#scorienucleari
Explore tagged Tumblr posts
Text
Individuati i siti per il deposito nazionale nucleare
Riparte l'iter per il deposito nazionale di scorie nucleari, sito possibile in provincia di Trapani. A nove mesi dalla fine della fase delle autocandidature, riparte l’iter per individuare il sito che ospiterà il deposito nucleare nazionale, un progetto richiesto da anni dall’Unione Europea per garantire una gestione sicura delle scorie radioattive disperse in tutto il Paese. Il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, ha recentemente annunciato in Parlamento le nuove tempistiche: la scelta del sito è prevista per il 2027, la progettazione per il 2029 e l’entrata in funzione dell’impianto per il 2039. Tutto ciò senza alcuna modifica normativa. La Sogin, la società responsabile della gestione del progetto, ha avviato la fase della Valutazione Ambientale Strategica (VAS) per i 51 siti individuati come idonei nella Carta Nazionale delle Aree Idonee (CNAI). La VAS servirà a valutare l’impatto ambientale del futuro deposito, ma il percorso si preannuncia tutt’altro che privo di ostacoli. Il progetto Il deposito nazionale è progettato per ospitare circa 95.000 metri cubi di rifiuti radioattivi, provenienti sia dalle centrali nucleari dismesse che dalle attività di medicina nucleare e industriali. L'infrastruttura, che occuperà una superficie di 150 ettari, prevede un investimento di circa un miliardo di euro. Il progetto prevede la costruzione di 90 edifici in calcestruzzo armato speciale da 27×15,5×10 metri di dimensioni che verranno riempiti con migliaia di “moduli” al cui interno verranno inseriti centinaia di migliaia di fusti radioattivi. Il tutto verrebbe poi coperto di terra per creare una collina artificiale di circa 10 ettari di estensione, circondata da altri 140 ettari di terreno sorvegliato dai militari per evitare attacchi terroristici e furti di materiale nucleare. Le polemiche in Sicilia In Sicilia sono state molte le polemiche e le prese di posizione contro l’ipotesi di realizzare un deposito di scorie nucleari. Sono due i siti ritenuti idonei ad ospitare il deposito, entrambi in provincia di Trapani. Uno nella zona di Fulgatore, l’altro a Calatafimi. I siti di Calatafimi Segesta e Fulgatore-Trapani sono stati inseriti nella lista delle 51 aree idonee ad ospitare le scorie nucleari delle vecchie centrali nucleari (Trino Vercellese, Montalto di Castro ect.) dimesse, e di tutti i rifiuti radioattivi d'Italia. La decisione ad opera del Mase (Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica) è stata presa, nonostante le osservazioni di natura tecnica presentate oltre 3 anni fa da parte del Comitato "Mai rifiuti radioattivi in provincia di Trapani”. Il comitato, insieme ai sindaci del territorio, politici, e associazioni, hanno ribadito, in più occasioni la contrarietà all’ipotesi di realizzare il deposito. E il governo regionale guidato da Renato Schifani è stato spesso accusato di non aver fatto abbastanza per far escludere, categoricamente, il territorio siciliano dall'ipotesi di realizzare il deposito. Il ruolo dei Comuni e delle associazioni Un altro punto critico riguarda il coinvolgimento delle amministrazioni locali. Non è chiaro se i Comuni che ospitano le aree individuate saranno considerati “soggetti competenti in materia ambientale” e, di conseguenza, se potranno formulare proposte durante la VAS. Questo aspetto è particolarmente rilevante, dato che il progetto di un deposito nazionale è atteso dal 2008, e i territori coinvolti chiedono da anni maggiore trasparenza e partecipazione. Tempi e prossimi passi Enti e associazioni hanno ora 30 giorni per presentare osservazioni sulle modalità di esecuzione della VAS. Si tratta di un’opportunità cruciale per sollevare dubbi e proporre miglioramenti. Tuttavia, le polemiche e i sospetti sull’intero iter non mancano. Mentre il 2039 sembra ancora lontano, la necessità di individuare un sito idoneo per lo smaltimento delle scorie nucleari rimane una priorità urgente, non solo per ragioni ambientali, ma anche per rispettare gli obblighi internazionali e garantire maggiore sicurezza per cittadini e territori. Read the full article
0 notes
Text
Deposito di scorie nucleari in Maremma o nel senese? Follia
Deposito di scorie nucleari: La deputata di Forza Italia Elisabetta Ripani, insieme a Sandro Marrini: "Follia il deposito nazionale di scorie nucleari in Maremma. Giani prenda posizione contro il Governo". Fermamente contrario anche il coordinamento provinciale di Siena La Sogin, società statale responsabile dello smantellamento degli impianti nucleari italiani e della messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi, ha pubblicato, con il nulla osta del Ministero dello Sviluppo e del Ministero dell’Ambiente, la Carta nazionale per le aree potenzialmente idonee alla realizzazione del deposito nazionale dei rifiuti radioattivi (CNAPI). Tra le aree che potrebbero soddisfare i requisiti di localizzazione spicca in Toscana il comune di Campagnatico, in provincia di Grosseto. Pensare di mandare 78.000 metri cubi di rifiuti radioattivi nel cuore della Maremma e renderla la pattumiera nucleare d’Italia, compromettendo un paradiso di bellezze naturali, è pura follia! Una decisione calata dall’alto che arriva col favore delle tenebre e piomba come un fulmine a ciel sereno su un territorio a forte vocazione turistica e agricola, già tristemente noto alle cronache per altre vicende di accanimento ambientale mai risolte, come l’inceneritore di Scarlino. Forza Italia si opporrà con tutte le forze rappresentando la voce del territorio ad ogni livello istituzionale. Read the full article
1 note
·
View note
Text
Scorie nucleari, Stella: Battaglia unitaria e bipartisan
Scorie nucleari, il capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale della Toscana Marco Stella: "Battaglia unitaria e bipartisan contro ipotesi siti in Toscana" "Contro l'ipotesi del deposito di scorie nucleari in due siti della Toscana, occorre mettere da parte ogni contrapposizione politica e condurre una battaglia unitaria e bipartisan, per convincere il Governo Conte a trovare soluzioni diverse. La scelta delle campagne della Valdorcia e della Maremma è semplicemente inaccettabile". Lo dichiara il capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella, che ha presentato un'interrogazione dopo che, in base alla relazione tecnica, sono state individuate le aree idonee alla realizzazione del deposito unico nazionale per lo smaltimento di scorie nucleari. Tra le 67 aree indicate, due risultano essere aree toscane, precisamente tra Trequanda e Pienza (Siena) e a Campagnatico (Grosseto). "E' evidente - sottolinea Stella - che chi ha redatto la relazione tecnica non conosce la nostra regione. Altrimenti avrebbe saputo che la Valdorcia e i suoi scenari paesaggistici sono patrimonio Unesco, così come sono stupende le aree rurali di Campagnatico, tra le più belle e suggestive della Maremma toscana. Certe decisioni non possono essere calate dall'alto e imposte alle comunità locali. Il Governo nazionale ha il dovere di confrontarsi con le Regioni e avviare un percorso partecipativo. Read the full article
0 notes