#Gioconda Belli
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"One wonders if love will have age, if time will be as implacable as mirrors".
Frase: Gioconda Belli.
Fotografía: MAVi.
Sueños y fantasmas. El arte de soñar..
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Quiero tener ese hijo tuyo, amor. Dárteme desde dentro de mi vientre en una nueva prolongación de tu inmortalidad. mostrarte hasta dónde puede crecer mi vida, como un árbol, si tú la riegas; hasta dónde puedo llegar a dárteme en todas las formas, en todos los momentos conscientes e inconscientes, llegar a ser tu río, tu sombra, la almohada suave donde apoyar tu cabeza, el viento, el mar, la risa, la mañana, tu cama, tu suelo, tu mujer.
Gioconda Belli, Quiero.
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Consigli per una donna forte”
[ Gioconda Belli -Nicaragua]
Se sei una donna forte proteggiti dai parassiti
che vorrebbero mangiare il tuo cuore.
Essi usano tutti i travestimenti
dei carnevali della terra:
si vestono da colpe, da opportunità,
da prezzi che bisogna pagare.
Ti frugano l’anima, insinuano il trapano
dei loro sguardi o dei loro pianti
nel più profondo magma della tua essenza
non per accendersi con il tuo fuoco
ma per spegnere la tua passione,
l’erudizione delle tue fantasie.
Se sei una donna forte
devi sapere che l’aria che ti nutre,
trasporta anche parassiti, batteri, minuti insetti
che cercheranno di abitare nel tuo sangue
e nutrirsi di quanto è solido e grande in te.
Non perdere la compassione
ma temi tutto ciò che conduce
a negarti la parola,
a nascondere chi sei,
ciò che ti obbliga ad addolcirti
e ti promette un regno terrestre
in cambio di un sorriso compiacente.
Se sei una donna forte preparati alla battaglia:
impara a stare sola
impara a dormire nella più assoluta oscurità
senza paura, impara che nessuno ti lancerà
corde quando ruggisce la tempesta,
impara a nuotare controcorrente.
Allenati alla riflessione e all’intelletto.
Leggi, dialoga con la tua anima, fà l’amore
con te stessa, costruisci il tuo castello,
circondalo di fossi profondi, però fai anche
ampie porte e finestre.
È necessario che coltivi grandi amicizie,
e che coloro che ti circondano
e che ti amano, sappiano chi sei
fatti un cerchio di roghi
e accendi nel centro della tua stanza
una stufa sempre ardente,
dove si mantenga l’ardore dei tuoi sogni.
Se sei una donna forte
proteggiti con parole e alberi
e invoca la memoria di donne antiche.
Devi sapere che sei un campo magnetico
verso il quale viaggeranno urlando
i chiodi arrugginiti
e l’ossido mortale di tutti i relitti.
Tu proteggi, dà rifugio, però prima proteggi te stessa.
Mantieni le distanze.
Costruisciti. Abbi cura di te.
Conserva il tuo Potere.
Difendilo.
Fallo per Te
Te lo chiedo in nome di tutte noi.
[ Gioconda Belli - Nicaragua ]
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I wander your entire being trail after trail, unlacing my love.
— Gioconda Belli, From Eve’s Rib, transl by Steven F. White, (1999)
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Claro que no somos una pompa fúnebre,
a pesar de todas las lágrimas tragadas
estamos con la alegría de construir lo nuevo
y gozamos del día, de la noche
y hasta del cansancio
y recogemos risa en el viento alto.
(Gioconda Belli)
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Sempre questa sensazione di inquietudine. Di attesa d’altro. Oggi sono le farfalle e domani sarà la tristezza inspiegabile, la noia o l’ansia sfrenata di rassettare questa o quella stanza, di cucire, andare qua e là a fare commissioni, e intanto cerco di tappare l’Universo con un dito, creare la mia felicità con ingredienti da ricetta di cucina, succhiandomi le dita di tanto in tanto, che mai potrò essere sazia, che sono un barile senza fondo, sapendo che “non mi adeguerò mai”, ma cercando assurdamente di adeguarmi mentre il mio corpo e la mia mente si aprono, si dilatano come pori infiniti in cui si annida una donna che avrebbe voluto essere uccello, mare, stella, ventre profondo che dà alla luce Universi splendenti, stelle nove… e continuo a far scoppiare Palomitas nel cervello, bianchi bioccoli di cotone, raffiche di poesie che mi colpiscono tutto il giorno e mi fanno desiderare di gonfiarmi come un pallone per contenere il Mondo, la Natura, per assorbire tutto e stare ovunque, vivendo mille e una vita differente… Ma devo ricordarmi che sono qui e che continuerò ad anelare, ad afferrare frammenti di chiarore, a cucirmi un vestito di sole, di luna, il vestito verde color del tempo con il quale ho sognato di vivere un giorno su Venere. -Gioconda Belli-
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-Gioconda Belli
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Gioconda Belli, Consejos para la mujer fuerte
