#H. notata
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Notated ladybird
Interestingly, looking up this species I'm getting conflicting information on whether its scientific name is Hippodamia notata or Ceratomegilla notata. I'm gonna have to do some more research on this one!
Hippodamia notata Canon 400D EF 100 2.8 f/ 7.1 1/320 iso: 400 Srbsko, Czech Republic 8/4/2013
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Bolzano. Pluripregiudicato ruba il cellulare ad un’anziana signora, cittadino ghanese blocca l’autore e lo consegna alla Polizia. Arrestato ed espulso 39enne tunisino
Bolzano. Pluripregiudicato ruba il cellulare ad un’anziana signora, cittadino ghanese blocca l’autore e lo consegna alla Polizia. Arrestato ed espulso 39enne tunisino. Nel pomeriggio di sabato, una pattuglia della Squadra “Volanti” della Polizia di Stato veniva chiamata ad intervenire in Via Renon a seguito di una richiesta in tal senso pervenuta alla Centrale Operativa della Questura attraverso il numero unico di emergenza “112 NUE”, con la quale veniva segnalato un furto in atto di un telefono cellulare, con epilogo violento e l’autore fermato con forza da un passante. La vittima, una signora di 75 anni abitante nella stessa via, pochi minuti prima aveva subito il furto del proprio telefono cellulare che aveva appoggiato su un muretto esterno: un soggetto che passava da quelle parti, colta l’occasione, se ne appropriava e si dava alla fuga verso via Pascoli, inseguito a fatica dall’anziana vittima. Un cittadino ghanese che si trovava nei paraggi, notata la scena ed udite le grida di aiuto della donna, subito si metteva all’inseguimento del ladro, riuscendo a fermarlo dopo pochi metri. Nel tentativo di divincolarsi e di continuare la fuga, l’autore del fatto reagiva violentemente colpendo l’inseguitore con due pugni al volto, senza però riuscire a farlo desistere dal suo nobile intento, anzi, aggravando la propria posizione, passata da quella di ladro a quella di rapinatore. La ferma presa del cittadino ghanese impediva al delinquente di fuggire, nonostante quest’ultimo continuasse a cercare di divincolarsi colpendo chi lo aveva fermato. Nel frattempo giungeva sul posto la Pattuglia della Squadra “Volanti”, allertata da un altro passante, intervenuto in ausilio del primo per bloccare definitivamente il malfattore e recuperare il cellulare dell’anziana. Preso in carico dagli Agenti di Polizia e trasferito negli Uffici di Largo Palatucci, il rapinatore veniva identificato per tale H. N., cittadino tunisino 39enne con vari precedenti penali e/o di Polizia a proprio carico. Costui, al termine degli atti di Polizia Giudiziaria veniva tratto in arresto per il reato di rapina. Il Questore della Provincia di Bolzano Paolo Sartori, in considerazione di della gravità dei fatti e dei precedenti a suo carico, parallelamente all’evolversi dell’iter giudiziario ha emesso nei confronti di H. N. un Decreto di Espulsione dal Territorio Nazionale. “Quello al quale abbiamo assistito sabato pomeriggio rappresenta un bell’esempio di altruismo dimostrato da due persone che, in occasione di un odioso episodio delinquenziale commesso ai danni di una Signora anziana, avendola vista disperata mentre inseguiva in affanno chi le aveva sottratto il telefono non hanno non hanno esitato ad intervenire per bloccare l’autore del reato – ha evidenziato il Questore Sartori –. L’episodio testimonia in maniera evidente l’importanza ed il valore del senso civico di cittadini che, oltre ad allertare le Forze di Polizia, si sono adoperati personalmente per impedire ad un rapinatore di sottrarsi alla Giustizia”.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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3D Systems ha illustrato i risultati per il quarto trimestre e l'intero anno 2023
Nonostante un anno difficile, caratterizzato da un calo dell'ortodonzia dentale e da ritardi negli ordini dei clienti, 3D System ha registrato un miglioramento dei margini lordi e rimane ottimista sul potenziale di crescita del settore. L'azienda ritarda la sua relazione annuale sul modulo 10-K, depositando un modulo 12b-25 presso la SEC, e prevede un fatturato piatto per il 2024, ma punta a una performance positiva dell'EBITDA rettificato e del flusso di cassa operativo. In particolare, 3D Systems prevede di introdurre quasi 40 nuovi prodotti entro la fine del 2024 e di investire in prodotti rigenerativi chiave per mantenere la sua leadership nel mercato. Punti di forza - 3D Systems prevede di beneficiare del tasso di crescita annuale composto del mercato della stampa 3D, previsto per i prossimi cinque-sette anni, superiore al 20%. - Nel 2023 l'azienda ha dovuto far fronte a un calo delle attività nel settore dell'ortodonzia dentale e a ritardi negli ordini dei clienti, ma ha migliorato i margini lordi e prevede ulteriori miglioramenti nel 2024. - Sono in atto misure di riduzione dei costi, ma continueranno gli investimenti in ricerca e sviluppo per la crescita futura. - L'azienda è entusiasta della sua offerta nel mercato dei dispositivi ortopedici e prevede di lanciare circa 40 nuovi prodotti entro la fine del 2024. - Systemic Bio, una parte di 3D Systems, ha guadagnato slancio grazie ai contratti stipulati con due delle quattro maggiori aziende farmaceutiche per la sua tecnologia h-VIOS. - I rapporti finanziari mostrano un fatturato consolidato di 488 milioni di dollari per il 2023, con un calo del 9% rispetto all'anno precedente, e l'azienda ha chiuso l'anno con 331,5 milioni di dollari in contanti ed equivalenti. - Per il 2024, 3D Systems prevede un fatturato compreso tra 475 e 505 milioni di dollari, margini lordi non-GAAP tra il 42% e il 44% e spese operative non-GAAP tra 223 e 238 milioni di dollari. Prospettive aziendali - 3D Systems prevede un inizio stagionale debole nel primo trimestre del 2024, con ricavi per l'intero anno che dovrebbero oscillare tra i 475 e i 505 milioni di dollari. - L'azienda punta a margini lordi non-GAAP del 42%-44% e a spese operative non-GAAP comprese tra 223 e 238 milioni di dollari. - L'EBITDA rettificato per l'intero anno dovrebbe essere in pareggio o superiore. Punti salienti dell'orso - L'attività di ortodonzia dentale ha registrato un calo del 39% e l'attività dentale complessiva è scesa del 32% nel 2023. - L'aumento delle scorte e dei crediti è stato attribuito alle attività di insourcing e all'estensione dei termini di credito. - L'azienda potrebbe registrare un free cash flow leggermente negativo a causa delle spese in conto capitale. Punti di forza rialzisti - L'azienda è ottimista sulla crescita del mercato dentale, che si sta convertendo alla stampa 3D. - Nonostante le sfide, l'azienda ha riscontrato una certa forza nei mercati dell'aerospaziale, della difesa e delle apparecchiature per semiconduttori. - L'iniziativa di medicina rigenerativa dell'azienda è considerata un elemento di differenziazione strategica. Mancanze - L'azienda ha registrato un calo del 9% del fatturato consolidato per l'intero anno 2023. - È stata notata la lentezza degli ordini di acquisto, in particolare nel mercato dei prodotti di consumo, anche se rimane la fiducia che questi si concretizzeranno se la domanda dei consumatori persisterà. Punti salienti delle domande e risposte - L'amministratore delegato Jeffrey Graves ha affrontato l'emergere di concorrenti cinesi, sottolineando la strategia dell'azienda di competere attraverso la tecnologia, i materiali, il software e il servizio clienti. - Il mercato sanitario è considerato difficile da penetrare per gli operatori cinesi a causa di problemi normativi e di qualità. - L'azienda è in fase di ristrutturazione e si concentra sulla chiusura di siti per ridurre le spese operative, con un impatto più significativo previsto per la seconda metà dell'anno. Approfondimenti di InvestingPro Alla luce della recente conferenza stampa sugli utili di 3D Systems Corporation (NYSE: DDD) e delle prospettive per il 2024, gli approfondimenti di InvestingPro forniscono una comprensione più approfondita della salute finanziaria e della posizione di mercato dell'azienda. Ecco alcune metriche chiave e suggerimenti di InvestingPro: Dati InvestingPro: - La capitalizzazione di mercato dell'azienda è di 536,4 milioni di dollari e riflette la sua attuale valutazione sul mercato. - Con un rapporto P/E negativo di -1,83 e un rapporto P/E rettificato per gli ultimi dodici mesi al terzo trimestre 2023 di -6,45, la società non è attualmente redditizia. - Il fatturato degli ultimi dodici mesi, al terzo trimestre del 2023, è stato di 505,95 milioni di dollari, con un margine di profitto lordo del 40,93%. Suggerimenti di InvestingPro: - Gli analisti hanno notato che 3D Systems sta consumando rapidamente liquidità, il che potrebbe essere fonte di preoccupazione per gli investitori che guardano alla capacità dell'azienda di sostenere le operazioni e investire nella crescita. - Il titolo ha registrato una notevole volatilità e nell'ultima settimana ha subito un notevole calo. Questo potrebbe indicare un livello di incertezza o di mancanza di fiducia da parte del mercato, di cui gli investitori dovrebbero diffidare. Per chi fosse interessato a un'analisi più completa, sono disponibili ulteriori suggerimenti di InvestingPro, che potrebbero fornire ulteriori chiarimenti sulla performance e sulle aspettative dell'azienda. Ad esempio, sebbene la società non preveda di essere redditizia quest'anno, vale la pena notare che le sue attività liquide superano gli obblighi a breve termine, il che indica un certo livello di stabilità finanziaria. Gli investitori che desiderano prendere una decisione informata su 3D Systems possono beneficiare dell'intera gamma di approfondimenti disponibili su InvestingPro. Utilizzate il codice coupon PRONEWS24 per ottenere un ulteriore 10% di sconto su un abbonamento annuale o biennale a Pro e Pro+ per accedere a dati e analisi esclusivi. Read the full article
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notata.
for my girl @parkhabits - my markjin half word count: 1,927 a/n: i started this in july so it’s so late my bad LOL
You didn’t believe in magic, didn’t believe in any sort of hocus pocus that resulted in unicorns or witches or creatures of the night.
