#Daniele Miglio
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marcogiovenale · 5 months ago
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oggi alle 14 su radio onda rossa: "teatro proibito. scene di teatro mai visto", di e con federica testa
Tutta Scena Teatro ★ Radio Onda Rossa 87.9 fm martedì 17 settembre 2024, ore 14 ● TEATRO PROIBITO scene di teatro mai visto di e con Federica Festa regia Ennio Coltorti e con Patrizia Bernardini, Rebecca Bosco, Marco Delle Fratte, Bruno Governale, Rosa Inserra, Daniele Miglio Per annullare uno spettacolo, fino al 1962 decideva l’Ufficio della Censura Teatrale. In un secolo di storia italiana, più…
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canesenzafissadimora · 7 months ago
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E la madre gli disse: “Non essere ingenuo, non credere a tutto quello che ti dicono; sappi che il miglio non è l’unità di misura dei canarini, che i malati di mente vanno pazzi per certe caramelle, che Pino Daniele è il nome proprio di un albero e che fa diesis non è musica ma matematica, e cioè la somma di cinques più cinques! Abbi fiducia in te stesso! Applicati ma non inchiodarti.
E ricordati che il tempo vola. E noi no.
Ma il peggio sarebbe se noi volassimo e il tempo no.
Il cielo sarebbe pieno di uomini con gli orologi fermi”.
Alessandro Bergonzoni
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ambrenoir · 7 months ago
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E la madre gli disse: “Non essere ingenuo, non credere a tutto quello che ti dicono; sappi che il miglio non è l’unità di misura dei canarini, che i malati di mente vanno pazzi per certe caramelle, che Pino Daniele è il nome proprio di un albero e che fa diesis non è musica ma matematica, e cioè la somma di cinques più cinques! Abbi fiducia in te stesso! Applicati ma non inchiodarti.
E ricordati che il tempo vola. E noi no.
Ma il peggio sarebbe se noi volassimo e il tempo no.
Il cielo sarebbe pieno di uomini con gli orologi fermi”.
Alessandro Bergonzoni
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ypsilonzeta1 · 8 months ago
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E la madre gli disse: “Non essere ingenuo, non credere a tutto quello che ti dicono; sappi che il miglio non è l’unità di misura dei canarini, che i malati di mente vanno pazzi per certe caramelle, che Pino Daniele è il nome proprio di un albero e che fa diesis non è musica ma matematica, e cioè la somma di cinques più cinques! Abbi fiducia in te stesso! Applicati ma non inchiodarti.
E ricordati che il tempo vola. E noi no.
Ma il peggio sarebbe se noi volassimo e il tempo no.
Il cielo sarebbe pieno di uomini con gli orologi fermi”.
Alessandro Bergonzoni
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brainwavesechoes · 24 days ago
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E la madre gli disse: “Non essere ingenuo, non credere a tutto quello che ti dicono; sappi che il miglio non è l’unità di misura dei canarini, che i malati di mente vanno pazzi per certe caramelle, che Pino Daniele è il nome proprio di un albero e che fa diesis non è musica ma matematica, e cioè la somma di cinques più cinques! Abbi fiducia in te stesso! Applicati ma non inchiodarti. E ricordati che il tempo vola. E noi no. Ma il peggio sarebbe se noi volassimo e il tempo no. Il cielo sarebbe pieno di uomini con gli orologi fermi”.
Alessandro Bergonzoni
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sunshinesunsethappiness · 4 years ago
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DC Fandome part 2 is tomorrow I thought I’d post some of the things with new (ish) footage that might be interesting wrt the Flash TV  Show (I posted most of these before but there were some changes since then. For example before there was a Flash Fan Questions thing and a Fan Q&A with Cast and Crew of WBTV DCTV Series thing, but I don’t see those on the schedule anymore)
All of these will be available (for 24 hours) on demand from 1 pm EST on
The Flash - Panel (Extended)
Executive producer Eric Wallace joins cast members Grant Gustin, Candice Patton, Danielle Panabaker, Carlos Valdes, Danielle Nicolet, Kayla Compton and Brandon McKnight to discuss all things Flash with Entertainment Weekly’s Chancellor Agard. Team Flash will break down both parts of season six and look ahead at what is to come with an exclusive trailer for season seven. Fans will also get a look at the exclusive black-and-white noir episode “Kiss Kiss Breach Breach,” which will be available on The Flash season six Blu-ray™ and DVD on August 25. 40 min
The Flash – Pilot EPK
A  truly exclusive opportunity as an insider to see behind-the-scenes and  hear from the creative team during the filming of The Flash pilot  episode. 5 min On Demand
Fan Q&A with Grant Gustin of The Flash The Flash star Grant Gustin takes some time to answer a question from a DC fan. 1 min On Demand
Stars from DCTV Series React to Fan Art
Stars of The Flash, Doom Patrol, Titans, Teen Titans Go!, and Batwoman react to fan art. Truth, Justice, and the DC Comics Way - Panel
Who would have thought the “injustices of the world” first read in comic books and then acted out in some of today’s most popular DC Super Hero films and television series would intersect with today’s real-life civil, social and political unrest? Join us for a conversation with series stars David Harewood and Nicole Maines (Supergirl), Marvin “Krondon” Jones III (Black Lightning), Anna Diop (Titans) and executive producer/showrunner Eric Wallace (The Flash) as they discuss how the genesis of comic books has always been rooted in the search of truth and justice: it’s the DC Comics way! 45 min
Behind the Scenes of the Arrowverse Crossover - Panel Multi-hyphenate Marc Guggenheim joins The Flash first assistant director Phil Chipera, Batwoman costume designer Maya Mani, DC’s Legends of Tomorrow property master Lynda Chapple, and Batwoman/The Flash/Supergirl senior visual effects supervisor Armen Kevorkian to discuss the detailed and meticulous behind-the-scenes efforts that went into making the mega-crossover event “Crisis on Infinite Earths” happen. The talented group will offer exclusive and insider stories for fans that only those on working on set have been privy to. 15 min Greg Berlanti Reacts to Fan Art
Arrowverse" and DCTV  executive producer Greg Berlanti reacts to fan art inspired by some of  DC's biggest moments and characters. 3 min On Demand.
