#Gestione agriturismo
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Agriturismo: Come trasformare la tua fattoria in un business
Benvenuti nel mondo affascinante dell’agriturismo! Se possiedi una fattoria o terreni agricoli, puoi trasformarli in un business redditizio. L’agriturismo unisce la tua passione per l’agricoltura all’ospitalità turistica. Offre ai visitatori servizi di accoglienza e intrattenimento. Questa guida ti guiderà nella realizzazione del tuo agriturismo. Ti mostreremo come ottenere le autorizzazioni,…
#Agricoltura sostenibile#Azienda agrituristica#Esperienze rurali#Gestione agriturismo#Imprenditoria agricola#Sviluppo aziendale#Turismo rurale#Vendita diretta
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Irregolarità scoperte dal Nas in Sardegna: chiusi una torrefazione di caffè e un agriturismo
Irregolarità scoperte dal Nas in Sardegna: chiusi una torrefazione di caffè e un agriturismo. Nell'ambito dei servizi di controllo della filiera alimentare svolti recentemente, i Carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità di Sassari, in collaborazione con personale delle competenti A.S.L. hanno sospeso, in provincia di Sassari, uno stabilimento di produzione operante nel settore della torrefazione del caffè e, nell' oristanese, un agriturismo. In particolare, nel corso del primo controllo sono state riscontrate “non conformità nelle procedure di gestione dei rischi - si legge nell’ordinanza - riconducibili all'attività di lavorazione del caffè, riferite al processo in cui il grano di caffè subisce le trasformazioni (quali la caramellizzazione degli zuccheri e la carbonizzazione della cellulosa) che conferiscono al chicco il suo colore tipico, nonché alla formazione dei composti volatili (che gli conferiscono il tipico aroma del caffè tostato)”. Venivano inoltre rilevate carenze nelle certificazioni di sicurezza relative all'impianto di emissione dei fumi e al serbatoio combustibili interrato. A seguito dell'ispezione, venivano contestate al titolare sanzioni amministrative per un importo di circa 2mila euro e la veniva disposta l’immediata chiusura dell'attività di lavorazione del caffè fino alla risoluzione delle irregolarità rilevate. In riferimento invece al controllo effettuato in provincia di Oristano, sono state riscontrate gravi criticità igienico-sanitarie e strutturali sia dei locali che delle attrezzature utilizzate per la lavorazione e il deposito degli alimenti, “nonché nella modalità di conservazione e rintracci abilità dei prodotti, prevalentemente ad origine animale (carni suine, ovine e prodotti caseari) in merito ai quali i gestori dell'azienda non sono stati in grado di dimostrarne l'origine o la provenienza”. Sequestrati circa 700 kg di alimenti e 650 litri di olio. Da segnalare il grave rischio per la sicurezza alimentare e per la salute dei consumatori dovuto all'approvvigionamento idrico, “risultante proveniente esclusivamente da acquedotto ad uso agricolo, le cui acque sono risultate prive delle caratteristiche chimiche, fisiche e biologiche tali da poter essere considerate potabili”. Dopo il controllo, al proprietario sono state contestate sanzioni amministrative per un importo di circa 4mila e 500 euro e l'Autorità Sanitaria disponeva l'immediata chiusura dell'attività.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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LOCALI DA AMARE (o d'amore)
I locali da amare sono quei posti che nei due anni di follia pseudo-sanitaria hanno continuato -ovviamente il riferimento è a coloro che gestiscono questi luoghi del "cuore"- ad ospitare i loro clienti o comunque hanno offerto, sia ai "vecchi aficionados" che ai nuovi "arrivi", le loro proposte, non solo gastronomiche, ma anche e soprattutto sul piano degli affetti, costruendo e rafforzando così quei rapporti umani che non hanno corso il rischio di disperdersi.
Da ammirare anche il loro coraggio nel tenere aperto in situazioni delicate e nell'ospitare al loro interno nonostante assurde ordinanze.
Per motivi di "privacy", non verranno fatti i nomi, nè dei locali e nemmeno dei gestori e/o proprietari di questi luoghi: le sole immagini, ove le persone interessate e pure chi avesse già avuto modo di frequentare questi posti, dovrebbero essere più che sufficienti nel renderli riconoscibili: e in questo mi scuso sin d'ora con chi dovesse sentirsi "toccato" nella sua suscettibilità, e chiedo scusa anche ai lettori/visitatori del blog se dovessero venire apportate continue modifiche a questo pezzo.
Ma iniziamo questo "giro d'amore" iniziando da un piccolo ristorante che si trova in direzione Valle Imagna/Valle Brembana a pochissimi passi da Bergamo:
il nome di questo locale riecheggia visioni infernali, ma in realtà l'ambiente è quasi "paradisiaco", collocato com'è a pochi metri dalle rive del fiume Brembo e a ridosso di una piccola diga, centrale idroelettrica. L'interno è ben curato nei minimi dettagli e la cucina è raffinatissima: vengono alternati i migliori piatti tradizionali bergamaschi con altri che sono il frutto della passione di un gestore competente e di una bonarietà insuperabile.
Cambiamo valle e ci dirigiamo verso la Val Seriana, all'interno di un agriturismo
dove -tra i classici casoncelli, e l'immancabile polenta- vengono servite tre piccole porzioni di primi, tre porzioni di secondi, preceduti da abbondanti antipasti "classici", e tutto questo al fine di accontentare i palati dei clienti più esigenti.
Da ammirare la bravura dei proprietari, una coppia di coniugi che si avvale di uno staff di eccelso livello. La bravura non è solo tanto quanto la professione che sanno esercitare al meglio, ma pure nel coltivare rapporti umani che hanno come "conseguenza" il fatto di ampliare il "giro" di clientela che quassù (all'incirca 400 metri sopra il livello del mare) è ben accolta.
Spostiamoci di pochi "passi", rimaniamo sempre in zona, ma scendiamo poco più a Sud, e qui incontriamo una "pazza scatenata" barista, che con il suo grande temperamento e la sua notevole personalità, compensa quelle che sono le limitazioni di un bar di piccole dimensioni.
Ma se le dimensioni potrebbero apparire un limite, la stessa gestione della "nostra" in questione, è da grande esperta in accoglienza, in coinvolgimento dei clienti e pure in "fantasia", in quanto l'arredamento "vintage" è ciò che rende questo locale caldo e invitante.
L'esterno si caratterizza per essere uno spazio che aggiunge qualità a una qualità comunque già alta in quanto a proposte sia culinarie che in quanto a drink, i quali vanno dai più classici a quelli di tendenza.
Non mancano nemmeno varie iniziative: se la stagione estiva di questo locale ha interessato scrittori e poeti ("aperitivi letterari"), attualmente il "karaoke" e altre proposte di intrattenimento soddisfano e attirano anche i clienti più "diffidenti"...Che ne dite? Ce lo volete fare un salto?
E torniamo a pochi passi da Bergamo:
sopra vedete l'esterno di un piccolo locale i quali proprietari e gestori (entrambi giovanissimi) hanno optato per la scelta dell'apertura serale, e ciò per venire incontro alle esigenze dei clienti giovani, che hanno così l'occasione di incontrarsi amabilmente e altrettanto amabilmente essere serviti da due persone davvero più uniche che rare in quanto a simpatia, empatia, bravura e...chi più ne he, più ne metta!
In realtà, davvero le proposte (principalmente drink) sono all'altezza dei migliori "pub" o "brasserie"...Se poi ci mettiamo i taglieri che consentono addirittura di cenare e non solo di "aperitivare" con pochissimi euro, si capirà il vantaggio di venire in questo luogo e di uscirne più che soddisfatti!
Rimaniamo sempre a pochi passi dal centro della città orobica, ma questa volta entriamo in "città" sebbene in aperta periferia, e qui ci imbattiamo in un locale "fuori dalle regole"!!!
Simpatia dei gestori, accoglienza improntata alla massima cordialità, non mancano follia e goliardia una volta che "partono le danze" e la socialità è ai massimi livelli: atmosfera da anni '70-'80, musica (qui non è certo la cucina a essere al centro dell'attenzione degli avventori) puramente e solamente rock con "incursioni" nel funky, nel pop, nella disco-dance sempre dei meravigliosi anni '80.
Ma in quanto a cucina, da poco è stato avviato un "angolo" ristorazione in un'ala accanto al locale principale (a proposito: lo riconoscete?). Proposte di intrattenimento, le più variegate, richiamano un buon numero di clienti che non mancano, a loro volta, di coinvolgerne altri...Per chi ancora non c'è stato...Andateci, è un ordine!!!
E ora, finalmente, entriamo a Bergamo:
non fatevi ingannare dai bancali, in realtà questo piccolo bar/bistrot a pochi metri dal centro cittadino, è arredato con gusto. Cucina semplice e genuina, e una affiatatissima coppia di coniugi vi aspetta anche per delle colazioni "top"!
Infine, chiudiamo questa rassegna di locali da amare con questo bar-caffetteria in pieno centro di Bergamo:
più alla portata degli immancabili turisti che dei residenti in città, ma una volta all'interno di questo locale, il proprietario e gestore di questo posto non mancherà di fare quattro chiacchiere, un po' come se si fosse tra amici veri e sinceri.
E termina qui questo "viaggio del cuore" alla ricerca di locali dove l'accoglienza e il servizio non sono solo un "freddo" esercizio commerciale, ma sono anche e soprattutto un intrattenere rapporti schietti, sinceri e amichevoli con chi in un locale non ricerca solo di soddisfare degli appetiti o di dedicarsi a degli svaghi, ma ricerca innanzitutto un'umanità che se con il tempo si è persa, in questi luoghi (ma sicuramente ve ne sono altri, segnalatemeli) si è ritrovata e che scalda il cuore e l'anima dei presenti.
