#Doppia vita
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C'è gente, che ha una doppia vita ed è cogliona pure in quella.
Il Poeta, Twitter
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Monografie Seriali: Michele Profeta, l'assassino delle carte da gioco
Michele Profeta fu un serial killer dalla complessa classificazione: edonista per guadagno permeato da tratti missionari ma vendutosi per visionario. Stratega del crimine, organizzato e risoluto, pose scomposti tasselli d’ego intarsiando l’affilato mosaico dalla foggia disfatta d’un mito morente. “Serial killer delle carte da gioco”, aggredì lo Stato con messaggi e minacce, ricatti e rebus…
#Carte da gioco#Comunicazione criptica#controllo#Criminale#Crimine organizzato#Delirio#Disturbo Mentale#Domanda di riscatto#Doppia personalità#Doppia vita#Enigma#Giallo#Giustizia#Identità nascosta#Imprenditore#Indagine#Indagine poliziesca#Inseguimento#Intellettuale#Intelligenza strategica#Lettere minatorie#Manipolatore#manipolazione#Menzogne#Missionario#Mistero#Mistificazione#narcisismo#Omicidio#Ossessione
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PRIMA PAGINA Gazzetta Dello Sport di Oggi giovedì, 22 agosto 2024
#PrimaPagina#gazzettadellosport quotidiano#giornale#primepagine#frontpage#nazionali#internazionali#news#inedicola#oggi gazzetta#tutto#vita#italia#milan#arrivo#rosa#doppia#anche#coppa#compleanno#grande#lisi#arabi#sempre#forte
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per favore gr4v1n4 stia ZITTO
#FACCIA SILENZIO MADON#per una volta in vita sua#DOPPIA GUFATA QUA per favore#ieri comunque l'inviato di sky ha detto che nicobare ha una soglia del dolore cosi alta che quando si fa male non lo sente#per questo si infortuna 'poco' perche non sente i dolori e quindi va avanti uguale#e sto giro ha fatto uguale l'allenamento di spalletti era diverso e gli e' venuta sta roba dell'ematoma#ma i dottori hanno detto che dovrebbe recuperare in corsa come verratti l'altra volta#SPERIAMO perche siamo letteralmente m o r t i senza nicobare
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"Se le persone scarsamente sensibili e intelligenti tendono a far del male agli altri, le persone troppo sensibili e troppo intelligenti tendono a far del male a se stesse: chi è troppo sensibile e intelligente conosce i rischi che comporta la complessità di ciò che la vita sceglie per noi o ci consente di scegliere, è consapevole della pluralità di cui siamo fatti, non solo con una natura doppia, ma tripla, quadrupla, con le mille ipotesi dell'esistenza. Questo è il grande problema di coloro che sentono troppo e capiscono troppo: che potremmo essere tante cose, ma la vita è una sola e ci obbliga a essere solo una cosa, quella che gli altri pensano che noi siamo."
Antonio Tabucchi - Dalla prefazione Marilyn Monroe, Fragments: poesie, appunti, lettere
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Da un po' ho una doppia vita, segretaria/moglie/madre di giorno, disegnatrice/artista di notte...il mio mondo è una costante ricerca di equilibrio tra queste due facce di me (io un po' Clark Kent lo capisco, anche a me senza occhiali non mi riconosce nessuno 😅)
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Sigismondo D'India (1582-1629) [Le musiche: da cantarsi nel chitarrone, clauicembalo, arpa doppia, & altri stromenti da corpo : con alcune arie, con l'alfabetto per la chitarra alla spagnola : nouamente composta, & data in luce : Libro quinto (Venetia: A. Vincenti, 1623)]
— Torna il sereno Zefiro
Torna il sereno Zeffiro, / E gli augellini garruli. / De’ boschi dolci musici, / Cantando insieme, temprano / Al suon del rio che mormora, / Concordi, note armoniche. / Io sol, involto / Il tristo core. / Anzi sepolto / In trist’orrore, / Al suon del pianto intuono in tristi lai: / "Primavera per me non sara mai. //
Le nubi, d’acque gravide / Che sgorgano i diluvii, / Or tutte si ristagnano; / E i venti, che fremeano / Orgogliosi con furia, / Taciti e cheti or dormono. / Io, sospirando / Senza riposo, / E ancor versando, / Tristo e doglioso, / Nembo di pioggia, intuono in tristi lai: / "Primavera per me non sara mai." //
Ringiovenito ogni arbore / Di verde manto vestesi; / Ridenti campi e pratora / Di verde spoglia ammantansi; / E infin le grotte adornansi / Di fior vermigli e candidi. / Io sol, smarrito / Fuor di ogni usanza, / Seco e sfiorito / Di mia speranza / Il più bel verde, intuono in tristi lai: / "Primavera per me non sara mai."
