#Falsi concorsi
Explore tagged Tumblr posts
Text
Truffe online comuni. Con Gabriele Gobbo e inviata sintetica - 231
In questo episodio di FvgTech, Gabriele Gobbo, esperto di digitale, e la nostra inviata digitale analizzano le truffe online comuni. Dal phishing ai falsi concorsi, scopriamo come riconoscerle e difenderci per proteggere i nostri dati. Gabriele Gobbo, esperto di digitale, torna con FvgTech per affrontare uno dei rischi più diffusi nel mondo connesso: le truffe online. Insieme alla nostra inviata…
#Falsi concorsi#FvgTech#Gabriele Gobbo#Inviata digitale#phishing#protezione dati#puntata video#sicurezza digitale#SMS ingannevoli#Supporto tecnico falso#truffe online
0 notes
Text
camOFF
purtroppo il comune di foggia ha ragione quando gli assessori prendevano i soldi per un posto di lavoro adesso però per i concorsi (falsi) mettono come sempre amici e parenti
0 notes
Text
Titoli falsi per accedere ai concorsi nella scuola: 9 arresti e 30 indagati, anche in Sicilia
I numerosi clienti erano aspiranti insegnanti, laureati e diplomati, che pagavano ottomila euro ciascuno per conseguire un titolo e accedere a concorsi pubblici. Nove le persone arrestate e portate in carcere questa mattina dalla Guardia di finanza. Facevano parte di un’organizzazione che secondo gli inquirenti rilasciava titoli di studio e professionali falsi, o comunque senza valore legale in Italia, emessi da sedicenti enti universitari, da istituti scolastici di istruzione superiore paritari, e scuole professionali dislocate in varie regioni (Lazio, Lombardia, Calabria e Sicilia). I clienti pagavano 8 mila euro I numerosi clienti erano aspiranti insegnanti, laureati e diplomati, che pagavano ottomila euro ciascuno per conseguire un titolo e accedere a concorsi pubblici nella scuola e diventare, tra l’altro, insegnanti di sostegno. Il giro d’affari prodotto sarebbe ingente, la Guardia di finanza ha infatti sequestrato beni per un valore complessivo di quasi 10 milioni di euro. Complessivamente sono 30 le persone indagate nell’inchiesta chiamata Zero titoli. I reati di cui sono accusate, a vario titolo e in concorso tra di loro, sono associazione per delinquere, truffa aggravata, falso materiale, corruzione e autoriciclaggio. Secondo quanto accertato dalle indagini, i principali indagati avrebbero creato un polo universitario con base operativa a Trani che si sarebbe avvalso di una rete composta da oltre 55 punti dislocati su tutto il territorio nazionale, utilizzata per reclutare i clienti. Inoltre sarebbero state costituite società di capitali all’estero (Cipro, Regno Unito e America Latina) solo in apparenza abilitate al rilascio di titoli di studio riconosciuti anche in Italia. Per pubblicizzare i corsi, venivano usati siti internet, pagine facebook e profili whatsapp. La società, inoltre, consegnava pergamene, certificazioni e traduzioni giurate contraffatte, certificati di equipollenza falsamente emessi da atenei italiani (in particolare dall’Università Sapienza di Roma). Le lezioni si sarebbero svolte tramite una piattaforma web appositamente creata, su cui era caricato anche il relativo materiale didattico, di dubbia validità e veridicità. E al termine dei vari corsi sarebbero stati distribuiti i plichi contenenti le pergamene create dall’organizzazione, attestanti il conseguimento del titolo. In alcuni casi la consegna è avvenuta nel corso di eventi appositamente organizzati presso un hotel di Roma. Nel corso delle investigazioni è stato inoltre riscontrato l’inoltro via pec al ministero dell’Università e della ricerca (Mur) di centinaia di richieste di riconoscimento dei titoli universitari, prive di qualsiasi documentazione a supporto, strumentali all’ottenimento di una ricevuta di protocollo generata in automatico dal sistema informatico del dicastero, da utilizzare illecitamente per ottenere un temporaneo incarico di insegnamento. Corrotto un funzionario albanese La società che forniva titoli falsi per l’accesso ai concorsi nella scuola in un caso avrebbe corrotto un funzionario governativo albanese al fine di garantirsi l’attivazione e la favorevole conclusione del procedimento di accreditamento di un istituto che forniva i corsi. Secondo quanto accertato dalle indagini a seguito di contrasti sorti a causa della spartizione dei profitti illeciti, il gruppo criminale si sarebbe diviso in tre distinte compagini. La prima avrebbe offerto a Trani percorsi formativi professionali attraverso la costituzione di altre imprese e aggregandosi a nuovi soggetti. La seconda avrebbe continuato con il sistema fraudolento costituendo un nuovo polo a Foggia - avvalendosi di ulteriori società e associazioni culturali - e acquisendo le quote di un’università privata albanese per mezzo della quale garantire il conseguimento di titoli di studio sempre senza valore legale in Italia. In questo contesto due degli indagati avrebbero corrotto un funzionario governativo albanese. La terza compagine, grazie anche all’apporto operativo di un avvocato del foro di Reggio Calabria, avrebbe proposto agli alunni truffati la consegna di una pergamena, creata ad hoc, in sostituzione di quella già ricevuta, dietro il pagamento di una somma che oscillava tra i 500 e i 2.500 euro. Ad aiutare gli investigatori sono stati diversi elementi tra cui le testimonianze di circa 50 clienti; le intercettazioni telefoniche e ambientali; la collaborazione del Mur, dell’università Sapienza e degli altri soggetti pubblici e privati richiamati nella documentazione che veniva illecitamente predisposta. Sequestrati beni per 10 milioni Gli ingenti proventi illeciti conseguiti, quantificati complessivamente in circa 10 milioni di euro, sarebbero poi stati reinvestiti nell’attività criminosa, nell’acquisto di beni mobili (tra cui una Maserati) e immobili. Nel corso delle indagini sono state inoltre sottoposte a sequestro impeditivo le quote sociali di otto imprese, con la conseguente nomina di un amministratore giudiziario. Sono in corso di esecuzione decine di perquisizioni personali e locali in tutta Italia. Read the full article
0 notes
Text
Come creare un indirizzo email falso in pochi secondi
Ti sei mai trovato nella situazione di dover fornire il tuo indirizzo email per accedere a un sito web, scaricare un file o ricevere una promozione, ma non volevi condividere i tuoi dati personali con sconosciuti? Se la risposta è sì, allora hai bisogno di un indirizzo email falso. Se sei interessato in questo articolo ti voglio spiegare come creare un indirizzo email falso in pochi secondi, e non serve che tu sia un esperto. Bene detto questo leggi i prossimi paragrafi.
Scopri come creare un indirizzo email falso in pochi secondi per proteggere la tua privacy online.
Un indirizzo email falso è un account di posta elettronica temporaneo e anonimo che ti permette di ricevere e inviare messaggi senza rivelare la tua vera identità. Puoi usarlo per iscriverti a servizi online, evitare lo spam, proteggere la tua privacy o semplicemente per divertirti.
Perché creare un indirizzo email falso?
Ci sono molti motivi per cui potresti voler creare un indirizzo email falso. Alcuni dei più comuni sono: Evitare lo spam: molti siti web richiedono il tuo indirizzo email per inviarti newsletter, offerte, sondaggi o pubblicità. Se non sei interessato a ricevere queste comunicazioni, puoi usare un indirizzo email falso per evitare di riempire la tua casella di posta di messaggi indesiderati. Proteggere la tua privacy: se non vuoi che il tuo indirizzo email reale sia associato a determinate attività online, puoi usare un indirizzo email falso per nascondere la tua identità. Ad esempio, puoi usare un indirizzo email falso per registrarti a siti web che non ti ispirano fiducia, partecipare a forum o chat anonime, inviare feedback o reclami o fare scherzi ai tuoi amici. Testare servizi online: se vuoi provare un servizio online prima di iscriverti con il tuo indirizzo email reale, puoi usare un indirizzo email falso per creare un account temporaneo e verificare le funzionalità e le condizioni del servizio. In questo modo, puoi evitare di compromettere il tuo indirizzo email reale in caso di problemi di sicurezza o qualità. Divertirti: se vuoi inventarti una personalità fittizia o fare una parodia di una celebrità, puoi usare un indirizzo email falso per comunicare con altri utenti in modo divertente e originale. Puoi anche usare un indirizzo email falso per partecipare a giochi online, concorsi o lotterie.
