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Rise From The Ashes | Part 1 | Taking Charge Of FC Pompei
A regular autumnal afternoon in the hustle and bustle of Pompeii saw children playing in the streets, stall owners loudly selling fresh fish, meat, and vegetables, people milling around the public baths, and a crowd jostling for entry to the amphitheatre to see two feared Gladiators going face-to-face. But the warm sun was suddenly engulfed by a vast dark cloud that was honing in on the city at…
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#Alessandro Malafronte#Alfredo Varsi#Andrea Avella#Diego Maradona Jr.#Eccellenza#Eccellenza Campania A#Fabrizio Guarracino#FC Pompei#Italy#Mount Vesuvius#Pompeii#Robí Sulpicius#Roberto de Vesuvius Sulpicius#Serie D#Vincenco Carrotta#Vincenco Caso Naturale#Vincenzo Marzano#Vittorio Bellucci
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Palermo: la giornata inaugurale del Coca-Cola PizzaVillage@Home
Palermo: la giornata inaugurale del Coca-Cola PizzaVillage@Home. Già a partire dalla prima giornata inaugurale a Palermo, prima tappa del Coca-Cola PizzaVillage@Home l’evento ha registrato il sold out. Nella prima delle quattro giornate, la manifestazione terminerà domenica 5 marzo, sono state oltre 2.000 le pizze ordinate dai cittadini palermitani e già, per i prossimi giorni, le prenotazioni coprono il cinquanta per cento della forza produttiva. La formula consente di poter apprezzare sulla propria tavola, le diverse pizze realizzate dai maestri pizzaioli nell’hub di produzione temporaneo, allestito nel cuore di Palermo a Villa Filippina, e consegnate a casa grazie ai corrieri di Glovo, delivery partner dell’iniziativa. Le gift bag, con i prodotti omaggiati dei partner dell’evento, hanno accompagnato le pizze a casa favorendo così la degustazione e il confronto del prodotto realizzato dai top player dei forni a legna. La giornata inaugurale ha visto protagonisti alcuni cittadini palermitani di una masterclass con il maestro pizzaiolo Antonio Falco che ha illustrato segreti e modalità di preparazione della pizza, e ha celebrato anche l’intervento di alcuni chef. Proprio i “cappelli bianchi” hanno affiancato i top player della pietanza italiana più famosa al mondo, suggerendo l’inserimento di prodotti tipici del territorio siciliano, associati agli ingredienti base delle pizze, allo scopo di esaltare le identità gastronomiche regionali. Protagonisti ai forni del centro di produzione sono i maestri pizzaioli e chef, Adriano Porpe e Davide Di Marzo (Giovanni Express), con lo chef Diego Di Giovanni, che realizzano la pizza Napoli (pomodoro San Marzano, fior di latte di Napoli e i prodotti siculi: filetti di acciughe, origano e olio), Elisa Di Giovanni (Monsù Villa Filippina) e lo chef Diego Di Giovanni propongono la pizza Sfincione (cipolla, caciocavallo acciughe ed olio evo). A completare i maestri pizzaioli player della tappa Antonio Falco (Antica Pizzeria da Michele), con la tradizionale Margherita napoletana (Pomodoro San Marzano, fior di latte di Napoli, olio di semi di soia, basilico e pecorino romano) e Salvatore Spatola (Rodeo Drive) con le pizze Margherita e la Diavola (salamino piccante, pomodoro San Marzano, fior di latte di Napoli, basilico, olio Evo) Dall’Hub di produzione sono partite anche le 1.000 pizze donate a Banco Alimentare, proseguendo così la mission solidale della manifestazione. Alla Fondazione, che opera al fianco degli organizzatori per raggiungere l’obiettivo dello “spreco zero” e sostenere i meno fortunati, sono consegnate le materie prime non utilizzate e, appunto, donate le pizze, per aiutare chi si trova in difficoltà. Per il terzo anno consecutivo Coca-Cola conferma la sua partecipazione, in qualità di title sponsor. Pizza e Coca-Cola resta il binomio perfetto, una combinazione che mette tutti d’accordo, ideale per trascorrere un momento con gli amici o con la famiglia all’insegna del divertimento e della convivialità. L’evento si svolge con il sostegno del founding partner Mulino Caputo, da sempre supporter del progetto PizzaVillage, e degli official partner: Leffe, Latteria Sorrentina, Ciao-Il Pomodoro di Napoli, Caffè Kenon. Technical sponsor: PizzaMaster, delivery partner esclusivo Glovo. ... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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La exjugadora de de fútbol Liliana Rodríguez presentó su libro en La Boc...
