#Gilberto Pichetto Fratin
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dadsinsuits · 11 months ago
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Gilberto Pichetto Fratin
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noneun · 1 year ago
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“Quanto è dovuto all’uomo il cambiamento climatico? Non so quanto sia dovuto all’uomo e quanto al cambiamento climatico terrestre, perché leggevo ieri sera che il cambiamento climatico della Terra è iniziato da metà del secolo scorso”
—Gilberto Pichetto Fratin (Fratelli d’Italia), Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica a SkyTg24).
C’è chi dice che siamo ancora in tempo per evitare i disastri degli scenari peggiori del cambiamento climatico. Considerando la gente che ci governa e coloro che li votano, mi viene invece quasi da sperare che si avverino in pieno.
Limortaccivostra.
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pier-carlo-universe · 2 months ago
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Assemblea Generale di Unione Industriali Torino: Focus sull’Intelligenza Industriale il 28 Ottobre 2024
Lunedì 28 ottobre 2024, presso il Centro Congressi in via Vela 17, si terrà l’annuale Assemblea Generale dell’Unione Industriali Torino con importanti interventi sul futuro dell’industria.
Lunedì 28 ottobre 2024, presso il Centro Congressi in via Vela 17, si terrà l’annuale Assemblea Generale dell’Unione Industriali Torino con importanti interventi sul futuro dell’industria. Lunedì 28 ottobre 2024, presso il Centro Congressi in via Vela 17, si terrà l’annuale Assemblea Generale dell’Unione Industriali Torino con importanti interventi sul futuro dell’industria. Lunedì 28 ottobre…
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arcobalengo · 1 year ago
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GILBERTO PICHETTO FRATIN (FI), Min. Ambiente e Sicurezza energetica: “quanto è dovuto all’uomo il cambiamento climatico? Non so quanto sia dovuto all’uomo e quanto al cambiamento climatico terrestre, perché leggevo ieri sera che il cambiamento climatico della Terra è iniziato da metà del secolo scorso”. (SkyTg24)
Un dubbio corretto, e una sparata. Noi che pensavamo che il clima fosse sempre cambiato...
Ma soprattutto: il Ministro l'ha letto ieri che il clima è cambiato.
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scienza-magia · 16 days ago
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Individuati i siti per il deposito nazionale nucleare
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Riparte l'iter per il deposito nazionale di scorie nucleari, sito possibile in provincia di Trapani. A nove mesi dalla fine della fase delle autocandidature, riparte l’iter per individuare il sito che ospiterà il deposito nucleare nazionale, un progetto richiesto da anni dall’Unione Europea per garantire una gestione sicura delle scorie radioattive disperse in tutto il Paese. Il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, ha recentemente annunciato in Parlamento le nuove tempistiche: la scelta del sito è prevista per il 2027, la progettazione per il 2029 e l’entrata in funzione dell’impianto per il 2039. Tutto ciò senza alcuna modifica normativa. La Sogin, la società responsabile della gestione del progetto, ha avviato la fase della Valutazione Ambientale Strategica (VAS) per i 51 siti individuati come idonei nella Carta Nazionale delle Aree Idonee (CNAI). La VAS servirà a valutare l’impatto ambientale del futuro deposito, ma il percorso si preannuncia tutt’altro che privo di ostacoli. Il progetto Il deposito nazionale è progettato per ospitare circa 95.000 metri cubi di rifiuti radioattivi, provenienti sia dalle centrali nucleari dismesse che dalle attività di medicina nucleare e industriali. L'infrastruttura, che occuperà una superficie di 150 ettari, prevede un investimento di circa un miliardo di euro. Il progetto prevede la costruzione di 90 edifici in calcestruzzo armato speciale da 27×15,5×10 metri di dimensioni che verranno riempiti con migliaia di “moduli” al cui interno verranno inseriti centinaia di migliaia di fusti radioattivi. Il tutto verrebbe poi coperto di terra per creare una collina artificiale di circa 10 ettari di estensione, circondata da altri 140 ettari di terreno sorvegliato dai militari per evitare attacchi terroristici e furti di materiale nucleare. Le polemiche in Sicilia In Sicilia sono state molte le polemiche e le prese di posizione contro l’ipotesi di realizzare un deposito di scorie nucleari. Sono due i siti ritenuti idonei ad ospitare il deposito, entrambi in provincia di Trapani. Uno nella zona di Fulgatore, l’altro a Calatafimi. I siti di Calatafimi Segesta e Fulgatore-Trapani sono stati inseriti nella lista delle 51 aree idonee ad ospitare le scorie nucleari delle vecchie centrali nucleari (Trino Vercellese, Montalto di Castro ect.) dimesse, e di tutti i rifiuti radioattivi d'Italia. La decisione ad opera del Mase (Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica) è stata presa, nonostante le osservazioni di natura tecnica presentate oltre 3 anni fa da parte del Comitato "Mai rifiuti radioattivi in provincia di Trapani”. Il comitato, insieme ai sindaci del territorio, politici, e associazioni, hanno ribadito, in più occasioni la contrarietà all’ipotesi di realizzare il deposito. E il governo regionale guidato da Renato Schifani è stato spesso accusato di non aver fatto abbastanza per far escludere, categoricamente, il territorio siciliano dall'ipotesi di realizzare il deposito. Il ruolo dei Comuni e delle associazioni Un altro punto critico riguarda il coinvolgimento delle amministrazioni locali. Non è chiaro se i Comuni che ospitano le aree individuate saranno considerati “soggetti competenti in materia ambientale” e, di conseguenza, se potranno formulare proposte durante la VAS. Questo aspetto è particolarmente rilevante, dato che il progetto di un deposito nazionale è atteso dal 2008, e i territori coinvolti chiedono da anni maggiore trasparenza e partecipazione. Tempi e prossimi passi Enti e associazioni hanno ora 30 giorni per presentare osservazioni sulle modalità di esecuzione della VAS. Si tratta di un’opportunità cruciale per sollevare dubbi e proporre miglioramenti. Tuttavia, le polemiche e i sospetti sull’intero iter non mancano. Mentre il 2039 sembra ancora lontano, la necessità di individuare un sito idoneo per lo smaltimento delle scorie nucleari rimane una priorità urgente, non solo per ragioni ambientali, ma anche per rispettare gli obblighi internazionali e garantire maggiore sicurezza per cittadini e territori. Read the full article
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siciliatv · 5 months ago
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Conclusa la visita della Commissione Ecomafie in Sicilia: la discarica di Mazzarrà Sant'Andrea è un'emergenza
Si è conclusa oggi con la visita alla discarica di Mazzarrà Sant’Andrea, situata in provincia di Messina, la missione in Sicilia della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e ad altri illeciti ambientali e agroalimentari. La delegazione, guidata dal deputato Jacopo Morrone, era composta anche dal senatore Pietro Lorefice e dagli onorevoli Eliana Longi, Maria Stefania Marino e Calogero Pisano. Prima di questa tappa, la Commissione aveva già effettuato un sopralluogo al polo impiantistico di Bellolampo, a Palermo. Jacopo Morrone ha espresso preoccupazione per la situazione della discarica di Mazzarrà Sant'Andrea, descrivendola come una vera emergenza che persiste da troppo tempo. Ha sottolineato la necessità di accendere i riflettori su questa realtà e ha annunciato che la Commissione organizzerà audizioni per valutare la possibile pericolosità per la salute dei residenti, aggravata dai frequenti incendi, come quello del 25 giugno scorso. Nonostante l'intervento tempestivo dei vigili del fuoco, il problema resta preoccupante. Morrone ha inoltre dichiarato l'intenzione di collaborare con il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, recentemente nominato commissario straordinario per il completamento della rete impiantistica integrata del sistema di gestione dei rifiuti. Schifani ha ereditato una situazione complessa e critica, che richiede interventi urgenti e coordinati. La Commissione si impegna a supportare questo processo. Infine, il presidente della Commissione ha comunicato di aver contattato immediatamente il ministero dell'Ambiente. Nel pomeriggio è previsto un incontro tra il ministro Gilberto Pichetto Fratin e i sindaci dei comuni interessati dalle problematiche ambientali legate alla discarica di Mazzarrà Sant'Andrea, per discutere delle possibili soluzioni. Read the full article
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pneusnews · 6 months ago
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Assiterminal presenta "Rapporti”
Si è svolta ieri a Roma presso la Sala Longhi di Unioncamere l’Assemblea pubblica di Assiterminal, alla presenza del Vice Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Edoardo Rixi. L’evento è stato aperto da un video messaggio del Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso e da una lettera da parte del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energica Gilberto Pichetto Fratin.…
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lamilanomagazine · 6 months ago
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Il presidente della Regione Liguria ad interim Piana ha incontrato il Ministro Pichetto Fratin per parlare del rigassificatore
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Il presidente della Regione Liguria ad interim Piana ha incontrato il Ministro Pichetto Fratin per parlare del rigassificatore  Il presidente ad interim della Regione Liguria Alessandro Piana ha incontrato ieri mattina, a Roma, il Ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin. Presente, oltre ai tecnici del Ministero e della Regione Liguria, anche il sottosegretario all'Ambiente Claudio Barbaro.... Leggi articolo completo su La Milano Read the full article