Come creare un indirizzo email falso?
Creare un indirizzo email falso è molto semplice e veloce. Non hai bisogno di fornire alcun dato personale, né di scaricare alcun software o applicazione. Tutto quello che devi fare è seguire questi passi: Scegliere un servizio online: esistono molti siti web che offrono la possibilità di creare gratuitamente indirizzi email falsi. Alcuni dei più popolari sono: Temp Mail
Temp Mail è un servizio di email temporanea che consente agli utenti di generare indirizzi email casuali e temporanei per proteggere la loro privacy online. Quando visiti il sito web di Temp Mail, viene generato automaticamente un indirizzo email temporaneo che puoi utilizzare per scopi temporanei, come la registrazione su siti web o servizi online. Non è richiesta alcuna registrazione o informazione personale. Puoi ricevere email inviate a questo indirizzo temporaneo direttamente sulla pagina del sito web di Temp Mail. L'indirizzo email temporaneo rimarrà valido per un certo periodo di tempo, solitamente poche ore o giorni, dopodiché verrà eliminato in modo permanente. Questo ti consente di proteggere la tua identità online, evitare spam e tracciamenti indesiderati. Temp Mail offre un modo semplice, rapido e privato per gestire le tue email temporanee senza dover creare un account o installare alcun software. Mailinator
Mailinator è un servizio di email temporanea che fornisce agli utenti indirizzi email casuali e temporanei per scopi temporanei, senza la necessità di registrazione. Puoi utilizzare Mailinator visitando il loro sito web e inserendo un nome desiderato per l'indirizzo email temporaneo. Una volta creato, puoi utilizzare immediatamente l'indirizzo per scopi come la registrazione su siti web o la partecipazione a servizi online. Mailinator ti consente di visualizzare le email ricevute direttamente sulla loro homepage, senza la necessità di effettuare l'accesso. Puoi semplicemente aggiornare la pagina per vedere le nuove email in tempo reale. Mailinator offre una soluzione semplice ed efficace per proteggere la tua privacy online e ridurre lo spam ricevuto sul tuo indirizzo email principale. Guerrilla Mail
Guerrilla Mail è un servizio di email temporanea che fornisce agli utenti indirizzi email casuali e temporanei per proteggere la loro privacy online. Non è necessaria alcuna registrazione per utilizzare Guerrilla Mail. Basta visitare il sito web, e verrà generato automaticamente un indirizzo email temporaneo. Puoi quindi utilizzare questo indirizzo per scopi temporanei, come la registrazione su siti web o la partecipazione a forum. Le email inviate a tale indirizzo temporaneo verranno visualizzate sulla pagina del sito web di Guerrilla Mail, senza che sia necessario effettuare l'accesso. Il servizio consente di leggere, rispondere e inviare email temporanee, offrendo una soluzione semplice e veloce per proteggere la tua identità online e evitare spam o tracciamenti indesiderati. 10 Minute Mail
10 Minute Mail è un servizio di email temporanea che offre agli utenti indirizzi email validi per soli 10 minuti. È un'opzione rapida e conveniente per proteggere la tua privacy online. Quando visiti il sito web di 10 Minute Mail, ti viene assegnato automaticamente un indirizzo email temporaneo che puoi utilizzare per scopi temporanei come la verifica di un account o la registrazione su un sito. L'indirizzo email generato rimarrà attivo per 10 minuti, durante i quali puoi ricevere e leggere le email inviate a quell'indirizzo. Non è necessario registrarsi o condividere informazioni personali. Dopo i 10 minuti, l'indirizzo email e tutte le email associate ad esso verranno eliminati in modo permanente. Questo ti consente di mantenere la tua privacy e di evitare spam o email indesiderate nel lungo termine. Puoi scegliere quello che preferisci in base alle tue esigenze e preferenze.
Come generare un indirizzo email falso
Una volta entrato nel sito web del servizio online che hai scelto, ti verrà assegnato automaticamente un indirizzo email falso casuale. In certi casi puoi anche personalizzare il tuo indirizzo email falso scegliendo il nome utente e il dominio che vuoi. Ad esempio, puoi creare un indirizzo email falso come `[email protected]` o `[email protected]`.
Come usare il tuo indirizzo email falso
Ora puoi usare il tuo indirizzo email falso per ricevere e inviare messaggi come se fosse un normale account di posta elettronica. Puoi accedere alla tua casella di posta fittizia dal sito web del servizio online che hai usato, senza bisogno di una password. Puoi anche impostare un alias, una firma, un'immagine del profilo o un filtro antispam per il tuo indirizzo email falso.
Come eliminare il tuo indirizzo email falso
Il tuo indirizzo email falso ha una durata limitata, che dipende dal servizio online che hai usato. Di solito, il tuo indirizzo email falso viene cancellato automaticamente dopo un certo periodo di tempo, che può variare da pochi minuti a qualche giorno. Puoi anche eliminare manualmente il tuo indirizzo email falso quando vuoi, cliccando su un apposito pulsante o link.
Quali sono i vantaggi e gli svantaggi di creare un indirizzo email falso?
Creare un indirizzo email falso ha dei vantaggi e degli svantaggi che devi tenere in considerazione prima di usarlo. Ecco alcuni dei pro e dei contro di creare un indirizzo email falso: Vantaggi È gratuito: non devi pagare nulla per creare e usare un indirizzo email falso. Puoi generare quanti indirizzi email falsi vuoi senza alcun costo. È facile: non devi registrarti, fornire dati personali o scaricare software per creare e usare un indirizzo email falso. Basta scegliere un servizio online, generare un indirizzo email falso e usarlo come vuoi. È sicuro: non devi preoccuparti di compromettere la tua sicurezza o la tua privacy usando un indirizzo email falso. Il tuo indirizzo email reale rimane protetto e nascosto da terze parti. Inoltre, il tuo indirizzo email falso viene eliminato dopo poco tempo, quindi non lascia tracce. Svantaggi È temporaneo: il tuo indirizzo email falso ha una scadenza, che può essere molto breve a seconda del servizio online che usi. Se vuoi mantenere il tuo indirizzo email falso per più tempo, devi ricordarti di rinnovarlo o crearne uno nuovo. È limitato: il tuo indirizzo email falso non ha le stesse funzionalità e capacità di un normale account di posta elettronica. Ad esempio, potresti non poter inviare allegati, ricevere notifiche, gestire contatti o sincronizzare dispositivi con il tuo indirizzo email falso. È rischioso: se usi il tuo indirizzo email falso per scopi illegali, immorali o dannosi, potresti incorrere in sanzioni legali o morali. Inoltre, se usi il tuo indirizzo email falso per iscriverti a servizi importanti o sensibili, potresti perdere l'accesso o i benefici se il tuo indirizzo email falso viene cancellato o bloccato.
