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#Generazione Elettrica
falcemartello · 9 months
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All'attenzione del sig. Santa Claus.
Con la presente Le comunichiamo i reati di cui dovrà rispondere in tribunale.
1) Lei si è dichiarato "Babbo", contribuendo al diffondersi del patriarcato e offendendo chi non si riconosce nella famiglia tradizionale come specificato dalla legge Papà Castoro del 1995.
2) Lei ha più volte utilizzato il suffisso "Natale" in spregio alla società multiculturale odierna. È inoltre al vaglio degli inquirenti la sua appartenenza al gruppo suprematista "Bianco Natale".
3) Lei non possiede una slitta elettrica di ultima generazione ed è entrato in ZTL chiuse al traffico inquinante, accorciando la vita del pianeta a tre anni, nove mesi, quattro giorni, dodici ore e ventisette secondi. Ora ventisei.
4) Lei applica costantemente il Body Shaming ai danni degli elfi. Quest'ultimi risultano essere stati da Lei assunti con regolare contratto a tempo indeterminato, in spregio alla flessibilità del mondo del lavoro.
5) Lei ha più case di proprietà (di classe G) site in Lapponia e al Polo Nord su cui non sta pagando alcuna Imu. Inoltre Lei non è ancora passato al mercato libero delle luminarie.
Le verranno comunque riconosciute le attenuanti date dalla sua Body Positivity, in quanto Lei non si è mai vergognato del suo normalissimo peso, e dalla sua collaborazione con la multinazionale Coca Cola.
Cordiali saluti,
Ministero della Verità e della Bontà.
(Matteo Brandi)
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palmiz · 2 years
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La Grande truffa elettrica:
Faccio spoiler di un paio di aspetti per i pigri:
"costo a km di una ricarica domestica = € 0,122 (€ 20,80 ÷ 170km = € 0,122)
- costo a km di una ricarica pubblica = € 0,217 (€ 35,60 ÷ 170km = € 0,209)
- costo a km di un pieno di benzina = € 0,109 (€ 74,40 ÷ 680km = € 0,109)
- costo a km di un pieno di Gpl = € 0,052 (€ 29,44 ÷ 560km = € 0,052) ."
( Per Un viaggio di 3 ore con auto termica, ne servono 6 con auto elettrica calcolando tempi di ricarica) . E per furgoni e tir , qualcuno mi spieghi come si farà a lavorare o con che costi... )
Evviva l’auto elettrica!
"Da un anno sono possessore di una auto Full Electric di ultima generazione: una Peugeot E-208 con una batteria da 50 KWh.
Mi sono fatto convincere dalle fandonie raccontate sul fatto che le auto elettriche sarebbero molto più convenienti di quelle con motore termico. Ebbene, posso dire con certezza, scontata sul mio portafogli, che le auto elettriche sono una colossale fregatura.
L'Unione Europea, non ho ben capito con quale logica e per quale interesse, spinge fortemente per la conversione totale della mobilità dal termico all'elettrico. I principali argomenti per convincere gli utenti a passare all'elettrico sono la scelta ecologica ed il risparmio.
Quanto alla valenza ecologica dei motori elettrici, non ho gli elementi per affermare se sussiste veramente ma ho seri dubbi anche in considerazione dell'enorme problema relativo allo smaltimento delle batterie esauste.
Per quanto riguarda invece la assoluta antieconomicità delle auto elettriche, e, problema di non secondaria importanza, la loro faticosissima fruibilità, ebbene qui ho solo certezze, raggiunte dopo un anno di calvario, sia pratico che economico.
Innanzitutto voglio spendere una parola sulla indegna malafede speculativa rappresentata dal costo addebitato all'utente per la energia erogata dalle colonnine pubbliche.
A fronte di un costo medio della energia domestica pari ad € 0,52/KWh, ho dovuto riscontrare che per le ricariche alle colonnine pubbliche viene praticato un costo pari ad euro 0,89/KWh, ovvero quasi il doppio.
