#Il Pianeta Pillola
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katnisshawkeye · 3 months ago
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Il Pianeta Pillola
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Scheda informativa
Autore: Francesca “Fraffrog” Presentini
Editore: Gigaciao
Prima edizione: settembre 2024
Pagine: 160
Prezzo: € 18,00
Trama
Il Pianeta Pillola: l'assurda (vera?!) storia di una catastrofe spaziale.
Cari lettori, preparatevi a immergervi in una storia incredibile ma vera (ve lo garantisce Fraffrog): l'assurda vicenda del Pianeta Pillola, una delle catastrofi più devastanti dell'ultimo secolo! Scoprirete come astronomi negligenti, l'obesità di Giove e l'assenza di un test attitudinale per i manoscritti abbiano contribuito alla sua nascita. Questa storia è così straordinaria che nemmeno la sua autrice riesce a definirla chiaramente: è un libro, un fumetto o un video?
Recensione
Il Pianeta Pillola è un po' un libro illustrato e un po' un fumetto, è un po' un libro di scienza e un po' un libro di fantascienza. Senza ombra di dubbio è un libro che, tramite illustrazioni e testo, ti racconta con immaginazione, fantasia e ironia di un nuovo pianeta del sistema solare che — se esistono isole che non ci sono — potrebbe benissimo esistere.
Wow! Sono il primo libro al mondo a parlare del Pianeta Pillola, la mia vita è fantastica!
È un libro che si dà voce da solo, come un vero e proprio libro magico, iniziando il suo racconto come lo farebbe un qualunque banale libro sul sistema solare. Senonché viene subito interrotto dal Sole, un astro un po' egocentrico che non vuole che si dimentichi che si chiama sistema solare proprio in suo onore, perché tutti i pianeti e i loro satelliti ruotano attorno a lui. Ma il Sole è anche burlone, ed è infatti grazie a lui che Il Pianeta Pillola gioca di fantasia per raccontare la formazione, le caratteristiche fisiche, il clima e il tempo atmosferico, la flora e la fauna e l'evoluzione del Pianeta Pillola.
Quello che non manca in questo libro sono i colpi di scena, così come la ben fatta integrazione della voce assolutamente realistica, e a volte un po' sarcastica, di Mercurio, Venere, Terra, Marte, Giove, Urano, Saturno, Nettuno e Plutone. Ma non manca neanche l'intepretazione di Francesca “Fraffrog” Presentini, ed è per questo motivo che il libro ci viene introdotto chiedendoci se:
è un libro, un fumetto o un video?
Si tratta chiaramente di un librumettideo, un incredibile gioco di recitazione trascritta e illustrata. Proprio come la stessa autrice ce lo introduce, rompendo la quarta parete già piuttosto fragile (non che sia una cosa negativa, anzi!):
Ideato, scritto, illustrato (ma soprattutto interpretato) da Fraffrog.
Il volume si conclude con un doppio finale, con la rivelazione che si tratta della primissima pubblicazione cartacea di Fraffrog del 2014, opportunatamente revisionata. E, prima di essere questo, è stata un progetto facente parte di un esame scolastico sostenuto dall'autrice, nonché il suo primo tentativo di partecipare a un concorso editoriale conclusosi con una Best Comics Nominee – Art Books Wanted International Award 2013.
Valutazione
★★★★★ 5/5
Della stessa autrice
Ma io che ne so?, Mondadori, 2020
Che faccio da grande?, Gigaciao, 2023
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sebastiandrogo · 1 year ago
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L'altalena
Se la vita è un secchio di merda con il manico di filo spinato,
caro Jim, anche ingoiare una pillola dietro l'altra facendo poi
un ruttino bambinesco innesca una esplosione termonucleare
che niente biasima né introietta se non una montagna di
cadaveri carbonizzati, un infimo inferno fatto di ciance, pance
vuote e cretini anestetizzati, la cui natalità è la meta ansiosa
del cancerogeno moltiplicarsi in terra come in cielo, fra aerei
putti in calore e colombe della pace con la benda sull'occhio
piratescamente protesi a ghermire un postremo raggio di luce
da lassù inondante di giallo l'epidermide del pianeta;
questo dolore è azzurro e manca il fiato a torcersi le budella
salendo e scendendo e non riesco a farci l'abitudine a cosa fa
orrore: se mi fa orrore non riesco a farci l'abitudine né a bere
né a mangiare semmai a pisciare controvento in un esilarante
incontro di boxe fra me e l'universo, scommesse accettate
anche se quando si gioca al gatto e al topo e si è disgraziatamente
il topo è meglio lasciar perdere tutto in fretta e andarsi
a nascondere in qualche comodo letto o covile o bunker in cui
la teoria atomica non faccia presa e si distingua nettamente
la notte dal giorno e il dolore dal piacere; diffidate dai bari
che nelle viscere del gioco innestano un trucco capace di
ingannare e travolgere le vostre difese residue, una altalena
fitta di aculei in un diuturno salire e scendere, entrare ed
uscire in un capitombolo che ti proietta in uno spazio riservato
e ti cuce la bocca non dandoti modo di respirare ma farei
meglio a dire di espiare qualunque cosa tu abbia fatto e di cui
non sei stato tempestivamente informato dagli organi
competenti.
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ilmondopositivo · 2 years ago
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Una pillola al giorno
Una pillola al giorno, si dice. Per esempio mettersi la scritta U=U #UEqualsU Undetectable Untransmittable sulla maglietta. Prima o poi qualcuno se ne accorge e ti chiede cosa vuol dire. E tu gli spieghi.
Come miglioreresti la tua comunità? Alla domanda che WordPress ha posto il giorno 6 aprile, non abbiamo una risposta univoca perché “migliorare la comunità” è un concetto talmente ampio che il pianeta non basterebbe. Per cui preferiamo limitarci a dire “una pillola al giorno”. Una pillola al giorno Restiamo fermi su quello che è il tema principale di questa piattaforma: lo stigma su HIV; non…
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toleratingthings · 4 years ago
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E il mondo fu creato solo per gli Uomini.
Il Femminismo a tredici anni ci si presentava come questa nuova ed innovativa percezione della realtà opposta a quella maschile che ci infondeva forza e coraggio, ci faceva sentire vive e adulte. Questo movimento idolatrava il pregio di essere nate donne e, diciamocelo chiaro e tondo, nei nostri primi tredici anni di vita nessuno - e dico nessuno - aveva reso il nostro gender motivo di vanto.
Alzi la mano chi a quell’età non ha mai pensato di dover combattere i maschietti per il minimo torto o la più piccola offesa, inneggiando alla parità dei generi. In maniera sottile e sbagliata, eravamo convinte che il Femminismo dovesse distruggere gli uomini e tutte le loro aspettative e che, nella gerarchia mondiale, fosse arrivato il nostro turno di occupare la punta della piramide.
Il potere ci rendeva ambiziose ed arroganti, ci faceva gola. Fu allora che iniziammo a cambiare il nostro stile, vestendoci da frat girls, ad indossare vestiti considerati poco femminili e a sederci come i ragazzi.