Conclusione
Creare un indirizzo email falso è un modo semplice e veloce per evitare lo spam, proteggere la tua privacy, testare servizi online o divertirti. Tuttavia, devi essere consapevole dei vantaggi e degli svantaggi di usare un indirizzo email falso e usarlo con responsabilità e moderazione. Read the full article
0 notes
Text
LA TERZA DIMENSIONE -di Leyla Tommasi-
Dal web (Dottoressa Lucia Goldoni) ho trovato un racconto per riflettere molto importante. Qui e' rivolto alle donne ma il concetto e' anche per gli uomini. Buona lettura e meditazione ❤️
🦋La vita di terza dimensione si basa sul fare, non sull’essere. E io sono stata bravissima in questo… Nel rifiuto di me, che ho adottato fin da bambina, non mi sono mai occupata di me, ma solo del fare, anzi dello strafare. Ho vissuto una vita convulsa, che non mi ha mai lasciato libera un attimo di chiedermi come stavo, di cosa avessi bisogno. Persino lo sport, nei due anni prima di sposarmi, l’ho vissuto in modo frenetico: ogni minuto libero dal lavoro, lo dedicavo ad escursioni, arrampicate, alpinismo, canoa, sci di fondo, bici da corsa, mountain bike, corsa, palestra… 👉Mai un attimo ferma.👈 Con il matrimonio le cose sono peggiorate. Mio figlio era piccolo, impegnativo, spesso facevo trasferte fuori Genova per lavoro, lo sport era ovviamente diminuito ma era aumentato l’impegno famigliare e della scrittura, perché volevo partecipare ai tanti concorsi letterari in corso. Tornavo a casa alla sera e avevo da seguire mio figlio, che non avevo visto tutto il giorno, relazionarmi col marito, ma anche preparare cena, riassettare e poi la lavatrice, le camicie da stirare, preparare tutto per l'indomani, qualche minuto di scrittura e poi la sveglia presto, per ricominciare gli stessi ritmi di ogni giorno, di ogni mese, di ogni stagione… 👉E io dov'ero?👈 👉Io ero affogata dentro al fare. Volevo la casa in ordine, il pavimento pulito, la polvere non la sopportavo, volevo tante cose e mi imponevo di arrivarci a qualsiasi costo, con un livello di sopportazione della stanchezza infinitamente alto. Continuavo a non esserci. Non mi sono mai occupata di me, non avevo questa spinta, anche se sentivo un grande malessere di fondo, insoddisfazione, scontentezza. Ma non ero pronta all'introspezione, non ne ero capace, non sapevo nemmeno cosa fosse, cosa volesse dire. 👉Trovavo valore solo nel fare, anzi sempre nel solito strafare, il semplice fare non mi bastava.👈 Sicuramente era il mio lato oscuro ma non lo sapevo. In quel momento energetico, comunque, non credo di aver avuto altre possibilità di scelta. Perché in realtà ho cominciato con psicologi e altre attività ed esperienze di ricerca, ma le cose che apprendevo, non scendevano dentro, restavano a livello mentale. La difficoltà era di interessarmi al mio essere, di sentirlo, di collegarmici. Mi vedevo e percepivo solo nel “fare”. Poi la Madre-Vita mi ci ha portato dentro. A forza di murate, sono scesa nel mio campo morfico
a vedere la relazione con me, come mi trattavo, pur fra tante difficoltà e resistenze. Oggi è diverso, le cose sono cambiate: tutte noi siamo agevolate. Oggi siamo spinte e aiutate dall'energia, che è molto diversa da quella di vent'anni fa. Il livello di consapevolezza del nostro microcosmo viaggia in sincronia e sintonia con il cambiamento dell'energia fuori. 🙏Siamo in quarta dimensione e i canali si sono aperti. E allora fate uno sforzino in più per non restare ingabbiate dentro vecchie dinamiche, aggiornatevi sulle nuove frequenze vibratorie, basta aprire il cuore e sintonizzarsi.❤️ Oggi non siamo più costrette ad essere così cieche, così assorbite dalla quotidianità, così meccaniche nell’inseguire falsi obiettivi e falsi valori. 🦋Oggi ci chiedono di essere più leggere, più libere dal giudizio e dal bisogno di dimostrare, più vere, più presenti e autentiche, ma anche più gioiose e giocose, proprio nella quotidianità. Questo non significa non fare, non lavorare, non occuparsi della casa e della famiglia. Ma significa farlo con un altro atteggiamento: 💖Non è in quello che dimostriamo il nostro valore, non è il fare che dà un significato alla nostra vita, e comunque va fatto con consapevolezza, non per valere, per essere viste.
Il significato della nostra vita lo troviamo, se capiamo che noi esistiamo a prescindere da tutto quello che facciamo e se rendiamo questo nostro esistere il migliore che possiamo fare ma partendo da dentro, da una relazione con noi dove ci vediamo, ci ascoltiamo, ci comprendiamo, e poi amandoci, con la cura, l'attenzione per noi stesse, il rispetto e la coerenza con noi, e con tutta quell’amorevolezza che nessuno ci ha insegnato ma che eleva le nostre vibrazioni a livelli molto più alti, allora …… ❤️SE HAI CURA DI TE L' UNIVERSO AVRA' CURA DI TE❤️
-Leyla Tommasi-
ATTENZIONE! Questo contributo è della Dottoressa Lucia Goldoni:
0 notes
Text
No, dico.. In Italia, circa 7 milioni di persone hanno costruito la propria casa abusivamente fregandosene di tutto e tutti. In Italia, su 23 milioni di occupati, almeno la metà si è fatta raccomandare da qualcuno o ha pagato per avere quel posto in barba a merito, diritto o concorsi; almeno il 50% delle persone che abita le case popolari le ha occupate con la prepotenza togliendole a chi da anni è in cima alle graduatorie; ci sono milioni di falsi invalidi che rubano pensioni d’ accompagno e i loro figli rubano milioni di ore di lavoro al loro datore sfruttando la legge 104. In Italia non c’è più un intero nucleo familiare che vive sotto lo stesso tetto ma tutti con residenze diverse, tanto per non pagare l’ex ICI o per prendere la pensione sociale o per non pagare le mense scolastiche o le tasse universitarie; Viviamo in un Paese dove migliaia di persone appartengono o colludono con mafia, camorra e ‘ndrangheta ricavando profitti miliardari sconosciuti al fisco. Siamo un Paese dove evadere o eludere le tasse è sport nazionale, dove solo l’1% dichiara più di 100mila euro e solo lo 0,5% dichiara oltre i 300mila euro. Siamo il Paese del nepotismo, delle baronie universitarie, delle mazzette e bustarelle; dei politici che comprano case senza saperlo, che comprano diamanti, che con i soldi pubblici comprano filmetti porno e mutandine verdi, e con le auto di servizio fanno accompagnare le mogli dal parrucchiere, che quando tocca a loro “bisogna aspettare il terzo grado di giudizio”.
E tutti questi milioni d’italiani che fanno? Si indignano, urlano e sbraitano perché la magistratura non ha sbattuto subito in galera quella ragazzetta tedesca, capitana della SEA-WATCH rea di non aver rispettato la legge italiana. Io, al loro posto, mi metterei davanti ad uno specchio e mi sputerei in faccia da solo. Capisco che ci vuole dignità per farlo e nessuno di quelli sopra elencati sicuramente ce l’ha..@ilpianistasultetto
47 notes
·
View notes
Text
Ma i rossobruni che bisogna aiutarli a casa loro dove sono?
Avete mai visto un bombardamento sulla Libia o sull’Iraq o in Afghanistan essere fermato da un articolo su Libero o Sputnik? o da un tweet di Fusaro?
Li avete mai visti partire per la Bolivia a esportare la rivoluzione?
O per la Siria a combattere l’ISIS?
E dove sono le manifestazioni contro i bombardamenti per le guerre di esportazione della democrazia?
Perchè se c’è una cosa che invece è vera è che le cose si cambiano prima partendo da casa propria (qualunque sia il posto in cui vi troviate e chiamate casa come probabilmente pensava Soumaila Sacko).
Pretendiamo di insegnare agli altri cosa sia uno stato laico e poi vogliamo i crocefissi anche nei cessi. Che esempio siamo se prima non partiamo da casa nostra?
Tolleranza zero verso il magrebino che spaccia hashish, ma chi si fotte 49 milioni li può restituire in 12793 comode rate. Per non parlare di chi si cioppa milioni per appalti, chi trucca i concorsi pubblici, chi evade milioni, chi inquina regioni...
E se a casa tua ti fai cagare in testa col DASPO e l’urbanistica ostile, ti tagliano “il cuneo fiscale” (ovvero defiscalizzano l’azienda), rendono il lavoro precario, favoriscono evasione ed elusione, fanno condoni, disinvestono in sanità ed educazione, ti fanno produrre armamenti da vendere a cani e porci, ti fanno spendere una fetta considerevole del bilancio in difesa, ti perdi 1 punto all’anno di produttività per 20 anni... avoja ad aiutare l’Africa.
