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#Greco di Tufo
wine-picks · 2 years
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🇮🇹 🍷 Enjoying this lovely 2020 Nativ Suadens Bianco (91 pts, $28) from Campania tonight. Slightly sweet blend of Fiano di Avellino, Greco di Tufo and Falanghina Beneventana that arrived in LCBO VINTAGES Nov. 19. Highly recommended buy! Full review: https://bit.ly/3tTbdGW
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clipstone · 10 months
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Cantine Matrona
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Cantine Matrona Bianco Campagnia, Italy 2020 Caprettone, Falanghnia and Greco di Tufo
With 2.3 hectares on the Southern slopes of Mt. Vesuvius, Andrea Matrone's wines showcase the local Campagnia grapes and the unique quality the black volcanic soil gives to this wine. Caprettone was officially registered as a grape in 2014 and is only found in this part of Italy. Fermented on native yeast, rests for at least 12 months in tank before bottling and then for around another year before release.
Golden colour from 2 days skin contact. Apricot, and warm spices. Rich, full bodied and bone dry. Tasting notes: orange peel, vanilla, apricot, warm spices, toasted nutmeg Pairing: rich fish, shellfish, mild and soft cheese
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eugephemisms · 1 year
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Irresistible Italy: Ponte Rotto Vini di Campania
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lordelmelloi2 · 11 months
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Nobody's ready for white wine drinkers anyways because people underestimate white wines/think that it's all just Pinot Grigio or Moscato or Chardonnay or Sauv Blanc. There's nothing intrinsically wrong with any of those varietals but it's just sad to me because it's like. What if I gave you a white wine blend of like Trebbiano/Pecorino/Passerina. What if I gave you a faux Sauternes from Bordeaux that was nearing Sauternes status of sweet wine but wasn't there yet. Bro have you ever tried Fiano de Avellino or Greco di Tufo. I would kill myself for those
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wine-porn · 1 year
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Al Paca
Seeing an Aglianico in California is so rare (although I did see a Greco di Tufo yesterday) you just HAVE to grab them. I didn’t have much hope for this one–horrible label, clearly mass-produced and rather inexpensive–but it is not *horrible*. A simple Friday quaffer containing plentiful interesting points and things to learn.There’s more education in a $12.99 bottle of wine like this than a…
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blissful-moontrip · 2 years
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abbinamento cibo21
abbinamento cibo21
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    Saltimbocca alla romana.
Uno dei piatti della cucina romana più riprodotti fuori dai confini regionali: fettine di vitello arrotolate con prosciutto e salvia, chiuse con uno stecchino e cotte in poco burro con una spruzzatina di vino. Si può scegliere, in cottura e in tavola, un bianco locale come il Marino, oppure, se si preferisce un rosso, il Velletri e il Cerveteri.
Sarde a beccafico.
Ricetta tradizionale siciliana: sarde passate in forno cosparse di pangrattato, acciuga, pinoli e uvetta. Abbinamento regionale con un bianco: Alcamo o Contessa Entellina.
Sarde a scapece.
È fra i piatti di pesce tipici del Meridione. Le sarde infarinate si friggono nell’olio e poi si coprono con una marinata realizzata facendo bollire insieme aceto, aglio e peperoncino. Si insaporiscono infine con delle foglioline di menta. Ci vuole un vino rosso leggero, fruttato e poco tannico, servito fresco: ad esempio un Vesuvio Rosso.
Sarde in savor.
Una delle più classiche ricette venete: sarde fritte, marinate con cipolla, aceto, pinoli e uvetta. L’uso dell’aceto è consistente, ma l’armonia del piatto è tale da fondere piacevolmente l’agro e il dolce, ‘chiamando’ un vino bianco dal bouquet floreale e fruttato. Il Veneto ne offre parecchi: ad esem-
pio Soave, Lugana, Pinot Bianco dei Colli Euganei. Il vicino Friuli suggerisce il Sauvignon del Collio. Chi vuole, d’estate può accostarci un rosso giovane servito fresco: Bardolino o Breganze.
Scaloppine alla pizzaiola.
