#Eugenio Sart
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psicotaipan · 11 months ago
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Yo soy así, no voy a cambiar.
Habrás oído estas frases montones de veces (incluso puede, y créeme que lo siento si ha sido así, que tu mism@ las hayas pronunciado alguna vez ).
Son las frases típicas del inmaduro, del idiota emocional, (y con frecuencia, del narcisista).
Frases que delatan la escasa inteligencia emocional y la resistencia al cambio del individuo/a que las pronuncia.
Dice el refrán que los sabios cambian y evolucionan mientras que el necio no puede hacerlo.
Según investigadores de la Universidad de Harvard hay una serie de frases que delatan a este tipo de personas. Aquí en el enlace, te los cuentan.
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psicotaipan · 10 months ago
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Si algo no puede soportar un narcisista es que lo ignoren o lo olviden.
Y eso es justo lo que tu debes hacer.
Deja a la gente cocerse en su propia miseria. Deja que todo caiga por su propio peso, no hagas nada, aléjate, sigue con tu vida.
Es tal el vacío, la incompetencia, la incapacidad para enfrentarse a la vida solos (sin un adorador, un codependiente o un adlátere qué no se entera de nada) tal desconexión del corazón que estos personajes sienten (pues son un personaje, una máscara, no son personas) lo alejados de la luz y del Espíritu que están, que su sendero está hueco y conduce inevitablemente al fracaso y a la catástrofe.
Nada de lo que hagan les hará sentir mejor, pues todo es una huida de la terrible verdad que nunca afrontan.
Así que deja que se estrellen solos. Deja que finjan, que aparenten una felicidad hueca, deja que el tremendo vacío interior de una vida impostada y sin autenticidad los devore, deja que su propia vida estéril se los coma.
Y pasado mucho tiempo (años y años si es preciso), regresa a mirar lo que quedó de ellos...
La vida los termina pasando por encima.
Enferman o mueren pronto, o acaban convertidos en sombras.
Justo eso que más les aterra, termina haciéndose verdad.
Dejalos allí, consigo mismos, sin hacer nada.
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Marco Aurelio, Meditaciones.
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lesindispensablesparis · 4 years ago
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Cravate archivio E. Marinella – Napoli
Nota: abbiamo chiesto a Marinella di spedirci la cravatta di quest’articolo
In un mondo sempre meno formale, sembra incongruo indossare una cravatta. Col tempo, questo accessorio è diventato gradualmente un emblema di demarcazione tra gli altri. È difficile difendere l'uso della cravatta al lavoro quando tutti i suoi colleghi adottano colletti di camicia aperti - colletti che sono spesso troppo corti e che si piegano verso l'interno - jeans e un blazer extra-slim fit. Pero, una minoranza indossa ancora la cravatta, a volte per obbligo ma soprattutto per scelta. Io faccio parte nella seconda categoria. 
Se non conosci E. Marinella , scoprirai l'essenza della cravatta.
Vediamo di cosa si tratta. 
Un'italianità napoletana rivendicata
Molto è stato scritto e detto su Napoli - Napule in dialetto napoletano. La città partenopea è un concentrato di arte in costante fermento. Probabilmente a causa del vicino Vesuvio, che sorveglia più che minaccia la città. Coloro che hanno già avuto la possibilità di viaggiare in questa città testimonieranno la sua atmosfera unica. 
A Napoli, gli abitanti non sono Italiani, ma Napoletani in primo luogo. Il dialetto napoletano e l'arte di vivere irrigano le relazioni quotidiane. Napoli è un concentrato di cultura, calcio e di grande maestria sartoriale.
Al 287 di via Riviera Chiaia si annida un negozio più che centenario, una vera istituzione napoletana: E. Marinella. Se il negozio è solo di 20m2, la sua influenza è mondiale. 