You’re what your mother called ‘unimaginative’ and ‘cynical’, even though she’d say that with a fond look in her eye.
You liked facts, liked to know exactly what was happening. And if you didn’t, you took comfort in knowing that there’d be a book somewhere that could answer your questions.
So ironically, it’s a bookstore where you first encounter Park Jinyoung.
He first catches your eye when he sweeps past you in the Greek mythology aisle, mumbling apologies as his shoulder brushed against yours.
You feel...something under the surface of your skin like he was a match that was lighting you aflame. But the time you had turned around, he had rounded the corner and you were left rooted in your spot, fingers ghosting over your shoulder and a sort of dumbfounded look on your face.
Your paths don’t cross again until you’re leaving later that night, a bag of books hanging from your arm and a smile on your face.
You didn’t notice the cold at first, and the wind that started to pick up. But when you did, the fog had already settled and you could feel the chill down to your bones.
It was all a blur after that, a haze that fell over you like the ongoing fog.
You’re not sure what came at you but later, much later, you could still hear the screech echoing within your mind, feel gentle but urgent hands pushing you aside.
You felt yourself falling, the ground rapidly approaching, and in all the commotion you swore you saw what looked like wings.
“You fainted.”
Those were his first words to you, right when you open your eyes and see a slightly familiar face swimming before you.
You don’t really know how to reply to that, head as heavy as probably twelve elephants and maybe a few more exotic animals. You groan and try to sit up but his hands on your shoulders, sturdy and warm, halt you immediately.
“Don’t do that,” he scolds gently, “my father will take a look at you once he’s tended to my brothers.”
That surprises you, even amidst your confusion. “What do you mean? Did something happen?”
He frowns, “You don’t remember? Jaebum hyung and Yugyeom saved you. You were attacked by a harpy last night.”
A harpy?
Thanks to your love for reading, harpies weren’t an unfamiliar term. But it doesn’t stop you from frowning, “A harpy? What in the world are you talking about?”
A yelp of pain sounds from somewhere in the house and both of you turn towards the noise. He clucks in worry, eyes darting back to you quickly. “I can explain everything, in due time. But I just need you to lie back down or the stitches will pull. I’ll be back, please don’t move.”
You watch him go, frozen in this foreign bed you’ve found yourself in. Stitches. You can feel them now, running the length of your shoulder. It doesn’t hurt, nothing does aside from the slight burn behind your eyes, and you wonder just what kind of medicine was coursing through your veins.
A sudden wave of exhaustion passes over you and you do as you’re told, lying back down against the soft white sheets while minding the stitches. Eyes heavy, you drift for a moment before sleep takes you once more.
“She’s pretty hyung. But I bet she’s gonna freak out when she wakes up, the meds dad used have worn off.”
“Bam I need you to shut up please before your obnoxious voice does, in fact, wake her.”
Eyes fluttering open, you hear a sigh sound somewhere above you before the pain cuts in and you hiss as your shoulder shifts.
When the boy from the bookstore’s face appears before you, it’s like the fog from before was clearing and you were just starting to realize what was happening.
Or it could really be because the medicine had worn off.
Sudden panic surging through you, you scream and lift yourself off the bed, ignoring the stabbing sensations running up and down your arm. You push yourself as far as you can, eyes focusing and breath labored.
“The stitches hyung!”
You recognize who’s in front as if you've known him for some time instead of a simple brush of shoulders between books. Another boy, seemingly younger, is by the door, his eyes a bit wild but worried while his hands are out as if he’s waiting to fly across the room and catch you.
“Y/N, you’re okay! You’re okay, I promise. Just please, try to calm down or you’ll pull the stitches and bleed everywhere!”
You take in air, like small gulps of water, “H-how? How do you know my name? What’s going on? Where am I and who are you?”
He runs a hand through his raven hair, biting his lip, “I’m Park Jinyoung. I know your name because you’re a regular at my brother’s bookstore. He’s the one that recognized you when we brought you here, to our home. Over there is my brother BamBam and yes, that’s his name, he won’t respond to anything else. Now, please. Your shoulder.”
Your racing heart starts to calm and you sink back down into the sheets. You still keep your distance, a thousand questions running through your mind.
“What is going on? Why am I in your house and why does my shoulder feel like it was almost ripped off?”
Jinyoung shares a look with BamBam and the younger nods, bowing slightly before leaving the room. You squint in Jinyoung’s general direction and he catches you, chuckling under his breath. “Don’t worry, he’s just grabbing Mark hyung. So he can re-check your arm. And I can explain everything when they’re here.”
“When who is here?”
The door opens again and BamBam appears once more, this time with five other unknown people.
When your eyes widen, Jinyoung smiles. “My brothers.”
You don’t believe in magic, in things you cannot explain.
So when Jinyoung tells you he’s Apollo, tells you his family are full of gods and goddesses, you’re sure you're still in the bookstore, maybe asleep and dreaming all this up.
But Jackson, or Ares as he so eloquently introduced himself, only smiled and pinched you (hard), earning a glare from Jinyoung as you groaned and realized you were very much awake.
You let Mark take care of you, Poseidon's hands a lot more skilled and gentle than you thought possible. He re-examines the wound on your shoulder, slapping Youngjae’s hands away when he gets a little too curious. You don’t focus too much on the pull of the needle, staring at each brother as you try to process everything that’s being thrown at you.
Jinyoung is rambling about the bookstore when you throw your hands up unexpectedly, causing Mark to yell shrilly. “Just -- stop! For one minute!”
All eyes turn to her and it’s silent as you take in a few deep breaths. “Look. I don’t -- I don’t believe in this stuff. Gods and goddess? Reincarnation? Harpies? You’re trying to tell me that Youngjae is Hephaestus? The god of metalworking? And -- and that Yugyeom helped saved me but he’s the god of wine and ritual madness?”
You point right at Jaebum who had made himself comfortable in the corner by the window. “And Jaebum. He’s not even the oldest but he’s Zeus. You’re trying to convince me that Jaebum is Zeus? And BamBam is Hermes.” You turn sharply and Mark hisses through his teeth as he meets your eyes. “You want me to believe you’re Poseidon.” Another turn, this time to Jackson by the door, “And you. Ares. The god of war. And Apollo --”
You halt as your gaze lands on Jinyoung. He looks worried, something in his own eyes burning like a fire that’s about to rise from the pyres. It sends a shiver through you as if time was stopping and zeroing in on you both.
As abrupt as everything else happening around you, you’re sucked into something, your body squeezing tightly like it’s trying to fit into the neck of a glass bottle. You realize your surroundings are different, you can feel it, even though you can’t break the tether between you and Jinyoung.
Look around.
You’re somehow unsurprised to hear his voice in your head, its gentle timbre breaking the trance long enough for you to register you’re in a memory.
Your memory. From the harpy attack.
You watch your past self walk out of the bookstore, shoulder unmarred. You see the fog, feel the cold and understand that what’s happening in front of you is no illusion.
You see Jaebum, lightning in his eyes. You catch a glimpse of Yugyeom, pushing you to the ground just as something swipes at you, tearing the skin and muscle up and around your shoulder blade.
There’s blood everywhere and you can’t tear your eyes away, Jinyoung by your side, silent and stoic.
The fog lifts once the harpy is driven away, injured and afraid of Zeus himself. You’re there on the ground, eyes closed and breathing labored. It’s Jackson who appears and lifts you swiftly, barking orders at Youngjae who materializes seconds after him, jaw set tight as he searches for any more threats.
When they’re gone, having whisked you away with them, that’s when Jinyoung appears. You frown, noticing the way Jaebum sets a heavy glare in his direction.
You should’ve stayed away from the store. I told you she’d be here and yet you came anyway.
Jinyoung looks sick, matching the expression of the Jinyoung standing next to you.
I didn’t think--
You flinch when Jaebum’s voice rings out, as strong as the lightning sparking the sky.
Of course, you didn’t think! I know how hard it is for you, the physical pull you feel! But we all agreed, centuries ago, that to protect her you’d stay away. You’ve done such a good job so why the hell would you ruin it now? Jinyoung. She’s marked. The fucking harpy marked her. Which means they’ll be able to find her, no matter where she goes. The Fates warned you. You’re tied together for eternity, every reincarnation for the rest of forever. But just like you watched Cyrene die all the years ago, you watch her die in every life she lives. Atropos gave you a solution: no contact. No harpies, no memories. No memories, no death. And now--
Jinyoung’s voice, just as fierce, makes your heart clench. You can hear the pain, hear the sadness of centuries past.
Now I’ve gone and fucked it up! I know that! I know! But she was there hyung. In front of me. And my body moved towards her. We barely touched and now I’ve messed up the rest of her life. But we have to protect her, I have to protect her, I don’t know anything else. My life means nothing else.
You don’t know you’re crying until Jinyoung is wiping tears from your cheeks and you’re back in the present. You’re alone with him now, the others suddenly gone. You’re shaking, only a slight tremble, but he pulls you towards him and whispers in your ear. He tells you it’s alright, tells you that you’re safe, and as you let your tears fall and your arms wrap around him, you finally start to believe.
And you know you’re never going to be safe again.
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Venerdì 8 Febbraio 2019
Canzone del giorno: Drop that Kitty - Ty Dolla $ign, Charli XCX, Tinashe Parola del giorno: gioventù
La giornata è iniziata nella mia maniera preferita, ossia senza sveglia (a lucky girl ha molti giorni liberi dal lavoro). In giornate come questa solitamente spendo l'intera mattinata a letto sotto le coperte a guardare cose sul telefono, a mettermi in pari con le varie serie tv o a leggere. E così si può bene o male riassumere la mia esistenza, le cose principali che faccio nel mio tempo libero sono quelle che ho appena elencato. A mia difesa devo dire che le mie amiche mi avevano preventivamente avvertito del fatto che saremmo andate a ballare alla sera, quindi mi sono dovuta preparare mentalmente durante il corso della giornata. Vera amante delle discoteche.
Dopo pranzo/colazione/cose che ho mangiato una volta che mi sono decisa ad alzarmi dal letto, io e mia madre abbiamo deciso di fare un giro per negozi alla ricerca di non si sa bene cosa, ma intanto per fare un giro e passare del tempo insieme. E per spendere un buono che mi era stato regalato il mese scorso per il mio compleanno.