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sataniccapitalist · 8 months ago
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cyberbenb · 8 months ago
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Minister: Italy has no reason to oppose new EU sanctions against Russian gas
Italy has overcome its dependence on Russian gas and will not oppose the proposed package of EU sanctions on liquified natural gas (LNG), Italian Energy Minister Gilberto Pichetto Fratin said, as repo Source : kyivindependent.com/italy-has…
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isacopraxolu · 8 months ago
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Nucleare, Pichetto: “Ipotesi al 2030 in Italia” #nucleare #tfnews #28aprile
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delectablywaywardbeard-blog · 9 months ago
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Pichetto, 'governo sta studiando e valutando nuovo nucleare'
 ‘Il ‘nuovo nucleare’ è una risorsa per il contrasto ai cambiamenti climatici: il governo lo sta studiando e lo sta valutando”. Lo afferma Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, aggiungendo che la media europea è al 20% di produzione di energia dal nucleare, “con 100 rettori attivi e altri in costruzione”.     “In alcuni Paesi si arriva al 50% – aggiunge…
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agrpress-blog · 9 months ago
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Innovation Training Summit: il futuro della formazione in primo piano L'Innovation Training Summit 2024 si è ... #formazione #gilbertopichettofratin #INDACO #roma #summit https://agrpress.it/innovation-training-summit-il-futuro-della-formazione-in-primo-piano/?feed_id=4134&_unique_id=65ff0c3ee62d1
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scienza-magia · 6 months ago
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Terre rare e materie prime critiche in Italia
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Dove sono i metalli rari in Italia. Se lo sta chiedendo il governo, che ha approvato un decreto per sfruttare vecchi giacimenti e aprire nuove miniere. Dopo le sollecitazioni ricevute negli ultimi anni dall’Unione Europea, lo scorso 20 giugno il governo italiano ha approvato un decreto per sostenere la ricerca delle cosiddette “materie prime critiche”, un gruppo di metalli particolarmente necessari per il settore tecnologico e per la transizione energetica. Le materie prime critiche servono soprattutto all’industria dei microchip e dei componenti elettronici o per la produzione di batterie dei veicoli elettrici. Alcune hanno nomi più conosciuti, come il rame, il litio, il silicio e il nichel, altre sono meno note come il bismuto, il boro, il cobalto, il gallio, il germanio, il magnesio e il manganese, la grafite naturale, il titanio e il tungsteno. Fino a qualche decennio fa in Italia c’erano diversi giacimenti di questi metalli, miniere via via abbandonate perché dai costi insostenibili soprattutto se paragonati a quelli delle importazioni. Tuttavia negli ultimi anni l’aumento della richiesta dei metalli rari ha invertito questo rapporto: ora comprarli all’estero e importarli è molto costoso, mentre è più vantaggioso e politicamente strategico sfruttare vecchi giacimenti o trovarne di nuovi.
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Ore is hauled from the Kennecott's Bingham Canyon Copper Mine Wednesday, May 11, 2022, in Herriman, Utah. Rio Tinto is now producing a rare and critical mineral that is used to make solar panels. Tellurium was essentially thrown out in mine tailings for decades after ore mined from the mountains was turned into copper. It is listed as a “critical mineral” by the U.S. government. Most of the tellurium produced comes from China and other countries. (AP Photo/Rick Bowmer) Con queste premesse il governo ha approvato una serie di misure: semplificare le procedure per consentire alle compagnie minerarie di cercare nuovi giacimenti, finanziare una mappatura più completa delle aree sulla base di studi geologici, realizzare un piano nazionale delle materie prime con una definizione più puntuale dei finanziamenti per questo settore. L’obiettivo è spingere le compagnie a investire nella ricerca di nuovi giacimenti. Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha detto che il programma esplorativo dovrà essere pronto entro il 24 maggio 2025. Se ne occuperà l’ISPRA, l’istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, a cui sono stati dati 3,5 milioni di euro per realizzare una mappa dei possibili giacimenti, la nuova carta mineraria dell’Italia. Grazie alla nuova carta potranno essere aggiornati e migliorati i censimenti fatti dall’ISPRA negli ultimi anni. Uno degli ultimi censimenti è stato pubblicato nell’atlante dei dati ambientali, aggiornato al 2023, e comprende i giacimenti sfruttati in passato e ora da rivalutare.