Scaloppine cotte in una salsa fatta con olio d’oliva, pomodoro, sale, pepe e origano. Ottime in estate con un bianco fresco come Chardonnay del Collio, Frascati o Greco di Tufo. Per chi preferisce un rosso: Cabernet del Trentino, Sangiovese di Romagna o Refosco dei Colli Orientali del Friuli, tutti serviti freschi.
Scampi crudi.
L’importante è trovarli freschissimi. Per l’abbinamento, scegliere un Sauvignon dell’Alto Adige o del Collio, un Verdicchio dei Castelli di Jesi. C’è invece chi ama orientamento sulle bollicine: dal Prosecco di Coneqliano Valdobbiadene o i migliori Franciacorta.
Sciatt.
Sono delle specie di frittelle tonde di grano saraceno irnpast.iucon acqua, sale e grappa: al centro di ogni disco c’è un pezzetto di formaggio. Piatto tipico della Valtellina, lo si abbina coi rossi supe riori locali (Inferno e Sassella) o con lo Sfursat.
Scottiglia.
Un ricco stufato di carne aretino e maremmano: ne entrano a far parte pollo, coniglio, vitello, maiale e persino la cacciagione. S’accompagna col Chianti riserva o col Bolgheri Rosso. Le versioni più impegnative della scottiglia (col cinghiale in particolare) stanno col Brunello di Montalcino o col Bolgheri Sassicaia, oltre che coi grandi ‘supertuscans’.
Sorbir d’àgnoli.
La minestra dei giorni di festa in terra mantovana è costituita dagli agnoli in brodo, la forma locale dei ravioli. L’abbinamento è obbligatorio: il Lambrusco Mantovano. Chi non è schizzinoso non esiti a ricorrere al rituale del bevr’in vin, vuotando mezzo bicchiere di Lambrusco nel piatto colmo di brodo.
Spaghetti aglio, olio e peperoncino.
“Ci facciamo uno spaghettino aglio-olio?” Chi non ha mai trovato l’amico che gli ha fatto questa proposta? Ci vuole un bianco: ad esempio Collio Tocai, Biferno Bianco, Alcamo.
Spaghetti alla carbonara.
Un popolarissimo primo della cucina romana. Gli spaghetti sono conditi con uova fresche, Pecorino Romano e guanciale di maiale rosolato. Da servire con una bottiglia di Frascati superiore o di Velletri Bianco.
Spaghetti cacio e pepe.
Piatto povero del Lazio: spaghetti bagnati con un po’ dell’acqua di cottura e insaporiti con una generosa grattugiata di Pecorino Romano e di pepe. Per chi ama i bianchi: Frascati superiore. Per chi predilige i rossi: Cerveteri.
Spaghetti con l’acciuga.
Primo semplicissimo: spaghetti conditi con l’acciuga salata rosolata nell’olio d’oliva. Sta benissimo col Fiano di Avellino, col Verdicchio dei Castelli di Jesi o col Soave.
Spaghetti con la bottarga.
La bottarga è costituita dalle uova di muggine (o di tonno) salate, pressate e stagionate per qualche mese. Si usa per insaporire generosamente gli spaghetti: ottimo l’abbinamento con la Vernaccia di Oristano in versione secca.
Spaghetti con le vongole.
Un classico fra i primi della cucina marinara, nelle due versioni con pomodoro o senza. Quando gli spaghetti con le vongole sono in bianco vengono abbinati con un vino bianco come Collio Sauvignon, Pinot Grigio di Lison-Pramaggiore, Soave (giovane), Verdicchio dei Castelli di Jesi, Solopaca. Se c’è il pomodoro si accostano con un rosso morbido come il Colli del Trasimeno o con un rosé come il Salice Salentino Rosato, ma anche con un bianco come l’Ischia Forastera.
Speck.
Pane nero e speck rappresentano l’ideale spuntino d’una vacanza in Alto Adige.
Se lo speck è affettato sottilmente sta benissimo coi bianchi Gewurztraminer e Mùller Thurgau,
mentre in fette larghe almeno un centimetro da tagliare a cubetti sta meglio con dei rossi più o meno carichi: Alto Adige Schiava, Lagrein Dunkel e Santa Maddalena.
Spezzatino di vitello.
Vuole un rosso d’un certo corpo, ma non invecchiato: vanno benissimo Torgiano, Rosso (onero, Valpolicella e Gutturnio dei Colli Piacentini secco.