Entrate nel negozio designato (H&M insomma, non aspettatevi chissà quale negozio, una ragazza qua ha delle risorse piuttosto limitate) abbiamo iniziato la solita ricerca di qualche capo interessante, con mia madre che ogni tre per due se ne usciva con un "Guarda che bello questo! Oh e anche questi pantaloni, che carini!", ai quali io rispondevo con un "Ma dove me la metto una cosa del genere? E poi non mi convince". Se mai girando per negozi assisterete ad una scena del genere tra madre e figlia, probabilmente siamo io e lei che recitiamo le nostre solite battute. Alla fine siamo riuscite a trovare un paio di abiti carini, e ho anche osato a comprare un capo che non ho mai indossato o anche lontanamente sognato di provare in vita mia: le calze a rete. La mia intenzione era quella di metterle per uscire alla sera, per aggiungere un qualcosina in più al vestito che avevo preventivato di indossare, e poi ultimamente sono tornate molto in voga.
Facciamo un piccolo salto temporale e arriviamo direttamente alla sera, al momento della preparazione. Ho iniziato il tutto accendendo la musica (fondamentale in momenti come questo) e per prima cosa ho sistemato quei lunghi peli che mi ritrovo in testa. Ho cercato di dare un minimo di volume a quegli spaghetti con una quantità smisurata di shampoo secco, che alla fine della storia ha solo contribuito a farmi quasi morire intossicata dato che i miei capelli non sono cambiati nemmeno di una virgola. Ottimo, bello, amazing. "Tanto poi mi verrà caldo là dentro e li legherò sicuramente, è inutile spendere troppo tempo per cercare di sistemarli" ho riflettuto, e infatti è esattamente ciò che è successo dopo nemmeno mezz'ora dall'entrata in pista. Allora ho iniziato a truccarmi; avevo ricevuto, con un acquisto fatto da Sephora, dei campioncini di un nuovo primer che avrebbe dovuto "levigare, riempire e illuminare", in pratica mi creava una seconda pelle decente sopra alla mia povera e scandalosa epidermide. Devo dire che una volta applicato in effetti un pochino la differenza l'ho notata, i pori sembravano un pochino più piccoli e quasi "riempiti", ho apprezzato molto. (Brava Rihanna, il tuo primer ha fatto un ottimo lavoro). Vabbè poi la mia routine di trucco è sempre la stessa dall'alba dei tempi, ogni tanto provo a sperimentare con gli ombretti ma niente di strano dato che le mie capacità sono piuttosto limitate. Ho scancherato un attimo (passatemi il termine, nella mia zona si usa per dire che una cosa ti fa lavorare, non ti riesce a venire bene ecco) con il fondotinta sul naso dato che non so perchè ma aveva un qualcosa di strano, non risultava bello disteso ma sembrava a "squame", beh insomma non era un bel vedere, e quindi alla fine me lo sono tolta e sono andata in giro senza fondotinta sul naso.
Il momento più tragico che potesse mai accadere è poi successo: mi si sono rotte le calze nuove mentre le infilavo.
Potete tranquillamente immaginarvi le parolacce e tutte le cose impure che mi sono uscite dalla bocca, solo a ripensarci mi viene male al cuore.
L'ho già tirata per le lunghe, concludo brevemente dicendo che alla fine la serata non è stata così male; la musica era carina, ero mezza ubriaca (per una volta che non dovevo guidare me la sono goduta) e quindi io e i miei amici abbiamo ballato come degli scemi e ci siamo divertiti tanto.
Aspetti positivi della serata: compagnia da 10+ - livello di ubriachezza ideale (brilla ma non marcia) - solito panino post-discoteca dal paninaro di fiducia. Aspetti negativi della serata: scarpe nuove di pacca che da brava scema mi sono messa per andare a ballare, risultanti in piedi doloranti e vesciche tremende - quelle malEDETTE CALZE A RETE GRRR.
Adesso mi servono due giorni per riprendermi dato che sono vecchia dentro e un pochino pure fuori e devo rirendere i miei ritmi e i miei orari.
Buon domani e tante gioie, RBB
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A volte ci penso davvero
Che vorrei dimagrire fino a sparire
Per non essere notata dagli sguardi grossolani
Ma solo da quelli attenti.
Dello stesso peso di una foglia secca
Vorrei volare via
E non sentire più
Questo peso che mi tira al suolo
E mi ancora a questo corpo
Di carne
Che non è mai andato bene a nessuno
Figurati
A me.
W. H.
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Where to Find Ecuador’s Brilliant Hummingbirds
Ecuador is the Mecca for hummingbird watchers and photographers. With more than 130 of the world's 340 species, it's no surprise Ecuador is known as the "Land of Hummingbirds" and the hummingbird capital of the world.
Sword Billed Hummingbird photo taken in Ecuador's eastern slope. Photo Andy Morffew
Hummingbirds (colibríes in Spanish) have long fascinated us with their speed, agility, compact size and perfectly adapted beaks and tongues. Many cultures have placed spiritual significance on these pint-sized marvels. The Aztec god of war, Huitzilopochtli, is depicted as a hummingbird because of his belief that hummingbirds contained the spirit of fallen warriors.
Huitzilopochtli the Aztec God of the Sun and War is also known as "Hummingbird of the South"
Christians associate hummingbirds with the resurrection because they appear lifeless when sleeping, but will rapidly fly away and 'resurrect' when then sun rises.
What hummingbirds mean to us
The symbolism that resonates strongest with me is from the Native Americans who view hummingbirds as healers or a spirit-being helping those in need.
You see, we went through a very difficult time with the loss of a loved one and over the next week two events happened:
A sentimental tree was constantly visited by a new hummingbird, and
A female built her nest in a tree located in a prime viewing spot from our living room. Later on her baby joined us too.
These may seem like trivial events. But, at the time they were beautiful moments of reprieve from the persistent despair we were all feeling. For this I was incredibly grateful.
From then on hummingbirds have taken on a very special meaning within our house, elevated to the position of our family symbol.
I've heard similar stories from various friends and read numerous other stories online about similar experiences. This leads me to think there are many people out there that share the same appreciation for hummingbirds on numerous levels, including physical beauty and spiritual.
Where in Ecuador can I find hummingbirds?
Everywhere! Well, except the Galapagos - Darwin certainly would have mentioned these remarkably adapted creatures if so...
This doesn't mean you're going to come across Hummingbird nests on every street in Quito or Guayaquil. But, get a few minutes outside of the city and you can potentially have an encounter.
The cloud forests have the highest concentration of hummingbirds, so that's a great place to start your journey.
The most popular areas for tourists to visit are divided into the eastern & western slopes of the Andes mountain range that runs through Ecuador.
Some of the most popular spots for the eastern and western slopes have been included in the map below (blue = east slope, red = west slope). These are mostly accessible from Quito, but don't think for a second that these are the only places to find hummingbirds in Ecuador - they just happen to be the most popular.
Western Slope of the Ecuadorian Andes
If you're like many visitors to Ecuador, this is likely where you're going to start your hummingbird exploration.
Mindo Valley
Mindo has quickly become one of the premier bird-watching locations in the world. The lush cloud forest provides a rich biodiversity, allowing visitors to see many of Ecuador's birds, plants, insects, vegetation and pack in some other sightseeting activities like chocolate and coffee tours, rafting, ziplining and hiking. All within a 2 hour drive of Quito.
Reserva Ecologica Yanacocha
With over 15 hummingbird species (several endemic), the Reserva Ecologica Yanacocha is well-known for watchers looking for a quick weekend trip from Quito.
It takes around 1 hour to get to Reserva Ecologica Yanacocha from Quito, making it the closest of the western slope locations to do some serious hummer watching.
Tandayapa Valley
At least 17 species of hummingbird have been spotted around the Tandayapa Valley, including the Purple-throated Woodstar (Calliphlox mitchellii) .
Two of the popular spots to bird watch and stay are:
Bellavista Cloud Forest Reserve & Lodge
Refugio Paz de Las Aves
Purple-throated Woodstar (Calliphlox mitchellii). Photo Andy Morffew
Reserva Mashpi Shungo
A little further out, about 3 hours from Quito, is the privately held Reserva Mashpi Shungo. In addition to howler monkeys, you can find 13 types of hummingbird, including the Violet-tailed Sylph (Aglaiocercus coelestis).
Whilst here, you can also treat yourself at the luxurious Mashpi Lodge.
Violet-tailed Sylph (Aglaiocercus Coelestis). Photo Andy Morffew
Silanche Bird Sanctuary
Still around 3 hours from Quito is the Silanche Bird Sanctuary. In addition to several toucans, you can also spy around 7 hummingbird species, including the Booted Racket-tail (Ocreatus underwoodii).
Booted Racket-tail (Ocreatus underwoodii). Photo Andy Morffew
Eastern Slope of the Andes Hummingbirds
The eastern slopes of the Ecuadorian Andes starts about an hours drive east of Quito, heading past Papallacta. Hint - be sure to give yourself some time to soak up the hot springs in Papallacta.
Puembo Birding Garden
I've included this spot on the list because it is a convenient starting/stopping off point given its close proximity to Quito's international airport. If your sole aim of visiting Ecuador is bird watching, then staying here will mean you don't need to go into Quito and you can start enjoying some 35+ different species of birds, including several hummingbirds.
Guango Lodge
Situated about 10 minutes past Papallacta is Guango Lodge. Here you can see around 17 types of hummingbirds in well maintained gardens. These include the Mountain Velvetbreast (Lafresnaya lafresnayi).
Mountain Velvetbreast (Lafresnaya lafresnayi). Photo taken in Guango Lodge by Andy Morffew
Hosteria Hda. Cumandá
Continuing along the E20, about 2 hours from Quito is Baeza. This lesser known little town has several options to stay and view the many animal and bird species in the area. Approx 6 types of hummingbirds have been known to live here, including the Speckled Hummingbird (Adelomyia melanogenys).
Speckled Hummingbird (Adelomyia melanogenys). Photo: Andy Morffew
Cosanga
Turning right onto the E45 will have you at Cosanga, around 2.5 hours from Quito. This town includes bird watching options like Cabañas San Isidro. Here, around 10 species of hummingbird have been spotted, including the Sparkling Violet-ear (Colibri coruscans).