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I giacimenti italiani di materie prime critiche Nel documento dell’ISPRA si legge che l’Italia è «totalmente dipendente» dai mercati esteri, ma anche che sul territorio esistono mille possibili giacimenti: i più interessanti sono nell’arco alpino, in Liguria, nella fascia tirrenica tra Toscana e Campania, in Calabria e in Sardegna. «La coltivazione di minerali metalliferi è stata progressivamente abbandonata a cavallo dei due secoli non per esaurimento delle risorse ma, nella quasi totalità, per le convenienti condizioni economiche dei mercati esteri delle materie prime e per la mancanza di lungimiranza della politica industriale mineraria», dice lo studio. Risultano attive soltanto due miniere di fluorite (a Bracciano, in provincia di Roma, e a Silius, in Sardegna) e una ventina di feldspato tra Piemonte, Toscana, Lazio, Calabria e Sardegna. C’è poi un giacimento di titanio in Liguria, uno di cobalto in Piemonte e uno di litio in Lazio. Negli ultimi anni sono stati dati permessi per cercare zinco, cobalto, titanio e nichel in particolare sull’arco alpino. Il decreto prevede anche che le compagnie minerarie titolari delle concessioni, già attive o future, dovranno dare allo Stato tra il 5 e il 7 per cento dei prodotti estratti. Questa sorta di tassa finanzierà il fondo nazionale del Made in Italy per sostenere nuovi investimenti e un’ulteriore ricerca di materie prime critiche. In merito all’impatto ambientale, su cui c’è una maggiore sensibilità rispetto al passato, il governo ha incaricato l’ISPRA di vigilare sui progetti di ricerca dei metalli insieme alle soprintendenze dei territori interessati. L’ISPRA potrà bloccare i permessi se verranno rilevate irregolarità, per esempio trivellazioni in punti non consentiti. L’istituto dovrà anche coinvolgere gli enti locali, in particolare i comuni, per spiegare in modo approfondito i lavori previsti, l’impatto delle ricerche e dell’eventuale apertura di nuove miniere. Read the full article
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notiziariofinanziario · 10 months ago
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E' iniziato oggi uno dei più importanti eventi dedicati al mondo della formazione, dell’innovazione e dell'impresa
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Oggi e domani, l’Auditorium della Conciliazione riunirà rappresentanti delle istituzioni, capi d'azienda, enti formativi e il mondo dell’innovazione, compresa una cospicua rappresentanza di aziende innovative. Un palinsesto variegato e ricco, riunito sotto le quattro verticalità portanti dell’associazione e del Summit (metodologie formative, innovazione, sostenibilità e sviluppo di business) per affrontare le tematiche più attuali,  raccontare best practice, ma soprattutto connettersi e incentivare collaborazioni e l’adozione di soluzioni che possano muovere verso il miglioramento dell’ecosistema del settore della formazione e delle imprese del Paese, dove il capitale umano fa da sempre la differenza. Una connessione sentita e partecipata da più di 170 relatori tra cui il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, le rappresentanze dei Ministeri dell’Istruzione e del Merito, del Lavoro e delle Politiche Sociali, degli Affari esteri e della Cooperazione Internazionale, i Presidenti dei principali Fondi Interprofessionali, Giovanni Fosti, Presidente Fondo per la Repubblica Digitale - Impresa. Ad aprire i lavori in rappresentanza del Governo, il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin. Il programma completo qui. Il mercato della formazione e dell'innovazione ha registrato una crescita significativa negli ultimi anni, con sempre più aziende e istituzioni che riconoscono la centralità della formazione continua e dell'adozione di nuove tecnologie per rimanere competitive. L'innovazione non è più un'opzione, ma una necessità imprescindibile per l'evoluzione dell'economia e del Sistema Paese ed è una delle quattro verticalità portanti del Summit. Le discussioni, i workshop e le sessioni pratiche si concentreranno su come l'innovazione può trasformare le imprese esistenti e creare nuove opportunità di business. Le sedici startup selezionate per essere presenti