#Dolomiti meridionali
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campadailyblog · 4 months ago
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Trentino-Alto Adige: Un’avventura tra montagne e laghi cristallini
Il Trentino-Alto Adige è una regione del nord Italia che offre molte attrazioni. Ha paesaggi bellissimi con montagne come le Dolomiti, patrimonio UNESCO. Queste montagne sono incantevoli e perfette per chi ama la natura. La regione ha anche laghi cristallini che riflettono il cielo. Oltre alla natura, il Trentino-Alto Adige ha una cultura ladina e ottima cucina. I visitatori possono provare…
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bergsmotiv · 3 months ago
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Gruppo del Catinaccio - Dolomiti (Trentino)
Rifugio del Vaiolet m.2243 Torri Meridionali e Settentrionali del Vaiolet m.2810 con il Passo Principe
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cinquecolonnemagazine · 9 months ago
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Siccità: allarme dal Po all'Europa
E' di nuovo allarme siccità nella zona del Po. Nonostante siamo in pieno inverno, i livelli idrici del fiume sono critici mentre imperversa lo smog in città come Torino. Quella della siccità è un'emergenza che sta interessando, in realtà, tutto il Paese a macchia di leopardo. In Europa le prospettive non sono migliori. Siccità: livelli critici per il Po Il bollettino idrologico mensile dell'Arpa Piemonte parla chiaro. Nel mese di gennaio sul bacino del Po, chiuso alla confluenza col Ticino, sono caduti 38 mm medi di precipitazioni. Il 25% in meno rispetto alla media del periodo. Entrando nel dettaglio, il deficit risulta più marcato nei bacini settentrionali, con un -57%, e minimo, con un -2%, nel settore meridionale. Le temperature di gennaio si sono mantenute su 1,7° al di sopra della media stagionale. Quanto alla neve, lo Snow Water Equivalent rileva un decremento del 35%. Le risorse idriche superficiali, accumulate con le nevi, sono il 25% in meno nonostante il grosso contributo fornito dal bacino della Dora Baltea, che ha registrato accumuli al di sopra della norma. In conclusione, le precipitazioni di gennaio non sono state sufficienti per alzare i livelli delle falde e i corsi d'acqua si presentano con deficit idrici simili a quelli del mese precedente. Gli indici SPI e SPEI, che misurano i livelli di siccità, suggeriscono, sul medio e lungo periodo, una situazione di moderata siccità. Le zone più a rischio sono Langhe, Roero, Monferrato e il bacino del Tanaro. La scarsità di piogge sta facendo sentire i suoi effetti anche a Torino. Nel mese di gennaio, il limite delle polveri sottili (pm10) è stato sforato ben 15 volte. I livelli raggiunti sono anche piuttosto seri: 126 μg/m³ con un limite stabilito a 50 μg/m³. E' possibile che nel medio tempo sia necessario razionare l'erogazione di acqua in città. Siccità come emergenza nazionale... Emergenza siccità anche in altre regioni come Sicilia, Sardegna, Basilicata, Puglia. In Sicilia una task force è stata istituita per far fronte al problema, in Sardegna è stata imposta una limitazione all'uso dell'acqua in agricoltura. I fiumi, infatti, sono pieni solo al 50% e presentano un deficit del 23% rispetto alle quantità medie negli ultimi 14 anni. La differenza rispetto al 2023, invece, è pari a 440 milioni di metri cubi. In Puglia e Basilicata, invece, si registra un aumento della mancanza d'acqua del 44% e del 40% rispetto allo scorso anno. Numeri considerevoli anche se, come sottolinea l'Anbi, l'Associazione dei Consorzi di Bonifica e Irrigazione, il dato allarmante sta nella velocità con la quale i livelli dei fiumi si stanno abbassando e che porterà a breve a uno stato di grave sofferenza idrica generalizzata. Se finora, infatti, le regioni più sofferenti sono state quelle meridionali, ora il fenomeno sta interessando anche le regioni del Centro e del Nord. L'unica zona del Paese che sembra fuori pericolo è il Nordest dove le nevicate su Alpi e Dolomiti sono ancora nella norma mentre le precipitazioni vanno oltre la media. ... ed Europea Nel resto d'Europa la situazione non è tanto diversa. I dati dell'Osservatorio europeo sulla siccità ci dicono che il 16% dell'Europa vive la minaccia della siccità grave e che l'1,2% dei suoi territori è in stato di allarme. Tra i Paesi più a rischio c'è l'Italia, di cui abbiamo tracciato un quadro abbastanza ampio, e la Spagna. Quest'ultima sta vivendo un momento molto difficile per il bacino di Sau, la riserva idrica a quasi 100 chilometri da Barcellona, ridotta ormai allo stremo. Nel giro di 10 anni, infatti, la riserva è passata da una capacità del 63% a una del 4,25%. In copertina foto di chatst2 da Pixabay Read the full article