E non è forse partire da casa propria non volere che si spenda in armamenti o a finanziare guerre per l’esportazione della democrazia? (ehi M5S e gli F35?)
O cercare di essere meno dipendenti dalle fonti energetiche non rinnovabili?
Ma già... parliamo di sesso degli angeli e di risolvere i problemi partendo dal culo... poi sono i “buonisti” che mancano di senso pratico.
I nemici invisibili, le cose intangibili o intoccabili, i traguardi astratti, i problemi falsi:
complotti, Soros, finire di sfruttare l’Africa con accordi commerciali fatti da Topo Gigio, le banche, la KASTA, Kalergi, preservare la razza bianca, l’enorme emergenza sicurezza...
Altro che simboli inutili come l’arcobaleno, per cui però si trovano in piazza centinaia di migliaia di persone, grazie alle quali si sono ottenuti diritti e l’Italia almeno in questo è diventato un paese più moderno.
No... l’azione “psichica” dei lavoratori italiani magicamente si tramuterà in “accordi commerciali con l’Africa” o i barboni spariranno dalle nostre bellissime città con l’edilizia ostile e i DASPO.
Ma già... se si bruciano 2 fantocci in piazza è violenza, però abbiamo il diritto di ribellarci sparando ai NEGRI ma mi raccomando mai andare in piazza per i vostri diritti di lavoratori.
BRAVI TUTTI
8 notes
·
View notes
Text
Dumplin’ di Julie Murphy
...to me, it's this reminder that no matter who you are, there will always be someone prettier or smarter or thinner. Perfection is nothing more than a phantom shadow we're all chasing.
“Dumplin’” è un romanzo young adult scritto da Julie Murphy e uscito in italiano per Mondadori con il titolo “Voglio una vita a forma di me” e di cui è uscito un adattamento per Netflix. È un romanzo che affronta il mondo dell’apparenza e dei concorsi di bellezza dalla prospettiva di una ragazza sovrappeso, che cerca di uscire dai confini del connubio grasso e inadeguato, anche se la verità ha più sfaccettature di quelle che siamo soliti pensare.
Willowdean Dickson ha qualche chilo di troppo, un soprannome imbarazzante come "polpetta" e soprattutto... si piace proprio così com'è! Anche se sua madre è presidentessa di un concorso di bellezza, anche se la sua migliore amica è bionda e magra come una star, anche se nelle pubblicità le ragazze grasse sono sempre infelici oppure buffe pacioccone... Willowdean è dotata di autoironia e si è sempre sentita bene nella sua comoda, morbida pelle. Fino a quando, nel fast-food in cui lavora dopo la scuola, non arriva Bo. Will se ne innamora, ed è qui che iniziano i problemi. Perché Bo sembra ricambiare. Invece di salire alle stelle, all'improvviso le certezze di "polpetta" crollano. Perché l'amore può far sentire così inadeguati, a disagio, imperfetti?
Ho trascorso una adolescenza burrascosa a sentirmi inadeguata nella mia pelle, a lottare con il mio aspetto fisico, a combattere le battaglie dettate dall’insicurezza e della mancanza di autostima. I ragazzini sanno essere crudeli in modi che neanche si riesce a immaginare. I bulli fanno leva su dettagli che non dovrebbero riguardare nessuno, dettagli che non dovrebbero neanche essere sovraesposti, eppure finiscono per diventare il centro di crudeli prese in giro. Viviamo in una società che proclama a gran voce il mito della perfezione, corrisposto alla bellezza e a modelli fisici che si discostano fortemente dalla normalità, dal centro della curva gaussiana delle donne e degli uomini che girano per strada. L’industria della moda e del beauty fa leva sui sensi di colpa e all’inadeguatezza dei consumatori e mostra esempi irraggiungibili e falsi. In mezzo ci sono ragazze e ragazzi divorati dai disturbi alimentari, da spettri che aleggiano dai giornali e dai social network. In mezzo c’è tanto senso di sconfitta quando i vestiti non entrano, le taglie non corrispondono e restano solo tendoni dietro cui nascondersi. L’intento della Murphy diventa quindi importantissimo nel panorama dei libri young adult anche se forse non totalmente riuscito. Al centro della vicenda c’è Willowdean, che la madre chiama amorevolmente “dumpling” (dal titolo originale), tradotto in italiano con “polpetta”, è una ragazza che guarda al nuovo anno scolastico mentre si barcamena tra il lavoro in un fast-food per raccattare i soldi per la benzina e le uscite con la sua migliore amica. Will è una ragazza con un fisico importante, in evidente sovrappeso, ma nonostante questo è determinata, sicura di sé e insofferente al mondo in cui vive la madre. Ex reginetta di un concorso di bellezza e organizzatrice del concorso locale. Se Willowdean sdrammatizza ogni situazione con una certa dose di sarcasmo e cammina con una certa sicurezza nelle acque mobili della sua vita, la madre trova qualsiasi pretesto per farle notare la sua forma fisica, per incoraggiarla ad uscire dai limiti che crede si sia autoimposta. Will però ha la certezza di non avere niente di meno, coltivata anche grazie alla zia Lucy che le ha regalato la passione sconfinata per Dolly Parton, cantautrice, attrice e musicista statunitense che ha rivoluzionato il mondo della musica country. Quando Willowdean è costretta a fare i conti con il vuoto lasciato da Lucy si rende conto che forse non sa nulla né della sua vita né di quella di sua zia e decide di iscriversi al concorso organizzato dalla madre. Quello che non sa è che inizierà un viaggio che metterà in discussione ogni aspetto della sua vita: l’amicizia di una vita, l’amore, la sua sicurezza e la sua capacità di mettersi in gioco. Non c’è sicurezza che tenga di fronte all’apparenza, Will entra in una spirale destabilizzante che la porterà a interrogarsi sulle sue motivazioni e la sua vita. Che non importa quanto sei forte, ogni scelta che compiamo ci rimette in discussione e dobbiamo fare i conti con i nuovi incontri, le nuove esperienze e le vecchie, perché da soli possiamo essere fragili e insicuri, ma con le persone giuste al nostro fianco siamo molto più forti. E in fondo barricarsi dietro le proprie convinzioni non porta da nessuna parte, cercare di cambiare prospettiva può aiutare parecchio. Un aspetto che non ho molto apprezzato di questa storia è la presunzione di Willowdean di sapere tutto, di avere la verità in tasca, la sua difficoltà nel calarsi dall’altra parte. La sua migliore amica la considera per quella che è e non per il suo aspetto fisico, eppure lei pur soffrendo della situazione non riesce a cogliere che anche lei si sente insicura e ha bisogno di rassicurazione. E questo è anche un po’ il limite del movimento della body positivity degli ultimi tempi che si sofferma sul fat shaming ma poi non tiene mai in considerazione l’accettarsi sempre in toto, in qualsiasi situazione e condanna la magrezza a prescindere. Perché non dovrebbe mai essere una guerra tra grassi vs magri, ma un percorso di accettazione della normalità, della propria pelle, dello spazio che occupiamo nel mondo, senza colpevolizzarsi, ma ricercando il proprio benessere, senza ledere la libertà altrui. Accettarsi è una guerra quotidiana con il proprio cervello e i propri sentimenti e non si può escludere nessuno, anzi bisogna legittimare ogni tipo di sentimento.
Il particolare da non dimenticare? Un vestito rosso…
La storia di una rivoluzione personale che porta ad attraversare ogni fase della non accettazione, una storia di amicizia e di amore, ma soprattutto di rispetto reciproco. Una storia che supera i confini del proprio io e si affaccia alla possibilità di essere felici nonostante tutto. Che il proprio corpo è un tempio da curare e da apprezzare e accettarsi è una battaglia da vincere.
Buona lettura guys!