A saperlo che quella era misoginia interiorizzata!
Ci risultavano pesanti gli insulti, gli spintoni e le battutine, ma ci vergognavamo delle mestruazioni, di passarci gli assorbenti in classe e della parola con la S. Qualcuno oserebbe dire “Ogni cosa a suo tempo”. Non credo di concordare appieno.
Il siparietto era abbastanza ridicolo al dire il vero: volevamo compiere la révolution all’interno del nostro gruppo classe, abbattere l’opinione maschile, sottomettere i ragazzi e marcare il territorio femminile con nastri e catene per eventualmente coronarlo con una bandiera rosa e il simbolo del nostro gender stampato su di essa. Vi era il desiderio di essere più di principessine e regine. Ambivano ad una dittatura.
Che poi, ammettiamolo, quella folle visione utopica ci delizia ancora.
"E perché?", direbbe il maschio.
Non è facile, mio caro lettore dal gender opposto dal mio, farti capire nel dettaglio cosa significhi nascere donne. I privilegi che ci spettano sin dal primo giorno su questo pianeta sono strettamente legati al rosa e al blu, alla vagina e al pene, all' "auguri e figli maschi" e all'anello al dito, ed eventualmente i diritti accorpati possono subire un'ulteriore variazione a seconda del colore, dell'orientamento sessuale e del cis e trans. Forse c'è già qualcosa che non ti torna, che ti lascia l'amaro in bocca, ma nel caso non ti fosse ancora chiaro ti lascio qui una pillola pesante da mandare giù: in tutto quello che vedi vi è dietro un sistema complesso che non permette libertà e pari diritti se non ad una cerchia ristretta di persone che rispettino l'etichetta "uomo-bianco-cis-etero". Quindi sì, ritieniti fortunato.
Però non ti sentire minacciato se altre persone vogliono entrare nel tuo gruppo.
Non sei speciale, è solo un'illusione del costrutto. La gang di cui sei membro non ha bisogno di alcuna tessera di riconoscimento o VIP-pass per accederci.
Mi mortifica sentir ancora dire "ma le donne sono più brave in * inserire faccenda domestica/compito educativo *".
Consetitemi di dir-, no. Non dovete darmi il permesso di esprimere il mio pensiero. Voi cari maschietti, questa sorta di incertezza non ve la imponete mai.
A voi tutto è dovuto.
Noi donne, eccelliamo in molti più ambiti rispetto a voi e non per volontà di qualche misterioso potere oscuro. I diritti vi son stati regalati dentro una scatoletta insieme al libretto di istruzioni "10 regole fondamentali per crescere uomo"; noi abbiamo dovuto conquistarli a suon di cazzotti. Perciò, che vi aggradi o meno, a differenza vostra i nostri muscoli sono stati allenati a e per forza, voi potete scegliere se farli crescere solo per soddisfare uno stupido valore puramente estetico oppure no. Purtroppo non sapete cosa significhi lottare. (E il primo che mi tira fuori la mitica storia delle guerre mondiali può andarsi a farsi fottere perché il vostro non era l'unico sesso esistente nel '15-'18 e '40-'45 -ndr.).
Quando a voi era concesso e perdonato il tradimento perché visto come un bisogno fisiologico, noi dovevamo ancora chiedere al padre di famiglia il permesso di separarci dai nostri mariti abusivi che avevano strappato le nostre prime volte con un plateale stupro. Quanto è rude pensare che quel dolore, quello strappo emotivo venisse poi considerato anche come un trionfo il giorno successivo alla prima notte di nozze quando, sempre a noi donne, toccava appendere e mostrare le lenzuola bianche macchiate di sangue. Il nostro fottutissimo "no" represso per volontà di un ambiente machista steso sul nostro balcone ed ignorato dagli occhi e dalle menti di tutti perché troppo presi a glorificare il maschio.
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A tredici anni, quindi, entrare a contatto con il movimento femminista si rivelava non rivoluzionario, bensì un fantastico pov tramite cui si conosceva la realtà dei fatti ed ogni meraviglioso gap di genere. Gap all'interno del quale intercorre una perpetua lotta con uomini che avvertono una sottile forma di minaccia e che di conseguenza sentono il dovere di prevenire ogni pericolo.
Quale pericolo? La parità di genere.
Il gender maschile, per chi non lo avesse ancora ben afferrato, ha un po' il complesso del figlio unico. Il concetto di condivisione fa tremare la sua stabilità emotiva, cui base è da sempre stata: "Sei tu e nessun altro", e questo malessere si manifesta continuamente in divieti, pregiudizi - gli uomini sanno per bene che chi distribuisce meglio gli stereotipi sono le donne non istruite ad altro se non al maschilismo; è un tête-à-tête con lo stesso gender stabilito da loro -, dress code, insulti, precedenze, età o anzianità.
E poi c'è la più bella: "Perché sei donna, non sei fatta per queste cose. Ti farebbero paura".
Tutto il creato, quindi, pareva essere stato ideato per gli uomini e a noi altri spettava viverne le briciole ai margini della beatitudine, come analogamente spettano gli avanzi alle bestie. La revisione maschilista della Bibbia conferma, d'altronde come poteva un innocente uomo mangiare il frutto proibito se non mosso primordialmente dalla seducente figura di una donna? Che in verità Eva, mano sul fuoco, se ne stava beata per i fatti suoi ad esplorare l'Eden senza neanche curarsi del piacere visivo che provocava ad Adamo e che la sua gentilezza è stata poi scambiata per invito al peccato - velato modo per addossare tutta la colpa a noi, mere vagine-vaganti. La Bibbia l'ha anticipato: il prezzo storico della stronzata maschile e la condanna sociale per i secoli a venire verrà eternamente scontata da noi donne.
Eva voleva soltanto condividere una cazzo di mela.
Alla fine, a distruggere la falsa convinzione dell'antropocentrismo a favore del gender maschile, siamo arrivate noi con lo slogan più umiliante:
"Non siete poi così importanti."
- glenda |ig: a.glenda.caceres |tw: waitbythedoor_
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gardensofoblivion · 5 years ago
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Da quando sono uscita dalla quarantena mi è presa una strada depressione.
Poi ho capito. Non era la mancanza di riposo, lo stress, o la pillola.
È la mera constatazione che il ripristino della società ha portato di nuovo alla luce la rovina del pianeta. E ogni giorno che passa la consapevolezza mi si schiaffa in faccia con violenza, la stessa che l'uomo manifesta tutti i giorni verso i suoi simili, gli altri organismi viventi, la Terra stessa.
