#Il Genio delle Feste
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diceriadelluntore · 4 months ago
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Padronanza e Linguaggio
La campagna di trasformazione dei miei pomodori e pomodorini quest'anno, complice la variabile meteorologica (inverno mite, primavera anticipata) è partita esattamente 40 giorni prima del 2023. Lo scrivo perchè mi ha un po' impedito di dedicarmi appieno al blog, soprattutto riguardo le mie ultime letture.
Vorrei segnalarvi, en passant, due libri tra le ultime letture: uno, magnifico, è la ristampa con nuova traduzione di un romanzo, Qui Il Sentiero Si Perde di Peskè Marty, che Adelphi ha pubblicato di recente: il nome dell'autore è uno pseudonimo di una coppia di scrittori francesi, Antoinette Peské e il marito Pierre Marie André Marty. Scritto negli anni '50, ambientato tra la Mongolia e la Siberia, il romanzo racconta le avventure leggendarie dello zar Alessandro I, vincitore di Napoleone, che nel 1825 avrebbe messo in scena la sua morte. Una diceria, quella della fuga dello zar e delle sue successive metamorfosi, che aveva intrigato anche Tolstoj, il quale vi dedicò un racconto (Memorie Postume dello Starets Fëdor Kuzmìč).
L'altra segnalazione è un piccolo saggio scritto da uno dei massimi esperti di Storia Della Musica Classica, Giorgio Pestelli, che ne Il Genio di Beethoven (Donzelli) percorre, attraverso l'analisi non solo tecnica ma anche emozionale, delle nove leggendarie sinfonie del maestro, un ritratto unico e profondo del grande compositore.
Ma approfitto per parlarvi anche dell'ultima, stranissima ma indimenticabile lettura che è questo libro:
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Adam Thirlwell fa parte dell'ultima generazione di scrittori britannici, e per due volte è stato inserito nella Lista dei Migliori Autori Emergenti dalla prestigiosa rivista Granta, le cui segnalazioni negli anni mi hanno sempre fatto conoscere autori niente male (Tibor Fisher o Scarlett Thomas, i primi nomi che mi vengono in mente). In Il Futuro Futuro (Feltrinelli) Thirlwell immagina un mondo distopico, dove succedono in maniera non lineare avvenimenti storici che somigliano moltissimo a quelli avvenuti negli anni appena precedenti la Rivoluzione Francese. Qui Celine, Marta e Julia sono tre giovanissime ragazze che, in maniera misteriosa, sono vittima di anonimi pamphlet dove vengono descritte con pruriginosa minuzia di particolari le abitudini sessuali delle nostre giovani protagoniste. Celine, Marta e Julia si confrontano quindi con un problema: come si gestisce il rapporto tra linguaggio, arte e potere? e tra potere e genere? Per controbattere, hanno un'idea geniale: organizzano delle feste, a cui piano piano partecipano intellettuali, scrittori, impresari teatrali, miliardari, persino una potentissima Antoniette (che sappiamo a chi si riferisca). Diventano il momento più importante delle sere cittadine. I libri anonimi scompaiono, le ragazze si faranno nuovi nemici ma soprattutto rimangono in Celine e le sue amiche dubbi profondi sui massimi sistemi, in primis sul grande e a tratti inestricabile problema del linguaggio:
Si poteva immaginare un mondo senza linguaggio, o che il linguaggio diventasse una cosa intima e diversa. Era come se nelle conversazioni vere arrivasse sempre il momento in cui emergeva una voce che non era quella di nessuna delle persone che stavano parlando, ma era la voce della conversazione stessa, e quando accadeva era come se si accendesse una piccola lampada, inondando di luce calda un angolino. Altri se lo immaginavano come un dio che si manifestava o parlava attraverso un'altra persona, ma Celine la vedeva diversamente. Era la voce della conversazione, pensava lei, che apparteneva a tutti e a nessuno […] (p. 67-8)
Celine, Marta e Julia hanno anche un problema con il potere dei maschi: sebbene vivano una sessualità libera, sono spesso vittime del potere che è legato ai maschi. Un potere legato ai soldi e al sesso, che Celine tenta spesso di scardinare:
-Come è che uno crede di sapere qualcosa di qualcun altro? disse Celine
-Una volta ci andavo a letto, disse Lorenzo.
-E questo che cazzo vuol dire? fece Celine. - Vuol forse dire che Julia ti conosce, solo perchè sa quanto ti piaceva leccarle il buco del culo?
Lorenzo rimase ancora in silenzio, un silenzio stavolta più greve. Visto? disse Celine. - Tutti odiano sentir parlare di sè. Panico Puro (208).
Celine avrà una figlia, Saratoga, viaggerà, verrà costretta dalla Rivoluzione a scappare via in America. Lì farà degli incontri particolari. Ritornerà, nel modo più strambo, a ricongiungersi con la figlia, cercando di capire cosa sia il futuro:
Ogni volta che si incontravano, gli scrittori non facevano che discutere ossessivamente del futuro, chi avrebbe avuto ancora un pubblico di lettori o come sarebbe stato il futuro - ma non si rendevano conto di quanto fosse limitato il loro modo di pensarlo, il futuro. II vero futuro, diceva Saratoga, non era ciò che sarebbe accaduto di lì a un mese o a un anno, ma il futuro futuro: alieno e incomunicabile. Ma loro non lo vedevano, perché non erano capaci di scatenare il pensiero (150).
Un libro che attraverso una trama fantasiosa, una scrittura asciutta ma implacabile, una serie di eventi di natura fantasiosa ma forse con salti troppo giganti, con pochissimi particolari sui personaggi che non siano le loro conversazioni o i loro pensieri, spazia dal saggio filosofico al fantasy, dalla semiotica al pulp, senza dimenticare i numerosi incontri delle nostre protagoniste non solo con alcuni grandi della Storia, ma persino extraterrestri (non vi anticipo nulla). Un libro strano, pazzo ma che scalda il cuore, non solo per la sua originalità, ma anche per i temi che affronta, tra cui l'amicizia, i rapporti di potere, la comunicazione. Che stuzzica ed estremizza:
Era uno dei problemi di vivere fra la gente - si pensava di sapere un sacco di cose sui propri amici, ma quasi sempre ci voleva una catastrofe perchè le persone si parlassero a cuore aperto. La natura umana era terribile (100-101).
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scenariopubblico · 10 months ago
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Terrena, agile, spirituale: la danza di Akram Khan
Durante il Catania Contemporanea/Fic Fest organizzato da Scenario Pubblico si innesterà il Fic Dance Workshop, dieci giorni di training e trasmissioni coreografiche focalizzati su creazioni di repertorio.
Durante i primi cinque giorni, dal 3 al 7 maggio, il lavoro sarà condotto da Joy Alpuerto Ritter danzatrice e coreografa, ripetiteur del repertorio di Akram Khan, uno dei coreografi più celebrati di oggi.
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Con un breve attraversamento andremo a scoprire la figura di questo coreografo che, oltre ad arricchire il patrimonio immateriale del Regno Unito, ha segnato la storia della coreografia mondiale.
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Akram Khan nasce a Londra nel 1974 da una famiglia bengalese. Inizia a studiare danza da bambino e all’età di tredici anni viene scelto da Peter Brook per la sua produzione MAHABHARATA (ovvero La grande storia dei discendenti di Bharat ispirata a un importante poema indiano). Continua i suoi studi nell'ambito della danza, collaborando per diversi anni con Anne Teresa De Keersmaeker che lascerà un segno profondo nel suo linguaggio. A partire dagli anni Novanta poi, inizia presentare le proprie coreografie.
Nel 2000 fonda la sua compagina di danza, l’Akram Khan Company, che ha debuttato all’Edinburgh Fringe Festival (annoverato tra i festival più famosi al mondo), con Koosh, in collaborazione con il celebre scultore Anish Kapoor e il musicista Niton Sowhney, entrambi di origine indiana.
Nel corso della sua carriera ha collaborato in qualità di coreografo con tantissimi teatri e compagnie in tutto il mondo. Ricordiamo la sua reinterpretazione del balletto Giselle per l’English National Ballet, in un allestimento in collaborazione con il Sadler’s Wells Theatre e il Manchester International Festival.
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Nel 2019 ha vinto il Laurence Oliver Award per l’eccellenza della danza con il suo balletto Xenos.
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Oggi Khan continua a portare avanti il suo lavoro circuitando nei più importanti teatri e festival tra Occidente e Oriente. Il suo ultimo lavoro, Jungle Book reimagined, è stato presentato in prima nazionale lo scorso settembre al Romaeuropa Festival.
Scrivono di Khan...
Un fluido e inclassificabile genio che accosta la cultura religiosa dell'Oriente del suo imprinting alle dinamiche della fisicità del suo Occidente d'approdo. (Rodolfo Di Giammarco - La Repubblica)
Lui, icona della danza contemporanea, distrugge i confini, disegna ambiguità, lascia che il palcoscenico divenga un flusso di energia che si muove al ritmo della tradizione per incontrare il presente, l’attimo in cui il gesto accade, il violento hic et nunc. (Redazione - Teatro e critica)
Nel gotha dei coreografi più riusciti e prolifici di oggi, Akram Khan abbraccia l’Oriente o l’Occidente in una danza scolpita che emana bellezza e trascendenza. (Giuseppe Distefano - Danza & Danza)
Come sempre, nelle danze di Akram Khan si ritrovano le geometrie alla De Keersmaeker sapientemente miscelate con elementi pop, come la break dance, o i riferimenti alla tradizione indiana, soprattutto nelle disposizioni lineari, come nei bassorilievi nei templi indù che raffigurano le danze delle Apsaras. (Enrico Pastore - Paneacquaculture)
[...] (i danzatori di) Akram Khan sono veri e propri ambasciatori della libertà di movimento attraverso le frontiere perché, come ha notato già diversi anni fa Elisa Vaccarino (E. G. Vaccarino, Danze plurali/L’altrove qui, Macerata, Ephemeria Editrice, 2009), non sintetizzano più soltanto nel loro operato una “fusione multietnica”, bensì incarnano in loro stessi una vera e propria identità “plurima”. (Francesca Magnini – Artribune)
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[Consigli di visione]
Negli ultimi anni, Khan è si è impegnato anche nella divulgazione della danza realizzando documentari come
Can we live with Robots? Prodotto da Swan Films  per Channel 4;
Why do we dance (in cinque episodi intitolati: Storie, Provocazione, Anima e Corpo, Identità, Eros) per Sky, qui il link https://www.nowtv.it/streaming/dance-perche-balliamo/skyarte_b1ee405897c040489d5ab14ba37ea817/skyarte_5ed571baef0a4e7d9ed062cb0ba11026/seasons/1;
Un episodio (il quinto) della serie MOVE che puoi trovare su Netflix.
Nel prossimo attraversamento parleremo di Marco Goecke, altro protagonista del Fic Dance Workshop 2024.
a cura di: Sofia Bordieri
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Ti piacciono i film Marvel? Se è così, allora adorerai Jason Momoa, Patrick Wilson: #Lisa Frankenstein: film. nel suo genere,
Il pilastro del Saturday Night Live Lorne Michaels ha collaborato con la leggenda della commedia Tina Fey per sviluppare questo 2024
Originariamente interpretato da Lindsay Lohan, Rachel McAdams, Amanda Seyfried e Lacey Chabert, la prima interpretazione di Mean'Girls è diventata subito un classico della commedia.