Riguardo poi alla infruibilità delle auto elettriche, faccio presente che i motori elettrici di nuova generazione necessitano di batterie con una capacità di almeno 40kwh, che, a causa della rilevanza di tale capienza, necessitano di essere ricaricate quasi esclusivamente presso i punti di ricarica veloce visto che, con una ricarica lenta, per raggiungere il 100% ci vorrebbero almeno 14 ore.
Quindi il problema della scarsissima disponibilità di punti di ricarica pubblici viene enormemente acuito dalla necessità di accedere esclusivamente ai punti di ricarica veloce, che sono circa il 20% della totalità.
Da ciò deriva che se devi fare un viaggio, o ti prendi due giorni per fare 400 km oppure ti fermi almeno un paio di volte per ricaricare nelle postazioni di ricarica veloce, con una attesa per ogni ricarica di minimo un'ora (purtroppo anche la storia che con 20 minuti si raggiunge l'80% della ricarica è un'altra fandonia: ce ne vogliono almeno 40).
Si aggiunga poi che sulla rete autostradale italiana i punti di ricarica veloce sono rarissimi, il che significa che ogni volta che si ha bisogno di ricaricare si deve uscire dall'autostrada e percorrere a volte diversi chilometri aggiuntivi per raggiungere la postazione.
In sostanza un viaggio che con un motore termico richiederebbe tre ore di percorrenza, con un motore elettrico, se si è fortunati a trovare le colonnine funzionanti e libere, se ne impiegano almeno sei!
Veniamo ora alla tanto sbandierata "economicità" delle auto elettriche.
Mettiamo a paragone una piccola utilitaria con batteria da 40kWh ed autonomia di 170 km (che è la reale autonomia su percorso extraurbano rispettando i limiti di velocità, alla faccia della autonomia di 350 km dichiarata dalla casa), con la stessa utilitaria con motore termico a benzina e Gpl:
A) un "pieno" di energia effettuato collegandosi ad una utenza domestica costa € 20,80 (€ 0,52 x 40kwh = € 20,80);
😎 un "pieno" di energia effettuato collegandosi alle colonnine pubbliche costa € 35,60 (€ 0,89 x 40kwh = € 35,60);
C) un pieno di 40 litri di benzina costa € 74,40 (€ 1,86 x 40lt = € 74,40);
D) un pieno di 40 litri di Gpl costa € 29,44 (€ 0,736 x 40lt = € 29,44).
Nel paragone va considerato un "piccolo particolare": con un pieno di energia si percorrono al massimo 170 km, mentre con un pieno di benzina si percorrono almeno 680 km (considerando un consumo medio di 17 km/l) e con un pieno di Gpl se ne percorrono 560 (calcolando un consumo di 14 km/l).
E qui casca l'asino:
- costo a km di una ricarica domestica = € 0,122 (€ 20,80 ÷ 170km = € 0,122)
- costo a km di una ricarica pubblica = € 0,217 (€ 35,60 ÷ 170km = € 0,209)
- costo a km di un pieno di benzina = € 0,109 (€ 74,40 ÷ 680km = € 0,109)
- costo a km di un pieno di Gpl = € 0,052 (€ 29,44 ÷ 560km = € 0,052).
Quindi, tirando le somme, un pieno di carica elettrica alla colonnina costa il quadruplo di un pieno di GPL.
Il tutto senza considerare che una auto elettrica costa il 30% in più rispetto ad una pari modello termica e che una auto termica può durare anche 15 anni mentre una auto elettrica all'esaurimento delle batterie o della garanzia sulle medesime(dopo non più di 8 anni) vale zero.
Alla faccia delle "scelte ecologiche" per le quali subiamo pressioni da anni: facile così, tanto paga Pantalone.
A questo punto si può giungere ad una sola conclusione: va bene il Green, il rispetto dell'ambiente, l'etica ambientalista, va bene tutto, ma non a spese nostre, non costringendoci a spendere il quadruplo, e, soprattutto, non speculandoci sopra perché quando si tratta di mettere mano al portafogli la gente non è stupida".
(Da un utente del WEB)
PS 1: era scontato, le premesse ci stavano tutte ma in pochi ci "arrivavano", l'auto del futuro sarà per pochi eletti, si creerà un ulteriore distanza netta fra le caste e indovinate quale sarà quella sottomessa? ...