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giovanna-dark · 5 years ago
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Cristo ha parlato di povertà, ma ci hanno insegnato che tutto va messo a frutto, a non sprecare niente, per accrescere la spiritualità, orientati al paradiso. Siamo schiavi di questa ossessione di mettere a frutto la giornata. Non posso dirvelo che sono stanca, l’umanità non può dirselo che è stanca. Preferiamo l’autoinganno: siamo troppi, ma la scienza inventerà una pillola per sfamarci tutti. E se pure distruggiamo la terra, possiamo sempre colonizzare un altro pianeta. Tendo a dare ragione ai pessimisti. Non perchè ci ho ragionato, è una ragione presa in termini emotivi: perchè dovremmo salvarci? Il pensiero della morte è il più ecologico che ci sia. Per salvare il mondo dobbiamo pensare che siamo mortali, a nessuno piace pensarsi mortali, per questo il mondo non verrà salvato. Poi tutto avrà fine e buona notte. 
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stilledisangue · 5 years ago
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EXIT
... CONTINUA
Tra l’altro, Gesù non aveva neppure idea che significano gli scombussolamenti ormonali del corpo femminile.
Non lo poteva sapere visto che laggiù, mica avevano la TV che sproloquiava su innumerevoli, magici “cambiamenti”. Ricapitolando.
Il ciclo mestruale dai 13 anni mi ha allietata con crampi dolorosissimi al basso ventre ogni mese (per una settimana). Dato che la testa sulle spalle ce la dovevo avere io, spettava a me usare la pillola (prima di sposarmi). Una volta maritata, è cambiato solo il contraccettivo ma il corpo era sempre il mio (diaframma, spirale al rame, ormonale eccetera). Per evitare di restare incinta ogni volta che Malfred “entrava in azione”.
Se la natura è stata generosa con me, di certo non si è trattato di altezza ma... di fertilità abusiva.
Infine, oggi, nell’anno del Signore 2019, qualsiasi minus quam del pianeta sa che le donne normali (eccezion fatta per modelle, asiatiche e bugiarde) sono afflitte da smagliature e cellulite, oltre all’incresciosa faccenda dell’incontinenza che verrà, stiamo serene.
Ogni uomo sa che la donna che gli vive accanto avrà tosto o tardi a che fare con minimo minimo un paio di queste meraviglie.
Un sorriso ridisegna un’espressione estatica sul mio volto: la buona notizia è che ci penseranno le mutandine contenitive a spegnere gli entusiasmi di Malfred.
Intimo sexy: addio!
Con questa sequenza disordinata di pensieri importuni, spingo il tasto dell’ascensore per scendere in strada. Dal piano attico, a terra, tra gli esseri umani.
Ci arriverò mai, tra voi bastardi? Perché, fosse per me, emigrerei nella tana di qualche animale coccoloso.
- Doloores!
- Dimmi tesoro.
- Puoi vedere che vuole la pazza di mia madre? Sai quanto sa essere pesante...
- Ma certo, ci penso io.
(Al diavolo Malfred)
- ... senti, caro.
- Che c’è?
- Andiamo a vedere il risveglio degli orsi in Abruzzo, questa primavera?
- Eccola! Do-lo-res: ti sei di nuovo dimenticata che saremo all’estero in quel periodo?
- ... ah giusto.
Orso marsicano, ovunque tu sia: aspettami. Sto arrivando.
...CONTINUA...
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corallorosso · 6 years ago
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I “fumi dell’amore” della fabbrica di Viagra rendono i maschietti “focosi”: paese in rivolta Di Cristiana Mastronicola Lo chiamano il “fumo dell’amore” e non è difficile intuire il perché: nel paesino dell’Irlanda in cui si trova la fabbrica della Pfizer che produce il viagra pare che si manifestino degli effetti collaterali “involontari” nei maschietti. Ci troviamo a nel sud estremo dell’Irlanda, a Ringaskiddy, nella Contea di Cork. Qui nasce una delle fabbriche della pasticca blu più famosa del pianeta. Il paesino, di appena 580 abitanti, è decisamente in subbuglio da qualche tempo per via dei fumi sprigionati dallo stabilimento della Pfizer. Sembra, infatti, che quando soffia il vento, i maschi – tutti, animali compresi – accusino gli effetti della pillola blu, senza assumerla direttamente. La questione va avanti ormai da anni. Addirittura, un paio di anni fa, alcuni cittadini avevano messo in piedi una vera e propria protesta perché convinti che le sostanze prodotte dalla fabbrica fossero finite nelle risorse idriche della zona, provocando così gli effetti indesiderati. Da quel momento sono state avviate delle analisi specifiche che, però, non hanno portato a riscontrare alcun inquinamento legato alla fabbrica nelle acque locali. Intanto sembra che il paesino nel sud dell’isola irlandese sia diventato misteriosamente meta di turismo di coppia. Coincidenze?
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nicchanstrash · 6 years ago
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Manga Collection [24.12.2018]
[1/3 shelf]
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Merch/figures:
Kuroshitsuji rings, Charizard, Absol, Ciel Phantomhive, Tsukishima Kei, Gon Freecs, Akashi Seijuro, Spain
Front row:
✧ My Hero Academia (ongoing, n^ 1 to 16 + n^ 1 - 15 in a special edition)
✧ Shigatsu wa Kimi to Uso (n^ 1)
✧ Yamada-kun to 7nin no majo (ongoing, n^ 1 to 24)
✧ Angela Vianello’s comics (”Aeon�� and “Blue”)
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Back row:
✧ Shaman King COMPLETE
✧ Shaman King Flowers COMPLETE
✧ Shaman King 0 COMPLETE
✧ Keroro (n^ 1 to 3)
✧ Saint Oniisan (n^ 1-2) 
✧ Kuroshitsuji (ongoing, n^ 1 to 27)
✧ Love Live (n^ 1-2)
✧ K-oN! COMPLETE
✧ Hetalia (ongoing?, n^ 1 to 5)
[2/3 shelf]
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Merch/figures
OsoSan set, Ichimatsu plushie, Pokèball, Kurilakkuma, Kuroko figure, Pyon!Kuroko, a random and lovely panda my pal got me for xmas lol
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Front row:
✧ Pokèmon Special (1st and 2nd generation + first number in English + first XY manga in English)
✧ Kuroko no Basket + Extra Game COMPLETE
✧ 3-Gatsu no Lion (n^ 1-2-3-4-7)
✧ Haikyuu (ongoing, n^ 19 to 28)
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Back row:
✧ some Adventure Time comics
✧ Sarah Andersen’s comics
✧ Fraffrog’s comics (”Il pianeta pillola” and “il Ducomentario“)
✧ Given (n^ 1 to 4)
✧ Puella Magi Madoka Magica COMPLETE
✧ Pokèmon Special B&W COMPLETE
✧ Hunter x Hunter (ongoing?, n^ 1 to 35)
✧ Various number 1s: Silver Spoon, Bungou Stray Dogs, Mob Psycho 100, Ballroom e Youkoso, High Five, Tokyo Ghoul: re
✧ BECK (n^ 1 to 8)
✧ Haikyuu!! (ongoing, n^ 1 to 18)
[3/3 shelf]
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✧ Kagerou Project novels (ongoing, n^ I to VII)
✧ Kagepro bookmarks (Hibiya, Kido and Momo)
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sarahmarseglia · 4 years ago
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Everybody is talkin’ about BIAS
C’è una parola in particolare che ho sentito e letto molte volte negli ultimi cinque mesi: bias. Tutti parlano di bias. E questa cosa è essa stessa un bias. Come quando ti metti a cercare casa e all’improvviso il tuo occhio diventa un ninja nell’intercettare cartelli di case in vendita mentre sei per strada, convincendoti di essere nel pieno di un boom delle vendite immobiliari. È un bias selettivo, questo, quando si iniziano a notare cose a cui prima non facevi caso e ti convinci – sbagliando – che queste cose accadono più spesso del solito.