#youtube#Gladys Liliana Rodríguez#Historia del fútbol Femenino#Universidad Popular de La Boca#Ulises Barreiro#Maximiliano Murad#Dominique Gromez#Equipo de investigación histórica Leyendas Xeniezes#Ayelén Pujol#opinión#Diego MArzano#Socios de Boca Juniors
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Uno degli obiettivi che mi ero prefissata di raggiungere nel 2020 era quello di impegnarmi per leggere di più. Lo scorso anno avevo deciso che avrei letto almeno venticinque libri, e, dal momento che allo scoccare della mezzanotte del 31 dicembre ero riuscita a superare la quota con un vantaggio di undici, per quest’anno ho alzato l’asticella a quaranta. Se la pandemia non avesse colpito il nostro pianeta, è alquanto improbabile che sarei stata in grado di trovare tutto il tempo necessario per riuscirci addirittura prima dello scadere dei primi sei mesi dell’anno.
Considerato che nonostante le misure restrittive si siano leggermente allentate, per lo meno in Italia, molte persone si ritrovano ancora con immensi spazi vuoti da dover riempire nelle proprie giornate, ho pensato che condividere l’elenco di quanto letto finora potesse essere utile per dare qualche spunto sulle prossime pagine da sfogliare. Oltre che per alimentare ulteriormente la mia vena di egocentrismo che deriva dall’essere riuscita a completare questo compito autoimposto. I titoli sono in ordire cronologico e i giudizi che saranno al loro fianco non rispecchiano altro che la mia semplice, e priva di qualsiasi competenza in ambito letterario, opinione. Quindi, take it easy.
1. China Girl, Don Wislow (3/5): preso in prestito per sbaglio - il mio obiettivo era King Kong Girl, ma devo aver avuto un momento di confusione di fronte allo scaffale della biblioteca - si è rilevato come niente male. Forse un po’ troppo pedante su certe descrizioni, ma con un colpo di scena finale decisamente inatteso.
2. Divorziare con stile, Diego de Silva (5/5): è divertente, ironico e con un pizzico di scetticismo riguardo alla vita di tutti i giorni. Ho fatto fatica a trattenermi dalle risate su un regionale pieno zeppo di gente.
3. Cat person, Kristen Roupenian (4/5): tanti piccoli racconti più o meno verosimili che, una volta terminati, sembra ti abbiano scagliato contro un bel numero di pugni dritti allo stomaco.
4. Gli uomini mi spiegano le cose, Rebecca Solnit (4/5): il primo non-fiction dell’anno e il primo non-fiction in cui mi sono finalmente sentita compresa. Un passaggio obbligato per la letteratura femminista.
5. Chilografia, Domitilla Pirro (5/5): un’esistenza fin troppo comune con un finale tutt’altro che banale. L’ho adorato.
6. Io Khaled vendo uomini e sono innocente, Francesca Mannocchi (5/5): è uno di quei libri a metà tra finzione e realtà; non si capisce dove cominci una e finisca l’altra e forse, per le nostre coscienze occidentali, è meglio non porci proprio la domanda.
7. L’amore che mi resta, Michela Marzano (5/5): nella classifica dei libri ‘pugni allo stomaco’, questo si piazza senza dubbio sul podio. Un viaggio doloroso alla scoperta di sé e della legittimità dei propri desideri.
8. Testosterone Rex, Cordelia Fine (4/5): non sono un’appassionata di scienza, ma se trecento pagine servono a smentire scientificamente che il testosterone sia la causa naturale dei comportamenti maschili allora mi troverete a leggerle dalla prima all’ultima.
9. Vita segreta di noi stesse, Wednesday Martin (5/5): un inno alla necessità e all’importanza della libertà femminile, in tutti i campi. Quello sessuale in primis.
10. Ultima fermata Delicious, James Hannaham (5/5): struggente, intenso e realistico a dir poco. A riprova che, in certe condizioni, l’amore di una madre per il proprio figlio possa incontrare degli ostacoli insormontabili.
11. L’anno in cui imparai a leggere, Marco Marsullo (5/5): un libro che racconta una storia d’amore decisamente anticonvenzionale. Vi scalderà il cuore.
12. Citizen, Claudia Rankine (5/5): uno spaccato crudo e vivido di cosa significhi affrontare la vita di tutti i giorni nella pelle e nel corpo di una donna afroamericana. Se dovessi descriverlo con un solo aggettivo, quello sarebbe ‘potente’.
13. Due o tre cose che so di sicuro, Dorothy Allison (5/5): l’unico modo per poter capire di cosa tratti questo libro è quello di leggerlo. Con attenzione, delicatezza e rabbia.
14. La libertà possibile, Margaret Sexton (4/5): tre generazioni che si incrociano e faticano a comprendersi. Affascinante.
15. Confidenza, Domenico Starnone (1/5): forse non l’ho compreso del tutto, ma purtroppo è il libro che mi ha lasciato poco o nulla. Lo stile non è male, ma è la storia a non reggere più di tanto. Ripeto, si tratta solo del mio giudizio personale.
16. King Kong Girl, Virginie Despentes (5/5): tutto quello che ho sempre pensato e sostenuto messo nero su bianco con una maestria impeccabile. E’ diventato la mia nuova Bibbia.