Lisa Frankenstein uscirà nei cinema il 20 gennaio 2024. I biglietti per vedere il film nel tuo cinema locale sono disponibili online qui. Il film uscirà in un'ampia distribuzione in modo che tu possa guardarlo di persona.
Sviluppato inizialmente come esclusiva Paramount+ sotto Tina Fey e i registi Samantha Jayne e Arturo Perez Jr., il remake musicale è uscito nelle sale nel settembre 2024.
Dai drammi avvincenti agli esilaranti film sui supereroi, il nostro articolo è la tua guida definitiva ai film più recenti e più attesi in arrivo a Hollywood.
Secondo Forbes, il budget ufficiale per Aquaman'2 è di oltre 274,8 milioni di dollari, rendendolo uno dei film del MCU più costosi fino ad oggi.
Ciò è un po' una sorpresa visto che si dice che il film durerà solo circa 100 minuti (tuttavia ciò non è stato ancora confermato), ma il costo elevato è probabilmente dovuto al vasto lavoro sugli effetti visivi che sarà necessario. nel dargli vita.
Tuttavia, Forbes ha anche riferito che la Disney ha ricevuto un sussidio di 55 milioni di dollari dal governo del Regno Unito durante la realizzazione del film, portando l'importo totale speso per Lisa Frankenstein a circa 220 milioni di dollari.
Rispetto ai budget di altri film dell'MCU, questa cifra di 274,8 milioni di dollari rende Lisa Frankenstein il quarto film più costoso dell'intero MCU.
Lisa Frankenstein si è classificata al terzo posto nel suo quarto fine settimana, in calo del 29% con 6,1 milioni di dollari, emergendo come uno degli incassi più durevoli della stagione e uno dei pochi punti positivi dell'anno quando si tratta di film.
Quando uscirà Lisa Frankenstein: Movie? Il film è stato originariamente presentato in anteprima al Fantastic Fest 2024 e la proiezione era prevista per gennaio. Tuttavia, sarà disponibile nelle sale a partire dall'aggiornamento: 30 gennaio 2024
Per coloro che si abbonano a Max, oltre a molti altri cataloghi di intrattenimento come HBO, Max Originals e contenuti Discovery+ senza script
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❏ STREAMING MEDIA ❏
Streaming media is multimedia that is constantly received by and presented to an end-user while being delivered by a provider. The verb to stream refers to the process of delivering or obtaining media in this manner.[clarification needed] Streaming refers to the delivery method of the medium, rather than the medium itself. Distinguishing delivery method from the media distributed applies specifically to telecommunications networks, as most of the delivery systems are either inherently streaming (e.g. radio, television, streaming apps) or inherently non-streaming (e.g. books, video cassettes, audio CDs). There are challenges with streaming content on the Internet. For example, users whose Internet connection lacks sufficient bandwidth may experience stops, lags, or slow buffering of the content. And users lacking compatible hardware or software systems may be unable to stream certain content. Live streaming is the delivery of Internet content in real-time much as live television broadcasts content over
the airwaves via a television signal. Live internet streaming requires a form of source media (e.g. a video camera, an audio interface, screen capture software), an encoder to digitize the content, a media publisher, and a content delivery network to distribute and deliver the content. Live streaming does not need to be recorded at the origination point, although it frequently is. Streaming is an alternative to file downloading, a process in which the end- user obtains the entire file for the content before watching or listening to it. Through streaming, an end-user can use their media player to start playing digital video or digital audio content before the entire file has been transmitted. The term “streaming media” can apply to media other than video and audio, such as live The Palaced captioning, ticker tape, and real-time text, which are all considered “streaming text”
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lamilanomagazine · 11 months ago
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Natale ai musei in attesa che scatti l'anno da Capitale Italiana della Cultura 2024: un ricco pacchetto fra monumenti, musei ed eventi espositivi
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Natale ai musei in attesa che scatti l'anno da Capitale Italiana della Cultura 2024: un ricco pacchetto fra monumenti, musei ed eventi espositivi. Pesaro. In occasione delle feste di Natale, quest'anno più che mai, in programma un ricco pacchetto di cultura fra musei, monumenti ed eventi espositivi da non perdere; un'opportunità preziosa per fare un pieno di bellezza e godersi i tesori cittadini. Offerta decisamente ricca per i musei; basta seguire le proprie passioni: Palazzo Mosca-Musei Civici con le magnifiche raccolte di ceramica, dipinti e arti decorative, Casa Rossini dove respirare l'atmosfera speciale della casa natale del compositore, il Museo Nazionale Rossini – aperto tutti i giorni dal 22 dicembre al 7 gennaio - per un viaggio a 360° nel mondo del genio, i Musei Civici di Palazzo Ciacchi – eccezionalmente aperti giovedì 21 dicembre - con il nuovo allestimento che propone dipinti e ceramiche dai depositi dei Musei Civici finalmente fruibili, Palazzo Ducale con le visite guidate del martedì, giovedì e sabato per conoscere l'edificio che racconta la storia delle signorie di Pesaro, il Museo della Marineria Washington Patrignani alla scoperta della storia della città dal punto di vista della sua marineria, il Museo Diocesano a testimoniare, con reperti archeologici e beni storico-artistici, l'operato della chiesa pesarese nel tempo. Sempre a Palazzo Mosca, esperienza imperdibile alla Sonosfera® - l'anfiteatro tecnologico per l'ascolto profondo di ecosistemi e musica unico al mondo - con i due programmi tra ambiente e arte: Frammenti di Estinzione nell'Orologio Climatico per riflettere sul futuro del nostro pianeta e Raffaello in Sonosfera® per celebrare la grandezza del 'divin pittore'. Sezione ricca per l'archeologia. A Palazzo Almerici, si visita il Museo Archeologico Oliveriano che documenta mille anni di storia - dal periodo piceno alla tarda età imperiale - e si articola in quattro sezioni: la necropoli picena di Novilara, il lucus pisaurensis, il municipio di Pisaurum e il collezionismo settecentesco; nell'area archeologica di via dell'Abbondanza si ammirano i resti di una dimora signorile di prima età imperiale, riccamente decorata con mosaici; nel Parco San Bartolo l'area di Colombarone – con il suo antiquarium - conserva i resti di una ricca residenza tardo-imperiale sulle cui strutture, a partire dalla metà del VI secolo d.C. si insedia il complesso cristiano della basilica di San Cristoforo ad Aquilam. Nel circuito di Pesaro Musei anche i due luoghi per gli appassionati delle due ruote, con e senza motore: il Museo della Bicicletta di Palazzo Gradari con 40 bici da corsa in un excursus cronologico dal 1930 fino ad oggi con la storia gloriosa del mezzo di trasporto sostenibile per eccellenza. In via Mameli, nella sede storica della Benelli, il Museo Officine Benelli espone 150 motociclette del brand che ha fatto grande 'Pesaro Terra di piloti e motori'. Accanto a musei, monumenti ed edifici storici, un'interessante scelta di mostre. A Palazzo Mosca doppia proposta: nell'ammezzato, 'Una questione di spazio' di Leonardo Petrucci a cura di Marcello Smarrelli: tre gruppi di lavori dalla produzione artistica degli ultimi dieci anni dell'artista che riflettono in modo puntuale sul rapporto tra arte, natura e tecnologia, nella project room 'L'unica immagine possibile (d'après un florilegio) di Matteo Fato a cura di Simone Ciglia, con una serie di incisioni ispirate al lavoro di altri maestri di un lungo arco cronologico dal primo rinascimento alla contemporaneità. In Pescheria, Surprize V, la quinta edizione della mostra premio che offre una vetrina ai giovani talenti; quest'anno 57 i protagonisti, tra gli allievi dell'Accademia di Belle Arti di Urbino cui si aggiungono quelli dell'Estonian Academy of Arts, dell'Art Academy of Latvia e della Vilnius Academy of Arts - questi ultimi esposti a Fermignano - per un dialogo internazionale. Fino al 14 gennaio, spazio bianco - sede della Fondazione Pescheria dedicata alla fotografia e all'immagine -, accoglie 'Città Sospese. Indagine sul Paesaggio', una grande collettiva a cura di Alessandro Mazzoli, che si confronta con un tema vasto ed emotivamente coinvolgente come il Paesaggio affrontato in chiave "transfigurativa" da 40 fotografi dopo un anno di ricerca. Alla Galleria Rossini, fino al 29 dicembre il progetto espositivo di Giò Ross 'NBArt' che unisce arte e sport in modo originale, dal 30 dicembre al 7 gennaio la personale di Massimo Gozzi 'L'anima del colore'. Alla Biblioteca San Giovanni, fino al 22 gennaio, la mostra di pittura 'Paesaggi a colori' di Andrea Panicali. ORARIO MUSEI, MONUMENTI, AREE ARCHEOLOGICHE E MOSTRE (FINO A DOMENICA 7 GENNAIO 2024) Palazzo Ciacchi (via Cattaneo 34) giovedì 21 dicembre 15-18.30 ingresso gratuito, richiesta prenotazione; info 0721 3831 [email protected] Palazzo Mosca - Musei Civici (piazza Mosca 29) / Casa Rossini (via Rossini 34) martedì-giovedì 10-13, venerdì-domenica e festivi 10-13 / 15.30-18.30 chiusure: 25 dicembre, 1 gennaio ingresso a pagamento, gratuito fino a 18 anni e possessori della Carta Famiglia del Comune di Pesaro info 0721 387541-357 [email protected] Sonosfera® (Palazzo Mosca – Musei Civici) Frammenti di Estinzione nell'Orologio Climatico sabato h 11 domenica h 17.30 festivi h 11 e 17.30 Raffaello in Sonosfera® Sabato h 17.30 Domenica h 11 prenotazione obbligatoria; ingresso a pagamento, gratuito fino a 18 anni, per gli studenti del Conservatorio Rossini e i possessori della Carta Famiglia del Comune di Pesaro; 0721 387541 [email protected] Museo Nazionale Rossini (Palazzo Montani Antaldi, via Passeri 72) 22 dicembre 2023 - 7 gennaio 2024: tutti i giorni 10-13 / 15-18 chiusure 25 dicembre, 1 gennaio ingresso a pagamento, gratuito fino a 18 anni e per i possessori della Carta Famiglia del Comune di Pesaro; info Sistema Museo 0721 1922156 www.museonazionalerossini.it Palazzo Ducale (piazza del Popolo) Visite guidate: sabato 23 e 30 dicembre h 10.30 (1 ora e mezzo); martedì 2 gennaio h 16 (45 minuti) giovedì 21 e 28 dicembre, 4 gennaio h 16 (45 minuti) prenotazione