#Daniel Estrem
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John Dowland /Daniel Estrem, The Frog Galliard I Dowland on 8 String Guitar, 2014
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"Secondo i rapporti, un gregge di pecore che lottava per trovare erba fresca per il cibo a causa delle inondazioni estreme ha iniziato a comportarsi in modo strano dopo aver mangiato gran parte di un raccolto di cannabis.
Le pecore hanno invaso una serra che produceva cannabis medicinale in Grecia ."
😂😂😂😂 Notizia STUPEFACENTE 🤪🤪
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@monicaelis
https://news.sky.com/story/herd-of-sheep-eats-100kg-of-cannabis-in-greece-after-storm-daniel-floods-12969680
Chissà come bela una pecora strafatta
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Idee Regalo per l’estate perfetti per viversi questa stagione
Idee Regalo per l’estate perfetti per viversi questa stagione. L’estate è una delle stagioni più amate in assoluto. È il momento perfetto per prendersi una pausa e concedersi un po’ di relax con le persone importanti, godendosi un po’ di relax al mare, o un po’ di refrigerio e fuga dai rumori della città. Se il tuo compleanno, o quello di una persona particolarmente importante per te, cade proprio in questo periodo dell’anno, capire cosa regalare da poter vivere giorno per giorno durante la bella stagione può rivelarsi utile per fare un regalo immediatamente spendibile. In questo articolo, troverai una serie di idee regalo estive pensate per adattarsi a diverse personalità ed esigenze, per capire su che tipo di articolo orientarsi per fare un regalo che diventerà il protagonista dell’estate della persona che lo riceverà. Orologi subacquei e sportivi, perfetti per le attività più estreme Se la persona a cui stai pensando di fare un regalo è particolarmente atletica e trascorre gran parte del suo tempo collezionando esperienze ed avventure sempre diverse e sempre più intense, avere un orologio sportivo dotato di una serie di utilissime funzionalità per orientarsi e tenere perfetta traccia del tempo, può essere il regalo perfetto per lui. Questo tipo di orologi è spesso realizzato in materiali pensati per garantire un livello di ergonomia altissimo, in grado di resistere a sudore, acqua, vento, garantendo massima resistenza ed aderenza al polso di chi lo indossa. Orologi minimal ed eleganti, per essere eleganti in banchina Per restare sugli orologi, cercando una soluzione regalo per una personalità completamente diversa, che già vedi rilassarsi al tavolino di un bar, o facendo tranquille passeggiate sui lungomare più esclusivi delle coste italiane ed estere, un orologio differente, ma sempre perfetto per l’estate, può venirti in aiuto. Gli orologi Daniel Wellington, ad esempio, rappresentano la soluzione migliore da indossare in estate per essere chic, senza appesantire i tuoi look con gioielli super elaborati, che poco si addicono agli outfit leggeri che si tende a prediligere all’aumentare delle temperature. Orecchini a cerchio, perfetti per ogni stile Se la persona a cui stai pensando di fare un regalo che possa sfruttare nel periodo estivo è un’indossatrice di orecchini, con un paio di orecchini a cerchio farai sicuramente bingo. Prediligi modelli passepartout, come quelli di piccole dimensioni o quelli spessi e voluminosi, che si adattano facilmente a diverse tipologie di outfit con grande versatilità, portando un tocco di fresca eleganza nei look più eleganti e un allure gipsy negli outfit più casual. Orienta la tua scelta su questo tipo di gioiello soprattutto basandoti sui lineamenti della persona a cui li stai regalando, per assicurarti di scegliere una forma che possa adattarsi ai suoi lineamenti. Collane sottili, da portare in ogni luogo Anche le collane possono essere una fantastica idea regalo. Se sceglierai con oculatezza, trovando il gioiello più adatto ai gusti della persona a cui hai deciso di farlo, la collana sarà quel gioiello che la accompagnerà in ogni momento della giornata, consentendole di vestire il suo stile e la sua personalità a prescindere dal luogo in cui si trova e dal tipo di abbigliamento che indossa. Scegliendo un modello in acciaio, per esempio, non ci sarà alcun rischio di annerimento del gioiello, che resterà intatto e pronto per essere riutilizzato. Scegli il regalo che farà quella persona felice, individuando l’elemento che sarà sempre presente durante la sua estate, in modo da consentirle di portarti sempre con lei.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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How are you Ethari? I saw you running around with a lute yesterday and wonder...Who tought you how to play it? Did you made the imstrument yourself?..... And most important: Can you play a song for me? I'd be eager to hear you play!
I’m well, love! And so is my lute. My family loves music more than most. We’re an entire band, really. My father saw my interest in prettywork, which takes talented fingers especially if you’re only five, and started me on lute lessons. Now I can strum most anything from fine silver wire to lutes to the heartstrings of my favorite assassin. He has his dexterity and I have mine.
I’d be happy to play you a song! Let’s see... *fetches lute* How about this lovely tune? It’s called “Killing Me Softly,” and it’s hard to get more Moonshadow than that!
