#I Domenica di Avvento (Anno A)
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incamminoblog · 11 months ago
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Flavio Emanuele Bottaro SJ "Vigilare"
I Domenica di Avvento (Anno B)  (03/12/2023) Vangelo: Mc 13,33-37  Vigila sui tuoi pensieri perché diventeranno le tue parole.Vigila sulle tue parole perché diventeranno le tue azioni.Vigila sulle tue azioni perché diventeranno le tue abitudini.Vigila sulle tue abitudini perché diventeranno il tuo carattere.Vigila sul tuo carattere perché influenzerà il tuo destino! Swami Sivananda Mi…
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loveantoniolove-blog · 2 years ago
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P ➡️🌺🙏Domenica 11 Dicembre 2022
S. Damasco I (mf); S. Daniele Stilita; S. Sabino
3.a di Avvento (anno A)
Is 35,1-6a.8a.10; Sal 145; Gc 5,7-10; Mt 11,2-11
Vieni, Signore, a salvarci
👉🕍📖❤️VANGELO
Sei tu colui che deve venire, o dobbiamo attenderne un altro?
+ Dal Vangelo secondo Matteo 11,2-11
In quel tempo, Giovanni, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, per mezzo dei suoi discepoli mandò a dirgli: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». Gesù rispose loro: «Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete: I ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo. E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!». Mentre quelli se ne andavano, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che vestono abiti di lusso stanno nei palazzi dei re! Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta. Egli è colui del quale sta scritto: “Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero, davanti a te egli preparerà la tua via”. In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui».
Parola del Signore. 🌼🙏
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amicidomenicani · 2 years ago
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Vignetta sul Vangelo della II DOMENICA DI AVVENTO – ANNO A - 2022
Vignetta sul Vangelo della II DOMENICA DI AVVENTO – ANNO A – 2022
Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 3,1-12) In quei giorni, venne Giovanni il Battista e predicava nel deserto della Giudea dicendo: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!». Egli infatti è colui del quale aveva parlato il profeta Isaìa quando disse: «Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!».E lui, Giovanni, portava un vestito di peli…
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ilfalcoperegrinus · 2 years ago
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SONO VIVO, DUNQUE ATTENDO L'IMPREVEDIBILE
SONO VIVO, DUNQUE ATTENDO L'IMPREVEDIBILE un commento al vangelo della 1a Domenica di Avvento, disponibile anche come audio-commento e con testo tradotto in lingua spagnola, entrando nella sezione "Commenti al vangelo" del menu principale
I DOMENICA DI AVVENTO anno A (2022) Is 2,1-5; Rm 13,11-14; Mt 24,37-44 https://predicatelosuitetti.files.wordpress.com/2022/11/1a-domenica-di-avvento-anno-a2022.mp3  Disse Gesù ai suoi discepoli: «Come furono i giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo. Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e prendevano marito, fino al giorno…
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lamilanomagazine · 2 years ago
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Milano, Avvento Ambrosiano: il programma di eventi a Santa Maria alla Fonte
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Milano, Avvento Ambrosiano: il programma di eventi a Santa Maria alla Fonte. Con l'inizio dell'Avvento, domenica 13 novembre, secondo il calendario ambrosiano, a Milano sono numerosi gli appuntamenti in programma per famiglie e bambini. Il complesso storico di Santa Maria alla Fonte, lungo il naviglio Pavese, affidato dal 2009 a una comunità di Frati Minori Cappuccini, sarà sede di iniziative tra cultura, solidarietà e gioiosa attesa del Natale (via della Chiesa Rossa, 55 -Metro Linea Rossa- fermata Abbiategrasso). Dal 22 novembre, i milanesi sono invitati a portare al convento articoli per la casa, bigiotteria, elementi di arredo, libri, giochi, etc. (consegne: Fra Mauro Miselli, cell 3356810133), per arricchire il mercatino solidale "Curiosando" che si terrà poi sabato 26 novembre nel salone adiacente la chiesa. Ogni anno questo shopping non delude chi ama il vintage, l'usato di qualità, la riscoperta di oggetti vari e vecchie cose. In offerta anche delizie per la tavola di Natale come i salumi delle aziende di Norcia, vittime del terremoto del 2016, marmellate delle Suore Trappiste di Vitorchiano, miele, panettoni e altre golosità dolci e salate.  