Sparkling Violet-ear (Colibri coruscans). Photo: Andy Morffew
WildSumaco Lodge
Continuing down the Ecuador's Eastern Slope, turning left at Narupo onto the E20 for around 40 minutes and then left at Wawa Sumaco towards the Sumaco Volcano, you'll find the most remote lodge on the list - WildSumaco Lodge. This birding lodge has been know to contain 21 species of hummingbird.
Southern Ecuador
Moving further south down the eastern slope you'll pass through other areas such as Baños, Cuenca (where we live) and Loja. Whilst you won't find many bird tour companies offering tours here, that doesn't mean there aren't quality hummingbird spotting opportunities.
Giant Hummingbird (Patagona gigas)
One of the 5 different species that regularly visit our home in Cuenca is the Giant Hummingbird. We love having him visit us because his large size seems to calm down some of the smaller, but more aggressive, hummingbirds. They seem to know that this larger hummer deserves respect and they agree to give him some space.
This brings a more harmonious vibe to the 3-4 hours in the morning when the hummingbirds are at their busiest and creating the most noise (and we might still be sleeping!). Check out the Giant Hummingbird in this video:
youtube
Where does the Giant Hummingbird live?
The giant hummingbird's habitat extends from Ecuador down to Argentina and Chile and can be found on both slopes of the Andes mountains. This covers a sizeable range of 1,200,000 km2.
How long is the Giant Hummingbird?
They are around 23 cm (9.1 in) long, with a wingspan of approx 21.5 cm (8.5 in) and weigh 18–24 g (0.63–0.85 oz). This is about double the weight of the next heaviest hummingbird.
How many Giant Hummingbirds are left in the world?
There is an estimated 10,000+ adult Giant Hummingbirds in the wild.
All Ecuadorian hummingbird species
For all you hardcore hummer fans, here's the list of all the different species you can find in Ecuador along with their scientific names:
Common name
Scientific name
Common name
Scientific name
Amazilia hummingbird
Amazilis amazilia
Amethyst woodstar
Calliphlox amethystina
Amethyst-throated sunangel
Heliangelus amethysticollis
Andean emerald
Uranomitra franciae
Band-tailed barbthroat
Threnetes ruckeri
Black-bellied thorntail
Discosura langsdorffi
Black-breasted puffleg
Eriocnemis nigrivestis (EM)
Black-eared fairy
Heliothryx auritus
Black-tailed trainbearer
Lesbia victoriae
Black-thighed puffleg
Eriocnemis derbyi
Black-throated brilliant
Heliodoxa schreibersii
Black-throated hermit
Phaethornis atrimentalis
Black-throated mango
Anthracothorax nigricollis
Blue-chested hummingbird
Polyerata amabilis
Blue-chinned sapphire
Chlorestes notata
Blue-fronted lancebill
Doryfera johannae
Blue-headed sapphire
Chrysuronia grayi
Blue-mantled thornbill
Chalcostigma stanleyi
Blue-tailed emerald
Chlorostilbon mellisugus
Blue-throated hillstar
Oreotrochilus cyanolaemus (E-M)
Blue-tufted starthroat
Heliomaster furcifer (H)
Booted racket-tail
Ocreatus underwoodii
Bronze-tailed plumeleteer
Chalybura urochrysia
Bronzy hermit
Glaucis aeneus
Bronzy Inca
Coeligena coeligena
Brown Inca
Coeligena wilsoni
Brown violetear
Colibri delphinae
Buff-tailed coronet
Boissonneaua flavescens
Buff-tailed sicklebill
Eutoxeres condamini
Buff-winged starfrontlet
Coeligena lutetiae
Chestnut-breasted coronet
Boissonneaua matthewsii
Choco daggerbill
Schistes albogularis
Collared Inca
Coeligena torquata
Crowned woodnymph
Thalurania colombica
Ecuadorian hillstar
Oreotrochilus chimborazo
Ecuadorian piedtail
Phlogophilus hemileucurus
Emerald-bellied puffleg
Eriocnemis aline
Empress brilliant
Heliodoxa imperatrix
Esmeraldas woodstar
Chaetocercus berlepschi (EM)
Fawn-breasted brilliant
Heliodoxa rubinoides
Festive coquett
Lophornis chalybeus
Fiery topaz
Topaza pyra
Fiery-tailed awlbill
Avocettula recurvirostris
Fork-tailed woodnymph
Thalurania furcata
Geoffroy's daggerbill
Schistes geoffroyi
Giant hummingbird
Patagona gigas
Glittering-throated emerald
Chionomesa fimbriata
Glowing puffleg
Eriocnemis vestita
Golden-breasted puffleg
Eriocnemis mosquera
Golden-tailed sapphire
Chrysuronia oenone
Gorgeted sunangel
Heliangelus strophianus
Gorgeted woodstar
Chaetocercus heliodor
Gould's jewelfront
Heliodoxa aurescens
Gray-breasted sabrewing
Campylopterus largipennis
Gray-chinned hermit
Phaethornis griseogularis
Great sapphirewing
Pterophanes cyanopterus
Great-billed hermit
Phaethornis malaris
Green hermit
Phaethornis guy
Green thorntail
Discosura conversii
Green-backed hillstar
Urochroa leucura
Green-crowned brilliant
Heliodoxa jacula
Green-fronted lancebill
Doryfera ludovicae
Green-headed hillstar
Oreotrochilus stolzmanni
Greenish puffleg
Haplophaedia aureliae
Green-tailed goldenthroat
Polytmus theresiae (H)
Green-tailed trainbearer
Lesbia nuna
Hoary puffleg
Haplophaedia lugens
Humboldt's sapphire
Chrysuronia humboldtii
Lazuline sabrewing
Campylopterus falcatus
Lesser violetear
Colibri cyanotus
Little sunangel
Heliangelus micraster
Little woodstar
Chaetocercus bombus
Long-billed hermit
Phaethornis longirostris
Long-billed starthroat
Heliomaster longirostris
Long-tailed sylph
Aglaiocercus kingii
Many-spotted hummingbird
Taphrospilus hypostictus
Mountain avocetbill
Opisthoprora euryptera
Mountain velvetbreast
Lafresnaya lafresnayi
Napo sabrewing
Campylopterus villaviscensio
Neblina metaltail
Metallura odomae
Olive-spotted hummingbird
Talaphorus chlorocercus
Pale-tailed barbthroat
Threnetes leucurus
Peruvian sheartail
Thaumastura cora (H)
Pink-throated brilliant
Heliodoxa gularis
Purple-backed thornbill
Ramphomicron microrhynchum
Purple-bibbed whitetip
Urosticte benjamini
Purple-chested hummingbird
Polyerata rosenbergi
Purple-collared woodstar
Myrtis fanny
Purple-crowned fairy
Heliothryx barroti
Purple-throated sunangel
Heliangelus viola
Purple-throated woodstar
Calliphlox mitchellii
Rainbow starfrontlet
Coeligena iris
Rainbow-bearded thornbill
Chalcostigma herrani
Reddish hermit
Phaethornis ruber
Royal sunangel
Heliangelus regalis
Rufous-breasted hermit
Glaucis hirsutus
Rufous-capped thornbill
Chalcostigma ruficeps
Rufous-crested coquette
Lophornis delattrei (H)
Rufous-gaped hillstar
Urochroa bougueri
Rufous-tailed hummingbird
Amazilia tzacatl
Rufous-throated sapphire
Hylocharis sapphirina
Rufous-vented whitetip
Urosticte ruficrissa
Sapphire-spangled emerald
Chionomesa lactea (H)
Sapphire-vented puffleg
Eriocnemis luciani
Shining sunbeam
Aglaeactis cupripennis
Short-tailed woodstar
Myrmia micrura
Spangled coquette
Lophornis stictolophus
Sparkling violetear
Colibri coruscans
Speckled hummingbird
Adelomyia melanogenys
Spot-throated hummingbird
Thaumasius taczanowskii (H)
Straight-billed hermit
Phaethornis bourcieri
Stripe-throated hermit
Phaethornis striigularis
Sword-billed hummingbird
Ensifera ensifera
Tawny-bellied hermit
Phaethornis syrmatophorus
Tooth-billed hummingbird
Androdon aequatorialis
Tourmaline sunangel
Heliangelus exortis
Tumbes hummingbird
Thaumasius baeri
Turquoise-throated puffleg
Eriocnemis godini
Tyrian metaltail
Metallura tyrianthina
Velvet-purple coronet
Boissonneaua jardini
Violet-bellied hummingbird
Chlorestes julie
Violet-fronted brilliant
Heliodoxa leadbeateri
Violet-headed hummingbird
Klais guimeti
Violet-tailed sylph
Aglaiocercus coelestis
Violet-throated metaltail
Metallura baroni (EM)
Viridian metaltail
Metallura williami
Western emerald
Chlorostilbon melanorhynchus
White-bearded hermit
Phaethornis hispidus
White-bellied woodstar
Chaetocercus mulsant
White-chinned sapphire
Chlorestes cyanus
White-necked jacobin
Florisuga mellivora
White-tipped sicklebill
Eutoxeres aquila
White-vented plumeleteer
Chalybura buffonii
White-whiskered hermit
Phaethornis yaruqui
Wire-crested thorntail
Discosura popelairii
Cell
Cell
Are you planning a visit to Ecuador to check out hummingbirds? Please feel free to let us know in the comments where you're going and whether you're doing it by yourself or through a tour group.
Image credits: I have not taken the incredibly superb photos of hummingbirds used in this article. I wish I was that talented with a camera. They are from a UK photographer, Andy Morffew. If you like the photos, let him know on his website & peruse his other fantastic wildlife images.
from Expats Ecuador https://expatsecuador.com/hummingbirds/
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Recensione: Fujifilm X100F, quarta generazione di un'icona
Quando ho avuto tra le mani la Fujifilm X100F ho subito pensato: questa è la quarta Fuji che provo con lo stesso sensore X-Trans III da 24MP, cosa diavolo potrò mai aggiungere? I nostri lettori si saranno ormai stancati di leggere le stesse cose, più o meno quanto io mi sono stancato di scriverle… Naaa non è vero! La prima cosa che ho pensato è stata: mio Dio, è bellissima!!