Spiedo bresciano.
Quando si dice un piatto monumentale: sul grande spiedo bresciano vengono cotti pezzi di coniglio, pollo, maiale e poi uccelletti e patate. I sapori si mescolano, creando un insieme di grande armonia. L’abbinamento migliore è col Garda classico Groppello. In alternativa un Botticino o un Capriano del Colle Rosso, anch’essi bresciani.
Strudel.
Il classico strudel di mele trentino-tirolese si abbina in maniera perfetta col Vin Santo del Trentino. Eccellente anche col Ramandolo dolce dei Colli Orientali del Friuli, con l’Aleatico di Gradoli e con l’Albana di Romagna passito.
Tagliatelle al ragù.
Non c’è trattoria dell’area padana che non ve le proponga. Si abbinano con dei rossi leggeri come Bardolino, Valdadige Rosso, Freisa d’Asti o con dei vini vivaci come Lambrusco Grasparossa di Castelvetro, Lambrusco di Sorbara o Bonarda frizzante dei Colli Piacentini.
Tajarin al tartufo bianco.
È semplicissimo, ma è un piatto da re: le tagliatelline piemontesi profumate col tartufo bianco di Alba sono una meraviglia. L’abbinamento classico è col Barbaresco, anche se questo comporta in genere un ulteriore sensibile esborso in aggiunta a quello dovuto al tartufo. In alternativa una buona Barbera d’Alba, preferibilmente invecchiata.
Taleggio.
Celebre formaggio lombardo da abbinare con un rosso come il Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese. Chi opta per un bianco può scegliere un Gavi.
Torta pasqualina.
Questa torta salata ripiena di uova, ricotta ed erbette appartiene alla tradizione genovese. L’abbinamento può essere regionale, scegliendo fra due bianchi: un Cinque Terre o un Vermentino della Riviera Ligure di Ponente.
Tortelli di zucca.
Un classico della cucina mantovana: ravioli ripieni di zucca, amaretto, mostarda di mele e formaggio grana. Bene col Riesling delle Colline Mantovane del Garda o dell’Oltrepò Pavese. Ottimo abbinamento anche col Gewurztraminer dell’Alto Adige o col Mùller Thurgau del Trentino.
Tortellini in brodo.
Minestra classicissima della tradizione emiliano-romagnola. Date preferenza all’abbinamento regionale, scegliendo fra due opzioni: un rosso giovane ma di buon corpo e discreta acidità come il Sangiovese di Romagna o un vino brioso e vivace come il Lambrusco (Sorbara o Grasparossa di Castelvetro).
Trenette al pesto.
L’emblema della gastronomia ligure. I profumi del basilico e dell’aglio invitano all’abbinamento con un bianco giovane, fresco e morbido. Lo sposalizio è regionale: Cinque Terre, Vermentino dei Colli di Luni, Pigato di Albenga.
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cinquecolonnemagazine · 2 months
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Irpinia: viaggio nel cuore dell'appennino campano
L'Irpinia, un territorio ricco di storia, cultura e bellezze naturali, si estende nel cuore dell'Appennino campano, quasi in sua totalità all'interno della provincia di Avellino. Un nome che evoca paesaggi incontaminati, borghi antichi arroccati su colline, sapori genuini e tradizioni millenarie. Irpinia: territorio ricco di storia L'Irpinia vanta una storia millenaria, testimoniata dai numerosi siti archeologici disseminati sul suo territorio. Tra i più importanti, ricordiamo l'antica Abellinum, capitale dei sanniti Irpini, e Frigento, dove sono state rinvenute vestigia di epoca romana e longobarda. Paesaggi incantevoli e borghi pittoreschi L'Irpinia è un vero paradiso per gli amanti della natura. I suoi paesaggi variano dalle