Si eres una mujer fuerte protégete de las alimañas que querrán almorzar tu corazón. Ellas usan todos los disfraces de los carnavales de la tierra: se visten como culpas, como oportunidades, como precios que hay que pagar. Te hurgan el alma; meten el barreno de sus miradas o sus llantos hasta lo más profundo del magma de tu esencia no para alumbrarse con tu fuego sino para apagar la pasión la erudición de tus fantasías. Si eres una mujer fuerte tienes que saber que el aire que te nutre acarrea también parásitos, moscardones, menudos insectos que buscarán alojarse en tu sangre y nutrirse de cuanto es sólido y grande en ti. No pierdas la compasión, pero témele a cuanto conduzca a negarte la palabra, a esconder quién eres, lo que te obligue a ablandarte y te prometa un reino terrestre a cambio de la sonrisa complaciente. Si eres una mujer fuerte prepárate para la batalla: aprende a estar sola a dormir en la más absoluta oscuridad sin miedo a que nadie te tire sogas cuando ruja la tormenta a nadar contra corriente. Entrénate en los oficios de la reflexión y el intelecto Lee, hazte el amor a ti misma, construye tu castillo rodealo de fosos profundos pero hazle anchas puertas y ventanas Es menester que cultives enormes amistades que quienes te rodean y quieran sepan lo que eres que te hagas un círculo de hogueras y enciendas en el centro de tu habitación una estufa siempre ardiente donde se mantenga el hervor de tus sueños. Si eres una mujer fuerte protégete con palabras y árboles e invoca la memoria de mujeres antiguas. Haz de saber que eres un campo magnético hacia el que viajarán aullando los clavos herrumbrados y el óxido mortal de todos los naufragios. Ampara, pero ampárate primero Guarda las distancias Constrúyete. Cuidate Atesora tu poder Defiéndelo Hazlo por ti Te lo pido en nombre de todas nosotras.
Felix Edouard Vallotton, Seated Female Nude
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huelga
Quiero una huelga donde vayamos todos, Una huelga de brazos, de piernas de cabellos, Una huelga naciendo en cada cuerpo. Quiero una huelga De obreros De palomas De choferes De flores De técnicos De niños De médicos De mujeres. Quiero una huelga grande Que hasta el amor alcance. Una huelga donde todo se detenga, El reloj Las fábricas El plantel Los colegios El bus Los hospitales La carretera Los puertos. Una huelga de ojos, de manos y de besos, Una huelga donde respirar no sea permitido Una huelga donde nazca el silencio Para oír los pasos del tirano que se marcha.
Gioconda Belli
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Gioconda Belli, Apogeo.
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E Dio mi fece donna

Con capelli lunghi, occhi
naso e bocca di donna.
Con curve e pieghe
e dolci avvallamenti
e mi ha scavato dentro,
mi ha reso fabbrica di esseri umani.
Ha intessuto delicatamente i miei nervi
e bilanciato con cura
il numero dei miei ormoni.
Ha composto il mio sangue
e lo ha iniettato in me
perché irrigasse tutto il mio corpo;
nacquero così le idee, i sogni, l’istinto
Tutto quel che ha creato soavemente
a colpi di mantice e di trapano d’amore
le mille e una cosa che mi fanno donna
ogni giorno, per cui mi alzo orgogliosa
tutte le mattine
e benedico il mio sesso.
[ Gioconda Belli ]
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🌹...
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Those words like a serpent, slithering in silence, threatening; denied once, twice, so many times, dismissed like an evil thought, a weakness, a mistake, something we can’t allow — a shudder so basic that it takes us to the beginning of the world, to the elemental language of touch, the cave’s darkness.
— Gioconda Belli, From Eve’s Rib, transl by Steven F. White, (1999)
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Ricordo il terrore delle prime rughe.
Pensando: adesso sì. Già è arrivata l’ora.
Le linee delle risate marcate sulla mia faccia
anche attraverso della più assoluta serietà.
Io, di fronte allo specchio,
cercando di dissolverle con le mie mani,
lisciandomi le guance, una e un’altra volta ,
senza risultato.
Poi c’è stato il mio specchiarmi furtiva
nelle vetrine dei negozi
chiedendomi se la luce del giorno le avrebbe rese più evidenti,
se chi mi osservava dal lato opposto della strada
stava biasimando la mia incapacità a restare giovane,
incolume davanti allo scorrere del tempo.
Ho vissuto i primi segni dell’età
con la vergogna di chi ha fallito.
Come uno studente che non supera l’esame
e deve camminare per la strada
con i brutti voti esposti davanti a tutti
Noi donne ci sentiamo in colpa
per invecchiare,
come se passata la gioventù della bellezza,
poco ci restasse da offrire,
e dovremmo fare silenzio;
uscire e lasciare spazio alla giovinezza,
ai volti e i corpi innocenti
che non hanno ancora commesso il peccato
di vivere più in là dei trenta o i quaranta anni
Non so quando ho deciso di ribellarmi.
Non accettare che solo mi concedano come valore
i dieci o venti anni con la pelle di mela;
sentirmi orgogliosa dei segni
della mia maturità.
Adesso,
grazie a questi ragionamenti
ogni volta mi soffermo di meno
di fronte allo specchio.
Passo al di sopra
della comparsa delle
inevitabili linee
nella mappa della vita del volto
Dopo tutto,
l’anima,
fortunatamente,
è come il vino.
Che mi beva chi mi ama,
per assaporare me.
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