obbligatoria, max 25 partecipanti, ingresso incluso nel biglietto unico Pesaro Musei, gratuito fino a 18 anni e per i possessori della Carta Famiglia del Comune di Pesaro Info 0721387541 [email protected] Museo Archeologico Oliveriano (Palazzo Almerici, via Mazza 97) giovedì-domenica e festivi 15.30 -18.30 chiusure: 25 dicembre, 1 gennaio ingresso a pagamento, gratuito fino a 18 anni, per studenti del Conservatorio Rossini e possessori della Carta Famiglia del Comune di Pesaro tel 0721 33344 [email protected]. Area archeologica di via dell'Abbondanza sabato, domenica e festivi 10.30-12.30 / 15.30-17.30 chiusure: 25 dicembre, 1 gennaio info 0721 387541 ingresso a pagamento, gratuito fino a 18 anni e possessori della Carta Famiglia del Comune di Pesaro Area archeologica e antiquarium di Colombarone (strada San Cristoforo 136) sabato, domenica e festivi 10-13 chiusure: 25 dicembre, 1 gennaio Ingresso a pagamento, gratuito fino a 18 anni e possessori della Carta Famiglia del Comune di Pesaro; info 0721 387541, [email protected] Museo della Bicicletta (Palazzo Gradari, via Rossini) sabato, domenica e festivi 10-13 / 15.30-18.30 chiusure: 25 dicembre, 1 gennaio ingresso a pagamento, gratuito fino a 18 anni e possessori della Carta Famiglia del Comune di Pesaro; 0721 387541 [email protected] Museo Diocesano (Palazzo Lazzarini, via Rossini) orario: 23, 24, 29, 30, 31 dicembre; 5, 6,7 gennaio h 15.30-18.30 Ingresso a pagamento, info 0721 371219 [email protected] Museo della Marineria Washington Patrignani (Villa Molaroni, viale Pola) orario: martedì, mercoledì, giovedì 9-12.30; venerdì 15-19 chiusura 26 dicembre ingresso gratuito tel 0721 35588 Museo Officine Benelli (via Mameli) Orario lunedì-sabato 9-13 / 16.30-19 Martedì 26 dicembre e sabato 6 gennaio orario 16 – 19 Chiusure: 25 dicembre, 1 gennaio Ingresso con card Pesaro Cult, gratuito fino a 18 anni tel 0721 31508 [email protected] Mostre Palazzo Mosca - Musei Civici fino al 21 gennaio 2024 Orario: martedì-giovedì 10-13, venerdì-domenica e festivi 10-13 / 15.30-18.30 chiusure: 25 dicembre e 1 gennaio Ingresso incluso nel biglietto Pesaro Musei, gratuito fino a 18 anni e possessori della Carta Famiglia del Comune di Pesaro, info 0721 387541 Fino al 7 gennaio 2024 Surprize V - Dove sono? / Where am I? Centro Arti Visive Pescheria orario martedì-venerdì 15.30-18.30, sabato, domenica e festivi 10.00-13.00 e 15.30-18.30 chiusure: 25 dicembre e 1 gennaio ingresso gratuito con card Pesaro Cult, info 0721 387541 fino al 14 gennaio 2024 Città Sospese. Indagine sul Paesaggio spazio bianco, via Zongo 45 orario: venerdì-domenica 17-20 chiusura 7 gennaio ingresso gratuito 16-29 dicembre 2023 Giò Ross. NBArt-un viaggio tra Arte e Sport Galleria Rossini, via Rossini 38 orario martedì-giovedì 10-13, venerdì-domenica e festivi 10-13, 15.30-18.30 chiusure: 25 dicembre ingresso gratuito, info 0721 387541 30 dicembre 2023 – 7 gennaio 2024 Massimo Gozzi. L'anima del colore Galleria Rossini, via Rossini 38 orario martedì-giovedì 10-13, venerdì-domenica e festivi 10-13, 15.30-18.30 inaugurazione sabato 30 dicembre ore 17 chiusura: 1 gennaio ingresso gratuito, info 0721 387541 fino al 22 gennaio 2024 Andrea Panicali. Paesaggi a colori Biblioteca San Giovanni Orario martedì-sabato 10-19, domenica 15-19 chiusure: 23-26 e 30-31 dicembre, 7 gennaio 2024 ingresso gratuito, info 0721 387770 Attività Giovedì 21 dicembre ore 18 Intitolazione del salone nobile di Palazzo Gradari ad Antonia Pallerini Palazzo Gradari Letture di Lucia Ferrati, estratto musicale tratto dal balletto "Prometeo" del coreografo Salvatore Viganò danzato da Aurora Profili e Alberto Bargnesi, allievi del quinto anno del Liceo Scientifico, Musicale e Coreutico G. Marconi Ingresso libero laboratori per bambini 4-10 anni, aspettando il Natale e la Befana costo € 4,00, info e prenotazioni 0721 387541 | [email protected] Tradizioni natalizie e curiosità nella Pesaro tra Sette e Ottocento 𝐒𝐚𝐛𝐚𝐭𝐨 𝟐𝟑 dicembre ore 16.30 Un percorso alla scoperta di storie e aneddoti di alcuni personaggi della storia di Pesaro: Gioachino Rossini, Vittoria Mosca, Sara Levi Nathan. A cura della guida turistica Elena Bacchielli. Appuntamento davanti a Casa Rossini, costo € 7,00, info e prenotazioni 0721 387541 [email protected]... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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🥺 costretta a uccidere chi ama. 👉🏻 #raybearer Vol.1 Tarsiai è una bambina che vive a Rocca Bhekina. Ha sette anni quando tenta di fuggire la prima volta ma il custode che la madre aveva trasformato in genio con un vile ricatto, la riacciuffa e le mostra la verità. La madre ha espresso due dei tre desideri, uno di questi è proprio Tarisai. Lei è un mezzo genio e dovrà esaudire l’ultimo: uccidere l’erede al trono ma per farlo deve entrare nel suo Concilio. Ma per far parte degli undici… lei deve amarlo. 👍🏻 La storia è ambientata in un luogo di fantasia, una specie di Africa dove la magia è capricciosa, ci sono elefanti, leoni, baobab, c’è la savana ma in versione fantastica con spiritelli, un custode alato, demoni, inferi. In totale solo dodici terre diverse che un condottiero ha poi unito e governato. 👍🏻 Tarisai vive in una città invisibile, creata dalla madre che non si fa mai vedere. La bambina cresce con i tutori che le insegnano di tutto ma non la toccano perché lei può vedere le storie delle persone o degli oggetti. La madre non vuole che lei sappia la verità sul re, non prima di essere ammessa al Concilio. Deve essere ingenua. 👍🏻 Il re e l’erede, una volta ottenuto il Concilio, diventano immortali. Sono la vecchiaia può ucciderli ma se uno degli undici li tradisce, possono morire per mano sua. Per questo gli undici devono amare il loro re/principe e sono destinati a stare sempre insieme. 👍🏻 Tarisai stringe subito amicizia con il principe, sono entrambi alla ricerca di amici che saranno la loro famiglia. Tarisai si unirà però anche con altri bambini come Sanjeet, l’Orso del principe, suo fedele protettore ma … entrambi per anni rifiutano di far parte del Concilio. 👍🏻 Riti, feste, offerte, misteri. Tarisai intraprende un viaggio alla scoperta della verità. Chi è davvero sua madre? Qual è la verità sul re? Tanti tasselli di puzzle che Tarisai dovrà trovare e unire. 👍🏻 L’inizio di un’avventura rivoluzionaria, una lotta femminista, una lotta per salvare vite. ❓Potrebbe piacervi? ⬇️⬇️ continua ⬇️⬇️ #antrodilibri #bibliophilelegentibus #amicandito #ilclubdeilettorifelici #storiebookitissime #thebookclubpost https://www.instagram.com/p/CoE1tVZMWup/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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cinquecolonnemagazine · 2 years ago
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Franco Battiato – La Voce del Padrone
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Per celebrare Franco Battiato, genio indiscusso della musica italiana, arriva sul grande schermo, dopo la presentazione al Taormina Film Fest 2022, il film evento Franco Battiato – La Voce del Padrone diretto da Marco Spagnoli, dal 28 novembre al 4 dicembresolo al cinema in 200 copie in tutta Italia,, grazie alla distribuzione theatrical di qualità firmata Altre Storie e RS Productions. https://www.youtube.com/watch?v=4k6mJsNOo_g Prodotto da RS Productions e ITsART, la piattaforma streaming dedicata all'arte e alla cultura italiana, il film evento Franco Battiato – La Voce del Padrone è un viaggio nella musica e nella vita di Battiato, attraverso le sue esibizioni più significative, immagini di repertorio e i racconti di testimoni d’eccezione che ci restituiscono la sua storia e la sua personalità.  Ad accompagnare lo spettatore in questo viaggio è Stefano Senardi, tra i più grandi produttori discografici italiani, autore del film insieme al regista, e caro amico di Franco Battiato. Partendo da Milano e arrivando fino a Milo, nella casa di Franco Battiato, Senardi incontra personalità molto diverse: Nanni Moretti, Willem Dafoe, Oliviero Toscani, Caterina Caselli, Mara Maionchi, Morgan, Alice, Carmen Consoli, Vincenzo Mollica, Andrea Scanzi, Francesco Messina, Roberto Masotti, Francesco Cattini, Alberto Radius, Carlo Guaitoli e tanti altri che lo conoscevano bene e che possono restituire al pubblico uno spaccato della sua musica e della sua filosofia di vita. Nel film evento troviamo alcuni brani dell’album ‘La voce del padrone’ e altri selezionati in esibizioni esclusive. Fra i principali: Cuccurucucù, Centro di gravità permanente, Bandiera Bianca, La Cura. Lo score è composto dal Maestro Paolo Buonvino, vincitore del David di Donatello e Nastro D'Argento e autore delle musiche di Muccino e Moretti. “Franco Battiato è stato e rimarrà un artista unico da tanti punti di vista – ha affermato il regista Marco Spagnoli - e la presenza di Stefano Senardi ci aiuta a comprenderlo sotto diversi aspetti: umano, artistico, amicale, intimo.  Ad accompagnarlo in questo meraviglioso viaggio troviamo personalità strepitose dell’entertainment italiano ed internazionale che, per la prima volta, elaborano dinanzi alla macchina da presa una riflessione sul perché e sul come sono stati anche loro protagonisti del lavoro e della vita di questo cantautore”. “Questo viaggio ha un motivo preciso – ha dichiarato Stefano Senardi - trattare con cura quello che Battiato ci ha lasciato.E riuscire a comprendere il senso ultimo di una vita eccezionale come la sua, raccontandola in una biografia plurale ed intima attraverso i ricordi, gli aneddoti dei suoi amici, i materiali di repertorio e le meravigliose canzoni di questo artista straordinario e indimenticabile. Speriamo di esserci riusciti”. Sinossi ufficiale Un viaggio musicale. Un viaggio fisico, ma anche ideale, da Nord a Sud dell'Italia per raccontare Franco Battiato e la sua influenza sulla cultura del nostro paese, attraverso testimoni d'eccezione che ci restituiscono la storia e la personalità di Battiato. Un racconto che, tra arte e memoria, non solo renda omaggio alla storia del musicista e del suo storico album "La Voce del Padrone", ma riesca anche a celebrare l'eredità morale ed estetica di questo cantautore unico. Read the full article
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womanbride · 5 years ago
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La Vie En Blanc Atelier trionfa nell’evento che dà il via alla stagione 2020 del Wedding a Villa Dino