#ask ethari#just music things#runaan has been killing me softly since the day we met#daniel estrem#lute music#baroque lute
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Norwegian Wood (Beatles) Daniel Estrem, lute
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13.10.2021
Alto il rischio di spoiler nel parlarne troppo: dico solo che è un ottimo action (perfettamente calibrato) con puntate azzeccate anche in altri generi.
Tutti gli attori molto bravi, soprattutto Malek, e nulla da dire sotto il punto di vista tecnico: ho apprezzato tantissimo i rimandi alla serie classica (e più di tutti quelli, ovviamente, a "On Her Majesty's Secret Service") e penso sia un ottimo modo, pure se controverso, per chiudere il reboot anche se, secondo me, non il migliore tra i cinque.
Sarà molto interessante capire cosa vorranno fare dal prossimo ma mi fermo qui se no direi troppo.
"𝕆𝕣𝕓𝕚𝕤 𝕟𝕠𝕟 𝕊𝕦𝕗𝕗𝕚𝕔𝕚𝕥"
"No Time to Die" è il venticinquesimo film della serie 007: la più longeva (59 anni) e lunga della storia del Cinema.
Film tribolato sia in produzione (convincere Craig a interpretare per la quinta volta 007 non fu facile) che nel rilascio (da Aprile 2020 ha subito almeno tre rinvii) ha tutto per essere un evento se non altro perché è la chiusura della serie reboot iniziata con il bellissimo "Casino Royale" nel 2006.
Come sapete sono un fan e per non trovarmi impreparato ho riguardato tutti gli altri ventiquattro film (possiedo il cofanetto): i primi venti a inizio anno perché era stato annunciato per il 21 gennaio (poi spostato e non fatto uscire sulle varie piattaforme perché la produzione ha voluto fortemente che la gente lo vedesse nelle sale) e gli ultimi quattro (la serie reboot) in quest'ultima settimana.
Questo per dirvi che a fine post troverete la consueta classifica che vi dico già potrebbe essere considerata controversa se non altro (ma non solo) per il primo posto occupato da quel capolavoro poco considerato, perché girato con lo sconosciuto Lanzeby, che è "To Her Majesty's Secret Service" ): film che è un unicum (o lo è stato almeno fino al reboot) perché alla fine è una storia d'amore infarcita da coraggio tecnico e autoironia.
Anyway: ci sono molti motivi per i quali la serie è divenuta iconica (le magnifiche sigle e le canzoni d'accompagnamento, la barrelgun sequence, le Bond Girl, i cattivi e i loro sgherri e così via) e molti altri che l'hanno fatta diventare un vero simbolo dei vari cambiamenti di moda, costume, stile e pure cultura (cose che si percepiscono chiaramente tanto che la saga si può dividere in quattro ere distinte).
Oltre ad avere cavalcato brillantemente certi luoghi comuni ( il mondo in pericolo ma spesso pure no, lo smoking sempre impeccabile, i personaggi ricorrenti e quelli stabili come il mitico Desmond Llewelyn e il suo Q, la Walther PPK, etc) ma anche molte difficoltà (le questioni legali all'uso del nome SPECTRE, un paio di produzioni apocrife tipo "Never say Never Again" e il passaggio della EON dalla UA a MGM,...) ma sempre rimanendo piuttosto fedele a se stessa se non in un paio di escursioni "estreme" (come "Die Another Day" e "Licence to Kill" anche se quest'ultimo aveva in Dalton forse il Bond più fedele a quello pensato da Fleming) e altrettante "bizzarre" come il "fantarealismo" di "Moonraker" e il realismo politico del bellissimo "For Your Eyes Only" ma non così l devianti.
Comunque dopo questo lungo preambolo non richiesto ecco la mia classifica aggiornata al 03 ottobre. Enjoy.
