#Galleria dei Presidenti
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Trieste: si svolgerà il 36° raduno nazionale dei Fanti
Trieste: si svolgerà il 36° raduno nazionale dei Fanti Il 36° Raduno nazionale dei Fanti d'Italia si svolgerà a Trieste da venerdì 24 a domenica 26 maggio. I Fanti si ritroveranno a Trieste nella splendida cornice di Piazza Unità d'Italia dopo un lungo periodo di assenza di attività radunistiche e sarà occasione per il rafforzamento dei vincoli di fratellanza e di solidarietà fra tutti i Fanti delle 450 sezioni con più di 12mila iscritti. A Trieste, prima città a riconoscere la cittadinanza onoraria al "milite Ignoto", ricorreranno i 400 anni della costituzione del 1° reggimento di Fanteria, il Reggimento Savoia con il nome di Fleury, divenuto poi "Brigata RE" e poi "San Giusto" e il 70° anniversario del ricongiungimento di Trieste all'Italia. Il Programma 24 maggio - Ore 9:30 Arrivo del Tricolore del Raduno dal mare. - Un mezzo navale della Guardia Costiera della Capitaneria di Porto di Trieste approderà al Molo Audace dal quale sbarcherà scortato dai marinai dell'Associazione Nazionale Marinai d'Italia il Tricolore del Raduno, alla Scala Reale si unirà una staffetta di Bersaglieri dell'Associazione Nazionale Bersaglieri di Trieste, raggiungeranno il Palazzo Municipale e saliranno al Colle di San Giusto, per consegnarlo ai rappresentanti dei Fanti del Gruppo Reggimentale dell'82° Fanteria "Torino" della Sezione di Roma Capitale; - ore 11:00 Cerimonie Colle di San Giusto; - ore 11:10 esposizione permanente del Tricolore del Raduno dal Campanile della Cattedrale; - ore 11:30 deposizione corona al Monumento ai Caduti di Trieste; - ore 12:00 deposizione corona Ara Terza Armata sul Colle di San Giusto ; - ore 15:30 deposizione corona alla tomba del Duca D'Aosta comandante della III Armata – Sacrario di Redipuglia (Gorizia). - I convenuti potranno in modo autonomo visitare il Colle di Sant'Elia, la Cappella del Sacrario Militare e il Museo Multimediale della Grande Guerra presso la stazione ferroviaria di Fogliano – Redipuglia adiacente al Sacrario. - Ore 16:15 deposizione corona al Cippo alla Brigata Sassari in località San Martino del Carso (GO); - ore 17:00 deposizione corona all'Ara monumentale ai caduti della Prima Guerra Mondiale al Giardino del Milite Ignoto di Monfalcone di via Timavo; - ore 18:15 deposizione corona al Monumento "Ai lupi di Toscana" e al maggiore Randaccio in località San Giovanni di Duino (Foci del Timavo); - deposizione corona all'Ara dei Caduti della Terza Armata in località San Giovanni di Duino (Foci del Timavo); - deposizione corona Cippo 65° Reggimento Fanteria "Valtellina" (poi "Trieste") in località San Giovanni di Duino (Galleria di Lokavac). - Ore 20:00 onori e deposizione corona al Cippo di Vedetta Alice antistante la ex caserma Monte Cimone in Località Banne (Trieste), in memoria di tre commilitoni, S.Ten. Fabio Santi, Fuciliere Michele Gallocchio e Pilota VTT Vincenzo Passerini, del 1° BTG "San Giusto", che persero la vita in attività addestrativa per un tragico incidente, in data 1° settembre 1986. 25 maggio - Ore 8:30 deposizione corona e alzabandiera al Monumento Nazionale della Foiba di Basovizza. I convenuti potranno accedere al Centro di Documentazione curato dalla Lega Nazionale di Trieste; - ore 10:00 apertura del 36° Raduno Nazionale dei Fanti d'Italia. - Saluto alle Autorità locali e onori all'arrivo del Medagliere Nazionale dell'Associazione Nazionale del Fante Presentazione del 66° Reggimento Fanteria Aeromobile "Trieste" al Consiglio Comunale di Trieste e al Sindaco Roberto Dipiazza da parte del colonnello Massimiliano Spucches, alla presenza del Presidente Nazionale ANF Gianni Stucchi e i Presidenti Assofante di Trieste e Forlì. - Ore 11:30 Assemblea del Consiglio Nazionale dell'Associazione Nazionale del Fante presso la sala del Consiglio Comunale di Trieste - Ore 12:30 Santa Messa presso la chiesa di Sant'Antonio Taumaturgo, piazza Sant'Antonio a Trieste. - Ore 15:00 deposizione corona al Monumento Nazionale della Risiera di San Sabba. I convenuti potranno accedere in modo autonomo al Museo e Memoriale della Risiera; - ore 15:00 deposizione corona al Sacello di Guglielmo Oberdan Via XXIV Maggio 4. I convenuti potranno accedere in modo autonomo al Museo del Risorgimento; - Ore 17:00 conferenza"Pattuglie ad Est" a cura di Pierpaolo Donvito, analisi dell'organizzazione del sistema difensivo sul confine orientale e del Carso triestino negli anni della Guerra Fredda - Sala Costantinides del Museo Sartorio Largo Papa Giovanni XXIII, 1 a Trieste - Ore 19:30 Esibizione bande e fanfare delle Sezioni dell'Associazione Nazionale del Fante in piazza Unità d'Italia, piazza della Borsa e piazza Ponte Rosso.(in caso di maltempo l'evento verrà annullato). 26 Maggio - Ore 7:30 Inizio ammassamento delle Sezioni dell'Associazione Nazionale del Fante in Piazza Unità d'Italia; - ore 9:00 alzabandiera; - ore 10:30 inizio cerimonia: allocuzioni delle autorità e del Presidente Nazionale Associazione del Fante Gianni Stucchi, Consegna Sigillo Trecentesco 66° rgt Fanteria Aeromobile "Trieste"; - ore 12:00 defilamento delle Sezioni dalla Piazza Unità d'Italia e sfilamento lungo le rive di Trieste fino a raggiungere piazza Ponterosso. Conclusione della cerimonia passaggio della Bandiera del Raduno alla Sezione di Palermo. - Ore 18:00 ammainabandiera in Piazza Unità d'Italia e chiusura del 36° Raduno Nazionale dei Fanti d'Italia. ... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Tra Montecitorio e Villa Fondi costumi e rarità del '700 napoletano
Tra Montecitorio e Villa Fondi costumi e rarità del ‘700 napoletano
NAPOLI, 19 DICEMBRE 2017 – Il Comune di Piano di Sorrento valorizza le tradizioni natalizie ed il ‘700 napoletano. Lo storico complesso di Villa Fondi de Sangro, sede del Museo archeologico della Penisola Sorrentina, ospiterà infatti fino al 12 gennaio una mostra presepiale di Giuseppe Ercolano, sapiente artigiano che Vittorio Sgarbi ha definito “maestro della memoria”. Nelle stesse date…
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#Barbara De Rossi#camera dei deputati#Campania#Cantata dei pastori#Carlo Pepe#Eugenio Bennato#Gaetano Amalfi#Galleria dei Presidenti#Giancarlo Magalli#Giuseppe Ercolano#Lino Guanciale#Mario Esposito#montecitorio#Napoli#Peppe Barra#Piano di Sorrento#pianodisorrento#Premio Penisola Sorrentina Arturo Esposito#presepe#Regione Campania#Settecento#sorrento#tradizione#Villa Fondi#Vittorio Sgarbi
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Foto di Mussolini via dal Mise ma ce n'è una anche a Palazzo Chigi
Foto di Mussolini via dal Mise ma ce n’è una anche a Palazzo Chigi
Read More(Adnkronos) – Il ritratto rimosso dalla galleria dei ministri “per evitare polemiche e strumentalizzazioni”. Ma l’effige del Duce si trova anche nella galleria dei presidenti del Consigliopolitica(Adnkronos) – Il ritratto rimosso dalla galleria dei ministri “per evitare polemiche e strumentalizzazioni”. Ma l’effige del Duce si trova anche nella galleria dei presidenti del…
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[INTELLIGENZA EMOTIVA A SCUOLA] ✅ Roma, 3 Luglio 2018. Con l’On. Maria Teresa #Bellucci in Galleria dei Presidenti di Piazza del #Parlamento per una prima valutazione della bozza della proposta di Disegno di #Legge sull’introduzione dell’ora curricolare d’#IntelligenzaEmotiva a #Scuola. #AccadeSoloInArtedo
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Confcommercio, presentato il Manifesto di Terziario Donna - Un appello per un nuovo umanesimo d’impresa
Presentato alla Gam di Palermo il Manifesto del gruppo Terziario Donna di Confcommercio che condensa in 18 punti i valori ai quali ispirarsi nell’economia, ma non solo. La presentazione del documento a Palermo è una delle tappe del tour in programma in diverse città italiane. Il Manifesto racchiude i valori e principi che le imprenditrici di Confcommercio vogliono condividere con tutti gli attori del mondo economico e in generale della società civile. Valori come l’etica, l’onestà, la dignità, il rispetto degli altri, la bellezza, la legalità, il talento e la meritocrazia, la sostenibilità, il rispetto dell’ambiente e la responsabilità di impresa, che sono di fondamentale importanza nella crescita economica e sociale delle aziende e del nostro Paese. Il gruppo nazionale Terziario Donna rappresenta oggi oltre 250.000 imprese femminili operanti nei settori del commercio, del turismo, dei servizi, delle pmi e nelle professioni, e conta circa 70 gruppi territoriali in tutta Italia.