Eh si, la X100F è una delle macchine fotografiche più belle che io abbia mai visto, con quel suo corpo bicolore dal gustoso sapore retrò e l'aspetto da rangefinder con tutti i controlli manuali messi al posto giusto. Credetemi, è davvero difficile non innamorarsi. È un po’ la Emily Ratajkowski (giuro di non aver fatto copia/incolla) delle fotocamere. Questa recensione sarà diversa dalle precedenti, perché della qualità d'immagine del sensore ne abbiamo parlato e riparlato nelle recensioni della X-Pro2, X-T2 e X-T20, dunque mi concentrerò sugli altri aspetti peculiari della X100F.
Per prima cosa vien da chiedersi se c'era davvero bisogno di un'altra fotocamera con lo stesso sensore. Cosa ha di diverso questa fotocamera da giustificare una spesa di 1250€? Ma poi: li vale davvero 1250€? Sono tutte domande legittime che mi sono posto anche io e a cui ho provato a dare risposta durante la prova, cercando di non sconfinare nella questione solo qualitativa dell’immagine, ma proprio nell’uso della fotocamera. Se dovessi pensare solo alla qualità dei risultati il problema si risolverebbe facilmente: è una Fujifilm con un buon obiettivo pancake 35mm equiv. e l'ottimo sensore X-Trans III da 24MP, quindi scatta foto strepitose. La recensione potrebbe finire qui (faccina che sorride), tutto il resto riguarda valutazioni sul corpo, i comandi e le funzioni.
Corpo e comandi
L’ho già detto che la X100F è sexy? no? Beh, lo faccio ora. Questa macchina fotografica, perché mi piace chiamarla così e non fotocamera, è dannatamente bella. Sopratutto in questa versione bicolore, che non a caso nei negozi costa quasi sempre 50€ in più rispetto rispetto la total black, in cui a spiccare è proprio l’alluminio della parte superiore. Tirato a lucido e sempre splendente, fa il paio con l’obiettivo 23mm f/2 integrato.
Guardando la parte superiore scorgiamo gran parte dei controlli fisici e, partendo da sinistra, notiamo il nome X100 in nero inciso nell’alluminio e con il bellissimo dettaglio della F rossa. Tralasciando questi dettagli, non abbiamo nessun tipo di pulsante o ghiera in questa zona. Al centro del corpo macchina è presente la slitta del flash ed in asse con essa ma più avanti notiamo due fori per i microfoni usati durante la cattura video. Lo spazio a disposizione è poco e possiamo notarlo anche da alcuni dettagli come la linea nera, posizionata sulla slitta del flash, che indica la posizione della torretta dei tempi posta subito a fianco. Nella ghiera dei tempi è stata adottata una soluzione simile a quella della X-Pro2, ovvero una torretta combinata Tempi/ISO.
Ruotandola abbiamo la possibilità di selezionare i tempi con scatti di 1 stop da 4000 (1/4000s) a 1 (1s), modo automatico A, posa B o selezione dei tempi T. Tirando verso l’alto la torretta prima della rotazione, possiamo invece selezionare gli ISO da L (100) a H (selezionabile tra 25600 e 51200), oppure A (automatico, impostabile su 3 range di valori tramite menu / impostazione ripresa / impostazione automatica ISO).
Il valore selezionato è visualizzabile in modo chiaro tramite la finestrella in alto, ma non è molto comodo in quanto l’unico modo per leggere il valore diritto è tenere la torretta dei tempi sul valore A, altrimenti i numeri risultano inclinati. Non so come si sarebbe potuto risolvere ma così è un po' scomodo. Di fianco si trova il pulsante di scatto con filettatura per il controllo remoto meccanico sovrapposto allo switch di accensione. All'estrema destra un tasto Fn personalizzabile e la ghiera per la compensazione di esposizione con regolazioni da –3 a +3 stop a passi di 1/3 e la posizione C per controllare questo parametro con la ghiera cliccabile frontale. In questo modo si può andare da –5 a +5 sempre con passi di 1/3.
Che bella vista da qui, vero? Nessuno potrebbe dire con certezza se questa sia una macchina analogica o digitale. Un piccolo sospetto lo si potrebbe avere solo per via di quel LED vicino al flash ma nel 90% dei casi quando qualcuno la guarderà si chiederà se è una macchina fotografica analogica. E non lo dico tanto per dire: l’ho lasciata appositamente in vista sulla scrivania del mio negozio per vedere le reazioni della gente che entrava e tutti quelli che l'hanno notata mi hanno chiesto se fosse "vecchia" e non credevano che fosse davvero digitale.
Anche stavolta sono partito per la tangente, ritorno in riga analizzando i componenti frontali a partire dalla ghiera sulla sinistra. Questa ci è molto utile per modificare i vari parametri, è personalizzabile e può essere anche premuta. Procedendo verso destra troviamo la leva di selezione della modalità mirino, che possiamo tirare a sinistra per alternare mirino ottico e digitale, oppure spingerla a destra per aggiungere o rimuovere un finestrella di AF al mirino ottico. Nella parte circolare della leva, oltre alla cerniera che permette il movimento destra/sinistra, è presente un pulsante personalizzabile che di default è associato alla programmazione del comportamente della ghiera presente sull’obiettivo. Possiamo infatti scegliere se usarla per il fuoco manuale, per cambiare il bilanciamento del bianco, la simulazione pellicola o, infine, per attivare lo zoom digitale. Spostandoci ancora un po’ a destra troviamo il LED per l’aiuto alla messa a fuoco in condizioni di scarsa illuminazione e il Flash integrato (numero guida 4,6 circa) che è li solo perchè avevano un po' di spazio libero. Ancora a destra c’è una vite: sì, davvero quel piccolo cerchietto è una vite Torx T2 a vista che credo serva a tenere insieme il gruppo mirino. E poi, in ultimo, c’è la finestrella del mirino ibrido che in stato di inattività della macchina va sempre in modalità ottica, risultando trasparente, mentre si oscura l'angolo in basso a sinistra con l'anteprima dell'area AF e completamente quando passiamo al digitale.
Il pezzo grosso del frontale me lo sono lasciato per ultimo e sto ovviamente parlando dell’obiettivo 23mm f/2. Stavo pensando di dedicare un paragrafo al solo obiettivo ma in realtà non c’è moltissimo da dire essendo sempre lo stesso fin dalla prima edizione (e siamo alla quarta). Espongo qui le caratteristiche: focale di 23mm (35mm equiv. su sensore APS-C) con apertura massima pari a f/2 e minima di f/16, diaframma circolare a 9 lamelle e otturatore a foglia (su questo particolare torneremo più avanti). L’ottica potrebbe essere considerata una parente stretta del Fujinon 23mm f/2 ma in realtà è diversa in quanto realizzata appositamente per questo corpo e ancora più compatta, mantenendo comunque un ottimo potere risolvente e limitando le aberrazioni cromatiche.
Il lato sinistro della X100F è piuttosto pulito, ci sono esclusivamente l’aggancio per la cinghia e il selettore della modalità di messa a fuoco. Tramite questo switch a 3 posizioni possiamo scegliere la messa a fuoco singola S, quella continua C oppure manuale M. Sul lato destro troviamo l’altro aggancio per la cinghia, a proposito a me piace usarla con la Peak Design Leash ma appena mi riesce vorrei prendere anche una Peak Design Cuff per un uso più discreto.
Il retro è l'unico lato che distingue senza dubbio alcuno la X100F da una normale rangefinder degli anni 70-80. Possiamo infatti vedere subito il display da 3" con circa 1 milione di pixel e rapporto di forma 3:2. Non ho dimenticato di scrivere che è touch o che è ribaltabile, inclinabile o altre diavolerie simili, il display c’è ma è fisso ed installato a filo scocca: solo il necessario e nulla più. In alto a sinistra c’è il mirino incapsulato in una struttura in gomma rigida con a sinistra la rotella per la correzione diottrica e a destra il sensore di prossimità per il cambio automatico display/mirino. Spostandoci a destra troviamo il pulsante per la selezione della modalità di visualizzazione (display, mirino, off o sensore occhi), il pulsante per il blocco di esposizione e fuoco (personalizzabile) e la ghiera cliccabile posteriore.
Scendendo lungo il display notiamo il joystick a 8 direzioni cliccabile per la selezione del punto AF e per spostarci nei menu, il pulsante per attivare la riproduzione di foto e video, il cestino e DISP/BACK. A fianco di questa fila di pulsanti c’è il D-Pad a 4 direzioni con al centro MENU/OK. Di questo gruppo, solo il tasto centrale e quello in alto DRIVE non sono personalizzabili, infatti sono gli unici con serigrafia. Andando verso l’alto c’è il LED di stato multicolore e il pulsante Q per accedere al menu rapido.
Mirino e display
Nel paragrafo precedente ho accennato al display e vi ho parlato delle specifiche tecniche, qui volevo esaminare la funzionalità. Ho accennato qualcosa nel nostro canale Telegram PixelClub Live ma la ripropongo anche qui. Secondo me Fujifilm doveva osare un tantino di più, forse togliendo completamente il display visto che non aggiunge praticamente nessuna flessibilità in più rispetto al mirino così come proposto. Non è fondamentale per chi fa street, per chi fa matrimoni e per tanti altri impieghi, al massimo è buono per una foto paesaggistica a cavalletto (ma si può sempre usare il live view remoto sullo smartphone via Wi-Fi). Se devo alzare la macchina al livello degli occhi perché lo schermo è statico, tanto vale infilare l’occhio nel mirino ed evitare anche problemi di visualizzazione con forte luce o eccessiva luminosità del display al buio (il display non ha la regolazione automatica della luminosità). Non voglio essere frainteso, probabilmente se non ci fosse stato il display avrei avuto da ridire lo stesso e non è che il fatto che ci sia dia fastidio, anzi è comunque utile per la navigazione nei menu e per rivedere le foto... in alcuni casi anche per scattare. Ma arrivati alla quarta edizione in cui si è cambiato sempre poco o nulla, avrei apprezzato l’atto di coraggio di eliminarlo.
