#Emozioni sotto il cielo stellato
Explore tagged Tumblr posts
scritturacreativa-85 · 2 months ago
Text
La promessa nascosta sotto le stelle
Era la fine di agosto, l’ultima notte prima che l’estate si spegnesse, portandosi via il calore e i colori intensi delle giornate infinite. Mi trovavo sulla scogliera che sovrastava il mare, avvolta in una leggera brezza salmastra, e fissavo il cielo, dove migliaia di stelle illuminavano l’oscurità. Avevo sempre amato quel posto, il mio rifugio segreto, dove ogni pensiero sembrava più leggero,…
0 notes
libero-de-mente · 1 year ago
Text
La Nebbia
Sono uscito di casa prestissimo questa mattina, ho ritrovato una cara vecchia amica che da qualche inverno non vedevo più. La nebbia.
Devo dire che la nebbia l'ho rivalutata nel corso degli anni, magari non apprezzo quella intensa che non ti fa vedere a un palmo dal naso, però quella che ti permette di avere una visuale di qualche decina di metri non è male.
Ti obbliga a essere prudente, a non correre, ma non ti fa salire l'ansia del muro impenetrabile.
Così anche alla vista mi limita la visualizzazione della gente. Sembra che ce ne sia di meno in giro.
Un po' la nebbia comincia a piacermi, mi sta simpatica.
Piangere sotto la pioggia, urlare durante un tuono, danzare al buio nella notte più scura oppure la neve che attutisce i rumori e ti dà la pace del silenzio ovattato, sono tutte cose che la natura mette a disposizione di noi umani. Quando non riusciamo a trovarci uno spazio discreto per dar sfogo ai nostri sentimenti o alle emozioni.
Con la nebbia è diverso, pensi di essere avvolto in un manto protettivo e così ti lasci andare a una smorfia, un breve pianto o anche a stringere i pugni e sussurrarti "ce la farò". Ed è in quel momento che dal manto nebbioso spunta lui, il tipo che passava di lì e ti chiede "Tutto bene?"; Oppure "Serve aiuto?".
No, non è proprio così, generalmente il tipo o la tipa che passa ti squadra con la vista e accelera il passo, proprio per non farti queste domande. Perché in realtà non gliene frega nulla, sai i casini che c'ha di suo nella vita?
Però muoversi in un ambiente dove non ti senti solo, ma neanche oppresso dalla moltitudine, non è male.
Potesse la nebbia calare anche su alcuni miei pensieri, racchiudendoli delicatamente e isolandoli dalle riflessioni che affollano la mia mente. Che nella mia testa c'ho una Via Lattea di pensieri.
La nebbia non la dobbiamo temere, basta pensare che dietro lei esiste il sole oppure uno splendido cielo stellato, e come arriva sempre se ne andrà. Portando via le nostre angosce.
10 notes · View notes
viaggitoursonline · 22 days ago
Text
Viaggio di Gruppo in Oman: Una Scoperta Culturale e Naturale Straordinaria
Viaggi Tours ti invita a vivere l’Oman come mai prima d’ora, con un emozionante viaggio di gruppo in Oman. Scopri un paese ricco di tradizioni, storia e paesaggi mozzafiato, accompagnato da esperti che ti guideranno in un’esperienza autentica e condivisa.
Oman: Dove la Storia incontra la Meraviglia
L’Oman, con i suoi deserti dorati, le oasi nascoste e le città antiche, è la meta ideale per un viaggio indimenticabile. Con Viaggi Tours, ogni itinerario è progettato per offrirti il meglio di questo affascinante paese, combinando comfort, sicurezza ed esplorazione culturale.
Highlights del Viaggio di Gruppo in Oman
Muscat: La Perla dell’Oman Inizia il viaggio esplorando la capitale, Muscat, una città che unisce il fascino tradizionale all’eleganza moderna. Visita la straordinaria Grande Moschea del Sultano Qaboos, passeggia tra i colorati banchi del souk di Muttrah e ammira il panorama dal lungomare.
Wahiba Sands: Emozioni nel Deserto Vivi l’incanto del deserto di Wahiba Sands, un luogo dove le imponenti dune sembrano infinite. Con un safari in 4x4 e una notte sotto il cielo stellato in un accampamento tradizionale, questa esperienza sarà il punto culminante del tuo viaggio di gruppo in Oman.
Nizwa: Tradizioni e Storia Esplora Nizwa, famosa per il suo antico forte e il tradizionale mercato del bestiame. Qui potrai immergerti nelle autentiche tradizioni omanite e scoprire la vivacità di una città ricca di storia.
Wadi Shab: Un Rifugio Naturale Avventurati nel suggestivo Wadi Shab, dove il trekking tra le montagne ti condurrà a piscine naturali di acque cristalline. Perfetto per chi cerca un mix di avventura e relax immersi nella natura.
Tumblr media
Un’Immersione nella Cultura e Gastronomia Omanita
Durante il tuo viaggio di gruppo in Oman, potrai vivere la calorosa ospitalità degli omaniti e gustare piatti tradizionali come il shuwa, cotto lentamente sottoterra, e il majboos, un saporito riso con spezie e carne. Ogni esperienza è pensata per avvicinarti alle radici culturali di questo straordinario paese.
Perché Scegliere Viaggi Tours per il Tuo Viaggio di Gruppo in Oman?
Viaggi Tours è il tuo compagno di fiducia per un’esperienza impeccabile durante il viaggio di gruppo in Oman:
Guide Locali Professionali: Conoscono ogni segreto del territorio e ti offrono una visione autentica.
Itinerari Personalizzati: Disegnati su misura per garantire un viaggio senza pari.
Esperienze Autentiche: Vivi l’Oman lontano dalle mete più affollate.
Assistenza Completa: Supporto costante prima, durante e dopo il viaggio.
Prenota il Tuo Viaggio di Gruppo in Oman
Non perdere l’occasione di esplorare l’Oman con Viaggi Tours!
Telefono: +968 95401025
Sito Web: Viaggi Tours – Viaggio di Gruppo in Oman
Segui Viaggi Tours sui Social
Scopri ispirazioni di viaggio e novità:
Facebook
Twitter
Instagram
Pinterest
LinkedIn
Parti per un’avventura indimenticabile con Viaggi Tours e lasciati incantare dalla magia dell’Oman. Unisciti al nostro viaggio di gruppo in Oman e porta a casa ricordi che dureranno per sempre.
0 notes
francesca-cesari03 · 4 months ago
Text
Tumblr media
Avventure sull’Isola di Aetheria
L’isola di Aetheria è famosa per essere conosciuta come un paradiso tropicale che prometteva avventure indimenticabili . D’improvviso dalle colline si avverti lo sbuffo del treno che con tutta la velocità uscì dalla galleria suscitando lo spavento degli uccellini che dagli alberi volarono via.
Da un finestrino della locomotiva Sara osservava il paesaggio che scorreva veloce davanti ai suoi occhi. La ragazza non era sola, con lei erano presenti Luca, Giulia, Marco e Federica, un gruppo affiatato di amici. I ragazzi erano carichi di emozioni e aspettative, infatti l’isola era famosa per le sue spiagge di sabbia finissima e le acque cristalline che durante l’estate la rendevano unica e magica.
All’arrivo, l’aria fresca del mare li avvolse, portando con sé l’odore della salsedine e della natura. Si sistemarono in una casetta affacciata sulla spiaggia, il posto ideale per vivere giorni di relax e divertimento. Mentre il sole tramontava all’orizzonte, il cielo si tingeva di colori mozzafiato.
Le serate successive si trasformarono in lunghe passeggiate sulla sabbia, sotto un cielo stellato dove i 5 amici si trovarono a parlare e conoscersi sempre meglio. Quella estate sarebbe stata indimenticabile, ricca di emozioni e nuovi ricordi speciali.
Lavoro svolto in collaborazione con Giacomo Guerrieri
1 note · View note
micro961 · 1 year ago
Text
Andi - Il nuovo singolo “Comete”
Tumblr media
Il brano del cantautore sugli stores digitali e nelle radio
“Comete” è il nuovo singolo dell’eclettico cantautore Andi sui principali stores digitali e dal 17 novembre nelle radio in promozione nazionale. Il brano nasce musicalmente da una linea di basso, una cassa e un rullante. L’idea del sound è stata fin da subito abbastanza chiara, così come quello che il brano avrebbe dovuto raccontare “di pancia”: una canzone di tutti, che desse speranza e che ci unisse. Come spesso accade il tema stesso e le parole sono arrivate dopo, ripetendo fino allo sfinimento la melodia del ritornello e rimanendo in attesa di un messaggio. Il messaggio è poi arrivato chiaro e forte con l’immagine di un cielo stellato e la sensazione di sentirsi piccoli e soli lì sotto, ma anche di sapere che dall’altra parte di quelle luci, in qualche luogo o in qualche modo, ci fosse qualcuno che, come una guida, stesse illuminando la strada.