“Un Manifesto che nasce dal mondo economico ma che non è affatto solo economico, che viene dalle donne, ma non è solo per le donne perché questi valori non hanno genere, ma sono un patrimonio prezioso di tutti”, ha detto la presidente di Terziario Donna Confcommercio e di Confcommercio Palermo Patrizia Di Dio. “Un documento in 18 punti semplice, ma forte dei nostri valori di vita e di impresa - ha aggiunto Di Dio - che dobbiamo rimettere al centro in un momento in cui l'Italia sembra aver smarrito dei punti di riferimento credibili, autorevoli e imprescindibili, lo dedichiamo a chi come noi mette al centro i propri valori, a chi spera in una società più prospera e più giusta, ai portatori sani di cambiamento, a chi desidera essere protagonista del proprio futuro”.
Alla presentazione hanno partecipato, oltre alla presidente Patrizia Di Dio, Fabiola Furnari, sostituto procuratore generale della Corte d’appello di Caltanissetta, Giovanna Marano, assessora Parità di genere del Comune di Palermo, Concetta Giallombardo, presidente Agi Palermo, Maria Giambruno, giornalista e scrittrice, Cleo Li Calzi, consigliere d’amministrazione Gesap, Monica Mirri, architetto e imprenditrice, Ina Modica, presidente Donnattiva, Vincenza Muratore, dirigente istituto comprensivo Marratella-Bonagia, Antonella Purpura, presidente Galleria d’arte moderna, Chiara Medina Sanchez, presidente Patronesse Palermo, Matilde Todaro, presidente Ande Palermo, Daniela Cocco, vice presidente Terziario Donna Confcommercio Palermo, Nicola Farruggio, vice presidente vicario Confcommercio Palermo, Alessandro Dagnino e Marghetita Tomasello, vice presidenti Confcommercio Palermo. Ha moderato l'incontro Giovanni Pepi.
di Patrizia Di Dio Articolo originale http://bit.ly/2F276Q2
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Barack Obama saluta Milano. Dopo la fine del mandato presidenziale Barak Obama per la prima volta si reca in visita in un paese straniero.
Ha salutato Milano con il braccio alzato ed un sorriso. La sua visita per il summit internazionale sull’innovazione alimentare, ‘Seeds&Chips’,ma l’evento vero è la presenza di Obama. L’aereo del presidente Obama è atterrato alle 13 a Linate, nell’area militare dell’aeroporto,da dove ha raggiunto l’hotel 5 stelle Park Hyatt, di fianco alla Galleria Vittorio Emanuele. L’hotel era stato scelto dal Michelle e dalle figlie in occasione della visita all’Expo. La Pinacoteca ambrosiana e il Duomo,sono state le prime tappe della visita alla città. Matteo Renzi ah raggiunto Obama nel promo pomeriggio e insieme hanno telefonato a Macron per congratularsi della vittoria. Insieme si sono recati a Palazzo Clerici per la cena nella sede dell’Ispi, l’istituto studi politica internazionale.
Tra gli ospiti Sergio Marchionne, Diego Della Valle, John Elkann, Mario Monti, Marco Tronchetti Provera, Luca Cordero di Montezemolo, Paolo Baratta e Paolo Magri.
Il menú italiano è stato cucinato dallo chef del ristorante Da Vittorio di Bergamo.
All’arrivo di Obama migliaia di persone che hanno affollato il centro città e hanno seguito Obama nelle sue tappe.Il presidente ha salutato la folla che si era radunata fuori dall’hotel fin dalle prime ore del mattino.
Durante la visita a Milano Obama si è concesso alcuni momenti da dedicare alla visita della città, ripercorrendo le strade,le mostre e i monumenti che visitarono la moglie e le figlie. La Pinacoteca e la storica Biblioteca ambrosiana che custodisce il volume con le opere di Virgilio appartenuto a Petrarca,le annotazioni autografe a margine, e il celeberrimo Codice Atlantico di Leonardo Da Vinci.
Il direttore del polo museale lombardo,stefano L’Occaso racconta che:”tra i desideri di Obama, c’era anche la visita al Cenacolo di Leonardo da Vinci. Lui stesso ha chiesto di vederlo e questo mi inorgoglisce”.
Lo speech in Fiera sul cibo e a seguire uno appuntamento istituzionale per Obama è la cena a porte chiuse all’Ispi, l’Istituto per gli studi di politica internazionale, a Palazzo Clerici, con i vertici dell’Istituto e tredici invitati scelti dalla Obama Foundation tra i membri del mondo imprenditoriale.
La cena è divisa in due momenti: l’incontro tra l’ex presidente degli Stati Uniti e i vertici dell’istituto, il presidente Giampiero Massolo, il vice presidente esecutivo e direttore Paolo Magri, e i vice presidenti Franco Bruni e Carlo Secchi, oltre ad alcuni ricercatori sulle questioni di politica globale, le prospettive dell’Europa e i conflitti internazionali.
La serata proseguirà poi con la cena con 15 ospiti scelti dalla fondazione americana: oltre al segretario del Pd, Renzi e all’ex premier Mario Monti, anche Luca Cordero di Montezemolo, gli imprenditori Diego Della Valle, Marco Tronchetti Provera e John Elkann. Con loro, Emma Marcegaglia e Paolo Baratta, presidente della Biennale di Venezia.
La cucina dei fratelli Cerea da Vittorio di Bergamo,una vetrina della gastronomia italiana, scelti per preparare la cena del presidente Obama. I mondeghili, crostini con salva cremasco e peperone lombardo, pan brioche con prosciutto crudo di Carpegna e pâté di vitello, lecca-lecca al grana padano, cannolo di Sicilia con burrata e pomodoro candito, pane di Altamura con burro di malga alle erbe e Carpaccio di branzino, crostino con salsa tonnata e acciuga delle Cinque Terre sono tra gli stuzzichini offerti prima della cena. I primi con gnocco di ricotta e patate ripieno di formaggio branzi con tartufo di Bracca. I secondi alette di vitello alla California con purea di patate di Martinengo e piselli novelli. Tiramisù e pasticcini dei Cerea.
Gli interventi delle giornate milanesi al summit ‘Seeds&Chips’. La conferenza sarà incentrata sul tema della nutrizione e sulla produzione alimentare. Barack si confronterà con Sam Kass, chef e consigliere di Obama,artefice della rivoluzione salutista alla Casa Bianca, compreso il programma Let’s Move di Michelle.
Tra gli ospiti di Seeds&Chips il premier, Paolo Gentiloni, Matteo Renzi, Silvio Berlusconi, Kerry Kennedy, il vicepresidente di Slow Food
International, Edward Mukiibi e rappresentanti del mondo imprenditoriale Nerio Alessandri, Andrea Illy e Giuseppe Caprotti. Carlo Messina, ad di Banca Intesa, Fabio Gallia, ad di Casa Depositi e Prestiti.I ministri Fedeli, Calenda e Martina che regalerà a Obama dei semi degli orti sociali di Lampedusa.
MILANO. L’OBAMA DAY A MILANO PER IL SEEDS&CHIPS. Barack Obama saluta Milano. Dopo la fine del mandato presidenziale Barak Obama per la prima volta si reca in visita in un paese straniero.
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Napoli cambia, con le sue forze
“E’ la prima volta che i più cari amici di un tifoso non ci aiutano per fare luce sui fatti”: le parole del Capo della Digos milanese attraverso il monitor della tv, mi paiono scandite ancor più lentamente di come egli deve realmente pronunciarle in diretta stampa.
Che cosa mi colpisce? L’espressione del viso sì certo, ma no, non è quello. E’ altro e, diversamente da quando lessi Sciascia sul Il Caso Moro, stavolta non mi sento in colpa.
Il Capo della Digos parla a latere della conferenza stampa in Questura a Milano per annunciare passi avanti importanti nell’indagine, ma non si limita a quello. Manda un messaggio che apparentemente esula dai suoi compiti: parla della qualità delle relazioni umane.