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📌 Fonni, "Su Pinnettu" 🍀 I cuili erano le antiche dimore dei pastori del Supramonte presso i quali accudivano il bestiame, capre, maiali e buoi e presso i quali gestivano tutte le attività ad essi correlati quali mungitura, produzione del formaggio e protezione dai predatori 🍀 🍀 Il cuile era costituito da una struttura principale chiamata Pinnettu o Barraccu che costituiva l’abitazione del pastore e da altre strutture più o meno attigue che erano dedicate alla gestione del bestiame. La mandra o “Sa Corte“, un fitto recinto di tronchi angolati verso il suo interno, era riservato alle capre ed in cui vi erano altre strutture chiamate “cherinas” in cui vi si rifugiavano i capretti.🍀 Complimenti a @nicolettavedele per questo fantastico post 👏👏👏 ✔️ Visita il nostro sito internet sardegnaterraemare.it per conoscere la #sardegna con noi (presso Agriturismo Su Pinnettu) https://www.instagram.com/p/Ch8GZuIDkaR/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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Cani in spiaggia: il caso Baubeach
Cani in spiaggia: basta autorizzare l'ingresso dei nostri amici a quattro zampe agli stabilimenti balneari riservando loro un'area delimitata e una ciotola per l'acqua? Decisamente no. In Italia le spiagge attrezzate per l'ingresso degli animali sono davvero poche. In più quando si parla di spiagge dog friendly si pensa a luoghi in cui i turisti possono accedere in compagnia dei loro cani con l'assicurazione che questi ultimi non daranno fastidio a chi li circonda. Sul litorale romano, a Maccarese, lo stabilimento balneare Baubeach da anni si impegna per creare un ambiente favorevole a una relazione sana tra uomo e cane con iniziative uniche. Ce lo racconta Patrizia Daffinà, presidente dell'Associazione Baubeach. Istruttori di Attività Empatico Relazionali Patrizia Daffinà, lo stabilimento balneare Baubeach ha di recente ottenuto la certificazione ambientale ISO UNI 14001. Quali parametri bisogna soddisfare per ottenere questo tipo di certificazione? Patrizia Daffinà La ISO UNI 14001 è rivolta a tutte le organizzazioni che vogliono evidenziare il loro impegno in ambito ambientale. Noi abbiamo dovuto dimostrare una corretta gestione degli aspetti ambientali associati all'attività aziendale. Faccio un esempio: dal consumo dell'acqua, che deve essere monitorato, all'uso di prodotti che non abbiano impatto, a livello ambientale, sia per le acque che per il terreno e che tutti i servizi siano conformi alle norme relative al rispetto ambientale. Fiore all'occhiello della nostra struttura è il ristoro che è impostato su una cucina vegana. Le motivazioni per una scelta vegana sono implicite: il consumo di alimenti come la carne ha un grande impatto ambientale; in più ci serviamo di marchi e di aziende che non siano multinazionali che fanno sfruttamento ambientale animale. Le scelte che ho appena illustrato hanno dato un valore aggiunto alla nostra certificazione. Baubeach è la prima realtà a servirsi della figura professionale dell’Istruttore di Attività Empatico Relazionali. Di cosa si occupa nello specifico? Quella dell’Istruttore di Attività Empatico Relazionali è una delle figure professionali formate da noi che rientrano nel contesto del dog management turistico ricreativo, che è ciò di cui noi ci occupiamo. L’Istruttore di Attività Empatico Relazionali propone attività che favoriscono la relazione tra persone e cani, cani e cani, e tra cani, umani e natura. Nello specifico vanno a lavorare sul rapporto empatico, vanno a destrutturare le persone che sono sempre molto irrigidite da dogmi e box mentali, da norme e regole da cui siamo tutti soffocati. In questo contesto, invece, si va a ricercare una sorta di relazione primordiale, sia con la natura, sia con il cane. Una relazione scevra da vincoli, dalla pesante rete di regole della cinofilia antropocentrata, cioè fondata sull'assioma che l'uomo è al centro dell'attenzione. Noi mettiamo il cane e le sue esigenze al centro dell'attenzione. Non ci focalizziamo però sul cane, quanto sulla bellezza del contatto tra le persone e ciò che la natura ci offre (visto che siamo in un contesto spettacolare che è quello della riserva del litorale romano). Evidenziamo il contatto con l'acqua, con la sabbia, con il fiume, con le vibrazioni dell'aria, del vento, del sole. Tutto questo attraverso una rilettura di quelle che sono le direttive dei percorsi sciamanici. Ci rifacciamo, cioè, a quella che era la cultura degli amerindi che sono stati tra le popolazioni che più hanno sviluppato una cultura molto attenta alla relazione tra l'uomo e il resto del creato. L'istruttore potrà proporre questi percorsi ai suoi ospiti in una spiaggia per cani, in un agriturismo, o in un qualunque posto dove si crei una sorta di raduno di persone che vogliono dedicarsi al benessere. Una convivenza serena tra uomini e cani, dunque, non è basata solo sul rispetto di regole? Assolutamente no. Le regole vanno rispettate ma dobbiamo essere consapevoli che sono un prodotto dell'uomo che ha "antropocentrato" la problematica. In realtà, per permettere una lettura serena della realtà, occorrerebbe vedere le cose dal punto di vista anche del cane. Questo animale si è introdotto nella vita dell'essere umano circa quaranta-cinquantamila anni fa. Ha dato tutto, in cambio dei resti un pasto e la dedizione che il cane ha per l'umana specie è assolutamente indubbia. Mentre il contrario è molto discutibile. I punti fondamentali in questa convivenza, quindi, sono due: conoscenza e rispetto. E' necessario che le persone abbiano una profonda conoscenza dell'etologia di specie. In molti si pongono di fronte al cane (lo vediamo con il nostro lavoro) senza conoscerlo. Prendono un cane come prenderebbero un motorino, scegliendolo in base ai gusti estetici. Non conoscono la caratteristica motivazionale intrinseca di ogni specie, non conoscono il carattere, le abitudini e i bisogni. Quindi la relazione serena si ha quando la persona è consapevole dell'essere che ha di fronte, ne conosce bisogni e motivazioni e le rispetta. Quanto al rispetto, bisogna dare al cane la possibilità di vivere in un contesto a lui adatto. E' assurdo, vivendo al centro di una città, prendere un Husky, che per natura dovrebbe vivere in mezzo alle montagne, in più senza la possibilità di portarlo a fare passeggiate o escursioni. Questi eccessi incredibili sono legati semplicemente a delle mode. Bisogna pensare alla relazione con il proprio cane non come alla risposta a un proprio bisogno ma come apertura a una relazione con un'altra specie. Il cane purtroppo è diventato uno status simbol. Ogni classe sociale ama accompagnarsi a un determinato tipo di cane. Atteggiamento che, tra l'altro, non alimenta il discorso delle adozioni. Il problema, nel 2022, dovrebbe essere estinto e invece oggi esistono ancora i canili, la necessità di far adottare cani che sono stati generati dall'ignoranza umana e poi sono stati abbandonati. Molti cani spesso si trovano nei canili perché una volta che il cucciolo è cresciuto non sanno come gestirlo. Torna quindi il problema della conoscenza. Per questo motivo da due anni abbiamo attivato la nostra formazione. Nel prossimo corso di studi ci avvarremo della collaborazione della SIUA di Bologna (Istituto di formazione zooantropologica) condotta da Roberto Marchesini, uno degli etologi più famosi d'Italia. Lui guiderà tutta la parte dell'etologia e io e altri discenti cercheremo di creare un programma che dia alle persone che vogliono lavorare in questi contesti la possibilità di imparare per sé e per trasmettere ai loro utenti. Avete messo in campo altri progetti di sostenibilità ambientale. Ce ne parli. L'attenzione a progetti di sostenibilità è sempre stata molto alta. Noi lavoriamo da sempre sulla scelta di prodotti e di aziende che siano in coerenza con la nostra filosofia e la carta dei nostri valori. Negli anni abbiamo lavorato molto per unire la capacità intuitiva delle persone e per raccontare determinate storie. In particolare, raccontiamo quella del colibrì alle prese con un incendio. Tutti gli animali erano impazziti e lui faceva avanti e indietro per cercare di spegnere l'incendio con una goccia sotto l'ilarità degli altri animali. A un certo punto il leone lo interroga: gli chiede, cosa pensa di fare con questa goccia nel becco. Lui risponde: "Io faccio la mia parte". Ecco, noi facciamo la nostra parte, cerchiamo di educare le persone anche nelle piccole scelte quotidiane. Abbiamo avuto per anni il purificatore d'acqua per ridurre il consumo di plastica. Abbiamo messo una pulsantiera alle docce. L'anno della balena abbiamo avuto una balena costruita con materiale da riciclo e all'interno della balena facevamo meditazione sulle scelte quotidiane. Lavoriamo molto sull'alimentazione, cerchiamo di far capire perché mangiare carne è dannoso per la salute e per l'ambiente. Proponiamo anche delle sessioni educative per far capire l'importanza dell'alimentazione anche per i nostri amici a quattro zampe. Read the full article
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24 giu 2020 15:40 ''TANTO SE NE ACCORGONO SOLO SE BRUCIA TUTTA LA GALLERIA''. LE INTERCETTAZIONI-HORROR CHE RACCONTANO LA CORRUZIONE PER LA METRO MILANESE, CON IL DIRIGENTE NOSTALGICO DI TANGENTOPOLI: "APRO UN CONTO GABBIETTA E MI SISTEMO. C'HO IN TESTA UN AGRITURISMO, I CAVALLI, LA CACCIA... SE ESCE LA LINEA 2 CHIUNQUE AVRÀ BISOGNO DI UN PIRLA COME ME... IL MIO LAVORO E' FARE LA PUTTANA, PROCACCIARE CLIENTI, TUTTO MOLTO OPACO. VADO A FARE GLI ULTIMI ANNI IN MERCEDES..." - E INTANTO I MILANESI SI FERIVANO SUI TRENI OGNI GIORNO
1 - «FALSIFICA IL CAVO, SE NE ACCORGERANNO SOLO SE BRUCIA TUTTA LA GALLERIA»
Luigi Ferrarella per “il Corriere della Sera”
«Devi falsificare le carte e io la coperta te la metto: se sul cavo è stampigliato FC-16 o RG-16, deve essere scartavetrato e ristampigliato R-18... ci sono le macchine apposta, lo facevamo 30 anni fa in ferrovia... Neanche vengo a fare i collaudi messa a posto la carta e non vengo a sindacarla... e neanche Atm viene a sindacare, perché alla fine sono garante io di questo...».