Lo stile da rangefinder consente di utilizzare la X100F tramite il mirino sia con l’occhio destro (quello che uso io) che con il sinistro, anche se in questo caso il naso (almeno il mio) dà fastidio nel controllo del punto di messa a fuoco con il joystick data la compattezza del corpo. Il mirino è simile o forse uguale a quello della X-Pro2 ovvero estremamente versatile, adatto a qualunque condizione di scatto e altamente personalizzabile per quello che riguarda le informazioni mostrate durante l’utilizzo.
Uso sia il mirino ottico che quello elettronico, scegliendo l’uno o l’altro a seconda dei casi (sopratutto se scatto in automatico o a priorità di diaframmi preferisco il mirino ottico). Durante l’utilizzo in modalità ottica – o per meglio dire ibrida dato che abbiamo comunque tutte le informazioni sovrapposte all’immagine – è bello vedere che il mirino copre più angolo di campo del necessario e corregge l’errore di parallasse con un rettangolo bianco che mostra effettiva area di scatto. Fujifilm dice che questa corrisponde a circa il 92% della copertura del mirino ottico, che infatti ha una visuale talmente ampia che riusciamo a vedere l'obiettivo nell’angolo in basso a destra.
Corpo ed ergonomia
In questo paragrafo vorrei parlare dell’utilizzo della X100F partendo da un punto fisso, anzi una focale: 35mm. Forse avrei dovuto ribadirlo all’inizio della recensione e magari adesso mi maledirete per avervi fatto sprecare una decina di minuti del vostro tempo, però la focale 35mm divide, o la si odia o la si ama, e siccome è l’unica qui disponibile (escludendo il crop digitale e gli aggiuntivi ottici) non c’è spazio per quelli ai quali è indifferente.
La X100F è pensata per i fanatici del 35mm, astenersi perditempo
Se siete fra gli amanti allora questa è una fotocamera perfetta, la compagna ideale, lo strumento migliore per esprimere la vostra creatività. Non sono lodi campate per aria, credo in ogni singolo apprezzamento che ho fatto. La X100F è compatta quanto basta per essere infilata nella tasca di una giacca e garantisce la miglior qualità fotografica attualmente disponibile, con foto ricche di dettagli, poco rumorose anche ad alte sensibilità e le famose simulazioni di pellicola Fujifilm.
Più di ogni altra macchina Fujifilm, questa sembra essere pensata per scattare in JPG, tenendo il RAW quasi esclusivamente per finalità d'archivio. Un file per ripartire nel caso non ci piaccia la simulazione pellicola che abbiamo scelto. Non lo dico perché non sia piacevole possedere il file grezzo ed elaborarlo (anche se chi usa Lightroom si deve dotare di tanta pazienza vista la riluttanza di Adobe nell’integrare una corretta demosaicizzazione dei file RAF), ma perché usando il JPG si ottiene una foto facilmente condivisibile, già ottima per la stampa e ottimamente godibile senza la necessità di un editing di rifinitura. Inoltre, sebbene appartenga alla categoria semi-professionale stando alle specifiche, l’utilizzo che più si confà alla X100F è di tipo personale. È perfetta come fotocamera da avere sempre con sé.
Ma non leggetela come una limitazione, io l'ho portata anche come secondo corpo ad un matrimonio, ma l'ho trovata più indicata le volte in cui l'uso usata nel tempo libero, magari la sera in giro per locali. Il fatto di possedere un’unica lunghezza focale non è quasi mai una reale limitazione ma piuttosto una sfida continua nel cercare la migliore posizione di scatto. Costringe il fotografo ad essere più attivo, ad avvicinarsi e allontanarsi, tentare diverse angolazioni, scattare e rifare tutto da capo, in un mix di frustrazione ed esaltazione. La X100F è piccolina ma ha un notevole peso (469g) data dall’eccellente costruzione e si tiene bene in mano essendo ottimamente bilanciata. Io l’ho usata con la tracolla ma è forse più indicato il laccio da polso.
AF - Messa a fuoco
Il sistema AF della X100F è lo stesso montato anche sulla X-T2 e simili, quindi con 325 punti per rilevamento di fase e di contrasto più un comodissimo joystick per la selezione del punto di fuoco. Ci sono le classiche 3 modalità: fuoco singolo, continuo e manuale, che sono selezionabili tramite il selettore posto sul lato sinistro della macchina fotografica e nelle modalità AF possiamo scegliere il punto singolo (a grandezza variabile), l’area (anche questa variabile) oppure il wide (intero fotogramma in AF-S) o ancora il tracking (intero fotogramma in non l'AF-C con selezione del punto di tracciamento iniziale). Tecnicamente è tutto qui e funziona mediamente bene, anche se alcune volte non mi ha agganciato il soggetto e non ho saputo determinare con certezza il "colpevole". Ma se realmente il modulo AF è lo stesso della X-T2 (che si comporta meglio) allora potrebbe essere l'ottica più lenta. Magari un aggiornamento firmware (siamo già alla versione 2.0) risolverà questo saltuario inconveniente. Se dovessi quantificare il difetto direi che 85 volte su 100 non ci sono problemi, 5 volte bisogna spostare leggermente la macchina per avere un fuoco corretto mentre le restanti 10 non sono a fuoco.
Ho esaminato velocemente l’AF perchè in realtà volevo focalizzare le mie attenzioni sulla messa a fuoco manuale. Come da tradizione Fujifilm abbiamo a bordo una serie di aiuti alla MAF che spaziano dall’immagine divisa (in bianco e nero o a colori) al più moderno focus peaking (3 colori selezionabili, con sensibilità alta o bassa). Per muovere il fuoco dobbiamo utiliizzare la ghiera elettronica posta sul barilotto dell’obiettivo e possiamo programmare la direzionalità del movimento. Devo essere sincero, la ghiera elettronica, sebbene sia dotata di un buon controllo, mai può restituire la sensazione una regolazione meccanica. E non mi riferisco alla precisione ma alla possibilità di ripetere i medesimi cambi grazie alla memoria muscolare o anche semplicemente guardando la scala di messa a fuoco. Ne ha parlato anche Maurizio nell’ultima puntata di PixelClub e anche se si riferiva ad un altro modello ho riprovato qui la stessa sensazione. Avrei apprezzato maggiormente una ghiera meccanica con tanto di distanze serigrafate, in modo da poter fotografare anche senza guardare il display, sopratutto quando si vuole lavorare in iperfocale con la macchina a livello pancia (pratica utilizzata tanto nella street photography). Anche sulla X100F si può visualizzare sullo schermo la profondità di campo in metri, basata su pixel (più precisa ma forse in eccesso) o basata su pellicola (più realistica considerando anche le aree "quasi perfettamente a fuoco" ma ben percepite grazie al principio del circolo di confusione).
Modalità di scatto
La X-100F è dotata di varie modalità di scatto selezionabili tramite il pulsante Drive (freccia in alto del D-Pad). A fianco alle classiche fermo immagine e scatto continuo (velocità selezionabile tra 3,4,5 e 8 fps) abbiamo 5 modalità di auto bracketing che però sono funzionanti solo se scegliamo di scattare in JPG. Le modalità sono: AE Bracketing fino a +/- 2 stop con passi di 1/3, Film simulation bracketing che permette di applicare 3 simulazioni pellicola differenti a scelta in un singolo scatto, Dynamic Range bracketing che funziona solo a partire da 800 ISO e consente di scattare 1 foto con i 3 parametri di gamma dinamica (100, 200 e 400%), ISO sensitivity bracking che esegue 3 scatti con valori di ISO fino a +/- 1 STOP ed in ultimo White balance bracketing che scatta 3 foto con diverso bilanciamento del bianco. Sempre nel menu drive abbiamo accesso alla modalità panorama, alla doppia esposizione e ai filtri avanzati. Piccolissima curiosità: le modalità panorama e doppia esposizione si trovano raccolte nella voce ADV. e i filtri avanzati in un’altra voce ADV posta giusto sotto quella precedente e differenziata per la presenza di un doppio cerchio, strano non abbiano trovato un nome diverso o almeno un'icona diversa. Ultima voce, ma non per importanza, è la modalità Video.
Ci sono ancora 2 modalità che io avrei preferito avere nel menu Drive ma che invece sono presenti nel menu principale / impostazione ripresa e sono l’autoscatto (2 o 10 secondi) e l’intervallometro, di cui possiamo impostare l’intervallo tra gli scatti e il numero totale. Per quel che riguarda lo scatto continuo non posso allegare il classico screen perchè la X100F non ha l’otturatore a tendina e praticamente non produce rumore, quindi ci affidiamo ai dati della casa che ci dicono che a 8fps la X100F riesce a scattare 60 foto JPG oppure 23 RAW, che salgono fino a 81 JPG e 27 RAW quando scattiamo a 3fps.
Qualità d’immagine, ISO, WB, metering, flash...
In una parola questo paragrafo potevo semplicemente chiamarlo fotografia. Mentre scrivevo questa parte della recensione mi sono accorto di aver toccato praticamente tutti gli argomenti sopra citati senza un preciso ordine e quindi li ho raggruppati. C’è ancora bisogno dopo 3 recensioni che vi scriva che queste macchine fanno delle bellissime foto? Secondo voi la X100F le fa meno belle della X-Pro2? Ovviamente no, la qualità è praticamente la stessa ed è molto alta, davvero molto alta. In questi mesi di prove con Fujifilm ho assistito al passaggio di alcuni amici e conoscenti al sistema X e mi sono accorto che la qualità d’immagine non è un percepito mio, che magari sono un po’ innamorato di questo sistema, ma un assunto generale. Dopo un po’ che si scatta con le fujifilm si tornano ad amare le proprie fotografie e se ne riscopre una dimensionalità non raggiunta dagli altri sistemi. E non sono io a dirlo, ci sono schiere di amatori e professionisti che possono testimoniarlo. Ma la qualità va oltre: per apprezzare a pieno questi scatti va eseguita una pratica ormai persa nel tempo:
le foto vanno stampate!
Badate bene, non lo dico perché di mestiere vendo le stampe, dubito che possiate essere tutti miei clienti, ma perché la soddisfazione di una foto di qualità tra le vostre mani vi ripagherà 100 volte di più rispetto ad un like di instagram (almeno me lo auguro!). Ora disattivo la modalità predicatore e ritorno a parlare della X100F.