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gobelluno · 1 year ago
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Maltempo, ancora abbondanti precipitazioni
BELLUNO – Il Meteo regionale segnala che tra la giornata giovedì 2 novembre e la prima parte di venerdì si registrerà tempo in prevalenza perturbato con precipitazioni diffuse e abbondanti sulle zone centrosettentrionali, localmente anche molto abbondanti su Prealpi e Dolomiti meridionali. Probabili, inoltre, i rovesci anche forti e locali temporali, specie su pianura e sulla costa. La fase più…
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noneun · 6 years ago
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Domenica scorsa, Bosco del Cansiglio, fra Veneto e Friuli-Venezia Giulia. Ho convinto un po’ di amici e parenti a fare una lunga passeggiata di 20 km nel bosco passando per il cosiddetto Col dei S’Cios. Mi hanno chiesto perché si chiamasse così... cioè io vengo da Roma per spiegarvi che nel vostro dialetto s’cios significa chiocciola (che da queste parti si mangiano a iosa neanche fossero francesi). E su qualche roccia carbonatica si trovano chiaramente incastonate delle chiocciole, per cui gli indigeni non potevano far altro che chiamare così tale luogo. Poi si è scoperto che esattamente chiocciole non erano, ma erano fossili di Ammoniti, estintesi insieme ai Dinosauri 65 milioni di anni fa... e quindi Espulse dal ciclo della vita... vabbè, comunque iniziarono a proliferare già nel Devoniano (circa 400 milioni di anni fa). Quando le montagne del Cansiglio (e delle Dolomiti e della Carnia) erano ancora un semplice basso fondale nell’oceano Ligure-Piemontese dove, fra coralli e gusci di molluschi, si stava formando uno strato di roccia organogena (cioè di origine biologica... figo eh?). La roccia del Cansiglio, in particolare, è del Cretaceo, ovvero di circa 100 milioni di anni. È una lunga storia, ma quando la zolla tettonica Africana iniziò a premere verso Nord scontrandosi con l’Europa, spinta che ebbe il suo culmine circa 50 milioni di anni fa, questo antico fondale si sollevò di migliaia di metri, formando gran parte delle attuali catene delle Alpi meridionali. Poi nel 1660, qualche funzionario della Repubblica di Venezia, incise una roccia carbonatica per segnalare un confine. Oggi una serie di cartelli con scritto Cippo storico, indica tutte le segnalazioni simili nella zona. Chissà se ci sono degli s’cios nascosti anche lì dentro...
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blogitalianissimo · 7 years ago
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In Veneto ci sono anche le Dolomiti, Verona, Vicenza, il lago di Garda, Gardaland ecc. Senza dubbio Venezia porta buona parte dei turisti, ma è un po’ riduttivo dire che il turismo in Veneto sia limitato a “Venezia” e basta. 
Inoltre aggiungo che sì in Veneto c’è Venezia, ma in Campania c’è Napoli, in Sicilia Palermo. So che spesso le città meridionali vengono semplificate a “sole cuore amore”, ma vi assicuro che in quanto a monumenti, arte e cultura queste 2 città non hanno assolutamente nulla da invidiare alle altre “big” d’Italia. E mi sono limitata a menzionare le 2 più “famose”, ma nel sud ci sono molte altre perle.
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discutigereetestuggini · 4 years ago
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14.03.2021
Quando si parla di Dolomiti ci sono essenzialmente quattro (più una) distinzioni da fare.
La prima (e seconda perchè sono due in realtà) è quella prevista dalle varie classificazioni alpine: le più importanti AVE e SOIUSA usano criteri geografici.
Tralasciando l'AVE (che approfondirete voi se volete) in particolare la più recente e usata (SOIUSA) traccia i confini delle Dolomiti seguendo, a grandi linee, il corso di cinque fiumi: a nord il Rienza e l'Isarco, a ovest l'Adige, a sud il Brenta e a est il Piave. Questa classificazione crea una sezione compatta e univoca che però ha due peculiarità: la prima è che esclude massicci e gruppi che sono formati, pure loro, da roccia dolomitica (i più importanti sono a ovest dell'Adige il gruppo del Brenta, a est del Piave le Dolomiti Friulane e a sud del Brenta le Piccole Dolomiti) mentre la seconda è che include un massiccio che di dolomia ne ha gran poca e cioè la Marmolada, la più elevata della sezione tra le altre cose, che è di formazione soprattutto calcarea.