dolci colline coltivate a vigneti e oliveti, alle montagne rigogliose ricoperte di boschi, fino alle pianure punteggiate di borghi pittoreschi. Tra i luoghi da non perdere, il Parco Regionale del Taburno-Camposauro, l'Oasi WWF di Campulo, e il Lago di Laceno, un vero gioiello immerso nel verde. Patrimonio enogastronomico d'eccellenza L'Irpinia è rinomata per la sua ricca tradizione enogastronomica. Vini pregiati come il Fiano di Avellino, l'Aglianico del Vulture e il Greco di Tufo nascono da uve coltivate con passione su terreni vocati. Tra i prodotti tipici, ricordiamo l'olio extravergine d'oliva Irpino DOP, il Formaggio di Grottolella DOP, il miele di Castagno dell'Irpinia DOP, e i salumi artigianali. Tradizioni e cultura vivaci L'Irpinia è un territorio dove le tradizioni e la cultura sono ancora vive. Numerose sagre e feste paesane si svolgono durante l'anno, offrendo ai visitatori l'opportunità di immergersi nell'atmosfera autentica di questa terra. Tra gli eventi più rinomati, il Palio di Avellino, il Carnevale di Melfi e la Festa del Lupo a San Gregorio Magno. Un'esperienza da non perdere L'Irpinia è una destinazione ideale per chi desidera trascorrere una vacanza all'insegna del relax, della natura e della scoperta. Un territorio che conquista con la sua bellezza autentica, la sua ricca storia e la sua calorosa accoglienza. Se siete alla ricerca di un'esperienza genuina e indimenticabile, l'Irpinia è la meta che fa per voi. Immagine di copertina: DepositPhotos Read the full article
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gaetaniu · 9 months
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Prove di una delle più grandi eruzioni esplosive mai registrate nel Mar Egeo
Occorrenze del tufo Archaeos. I siti di perforazione IODP sono indicati come punti rossi e i siti terrestri come punti gialli. I siti di perforazione sono etichettati con i numeri dei siti IODP. Nel sito U1590 non è stato recuperato il tufo di Archaeos, ma la sua presenza è visibile nei profili sismici. L’inserto mostra la posizione sull’arco vulcanico dell’Egeo meridionale. L’arcipelago greco…
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barschool · 10 months
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Greco di Tufo
TECNICA DI VINIFICAZIONE Solo il mosto fiore viene utilizzato per questo nostro Greco, punta di diamante della nostra cantina. Il mosto fiore viene fermentato con grande cura in vasche di acciaio inossidabile con temperatura controllata utilizzando lieviti autoctoni selezionati. Il vino riposa poi sulle fecce per sei mesi per dare complessità e struttura. La trasformazione malolattica avviene…
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scienza-magia · 1 year
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I vulcani più grandi e pericolosi d'Italia
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Che cosa sono i Campi Flegrei? Le recenti scosse di terremoto hanno riportato l'attenzione degli scienziati sui Campi Flegrei. Che cosa c'è in quest'area? Perché si chiama così? Che rischi ci sono? I Campi Flegrei sono un'area vulcanica attiva che si trova in Campania, nel golfo di Pozzuoli e che include (completamente o in parte) i comuni di Bacoli, Giugliano, Monte di Procida, Napoli, Pozzuoli e Quarto. Il nome Campi Flegrei deriva dal greco, sta per "campi ardenti, in fiamme" e dà l'idea di come questa zona sia stata caratterizzata fin dall'antichità da attività vulcanica.