— Lamento di Didone
Infelice Didone, / com’hai tu spirto e core / se’l cor da te si parte / mentre parte di te / la miglior parte? / Ahi, che sento mancarmi, / ahi, che sento gelarmi / l’anima in questo seno, / e a poco a poco, ohimè, / venirne meno. //
Enea, mia vita, / Enea, dove ten vai, / dove ten vai, crudele? / Perché sola mi lasci? / Perché da me ten fuggi? / Che ti feci, cor mio? / Perché negarmi, ohimè, / l’ultimo addio? / Non m’odi tu, mio sole? / Deh, portassero i venti / come portan le vele, / i miei lamenti! / Ahi, ch’a le mie querele / e gravi pene / rispondon per pietà / l’aure e l’arene!//
Enea, ben mio, tu sol, / tu sol, lassa, / t’induri ai prieghi, ohimè! / di chi per te si more? / Idolo mio crudel, / idol d’amore! / T’accolsi pur, ingrato! / T’accettai pur errante, / ti sovvenni disperso / e nel mio regno / ti diedi pur il cor, / l’anima in pegno. / E tu, infedel, / senza l’usata aita, / in abbandono mi lasci / e senza vita. / Deh no! volgiti, infido, / volgiti indietro, / volgi, gira ver me la prora! / e gira i lumi pria ch’il dolor / m’ancida e mi consumi. //
Enea, cor del mio seno, / ahi, tu non vedi? / Non vedi come incenerisce e langue / la misera Didone, / che versa dalle luci / un mar di sangue? / Ma, lassa, a chi parl’io? / A chi non mi risponde. / Così n’andrò tradita, / vilipesa e schernita? / No, no! Gite sotterra / mie neglette bellezze! / Cada, cada lo scettro / e la corona! / Cadan le sparte chiome, / cada il purpureo manto! / E del suo, fosco e nero, / morte pietosa, / mi ricopra e vesta, / per far scena di me / tragica e mesta. //
Ahi dolore, / ahi dolore! / Come ucciso non hai / già questo core? / E tu, cor mio, / se privo de la tua vita sei, / come sei vivo? / O de l’anima mia / spento desìo! / O mio spento consorte! / Quest’è l’onor? / Quest’è la fè? / Son queste le promesse, / o mio foco, ch’a le ceneri tue / serbar dovea? //
Errai: or vivo e moro, / e morendo e vivendo / anco t’adoro. / Ahi, che per te son io / mal accorta sorella! / Per te son giunta al fine, / per te già varco il passo, / il passo estremo / (ahi, dura sorte e ria!) / che parte l’alma / de la vita mia. //
Sù, sù, spirti d’Averno! / Venite, o furie ultrici, / a mille a mille, / venite meco a vendicar l’oltraggio! / Ma qual mi sento al petto / correr gelido, ohimè, / sudor di morte? / Ah, che mi sento / il cor dal cor diviso. / Ah, che l’ha già’l dolor / morto ed anciso! / Ahi, che finir mi sento! / Mi s’oscura la vista, / il pié vacilla. / Chi mi mantiene in vita? / Ahi, che martire! / io moro. / Ahi, chi m’aita / ne l’ultima partita? / Non più respira il fianco, / io m’abbandono, ohimè, / già cado e manco.
