#Francesco Netti
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Francesco Netti, Odalisque, 1873
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The many judgements made upon Nettles
Fire & Blood 🔥🐉
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Francesco Saverio Netti.
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„Le guépard grec“ Manu Verneuil, Hamburg 2023, 80x80cm, Acryl, Farbgebung goldenes Sujet auf schwarz, schattiert, ungerahmt 🟢
In dieser Ausführung ist das Werk „Le guépard grec“ Teil einer Serie ikonischer und bekannter Sujets
und zeichnet sich durch den bekannten Malstil aus. Unter mehrfacher Verwendung (Schichten) einer Emulsion aus Acrylfarbe und Marmorstaub erhebt sich das Sujet vom strukturierten Untergrund und erweckt somit den Eindruck einer reliefartigen figurativen Darstellung.
Der Titel des Werkes, „Le guépard grec“ (Der griechische Gepard), ist eine Studie zu einem fiktiven Gladiator
aus der Gladiatoren Schule des Ludus Magus. Sie war die größte der vier bekannten Schulen für Gladiatoren im antiken Rom. Sie wurde unter Kaiser Domitian (81–96 n. Chr.) zwischen den Hügeln Esquilin und Caelius errichtet.
Ihr Ende fanden die Gladiatorenspiele dann Anfang des 5. Jahrhunderts n. Chr. durch den weströmischen Kaisers Honorius der sie verbot.
Maler des 19. Jahrhunderts wie, Lawrence Alma-Tadema, Francesco Netti und Jean-Léon Gérôme malten Sujets aus der Kampfarena.
Das Ölgemälde Pollice verso von Gérôme aus dem Jahre 1872 gilt als eines der herausragenden Werke, die die Gladiatoren zum Thema haben.
Bei den ersten Kämpfern handelte es sich oft um Kriegsgefangene und Sklaven aus dem römischen Reich.
Gladiatoren genossen in der römischen Gesellschaft einen ähnlichen Ruf wie heutige Popstars und so war es auch nicht verwunderlich, dass sie populäre Namen trugen, wie der griechische Gepard, der Synonym für das Abbild eines Gladiators, hier in diesem Werk seine Interpretation fand.
Anfragen zu diesem Unikat und weiteren Exponaten aus der Serie,
bitte direkt über E-Mail: [email protected]
Kontaktaufnahme auch über die
@beshan_art Galerie.
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6 dic 2023 18:52
E VOI COME LA PREFERITE: ORIZZONTALE O VERTICALE? – LA "SETTIMANA ENIGMISTICA" VENDE 400MILA COPIE A SETTIMANA E, CON UN PRODOTTO DEL 1932, NEL 2022 HA AVUTO RICAVI PER 49,1 MILIONI DI EURO CON 10,95 MILIONI DI EURO DI UTILI NETTI - NEL SOLO QUADRIENNIO 2019-2022 LA FAMIGLIA BAGGI SISINI, CHE CONTROLLA AL 100% LA SOCIETÀ, HA POTUTO CONTARE SU 47,3 MILIONI DI UTILI NETTI COMPLESSIVI. IL SOGNO DI QUALSIASI IMPRENDITORE SE SI CONSIDERA CHE GLI UTILI SONO OTTENUTI DALLA VENDITA DI SOLI DUE SETTIMANALI��� -
Estratto dell’articolo Claudio Plazzotta per "Italia Oggi"
Ogni settimana in Italia ci sono centinaia di migliaia di persone che si divertono ad annerire i denti del personaggio messo in copertina al centro del cruciverba. Sono i fan della Settimana enigmistica, un prodotto editoriale che vende ben oltre 400 mila copie ogni sette giorni, e che fa parte di quei benedetti «settimanali cartacei», analizzati anche ieri da ItaliaOggi, per i quali le persone ritengono valga ancora la pena andare in edicola e spendere, nel caso in questione, 1,90 euro.