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Campi Flegrei: rendering in 3D dell'area a partire da immagini satellitari fornite dalla NASA. Shutterstock A differenza del Vesuvio, spiegano all'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, i Campi Flegrei non sono un unico vulcano, ma un campo vulcanico, attivo da oltre 80mila anni, formato da diversi centri vulcanici distribuiti su un'area depressa chiamata caldera: quest'ultima si è formata a seguito di (almeno) due grandi eruzioni del passato, l'Ignimbrite Campana (40.000 anni fa) e il Tufo Giallo Napoletano (15.000 anni fa) che hanno "svuotato" il serbatoio magmatico e fatto collassare il tetto. La "storia" dei Campi Flegrei
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Schema che mostra le due caldere principali nell'area dei Campi Flegrei. © INGV La prima (in rosso, nella mappa sopra) è considerata, a oggi, l'eruzione a più elevata energia che sia mai avvenuta nel Mediterraneo, che influenzò il clima probabilmente a livello planetario. La seconda (in giallo) invece fu seguita da periodo di intensa attività, con 27 eruzioni negli ultimi 5.500 anni: l'ultima, nel 1538, ha creato il cono di tufo noto come Monte Nuovo. I Campi Flegrei sono soggetti al fenomeno del bradisismo, la lenta deformazione del suolo (sollevamento e subsidenza) di cui si ha notizia, in questa zona, dal IV secolo d.C. Negli anni 70 e 80 del Novecento l'area flegrea è stata interessata a movimenti che nel centro abitato di Pozzuoli hanno provocato un sollevamento totale massimo di circa 3,5 metri. Seguì un periodo di subsidenza, interrotto a partire dal 2005 da una nuova tendenza al sollevamento del suolo, al momento ancora in atto. Com'è al momento la situazione nei Campi Flegrei
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Il bollettino dell'INGV relativo al mese di luglio 2023, per i Campi Flegrei. © INGV Dal 1° al 18 agosto 2023 la rete di rilevamento dell'INGV ha registrato nei Campi Flegrei 72 scosse di cui 64 tra Magnitudo 1,0 e 2,0, e due di magnitudo 3,6 e 3,1 (percepite da gran parte della popolazione, il 18 agosto). Nel mese di luglio 2023 (a cui si riferisce il grafico sopra), erano stati registrati 206 terremoti con una Magnitudo massima pari a 1,9 (±0,3). Di questi eventi 6 (circa il 2,9% del totale) hanno avuto una magnitudo compresa tra 1,0 e 1,9 e 200 (circa il 97.1% del totale) hanno avuto una Magnitudo minore di 1,0 o non determinabile. Le reti di monitoraggio delle deformazioni del suolo, infine, confermano una geometria radiale del sollevamento, centrato nell'area di Pozzuoli, con una velocità massima di circa 1,5 cm al mese. Dalla fine di maggio 2023 si registra una riduzione della velocità del sollevamento. Allo stato attuale, sulla base dei dati forniti dalla rete di monitoraggio dell'INGV, il livello di allerta dei Campi Flegrei è giallo. 14 sorprendenti creazioni vulcaniche Read the full article
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Cernia al Biancolella
Cernia al Biancolella
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La cernia al Biancolella è un piatto tipico della cucina campana, che prevede l’utilizzo di filetti di cernia e del vino bianco Biancolella per la preparazione.
Ingredienti per quattro persone
quattro trance di cernia,
una noce di burro,
un mazzetto di prezzemolo,
due limoni,
mezza bottiglia di Biancolella (o Ischia Bianco),
sale,
pepe bianco.
Tempo necessario
circa un’ora.
Difficoltà: D
Nota: il grado di difficoltà delle ricette è espresso con i simboli D (facile esecuzione), OD (media difficoltà), ODO (ricetta che richiede una certa abilità).
Preparazione
Adagiare le trance di pesce in una pirofila imburrata, condirle con sale e pepe, ricoprirle con il vino, mettere al fuoco e far cuocere per pochi minuti rivoltando il pesce una sola volta.
Spruzzare sul pesce il succo di un limone, coperchiare la pirofila, appoggiarvi sopra un peso e portare a termine la cottura del pesce in forno (ci vorranno circa venti minuti).
Prima di servire, spolverizzare con il prezzemolo tritato. Passare a parte il rimanente limone tagliato a spicchi.
Abbinamento Vini
Per l’abbinamento vini per la cernia al Biancolella, è necessario scegliere un vino che sia in grado di valorizzare il sapore delicato della cernia, ma anche di bilanciare la sua sapidità. Il Biancolella è un vino bianco prodotto sull’isola di Ischia, in Campania, che si caratterizza per il suo colore giallo paglierino e il suo aroma delicato.
Ecco alcune opzioni di vini bianchi da abbinare alla cernia al Biancolella:
Biancolella dell’Isola d’Ischia DOC: questo vino è il compagno ideale per la cernia al Biancolella, grazie alla sua freschezza e alla nota fruttata che ben si sposa con il sapore delicato della cernia.
Falanghina del Sannio DOC: un vino bianco prodotto nella regione campana, dal sapore fresco e leggermente acidulo, che si adatta bene alla cernia grazie alla sua acidità e alla nota fruttata.
Greco di Tufo DOCG: un altro vino bianco prodotto nella regione campana, dal sapore morbido e aromatico, con note di agrumi e fiori.
