#Dazeroatreanni
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staipa · 11 months ago
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Un nuovo post è stato pubblicato su https://www.staipa.it/blog/da-zero-a-tre-anni-piero-angela/?feed_id=1211&_unique_id=658eb25e4d4f8 %TITLE% In questi giorni ho letto un libro rivoluzionario e di una modernità sconcertante. Si tratta di un libro del 1977, di un autore che tutti conosciamo: Piero Angela. Lo sappiamo tutti bene, Piero Angela ha spaziato su praticamente qualunque tema di carattere scientifico nella sua lunga carriera, quello che io non sapevo è che tra questi temi ci fosse la pedagogia. Chi conosce bene il personaggio sa anche quanto spesso si sia espresso anche su temi che di fatto hanno una forte valenza politica. Leggerne uno scritto nel 1977 mi ha fortemente colpito, perché in genere viene dato per scontato che un saggio vecchio, soprattutto su tematiche come l'educazione o certi ambiti scientifici, mostri tutto il suo tempo e risulti poco utile dopo quasi cinquant'anni. In questo caso non è così. In Da zero a tre anni Piero Angela ci racconta come funziona la crescita e l'evoluzione della mente umana a partire dalla nascita dell'universo fino ai tre anni di vita di un bambino. Dal punto di vista biologico, fisiologico ed infine educativo. Snocciola esempi, spiegazioni ed esperimenti che portano anche chi non abbia grande dimestichezza con questi argomenti a comprendere non solo quali siano i rischi, le metodologie e lo stile migliori nel crescere un bambino, ma quanto sia strategico e determinante quel breve periodo iniziale in cui il bambino è con la famiglia e non ancora affidato ad un asilo. Ma il libro non è solo questo, attraverso gli stessi studi e le stesse spiegazioni ci racconta quali dovrebbero essere i passi che lo stato, le istituzioni e i genitori dovrebbero seguire per migliorare la crescita mentale di ogni nato e rendere così il mondo migliore. Lo dice con gli occhi nel 1977, con le problematiche del 1977. E leggerlo nel 2023, con le grandi innovazioni dei primi venti anni del secolo successivo lascia senza parole perché le problematiche sono le stesse, o meglio le problematiche sono aumentate e le soluzioni sono state in larga parte ignorate. Abbiamo soluzioni a portata di mano da cinquant'anni, idee che potrebbero rendere le generazioni future cittadini migliori, che potrebbero rendere le future generazioni migliori di noi e in grado di discernere il vero dal falso, di ragionare per associazioni e incrementarne la creatività ma siamo troppo occupati a guardarci i piedi, a litigare, a finanziare cose che migliorino le nostre vite, le nostre pensioni, per poi crescere generazioni di frustrati quanto noi che ci criticheranno per non aver fatto qualcosa per loro. Proprio come facciamo noi oggi con le generazioni precedenti. In questi giorni ho letto un libro rivoluzionario e di una modernità sconcertante. Si tratta di un libro del 1977, ed evidentemente non lo hanno ancora letto abbastanza persone, o non lo hanno preso abbastanza sul serio.
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