Penso di poterlo annoverare nel parterre dei miei guru della comunicazione: al momento guida la testa della classifica insieme al magistrato Raffaele Cantone perchè sono luminosi, leggeri e solari e nel loro mestiere non deve essere facilissimo.
Il poliziotto milanese poteva limitarsi alle indicazioni sull’indagine e invece, almeno per me significò così, diede un messaggio alla politica.
Non so quanto tutti ci abbiamo riflettuto sul punto, il Presidente Fassino mi richiama ad alleggerire lo spirito critico, Majorino rideva perché si trovava sempre il Commissariato di PS invitato alle riunioni del Corvetto, quindi lo so che le donne e gli uomini del Coordinamento Interforze, come tutto il personale della PA, per me è il motore della regia pubblica. Del resto per il ruolo che ho avuto non poteva essere che così: dovevo fare il mio dovere, ed il mio dovere è fare in modo che non vi siano incongruenze tra i diversi livelli, aree e settori cosi che tutti siano informati.
Non che il Coordinamento Interforze abbia bisogno di me per esserlo, sia chiaro, nemmeno la struttura della PA che resta, quella italiana, a mio avviso, un’eccellenza europea; però insomma sostenere il lavoro altrui anche solo nel ricordare come andò la riunione col capo di Gabinetto della Regione Lombardia sull’emergenza sanitaria a Rogoredo, è importante. Perché con tutti i problemi che ci sono, è fisiologico dimenticare un dettaglio, una sfumatura, una valutazione di linguaggio. Di comunicazione appunto.
Comunque dopo le parole del Capo della Digos, qualcosa accadde: Il Sindaco di Napoli e il Sindaco di Milano avviano uno scambio di incontri, convegni presso i rispettivi Municipi per fare asse sulle politiche anti violenza, anti razzismo e sui valori fondanti dello sport.
Ho difeso questa scelta dei Sindaci e sono contenta che proprio ieri al Meeting di Rimini, il “mio” Sindaco ha riproposto il tema delle Città Metropolitane come asse della crescita sostenibile: siamo ritornati alla visione del Presidente Monti che, però, lo ricordo, portava con sé e porta ancora con sé nel recente incarico all’OMS, una visione chiara, intelligente e, soprattutto, trasparente del rapporto pubblico-privato senza convergere sulla quale l’Europa, a mio avviso, sarà sempre in affanno.
Possiamo pensare veramente di affrontare tutte le sfide che abbiamo innanzi coi soli finanziamenti pubblici e maggior debito ?
O non è il caso forse di tornare da Deloitte, oggi Advisor del Fondo sovrano libico, e riascoltare quel patto tra imprese fisco e giustizia su cui convennero il past President di Confindustria Vincenzo Boccia, oggi Presidente della Luiss (il soggetto europeo che più di tutti finanzia la coesione sociale secondo un’indagine dell’Associazione europea dei consulenti di Foundraising) e il Procuratore generale Greco?
Di patto, per inciso, parla oggi anche il Presidente Bonomi, sempre di patto parlò anche il Ministro degli Interni Minniti.
Capisco che il termine patto possa apparire ad alcuni retorico, soprattutto a chi ha una formazione logico-consequenziale, piuttosto che filosofica, tuttavia la dialettica tra gli attori, come i canali di comunicazione, i vettori di comunicazione e i sillogismi che sappiamo condividere, qualificano l’efficacia delle azioni di ciascuno in un processo di riconoscimento delle istituzioni perché a tutti conveniente.
A volte serve rimettere in fila le cose per tornare ad essere umani.
Sicchè per fare un esempio concreto: quando nel 2009 l’azione di risanamento edilizio di Quarto Oggiaro portato avanti con tenacia dall’Assessore De Corato su spinta di Carmela Rozza, del Sunia e dei Comitati inquilini, si sovrappose all’azione dell’allora Vice Questore di PS De Simone, ai quali interventi si affiancarono il fortissimo investimento in educativa di strada da parte del Sindaco Moratti, venne naturale il costituirsi di una rete di giovani del quartiere che tra le scuole di formazione professionale, il parco e la musica produsse idee e progetti per la città. Un passo in avanti notevole, lo comprenderete. Un lavoro di promozione sociale a tutti i livelli.
Allora il Corriere della Sera pubblicò un’ intervista a chi stava in carcere che disse una cosa tanto semplice quanto forte “Ragazzi non fate come me, seguite un altro percorso” poi l’elogio della realtà quotidiana nutriente fatta di piccoli gesti e condivisione.
Pensai che il Corriere della Sera fosse un grande giornale: inserito nella realtà, del resto fin da ragazza mi hanno sempre insegnato una cosa “si leggono prima le pagine milanesi del Corsera, poi quelle nazionali” ed io così ho sempre fatto.
Pochi giorni dopo, quell’articolo, un ragazzo del gruppo, pur tendendoci, si defilò dall’invito a partecipare alla trasmissione di Gad Lerner prima delle primarie PD “è meglio cosi, non abbiamo nulla da temere ma abbiamo comunque un nome ingombrante”. I ragazzi dei quartieri popolari nel 2010 pensavano la Città Metropolitana ma quei progetti, ad oggi, sono ancora irrealizzati, quel protagonismo incerto.
Quando tornai ad occuparmi di quartieri popolari 5 anni dopo esatti, iniziai coll’ascoltare il Questore De Iesu proprio a Quarto Oggiaro.
Egli aveva voluto girarsi tutti i quartieri per un’iniziativa di prevenzione sulle truffe agli aziani… si vede che per chi nasce o appartiene a Salerno, “la prevenzione come motore della crescita sostenibile” è un MUST irrinunciabile, e dopo i mesi di emergenza sanitaria con cui il Presidente De Luca ha dato forza al concetto, possiamo ritenerlo patrimonio comune.
il Questore De Iesu parlò con tutti gli anziani del quartiere, uno a uno. Per la verità non solo quello: salutò tutti gli uomini e le donne PS presenti, moltissimi giovani; mi stupì perché di ciascuno conosceva qualcosa, i genitori, il percorso formativo, la sede precedente di provenienza…
Quando anni dopo andai a salutarlo alla Questura di Napoli, mi sembrò tutto esattamente come a Milano.
In effetti se penso all’inaugurazione dello Spazio Campania a Milano, quando i Presidenti De Luca e Fontana, il Sindaco Sala, Carlo Sangalli, Vincenzo Boccia convennero sulla necessità di progetti di coesione nazionale, mi dissi che la Polizia di Stato guidava quel percorso: con De Iesu, ormai Questore di Napoli, che apriva centri sportivi in tutti i quartieri della città con gli agenti ad insegnare ai ragazzi, coll’allora Prefetto Sgalla sui progetti di riqualificazione delle stazioni a Milano e Roma. Ai quali avremmo poi aggiunto Bari e Catania...
Così quando avvengono i fatti di Piacenza e ascolto le parole della madre del Carabiniere arrestato, rimango ammutolita “parlano di Gomorra solo perché siamo di Napoli. Non ci credo… ma se mio figlio ha sbagliato è giusto che paghi”.
Non riesco a commentare oltre, non so come abbia fatto il Comandante dell’Arma Nistri, con quale forza… Eppure l’intervento di saluto ai suoi uomini il 15 Agosto era solare e mi ha tranquillizzata.
Nei giorni di Piacenza entrai per caso in una piccola galleria d’arte per acquistare una cornice per un caro amico che aveva appena perso la mamma. La gestisce un napoletano trasferito a Milano da molti anni: “sono stanco persino di essere napoletano, non perchè non amo più la mia terra sia chiaro, anzi proprio perchè l'amo ancora di più. Sono stanco che ci perpetuiamo nella nostra identità all'infinito, sempre uguali a noi stessi, all'identità bella e maledetta che ci affibbiano".
Adoro Napoli al pari di Istanbul, Tunisi, Lisbona e Londra… non ne abbiano a male le altre, il mare per me è essenziale e tutte le città in cui ancora non sono stata.
Napoli cambia proprio in questi frangenti.
Cambia con il Presidente De Luca che si insacca nelle spalle allo stadio durante l’evento di inaugurazione delle Universiadi con il solo Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti poco dopo pubblicamente così: “complimenti al Presidente De Luca, Napoli ha dimostrato di saper vincere la sfida di Città europea”.
Napoli cambia quando non trovo un tassista che non mi dica che la mobilità urbana voluta da De Luca per le Universiadi tiene insieme “i nostri bisogni di categoria col desiderio di turisti e cittadini di godersi liberamente la città”.
Napoli cambia quando incontro non pochi che dalla Svizzera, dalla Germania e da Milano hanno scelto, per amore, di trasferirsi giù.
Napoli cambia quando senti i commercialisti dell’Ordine ragionare di innovazione, di ampliamento degli studi professionali per far convergere competenze diverse, creativi, architetti, artisti e tornare a progettare l’urbanistica.