Da non perdere gli splendidi presepi artigianali realizzati in diverse misure dalle sapienti mani di Roberto Cislaghi, già collaboratore della onlus dei Frati Cappuccini di Lombardia, Missioni Estere, e artigiano per passione da trent’anni. Il mercatino resterà aperto tutti i sabati e le domeniche, il 7 e 8 Dicembre, dalle 10 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30; a seguire, venerdì 2 e martedì 6 Dicembre dalle 16 alle 18. Domenica 27 novembre, ore 15.30: la prof.ssa Enrica Garlati, docente di storia e presidente del Comitato Chiesa Rossa condurrà i partecipanti alla scoperta delle vestigia e delle opere d'arte della chiesa. Per partecipare è richiesta solo l'iscrizione via email: [email protected]. Domenica 4 dicembre, ore 15.30: Laboratorio Presepi per i bambini, guidato dall'artigiano Roberto Cislaghi dove si impareranno le tecniche per costruire il presepio (Offerta libera). Per iscriversi: [email protected] Sabato 17 dicembre, 17.30- 19.30 e domenica 18, 9-13: Vendita delle Stelle di Natale, la pianta ornamentale simbolo delle feste sarà disponibile su offerta a partire da € 15. I proventi di tutte le attività saranno devoluti ai lavori di manutenzione della chiesa Santa Maria alla Fonte, indispensabili per tenere vivo questo luogo di culto, capolavoro neoromanico del X secolo, sorto sopra le fondamenta di un sacello paleocristiano, oggi quanto mai prezioso. Immersa in una vasta oasi verde (di cui è responsabile il Comune di Comune di Milano) con un parco, un giardino attrezzato per i bimbi piccoli, una splendida biblioteca pubblica e un bar affacciato su un porticato, gestito da una cooperativa sociale, la struttura, grazie anche all'operosità dei Cappuccini a cui è affidata, e al Comitato di volontari che dal 1988 si spende per per sostenerne l'uso pubblico, contribuisce a fare del sito un cuore pulsante che attrae giovani, famiglie, anziani intorno ai valori universali dell'incontro, della condivisione, di una dimensione ancora umana della vita cittadina. Per informazioni: [email protected].... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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lampioneditrieste · 3 years ago
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28/11/21 - "I Domenica di Avvento" - Anno C - Liturgia- Cappella Civica di Trieste - R.Brisotto, dir.- R.Cossi, org.- comodamente da casa tua - canale Telequattro, RadioRaiFVG - Catt.S.Giusto - Trieste
28/11/21 – “I Domenica di Avvento” – Anno C – Liturgia- Cappella Civica di Trieste – R.Brisotto, dir.- R.Cossi, org.- comodamente da casa tua – canale Telequattro, RadioRaiFVG – Catt.S.Giusto – Trieste
Vi informiamo che domenica 28/11/21, ore 10.30, Comodamente da casa tua, trasmesso su canale Telequattro e RadioRaiFVG, vi sarà la celebrazione dalla “I Domenica di Avvento” – Anno C. La Liturgia sarà animata dalla musica eseguita da Cappella Civica di Trieste, R.Brisotto, direttore, R.Cossi, organo. Dettagli su…
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gioiacondivisa · 3 years ago
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incamminoblog · 11 months ago
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don Roberto De Nardin "Ritorna per amore dei tuoi servi
L’Avvento ci inserisce tutti, ancora una volta, in una dinamica di “nostalgia” I Domenica di Avvento (Anno B)  (03/12/2023) Vangelo: Mc 13,33-37  Uno dei due grandi poemi epici che attribuiamo ad Omero – l’Odissea – è tutto impostato sul celebre viaggio di rientro da Troia del suo protagonista, il re Ulisse, verso la sua patria, Itaca. È un grandioso componimento dalle mirabolanti peripezie e…
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loveantoniolove-blog · 2 years ago
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➡️🌺🙏Domenica 11 Dicembre 2022
S. Damasco I (mf); S. Daniele Stilita; S. Sabino
3.a di Avvento (anno A)
Is 35,1-6a.8a.10; Sal 145; Gc 5,7-10; Mt 11,2-11
Vieni, Signore, a salvarci
👉🕍📖❤️VANGELO
Sei tu colui che deve venire, o dobbiamo attenderne un altro?