0 notes
Link
29 GIU 2019 12:25
DNA ITALIANO - SE PENSATE CHE I DELINQUENTI SIANO SOLO DEI CAMPI ROM O NELLA BANDA DI SPEZZAPOLLICI DI CARMINATI, SBAGLIATE DI GROSSO - LE ULTIME INCHIESTE SU MAGISTRATI, UNIVERSITÀ E POLITICA, DIMOSTRANO CHE ANCHE TRA LAUREE E PROFESSORI SI NASCONDE IL GERME ITALICO DELL’ARRAFFO, DELL’IMBROGLIO, DELLA TRUFFA - IL CASO DELL’ATENEO DI CATANIA
-
Brunella Bolloli per “Libero quotidiano”
«Vediamo chi sono questi stronzi che dobbiamo schiacciare», diceva uno dei prof indagati. «Ci divertiremo. A "idda" non la consideriamo, lei non andrà mai in una commissione di dottorato, non avrà mai un dottorando, tranquilla, hanno pestato la merda, ora se la piangono...», si vantava con una collega Giovanni Carmelo Monaco, direttore del dipartimento di Scienze biologiche, geologiche e ambientali dell' Università di Catania. E il rettore Francesco Basile ammetteva: «Ne ho uno al giorno che viene a chiedere, perché alla fine qui siamo tutti parenti».
Sono solo alcuni dei passaggi dell' inchiesta denominata "Università bandita", titolo che potrebbe valere nella duplice veste di carriera universitaria vietata a chi se la meritava davvero o di ateneo zeppo di delinquenti, banditi appunto.
Certo, non bisogna generalizzare perché i prof onesti ci sono, ma quest' ultimo scandalo che parte dalla Sicilia e coinvolge almeno altre 13 università per un totale di 66 persone indagate per associazione a delinquere, corruzione e turbativa d' asta, fa riflettere. Arriva a pochi giorni da quell' altro marcio venuto fuori dalla casta dei magistrati, che si credono i titolari della superiorità morale poi per fare le scarpe al togato della cordata rivale non esitano a confezionare falsi dossier e, pur di piazzare gli amici nei posti di comando, calpestano la legalità.
«CI SONO LE CIMICI?»
Se la "magistropoli" di Roma è stata una novità per l' opinione pubblica, al sistema malato di certe università italiane eravamo già abituati. Il rettore che dà una cattedra al figlio, poi assume la moglie, quindi il genero o il cugino, a dispetto delle graduatorie e dei giovani laureati che non entreranno mai di ruolo e non avranno mai un assegno cospicuo semplicemente perché non sono della cordata giusta.
Una prassi che in passato ha coinvolto un tempio dell' istruzione accademica quale è la Sapienza di Roma, l' università di Firenze (con questa è la terza inchiesta) e perfino insospettabili atenei del nord, di solito non lambiti da "concorsopoli", cioè da quel mondo sommerso e clientelare avvezzo a premiare i conoscenti senza badare al merito, che invece deve essere il primo e unico criterio per scegliere i migliori sia in ambito pubblico che privato.
Qui, nell' indagine della procura etnea, partita da una querelle amministrativa tra un professore e l' ex rettore, i meritevoli potevano scordarsi di fare carriera perché tanto i concorsi interni venivano gestiti in una modalità «paramafiosa», con i «pizzini» come i boss per orientare le decisioni. In sintesi: le selezioni erano truccate a favore degli amici raccomandati e, del resto, basta sentire i colloqui tra gli indagati per farsi un' idea del giochino.
A vincere erano sempre gli stessi e il peggio è che le regole del codice sommerso prevedevano anche sanzioni come ritardi nella progressione di carriera o esclusioni da ogni valutazione oggettiva. Agli altri aspiranti candidati non veniva neanche letto il curriculum: in fondo erano solo stronzi da schiacciare.
«L' università nasce su una base cittadina ristretta, una specie di élite culturale della città perché finora sono sempre quelle famiglie», spiega candido il rettore Basile, non sapendo di essere intercettato dalla Digos. E dire che proprio lui, durante il passaggio di consegne con il suo predecessore Giacomo Pignataro, era preoccupato che la «nella stanza ci fossero eventuali cimici». Sapendo di non tenere una condotta specchiata, il rettore e i suoi "sodali" erano molto attenti a non parlare dei loro affari al telefono: preferivano vedersi ma sono stati smascherati lo stesso. Ora sono sospesi e dovranno difendersi dalle accuse. Tra gli indagati anche l' ex procuratore di Catania, Vincenzo D' Agata, che si sarebbe interessato per il ruolo di ordinario della figlia Velia.
97 GARE SOSPETTE
Per i dieci catanesi in posizione apicale, tra cui Basile e Pignataro, la procura aveva chiesto gli arresti domiciliari, ma il giudice ha ritenuto che non ci fossero le esigenze cautelari per il provvedimento. Duro il procuratore capo, Carmelo Zuccaro, per il quale il quadro emerso mostra «uno squallido sistema di nefandezze, fatti molto gravi che non fanno onore a persone che dovrebbero appartenere al mondo della cultura».
Il Miur ha annunciato verifiche e si costituirà parte civile.
In tutto sarebbero 27 i concorsi risultati "fasulli", ma si indaga pure su altre 97 procedure sospette. Oltre a Catania, nel fascicolo sono citati anche gli atenei di Cagliari, Catanzaro, Chieti-Pescara, Messina, Milano, Napoli, Padova, Roma, Trieste, Venezia e Verona.
0 notes
Text
CINQUE ANNI DI AMMINISTRAZIONE CRISTOFARO: ECCO I FATTI.
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO.
Cinque anni di amministrazione Cristofaro: ecco i fatti
Il 28 aprile è finita la consiliatura comunale guidata dal sindaco Pietrantonio Cristofaro. In quattro giorni sono state registrate cinque tesi diverse da parte dei consiglieri comunali dimissionari e ciascuna di esse è meritevole di rispetto, ma la verità a nostro parere è che i sette consiglieri dimissionari pur avendo motivazioni diverse, sono stati spinti da una motivazione comune ossia evitare il Consiglio comunale, perché avrebbero dovuto votare sullo schema di bilancio con relativi emendamenti: un voto a favore avrebbe significato consentire all’amministrazione di andare avanti, un voto a sfavore, invece, avrebbe significato attirarsi lo sdegno dei cittadini che si sarebbero visti negare il diritto agli appoggi economici previsti negli emendamenti e, ovviamente, non volevano nessune delle due cose. L’occasione ghiotta di “togliere di mezzo il sindaco” ha impedito loro di ragionare, perché con quei numeri avrebbero potuto amministrare loro stessi, da qui alle elezioni. La fortuna di chi ha amministrato, in questi anni, è quella di potersi dedicare, ora, a raccontare ed illustrare quanto è stato fatto. E questo è, sicuramente, più utile per la cittadinanza. Detto ciò vi chiediamo scusa se ci dilungheremo molto ma è doveroso da parte nostra chiarire alcuni punti. Costituzione Giunta Comunale e rispetto della quota di genere Nel giugno 2015 la giunta comunale è stata costituita inserendo esponenti di ogni forza politica presente nella coalizione. A tal proposito gli assessori sono stati scelti in base alle preferenze e nel rispetto delle quote di genere. Nello spirito di partecipazione e condivisione il sindaco ha distribuito le deleghe a tutti i consiglieri comunali, non mantenendo per sé alcuna delega, ma con funzione di coordinatore. Purtroppo, però, sin da subito sono sorti i problemi; in particolare, nel CDU quando si è palesato il desiderio del consigliere Filippo Giovanni De Stefani di voler fare l’assessore. Desiderio che non è stato possibile soddisfare, pur riconoscendo nell’ingegnere De Stefani le giuste capacità, in quanto ciò avrebbe comportato una rivisitazione dell’esecutivo (per mantenere le quote di genere nella misura del 40%) che non ha trovato riscontro favorevole da parte dei componenti della giunta. Questo problema si è trascinato fino all’uscita dalla maggioranza del consigliere sopracitato. A seguito di ciò non sono mai mancati i problemi ma nemmeno le soddisfazioni. Perché una delle più grandi verità che hanno segnato la storia di quest’amministrazione è la scelta, sempre