_ Sigismondo D'India – Madrigali E Canzonette Maria Cristina Kiehr, Concerto Soave, Jean-Marc Aymes (2003, Harmonia Mundi – HMC 901774)
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Io sono doppia.
Sì, io sono sensibile. E sono anche forte.
Sono introspettiva. Ed estroversa.
Amo la solitudine. E sono espansiva.
Sono fragile. Ed intensa. Mi sento umile.
E so quanto valgo. Sono riservata.
E a volte esplosiva. Sono delicata.
E determinata.
Mi ferisco facilmente e cado. E ho una grande resilienza per rialzarmi ogni volta.
Sono pervasa da un’idea romantica della vita che non sempre mi facilita l’incontro con la realtà.
Mi indigna profondamente l’ingiustizia e divento un leone quando sento invasi i diritti miei, di chi amo o degli esseri umani in generale.
A volte sento male al fisico quando un’emozione è forte, bella o brutta che sia.
Se assisto al successo di qualcuno mi commuovo di gioia ed empatia;
ma anche se assisto al dolore di qualcuno, non posso evitare di piangere.
Sento tutto, sento sempre.
Tengo moltissimo al significato delle parole perché le parole sono semi per il nostro cervello, che generano pensieri buoni come frutti maturi o cattivi come la gramigna.
Tutti questi aspetti a volte rendono più complicata la mia vita e anche le mie relazioni, ma le rendono anche dense di una ricchezza impareggiabile: dobbiamo saperlo noi e devono saperlo le persone che scelgono di averci nel loro mondo.
- Nicoletta Travaini
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Poi ti chiedono come mai non parli mai dei problemi, delle cose ecc ... Perché se da tutta la vita sei abituato ad avere attorno persone che parlano solo di sé o che se provi ad aprirti ti danno un quarto dell'attenzione che tu dai a loro o il tuo dolore è risolvibile con un "sei forte" o semplicemente loro si aprono e tu commenti ogni singola cosa che accade alle loro vite e quando tu dici altrettanto loro non prestano attenzione e ascoltano a velocità doppia o a pezzi ciò che gli dici beh allora ... allora è normale che poi ti stanchi di dire le cose, ti scoccia raccontare, non dai importanza alle tue cose e non dai importanza neanche alle persone. Sono stanca di questi periodi. Sono semplicemente stanca.
Poi per forza mi faccio la mia vita, mi vivo le mie cose ed "uso" gli amici solo per lamentarmi del lavoro o di stronzate. Forse dovrei cominciare anche io a dire che sono depressa farmi le cane e parlare a ruota libera durante un trip, oppure cambiare vita, lavoro, città ogni tot mesi e buttarmi in mille impegni diversi senza senso solo per essere costantemente impegnata e avere qualcosa da raccontare di più forte rispetto agli altri.
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Niente di nuovo sul fronte occidentale.
Che è poi un eufemismo per dire che:
Ho avuto un ritardo il mese scorso e non mi succedeva da ANNI; Mi sono cagata sotto all'idea di essere incinta e non mi succedeva da ANNI; Ho pensato "non lo voglio non lo voglio non lo voglio" e non mi succedeva da ANNI; Ho fatto un test di gravidanza ed era negativo, sono stata sollevata.
Poi mi sono messa a piangere, perché tempo fa sarei stata tranquilla, con te. Eri il primo e l'unico col quale c'è stato davvero un periodo bello - bellissimo - della mia vita e della nostra relazione in cui ho pensato "con lui sì", e una doppia lineetta l'avrei accolta non dico con gioia manifesta ma perlomeno con una placida serenità, che per una persona come me è forse il massimo slancio possibile verso la maternità. E ho pianto perché quel periodo si è sgretolato, quella Claudia innamorata pazza a tal punto da voler mettere su famiglia non c'è più, o forse è solo andata via per un po' e poi tornerà, non lo so, non so più neanche se io lo vorrò mai un figlio, e quindi mi sono sentita immensamente triste perché vorrei tanto che quella Claudia lì tornasse, che questo amore smuovesse le montagne e mi riaccendesse quella sicurezza atavica che insieme affrontiamo tutto e siamo inscalfibili - invece adesso ho tanta paura che l'ennesima sfida ci distrugga e ci annienti, nonostante tutto questo amore.