“Comete è la canzone di tutti coloro che si sentono delle piccole e fragili fiammelle nel mondo e che credono di essere da sole nei propri problemi, nei propri sogni, nelle proprie difficoltà. E’ quando ci accorgiamo che siamo in tanti nella medesima situazione, che non siamo soli, che quelle fiammelle diventano un fuoco che divampa; una scia di luce che illumina il cielo per fare la differenza.” Andi
Storia dell’artista
Mi avvicino alla musica verso i 18 anni di età, sebbene abbia sempre avuto un'attrazione per tutto ciò che è arte. In precedenza, e anche in quegli stessi anni coltivo la passione per il teatro e la danza, oltre che per la pittura. Il mio primo testo lo scrivo proprio in quegli anni. In qualche modo è la musica a trovarmi e a farsi conoscere. Nel 2012 inizio a prendere lezioni di canto e chitarra moderni con Paolo Acchiardi (in arte Elia) presso la scuola di musica Il Girotondo, a Cuneo. Nel frattempo, la vita mi porta ad avvicinarmi sempre di più alla musica, che è diventata a tutti gli effetti la mia migliore amica e la mia ancora di salvezza quando nell'estate 2015, per una serie di esperienze poco piacevoli, mi trovo a realizzare un sogno che avevo nel cassetto da circa quattro anni: un viaggio di tre mesi lungo la penisola italiana. Zaino, chitarra da una mano e carrello con l'amplificatore dall'altra, treno, Couchsurfing e notti all'addiaccio. Un viaggio che mi porta a conoscermi meglio sotto il profilo musicale e non solo, a trovare uno stile e una identità personali nella musica, quella suonata in strada nella fattispecie. Quel viaggio è il primo passo verso un nuovo concetto di Libertà, maturato prendendo coscienza di tutto ciò che ero e di tutto ciò che avrei voluto essere. Libertà diventa quindi liberarmi da quelle credenze apprese durante gli anni che mi impediscono di essere prima di tutto felice e realizzato.
Da quell’estate del 2015 faccio della passione per la musica il mio lavoro principale, della strada una scuola e della Libertà una direzione, proprio come se il viaggio non fosse mai terminato. Da giugno 2017 frequento la scuola di musica Voice Art Academy diretta dalla Vocal Coach Silvia Elena Violino con la quale studio canto con il metodo Vocal Care. Con la scuola dalla fine dello stesso anno inizio a registrare il primo album di inediti (arrangiato dal Maestro Massimo Celsi) in vista del Tour Music Fest al quale partecipo con l’inedito “Sei Amore”. Il disco, pubblicato nel dicembre del 2018 con il nome d’arte Andi Lios, contiene cinque inediti con un’impronta pop e una bonus track a carattere più cantautorale. Tra questi il brano che dà il titolo all’EP: “Va tutto bene”. È con “Va tutto bene” che ricevo il Premio Speciale Giancarlo Bigazzi in occasione della Finalissima del Premio Mia Martini tenutosi a Bagnara Calabra nell’ottobre dello stesso anno. Nel 2019 partecipo come rappresentante della regione Piemonte al Festival del Pilone d’Oro di Messina interpretando “Emozioni” di Mogol-Battisti e ricevendo il Premio Speciale Mino Licordari. Poco prima e durante il primo lockdown del 2020 autoproduco in casa rispettivamente due brani: “L’amore al tempo del Coronavirus” e “Soli insieme”, pubblicati su YouTube. Il secondo è stato realizzato assieme a un ristretto gruppo di Fan all’interno di un Gruppo Chiuso Facebook ad essi dedicato. All’interno dello stesso Gruppo, a ottobre 2020 è stato pubblicato il VLOG che racconta il mio secondo disco di inediti (dagli albori della scrittura fino alla registrazione in studio) dal titolo “Piume” che raccoglie cinque nuovi singoli accomunati nel testo dalla presenza in ciascuno di quello che è diventato il mio simbolo: la piuma (bianca), notoriamente conosciuto come il simbolo degli Angeli. Il disco è stato rilasciato momentaneamente ed esclusivamente per il Gruppo Facebook. Il disco e il VLOG, reduci di un anno e mezzo di lavoro, rimangono ad oggi non ancora pubblicati.
A marzo 2023 è in progetto la produzione di un nuovo disco che includerà i brani migliori di “Piume” e un estratto di “Va tutto bene”, in una qualità decisamente migliore, oltre che brani completamente nuovi nati nell’ultimo periodo. A settembre 2023 vengo premiato da Paola Folli con il primo premio nella categoria inediti al Best Voice Festival 2023 di Alba con il brano “Comete”. “Comete” segna in qualche modo la rinascita del mio personale progetto artistico con il nome di Andi.
Facebook: https://www.facebook.com/settings?tab=profile&section=username Instagram: https://www.instagram.com/andimusicofficial/ YouTube: https://www.youtube.com/channel/UC_1u_tnUKXbsh9rCYJJ8odA
0 notes
canadasys · 3 years ago
Text
Benvenuti in Puglia 2022~Il Sogno si avvera
La Puglia è una delle Regioni turistiche più belle d’Italia. Scopri i posti più belli da visitare in Puglia grazie a questa guida scritta per te e i nostri Tour Puglia organizzati. Leggi tutti i nostri suggerimenti.
Tumblr media
È capitato anche a noi di desiderare di partire per luoghi lontani, rilassarci sotto il cielo stellato d’estate, di svegliarci tra i colori freschi della natura e prepararci per una nuova giornata di sole.
Durante le giornate passate con i nostri ospiti, ci siamo ritrovati a osservare in quello stesso desiderio di pacifica avventura, di curiosità leggera che ci spinge a cercare lontano ciò che spesso è sotto i nostri occhi.
Abbiamo così capito che eravamo nel posto giusto, volevamo raccontare la Puglia ai curiosi, a quelli che hanno voglia di assaggiare tutto prima di sapere di cosa si tratti, a chi ha visto già tutto e non si ricorda più niente, a chi è in cerca di emozioni, di storie, aneddoti, esperienze. In una parola: ai viaggiatori…
Regione Puglia
La Puglia e il Mediterraneo custodiscono paesaggi luminosi e storie autentiche, alle volte crudeli, legate a massacri e ingiustizie, alle volte più dolci, intrise di quiete abitudinaria e lenta.
Gli ulivi secolari ci parlano degli altri prima di noi che nei secoli hanno seminato e raccolto.
I villaggi rupestri, le abitazioni scavate nella roccia e il Trullo, quest’ingegnoso sistema abitativo, testimoniano la capacità dell’essere umano di adattarsi al territorio fin dai tempi più antichi.
La costa pugliese, affascinante e pericolosa, favoleggia e ammonisce l’incontro con l’altro, il distante, il diverso. Taranto fu capitale della Magna Grecia dal VII sec. A.C. e Otranto, approdo di migranti dagli anni novanta a oggi.
Abbiamo deciso di raccontarvele queste tante storie.
Lo faremo a modo nostro, da pugliesi che hanno fatto tesoro degli insegnamenti della propria gente: un popolo di contadini, marinai e pescatori dominati dalle Signorie francesi e spagnole e contaminati nel gusto, nella tradizione e nell’aspetto dalle vicine stirpi greche, balcane e mediorientali.
La fusione è, forse, il tratto più distintivo e affascinante della penisola del Tavoliere, vogliamo scoprire insieme le sue suggestioni e, soprattutto, i suoi misteri.
Visitare la Puglia
Castel del Monte
In Puglia vi sono numerosissimi castelli e fortezze che furono immaginati al fine di costruire un vero e proprio sistema difensivo sul mare.
Fu merito dei Normanni che per primi intuirono la necessita di difendere le coste permettendo così alle città portuali di sviluppare  attività commerciali di scambio con gli altri popoli del Mediterraneo.
La navigazione era, a quei tempi, l’unico mezzo di trasporto efficiente per raggiungere luoghi lontani. Il più noto tra i Castelli di Puglia è Castel del Monte.
Il maniero di forma ottagonale, edificato nel 1240 dall’Imperatore Federico II di Svevia è oggi sito UNESCO e dunque Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
Vacanze in Puglia
Leggere come un grecale di Settembre
Da dove cominciare?
Beh, bisogna conoscere un po’ il territorio, le città pugliesi e i luoghi da visitare in puglia: villaggi medievali, puglia mare, Castelli, siti archeologici e Cattedrali romaniche ci sorprenderanno per eleganza e semplicità.
Se stai pensando di visitare la Puglia per una vacanza o un weekend, posso mostrarti i posti più belli della mia regione. Sono una guida turistica in Puglia con oltre 20 anni di esperienza. Conosco bene la mia terra.
Leggi l’articolo completo direttamente dal link qui sotto
https://www.puglialifestyletravel.com/puglia/
2 notes · View notes
riikatwistedecho · 4 years ago
Text
Let's Enjoy Tanabata Together! - Twisted Wonderland Style~
Tumblr media
Piccola One Shot Floyd Leech x Male Reader! Da poco c'è stato il Festival del Tanabata in Giappone e questo mi ha ispirato molto! Niente Hot Moment, ma solo tanto Fluff! ฅ•ω•ฅ
Enjoy!
È una serata meravigliosa: il cielo è limpido, una leggera brezza estiva ti solletica il volto e le cicale cantano in armonia, creando un sottofondo semplicemente perfetto.
Tu e Floyd vi trovate sdraiati sul fresco terreno ricoperto da un soffice manto d’erba, ammirando la notte stellata.
Siamo ben oltre il coprifuoco stabilito dal Night Raven College. E se Crowley vi scoprisse, passereste davvero un brutto momento per essere sgattaiolati fuori dai dormitori ad un’ora così tarda della notte!
Nonostante questo, non riesci proprio a preoccupartene e sei davvero grato che Floyd ti abbia trascinato ad ammirare questo spettacolo mozzafiato.
Le luminose costellazioni si stagliano in questa magica notte d’estate. È un momento intimo ed al contempo confortevole, quando inaspettatamente allunghi la tua mano verso il cielo, indicando una costellazione in particolare.
“Ah! Guarda Floyd! Quella è la stella Vega, della costellazione della Lira! E un po’ più in basso… proprio al di là della Via Lattea… Ah, Ecco! La stella Altair, della costellazione dell’Aquila!”
Un sorriso emozionato appare sul tuo volto mentre cerchi di avvicinarti un po’ di più a Floyd, così da mostrargli meglio le due stelle a cui fai riferimento.
“Mmh~? Koebi-chan non sapevo fossi un esperto in astronomia. Interessante~”
Una lieve sfumatura di rosa compare sulle tue guance.
“Uhm… In realtà… Attualmente, conosco bene solo queste due stelle… Sai, per via del Tanabata…”
“Ta-na-ba-ta? Cos’è?”