La testata fondata nel 1932 da Giorgio Sisini, e controllata ora dal 74enne presidente Francesco Baggi Sisini, non accoglie pubblicità e quindi non ha mai avuto bisogno di iscriversi alla Ads per certificare le sue vendite. Però ci sono i dati del bilancio di Bresi srl, la casa editrice milanese con sede in piazza Cinque giornate, a dare la dimensione del fenomeno: nel 2022 ricavi complessivi per 49,1 milioni di euro con 10,95 milioni di euro di utili netti. Nel 2021 i ricavi erano a quota 49,8 milioni con 12,78 milioni di utili.
E nel 2023, in base alle stime «i risultati saranno migliori del 2022». Nel solo quadriennio 2019-2022 la famiglia Baggi Sisini, che controlla al 100% la società, ha potuto contare su 47,3 milioni di utili netti complessivi. Un rapporto utili/ricavi medio attorno al 25% che sarebbe il sogno di qualsiasi imprenditore. E la Bresi srl lo ottiene con due settimanali (La Settimana enigmistica, che esce ogni giovedì, con prezzo di copertina di 1,90 euro; e poi I Sudoku-La Settimana enigmistica, anch’esso al giovedì, a un euro) e due mensili (Il Mese enigmistico, a 2,50 euro, e Mondo Sudoku, a 1,60 euro).
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Mediocredito centrale ha deciso di non pagare la tassa sugli extraprofitti
Da UniCredit a Intesa , dal Banco Bpm a tutte le grandi banche italiane, nessuno paga la nuova tassa sugli extra profitti, che invece viene accantonata nelle riserve patrimoniali. Ma la notizia vera è che anche una banca controllata da un’agenzia governativa partecipata interamente dal ministero dell’Economia e delle finanze non ha fatto eccezione alla regola: Mediocredito centrale, controllata da Invitalia, ha deciso di non pagare la tassa sugli extraprofitti ma di accantonare a riserva un importo pari a due volte e mezzo l’imposta. Bene i conti Il Mediocredito centrale chiude peraltro dei conti positivi: i nove mesi dell’anno hanno registrato un utile di 19,2 milioni, di cui 17,9 milioni di competenza del gruppo. La banca - indica una nota - «ha deciso di non pagare la tassa sugli extraprofitti ma di accantonare a riserva un importo pari a due volte e mezzo l’imposta». La banca, controllata da Invitalia, dallo scorso mese di maggio è guidata dal nuovo amministratore delegato Francesco Minotti. La capogruppo Mcc ha realizzato un utile di 4,3 milioni (16 milioni nello stesso periodo dello scorso anno per significativi effetti straordinari), cui si aggiunge il primo risultato positivo di BdM Banca, in utile a tre anni dal salvataggio, di Cassa Orvieto e gli effetti di consolidamento positivi per complessivi euro 8,7 milioni. Il Fondo di Garanzia per le pmi, gestito da Mcc registra, con oltre 169mila domande accolte da inizio anno, un valore di finanziamenti di oltre 32 miliardi. Il margine di intermediazione del gruppo Mcc, pari a 328,1 milioni, è cresciuto del 3,2% (317,9 milioni), grazie in particolare alla crescita del margine di interesse del 20%, a 208,5 milioni (173,7 milioni) e delle commissioni nette (+2,7%) a quota 118,6 milioni (115,5 milioni). In aumento le rettifiche di valore per rischio credito a 45,9 milioni da 18,5 milioni al 30 settembre 2022. Gli impieghi netti a clientela, comprensivi dei crediti commerciali, passano da 9,44 miliardi di fine 2022 a 9,57 miliardi al 30 settembre 2023, grazie all’attività commerciale del periodo. I crediti in bonis netti sono pari a 9,07 miliardi rispetto a 8,99 miliardi al 31 dicembre 2022. La raccolta è pari a 12,77 miliardi, rispetto a 13,52 miliardi al 31 dicembre 2022, con una decrescita dovuta in particolare alla componente da banche centrali (-35%), avendo il Gruppo Mcc ridotto la propria esposizione al Tltro III di 1,36 miliardi nei primi nove mesi. I coefficienti Cet1 e Tier1 sono pari al 12,08% (11,28% al 31 dicembre 2022); il Total Capital ratio è pari al 13,35% (12,60%). Read the full article