Prima di tutto, cos’è.
Bias è un termine inglese e significa obliquo, inclinato. Garzanti Linguistica lo definisce “in psicologia, errore di interpretazione, giudizio arbitrario o distorto”. Cambridge Dictionary riporta: "The fact of allowing personal opinions to influence your judgment in an unfair way".
“In psicologia il bias cognitivo indica una tendenza a creare la propria realtà soggettiva che non necessariamente corrisponde all'evidenza, e viene sviluppata sulla base dell'interpretazione delle informazioni in possesso, anche se non logicamente o semanticamente connesse tra loro, portando quindi a un errore di valutazione o a una mancanza di oggettività di giudizio”.
(Bias cognitivo, Wikipedia)
I bias cognitivi sono meccanismi di pensiero che si basano su pregiudizi, esperienze soggettive o percezioni sbagliate che compromettono l'esito di un'attività critica del nostro cervello impattando sulle nostre decisioni e i nostri comportamenti quotidiani. 
Ecco un po’ di contesto e di approfondimento per alcuni bias cognitivi.
1. Bias di conferma
C’è un articolo del 2009 di Dario Bressanini, chimico e divulgatore scientifico, che si intitola Cercasi conferma disperatamente. Attraverso un gioco di logica, Bressanini spiega cos’è il bias di conferma:
“il nostro cervello si fa un’idea di come funziona un certo fenomeno, e poi cerca degli esempi che confermano questo nostro modo di interpretare il mondo. Cerchiamo una “conferma”. Dal punto di vista logico invece è fondamentale anche cercare di falsificare una ipotesi: provare a vedere se è falsa.”
Come il tormentone del cucchiaino infilato nella bottiglia di spumante aperta, che secondo la leggenda ne conserverebbe la frizzantezza. Bressanini dice che se vuoi verificare l’efficacia del cucchiaino e testare l’affermazione: per mantenere frizzante lo champagne devo mettere il cucchiaino
“quello che devo fare non è prendere una bottiglia, infilarci un cucchiaio e aspettare 24 ore. Anche se ripetessi l’esperimento cento volte e per cento volte trovassi che lo champagne è ancora frizzante il giorno dopo non avrei ancora dimostrato nulla. Così come se lavo cento volte con la Biowash ball e sono contento del risultato non ho dimostrato nulla. O così se prendo una pillola omeopatica e dopo un paio di giorni mi passa il raffreddore non ho dimostrato nulla. Questo è esattamente il bisogno della conferma che ci suggerisce il nostro cervello. Quello che devo fare è cercare di falsificare la teoria: mi aspetto che non mettendo il cucchiaino l’effervescenza svanisca o, comunque, sia ridotta, quindi provo a lasciare una bottiglia aperta senza cucchiaino. E per meglio verificare l’effervescenza la confronto con una bottiglia con cucchiaino. È solo questa prova che ci permette di dimostrare che la teoria è falsa.”
È bias di conferma quando acquisiamo nuove informazioni e tendiamo a dare più credibilità a quelle che confermano la nostra idea, facendoci ignorare o sminuire quelle che la confutano. 
Quando incontriamo il bias di conferma? Nei dibattiti politici, nella discussione su temi di interesse pubblico, nelle teorie complottiste per esempio.
A proposito dell’impatto del bias di conferma sulla nostra quotidianità, soprattutto quando si tratta di imparare un metodo di ragionamento:
[…] In my Critical Thinking classes, the Confirmation Bias is the one I constantly warn students about. We all favour ideas that confirm our existing beliefs and what we think we know. Likewise, when we conduct research, we all suffer from trying to find sources that justify what we believe about the subject. […] That is, we must overcome confirmation bias and consider both sides (or, if there are more than two, all sides) of the story. Remember, we are cognitively lazy – we don’t like changing our knowledge (schema) structures and how we think about things. 
(12 Common Biases That Affect How We Make Everyday Decisions, psychologytoday.com)
2. Effetto Dunning-Kruger
L'effetto Dunning-Kruger è quella situazione per cui chi ha un basso livello di conoscenza in un ambito, sopravvaluta le proprie capacità.
“Il paradosso è che con l’aumentare delle conoscenze l’effetto decresce. Raggiunge un picco bassissimo che andrà lentamente risollevandosi, ma senza ritrovare mai la self-confidence del grado 0 di conoscenza. Perché più ci si addentra nella complessità, meno si è propensi a credere che le cose possano essere definite.
Curiosamente, dunque, gli esperti si fanno più timorosi, hanno la tendenza a sottostimare le proprie conoscenze e capacità, pensano che se qualcosa riesce loro facile, sia così per tutti. Fino a sfociare nella sindrome dell’impostore, la patologia di chi, nonostante i riconoscimenti e le alte performance, attribuisce il proprio successo a fattori che non lo riguardano. Il tempismo, oppure la fortuna. E l’impostore per definizione convive con l’ansia di essere scoperto, quindi tende al low profile.”
(Il successo dell’incompetenza spiegato con l’effetto Dunning-Kruger, alleyoop.ilsole24ore.com)
3. Bias di negatività
Questo bias entra in gioco quando nel prendere una decisione ci si concentra maggiormente sui possibili esiti negativi, dando loro più peso rispetto che a quelli positivi. 
Nell’articolo Perché sottovalutiamo le notizie positive ed enfatizziamo le negative, Annamaria Testa scrive: 
“È, infine, il bias della negatività (negativity bias) a far sì che gli elementi negativi catturino la nostra attenzione in modo più prepotente: questo, tra l’altro, vuol anche dire che li ricorderemo di più, e più a lungo, cortocircuitando negatività, disponibilità, conferme. Ed eccoci al punto. 
[…] Sarebbe giusto e utile trovare un po’ più spesso sui mezzi d’informazione notizie buone, non solo per sentirci meno insoddisfatti, ma anche per farci un’idea più equilibrata del mondo, rompendo il cortocircuito: attenzione alle cattive notizie/ricordo esclusivo di cattive notizie/previsione di ulteriori cattive notizie/attenzione alle cattive notizie...”
4. Bias del senno di poi (hindsight bias)
Quando si recepisce un’informazione e la si dà come ovvia. Così, quando si verifica un evento, il bias del senno di poi porta a credere di aver saputo prevedere proprio il verificarsi di quell’evento. Alessandro Manzoni scrisse: "Del senno di poi son piene le fosse".