In generale, è possibile optare per un vino bianco fresco e leggero, in grado di valorizzare il sapore delicato della cernia e creare un abbinamento equilibrato e armonioso.
Accompagnare con Ischia Bianco o Corvo Bianco di Casteldaccia o Sauvignon del Collio.
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mantruffles · 1 year
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Cernia al Biancolella
Cernia al Biancolella
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La cernia al Biancolella è un piatto tipico della cucina campana, che prevede l’utilizzo di filetti di cernia e del vino bianco Biancolella per la preparazione.
Ingredienti per quattro persone
quattro trance di cernia,
una noce di burro,
un mazzetto di prezzemolo,
due limoni,
mezza bottiglia di Biancolella (o Ischia Bianco),
sale,
pepe bianco.
Tempo necessario
circa un’ora.
Difficoltà: D
Nota: il grado di difficoltà delle ricette è espresso con i simboli D (facile esecuzione), OD (media difficoltà), ODO (ricetta che richiede una certa abilità).
Preparazione
Adagiare le trance di pesce in una pirofila imburrata, condirle con sale e pepe, ricoprirle con il vino, mettere al fuoco e far cuocere per pochi minuti rivoltando il pesce una sola volta.
Spruzzare sul pesce il succo di un limone, coperchiare la pirofila, appoggiarvi sopra un peso e portare a termine la cottura del pesce in forno (ci vorranno circa venti minuti).
Prima di servire, spolverizzare con il prezzemolo tritato. Passare a parte il rimanente limone tagliato a spicchi.
Abbinamento Vini
Per l’abbinamento vini per la cernia al Biancolella, è necessario scegliere un vino che sia in grado di valorizzare il sapore delicato della cernia, ma anche di bilanciare la sua sapidità. Il Biancolella è un vino bianco prodotto sull’isola di Ischia, in Campania, che si caratterizza per il suo colore giallo paglierino e il suo aroma delicato.
Ecco alcune opzioni di vini bianchi da abbinare alla cernia al Biancolella:
Biancolella dell’Isola d’Ischia DOC: questo vino è il compagno ideale per la cernia al Biancolella, grazie alla sua freschezza e alla nota fruttata che ben si sposa con il sapore delicato della cernia.
Falanghina del Sannio DOC: un vino bianco prodotto nella regione campana, dal sapore fresco e leggermente acidulo, che si adatta bene alla cernia grazie alla sua acidità e alla nota fruttata.
Greco di Tufo DOCG: un altro vino bianco prodotto nella regione campana, dal sapore morbido e aromatico, con note di agrumi e fiori.
In generale, è possibile optare per un vino bianco fresco e leggero, in grado di valorizzare il sapore delicato della cernia e creare un abbinamento equilibrato e armonioso.
Accompagnare con Ischia Bianco o Corvo Bianco di Casteldaccia o Sauvignon del Collio.
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danni-phantom · 1 year
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Cernia al Biancolella
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La cernia al Biancolella è un piatto tipico della cucina campana, che prevede l’utilizzo di filetti di cernia e del vino bianco Biancolella per la preparazione. Ingredienti per quattro persone quattro trance di cernia, una noce di burro, un mazzetto di prezzemolo, due limoni, mezza bottiglia di Biancolella (o Ischia Bianco), sale, pepe bianco. Tempo necessario circa un’ora. Difficoltà: D Nota: il grado di difficoltà delle ricette è espresso con i simboli D (facile esecuzione), OD (media difficoltà), ODO (ricetta che richiede una certa abilità). Preparazione Adagiare le trance di pesce in una pirofila imburrata, condirle con sale e pepe, ricoprirle con il vino, mettere al fuoco e far cuocere per pochi minuti rivoltando il pesce una sola volta. Spruzzare sul pesce il succo di un limone, coperchiare la pirofila, appoggiarvi sopra un peso e portare a termine la cottura del pesce in forno (ci vorranno circa venti minuti). Prima di servire, spolverizzare con il prezzemolo tritato. Passare a parte il rimanente limone tagliato a spicchi. Abbinamento Vini Per l’abbinamento vini per la cernia al Biancolella, è necessario scegliere un vino che sia in grado di valorizzare il sapore delicato della cernia, ma anche di bilanciare la sua sapidità. Il Biancolella è un vino bianco prodotto sull’isola di Ischia, in Campania, che si caratterizza per il suo colore giallo paglierino e il suo aroma delicato. Ecco alcune opzioni di vini bianchi da abbinare alla cernia al Biancolella: Biancolella dell’Isola d’Ischia DOC: questo vino è il compagno ideale per la cernia al Biancolella, grazie alla sua freschezza e alla nota fruttata che ben si sposa con il sapore delicato della cernia. Falanghina del Sannio DOC: un vino bianco prodotto nella regione campana, dal sapore fresco e leggermente acidulo, che si adatta bene alla cernia grazie alla sua acidità e alla nota fruttata. Greco di Tufo DOCG: un altro vino bianco prodotto nella regione campana, dal sapore morbido e aromatico, con note di agrumi e fiori. In generale, è possibile optare per un vino bianco fresco e leggero, in grado di valorizzare il sapore delicato della cernia e creare un abbinamento equilibrato e armonioso. Accompagnare con Ischia Bianco o Corvo Bianco di Casteldaccia o Sauvignon del Collio.