Capturing the Action in Still Frame - Panel
This panel features unit still photographers Clay Enos (Wonder Woman), Jessica Miglio (The Suicide Squad, Gotham), Katie Yu (The Flash, Supergirl, Batwoman) and Steve Wilkie (Titans, SHAZAM!), who capture the action through a still lens and celebrate the moments where what they have captured in a split second results in a timeless image. 15 min
Downloadables: DC TV Character Posters
Who's your favorite DC TV character? Download a poster to let everyone know! Or download them all if you can't pick a favorite…that's what we're doing! etalk Celebrates DC in Canada CTV, Canada’s top broadcast network, will produce an exclusive 20-minute Canadian DC FanDome special via the daily entertainment news program etalk, focusing on the country’s love for the DC Universe along with the unique connections between Canada and various DC properties. The special will highlight past and present DC films and television shows shot in Canada (including SHAZAM!, DC’s Legends of Tomorrow, The Flash, Titans); revisit past red carpets in Toronto as well as set visits and Canadian interviews; and highlight Canadian superfans and the country’s incredible local DC artists. Interspersed throughout the special will be talent greetings, throwback coverage from previous A-list events, and new content looking ahead to upcoming DC releases. The special will air exclusively in the DC FanDome on September 12 before debuting as an etalk broadcast special later that week. 30 min
Not new footage, but if you missed the panel with Candice that will also be available:
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What’s a BAWSE? Find out here as some of the hottest actresses across DC television and film sit down with celebrity DJ D-Nice and Grammy-winning singer/actress Estelle to discuss how they use their confidence and vulnerability to navigate their careers in Hollywood. Panelists include Meagan Good (SHAZAM!), Javicia Leslie (Batwoman), Candice Patton (The Flash), Tala Ashe (DC’s Legends of Tomorrow), Nafessa Williams and Chantal Thuy (Black Lightning), and Anna Diop and Damaris Lewis (Titans). Catch the entire full-length conversation at McDuffie’s Dakota in the DC WatchVerse. 20 min
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mjljmj · 3 years ago
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E la madre gli disse
E la madre gli disse
Guinness Storehouse E la madre gli disse: “Non essere ingenuo, non credere a tutto quello che ti dicono; sappi che il miglio non è l’unità di misura dei canarini, che i malati di mente vanno pazzi per certe caramelle, che Pino Daniele è il nome proprio di un albero e che fa diesis non è musica ma matematica, e cioè la somma di cinques più cinques! Abbi fiducia in te stesso! Applicati ma non…
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canesenzafissadimora · 8 months ago
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E la madre gli disse: “Non essere ingenuo, non credere a tutto quello che ti dicono; sappi che il miglio non è l’unità di misura dei canarini, che i malati di mente vanno pazzi per certe caramelle, che Pino Daniele è il nome proprio di un albero e che fa diesis non è musica ma matematica, e cioè la somma di cinques più cinques! Abbi fiducia in te stesso! Applicati ma non inchiodarti.
E ricordati che il tempo vola. E noi no.
Ma il peggio sarebbe se noi volassimo e il tempo no.
Il cielo sarebbe pieno di uomini con gli orologi fermi”.
Alessandro Bergonzoni
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giuliocavalli · 7 years ago
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«Non possiamo permettere che ritornino quelle parole (e quegli atti) della vergogna»: una lettera ai direttori
«Non possiamo permettere che ritornino quelle parole (e quegli atti) della vergogna»: una lettera ai direttori (la pubblica Nazione Indiana qui) Siamo studiosi e studiose, scrittori e scrittrici, preoccupati dal dilagare dell’odio nei media italiani. Odio verso le donne, i migranti, i figli di migranti, la comunità Lgbtq. Un odio che è ormai il piatto principale di moltissimi talk show televisivi nei quali vige da tempo la politica dei microfoni aperti, senza nessuna direzione o controllo. E spesso le parole che escono fuori da alcuni dibattimenti televisivi sono parole che mettono fortemente in crisi o addirittura contraddicono l’essenza stessa della nostra Costituzione, il richiamarsi a un patto antifascista e democratico. L’attentato di Macerata, dove un simpatizzante neonazista ha cercato la strage di uomini e donne africani, è qualcosa che ci interroga nel profondo. Le vittime sono diventate il bersaglio di un uomo la cui azione terroristica si è nutrita della narrazione tossica veicolata non solo da internet ma anche dal mainstream mediatico. Dopo quello che è successo non possiamo restare in silenzio. Serve una maggiore assunzione di responsabilità, serve un nuovo patto fra chi fa comunicazione e i cittadini. Le parole di odio, lo abbiamo visto chiaramente, possono tradursi in atti di violenza omicida. Azioni che, acclamate e imitate, rischiano seriamente di innescare una spirale di violenza. Per noi è evidente che il nodo mediatico ha contribuito a produrre e legittimare lo scatenarsi delle pulsioni peggiori. Per questo chiediamo ai media di non prestare più il fianco alla propaganda d’odio, ma di compiere anzi uno sforzo nel contrastarla. Intere fette di società (per esempio i migranti e i figli di migranti) nella rappresentazione mediatica esistono pressoché solo come stereotipo o nei peggiori dei casi come bersaglio dell’odio, contraltare utile a chi fa di una propaganda scellerata il suo lavoro principale. Sappiamo che nei media lavorano seri professionisti che come noi sono molto preoccupati per la piega degli eventi. Servono contenuti nuovi, modalità diverse, linguaggi aperti e trasparenti. Non possiamo permettere che nel 2018, ad 80 anni dalle leggi razziali, ritornino quelle parole (e quegli atti) della vergogna. Dobbiamo cambiare ora e dobbiamo farlo tutti insieme. Ne va della nostra convivenza e della nostra tenuta democratica. Quello che chiediamo non è un superficiale politically correct. Chiediamo invece una presa in carico di un mondo nuovo, il nostro, che ha bisogno di conoscersi e non odiarsi. Antonio Gramsci scriveva: Il vecchio mondo sta morendo. Quello nuovo