17. Psicologia del maschilismo, Chiara Volpato (5/5): vale quanto detto sopra. Uno scorcio sui meccanismi che regolano la nostra società, e la realtà italiana in particolare.
18. Donne, razza e classe, Angela Davis (5/5): se mai qualcuno potesse avere dubbi sul fatto che il femminismo debba abbandonare l’idea di proporsi come movimento per la liberazione femminile attraverso un’ottica esclusivamente bianca e occidentale, gli dia un’occhiata. Un’altra pietra miliare per comprendere un po’ di più le realtà che ci appaiono estremamente lontane, ma che sono più vicine di quanto non siamo disposti a credere.
19. Irresistibile, Adam Alter (2/5): la spiegazione con dati alla mano del perché non riusciamo a staccarci dalle nostre nuove appendici digitali. Non dà troppi consigli pratici su come liberarsene, ma dopo averlo terminato ho cercato di tenere il cellulare il più lontano possibile.
20. Half of a yellow sun, Chiamamanda Ngozi Adichie (5/5): ne ho parlato e riparlato almeno un milione di volte. Probabilmente il mio romanzo preferito in assoluto.
21. Acciaio, Silvia Avallone (5/5): il libro che ha inaugurato la stagione delle riletture dopo che la mia biblioteca è stata chiusa per l’emergenza coronavirus. Potente e straziante come la prima volta.
22. Da dove la vita è perfetta, Silvia Avallone (5/5): le pagine che sanno fin troppo di casa. Nel bene e nel male.
23. Perduti nei quartieri spagnoli, Heddi Goodrich (2/5): tutto il fascino di Napoli raccontato dagli occhi innocenti di una studentessa universitaria. Mi ci ha fatto innamorare di nuovo.
24. Shantaram, Gregory David Roberts (5/5): un inno d’amore per l’India e tutto ciò che essa rappresenta. Struggente.
25. Noi, ragazzi dello zoo di Berlino, Christiane F. (3/5): la sensazione di disagio comincia alla prima pagina e non abbandona mai. E’ proprio lì, alla bocca dello stomaco, e non se ne va nemmeno dopo aver posato gli occhi sull’ultima frase.
26. Il potere di adesso, Eckhart Tolle (1/5): gli spunti sono interessanti, ma non vengono approfonditi quanto sarebbe necessario. La scrittura è a dir poco terribile, e dubito che sia tutta colpa della traduzione.
27. La paranza dei bambini, Roberto Saviano (5/5): la prima opera di Saviano che abbia mai letto e che mi ha affascinato dalla prima riga. La sua Napoli è ineguagliabile.
28. Bacio feroce, Roberto Saviano (4/5): i sequel tendono sempre a non entusiasmarmi quanto gli originali. O forse avrei solo voluto un finale totalmente diverso. Quattrocento pagine vissute sul filo di un rasoio sperando in una boccata d’aria che non arriva.
29. Non ti muovere, Margaret Mazzantini (4/5): da leggere tutto d’un fiato, come si vivono le storie clandestine che, alle volte, sono decisamente più autentiche di quelle legittime.
30. Non ho mai avuto la mia età, Antonio Dikele Distefano (3/5): il tema è fortissimo e alcune pagine sono di un’intensità spaventosa. Una citazione ha preso posto anche nella mia tesi di laurea.
31. Fuori piove, dentro pure, passo a prenderti?, Antonio Dikele Distefano (2/5): è quello che deifinirei un comfort book. L’equivalente di un panino del McDonald’s o delle cucchiaiate direttamente dal vasetto di Nutella dopo una rottura con il fidanzato. Non per tutti i giorni, ma solo per quelli in cui si ha un bisogno quasi viscerale di essere certi di non essere gli unici a provare determinate emozioni.
32. Us, David Nicholls (5/5): una storia d’amore anticonvenzionale, o fin troppo convenzionale. Non so se preferisco questo a One Day. Irriverente e leggermente sbadato come il suo protagonista.
33. Le luci delle case degli altri, Chiara Gamberale (4/5): ne avevo sentito parlare come di un assoluto capolavoro, e forse le mie aspettative ne sono state influenzate. L’idea di fondo è geniale, ma si perde un po’ nel finale.
34. La ragazza del treno, Paula Hawkins (5/5): letteralmente trangugiato in meno di ventiquattro ore perché non sopportavo l’idea di andare a letto senza conoscere tutta la verità. O, più realisticamente, non sarei riuscita ad addormentarmi con l’angoscia addosso.
35. Isola di Neve, Valentina d’Urbano (5/5): una piacevolissima sorpresa. Il colpo di scena finale vi emozionerà.
36. La bambina che scriveva sulla sabbia, Greg Morteson (2/5): non si tratta del mio genere preferito, e il mio giudizio ne ha risentito. Una storia di speranza senza, per fortuna, quella mania di protagonismo assoluto dei volontari occidentali.