PS 2: per alimentare tutt' Italia,case private, industrie, auto, chi sa fare i conti dichiara che serviranno per restare green almeno 12 centrali nucleari... Quindi? Come faranno/ faremo?
PS3: in pochi sono preparati a spegnere gli incendi delle auto elettriche (che non sono pochi) , visto che servono attrezzature a parte adeguate, e in pochi meccanici ci sanno ancora mettere mano.
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mezzopieno-news · 5 days
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ITALIA, AUMENTO RECORD DI FONTI RINNOVABILI (+25%) E CALO D’EMISSIONI (-6%)
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I dati relativi al primo semestre 2024 segnano un forte avanzamento delle fonti rinnovabili in Italia, con una crescita del 25% ed una significativa diminuzione delle emissioni di CO2 (-6% contro -4% dell’Eurozona). L’analisi rileva il minimo storico per il contributo delle fonti fossili (38%) nella produzione di energia elettrica (10 punti percentuali in meno rispetto al semestre precedente).
Il miglioramento del mix energetico è stato spinto dal rimbalzo dell’idroelettrica (+65% dai minimi storici del 2022-’23), mentre nuovi importanti cali hanno riguardato l’utilizzo del carbone (-60% dopo il -30% del 2023), ormai ridotto ai minimi termini, e il gas naturale (-5%). In aumento marginale i consumi di petrolio. Il calo dei combustibili fossili è soprattutto concentrato nel settore elettrico (-32%), grazie al notevole incremento della quota delle fonti di energia rinnovabile nella generazione di elettricità, salita nel semestre al 44% della richiesta, il nuovo massimo storico.
In Europa un crollo della domanda di carbone nel semestre è stato del 24% mentre quello di gas naturale del 4%. I dati raccolti dall’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile ENEA, indicano che l’indice composito ISPreD (Indice Sicurezza energetica, Prezzi dell’energia e competitività, Decarbonizzazione) che sintetizza lo stato della transizione energetica italiana, risulta in miglioramento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (+10%). Rispetto al secondo trimestre 2023 l’ISPreD risulta in leggero miglioramento nelle dimensioni decarbonizzazione e prezzi dell’energia e competitività e in miglioramento più consistente nella dimensione della sicurezza energetica.
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Fonte: ENEA; foto di Rawpixel
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abr · 4 months
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Gli europei hanno fatto della transizione ecologica uno dei pilastri della propria politica economica e della loro stessa identità politica. La Commissione uscente ha stabilito target di decarbonizzazione e installazione delle fonti rinnovabili sempre più ambiziosi. Gli Stati membri stanno cercando di perseguirli con i due strumenti più vecchi del mondo: gli obblighi e i sussidi, cioè, in una parola, la politica industriale statalista in tutta la sua potenza.
Siamo sicuri che sia la via migliore? La risposta è no e la conferma arriva dal Texas.
Alla fine di quest’anno, secondo quanto racconta un dettagliato articolo del Financial Times, nel corso del 2024 il Texas avrà installato più pannelli fotovoltaici (rapportati alla popolazione) non solo di qualunque altro Stato Usa, ma addirittura di qualunque Paese al mondo. Anche in termini di incidenza sulla generazione di energia elettrica, il fotovoltaico texano a marzo ha scavalcato il carbone e superato altre realtà, come la California, che spesso vengono enfatizzate come esempi da seguire. Non colpisce solo il livello raggiunto dalle rinnovabili, ma anche la rapidità con cui esse si sono imposte, sostanzialmente negli ultimi quattro o cinque anni.
Eppure, il Texas non è certo un luogo ospitale per i seguaci di Greta: non ha una legislazione particolarmente favorevole per le rinnovabili, non ha incentivi generosi e tanto meno ha obblighi paragonabili ai nostri. Sono invece due gli ingredienti del successo texano, e si trovano esattamente dalla parte opposta rispetto a quella verso cui si guarda quando si dibatte di questi temi.