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Monza: "Il dinamismo futurista di Ivanhoe Gambini" a cura di Maurizio Scudiero
Monza: "Il dinamismo futurista di Ivanhoe Gambini" a cura di Maurizio Scudiero. Leo Galleries è lieta di aprire le porte a Ivanhoe Gambini, artista futurista, grafico e architetto. Nato a Busto Arsizio nel 1904, Gambini rappresenta l'artista futurista per il quale "l'arte è inseparabile dalla vita", come proclamava Marinetti. "Il dinamismo futurista di Ivanhoe Gambini", a cura di Maurizio Scudiero, è una personale che propone opere tutte declinate alla futurista, come spiega il curatore. «La sua cifra erano le linee essenziali, i volumi netti e i colori sgargianti. I suoi bozzetti mostrano una morbidezza poiché fu uno dei primi artisti in Italia a utilizzare la tecnica dell'aerografo». In mostra sarà possibile ammirare diversi progetti pubblicitari realizzati negli anni Trenta: dalle copertine dei libri (Filmindustria, la Patente automobilistica) alle riviste, come la collaborazione con la rivista del Club Alpino Italiano e ancora le illustrazioni prodotte per riviste nautiche, di architettura e naturalistiche. Il suo contributo alla corrente futurista si manifesta poi con le opere di aeropittura, presenti nella personale dedicata all'autore. Non mancheranno iconiche opere come l'idrovolante rosso che celebra il record della velocità di Francesco Agnello, nel 1934, sulle acque del lago Garda. E poi ancora Ancillotto, che descrive un'azione dell'attacco aereo di Draken, durante la Prima Guerra mondiale, e il celebre Quota 3000, del 1933. Visibile anche un gruppo di ceramiche, delizia per i visitatori, che testimonia la versatilità dell'artista e la contaminazione che la corrente futurista ha portato nei diversi aspetti della vita. Nascosto al pubblico per decenni, la rivalutazione di Gambini è arrivata a metà degli anni Ottanta, quando la contessa Maria Fede Caproni e lo stesso Scudiero, lo coinvolsero in nuove mostre futuriste dopo mezzo secolo. Gambini muore a Busto Arsizio nel 1992. Biografia: Figlio primogenito dell'architetto liberty Silvio Gambini e di Dircea Pedrazzini, Ivanhoè Gambini nasce a Busto Arsizio il 25 marzo del 1904. Dopo aver frequentato le scuole tecniche entra nello studio paterno nel 1923 attendendo a diverse mansioni: dallo sviluppo grafico dei progetti, all'assistenza durante i lavori di costruzione. Aderisce al movimento futurista nel 1928 partecipando l'anno successivo alla mostra organizzata dal Gruppo radiofuturista lombardo a Varese. Nello stesso anno partecipa all'esposizione organizzata alla Galleria Pesaro Trentatre artisti futuristi organizzata da Filippo Tommaso Marinetti. La produzione di questi anni di Gambini è rivolta alla pittura e alle arti applicate, soprattutto decorazione di ceramiche. Nella pittura, prima di dedicarsi completamente al soggetto aereo, Gambini affronta temi e motivi della tarda stagione déco risolti con forme genericamente riferibili all'ambito prampoliniano. Le tappe espositive di Gambini sono legate soprattutto all'attività dei futuristi nella milanese Galleria Pesaro. E', la grande esposizione futurista del 1933, organizzata a Roma al Palazzo del Sindacato degli Ingegneri, a segnare il successo della formula pittorica ideata da Gambini attraverso l'impiego dell'aerografo. Tutte le recensioni alla mostra rilevano gli effetti di forte suggestione derivata dalle tinte spruzzate che aumentano la percezione di dinamismo delle macchine aeronautiche da lui dipinte. I suoi soggetti, infatti, in quegli anni, si concentrano sulla celebrazione dell'epopea aeronautica