La casa offre una selezione di camicie, sciarpe, pochettes, foulards, maglioni, berretti, scarpe e soprattutto cravatte. Una scelta eccezionale. L'azienda è stata fondata il 26 giugno 1914, quando Don Eugenio realizzò la sua visione di un negozio che sarebbe stato uno specchio del più elegante, ispirato agli Inglesi di Savile Row. Se l'abusato termine "sprezzatura" è stato analizzato e frainteso, Eugenio Marinella difende la sobrietà nell'eleganza: "mai indossare una camicia celeste la sera o una cravatta rosso fuoco" sono tra i suoi precetti. 
Grazie ad un articolo della romanziera e giornalista Matilde Serao all'inizio del secolo, la casa Marinella acquistò importanza e suscitò la curiosità del principe Umberto di Savoia, che si recava personalmente nel negozio per vestirsi con cravatte eleganti per le sue uscite mondane. Suo zio, Emmanuelle Filiberto, duca d'Aosta, ci passava interi pomeriggi. 
Manufattura
Se non abbiamo ancora avuto la possibilità di visitare i laboratori di Marinella, il marchio è presente ogni anno al Bon Marché Rive Gauche durante le vacanze natalizie. Maurizio Marinella viaggia regolarmente di persona, accompagnato da due sarte che fanno cravatte su misura sul posto. È in questa occasione che abbiamo potuto vedere il montaggio di una cravatta Marinella nelle regole dell'arte. Per esempio, la struttura della cravatta - la cucitura che chiude la cravatta sulla sua lunghezza - è assemblata a mano. Questo è l'unico modo per garantire una mano eccezionale e la longevità della cravatta.
Un pezzo di tessuto della collezione E. Marinella Archivio
La collezione E. La collezione Marinella Archivio è una macchina del tempo. Ti permette di (ri)scoprire i tessuti del passato. L'opportunità di mettere le mani su vero gioielli, tesori che aspettano di essere (ri)scoperti. 
L'archivio raccoglie tessuti prodotti nel Regno Unito dagli anni '30 agli anni '80. Ci sono più di sessanta disegni in oltre di duecento colori nell'archivio, che si aggiungono alla già vasta collezione della casa. 
La collezione dell'archivio è quindi un vero regalo di E. Marinella, un regalo da portare orgogliosamente al collo senza moderazione. 
Per questo review, indosso una cravatta Vintage Marinella realizzata con un tessuto che risale al 1948. La abbino ad una giacca e pantaloni Prologue ed a una camicia Camessi*. La cravatta è di un bel colore bordeaux con medaglioni color crema. Valorizza un outfit senza oscurarlo. 
Gli uomini più illustri del secolo la portano al collo, una vera istituzione. 
*Reviews da scoprire presto 
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emarinella · 7 years ago
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Napoli, Via Riviera di Chiaia, 1914 Una piccola bottega di 20 metri quadrati, un grazioso salotto di élite dove trovare autentici tesori di raffinatezza e di gusto,  si affaccia per la prima volta sul lungomare più affascinante d’Italia, luogo di passeggio dell’alta società partenopea dell’epoca.
Eugenio Marinella, che aveva fortemente voluto quel piccolo angolo di Inghilterra nel cuore di Napoli, non poteva saperlo ma aveva appena scritto l’inizio di una delle più gloriose storie della grande sartoria napoletana.
La filosofia Marinella, tramandandosi di padre in figlio, ha percorso più di 100 anni di storia seguendo e adattandosi ai cambiamenti della moda pur mantenendo sempre esclusività ed eleganza originari. Da sempre le cravatte vengono realizzate, rigorosamente a mano, nel laboratorio napoletano ubicato sulla Riviera di Chiaia a pochi passi dal negozio. Le sarte ogni giorno realizzano 150 cravatte seguendo specifici passaggi di lavorazione.
Le pregiate sete, sin dalla fondazione, sono stampate in Inghilterra in esclusiva per E. Marinella.