tarda a comparire. E in questo chiaroscuro nascono i mostri. Dipende da noi non lasciar nascere questi mostri. Dipende da noi evitare che torni lo spettro del fascismo nelle nostre vite. Per farlo però dobbiamo lavorare in sinergia e cambiare i mezzi di comunicazione. E dobbiamo farlo ora, prima che sia troppo tardi. Giulio Cavalli Vanessa Roghi Helena Janeczek Igiaba Scego Sabrina Varani Christian Raimo Paolo di Paolo Michela Monferrini Frederika Randall Graziano Graziani Francesca Capelli Shaul Bassi Loredana Lipperini Shulim Vogelmann Amin Nour Reda Zine Sabrina Marchetti Amir Issa Alessandro Triulzi Francesco Forlani Fiorella Leone Francesca Melandri Ilda Curti Marco Balzano Alessandro Portelli Attilio Scarpellini Filippo Tuena Francesco M.Cataluccio Laura Bosio Gianfranco Pannone Antonio Damasco Franco Buffoni Evelina Santangelo Caterina Bonvicini Lisa Ginzburg Camilla Miglio Emanuele Zinato Andrea Inglese Andrea Raos Maria Grazia Meriggi Alessandra Di Maio Roberto Carvelli Francesco Fiorentino Grazia Verasani Caterina Venturini Alessandra Carnaroli Lorenzo Declich Gennaro Carotenuto Silvia Ballestra Chiara Valerio Marco Belpoliti Paola Caridi Marco Missiroli Alessandro Robecchi Valeria Parrella Nicola Lagioia Enrico Manera Jamila Mascat Maria Luisa Venuta Rossella Milone Giacomo Sartori Antonella Lattanzi Barbara del Mercato Amara Lakhous Rino Bianchi Carola Susani Roberto Carvelli Isabella Perretti Rosa Jijon Davide Orecchio Antonella Lattanzi Simone Giusti Simone Siliani Alberto Prunetti Chiara Mezzalama Elisabetta Mastrocola Teresa Ciabatti Andrea Tarabbia Antonella Anedda Elisabetta Bucciarelli Francesco Fiorentino Paola Capriolo Paolo Morelli Simona Vinci Giorgio Vasta Orsola Puecher Antonio Scurati Vins Gallico Daniele Petruccioli Enrico Macioci Maria Grazia Calandrone Eraldo Affinati Elena Pirazzoli Leonardo Palmisano Emiliano Sbaraglia Maura Gancitano Marco Mancassola Rosella Postorino Alessandra Sarchi Carlo Lucarelli Giorgio Pecorin Gianni Biondillo Ornella Tajani Mariasole Ariot Giorgio Fontana Girolamo Grammatico Francesca Ceci Brunella Toscani Tommaso Giartosio Attilio Scarpellini Simone Pieranni Elisabetta Liguori Giuliano Santoro Orofino di Giacomelli Maria Grazia Porcelli Giovanni Contini Federico Faloppa Federico Bertoni Flaminia Bartolini Dario Miccoli Emanuela Trevisan Semi Alessandro Mari Tommaso Pincio Laura Silvia Battaglia Anna Maria Crispino Andrea Bajani Renata Morresi Francesca Fiorletta Federica Manzon Angiola Codacci Pisanelli Alessandro Chiappanuvoli Società italiana delle Storiche Benedetta Tobagi Giuseppe Genna Fabio Geda Daniele Giglioli Angelo Ferracuti Alessandro Bertante Riccardo Chiaberge Giorgio Mascitelli Gherardo Bortolotti Annamaria Ferramosca Anita Benedetti Letizia Perri Luisella Aprà Masturah Atalas Rosalia Gambatesa Barbara Summa Lorenzo D’Agostino Anna Toscano Fabrizio Botti Chiara Veltri Sergio Bellino Barbara Benini Valentina Mangiaforte Maria Motta Emanuele Plasmati Giuseppe Maimone Paolo Soraci Pina Piccolo Graziella Priulla Leonardo Banchi Valentina Daniele Massimiliano Macculi Susanna Marchesi Corrado Aiello Giovanni Scotto Liliana Omegna Domenico Conoscenti Francesco Falciani Mario Di Vito Ileana Zagaglia Maria Elena Paniconi Antonio Corsi Stefano Luzi Nicola Marino Barbara Lazzarini Antonella Bottero Camilla Mauro Pietro Saitta Gianni Montieri Francesca Del Moro Adam Atik Maurella Carbone Sabrina Fusari Francesa Perlini Antonella Bastari Donatella Libani Alessandra Pillosu Lidia Massari Gianni Girola Andrea Fasulo Lidia Borghi Roberta Chimera Gaetano Vergara Camilla Seibezzi Lisa Dal Lago Nicoletta Mazzi Annamaria Laneri Sandra Paoli Cristina Nicoletta Leonardo De Franceschi Olga Consoli Chiara Barbieri Valentina De Cillis Letizia Perri Angelo Sopelsa Alessandra Greco Simone Buratti Giacomo Di Girolamo MariaGiovanna Luini Costanza Matafù Lorenza Caravelli Elena Maitrel Cavasin Leopoldina Bernardi Donatella Favaretto Simona Brighetti Margherita D’Onofrio Ivana Buono Manuela Olivieri Maria Cristina Mannozzi Helleana Grussi Elisabetta Galeotti Antonio Sparzani (si può firmare qui)
(la pubblica Nazione Indiana qui) Siamo studiosi e studiose, scrittori e scrittrici, preoccupati dal dilagare dell’odio nei media italiani. Odio verso le donne, i migranti, i figli di migranti, la comunità Lgbtq. Un odio che è ormai il piatto principale di moltissimi talk show televisivi nei quali vige da tempo la politica dei microfoni aperti, senza nessuna direzione o controllo. E spesso le…
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woodpeckermastering · 5 years ago
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#Repost @migliomusic_ • • • • • • È FUORI. ORA. Il bar sui binari forse non saprò mai spiegarlo davvero. È tutto dentro a questi tre minuti. È un pugno in pancia che passa per le vie del malessere ma poi sfocia nella libertà di essere qualsiasi cosa si voglia essere. E alla fine parla sempre d'amor. Ho lavorato a questo brano con Simone Pedrini @jacquesride e Michele Zuccarelli Gennasi @ripetieti che lo hanno prodotto e suonato interamente. Registrato e mixato presso il @mikorstudio da @mikormichele con il Mastering di Daniele Salodini @woodpeckermastering Questa fotografia non è solo una fotografia ma è molto di più. Il prezioso scatto è di @marcotriolophotography (post produzione di @pimientanegra_tattoo / grafica di @creoitalia_ ) e loro sono @enne_elle e @jacopobedussi che mi hanno concesso la loro bellezza in questa immagine. Grazie a Red Milano e alle vostre luci a led. Link Spotify in bio. Ora vai e fatti un bel giro! #inrifamily @inritorino @metatronmgmt . . . #inri#inritorino#inrirecords#music#out#singolo#ilbarsuibinari#miglio#migliomusic#spotify#spotifyplaylist#new#photography#photo#boy#red#play#sound#indieitalia#indieitaliano#alternative#rock#altrock (presso Woodpecker Mastering) https://www.instagram.com/p/B2L02Sbotr8/?igshid=duw6mqyhwego
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francescosilla · 5 years ago