Senti Floyd cambiare posizione, chiaramente coinvolto dalle tue parole. Ora si trova sdraiato su un fianco, la testa appoggiata sulla mano destra e lo sguardo fisso su di te. Indossa un’espressione incuriosita, accompagnata da un sorriso che, a tuo parere, non potrebbe essere più dolce.
Il tuo povero cuore ha iniziato a battere incontrollato e, sicuro del fatto che adesso il tuo viso è molto più scuro di un lieve rosa, cominci comunque a parlare della festa del Tanabata.
“Il Tanabata è una festa originaria del mio paese… proviene da una leggenda cinese che vede protagonisti due amanti: la tessitrice Orihime e il mandriano Hikoboshi, che rappresentano rispettivamente le stelle Vega e Altair. I due, a causa della loro passione, dimenticarono i propri doveri e furono per questo puniti dal padre di lei, Tentei, il Re del Cielo. Furono separati e confinati alle due rive del Fiume Celeste, la Via Lattea, e fu impedito loro di incontrarsi, salvo un solo giorno all'anno, ovvero il settimo giorno del settimo mese lunisolare.”
Mentre racconti la loro storia non puoi far a meno di sentirti un po’ malinconico e questo Floyd deve averlo capito perché lo senti avvicinarsi di più alla tua figura.
“Eeh~ Il padre è stato decisamente troppo cattivo!”
La schietta affermazione riesce a strapparti un sorriso. Cosa faresti senza Floyd?
“Hahaha… Si, lo penso anch’io… Però non ti ho ancora parlato della parte più divertente! E cioè la festa!”
La parola “festa” porta nuova euforia nell’aria. Euforia che potete vedere riflessa nei vostri occhi e ciò è abbastanza per farti continuare con il racconto del maestoso evento.
“Ogni anno, per celebrare l’incontro delle due stelle, le strade vengono illuminate dalle luci dei zen-washi, e non solo! Toami, Fukinagashi, Orizuru ed i tradizionali Yukata che vengono indossati in occasione della festa!
Tutto accompagnato da balli, festeggiamenti, parate e bancarelle con cibi e giochi tipici! E alla fine di tutto arrivano i giochi d’artificio a rendere ancora più magica la serata!”
A questo punto l’entusiasmo di Floyd è palese, il che riempie il tuo cuore di un calore inaspettato.
“E adesso una caratteristica particolare del Tanabata…”
La tua voce è ricca di anticipazione, mentre ricominci ad osservare il manto stellato. Ti ritrovi ancora una volta perso nella magnificenza che vi sovrasta ed un impulso improvviso ti costringe a posare una mano sul tuo cuore, stringendo forte il tessuto della divisa.
“Prima dell’evento vengono fatti i Tanzaku. Sono strisce di carta colorata che simboleggiano i fili di seta intrecciati da Orihime. Su di essi vengono scritti preghiere e desideri rivolti alle stelle protagoniste della festa e, successivamente, vengono legati ai rami di bambù. Non è fantastico?”
Ti rivolgi a Floyd che non ha mai smesso di guardarti; ha uno sguardo più tranquillo, ma sempre adornato dal suo sorriso peculiare.
“Koebi-chan, ti piace davvero tanto il Tanabata. Mi piacerebbe trascorrere questa festa con te e provare tutte le cose divertenti che hai raccontato! E poi… potrei vederti indossare quello yukata di cui mi parlavi~ Sono convinto che ti starebbe davvero bene! Hehe~”
I tuoi occhi si spalancano comicamente e non puoi far a meno di sentire il rossore raffievolire su tutto il tuo viso.
“F-Floyd! Lo yukata è per le ragazze!!”
“Eeeeh… E che importa? Voglio vederti indossarlo comunque! Koebi-chan ha il fisico perfetto per un bell’abito~”
Incredulo di ciò che hai appena sentito e non del tutto sicuro di doverla prendere come una presa in giro, ti limiti a sorridere più imbarazzato che mai, certo del fatto che è meglio non sfidare il parere del tuo Senpai.
“Floyd… Tu… Tu cosa scriveresti in un Tanzaku…?”
La tua curiosità è fin troppa e le parole fuoriescono dalle tue labbra senza pensarci troppo.
“Mmh~? Vuoi sapere cosa chiederei alle stelle?”
“Si, ecco, molti desiderano salute, aiuto nello studio… fortuna nell’amore… Tu cosa vorresti?”
Non appena finisci la domanda un sorriso poco rassicurante e molto malizioso si fa spazio sul viso di Floyd. Alla vista di quei denti aguzzi non puoi evitare il fremito che inizia a pervadere il tuo corpo.
Floyd si muove ancora una volta; porta il suo braccio sinistro sul lato destro del tuo viso e la sua mano destra ricopre la tua, posta ancora all’altezza del tuo cuore. Ogni possibilità di sfuggirgli è totalmente negata ed i vostri volti sono perfettamente allineati l’uno con l’altro.
“Koebi-chan, vuoi davvero sapere quale desiderio potrei scrivere~?”
“Uhm… S-si…?”
La risposta arriva incerta. Non più sicuro di nulla e sull’orlo di uno svenimento qualora il viso di Floyd dovesse avvicinarsi ancor di più.
I tuoi sensi sembrano improvvisamente offuscati e l’unica cosa che riesci a percepire è il calore che emana la sua figura sopra di te.
Ubriaco da questa sensazione non puoi far altro che chiudere gli occhi, mordendoti il labbro inferiore e sperando che questo basti a calmare il tuo spirito.
“Scarpe!!”
Successivo a questa affermazione vi è un buon minuto di silenzio.
Perplesso riapri i tuoi occhi, non ancora del tutto convinto di quello che hai sentito.
“S-scarpe?”
“Sì! Un bel paio di scarpe nuove~!”
Un misto di emozioni tra incredulità e divertimento affiora sul tuo viso. Questo aiuta a calmare nettamente la tensione presente qualche istante prima. Uno sbuffo di risate inaspettato fuoriesce dalle tue labbra e noti con piacere come anche Floyd sia scoppiato a ridere.
“Pff, non cambi mai!”
Affermi tra una risata e l’altra mentre tenti di divincolarti dalla sua presa, in cerca di una posizione più comoda.
“Eeeh~ Però non mi viene in mente altro che potrei desiderare…”
Floyd non sembra intenzionato a lasciarti andare, per lo meno non ancora. Senti la sua mano destra tutt’ora sulla tua ed ancora una volta un’emozione indescrivibile si fa spazio nel tuo cuore.
“Infondo… Ciò che veramente desidero è già qui insieme a me~”
Per nulla pronto a ricevere una simile dichiarazione, nel giro di pochi istanti l’unica tua certezza è di aver battuto qualsiasi record di sfumatura di rosso avvenuta in precedenza.
Questa si è davvero rivelata una serata meravigliosa da passare sotto le stelle.
3 notes · View notes
manuelsboulevard · 5 years ago
Text
Ricordo quel lontano periodo in cui mi iscrissi a Tumblr, un luogo diverso, pieno di persone che si volevano l’un l’altra, di ricerca, di emozioni, di sogni. Adesso, nelle volte in cui ancor sento il bisogno di incontrare qualcosa che mi porti via dal mondo, trovo nient’altro che il riflesso della società di oggi: tanti alternativi - per moda - tanto sesso e porno che non sa trasmettere nulla, idoli, modelli, figure senza identità. Insomma, il vuoto. La verità è che ognuno - anche chi ha tutto - prima o poi si trova in quel momento in cui è solo nel mondo, privo di certezze, con il passato alle spalle ben visibile ed un futuro di cui non sa nulla. Potrei chiedermi perché andiamo avanti, cercare risposte che non avrò mai. Oppure potrei tenere stretta la mano di un’altra persona e a quel punto sentirmi libero e completo, sotto un banale cielo stellato che forse, così banale non è.
17 notes · View notes
esistiamoancora · 5 years ago
Text
Voglio un amore con cui condividere, un amore a cui raccontare, un amore da non spiegare.
Voglio un amore da vivere sotto un cielo stellato e sopra una coperta, un amore da vivere davanti ad un piatto di spaghetti e con un bicchiere di vino in mano.
Voglio un amore a cui confidare le mie stupide paure, che mi prenda per mano e mi porti lontano.
Voglio un amore con le lacrime sulle labbra e un sorriso negli occhi.
Voglio un amore onesto, che non sappia di bugie.
Voglio un amore che sappia parlare i silenzi e che ascolti le emozioni.
Voglio un amore che mi racconti. Voglio un amore che abbracci le mie insicurezze, che se ne prenda cura. Voglio un amore pieno di vita e di battaglie in cui vincono i baci.
Voglio un amore che mi accarezzi il cuore e solletichi il cervello.
Voglio un amore che sappia tenersi nelle grandinate e che sia libero di correre lontano.
Voglio un amore che mi faccia crescere.
1 note · View note
hunnyb-san · 5 years ago
Text
Is it friendship or love?
#2 writober2019
Fandom: Miraculous Tales of Ladybug and Chat Noir
Pairing: Ladynoir (Ladybug x Chat Noir)
Prompt: Bacio (pumpINK) and Fluff (pumpFIC)
Other tags: a little bit OOC, fluff, thought, love, kiss, Ladybug's shy, Chat Noir's cool and tries things
@fanwriterit
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - -- - - - - - - - - - - -
Ed eccomi tornata, in stra ritardo con la pubblicazione, con il secondo giorno di questo evento!
Dico solo che questa fanfiction è stata sfornata alla velocità della luce, quindi spero non ci siano orrori grammatici.
Trama: la nostra Ladybug è stata profondamente colpita dalla dichiarazione del compagno e ha quella magica serata incisa in testa.