attuata dal sindaco, di dare ampio spazio a tutti gli amministratori, considerando se stesso solo come un primus inter pares. Negare ciò significa negare l’evidenza. E di questo i cittadini ne sono, ampiamente, testimoni. Trasparenza, legalità e moralità Fondamentale per l’attuazione del programma è stata la definizione degli Uffici ed, in particolare, dei Responsabili. Il Comune è stato dotato di figure apicali con professionalità specifiche che hanno consentito che l’attività gestionale avvenisse in maniera autonoma e rispettosa della vigente normativa. Ciò è avvenuto sia per l’espletamento dei concorsi e sia per qualsiasi altra procedura in termini di lavori, servizi e/o forniture. Il compito degli amministratori e, soprattutto, dell’esecutivo è stato quello di programmare, indirizzare con atti propedeutici e garantire, attraverso il controllo, che le procedure fossero rispettose delle normative. Cosa che, a parere di quest’amministrazione, è avvenuta regolarmente, rispettando, ove la legge lo consentiva, il principio di rotazione sia in termini di servizi (tecnici, legali etc), che di forniture e lavori. Constatando, peraltro, che, nei cinque anni, non è pervenuta nessuna osservazione e/o denuncia da parte di nessun operatore per quanto riguarda i lavori, servizi e forniture né tanto meno di concorrenti e/o cittadini e/o consiglieri comunali per quanto riguardai concorsi già espletati e per quelli in itinere. Sono, quindi, da ritenersi nulle e prive di qualsiasi valenza giuridica le illazioni che qualche consigliere comunale porta avanti già da qualche tempo ed, in taluni casi, ancor prima delle dimissioni. Pertanto, i tre principi cardine del programma elettorale di Solo Girifalco, “Trasparenza, legalità, moralità”, possono ritenersi rispettati. Quando si è ravvisata la necessità di portare all’attenzione degli organi competenti problematiche che suscitavano insinuazioni da parte dei consiglieri di minoranza, è stata l’amministrazione stessa a depositare i dovuti atti. Finanziamenti La sinergia dell’Ufficio Tecnico con gli amministratori ha fatto sì che il Comune fosse presente ad ogni manifestazione d’interesse promossa dai vari Dipartimenti della Regione Calabria e dei vari Ministeri della Repubblica. Questo ha portato il Comune di Girifalco ad essere uno dei primi comuni della Calabria in termini di finanziamento nei diversi settori (infrastrutture pubbliche - strategiche, edilizia scolastica, viabilità, cultura, centro storico, ambiente etc). Sicuramente il nostro paese non aveva finanziamenti di tale portata da oltre venti anni. Allo stato attuale, per circa il 90% dei finanziamenti ottenuti (circa 15 milioni di euro), sono stati acquisiti i progetti esecutivi. Per gran parte di questi sono state espletate le procedure di gara per l’individuazione degli operatori economici con contratti già definiti e pronti per iniziare nell’immediatezza i lavori. Eolico Sul caso eolico si rende necessario fare delle precisazione. L’impianto è stato realizzato in forza di Autorizzazione unica rilasciata dalla Regione Calabria e convenzione stipulata con la società PEG S.r.l. nell’anno 2006, con la quale le parti avevano inteso regolamentare i reciproci rapporti per la realizzazione e successivo esercizio di una centrale per la produzione di energia elettrica da fonte eolica nel territorio del Comune, pattuendo tra l’altro un “canone annuo a carico della Società per tutta la durata trentennale della convenzione in una misura non inferiore al 10% dei ricavi provenienti dalla cessione dell’energia elettrica e dei relativi certificati verdi”. La Società PEG Srl, tuttavia, con diverse motivazioni e dopo la entrata vigore del D.M. 10 settembre 2010, forte dei numerosi ed univoci pronunciamenti emanati dalle Autorità giudiziarie sulla illegittimità/nullità delle cd royalties in favore dei comuni, ha ritenuto negli anni di non erogare alcun corrispettivo. In detto contesto il Comune di Girifalco si è trovato, nella necessità di avviare a settembre del 2017 la procedura arbitrale prevista dalla clausola compromissoria inserita nella convenzione siglata nel 2006, stante la mancata erogazione da parte della Società titolare dell’impianto di qualsivoglia corrispettivo. A seguito della giurisprudenza consolidata degli ultimi quindici anni, pressoché univoca (sentenze, pareri, lodi arbitrali) emanati dalle diverse Autorità (Consiglio di Stato, Tribunale delle Acque, TAR, Collegi Arbitrali, ecc.) che ha sancito la nullità delle convenzioni solo nella parte in cui erano previsti dei corrispettivi di natura patrimoniale, con condanna addirittura dei Comuni alla restituzione delle somme versate in più dal concessionario, rispetto alla soglia massima prevista, quale misura compensative/mitigative, il Comune di Girifalco ha ritenuto doveroso uniformarsi alle Leggi dello Stato e, di conseguenza, comporre il contenzioso, riversando nel Lodo del 30 ottobre 2018, l’accordo transattivo per regolamentare il pregresso e la nuova convenzione, siglata tra le parti, al fine di ricondurre e rimodulare i proventi a titolo di misure compensative e nella misura max del 3% prevista dalle norme da riconoscere al Comune. Successivamente il comma 953 dell’art. 1 della legge 145 del 30/12/218 - finanziaria anno 2019 – ha accolto un emendamento sollecitato dall’ANCI. L’emendamento riguardava quei comuni le cui convenzioni erano state stipulate prima della entrata in vigore del DM 10/09/2010, ed a rischio di declaratoria di nullità, prevenendo quindi le gravi di difficoltà finanziarie che molte Amministrazioni Comunali sarebbero state chiamate a fronteggiare in caso di sentenze di accertamento della nullità (con effetto dunque ex tunc) delle convenzioni. Ovvero tanti comuni sono stati condannati e altri che rischiavano di esserlo alla restituzione delle somme già incamerate in forza delle convenzioni sottoscritte (vedi Comune di Amaroni). Il Comune di Girifalco non si trovava in queste situazione per due motivi: il primo perché non ha mai incassato un centesimo ed il secondo perché non aveva iscritto in bilancio nessuna somma. Quindi è chiaro che quanto previsto dal succitato emendamento non può essere applicato al nostro caso. La nota del Ministero dello Sviluppo Economico prot. N° 001891 del 13/08/2019 indirizzata al Comune di Girifalco, ha definitivamente chiarito ed esplicitato l’ambito di operatività del comma 953 dell’art. 1 della legge 30 dicembre 2018, n° 153. Quindi inviteremmo i consiglieri dimissionari di leggere attentamente la normativa e di non confondere i cittadini con falsi proclami. Girifalco è stato “valorizzato e non svenduto”. Fondo solidarietà alimentare Relativamente ai punti su cui si sono soffermati i consiglieri dimissionari in merito all’erogazione del Fondo di solidarietà alimentare, bisogna evidenziare che la norma consentiva procedure diverse, ovvero: l’erogazione dei buoni spesa a favore dei cittadini bisognosi oppure l’acquisizione da parte del Comune di generi alimentari o prodotti di prima necessità. In quest’ultimo caso i Comuni, per l’acquisto e la distribuzione dei beni di cui sopra, potevano avvalersi degli enti del Terzo Settore. Nel momento in cui il Governo ha stanziato, a favore del Comune, la somma di 50 mila euro circa, nello spirito di condivisione, l’amministrazione ha inteso consentire che fossero tutti i consiglieri comunali ad indicare la soluzione da attuare. In quella circostanza, dopo aver illustrato le opzioni, il sindaco propose di combinare le due opzioni, ovvero la gran parte mediante buoni spesa e la restante parte mediante acquisizione di generi alimentari o prodotti di prima necessità con l’ausilio della Caritas. Alla proposta è stata preferita la scelta di riservare