La Vie En Blanc Atelier trionfa nell’evento che dà il via alla stagione 2020 del Wedding a Villa Dino
La Storica Maison Capitolina protagonista, con l’eleganza delle sue creazioni, nel primo appuntamento wedding del 2020
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La Vie En Blanc Atelier – Azeta Photo
Una meravigliosa giornata di sole ha accolto nel cuore del parco dell’Appia Antica, Wonderful Wedding il primo evento wedding di un 2020 che si annuncia ricco di nuovi successi per La Vie En Blanc Atelier. La Storica Maison Capitolina è stata…
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gregor-samsung · 3 years ago
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“ Tre anni fa, le autorità scolastiche pubblicarono un decreto che aboliva, in un certo senso, le vacanze di Pasqua. Difatti, tutte le scuole secondarie ebbero ordini di organizzare in occasione delle feste pasquali un campeggio. E, dicendo campeggio, si intendeva un corso premilitare. Gli scolari sarebbero vissuti per dieci giorni in seno alla cosiddetta natura libera, come soldati, divisi in classi, sotto le tende, sorvegliati dai professori. Dei sottufficiali in riposo avrebbero insegnato loro a marciare, a far ginnastica e, a partire dal quattordicesimo anno, a sparare. Ben inteso, i ragazzi adoravano tutto ciò, e in fondo anche noi professori ci divertivamo a fare gli indiani. Il martedì di Pasqua, gli abitanti di un villaggio solitario videro arrivare un potente autobus. L’autista suonò il clacson come se arrivassero i pompieri, oche e galline volarono via, i cani abbaiarono, tutto il villaggio accorse. “Ci sono i ragazzi, i ragazzi della città!” Avevamo lasciato la scuola alle otto, erano le due, ed eravamo davanti al municipio del villaggio. Il sindaco ci diede il benvenuto, il capitano dei carabinieri ci salutò militarmente. Anche il maestro, naturalmente, era sul posto; ed ecco che arriva il parroco, un tipo rotondo dall’aspetto benevolo. Ha fatto tardi. Il sindaco mi mostra sulla carta la posizione del campo. Un’ora buona di passo normale. “Il sergente maggiore è già sul posto,” mi dice il capitano dei carabinieri. “Due soldati del genio hanno portato le tende questa mattina con un autocarro militare.” Mentre i ragazzi scendono dall’autobus e radunano i loro bagagli, io esamino la carta: il villaggio è a 761 metri sul livello del mare, siamo vicini a grandi montagne sui duemila. Ma i picchi più alti, coperti di nevi eterne, sono ancora più in là. “Che cos’è?” chiedo al sindaco, indicando sulla carta un gruppo di costruzioni al confine occidentale del villaggio. “È la nostra officina” dice il sindaco, “la più grande segheria della regione. Disgraziatamente è stata chiusa l’anno scorso. L’impresa non rende più,” dice, e sorride. “Adesso abbiamo molti disoccupati. È un guaio.” Il maestro prende parte alla conversazione. Mi spiega che la segheria appartiene a un trust, e osservo che non ha simpatia né per gli azionisti né per il consiglio di amministrazione. Io neppure, del resto. “Il villaggio è povero,” mi spiega ancora. “La metà della popolazione vive di lavoro a domicilio, con salari di fame. Un terzo dei bambini è denutrito.” “Eh, sì,” dice il capitano dei carabinieri. E tutto questo, in seno alla bella natura. [...] Ai piedi del pennone abbiamo deposto una cassa contenente i fucili. Sistemiamo i bersagli: soldati di legno in uniforme straniera. Scende la sera. Andiamo al fuoco, cuociamo la minestra. È buona. Cantiamo canzoni da soldati. Il sergente beve e diventa rauco. Si alza il vento. “Viene dai ghiacciai,” dicono i ragazzi. E tossiscono. Penso al piccolo W. Sì, eri il più piccolo della classe, e il più simpatico. Credo che saresti stato il solo a non firmare la lettera contro i negri. Per questo eri destinato a scomparire. Adesso dove sei? Sei stato portato via da un angelo, come nelle fiabe? Ti ha condotto dove giocano i calciatori defunti? Dove i portieri sono angeli, e anche il guardalinee, che sbandiera quando qualcuno corre dietro al pallone? È questa, in cielo, la maniera di mettersi in off-side. Hai un buon posto? Naturalmente. Lassù, tutti siedono in tribuna, in prima fila, mentre i trafficoni, quelli che ti cacciavano sempre dietro la porta, stanno dietro dei giganti e non vedono nulla. La notte è calata. È ora di coricarsi. “A domani le cose serie,” dice il sergente. Dorme con me, nella stessa tenda. Russa. Accendo la lampada tascabile per vedere l’ora e scopro sulla tela della tenda, accanto al mio posto, una macchia di un bruno rossastro. Che cos’è? E penso: domani cominceranno le cose serie. Sì, le cose serie. In una cassa, ai piedi della bandiera, ecco la guerra. Sì, la guerra. Siamo in campagna. E penso ai due soldati, al sergente maggiore della territoriale che deve ancora prestare servizio, ai due soldati di legno sui quali ci si dovrà esercitare; penso al preside, a N, a suo padre, il fornaio, quello di Filippi; penso alla segheria che non lavora più, agli azionisti che, tuttavia, fanno affari d’oro, al capitano dei carabinieri che sorride, al parroco che ama il buon vino, ai negri che non dovrebbero esistere, agli operai che lavorano a domicilio e stentano a campare, alle autorità scolastiche e ai bambini malnutriti. E ai pesci. Siamo tutti in campagna. Ma qual è il fronte? Il vento soffia. Il sergente russa. “
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Ödön von Horváth, Gioventù senza Dio, traduzione di Bruno Maffi, Bompiani, Milano 2003. (Libro elettronico)
[ 1ª edizione originale: Jugend ohne Gott, Amsterdam, 1937 ]
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corallorosso · 4 years ago
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Capolavoro politico di Renzi? Ma quando mai, lui farebbe fallire pure i funerali Di Selvaggia Lucarelli Un capolavoro. Lezione di politica. Chapeau. Così descrive qualcuno la spregiudicata operazione di Matteo Renzi, l’emissario del Caos, colui che in mancanza di voti si accontenta dei veti, in mancanza di consensi si accontenta di compensi (possibilmente da riscuotere in Paesi che si affaccino sul Golfo Persico), in mancanza di ruolo si accontenta del dolo, dell’inganno con cui nasconde le sue intenzioni per poi rivelarle quando è il momento di “uccidere” il rivale. Non lo sopportava Giuseppe Conte, Matteo Renzi. Non sopportava l’ombra a cui lo aveva costretto la pandemia. Quella posizione defilata, quel posto in ultima fila mentre il Paese e il suo governo affrontavano uno dei più grandi eventi della storia lo stavano logorando. Lui, costretto dai Dpcm di Conte a fare jogging sul tapis roulant come tutti noi, aveva resistito in silenzio fino agli ultimi giorni di aprile. Poi, appena il bollettino dei morti diventava più rassicurante, si riprendeva già la scena. “Riapriamo, noi abbiamo avuto il lockdown più duro di tutti! Mandiamo i ragazzi a scuola, facciamo uscire di casa gli anziani dopo i giovani!” e così via, una frase ad effetto dopo l’altra, entrando in competizione col Coronavirus per chi dei due si guadagnasse più titoli sui giornali, trovando di nuovo il suo palcoscenico. Interviste, tv, giornali, il ruolo del cinico che vuole riaprire tutto già ad aprile e un dissenso quasi unanime che nella sua testa di narcisista irrecuperabile, l’ha illuminato definitivamente: se non posso uccidere Conte e rimanere illeso, sarà omicidio- suicidio. E così ha proseguito con il suo piano limpido, feroce e grandioso, quello dei grandi vanagloriosi, che non accettano la loro fine se non contempla anche quella di chi odiano. Ha mosso bene gli scacchi, certo. Ha mangiato le “sue” ministre e iniziato una guerra di nervi che avrebbe infiacchito qualunque avversario, ha proposto la patta fingendo che convenisse a tutti, ha atteso le mosse dell’avversario avendo già uno schema preciso in testa. Sapeva che Conte avrebbe accettato qualche compromesso, che sarebbe passato sopra qualche moto d’arroganza, ma non sotto le forche caudine. Ha alzato l’asticella delle pretese come i grandi artisti quando non vogliono chiudere un concerto e allora chiedono cachet milionari e camerini col wc in oro zecchino finché non gli dicono “no”, ha chiesto tutto, dal Mes alla Meb a cui affibbiare un ministero, ha preteso la testa di Bonafede su un vassoio come una Salomè un po’ meno sensuale, ha mostrato i denti appuntiti in Senato e la lingua felpata in Arabia, ha costretto Zingaretti a fingersi vivo, ha infine disarcionato Conte, lasciandosi travolgere dal suo cavallo scosso. Che si è poi tramutato nella figura epica del Drago. Una fine mitologica, a raccontarla così, che invece non ha nulla di epico. Nessun capolavoro, nessun genio, nessun favore al paese. Solo un tatticismo arido e brutale, da cui tutti escono sconfitti, Renzi compreso. Renzi che ormai avrà per sempre la gita in Arabia e un governo fatto cadere in pandemia appiccicati addosso, Renzi che “Conte ha giocato male, non è un politico e si vede”, lo stesso Renzi che disse “Letta è un incapace” e che si ritiene sempre il migliore, nonostante quel 40 per cento trasformato in 2 per cento in sei anni. Roba che non hanno vita così breve neppure le api operaie. Renzi che poteva contare sulla memoria corta del paese, che poteva forse ricostruire, negli anni, quello che aveva distrutto e che invece ha urgenza di esistere, di vincere le battaglie sapendo che la guerra- col suo ego impellente- non può più vincerla, che non si accontenta di neppure di far fallire le feste – come qualcuno ha detto citando Jep Gambardella – ma è ormai oltre: fa fallire i funerali. Perché è lì, che è ancora, il Paese. Con troppi morti ancora da seppellire, un crisi economica e politica da non dormire la notte e un ego che non trova pace, se non nella guerra.
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wonderwheeljdblog · 4 years ago
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Disney Investor Day: tutte le novità → Marvel Studios
 Babbo Natale ha fatto visita prima a tutti i bambini (ormai cresciuti) che amano abbandonarsi tra le braccia della Casa di Topolino. Con un video di 3 ore e mezza pubblicati sul sito ufficiale DisneyCompany sono state presentate le novità dei prossimi anni che saranno visibili sia sulla celebre piattaforma streaming Disney+ che al cinema, sia in esclusiva per le sole sale cinematografiche che in versione Premium per Disney+, come già fatto per l’uscita di Mulan in liveaction. 