La brezza autunnale le sfiorava il volto, carezzandole le guance e infiltrandosi tra i suoi capelli. Le ciocche che le ricadevano ai lati seguivano il flusso del vento, svolazzando prima dietro e poi di fronte, ostacolandole la vista.
Il suo corpo fluttuava leggero, fremendo e squarciando l’aria ogni qual volta il suo yo-yo si agganciasse ad un palazzo, dandole lo slancio per librarsi in aria e spostarsi, mano mano sempre di più, verso la sua meta: la Torre Eiffel.
Quella notte, il monumento simbolico della città brillava sotto la luce dei riflettori e del lieve bagliore lunare, rendendo il paesaggio ancora più suggestivo agli occhi di coloro che, desiderosi di godere di tale vista, avevano solcato l’edificio raggiungendo l’altezza massima consentita.
Ma uno dei privilegi di essere Ladybug era il vantaggio di poter raggiungere il vertice di qualsiasi cima con un minimo sforzo!
Così, quando, immersa nelle giocose luci della città e celata ad occhi esterni dalla notte, i suoi piedi aderirono alle travi di ferro del piano superiore, che, come si aspettava, era deserto, Marinette si adagiò al suolo, soffocando un sospiro stanco e sdraiandosi comodamente per ammirare il cielo stellato.
Mentre spostava lo sguardo da una stella all’altra, quasi cercando – sperando – di collegarle tra loro tramite linee invisibili, un volto, ormai fin troppo conosciuto, le apparve dinanzi: si sarebbe aspettata di riconoscere i capelli dorati, i tratti leggeri e morbidi e un paio di profonde iridi verdi che la squadravano dall’alto, regalandole un sorriso sincero.
Ma ciò che il suo cuore decise di mostrarle, invece, era una folta chioma bionda, un sorriso provocante e due grossi occhi felini messi in risalto da una maschera nera che le ammiccavano.
Il suo cuore smise di battere per un attimo, sigillando le sue vie respiratorie e privandole dell’aria: era sempre stato naturale, per lei, fare parallelismi tra i due biondi, come se cercasse di giustificare il suo amore non corrisposto per il modello.
Ma ultimamente, più che porli su una bilancia, la sua mente non poteva fare a meno di associare alla figura del partner tutti i momenti fraintendibili avvenuti tra loro. E, con essi, il suo primo bacio.
Inizialmente, per chiunque lo chiedesse, o per sé stessa, era solita giustificarlo dicendo che si era verificato in una situazione di totale emergenza, ovvero riportare dal suo lato Chat Noir, caduto nelle mani del nemico.
Il che era fondamentalmente vero.
Se non fosse per la poca credibilità che Ladybug dava ora a quella giustificazione, in seguito ad un certo evento.
Chat Noir le si era dichiarato, aveva espresso perfettamente i suoi sentimenti dopo aver scherzato e flirtato con lei in ogni singola battaglia contro gli akuma.
Ladybug era rimasta profondamente colpita da ciò, ma il pensiero di poter perdere l’amicizia con Chat per una simile faccenda le aveva dato il coraggio di rifiutarlo e di rivelare che il cuore dell’acclamata supereroina di Parigi batteva già per qualcun altro.
Ma sin da quando Chat aveva accettato ciò e le aveva donato quella rosa, salutandola con un bacio sulla guancia… egli era diventato un pensiero fisso.
Marinette continuava a pensare al loro prossimo incontro e a sperare - arrogantemente - con impazienza che si verificasse in città un evento che richiedesse la presenza dei suoi due protettori.
Eppure, allo stesso tempo, il pensiero di ritrovarsi davanti colui che aveva mandato in tilt il suo sistema nervoso e che aveva azionato una bomba ad orologeria nel suo cuore, la rendeva più nervosa e incapace di decidersi sul da farsi.
Cos’era dunque Chat Noir per lei, adesso?
E mentre si interrogava con domandi incentrate sulla relazione che condivideva col partner, la sua concentrazione sull’ambiente esterno venne meno e non udì, o riconobbe, il rumore di passi a qualche centimetro di distanza da lei.
- My Lady, sai che per una fanciulla è pericoloso girovagare a quest’ora della notte tutta soletta? - le disse provocante, alzando appena le sopracciglia.
Ladybug, colta completamente alla sprovvista e nel bel mezzo di una crisi adolescenziale, balzò sorpresa, arrossendo di colpo di fronte allo sguardo dannatamente penetrante del compagno.
- C-Chat! Mi hai spaventata a morte! - si lamentò, mordendosi il labbro e posando la mano sul petto, come a indicare che il suo battito accelerato fosse la conseguenza di essere stata colta all’improvviso, e non qualsiasi altri motivo.
- Davvero? Credevo mi avessi sentito. - disse lui sorpreso, inclinando il capo e squadrandola attento: se la posa non diritta, le labbra leggermente schiuse e gli occhi puntati su di lui non erano indizi sufficienti, allora lo era di sicuro il rosso accesso sulle sue guance.
Curioso di tale comportamento le si avvicinò, non potendo fare a meno di notare il modo in cui il corpo della ragazza si irrigidisse ad ogni suo passo.
Chat Noir sorrise beffardo e un po’ intenerito, trattenendo l’immensa eccitazione che una tale reazione dell’amata suscitava nel lato più timido e introverso di Adrien.
Che la sua Lady fosse stata colpita dalla sua dichiarazione fino a quel punto?
Beh, aveva solo un modo per scoprirlo.
- C-Che stai facendo? - chiese lei, osservandolo raggiungerla in pochi, ampi, passi che la costrinsero ad indietreggiare fino ad incontrare il muro alle sue spalle.
Chat Noir puntò un braccio su codesto muro, annullando le distanze fino a che le loro fronti si sfioravano appena, mandando intensi brividi lungo i corpi di entrambi - Non sarà mica che la coraggiosa Ladybug ha perso la sua determinazione per colpa della serenata di un gattino innocente -
Di fronte a quelle parole, il volto di Marinette esplose in mille sfumature di rosso, una più forte dell’altra, mente percepiva l’ansia della sua vita quotidiana farsi spazio in lei e riaffiorare.
- Ma cosa dici? - sospirò lei, scuotendo il capo a destra e sinistra con violenza, come se volesse convincere sé stessa di ciò, mentre cercava di spingere il compagno lontano.
Tuttavia, forse perché le sue parole l’avevano colpita al punto da privarla della sicurezza determinante nel suo ruolo di supereroe, o forse perché non voleva allontanarlo, Chat non si mosse di un centimetro, ma anzi, comprendendo che Ladybug non riusciva – o non voleva – allontanarlo da sè, egli si chinò su di lei, lasciando defluire il peso sul braccio poggiato al pilastro.
Il corpo di Chat chiuse il suo in una morsa e Ladybug, le cui mani erano ancora posizionate sul petto tonico dell’altro, non faceva alcun accenno a spingerlo via.
- Perché se così fosse, sarebbe una conquista fin troppo semplice -
Il secondo che seguì quelle ultime parole era immerso nel silenzio totale e la mente di Marinette era talmente buia e caotica da mettere in dubbio ogni certezza.
L’unica sua sicurezza, era che Chat Noir se n’era andato, lasciandola lì, da sola, sul vertice della Torre Eiffel, in quel vortice di emozioni incomprensibili.
6 notes · View notes
mydemonicas · 6 years ago
Text
VARESE!AU PARTE 4
Oooooh, finalmente ci siamo! La attesissima ma da chi parte 4 della AU ambientata sul lago di Varese, plottata sempre da me e dalla intaggabile @IriennevaplusI. <3
Finalmente siamo giunti all’appuntamento e non solo, quello che si può definire quasi il cuore di questa fanfiction a punti.
Bando alle ciancie! Per chi se le fosse perse, ecco le parti precedenti necessarie ad avere un senso logico nella lettura:
PARTE 1 • PARTE 2 • PARTE 3
Buona lettura!
Questa quarta parte inizia con il tin dell'ascensore ed Ermal che si volta e trova un Bizio che è già li ad aspettarlo e c'è un .EXE COSMICO DELL'UNIVERSO CHE MANCO LE SCENE DEI FILM DISNEY QUANDO LA PRINCIPESSA SI ANNUNCIA AL POPOLO, sembra di stare in una bolla tutta loro, la hall è deserta e nessuno fiata, ERMAL SUDA FREDDO PERCHÉ VEDE TIPO UN TERZO DEL PETTO DI FABRIZIO ED È VESTITO. FABRIZIO SENTE EFFETTI STRANI IN MOLTEPLICI PARTI DEL SUO CORPO PERCHÉ CAZZO ERMAL HA QUEI PANTALONI E LE MANI CE LE HA IN TASCA E I RICCI GLI RICADONO SUGLI OCCHI E LO FISSA CON QUELLO SGUARDO E QUEL MEZZO SORRISO E-
Fabrizio.exe, proprio non riesce a capacitarsi che sto ragazzo ha veramente dei pantaloni di pelle nera nell'armadio e non gli guarda quelle cosce fasciate dalla pelle più del dovuto no no
COMUNQUE SI FISSANO PER UN MINUTO BUONO PRIMA CHE ERMAL SI SCHIARISCA LA VOCE E FACCIA PER DIRE QUALCOSA, COSA NON SI SAPRÀ MAI PERCHÉ FABBRÌ GLI SPARA UN "SEI SPLENDIDO" UNA LUCE VERA E PROPRIA, aggiunge nella sua testa
Ermal PER UNA VOLTA riesce a gestire abbastanza bene la situazione, dopotutto ha prenotato lui e deve fare la figura dell'ospite QUINDI gli sorride come un bimbo felice e gli risponde "Anche tu lo sei, Bizio" e poi lo prende sottobraccio prendendolo in giro e si avvia insieme a lui all'uscita. Fabrizio non è molto abituato ai complimenti e piuttosto che guardare dove va rimane con la testa girata ad osservare il profilo di Ermal, e dopo un attimo gli schiocca un bacio sulla tempia
La luce del tramonto rende tutto caldo e quieto, il caldo del pomeriggio sta lasciando spazio ad un venticello piacevole e mentre vanno al ristorante se la prendono con calma e iniziano a chiacchierare, molto a loro agio. se si esclude l'attrazione in stile calamita che DIOBO COME SE FA, ma riescono ad ignorarla al momento Camminano in silenzio e stanno letteralmente uno appiccicato all’altro e si sfiorano le mani (involontariamente e non) in CONTINUAZIONE
Dopo un paio di minuti si allontanano dalla strada, Ermal sceglie la strada più lunga per arrivare al ristorante (la stessa percorsa il mattino prima) e poco per volta iniziano a parlare di cose piacevoli, si raccontano di com'è iniziata la loro passione per la musica e se ne escono pure con un paio di aneddoti divertenti di quando erano piccoli Bizio che HO TROVATO UNA CHITARRA IN SOFFITTA e si stringe nelle spalle, Ermal che ha iniziato a suonare perché si era rotto una gamba e QUALCOSA LA DOVEVA PUR FARE
A metà strada Ermal si blocca in mezzo alla ciclabile perché una bambina lo ha indicato dicendo qualcosa sui fiori blu della giacca ed eccolo che si piega su un ginocchio e le chiede come si chiama, se le piace la giacca e prima di tornare da Fabrizio le regala un fiore scompigliandole leggermente i capelli.