In ordine di preferenza personale (la lettera alfabetica indica l'ordine di uscita)
Legenda interpreti di James Bond
*Sean Connery
°George Lanzeby
• Roger Moore
¤ Timothy Dalton
☆ Pierce Brosnan
■ Daniel Craig
F) "To Her Majesty's Secret Service"° ("Agente 007 - Al servizio segreto di Sua Maestà", 1969) di Peter R. Hunt
G) "Diamonds Are Forever"* ("Agente 007 - Una cascata di diamanti", 1971) di Guy Hamilton
U) "Casino Royale"■ ("Casino Royale", 2006) di Martin Campbell
L) "For Your Eyes Only"• ("Solo per i tuoi occhi", 1981) di John Glen
R) "Tomorrow Never Dies"☆ ("Il domani non muore mai", 1997) di Roger Spottiswoode
H) "Live and Let Die"• ("Agente 007 - Vivi e lascia morire", 1973) di Guy Hamilton
B) "From Russia with Love"* ("A 007, dalla Russia con amore", 1963) di Terence Young
W) "Skyfall"■ ("Skyfall" 2012) di Sam Mendes
Q) "GoldenEye" ☆ ("GoldenEye", 1995) di Martin Campbell
T) "Die Another Day" ☆ ("La morte può attendere", 2002) di Lee Tamahori
J) "The Spy Who Loved Me"• ("La spia che mi amava", 1977) di Lewis Gilbert
D) "Thunderball"* ("Agente 007 - Thunderball/Operazione tuono", 1965) di Terence Young
C) "Goldfinger"* ("Agente 007 - Missione Goldfinger", 1964) di Guy Hamilton
S) "The World Is Not Enough" ☆ ("Il mondo non basta", 1999) di Michael Apted
N) "A View to a Kill"• ("007 - Bersaglio mobile", 1985) di John Glen
I) "The Man with the Golden Gun"• ("Agente 007 - L'uomo dalla pistola d'oro", 1974) di Guy Hamilton
X) "Spectre"■ ("Spectre", 2015) di Sam Mendes
V) "Quantum of Solace"■ ("Quantum of Solace", 2008) di Marc Forster
O) "The Living Daylights"¤ ("007 - Zona pericolo", 1987) di John Glen
K) "Moonraker"• ("Moonraker - Operazione spazio", 1979) di Lewis Gilbert
M) "Octopussy"• ("Octopussy - Operazione piovra", 1983) di John Glen
A) "Dr. No"* ("Agente 007 - Licenza di uccidere", 1962) di Terence Young
P) "Licence to Kill" ¤ ("007 - Vendetta privata", 1989) di John Glen
E) "You Only Live Twice"* ("Agente 007 - Si vive solo due volte", 1967) di Lewis Gilbert
Mood: Bondiano
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“ I due concetti «destra» e «sinistra» non sono concetti assoluti. Sono concetti relativi. Non sono concetti sostantivi o ontologici. Non sono qualità intrinseche dell’universo politico. Sono luoghi dello «spazio politico». Rappresentano una determinata topologia politica, che non ha niente a che vedere con l’ontologia politica: «Non si è di destra o di sinistra, nello stesso senso per cui si dice che si è “comunisti”, o “liberali”, o “cattolici”» [Marco Revelli, Destra e sinistra: l’identità introvabile, dattiloscritto di 65 pp.; sarà pubblicato nel 2007 col titolo Sinistra destra. L'identità smarrita]. In altri termini, destra e sinistra non sono parole che designano contenuti fissati una volta per sempre. Possono designare diversi contenuti secondo i tempi e le situazioni. Revelli fa l’esempio dello spostamento della sinistra ottocentesca dal movimento liberale a quello democratico, a quello socialista. Ciò che è di sinistra è tale rispetto a ciò che è di destra. Il fatto che destra e sinistra rappresentino una opposizione vuol dire semplicemente che non si può essere contemporaneamente di destra e di sinistra. Ma non dice nulla sul contenuto delle due parti contrapposte. L’opposizione resta, anche se i contenuti dei due opposti possono cambiare. A questo punto si può anche osservare che sinistra e destra sono termini che il linguaggio politico è venuto adoperando nel corso dell’Ottocento, e sino a oggi, per rappresentare l’universo conflittuale della politica. Ma se questo stesso universo può essere rappresentato, ed è stato di fatto rappresentato in altri tempi, da altre coppie di opposti, di cui alcune hanno un valore descrittivo forte, come «progressisti» e «conservatori», altre hanno un valore descrittivo debole, come «bianchi» e «neri». Anche la coppia bianchi-neri indica soltanto una polarità, cioè significa soltanto che non si può essere nello stesso tempo bianchi e neri, ma non lascia assolutamente intendere quali siano gli orientamenti politici degli uni e degli altri. La relatività dei due concetti si dimostra anche osservando che l’indeterminatezza dei contenuti, e quindi la loro possibile mobilità, fa sì che una certa sinistra rispetto a una destra può diventare, con uno spostamento verso il centro, una destra rispetto alla sinistra rimasta ferma, e, simmetricamente, una certa destra che si sposta verso il centro diventa una sinistra rispetto alla destra che non si è mossa. Nella scienza politica è noto il fenomeno del «sinistrismo», come quello simmetrico del «destrismo», secondo cui la tendenza allo spostamento verso le posizioni estreme ha per effetto, in circostanze di particolare tensione sociale, il formarsi di una sinistra più radicale alla sinistra della sinistra ufficiale, e di una destra più radicale alla destra della destra ufficiale: l’estremismo di sinistra sposta più a destra la sinistra, come l’estremismo di destra sposta più a sinistra la destra. “
Norberto Bobbio, Destra e sinistra. Ragioni e significati di una distinzione politica, edizione del ventennale con una introduzione di Massimo L. Salvadori e due commenti vent'anni dopo di Daniel Cohn-Bendit e di Matteo Renzi, Roma, Donzelli, 2014. [ Libro elettronico ]