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"Il diritto di opporsi" è un film del 2019 diretto da Destin Daniel Cretton e basato sull'opera di Bryan Stevenson "Just Mercy". Michael B. Jordan interpreta un avvocato afroamericano impegnato nella difesa pro bono di alcuni detenuti in Alabama nel braccio della morte, sezione speciale nella quale vengono rinchiusi in attesa di esecuzione i condannati alla pena di morte. Su 9 condannati, destinati alla sedia elettrica, almeno 1 su 9 viene condannato ingiustamente, contro ogni diritto morale e civile. La pellicola racconta il lungo processo ai danni di Walter McMillian (Jamie Foxx), accusato senza valide prove per l'omicidio di una ragazza bianca, sulla base di una falsa testimonianza estorta dalle forze dell'ordine locali ad un detenuto bianco, cui viene offerta in cambio la possibilità di uscire dal braccio della morte. Nel 1993 McMillian con l'aiuto di Stevenson viene esonerato dalla Corte d'Appello "Alabama a Walter McMillian contro Stato" che rifiuta la decisione del tribunale inferiore e dichiara l'imputato non colpevole, facendo cadere tutte le accuse. L'ingiustizia di un pregiudizio, il vertice di cristallo imperniato su menzogne, cospirazioni, ricatti, l'infimo piacere di alimentare con ogni subdolo sforzo l'odio nei confronti del diverso per salvare le apparenze e manipolare la realtà. Impossibile non ricordare per analogia il capolavoro del 1999 di Frank Darabont, "The Green Mile" (Il miglio verde). #justmercy #jamiefoxx #oscar #cult #iconic #afroamerican #injustice https://www.instagram.com/p/B9Tz-Y5q17l/?igshid=1spsrslcooyr1
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freedomtripitaly · 5 years ago
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Dal 31 marzo del 2020 la compagnia aerea low cost Norwegian volerà da Roma Fiumicino a Denver, negli Stati Uniti, tre volte alla settimana. Per la prima volta l’Italia sarà collegata con un volo diretto al Colorado. E, proprio per il 2020, Denver è stata eletta tra le dieci migliori città da visitare nella classifica “Best in Travel” di Lonely Planet. Tanti i motivi per visitare Denver l’anno prossimo, dunque. La tariffa low cost del biglietto aereo che parte da 209,90 euro è uno. Un’altra ragione è che, dopo aver visitato le principali città Usa, da New York a Boston, da San Francisco a Los Angeles, vale assolutamente la pena scoprire una nuova meta, fuori dalle classiche rotte. Denver vale di certo un viaggio. Soprannominata “The Mile High City” in quanto si trova a un’altitudine esatta di un miglio (1.600 metri) sul livello del mare, è dominata, a Ovest, dalle maestose Rocky Mountains. Basta atterrare all’aeroporto internazionale la cui originalisisma forma ricorda i picchi innevati dela lunghissima catena montuosa che va dal Canada al Messico per rendersi conto di dove ci si trova. Nel 2016, U.S. News & World Report l’ha eletta migliore città in cui vivere negli Stati Uniti. Denver riesce, infatti, a miscelare il suo spirito Western degli anni della corsa all’oro con quello della Beat Generation degli Anni ’40 e ’50. E, oggi, è una città che sta cambiando e crescendo molto velocemente. L’architettura moderna della città è tra le più interessanti: ci sono edifici progettati da Daniel Libeskind, l’unica opera di Michael Adjaye, rinomato architetto londinese, e il North Building del Denver Art Museum progettato da Giò Ponti, il museo più visitato della città. Con una chiara tendenza giovanile e piena di energia, Denver attira gente creativa e sportiva da tutto il Paese e oltre, con tanta voglia di vivere all’aria aperta, di ascoltare musica, di assaporare buona cucina e le tante birre artigianali che le hanno valso il titolo anche di “Capitale della birra negli Usa“. La downtown è piena di locali e ristoranti di nuovi chef. Si può pranzare, per esempio, in un ex-obitorio storico – Linger – con uno dei più vivaci rooftop della città da cui dominare lo skyline fino alle Rockies. La gastronomica è talmente varia da celebrare l’alimentazione sostenibile ogni anno a settembre con un evento organizzato da Slow Food Usa, Slow Food Nations. Tra i locali più rinomati di Denver e degli Stati Uniti c’è l’Anfiteatro Red Rock, uno scenografico teatro all’aperto in mezzo alle rocce rosse dei monoliti delle Montagne Rocciose, dove si sono esibiti anche i Beatles, Jimi Hendrix e gli U2, solo per citarne alcuni. Denver è una città adattissima agli sportivi, la si gira facilmente a piedi o in bicicletta. Basti pensare che conta almeno 200 parchi urbani e una lunghissima pista ciclabile, la South Platte River Greenway, lungo il fiume Platte, che è stata definita uno dei migliori progetti di bonifica urbana degli Stati Uniti. Ma Denver è anche la porta d’accesso allo Stato del Colorado. Chi decide di prolungare la vacanza ha moltissimo da vedere, specie se si amano i paesaggi naturali, l’attività fisica all’aria aperta e una buona dose d’avventura. È uno Stato fatto di montagne, l’altitudine media qui è di 2mila metri. Tuttavia non fa mai freddissimo. D’inverno raramente si scende sotto lo zero e d’estate si sfiorano temperature di 40°C. A meno di due ore di distanza, percorrendo la scenografica Mount Evans Scenic Byway, si raggiunge la cima della montagna e lo spettacolare Rocky Mountains National Park, con i suoi panorami di cime svettanti e l’highway tra le più elevate d’America. Da qui si entra nell’Echo Lake Park, un paesaggio dominato da un lago subalpino e da boschi di pini. Tra i luoghi più visitati c’è il museo di Buffalo Bill con la sua tomba, che morì proprio a Denver nel 1917 e che si trova sulla cima della Lookout Mountain, da cui si ha una vista pazzesca sulla città. L’effetto “wow” è assicurato. https://ift.tt/36QQLZK Sarà Denver la nuova meta di viaggio del 2020 negli Stati Uniti Dal 31 marzo del 2020 la compagnia aerea low cost Norwegian volerà da Roma Fiumicino a Denver, negli Stati Uniti, tre volte alla settimana. Per la prima volta l’Italia sarà collegata con un volo diretto al Colorado. E, proprio per il 2020, Denver è stata eletta tra le dieci migliori città da visitare nella classifica “Best in Travel” di Lonely Planet. Tanti i motivi per visitare Denver l’anno prossimo, dunque. La tariffa low cost del biglietto aereo che parte da 209,90 euro è uno. Un’altra ragione è che, dopo aver visitato le principali città Usa, da New York a Boston, da San Francisco a Los Angeles, vale assolutamente la pena scoprire una nuova meta, fuori dalle classiche rotte. Denver vale di certo un viaggio. Soprannominata “The Mile High City” in quanto si trova a un’altitudine esatta di un miglio (1.600 metri) sul livello del mare, è dominata, a Ovest, dalle maestose Rocky Mountains. Basta atterrare all’aeroporto internazionale