37. Il pianista di Yarmouk, Aeham Ahmad (2/5): la guerra in Siria da un punto di vista che troppo spesso viene trascurato, quello di coloro che l’hanno vissuta - e la stanno vivendo - sulla propria pelle.
38. Dritto al sodo, Greg McKeown (4/5): se avete bisogno di un segno che vi dica di smettere di fare ciò che odiate e di dedicarvi a quello che vi rende felici, eccolo qui. Semplice, efficace e motivante.
39. Prima che tu venga al mondo, Massimo Gramellini (5/5): una lettera d’amore ad un figlio che deve ancora nascere. La dolcezza equivale, almeno in quantità, la simpatia. Bellissimo.
40. L’amore che dura, Lidia Ravera (5/5): il libro giusto al momento giusto. Non saprei come altro descriverlo.
- i miei (primi) 40 libri del 2020
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In My San Diego Garden and Kitchen
Green beans have been the star performers in the summer garden this year. ‘Provider’ bush beans did not mind the persistent gloom of May, June and much of July. The ‘Emerite’ pole beans had a slow start because of neighboring corn but now are picking up.
Tomatoes, on the other hand, only hung on through the cool and on a couple of the plants it will be a race to ripen the remaining fruit before all the leaves disappear. Perhaps next year I will try trellising my tomatoes and be more selective about which varieties I grow.
‘Black Krim’ has been productive and the even the largest fruits didn’t split. I’ve given away dozens of them. The cherry tomatoes have been abundant but unremarkable—not the black cherry tomatoes I was expecting.
A large harvest of the cherry tomatoes roasted with garlic, my red onion and olive oil went to the freezer for a future pasta dinner but I also mixed some with black beans and red pepper for lunch. The San Marzanos and others made sauce for the freezer and eggplant Parmesan.
The zucchini are coming along with the warmer weather, producing at a manageable rate. A Mexican friend told me enthusiastically that the squash blossoms make a nice addition to quesadillas.
I gathered a few edible flowers—lavender and violas—for floral ice cubes.
I think they’ll be especially nice with my next round of Lavender Lemonade. I did a blogpost last week on my favorite summer beverage.
With the some navel oranges sequestered in the fridge from last winter, we squeezed our last round of juice. Not the same peak season quality but still delicious.
Bumble bees are abundant this year—perhaps a resurgence of populations after our plentiful rains last winter. I had not seen them in my garden during the prior five drought years. They are especially important to pollination of tomatoes and have been frequent visitors to the vegetable and flower gardens.
Sunday’s church bouquet with parsley flowers and zinnias from the vegetable garden and yarrow and alstroemeria from the perennial border.
See what other garden bloggers harvested from their gardens last week at Harvest Monday hosted by Dave at Our Happy Acres.
#green beans#tomatoes#zucchini#edible flowers#lavender lemonade#orange juice#bumble bees#summer bouquet
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Questa sera abbiamo ricominciato con le dirette sui canali social e questa è stata la ricetta che abbiamo preparato insieme. 🍗POLLO IN CROSTA DI PANE🍗 Qui sotto vi rido la ricetta perché possiate prepararla nelle vostre cucine ▫️1 pollo ▫️4 pomodori San Marzano ▫️3 peperoni piccoli ▫️1 cipolla rossa ▫️1 spicchio di aglio ▫️Olio, sale, pepe erbe aromatiche ▪️500 gr di farina ▪️250 ml di acqua ▪️7 gr di sale ▪️3 gr di lievito secco di birra Buona cucina a tutti ❤️ 🌶 #chef #diegobongiovanni #laprovadelcuoco #chef #italia #food #italianfood #foodporn #cucinatipica #polloincrosta #ricette #ricetteitaliane #pollo #ricettetipiche #piemonte #incucinacondiego #sentierigastronomici 🇮🇹👨🏼🍳chef 📣Per Management & Collaborazioni Chiama: +39 01411768040 Mail: [email protected] www.diegobongiovanni.it (presso Diego Bongiovanni) https://www.instagram.com/p/CEVGSaqAvyI/?igshid=bfydww6ck7bl
#chef#diegobongiovanni#laprovadelcuoco#italia#food#italianfood#foodporn#cucinatipica#polloincrosta#ricette#ricetteitaliane#pollo#ricettetipiche#piemonte#incucinacondiego#sentierigastronomici
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Spettacolo teatrale Variando il Varietà in scena al teatro Bolivar sabato 24 novembre 2018
Spettacolo teatrale Variando il Varietà in scena al teatro Bolivar sabato 24 novembre 2018
La compagnia teatrale
Era… Napoli
di Carmine Imbimbo e Andrea Costigliola
Presenta
“Variando il Varietà”
Regia di Carmine Imbimbo
In scena: Carmine Imbimbo Carla Pizy
con la partecipazione di Marilù Armani Diego Macario
e con Leona Peleskova
Direzione musicale: Raffaele Marzano
Corpo di ballo: Alessandra Chiacchio Silvia Ronga Nunzia Minale Giada Ballarin Vincenzo Amore
Coreografie: Rita…
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Il Comune impone all’organizzatore gli autori da invitare: Missiroli, Recalcati, Marzano, Carofiglio… E tutti gli altri? Esclusi. Ecco come si fa a vendere tanto e a vincere il Premio Strega. Esempi di stalinismo culturale
Le cose più vergognose, si sa, accadono sotto la didascalia ‘cultura’. D’altronde, cosa ce ne frega della cultura, c’è sempre altro di cui parlare, di più importante. Per me. No. Non c’è altro di cui parlare. Mi scusino i propagatori del nulla, i facinorosi delle buone intenzioni, i beoti del carrierismo e dell’imprenditorialità politica.