Ai passeggeri in metropolitana dell'Azienda dei trasporti del Comune di Milano (10 mila dipendenti, 800 milioni di passeggeri trasportati e quasi 1 miliardo di ricavi l'anno, 9 milioni di utile) farà piacere apprendere che, quando una azienda non aveva un cavo del diametro richiesto da Atm ad esempio per lo smantellamento dei sezionatori di deviatoio della linea «M1 rossa», proprio il responsabile Atm del settore suggeriva alla ditta come falsificarne la stampigliatura e assicurava che tanto nessuno se ne sarebbe mai accorto, perché per offrire ai magistrati l'occasione di scoprirlo ci sarebbe stato bisogno della super sfortuna che andasse a fuoco una galleria:
«Si falsifica le carte e nessuno va a rompere le scatole... Da un punto di vista di incidente non succede niente, cioè qui il cavo non ha mai preso fuoco in 40 anni... per succedere qualcosa deve proprio succedere che ci sia un incendio... un cortocircuito... che venga giù il magistrato a prendere un pezzo di cavo... cioè se viene il magistrato prende il pezzo di cavo e lo manda a una società per l'analisi chimica tecnica e dice "ah... questo non è"... Ma per arrivare a quello deve bruciare la galleria... insomma in tanti anni non ho mai visto...».
«In tanti anni» è espressione che, oltre a far scattare qui tutto il campionario possibile di gesti scaramantici (il disastro di Pioltello docet), racconta la ventennale esperienza interna di Bellini: alla quale attinge (in un pranzo con manager della Engineering Informatica al ristorante «Giglio Rosso» il 29 gennaio 2019) proprio per evocare l'aggiustamento nel lontano (e coperto da prescrizione) 2006 di un altro appalto vinto da Alstom, sensibile perché riguarda il sistema di sicurezza della linea «M1 rossa», quello che nel 2018-19 ha manifestato (anche con feriti tra i passeggeri) misteriose e immotivate frenate di emergenza.
«Succederà come è successo in "linea 1"... perché i tempi son cambiati ma le modalità non son cambiate...», prevede Bellini a proposito dell'appalto gemello nel 2019 per la «linea 2 verde», andato nel 2020 a Siemens unica offerente: «Lo ricordo perché forse ero un po' più giovane o comunque son rimasto, nonostante sia passato per Tangentopoli», che curiosamente partì nel 1992 proprio da altre tangenti all'Atm.
«Io lavoravo in Metropolitana Milanese», rievoca Bellini nell'intercettazione in cui per il gip il funzionario «confessa una maxicorruzione di Alstom, che aveva di fatto comprato il suo sostegno commissionando a una "sua" società un progetto di 700.000 euro ed elargendo al dg una tangente da un milione di euro».
Ecco il flash-back di Bellini, «non mi bastavano le lezioni. Era il 19 dicembre 2006, aperta la busta tecnica, Alstom aveva un punto e mezzo rispetto a Siemens... Aprono la parte economica, questo succede alle 10 di sera con il vecchio direttore generale: Alstom 64 milioni e qualcosa, Siemens 12 milioni in meno... Panico... Io lavoravo per Alstom, gli avevo preparato le carte... scusate il termine, con una valigetta. A mezzanotte e qualcosa si è incontrato con il direttore generale... Alle 2 di mattina ha vinto Alstom... È andato via un milione eh...».
Un investimento conveniente, pubblicizza all'impresa in vista del nuovo appalto, «io credo che con queste cifre qua... perché è vero che siam partiti a 64 (milioni di valore, ndr ), ma dopo 10 anni è diventato 112... questo qua parte 127 tra 7 anni che è il tempo tecnico arriverà a 200... perché son tante le varianti e le condizioni non valutate da un punto di vista progettuale».
2. IL DIRIGENTE NOSTALGICO DI TANGENTOPOLI "APRO UN CONTO GABBIETTA E MI SISTEMO"
Sandro De Riccardis e Luca De Vito per ''la Repubblica''
«Adesso stiamo affrontando la linea 2... stiamo preparando tutte le carte per uscire col contratto... mi raccomando: quello che ti sto dicendo te lo tieni per te un attimo... il direttore generale vuole uscire a fine anno con la gara... ». Dal cuore della gestione degli appalti dell'Azienda dei trasporti milanese, Paolo Bellini, 55 anni, responsabile dell'Unità tecnica sugli impianti di segnalamento e automazione delle metropolitane, parla con uno dei pretendenti ai ricchi appalti del trasporto pubblico milanese.
Un «livello di spregiudicatezza» tale, scrive il gip Lorenza Pasquinelli, che Bellini propone la posa di un cavo sui binari privo dei requisiti tecnici, certo che nessuno se ne accorgerà. «Un incendio, un cortocircuito... per arrivare a quello deve bruciare la galleria». «Mi aspetto provvedimenti immediati da parte dell'azienda», ha detto ieri il sindaco Giuseppe Sala. "Intervento su tutte le gare" Sono otto, dall'ottobre 2018 al luglio 2019, per un valore di 150 milioni, le gare sotto inchiesta.
Che gli sono valsi 125mila euro in stipendi mensili e commesse alle sue due società e promesse di appartamenti e future dazioni. E che ieri, a seguito dell'indagine del Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Milano, coordinata dal procuratore aggiunto Maurizio Romanelli e dal pm Giovanni Polizzi, hanno portato a tredici arresti (tre in Atm), in un'indagine che conta 35 indagati per corruzione, turbativa, falso e peculato.
«I collaboratori van pagati di più... sennò fai perdere i sentimenti alle persone...» diceva Bellini a Gerardo Ferraioli, senior project manager di Engineering Informatica, una delle società che ambiva, insieme a Alstom Ferroviaria, Siemens (indagato un manager tedesco), Ansaldo/Hitachi (per mezzo di Link consulting) a spartirsi appalti e subappalti della metro.
Bellini puntava a intrecciare rapporti a tutti i livelli, dalle grandi multinazionali alle piccole società. Per il gip Lorenza Pasquinelli. «non è emersa neppure una procedura di gara pubblica, negli ultimi due anni circa, che non sia stata attinta, in misura più o meno penetrante, dall'intervento abusivo di Bellini in favore di una o più imprese interessate ai lavori».
«Noi parte lesa», ha comunicato ieri Atm. La memoria di Tangentopoli Il gip lo definisce «un omaggio alla memoria di Tangentopoli». Bellini confida di voler aprire un conto e chiamarlo "Gabbietta", come quello aperto a Lugano dall'allora tesoriere del Pci-Pds Primo Greganti. «A me mancano sette, otto anni per la pensione, vorrei farmi un conto Gabbietta, e far qualcos' altro poi... c'ho in testa un agriturismo, i cavalli, la caccia...». Intanto si preoccupa degli affari di oggi. «Spero che esca la linea 2, guarda, perché se esce chiunque avrà bisogno di un pirla come me... e non me ne frega, vado a fare gli ultimi anni in Mercedes...».
È lui stesso però a raccontare, intercettato, di una presunta maxicorruzione, ai tempi di Tangentopoli, su cui non sono state fatte verifiche perchè ormai i reati sono prescritti. Le frenate d'emergenza «Succederà come è successo in linea 1 - racconta Bellini - perché i tempi sono cambiati ma le modalità non son cambiate... lo ricordo perché forse ero un pò più giovane o comunque son rimasto, nonostante sia passato per Tangentopoli... io lavoravo in Metropolitana Milanese... 19 dicembre 2006... aperta la busta tecnica, Alstom aveva un punto e mezzo rispetto a Siemens, aprono la parte economica...
Alstom 64 milioni, Siemens 12 milioni in meno, panico... io lavoravo per Alstom.. gli avevo preparato le carte, scusate il termine, con una valigetta... alle 2 di mattina ha vinto Alstom». Il caso viene messo in relazione dalla procura con «le recenti criticità», ossia «le brusche frenate d'emergenza che hanno investito la linea rossa ».
Dall'articolo di Gianni Santucci per il ''Corriere della Sera''
Eccoli, dietro quel sorriso, i due Bellini in uno: funzionario di Atm e direttore lavori ombra della ditta che prende i lavori da Atm: «Facciamo che sono un socio occulto». In un passaggio ostenta spavalderia imprenditoriale: «Perché se stai in Atm ti fossilizzi, invece io ho una mentalità imprenditoriale, quando vedo il soldo e l'affare... lo faccio». Per questo è sempre alla ricerca del «cavallo da cavalcare».
E lancia la seconda auto rappresentazione (alter ego del «pirla»): «L'altro mio compito è far la pu..., cioè io procaccio, porto a casa il lavoro, ho altre società per cui lavoro. Qual è il mio guadagno? Un quid mensile, come se prendessi uno stipendio, però è tutto molto occulto, perché io tra l'altro non avendo partita Iva è sempre un problema farsi pagare». L'onesta è una preoccupazione passeggera: «Certo, a livello deontologico, non è piacevole in azienda far questo».