la cui originalisisma forma ricorda i picchi innevati dela lunghissima catena montuosa che va dal Canada al Messico per rendersi conto di dove ci si trova. Nel 2016, U.S. News & World Report l’ha eletta migliore città in cui vivere negli Stati Uniti. Denver riesce, infatti, a miscelare il suo spirito Western degli anni della corsa all’oro con quello della Beat Generation degli Anni ’40 e ’50. E, oggi, è una città che sta cambiando e crescendo molto velocemente. L’architettura moderna della città è tra le più interessanti: ci sono edifici progettati da Daniel Libeskind, l’unica opera di Michael Adjaye, rinomato architetto londinese, e il North Building del Denver Art Museum progettato da Giò Ponti, il museo più visitato della città. Con una chiara tendenza giovanile e piena di energia, Denver attira gente creativa e sportiva da tutto il Paese e oltre, con tanta voglia di vivere all’aria aperta, di ascoltare musica, di assaporare buona cucina e le tante birre artigianali che le hanno valso il titolo anche di “Capitale della birra negli Usa“. La downtown è piena di locali e ristoranti di nuovi chef. Si può pranzare, per esempio, in un ex-obitorio storico – Linger – con uno dei più vivaci rooftop della città da cui dominare lo skyline fino alle Rockies. La gastronomica è talmente varia da celebrare l’alimentazione sostenibile ogni anno a settembre con un evento organizzato da Slow Food Usa, Slow Food Nations. Tra i locali più rinomati di Denver e degli Stati Uniti c’è l’Anfiteatro Red Rock, uno scenografico teatro all’aperto in mezzo alle rocce rosse dei monoliti delle Montagne Rocciose, dove si sono esibiti anche i Beatles, Jimi Hendrix e gli U2, solo per citarne alcuni. Denver è una città adattissima agli sportivi, la si gira facilmente a piedi o in bicicletta. Basti pensare che conta almeno 200 parchi urbani e una lunghissima pista ciclabile, la South Platte River Greenway, lungo il fiume Platte, che è stata definita uno dei migliori progetti di bonifica urbana degli Stati Uniti. Ma Denver è anche la porta d’accesso allo Stato del Colorado. Chi decide di prolungare la vacanza ha moltissimo da vedere, specie se si amano i paesaggi naturali, l’attività fisica all’aria aperta e una buona dose d’avventura. È uno Stato fatto di montagne, l’altitudine media qui è di 2mila metri. Tuttavia non fa mai freddissimo. D’inverno raramente si scende sotto lo zero e d’estate si sfiorano temperature di 40°C. A meno di due ore di distanza, percorrendo la scenografica Mount Evans Scenic Byway, si raggiunge la cima della montagna e lo spettacolare Rocky Mountains National Park, con i suoi panorami di cime svettanti e l’highway tra le più elevate d’America. Da qui si entra nell’Echo Lake Park, un paesaggio dominato da un lago subalpino e da boschi di pini. Tra i luoghi più visitati c’è il museo di Buffalo Bill con la sua tomba, che morì proprio a Denver nel 1917 e che si trova sulla cima della Lookout Mountain, da cui si ha una vista pazzesca sulla città. L’effetto “wow” è assicurato. Nuovi voli low cost diretti dall’Italia e una natura mozzafiato fanno della Capitale del Colorado la nuova destinazione per l’anno prossimo.
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sciencetechaction · 6 years ago
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Communiqué : Glyphosate et perturbation de la reproduction et du système endocrinien : il n'existe aucune preuve !
Communiqué du Collectif Science-Technologies-Actions 20/03/2019
Le 12 mars 2019, un consortium international de chercheurs majoritairement italiens et du controversé Institut Ramazzini [1] – a publié un nouvel article [2] sur les effets du glyphosate et d'un herbicide Roundup® sur le développement et le système endocrinien chez des rats.
En réalité, cette étude a produit des résultats rassurants, lesquels n'infirment pas le consensus des agences d'évaluation telles que l'Autorité Européenne de Sécurité des Aliments (EFSA) [4], l'Agence Américaine de Protection de l'Environnement (EPA) [5] ou Santé Canada [6] selon lequel le poids de la preuve indique que le glyphosate n’a pas de propriétés de perturbation endocrinienne.
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L'étude, qualifiée de pilote, a porté sur des effectifs très limités – 8 par groupe et sexe pour les rats sacrifiés à 6 semaines (puberté) et 10 pour les rats sacrifiés à 13 semaines (âge adulte).
On a administré aux rats, dans l'eau de boisson et à compter de la vie in utero, de 1,75 mg/kg poids corporel/jour de glyphosate, soit la dose journalière admissible aux États-Unis (DJA – en Europe, c'est 0,5 mg/kg p.c./jour). Toutefois, cette dose, considérée comme sûre, excède la quantité ingérée par les consommateurs (et même les utilisateurs) d'un facteur mille, sinon plus.
C'est donc un scénario du pire car nullement représentatif de la réalité. Les auteurs ont trouvé au final sept différences statistiquement significatives entre les rats témoins et les rats traités. Certaines sont difficilement interprétables en l'absence de connaissances sur les mécanismes d'action et de données complémentaires sur les plages de normalité, ou encore sans signification sur le plan biologique. L’étude a mesuré des dizaines, voire des centaines de paramètres.Il est donc attendu de trouver un certain nombre de différences statistiquement significatives, mais en réalité dues au hasard, et qui correspondent à des faux positifs.
Dans son rapport d'évaluation par les pairs, M. Robin Mesnage, anciennement membre de l'équipe de M. Gilles-Éric Séralini et peu suspecté de bienveillance envers le glyphosate, a écrit [3] :« La plupart des différences statistiquement significatives sont dispersées et il est difficile de trouver un schéma de toxicité clair. Il est donc très difficile de comprendre si les effets sur la santé détectés dans cette étude dépendent de la dose et s’ils pourraient être reproduits dans d’autres études. »
Les tentatives de certains médias, notamment du Monde [7], et de certaines organisations militantes de susciter une nouvelle controverse – et surtout des inquiétudes dans l'opinion publique – sont donc sans fondement.
Le Collectif Science-Technologies-Action appelle les médias et les milieux politiques à faire preuve de mesure dans le traitement et l'exploitation de l'information portant sur cette étude, et à ne pas alimenter le commerce de la peur.