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Insomma, ho sotto gli occhi un esempio di stalinismo culturale in ragù italiano. I meccanismi sono i consueti: sorrisi serpentini, frasi sibilline, appalti con coercizione, obblighi, la burocrazia che si mette a fare arte, a discettare di libri.
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Novafeltria è un nobile Comune romagnolo, in Valmarecchia, lungo la strada che unisce la Romagna alla Toscana, che sdilinquì pittori, poeti, frati. Il Comune di Novafeltria mette al bando, attraverso un “Avviso di indagine di mercato” (Prot.n. 1885/2019), “il servizio di organizzazione e gestione di incontri pubblici per la presentazione di libri con importanti esponenti della letteratura e della saggistica a livello nazionale, finalizzati alla promozione della lettura, da svolgersi entro il corrente anno 2019”. Lasciando perdere il linguaggio, che pare mimare un film di Alberto Sordi (che cavolo vuol dire importanti esponenti della letteratura e della saggistica a livello nazionale, chi ne decreta l’importanza?) e le gramsciane intenzioni (siamo ancora alla promozione della lettura?, roba da turarsi il naso: la lettura è rivolta e gioia, radiosa radicalità e godimento, “promossi” o meno, semmai, saranno gli studenti delle scuole inferiori). Insomma, il Comune di Novafeltria vuole organizzare un ciclo di presentazioni di libri. Evviva.
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Lasciamo perdere anche i soldi, perché di cultura non si mangia, i libri non danno il pane e il Comune della Valmarecchia lo dimostra. L’appalto prevede che paghi tutto tu (“L’Appaltatore dovrà provvedere a tutto quanto necessario per lo svolgimento degli incontri, accollandosi tutte le relative spese – con esclusione di quelle relative alla pubblicità dell’evento – e dovrà tra l’altro garantire, per ogni incontro, la presenza dell’autore/autrice e di altro soggetto, avente professionalità ed esperienza nel settore, in qualità di ‘coordinatore’ dell’incontro”), il Comune ti obbliga a organizzare 4 incontri per “euro 2.000 Iva esclusa”. Se pensi che devi pagare – almeno – viaggio, pernottamento e cena (li vuoi far mangiare gli ospiti…); se pensi che un minimo di ‘gettone’ lo devi gettare, beh, che cavolo ci fai con 2mila euro, cioè con 500 euro (senza Iva) a incontro, chi inviti?
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Ecco, qui veniamo al punto dolente, alla finestra stalinista sul mondo turbocapitalista. Gli ospiti da invitare li sceglie il Comune. A questo punto, m’incazzo. Dunque. Ricapitoliamo. Il Comune mette a bando 2mila euro per organizzare un ciclo di 4 incontri con scrittori o intellettuali. E gli scrittori o intellettuali eminenti li sceglie il Comune. Forse il minchione sono io. Leggo.
“Gli incontri programmati sono complessivamente n. 4 (dei quali almeno n. 3 da svolgere entro il 28/06/2019), da scegliere tra i seguenti autori/autrici: Marco Missiroli; Francesco Piccolo; Marco Balzano; Cristian Frascella; Paolo Giordano; Antonio Pennacchi; Francesca Diotallevi; Nicolai Lilin; Maurizio De Giovanni; Michela Marzano; Massimo Recalcati; Gianrico Carofiglio; Antonio Manzini; Rosella Postorino; Teresa Ciabatti; Tiziano Scarpa; Ermanno Cavazzoni; Carlo Rovelli, Simona Vinci, Diego De Silva, Roberto Mercadini”.
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Pensate se la stessa cosa accadesse in tivù. Scopriamo, chessò, che per fare una trasmissione su Rete 4 bisogna invitare forzatamente uno tra Salvini, Meloni, Di Maio. Gli altri no. Scatta il caos, con i politici in piazza a lottare per la libertà di opinione, contro la censura. Ecco. Nell’ambito culturale frega nulla a nessuno. Ma io mi incazzo.