Il primo ingrediente è la libertà economica: in Texas le rinnovabili non godono di privilegi, ma tutte le imprese possono contare su un sistema di regole pensato per valorizzarne il contributo, non per mettere loro i bastoni tra le ruote. In Texas non ci sono i lunghi iter burocratici che, in California come in Italia, soffocano le rinnovabili assieme alle altre imprese. Quindi, il punto non è disegnare corsie preferenziali per le tecnologie alla moda, ma costruire un quadro normativo affidabile e aperto per tutti. Non è distribuire il Nimby ai nemici e le agevolazioni agli amici, ma creare un ecosistema a misura d’impresa. Il secondo ingrediente è che i pannelli fotovoltaici sono diventati sempre più competitivi, anche rispetto alle fonti energetiche tradizionali.
E questo dipende principalmente dalla concorrenza internazionale e dal basso costo del fotovoltaico cinese. Se c’è quindi una vera minaccia che rischia di mettere a repentaglio il modello texano, quella deriva dai dazi pretesi dal presidente più ambientalista di sempre, Joe Biden, e dai requisiti di “local content”. Se le rinnovabili prosperano in Texas è perché, in quel contesto, convengono davvero. Ma senza istituzioni favorevoli alla libera impresa, esse sarebbero al centro di quella stessa rincorsa tra sussidi e regolamentazione che le sta mettendo in difficoltà altrove, come in California (e in molti Paesi europei): It’s the economic freedom, stupid.
ambientalismo ignorante passé bovino, non (solo) per le scuregge al metano, vs. sostenibilità quella vera, quella che non ha bisogno di aiutini, via https://opinione.it/economia/2024/05/29/istituto-bruno-leoni-texas-usa-pannelli-fotovoltaici-california-biden/
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leparoledelmondo · 9 months
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Hydroelectric generation
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Il paradosso tutto italiano è che nonostante la siccità, restiamo il paese che ha più pioggia e più corsi d’acqua di ogni altro paese europeo. Abbiamo 324 laghi ma siamo poverissimi di infrastrutture idriche. Oggi riusciamo a immagazzinare circa l’11% dell’acqua piovana che cade. Troppo poca. Secondo i dati di Terna (gestore delle reti per la trasmissione dell’energia elettrica dall’acqua), nei primi due mesi del 2023 la generazione di elettricità dell’acqua ha segnato un drammatico -51%, con febbraio che ha sfiorato il -60%. Il rischio è chiudere un anno peggiore del 2022, quando la lunga siccità in Italia aveva ridotto la produzione del 37,7%. Che fare? 
Nuovi invasi, nuovi bacini di raccolta e stoccaggio, impianti di pompaggio, sistemi di irrigazione tecnologici, ecco alcuni esempi che il Pnrr dovrebbe fare.
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voracita · 10 months
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E comunque, voi che amate così tanto l'inverno siete un po' maledetti. Lasciatevelo dire: amate l'inverno depressivo, quello del chiudervi fra le mura di casa e avere una buona scusa per non dovervi confrontare con l'idea dei corpi esposti, della gioia di vivere che esplode, dell'opportunità di scoprirvi e sperimentarvi nel mondo. Amate l'inverno dei ricchi, peggio ancora: il ceppo nel camino, la tv di ultima generazione, il riscaldamento in servizio permanente effettivo, le bollette di centinaia e centinaia di euro di cui, probabilmente, non dovete preoccuparvi. Altro è l'inverno di chi si trascina pendolare di stazione in stazione, di chi deve alzarsi presto la mattina per uscire quando è ancora notte e tutt'intorno gela, per poi rientrare dopo una giornata di lavoro, quando è di nuovo buio, e il gelo morde le ossa, e gli abiti per quanto pesanti non sono comunque adeguati alla stagione, perchè quel lavoro non permette un guardaroba idoneo e efficiente per ogni temperatura. Altro ancora è l'inverno di chi deve affrontare, per raggiungere scuola, università, lavoro, e in generale per vivere, i disagi della neve e del ghiaccio, non certo per settimane bianche, sciate e divertimenti natalizi, ma semplicemente per garantirsi l'opportunità di sopravvivere. C'è una neve estetica, una neve che è bella da vedere, toccare e sognare, una neve su cui scorrazzare in località alpine da 2-300 euro al giorno; e poi c'è la neve in cui affondi, che paralizza vite che già si muovono a fatica, che diventa immagine fisica di una lentezza, di un'asprezza del vivere che raggela l'animo, prima che il corpo, e contro cui una stufetta da quattro soldi o una borsa calda elettrica con scritto "se non hai altri, oggi ti scaldo io" di certo non basta.