La terza distinzione è quella citata su e cioè la presenza di Dolomia che è quel tipo di "una roccia sedimentaria carbonatica costituita principalmente dal minerale dolomite, chimicamente un carbonato doppio di calcio e magnesio." (da Wikipedia): è ovvio che usando questa caratteristica è impossibile dare dei confini precisi alle Dolomiti perché questo tipo di roccia è presente in gruppi molto sparsi tra le Alpi. Oltre a quelli citati su vanno fatti presenti i più lontani dalla classificazione SOIUSA e cioè il Gran Zebrù (che con i suoi 3857 m.slm sarebbe la montagna dolomitica più elevata) in piene Retiche Meridionali e le Dolomiti di Lienz (Austria) nelle Carniche e della Gail.
La quarta è quella che dal 2009 è rappresentata nella lista UNESCO che lascia fuori alcuni gruppi della suddivisione SOIUSA e ne include altri come il gruppo del Brenta e quelle Friulane: è una ripartizione geograficamente molto sparsa (tra l'altro include la Marmolada) e disordinata e ha puramente valore simbolico (ed economico).
Avrebbe avuto più senso se avesse pure incluso le Piccole Dolomiti e quelle di Lienz che in quanto a bellezza paesaggistica e tradizioni culturali ne sarebbero state all'altezza ma vabbè...
Poi, come detto, c'è una quinta che è puramente personale e tiene conto della morfologia delle montagne: cioè come sono "fatte" e non in "cosa" sono formate o "dove" si elevano.
Chi è stato tra le Dolomiti, magari ad ammirare gruppi iconici come le Tre Cime di Lavaredo, il Rosengarten, le Pale di San Martino, il Cristallo, le Odle, etc, sa di cosa parlo e cioè che quelle montagne assumono delle "forme" caratteristiche fatte di linee prettamente discontinue ed elevazioni improvvise come degli scogli piantati in mezzo alla terra: pinnacoli che si susseguono a pareti giganti e improvvise depressioni
Ecco: nelle mie peregrinazioni mi sono imbattuto in almeno due gruppi che di dolomia ne hanno, credo, zero ma geomorfologicamente sono più "Dolomiti" della Marmolada: uno è il bellissimo Zugspitze (che è tra Austria e Germania, di quest'ultima è l'elevazione maggiore) e l'altro è l'altrettanto meraviglioso Corno Grande nel Gran Sasso d'Italia che nemmeno è alpino ma, ovviamente, appenninico.
Ovviamente la mia non ha nessuna pretesa scientifica ma è una questione puramente estetica: e sia chiaro che trovo la Regina (Marmolada) bellissima anche se fuori posto.
Forse sta in quello il suo fascino.
#sapevatelo
Foto presa nel Parco del Puez-Odle (Alto Adige)
Oggi è il Pi Greco Day quindi questa canzone è inevitabile...
Mood: Rilassato
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freedomtripitaly · 5 years ago
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Un’intensa perturbazione proveniente dalla Francia sta causando un peggioramento del meteo a Nord-Ovest dell’Italia, con forti nevicate e crollo delle temperature. Le regioni più colpite saranno il Piemonte e la Valle d’Aosta. La neve scenderà fino in pianura, nel cuneese e anche a Torino città. Nelle prossime ore il maltempo si estenderà anche alle Alpi lombarde e lungo tutto l’arco alpino fino alle Dolomiti, con neve a bassa quota, fino a 800 metri di altitudine. Nel resto del Nord Italia, quella che in montagna è neve, scenderà sotto forma di pioggia. Pioverà in Emilia e su parte della Lombardia e delle pianure del Triveneto. In Liguria la pioggia si trasformerà presto in neve, specie nell’entroterra, a partire dai 300 metri. Pioggia anche nel resto della Penisola, dal basso Tirreno alla Sicilia e alla b. Entro il weekend il tempo peggiorerà ulteriormente. Nuovi fenomeni nevosi sono attesi sulle Alpi fino ai 700 metri di quota. La neve copiosa imbiancherà località come Cortina d’Ampezzo, Arabba, San Martino di Castrozza, Madonna di Campiglio, Ponte di Legno, Aprica, Livigno, Madesimo. Nevicherà ancora nella Liguria interna e poi anche sull’Appennino tosco-emiliano fino a 1200 metri di altitudine e anche a quote inferiori sul piacentino. Anche le temperature scenderanno drasticamente con la colonnina di mercurio che sforerà appena i due gradi sopra lo zero nelle piuanure settentrionali. Nel corso del fine settimana la perturbazione si sposterà lentamente verso Sud, provocando ancora maltempo al Centro e raggiungendo lentamente anche le regioni meridionali entro domenica. Sulle