5. Apofenia e pareidolia
L'apofenia è la tendenza a individuare schemi tra dati casuali. Estremizzando: i grafici delle morti per annegamento in piscina e il numero di film in cui compare Nicholas Cage dal 1999 al 2009 hanno lo stesso andamento, ergo, sono collegati.
La forma visiva dell'apofenia si chiama pareidolia: un famoso esempio è il “Volto su Marte”, ritratto in una foto del 25 luglio 1976 dalla sonda spaziale Viking 1 che si trovava in orbita sul pianeta Marte. Il “volto” è un’area della superficie del pianeta Marte, la regione di Cydonia.
Possono esserci bias nell’intelligenza artificiale?
Tra il 2014 e il 2017 Amazon ha utilizzato un sistema di intelligenza artificiale (AI) per valutare le candidature lavorative. L’obiettivo era quello di diminuire gli errori di valutazione dei reclutatori dovuti alla soggettività. Tale sistema ha rivelato molto presto un grosso problema: l’intelligenza artificiale stava penalizzando palesemente i curricula di donne. Questo perché l’intelligenza artificiale era stata “allenata” con curricula dei dieci anni precedenti, provenienti per lo più da uomini che al tempo occupavano il maggior numero di posti di lavoro nel settore tecnologico.
Si tratta di un caso di AI bias e dimostra come il processo di raccolta dei dati sia uno dei punti più delicati per non cadere in una distorsione del meccanismo. Su MIT Technology Review c’è un articolo che spiega molto bene questo problema: This is how AI bias really happens—and why it’s so hard to fix. 
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thematrixrw · 5 years ago
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Ieri sera, Focus proponeva il film Contact: stasera possiamo proseguire con la Première, ripartendo dalla stessa domanda: "Che cos'è realmente Dio? Datemi una definizione." Sconcertanti rivelazioni sulle origini della religione cattolica: dalla controriforma morale di Augusto alla contemporanea rivoluzione cristica. Il prezzo della pillola blu (citazione dalla pellicola di "the matrix", 1999) Considerazioni sulla grande responsabilità che ha ogni essere di razza umana nei confronti della vita di questo pianeta. Première | Ma... da chi avete preso? | Rocco Bruno | mercoledì 18 settembre ore 21.15 Premiere Link 👉 sul canale YouTube @roccobruno Unisciti al canale Youtube: http://bit.ly/RoccoBrunoYoutube accademiadellapietra.org [email protected] Iscriviti a cam.tv 👉 https://ctv.im/P18D2A loggati e certificati, riceverai 100Lkscoin da spendere sulla piattaforma Cam.tv. #Alchimia, #esoterismo, #sviluppointernodelluomo, #ego, #essenza, #personalità, #strutturainternadelluomo, #suoistati, #ostacolialrisveglio, #emozioni, #identificazione con un sistema di credenze, i misteri #Eleusini, tradizioni antiche, #filosofia, #mistica, #arte e #scienza come pilastri della nuova pedagogia, e molto altro sono i temi trattati in questo ciclo di incontro. #roccobruno #revolution #industry40 #usciredamatrix #matrix #cooperazione #sostenibilita #innovazione #homosapiensenonlosa #climatichange #luomochevienedalfuturo #intelligenzartificiale #camtv Unisciti al canale Youtube: http://bit.ly/RoccoBrunoYoutube accademiadellapietra.org [email protected] https://www.instagram.com/p/B2jFCGTIyt_/?igshid=ls0ibdsv5ghs
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giudittapills · 7 years ago
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Pillola cubana. Brujería? Breve storia triste di una che pensa di saperne
Sono due o tre giorni che sto in fissa. In spiaggia, qui a Santa Fé, non faccio altro che trovare mazzetti di bastoncini di legno, tenuti assieme da un filo di cotone bianco. Cosa saranno mai, questi mazzolini di stecchetti?
Ne son certa: sono robe che si usano in un qualche rituale che, evidentemente, si svolge in particolare in questo periodo.
E, dai, in questo paese tutto (o quasi) risale a ‘santerie’, buone o cattive. Effettivamente, non ho dubbi. Ma, per dovere di cronaca, con aria di sufficienza chiedo a Claudia: “Senti, ma questi cosetti? Bruj…”. “Ah, sì”. Mi interrompe, senza dare molto ascolto a me, concentrata a monitorare il suo piccolo Camilin, a bordo playa. “Sono mazzolini di (e dice un nome che non capisco). Sono frutti piccoli, che ci sono in questa stagione e che vendono così, con il loro bastoncino, legati da un nastro qualunque”. “Ah. Perfetto”. Ehm… Faccio finta di niente.
Brujería, un cavolo! Sono pirla e basta. Dale (Dai), Nelli. Tómate un diez (traducibile con… stacca dieci minuti) e goditi l'acqua, tiepida, del mare della sera. Lascia al santero quel che è del santero e vedi di tornare sul pianeta terra, ché non ti sei ancora ingoiata Piero Angela e, in questo paese, non c'è ancora nulla che puoi dare per scontato.
P.S. Dopo avere scritto questa pill, ho scoperto che i mamoncillos (questo il nome del frutto misterioso, scientificamente detto Melicoccus bijugatus) sono una vera passione della mia adorata amica Bibi, le cui manine vedete nella foto qui sotto ;)
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Scatto di Giuditta Nelli, Mamoncillos in da house, La Habana, Cuba 2017
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fashioncurrentnews · 7 years ago
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Nomad Circle. Il design da collezione alla Villa La Vigie di Monaco
Il problema delle fiere d’arte e dei saloni del design è un punto controverso e fonte di molteplici discussioni nel settore e vede sia i galleristi che i collezionisti scontrarsi con il tema –  un problema da primo mondo, certamente – del doversi ‘trascinare’ da una parte all’altra del pianeta per acquistare e vendere splendidi oggetti all’interno degli scialbi spazi dell’ennesimo tendone, padiglione o hangar o l’ambiente anonimo di un cubo bianco. Trovarsi a dover navigare un labirinto di stand e bancarelle è la deludente realtà della maggior parte degli appuntamenti dell’arte internazionali ed è per questo motivo che la nascente impresa di Giorgio Pace e Nicolas Bellevance-Lecompte, Nomad Circle, si sta dimostrando essere un’esperienza remunerativa e illuminante, che affianca le gallerie di design moderno e contemporaneo all’arte contemporanea, all’interno di perle dell’architettura (in location remote e prestigiose).
La terza edizione di Nomad Circle ha avuto luogo lo scorso weekend presso Villa La Vigie, una residenza luminosa e arieggiata sviluppata su tre piani che si affaccia su Monte Carlo, il paradiso del Mediterraneo dei ricchi e famosi che si rifugiano qui grazie al regime di esenzione della tassazione sul reddito. Ora sotto l’egida della Monte Carlo Societé des Bains de Mer, Nomad Circle ha fatto sì che la villa aprisse al pubblico per la prima volta in circa cent’anni dopo che, nel suo illustre passato, è passata di mano in mano tra diversi proprietari prima di essere restaurata da Karl Lagerfeld durante gli anni ’90.