Napoli cambia quando la Fondazione Sud organizza un convegno apposito per ragionare sulla qualità delle relazioni che abbisognano le persone in difficoltà sul piano fisico e psicologico proponendo una gamma di servizi innovativa.
Napoli cambia quando dopo mesi e mesi, finalmente Vito Grassi il Presidente dell’Unione Industriale mi dice “d’accordo Silvia, proviamoci, ora vedo chi dei miei può sostenere il progetto per l’intero mezzogiorno”.
Napoli cambia quando il Ministro dell’Università dalle pagine del Corriere chiede progetti per unire eccellenze e promozione sociale così da fare “alfabetizzazione e crescita digitale” per fmiglie, giovani ed imprese giocando di sponda ad uno dei progetti nato, anch’esso, a Quarto Oggiaro.
Quando alla conferenza stampa dell’altro giorno sulle misure per arginare il Covid, De Luca ci tiene a preannunciare che nei prossimi giorni verranno annunciati interventi su Napoli, lo fa con uno sguardo premuroso, dolce e rispettoso… Certo la compagna napoletana ne riempie il cuore, ma tutti quanti abbiamo davanti agli occhi Napoli nei mesi del lockdown, quel senso di responsabilità dal sapore asburgico, quella gara di charity locale sulla quale, intelligentemente, solo alla fine interviene la donazione di Intesa San Paolo.
Sarà forse per tutto questo che a Milano abbiamo deposto una piantina per Pasquale Apicella (ancora in fiore), il poliziotto ucciso mentre difendeva una banca in piena emergenza coronavirus
Caro Governatore Visco, Napoli cambia... con le sue proprie forze.
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INAUGURAZIONE DELLA GALLERIA DEI PRESIDENTI
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INAUGURAZIONE DELLA GALLERIA DEI PRESIDENTI
Giornata solenne nella Cittadella regionale a Catanzaro per l’inaugurazione della Galleria dei Presidenti della Regione Calabria e l’intitolazione ai primi cinque Presidenti dell’Ente delle strade interne della stessa Cittadella.
Alla presentazione delle due iniziative hanno preso parte gli ex presidenti di Regione, i familiari dei presidenti scomparsi, moltissime autorità, tra cui rappresentanti politici, consiglieri regionali e il sindaco di Catanzaro Sergio Abramo.
“Si tratta di un momento storico – ha dichiarato il Presidente della Regione Calabria Mario Oliverio nel suo intervento introduttivo – in cui in questo luogo, che rappresenta la casa di tutti i calabresi, ricordiamo, con un’apposita galleria fotografica, coloro i quali hanno avuto l’onere e l’onore di essere eletti a presiedere la Giunta regionale della Calabria.
E allo stesso tempo, doverosamente, ricordiamo i primi cinque Presidenti dell’Ente dalla sua istituzione nel 1970, intestando loro le vie interne della Cittadella.
Il ricordo – ha aggiunto Oliverio – non è un fatto meramente nostalgico, ma è la ricostruzione della storia, quanto mai importante per il presente e il futuro di una comunità come la nostra.
Ritengo che oggi più che mai sia indispensabile coltivare la nostra memoria collettiva, riannodare i fili della storia del regionalismo, che ha vissuto, in cinquant’anni, fasi alterne e delicate”.
Oliverio si è poi soffermato sulle cinque figure politiche scomparse che hanno presieduto la Regione, a cui vengono intitolate le strade interne del palazzo regionale.
“Si tratta – ha affermato – di cinque personalità di primo piano della storia politica calabrese: Antonio Guarasci, Aldo Ferrara, Pasquale Perugini, Bruno Dominijanni e Francesco Principe con cui ho anche condiviso tappe importanti del mio percorso politico e che hanno contrassegnato l’avvio e l’affermazione del regionalismo in una fase storica contraddistinta da grandi lacerazioni e crisi economiche”.
Il presidente Oliverio ha voluto sottolineare anche l’importanza di essere riusciti a realizzare l’attuale Cittadella regionale. “Un momento di svolta nella storia della Calabria a cui tutti i i miei predecessori hanno contribuito affinchè la Regione si dotasse di un’unica sede, superando ostacoli e contrapposizioni”.
Infine un pensiero ai familiari di chi ha rappresentato negli anni la guida della Calabria “assumendo un ruolo di grande difficoltà e sacrificio”.
“Oggi – ha concluso il Presidente Oliverio – siamo tutti insieme, senza distinzioni politiche, a dare dignità e tono alla nostra terra.
Una terra che può vincere la sfida del futuro solo se si contrappone in maniera unitaria ad uno stereotipo che purtroppo negli anni l’ha danneggiata enormemente: quella di un luogo negativo, incapace di essere considerata come risorsa.
Insieme dobbiamo invece tendere a una visione non più nichilistica, elevando quella parte di Calabria, la più consistente, che quotidianamente si rimbocca le maniche e opera con grande coraggio e professionalità”.
Dopo il saluto introduttivo di Oliverio si sono svolte le cerimonie di intitolazione delle cinque strade interne della Cittadella dedicata ai primi cinque Presidenti dell’Ente e di inaugurazione della Galleria dei Presidenti della Regione.
Entrambe le cerimonie si sono svolte con la benedizione di monsignor Don Gregorio Montillo, Vicario generale dell’Arcidiocesi di Catanzaro e Squillace.
Intervista al presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio con i contributi dei già presidenti Guido Rhodio, Antonio Chiaravalloti e Rosario Olivo
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Oggi inaugurazione della Galleria dei Presidenti di Regione
http://www.cosenzapage.it/media/2019/12/CITTADELLA-REGIONALE-300x225.jpeg - #CosenzaPage Oggi alle ore 11.00, presso la Sala Oro della Cittadella regionale, saranno presentate alla stampa due iniziative fortemente volute dal Presidente della Regione Mario Oliverio: la inaugurazione della Galleria dei Presidenti della Regione (piano -1) e la intitolazione di cinque strade interne...
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Regione: presentazione iniziative in onore dei Governatori calabresi
Nuovo post su italianaradio https://www.italianaradio.it/index.php/regione-presentazione-iniziative-in-onore-dei-governatori-calabresi/
Regione: presentazione iniziative in onore dei Governatori calabresi
Regione: presentazione iniziative in onore dei Governatori calabresi
Lunedì prossimo, 2 dicembre, alle ore 11.00, presso la Sala Oro della Cittadella regionale, saranno presentate alla stampa due iniziative fortemente volute dal Presidente della Regione Mario Oliverio: la inaugurazione della Galleria dei Presidenti della Regione (piano -1) e la intitolazione di cinque strade interne della stessa Cittadella ai primi cinque Presidenti dell’Ente. Alla presentazione delle due iniziative sono stati invitati tutti gli ex presidenti di Regione e i familiari dei presidenti scomparsi. Subito dopo seguirà la cerimonia di inaugurazione vera e propria. “Ho ritenuto necessario e importante -afferma in una nota il Presidente della Giunta regionale, Mario Oliverio- allestire e aprire al pubblico una Galleria dei Presidenti nella Cittadella regionale a Catanzaro, che è la casa di tutti i calabresi con i ritratti fotografici di coloro i quali hanno avuto l’onere e l’onore di essere eletti a presiedere la Giunta regionale della Calabria. E, allo stesso tempo, ho pensato fosse doveroso ricordare i primi cinque Presidenti dell’Ente dalla sua istituzione nel 1970, intestando loro le vie interne della Cittadella. Si tratta di cinque personalità di primo piano della storia politica calabrese, Antonio Guarasci, Aldo Ferrara, Pasquale Perugini, Bruno Dominijanni e Francesco Principe. Ho voluto che ciò si realizzasse convinto che, oggi più che mai, sia indispensabile coltivare la memoria collettiva della nostra Regione, riannodare i fili della storia del regionalismo, che ha vissuto, in cinquant’anni, fasi alterne e delicate. Un regionalismo che affronta ogni giorno nuove sfide e ha davanti grandi responsabilità che devono essere interpretate dalla classe politica e dirigente e da tutta la società civile. Troppo spesso, oggi, si tende a liquidare frettolosamente la storia che abbiamo alle spalle. È invece opportuno e giusto che la storia dei calabresi trovi sempre occasioni per farsi largo e ci aiuti a leggere, con gli strumenti della conoscenza, la realtà presente e quella che si affaccia davanti a noi. Dobbiamo renderci conto -prosegue il Presidente della Regione- di essere una comunità che si muove nella storia e come tale occorre riappropriarci delle tante storie che hanno costruito la vicenda attuale della Calabria. Forte di questa consapevolezza ho voluto che alla cerimonia di intitolazione e inaugurazione fossero presenti e partecipi i familiari dei Presidenti oggi scomparsi e tutti gli ex Presidenti della Giunta regionale della Calabria, che hanno condiviso l’esperienza gravosa del governo”. “Credo -conclude Oliverio- che anche i momenti simbolici siano importanti per arricchire il nostro cammino di comunità, aldilà delle differenze politiche. E questo sarà uno di quelli. Tanto più perché ha a che fare con la storia stessa della democrazia della nostra Regione, il cui percorso, intenso e articolato, è importante che sia in ogni modo approfondito, conosciuto e rafforzato per il futuro di tutti i calabresi”.