Le Collectif Science-Technologies-Actions Le Collectif STA composé de chercheurs, ingénieurs, médecins, enseignants et autres citoyens consternés par la marginalisation de la Science et les attaques incessantes contre les technologies innovantes, a pour but de faire entendre la voix de la raison, de l'approche scientifique et du progrès, notamment auprès des décideurs et des médias. https://sciencetechaction.tumblr.com/
___________________________________________________________________________
[1] http://seppi.over-blog.com/search/Ramazzini/
[2] The Ramazzini Institute 13-week pilot study glyphosate-based herbicides administered at human-equivalent dose to Sprague Dawley rats: effects on development and endocrine system, (étude pilote de 13 semaines menée de l'Institut Ramazzini sur des herbicides à base de glyphosate administrés à des rats Sprague Dawley à la dose équivalente à l'homme : effets sur le développement et le système endocrinien), Fabiana Manservisi, Corina Lesseur, Simona Panzacchi, Daniele Mandrioli, Laura Falcioni, Luciano Bua, Marco Manservigi, Marcella Spinaci, Giovanna Galeati, Alberto Mantovani, Stefano Lorenzetti, Rossella Miglio, Anderson Martino Andrade, David Møbjerg Kristensen, Melissa J. Perry, Shanna H. Swan, Jia Chen and Fiorella Belpoggi,
Environmental Health 2019 18:15, https://doi.org/10.1186/s12940-019-0453-y
[3] https://static-content.springer.com/openpeerreview/art:10.1186/s12940-019-0453-y/12940_2019_453_ReviewerReport_V0_R2.pdf
[4] http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.2903/j.efsa.2017.4979/full
[5] https://www.regulations.gov/contentStreamer?documentId=EPA-HQ-OPP-2009-0361-0047&disposition=attachment&contentType=pdf
[6] http://pr-rp.hc-sc.gc.ca/1_1/view_label?p_ukid=120446866
[7] https://www.lemonde.fr/planete/article/2019/03/13/le-glyphosate-suspecte-d-etre-un-perturbateur-endocrinien_5435472_3244.html
http://seppi.over-blog.com/le-glyphosate-suspecte-d-etre-un-perturbateur-endocrinien-que-dit-la-derniere-etude
___________________________________________________________________________
Pour s’informer sur la toxicologie du glyphosate, écouter : https://www.youtube.com/watch?v=K8IHN8vbsSk&feature=youtu.be&fbclid=IwAR0N_T7VpNzrI2ANxEWafQCuJlqn-u2n47kCWoCOsdTsoPut1ubEd1PNl
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pangeanews · 5 years ago
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Se James Joyce si fosse messo a fare meditazione non avrebbe scritto l’“Ulisse”. Ipotesi sui rapporti tra creatività, “mindfulness”, disciplina mentale
L’Ulisse di James Joyce è una scalata, non una lettura. Molti sono riusciti ad arrivare alla fine, altri lo hanno trovato impossibile e hanno letto degli estratti o l’hanno sfogliato. Però tutti lo conoscono. È una pietra miliare della letteratura, uno di quei classici che ha fatto la storia.
*
E un giorno, al termine di una pratica di meditazione, è arrivato un pensiero nella mia mente: se James Joyce fosse stato un praticante di meditazione, avrebbe scritto l’Ulisse?
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Forse lo avrebbe scritto comunque per dare sfogo a quel flusso di coscienza che si attiva quando siamo a riposo, che per le neuroscienze ha il nome di default mode network, quello stato naturale della nostra mente che quando non siamo concentrati su qualcosa in particolare, ci fa ritrovare a pensare continuamente al passato, al futuro, a noi stessi e agli altri, riflettendo, giudicando e via dicendo. Quel sognare a occhi aperti comune a tutti noi e che spesso è causa di molte angosce, dato che per la maggior parte delle volte i pensieri che ci accompagnano sono spiacevoli se non addirittura catastrofici.
La meditazione ci insegna a controllare questo stato della mente. Quando portiamo la nostra attenzione al respiro per iniziare la pratica, i pensieri arrivano e vogliono la nostra attenzione. Accorgersi dell’arrivo di un pensiero, osservarlo senza aggrapparsi e senza farlo diventare un ‘discorso’, accettarlo per quello che è, per poi lasciarlo andare e tornare a concentrarsi sul respiro, vuol dire già meditare. È il processo della metacognizione, la capacità di accorgersi dei propri processi cognitivi.
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Nell’Ulisse, Joyce ha scritto esattamente tutto quello che avviene quando il default mode network è attivo. Il punto è che per un meditante di lunga data, la consapevolezza aperta è una condizione quasi permanente. Uno yogi, per esempio, non medita soltanto quando si siede su un cuscino ma vive il momento presente e ha controllo sui processi cognitivi in ogni istante della giornata. Più si medita e più si comprende che la consapevolezza diventa una costante e non un qualcosa da andare a cercare solo durante la pratica seduta, camminata o quel che sia. Se Joyce avesse consacrato la sua vita alla meditazione, forse non avrebbe mai scritto l’Ulisse, perché l’esperienza del flusso di coscienza sarebbe stata troppo lontana dal suo modo di vivere, sentire e percepire il mondo. Se avesse iniziato a meditare in età adulta, magari lo avrebbe scritto comunque proprio per indagare i meccanismi della mente e che cosa avviene perennemente nel nostro cervello quando non ci si trova in uno stato di piena consapevolezza.
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Per esempio. Prendiamo un passaggio dell’Ulisse: “Mr Bloom ammirava la massa imponente del custode. Tutti ci tengono a essere in buoni rapporti con lui. Brava persona, John O’Connell, davvero un brav’uomo. Chiavi: come l’inserzione della ditta Keyes: non c’è pericolo che uno scappi, niente controlli all’uscita. Habeas corpus. Devo pensare a quell’inserzione dopo il funerale. Ho scritto Ballsbridge sulla busta che ho preso per coprire quando lei mi ha disturbato mentre scrivevo a Martha? Speriamo che non sia insabbiata nel reparto lettere smarrite. Farebbe meglio a farsi la barba. Barba grigia e dura. È il primo segno quando i capelli diventano grigi e il carattere s’inacidisce. Fili d’argento in mezzo ai grigi. Figurati a essere sua moglie. C’è da domandarsi come ebbe la faccia di dichiararsi a una ragazza. Un cuore e un cimitero. Farglielo brillare davanti agli occhi. Potrebbe anche stuzzicarla, dapprincipio. Fare la corte alla morte… Le ombre della notte aleggiano intorno con tutti i morti stesi qua e di là. Le ombre delle tombe quando i cimiteri sbadigliano e Daniel O’Connell dev’essere un discendente credo chi è che diceva che era un bel tipo di stallone gran cattolico lo stesso come un colosso nell’oscurità. Fuochi fatui. Gas delle tombe. Bisogna non ci pensi mai se vuol rimanere incinta. Le donne poi sono così suscettibili. Raccontarle una storia di fantasmi a letto per farla dormire. Hai mai visto un fantasma? Be’, io sì. Era una notte buia come un forno. L’orologio stava per battere la mezzanotte. Capaci di baciare lo stesso se sono eccitate a dovere. Prostitute nei cimiteri turchi. Imparano qualunque cosa se si prendono giovani. Si può anche pescare una vedovella qui. Gli uomini son fatti così. Amore tra le tombe. Romeo. Salsa piccante del piacere. Nel mezzo della morte siamo in vita. Gli estremi si toccano. Supplizio di Tantalo per i poveri morti. Odore di braciole alla graticola per morti di fame che si divorano le viscere. Desiderio di titillare la gente. Molly lo voleva fare alla finestra. Comunque ne ha otto di figli…”.