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captainvegas · 1 year
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Cernia al Biancolella
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La cernia al Biancolella è un piatto tipico della cucina campana, che prevede l’utilizzo di filetti di cernia e del vino bianco Biancolella per la preparazione.
Ingredienti per quattro persone
quattro trance di cernia,
una noce di burro,
un mazzetto di prezzemolo,
due limoni,
mezza bottiglia di Biancolella (o Ischia Bianco),
sale,
pepe bianco.
Tempo necessario
circa un’ora.
Difficoltà: D
Nota: il grado di difficoltà delle ricette è espresso con i simboli D (facile esecuzione), OD (media difficoltà), ODO (ricetta che richiede una certa abilità).
Preparazione
Adagiare le trance di pesce in una pirofila imburrata, condirle con sale e pepe, ricoprirle con il vino, mettere al fuoco e far cuocere per pochi minuti rivoltando il pesce una sola volta.
Spruzzare sul pesce il succo di un limone, coperchiare la pirofila, appoggiarvi sopra un peso e portare a termine la cottura del pesce in forno (ci vorranno circa venti minuti).
Prima di servire, spolverizzare con il prezzemolo tritato. Passare a parte il rimanente limone tagliato a spicchi.
Abbinamento Vini
Per l’abbinamento vini per la cernia al Biancolella, è necessario scegliere un vino che sia in grado di valorizzare il sapore delicato della cernia, ma anche di bilanciare la sua sapidità. Il Biancolella è un vino bianco prodotto sull’isola di Ischia, in Campania, che si caratterizza per il suo colore giallo paglierino e il suo aroma delicato.
Ecco alcune opzioni di vini bianchi da abbinare alla cernia al Biancolella:
Biancolella dell’Isola d’Ischia DOC: questo vino è il compagno ideale per la cernia al Biancolella, grazie alla sua freschezza e alla nota fruttata che ben si sposa con il sapore delicato della cernia.
Falanghina del Sannio DOC: un vino bianco prodotto nella regione campana, dal sapore fresco e leggermente acidulo, che si adatta bene alla cernia grazie alla sua acidità e alla nota fruttata.
Greco di Tufo DOCG: un altro vino bianco prodotto nella regione campana, dal sapore morbido e aromatico, con note di agrumi e fiori.
In generale, è possibile optare per un vino bianco fresco e leggero, in grado di valorizzare il sapore delicato della cernia e creare un abbinamento equilibrato e armonioso.