Lunedì prossimo, 2 dicembre, alle ore 11.00, presso la Sala Oro della Cittadella regionale, saranno presentate alla stampa due iniziative fortemente volute dal Presidente della Regione Mario Oliverio: la inaugurazione della Galleria dei Presidenti della Regione (piano -1) e la intitolazione di cinque strade interne della stessa Cittadella ai primi cinque Presidenti dell’Ente. Alla presentazione delle due iniziative sono stati invitati tutti gli ex presidenti di Regione e i familiari dei presidenti scomparsi. Subito dopo seguirà la cerimonia di inaugurazione vera e propria. “Ho ritenuto necessario e importante -afferma in una nota il Presidente della Giunta regionale, Mario Oliverio- allestire e aprire al pubblico una Galleria dei Presidenti nella Cittadella regionale a Catanzaro, che è la casa di tutti i calabresi con i ritratti fotografici di coloro i quali hanno avuto l’onere e l’onore di essere eletti a presiedere la Giunta regionale della Calabria. E, allo stesso tempo, ho pensato fosse doveroso ricordare i primi cinque Presidenti dell’Ente dalla sua istituzione nel 1970, intestando loro le vie interne della Cittadella. Si tratta di cinque personalità di primo piano della storia politica calabrese, Antonio Guarasci, Aldo Ferrara, Pasquale Perugini, Bruno Dominijanni e Francesco Principe. Ho voluto che ciò si realizzasse convinto che, oggi più che mai, sia indispensabile coltivare la memoria collettiva della nostra Regione, riannodare i fili della storia del regionalismo, che ha vissuto, in cinquant’anni, fasi alterne e delicate. Un regionalismo che affronta ogni giorno nuove sfide e ha davanti grandi responsabilità che devono essere interpretate dalla classe politica e dirigente e da tutta la società civile. Troppo spesso, oggi, si tende a liquidare frettolosamente la storia che abbiamo alle spalle. È invece opportuno e giusto che la storia dei calabresi trovi sempre occasioni per farsi largo e ci aiuti a leggere, con gli strumenti della conoscenza, la realtà presente e quella che si affaccia davanti a noi. Dobbiamo renderci conto -prosegue il Presidente della Regione- di essere una comunità che si muove nella storia e come tale occorre riappropriarci delle tante storie che hanno costruito la vicenda attuale della Calabria. Forte di questa consapevolezza ho voluto che alla cerimonia di intitolazione e inaugurazione fossero presenti e partecipi i familiari dei Presidenti oggi scomparsi e tutti gli ex Presidenti della Giunta regionale della Calabria, che hanno condiviso l’esperienza gravosa del governo”. “Credo -conclude Oliverio- che anche i momenti simbolici siano importanti per arricchire il nostro cammino di comunità, aldilà delle differenze politiche. E questo sarà uno di quelli. Tanto più perché ha a che fare con la storia stessa della democrazia della nostra Regione, il cui percorso, intenso e articolato, è importante che sia in ogni modo approfondito, conosciuto e rafforzato per il futuro di tutti i calabresi”.
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MACERATA – In viaggio dalla Cina 6 giornalisti scoprono le meraviglie di Macerata dopo un intenso tour nelle 4 regioni colpite dal sisma. E’ approdata nel capoluogo la delegazione che fino al 18 marzo sarà in viaggio nel Centro Italia dopo aver attraversato Marche, Abruzzo, Umbria e Lazio.
Alla missione promossa dalla Regione Marche organizzata dal tour operator “Voglia d’Italia Tour” in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri hanno preso parte i giornalisti Zhao Binran della testata che si occupa di soggiorni di studio all’estero “Education Media”, Ms. Zhou Tong accompagnata dal cameraman del canale televisivo specializzato in turismo “The Travel Channel” e i documentaristi Mr. Guo Quangang e Ms. Alina Guo.
Il progetto, partito il 10 marzo, dal titolo “Il turismo esperienziale nel cuore dell’Italia: scopri esperienze uniche tra Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria” ha visto il gruppo toccare i più importanti centri delle regioni interessate per poi arrivare oggi a Macerata in una tappa coordinata dall’Ufficio Turismo del Comune, dall’Ateneo e dall’Istituto Confucio.
Dopo una visita all’Istituto Confucio, all’Università e nel cantiere di Villa Lauri i giornalisti sono stati accolti dal vice sindaco Stefania Monteverde a Palazzo Buonaccorsi. I protagonisti del tour hanno scoperto i tesori dei musei civici meravigliandosi con l’esperienza della Galleria dell’Eneide, del tour virtuale in carrozza e di fronte alla magnificenza dello Sferisterio.
“Abbiamo raccontato il nostro rapporto con Taicang e gli scambi culturali tra gli studenti delle scuole delle due città – ha spiegato il vice sindaco Stefania Monteverde – una relazione proficua che porta avanti l’opera di Padre Matteo Ricci. Abbiamo raccontato la nostra Marca Maceratese come destinazione ideale per viaggi esperienziali di turisti cinesi che qui possono trovare una bellissima armonia tra natura e architettura”.
Dopo Macerata il gruppo ha proseguito la visita delle Marche ad Ascoli Piceno e per poi dirigersi nel Lazio. Il 28 marzo si terrà nell’Ambasciata italiana a Pechino l’evento conclusivo nel corso del quale saranno proiettati i saluti videoregistrati dei quattro Presidenti di Regione. Nel videoclip alcuni dei più noti italiani residenti in Cina, provenienti dalle regioni coinvolte, raccontano i luoghi di formazione enogastronomici e turistici preferiti della propria Regione.
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Chi sta organizzando un viaggio per visitare il Mozambico dovrà inevitabilmente passare per Maputo, la capitale. Durante le mie ricerche online, per la preparazione al viaggio, in quasi tutti gli articoli letti si diceva che “non vale la pena visitare la capitale”. Non posso che non approvare questa affermazione. Volete saperne di più? Continuate a leggere.
Come vi dicevo non concordo sui commenti negativi rivolti a questa città. Credo sia abbastanza ovvio sostenere che non è una città monumentale, non è mica una città europea, ma questo non significa che non sia interessante visitarla. Basta avere l’animo curioso ed uscire un po’ dai classici percorsi.
Forse siamo stati avvantaggiati dalla lingua ma vi assicuro che Maputo è una città da vivere più che visitare. Detto questo credo sia d’obbligo da parte mia stilare una lista di luoghi d’interesse da visitare se arriverete a Maputo non solo per un transito aereo.
COSA VISITARE
I luoghi d’interesse non sono molto distanti tra di loro. Qui di seguito potete visionare un possibile itinerario, quello che abbiamo seguito noi, per la visita della città.
Se non siete buoni camminatori potete avvalervi di taxi (questo il contatto di uno di fiducia, Signor Salvador +258 844751660) oppure di Tuk Tuk (questo il contatto del nostro autista, Ivan +258 845929283). Io però consiglio di camminare per poter ammirare e curiosare tra una meta e l’altra.
MERCATO MUNICIPALE
Non potevo non cominciare la lista dei luoghi imperdibili di Maputo se non con il mercato. Si legge sulla facciata che è stato inaugurato nel 1901 (ma questa data rappresenta in realtà l’inizio della costruzione e non di apertura) e all’epoca si chiamava Mercado Vasco da Gama de Lourenço Marques. Resta comunque il più antico della capitale.
I mercati per me sono fonti inesauribili di informazioni su un popolo. Il cibo racconta molto, basta saperlo ascoltare.
Siamo andati al mercato con un mio amico angolano che vive a Maputo da diversi anni. Abbiamo allegramente chiacchierato con le venditrici ed ovviamente fatto scorta di frutta secca per gli aperitivi e souvenir di viaggio, preferisco quelli appetitosi.
Non perdete quest’occasione di scoprire il cibo locale, i venditori saranno lieti di farvi assaggiare di tutto. I prezzi sono bassissimi ma dovete saper contrattare visto che non sono esposti.
Quando uscirete non dimenticate di assaggiare le badja, frittelle di fagioli che friggono in pentole per strada. Sono deliziosi, ne avrei mangiate a quintali ed ovviamente accompagnate dai golosissimi caju.
DOVE: Avenida 25 de Setembro.