Viva l'estate.
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bicheco · 1 year
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Bersani Ebbasta
Avrete certamente saputo della polemica Bersani (Samuele non Pierluigi) e Sfera Ebbasta, impossibile sfuggire alla "web-cazzata-del-giorno".
L'uno contesta all'altro di non saper cantare. Io per generazione, inclinazione, status mentale e costituzione sarei dalla parte di Samuele: per cantare bisognerebbe sapere cantare, per dipingere bisognerebbe saper disegnare e così via. Fin troppo ovvio. Tuttavia Sfera e i suoi simili, i cosiddetti trapper, non "cantano" bensì urlano, si sfogano, si "dichiarano" in forma di canzone. Detto ciò, a questi ragazzi rimprovero una cosa sola: non dovete usare l'autotuner. Mai! Assumetevi le vostre irresponsabilità! Sarebbe un po' come uno che vorrebbe partecipare al giro d'Italia, però con la bicicletta elettrica. Non è possibile. O pedali, e impari a pedalare oppure stoni, ma sempre!
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michiaman0mrorange · 11 months
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l'arco della pace: monumento messo in un'area pedonalizzata, di fianco al polmone verde di Milano, in una città dove devi pagare per entrare in centro se non hai un'auto elettrica
attivisti di ultima generazione: imbrattiamolo 🦍
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noneun · 2 years
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Chissà perché...
il tizio che propaganda il nucleare –inteso come fissione nucleare– dice che con il traguardo del prototipo a fusione nucleare inerziale di q > 1 raggiunto negli USA (ovvero una energia ottenuta maggiore di quella immessa) non si è più vicini ad un reattore funzionante.
Eccerto, fanno questi esperimenti per allontanarsi dall'obiettivo.
La frase esatta è stata:
"E questa è ovviamente una bella notizia e un passo avanti importantissimo per la ricerca. E quindi insomma siamo tutti contenti... Non siamo più vicini ad una applicazione tecnologica, non siamo più vicini alla generazione di energia elettrica da fusione."
Insomma, sprizza proprio gioia da tutti i pori per questo risultato e, da ingegnere quale è, dimentica che la ricerca è proprio ciò che avvicina ad una applicazione tecnologica. E per quanto manchi ancora molto al traguardo, non siamo certo più lontani.
Però se dici che questa gente pro fissione nucleare è in malafede è solo perché hai una paura irrazionale del nucleare. Eccerto.
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pettirosso1959 · 2 years
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Non succede, ma se succede, l'auto elettrica sarà la causa della più grande recessione di sempre
* Un Kg di gasolio contiene quasi 12 KW ora di energia, nello spazio di circa un decimetro e nel peso di circa 1 kg (poco di piu il primo, poco di meno il secondo).
* Una batteria al piombo contiene circa 0,04 kwh per kg... 300 volte di meno.
* Una costosissima batteria a base del raro Litio, fa ben 3 volte meglio di una al piombo (0,12 kwh ) , ma rimane sempre 100 volte sotto quella del gasolio. Una differenza abissale, che anche se il motore elettrico risulta 2,5 volte piu efficiente di quello endothermic ultima generazione, colloca le MIGLIORI batterie al mondo del costo di molte migliaia di euro 30 volte al di sotto della scatola di latta in foto.
* Stesso si può dire per tempo e facilità di ricarica. Il serbatoio di una utilitaria si riempie in pochi secondi con 500 kwh di energia.
Occorrono circa 100 ore da un'utenza domestica da 6kw per ottenere lo stesso risultato, anche le colonnine apposite richiedono varie ore per erogare la stessa energia.