C'è stato un periodo che eravamo imbattibili, che il nostro amore avrebbe ribaltato il mondo e superato le maree. Oggi il nostro amore è una bestia che sanguina e si rintana guardinga dai nemici della notte, leccandosi le ferite.
E insomma ho pensato tutto questo mentre vedevo te tranquillo, sereno come sempre, stupito dalla mia reazione, e poi anche deluso, triste.
E ho pianto, pianto, pianto.
Ho dentro tutto questo amore, così tanto che mi terrorizza. Si è annidata al centro del cuore questa paura nuova, che tu mi possa fare del male, questo terrore primordiale che era solo un'ombra quando ci siamo conosciuti, un'ombra che hai saputo scacciare con il sole di tutto il tuo amore, di tutta la tua cura. Che hai allontanato con mille baci, mille carezze, mille lettere e messaggi interminabili tra un aereo e l'altro nel cuore della notte. Con la tua presenza salda al mio fianco. Con il tuo ottimismo e la tua voglia di sognare insieme.
E adesso guardami, tremo di paura. Puoi sentirlo? Puoi sentirmi il cuore paralizzato, ghiacciato da questo terrore?
Tornerò a fidarmi ciecamente di te, a saltare nel vuoto con gli occhi bendati, a non dubitare mai? Scaccerai via di nuovo la bestia, con la stessa pazienza, con la stessa premura?
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NARCISISTA IN PUBBLICO: Un individuo affascinante, carismatico e coinvolgente, ammirato da tutti. Si pavoneggiano con sicurezza, fascino e grazia, conquistando senza sforzo le persone con la loro personalità magnetica.
NARCISISTA IN PRIVATO: un mostro, un tiranno, un maestro manipolatore. Si trasformano in una persona completamente diversa, rivelando la loro vera natura. Diventano crudeli, senza cuore e viziosi, usando il loro fascino e il loro ingegno per controllare e sfruttare chi li circonda.
DR. JEKYLL E IL SIG. HYDE: Un'analogia perfetta per la doppia personalità del narcisista. Come il famoso personaggio letterario, conducono una doppia vita, passando senza interruzioni tra il proprio personaggio pubblico e quello privato.
In pubblico, sono l'epitome del fascino e della raffinatezza, ma a porte chiuse, scatenano la loro metà più scura. Risparmiano il loro peggior comportamento per chi gli è più vicino, nascondendo la loro vera natura al mondo.
Ma cara mia, non farti ingannare dal suo personaggio pubblico. Non lasciarti sedurre dal loro fascino e carisma. Perché, in privato, riveleranno il loro vero io, ed è un mostro che non vuoi incontrare. Quindi, attenzione alla sindrome del dottor Jekyll e del signor Hyde, e non sottovalutare mai la capacità del narcisista di fare il male.
da pagina FB Narcissistic.23
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Mi sto cacando così tanto addosso per il cammino che un anno prima mi sono messo a contattare tutti quelli che lo hanno fatto, programmare, allenarmi e imparare la lingua con Duolingo.