STAZIONE FERROVIARIA
La primitiva stazione era una costruzione in legno e zinco che fu inaugurata l’8 luglio del 1895. La stazione collegava Lourenço Marques (antico nome di Maputo) e Transvaal.
L’attuale stazione invece fu costruita tra il 1904 e 1910. L’inaugurazione fu celebrata il 19 marzo del 1910 ed oggi collega lo Swaziland (linea Goba), il Sudafrica (linea Ressano Garcia) e lo Zimbabué (linea Limpopo).
A differenza di quello che si dice in giro, Gustave Eiffel non c’entra nulla con questa stazione, la magnifica cupola che la sovrasta non è di sua opera (fonte ufficiale). Esistono documenti che comprovano la sua fabbricazione in Sudafrica e non in Inghilterra a causa della Prima Guerra Mondiale. Questo però non vuol dire che non valga la pena una visita anche se rapida.
Per conoscere meglio la storia di questa stazione vi consiglio, quando sarete lì, una visita al piccolo ma ricco museo dedicato alle ferrovie. Un museo giovanissimo inaugurato appena l’11 giugno del 2015.
youtube
Eletta la 3ª stazione di bella del mondo dal Times, è sicuramente una perla architettonica nel caos dell’edilizia della capitale mozambicana.
DOVE: Praça dos Trabalhadores.
CASA DI FERRO
Una delle strutture più insolite che troverete a Maputo, la casa di ferro è un prefabbricato commissionato al Belgio dallo studio di Gustav Eiffel che doveva essere la casa del governatore mozambicano in Sudafrica.
La prima ubicazione della casa fu Avenida 5 de Outubro (attuale Josina) nel 1892. A causa del materiale usato e delle alte temperature, come potete immaginare, non fu mai utilizzata come dimora prevista. Fu poi smantellata nel 1972 e rimontata come edificio storico nei pressi del giardino botanico.
Nel 1974 è trasformata trasforma in museo dei servizi geografici e nel 2014 è ulteriormente restaurata ed oggi è la sede della Direzione Nazionale del Patrimonio Culturale. Visitabile gratuitamente con aria condizionata, non temete.
DOVE: Avenida Samora Machel.
FIERA ARTIGIANATO, Fiori e GASTRONOMIA
La FEIMA, Feira de Artesanato, Flores e Gastronomia, è stata una delle nostre prime tappe. Arrivati alle 6:30 del mattino (con quasi 11 ore di volo senza dormire sulle spalle) dopo un check-in e una doccia rapida in hotel ci catapultiamo in strada. Per sgranchirci le gambe decidiamo di andare alla fiera a piedi dal nostro alloggio.
Lo spazio, inaugurato nel 2010, è molto gradevole, un polmone verde e colorato nella grigia e caotica Maputo. Subito una spruzzata di colori con le magnifiche capuane ed i dipinti su stoffa che ondeggiano con la brezza marina.
Dopo aver curiosato tra le varie bancarelle, così ci siam fatti anche un’idea dei prezzi che ci saranno utili per futuri acquisti, lo stomaco comincia a reclamare. Decidiamo di restare a pranzo in questo gradevole giardino e mangiamo da Mamma Mia.
Vi assicuro che non avevo letto il nome ma mi son fondata per i piatti tipicamente mozambicani che proponevano nel menù esposto. Lo sapete che mangio solo locale quando posso, tranne se si mangia solo carne che non fa parte della mia alimentazione.
DOVE: Avenida Martires da Machava.
NUCLEO DI ARTE
Il Núcleo de Arte è un’organizzazione culturale che ha lo scopo di promuovere e valorizzare le arti plastiche in Mozambico. Operativo sin dal 1921 è istallato in un’antica casa coloniale. Uno degli artisti più famosi che frequentava lo spazio era lo scultore Chissano, niente male non credete?
Oltre la galleria, che merita una visita, vi consiglio di uscire e circondare l’edificio per curiosare nel garage/giardino trasformato in uno spazio atelier comunitario per gli artisti locali.
La domenica pomeriggio organizzano solitamente concerti di musica dal vivo nel patio. Noi ovviamente non ce lo siamo fatti scappare ed era anche la nostra ultima notte mozambicana.
DOVE: Rua de Argélia, 194.
FONDAZIONE FERNANDO LEITE COUTO
L’ho scoperta per caso camminando, visto che era a due passi dalla nostra guesthouse. Siamo entrati per un aperitivo riposante dopo chilometri di marcia a piedi per la città.
Purtroppo non è molto pubblicizzata ed è per questo che non l’avevo trovata durante le mie ricerche online di preparazione al viaggio. Il bello dei viaggi comunque è anche questo, lasciarsi sorprendere dal luogo che visitiamo.
La Fundação Fernando Leite Couto fu fondata dal mio scrittore mozambicano preferito Mia Couto, ovvero António Emílio Leite Couto, familiare di Fernando Leite Couto poeta, giornalista ed editore che contribuì notevolmente alla diffusione della letteratura mozambicana.
Gostaria Que a minha vida fosse como uma casa: Janelas abertas aos sonhos Portas abertas aos outros.” FLC
Fernando Leite Couto si spense il 10 gennaio del 2013 presso Maputo, la famiglia decide di proseguire la sua opera di promozione di giovani talenti letterari e non solo ed è per questo che crea la fondazione.
Siamo stati veramente fortunati perché durante i nostri giorni a Maputo hanno inaugurato un’interessantissima mostra di maschere africane, create con rifiuti, dell’artista Mudungaze Dinguiraye. Quella sera ho anche avuto la piacevolissima sorpresa di incontrare Mia Couto.
DOVE: Avenida Kim Il Sung, 961.
MAFALALA
Premetto che di questo quartiere ve ne parlerò in maniera più approfondita con un articolo esclusivo, in quanto il progetto è troppo importante per riassumerlo in poche righe.
Mafalala è un centro di cultura e storia del Mozambico, fu in questo quartiere popolare che nacquero grandi nomi come alcuni presidenti Samora Machel e Joaquim Chissano, il calciatore Eusebio, musicisti ed altri artisti del calibro di Wazimbo e Tabasile. Per non parlare della rivoluzione per l’indipendenza nata proprio tra le quattro pareti di una casa di Mafalala.
Durante il nostro tour guidato da Ivan (in italiano), presidente dell’IVERCA l’associazione che si sta battendo per cambiare le condizioni sociali di questo quartiere, abbiamo visitato una Maputo completamente diversa. Una passeggiata fuori dalle rotte turistiche per inoltrarci, anche se per poche ore, nella realtà quotidiana dei mozambicani.
Con Ivan abbiamo scoperto molto del fermento culturale e politico del periodo pre e post indipendenza a seguito della rivoluzione dei garofani in Portogallo nel 1974.
Abbiamo visitato una scuola comunitaria nella quale l’associazione ha creato una biblioteca, corsi per imparare l’uso del computer ed ha anche istituito delle borse di studio per le bambine con la speranza di allontanarle dal mondo della prostituzione.
Per concludere il tour, dopo una breve sosta alla sede centrale dell’associazione e un sopralluogo al futuro museo dedicato a Mafalala, quasi pronto, abbiamo assistito a sorpresa ad uno spettacolo di danza tradizionale Tufo.
Presto pubblicherò il video ma intanto vi lascio un piccolo frammento video e una foto con la Mama, cuore del gruppo femminile di danza di Mafalala.
MERCATO DEL PESCE
Per mancanza di tempo non siamo riusciti a farci un salto ma non mancherà quando torneremo a Maputo in un futuro prossimo. Situato sulla panoramica Avenida da Marginal a pochi passi dal Clube Marítimo è ideale per una pausa pranzo.
Potrete comprare pesce e crostacei freschi e poi farveli cucinare nelle baracche al lato che vi grilleranno tutto per pochi euro, potrete poi stesso da loro comprare contorni e bibite per un pranzo di mare freschissimo.
DOVE: Avenida Marginal.
Foto: jorgecoelhoferreira.com
DOVE E COSA MANGIARE
Dite la verità, con una lista così ricca intanto vi è venuta una gran fame? Eccoci arrivati al momento goloso dell’articolo, dove e cosa mangiare a Maputo.
PIATTI IMPERDIBILI
Sui piatti e le prelibatezze mozambicane dedicherò un articolo esclusivo, con tanto di ricette, ma intanto voglio consigliarvi alcuni piatti che abbiamo provato proprio nella capitale e che lungo la costa non abbiamo più trovato.
La MATAPA DI CARANGUEJO una salsa di foglie di mandioca con cocco e anacardi nella quale si cucina il granchio. Primo piatto mozambicano che ho provato ed amato al primo boccone. La MUCAPATA un piatto di riso, fagioli soroco e coco, la TIMBAWENE una fagiolata di gamberi con pomodori, Non vi so dire quale sia stato il più buono, sono tutti da provare.