L’annuncio più importante è stato l’inserimento nel gruppo di canali visibili su Disney+, del canale Star che permetto l’accesso a contenuti per un pubblico più adulto e che permette di aggiungere titoli nei vari box in possesso alla Disney che sono ancora sotto la gestione della 20thCentury (esempio Logan o la saga di Alien, la quale sarà anche la sorgente per una serie che sarà prodotta dalla stessa Disney). Ma questa aggiunta porta ad un aumento del prezzo mensile di 2euro arrivando ad 8.99 euro/mese.
Ora provo a presentare tutte le novità dividendole in box, non facile tante sono le novità, mi sa che saremo presi nel turbine della Disney per i prossimi10 anni ancora. 
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la Marvel Studios dopo i 23 film della saga Infinity, non ha finito di sfornare titoli per il cinema, con tre lungometraggi, rispetto a quelli che già aspettavamo: Ant-Man and The Wasp: Quantumania, il terzo film nel franchise di Ant-Man, e Fantastic Four, che riporta in vita la famiglia Marvel che ha aperto al successo planetario, nel 2005.
Lungometraggi: 
Black Widow, in arrivo nelle sale americane il 7 maggio 2021, vede Scarlett Johansson nei panni di Natasha Romanoff/Black Widow. Spin-off delle origini della vedova nera, nel tempo che divide infinity war ad Endgame.  Diretto da Cate Shortland
Shang-Chi and The Legend of The Ten Rings, in arrivo nelle sale americane il 9 luglio 2021, è interpretato da Simu Liu nel ruolo di Shang-Chi, che deve confrontarsi con il passato che pensava di essersi lasciato alle spalle quando è stato trascinato nella rete della misteriosa organizzazione Ten Rings. Diretto da Destin Daniel Cretton. 
Eternals, in arrivo nelle sale americane il 5 novembre 2021, è un lungometraggio che presenta il più recente “nuovo” gruppo di Supereroi dell’MCU in un’epica storia che abbraccia migliaia di anni. Diretto da Chloé Zhao.
Doctor Strange In The Multiverse of Madness, che debutterà nelle sale americane il 25 marzo 2022, è attualmente in produzione ed è interpretato da Benedict Cumberbatch, Elizabeth Olsen, Benedict Wong, Rachel McAdams e Chiwetel Ejiofor (tutto il gruppo del primo Doctor Strange).  Diretto da Sam Raimi, l’incredibile avventura (forse con un bollino vietato minori 14 !! grande Sam Raimi) che si collega agli eventi di WandaVision e del prossimo film di Spider-Man. 
Thor: Love and Thunder, che arriverà nelle sale americane il 6 maggio 2022, darà il via alle riprese il mese prossimo diretto dal regista Taika Waititi. Chris Hemsworth, Natalie Portman e Tessa Thompson riprendono i propri ruoli, insieme a Christian Bale, che interpreta l’antagonista Gorr the God Butcher. 
Black Panther 2, che arriverà nelle sale americane l’8 luglio 2022, è scritto e diretto da Ryan Coogler. verrà onorata l’eredità di Chadwick Boseman e la sua interpretazione di T’Challa, Black Panther, per la Marvel Studios non affiderà il personaggio a un nuovo attore.
Blade è un nuovo lungometraggio con Mahershala Ali nel ruolo del protagonista.
Captain Marvel 2, un nuovo lungometraggio che arriverà nelle sale americane l’11 novembre 2022, è diretto da Nia DaCosta. Brie Larson interpreta Carol Danvers, insieme a Iman Vellani, che fa il suo debutto in Ms. Marvel, e Teyonah Parris, che interpreta Monica Rambeau da grande, un personaggio introdotto come una bambina in Captain Marvel che ritorna nell’MCU da adulta in WandaVision.
Ant-Man and The Wasp: Quantumania sarà diretto dal regista di Ant-Man Peyton Reed.
Guardians of the Galaxy Vol. 3 è previsto per il 2023 con il regista James Gunn 
Fantastic Four, diretto da Jon Watts.
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DISNEY + (SERIES)
WandaVision, in arrivo su Disney+ il 15 gennaio 2021. Wanda Maximoff e Visione sono due individui dotati di super poteri che conducono vite di periferia idealizzate, ma iniziano a sospettare che ogni cosa non sia come sembra.
The Falcon and The Winter Soldier, in arrivo su Disney+ il 19 marzo 2021, è una nuova serie interpretata da Anthony Mackie nei panni di Sam Wilson alias The Falcon, e da Sebastian Stan in quelli di Bucky Barnes alias The Winter Soldier.dopo gli eventi di Avengers: Endgame, si uniscono in un’avventura globale che mette alla prova le loro abilità… e la loro pazienza. 
Loki debutterà su Disney+ a maggio 2021 con protagonista Loki, fuori dall’ombra di suo fratello in una nuova serie che si svolge dopo gli eventi di Avengers: Endgame.
What If…? capovolge la sceneggiatura dell’Universo Cinematografico Marvel, rielaborando in modi inaspettati eventi celebri dei film. In arrivo su Disney+ nell’estate del 2021
Ms. Marvel, in arrivo su Disney+ alla fine del 2021, è una nuova serie che introduce Kamala Khan, una sedicenne americana pakistana che cresce a Jersey City. Brillante studentessa, appassionata di videogiochi e vorace scrittrice di fan-fiction, ha una particolare affinità con i Supereroi, in particolare con Captain Marvel.
Hawkeye, che debutta su Disney+ alla fine del 2021, è interpretata da Jeremy Renner nei panni di Occhio di Falco, che si unisce a un altro noto arciere dei fumetti Marvel, Kate Bishop, interpretata da Hailee Steinfeld.
She-Hulk è una nuova serie comica in arrivo su Disney+, con Tatiana Maslany nel ruolo di She-Hulk/Jennifer Walters, un avvocato specializzato in cause legali orientate al sovrumano.
Moon Knight è una nuova serie creata per Disney+. Diretta da Mohamed Diab, l’avventura ricca di azione presenta un complesso vigilante che soffre di un disturbo dissociativo dell’identità.
Secret Invasion è una serie appena annunciata in arrivo su Disney+, che vede Samuel L. Jackson nei panni di Nick Fury e Ben Mendelsohn nei panni dello Skrull Talos, personaggi che si sono incontrati per la prima volta in Capitan Marvel. La serie di eventi comici crossover mostra una fazione di Skrull mutaforma che si sono infiltrati sulla Terra per anni.
Ironheart, la seconda delle serie appena annunciate in arrivo su Disney+, è interpretata da Dominique Thorne nel ruolo di Riri Williams, un genio inventore che crea l’armatura più avanzata dai tempi di Iron Man.
Armor Wars, basato sulla classica serie a fumetti Marvel, arriva su Disney+ con Don Cheadle nei panni di James Rhodes, alias War Machine, che deve affrontare quello che succede quando la tecnologia di Tony Stark cade nelle mani sbagliate.
Guardians of the Galaxy Holiday Special, in arrivo su Disney+ durante il periodo delle feste nel 2022, è scritto e diretto dal veterano dei Guardiani della Galassia, James Gunn.
I Am Groot presenta l’amatissimo baby albero preferito da tutti in una serie di cortometraggi originali in arrivo su Disney+.
(fonte BadTaste.it)
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dreamerwriter18mha · 5 years ago
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CRONACHE DI YUUEI - GROUND ZERO Capitolo 4 - Al mercato
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PARING: KIRISHIMA X BAKUGO    RATING: +18  GENERE: FANTASY AU
Il cinguettio degli uccelli fuori dal castello riscosse Kirishima dal suo dolce tepore. Si rese conto di essere in un letto, avvolto in morbide coperte pelose. Sopra la sua testa si estendeva un muro di mattoni, anziché la griglia di una gabbia. Impiegò qualche altro minuto per ricordarsi dove fosse e appena lo fece un largo sorriso si estese sul suo viso.
Gettò via le coperte e si stiracchiò come un gatto, poi si avvicinò alla finestra e guardò fuori. Il cielo era terso e un timido sole illuminava tutta la valle, dalle alte torri del castello fino alla fine del villaggio che lo circondava. E nel cortile del castello erano apparsi dei tavoli coperti di oggetti, ortaggi e animali in gabbia.
Incuriosito da ciò che stava accadendo, il ragazzo si guardò attorno in cerca dei suoi vestiti, ma non li trovò. In compenso sull'armadio c'era un pezzo di pergamena appuntato con un pugnale.
I vestiti che ti ho dato ieri sono a lavare. Nell'armadio ce ne sono altri, ci vediamo a colazione. - Re
Kirishima scoppiò a ridere. Firmare con il suo titolo anziché con il nome era decisamente da Bakugo.
Estrasse il coltello e rimosse la nota, poi aprì l'armadio e lo trovò pieno di abiti. C'erano vestiti scuri in tessuto resistente e altri in tessuti belli ma fragili, di colori sgargianti e pieni di decorazioni. Non era sicuro di cosa avrebbe dovuto indossare, ma nel dubbio prese dei pantaloni marroni e una camicia color crema, poi visto che aveva freddo ci mise sopra una giacca dello stesso colore dei pantaloni.
Cercò in giro le sue vecchie scarpe, ma al loro posto trovò diverse calzature: un paio di scarpe lucide con le stringhe, un paio di stivali di pelle dall'aria molto robusta e un paio di bizzarre scarpe fatte di un materiale morbido. Anche queste erano corredate da un biglietto di Bakugo. Le scarpe con le stringhe erano per feste e balli, gli stivali per uscire e le scarpe morbide per stare nel castello. Una piccola nota gli diceva di mettere queste ultime, per colazione, ma di portare anche gli stivali, perché sarebbero usciti.
Con gli stivali sotto braccio e le strane scarpine morbide ai piedi, scese in cucina.
"Buongiorno" esclamò, apparendo dalla porta.
"Buongiorno Lord Kirishima, ben svegliato. Sua Maestà ti attende in sala da colazione" lo informò una giovane cameriera, facendo un inchino.
Eijiro rimase congelato sul posto, non sapendo bene cosa dire. Non era mai stato chiamato "Lord" e nessuno gli aveva mai fatto un inchino prima.
"Io non sono un Lord, non serve che nessuno si inchini" mormorò imbarazzato.
"Questi sono gli ordini, Signore. Se il Re dice che sei un Lord, per quello che riguarda la servitù, tu lo sei" rispose la donna, continuando le sue attività.
"Vieni con me, giovane Lord. Ti mostro la sala da colazione" sbraitò Amane facendogli segno di seguirla, sempre con un vassoio di cibo tra le mani.
"Perchè non mangiamo nella sala di ieri sera?" chiese perplesso.
"La sala di ieri sera viene usata per pranzo e cena, con tutti gli ospiti presenti nel castello, quindi anche altri sovrani in visita. La sala da colazione è più intima, è riservata alla famiglia reale, in questo caso il Re, tu e la signorina Uraraka. Ogni tanto anche il signor Sero, ma al momento è fuori città per conto del Re" spiegò la donna.
"E la famiglia del Re?"
La donna sorrise tristemente.