Questa è la mia vita, la doppia A: Ansia e Anticipo
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Storia Di Musica #320 - Arcade Fire, Funeral, 2004
La caratteristica comune dei dischi di Aprile è arrivata per caso, e mi ha fatto scoprire delle cose bellissime che non conoscevo. Sono per questo molto felice di presentarvi le mie scelte ma stavolta la caratteristica comune la tengo segreta per questo primo appuntamento, si capirà in seguito e vi invito anzi, per giocare insieme, a ipotizzare quale sia. Inizio raccontandovi di una band, e un disco, che hanno davvero segnato la storia della musica indipendente internazionale, facendo il successo di una formazione di rock canadese che nel corso degli anni ha continuato a stupire. Il nucleo originale del gruppo prende vita a Boston, dove si conoscono Win Butler e Josh Deu, che formano gli Arcade Fire. Passano poche settimane e si trasferiscono nel paese natio, precisamente a Montreal, dove fanno i primi concerti in piccole location, a feste private e persino nelle gallerie d'arte. A Montreal Win Butler incontra Régine Chassagne, che prima diventerà cantante e poi futura sua sposa, per un motivo che sta scritto nel libretto del disco di oggi:"il caldo costrinse i due a sposarsi". Registrano le prime canzoni con questa formazione: Chassagne-Butler, Josh Deu, il bassista Mules Broscoe, il chitarrista Dane Mills e a Brendan Reed alla batteria. Il primo EP esce a nome Arcade Fire nel 2002, ma fu l’inizio di un rinnovamento traumatico della formazione: Broscoe si chiama fuori dalla band, Mills abbandona nel modo più spettacolare, lasciando nel bel mezzo di un concerto alla Casa del Popolo di Montréal. In sostituzione dei due ex-membri subentrano il fratello di Win, William Butler, e Tim Kingsbury, e con questa formazione pubblicano un secondo EP, Us Kids Now. Prima della fine del primo anno di promozione, la band ottiene un contratto con l'etichetta indipendente Merge Records, che in quegli anni e in quelli a venire sfornerà gioielli musicali in serie, con la quale continua tuttora a pubblicare album. Entra in formazione Howard Bilerman alla batteria.
Nel 2004 la quasi sconosciuta formazione canadese dà alle stampe un album, Funeral (che si intitola così perchè durante la registrazione morirono parenti dei componenti della band) che nel giro di poche settimane fa gridare al miracolo. Gli Arcade Fire diventano la band più ammirata dai critici, che inseriscono Funeral nei primi posti delle classifiche non solo del 2004 ma del decennio, degli ultimi 25 anni, di sempre. Nasce una band di culto. Il loro suono è barocco, gioioso, ricco di sfumature con una sezione di archi dolente e armoniosa, la doppia voce Butler \ Chassange ad alternarsi, facendo un album che per meriti loro, per momento storico e per magia complessiva sembra perfetto. Il gruppo ha ben in mente da cosa partire: ci sono echi Bowie nella stupenda Rebellion (Lies) (che in Italia è famosa come sigla di Otto E Mezzo, il programma de La7 di Lilli Gruber), la linea di basso e il suono alla The Edge della chitarra, i New Order in tutta la serie di Neighborhood in 4 parti, denominate Tunnels, Laika, come la cagnetta che andò nello spazio, Power Out e 7 Kettles. Crown Of Love è magnifica e finisce in stile epico, Wake Up che è spectoresca nell’arrangiamento e nel finale stile U2 (Bono diventerà un grande ammiratore, e apriranno molti concerti del Vertigo Tour del 2005 della band irlandese, e la parte iniziale di Wake Up fu usata come intro a City Of Blinding Lights); Haiti, che è placida e sofisticata, mostra le loro qualità nelle ballate. Une Année Sans Lumière cambia il cantato dall’inglese al francese, ed è davvero ballabile e dolcissima. In The Backseat con la voce della Chassagne che sembra alzarsi all’infinito rispetto alla musica, è un crescendo emozionale da ricordare, con intermezzo di archi. Nonostante le evidenti ispirazioni tutto l’album è una continua sorpresa eccitante, tra le pieghe degli arrangiamenti, tra i piccoli assoli di strumenti inusuali (farfisa, xilofono, gli archi, un corno francese), tra la voce sincopata e trascinante di Butler e quella morbida e vellutata della Chassagne. Funeral fa rimanere basiti per come tutto l’insieme funzioni in armonia e con un gusto che manca a tante band di oggi.