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Analisi degli autori. Marco Missiroli, Francesco Piccolo, Marco Balzano, Christian Frascella (si scrive così), Paolo Giordano, Nicolai Lilin, Maurizio De Giovanni, Michela Marzano, Massimo Recalcati, Gianrico Carofiglio, Tiziano Scarpa, Simona Vinci, Diego De Silva hanno pubblicato i loro ultimi libri per Einaudi. Gli altri, per editori in ordine sparso: Ermanno Cavazzoni (La Nave di Teseo), Carlo Rovelli (Corriere della Sera, Adelphi), Antonio Pennacchi (Mondadori), Antonio Manzini (Sellerio), Rosella Postorino (Feltrinelli), Teresa Ciabatti (Solferino), Francesca Diotallevi (Neri Pozza), Roberto Mercadini (Rizzoli).
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Le mie domande sono tante. La prima è questa. Perché questi autori e non altri? La seconda è questa: chi ha, all’interno del Comune di Novafeltria, l’autorità e l’autorevolezza per scegliere che cosa i cittadini di Novafeltria – e di altri Comuni eventuali e limitrofi – devono o dovrebbero leggere? La terza è questa (la ribadisco): con quali criteri sono stati scelti questi autori e non altri?
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Il problema, in effetti, è davvero di libertà – e la lettura, la letteratura è l’ultimo ambito di libertà che ci rimane da difendere a morsi. Insomma, non voglio fare l’apologia dei piccoli contro i grandi, ma un mero ragionamento di buon senso. Se al posto di Marco Missiroli volessi invitare Valerio Magrelli (entrambi editi da Einaudi, ma il secondo di gran lunga più affascinante del primo)? Se al posto di Michela Marzano e di Massimo Recalcati volessi invitare Franco Rella, intellettuale di pregio, con una bibliografia lunga così, autore per Jaca Book di un libro scintillante appena uscito? Se al posto di Manzini e di Carofiglio volessi invitare Roberto Pazzi o Ferruccio Parazzoli, scrittori di ben altro calibro (ultimi romanzi usciti per Bompiani)? Non posso. E se preferissi invitare Daniele Mencarelli e Alessandro Rivali (entrambi Mondadori), Pier Paolo Giannubilo (Rizzoli), Massimiliano Parente (La Nave di Teseo), Filippo Tuena (Il Saggiatore)? Non posso. Perché a Novafeltria alcuni libri possono fare ingresso e proporsi al pubblico e altri no, che schifo.
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Specifico: non è neanche una questione di ‘fama’. Perché Francesca Diotallevi al posto di Stenio Solinas (condividono l’editore), ad esempio? Perché Christian Frascella e non Christian Raimo? Perché Marco Balzano e non Giuseppe Conte o Luca Doninelli? La questione, probabilmente, è politica, la cultura come volano politico.
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Ma quale papabile organizzatore culturale vorrebbe partecipare a un appalto dove tutto è già organizzato, dove gli autori della rassegna che dovresti curare sono stati scelti da altri?
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Aggiungo altre domande (da cui attendo risposte chiare). Gli autori citati sono consapevoli di essere stati scelti ‘a forza’ dal Comune a discapito di altri? E gli editori? E poi: questo è forse un ‘sistema’ ad ampia diffusione, funziona così anche in altri Comuni (il Comune decide a tavolino chi invitare a presentare i libri e chi no)? Da quando il ‘pubblico’ si pone dei problemi riguardo alle scelte ‘private’ di lettura dei cittadini? Forse il medesimo ‘sistema’ inquina anche il sistema scolastico italiano, per cui vengono promossi soltanto alcuni libri agli studenti e gli altri, tacitamente, vanno all’oblio?
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Avete visto come si fa a vincere il Premio Strega, a vendere tanto in libreria, a fare fama: alcuni scrittori sono imposti per coercizione comunale nelle rassegne librarie. Altri no. (d.b.)
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Mais um casamento realizado pela Vinício Marzano Filmes. Faça seu filme conosco @marzano @viniciomarzano Casal Diego e Silvia @campos.silvia Na Capela do Colégio Arnaldo Fotos @marcelopoleze Cerimonial @vitoriamaiacerimonial Recepção @rosamirandabuffet #casamento #wedding #viniciomarzano #bh #belohorizonte #buffet #capelacolegioarnaldo #rosamirandabuffet #cerimonial (em Capela do Colégio Arnaldo)
#capelacolegioarnaldo#buffet#wedding#cerimonial#rosamirandabuffet#belohorizonte#casamento#viniciomarzano#bh
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Fresh Herbs from the garden for my polenta with roasted mini marzano tomatoes 🍅 first harvest of the summer!! (at Hillcrest, San Diego)
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Michelin-starred father/son Antonio & Luca Abbruzzino
January 3, 2016
Little Italy’s Civico 1845 is collaborating with two Michelin-rated Italian chefs, father and son Antonio and Luca Abbruzzino, on dishes that feature ingredients from Southern Italy to be included on the restaurant’s revamped menu. To kick off the partnership, the chefs will travel to San Diego and work with Civico 1845 chefs Alfonso Pisacane and Pietro Gallo to create new dishes that highlight Southern Italy’s finest tastes with an unveiling event to be held on January 18. An unveiling event featuring some of Civico’s new dishes will be held on Wednesday, January 18, with two seatings at 5:30 and 7:45pm. A multi-course menu will be served in lieu of full menus that includes an appetizer, two pasta dishes, two entrées and two desserts. Ingredients to be imported from Italy and used during the meal include the Calabrian chile peppers, red Tropea onions, San Marzano tomatoes, Campania’s buffalo mozzarella and more. As with the rest of the Civico 1845 menu, these dishes will also incorporate ingredients grown locally in San Diego.