Alpi continuerà a nevicare per tutto il weekend. @123rf https://ift.tt/36Y2ruC Meteo: nelle prossime ore arriva la neve anche in pianura Un’intensa perturbazione proveniente dalla Francia sta causando un peggioramento del meteo a Nord-Ovest dell’Italia, con forti nevicate e crollo delle temperature. Le regioni più colpite saranno il Piemonte e la Valle d’Aosta. La neve scenderà fino in pianura, nel cuneese e anche a Torino città. Nelle prossime ore il maltempo si estenderà anche alle Alpi lombarde e lungo tutto l’arco alpino fino alle Dolomiti, con neve a bassa quota, fino a 800 metri di altitudine. Nel resto del Nord Italia, quella che in montagna è neve, scenderà sotto forma di pioggia. Pioverà in Emilia e su parte della Lombardia e delle pianure del Triveneto. In Liguria la pioggia si trasformerà presto in neve, specie nell’entroterra, a partire dai 300 metri. Pioggia anche nel resto della Penisola, dal basso Tirreno alla Sicilia e alla b. Entro il weekend il tempo peggiorerà ulteriormente. Nuovi fenomeni nevosi sono attesi sulle Alpi fino ai 700 metri di quota. La neve copiosa imbiancherà località come Cortina d’Ampezzo, Arabba, San Martino di Castrozza, Madonna di Campiglio, Ponte di Legno, Aprica, Livigno, Madesimo. Nevicherà ancora nella Liguria interna e poi anche sull’Appennino tosco-emiliano fino a 1200 metri di altitudine e anche a quote inferiori sul piacentino. Anche le temperature scenderanno drasticamente con la colonnina di mercurio che sforerà appena i due gradi sopra lo zero nelle piuanure settentrionali. Nel corso del fine settimana la perturbazione si sposterà lentamente verso Sud, provocando ancora maltempo al Centro e raggiungendo lentamente anche le regioni meridionali entro domenica. Sulle Alpi continuerà a nevicare per tutto il weekend. @123rf Un’intensa perturbazione proveniente dalla Francia sta causando un peggioramento del meteo a Nord-Ovest dell’Italia, con forti nevicate e crollo delle temperature.
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freedomtripitaly · 5 years ago
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Sta per tornare il caldo e il bel tempo sull’Italia. È in arrivo un’ondata di alta pressione che si rinforzerà anche sulle regioni meridionali. Per l’Italia si aprirà una parentesi di tempo stabile, grazie a un anticiclone che investirà quasi tutte le regioni, a eccezione di qualche disturbo sulle aree settentrionali. Sul resto d’Italia, scrive 3B Meteo, il tempo si manterrà in gran parte soleggiato, almeno fino a sabato. Le temperature torneranno lentamente ad aumentare, giorno dopo giorno, fino a raggiungere i 26°C sull’Emilia Romagna e nelle regioni centrali e ben 30°C in Puglia e sulle isole maggiori. Il caldo estivo scoppierà però nel weekend, quando sono previste temperature che sfioreranno anche i 33°C, in particolare in Sardegna. Sul resto dell’Italia sono invece possibili rannuvolamenti e qualche pioggia a ridosso dell’arco alpino. Al Nord il bel tempo tornerà la settimana prossima, quando il sole splenderà sulla Liguria e fin sulle Dolomiti. https://ift.tt/2lLtQgO Meteo: torna l’anticiclone e il caldo estivo Sta per tornare il caldo e il bel tempo sull’Italia. È in arrivo un’ondata di alta pressione che si rinforzerà anche sulle regioni meridionali. Per l’Italia si aprirà una parentesi di tempo stabile, grazie a un anticiclone che investirà quasi tutte le regioni, a eccezione di qualche disturbo sulle aree settentrionali. Sul resto d’Italia, scrive 3B Meteo, il tempo si manterrà in gran parte soleggiato, almeno fino a sabato. Le temperature torneranno lentamente ad aumentare, giorno dopo giorno, fino a raggiungere i 26°C sull’Emilia Romagna e nelle regioni centrali e ben 30°C in Puglia e sulle isole maggiori. Il caldo estivo scoppierà però nel weekend, quando sono previste temperature che sfioreranno anche i 33°C, in particolare in Sardegna. Sul resto dell’Italia sono invece possibili rannuvolamenti e qualche pioggia a ridosso dell’arco alpino. Al Nord il bel tempo tornerà la settimana prossima, quando il sole splenderà sulla Liguria e fin sulle Dolomiti. Sta per tornare il caldo e il bel tempo sull’Italia. È in arrivo un’ondata di alta pressione che si rinforzerà anche sulle regioni meridionali.
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