Nel curare la propria selezione di pezzi d’arte e design, gli espositori si sono ispirati alla location monegasca della Villa La Vigie e alla vista sul mare. Grazie al cielo soleggiato di primavera, la galleria Étage Projects di Copenaghen ha tratto grande beneficio dalla collocazione in una stanza ad angolo del secondo piano che produceva giochi di riflessi tra il lampadario a bracci in ottone e i vasi in vetro lavorato del marchio FOS e un trittico di specchi ellittici di Sabine Marcelis e Jenny Nordberg. Poco distante, David Gill in persona teneva banco tra superfici materiche di opere prestigiose, tra cui l’ultimo pezzo di design di Zaha Hadid (un tavolino da caffè sagomato in noce americano) e l’armadietto ‘Tiger’ in mogano verde smeraldo di Mattia Bonetti, graffiato verticalmente per creare l’impressione delle impronte in ottone degli artigli di un felino.
Grazie alla vicinanza cronologica di Nomad Circle col Salone del Mobile, alcune gallerie ne hanno approfittato per presentare nuove opere esposte all’appuntamento milanese, si veda Carwan Gallery, che ha portato ‘Extruder Pieces’ di Anton Alvarez, vasi a colonna in ceramica in un magnifico blu cobalto creati con l’utilizzo di una macchina a estrusione costruita ad hoc e le panchine a forma di pillola in alluminio, ricoperto da un lucido acrilico fumé, del coreano Jeonghwa Seo. Lo studio di Bruxelles Maniera ha continuato l’armoniosa collaborazione con la galleria parigina A1043 di Didier Anicet, abbinando la collezione di arredi in metallo creati da Rei Kawakubo con oggetti vintage di Sottsass e un estroso tappeto neo-pagano di Christophe Hefti (noto nei circoli della moda per le sue stampe per Dries Van Noten e Lanvin).
I nuovi partecipanti all’evento hanno offerto alcune tra i pezzi e le esperienze più stravaganti e creative, tra cui l’opera di land art presentata dalla galleria Sperone Westwater, ‘Higher White Tor Circle’ (1996) di Richard Long, un’installazione ovale in granito del Dartmoor che creava un austero contrasto brutalista con i busti in marmo del XVIII secolo che tracciano il perimetro della terrazza a piano terra della villa. Pochi metri più in là, la galleria new yorkese Friedman Benda aveva dedicato la (quasi) totalità del proprio debutto a Nomad alle opere organiche e bizzarre del giovane designer americano Misha Kahn, il quale, accanto ad un soffice divano dei fratelli Campana, dominava il piano terra della villa con armadietti, sgabelli e sculture in metallo che abbinano enormi campioni di diaspro e occhio di tigre a bronzo sminuzzato, vetro colato e intrecci multicolore. “Back bend starfish puts on all her jewels for her workout” è un’opera che emerge in particolar modo: si tratta di un tavolo in acciaio inossidabile con incastonati con medaglioni di vetro. Posizionata in primo piano, l’opera sembrava una creatura aliena a pancia all’aria emersa direttamente dal Mediterraneo, lì, a pochi metri di distanza.
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m4gny · 8 years ago
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Passengers: quando capisci che il detto “meglio soli che male accompagnati” è una stronzata colossale
Passengers è un film con Jennifer Larwence e Chris Pratt.
“Miii che bonaaa, miii che bonooo!1!!”: ecco, sia il pubblico femminile che quello maschile è stato fregato in questo modo. Tranne chi si è affidato al Dio Streaming, ma sorvoliamo.
La storia è un classicone: la terra è sovrapopolata, zozza, brutta e cattiva, così si estraggono a caso delle persone tra quelle con almeno un antenato che era stato nel pubblico di Forum o della Vita in Diretta, le si mettono su una nave spaziale tutte belle addormentate e le si manda a colonizzare un nuovo mondo di speranza, perifrasi molto in voga nel futuro per dire: “fuori dai coglioni”.
Questo viaggetto della durata di 120 anni nel nulla più assoluto avrebbe ucciso chiunque per rottura di palle fulminante (e pare che nemmeno in futuro la Scienza abbia trovato una soluzione), tuttavia i nostri compagni di viaggio dormivano beatamente russando in maniera così fragorosa da generare così tante vibrazioni da mettere in pericolo l’integrità strutturale della nave (e alla fine secondo me è andata proprio così).
Ma all’improvviso, il povero Chris Pratt subisce quello che a nessuno dovrebbe mai capitare quando dorme: si sveglia prima. Ma non 10 minuti prima, che uno snooza la sveglia e si gira dall’altra parte, bensì tipo una novantina di anni prima. N O V A N T A N N I P R I M A.
Appena sveglio pensa: “Ammazza che fissa sto viaggio, già semo arivati? No come la Marozzi, mortacci sua, ogni due ore fermi al benzinaro coi vecchi che devono scende a piscià e checcojoni!”. A proposito, si alza e comincia a girovagare per la nave spaziale cercando il bagno ma stranamente non c’è nessuno a cui chiedere dove sia. ODDIO E MO?! Presto la pipì diventa l’ultimo dei suoi problemi perché un simpaticissimo computer di bordo figlio illegittimo di Siri, rifiutato dalla madre e per questo stronzo fin nel midollo, gli annuncia che è l’unico deficiente che si è svegliato prima.
Panico-pa-panico-pa-panico-paura! E ora che si fa? Innanzitutto il caffè in tazza grande, da 25 litri come minimo, visti tutti gli anni passati a dormire. Cerca di mandare un messaggio sulla terra ma il sistema gli dice che ci sarebbero voluti 29 anni come con una Wind qualsiasi, anche se stavolta non c’entra lei ma la relatività. Poi si mette a cercare da mangiare, corrompe il computer di bordo promettendogli un upgrade alla ram e riesce a farsi preparare pasti degni di un Mc Donald in via di dismissione che però a lui piacciono tantissimo perché è coatto inside.
Passano i giorni, le settimane, i mesi, sempre completamente solo mentre tutti gli altri russano e lui rosica a livelli cosmici tant’è che a un certo punto non ce la fa più e medita di suicidarsi lanciandosi nello spazio, ma alla fine non lo fa. A questo punto del film lo spettatore medio ha già pensato anche lui almeno una volta al suicidio, ma ancora non sa bene perché.
Il nostro Chris è il padrone assoluto della nave per un anno intero, e dopo aver tentato invano di accedere alla sala macchine per reimpostare il navigatore, non gli resta che farsi una serie interminabile di pippe. Più pippe delle stelle dell’universo visibile! E qui allo spettatore maschio vengono le occhiaie al solo pensiero, e gli scende anche una lacrima perché capisce che proprio il potere salvifico della pippa gli ha evitato in precedenza il suicidio (eh gli uomini, sono menti semplici, si sa).