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NEW: FINANZIAMENTI EUROPEI TURISMO #agriturismo #B&B #CaseVacanze #EUROPEI #finanziamenti #fondoperduto #Hotel #Italia #NEW #Turismo #UE #VillaggiTuristici Il turismo, unitamente alla cultura, è considerato dalla Commissione Europea come una delle attività economiche maggiormente capaci di creare crescita ed occupazione nell’Ue. Lo si evince dalla nuova programmazione europea o, meglio, dai fondi stanziati. Che rappresentano una grande opportunità per gli operatori turistici, i consorzi e gli enti privati e pubblici del nostro Paese. Tipologie di fondi europei I fondi europei si suddividono in fondi a gestione diretta e fondi indiretti. Ai bandi a partecipazione diretta possono partecipare gli operatori presentando una propria progettazione che abbia valenza europea. Tali programmi spesso sono considerati molto interessanti da parte dei soggetti territoriali a qualunque livello, in… Link: https://www.foodinfo.it/news/new-finanziamenti-europei-turismo/ https://www.instagram.com/p/ByQF9UJn_Qa/?igshid=1301cb8gyqynb
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Il Rigo in Val d’Orcia e i coccini di pane e pecorino
Quando ho incontrato Luisa per la prima volta, avevo intenzione di insegnarle a fare a fare i pici. Poi ho scoperto chi era, mi ha detto che aveva un agriturismo in Val d’Orcia e che faceva quotidianamente pici per una quarantina di persone. Poi l’ho anche vista all’opera. Ho fatto un bel bagno di umiltà, e siamo diventate amiche.
Siamo andati poi a trovarla al Rigo, dove ci siamo innamorati della sua famiglia e della sua accoglienza. Ci incontriamo quando entrambe siamo in bassa stagione e possiamo tirare un po’ il fiato, ma durante i mesi più impegnati ci facciamo il tifo a vicenda da lontano. Oggi è il mio punto di riferimento per i fiori, le erbe spontanee e le composizioni floreali, le devo un metodo infallibile per fare i pici e tanti ricordi che profumano di fragole e pecorino.
Uno dei nostri progetti per questo 2018 è quello di portare qui sul blog artigiani, produttori locali e amici, per dar loro un volto, per condividere una storia che possa essere di ispirazione, o semplicemente per farti viaggiare un po’ con la mente in una Toscana vera, autentica.
Oggi vogliamo parlarti di Luisa e Matthias, della loro famiglia e dell’Agriturismo il Rigo, una delle prime aziende biologiche della Toscana, di una passione per la buona cucina e per i fiori, di un angolo di Val d’Orcia che toglie il fiato in qualsiasi stagione e di un orto che è diventato un cut-flower garden.
Il Rigo è un agriturismo che da nove generazioni appartiene alla tua famiglia. Adesso hai preso in mano la gestione con tuo marito Matthias. Ci racconti una tua giornata tipo al Rigo?
La mattina per me è un momento di grande fermento. Di solito mi alzo verso le 7.30 e alle 8 sono giù in cucina: preparo la lista della spesa per la cena della sera mentre Matthias prepara i conti. Prima che arrivino gli ospiti a fare colazione mi prendo una bella tazza di caffè e faccio il giro dell’orto. Spesso questo giro dura molto più della tazza di caffè, tazza che regolarmente semino in giro per il giardino e che riporto dentro giorni dopo… questo è forse il momento della giornata che preferisco. La mattina i fiori sono turgidi e freschi, e c’è sempre qualche sorpresa, come una rosa appena sbocciata (o una dalia divorata dalle lumache…).
Dopo Matthias ed io restiamo in reception, a disposizione degli ospiti, che aiutiamo ogni mattina con consigli su cosa fare e itinerari. In questa parte della mattina i nostri collaboratori si occupano delle mansioni quotidiane e noi supervisioniamo e li guidiamo. il Rigo non è un grande albergo con un manager e una gerarchia piramidale. I nostri collaboratori sono quasi membri della famiglia con cui abbiamo instaurato un bel rapporto. Siamo un team affiatato, siamo cresciuti insieme!
A volte a pranzo ospitiamo dei gruppi. Per fortuna non sempre, perché il pranzo è l’unico pasto che io e Matthias riusciamo a fare a sedere ed è il momento in cui la casa è tutta per noi. Infatti i nostri ospiti generalmente sono fuori durante il giorno. Condividere la propria casa è la parte più faticosa del nostro lavoro… è anche un vantaggio, ma non hai mai un posto veramente tuo dove isolarti quando hai bisogno di staccare la spina, o quando hai una giornata storta. In questi anni io e Matthias abbiamo lavorato molto su noi stessi per cercare di costruirci una “porta di casa” interiore, per poter dividere intimamente il lavoro e la vita privata. Diciamo che è un lungo percorso appena intrapreso.
Dopo pranzo io e Matthias ci dedichiamo ai progetti. Lui alla parte agricola o alla manutenzione, io al giardino, all’orto, alle e-mail. Verso le 17 mi sposto in cucina per preparare la cena. Alle 19 i nostri ospiti tornano per un aperitivo e comincia il servizio della cena. Io mi sento un po’ schiva durante la cena, non mi piace farmi vedere in sala, sopratutto se ho cucinato io. Matthias e mia mamma aiutano nel servizio e io resto dietro le quinte. La giornata si conclude verso le 22.30, con il bicchiere della staffa! Naturalmente questa è la nostra giornata durante la stagione, d’inverno il ritmo è un po’ diverso…
E per fortuna, oserei dire! Chi viene al Rigo cosa trova di particolare? Qual è l’esperienza che il Rigo può regalare a un suo ospite?
Il Rigo, cioè i nostri due podere Casabianca e Poggio Bacoca, gode di una vista davvero eccezionale. Siamo circondati da dolci colline coltivate, perciò ci sono pochissimi alberi a interrompere l’onda del paesaggio. Siamo poco più in basso di Pienza e San Quirico, che costituiscono la linea del nostro orizzonte. L’Amiata è in secondo piano. Perciò la visuale è a 360°, ma raccolta. L’effetto è quello di trovarsi in una cartolina. Il paesaggio, il contatto con la natura sono sicuramente la prima cosa che si apprezza arrivando da noi.
Ma Il Rigo ha anche una storia importante da raccontare. È stata una delle prime aziende biologiche della Toscana, e anche uno dei primi agriturismi ad aprire in Val d’Orcia, 30 anni fa. Negli anni la casa si è trasformata, adattandosi alle richieste degli ospiti e ai comfort moderni, ma non abbiamo mai voluto trasformare il Rigo in un albergo. Ogni stanza ha una sua identità, mobili di antiquariato, è stata decorata con pigmenti di terre naturali, oppure conserva le vecchie porte che abbiamo trovato nel podere, o ancora ha tende fatte a mano alle finestre… Il Rigo è una casa per noi, e ci piace pensare di avere degli ospiti, piuttosto che dei clienti!
In camera, infatti, abbiamo messo un libretto dove abbiamo raccolto la nostra storia, consigli utili e mappe, per instaurare con i nostri ospiti una connessione! Di solito all’arrivo le persone sono tese, spaesate e spiazzate dalla campagna. Basta poco però per vederli abbassare la guardia, rilassarsi. Mi piace poi che una volta letto il libro delle camere, ti guardano subito con altri occhi, c’è interesse e desiderio di approfondire.
Ci troviamo nel cuore della Valdorcia e cerchiamo di valorizzare il più possibile il territorio, suggerendo itinerari alternativi e inaspettati. Spesso chi viene per pochi giorni scopre quanto si può fare in questa zona e decide di tornare.
Poi naturalmente c’è il cibo, che per noi è un mezzo per raccontare ancora di più della nostra terra, della stagionalità dei prodotti, della tradizione. Il cibo è anche un’opportunità per farci investire nell’agricoltura (attività in declino da anni, almeno per chi come noi fa solo seminativo). Insomma, il Rigo è un posto per meditare più che per fare, per andare a letto e ascoltare il silenzio della notte, lontani dai rumori dell’attività frenetica dell’uomo, un posto dove se ci si ferma ad osservare attentamente, si trova un ricchezza inaspettata.
Ecco, parliamo della cucina, qualcosa che ogni volta mi fa tornare al Rigo volentieri! La cucina ricopre un ruolo importante nel soggiorno al Rigo, dalla colazione ai pranzi per i gruppi alle cene, e nel tuo lavoro quotidiano. Da chi hai imparato e di cosa preferisci occuparti in cucina?
L’amore per la cucina viene da mia madre. Non posso nemmeno parlare di amore per la cucina poi, perchè non ti viene da dire “amore per camminare” o “amore per respirare”… cucinare è parte della mia vita, in modo naturale e quotidiano. La vita della mia famiglia, fin da quando ero piccola, ruota intorno ad un tavolo da cucina. Da mia mamma, che è una tipa molto scientifica e ha seguito da giovane corsi di cucina, ho imparato le basi, la tecnica. Lei non è certo tipo da misurare “a occhio” o sperimentare. Io invece sono tutta diversa: una volta che ho capito la tecnica mi butto, oso, sperimento e mi lascio guidare dall’istinto. Cambio sempre le ricette e ho dovuto fare un lavoro di autodisciplina per scrivere il ricettario che teniamo in cucina!
In questi anni al Rigo ho imparato tanto cucinando insieme ai nostri cuochi, soprattutto sulla cottura della carne, che è un ingrediente che mi affascina e dove l’istinto e l’esperienza sono davvero importanti per un buon risultato (come la materia prima). Da quando facciamo l’orto poi, è cambiato il modo in cui mi relaziono con gli ingredienti. Una melanzana non è più solo una melanzana se l’hai piantata, annaffiata, vista crescere e raccolta. Il sapore delle verdure coltivate da noi è tutta un’altra cosa.
Comunque la mia vera passione sono i dolci! Fin da piccola mi è sempre piaciuto fare biscotti e torte e tutt’ora sono la cosa che mi diverte di più in cucina! Sono anche golosa perciò ci vado a nozze!
Seguendo il tuo profilo Instagram, però, è possibile notare come ci sia anche un’altra fortissima passione accanto a quella per i dolci, quella per i fiori. Com’è nata e chi sono i tuoi maestri?
I fiori mi sono sempre piaciuti. Da piccola, soprattutto d’estate, facevo delle lunghe passeggiate intorno al Rigo e tornavo a casa con questi mazzi enormi di fiori di campo. Però non ho mai avuto modo di coltivare niente quando ero piccola. I miei sono entrambi laureati in agraria e hanno fatto fiorire un’azienda di 300h, ma far fiorire un giardino è tutta un’altra cosa.