Per non parlare della possibilità di carica da remoto, con una tanica da 10 Lt posso trasportare 120 kwh di energia, mi servirebbe una batteria al litio da 1000 chilogrammi (una tonnellata) per fare lo stesso.
FINE
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scienza-magia · 2 months
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400 milioni per il Piano Mattei per l'Africa
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Bond e Fondo italiano clima, bond da 100 milioni per le rinnovabili in Africa. La Banque Ouest-Africaine de Développement sottoscrive obbligazione con il fondo gestito da Cdp. L’obiettivo è mobilitare risorse fino a 400 milioni di euro nella regione. Un’obbligazione ibrida da 100 milioni di euro, con l’obiettivo di mobilitarne fino a oltre 400 in progetti di energia rinnovabile e mitigazione del climate change in Africa occidentale. È il nerbo dell’operazione sottoscritta ieri a Roma dalla Banque Ouest-Africaine de Développement (Boad), la banca multilaterale dei Paesi dell’Unione economica e monetaria dell’Africa occidentale, insieme al Fondo italiano per il clima: lo strumento finanziario con una dotazione da 4,2 miliardi di euro gestito da Cassa depositi e prestiti per conto del ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica. Il debutto del «bond ibrido» in euro L’intesa, siglata dal presidente della Boad Serge Ekue alla presenza del vice-ministro degli Esteri Edmondo Cirielli e dell’ad di Cassa Dario Scannapieco, rappresenta una delle prime emissioni del genere sottoscritte da un banca multilaterale, dopo il bond ibrido da 750 milioni di dollari Usa lanciato in gennaio dalla Banca africana di sviluppo. I fondi raccolti saranno destinati a costruzione e riabilitazione delle «infrastrutture per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili», si legge in una nota, con il triplo obiettivo di diversificare il mix energetico, tagliare le emissioni di anidride carbonica e ridurre i costi dell’elettricità negli otto Paesi nel perimetro dell’Unione monetaria: Benin, Burkina Faso, Costa d’Avorio, Guinea-Bissau, Mali, Niger, Senegal e Togo. Nell’immediato, l’emissione permetterà alla Boad di «rafforzare la propria struttura di capitale», come ha confermato Ekue rispondendo a una domanda dei giornalisti. Alcuni tecnici installano pannelli in uno dei più grandi parchi solari dell’Africa orientale, distretto di Rwamagana, Ruanda. (Alamy Stock Photo via Reuters) Come era già emerso da una nota, si parla di «migliorare il proprio profilo di rating» e soddisfare «al contempo le esigenze di generazione di elettricità dei Paesi membri». In prospettiva, aggiunge Ekue, l’obiettivo di fare leva sulla dotazione originaria di 100 milioni di euro per mobilitarne «fino a 400» su progetti già fissati sull’agenda della Banca: un effetto di leverage che dovrebbe riversarsi ed essere alimentato da una prima scrematura di iniziative in alcuni Paesi della regione. Ekue: energia prima priorità per la crescita A quanto riferito al Sole 24 Ore, si parla di un primo blocco di quattro iniziative: due progetti di costruzione di centrali fotovoltaiche rispettivamente in Togo e Burkina Faso, per oltre 60 MW di capacità installata, oltre a un progetto elettrificazione di 50 comunità rurali in Mali con impianti solari distribuiti e una ulteriore iniziativa di «rinnovamento» di impianti idrolettrici ed elettrificazione in altre 15 comunità maliane. «L’energia è la priorità numero uno e quella rinnovabile è più economica - dice Ekue - Quindi in questa fase dobbiamo essere anti-ciclici e investire su quello». Oggi, secondo dati della Banca mondiale, l’accesso all’elettricità beneficia il 50% della popolazione dell’Africa occidentale. La leva delle rinnovabili, dice Ekue, può sostenere sia una riduzione della povertà energetica sia quelle crescita economica «duratura» citata ieri anche dal ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto. «L’Africa ha un dono» ha sottolineato Ekue, riferendosi al potenziale di alcune branche delle rinnovabili. Un esempio è il solare: «Il Paese con la più grande esposizione solare al mondo è il Burkina Faso -fa notare - Se esistesse una competizione sarebbe al top. Bisogna sfruttare queste risorse». Read the full article
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antennaweb · 4 months
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pneusnews · 4 months
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Lo stabilimento di pneumatici Continental consente una produzione a zero emissioni di CO2
Da quest’anno, Continental può produrre pneumatici a zero emissioni di CO2 nel suo stabilimento di Lousado, in Portogallo. Il produttore di pneumatici ha così compiuto un passo importante verso il suo obiettivo di una produzione completamente a zero emissioni di CO2. Ciò è possibile grazie alla generazione di vapore tramite una caldaia che funziona interamente con energia elettrica. Continental…
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mezzopieno-news · 3 months
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PRODURRE ENERGIA DALLE VIBRAZIONI: LA SCOPERTA COREANA
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Una tecnologia di alimentazione di nuova generazione può generare energia in modo costante sfruttando le micro-vibrazioni presenti in innumerevoli contesti che ci circondano.