"È orfano di entrambi i genitori, ma questa è una storia che deve raccontarti lui. Per quanto riguarda un partner, non è interessato alle donne e per gli uomini...diciamo che è difficile trovare qualcuno che gli vada a genio, figuriamoci che addirittura gli piaccia"
Kirishima provò una nota di simpatia per il Re, sapendo che anche lui era solo al mondo. Forse era per questo che si intendevano così bene.
Arrivarono davanti ad un arco di pietra, che si apriva su una piccola stanza, più modesta della sala da pranzo, con un tavolo tondo a cui erano già seduti Bakugo e Uraraka. Su un altro tavolo, rettangolare e stretto, appoggiato al muro, erano impilati piatti pieni di prelibatezze.
"Ciao Kiri" esclamò Uraraka allegramente.
"Kiri?" chiese Bakugo inarcando un sopracciglio.
"È il soprannome che gli ho dato, tu trovatene un altro" bofonchiò lei, ficcandosi delle uova in bocca.
"Capelli di merda, riempiti un piatto e vieni a sederti" ribatté lui, con un ghigno.
La ragazza si batté una mano sugli occhi.
"Sei incorreggibile" sospirò.
Kirishima, d'altro canto, rise di gusto. Riempì un piatto di uova e carne e ci aggiunse anche un dolcetto, poi si unì a loro.
"Buongiorno, Maestà" ridacchiò, facendo un esagerato inchino vicino al tavolo.
"Idiota" brontolò Bakugo, con un sorrisetto.
"In che ala del castello è la tua camera Kiri? Potrei venire a trovarti con gli altri del gruppo una di queste sere e raccontarci storie di paura" chiese la mora elettrizzata.
"No, non potete. Dorme nella torre" rispose il Re al suo posto, ficcandosi del pane in bocca.
Uraraka spalancò la bocca così tanto che Kirishima temette le si rompesse la mandibola.
"Dormi nella stanza in cima alla torre? Quella accanto alla sua?" chiese, per conferma.
Eijiro annuì, domandandosi cosa ci fosse di così strano.
La mora guardò tra i due con la faccia di chi ha visto un fantasma.
"E' un problema?" chiese lui preoccupato.
"No, non è un problema. E' che a nessuno è permesso entrare nella torre. Perfino le cameriere non hanno il permesso di salire lassù. E tu non solo puoi salirci, ma ci dormi" spiegò la mora, ancora sconvolta.
"Vaffanculo, Guance tonde. Non sono cazzi tuoi" sbraitò il Re.
Lei si alzò scrollando la testa, Bakugo non gliela stava raccontando giusta.
"Devo andare, ci vediamo a cena? Sarò tutto il giorno in paese" disse.
"Hai nuove informazioni in merito a quella questione?" le chiese Bakugo, con sguardo sottile.
"Forse, ti saprò dire di più stasera"
Dopo che la mora se ne fu andata, Kirishima pensò di chiedere a Bakugo che cosa fosse la "questione" di cui parlavano, ma poi pensò che non avrebbe dovuto impicciarsi.
"Allora, hai trovato i miei biglietti?"
"Certo che li ho trovati, signor "Re"" rispose lui con una risata.
"Quindi hai con  te gli stivali?"
"Certo. Dove andiamo?"
"C'è il mercato all'interno delle mura, devo comprare delle cose e voglio che mi accompagni" rispose semplicemente il Re.
"Non sono mai stato ad un mercato"
"Chissà perché lo sospettavo"
Quando Kirishima ebbe vuotato il piatto, più un altro paio di cose che Bakugo insistette a fargli mangiare, sostenendo che "se vuoi recuperare le forze devi mangiare di più", finalmente lasciarono il castello.
Il drago stava praticamente saltellando dall'emozione.
Appena usciti, si trovarono in mezzo ad una folla di gente che andava e veniva. Bakugo lo afferrò per il polso per non perderlo di vista e lo trascinò con se verso un uomo che vendeva pugnali e coltelli.
Kirishima trovò strano tenere la mano del Re, ma nel contempo sembrava giusto.
Appena l'omone vide il Re si inchinò rispettosamente e iniziò a mostrargli una serie di lame pregiate e decorate con gemme.
La cosa non interessava molto a Eijiro, quindi si guardò attorno e la sua attenzione fu attratta da un uomo che vendeva spuntini dall'aria molto appetitosa. Cercò di attirare l'attenzione di Bakugo, ma l'altro era impegnato a conversare con il negoziante e non lo sentì.
Oh beh, il mercato non era tanto grande, poteva allontanarsi e tornare subito.
Ovviamente non andò affatto così. Dopo gli spuntini, Kirishima adocchiò anche una donna che vendeva libri, di cui uno con un drago disegnato in copertina, e poi un'altra che vendeva gioielli, che attirarono l'attenzione del suo drago interiore.
Più si aggirava tra le bancarelle, più voleva vederne. Questa libertà, di poter fare ciò che voleva, gli dava una sensazione di ebbrezza. D'altra parte, più camminava più una strana tensione si accumulava nel suo petto, come se una corda stretta attorno al torace cercasse di trascinarlo indietro.
Forse era un residuo del suo addestramento, una parte del suo cervello che trovava inconcepibile l'idea di allontanarsi dal suo padrone.
Scosse la testa per scacciare via il pensiero e si concentrò sulle cose belle e sorprendenti che lo circondavano.
Bancarella dopo bancarella perse l'orientamento e si ritrovò a non sapere da che parte fosse l'ingresso del palazzo. Era passato un po' di tempo, probabilmente il Re si stava chiedendo dove fosse finito.
"Scusami, sai dirmi da che parte è l'ingresso?" chiese ad una signorina che vendeva fiori.
"Certo, da quella parte. Non sei di qui, vero?" rispose lei divertita.
"No, in effetti. Grazie mille"
Iniziò a camminare verso la direzione indicata, cercando qua e là la familiare capigliatura bionda del suo Re, finché...
Il suo viso impattò contro una superficie ampia e dura, tanto che lo fece rimbalzare indietro e si ritrovò steso a terra.
"Scusami, avrei dovuto guardare..."
"Sì, avresti dovuto, Capelli di merda" sbuffò Bakugo, guardandolo con cipiglio.
Kirishima si grattò la testa imbarazzato, rendendosi conto che si trattava del Re.
"Scusa"
"Non importa" ribatté Katsuki, allungandogli la mano.
Eijiro la afferrò con gratitudine e si rialzò. La mano del Re era sorprendentemente calda, si chiese se avesse a che fare con il suo potere di fuoco. Improvvisamente, così come era arrivata, quella stretta al petto svanì, lasciandogli una piacevole sensazione di serenità, come se ogni cosa fosse tornata al suo posto.
"Hai comprato qualcosa?" chiese, per distrarsi dal caldo formicolio della mano che l'altro ancora teneva.
"In effetti sì" rispose il biondo, con un raro sorriso.
Lasciò andare la mano di Kirishima e vi mise il pacchetto che portava con se.
Eijiro guardò con sguardo interrogativo il lungo involucro di carta, leggermente pesante, e poi il Re.
"E' per te, aprilo" specificò l'altro.
Con dita tremanti di eccitazione, Kirishima strappò la carta e rivelò un bellissimo pugnale, con un elegante impugnatura d'argento intarsiato e una piccola pietra rossa incastonata nell'elsa. Sembrava prezioso e letale.
"E' bellissimo" ansimò Eijiro senza fiato, con gli occhi incollati sulla piccola gemma.
"Quello è un rubino, è molto prezioso quindi non sbandierarlo troppo in giro" specificò il biondo, compiaciuto.
"Un...rubino?" sibilò incredulo.
I draghi erano, come leggenda vuole, grandi amanti di tesori, gioielli e pietre preziose, quindi Eijiro poteva non saperne molto di regalità e palazzi, ma sapeva quanto valeva un rubino. Senza contare che, come gli avevano insegnato i suoi genitori, regalare tesori, gioielli e gemme ad un drago equivaleva a fargli la corte. Kirishima arrossì alla prospettiva, prima di ricordare che Bakugo era un essere umano e sicuramente non poteva conoscere le tradizioni Draconiane.
"Beh? Ti piace?" chiese il sovrano spazientito, dopo diversi minuti di silenzio.
"Cos...certo, lo adoro. Grazie, ma non avresti dovuto. Mi hai già dato così tanto" rispose imbarazzato.
"Scherzi, vero? Cibo, vestiti e un letto sono nulla in confronto a ciò che tu mi stai dando in cambio. Quando sarai in grado di usare i tuoi poteri, mi renderai il sovrano più forte e temuto di tutto l'Impero" bofonchiò l'altro, guardando di lato con le gote arrossate "E comunque non è solo un bel regalo, è una protezione. Ti insegnerò ad usarlo"
"Perché dovrei imparare ad usare un pugnale?" chiese Kirishima.
"Sei troppo ingenuo per il tuo bene..." sbuffò il Re "Perché, almeno finché non riuscirai ad accedere a...all'altra forma, sei indifeso. Sei il piccolo amico indifeso del Re, un gracile bersaglio con le gambe. Qualcuno potrebbe pensare di usarti per ottenere qualcosa da me e io non posso avere costantemente gli occhi su di te, ho delle faccende reali di cui occuparmi, e non penso che tu voglia stare ore ad ascoltare contadini che si lamentano perché il vicino di campo ha piantato un albero che sconfina di mezzo centimetro nella loro proprietà"
"Io voglio stare dove stai tu" ribatté Eijiro, senza nemmeno pensare.
P.O.V. BAKUGO
"Io voglio stare dove stai tu"
Appena le sue orecchie registrarono le parole di Kirishima, un calore bruciante gli risalì fino alle orecchie. Per la gioia della sua dignità, constatò che almeno anche l'altro aveva assunto una deliziosa sfumatura rosata.
"Come ti pare...ma ti insegnerò comunque" grugnì, distogliendo lo sguardo.
Dopo qualche secondo di silenzio imbarazzato, si ricordò di aver comprato anche qualcos'altro. Scavò tra le sue cose ed estrasse un sacchetto di carta, da cui tirò fuori due tortini di carne fumanti e ne allungò uno all'altro ragazzo.
"Mangia" ordinò "hai visto qualcosa che vuoi comprare?"
"Che buon odore, grazie. Non proprio, però mi è venuta in mente una cosa. Sai dove posso trovare una biblioteca?" rispose Kirishima, annusando la prelibatezza.
Bakugo annuì, masticando un pezzo di tortino, ma proprio quando stava per rispondergli, fu interrotto dal suono più sensuale e peccaminoso che le sue orecchie avessero mai registrato.
Istintivamente si girò verso l'altro ragazzo e l'immagine che si trovò davanti causò una alquanto sgradita contrazione nei suoi pantaloni, per lo meno in quella situazione.
Eijiro stava masticando un pezzo del suo tortino con gli occhi chiusi e un'espressione che Bakugo avrebbe voluto vedergli addosso in un luogo più privato, possibilmente solo loro due e possibilmente su un letto.
"Cazzo amico...che cos'è questo cibo divino?" esclamò, riaprendo gli occhi e guardandolo interrogativo.
Un brivido percorse la schiena di Bakugo e il giovane Re si chiese perché una semplice imprecazione suonasse così deliziosa tra quei denti aguzzi.