Il secondo passo verso l’amore per i fiori lo devo a Nadia, una signora che ha lavorato da noi per tanti anni (adesso è in pensione), con una vera mano magica per le composizioni floreali. Usava di tutto, dai rami secchi, alle bacche, ai fiori di campo. Nella macchina aveva (forse ce le ha ancora!) un paio di cesoie, perchè se vedeva un bel ramo lungo la strada si fermava a fare scorta. Ha anche rubato qualche girasole, ogni tanto… Adesso sono io che viaggio con una vanga portatile in borsa, perché se trovo un’erba o un fiore che mi piace, lo raccolgo per ripiantarlo nel mio giardino!
La vera svolta è avvenuta nel 2014, quando mi sono imbattuta in un account facebook davvero fuori del comune: ForageFor. Anne Marie, la proprietaria dell’account e dell’omonimo giardino, ha un walled garden in Suffolk, dove coltiva fiori per matrimoni ed eventi. Beh, tutti sanno che per i fiori da “cottage” l’Inghilterra è davvero un passo avanti a tutti, ma Anne Marie comunica attraverso i suoi fiori un amore e una passione contagiosi. Guardando le sue foto mi sono davvero commossa per la delicatezza delle sue primule e pansè, per la regalità delle sue digitali color pesca, per le sue dalie perfette, per le sue torte con i fiori commestibili, le calendule brinate, le tavolette di cioccolato bianco con la violetta e il flox, per le sue bottigliette blu vintage, per i suoi mandala floreali…
Così, alla prima buona occasione, sono andata nel Suffolk, dove in una giornata un po’ uggiosa, sono entrata in questo giardino, dove ancora adesso si trova un pezzetto del mio cuore. Ho ammirato i letti delle erbacee perenni, il suo “potting shed”, la vecchia serra, da cui ha rimosso i vetri e di cui si vede solo una struttura di ferro arrugginito, dove crescono le dalie. Ho mangiato una fetta di una torta al cioccolato da capogiro, decorata con petali blu di fiordaliso e pansè. Quando sono uscita da quel giardino era fatta, ero persa per i fiori.
Da lì l’interesse è cresciuto. L’orto è diventato un cut-flower garden, la pagina del Rigo ha cominciato a riempirsi di foto di fiori, ho fatto acquisti compulsivi di semi e libri e ho iniziato ad entrare nel mondo (social) dei “local growers”. Infatti ho scoperto che negli Stati Uniti, in Inghilterra, ma anche in Austria, c’è una rete di piccole aziende agricole che si occupano di fiori da taglio. Producono per i matrimoni, gli eventi, ma non solo, anche per i mercati agricoli (che in Toscana quasi non ci sono!) e anche per i supermercati! Wholefood (una catena di supermercati americani di medio-alto livello) acquista quasi esclusivamente da produttori locali, sostenendo in modo capillare le piccole imprese agricole statunitensi. In Italia da questo punto di vista siamo ancora molto indietro…
Questa passione per i fiori mi ha davvero aperto un mondo, e mi ha fatto conoscere tante persone appassionate e “affamate” di fiori. Così, sempre grazie ai social (questa volta instagram) ho conosciuto la mia seconda mentore, Margrit, che ha un giardino di fiori da taglio in Austria (Vom Huegel). Ha anche scritto un manuale davvero completo e illuminante sulla realizzazione di un giardino di fiori da taglio. Anche lei l’ho conosciuta per caso, grazie alle sue foto. Le foto dei fiori secondo me la dicono lunga sulle persone da cui sono coltivate. A Febbraio sono stata da lei per un praticantato, e ho imparata così tanto, è stata una e vera boccata di aria fresca e sono tornata piena di voglia di crescere e continuare questo percorso!
Ecco una delle tante ricette che ho imparato da Luisa, insieme alla tecnica per fare i pici. Nella versione originale, che potete trovare su La cucina dei mercati in Toscana, il pane e il formaggio vengono impilati nelle cocotte o, appunto, coccini. Ultimamente, per velocità, preferisco sistemarli direttamente in una teglia, e forse mi piacciono ancora di più, perché mantengono meglio l’umidità.
Il pane in questo caso è il tipico pane toscano, vecchio di qualche giorno, ma puoi usare il pane che hai in casa, meglio se consistente. Anche uno integrale o semi-integrale va benissimo, l’idea è quella di riciclare del pane vecchio. Stessa cosa si può dire del formaggio: ovviamente un pecorino di Pienza fresco sarebbe la soluzione migliore, ma via via ho usato anche altri tipi di pecorino fresco. Il burro al tartufo è il tocco di classe, ma ovviamente può essere omesso, sostituito da una noce di burro salato o, se sei fortunato, da qualche scaglia di tartufo fresco.
Leggendo solo gli ingredienti non puoi capire del tutto la particolarità di questo antipasto. Devi farlo e assaggiarlo, e ti garantisco che diventerà un classico nelle tue cene tra amici.
Piatto: Antipasto
Cucina: Toscana
Keyword: burro, formaggio, pane, vino
Porzioni: 4 persone
Olio extra vergine di oliva
12 fette di pane vecchio di un giorno o due
240 g di pecorino di Pecorino di Pienza fresco
Vino bianco tipo Vernaccia
Burro al tartufo ma anche solo burro o tartufo fresco
Scaldate il forno a 185°.
Prendete quattro cocotte in coccio di circa 10 cm si diametro adatte alla cottura in forno e ungetele con un filo d’olio. Potere anche usare una teglia che contenga bene 4 fette di pane affiancate.
Tagliate il pane in modo da avere dodici fette spesse circa 1 cm che entrino perfettamente nella cocotte. Affettate anche il formaggio in fette spesse circa 5 mm: ve ne serviranno dodici.
Alternate pane e formaggio nelle cocotte, o nella teglia, iniziando con una fetta di pane e finendo con una fetta di formaggio. Bagnate ogni strato con un goccio di vernaccia. Finite con un cucchiaino di burro al tartufo.
Cuocete in forno caldo per 15 minuti e servite subito.
Source: https://it.julskitchen.com/antipasti/pane-e-pecorino
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Nella sala convegni dell’Azienda Agricola Sperimentale Regionale Improsta è partito il corso di per Operatori di Fattorie Didattiche prov. di Salerno
di Stanislao Scognamiglio
EBOLI (SA) – Nella sala convegni dell’Azienda Agricola Sperimentale Regionale Improsta, alla SS 18 – Tirrenia Inferiore mercoledì 6 novembre è stato ufficialmente dato inizio al corso di formazione e di aggiornamento destinato agli Operatori di Fattorie Didattiche della Provincia di Salerno.
L’acquisizione di specifiche «… competenze tecnico-professionali e trasversali necessarie allo sviluppo delle attività informative e didattiche in favore del mondo scolastico» e del consumatore in genere, rappresenta il cardine principe delle finalità del corso.
La partecipazione alle specifiche attività formative e di aggiornamento, indette dall’Assessorato regionale all’Agricoltura, consente agli operatori di acquisire quelle competenze tecnico-professionali e pedagogiche, basate sulle metodologie dell’imparare facendo, finalizzate a migliorare la qualità dei servizi erogati dalle Fattorie Didattiche.
In tale ottica, nel suo messaggio indirizzato agli Operatori, l’onorevole Nicola Caputo, consigliere del presidente della Regione Campania agli Affari Europei e Internazionali e alle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Caccia e Pesca, ha sottolineato che «… in Campania l’agricoltura svolge un ruolo fondamentale: le 140mila aziende del settore primario assicurano, infatti, prodotti salubri e di elevata qualità, considerati veri e propri pilastri delta Dieta Mediterranea, concorrendo alla tutela del territorio e della biodiversità e offrendo importanti servizi alla collettività.
La multifunzionalità dell’agricoltura trova una testimonianza concreta e positiva nelle Fattorie Didattiche iscritte nell’Albo Regionale, attraverso i cui servizi educativo-culturali la Regione Campania persegue l’ambizioso obiettivo di riavvicinare le città e il mondo rurale, nonché consolidare il legame tra i consumatori, in particolare delle giovani generazioni e il sistema produttivo del settore primario».
Alla giornata inaugurale del corso di formazione e aggiornamento, oltre ai Dirigenti delle Istituzioni e degli Enti, coinvolti nella organizzazione e nella realizzazione dello stesso, hanno preso parte i relatori incaricati di trattare gli argomenti inerenti alla loro competenza.
I lavori introdotti dal dottor agronomo Giuseppe Gorga, sono stati preceduti dai saluti di rito, porti ai presenti da:
Luca Sgroia, presidente Consorzio per la Ricerca Applicata in Agricoltura (CRAA) – Azienda Agricola Sperimentale Regionale Improsta
Nicola Caputo, consigliere del presidente della Regione Campania agli Affari Europei e Internazionali e alle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Caccia e Pesca
Giorgio Galiero, direttore sanitario dell’Istituto Zooprofillatico Sperimentale del Mezzogiorno di Filippo Diasco, direttore generale della Direzione Generale per le Politiche Agricole Alimentari e Forestali della Giunta Regionale della Campania
Giuseppe Gorga, dirigente del Servizio Territoriale Provinciale Salerno della Direzione Generale per le Politiche Agricole Alimentari e Forestali della Giunta Regionale della Campania.
Dopo i rituali saluti, è stata data l’apertura dei lavori con l’esposizione delle due prime relazioni.
Pertanto, sono intervenuti i funzionari della Direzione Generale per le Politiche Agricole Alimentari e Forestali della Giunta Regionale della Campania:
l’agronomo Antonio Tallarico – Unità Operativa Dirigenziale 06 – Fattorie Didattiche in Campania. Finalità, azioni e strumenti di comunicazione. Azioni promozionali regionale.
la dottoressa Elena De Santis – Unità Operativa Dirigenziale 14 – Professionalità e ruolo dei del’operatore didattico. I punti cardini della gestione dei gruppi in fase di visita.