The Abbruzzinos received their first Michelin star in 2014 and have since received it every year after, for Antonio Abbruzzino – a modern Italian restaurant in Catanzaro, the capital city of the Calabria. Luca Abbruzzino was also named “Best Young Chef” in the 2016 L’Espresso Guide. The Abbruzzinos also opened a new restaurant in Milan, Ristorante Abbruzzino, last month. Civico 1845 owners and brothers Dario and Pietro Gallo, also from Calabria, have been close with the Abbruzzino family for years.
“The collaboration has been a long time coming,” explained Dario Gallo, who serves as general manager for the restaurant. “The Abbruzzinos share our passion for the authentic cuisine of our home, and we are excited to give San Diegans the rare opportunity to enjoy dishes designed by Michelin-rated chefs, while still providing an affordable experience.”
The new dishes will be served as seasonal specials and added to the Civico 1845 menus, including both the regular and vegan menus, throughout 2017 and beyond.
Reservations for the January 18 dinner can be made by calling 619.431.5990. Civico 1845 is located at 1845 India Street in San Diego’s Little Italy. For more information, visit civico1845.com.
#gallery-0-6 { margin: auto; } #gallery-0-6 .gallery-item { float: left; margin-top: 10px; text-align: center; width: 33%; } #gallery-0-6 img { border: 2px solid #cfcfcf; } #gallery-0-6 .gallery-caption { margin-left: 0; } /* see gallery_shortcode() in wp-includes/media.php */
Conor Chinn
La Jolla Cave
Demographics of La Jolla
Community Groups La Jolla
Landmarks in La Jolla
Rolf Benirschke
Gerry Driscoll
Dick Enberg
Doug Flutie
J. J. Isler
Gene Littler
Rey Mysterio
Bob Skinner
Joel Skinner
Craig Stadler
Alexandra Stevenson
Lou Thesz
John Michels
Izetta Jewel Miller
Religious Institutions in La Jolla
Beach Barber Tract
Beach Barber La Jolla High School
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San Diego Short Sale Real Estate Investing
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Rehabbing San Diego Real Estate
Rehabbing San Diego Real Estate
Rehabbing San Diego Real Estate
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Rehabbing San Diego Real Estate
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seven bridge walk
bridge balboa park
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Mission Valley Carjacking at Promenade
p-89EKCgBk8MZdE
Original Article Provided By: SanDiegoVille Civico 1845 Partners With Michelin Star Chefs For New Menu Items & Tasting Event In San Diego Michelin-starred father/son Antonio & Luca Abbruzzino January 3, 2016 Little Italy's Civico 1845 is collaborating with two Michelin-rated Italian chefs, father and son Antonio and Luca Abbruzzino, on dishes that feature ingredients from Southern Italy to be included on the restaurant's revamped menu.
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Presentación del libro Gladys Liliana Rodriguez, ex jugadora de Boca Juniors... en la Universidad Popular de La Boca
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La exjugadora de de fútbol Liliana Rodríguez presentó su libro en La Boca...
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In My San Diego Garden and Kitchen
Perhaps the first tomato marks the beginning of tomato season but I’m reluctant to declare it has started. The first tomato, a ‘San Marzano’ was nibbled on then snatched by some critter. The ‘Black Krim’ pictured will sit on the counter another day or two. I picked it a smidge early to avoid a similar fate. We have five rodent traps set in the garden but so far they are outsmarting us.
We need some warm weather and escape from the May Gray and June Gloom that have now continued into July. Tomatoes are slow to turn red, zucchini seem static and pepper plants are small with only buds waiting to blossom. Two weeks into July and we’ve had very few sunny days. The overcast keeps us cool when inland areas are hot but the summer garden needs some heat.
So lacking the desired tomato, squash and cucumber harvests we’re eating from stored foods.
Gardeners know a secret pleasure when most of the meal comes from food grown in the garden. This sheet pan dinner of herb-rubbed pork tenderloin and roasted butternut squash was easy. Flavors melded in a pleasant way with the addition of red onion, apples and olive oil.
I still have a half dozen small butternut squash in the garage that have held well from last fall.