Quando si rialza, ancora sorridente, e vede Fab incantato gli fa “Che c’è?”
“Ti piacciono proprio i bambini”
“Si, sono bellissimi” Fabrizio scuote la testa chiedendosi quanti lati di Ermal gli faranno venire ancora le farfalle allo stomaco (per ora siamo a quota: TUTTI) e "Continui a soprendermi" Ermal sorride e “Spero in positivo" che marpione
Arrivano al ristorante e Ermal scruta Fabrizio perché insomma, era una sorpresa e Fabrizio è raggiante, seriamente, nessuno faceva qualcosa per lui da anni, quindi Ermal poteva portarlo anche a una discarica e lui sarebbe stato felice lo stesso
Al che si gira e lascia la mano di Ermal (dopo averla stretta un altro pochino) per mettergliela sulla guancia, carezzandogliela e non voglio dire che Ermal fa quasi le fusa, ma fa quasi le fusa dopo un attimo di trance, in cui Fab gli ha sussurrato un grazie, gli dice prontamente “aspetta a ringraziarmi, non so ancora com’è il cibo” (BRAV ERMAL SEMPRE SUL PEZZO) Fab ride ed entrano.
Il tavolo è abbastanza minimal e come centrotavola c’è una candela accerchiata da delle conchiglie. Si siedono e dopo un attimo di... non imbarazzo, ma un silenzio che da un’aria sospesa??? Ecco quello- viene interrotto dall’ordinazione del cameriere. Mentre attendono ricominciano a parlare e neanche si rendono conto di quanto cercano il contatto fisico, cosa che sconvolge Ermal che non ne è mai stato un grande amante e anche con la sua ex non ci stava appiccicato come una cozza, perlomeno non in pubblico, mentre con Fab si sentiva attirato letteralmente come una calamita, tanto che anche dopo che arriva il cibo continuano a sfiorarsi le caviglie a vicenda.
“Io non sono così solitamente, sai?”
“Così come?”
“Fisico. Non amo essere toccato, soprattutto da persone che conosco da poco, mentre con te... non so cosa mi è successo.”
“Io cerco molto il contatto fisico, forse troppo, dimmelo se ti do fastid-“
“Non mi daresti mai fastidio, non tu” e gli preme la caviglia contro la sua. E da lì iniziano a parlare, di tutto, letteralmente.
Fabrizio gli racconta del rapporto travagliato che ha col padre, che lo ha spinto a quasi fuggire lì a Varese a lavorare per la stagione estiva grazie all’aiuto di un suo amico, zio del titolare. Ermal accenna cose della sua infanzia, di suo padre, della fuga in Italia e della sua voglia di lasciare un segno nella musica italiana, quasi fosse un riscatto, una rivincita nei confronti di un passato che lo tormentava. Gli aveva raccontato di come aveva conosciuto i suoi amici che erano lì con lui, che nonostante li prendesse in giro costantemente li amava come se fossero suoi fratelli. Ermal aveva dei progetti, degli obiettivi, Fabrizio no. Riuscì a raccontargli di come si sentiva perso in un mondo in cui non aveva fiducia, salvato solo da quei pochi affetti che lo legavano alla sua amata Roma. Gli raccontò del suo concetto di pace, che cercava disperatamente, mentre Ermal in silenzio lo ascoltava e lo capiva.
In una sala piena di gente, erano chiusi in una bolla: gli altri erano un mormorio indistinto, Ermal lo guardava sempre negli occhi, osservava e accarezzava con lo sguardo ogni suo singolo gesto mentre Fabrizio, introverso di natura, vagava ovunque con lo sguardo, anche se aveva una predisposizione per l’osservare le mani di Ermal.
Quello che stavano amando l’uno dell’altro era che riuscivano ad ascoltarsi: nessuno prevaricava sull’altro, si sentivano così bene.
Fab è così contento che se glielo avessero detto non ci avrebbe mai creduto: passano dai discorsi seri alle cazzate, per poi tornare a questioni quasi di carattere filosofico, tanto che neanche si rendono conto di aver finito la cena da quasi un’ora, se ne accorge solo quando Ermal si gira ad osservare la sala e la ritrova dimezzata, sono quasi le due di notte.
Entrambi si alzano ed Ermal insiste nel pagare per entrambi, Fabrizio gli deve dire praticamente venti volte che non è il caso, che non vuole che spenda dei soldi per lui, ma Ermal non vuole sentir ragione, "se insisto è perché lo faccio volentieri bizio!" replica con un sorriso rassicurante anche se un poco esasperato, e Fabrizio è costretto a lasciar perdere
Una volta usciti si fermano ancora per un po' sul vialetto bianco di fronte all'ingresso, accendendosi una sigaretta. Ermal sta guardando in su, e Fabrizio segue il suo sguardo e si perde con lui ad osservare il cielo stellato "È bellissimo, non è vero?"
Fabrizio esita un momento prima di rispondere, perso nei suoi pensieri “Ti voglio ringraziare, sai te sei fidato tanto di me da confidarti. Per me significa molto, nessuno è mai stato tanto sincero co' me dopo così poco tempo"
Ermal abbassa lo sguardo per scrutare nei suoi occhi. "Mi sembra quasi di aver aspettato questo momento, anzi, te, per anni" Fabrizio lo guarda con crescente ammirazione e sente il suo cuore accelerare. Una cosa è certa, non ha mai incontrato nessuno nemmeno lontanamente simile ad Ermal, e soprattutto, non ha mai provato emozioni tanto forti per nessun altro. Le sue parole gli riecheggiano nella mente, nel cuore, nell'addome e sente il cuore pompargli sangue nelle vene velocemente, e ad ogni respiro pensa a quanto si ritrovi nelle parole di Ermal, quanta verità racchiuda una frase così breve
Sono anni che ti aspetto, pensa. Di colpo vorrebbe avere un pianoforte di fronte a sé, o la sua chitarra accanto, per poter vomitare pensieri e sentimenti, metterli in musica, esprimere tutto ciò che Ermal è diventato per lui. (Si ripromette di provarci, una volta che l'altro sarà andato a dormire, anche a costo di nom chiudere occhio)
Entrambi hanno gettato la sigaretta da un po', e Fabrizio fa un passo per avvolgere Ermal nelle sue braccia e baciargli lentamente il collo. Ermal rabbrividisce sotto le sue labbra e un momento dopo allontana il volto per poterlo guardare in faccia.
Fabrizio sta illuminato, letteralmente lampo di genio in corso “Su vieni, mi è venuta un'idea"
Arrivati all'hotel (mezz'ora dopo perché ovviamente alla fine hanno allungato il giro andando sul lungolago) Fabrizio lo trascina attraverso la hall e nuovamente all'esterno. La tipa che fa il turno la notte gli deve un favore e fatto sta che si ritrovano tutta la piscina per loro, Fab si ricorda di alcune lanterne che avevano per le festività (vedi la notte bianca o simili) e ne mette qualcuna a bordo piscina romanticone per poi iniziare a spogliarsi “Beh che fai, non entri?”
“Fabbrì non ho il costume”
“E che credi che io ce l’ho addosso? Entra in mutande, chi vuoi che ci veda
Ovviamente non si vede nessuno in giro sono le due e mezza di notte dopotutto, ed Ermal si avvia verso un ombrellone posando sul tavolino il cellulare e la giacca, girandosi poi verso Fabrizio e iniziando a spogiarsi velocemente a sua volta.
Ermal è in boxer rigorosamente bianchi, Fabrizio.exe sul bordo della piscina, e i riflessi dell'acqua gli dipingono la gamba sinistra e il petto. Fabrizio fa in tempo a togliersi le scarpe che alzando lo sguardo vede Ermal avvicinarsi e passare i pollici sotto l'elastico dei boxer.
Fabrizio in quel momento SA che se li sta per togliere e tutto quello a cui riesce a pensare è "NO"
Al che si getta in avanti, ancora mezzo vestito e gli afferra i fianchi buttandosi con lui in piscina e quando riemergono Ermal soffoca una risata perché sembrano entrambi due pulcini bagnati per non farsi sentire da tutto l'hotel e "che ti è preso???" Fabrizio non risponde subito perché si è accorto che GUESS WHAT BIZIO sono fradici e non si è assolutamente perso nel fissare le gocce d'acqua rotolare tra e giù per i riccioli dell'altro. Pure Ermal si è dimenticato un secondo come respirare perché ASPE i capelli e le ciglia lunghe di Fabrizio sono bagnati e lui non lo aveva mai visto in piscina STO RAGAZZO LAVORA SEMPRE ed è bellissimo.