[Prima edizione: 1994]
#Norberto Bobbio#Destra e sinistra#Marco Revelli#politologia#politica italiana del '900#liberalismo#socialismo#democrazia#conservatorismo#progressismo#scienza politica#filosofia#categorie della politica#radicalismo#moderatismo#letture#teorie politologiche#saggistica#leggere#citazioni#politici#intellettuali italiani del XX secolo#libri#ideologie#ideologismi#libertarismo#egalitarismo
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Skyrim: The Bannered Mare - Daniel Estrem, lute
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Check out Daniel Estrem’s YT channel: filled with music from classical to pop (including a huge playlist of the Beatles), arranged mainly by Daniel himself for guitar, lute, archlute, ukulele and who knows what else
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Le scuole britanniche mettono “al bando” l’anti-capitalismo Un fantasma si aggira per l’Europa, ma i suoi contorni sono molto più sfumati di quanto non fossero un secolo fa. Con una mossa che ha lasciato molti perplessi, e altri scioccati, il Regno Unito ha deciso di vietare, nelle scuole inglesi, l’uso di risorse da parte di organizzazioni che hanno espresso il desiderio manifesto di voler mettere fine al capitalismo. L’anti-capitalismo è di fatto equiparato all’antisemitismo, alla soppressione della libertà di parola, al fanatismo terrorista o al supporto di attività illegali. Lo ha deciso la giunta conservatrice guidata da Boris Johnson. Secondo il documento redatto dal Governo: “Le scuole non devono usare, in ogni circostanza, materiale proveniente da quelle organizzazioni che supportano istanza politiche estreme”. E anche se il materiale scolastico non è considerato “estremo”, è sufficiente che una di queste organizzazioni che lo producono venga bollata come anti-capitalista, per far sì che il contenuto venga automaticamente vietato all’interno delle scuole. Tra le posizioni politiche estreme viene di fatto equiparata “l’abolizione della democrazia, quella del capitalismo e la fine delle ‘libere elezioni'”. Tradotto: è sufficiente che una ONG che si occupi, ad esempio, di ambiente o di violenze di genere esprima posizioni anti-capitaliste, per vedersi censurata all’interno delle scuole britanniche. E le reazioni non si sono fatte attendere, anche dal fronte laburista. John McDonnell, ex premier del “governo ombra” laburista, intervistato dal Guardian non usa mezze misure e taccia di autoritarismo il governo conservatore: « Su queste basi sarebbe illegale la gran parte della storia e della politica britannica, basti pensare alla storia del socialismo inglese, del partito laburista, del sindacalismo: tutte queste forze hanno dichiarato, seppur in tempi diversi, di voler abolire il capitalismo». Ancora più duro l’ex ministro delle finanze greco Yanis Varoufakis secondo il quale le linee guida mostrano “quanto facilmente un Paese scivoli surrettiziamente versi il totalitarismo”. E aggiunge «Immaginate un sistema educativo che bandisce dalle scuole quegli insegnanti con curriculum dedicato allo studio e alla diffusione di grandi scrittori inglesi come William Morris, Iris Murdoch e Thomas Paine. Il Governo inglese sta istruendo le scuole a fare esattamente questo». Basterebbe forse ricordare che il liberalismo non coincide automaticamente con il capitalismo e con in libero mercato e che, anche in una società apparentemente “libera” e iper-liberista, possono trovare spazio provvedimenti che ne sono l’esplicita negazione. di DANIELE TEMPERA
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The Man-
Daniel Estrem
The Music-
Prelude from cello suite no. 1 By J. S. Bach
The Video-
https://www.youtube.com/watch?v=ZsGtqH-YISQ
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Tik Tok, il tempo scorre in modo frenetico ed il divertimento è assicurato anche nello sviluppo della creatività che viene agevolata da un prendere spunto dai social, da seguire le indicazioni proposte in modo sempre molto veloce che segna il ritmo digitale nello scroll frenetico di dita che scorrono sullo schermo.
Dita che scorrono, tempo che viene segnato e scandito dalla leva narcisistica di ottenere consensi, di piacere e di rimando di piacersi, in acque digitali poco cristalline, che come nel mito di Narciso possono far dipanare il sé.
Un sé alla ricerca sempre di sé stesso ma che si plasma e si modella su like e condivisioni che possono da una parte creare strutture narcisistiche fallaci che si sgretolano sotto la pioggia di poca noncuranza mediatica, e dall’altra inaridire lo sviluppo del pensiero creativo che oggi viene così tanto sostenuto e ricercato.
Il digitale, abile conoscitore-inseguitore, dei bisogni e delle esigenze psicologiche collettive, soprattutto in fasce specifiche dello sviluppo, quale l’infanzia e l’adolescenza, in cui la mente è facilmente modellabile, propone di continuo nuove applicazioni perfettamente conformanti ai vari step evolutivi.
L’ascesa di Tik Tok
Ed ecco che dalla lampada dell’Aladino digitale esce dalla ristrutturazione di Musical.ly Tik Tok, l’applicazione più scaricata al mondo nel 2018 di proprietà della società cinese Bytedance, e creata dal fondatore Zhang Yiming.