I file generati sono ben esposti, con un ottimo bilanciamento del bianco e ricchi di dettagli già a partire dal JPG in camera. Questa è la prima macchina con la quale ho utilizzato più spesso gli automatismi anche perché, contrariamente alle altre Fujifilm da me provate, qui non ho notato la tendenza a sottoesporre. La gamma dinamica è buona ma non eccellente per quello che riguarda i JPG, anche se impostiamo al 400% il valore di gamma dinamica (ISO minimo 800). Volendo possiamo utilizzare il file RAW e recuperare tantissime informazioni sia nelle ombre che nelle alte luci, ma non è detto che sia sempre la scelta migliore. Il metering è disponibile con 4 regolazioni anche se probabilmente si userà esclusivamente la Multi (misurazione intelligente) o al massimo la Spot, ma per la cronaca sono disponibili anche media e media pesata al centro.
Come accennavo poc'anzi il bilanciamento del bianco automatico fa molto bene il proprio lavoro e produce immagini corrette nella stragrande maggioranza dei casi, non andando in difficoltà nemmeno in scene con luce mista. Oltre al bilanciamento automatico abbiamo 3 modalità personalizzate, la selezione temperatura colore, soleggiato, ombra, incandescenza, 3 profili per luci fluorescenti e il bilanciamento per le foto subaquee. Tutti i profili sono ulteriormente personalizzabili finemente grazie ad un grafico cartesiano rosso blu. I profili personalizzati consentono di misurare il bianco inquadrando una superficie neutra e premendo il pulsante di scatto, verrà così catturata una foto che non sarà memorizzata ma sarà utile anche per far partire eventuali luci flash esterne.
La mia curiosità più grande da quando ho conosciuto la serie X100 è stata per l’otturatore a foglia integrato nell’obiettivo. Ho messo il link che spiega che cos’è ma voglio illustrarvi un vantaggio che si ha con questo tipo di otturatore: non c’è tempo di sincronismo per il flash. Non a caso ho scelto di mostrare la torretta dei tempi nell’immagine qui in alto, per farvi notare un dettaglio, anzi una mancanza: non c'è l’indicatore del sincro flash, solitamente contrassegnato con una x vicino al tempo di riferimento. Questo significa una cosa: Fotografia HSS anche con normali flash da studio o non compatibili.
In realtà non è proprio così, o almeno non è valido sempre. Il tempo minimo con il quale viene attivato il flash è 1/2000 ma con alcuni sistemi di trasmissione wireless (tipo questo) si sale a 1/1000 di secondo (con i sistemi professionali non succede) perché vi è un ritardo tra l’otturatore e l’emissione del lampo. Però anche con 1/2000 si possono fare cose strepitore, come fermare i liquidi a mezz’aria o scattare ritratti con la tecnica dell’Overpower the sun (nella galleria c’è un modesto esempio, il soggetto non era molto prestante). Tutto questo preambolo serviva per parlare brevemente di flash. La X100F ha in dotazione un minuscolo lampeggiatore (numero guida 4,6) che consente di dare una leggera schiarita a soggetti non più distanti di 1,5m. In compenso può essere utilizzato per comandare altri flash Fujifilm, si sincronizza con la prima o con la seconda tendina e può essere regolato anche in manuale selezionando la potenza fino ad un minimo di 1/64. Possiamo ovviamente utilizzare un flash esterno TTL, come il Fujifilm EF-X500, oppure in manuale con qualunque altro flash, ma dobbiamo ricordarci di disattivare quello integrato (menu / impostazione flash / flash integrato / off). Se non fosse per la focale obbligata, sarebbe sicuramente un'ottima macchina da tenere in studio, dato che senza sforzo ti permette di ottenere risultati ottimi grazie anche all’ottima flessibilità e adattabilità.
Ormai credo di aver detto di tutto sulle doti di “resistenza” al rumore della serie X e ovviamente anche con la X100F queste sono presenti. File ben bilanciati producono foto con pochissimo rumore di luminanza e ancora meno rumore cromatico, tanto che il test a 1600 ISO è quasi una formalità, come si può ben notare dall'immagine in alto. Ha decisamente più senso partire da 3200 che per me è un valore “semi-limite” per foto utilizzabili sul lavoro. Ho usato l’espressione il prefisso semi- perché in realtà mi capita di stampare spesso anche foto a 6400 ISO, soprattutto quando i ristoratori si ostinano a far fare il taglio della torta utilizzando solo delle fioche luci a LED o candele per fare scena, e mentre il mio operatore video può scendere anche a 1/50s io cerco di non andare sotto 1/125s perché è un momento di grande intensità, ma anche di stanchezza generale, gli sposi nemmeno ti ascoltano più ed è un fuggi fuggi generale, quindi il rischio di mosso è elevato. Vi ho raccontato uno spaccato della mia dimensione lavorativa per parlare della tenuta ad alti ISO, non c’entra nulla con la recensione ma è per farvi capire che sebbene facciamo anche i test in studio, ci piace utilizzare le fotocamere che proviamo soprattutto in contesti reali. Questo ci aiuta, e spero aiuti anche voi lettori, a capire meglio i pregi (ma anche i difetti) delle macchine fotografiche.
Io sono una persona che non dà tantissimo peso ai test comparativi, ai test specialistici su sensore e gamma dinamica (qualcuno ha detto DxO oppure DPReview?) perché, come accennato sopra, mi piace eseguire prove sul campo e vedere se una macchina si adatta a me ed al mio modo di scattare (giusto o sbagliato che sia). D’altronde ho finora utilizzato per lavoro solo macchine fotografiche da “metà classifica”, tipo le Canon 5D e 7D, eppure sono sempre stato soddisfatto.
Ci sono cose che non si possono misurare che contano più dei dati analitici
Premesso questo, eccoci al nostro test ISO con luce controllata (per la serie: non mi piace ma lo devo fare). Potrei riproporre un copia e incolla di queste righe da qualunque altra macchina Fujifilm X che io abbia testato e sarebbero altrettanto valide. Vi ricordo che il test è eseguito con illuminazione a LED (questi per la precisione), macchina posta sul treppiedi, scatto remoto tramite smartphone e successivo azzeramento dei cursori per la riduzione del rumore di Lightroom per quello che riguarda i file RAW (quindi anche quello di default sui colori).
File Sensibilità JPG 100 200 400 800 1600 3200 6400 12800 25600 51200 RAW 100 200 400 800 1600 3200 6400 12800 25600 51200
Ora che il test ISO è stato archiviato, vi lascio una piccola galleria di immagini scattate con la X100F. Sono varie, senza un filo conduttore, perché l’ho usata spesso nelle condizioni più disparate.
function fjgwppInit_flickrGal1() { jQuery("#flickrGal1").on('jg.complete', function() { jQuery("#flickrGal1").find("> a").swipebox({ afterOpen : function () { setTimeout(function() { fjgwppDisableContextMenu(jQuery("#swipebox-overlay .slide img")); }, 100); } }); }).justifiedGallery({'lastRow': 'justify', 'rowHeight':180, 'fixedHeight':false, 'captions':false, 'randomize':false, 'margins':1, 'sizeRangeSuffixes': { 'lt100':'_t', 'lt240':'_m', 'lt320':'_n', 'lt500':'', 'lt640':'_z','lt1024':'_b'}});fjgwppDisableContextMenu(jQuery("#flickrGal1").find("> a"));}if (typeof fjgwpp_galleriesInit_functions === "undefined") fjgwpp_galleriesInit_functions = [];fjgwpp_galleriesInit_functions.push(fjgwppInit_flickrGal1);
Connessioni, memoria e batteria
Le connessioni della X100F sono tutte sul lato destro, protette de uno sportellino. Partendo dall’alto abbiamo l’ingresso jack da 2,5mm che ci permette di collegare un microfono esterno oppure un telecomando, il connettore microHDMI e più in basso quello microUSB, che possiamo utilizzare anche come porta di ricarica quando siamo in giro e non abbiamo il caricabatterie con noi (funziona anche con i powerbank ma la fotocamera deve essere spenta).
La batteria e la scheda di memoria sono poste entrambe in basso nel medesimo vano. La prima è la classica NP-126, compatibile con tutte le altre fotocamere della serie X, e infatti non ho avuto problemi con le mie vecchie Patona che avevo acquistato per la X-Pro2 e che vi consiglio perché costano poco e rendono bene. Inoltre se avete più di un corpo Fujifilm sono utilizzabili dappertutto, quindi è ottimo farsi una piccola scorta. La durata è stimata per 270 scatti con EVF che salgono a 390 utilizzando il mirino ottico. Io riesco a farci sempre oltre 350 scatti con il mio uso misto (display, EVF, OVF a seconda delle situazioni). Lo slot per la memoria accetta le SD Card fino allo standard UHS-II, utili sopratutto nell’uso con la raffica, ma sicuramente non proprio indispensabili con l’uso “standard” di questa macchina.
Ovviamente non poteva mancare la connettività wireless e la comunicazione con lo smartphone. Niente di nuovo sotto il sole, sempre il classico sistema Fujifilm, con (purtroppo) ancora gli stessi difetti, ma anche con la stessa stabilità del segnale e velocità operativa che lo contraddistingue. Lo dico da un po’ ma repetita iuvant: basterebbero giusto un paio di modifiche all’App per cancellare i piccoli difetti e rendere l’esperienza d’uso globale migliore. C’è però una piccola novità, non ancora disponibile, che posso annoverare nella connettività. La X100F farà parte (da fine anno) delle fotocamere Fujifilm compatibili con il nuovo software Fujifilm X Raw Studio. Questo consente di visualizzare e convertire i file RAF utilizzando il processore e gli algoritmi della macchina fotografica collegata tramite cavo USB al Mac (la compatibilità con PC Windows arriverà in seguito). Non sarà completo come un Lightroom, ma è interessante che Fujifilm si sia mossa in prima persona per risolvere il problema della lentezza nell’elaborazione dei sui file RAF.