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Potete vedere affiorare chiaramente il giudizio, le associazioni, il vagare, i ricordi che arrivano dal passato, il desiderio, in questo flusso di coscienza che si dipana quando il default mode network è attivo.
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Ebbene, è tutto quello che con la meditazione si evita di fare. Nel momento in cui iniziamo la pratica, noi osserviamo tutto quello che accade nella mente, portiamo l’attenzione al respiro, e ogni volta che la mente inizia a pensare “Dovrebbero essere i fiori del sonno. I cimiteri cinesi con piantagioni di papaveri giganti producono il miglio oppio m’ha detto Matiansky. L’orto botanico è subito dietro. Il sangue succhiato dalla terra dà una nuova vita. La stessa idea di quegli ebrei che si diceva avessero ucciso un ragazzo cristiano. Ogni uomo ha il suo prezzo. Cadavere grasso di signore, ben conservato, un epicureo, prezioso per un frutteto. Un affare. […]”, noi ce ne accorgiamo e torniamo al respiro. Come ho scritto poco sopra, accorgersi di aver iniziato a ‘vagare’ è già meditare, e una volta che ce ne siamo accorti, torniamo con gentilezza al respiro. Ogni volta. Tutte le volte. Più si medita e più si riuscirà a stare a lungo con il respiro. Appena vediamo arrivare un pensiero, l’importante è non aggrapparvisi e quindi non iniziare a pensare. Non appena ci accorgiamo che arriva una frase “dovrebbero essere i fiori del sonno…”, la accogliamo e la lasciamo andare, evitando che arrivino tutte le considerazioni che ne seguirebbero.
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Alcuni pensano che la meditazione porti ad annullare il pensiero, a diventare delle amebe che non danno più adito alla creatività, ma la mente non smette mai di fare il suo lavoro, e cioè di trovarsi in quel costante flusso di coscienza. I meditanti non smettono di riflettere, di ragionare: è che semplicemente non si arrovellano a cercare risposte o soluzioni. Più la mente è calma e in quiete e più giungono quelle che conosciamo come intuizioni, nella psicanalisi insight, e anche la stessa ‘illuminazione’ delle pratiche orientali arriva come un’intuizione, quando e se arriva. Non è frutto di un discorso mentale lungo e complicato. Sappiamo, inoltre, che spesso anche le soluzioni a immensi grattacapi della scienza sono arrivate durante una passeggiata, guardando un albero o il cielo.
*
In Occidente siamo abituati a credere che solo con il pensiero e il ragionamento si possa raggiungere la saggezza e capire le cose, in Oriente è l’esatto opposto, anche perché per loro, cercare di classificare, etichettare, nominare ogni cosa è niente più che maya, l’illusione della nostra mente di poter spiegare i fenomeni del mondo con le parole e il linguaggio che conosciamo. La filosofia orientale ha un immenso pregio, ed è per questo che è più viva che mai rispetto ai nostri polverosi filosofi. L’Oriente ha trovato un mezzo: la meditazione, con la quale ha reso la speculazione filosofica un’esperienza, non soltanto qualcosa da studiare, non solo pensiero, ma esperienza dei fenomeni della mente, un processo di comprensione che arriva dalla pratica e non dalla lettura. Per gli orientali la maggior parte dei concetti, la verità finale, non è qualcosa di spiegabile ed esprimibile a parole. Tutto è mente, e forme, e non mente e materia, e la forma è il vuoto.
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Il cognitivista Steven Pinker, nel suo Illuminismo adesso, scrive che secondo lui persone come Immanuel Kant oggi sarebbero anche loro cognitivisti, terapeuti, e non solo filosofi. Userebbero un mezzo, un metodo, non sarebbero solo pensatori. Anche la nostra scienza usa dei mezzi, dei metodi, attraverso la ricerca, gli esperimenti, per cercare di cogliere il significato di tutto quello che ci circonda e di noi stessi. A ognuno il suo.
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La meditazione non è sinonimo di lobotomizzazione. Meditando s’imparano a gestire i pensieri ossessivi e disturbanti, quelli negativi e depressivi ma qui sorge un’altra domanda. Per uno scrittore, un artista, questi pensieri servono – proprio come nel caso di Joyce –, possono essere d’ispirazione, costituire la spinta a comporre qualcosa spesso con l’intento di gestirli, di liberarsene. L’artista può meditare?
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David Lynch pratica e diffonde la “Meditazione Trascendentale”, quella stessa meditazione fondata da Maharishi Mahesh Yogi, il guru dei Beatles, pratica su cui esistono non poche controversie. La meditazione quanto ha influenzato Lynch nei suoi lavori? Pare abbia iniziato a praticare negli anni ’70. I suoi lavori sono migliorati, cambiati, peggiorati? C’entra la meditazione? Tutti cambiano, molti artisti hanno smesso di fare film o di dipingere in un certo modo semplicemente perché sono cresciuti, ma se fosse anche la meditazione a cambiare il nostro modo di esprimerci? Sarebbe interessante studiare questo aspetto a livello scientifico, perché credo che la meditazione liberi da un profondo disagio di fondo. Cambia il modo di vedere il mondo e l’universo in cui viviamo. Cambia il nostro modo di pensare a noi stessi e agli altri. Chi pratica qui in Occidente non diventa certo uno yogi, ma anche se si pratica con costanza per pochi minuti al giorno e senza fini spirituali, gli effetti e i cambiamenti si sentono, ci sono.
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Il monaco inglese Ajahn Brahm, nel suo libro Consapevolezza beatitudine e oltre, arriva a dire una cosa che fa riflettere: “Se siete veramente soddisfatti, non avete bisogno di dire niente. Non è forse vero che la maggior parte delle conversazioni interiori assume la forma della lamentela, del tentativo di cambiare le cose, o del desiderio di fare qualcos’altro? O che esse conducono alla fuga nel mondo dei pensieri e delle idee? Pensare indica una mancanza di appagamento: se siete veramente contenti, siete immobili e quieti. Vedete se riuscite ad approfondire il vostro appagamento, perché esso è l’antidoto all’irrequietezza”.