italiana arrivando a collaborare al progetto, nel 1934, della Sala dell'alta velocità alla Mostra dell'aeronautica organizzata al Palazzo dell'Arte di Milano. Sono gli anni della massima notorietà dell'artista che partecipa ormai alle grandi manifestazioni artistiche quali le Biennali di Venezia del 1930-34-36, la II Quadriennale romana del 1935, le esposizioni coloniali del 1931 e del 1934 e la Olimpische Kunstaustellung del 1936 in occasione dell'XI Olimpiade. Parallelamente continua intanto la sua attività nel campo delle arti applicate e soprattutto della grafica con l'illustrazione di riviste ("Fiamma italica", "La rivista illustrata del Popolo d'Italia"), di libri e la preparazione di manifesti pubblicitari, etichette e cartoline. Dalla fine del 1936 l'artista non partecipa più ad esposizioni futuriste dedicandosi al disegno architettonico nell'Ufficio Tecnico del Comune di Busto Arsizio. In quell'ambiente ha modo di far apprezzare le qualità innovative dei progetti, delle soluzioni architettoniche da lui adottate e di aggiornamento dei materiali usati (Progetti della Pesa Pubblica 1935, Palazzina delle Imposte 1936-38, Piscina comunale "Costanzo Ciano", 1938-39). Il dopoguerra vede Gambini attivo nel campo della ceramica, partecipando a numerose esposizioni ed eseguendo diverse decorazioni murali per le nuove costruzioni cittadine. Ivanhoè Gambini muore a Busto Arsizio il 23 dicembre 1992.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Gladiator Fight During Meal at Pompeii (detail) by Francesco Netti (1880)
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Francesco Netti (1832-1894) - Autoritratto
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Sleeping Girl - Francesco Netti
Italian, 1822-1894
Oil on canvas
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The reader (1873), Francesco Netti
3x13 Requiem for a Welterweight, Riverdale (dir. Tawnia McKiernan)
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Francesco Netti - Odalisca
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„Le guépard grec“ Manu Verneuil, Hamburg 2024, 80x80cm, Acryl, Farbgebung goldenes Sujet auf schwarz, schattiert, ungerahmt 🟢
Dieses Werk entstammt der Serie von abstrahierten und figurativen Motiven, die in Goldoptik geschaffen wurden. Gebrochen, unterbrochen, haptisch und strukturell in der Ausführung.
Der Titel des Werkes, „Le guépard grec“ (Der griechische Gepard), ist eine Studie zu einem fiktiven Gladiator aus der Gladiatoren Schule des Ludus Magus. Sie war die größte der vier bekannten Schulen für Gladiatoren im antiken Rom. Sie wurde unter Kaiser Domitian (81–96 n. Chr.) zwischen den Hügeln Esquilin und Caelius errichtet.
Maler des 19. Jahrhunderts wie, Lawrence Alma-Tadema, Francesco Netti und Jean-Léon Gérôme malten Sujets aus der Kampfarena. Das Ölgemälde Pollice verso von Gérôme aus dem Jahre 1872 gilt als eines der herausragenden Werke, die die Gladiatur zum Thema haben.
Bei den ersten Kämpfern handelte es sich oft um Kriegsgefangene und Sklaven aus dem römischen Reich. Gladiatoren genossen in der römischen Gesellschaft einen ähnlichen Ruf wie heutige Popstars und so war es auch nicht verwunderlich, dass sie populäre Namen trugen, wie der griechische Gepard, der Synonym für das Abbild eines Gladiators, hier in diesem Werk eine Interpretation fand.
Anfang des 5. Jahrhunderts n. Chr. wurden die Gladiatorenspiele vom weströmischen Kaisers Honorius endgültig verboten.
Dieses Exponat ist in der Dauerausstellung in der Be’shan Art Galerie in Hamburg im Mundsburg Center zu sehen.
Anfragen zu diesem und anderen Werken, bitte direkt an mich über E-Mail: [email protected]
Kontaktaufnahme auch über die @beshan_art Galerie im Mundsburg Center @mundsburg_hamburg.