Ma in effetti non è proprio solo. In una sala della nave c’è una curiosa ricostruzione di un bancone da bar con un robot che serve i drink che è una chiarissima citazione del film Shining. Al che ho pensato: “Ma allora forse lui è pazzo?!”. Più semplicemente stavo impazzendo io. Questo caro robot umanoide, oltre a farlo ‘mbriacare come una zucchina ogni giorno, diventa il suo unico amico e in una delle loro innumerevoli dissertazioni filosofiche gli dice: “Sai uomo, io ti invidio davvero. Stai ogni giorno qui a farti le seghe e io non potrò mai perché sono un fottuto mezzobusto robotico!”. Ed ecco che improvvisamente l’intelligenza artificiale travalica quella umana, ma ben scarsa, del nostro viaggiatore e gli dice: “Ma basta farti le pippe come un quindicenne! Qui è pieno de sorca! Basta svegliarla!”. A Chris non gli pare vero. Si fionda nel dormitorio e decide di svegliare una tipa davvero mozzafiato di nome Aurora manomettendo la sua capsula.
Questa Aurora la prende malissimo. Si dispera. Si chiude in sé stessa. Poi esce e cerca disperatamente di trovare un modo per invertire la rotta. Lui ovviamente non le dice niente perché sennò l’incazzatura, verosimilmente, avrebbe sprigionato l’energia di una supernova. Allora va dal robot cameriere e gli dice “Amico mio, sai mantenere un segreto?” “Avoja zì, già ho capito brutto porcellone, nun te preoccupà, so’ na tomba, mo però tu vai e bombatela!”.
E va proprio così: i due si innamorano (vero amore? noia? abitudine? sticazzi?) e cominciano a rassegnarsi ad una vita di coppia chiusissima. Sempre loro due, solo loro due, mai un uscita con gli amici, mai una scappatella, ma in compenso  si tromba alla grande mentre si sfreccia vicino alle stelle alla metà della velocità della luce senza rispettare la distanza di sicurezza, molto diseducativo per i giovani, molto. Lo spettatore a questo punto spera con tutte le sue forze che succeda qualcosa perché non si può mica sopportare un film intero di scopate, manco su YouPorn dai, a tutto c’è un limite. E in effetti qualcosa succede.
L’efficiente cameriere robot non sa tenersi un cecio in bocca e appena si trova solo con la bella Aurora vuota il sacco con una nonchalance insospettabile per una macchina (che successi questa intelligenza artificiale!). Mosso da un terribile rodimento di culo codificato in zeri e uni, dice alla povera Aurora che è stata svegliata di proposito solo per scopà: “Eh sì Aurò, che te credevi? L’omini pensano solo a ‘na cosa!”. Al che Aurora SI INCAZZA: urla, sbraita, impreca, tenta di uccidere a martellate il poro Chris, tiene il broncio, ma alla fine abbozza.
A questo punto si sveglia anche Morpheus, quello di Matrix e dice “Cazzo stavolta non la dovevo prendere la pillola blu dove sono finito perdio?!”. No vabbè, comunque è veramente lui che qui è un pezzo grosso dell’equipaggio e allora i due ex-innamorati si fomentano perché magari potrebbe riuscire a fare qualcosa. Ma la sua unica preoccupazione è capire cosa è successo alla nave, ed è presto detto: si sono verificate DICIASSETTE avarie tutte contemporaneamente. La lezione è che non fare la revisione alle navi spaziali non è mai una buona idea, ma i meccanici sono facilmente corruttibili anche nel futuro, eh signora mia cosa ci vuole fare!
A questo punto lo spettatore sta esultando per la comparsa di un altro attore che risollevi le sorti della storia ma, ahimè, la gioia è effimera: Morpheus è molto malato perchè la sua capsula era la più sfondata di tutta la nave spaziale e i suoi organi si stavano già da tempo lentamente spappolando. Crepa nel giro di pochi minuti nell’indifferenza generale. Intanto i sentimenti di lei per lui seguono più o meno lo schema “io ti amo poi ti odio poi ti amo poi ti odio e poi ti apprezzo”, rendendo il tutto così melenso e assurdo da sperare che un buco nero risucchi loro, la navicella, il cinema, gli spettatori, tutto. Ma ecco che, colpo di scena, si scopre che a sta navicella non era stato manco fatto il cambio d’olio e il motore si grippa. “Ammazza che purciari!”, penserete, ma con tutti i soldi che avranno pagato Jennifer Lawrence e Chris Pratt è già tanto che non li abbiano mandati nello spazio con una lambretta.
Ma non tutto è perduto: lui è giusto giusto un meccanico! E ovviamente per riparare un guasto terribile in una nave spaziale gigante basta spostare un piccolo pezzettino, come per qualsiasi automobile terrestre solo che dopo ti fanno pagare 500 euro di manodopera perché “ao me so fatto un bucio di culo signò, ma mo va mejo de prima!”. Il film sarebbe già potuto finire da mezz’ora, ma l’odio della produzione per gli spettatori arriva a propinarli l’apoteosi dell’assurdità: il poro Chris si becca in faccia una fiammata da tipo 2 MILIONI di gradi, non si brucia, ma viene sparato fuori nello spazio e sta andando alla deriva recitando il solito copione “lasciami andare, salvati almeno tu, ricordati di cambiare la sabbietta al gatto”, e cose così. Ma lei capisce definitivamente di amare quel meccanico e allora si mette la tuta e va lì fuori a salvarlo. YEAH!
Lo riporta dentro ma, OPS, è morto. Lo so che avete esultato anche voi lo so, ma ovviamente non è finita. Aurora lo porta in infermeria, lo mette in una capsula e nel menù di Windows 27, tra Riavvia e Arresta il sistema trova una voce “RESUSCITATIONresu”.
MA COSA CAZZ?!
Sì, avete letto bene, e con tanto di sottomenù pieno di opzioni per una resurrezione efficiente e su misura. Lei, per non sapere nè leggere e nè scrivere, seleziona TUTTO. Il computer fa il suo dovere e riesce a resuscitare Chris (ma dai!) e così vissero tutti felici e contenti. Soli, ma contenti.
Il finale: dopo i 120 anni la nave arriva a destinazione, si svegliano tutti gli altri passeggeri e trovano un casino tremendo, tutto fuori posto, cagate sui muri, cessi otturati, il delirio. No scherzo, trovano semplicemente una ricca vegetazione coltivata dalla coppia e un libro scritto da lei in cui racconta la loro triste ma romantica storia.
Lo leggono con attenzione e infine scendono dalla nave e vanno a colonizzare il pianeta mentre un “ESTICAZZI” colossale riecheggia in tutto l’universo conosciuto.