I RISTORANTI
MAMMA MIA Uno dei ristoranti che troverete nel cuore centrale della FEIMA la fiera dell’artigianato, fiori e gastronomia di Maputo. È un ristorante dal nome e proprietario italiano ma oltre ai piatti italiani (non posso consigliarveli perché non li ho provati) propone un menù 100% locale.
FUNDAÇÃO FERNANDO LEITE COUTO Un ristorante dai sapori mozambicani fusi con i piatti portoghesi, è ideale per una cena speciale e romantica. Noi ci siam tornati più volte per l’aperitivo. Ha una lista interessante di vini sudafricani.
NÚCLEO DE ARTE Non è un ristorante ma la domenica quando organizzano i concerti di musica dal vivo preparano un barbecue con ottimi ed economicissimi panini di carne alla brace. Io ho optato per dei rissois di camarão (panatine di gamberi) molto piccanti.
STREET FOOD Per strada troverete numerosi venditori di cibo. Vale sempre la legge dell’ “attenti allo stomaco debole”. L’igiene è sul limite. Io ho provato i Badja le polpettine di fagioli fritte fuori al mercato municipale. Ho notato molti venditori di chamuças (quei triangolini indiani farciti di carne, pesce o verdure molto speziati), rissois, uova sode e frutta secca che potranno esservi utili per dei pranzi fugaci mentre visitate la città.
DOVE DORMIRE
Sicuramente consiglio la Guesthouse Orquidea Spa & Restaurant. No, non è stato uno dei miei sponsor di viaggio ma quando trovo delle realtà locali che, pur presentandosi in forma modesta, riescono ad essere eccellenti ed offrire un servizio di ottima qualità non posso che consigliarle.
DOVE: Rua Kibiriti Diwane, 229. Se volete approfittare del 10% di sconto che offro ai miei lettori, prenotate cliccando qui.
Siamo giunti alla conclusione di questo lungo articolo. Spero che tutte le informazioni vi siano utili, sono comunque a vostra disposizione nel caso vogliate chiarimenti o ulteriori informazioni. Potrete scrivermi nei commenti in basso.
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CINGOLI, 30 ottobre 2018 – Grande entusiasmo a Cingoli per il volume “1968-2018, 50 anni insieme”, pubblicato dalla locale sezione, dedicata ad Antonio Galloppa. Domenica scorsa, 28 ottobre, infatti, è stato presentato il libro al Teatro Farnese da parte degli autori Floriana Crescimbeni (presidente della sezione), Pier Giuseppe Alfei, Gastone Corti, Giovanni Sbergamo e Sabrina Nocelli.
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Tanti cingolani e tante autorità hanno partecipato all’appuntamento. Dopo il saluto della presidente, gli autori hanno illustrato il volume. “Rivolgo il mio più vivo ringraziamento – queste le parole di Floriana Crescimbeni – a tutti coloro che hanno reso possibile questo pomeriggio: ai donatori, agli ospiti intervenuti, al gruppo di lavoro, alla Corale, al Teatro Liolà, a Simone Massaccesi, e Francesco Cardarelli, agli sponsor: alle ditte RIMAR, di Trillini Emanuela, impresa edile Carlo Crescimbeni, caffè del Duomo di Patty Compagnucci.
Presso la biblioteca “Ascariana” di Cingoli è stato depositato un dvd con contenente le immagini, gli articoli della rassegna stampa e le fotografie.” Erano presenti alla presentazione, salutando brevemente la platea, Angelo Sciapichetti, assessore regionale, Silvano Gironacci, presidente provinciale Avis di Macerata, Enrico Morli, direttore sanitario Avis regionale Marche, Mario Argentati del Csv regione Marche, Bruno Dottori, presidente Avis di Jesi.
Il sindaco, Filippo Saltamartini, ha ringraziato l’associazione per il prezioso contributo alla comunità. Sono intervenuti anche gli inviati delle testate locali Gianfilippo Centanni (Resto del Carlino) e Giacomo Grasselli (Qdmnotizie), il parroco, Don Patrizio Santinelli, gli ex sindaci Leonardo Lippi ed Emanuela Branchesi.
Erano presenti anche i presidenti dell’Aido e della Croce Rossa cingolane, dott. Enrico Montecchiesi e Maurizio Massaccesi, il direttore dell’Area Vasta 3, Alessandro Maccioni, il dirigente scolastico dell’Istituto alberghiero “Varnelli”, prof.ssa Maria Rosella Bitti, il dottor Ioanis Giannullis del Centro Trasfusionale Jesi, insieme vari membri di comitati ed associazioni locali.
Nella seconda parte dell’evento la Corale Polifonica Cingolana – diretta dal maestro Ilde Maggiore – ha eseguito alcuni brani e l’inno composto appositamente per la sezione Avis di Cingoli, con parole e musica del maestro Rossella Maggiore ed armonizzazione della sorella Ilde. Enrico Borsini, Gioia Soldi, Brunella Giulioni e Giovanni Sbergamo, del teatro Liolà, hanno declamato alcuni brani tratti dal libro.
La curiosità dei presenti è stata scandita anche da tanta emozione nel sentire i nomi di molti cingolani e nello sfogliare le pagine del volume, ammirando la ricca galleria fotografica con tanti volti di personaggi locali che hanno fatto la storia dell’AVIS. In particolare si ricordano su tutti il dottor Elio Marconi, fondatore della sezione, e Gigi Galloppa, per molti anni alla guida del sodalizio. Un caloroso saluto denso di affetto è stato riservato a Stefania Galloppa, figlia di Gigi e sorella di Antonio (a cui è dedicata la sezione), anche lei presente all’incontro insieme al marito e al figlio.
L’onda dei ricordi è stata di certo il filo conduttore dell’evento e molte sono state le attestazioni di stima e di compiacimento per la qualità dell’organizzazione e per il notevole interesse che il libro ha suscitato, contenente un centinaio di articoli ed oltre mille fotografie, redatto con molta cura, competenza e professionalità.
Giacomo Grasselli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
CINGOLI / 50 ANNI DI AVIS, IL LIBRO RACCONTA UNA STORIA BELLA (FOTOGALLERY) CINGOLI, 30 ottobre 2018 – Grande entusiasmo a Cingoli per il volume “1968-2018, 50 anni insieme…
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ANAS: da domani riapre al traffico la strada 209 “Valnerina”
Da domani si potrà tornare a transitare sulla ex strada statale 209 “Valnerina” nel comune di Visso, sul confine umbro-marchigiano, dove il sisma del 30 ottobre aveva stravolto l’assetto idrogeologico dell’intero versante causando il crollo di parte del costone roccioso e deviando il corso del fiume Nera. La notizia è stata ufficializzata alla presenza del Ministro alle Infrastrutture e Trasporti Graziano Delrio, dell’Amministratore Delegato di Anas Gianni Vittorio Armani e del Capo del Dipartimento di Protezione Civile Angelo Borrelli, che questa mattina hanno eseguito un sopralluogo tecnico nei principali cantieri per il ripristino della viabilità in tutta l’area del sisma. Nel corso della giornata sono intervenuti anche gli amministratori locali: i presidenti delle regioni Marche e Lazio, Luca Ceriscioli e Nicola Zingaretti, l’assessore alle infrastrutture della Regione Umbria, Giuseppe Chianella, i presidenti delle province di Ascoli Piceno, Perugia e Macerata, Paolo D’Erasmo, Nando Mismetti e Antonio Pettinari, nonché il Commissario Straordinario di Ussita Mauro Passerotti e i sindaci di Visso, Giuliano Pazzaglini, di Castelsantangelo sul Nera, Mauro Falcucci, di Norcia, Nicola Alemanno e di Arquata del Tronto, Aleandro Petrucci. “Per il ripristino della viabilità colpita dal sisma - ha affermato l’Amministratore Delegato di Anas, Gianni Vittorio Armani - Anas ha investito fin da subito il massimo delle proprie forze, sia nella fase di emergenza che nella fase di ricostruzione, con l’obiettivo di restituire a questo territorio infrastrutture fondamentali per il ritorno alla normalità nel più breve tempo possibile, nonostante i danni gravi e diffusi causati dal terremoto. Nell’area del sisma - ha aggiunto - Anas ad oggi ha in corso lavori di ripristino per oltre 122 milioni di euro e lavori in fase di affidamento per ulteriori 168 milioni di euro, mentre proseguono le attività i progettazione e approvazione dei restanti interventi previsti dal Programma di Ripristino della Viabilità (primo e secondo stralcio) che prevede complessivamente 501 interventi interamente finanziati per 474 milioni di euro”. Per la fase di ricostruzione Anas è stata incaricata dal Governo (DL 205 del 4/11/2016) di provvedere al ripristino ed alla messa in sicurezza delle strade di propria competenza nonché di quelle di competenza degli enti territoriali e locali, in qualità di soggetto attuatore. PRINCIPALI FRONTI DI INTERVENTO EXSS209 VALNERINA I lavori necessari alla riapertura della strada ex S.S. 209 “Valnerina” hanno avuto inizio lo scorso agosto, dopo