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Nel libro, Brahm racconta anche che la beatitudine che si raggiunge con stati profondi di meditazione è molto meglio del sesso, di qualunque musica e arte. Non c’è più bisogno di evasione, divertimento, televisione, distrazioni. Per i monaci è il silenzio della mente lo stato per eccellenza che porta a provare attimi di estrema beatitudine fino a provare estasi spirituali che possono condurre all’illuminazione. Me per gli scrittori, i poeti, i cantanti, sono proprio le emozioni, i pensieri, le riflessioni, il disagio o la gioia di un grande amore a dar vita alle opere d’arte.
*
Come fa un artista a meditare e a creare allo stesso tempo? Non stiamo parlando di persone come me che praticano per meno di un’ora al giorno, e scrivono, e vivono la propria vita normalmente. Scrittori, poeti, artisti, potrebbero meditare come i monaci per otto o dodici ore al giorno o non creerebbero più nulla? Anche molti monaci e preti dipingono, scrivono libri, si esprimono con metafore, poesie ma i loro argomenti riguardano sempre e soltanto Dio. La loro mente potrebbe dar vita a opere letterarie, quadri, musica, senza essere influenzata dalla meditazione o dalla preghiera? Soprattutto, sentirebbero la necessità di esprimersi non vivendo più un disagio interiore ed esistenziale? Lo stesso vale per i nostri preti che consacrano la propria vita a Dio. Scegliere Dio equivale a rinunciare alla propria espressione artistica? Giusto? Dio o la ricerca dell’illuminazione compensa ogni necessità di espressione intellettuale? Non lo so. È una scelta, d’altronde, è una consacrazione anche quella alla scrittura, alla pittura, alla musica. Non si può essere un monaco e un artista, come un artista non potrà mai essere un monaco perché alla mente non verrebbe concesso spazio per esprimersi?
*
Molti grandi artisti hanno sofferto di depressione. E se fossero guariti? Se per esempio avessero iniziato a frequentare il Protocollo MBCT della mindfulness per sconfiggere le ricadute della depressione maggiore avremmo perso opere di grandi artisti? Questo concetto mi fa tornare alla mente un’altra cosa. Molti artisti, nonostante il loro vivere in maniera dissoluta, non hanno mai voluto smettere di drogarsi e non sono mai voluti andare in analisi per paura di perdere la loro vena creativa, l’ispirazione. Ricordo che una volta lessi un’intervista in cui Brian Molko, cantante dei Placebo, disse di aver dovuto smettere di prendere psicofarmaci perché non riusciva più a scrivere una canzone.
*
O forse gli artisti che meditano o vanno in analisi e che in passato hanno vissuto dei traumi, semplicemente riescono a esprimere il disagio senza però farsi travolgere dalle emozioni? Hanno controllo sui propri processi cognitivi? Il malessere si può incanalare e inserirlo nell’opera pur vivendolo con distacco, oppure la necessità dell’espressione artistica arriva solo nel momento in cui viviamo il disagio?
*
Gli alberi di Van Gogh, se Van Gogh avesse meditato, sarebbero stati meno contorti? Munch avrebbe dipinto L’Urlo? Pollock avrebbe realizzato quei dripping che sembrano un vero e proprio groviglio neurale? Van Gogh diceva di dipingere quando stava bene e non quando stava male. Se avesse meditato o se fosse addirittura andato in analisi, avrebbe dipinto di più e meglio e non sarebbe stato suicidato dalla società?
*
Non so come chiudere questo articolo. Non ho risposte, non ho spiegazioni, solo altre domande che farei a me stessa e a voi. Ne è venuto fuori un flusso di coscienza. Vado a meditare. Magari arriva un’intuizione. O forse no. Cosa penseranno? Devo pure andare a fare la spesa. Il cane lo porto dopo. Cenerò alle ventuno. Anni fa non lo avrei mai fatto. Le foglie pungono le nuvole. Però se…
Dejanira Bada
*In copertina: James Joyce in un ritratto fotografico di Berenice Abbott (1898-1991)
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Il profeta
Il ragazzo di campagna
Il secondo tragico Fantozzi
Il settimo sigillo
Il tagliagole
Il vangelo secondo Matteo
Il vedovo
Il vento che accarezza l’erba
Il viaggio di Felicia
Il vizietto
In Bruges
Indiana Jones e il tempio maledetto
Indiana Jones e l’ultima crociata
Innocenti bugie
Inside man
Into the wild
Invasion U.S.A.
Io e mia sorella
Io non sono qui
Io speriamo che me la cavo
Io, Daniel Blake
Irreversible
Italiano medio
Uno dei film italiani poco noti del catalogo, ne parla Quentin Tarantino:
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piranot · 5 years ago
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Necrologia do dia 10 de abril de 2020 em Piracicaba e região
Silvana Regina da Silva Faleceu anteontem, nesta cidade, contava 49 anos, filha do Sr. Pedro Alves Rodrigues, já falecido e da Sra. Maria Lopes Rodrigues, era casada com o Sr. Antonio Donizeti da Silva, deixa a filha: Adriele Vitoria Cordeiro. Deixa demais parentes e amigos. Seu sepultamento foi realizado ontem, tendo saído o féretro às 10h30 do Velório da Saudade, sala 07, para o Cemitério da Saudade em jazigo da família.
Valdemir Jose Schiavon Faleceu ontem, na cidade de Rio das Pedras – SP, contava 50 anos, filho dos finados Sr. Waldemar Schiavon e da Sra. Maria de Lourdes Scona Miglio Schiavon, era casado com a Sra. Vilma Alves Fagundes, deixa os filhos: Daniele Fagundes Schiavon; Rafael Fagundes Schiavon e Sibeli Daiane Schiavon Lopes, deixa netos, demais parentes e amigos. Seu sepultamento foi realizado ontem, tendo saído o féretro às 14h do Velório Municipal de Rio das Pedras – SP, para o Cemitério Parque da Paz de Rio da Pedras – SP, em jazigo da família.
Liraucio Ferreira Faleceu ontem, na cidade de Charqueada – SP, contava 82 anos, filho dos finados Sr. Sebastião Clarindo Ferreira e da Sra. Jandyra Martins Ferreira, deixa a irmã, sobrinho, demais parentes e amigos. Seu sepultamento foi realizado ontem, tendo saído o féretro às 16h do Velório da Saudade, sala 03, para o Cemitério da Saudade, em jazigo da família.
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