l’intera somma solo ai buoni spesa. Il tutto con spirito democratico e costruttivo. Rispetto al mancato coinvolgimento dei consiglieri in altre attività legate al Covid – 19, l’unica cosa da rilevare è che, in pochi, hanno manifestato ufficialmente disponibilità a collaborare. Gli unici soggetti impegnati a sostenere il Comune in questo difficile periodo d’emergenza sono stati i volontari e i cittadini stessi, i cui confronti con l’Amministrazione sono stati giornalieri e lontani dai riflettori. Nessuno dei consiglieri dimissionari telefonicamente o di persona ha raggiunto il sindaco per offrire aiuto tenuto conto che lo stesso era, sempre, presente in Comune. Il sindaco, unitamente, ai consiglieri della maggioranza ha, in maniera puntuale, seguito le direttive del Governo mediante l’attuazione di ordinanze. Giornalmente erano costanti i rapporti con la Protezione Civile Regionale nonché con l’Asp per l’emanazione dei provvedimenti di competenza in merito ai casi di rientro dalle zone rosse oppure da criticità legate ai casi di contagio. L’istituzione del COC ha regolamentato tali rapporti con gli Enti sovraordinati e con i volontari della Prociv e della Pro Loco. C.O.C. e Anget Rispetto alla polemica sorta intorno al coinvolgimento dell’Anget, associazione nella quale risultano iscritti componenti del Corpo Militare del C.R.I., nonché nei settori della Protezione Civile, va chiarito che, in data 13 aprile 2020 con nota prot. 2828, è pervenuta al protocollo dell’Ente istanza di adesione. Tenuto conto che il Comune di Girifalco ha già in itinere rapporti con la succitata associazione per altri progetti e tenuto conto del progetto strategico di Protezione Civile in fase di realizzazione (con la previsione di apposita sede nella realizzanda struttura di contrada Serra che accolga la PROCIV, i VIGILI DEL FUOCO e la CROCE ROSSA ITALIANA), il Sindaco quale massima espressione del C.O.C. (e quindi avendone la facoltà), aveva inteso accogliere la suddetta istanza. A seguito di ciò, come in altre circostanze accadute, esponenti di minoranza hanno alimentato e fomentato polemiche tese a inasprire i rapporti, anche, tra le associazioni. A tal proposito il presidente dell’Anget, preso atto che l’impegno proposto era stato, artatamente, travisato, con nota del 27 aprile prot. 3084, ha inteso rinunciare alla presenza nel C.O.C. Emendamenti al bilancio In merito al bilancio di previsione dell’esercizio finanziario 2020/2022 la giunta comunale ha approvato lo schema di previsione con deliberazione di giunta comunale n. 37 del 13 marzo 2020. L’acquisizione del parere del revisore dei conti è avvenuta in data postuma all’entrata in vigore dell’emergenza Covid – 19. La preoccupazione dell’amministrazione comunale, così come pure dei commercianti manifestata con nota regolarmente protocollata all'Ente, era quella di mettere in atto delle misure che potessero in qualche modo aiutare gli esercenti. L’emergenza Covid – 19, nel frattempo, ha reso vane alcune previsioni di servizi nello schema di bilancio 2020 e, pertanto, è stato possibile estrapolare delle somme che, pur non essendo elevate sarebbero, comunque, significative soprattutto nei termini di un PRIMO aiuto. Ciò ha portato i consiglieri di maggioranza, in data 20.04.2020 prot. n. 2928, a proporre un emendamento allo schema di bilancio annualità 2020 da inoltrare al Consiglio Comunale a supporto delle attività commerciali chiuse a seguito della citata emergenza. Va, subito, chiarito, al fine di frenare illazioni sull’argomento, che quest’amministrazione, pur avendo, accantonato somme importanti dell’Eolico non presenti nello schema di bilancio 2020/2022, non avrebbe potuto utilizzarle per aiutare i commercianti in quanto incompatibili con la destinazione d’uso. Sempre al fine di dare impulso ad una ripresa socio-economica delle attività commerciali era stata, invece, presa in considerazione l’opportunità di rinegoziazione dei mutui con la Cassa Depositi e Prestiti annualità 2020 prevedendo la sospensione della rata capitale della medesima annualità (pari a circa 200 mila euro) e si era in attesa del DPCM necessario per la regolamentazione. Chiaramente lo scioglimento del Consiglio Comunale ha inibito di fatto l’ipotesi di un ulteriore emendamento allo schema del bilancio di previsione. Commissario Prefettizio Il 28 aprile, come già detto, è stato nominato commissario prefettizio, la dott.ssa Costanza Pino, veterana della Prefettura di Catanzaro e dirigente di grande profilo professionale. La dott.ssa Pino conosce già il nostro Comune anche perché, grazie a gran parte dei consiglieri dimissionari (sempre gli stessi), nel 2010, è stata al Comune di Girifalco nella stessa veste. La funzione del commissario prefettizio, in quest’occasione di scioglimento, è quella di traghettare il Comune fino alle prossime elezioni. Sicuramente la dott.ssa Pino svolgerà un lavoro eccellente ma il suo lavoro si fermerà all’ordinarietà dell’attività amministrativa. Pur essendo uno dei commissari migliori che potesse arrivare al nostro Comune, la sua professione dovrà essere ripartita tra la Prefettura e il Comune di Girifalco. Se tutto va bene avremo la sua presenza in Comune non più di due giorni a settimana. Si comprende che la dott.ssa Pino non potrà e non vorrà assumersi responsabilità oltre l’ordinarietà (saremo i primi ad essere felici di essere smentiti), non prenderà sicuramente decisioni di utilizzo somme del bilancio per dare, come già detto, impulso alla ripresa socio – economica, non approverà gli emendamenti già protocollati il 20 aprile u.s., non utilizzerà la rinegoziazione dei mutui con la Cassa Depositi e Prestiti per le finalità di cui sopra, farà affidamento sui Responsabili d’Area, che per nostra fortuna sono tutti professionisti seri e preparati. Conclusioni Certamente, in questi mesi, vedremo l’inizio di tanti lavori, qualcuno avrà inizio già in questa settimana, perché già contrattualizzati e consegnati dall’amministrazione uscente. Si procederà con normalità ma con la straordinarietà di quanto programmato dall’Amministrazione Cristofaro sia sui lavori già in itinere che sullo schema del bilancio di previsione 2020/2022. Pietrantonio Cristofaro Ferdinando Cosco Domenico Iapello Elisa Sestito Valeria Tolone Read the full article
#calabriawebtv#CostanzaPino#COVID19#DOMENICOIAPELLO#ELISASESTITO#ferdinandocosco#GIRIFALCO#PIETRANTONIOCRISTOFARO#SOLOGIRIFALCO#VALERIATOLONE
0 notes
Text
Altro finto buono da 1500 euro di Coop Italia
Allerta della Polizia Postale: «Ancora falsi concorsi, ancora falsi buoni spesa, ancora - Notiziario Finanziario - Notizie Banche Italiane Assicurazioni -
0 notes
Text
Festeggiare la propria e l'altrui morte
07 Febbraio 2018
