tradizione civile che contraddistingue il periodo pasquale a Lecce è "Lu Riu", la cosiddetta Pasquetta dei leccesi che, per un'antica consuetudine legata ai riti bizantini, prolunga la giornata di scampagnata con pranzo al sacco anche al martedì dopo Pasqua. Per rispettare la tradizione de Lu Riu, l'Amministrazione comunale ha organizzato una no-stop di 10 ore, dalle 9 alle 19, con ingresso libero, al Parco di Belloluogo, ormai da qualche anno consacrato ad ospitare questa tradizione, dove viene allestita un'area pic-nic. Una giornata intensa da vivere tutti insieme nel segno della spensieratezza. Si parte alle 9, con la musica e l’animazione di Giampaolo Morelli e The Lesionati, e poi sul palco le band delle scuole superiori di Lecce riunite nel progetto Lecce School Sound. Contemporaneamente per i bambini la magia con il Mago Yuri, spettacoli di giocoleria, trampolieri, mangiatori di fuoco e acrobati aerei a cura della Tribù dei Sempre Allegri, esibizioni di artisti di strada del Salento con l'associazione Gessetti & Straccetti, laboratori e performance circensi, a cura della scuola di circo CirKnos e per i più piccoli le mascotte dei principali personaggi dei cartoni animati. Ci sarà naturalmente anche lo sport: le squadre delle scuole si sfideranno a tennistavolo, biliardino e scacchi. Dalle 14, nel segno della tradizione, sul palco Enzo Petrachi e la sua Folkband e a seguire il concerto de Gli Avvocati Divorzisti. Dopo il gradimento dello scorso anno, si rinnova, grazie alla collaborazione con la cooperativa Artwork, sarà la possibilità – per la sola giornata de Lu Riu – di fare visite guidate alla Torre di Belloluogo, esempio di architettura militare tardo-angioina, che, secondo fonti accertate, fu dimora negli ultimi anni della sua vita di Maria D'Enghien, contessa di Lecce e regina di Napoli. «Rinnoviamo la formula sperimentata lo scorso anno – dichiara l'assessore allo Spettacolo Paolo Foresio – e puntiamo a fare della tradizione de Lu Riu non solo una grande festa di comunità per i leccesi, ma anche un momento di richiamo per i tanti turisti che sappiamo già arriveranno a Lecce per il weekend di Pasqua. Il parco di Belloluogo è il parco prescelto che, per la sua estensione, ci permette di poter ospitare contemporaneamente più attività. Nel programma, abbiamo puntato a coniugare divertimento, musica e cultura per cercare di venire incontro alle esigenze di tutti, dai più piccoli ai più grandi, offrendo una giornata intera di spensieratezza, dal mattino fino al tramonto».  ... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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limoneaspro-blog · 6 years ago
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Whole Lotta Love
"Se siete maledettamente e disperatamente attratti da qualcuno; se vi piace davvero; se è lei il vostro ultimo pensiero la notte e il primo al mattino; se la desiderate al punto da essere disposti all’estinzione dell’umanità intera per rimanere per sempre soli con lei ma… siete timidi, impacciati, timorosi o non sapete in che modo attirare la sua attenzione e come suscitare il suo interesse o se non sapete come fare colpo… come conquistarla, allora provate così: portatela a casa, prendete “Led Zeppelin II” e cliccate sul tasto play! Lasciate partire la prima traccia: “Whole Lotta Love”! Vedrete… sarà la musica a dire – con tutta la tracotanza e l’esuberanza della più sexy delle rockstar che corteggia la sua groupie preferita – quello che volete dirle: “Vuoi tutto il mio amore?”. Senti… ascolta attentamente come Percy flette voce e parole al suo fine, fin dal più impercettibile dei gemiti! Solo l'accenno di una risata… ed eccolo! Per adesso lo definiamo semplicemente l’archetipo del Riff (la maiuscola è voluta!). È sua altezza reale Jimmy Page con la leggendaria Les Paul ’59.
Tre note. Sì tre, solo tre semplici, travolgenti ed esplosive note che da sole hanno cambiato per sempre e in maniera definitiva la storia e il sound del Rock. La storia di tutti gli amanti del rock come noi! ZoSo sorregge tutto il brano con una naturalezza disarmante; con un’irruenza, una furia, una veemente, impetuosa e devastante passione umanamente inconcepibile! Inarrivabile. Anche Jones ci viene in aiuto sin da subito col suo superbo contributo al basso mentre in quel momento, dalla rampa di lancio disegnata dagli strumenti, spicca il volo la voce potente, erotica, libidinosa, sensuale e sessuale di Plant, che irrompe insieme a Bonzo! Adesso, ragazzi, l’amplesso ha davvero inizio! C'è sempre più tensione, passione, sensualità, lussuria… piacere. E siamo appena ai preliminari! Page catapulta noi e il brano nell’atto sessuale vero e proprio. È il delirio della libidine! I suoni distorti della Les Paul, i gemiti di un Plant ormai impazzito e il poderoso ritmo sessuale imposto da Bonham. È tutto dannatamente vero. È sesso in tutte le sue forme; sesso in tutte le sue infinite sfumature. Il Nirvana è lì a portata di mano. Bonzo riesce a mantenere la calma, anche se per poco. La batteria esploderà per prima! L’annuncio dell’orgasmo è un breve e liberatorio assolo di Page e, mentre i compagni lo seguono, continua a riecheggiare l’eterna e fatidica domanda: “Want to whole lotta love?” quando a un tratto l’imprevedibile opera del genio! Percy sdoppia la voce… perché vuole che adesso tutti sappiano ciò che LEI vuole: sì lei “vuole tutto il suo amore”, la sua voglia è vera, ideale, insaziabile… infinita! Ripartono Riff e gemiti. La boria e la presunzione di Plant sfumano con tutto il resto in un orgasmo che sembra non avrà mai fine! Woooow!
Ora, se avete provato a fare come vi ho consigliato e non siete arrivati alla fisicità, al contatto fisico insomma… fa niente! Vi siete eccitati, sfiorati, amati… avete goduto e persino raggiunto l’orgasmo! Sarebbe in ogni caso questo il ricordo che avreste custodito per sempre. L’atto sessuale in sé non aggiunge e non toglie nulla a un’esperienza di sesso spirituale… ideale. L’orgasmo, in fondo, è sempre un fatto mentale! Se al contrario il brano non le è piaciuto, se non le avete toccato il cuore, allora vi prego datemi retta: lasciate stare, mollatela, lasciate perdere, dimenticatela in fretta e fatevene una ragione. Lei potrebbe anche diventare il vostro faro, la vostra luce, la madre dei vostri figli, il vostro supporto ma in questa vita… nella vita terrena, molto probabilmente non sarà la vostra Stairway to Heaven!"
Brano tratto da Oltre il sound dei Led Zeppelin: la filosofia della più grande band di sempre.
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