Nata nel 2016 a Pechino, l’app ha già raggiunto i 65 milioni di utenti solamente negli Stati Uniti, e il mezzo miliardo in tutto il mondo (di cui 2 milioni e mezzo in Italia); tra questi la maggior parte non arriva ai 18 anni e il 65% è di sesso femminile.
Ogni giorno Tik Tok ha 150 milioni di utenti attivi (500 milioni gli utenti attivi ogni mese) che attivano il loro account (gratuito) inserendo un indirizzo mail o un numero di telefono, oppure scegliendo di fare il log tramite gli account di Facebook, Instagram, Twitter o Google.
E si parte seguendo il mantra: “Make ever secon count” (Fai che ogni secondo conti”) che però nella traduzione digitale allontana di molto dalla concentrazione sul momento presente di cui parla Daniel Stern o sulla consapevolezza della mindfulness.
Si creano video di 15-60 secondi, si balla, si canta in playback, si arricchisce il quadro di emoticon, suggerimenti iconici vari, filtri ed effetti sonori, si condivide, si attende il riscontro esterno e si può diventare popolari e famosi: “posso diventare ricca e famosa anche senza studiare come i TikToker” appella Caterina mostrandomi i suoi seguaci sull’app.
Tik Tok e l’uso facile da parte dei ragazzi
Facilità di utilizzo, immediatezza degli effetti e trasformazione del risultato grazie alla sincronizzazione labiale che rende tutto agevole, divertente e in bella forma.
Solo dopo l’immissione in rete, la condivisione, il tempo scandito dal tic toc veloce delle dita, sembra fermarsi almeno un po’, fino alla ripresa dopaminergica di nuove idee creative, nuove condivisioni che mi divertono, mi fanno ridere, gioire, e sulla scia della leva della competizione mi fanno competere con altri per vincere sfide anche estreme, poco riflessive e molto spesso idiote nella caricatura epidemica di gesti quotidiani privati di senso logico.
L’applicazione suggerisce anche, grazie a notifiche giornaliere, video che mi potrebbero piacere calcando il ruolo del web come abile genio della lampada-intelligenza artificiale che può con un click conoscermi, a volte più dei miei genitori, creando un rapporto di fiducia con lo strumento che è innocuo, mi fa divertire ed inventare.
Nel Web nulla è gratuito. Come nella vita, ad ogni azione corrisponde una reazione e se si è poco consapevoli di quel che si sta facendo le conseguenze dell’agire rischiano di sorprenderci.
Nulla è gratis
Tic-Toc il tempo scorre veloce scandito dalla velocità che di rimando mi invia il video e se si segue l’onda dell’automatismo e della compulsione, si destrutturano i pilastri dello sviluppo del pensiero, delle idee, che sono alla base sempre della creatività, si corrono pericoli celati dietro al divertimento, e si va avanti nel flusso delle determinazioni algoritmiche che davvero mi seguono per fini diversi da ciò che sono abituato a vedere.
Mi diverto, creo, scandisco il tempo digitale, rifletto poco sulla spinta della mia strutturazione cerebrale che ancora non è del tutto consolidata soprattutto in relazione all’area del controllo degli impulsi, e nell’attivazione compulsiva dei neuroni specchio che seguono a loro volta il conformismo collettivo giovanile, sogno di diventare famosa come la TikToker o l’Influencer che tanto mi piace.
In un tocco di dita ottengo gratificazione, piacere, condivisione, alleno la mia competitività, la mia creatività e, se non ho il consenso dei miei genitori, o se i miei genitori ridono e scherzano con me diventando abili comparse nel teatrino di video microtemporali, penso poco alle conseguenze di ciò che faccio.
Lo scorrere del tempo
Il tempo scorre veloce ed io immetto parti di me, dati personali, preferenze, scelte, foto che pavoneggiano misé sexy e che possono essere viste da chiunque, una volta entrate in rete e proliferate da chiunque abbia interessi altri che nella mia attenzione giovanile possono essere poco comprensibili.
Il tempo dell’attesa allora può trasformarsi in un tradimento mediatico, in poca attenzione da parte mia, poco consapevole per limiti di età, e dei miei genitori, poco attenti ai nuovi intrattenimenti digitali e che ancora oggi si appellano alla destrezza digitale delle nuove generazioni abdicando il loro ruolo di guida nell’educazione ristrutturata 4.0.
Nella velocità e nel rombo del nuovo ritmo digitale, il rischio maggiore è quello di fermarsi davvero quando ormai è troppo tardi e le conseguenze di comportamenti poco responsabili fanno male a sé stessi e al nucleo familiare segnato dalla colpa di non aver protetto e di aver giocato, con un gioco che un semplice gioco davvero non è.