In occasione dei risultati della "commissione uranio", che ha "riconosciuto la responsabilità dell'uranio impoverito nella generazione di nanoparticelle e micropolveri, capaci di indurre i tumori che hanno colpito anche i nostri militari inviati ad operare in zone in cui era stato fatto un uso massiccio di proiettili all'uranio", ripubblichiamo questo articolo del nostro amico Franco Caddeo, scomparso nel 2009. Perchè non sono solo i militari a morire per l'uranio impoverito. (Questo articolo è quello che ha avuto più letture di tutti - oltre 100.000 - nella storia di luogocomune). Festeggiare la propria e l'altrui morte Ho visto bambini con la testa triangolare, segregati nella casa dei propri cari. Ho parlato con Madri che hanno perso i propri figli, soprattutto per leucemie o patologie similari. Ho “sentito” la paura tramutata in diffidenza anche verso i propri conterranei, causata da vigliacche “pressioni”. Non ero giovane allora, parlo di 20 giorni fa. Le servitù militari in Sardegna sono, tra tutti i problemi che l’Isola contiene, i più violenti ed umilianti per il Popolo Sardo. Almeno per quella parte che merita di identificarsi in questa definizione. L’arroganza che il “sistema” ostenta in ripetute occasioni con la complicità di parte delle ”istituzioni locali, provinciali e regionali”, soprattutto nelle trascorse legislature, tracolla nell’assurdo e nel paradosso con l’ultima esibizione di violenza mediatica, reale insulto ai morti da loro provocati ed ai Sardi. La Maddalena, base NATO dotata di sottomarini armati con cariche nucleari, Capo Frasca, Teulada, sono i casi eclatanti che, in tutti i casi, non possono vantare il primato dell’orrore che detiene il il Poligono Interforze del Salto di Quirra (PISQ). Situato nella paradisiaca (del resto cosa non lo è nella nostra Terra) costa orientale, meta di turisti e vacanzieri nelle località quali Costa Rei, dove si prova “l’emozione” di fare il bagno nelle acque azzurre e cristalline mentre i caccia italiani e non sfrecciano a destra ed a manca (poco tempo fa due di loro si sono scontrati in volo esattamente in questa zona, praticamente davanti alle spiagge), Il Poligono del Salto di Quirra è stato strumento di violenza, occupazionale e morte da 50 anni a questa parte. Ma la violenza del sistema segue i tempi d’oggi, ricorrendo all’azione mediatica impegnandosi a distorcere i ricordi, annacquare le menti e condizionare i nostri bambini e ragazzi. Il paragone con i calendari che la NASA distribuisce ai bambini nelle scuole, al fine di condizionare le loro menti al punto tale da tentare di convincerli che le scie chimiche sono “normali”, sorge spontaneo. Il Poligono Interforze del Salto di Quirra (PISQ) pochi giorni fa ha compiuto 50 anni di “attività”. Le forze armate dello Stato italiano hanno organizzato una festa di compleanno a sorpresa con tanto di torta, champagne, Frecce Tricolori e annullo postale dedicato. Con una celebrazione ufficiale del cinquantesimo anniversario dell’occupazione militare del Salto di Quirra, “hanno avuto il coraggio” di festeggiare 50 anni di distruzione ambientale, 50 anni di sperimentazioni missilistiche di ogni tipo, 50 anni di morte e malattie tra le popolazioni vicine, 50 di aborti spontanei e terapeutici dovuti a malformazioni gravissime dei feti, 50 anni di espropri e ordinanze di sfollamento per permettere lanci missilistici e bombardamenti a terra e a mare, 50 anni in cui il territorio sardo viene utilizzato per sperimentare guerre e per allenare eserciti di tutto il mondo. Ho visto bambini con la testa triangolare, segregati nella casa dei propri cari. Ho parlato con Madri che hanno perso i propri figli, soprattutto per leucemie o patologie similari. Ho “sentito” la paura tramutata in diffidenza anche verso i propri conterranei, causata da vigliacche “pressioni”. Non ero giovane allora, parlo di 20 giorni fa. Tutto questo sta avvenendo contro la volontà del popolo sardo e di numerosi suoi organi amministrativi e politici. Pensiamo alle manifestazioni popolari indipendentiste e ambientaliste, alle dichiarazioni e alle deliberazioni di enti come i comuni e le province, alla chiara posizione del Presidente della Regione Renato Soru. I sardi non hanno mai chiesto né voluto l’occupazione militare del proprio territorio nazionale, come d’altronde, nonostante esistano storici pronti ad affermare falsi storici, a dire il vero i sardi non hanno neppure mai chiesto di essere italiani. Nonostante questo si festeggeranno i 50 anni del Poligono di Quirra con una celebrazione che solo l’IRS, il Partito Indipendentista Sardo, ha avuto il coraggio di definire assurda e offensiva. È in atto un’opera di militarizzazione delle coscienze. Nei comuni circostanti al Poligono i bambini vengono fatti partecipare a concorsi di scrittura che premiano economicamente il più bel tema sulla base militare: si allevano menti consenzienti, passive e comprate. Sono stati organizzati appuntamenti come il “Primo corso di cultura aeronautica” che ha visto 160 giovani “ogliastrini” ricevere gratuitamente lezioni di guida di apparecchi militari. Atroci e scandalose le affermazioni pubblicate nel sito delle Forze Armate che, nonostante tutto, hanno il coraggio di descrivere il Poligono come un Eden: “oggi il PISQ trova sviluppo tra le due province di Cagliari e Nuoro, su due aree demaniali dove viene effettuata l’attività di addestramento e dove, al tempo stesso, viene assicurata una continua attività di monitoraggio e controllo per la sicurezza e la salvaguardia del territorio, al fine di contenere al minimo l’impatto ambientale”. L’uranio impoverito, usato spesso nelle esercitazioni, non viene menzionato tra le attività di “salvaguardia ambientale”. I sardi pensanti e che hanno a cuore la propria Terra si sono appellati alle autorità regionali affinché agissero contro e boicottassero questi assurdi festeggiamenti: proprio nel momento in cui la Regione sta contrattando con lo Stato italiano la dismissione di parte delle servitù militari appare inopportuno e offensivo festeggiarne la presenza. Ma ogni sardo, indipendentista o meno, di destra o di sinistra, del centro o dell’alto, dotato di un minimo di coscienza ed amor proprio per la Terra ed i suoi conterranei, avrebbe dovuto insorgere di fronte o questo nuovo insulto alla nostra stessa vita. Preso da: https://www.luogocomune.net/LC/23-energia-e-ambiente/1435-festeggiar1092 Ma a manifestare il nostro orrore, il giorno della umiliante manifestazione, c’erano come sempre i coraggiosi amici dell’IRS a pochi altri. Franco Caddeo (Frankad) http://ift.tt/2EIsdYv
0 notes
Link
SAN BENEDETTO – Da domani, sabato 1° aprile (inagurazione ore 17.30) a mercoledì 12 aprile, la Palazzina Azzurra accoglierà “Armonie figurative”, una mostra collerttiva delle opere di tre artisti marchigiani accomunati appunto dall’incentrare la propria pittura su temi figurativi, Giuseppe Alesiani, Vincenzo Carboni e Giovanni Tonelli. La mostra gode di un commento del critico Giuseppe Bacci che parteciperà all’inaugurazione.
Giuseppe Alesiani è di Massignano, ha partecipato a mostre, rassegne e concorsi riscuotendo importanti premi e riconoscimenti da parte del pubblico e della critica. Ha allestito varie personali in diverse città italiane ed estere; sue opere si trovano in diverse pinacoteche e in importanti collezioni private italiane ed estere (Ginevra, Glasgow, New York, Toronto, Lione, Madrid, ecc.).
Vincenzo Carboni, sambenedettese, vive e lavora a Grottammare. Ha iniziato alla fine degli anni ‘60 ad interessarsi di pittura a livello amatoriale. Ma è dai primi anni 70 che iniziano le prime mostre in giro per l’Italia e cui seguono, dopo alcuni anni, le prime esposizioni all’estero. E’ da queste mostre personali che inizia il grande successo di critica e pubblico. Ha allestito personali presso importanti gallerie italiane e straniere e ha ricevuto numerosi premi nazionali ed internazionali. Ha lavorato per alcuni anni per la compagnia Costa Crociere allestendo le suites con le sue opere.
Giovanni Tonelli è di Fossombrone e negli anni ha acquisito una sempre più ampia padronanza delle tecniche artistiche. Dal pittoresco all’affresco, fino alla decorazione in marmo scagliola, Tonelli punta alla ricerca del fare artistico nell’ambito di variegate attività artigianali, reinventando stili e contestualizzando forme e movimenti moderni in scenari e costumi d’epoca. Falsi d’autore, ritratti con abiti d’epoca, piano in marmo scagliola, affreschi, restauri di dipinti antichi, dorature sono alcune delle applicazioni artistiche proposte da Giovanni Tonelli.
The post San Benedetto: Armonie figurative”, tre marchigiani espongono alla Palazzina Azzurra appeared first on TM notizie - ultime notizie di OGGI, cronaca, sport.
0 notes