Il disco vende già molto bene, ma è con Neon Bible (2007) che il successo diventerà internazionale: un disco più sofisticato, e anche più arrabbiato e teso, ammirato per canzoni come Keep The Car Running, No Cars Go e la splendida e dolente My Body Is A Cage, che verrà ripresa da Peter Gabriel in Scratch My Back del 2010, versione che fa da colonna sonora ad una delle puntate più intese della serie Tv culto House M.D. La triade iniziale trova il culmine con The Suburbs, del 2010, che debutta in vetta alla classifica di Billboard e vince il premio Grammy per il miglior disco dell’anno, primo lavoro di una casa discografica indipendente ad ottenerlo. Dello stesso disco, fu fatto una sorta di video documentario diretto da Spike Jones che verrà presentato a numerosi festival cinematografici internazionali: la band collaborerà alla colonna sonora del film Lei (Her) scritto e diretto da Spike Jonze che vede Joaquin Phoenix come protagonista, e alcuni dei brani per il film troveranno posto in Reflektor, altro disco grandioso, del 2013. Se non ho capito male, ritorneranno presto anche in Italia per dei concerti questa estate, sarebbe l’occasione migliore per scoprire una band dalle caratteristiche uniche e dalla musica speciale, che è stata protagonista influente e simpatica della musica degli ultimi 20 anni in maniera anche inaspettata.
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Io sono doppia. Sì, io sono sensibile. E sono anche forte. Sono introspettiva. Ed estroversa. Amo la solitudine. E sono espansiva. Sono fragile. Ed intensa. Mi sento umile. E so quanto valgo. Sono riservata. E a volte esplosiva. Sono delicata. E determinata.
Mi ferisco facilmente e cado. E ho una grande resilienza per rialzarmi ogni volta.
Sono pervasa da un'idea romantica della vita che non sempre mi facilita l'incontro con la realtà.
Mi indigna profondamente l'ingiustizia e divento un lupo quando sento invasi i diritti miei, di chi amo o degli esseri umani in generale.
A volte sento male al fisico quando un'emozione è forte, bella o brutta che sia. Se assisto al successo di qualcuno mi commuovo di gioia ed empatia;
ma anche se assisto al dolore di qualcuno, non posso evitare di piangere.
Sento tutto, sento sempre.
Tengo moltissimo al significato delle parole perché le parole sono semi per il nostro cervello, che generano pensieri buoni come frutti maturi o cattivi come la gramigna.
Tutti questi aspetti a volte rendono più complicata la mia vita e anche le mie relazioni, ma le rendono anche dense di una ricchezza impareggiabile: dobbiamo saperlo noi e devono saperlo le persone che scelgono di averci nel loro mondo.
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In un Paese come il nostro, chi scippa una borsa non deve preoccuparsi per le conseguenze penali. La giustizia è lenta, le indagini sovente procedono con la fretta di un santone buddista, le condanne sono lontane e incerte.
Il delinquente – abituale o occasionale – deve preferire vittime rigorosamente a piedi e aver verificato che non abbiano la propria auto parcheggiata poco distante, magari disgraziatamente libera di far manovra senza il solito villano che la blocca piazzandosi in doppia fila.
Un mancato riscontro di questo genere può essere fatale, come la cronaca di questi giorni ha voluto evidenziare.
A Viareggio una energica imprenditrice balneare di 65 anni è stata derubata all’uscita da un ristorante dove aveva cenato con le amiche. Un algerino (ma poco importa la nazionalità, se non per razzisti e xenofobi) le sottrae la borsa e si allontana e le telecamere a poca distanza lo riprendono che cammina senza temere di esser raggiunto.
La signora – con la stessa violenza con cui si cerca di eliminare una zanzara che ronza vicino l’orecchio turbando il sonno e attentando all’epidermide del malcapitato – non disponendo della proverbiale ciabatta decide di utilizzare la propria vettura per schiacciare il ladro contro il muro.