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Cernia al Biancolella
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La cernia al Biancolella è un piatto tipico della cucina campana, che prevede l’utilizzo di filetti di cernia e del vino bianco Biancolella per la preparazione. Ingredienti per quattro persone quattro trance di cernia, una noce di burro, un mazzetto di prezzemolo, due limoni, mezza bottiglia di Biancolella (o Ischia Bianco), sale, pepe bianco. Tempo necessario circa un’ora. Difficoltà: D Nota: il grado di difficoltà delle ricette è espresso con i simboli D (facile esecuzione), OD (media difficoltà), ODO (ricetta che richiede una certa abilità). Preparazione Adagiare le trance di pesce in una pirofila imburrata, condirle con sale e pepe, ricoprirle con il vino, mettere al fuoco e far cuocere per pochi minuti rivoltando il pesce una sola volta. Spruzzare sul pesce il succo di un limone, coperchiare la pirofila, appoggiarvi sopra un peso e portare a termine la cottura del pesce in forno (ci vorranno circa venti minuti). Prima di servire, spolverizzare con il prezzemolo tritato. Passare a parte il rimanente limone tagliato a spicchi. Abbinamento Vini Per l’abbinamento vini per la cernia al Biancolella, è necessario scegliere un vino che sia in grado di valorizzare il sapore delicato della cernia, ma anche di bilanciare la sua sapidità. Il Biancolella è un vino bianco prodotto sull’isola di Ischia, in Campania, che si caratterizza per il suo colore giallo paglierino e il suo aroma delicato. Ecco alcune opzioni di vini bianchi da abbinare alla cernia al Biancolella: Biancolella dell’Isola d’Ischia DOC: questo vino è il compagno ideale per la cernia al Biancolella, grazie alla sua freschezza e alla nota fruttata che ben si sposa con il sapore delicato della cernia. Falanghina del Sannio DOC: un vino bianco prodotto nella regione campana, dal sapore fresco e leggermente acidulo, che si adatta bene alla cernia grazie alla sua acidità e alla nota fruttata. Greco di Tufo DOCG: un altro vino bianco prodotto nella regione campana, dal sapore morbido e aromatico, con note di agrumi e fiori. In generale, è possibile optare per un vino bianco fresco e leggero, in grado di valorizzare il sapore delicato della cernia e creare un abbinamento equilibrato e armonioso. Accompagnare con Ischia Bianco o Corvo Bianco di Casteldaccia o Sauvignon del Collio.
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blissful-moontrip · 1 year
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Cernia al Biancolella
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quattro trance di cernia,
una noce di burro,
un mazzetto di prezzemolo,
due limoni,
mezza bottiglia di Biancolella (o Ischia Bianco),
sale,
pepe bianco.
Tempo necessario
circa un’ora.
Difficoltà: D
Nota: il grado di difficoltà delle ricette è espresso con i simboli D (facile esecuzione), OD (media difficoltà), ODO (ricetta che richiede una certa abilità).
Preparazione
Adagiare le trance di pesce in una pirofila imburrata, condirle con sale e pepe, ricoprirle con il vino, mettere al fuoco e far cuocere per pochi minuti rivoltando il pesce una sola volta.
Spruzzare sul pesce il succo di un limone, coperchiare la pirofila, appoggiarvi sopra un peso e portare a termine la cottura del pesce in forno (ci vorranno circa venti minuti).
Prima di servire, spolverizzare con il prezzemolo tritato. Passare a parte il rimanente limone tagliato a spicchi.
Abbinamento Vini
Per l’abbinamento vini per la cernia al Biancolella, è necessario scegliere un vino che sia in grado di valorizzare il sapore delicato della cernia, ma anche di bilanciare la sua sapidità. Il Biancolella è un vino bianco prodotto sull’isola di Ischia, in Campania, che si caratterizza per il suo colore giallo paglierino e il suo aroma delicato.
Ecco alcune opzioni di vini bianchi da abbinare alla cernia al Biancolella:
Biancolella dell’Isola d’Ischia DOC: questo vino è il compagno ideale per la cernia al Biancolella, grazie alla sua freschezza e alla nota fruttata che ben si sposa con il sapore delicato della cernia.
Falanghina del Sannio DOC: un vino bianco prodotto nella regione campana, dal sapore fresco e leggermente acidulo, che si adatta bene alla cernia grazie alla sua acidità e alla nota fruttata.
Greco di Tufo DOCG: un altro vino bianco prodotto nella regione campana, dal sapore morbido e aromatico, con note di agrumi e fiori.
In generale, è possibile optare per un vino bianco fresco e leggero, in grado di valorizzare il sapore delicato della cernia e creare un abbinamento equilibrato e armonioso.
Accompagnare con Ischia Bianco o Corvo Bianco di Casteldaccia o Sauvignon del Collio.
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