all'Innovation Training Summit con lo Startup Showcase rappresentano l'avanguardia di questo pensiero, offrendo soluzioni innovative e disruptive al servizio della formazione in settori chiave come la tecnologia, la salute, la logistica e molto altro ancora. Tra queste sono presenti nomi che stanno già facendo parlare di sé nel mondo dell'innovazione: ARmarket, Athics , Cloudvision , Crono, Cyberneed, Digitalsuite, Formile, Gamindo, Intranet.ai, Jobiri, Lexhero, Metaphora, Muffin, Pack, Talentware, Wyblo. “Lo Startup Showcase è una novità assoluta per un evento con un focus primario di formazione - afferma Stefano Marchese, Vicepresidente di Ecosistema Formazione Italia - perché offre a HR/L&D, enti formativi e professionisti l’opportunità di vedere soluzioni utili alla propria attività. D’altrocanto, le startup sono state selezionate con un criterio di presenza sul mercato e maturità del prodotto (fatturato da 50 mila a 1.5 milioni di euro), trovando dunque una platea interessata e potenzialmente cliente o partner già nelle giornate del Summit. Ciò rappresenta un grande supporto per le startup che hanno già lasciato i lidi degli incubatori, ma che navigano nel mare del mercato, spesso faticando nel trovare i contatti giusti per proporre la propria soluzione. Non banale anche il coinvolgimento nella diffusione dell’iniziativa dei principali partner d’innovazione italiani ed europei che potrebbe accendere l’interesse anche di investitori, business angel o corporate venture capital”. Primo evento istituzionale B2B a livello nazionale aperto a tutto il settore della formazione, l’Innovation Training Summit vedrà anche la partecipazione di ASFOR, APAFORM, FederFormazione, ITS Italy, Federterziario Scuola, FederItaly e non mancheranno sul palco le imprese consolidate - Docebo, Eni, Johnson & Johnson, Carrefour, Amadori, Aruba, Zecca dello Stato, Sicuritalia e molte altre – università e centri di ricerca, Associazioni ed Enti del Terzo Settore, INAPP, Osservatori Digital Innovation, Ipsos. L’intenso e dinamico programma dell’Innovation Training Summit ospiterà per la prima volta gli “Stati Generali EFI,” tavole rotonde di approfondimento in cui si descriverà lo stato dell’arte dei territori italiani con Direttori Generali e operatori strategici del mondo pubblico e privato in dialogo tra loro. Ci sarà un confronto sulle buone pratiche raggiunte e le visioni future, normative e progettuali, dando spazio non solo all’innovazione della formazione aziendale, ma anche e soprattutto agli Istituti Tecnici Superiori (ITS) e alla loro evoluzione, all’Innovazione nella Pubblica Amministrazione e al mondo ancora poco valorizzato della Formazione Finanziata. L'Innovation Training Summit promette di ispirare, informare e connettere, vuole essere un’esperienza innovativa per tutti i partecipanti, senza soluzione di continuità tra relatori e iscritti, perchè rivolto apertamente alla partecipazione proattiva per tutti coloro che sono interessati a esplorare il potenziale dell’innovazione, della sostenibilità, dello sviluppo del business e delle metodologie formative.  Read the full article
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head-post · 10 months ago
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Switzerland signed gas solidarity agreement with Germany and Italy
Switzerland signed a gas solidarity agreement with Germany and Italy on Tuesday, the Swiss Federal Department of Environment, Transport, Energy and Communications (DETEC) reported
The Swiss government authorised the head of DETEC Albert Rosti to sign the agreement on 15 March. The three countries agreed to help each other with gas supplies in case of emergency.
Rosti signed the deal with German Vice Chancellor, Robert Habeck, who is also German federal minister for economic affairs and climate protection, and Italian Environment and Energy Minister, Gilberto Pichetto Fratin, during a business visit to Berlin.
The deal means that Switzerland can request assistance from both countries in supplying gas to Swiss consumers in the event of a declared emergency, according to a press release. Switzerland could also be asked for solidarity in response in case of an emergency.
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