Oggi l’azienda, capeggiata da Maurizio Marinella e suo figlio Alessandro, vanta di punti vendita diretti a Roma,  Milano, Londra , Tokyo, Hong Kong e corner shop presso alcuni dei più importanti departement stores del mondo: Bergdorf Goodman a New York, Santa Eulalia a Barcellona, le Bon Marché Rive Gauche a Parigi.
A Napoli il piccolo negozio rimane ancora oggi esattamente come era all’epoca: i mobili antichi, l’armadio che diventa camerino, il bagno nascosto dietro un espositore, le vetrine tonde, tutto realizzato e incastrato in maniera congeniale da rendere quei 20mq un museo dove poter vivere un’esperienza d’acquisto esclusiva. Aperto tutte le mattine alle 6:30, accoglie appassionati di cravatte e  turisti che arrivano da ogni parte del mondo. Sfogliatelle e caffè caldi allietano le inevitabili attese soprattutto nei periodi natalizi.
Le sete inglesi, la passione per lo stile, la scrupolosa attenzione alla qualità delle materie prime, la maestria delle sapienti mani delle sarte napoletane, la disponibilità e il calore umano trasmesso  rappresentano , allora come oggi, il segreto del brand partenopeo che ha fatto delle sue cravatte un simbolo di eleganza nel mondo.
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psicotaipan · 9 months ago
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Vacío
El vacío, cuando paras, cuando te relajas, cuando entre tarea y tarea pones tu atención, es una señal o aviso de que lo que estamos haciendo no va a solucionar el problema.
Deja de huir de ti mism@, detente, evita esa frenética actividad que te anestesia y conecta con lo que sientes. Así todo se resolverá y sabrás lo que te pasa.
A veces la acción nos aleja de nosotros mismos y de la solución.
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psicotaipan · 9 months ago
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Las personas se encuentran por resonancia.
Mismo nivel de vibración, mismo nivel de conciencia o inconsciencia, mismo nivel de trauma.
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psicotaipan · 9 months ago
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Palabras de amor para un/una eneatipo Tres
¿Tu quieres que te quieran por lo que eres, por quien tu eres... O quieres que te quieran por tu aspecto físico y apariencia, tu tipín, tus éxitos, tus logros, tu trabajo y reputación, con los que te sientes muy muy identificad@?
Hazte tu mism@ esa pregunta y respóndete con honestidad.
Si te quieres por lo que eres, sin necesidad de aditivos la cosa va bien... Pero si te quieres y pretendes que te quieran por la segunda lista de valores (ninguno de los cuales eres tu, por si no te habías dado cuenta), estas bien bien jodid@.
Tal vez aprendiste a amarte y solo te amaron en casa por cosas externas al ser real que tu eras. Tal vez nunca nadie se preocupó de saber quien eras de verdad. Tal vez nunca nadie te quiso y solo quisieron al otro, al perfecto, a la perfecta, al exitoso, la exitosa, el buen estudiante, el triunfador, el hijo ideal.
Tal vez nunca nadie amó a esa persona que estaba debajo de toda la máscara, la Armadura que has construido para defenderte del mundo.
Tal vez llevas fingiendo toda tu vida o creyendo que eres ese constructo exitoso y triunfador que no eres ni has sido nunca.
Tal vez eres un eneatipo tres y solo obtienes valoración de la mirada del otro. Solo obtienes autoestima y sentido de la identidad si los otros te admiran...
De ser así vas apañad@.
¿A quien admiran realmente si ese, esa que enseñas al mundo no eres tu?
¿No te sientes rid��culo, inadecuado... Un fraude? ¿No sientes, cuando paras y te detienes de ese montón de actividades con las que anestesias tu ser, una atroz sensación de vacío?
Vas jodid@.
Porque para ti el camino es otro.
1/ Parar. Dejar de hacer cosas. Respirar, sentir. Dejar que surjan las emociones.
2/Reconocer que te has sobreidentificado con una cáscara, una máscara, un personaje falso, construido para ser amado, admirado y para obtener la aprobación de los demás.