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I capi tifosi del Varese: Daniele arrestato dalla Dda di Catanzaro, Vito Jordan, invece, latitante in Spagna 30 gennaio 2019 Da Varese a Tangeri. Dalla curva neonazista agli affari coi narcos calabresi in Marocco e Spagna. Nel segno della tradizione: del suo gruppo ultrà Blood&Honour. Lo stesso di Daniele Belardinelli. Svastiche e spaccio, saluti romani e tonnellate di stupefacenti. Un fiume di hashish e cocaina trafficati in giro per l'Europa e distribuiti sulla piazza lombarda: epicentro Varese. La Varese nera dove i capi ultrà sono anche capibastone inseriti nel circuito della criminalità organizzata: quelli che gestiscono lo spaccio nei quartieri, che dettano legge e poi fuggono oppure muoiono o finiscono in carcere. Di questo ambiente fatto di tifo estremo e affari sporchi dove tutto si mischia - pestaggi, razzismo, carcere, latitanza - Vito Jordan Bosco e suo fratello Daniele sono sempre stati tra i padroni. Adesso, otto anni dopo la prima latitanza, Vito Jordan è inseguito dalla Dda di Catanzaro che ha smontato gli ingranaggi di un giro internazionale di droga (operazione "Ossessione"). Un giro gestito dalla potente cosca ndranghetista dei Mancuso. Venticinque mandati di custodia, e tra loro c'è anche Daniele Bosco, due anni più giovane, amico storico di Belardinelli con cui condivideva la passione per le arti marziali. Anche lui B&H. Ma andiamo con ordine: iniziamo dal primo dei fratelli Bosco, il latitante. Quarantatre anni, inserito fin da giovane negli ambienti dell'estrema destra varesotta, fondatore e leader del gruppo storico - il più estremista e violento - della curva del Varese; spiccate capacità imprenditoriali. Secondo i magistrati Vito Jordan, nella sua nuova, seconda vita spagnolo-marocchina scala le gerarchie criminali fino a diventare un pezzo grosso: il tramite tra i Mancuso e il cartello marocchino che governa sui traffici di hashish. Un punto di riferimento di "assoluta affidabilità". Uno snodo. Stando alla ricostruzione dei finanzieri coordinati dal procuratore Nicola Gratteri, è a Bosco senior che si affidano i narcos calabresi che provano a "importare in Italia, passando attraverso la Spagna, tre tonnellate di hashish" stoccate dai cartelli magrebini. Il sistema era collaudato: si parte con un primo carico. Una specie di prova. Poi si passa all'importazione in grande stile. Destinazione: il porto di Genova. Qui, attraverso i contatti di un gruppo criminale di Busto Arsizio, e (si ipotizza) grazie alla corruzione di alcuni militari delle Fiamme gialle in servizio al porto, la droga veniva recuperata. Di questa filiera Vito Jordan Bosco è un perno: è con lui e con i narcos marocchini che i trafficanti del clan Mancuso "discutono e valutano le condizioni economiche dell'acquisto". In pratica: l'ultrà fa da cerniera tra 'ndrine e grossisti locali (Marocco e Spagna). E fa il prezzo. Bosco ha un peso e molto denaro. In un'intercettazione è descritto così: "È buono quello, molto buono. Lui comanda in Marocco, ha più cose lui che il re. Ha un ristorante che gli è costato, solo quello, oltre 4 milioni di euro per farlo. me l'ha detto lui...". Altri dettagli snocciolati al telefono da uno dei 25 arrestati. "Quando siamo entrati nei locali a Tangeri lo conoscevano tutti, gli aprivano le porte tutti". Lui, Bosco, apre le porte ai calabresi. Il mercato dell'hashish. Una sua specialità. Dal 2011. Quell'anno la storia del narcos ultrà neofascista deflagra: il "fumo" allora lo importava dall'Olanda. Chili. Quando decidono di arrestarlo è già in Spagna, a Guadario, dove apre una piccola attività commerciale. Si costituisce a Varese a marzo 2011. Ma il processo lo vede assolto: e Vito Jordan, tornato in libertà, riprende i suoi traffici. Sempre in Spagna. Qui a marzo scorso si trasferisce pure suo fratello Daniele, titolare della palestra Fight Academy a Morazzone. È il paese di Daniele Belardinelli di cui era amico fraterno, quello dove venerdì sono stati celebrati i funerali dell'ultrà morto nella guerriglia del 26 dicembre. "Dado" e "Dede". Uniti dal tifo, dall'ideologia nazifascista e dalle arti marziali. La famiglia è la solita comunità nera dei Blood&Honour. Non è un caso che i tre fondatori del gruppo siano finiti tutti nei guai per la droga: Saverio Tibaldi, Filadelfio Vasi e loro, i fratelli Bosco. Come è finita? Tibaldi muore dopo una rissa a Torremolinos nel 2003 (anche lui latitante in Spagna); Vasi è ancora in carcere. I Bosco brother trafficano con la 'ndrangheta. La "specificità varesina", dissero i magistrati che arrestarono Vito Jordan nel 2011. Saldatura tra tifo razzista e crimine organizzato. Sul