+ Dal Vangelo secondo Matteo 11,2-11
In quel tempo, Giovanni, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, per mezzo dei suoi discepoli mandò a dirgli: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». Gesù rispose loro: «Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete: I ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo. E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!». Mentre quelli se ne andavano, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che vestono abiti di lusso stanno nei palazzi dei re! Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta. Egli è colui del quale sta scritto: “Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero, davanti a te egli preparerà la tua via”. In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui».
Parola del Signore. 🌼🙏
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tiseguiro · 4 years ago
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Attendere... pienamente
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di MichaelDavide Semeraro
Il profeta Isaia ci invita a gioire in un modo assai particolare: «come uno sposo che si mette il diadema e come una sposa si adorna di gioielli» (Is 61,10). L’apostolo sembra quasi rincarare la dose quando esorta in modo quasi entusiastico:
«siate sempre lieti, pregate ininterrottamente, in ogni cosa rendete grazie» (1Ts 5,16-17).
Ma è Giovanni Battista che si fa per noi battistrada di una gioia imprevista e, al contempo, inviolabile:
«In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, colui che viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo» (Gv 1,26-27).
Gregorio Magno ci aiuta a comprendere questo testo e spiega come: «Tradizionalmente, presso gli antichi, se qualcuno rifiutava di sposare una giovane che gli era stata promessa, scioglieva il sandalo a colui che veniva designato sposo. Cristo non si è forse manifestato come Sposo della santa Chiesa? ... Ma poiché la gente ha pensato che Giovanni fosse Cristo – cosa che Giovanni nega – egli si dichiara indegno di sciogliere il legaccio del suo sandalo. È come se dicesse chiaramente...: “Non mi attribuisco erroneamente il nome di sposo” (cfr Gv 3,29)» (GREGORIO MAGNO, Omelie sui Vangeli, VII).
Eppure, Giovanni Battista è un uomo particolarmente felice perché, alla fine del suo ministero così riconosciuto e venerato, si rivela capace di fare posto a Gesù senza patire il fatto di cedergli tutto il posto. L’evangelista Giovanni ci riporta una nota assai particolare:
«Questo avvenne a Betania, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando» (Gv 1,28).
Il quarto Vangelo contestualizza la testimonianza del Battista, che fa un passo indietro «per dare testimonianza alla luce» (1,7), proprio nel luogo omonimo di quella Betania in cui Gesù si recherà ogni volta in cui avrà bisogno di quiete e di amicizia. Quando pensiamo a Betania, viene del tutto naturale immaginare Gesù con i suoi amici – Lazzaro, Marta e Maria – mentre quando pensiamo a Betlemme – soprattutto in questi giorni natalizi – immaginiamo il bambino Gesù accarezzato dallo sguardo adorante di Giuseppe e Maria. Gerusalemme è a due passi sia da Betlemme che dalla Betania di Lazzaro, ma molto più distante dalla Betania dove Giovanni battezzava e che è il punto più basso della terra, dove il Giordano sembra annullarsi affrettando la sua corsa nel Mar Morto.