Bizio nuota a bordo piscina appoggiandocisi e sibilando tra i denti un "meno male che eri te quello indeciso", ed Ermal lo raggiunge in tempo zero.
"Non ci pensare. -gli dice di punto in bianco Fab voltandosi a fissarlo- Non pensare nemmeno di spogiarti del tutto qua, dove chiunque può arrivare e vederti." Gli occhi gli brillano improvvisamente dalla gelosia ed Ermal sta in modalità NOT FOUND e non trova nemmeno una delle sue frasi ironiche con cui controbattere. Questo lascia il tempo a Bizio di aggiungere "e in più io non ti ho ancora visto, non permetterò che qualcuno arrivi bello bello e condivida st'esperienza co' me" e la sua voce di è fatta fin troppo roca.
Ermal ancora non ha trovato un modo soddisfacente con cui rispondergli senza fare una figura pessima, perciò gli afferra la nuca e fa scontrare le loro labbra bagnate, facendo scontrare insieme anche i loro fianchi e cazzo Fabrizio ha ancora i jeans addosso e il contatto gli manda scintille ovunque, e basandosi sul gemito trattenuto di Fabrizio, anche lui non è messo meglio.
Fabrizio sa di non potercela fare quindi con poche bracciate si allontana e inizia a farsi la vasca avanti e indietro per scaricare la tensione, mentre Ermal si perde un attimino ad osservare il torso nudo dell'altro contrarsi e rilassarsi ad ogni bracciata CHE VISIONI
Fabrizio gli sbuca davanti schizzandolo apposta in piena faccia e li parte una guerra breve ma intensa di manate e risate e insulti detti a bassa voce sono due bambini BAST
Nuotano, si appoggiano al bordo piscina stremati e senza fiato, si tuffano e si fanno i dispetti nell’acqua per un tempo indefinito
Arriva un punto in cui c’è Fab appoggiato di schiena al muretto nella parte della piscina in cui riesce a stare in piedi e mentre sta lì col fiatone per essere appena fuggito da Ermal che lo tirava giù nell’acqua dai piedi si ritrova Ermal che sbuca da sott’acqua davanti a lui, lui stesso col fiatone che ride come uno scemo perché non faceva cose del genere con qualcuno che non fosse della sua solita compagnia da secoli e Fab ride a ruota, mettendogli la mano sul collo e “Pausa, te prego, nun riesco più a respirà” ed Ermal avvicinandosi di più gli dice “Va bene” mentre praticamente gli si spalma addosso, chiudendolo tra il suo corpo e il muretto della piscina
Inizialmente continuano ad alternare fiatone a risate perché essenzialmente hanno 3 anni in due mentre hanno le fronti una appoggiata all’altra, finché Ermal finalmente inizia a baciarlo COME SI DEVE con una lentezza esasperante che fa impazzire Fabrizio, soprattutto quando, stronzo com’è, inizia a leccargli il collo catturando le gocce d’acqua che gli scivolavano dai capelli e arriva a un punto in cui Fab non ce la fa più e inverte le posizioni mettendo Ermal al muretto che ghigna soddisfatto incrociando le gambe sui fianchi di Fabrizio che ricomincia a baciarlo strusciandosi su di lui mentre gli mette una mano tra i riccioli bagnati
Fatto sta che passano tipo altri 20 minuti avvinghiati così e le due erezioni leggermente evidenti di entrambi devono essere risolte in qualche modo e si guardano come a dire “dove cazzo andiamo senza essere denunciati per atti osceni in luoghi pubblici”
Entrambi escono dall'acqua mangiandosi con gli occhi. A Ermal viene un lampo di genio e
“Hai le chiavi della sala col pianoforte?”
“Posso prenderle nella stanza del personale nella hall, perché?” e immaginiamoci ermal con le sopracciglia (coff coff QUALI AHAHAH) su e un ghigno che dice tutto
Fab che “AAAAAH buongiorno Bizio sempre sul pezzo cerca di asciugarti il più possibile, intanto vado a prenderle”
Quindi sti due si ritrovano a sgattaiolare tra i corridoi dell’albergo mezzi bagnati, con i vestiti umidi e sbottonati, i capelli totalmente bagnati mentre mano nella mano, proprio a dita incrociate, vanno verso la dannata stanza mentre sono tutti un “shhhh non fare rumore” “ma se sei tu il casinista!” “Aò ma che stai a dii” e ridono
GRAZIE A CHUCK DIO riescono ad entrare nella benedetta stanza e rimangono qualche secondo fermi, uno accanto all’altro che osservano la stanza illuminata solo dalla luna che si riflette sul lago e la luce che si riflette sul piano e Fab accarezza il dorso della mano di Ermal con il pollice e “se vuoi fermarti qui non c’è problema per me sai?” E ermal che “Ma mi hai visto?” E stacca la mano dalla sua solo per tornare a baciarlo OVUNQUE, letteralmente, non riesce a stare fermo e si lascia sfuggire un “sei bellissimo” che fa realmente rabbrividire Fab ed Ermal se ne accorge, tanto che torna a guardarlo accarezzandogli la guancia e Fab dal nulla lo abbraccia e gli sembra assurdo perché non si erano ancora realmente /abbracciati/ proprio lo stringe fortissimo e ad ermal pare assurdo che il cuore gli inizi a battere all’impazzata per QUESTO
Appena si staccano vanno verso il divano, Fab si siede e Ermal si mette a cavalcioni su di lui mentre tornano a togliersi quei pochi vestiti bagnati che avevano addosso e Fab lo prende così, su quel divano al buio in una stanza riempita solo da divani/poltrone e un piano dove l’unico suono era quello dei loro gemiti che FIGURATI se hanno trattenuto, tanto in quel piano c’erano solo pochissime camere perché c’era anche la sala da pranzo che li divideva e, nonostante non avessero niente per prepararsi, il fatto che erano entrambi bagnati dal bagno in piscina aveva aiutato
Dopo l’orgasmo si sistemano stesi tutti intrecciati sul divano, nudi e bagnati perché ancora umidi, sudati e chi più ne ha più ne metta con Fab che gli sfiora i riccioli alla base del collo e “Ti piacciono proprio, eh?”
“Si” e si avvina per strofinare quella parte col naso e le guance mentre Ermal sorride
“sentiti onorato, non amo farmi toccare i capelli”
“questo mi rende speciale?”
“Lo sei” e Fab torna a baciarlo in una maniera dolcissima, anche dei semplici baci a stampo che asdfghjkl
Fatto sta che passano altro tempo così fino a quando si rendono conto che si sta facendo DAVVERO tardi, sono tipo le 4:30 di notte e anche se fortunatamente quel lunedì Fab ha il turno di pomeriggio devono pur dormire
Quindi molto tristemente decidono di alzarsi per rivestirsi, anche se si sentono così felici che ogni tanto si fermano anche solo per guardarsi e baciarsi
Si lasciano allo stesso punto dell’ultima volta e “Ci vediamo domani?”
“Certo, se vuoi facciamo colazione insieme”
“Per le 10:30 va bene?”
“Fai anche alle 11”
E IMMAGINATEVI ERMAL CHE ENTRA DI SOPPIATTO IN CAMERA CERCANDO DI NON SVEGLIARE GLI ALTRI aka entra quatto quatto nella stanza chiudendosi subito in bagno per mettersi delle robe asciutte e ringrazia il cielo che Dino e Vige abbiano il sonno pesante e quando si butta sul letto c’è questo strano momento in cui Montanari allunga il braccio per accendere la luce sul comodino, Ermal si gira con una faccia sconvolta ancora in post-sesso, i capelli umidi e improponibili e Macco che lo guarda aggrottando le sopracciglia mentre Ermal lo guarda con uno sguardo da “che vuoi?” Seguito da un altrettanto sguardo da “domani ti spiego” e Macco spegne di nuovo la luce senza dire una parola per poi rigirarsi
Ermal che, nonostante sia stanchissimo e dolorante perché insomma non lo prendeva da decisamente troppo tempo, riesce a dormire poco e niente perché ripensa solo alla serata appena passata
E nulla, per oggi chiudiamo qui! Direi che questa parte è bella ricca e sostanziosa, fateci sapere cosa ne pensate, siamo sempre curiose di conoscere il vostro parere! <3
Speriamo che vi sia piaciuto, la prossima dovrebbe salvo imprevisti aka troppo materiale essere l’ultima parte, quindi preparatevi!
Buon ferragosto a tutti, alla prossima ✨
78 notes · View notes
francorebel · 2 years ago
Text
Coloro che non sono empatici potrebbero pensare che questa capacità di sentire ciò che gli altri provano sia un dono, ma se si riesce a convincere un empatico a parlarci del "suo dono", potrebbe confidarci che non è sempre un cielo stellato. Anche se consapevole di avere una qualità importante, egli potrebbe confessarti che è un peso, molte volte quasi insostenibile.
Molte persone si affidano a loro per avere compressione. Gli empatici conquistano quasi sempre la fiducia degli altri, perchè fanno si che le persone si sentano al sicuro. E mentre l'empatico è in grado di gestire le emozioni degli altri, allo stesso tempo le sperimenta su di sé e tutto questo, può portare a stress e crolli emotivi.
Tumblr media
Il lato oscuro di un essere empatico si presenta sotto forma di due voci contrastanti, che gli parlano quasi costantemente all'interno della sua testa. Esso può costantemente sentire sia il bene che il male, il negativo e il positivo, al punto di essere sopra fatto, nel caso in cui non sia in equilibrio e ben schermato da ciò che attira.
Gli empatici sono più sensibili alle energie della vita. La loro intensa capacità di sentire non può allontanarsi dai mali profondi che esistono nel mondo. Per questo molto spesso, tendono ad essere malinconici, l'emozione che li domina, infatti è la tristezza.