vecchio asse Italia-Spagna. https://www.repubblica.it/cronaca/2019/01/30/news/ultra_spaccio_neonazi_varese-217797843/ Vito Jordan Bosco: il fondatore di Blood & Honour ricercato per droga Vito Jordan Bosco, 43 anni di Varese ma nato in Libia, è il fondatore di Blood & Honour e qualche giorno fa era a Morazzone per dare l’ultimo saluto a Daniele Dede Belardinelli, l’ultras dell’Inter morto investito da un van in un blitz che lui stesso aveva organizzato. Due giorni fa la Guardia di Finanza è andata ad arrestarlo in seguito a un’accusa di traffico internazionale di stupefacenti aggravato dal favoreggiamento della ‘ndrangheta (il clan Mancuso): Bosco organizzava il narcotraffico di hashish proveniente dal Marocco e mediava tra le due organizzazioni criminali. Vito Jordan Bosco: il fondatore di Blood & Honour arrestato per droga Per un’accusa simile, che riguardava ancora una volta il traffico di hashish, Vito Jordan Bosco nel 2011 si era costituito al personale di frontiera in servizio presso il valico di Gaggiolo (Varese): all’epoca ufficialmente si trovava in Spagna, dove aveva avviato un’attività commerciale a Guadiaro. Nel successivo processo venne assolto. Tra gli arrestati di ieri c’è anche Daniele Bosco, due anni più giovane, amico storico di Belardinelli con cui condivideva la passione per le arti marziali. Gli ultras Blood and Honour di Varese sono un gruppo legato a una corrente transnazionale di chiaro stampo neonazista e da sempre gemellato con le frange più estreme della Curva Nord dell’Inter. Blood & Honour, Sangue e Onore, era uno dei motti delle SS: Dedé era il capo del gruppo che rappresentava una sigla transnazionale “che –si legge in un appunto dei nostri Servizi segreti – fu utilizzata nel 1979, agli albori del movimento naziskin in Inghilterra, anche come vero e proprio bollettino del movime nto”. Nel primo numero di Blood and Honour l’editoriale di presentazione fu dedicato a Rudolf Hess, uno dei gerarchi più vicini ad Adolf Hitler. Attraverso Blood and Honour si è costituita a livello europeo una vera e propria Internazionale nera. La violenza fuori dalle curve Tra le “imprese” dei Blood & Honour c’è anche la contestazione a sfondo razziale del 2012 contro Osarimen Ebagua, attaccante nigeriano, allora al Varese. I capi storici erano fino a poco tempo fa Saverio Tibaldi e Filadelfio Vasi. Il primo, cranio rasato e svastica tatuata, è stato ucciso a coltellate in una rissa, nel 2003, a Torremolinos, località turistica nel sud della Spagna, dove si trovava per evitare l’esecuzione di una condanna a 11 anni per episodi di violenza da stadio. Lo striscione “Saverio presente” è in bella vista a ogni partita all’Ossola. Vasi è invece in carcere per reati comuni: nelle carte di un’inchiesta, una testimone racconta i riti violenti di fedeltà ai sottoposti del gruppo. Oggi il capo è Matteo Bertoncello, che è anche vicepresidente di Do.ra, la Comunità militante dei dodici raggi. Paolo Berizzi su Repubblica spiega che da tempo nel mondo ultrà l’onda dell’odio è tornata a salire. In attesa che la tessera del tifoso introdotta dal “cattivissimo” Maroni vada in soffitta e che le regole si allentino in nome dei “colori” e della “passione”, gli hooligan italiani — un esercito di 45mila persone divise in 420 gruppi, la maggior parte connotati politicamente a destra — hanno deciso di portare lo scontro fuori dalle curve e dagli stadi. E così ecco gli agguati negli autogrill e le risse tra tifosi in autostrada, fino all’assedio in via Novara.
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“Sangu”, nuovo album del cantautore Fabio Macagnino
Il progetto discografico dell’artista porta, quindi, alle estreme conseguenze un percorso musicale che ruota intorno alla musica popolare della Locride, ma attinge a sonorità e ritmiche che, indicando il passato, suggeriscono il futuro, facendosi ispirare dai dialetti. Un album sanguigno, a tratti animalesco e punk, in cui sono presenti strumenti musicali tradizionali – come lira calabrese, mandola, pipita – accostati a strumenti elettrici danno consistenza materica al suono.
L’album, che uscirà in versione fisica a settembre, apre con Eu non perdunu, una canzone dal suono aggressivo: “questa scelta per rimarcare il fatto che, a volte, per superare traumi, conflitti o ferite, vale più lo sdegno e il saper disprezzare onestamente la perfidia, la vigliaccheria di chi sia stato responsabile di un’offesa – spiega Fabio MAcagnino -. Il brano anche ha un tratto leggero e ballabile e fa riferimento alla presa di coscienza, liberatoria, di voler fondare la propria vita su principi che con tale cattiveria e vigliaccheria non abbiano nulla a che vedere.”