Le parole e l’esempio del Battista ci aiutano a rendere più deciso il nostro passo verso la comprensione e l’accoglienza del mistero dell’incarnazione, rivelandoci che il segreto di una gioia vera e duratura sta nella capacità di creare uno spazio per l’altro senza temere di perdere il proprio posto e il proprio prestigio… senza temere di scendere fino a scomparire. Si tratta di assumere gli atteggiamenti dello sposo e della sposa, la larghezza d’animo dell’amicizia, che non immagina nessuna felicità se non quella che trova nella gioia di dare gioia all’altro. Agostino direbbe: nella capacità di rubare all’altro la sua gioia facendola diventare tutta la nostra felicità. Non è forse questo che cerchiamo di dirci cominciando a immaginare il regalo giusto per ciascuno? Non è forse questo che ci viene detto dalle persone che ci vogliono bene mentre apriamo un regalo e ci sentiamo per un attimo immensamente amati? Possiamo forse immaginare una gioia da sentire e vivere più «pienamente» (Is 61,10)? Tante domande per maturare la risposta di una conversione aggiornata al momento presente con le sue sfide e le sue esigenze.
AVVENTO 3ª SETTIMANA DOMENICA ANNO B IS 61,1-2.10-11 1TS 5,16-24 GV 1,6-8.19-28
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ilfalcoperegrinus · 5 years ago
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MANTENETEVI PRONTI, un commento al vangelo nella 1a domenica di Avvento, disponibile entrando nella sezione "Commenti al vangelo" del menu principale I DOMENICA DI AVVENTO anno A (2019) Is 2,1-5; Rm 13,11-14; Mt 24,37-44 Gesù disse ai suoi discepoli: «Come furono i giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo.
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gabriele-85 · 4 years ago
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Guarda "I domenica di avvento anno B" su YouTube
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padretizianorepetto · 4 years ago
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Guarda "308 OMELIE - I DOMENICA DI AVVENTO ANNO B" su YouTube
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incamminoblog · 11 months ago
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Simona Scala"L’ATTESA DELL’INCONTRO CHIEDE UNO SGUARDO ATTENTO"
I Domenica di Avvento (Anno B)  (03/12/2023) Vangelo: Mc 13,33-37  Entriamo nel tempo dell’Avvento (adventus, venuta), ascoltando le parole di Gesù, inizialmente rivolte ai quattro discepoli chiamati per primi e che ora indirizza «a tutti», con un’esortazione impellente: «Vegliate». E per vegliare chi indica? Un portiere. In questo brano abbiamo una immagine di chi è il cristiano. Il cristiano…
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italianaradio · 5 years ago
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DIOCESI DI LOCRI GERACE Indizione della prima visita pastorale del vescovo Francesco Oliva
Nuovo post su italianaradio https://www.italianaradio.it/index.php/diocesi-di-locri-gerace-indizione-della-prima-visita-pastorale-del-vescovo-francesco-oliva/
DIOCESI DI LOCRI GERACE Indizione della prima visita pastorale del vescovo Francesco Oliva
DIOCESI DI LOCRI GERACE Indizione della prima visita pastorale del vescovo Francesco Oliva
DIOCESI DI LOCRI GERACE Indizione della prima visita pastorale del vescovo Francesco Oliva Lente Locale
R. & P.
Al popolo di Dio, che è in Locri-Gerace!
Nel sesto anno del mio ministero pastorale, dopo tante visite alle parrocchie in occasione di celebrazioni o avvenimenti particolari, accogliendo la parola delSignore “Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati”, ho la gioia di annunciare la mia prima Visita pastorale a cominciare dai malati e da quanti sono nel bisogno. E’ una visita speciale, perché rivolta a coloro, che, per le loro condizioni personali e di salute, possono essere solo visitati o perché immobilizzati nelle loro case a causa di una malattia grave o perché, essendo bisognosi, non hanno voce se non quella della comunità parrocchiale. Anche se è insolito pensare ad una visita pastorale ai malati ed agli indigenti, ne sento il bisogno. Incontrare il mondo della sofferenza e delle povertà del territorio diocesano, chiedere a chi soffre l’offerta del proprio sacrificio e della propria sofferenza a favore della nostra Chiesa mi sembra la prima opera pastorale.