L’amore vince sempre sull’invidia e sulla crioibernazione difettosa. <3
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ivabellini · 5 years ago
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Like on #YouTube #video: Sfida Iperrealismo - Becoming Marcello Barenghi (o forse no) 🐸 Fraffrog | https://youtu.be/jqma3HyKZXk - Oggi ho deciso di seguire le orme del maestro Marcello Barenghi e cimentarmi nell'Iperrealismo. Anzi, diciamo realismo. Anzi, diciamo che ci ho provato. Il patreon del maestro - https://ift.tt/2pI6IyI Gli strumenti che ho usato io Matite Faber Castell - https://amzn.to/2xqRIIy Uni-Posca - https://amzn.to/2xvopVb Trattopen - https://amzn.to/2YsCzCm Pennarelli Alcol - https://amzn.to/2XktM46 (I pennarelli ad Alcol che ho usato io erano misti tra quelli scrausissimi che ho linkato sopra e quelli di Tiger. Quelli di Tiger sono meglio a mio avviso!) ⬇️⬇️ LEGGI SOTTO⬇️⬇️ SIAMO SU TWITCH 🔴 Live di disegno • https://ift.tt/2NupHe6 → Instagram - https://ift.tt/2cXCYpV → Patreon - https://goo.gl/QOHeii I MIEI FUMETTI 📘 • Draw My Childhood - https://amzn.to/2HLwexf • Il Ducomentario - http://amzn.to/2nhwvLo • Pianeta Pillola - http://amzn.to/1tw32IB ATTREZZATURA VIDEO 🎬 • Camera Principale - http://amzn.to/2nyWgc3 • Camera Vlog - http://amzn.to/2nTAFfw • Obiettivo Tokina - http://amzn.to/2nn1kzX • Obiettivo 28mm - http://amzn.to/2nn53O2 • Microfono 1 - http://amzn.to/2nhmMVt • Microfono 2 - http://amzn.to/2mBGIFj • ... Altra attrezzatura qui - http://goo.gl/KcpXMt ATTREZZATURA DISEGNO/SCRIVANIA 📝 • La mia tavoletta grafica - https://amzn.to/2T4XD3b • La tavoletta grafica che consiglio - https://amzn.to/2WuaedB • ... Altra attrezzatura qui - https://goo.gl/KPEvWz IL MIO PC 💻 Computer • https://ift.tt/2NupIia Monitor • https://ift.tt/323F9B7 Vuoi propormi un lavoro? MANDA MAIL 📩 fraffrog(at)gmail.com
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nuoveggdb-blog · 6 years ago
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Golden Goose Scarpe Outlet Sei ottime abitudini per la salute finanziaria
Permettetemi di chiarire qualcuna cosa, abbandonando praticamente tutti i diritti che vi aiuteranno a ottenere qualcosa nel 2012. Non c'è assolutamente nessuno che abbia intenzione di coglierne le particolari probabilità andando al livello medico immediatamente successivo a questo, così come nel frattempo non ho esaurito un sacco di tempo nello stato alle spalle dell'Alaska, mentre ho fatto in modo che il fatto che le donne e gli uomini disponibili non siano particolarmente alti quando si lavora con l'abbandono di due e-anni e mezzo direttamente sul tuo primo termine, per questo motivo non mi aspetto davvero che tu abbia un altro concerto lì a volte. Ok, così tanto tu stesso non hai fiducia in 401Ks o nel mercato di mercato. Non ti sento in colpa. Se desiderate aumentare la regolamentazione anche dei vostri soldi, forse guardate sulla strada di un investimento reciproco Ira in quanto composto da azioni / obbligazioni diverse per una minore quantità di rischio. Dovrai veramente sentire la riduzione della tua singola busta paga in un primo momento, perché tu e la tua famiglia Golden Goose Scarpe ontribuite con l'imposta al netto delle imposte, comunque arrivate il tempo di imposta, questi molti vantaggi sono deducibili. In effetti, la tua organizzazione ha contribuito con $ 2000 e tu guadagni $ 30.000 all'anno scolastico. Sarai tassato su $ 28000. Quindi questo è ancora importante come pagare te stesso inizialmente. L'attivazione confermata garantisce che non si può mai nemmeno lo spam e nessuno può accusare l'individuo di farlo. Aumenta le tue tariffe di inizio e diminuisce anche la probabilità in genere per quanto riguarda i tuoi post di essere notato da post spam. Pensa a tutto questo in modo correlato: sarebbe probabile che tu abbia moderatamente un database importante relativo a 100.000 uomini e donne adulti con un nuovo tasso di apertura del 2%, o un database completo a 5.000 persone con qualsiasi tipo di 50 p. c tasso aperto? E 'in effetti una comune invenzione che il mercato forex è quasi certamente prevedibile. Un sacco di aziende sul tema del Pianeta e dei nuovi media professano che hanno scoperto un metodo, un sistema o un indicatore di cosmetici per indovinare il mercato. Mentre è vero che alcuni sistemi eseguono risultati di qualità per quanto riguarda il periodo limitato, il mercato è più veloce da buttare via di questi, di solito entro 6 anni. La conoscenza convenzionale da sola potrebbe probabilmente suggerirti di vedere, il ragazzo che ti vende un sistema attraverso la Rete non lo sta guidando da solo - o forse anche perché si aspetterebbe che lo metta sul mercato? In quanto baby boom, non hai il singolo processo, normalmente importante, tempo - per assicurarti di aiutarti a raggiungere la sicurezza del reddito a causa del pensionamento. Operando in aggiunta, di solito l'economia è normalmente incerta, quindi molti pre-pensionati sono inconcludenti se i propri investimenti si riprendessero per il tempo necessario a sostenerli. Un gran numero contava sull'apprezzamento generale vicino ai loro edifici per consegnare i fondi quando si considera la pensione, e questo è anche scomparso per molti proprietari di case, per questo motivo possono essere trovati cercando di rendere più insoddisfacente la loro pensione 'golden goose shoes' avendo denaro mentre i veicoli aggressivi sono solo quelli che trasportano profili di rischio più costosi, come il regalo più importante. Ma i rischi sono: il proprietario di una persona collegato alla pillola che stai pubblicizzando porta un modulo opt-in che aspetta a malapena che afferrerà l'intero nome del visitatore e l'indirizzo digitale, in più lui (o lei) è in grado di seguirlo e creare il creato. O un po 'più selvaggio è; Acquisisci una casa che un amico o un parente ti ha Golden Goose Scarpe Outlet ffittato per una famiglia attraente ma il parente si è rivelato particolarmente disfunzionale e ha distrutto il sito. Trasmetto ci sono buchi dalle pareti, roba della moquette (cose cattive), ogni lampada da terra è rotta, il tappeto erboso è morto, tu sviluppi le idee. Riservate a un cassonetto e a un'offerta denigratoria il tappeto specifico, i muri, fertilizzate il tipo di prato e quindi scegliete una quantità di bella colorazione. Dopodiché fornisci un altro $ 55.000 in più. Tutto il reno ci ha regalato $ 30k, interessi $ 8K, il nostro momento $ gratis, così come il pianeta è un profitto di qualità. Questo fatto chiave ha bisogno di alcune abilità cruciali e di una previsione così comune.
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