3/Querer al que está debajo de toda la cáscara. Mirarle sin miedo ni juicio, aceptarle con sus defectos y miedos (muchos) y sus limitaciones (muchísimas) y vivir a partir de ahora desde la Autenticidad del ser que eres, mostrándote ante los otros de verdad.
¿Vas a atreverte a hacerlo?
De eso depende todo, que lo consigas o que fracases.
Tu Alma te necesita.
No la des la espalda.
He visto a demasiad@s como tu vivir toda su vida en el autoengaño y malgastar su vida entera.
Algun@s murieron muy pronto, además.
Porque cuando no se sigue el Camino la vida se acorta.
El Alma no viene a éste mundo a perder el tiempo.
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psicotaipan · 2 years ago
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La mejor película que he visto en mucho tiempo.
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The only thing I do know is that we have to be kind. Please, be kind. Especially when we don’t know what’s going on. EVERYTHING EVERYWHERE ALL AT ONCE (2022) dir. Daniel Kwan, Daniel Scheinert
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psicotaipan · 9 months ago
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Otro video de Haiki Eneagrama, la cuenta de Lorenzo y Agnieska.
Algunos de los eneatipos bien representados.
🤣🤣🤣🤣
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psicotaipan · 9 months ago
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¿Ves que tu vida no va hacia ninguna parte? ¿Estas atascad@?¿No terminas de arrancar y te agotas en el día a día? ¿Sientes que no puedes con la vida?
La respuesta es sencilla : por ahí no es. ESE NO ES TU CAMINO.
Deja de resistirte o autoengañarte. Deja de querer empujar sin conectar con lo que te pasa.
Te dejo un texto de Eileen Caddy, de su libro, La Voz Interior.
👇🏼
La Voz Interior Eileen Caddy Febrero, 6
Sé guiada en todo lo que hagas y digas.
Aprende a ser muy paciente y a esperar que sea el tiempo justo para cada cosa.
Quiero que sepas que todo saldrá a la perfección si esperas en Mí y no te precipitas a obrar careciendo de guía.
Hay mucho que está a la espera de desplegarse en su momento justo.
Todo se está acelerando, pero aún así lo que ocurra será un proceso de apertura, pues hay una armonía y un ritmo perfectos en Mi plan.
Nada está fuera de sitio, así que trabaja según el plan y no en su contra.
Si intentas ir en contra, simplemente te agotarás sin llegar a ninguna parte, y será como nadar contra la corriente; o bien permanecerás sin avanzar, aún nadando con todas tus fuerzas, o bien la fuerza de la corriente te hará retroceder.
Evita ponerte en contra de algo que es inevitable, y en lugar de eso camina con ello con la paz y la confianza absoluta de que estás haciendo lo correcto en el momento apropiado.
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psicotaipan · 9 months ago
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Abre el corazón, criatura
He estado constelando las últimas semanas en un curso y, aparte de estar siendo una maravillosa experiencia, de estar conociendo a gente estupenda y de estar sanando temas propios y familiares casi cada día, lo que más estoy notando dentro es la apertura de corazón...
No cierres definitivamente una puerta.
Deja siempre el camino abierto a la Reconciliación.
Sin obsesionarte, sin cargas o expectativas, abierto a lo que suceda.
Abre el corazón aunque duela, aunque corras el riesgo de que te lo destrocen.
Y hazlo con tranquilidad. No esperes nada de nadie, no aguardes nada. Tan solo vive y se tu mismo.
Esa es tu fuerza.
Ya os iré contando más detalles del curso. Esta siendo intenso y muy sanador.
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psicotaipan · 9 months ago
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A veces confundimos seriedad con ser un soso.
Porque a menudo son la misma cosa.