"E' soltanto un tortino di carne, cretino" rispose, sperando che l'altro non si domandasse perché all'improvviso la sua voce sembrasse così roca.
"Ehi, io non sono abituato a mangiare tutte queste cose deliziose come te" ribatté Kirishima con un piccolo broncio.
"Beh vedi di abituartici, perché questa sarà la tua vita d'ora in poi. Biblioteca, dicevi, giusto? Ce n'è una nel castello, puoi usarla liberamente"
"E contiene molti libri? Intendo, sto cercando un tipo di libro molto particolare"
"Sì, abbiamo libri di quasi tutti gli argomenti, ma se c'è qualcosa che vuoi e non trovi puoi dirlo al custode, uno dei suoi compiti è reperire i testi che ci mancano" rispose il Re, finendo il suo tortino e leccandosi le dita. Vaffanculo l'eleganza.
Anche Kirishima fece lo stesso, finendo il suo in due rapidi morsi e leccandosi le dita come aveva fatto il Re.
"Ahia" strillò all'improvviso, estraendosi un dito dalla bocca, su cui stava lentamente affiorando una linea di sangue.
"Ti sei tagliato con i tuoi stessi denti?" chiese Bakugo, sconcertato.
"Per questo di solito cerco di non mettermi le dita in bocca" brontolò Eijiro.
Fortunatamente Bakugo aveva sempre con se un paio di fazzoletti di stoffa, quindi ne avvolse uno attorno al dito e lo legò, per poi colpire la testa dell'altro con un lieve schiaffo.
"Sta più attento, idiota"
"Che facciamo adesso?" chiese, per togliersi dall'imbarazzo.
"Torniamo al castello, così ti faccio vedere la biblioteca. Poi fa quello che vuoi, io sarò nella sala del trono a ricevere i sudditi"
"Verrò con te"
"Se ti sento dire una sola volta che ti annoi giuro che ti do un cazzotto"
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longodorni · 6 years ago
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Inventare un modo nuovo per raccontare Leonardo Da Vinci: quando la cultura diventa esperienza e gioia
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Cimentarsi con Leonardo Da Vinci è per tutti un’impresa epocale...inventare qualcosa di nuovo in un anno così denso di celebrazioni per i 500 anni dalla morte del genio italiano lo è altrettanto.
Per questo ho pensato di applicare anche a questo evento il metodo-format che negli ultimi dieci anni ha consentito di valorizzare località e luoghi molto diversi, dalle miniere sotterranee ad un dinamitificio, dalle funivie ai draghi, costruendo esperienze uniche e coinvolgenti.
Il format di questo evento rappresenta però una significativa innovazione perchè è applicato ad un tema prettamente “culturale”: un esperimento che potrà essere applicato anche ad altri contesti del nostro straordinario patrimonio artistico e culturale. 
A Piovera, in provincia di Alessandria, ho trovato, quasi per caso, uno splendido Castello del Quattrocento con una particolarità: nelle cantine custodisce dei grandi torchi per l’uva realizzati su disegni leonardeschi.
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Un altro dei tesori “dimenticati” della nostra splendida Italia. 
Grazie alla preziosa collaborazione del regista Michele Visone del Teatro della Luna di Milano e dei suoi attori, abbiamo così costruito un evento diverso, fatto di nuovi linguaggi, dal musical al gioco, e basato sulle esperienze e sul “genius loci”.
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Innumerevoli sono infatti le mostre dedicate a Leonardo Da Vinci, le esposizioni delle sue macchine e dei suoi disegni ma un musical ambientato in un vero Castello, i personaggi del Rinascimento nei cortili, nelle cartine con i torchi leonardeschi o affacciati alle finestre del Castello li potete trovare solo al “Castello di Leonardo” ( https://castellodileonardo.it ).
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Per i bambini anche la possibilità di giocare con catapulte giganti o giochi basati su marchingegni, come sarebbe piaciuto a Leonardo...
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o provare la stampa a caratteri mobili.
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Tra le varie e meravigliose stanze del Castello mi ha molto colpito lo studio, con oltre 300 mila disegni: poco importa che appartenga ad un artista contemporaneo, attuale proprietario del Castello: è un “luogo dove si respira lo spirito leonardesco” e in questo luogo faremo provare ai visitatori più giovani esperienze creative.
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Se vogliamo uscire dalla stagnazione e dall’imbarbarimento che caratterizzano i nostri giorni dobbiamo offrire esperienze creative e non omologanti, capaci di dare respiro alla mente e far comprendere che la cultura non è grigiore ma gioia, entusiasmo, creatività. 
La cultura è saper usare la mente per allargare il cuore. 
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Ecco la presentazione dell’evento che si svolgerà al Castello di Piovera il 5 - 8 (per le scuole) - 12 e 19 maggio 2019.
UN INTERO CASTELLO PER VOLARE CON LEONARDO DA VINCI
Dimenticate le classiche mostre e provate, per una domenica, a divertirvi insieme a Leonardo Da Vinci. Ci saranno anche catapulte giganti, marchingegni, giullari rinascimentali, giochi di abilità e un suggestivo Musical dedicato al Volo di Leonardo, domenica 5 al Castello di Piovera (Alessandria) per la prima edizione del Castello di Leonardo (https://castellodileonardo.it) - L'appuntamento sarà ripetuto anche mercoledì 8 per le scuole e domenica 12 e 19 maggio per il pubblico. Un evento che sarebbe piaciuto allo stesso Leonardo Da Vinci che di feste se ne intendeva: la sua presenza nell'alessandrino è dovuta infatti all'organizzazione, in qualità di regista, degli spettacoli per il banchetto di nozze di Gian Galeazzo Sforza con Isabella d'Aragona, celebrate a Tortona (a 15 km da Piovera) il 23 gennaio del 1488. 
In quell'occasione il maestro visitò anche il Castello di Piovera, le cui cantine custodiscono dei giganteschi torchi per l'uva, realizzati su disegno dello stesso Leonardo Da Vinci. Un intero castello per volare con Leonardo da Vinci: domenica 5 - 12 e 19 maggio il Castello farà rivivere lo spirito più goliardico di Leonardo Da Vinci, con giullari rinascimentali, il "saluto" a Leonardo Da Vinci recitato dagli attori di All Crazy direttamente dalle finestre del Castello, il Musical "Il Volo di Leonardo", che al termine della stagione al Teatro della Luna di Milano sarà rappresentato per la prima volta in spazi non teatrali. Completano il programma della giornata le animazioni nelle cantine che ospitano i torchi leonardeschi, 40 postazioni gioco per i bambini  - ispirate a Leonardo e ai suoi marchingegni - il laboratori di stampa a caratteri mobili,  la visita guidata alle 40 stanze interne del Castello e allo studio con ben 300 mila disegni. Sarà possibile pranzare direttamente all'interno dei cortili del Castello: tutte le aree sono al coperto. L'evento è organizzato dallo staff di Grotta di Babbo Natale, che organizza grandi eventi per bambini e famiglie durante tutto l'anno in numerose località italiane, da All Crazy, specialista nei family show nei principali teatri italiani e dal Castello di Piovera. Per informazioni e prenotazioni: www.castellodileonardo.it - [email protected] 
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marikabi · 6 years ago
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Guardando il baratro
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Certo che non siamo la Grecia.
Nessun bail out ci minaccerà mai, avremo sempre e comunque medicine nelle farmacie e derrate alimentari nei supermercati. Riusciremo a mantenere (tuttavia, sempre più in difficoltà) il servizio sanitario, sicuramente lacereremo ancora di più il welfare, ma non vivremo mai la tragedia greca (che non è una metafora, in questo caso).
Molti hanno scritto che Tsipras (uomo di sinistra) non ha fatto null’altro che qualsiasi altro uomo politico (di qualunque colore) avrebbe potuto fare al suo posto: eseguire i diktat di chi ha sostenuto le finanze per non far fallire quel Paese, trattenendolo nell’UE. I Greci potrebbero anche esserne rimasti delusi, ma non pareva possibile altra soluzione in materia di economia nazionale.
Non so se il popolo greco (pur lusingato da sirene ultra-parlamentari) abbia mai immaginato che una ventata di populismo potesse essere più salvifica del programma Tsipras. Alla luce della longevità del governo Tsipras, i Greci hanno semplicemente e più correttamente chiesto più comunismo, ma non più populismo. (Tutti gli –ismi di questo paragrafo devono intendersi come definizioni politiche universali, non come declinazioni partitiche e, quindi, parziali.) 
D’altronde, i conti ellenici parlavano chiaro: nessun mago populista avrebbe tirato fuori dal cilindro i soldi che servivano alla sopravvivenza di quella nobile nazione.
Certo che non siamo la Grecia. Anche per questo la nostra disperazione e il sostegno europeo ed internazionale sono tali da non impedirci il rincretinimento populista. Infatti, ci siamo immolati al populismo, mentre per aggiustare veramente le cose ci vorrebbero più politiche di sinistra. Ma che dico: più politiche comuniste, ci vorrebbero. (Vorrei scrivere anche ‘socialiste’, se non fosse che in Italia i termini ‘comunismo’ ed ancor di più ‘socialismo’ hanno acquisito connotazioni negative, molto lontane dalle ideologie socioeconomiche che le hanno generate.)
Se la sinistra italiana è ormai quella che ha svelato onestamente, pacatamente nonché tardivamente Gad Lerner (un ex lottacontinua-con-rolex amico di importanti imprenditori), ovverosia una gauche caviar (che rende meglio di radical chic) che della sinistra coglie solo il fior da fiore intellettuale-pacifista-progressista-terzomondista, comodamente e gratuitamente sui divani dei salotti-bene o da una plancia di yacht - senza neanche più inondarsi dei fumi degli arrosti nelle feste dell’Unità come minimo, figurarsi fare volantinaggi ai cancelli delle fabbriche o attivare movimenti popolari contro la scarsità e la poca qualità dei LEA e/o LEP (Livelli Essenziali di Assistenza, Livelli Essenziali di Prestazioni, in sanità e assistenza sociale) - non è il caso di resuscitare il Piddì, e manco il PCI, almeno quello post-berlingueriano.
Non è da lì che ripartirà il Paese. Che è fermo come il camion sul moncone del ponte Morandi; che è fermo alla fonda come la nave Diciotti; che è fermo come l’asta dei titoli immessi sul mercato estero per finanziare il nostro debito e che nessuno vuole comprare. Siamo fermi come l’amministrazione comunale di Città.
Fermi, come un semaforo inattivo che lampeggia inutilmente sul giallo, mentre le agenzie di ratingci trascinano a picco. 
Ma noi non siamo la Grecia. Indubbiamente, i giovani che non espatriano vivono coi soldi dei loro genitori, perché inoccupati o lavoratori a bassa intensità (leggasi: stipendi da fame). Siamo rabbiosi e disperati, aizzati con propaganda martellante contro nemici inesistenti (migrazioni apocalittiche), istigati a difenderci contro l’aumento della delinquenza da immigrazione mentre la vera emergenza criminale è la violenza contro le donne, sotto forma di femminicidi, stalking, percosse o crudeltà mentali.