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31 ott 2023 08:54
DANILO IERVOLINO INDAGATO PER CORRUZIONE, DALLA PROCURA DI NAPOLI, INSIEME AD ALTRE SEI PERSONE - GLI EPISODI DI CORRUZIONE SAREBBERO STATI COMMESSI PER OTTENERE IL PARERE FAVOREVOLE, IN PRECEDENZA NEGATO, ALLA DIVISIONE DEL PATRONATO ENCAL-INPAL CONSERVANDONE PERÒ I VANTAGGI ECONOMICI E PATRIMONIALI - SECONDO I PM, PER RAGGIUNGERE I LORO OBIETTIVI, GLI INDAGATI HANNO OFFERTO VACANZE, BARCHE E AUTO A NOLEGGIO, BORSE E CONTRATTI DI LAVORO… -
(ANSA) - NAPOLI, 30 OTT - Vacanze, barche e auto a noleggio, borse griffate: la procura di Napoli ha chiuso l'inchiesta condotta dalla Guardia di Finanza su una presunta corruzione che coinvolge alcuni personaggi di spicco dell'imprenditoria, del sindacato e della pubblica amministrazione. Tra i sette indagati figurano, infatti, Danilo Iervolino, ex proprietario dell'università telematica Pegaso e presidente della Salernitana, il segretario generale del sindacato Cisal Francesco Cavallaro, il segretario generale del ministero del Lavoro Concetta Ferrari e Fabia D'Andrea, all'epoca dei fatti vice capo di Gabinetto del ministro del Lavoro.
Gli episodi di corruzione sarebbero stati in particolare commessi, secondo l'accusa, per ottenere il parere favorevole, in precedenza negato, alla divisione del patronato Encal-Inpal in Encal-Cisal e Inpal conservandone però i vantaggi economici e patrimoniali. Il 18 gennaio 2018 l'ufficio legislativo del ministero diede parere negativo alla forma di scissione proposta dal segretario della Cisal Cavallaro, ma il 24 giugno 2019 il ministero cambia orientamento e dà parere favorevole, secondo la Procura di Napoli grazie ai favori riservati, in particolare, alla Ferrari.
Gli inquirenti, in particolare, ritengono che Cavallaro, in cambio di vantaggi per la sua organizzazione sindacale, avrebbe offerto come contropartita alla Ferrari e alla D'Andrea diverse 'utilità' come, per esempio, l'assunzione del figlio della Ferrari alla Pegaso. Ma tra gli episodi finiti al vaglio dei finanzieri figurano anche una vacanza a Tropea per la Ferrari e il marito, il noleggio di una barca e di un'auto, oltre a una borsa e cravatte griffate.
Il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Gdf di Napoli ha già eseguito un sequestro preventivo nei confronti del figlio della Ferrari per un importo di oltre 68 mila euro, pari ai compensi netti percepiti come professore dalla Pegaso dal primo aprile 2019 al 10 giugno 2022.
L'iscrizione nel registro degli indagati risale a oltre un anno fa. Ora i magistrati (procuratore aggiunto Sergio Ferrigno e sostituto procuratore Henry John Woodcock) hanno chiesto il rinvio a giudizio per tutti gli indagati, di cui fanno parte anche Mario Miele (presidente del consiglio di amministrazione del "Centro autorizzato di assistenza fiscale Cisal srl", ex consigliere di amministrazione dell'Università Mercatorum e attuale dirigente della Salernitana calcio), Francesco Fimmanò (che avrebbe svolto il ruolo di mediatore) e Antonio Rossi (figlio del segretario generale del ministero del Lavoro).
L'udienza preliminare è stata fissata per il prossimo 24 novembre. "Prediamo atto della diffusione, tardiva e non casuale, di questa notizia", commenta l'avvocato Alessandro Diddi, legale di Concetta Ferrari, contattato dall'ANSA. "Peccato - aggiunge - che siano già state chieste delle misure cautelari per gli indagati, tutte rigettate dal giudice per le indagini preliminari sia dal Tribunale delle Libertà di Napoli".
Dello stesso tenore il commento dell'avvocato Domenico Colaci, difensore di Cavallaro, secondo cui "colpisce il fatto che chi ha divulgato la notizia si sia guardato bene dal dire che il competente Tribunale della Libertà, con venti pagine di motivazione, ha ritenuto insufficienti finanche i semplici indizi di colpevolezza a carico del mio assistito". Dal canto suo Università Pegaso precisa che "si tratta di una vicenda precedente all'attuale gestione, per la quale è stata fornita piena collaborazione alla Procura, che ha qualificato Università Pegaso come parte lesa e si riserva di ricorrere in tutte le sedi a propria tutela".
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