Il Korea Research Institute of Standards and Science ha sviluppato un metamateriale che intrappola e amplifica le micro-vibrazioni trasformandole in elettricità. Questa fonte di energia onnipresente può sopperire alla variabilità di altre forme di produzione di energia pulita spesso influenzate dalle condizioni meteorologiche. La sua capacità di generazione di energia costante e stabile può escludere il bisogno di accumulare l’energia e il conseguente uso di batterie. Il metamateriale sviluppato dai ricercatori coreani intrappola e accumula micro-vibrazioni al suo interno e le amplifica di oltre 45 volte. Applicando la raccolta delle vibrazioni con il metamateriale sviluppato, il team di ricerca è riuscito a generare più di quattro volte più elettricità per unità di superficie rispetto alle tecnologie convenzionali.
Il metamateriale sviluppato ha una struttura sottile e piatta, più o meno delle dimensioni del palmo di una mano, che gli consente di essere facilmente attaccato a qualsiasi superficie in cui si verifichi una vibrazione. Poiché la sua struttura può essere facilmente modificata per adattarsi all’oggetto a cui verrà attaccato, la sua gamma di applicazioni è molto ampia. Queste caratteristiche possono consentire la generazione di energia elettrica su larga scala e con impatto ambientale estremamente limitato. “É la prima al mondo che si riesce ad accumulare e amplificare con successo le vibrazioni utilizzando un metamateriale di superficie che le intrappola temporaneamente”, ha affermato Lee Hyung Jin del KRISS.
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Fonte: Korea Research Institute of Standards and Science via Science Direct; foto di Jordi Torrents
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abr · 2 years
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Due calcoli della serva - ditemi se sbaglio eh.
Ipotizziamo che le batterie delle auto elettriche abbiano una capacità media di 50kWh (oggi poche ci arrivano), con consumi medi di 5km/kWh (poche superano i 7km/kWh: dipende anche da fattori esterni tipo salite/discese e temperatura esterna). Da cui una autonomia massima teorica di 250km con un "pieno" elettrico; un'auto a motore termico ne fa il triplo ma pace, fingiamo pure che ciò stia bene alla metà degli utenti.
Ipotizziamo quindi che, senza pianificatori europei del cazzo, su base "di mercato" (solo aiutini tipo divieti e limitazioni di transito), si arrivi a un certo punto a elettrificare 20 milioni di mezzi, metà del parco auto circolante italiano oggi.
Un'auto in media fa 20.000km/anno, circa 50km/giorno. Significa che serviranno 20m*20k/5 = 80TWh di potenza elettrica aggiuntiva media annua. Oggi in Italia si consumano circa 300TWh totali di elettricità (2021): significherebbe aggiungere +25% ai consumi elettrici. Altro che risparmi. Fattibile? Spoiler: non credo (btw, da tale numero si capisce l'enfasi verso la delocalizzazione industriale e la riduzione dei consumi con scuse varie guerresche).