Stiamo cacciando il peggio di noi e riusciamo perfino a definire ‘goliardia’ gli atti di razzismo, come definiamo ‘amore/gelosia/passione/raptus/colpo-di-calore’ le violenze contro le donne.
La verità sarebbe che non abbiamo nemici, tranne i nostri politici (di almeno 30 anni in qua) e noi stessi che abbocchiamo ai loro slogan sempre più trionfali e vuoti, soddisfacendo avidità di potere altrui, perché i costi della politica non si limitano ai finanziamenti più o meno leciti ai partiti o agli emolumenti dei soggetti eletti e delle istituzioni elettive, ma ovviamente ricomprendono: lo spoil system (mettere a capo di enti ed amministrazioni gente discutibile, ignorante e/o svogliata è un costo); la corruzione (che esiste, specie ad alti livelli); la carenza di risorse pubbliche che gonfia le spese dei cittadini per sanità, assistenza, istruzione, nonché il costo dei controlli sulle opere pubbliche.
Sono profondamente addolorata per la tragedia di Genova e ritengo che non dovevamo arrivare a tanto dolore per capire che il cemento si sgretola col tempo (il cemento cattivo si sgretola anche più velocemente), che l’avidità di gestori e/o proprietari si alimenta a scapito della sicurezza (ri-nazionalizzare, ancorché atto romantico e patriottico, non è la soluzione definitiva, in quanto il problema sono sempre gli uomini), che i controlli vanno fatti (e se non si fanno o sono interni è spesso per non svelare tragiche verità).
Termino questo editoriale con una riflessione proprio sui controlli alle opere pubbliche. Premesso che gli strumenti ‘terzi’ ci sarebbero (dal Genio Civile ai gloriosissimi pompieri, gente che va oltre il loro cuore, ve lo garantisco), facciamo pure che si debbano/vogliano utilizzare pareri esterni. Bene, questi incarichi, per la responsabilità che comportano, vanno remunerati. A causa della richiesta del Comune di Avellino di ingegneri ‘gratis et amore dei’ per il controllo del Ponte della Ferriera, siamo finiti sui quotidiani nazionali. La prima riflessione che voglio condividere è che la pratica non è nuova: già il primo sindaco grillico Pizzarotti emanò un bando per avere gratuitamente (faceva curriculum) un consulente informatico per il Comune di Parma. Solo che un consulente informatico non può fare così tanti danni come una perizia statica imprecisa. Se i pentastellari vedono queste richieste quali coinvolgimenti e collaborazioni della cittadinanza o dimostrazioni di senso civico, i più la considerano altrimenti: uno sfruttamento, una chiamata a correità, una pubblicitaria ammissione di deficit finanziario (sempre derivato da altri prima di loro), una paraculata per poi affermare ‘Avete visto? Nessun uomo di buona volontà!’ e tanti altri brutti pensieri.
Facciamo che un giovine ingegnere si presti gratuitamente per il controllo del ponte cittadino (per farsi pubblicità, per scriverlo sul curriculum, per fede pentastellare, oppure per senso civico) e che per il secondo periodo ipotetico greco (quello dell’eventualità), a causa di inesperienza o superficialità (‘Tanto non mi pagano!’) sbagli perizia ed il ponte venga dichiarato conforme mentre non lo sia, come la mettiamo?
Certo, di magagne ne abbiamo avute di ogni genere, con ogni governo che mi ricordi, ma puerilità simili solo da quest’ultimo. Mancavano alla casistica. Ora siamo al completo.
Mi chiedo che Paese sia quello che può contare solo sui Vigili del Fuoco, i medici del pronto soccorso e le unità d’emergenza delle Forze dell’ordine per tirare avanti.
© Orticalab
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valentina-lauricella · 2 years ago
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Tipo inquietante
You're just like an angel Your skin makes me cry
(Sei proprio come un angelo
La tua pelle mi fa piangere)
La sua pelle trasparente che arrossiva sotto la tempesta di baci delle modelle.
You float like a feather in a beautiful world
(Tu fluttui come una piuma
in un mondo bellissimo)
Lui aveva sempre l'aria di divertirsi tantissimo ed essere l'anima del divertimento stesso, agile come un acrobata, nel turbine delle feste ad Hollywood, dei servizi fotografici, sale stampa, dietro le quinte dei set con i suoi colleghi ed amici;
e un'immagine come un lampo prepotente, chiara più di tutte: lui che scherza con Kirsten, un'attrice bionda e grassottella che interpretava nella fiction un genio dell'informatica, un altro mio oggetto del desiderio tra le cui tette avrei volentieri cacciato le mani, a patto che lei non mi toccasse a sua volta.
Avrebbero potuto essere mio padre e mia madre. Impiego solo pochi secondi a pensare tutto ciò. La musica contiene i miei pensieri coscienti e tutto ciò che nell'inconscio li ha generati.
I wish I was special You're so fuckin' special
(Avrei voluto essere speciale
Tu sei così fottutamente speciale)
A quel fuckin' affido la mia rabbia e frustrazione per essere me stessa; voglio che suoni come il più animalesco ed assoluto dei complimenti, una volontaria umiliazione e resa, nelle quali trovo piacere.
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gcorvetti · 2 years ago
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Che dire
Oggi ho avuto una discussione su Twitter più o meno interessante sulla guerra in ucraina e su come secondo me ci stanno, gli stati uniti, fregando e che vogliono conquistare il mondo ecc ecc, si un dibattito con toni pacati e con precisazioni da entrambe le parti. Ma la cosa che mi ha fatto un pò rabbia è che le persone non si rendono conto che, si ok putin è uno stronzo ma almeno lo sappiamo, ma gli USA sono subdoli in questo ti dicono che sono i buoni ma quando la tua nazione sta risalendo la china economica e inizia ad avere una sua indipendenza gli fanno il trattamento cileno, oppure sul fatto che aizzano odio e violenza ovunque vadano per il loro tornaconto della vendita delle armi, tutte cose alla luce del sole che da programma, sempre ammericano, sono demonizzate come complottismo becero. C’è una macchina dietro molto oliata e oramai i social network sono il punto chiave, io li chiuderei, anzi, staccherei la spina ad internet, chissenefrega, se dobbiamo sorbirci lobotomizzazioni virtuali continue da parte di una nazione imperialista non ci sto. Se pensi che non sia così vai altrove, vai a leggere le merdate che scrivono loro stessi, quelle persone a cui stiamo dando il mondo in mano, oggi ho letto uno che diceva che Leonardo, il nostro genio, era un inetto e un frocio, ok sono ignoranti come la merda che cago ogni giorno, allora non sono in grado di governare il mondo, non sanno neanche stare zitti quando dovrebbero. Giustamente è una cosa mia, infatti nel dibattito sopracitato, quando ho detto che dovremmo rialzarci e fare qualcosa perché l’europa siamo noi e non l’unione, eh no, perché se c’è un governo centrale ecc ecc. si il governo dei perdenti, dei cagasotto, dei servi, che pur di garantirsi lo stipendio regalerebbero la figlia ad un pedofilo. 
L’amico oceano mi dice di stare calmo, anche perché il mio cuore ne risente, ma come si fa a stare calmi quando il genere umano è a rischio estinzione solo per 4 minchioni che quando parlano sbiascicano e non sanno neanche scrivere la loro lingua che fanno le gare di spelling, come si scrive testa di cazzo T E S T A D I C A Z Z O,  così. Adesso ho 4 giorni di vacanza per il semplice fatto che qua è festa nazionale, bene, a me delle feste di paese non frega un cavolo e mi farò 4gg di meritato relax, alla faccia di tutti gli stronzi ignoranti del mondo, spero nell’estinzione del genere umano prima possibile, prima che il mondo si divida in pro e contro, come in 1984.
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sounds-right · 7 years ago
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Villa Bonin fa scatenare Vicenza al ritmo dei top dj: 30/04 Gigi D'Agostino, 1/6 Bob Sinclar
30/04 Gigi D'Agostino, il Genio Folle @ Villa Bonin - Vicenza https://www.facebook.com/events/804160683118967/
Gigi D'Agostino il 30 aprile fa scatenare Villa Bonin, il club simbolo di Vicenza. E' un dj set senz'altro molto atteso, visto che Gigi, più che un semplice dj, è davvero un caso unico, un simbolo... ed un genio folle come raccolta il sottotitolo della festa ed un flyer in cui l'artista se ne sta sospeso sul suo tappeto volante fatto di musica. Gigi D'Agostino è infatti tra gli artisti dance italiani più importanti di sempre, un simbolo delle sonorità anni '90 che oggi come ieri fa emozionare con i suoi dj set... Con quasi 2 milioni e 700mila fan su Facebook, Gigi D'Agostino è un vero mito del mixer. Anzi, molti lo chiamano Maestro. Il suo nome, insomma, è sinonimo di melodia, divertimento, elettronica e groove. In console, ripropone il suo sound traversale e i suoi grandi successi, tra cui spicca l'eterna "L'amour Toujours". Ma la sfilza di hit prodotte da Gigi D'Agostino è lunga e conta capolavori del ritmo e/o della melodia come "Another Way", "Elisir", "The Riddle", "La Passion", "Coca & Avana", "Bla Bla Bla", "Cuba Libre", "Tecno Fes"... E' musica perfetta per far saltare e pure emozionare il pubblico
1/6 Bob Sinclar @ Villa Bonin - Vicenza https://www.facebook.com/events/1723984504348864/
Bob Sinclar, non è solo uno dei re delle notti ibizenche (suona da sempre al mitico Pacha, che ha da poco festeggiato i 50 anni di attività). E' il dj pop star per antonomasia. Ha lo straordinario potere di smuovere le masse e di far ballare persone di ogni età. Ma la star francese non ha bisogno certo di presentazioni, soprattutto in Italia, dove ha partecipato a tanti spot tv ed è stato super ospite al Festival di Sanremo. Inoltre,   Christophe Le Friant, questo il suo vero nome, è stato protagonista di colonne sonore immortali, tra cui quella del capolavoro di Paolo Sorrentino "La Grande Bellezza".  La sua versione di "Far L'Amore", mitico successo di Raffaella Carrà, è uno dei brani più importanti del film, premiato con L'Oscar. Bob Sinclar è un'icona, ma la sua musica conta ancora più della sua immagine: ha inciso 8 album e scalato le classifiche con decine di singoli di successo. «L'Italia è come una droga per me - ammette Bob - ogni volta che torno è un'iniezione di felicità». Il legame con il bel paese ha contraddistinto molte tappe della carriera del dj, che ha raggiunto la fama mondiale grazie al tormentone Love Generation, pubblicato nel 2005 e inno dei Mondiali di Calcio 2006 vinti proprio dagli azzurri.
NB: gli eventi Facebook elencati sotto i titoli danno informazioni su orari, prezzi ed altri dettagli sulle feste.
Villa Bonin Club & Restaurant +39 393 0123 393 0444 348168 [email protected] www.villabonin.it Via Del Commercio,39 | 36100 Vicenza - Uscita VI Ovest https://instagram.com/villa_bonin/ https://www.facebook.com/VILLABONIN/ www.villabonin.it/
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