Con queste intenzioni, consapevole che la visita agli ammalati mette a contatto con le fragilità, le debolezze e le difficoltà delle nostre famiglie, conoscendo la gravità dei problemi che sta attraversando il mondo della sanità nella nostra Regione e le tante emergenze della nostra comunità,
Dopo aver sentito il Consiglio presbiterale,
INDICO
LA PRIMA VISITA PASTORALE
AL MONDO DELLA SOFFERENZA E DELLE POVERTA’
DELLA DIOCESI DI LOCRI-GERACE.
La visita pastorale avrà inizio la I domenica di Avvento (1° dicembre 2019) a cominciare dalla VICARIA SUD, secondo il programma che sarà concordato con i Vicari foranei e presto pubblicato. E si protrarrà per la durata dell’anno liturgico 2019/2020.
Questa Visita pastorale è l’occasione, per affidare la nostra Chiesa a chi vive quotidianamente l’incontro con Gesù attraverso l’esperienza del dolore o si trova in situazioni di bisogno, ma anche per chiedere di pregare per la nostra Chiesa. E’ sentirmi anch’io attratto da Lui: “Ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi” (Mt 25,35-36). A quanti sono in queste situazioni chiederò di vivere la loro condizione né come prova né come condanna, ma come partecipazione ai patimenti del Signore in attesa della definitiva liberazione.
Immagino sia un tempo di grazia per me anzitutto e per la nostra Chiesa. Visitare gli ammalati e quanti sono nel bisogno, per essere visitati dal Signore. Incontrare loro, per incontrare il Signore. Poter mettere nelle loro mani un’intenzione particolare: pregare per i sacerdoti, per la pace nella nostra Chiesa, e soprattutto per le vocazioni sacerdotali e religiose. 
Affido al Direttore dell’ufficio di pastorale sanitaria ed al Direttore della Caritas diocesana l’incarico di voler predisporre quanto necessario per gli incontri di preghiera, la visita agli ammalati nelle case e nelle strutture sanitarie, gli incontri con le Caritas parrocchiali e le associazioni di volontariato e con quanti operano nei servizi sociali. Nella Visita mi avvarrò della collaborazione dei Vicari foranei per la vicaria di competenza, del Coordinatore della pastorale integrata, dei diaconi e degli operatori di curia, laddove sia necessario nell’organizzazione di aspetti concreti e per altri adempimenti specifici.
Chiedo ai presbiteri, ai consacrati ed alle consacrate, ai diaconi, ai ministri straordinari della Santa Comunione, ai fedeli laici, di collaborare nello svolgimento della Visita, secondo le possibilità di ciascuno. Mi aspetto da tutti l’accompagnamento nella preghiera.
Affido alla Beata Vergine Maria, salute degli infermi, ogni incontro, ogni condivisione, ogni stretta di mano, ogni lacrima, perché portino beneficio alla nostra Chiesa.
Il Signore benedica tutti, soprattutto i malati, i fratelli e le sorelle con disabilità, quanti cercano pane e futuro. Ci conceda in abbondanza il dono del Suo Spirito, perché possiamo incontrare nel malato, nel povero, nell’emarginato il volto sofferente del Signore Gesù.
La gioia di essere testimoni credibili del Vangelo sia la nostra forza. Amen.
Mons. Francesco Oliva
DIOCESI DI LOCRI GERACE Indizione della prima visita pastorale del vescovo Francesco Oliva Lente Locale
DIOCESI DI LOCRI GERACE Indizione della prima visita pastorale del vescovo Francesco Oliva Lente Locale
R. & P. Al popolo di Dio, che è in Locri-Gerace! Nel sesto anno del mio ministero pastorale, dopo tante visite alle parrocchie in occasione di celebrazioni o avvenimenti particolari, accogliendo la parola delSignore “Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati”, ho la gioia di annunciare la mia prima Visita […]
DIOCESI DI LOCRI GERACE Indizione della prima visita pastorale del vescovo Francesco Oliva Lente Locale
Francesca Cusumano
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tiseguiro · 4 years ago
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Attendere... dolcemente
di MichaelDavide Semeraro
L’ultima immagine della prima lettura di questa domenica può essere assunta come lo sfondo su cui cercare di accogliere e di lasciar radicare in noi il «vangelo di Gesù Cristo» (Mc 1,1). Il profeta Isaia, infatti, ci aiuta a cogliere quella che si potrebbe definire la chiave di tutta la rivelazione di Dio in Cristo Gesù, Verbo fatto carne, Dio fatto uomo, Eterno fatto tempo:
«Come un pastore egli fa pascolare il gregge e con il suo braccio lo raduna; porta gli agnellini sul petto e conduce dolcemente le pecore madri» (Is 40,11).