Il lato oscuro di essere empatico è costantemente esausto e affaticato dalle energie che vengono assorbite. Nonostante questo è capace di osservare in silenzio, riconoscere e sentire.
Gli empatici vogliono essere amati così come tutte le altre persone, ed accettati per quello che sono. Ma è la loro generosità e gentilezza che spesso li vede essere sfruttati da parte di coloro che vogliono solo prendere e mai dare. Gli empatici sono "donatori" e recettori, loro sono pronti a donare gentilezza a chi ne ha più bisogno in ogni momento
Il lato oscuro di essere empatico è che spesso si mette in secondo piano per il bene degli altri.
1 note · View note
viaggitoursonline · 2 months ago
Text
Viaggi in Oman: La Guida Completa per Un'Esperienza Indimenticabile
L’Oman è una destinazione che incanta con la sua combinazione unica di storia, cultura e paesaggi naturali straordinari. Con Viaggi in Oman, puoi esplorare una terra autentica, lontana dai circuiti turistici tradizionali, dove ogni viaggio si trasforma in un’avventura memorabile. Dalle dune dorate del deserto alle maestose montagne e spiagge incontaminate, l’Oman è il luogo perfetto per una vacanza che lascia il segno.
Perché Scegliere l’Oman?
Viaggi in Oman offrono un’esperienza ricca e variegata. Il paese vanta una straordinaria diversità di paesaggi, come il deserto Wahiba Sands, le verdi montagne di Jebel Akhdar e le acque turchesi delle sue spiagge. Ogni angolo dell’Oman riflette una storia affascinante, una cultura profondamente radicata e un’ospitalità calorosa.
Perfetto sia per chi cerca avventura che per chi desidera relax, l’Oman conquista con il suo equilibrio tra modernità e tradizioni secolari, regalando esperienze che rimangono nel cuore.
Tumblr media
Esperienze Imperdibili
Intraprendere Viaggi in Oman significa scoprire luoghi ed emozioni indimenticabili:
Deserto Wahiba Sands: Vivi l’emozione di esplorare le dune dorate e trascorri una notte sotto il cielo stellato.
Muscat: La capitale affascina con il mix tra antico e moderno, con la Grande Moschea del Sultano Qaboos come una delle sue icone principali.
Jebel Akhdar: Ideale per gli amanti della natura e del trekking, offre panorami mozzafiato e una vegetazione unica.
Salalah: Rilassati tra spiagge paradisiache e paesaggi naturali da cartolina.
Ogni itinerario in Oman è un viaggio unico, perfetto per gli esploratori curiosi e gli amanti della bellezza autentica.
I Vantaggi di Viaggiare con Viaggi Tours
Con Viaggi Tours, i tuoi Viaggi in Oman sono progettati per essere rilassanti, autentici e memorabili:
Itinerari su misura: Creati in base ai tuoi interessi e desideri, per offrirti un’esperienza unica e personalizzata.
Guide locali esperte: Condividono con te la cultura e la storia del paese, arricchendo ogni visita.
Assistenza continua: Dal momento della pianificazione fino al tuo ritorno, siamo al tuo fianco per garantire un’esperienza senza stress.
Sicurezza e comfort: Ogni viaggio è organizzato con cura per offrirti tranquillità e benessere in ogni momento.
Pianifica il Tuo Viaggio in Oman
Organizzare Viaggi in Oman è semplice e piacevole con Viaggi Tours:
Scegli il periodo migliore: Da ottobre ad aprile il clima è perfetto per esplorare l’Oman.
Personalizza l’itinerario: Decidi se vuoi avventure nel deserto, immersioni culturali o momenti di relax sulle spiagge.
Prenota con facilità: Grazie al nostro supporto dedicato, ogni dettaglio sarà curato per garantire un viaggio perfetto.
Domande Frequenti
Quando è il momento migliore per visitare l’Oman? Il periodo ideale è da ottobre ad aprile, quando le temperature sono fresche e confortevoli.
L’Oman è una meta sicura per i viaggiatori? Sì, l’Oman è uno dei paesi più sicuri del Medio Oriente, conosciuto per la sua ospitalità e la bassa criminalità.
Cosa devo portare per un viaggio in Oman? Abiti leggeri per il giorno, qualcosa di più caldo per le serate in montagna, occhiali da sole, crema solare e scarpe comode per le escursioni.
Contattaci per i Tuoi Viaggi in Oman
Per pianificare i tuoi Viaggi in Oman, contatta Viaggi Tours:
Telefono: +968 95401025
Sito Web: https://viaggitours.it
Concludendo
Viaggi in Oman ti invitano a esplorare una terra di meraviglie e autenticità. Con Viaggi Tours, ogni viaggio è un’esperienza unica, pensata per regalarti ricordi indimenticabili. Grazie a itinerari personalizzati e un’assistenza costante, puoi vivere l’Oman senza preoccupazioni, scoprendo il meglio che questa straordinaria destinazione ha da offrire.
0 notes
hopeless-13s-blog · 2 years ago
Text
Ho sempre sognato di incontrare una persona come me.
Si, esatto. Proprio come me.
Ho sempre sognato una persona con il paradiso negli occhi e il cuore immenso come il cielo. Un cuore tenero, un cuore puro. Un cuore che sa quello che vuole. Ho sempre sognato una persona amante della vita e di tutto ciò che ci circonda. Una persona che si stupisca per un prato di margherite in fiore, per un albero di ciliegio in fiore. Una persona che ami il mare e i tramonti. Una di quelle persone che si ferma per guardare i tramonti. Che sia in campagna o in montagna, non conta. Una di quelle persone che si emozioni correndo in un prato, che si fermi a guardare un cielo stellato, il rumore delle onde, i bimbi che giocano felici. Che si emozioni nel guardare le passeggiate dei signori anziani che si prendono per mano. Le famiglie felici che ridono e scherzano tra di loro. Una coppia di fidanzati che si bacia in una panchina o sotto casa. Ho sempre sognato una persona che nota certi dettagli. I dettagli che pochi notano. Ho sempre desiderato quella persona che nota ogni tuo cambiamento fisico, che sia da un taglio di capelli a una parte del carattere. Ho sempre sognato una persona che vive la vita con passione. Che si metta in gioco e che si dia l’opportunità di sorprendersi e di emozionarsi. Ho sempre sognato una persona che ci mette il cuore in qualsiasi cosa faccia, che sia una sciocchezza o che sia qualcosa di più impegnativo. Ho sempre sognato una persona che s’imbarazza in base a ciò che le dici. Che si emoziona per una frase o una parola detta con il cuore, per un piccolo gesto. Ho sempre sognato una persona vera ma nel mondo in cui ci troviamo, le persone vere non esistono più. O per meglio dire, esistono ma preferiscono utilizzare delle maschere. Quelle maschere che pensano che stiano facendo del bene a se stessi, quando non è vero. Perché le persone sono belle quando sono se stesse, senza barriere, senza limiti, senza confini, senza niente. Spoglie. Spoglie di tutto. Quelle che sono così e basta e tu devi prendertele così come sono. Ho sempre sognato una persona così.