L’imponente SUV di questa indomita Giovanna d’Arco dei nostri tempi si tramuta nell’implacabile strumento per fare giustizia. Una volta localizzato il furfante, la conducente – incurante del rischio di danneggiare un pneumatico urtando lo scalino del marciapiede – sterza vigorosamente e urta il tizio scaraventandolo a terra.
Poi – non considerando il pericolo di ammaccature e il costo degli esosi carrozzieri – fa retromarcia e ripete la collisione con l’uomo ormai a terra. E siccome “non c’è il due senza il tre”, altra manovra e ulteriore “spremitura” del poveraccio…
Poi – improvvisamente – la donna è assalita da un atroce dubbio e si domanda “ma non è ho calpestato e rovinato la mia borsa?”
Scende dalla vettura, recupera la “maltolta”, vede che non ha nemmeno un graffio, tira un sospiro di sollievo e se ne va…
“Non volevo uccidere, ma fermare l’uomo che mi aveva derubato” dirà in seguito al giudice, forse aggiungendo che – continuando lui a muoversi e contorcersi – ha dovuto ripetere tre volte l’investimento (e lei imprenditrice ha dimostrato di sapersene intendere di investimenti….).
Salvini – impugnando rosari, crocifissi e medagliette della Madonna come spesso gli era accaduto in precedenti campagne elettorali – ha detto “se l’uomo che ha perso la vita non fosse stato un delinquente, non sarebbe finita così”, lasciando pensare che se si fosse trattato del socio benemerito di un club esclusivo l’epilogo poteva rivelarsi un drink ghiacciato a bordo piscina.
Gente insensibile comincia con incidente stradale aggravato dall’omissione di soccorso e finisce con il pensare all’omicidio volontario premeditato, ma sono in molti ad esprimere la loro solidarietà a quella “povera donna esasperata”….
I più acculturati corrono a fare una citazione illustre. O la borsa o la vita. Possibile che l’algerino non conoscesse nemmeno questo?!?
Umberto Rapetto Generale GdF – Fondatore e per dodici anni comandante del Gruppo Anticrimine Tecnologico
Chi ruba per fame, chi uccide per farsi giustizia
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Gente e idee di "Fratelli di taglia", politicamente non mi sono mai piaciute, ma la gente che vota lega proprio non la digerisco. Anzi, piu' che la Lega, dico proprio Matteo Salvini. Ma come si fa a votare tanta "poraccitudine"? Un dislessico politico, una banderuola messa sul pennacchio di una barca che stramba continuamente per cercare un refluo d'aria che lo possa sospingere. Piu' che un politico, lui e' un corsaro che mira solo al bottino. Un tipo che se cambiasse idea su amici e affetti per come l'ha sempre cambiata in politica, sarebbe come un lebbroso medioevale preso a sassate appena si avvicina alla cinta muraria di qualsiasi citta'.. Un cazzaro verde (come qualcuno l'ha rinominato) che in un Paese, non dico serio ma appena appena mediocre, starebbe a sbucciar banane per i babbuini. Un "papeetaro" che d'estate non regge nemmeno l'acqua minerale e parla come un tamarro ubriacone. L'ultima di ieri: "Serve una pace fiscale. Basta perseguitare quei poveracci che hanno debiti col fisco fino a 30mila euro".
In parole povere.. hai fatto il furbetto per anni senza pagare le tasse dovute? Sei passato 30 volte col semaforo rosso o hai parcheggiato per una vita in doppia fila o correvi con l'auto sempre a 100 all'ora in citta', accumulando multe su multe? "Tranquillo, ti perdoniamo. Strappiamo tutto". Posso dire che certi politici (a prescindere il colore politico) e tutti quelli che approvano e applaudono certi provvedimenti (a prescindere la classe sociale) a me fanno profondamente schifo. @ilpianistasultetto
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