Vemos a alguien superficialmente aplomado y pensamos, qué temple, qué calma, qué dominio de si, cuando lo que el tipo está realmente es anestesiado y apagado por dentro y además, desde esa anestesia, no se entera de nada de lo que sucede a su alrededor ni de lo que le sucede a él.
Conocí hace meses a un hombre así, desactivado emocionalmente, víctima (sin enterarse, de una psicopatilla de merendero que se va a aprovechar de él hasta dejarle en el tuétano).
Personalmente desconfío de la gente que no se emociona.
La gente que no se estremece, no se conmueve, no deja salir sus emociones, está un poco muerta por dentro.
Son robotitos de la vida. Maquinas biológicas en un sentido literal del término.
Y yo no soy de esos.
Y no me llevo muy allá con los muermos que si lo son.
Y tenía que decirlo.
Y como me toques las narices vas y te bajas del taxi 🤣🤦🏼‍♂️
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psicotaipan · 11 months ago
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El Maestro Mario Saban explicando la naturaleza del mundo.
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psicotaipan · 11 months ago
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psicotaipan · 1 year ago
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Amores de segunda
Jose Francisco García, maestro y amigo, uno de los mejores consteladores que conozco y con los que he trabajado algunos de mis temas personales, explica muy bien las dinámicas de las relaciones amorosas. A veces no elegimos el verdadero amor, ese que nos estremece y sacude por dentro, sino que nos conformamos con una pareja de consolación que nos permite seguir teniendo el corazón cerrado por el miedo que nos da abrirlo, el miedo a la entrega o a que nos hagan daño. Con una pareja así, de bajo octanaje, en la que controlamos todo, a la larga nos faltarán siempre cosas y viviremos un amor de segunda, insatisfactorio y, con el tiempo, insuficiente.
Mucha gente cava así su propia tumba en las relaciones. Elige parejas que no le pongan en riesgo, parejas para no enamorarse de verdad.
Y, por huir del amor y el miedo al dolor, acaban experimentando un gran vacío y una gran derrota.
La derrota de conformarse, o de creer que no se merecen o no pueden sostener algo mejor.
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psicotaipan · 1 year ago
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La trampa
Para alguien que no siente, tu tienes un exceso de emocionalidad.
Para alguien poco auténtico y que siempre está fingiendo y disimulando, interpretando un papel, tu verdad lo deja en evidencia.
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Para alguien que no tiene luz, tu poca o mucha luz lo ciega y deslumbra (hasta el punto de que no te puede ni mirar).
Para alguien poco sincero, tu sinceridad es su tumba.
Para alguien sin empatía, la tuya es una debilidad.
Para alguien que cree ser el centro único del universo, que tu u otros también lo sean, les roba el foco y les revienta.
Para alguien tan vacío, la profundidad de los otros le llena de envidia.
Para alguien sin compasión, los demás son solo objetos, medios para conseguir fines.
Pero esa es la trampa en la que están atrapados, la cárcel que los mantiene prisioneros... Porque nadie necesita más compasión ni es más digno de ayuda, de empatía, de afecto, de ternura, de comprensión y cariño que ellos, que por no tener, no tienen ni compasión consigo mismos.
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No respetan a nadie porque no se respetan.
No quieren a nadie porque no se quieren.
Ellos y ellas, que no son capaces ni de llorar por lo averiados, lo heridos, lo dañados por dentro que están.
Hay gente que lleva puesta encima tal Armadura que ni puede querer ni puede recibir el amor de nadie.
¿Os parece poca desgracia esta?
¿Como se van a quitar la Armadura si la odian y rechazan con todo su ser? ¿Si en el fondo se sienten ridículos y poquita cosa y tratan de aparentar justo lo contrario? ¿Como van a soltarla, si dejar que se caiga, supone reconocer el daño, afrontar el dolor y afrontar la tremenda verdad de lo que les hizo así en el pasado y de lo que son a fecha de hoy?
Narcisistas. Esa es la palabra.
En general, gente vacía, bastante muerta por dentro.
Muchos nunca se curan.
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