Sempre l’avvicinarsi delle feste natalizie risveglia in ciascuno non solo un bisogno di dolcezza, ma pure il desiderio di vivere più dolcemente. La Parola di Dio, se conferma questo bisogno e desiderio di dolcezza, nondimeno argina ogni tendenza a cedere a forme sdolcinate di superficiale e inutile buonismo.
La parola di Pietro ci ricorda che c’è
«una cosa che non dovete perdere di vista, carissimi: davanti al Signore un solo giorno è come mille anni e mille anni come un solo giorno» (2Pt 3,8).
Questa rammemorazione non cerca di seminare il panico, bensì l’attenzione! Infatti, per gli antichi, il genere letterario dell’escatologia è un modo non per impaurire, bensì per risvegliare e rendere più attenti a quelle che sono le esigenze di una vita sempre più capace di essere secondo il cuore di Dio. Così pure l’ultimo dei profeti che spiana la strada all’avvento del Messia si presenta con una dolcezza piena di esigenza e lo fa incarnando nell’interezza della sua persona quelle che sono le urgenze della conversione:
«Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico» (Mc 1,6).
L’evangelista Marco non ci tramanda nessun racconto né di annunciazione, né di natività e sceglie proprio la figura del Battista come colui che prepara la strada del Signore e lo mette al mondo quasi come una madre. Attraverso questa figura profetico-materna, viene chiesto al nostro mondo di rendersi sensibile alla presenza di Cristo che viene e di aprire il cuore ad accoglierlo. Questo processo di accoglienza, cominciando col rendersi sensibili a una presenza che esige la conversione per accogliere pienamente la consolazione, si fa denuncia di ogni chiusura al piano di Dio, per aprire i cuori e le menti all’annuncio della sua presenza in mezzo a noi, come uno di noi. L’Avvento non è una semplice ricorrenza per festeggiare il “compleanno” di Gesù, ma vuole essere l’invito a prendere coscienza dei nostri deserti da cui abbiamo scacciato la dolcezza di quella relazione con Dio e con i fratelli che era la gioia e la pienezza del paradiso.
L’Avvento, attraverso la parola e l’esempio del Battista, cerca di mettere scompiglio nelle nostre abitudini. Lasciamo che la figura di questo profeta - dolcissimo e irsuto - apra i nostri occhi e i nostri cuori a qualcosa – in realtà a Qualcuno – che «Viene dopo di me» (1,7) nella misura in cui accetto di fargli posto, fino ad accettare e ad amare che venga «prima di me». L’Avvento ci riporta e, ricordandoci «dolcemente» quello che è l’«Inizio del vangelo di Gesù Cristo, Figlio di Dio», ci rammenta esigentemente che la nostra stessa vita – fatta di scelte e di consapevolezze – deve essere «inizio» dell’Avvento del Regno di Dio nella storia dell’umanità.
Il deserto è il luogo in cui ogni strada non può che essere una pista continuamente da rifare e che solo le guide esperte conoscono e sono in grado di reperire laddove nessuno le vedrebbe, come un passaggio attraverso un ghiacciaio coperto da neve fresca: ci vuole fiuto e saggezza acquisita con dura esperienza. Aprire una pista significa creare una possibilità di movimento, tanto da potersi muovere e raggiungere così una mèta. Giovanni è questo apripista, che si toglie di mezzo per dare tutto lo spazio a Gesù a cui conduce, ma con cui non si identifica nel ruolo del compimento delle promesse.
AVVENTO 2ª SETTIMANA DOMENICA ANNO B IS 40,1-5.9-11 2PT 3,8-14 MC 1,1-8
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