My red scallions turned bulb onions are handy to reach for as they dry.
I use the ‘Dorsett Golden’ apples stored in the fridge nearly every day. A favorite way, when not going into applesauce or a dessert is diced for muesli.`
The bush green beans don’t seem to mind the cooler weather and are producing well. This is one day’s picking from a four foot row. I tried ‘Provider’ (on the left) this year and think I prefer it to Nickel Filet (on the right).
If it’s been a rough season with the corn—first opossums, birds then rodents. Nonetheless, we harvested our first six ears of ‘Sugar Pearl’ over the weekend. and there’s more to come, The Renee’s Garden catalog offers this apt description: “delicious ears of pearly white sweet kernels with that delicate, meltingly tender flavor that characterizes really delicious white corn.” I concur.
Garden meanderings over the weekend led to this bouquet of cosmos, grevillea, yarrow, feverfew and thalictrum.
See what other garden bloggers harvested from their gardens last week at Harvest Monday hosted by Dave at Our Happy Acres.
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In My San Diego Garden and Kitchen
The cucumbers were plentiful last week with many more on the way. Most of the ‘Chelsea Prize’ English cucumbers are 12-15 inches long with few seeds, thin skin and delicious, crisp flesh. My neighbors happily receive these garden gifts. I pulled out my cucumber file of recipes and made several new and standby sides with the cukes.
The ‘San Marzano’ tomatoes are mostly free of blossom-end rot now and only a few remain on the bush as tomato season winds down. Most of them are cooked for puree and the freezer. Two sorry tomato bushes went to the green bin last week and the remaining two have few leaves remaining though the cherry tomatoes and ‘San Marzanos’ linger.
The cherry tomatoes are unremarkable so I roast most of them with olive oil and garlic and stow in the freezer for pasta meals.
Lucy inspects a day’s harvest. The two zucchini plants yield about three fruit daily which delights neighbors without a garden. More attention to the vines gives me straighter cucumbers.
She also helps with the misshapen and over-sized green beans. When I go twice daily to pick she comes and sits beside me requesting her portion.
But there are plenty of the ‘Provider’ bush beans to share.
The arugula growing in a container in dappled shade allows a nice shearing once or twice a week. The fall garden will have it planted in the raised beds.
The cosmos bloom with heady abundance as long as I gather them for bouquets. They are my summer flower garden delight.
See what other garden bloggers harvested from their gardens last week at Harvest Monday hosted by Dave at Our Happy Acres.
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Growing from Seed & Transplanting Seedlings
Some years my late winter days are full and I don’t begin my own tomato plants from saved seed of my favorite varieties. This year I sorted through my tomato seeds and planted these tomatoes: Black Cherry, Black Krim, and Stupice. Some of the seeds were five years old and I was uncertain of their viability. I sowed liberally and gave the extra seedlings to San Diego Seed Company for trials in their gardens. When I plant my seed-grown tomatoes in the garden I’ll add a San Marzano grown by a friend and a purchased Early Girl.
Lettuce is easy to grow in my winter garden but success has eluded me in the summer months. The birds find the seedlings in the late spring and summer, germination with direct seeding has been suboptimal and lettuce bolts sooner than I’d like. Most years I don’t try to grow lettuce in the summer garden, even in the shadier areas.
With the seed of proven varieties of summer lettuce gathered in, I decided to give summer lettuce another try, growing my own transplants from seed. Jericho, originally developed in Israel, is an heirloom romaine that is especially heat-tolerant. Organic seed is available from Johnny’s, Renee’s Garden and HIgh Mowing and other seed purveyors. I also planted Cimarron, a lovely red romaine heirloom from the 1700’s that is slow to bolt. It’s available from Pinetree Garden Seeds and Gardens Alive!. I also sowed seed from a Summer Lettuce Blend.
Cimarron romaine lettuce seedlings
Today, I transplanted some of the unthinned, double seedlings to the garden along with others growing in larger cells. This year, I’m planting the lettuce in the tomato bed. As the tomatoes grow and the weather warms, in theory, the tomatoes will provide shade to the summer lettuce. Gardening is about experimentation.
Jericho and Cimarron lettuces.
If you’re new to growing vegetables from seed for transplantation to the garden you’ll find excellent advice at Mother Earth News on Transplanting Seedlings.
Final acts after planting protect the coddled transplants from marauding birds and a opossum which has frequented our yard in the last month.
Since the afternoon was warm and it was expected to be sunny the next day, these garden trays shaded and protected the transplants. I’ll remove them after two days, depending on the weather, and add more wire screening over the top of the raised bed.
Give it a try. Growing your own transplants from seed expands your choices of varieties to grow, saves money and is rewarding.
#seedlings#grow from seed#transplanting seedlings#Mother Earth News#san diego seed company#saved seed#garden hacks#lettuce seedlings#tomato seedlings#transplanting vegetables
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