La vera domanda da farsi sarebbe, si può fare in modo green, altrimenti è una presa per i fondelli? Oggi in Italia si producono circa 25TWh da fonti rinnovabili (fonte Gse). Quindi servirebbe aggiungerne più del triplo.
Dice sia fattibile: vedi Germania che ne produce oltre 130TWh. Crediamoci, intanto però là aumenta il consumo di carbone; mobilitiamoci (tosando le burofurerie locali che rallentano tutto, mica solo gli impianti rinnovabili). Resta da gestire il problema cogente del bilanciamento di potenza (fv e vento non sono costanti) e dei picchi di domanda che so, a pasquetta e ferragosto. A proposito di green, ci sono le centrali nucleari alla francese; solo ne servirebbero diverse, diciamo: le più potenti generano 1.6GW di potenza, cioè producono meno di mezzo TWh in un anno.
Sin qui i conti facili, meno costosi. Lasciamo pur stare come si fa approvvigionare tutto il litio cobalto terre rare che serve ( e i relativi costi socio-ambientali); lo scoglio finale è portare tutta quella potenza capillarmente fino alle colonnine, ai garage nei condo. Si fa col fv sui balconi? In contemporanea con lo switch dai riscaldamenti a gas alle pompe di calore elettriche? Ciao core.
Fingiamo pure che i prezzi della auto elettriche scendano un po' all'aumentare dei volumi venduti (toh, il tanto vituperato "mercato"); in ogni caso, per quanto detto sinora, mi sa che è TUTTO UN BARBATRUCCO PER APPIEDARNE UN BEL PO'. Il che, pensando alle Karen con la Yaris, in fondo confesso non sia prospettiva che mi dispiaccia più che tanto.
In realtà stan dicendo: "Vieni, vieni in città, che stai a fare in campagna?" (cit.). Come foste contadini cino-indiani o allevatori nigeriani (questi ultimi aiutati a decidere da un po' di terrorismo islamico); come fecero del resto coi nonni meridio-polesani trapiantati a Torino e Milano. Perché in città ci stanno i Trasporti Pubblici efficenti (per andare da dove dican loro a dove voglian loro), la Sanità e le Squole (stipendifici maximi), i riscaldamenti centralizzati (cioè spegnibili: chiedere ai malcapitati quest'inverno) e i monopattini a nolo.
Gli zombie sinistri godono: si torna al Lumpen Proletariat, alle periferie straccione ma stavolta non per produrre facendo vivere una generazione o due nella merda, sperando di meglio per figli e nipoti: é per NON consumare, NON fare figli ed eliminare i vecchi (ma non gli Schwab o gli utili idioti alla Mattarella, tutti con 80+ anni).
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leparoledelmondo · 1 year
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Imagination
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Vivendo sotto la minaccia del caos climatico, non possiamo più chiedere ai bambini e ragazzi di oggi “cosa vuoi fare da grande?” ma “cosa dovrai fare da grande?” Una intera generazione sentirà di avere un ruolo prezioso, uno scopo importante nella vita. Chi vorrà “trovare se stesso” dovrà magari rimandare la ricerca di una trentina d’anni, almeno finché la Terra non sarà al sicuro. La soluzione è sepolta, in gran parte, nell’immaginazione. 
E’ improbabile che un mondo a impatto zero per emissioni di carbonio possa essere il riflesso di quello vecchio. Se gli ingorghi stradali delle grandi città si trasformeranno in lunghe code di auto elettriche, il problema non sarà risolto. Le auto elettriche hanno bisogno di tonnellate di acciaio, alluminio, litio per le batterie. Come cambiare la situazione nel minor tempo possibile? 
Se ciascuno di noi evitasse di utilizzare l’auto un giorno su dieci, già domani avremmo una riduzione del 10%; del 15% se non l'utilizzassimo per un giorno alla settimana. 
E’ possibile immaginare una città in cui fra trent’anni circolino mezzi di trasporto diversi da quelli che usiamo oggi? Mezzi di trasporto pubblico e veicoli leggeri potrebbero sostituire la maggior parte delle automobili. Con l’energia elettrica e i mezzi pubblici è possibile ridurre a zero le emissioni dovute al traffico.
Illustration by Singer
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