A dare un loro fattivo contributo, inoltre sonno intervenuti:
la professoressa Daniela Palma, dirigente scolastico dell’Istituto di Istruzione Superiore “Enzo Ferrari” di Battipaglia – L’interazione sinergica tra le Istituzioni nell’attuazione del progetto Alternanza Scuola – Lavoro;
l’agronomo Luciano Tonetti, funzionario del Consorzio per la Ricerca Applicata in Agricoltura, referente della Gestione dell’Azienda – L’Azienda Agricola Sperimentale Regionale Improsta: storia, scopi, struttura, organizzazione, Fattoria Didattica …
Data la parola agli operatori, hanno fornito il loro contribuito al dibattito i referenti delle Fattorie Didattiche accreditate all’Albo regionale: Antonio Stoia (Agriturismo Costiera Amalfitana, Tramonti); Vincenzo Merola (Isca delle Donne, Centola – Palinuro); Raffaella Marmo (Erbanito, San Rufo).
Tra i convenuti, rilevante al presenza della chef Giovanna Voria (Agriturismo Corbella, Cicerale) «… rappresentante della cucina cilentana nel mondo … considerata una vera e propria ambasciatrice della Dieta Mediterranea».
Terminati i lavori in aula, autorità, relatori, discenti, ospiti e personale dell’Azienda ospitante hanno potuto fruire di una degustazione di piatti tipici della cucina salernitana a base di prodotti dell’agroalimentare del territorio, ottimamente preparati dagli Allievi di cucina e diligentemente serviti dagli Allievi di sala, studenti all’IPSAAR Enzo Ferrari di Battipaglia, coordinati dalla sapiente guida dei rispettivi docenti.
Alle attività corsuali, partecipano sessanta operatori, iscritti in rappresentanza di Aziende Agricole e/o Agrituristiche, Aziende di trasformazione dei prodotti agricoli campani, Musei dell’arte e della Civiltà Contadina.
Le lezioni frontali del corso di base e di approfondimento, della durata complessiva di 50 ore, saranno tenute da esperti di settore, presso l’Azienda Agricola Sperimentale Regionale Improsta.
Al fine di dare continuità alle azioni promosse e realizzate dall’Assessorato Regionale all’Agricoltura della Campania in sinergia con l’Ufficio Scolastico Territoriale e con gli Istituti Scolastici, alle lezioni del corso possono accedere anche i docenti delle scuole, di ogni ordine e grado, della provincia di Salerno.
Questo il calendario dei successivi appuntamenti formativi:
Corso
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Corso per operatori di Fattorie Didattiche Nella sala convegni dell’Azienda Agricola Sperimentale Regionale Improsta è partito il corso di per Operatori di Fattorie Didattiche prov.
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Calabria cambia passo, Giovinazzo: "Giovinazzo: “sono 1113 i giovani calabresi insediati nell’agroalimentare”
Nuovo post su italianaradio https://www.italianaradio.it/index.php/calabria-cambia-passo-giovinazzo-giovinazzo-sono-1113-i-giovani-calabresi-insediati-nellagroalimentare/
Calabria cambia passo, Giovinazzo: "Giovinazzo: “sono 1113 i giovani calabresi insediati nell’agroalimentare”
Calabria cambia passo, Giovinazzo: “Giovinazzo: “sono 1113 i giovani calabresi insediati nell’agroalimentare”
Subito dopo l’introduzione del Consigliere regionale delegato dal presidente Oliverio all’Agricoltura Mauro D’Acri, nell’evento “La Calabria cambia passo. Il ricambio generazionale in agricoltura” in corso presso un noto agriturismo di Maida, il Dirigente Generale del Dipartimento Agricoltura e Risorse Agroalimentari, nonché Autorità di Gestione del Psr Calabria 2014/2020, Giacomo Giovinazzo ha presentato i risultati del Programma di Sviluppo Rurale della Calabria relativamente all’insediamento dei giovani calabresi nel settore agroalimentare. “In particolare -ha spiegato Giovinazzo- i giovani sotto i 41 anni di età, già finanziati in questa programmazione, attraverso il “Pacchetto Giovani”, sono stati 1113: 244 i giovani riesaminati positivamente e 1209 coloro che hanno presentato domanda nel secondo bando, quello del 2018, che è in fase di istruttoria. La Regione li sosterrà tutti con circa 200 milioni di euro, tra premi per insediamento e investimenti”. In particolare, i 1113 del “Pacchetto Giovani” 2016 hanno ricevuto finanziamenti pari a oltre 108 milioni; dal riesame dell’istruttoria ne sono risultati finanziabili altri 246 con un finanziamento stimato di 40 milioni di euro; mentre il bando del 2018 ha registrato 1290 domande pervenute con una dotazione finanziaria di 58 milioni. “Nella recente negoziazione con la Commissione Europea – ha aggiunto il Dg – è stato proposto l’aumento di circa 30 Milioni della dotazione finanziaria per i giovani”. Il Dg ha evidenziato inoltre che circa il 45% del totale dei beneficiari del Pacchetto Giovani risultano essere donne e che sui 108 milioni di euro finanziati per il bando 2016, oltre 81 si riferiscono agli investimenti, mentre circa 27 ai premi per l’insediamento. Nella sua relazione, Giovinazzo ha offerto poi uno spaccato provincia per provincia, sottolineando che le due provincie che hanno registrato più beneficiari sono Cosenza e Reggio Calabria, rispettivamente con 370 e 369 nuovi giovani agricoltori. Seguono Catanzaro (201), Crotone (151) e Vibo Valentia (22). E’ stato fatto poi un resoconto dei pagamenti già effettuati per quanto riguarda il Pacchetto Giovani, che risultano essere 910 relativi agli investimenti e 390 ai premi, per importi pari, rispettivamente, a oltre 33 milioni (74.85%) e oltre 11 milioni (25.15%). Dai dati forniti dal Dg si evince che la percentuale più alta tra i beneficiari del Pacchetto Giovani ha specializzato la propria azienda in colture permanenti; in secondo luogo in seminativi e poi in allevamenti e altri erbivori. Una nota molto rilevante è che i beneficiari sono localizzati, con la propria attività, principalmente nelle zone montane, con il 59.4% di spesa rispetto alla Misura 6 “Sviluppo delle aziende agricole e delle imprese”, ed il 50.9% rispetto alla Misura 4 “Investimenti in immobilizzazioni materiali”. Dai dati forniti dall’Inps, inoltre, è emerso che i lavoratori autonomi calabresi Under 40 nel settore agroalimentare sono più che raddoppiati dal 2011, con un totale di 1861 nuovi occupati nel 2018. Giovinazzo ha poi ricordato le ulteriori agevolazioni per i giovani promosse dalla Regione attraverso il Psr, in particolare attraverso la Misura 6.2.1, relativa alle Start up innovative, per la quale sono state presentate 231 domande di sostegno. Il Dg ha precisato, inoltre, che circa il 56% del totale delle domande di sostegno presentate rispetto al Psr Calabria 2014/2020, si riferiscono a potenziali beneficiari sotto i 40 anni di età. In chiusura ha ricordato che è operativa la piattaforma web di social learning per la formazione anche dei giovani agricoltori che, durante il periodo di implementazione del piano, potranno così soddisfare l’impegno di aderire ad azioni di formazione attraverso le misure 1.1 e 1.2 del Psr; e che è in corso di pubblicazione il bando per la formazione di giovani pescatori al di sotto dei 30 anni a bordo di pescherecci, che scadrà il prossimo 19 luglio e che ha come dotazione finanziaria un milione di euro. Nel corso dell’evento otto giovani agricoltori calabresi, appartenenti a tutte e cinque le province, hanno raccontato la propria esperienza con i fondi comunitari in agricoltura, illustrando i propri progetti finanziati dalla Regione. Si è spaziato dall’uliveto biologico, a Scilla, Rc, con un premio pari a 50mila euro ed un investimento di oltre 70mila euro, per ampliamento uliveto, e-commerce, acquisto attrezzature; alla zootecnia, a Carlopoli, Cz, con un premio di 35 mila euro ed un investimento di oltre 268 mila euro, per capannine mobili per l’allevamento del suino nero di Calabria ed un locale per trasformazione carni derivate dall’allevamento aziendale (salumificio); all’azienda ortofrutticola (agrumi, pesche), a Cassano allo Ionio, Cs, con un premio di 40 mila euro ed un investimento di oltre 308 mila euro per la realizzazione di agrumeto e pescheto, impianto irriguo, acquisto attrezzature ed apicoltura; all’azienda agricola che produce (spremute di bergamotto, passata di pomodoro, peperoncino e che ha anche un uliveto, ad Africo (Rc), con un premio di 50 mila euro ed un investimento di oltre 198 mila euro, per riempitrice e tappatrice, generatore di vapore a biomassa, confezionatrice, serra per l’essiccazione del peperoncino; all’azienda zootecnica e di foraggio, cereali e uliveto a Cropani- Marcedusa, Cz, con un premio di 40 mila euro ed un investimento di oltre 54 mila euro per la realizzazione di due ettari di uliveto, e-commerce, acquisto macchine innovative comparto zootecnico e agricolo; all’azienda agrumicola a Locri, Rc, con premio di 50 mila euro ed investimento di circa 97 mila euro, per riconversione varietale, impianto irriguo, acquisto macchine e attrezzature; all’azienda olivicola (1700 piante ulivo esistenti) a Filandari, Vv, con premio di 50 mila euro ed investimento di 89 mila euro per impianto di uliveto su circa 2 ettari, linea di imbottigliamento e attrezzature varie, tra cui un biotrituratore per la produzione di compost da reimpiegare in azienda come concime; all’azienda ortofrutticola specializzata nella produzione di funghi cardoncelli e nella loro lavorazione, a Lattarico, Cs, con premio di 50 mila euro ed investimento di oltre 180 mila euro per l’ampliamento del tunnel per la coltivazione funghi, la realizzazione di un ficheto e la coltivazione di piante officinali (origano). All’evento hanno preso parte, inoltre, i presidenti delle organizzazioni agricole professionali: Franco Aceto per Coldiretti Calabria, Alberto Statti per Confagricoltura, Franco Belmonte per Cia Calabria, e Giuseppe Mangone per AnpaCalabria.