0 notes
noneunpianetaperme · 7 years ago
Quote
Quando c’è una bella notte stellata, il signor Palomar dice:  - Devo andare a guardare le stelle -. Dice proprio: - Devo, - perchè odia gli sprechi e pensa che non sia giusto sprecare tutta quella quantità di stelle che gli viene messa a disposizione. Dice “Devo” anche perchè non ha molta pratica di come si guardano le stelle, e questo semplice atto gli costa sempre un certo sforzo. La prima difficoltà è quella di trovare un posto dal quale il suo sguardo possa spaziare per tutta la cupola del cielo senza ostacoli e senza l’invadenza dell’illuminazione elettrica: per esempio una spiaggia marina solitaria su una costa molto bassa. Altra condizione necessaria è il portarsi dietro una mappa astronomica, senza la quale non saprebbe cosa sta guardando; ma da una volta all’altra egli dimentica come si fa a orientarla e deve prima rimettersi a studiarla per mezz’ora. Per decifrare la mappa al buio deve portarsi anche una lampadina tascabile. I frequenti confronti tra il cielo e la mappa lo obbligano ad accendere e spegnere la lampadina, e in questi passaggi dalla luce al buio egli resta quasi accecato e deve riaggiustare la sua vista ogni volta. Se il signor Palomar facesse uso d’un telescopio le cose sarebbero più complicate sotto certi aspetti e semplificate sotto altri; ma, ora come ora, l’esperienza del cielo che interessa a lui è quella a occhio nudo, come gli antichi navigatori e i pastori erranti. Occhio nudo per lui che è miope significa occhiali; e siccome per leggere la mappa gli occhiali deve toglierseli, le operazioni si complicano con questo alzare e abbassare degli occhiali sulla fronte e comportano l’attesa di alcuni secondi prima che il suo cristallino rimetta a fuoco le stelle vere o quelle scritte. Sulla carta i nomi delle stelle sono scritti in nero su sfondo blu e bisogna accostare la lampadina accesa proprio addosso al foglio per scorgerli. Quando si alza lo sguardo al cielo lo si vede nero, cosparso di vaghi chiarori, solo a poco a poco le stelle si fissano e dispongono in disegni precisi, e più si guarda più se ne vedono affiorare. Si aggiunga che le mappe celesti che lui ha bisogno di consultare sono due, anzi quattro: una molto sintetica del cielo in quel mese, che presenta separatamente la mezza volta sud e la mezza volta nord; e una di tutto il firmamento, molto più dettagliata, che mostra in una lunga striscia le costellazioni di tutto l’anno per la parte mediana del cielo intorno all’orizzonte, mentre quelle della calotta intorno alla Stella Polare sono comprese in un’annessa mappa circolare. Insomma il localizzare una stella comporta il confronto delle varie mappe e della volta celeste, con tutti gli atti relativi: levare e mettere gli occhiali, accendere e spegnere la lampadina, dispiegare e ripiegare la mappa grande, perdere e ritrovare i punti di riferimento. Dall’ultima volta in cui il signor Palomar ha guardato le stelle sono passate settimane o mesi, il cielo è tutto cambiato; la Grande Orsa (è agosto) si distende quasi ad accucciarsi sulle chiome degli alberi a nord-ovest; Arturo cala a picco sul profilo della collina trascinando tutto l’aquilone di Boote; esattamente a ovest è Vega, alta e solitaria; se Vega è quella, questa sopra il mare è Altair e lassù è Deneb che manda un freddo raggio dallo zenit. Stanotte il cielo sembra molto più affollato di qualsiasi mappa; le configurazioni schematiche nella realtà risultano più complicate e meno nette; ogni grappolo potrebbe contenere quel triangolo o quella linea spezzata che stai cercando; e ogni volta che rialzi gli occhi su una costellazione ti sembra un po’ diversa. Per riconoscere una costellazione la prova decisiva è vedere come risponde quando la si chiama. Più convincente del collimare di distanze e configurazioni con quelle segnate sulla mappa, è la risposta che il punto luminoso dà al nome con cui è stato chiamato, la prontezza a identificarsi con quel suono diventando una cosa sola. I nomi delle stelle per noi orfani d’ogni mitologia sembrano incongrui e arbitrari; eppure mai potresti considerarli intercambiabili. Quando il nome che il signor Palomar ha trovato è quello giusto, se ne accorge subito perchè esso dà alla stella una necessità e un’evidenza che prima non aveva; se invece è un nome sbagliato, la stella lo perde dopo pochi secondi, come scrollandoselo di dosso, e non si sa più dov’era e chi era. A varie riprese il signor Palomar decide che la Chioma di Berenice (costellazione da lui amata) è questo o quello sciame luminoso dalle parti di Ofiuco: ma non torna a sentire il palpito altre volte provato al riconoscere quell’oggetto così sontuoso e pur cosi leggero. Solo in seguito si rende conto che se non la trova è perchè la Chioma di Berenice di questa stagione non si vede. Per larga parte il cielo è attraversato da striature e macchie chiare; La Via Lattea prende d’agosto una consistenza densa e si direbbe che trabocchi dal suo alveo; il chiaro e lo scuro sono cosi mescolati da impedire l’effetto prospettico d’un abisso nero sulla cui vuota lontananza campeggiano, ben in rilievo, le stelle; tutto resta sullo stesso piano: scintillio e nube argentea e tenebre. E’ questa l’esatta geometria degli spazi siderei, cui tante volte il signor Palomar ha sentito il bisogno di rivolgersi, per staccarsi dalla Terra, luogo delle complicazloni superflue e delle approssimazioni confuse? Trovandosi davvero in presenza del cielo stellato, tutto sembra che gli sfugga. Anche ciò a cui lui si credeva più sensibile, la piccolezza del nostro mondo rispetto alle distanze sconfinate, non risulta direttamente. Il firmamento è qualcosa che sta lassù, che si vede che c’è, ma da cui non si può ricavare nessuna idea di dimensioni o di distanza. Se i corpi luminosi sono carichi d’incertezza, non resta che affidarsi al buio, alle regloni deserte del cielo. Cosa può esserci di più stabile del nulla! Eppure anche del nulla non si può essere sicuri al cento per cento. Palomar dove vede una radura del firmamento, una breccia vuota e nera, vi fissa lo sguardo come proiettandosi in essa; ed ecco che anche lì in mezzo prende forma un qualche granello chiaro o macchiolina o lentiggine; ma lui non arriva a esser sicuro se ci sono davvero o se gli sembra solo di vederli. Forse è un chiarore come se ne vedono ruotare tenendo gli occhi chiusi (il cielo buio è come il rovescio delle palpebre solcato da fosfèni); forse è un riflesso dei suoi occhiali, ma potrebbe anche essere una stella sconosciuta che emerge dalle profondità più remote. Questa osservazione delle stelle trasmette un sapere instabile e contraddittorio, - pensa Palomar, - tutto il contrario di quello che sapevano trarne gli antichi. Sarà perchè il suo rapporto col cielo è intermittente e concitato, anzichè una serena abitudine? Se lui si obbligasse a contemplare le costellazioni notte per notte e anno per anno, e a seguirne i corsi e i ricorsi lungo i curvi binari della volta oscura, forse alla fine conquisterebbe anche lui la nozione d’un tempo continuo e immutabile, separato dal tempo labile e frammentario degli accadimenti terrestri. Ma basterebbe l’attenzione alle rivoluzioni celesti a marcare in lui questa impronta? o non occorrerebbe soprattutto una rivoluzione interiore, quale egli può supporre solo in teoria, senza riuscirne a immaginare gli effetti sensibili sulle sue emozioni e sui ritmi della mente? Della conoscenza mitica degli astri egli capta solo qualche stanco barlume; della conoscenza scientifica, gli echi divulgati dai giornali; di ciò che sa diffida; ciò che ignora tiene il suo animo sospeso. Soverchiato, insicuro, s’innervosisce sulle mappe celesti come su orari ferroviari scartabellati in cerca d’una coincidenza. Ecco una freccia splendente che solca il cielo. Una meteora? Sono queste le notti in cui è più frequente scorgere delle stelle cadenti. Però potrebbe essere benissimo un aereo di linea illuminato. Lo sguardo del signor Palomar si tiene vigile, disponibile, sciolto da ogni certezza. Sta da mezz’ora sulla spiaggia buia, seduto su una sdraio, contorcendosi verso sud o verso nord, ogni tanto accendendo la lampadina e avvicinando al naso le carte che tiene dispiegate sui ginocchi; poi a collo riverso ricomincia l’esplorazione partendo dalla Stella Polare. Delle ombre silenziose si stanno movendo sulla sabbia; una coppia d’innamorati si stacca dalla duna, un pescatore notturno, un doganiere, un barcaiolo. Il signor Palomar sente un sussurro. Si guarda intorno: a pochi passi da lui s’è formata una piccola folla che sta sorvegliando le sue mosse come le convulsioni d’un demente.
La contemplazione delle stelle da Palomar, Italo Calvino, ed. Mondadori, 1994
3 notes · View notes
carol-agostini · 4 years ago
Text
Tumblr media
Due compleanni, una serata unica.
👀Cosa potrò mai mangiare in Oltrepò pavese quando c'è di mezzo Alberto Magno?!!!
🥂Beh, chi lo conosce bene, sa la sua predilizione per le cruditè di mare, tra ostriche, gamberi, tartare di vario genere, scampi e fiumi di champagne...ops no! in questa serata fiumi di MON AMÌ
PINOT NERO BRUT NATURE Metodo Classico dell' azienda agricola Cà del Santo di Laura Bozzi.
Tumblr media
🍾Spumante vinificato tramite spremitura soffice con resa in mosto del 50%, fermentazione a temperatura controllata, permanenza in vasca d'acciaio fino all'imbottigliamento, 24 mesi di permanenza sulle fecce.
🍐🍎🥜Sentori di fiori bianchi, pera, mela e albicocca, note tostate di caffè e nocciole, fichi.
Tumblr media Tumblr media
In bocca frutta bianca e gialla, retrogusto amarognolo di mandorla mescolata a caffè, bolla fine, elegante.
💃Una serata di estremo convivio e goliardia all'insegna della vera amicizia che unisce questa squadra di simpatici "folli" con la passione del cibo e del vino di qualità.
Tumblr media
Lo "spacciatore" di pesce è stato Alessandro Bertacchini del ristorante Cà Vegia di Salice Terme.
Tumblr media
🍾Il Bacco conferitore di bollicine di questa lunga cena a bordo piscina, sotto un cielo stellato è stato l'enologo Carlo Saviotti, al mio tavolo c'era la moglie Laura con la quale ho potuto confrontarmi immediatamente sulle loro bolle oltrepadane.
👥Questi sono momenti che creano sinergie goderecce, tra chiacchiere, conoscenza, scambi e degustazione di prodotti spesso non conosciuti.
🥰Sono momenti da cogliere con apertura ed accoglienza.
Tumblr media
🥰Attimi spensierati con l'unica finalità di stare tutti bene, in famiglia, dove l'ultima arrivata, in questo caso io, viene accettata e messa subito a proprio agio.
🥰Poi se consideriamo la voglia di aprirsi difronte a ciò che non si conosce ma ci incuriosisce, tutto diventa facile, tutto diventa immediato, tutto diventa intenso.
Tumblr media
🥂Scampo dopo scampo, ostrica dopo ostrica, calice dopo calice, ecco arrivare la notte fonda, in cui l'estraneità non vige, non esiste, ma regna la comunità.
🥰Quel senso di comunità che è la base di futuri rapporti, di presente e di nascenti emozioni.
🥰Finalmente trovo pace, finalmente coccolata da vere persone adulte che non vivono di opportunismo e bugie, ma di rapporti adulti basati sulla sana condivisione.
Tumblr media
🥰Finalmente trovo spazio in un contesto che più mi si addice, dove non devo sentirmi in colpa per essere quella che sono, dove nessuno crea castelli in aria solo per togliermi vita.
Di Carol Agostini
http://www.cadelsanto.it/
http://www.cavegia.it/
#stampa #carolagostini #sommelier #foodandwineangels #degustazione #ricette #champagnelelignedevie #champagne #bollicine #winelovers #wineandfoodangels #wineblogger #wine #friends #foodblogger #Foodandwinecarol #viniitaliani #vinifrancesi #wine #smartworking #ostriche #crudite #champagnelife #champagnetasting #champagnelover #scampi #gamberi #crudidipesce
0 notes