Video
La X100F non è una macchina votata al video, non ha la flessibilità necessaria, sebbene il piccolo corpo e la straordinaria qualità delle immagini la rendano comunque un’arma in più nell’arsenale del videomaker. Io l’ho utilizzata con un Gimbal e devo dire che se l’è cavata decisamente bene. La registrazione è solo FullHD (come per la X-Pro2), fino a 60 fotogrammi al secondo, ed è possibile registrare un massimo di 14 minuti continui. Come dicevo all’inizio non ha la flessibilità necessaria, sebbene sia comunque dotata di uscita HDMI per la registrazione esterna e di ingresso microfonico (non di uscita cuffie), ma i file in output sono dettagliati, ricchi nelle sfumature e con bei colori grazie alle varie simulazioni pellicola, restituendo una generale sensazione di video “finito” senza editing. Non è escluso che più in avanti possa arrivare il supporto al 4K come succederà anche per la X-Pro2, quindi le funzionalità video attualmente limitate potrebbero espandersi leggermente in futuro.
Conclusioni
La Fujifilm X100F è una macchina fotografica che alcuni giudicano limitante per via dell’obiettivo con focale fissa, che si ama o si odia, ma è proprio lì il suo fascino. È bellissima, divertente e piacevole da utilizzare, ti invita a spingerti sempre un po’ oltre, allontanarti per far entrare tutto nella composizione o avvicinarti per isolare quel dettaglio, quel sorriso, quell’espressione, con uno stile “intimo” che si ritrova sopratutto nei ritratti (data la vicinanza del soggetto). L’esperienza rangefinder aiuta a non incutere ansia nelle persone e ho notato che se si scatta col mirino usando l'occhio destro, il fatto che il volto del fotografo rimanga bene in vista è un ulteriore vantaggio nell'istaurare un rapporto col soggetto. O almeno questo è quello che ho avvertito io. Non lo nego, la X100F mi piace tantissimo, al punto che fatico a trovare lati negativi se non quelli forzatamente legati allo stile della macchina. Il punteggio pieno si assegna solo alla oggettiva perfezione ed è questo è il motivo delle 4 stelle e mezza, ma fossi in voi lo leggerei più come un 4,99.
PRO Qualità d’immagine Ottima resa ad alti ISO Leggera, compatta e resistente Aggiornamenti Firmware migliorativi costanti Simulazione pellicole storiche Fujifilm Buon AF singolo, leggermente meno performante in continuo Comodi aiuti MAF Ricaricabile tramite porta microUSB Stile senza tempo Abbondanza di pulsanti, ghiere e controlli manuali Otturatore a foglia Ottica luminosa Aggiornamenti firmware costanti e con tante novità
CONTRO Buffer poco capiente Autonomia limitata (ma nella media) Scalda in modalità alte performance WB automatico non sempre preciso in modalità alte performance Non c’è l’uscita cuffie
DA CONSIDERARE Il risveglio dalla modalità di risparmio richiede una lunga pressione del pulsante di scatto Il flash è presente ma è poco potente
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31 luglio 2016, h. 18.57, Arzua
Non so da dove iniziare. Davvero, non saprei da dove prendere in mano il filo, e cominciare una narrazione.
A Federico piacciono questi momenti. Gli piace tanto il mio narrare con logica, cause e conseguenze, ma adora allo stesso modo il caos di alcuni miei momenti.
Questo è un momento di caos. Caos pieno, folle. Disordinato.
Ieri sera e oggi, ore ricolme di emozioni. Trasudanti vita.
Stamattina ho salutato i miei compagni di viaggio. Ho pianto, hanno pianto. Abbiamo condiviso un pezzo della nostra vita. Non credo lo dimenticherò mai.
Non credo li dimenticherò mai.
Sono persone splendide. I giorni insieme sono volati via, trascorsi in un battito di ciglia. Sembra ieri quel momento, a Gijón. Il loro entrare in camera, il nostro iniziare a conoscerci.
Carlo mi rimarrà nel cuore per sempre. Il legame instauratosi è forte, vibrante, intenso. Abbiamo parlato e filosofeggiato fino ad avere la nausea, ci siamo aperti, confidati, smascherati. La complicità tra noi era palpabile da chiunque; i nostri abbracci stamattina trasudanti di amore.
E' così bello condividere. Iniziare da zero, e costruire tantissimo in pochissimo tempo. Hanno addolcito il mio viaggio, lo hanno reso migliore. Mi sento sola adesso, senza di loro.
Stamattina la bar abbiamo fatto commuovere una pellegrina che -da dentro- osservava la scena. Non si fingono certe emozioni, non si simulano certi sentimenti.
E' tutto vero, ed è spettacolare.
Vivi davvero la vita. In questo viaggio sto vivendo davvero la mia vita.
Spesso con le solite mie paure, sì, ma lanciandomi senza arrancare troppo.
Forse è vero che tornerò più sicura di me. Che porterò a casa, nel mio zaino, questa sicurezza, quest'esperienza così bella.
Quanto mi manca già questo viaggio, sta già giungendo al termine.
Vola troppo veloce -ogni tanto- il tempo.
Vari cambi di treni e bus stamattina. Panico generale, il solito. Ma ce l'ho fatta; non mi sono lasciata trascinare a fondo dallo sconforto, e sono arrivata a meta.
Dopodomani sarò a Santiago.
Stento a crederci.
Ho fatto più di 200 km, e stento a crederci.
Ho scosso me stessa. Mi sono messa in discussione, ho cercato il coraggio.
Ho domandato e ho chiesto aiuto.
Ho pianto e ho riso. Ho riso tanto, tantissimo.
Non cambierei nulla, non una sola virgola.
E' stato tutto perfetto, perché imperfetto. Proprio per la sua imperfezione. Le mie paure, le mie incertezze, il mio coraggio finalmente ruggente. La condivisione, la vulnerabilità. Semplicemente imperfezione. Tutto stupendo.
Parlare con gli sconosciuti. E' così infinitamente meraviglioso.
Stamattina -dispersa e smarrita- ho chiesto aiuto ad una ragazza che lavorava in un bar. Mi ha domandato, alla fine, di scriverle, per raccontarle la fine del mio viaggio. Quanto è meraviglioso tutto ciò?
Quanto è commovente la purezza di alcune persone, di certi incontri, di certi scambi?
Vite che s'intrecciano. Ricordi che germogliano; crescono rigogliosi. Fioriscono. E il loro profumo addolcisce per sempre l'anima.
Sono innamorata di tutto questo. Vorrei non finisse mai.
Ricordo d'aver scritto, qualche giorno fa, di un ragazzo francese con il quale avevo scambiato qualche parola. Ricordo di quel momento la vanità che scalpita, il desiderio d'essere notata, vista, guardata. Guardata soprattutto.
Ieri ci siamo riincontrati. Abbiamo trascorso del tempo insieme. Desideravo parlarci, conversarci. Sdraiati sul prato cercavamo costellazioni e stelle cadenti. Sempre più vicini, cercando sempre più un contatto fisico.
E' stato bello. Continuava a ripetermi quanto quel momento lo incantasse, e ha incantata anche me. Intenso, a suo modo.
L'essere desiderata è una vertigine dello stomaco. Certi baci lo urlano quanto desiderio nascondono.
Forse ci rivedremo prima che parta; mi piacerebbe se succedesse.
Non so perché. Forse solo per portarmi dietro un altro bel ricordo, una conquista.
Forse perché davvero lo reputo una persona interessante, affascinante.
Sono un po' incredula, un po' frastornata. Un po' confusa, satura. Non so come sarà il mio domani. Ho un po' paura, ma -al contempo- non vedo l'ora di iniziare a camminare. E scoprire cosa si cela dietro il mio destino.
Se portassi a casa, con me, quest'ottica sulla vita tutto sarebbe più lucente. Ogni cosa avrebbe una magia diversa, una luce differente.
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Caserta, "centauri" in possesso di droga passano con il semaforo rosso ignorando l'alt dei Carabinieri: arrestati
Caserta, "centauri" in possesso di droga passano con il semaforo rosso ignorando l'alt dei Carabinieri: arrestati. E’ tutto accaduto ieri. Teatro dei fatti viale Carlo III. Erano le 17.00 quando due centauri, un 21enne ed un 20enne di Teano, a bordo di un Piaggio Beverly, dopo aver superato le auto incolonnate al semaforo di largo rotonda, in San Nicola La Strada, sono passati con il semaforo rosso. L’equipaggio dei carabinieri, fermo al semaforo, notata l’infrazione al codice della strada, ha azionato i dispositivi luminosi e sonori intimando l’alt ai centauri. Costoro anziché fermarsi, hanno accelerato iniziando a zigzagare tra le auto. Durante la fuga il passeggero, con le gambe ha coperto la targa della moto per evitare la successiva individuazione. Nonostante la folle velocità i carabinieri sono comunque riusciti a raggiungerli riuscendo quasi ad interrompere la fuga. E’ a quel punto che il conducente, anziché fermarsi, ha repentinamente invertito il senso di marcia e dopo aver indirizzato il muso dello scooter verso la parte anteriore dell’autoradio gli è volontariamente sbattuto contro per crearsi lo spazio necessario per proseguire la fuga. Postisi nuovamente all’inseguimento i militari dell’Arma hanno continuato ad intimare l’alt ai fuggitivi che, incuranti, si sono lanciati in una folle corsa tra il traffico cittadino, mettendo in serio pericolo la propria ed altrui incolumità. Infatti, propria a causa di una manovra azzardata i fuggiaschi, giunti all’altezza del Cafè Bistrot Boreale di viale Carlo III, hanno impattato contro altro scooter con a bordo un 61enne di Santa Maria Capua Vetere, cadendo. Benchè a terra e dolorante, il passeggero dello scooter inseguito h, invano, tentato di disfarsi di un involucro in cellophane trasparente, contenente gr. 49,70 dihashish, preso dalla tasca del giubbotto e gettato nella vicina aiuola. La successiva perquisizione personale e veicolare ha permesso ai carabinieri di rinvenire ulteriori gr. 1,20 di Hashish e 80 euro addosso al conducente, mentre nel sottosella dello scooter sono stati trovati un passamontagna, un bilancino e un involucro contenente altri 16,20 gr. di Hashish. A seguito dell’impatto e conseguente caduta, sia i fuggiaschi che l’incolpevole 61enne centauro coinvolto nell’incidente hanno avuto necessità di cure mediche. Presso le abitazioni degli arrestati, poi perquisite, i carabinieri hanno rinvenuto: in quella del 21enne ulteriori gr. 1,1 di hashish mentre, in quella del 20enne due bilancini di precisione, un coltello intriso di Hashish nonché 12 banconote da 5 euro palesemente false.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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