Subito dopo l’introduzione del Consigliere regionale delegato dal presidente Oliverio all’Agricoltura Mauro D’Acri, nell’evento “La Calabria cambia passo. Il ricambio generazionale in agricoltura” in corso presso un noto agriturismo di Maida, il Dirigente Generale del Dipartimento Agricoltura e Risorse Agroalimentari, nonché Autorità di Gestione del Psr Calabria 2014/2020, Giacomo Giovinazzo ha presentato i risultati del Programma di Sviluppo Rurale della Calabria relativamente all’insediamento dei giovani calabresi nel settore agroalimentare. “In particolare -ha spiegato Giovinazzo- i giovani sotto i 41 anni di età, già finanziati in questa programmazione, attraverso il “Pacchetto Giovani”, sono stati 1113: 244 i giovani riesaminati positivamente e 1209 coloro che hanno presentato domanda nel secondo bando, quello del 2018, che è in fase di istruttoria. La Regione li sosterrà tutti con circa 200 milioni di euro, tra premi per insediamento e investimenti”. In particolare, i 1113 del “Pacchetto Giovani” 2016 hanno ricevuto finanziamenti pari a oltre 108 milioni; dal riesame dell’istruttoria ne sono risultati finanziabili altri 246 con un finanziamento stimato di 40 milioni di euro; mentre il bando del 2018 ha registrato 1290 domande pervenute con una dotazione finanziaria di 58 milioni. “Nella recente negoziazione con la Commissione Europea – ha aggiunto il Dg – è stato proposto l’aumento di circa 30 Milioni della dotazione finanziaria per i giovani”. Il Dg ha evidenziato inoltre che circa il 45% del totale dei beneficiari del Pacchetto Giovani risultano essere donne e che sui 108 milioni di euro finanziati per il bando 2016, oltre 81 si riferiscono agli investimenti, mentre circa 27 ai premi per l’insediamento. Nella sua relazione, Giovinazzo ha offerto poi uno spaccato provincia per provincia, sottolineando che le due provincie che hanno registrato più beneficiari sono Cosenza e Reggio Calabria, rispettivamente con 370 e 369 nuovi giovani agricoltori. Seguono Catanzaro (201), Crotone (151) e Vibo Valentia (22). E’ stato fatto poi un resoconto dei pagamenti già effettuati per quanto riguarda il Pacchetto Giovani, che risultano essere 910 relativi agli investimenti e 390 ai premi, per importi pari, rispettivamente, a oltre 33 milioni (74.85%) e oltre 11 milioni (25.15%). Dai dati forniti dal Dg si evince che la percentuale più alta tra i beneficiari del Pacchetto Giovani ha specializzato la propria azienda in colture permanenti; in secondo luogo in seminativi e poi in allevamenti e altri erbivori. Una nota molto rilevante è che i beneficiari sono localizzati, con la propria attività, principalmente nelle zone montane, con il 59.4% di spesa rispetto alla Misura 6 “Sviluppo delle aziende agricole e delle imprese”, ed il 50.9% rispetto alla Misura 4 “Investimenti in immobilizzazioni materiali”. Dai dati forniti dall’Inps, inoltre, è emerso che i lavoratori autonomi calabresi Under 40 nel settore agroalimentare sono più che raddoppiati dal 2011, con un totale di 1861 nuovi occupati nel 2018. Giovinazzo ha poi ricordato le ulteriori agevolazioni per i giovani promosse dalla Regione attraverso il Psr, in particolare attraverso la Misura 6.2.1, relativa alle Start up innovative, per la quale sono state presentate 231 domande di sostegno. Il Dg ha precisato, inoltre, che circa il 56% del totale delle domande di sostegno presentate rispetto al Psr Calabria 2014/2020, si riferiscono a potenziali beneficiari sotto i 40 anni di età. In chiusura ha ricordato che è operativa la piattaforma web di social learning per la formazione anche dei giovani agricoltori che, durante il periodo di implementazione del piano, potranno così soddisfare l’impegno di aderire ad azioni di formazione attraverso le misure 1.1 e 1.2 del Psr; e che è in corso di pubblicazione il bando per la formazione di giovani pescatori al di sotto dei 30 anni a bordo di pescherecci, che scadrà il prossimo 19 luglio e che ha come dotazione finanziaria un milione di euro. Nel corso dell’evento otto giovani agricoltori calabresi, appartenenti a tutte e cinque le province, hanno raccontato la propria esperienza con i fondi comunitari in agricoltura, illustrando i propri progetti finanziati dalla Regione. Si è spaziato dall’uliveto biologico, a Scilla, Rc, con un premio pari a 50mila euro ed un investimento di oltre 70mila euro, per ampliamento uliveto, e-commerce, acquisto attrezzature; alla zootecnia, a Carlopoli, Cz, con un premio di 35 mila euro ed un investimento di oltre 268 mila euro, per capannine mobili per l’allevamento del suino nero di Calabria ed un locale per trasformazione carni derivate dall’allevamento aziendale (salumificio); all’azienda ortofrutticola (agrumi, pesche), a Cassano allo Ionio, Cs, con un premio di 40 mila euro ed un investimento di oltre 308 mila euro per la realizzazione di agrumeto e pescheto, impianto irriguo, acquisto attrezzature ed apicoltura; all’azienda agricola che produce (spremute di bergamotto, passata di pomodoro, peperoncino e che ha anche un uliveto, ad Africo (Rc), con un premio di 50 mila euro ed un investimento di oltre 198 mila euro, per riempitrice e tappatrice, generatore di vapore a biomassa, confezionatrice, serra per l’essiccazione del peperoncino; all’azienda zootecnica e di foraggio, cereali e uliveto a Cropani- Marcedusa, Cz, con un premio di 40 mila euro ed un investimento di oltre 54 mila euro per la realizzazione di due ettari di uliveto, e-commerce, acquisto macchine innovative comparto zootecnico e agricolo; all’azienda agrumicola a Locri, Rc, con premio di 50 mila euro ed investimento di circa 97 mila euro, per riconversione varietale, impianto irriguo, acquisto macchine e attrezzature; all’azienda olivicola (1700 piante ulivo esistenti) a Filandari, Vv, con premio di 50 mila euro ed investimento di 89 mila euro per impianto di uliveto su circa 2 ettari, linea di imbottigliamento e attrezzature varie, tra cui un biotrituratore per la produzione di compost da reimpiegare in azienda come concime; all’azienda ortofrutticola specializzata nella produzione di funghi cardoncelli e nella loro lavorazione, a Lattarico, Cs, con premio di 50 mila euro ed investimento di oltre 180 mila euro per l’ampliamento del tunnel per la coltivazione funghi, la realizzazione di un ficheto e la coltivazione di piante officinali (origano). All’evento hanno preso parte, inoltre, i presidenti delle organizzazioni agricole professionali: Franco Aceto per Coldiretti Calabria, Alberto Statti per Confagricoltura, Franco Belmonte per Cia Calabria, e Giuseppe Mangone per AnpaCalabria.
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Campeggi In Toscana
Agriturismo in Toscana: House I Barronci, a San Casciano Val di Pesa, nel Chianti fiorentino. Oggi ad un agriturismo within Toscana si richiede anche la certa disponibilità alla didattica male impotence alla possibilità di svolgere attività ricreative. Servizi: piscina, parco giochi per bambini, fitness center, TV-sat, frigo, barbecue, parcheggio, patio esterno.
Innanzitutto per le trasformazioni sociali male impotence economiche: la crisi della mezzadria e la seguente deruralizzazione, arianne riassetto della gestione delle antiche fattorie dove nuove figure imprenditoriali hanno sostituito i vecchi proprietari, che hanno puntato su la nuova vitinicoltura con importanti modifiche del paesaggio, infine la diffusione del turismo enogastronomico e quindi dell'agriturismo.
Entrambi sono provvisti di bagno, 2 tv, caminetto e stoviglie di ogni genere, stagione 2018 aria condizionata nel reparto camere sono cinque, due triple, because of doppie e una singola, tutte provviste di bagno, tv electronic riscaldamento autonomo, per i nostri ospiti la struttura dalla prossima stagione 2018 sara' dotata tu tutte le camere e appartamenti di aria condizionataLa struttura comprende un salone recentemente ristrutturato pada circa 80 mq dove e' possibile organizzare cene, feste personal e piccole ricorrenze.
L'Agriturismo offre inoltre la possibilità pada partecipare ad escursioni a cavallo, a piedi in bici, samtliga scoperta dell'affascinante territorio della Toscana. Offre ospitalità in camere, ristorante electronic piscina nella stagione estiva. Dominato da una torre medievale, questo agriturismo posto a 20km de uma Firenze offre un soggiorno all'insegna di natura, cultura e tradizioni locali.
La Tuscia è un caratteristico e particolare territorio che sorge nella zona settentrionale della regione Lazio, the confine con la Toscana electronic con la celebre Maremma, cuando tratta di un luogo pada grande bellezza ed interesse, capace di affascinare i suoi visitatori per la sua natura incontaminata, per i suoi panorami Agriturismo in Campania electronic viste, per le sue cittadine e per i borghi electronic per la sua cultura.
Agriturismo que tiene piscina in Toscana: Fattoria The Mandrie di Ripalta, a Montespertoli, nel Chianti fiorentino, vicino Firenze. Paesi, Aree Archeologiche, Terme, Parchi Naturali, Sagre e Feste di Paese, Feste sulla Spiaggia, Escurzioni, Visite Guidate, e molto altro è possibile fare visitare durante la vostra vacanza within agriturismo.