una complessa fase di indagini geologiche e di progettazione. Un’ampia parte del versante roccioso, per effetto delle scosse sismiche, era infatti crollata travolgendo sia la strada che il corso del fiume Nera con 60mila metri cubi di materiale che avevano occupato un’area di 18mila metri quadrati e con accumuli fino a 15 metri di spessore. Inoltre, 4,5 km limitrofi di strada sono stati interessati da una diffusa caduta massi, con pezzature anche di oltre un metro cubo di grandezza. I lavori, per un investimento di oltre 10 milioni di euro, hanno richiesto l’impiego di rocciatori specializzati e hanno riguardato: la bonifica delle pendici rocciose dai massi pericolanti, il ripristino delle reti paramassi, la realizzazione di nuove barriere in quota e reti a protezione della sede stradale, la realizzazione di una bretella provvisoria che ha consentito il transito del traffico locale a partire da ottobre 2017, la rimozione e la riprofilatura della massa franata, la demolizione di una galleria, la ricostruzione di un ponte, la ricostruzione dell’alveo del fiume Nera (inizialmente canalizzato in un alveo provvisorio per consentire i lavori) oltre al ripristino definitivo della sede stradale. Da domani il transito sarà consentito a tutti i veicoli senza limitazioni di orario, con regolazione a senso unico alternato in un breve tratto per consentire il completamento degli interventi, previsto entro marzo. STRADA STATALE 685 “DELLE TRE VALLI UMBRE” Proseguono i lavori anche sulla strada statale 685 “delle Tre Valli Umbre” per la riapertura del tratto tra Norcia e Arquata del Tronto (innesto SS4 Via Salaria). Qui il terremoto del 30 ottobre ha gravemente lesionato 10 gallerie e 8 viadotti, oltre a causare l’instabilità dei versanti con conseguente caduta massi diffusa lungo il tracciato. I lavori per il ripristino strutturale delle opere e per la messa in sicurezza dei versanti, attualmente in corso, hanno richiesto un investimento di 95 milioni di euro. Gli interventi sul tratto umbro, che comprende la galleria “San Benedetto”, sono in via di ultimazione. Sul lato marchigiano nei prossimi giorni sarà riaperto un primo tratto dall’innesto della SS4 Salaria allo svincolo di Pescara del Tronto, che comprende la galleria “Vezzano”, mentre proseguono i lavori sulle altre opere. A partire dalla fine di febbraio saranno gradualmente possibili aperture parziali e temporanee dell’itinerario, in modalità provvisorie e sotto monitoraggio, utilizzando anche la viabilità secondaria adiacente al fine di consentire un primo livello di percorribilità provvisorio tra Norcia, la via Salaria e la provincia di Ascoli Piceno. L’ultimazione di tutti gli interventi è prevista entro la fine dell’anno. ACCESSIBILITA’ A CASTELLUCCIO DI NORCIA Per quanto riguarda l’accessibilità a Castelluccio di Norcia, sul lato umbro Norcia-Castelluccio gli interventi sono in corso da parte della Provincia di Perugia e la riapertura è prevista entro marzo. Sul lato marchigiano Arquata del Tronto-Forca di Presta-Castelluccio (SP89-SP34-SP477) il transito verso l’abitato di Castelluccio è attualmente consentito in modalità provvisoria ai veicoli autorizzati, grazie agli interventi di primo ripristino ultimati; i lavori per il definitivo completamento saranno appaltati nelle prossime settimane. Infine, la direttrice Visso-Castelsantangelo-Castelluccio (SP134-SP136), attualmente transitabile solo da veicoli autorizzati, ha subito danni al corpo stradale ed è esposta ad elevato rischio di caduta massi e frana, richiedendo lavori di ripristino e messa in sicurezza dei versanti per complessivi 45 milioni di euro. Dopo le complesse attività di rilievi geologici e progettazione, gli interventi sul tratto Visso-Castelsantangelo sono stati appaltati e saranno avviati nei prossimi giorni. Gli interventi nel tratto Castelsantangelo-Castelluccio, molto più colpito dagli eventi sismici, sono in corso di affidamento e si prevede di avviare entro febbraio i lavori, che saranno completati in 12 mesi: è prevista una fase intermedia, dopo circa 60 giorni, in cui consentire la percorribilità dell’itinerario con limitazioni ed in fasce orarie. Read the full article
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Il 30 giugno 1559, nel corso di una giostra cavalleresca, il re di Francia Enrico II viene colpito alla testa dal conte di Montgomery: morirà una decina di giorni dopo, nonostante convergano e ‘duellino’ nell’assisterlo un grande chirurgo militare come Ambroise Paré e un grande anatomista come Andrea Vesalio. Innesco del nuovo, incalzante libro di Sam Kean, l'episodio segna anche l'avvio della moderna parabola neuroscientifica. Intrecciando le odissee di pazienti ‘memorabili’ (psicopatici assassini di presidenti americani e gemelle siamesi, ma anche tanti uomini e donne comuni) con le arditezze sperimentali dei medici che li hanno studiati e curati, Kean mostra i nessi profondi tra ogni ‘caso’ della galleria e uno specifico aspetto neurocognitivo. Ad esempio, tra il capitano George Dedlow – reduce della guerra civile privo di un braccio e delle gambe – e la percezione allucinatoria degli «arti fantasma»; tra la malattia kuru dei Papua – causata dal consumo rituale dei cervelli dei cadaveri – e le sindromi neurodegenerative a noi più familiari; tra i pazienti epilettici di Roger Sperry (ai quali viene rescisso il corpo calloso) e le «competenze» emisferiche, tuttavia compensate dalle stupefacenti rimodulazioni funzionali operate dalla plasticità neurale. Come nei libri di Oliver Sacks, a impressionare è la vastità del ventaglio adattativo con cui il nostro assetto cerebrale può ridisegnare – rispondendo a una varietà di danni e traumi, lesioni estese o selettive – la sua interazione con il mondo circostante.... #libridisecondamano #ravenna #bookstagram #booklovers #bookstore #instabook #igersravenna #instaravenna #ig_books #libriusati #samkean (presso Libreria Scattisparsi)
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Cerimonia al cimitero di Sassari. Deposte le corone di alloro al sacrario militare. Ricordati i presidenti della Repubblica Antonio Segni e Francesco Cossiga
Sassari. Nel giorno dedicato alla commemorazione dei defunti anche nel cimitero di Sassari parenti e familiari hanno ricordato i propri cari che qui riposano, con preghiere e fiori lasciati sulle tombe. Grande partecipazione alla funzione religiosa concelebrata dall’arcivescovo Gian Franco Saba al sacrario militare. «Il Santo Padre Francesco parla di “uno scenario mondiale delicato e complesso, che fa pensare a una ‘guerra mondiale a pezzi’”. A Dio è estranea la perversità dell’avversione dell’uomo contro l’uomo; oggi commemorando quanti, generosamente, hanno perso la vita a servizio della patria e della società civile riflettiamo sull’importanze di lavorare per divenire artigiani di un nuovo umanesimo», ha detto monsignor Saba durante l’omelia. Erano presenti le massime autorità civili e militari della città e della provincia, oltre alle truppe schierate dell’Esercito e delle Forze dell’Ordine. Accanto all’arcivescovo, il cappellano del comando della Brigata Sassari don Pietro Murgia e il parroco di Sant’Apollinare don Giampiero Satta. Ai lati le associazioni d’arma e dei reduci di guerra. Prima della benedizione finale è stata letta la preghiera del soldato. Hanno assistito il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau, il sindaco Nicola Sanna, il prefetto Giuseppe Marani, il generale Gianluca Carai, comandante della Brigata Sassari, e il professor Mario Segni.
Al termine della funzione religiosa sono state deposte le corone d’alloro sul monumento ai caduti di tutte le guerre all’interno del sacrario militare. La cerimonia si è chiusa con il corteo che ha reso omaggio presso il Cimitero monumentale alla tombe di Antonio Segni e di Francesco Cossiga, presidenti della Repubblica rispettivamente dal 1962 al 1964 e dall’85 al 92.
Al cippo centrale, con ingresso da via San Paolo il sindaco Nicola Sanna, ha deposto una corona di fiori, che si è aggiunta all’altra corona dell’Intergremio, sistemata nel giorno di Ognissanti.
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Due novembre, commemorati i defunti Cerimonia al cimitero di Sassari. Deposte le corone di alloro al sacrario militare. Ricordati i presidenti della Repubblica Antonio Segni e Francesco Cossiga
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