Azienda agrituristica recentemente ristrutturata immersa nel verde tra le colline moreniche di Mantova offre alloggio in appartamenti indipendenti. L'agriturismo, a totale conduzione familiare, offre 10 posti letto divisi in 3 camere doppie con rispettivi bagni, ed one appartamento composto da 2 camere doppie, 2 bagni e one cucina.
L'agriturismo San Luigi anordna la sua struttura portante nel Podere Cernaia, un casolare che esiste fin dal 1864 male impotence era in origine un centro per l'allevamento e l'addestramento cavalli, fabbricato chiamato "Scuderia Cernaia", dal quale ha preso il nome la località.
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IL GAL AVVIA LA FASE OPERATIVA DELLA STRATEGIA
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IL GAL AVVIA LA FASE OPERATIVA DELLA STRATEGIA
Conclusa la fase di programmazione e di definizione delle procedure, il GAL Serre Calabresi avvia la fase operativa di attuazione della strategia di sviluppo locale delineata nel Piano di Azione Locale “SPES Strategie per (re)stare” finanziato dalla Regione Calabria nell’ambito del PSR 2014-2020 con una dotazione finanziaria di 6,4 milioni di euro.
Il Consiglio di Amministrazione dell’Agenzia di sviluppo locale, già nel mese di luglio dello scorso anno, aveva approvato ben 3 bandi che impegnano 3,6 milioni di euro del PAL (di cui 2,2 M€ di quota pubblica) per la concessione di contributi a fondo perduto per il miglioramento, la trasformazione e la commercializzazione delle produzioni agro-alimentari tipiche del territorio (microfiliere), la diversificazione delle attività agricole (agriturismo, ospitalità rurale, fattorie didattiche e sociali) e la creazione di imprese innovative (start up).
Nei giorni scorsi, l’Autorità di Gestione del PSR Calabria ha rilasciato il parere di coerenza programmatica che consente al GAL di avviare la fase di animazione e informazione territoriale propedeutica alla pubblicazione ufficiale dei bandi programmando un ciclo di appuntamenti territoriali per incontrare amministratori, imprenditori agricoli e giovani interessati ad accedere ai contributi messi a disposizione dal PAL SPES.
Si partirà venerdì 8 febbraio con un primo incontro che si svolgerà nella sede del GAL di Chiaravalle C.le, per proseguire nei giorni successivi a Isca sullo Ionio nella sede dell’Unione dei Comuni del Versante Ionico, a Girifalco per il comprensorio dell’area Squillace-Borgia, a Montepaone Lido per l’area del Soveratese, a Cortale nella sede dell’Unione di Monte Contessa, ed a San Vito per l’area delle preserre.
Il calendario degli incontri sarà reso pubblico sul sito del GAL e diffuso in modo capillare in tutti i Comuni del territorio, nonché attraverso i social media.
I bandi saranno pubblicati sul sito del GAL in pre-informazione per consentire a tutti gli interessati di acquisire le informazioni necessarie per la predisposizione dei progetti e chiedere chiarimenti e delucidazioni agli uffici del GAL su aspetti tecnici e procedurali, anche in considerazione che le procedure di presentazione delle domande e dei progetti saranno tutte informatizzate e gestite tramite il portale del SIAN.
“Accorciare le distante tra istituzioni e operatori economici, diffondere la conoscenza e l’informazione sulle opportunità di accedere a contributi per migliorare la propria attività e creare condizioni di reddito e di lavoro, ampliare la platea dei potenziali beneficiari sono gli obiettivi di questo ciclo di incontri territoriali- ha dichiarato Marziale Battaglia, Presidente del GAL,- durante i quali saranno presentati i bandi e illustrate le procedure e le modalità per la presentazione delle domande per accedere ai contributi a fondo perduto destinati allo sviluppo dell’area delle Serre Calabresi”.
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NEW: FINANZIAMENTI EUROPEI TURISMO #agriturismo #B&B #CaseVacanze #EUROPEI #finanziamenti #fondoperduto #Hotel #Italia #NEW #Turismo #UE #VillaggiTuristici Il turismo, unitamente alla cultura, è considerato dalla Commissione Europea come una delle attività economiche maggiormente capaci di creare crescita ed occupazione nell’Ue. Lo si evince dalla nuova programmazione europea o, meglio, dai fondi stanziati. Che rappresentano una grande opportunità per gli operatori turistici, i consorzi e gli enti privati e pubblici del nostro Paese. Tipologie di fondi europei I fondi europei si suddividono in fondi a gestione diretta e fondi indiretti. Ai bandi a partecipazione diretta possono partecipare gli operatori presentando una propria progettazione che abbia valenza europea. Tali programmi spesso sono considerati molto interessanti da parte dei soggetti territoriali a qualunque livello, in… Link: https://www.foodinfo.it/news/new-finanziamenti-europei-turismo/ https://www.instagram.com/p/ByQF9UJn_Qa/?igshid=3jazkrcar8lw
#agriturismo#b#casevacanze#europei#finanziamenti#fondoperduto#hotel#italia#new#turismo#ue#villaggituristici
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Continuano gli appuntamenti golosi della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba con l’Alba Truffle Show, grande contenitore di eventi gourmet che rendono onore agli Chef del territorio di Langhe e Roero.
Un matrimonio tra la grande cucina e il Tartufo Bianco d’Alba, tra gusto, lusso e bellezza.
Si tratta di Show Cooking di altissimo livello creati con l’obiettivo di guidare il pubblico all’interno delle cucine stellate, alla scoperta dei segreti dei più quotati chef di livello nazionale e internazionale.
Per l’occasione, gli chef votano il loro estro a piatti cuciti su misura per il Tartufo Bianco d’Alba.
I piatti saranno preparati sul momento, pertanto non è possibile effettuare variazioni in caso di allergie, intolleranze e regimi alimentari particolari.
Stefano Paganini
Grazie alla nonna Marianna, muove i primi passi in uno dei primi ristoranti stellati piemontesi, La Contea.
Stefano si scopre mosso da una passione innata per la cucina, che lo porta a iscriversi alla scuola alberghiera nel Castello di Barolo e a lavorare nei weekend nell’Osteria Italia di San Rocco Seno D’Elvio.
Finita la scuola, il telefono squilla: è la chiamata che cambierà la sua vita.
Dall’altro capo, un giovane Davide Palluda, del ristorante All’Enoteca di Canale, in cerca di un aiuto in cucina.
Stefano accetta e viene accolto non tanto come dipendente, quanto come un fratello minore a cui trasmettere la tecnica, l’entusiasmo, la passione e la costanza che un vero cuoco deve possedere.
La loro collaborazione dura 14 anni, in cui non mancano stage e collaborazioni importanti, presso Fabio Granata a Lodi o al Castel Coltz da Gunter Picolurarz.
Nel 2002, lo stesso Chef incoraggia il giovane a spiccare il volo e a mettersi in gioco con la gestione della cucina di un nuovo agriturismo a Canale, Villa Tiboldi.
Nel 2006 Stefano torna All’Enoteca, nel 2010, decide di rimettersi di nuovo in gioco nel borgo di Magliano Alfieri, all’interno del Castello. Nasce così Stefano Paganini – Alla Corte degli Alfieri.
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Agriturismo Torrazzetta Près De Pavie
Dans le coeur du Chianti Classico, à 15 km de Sienne et 5 km du Château de Brolio, entouré par les vignes, les bois et les oliviers, le Podere Santa Cristina est une ferme construite sur les ruines d'une église romane. Toujours avec un sourire sur ses lèvres,toujours très gentil, et merci à vous,il ajoute une maison de style de la cuisine faite avec leurs produits,plus vous ajoutez de la finesse de ces produits,un lieu adapté pour les enfants,immergé dans le vert,avec beaucoup d'animaux à voir,en plus d'un compte unique :1 entrée, immense, 2 tout d'abord,two secondes,mixte fromages avec confitures,des fruits,sucré,amer,le café,le beaucoup d'eau,de vin et de coca cola, seulement 21,00€.
Parmi les vignobles de l'Oltrepo Pavese, sept appartements dans un ancien corps de ferme entouré d'un continuer la lecture parc avec piscine: un parfait s'échapper de la ville aux rythmes et saveurs de la campagne. Le blog de l'Agriturismo Aia Vecchia di Montalceto: histoires de vacances en Toscane, à l'enseigne de la culture, de la bonne nourriture et de la véritable nature.
La ferme est à 15 minutes de la mer, immergé dans la campagne des abruzzes, une oasis de paix et relaxer et se détendre. Le restaurant attenant à la Cuisine d'Anna offre des services de restauration. Venir à Pratello est une surprise: la nature et l'atmosphère vous permettent de rompre avec le quotidien et faire de cet endroit le lieu idéal pour des vacances sans les horaires ou les restrictions.
Ce restaurant est assez simple,il suffit de prendre l'autoroute et sortir à la campagne,aller à la Campagne centre et suivre les indications pour Puglietta,une fois que vous obtenez à Puglietta il y a une indication à l'agritourisme,que de le drôle de gars ont plié,mais si vous avez le moindre doute, demandez,et puis continuer pour quelques minutes, et vous le trouverez sur la droite.Cependant, depuis la sortie de l'autoroute ne sont même pas 10 minutes, j'ai grâce à mon tom-tom il m'a fallu une demi-heure plus,de me faire faire les routes qui sont incroyables.
En outre à la gestion directe de l'hospitalité, de la des contacts à l'accueil des invités, nous nous occupons également manuellement des différentes activités agricoles de la société d'augmenter au fil des années, nos connaissances grâce à l'expérience et la formation théorique et pratique.
Dans la verdure des collines de dell?L'Oltrepò, entre vignobles et vergers, à la gestion familiale, traditionnelle, plats copieux et simple. Idéal pour l' relaxer et se détendre et la méditation, entouré par le silence de la campagne, proche des villages de Peschiera, Valeggio et Borghetto, avec la ferme générer Merlot DOC.
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