Lo sdegno percorre come un fil rouge il progetto e lo ritroviamo anche in CANI LORDU con suono e voce aggressiva. Canzone di denuncia, nei confronti di chi si trasforma da amico a spietato nemico, bilanciata dall’ironia delle parole e dal terzinato sostenuto che spinge al ballo e al movimento liberatorio. Il ballo si trasforma in malinconico con FORTUNA, il cui videoclip uscirà a inizio luglio, che rappresenta il dialogo tra la fortuna e l’innamorato che ne invoca l’intervento, per condizionare le sorti della sua sventurata storia d’amore.
Altro dialogo è quello in TARANTELLA LOCCA che racconta di un anziano maestro di tarantella e di un novello apprendista che vorrebbe imparare il tamburello. Questo è un pretesto per giocare intorno al tema della tradizione che non si rinnova. Tradire la tradizione o restare fedeli ai modi tramandati dai maestri? A questo punto in FIGURATI TU si mette in luce un ironico gioco di parole per mettere a confronto, in modo leggero, due tipi di persone: gli intellettuali saccenti che sanno tutto e che non permettono a nessuno, che non sia dotto, di esprimersi su un argomento e chi, invece, al contrario, utilizzando molti luoghi comuni, si esprime su ogni tematica.
Invece NDRI NDRA èla presa di coscienza liberatoria che la Calabria con la ‘Ndrangheta non ha nulla a che vedere. Sono due cose diverse. Sonorità dal sapore ancestrale: il suono scuro, primitivo, ciclico del terzinato della tarantella, invita ad un ballo rituale liberatorio. JANESTRA MI FICI è una ballata che rivisita la classica serenata.
Mentre CATARINÈè una storia d’amore tra due giovani fidanzati della Locride, un pretesto per evidenziare, con leggera ironia, la cronica mancanza di trasporti. Infatti, da anni si parla invano di un ammodernamento della linea ferroviaria jonica calabrese, che non è mai avvenuto. Il disco di accinge alla conclusione con un gioco: GNIGNARU, nonché l’antico astragalo.
Si tratta di un gioco e questa canzone non ha un significato: si gode della lingua in sé. Infine, SI FUSSI AMURI esprime l’amarezza del non riuscire ad innamorarsi: si preferirebbe la sofferenza per un amore non ricambiato all’assenza di questo sentimento essenziale per la vita. La canzone chiude con una poesia del poeta DANIEL CUNDARI, da lui stesso declamata.
Testi e Musica sono di Fabio Macagnino. Produzione artistica, arrangiamenti a cura di Mujura. A questo nuovo disco di Fabio Macagnino (Chitarra classica, percussioni, voce, cori) hanno collaborato Gabriele Albanese: Lira, Pipita, Marranzano, Zampogna, cori; Gino Giovannelli: Organo, Salvatore Gullace: mandola mandolino bouzuki; Francesco Loccisano: Chitarra classica, chitarra battente; Giuseppe Lucà: Organetto; Mujura: Basso elettrico, chitarre acustiche, chitarra elettrica, mandola, mandoloncello, cori; Federico Placanica: Batteria; Andrea Simonetta: Chitarra battente; Sonia Totaro Voce, cori; Daniel Cundari (voce recitante). SANGU è prodotto da Sveva Edizioni, registrato da Mujura all’Arango Sonic Studio e missato da MUJURA al The Vessel Recording. Il mastering è a cura di Giovanni Versari.
Fabio Macagnino è nato a Hilden in Germania. Cantautore, percussionista, performer teatrale. Per fare il musicista ha studiato architettura. Dottore di Ricerca in Pianificazione e Progettazione della Città del Mediterraneo. Nel 1994 fonda il gruppo Folia, gruppo di musica etnica calabrese col quale partecipa al festival internazionale Arezzo Wave vincendo nel 1997 le selezioni per la Calabria.
Nel 1998 inizia la collaborazione con LʻArlesiana Chorus Ensamble e il Piccolo Teatro Umano come percussionista e attore, eseguendo numerosi concerti e recital in Italia e allʼestero. Nel 2000 fonda il gruppo TaranKhàn, gruppo che affronta lo studio delle radici musicali calabresi con rinnovata energia e che permette al gruppo di tradurre la classica tarantella in forma di “canzone”, trasferendola da una ambientazione tipicamente contadina, sui palchi in forma di concerto.
Nel 2002 è in tournee teatrale con lo spettacolo “Pilato sempre” conAlessandro Haberin qualità di attore percussionista. Nel 2003 inizia la collaborazione con Eugenio Bennato insieme al quale esegue concerti in molti paesi dʼEuropa tra gli altri: Stimmen Festival (Germania), Bardentreffen Norimberga (Germania), Sfinks Festival (Belgio), Teatro Nazionale di Toulon (Francia). Nel 2007 fonda i KarakoloFool, orchestra di musica popolare tradizionale calabrese col quale incide un Cd ed esegue numerosi concerti allʼestero, tra gli altri a Montevideo, al Junction Festival (Irlanda) e a Berlino.
Nel 2008 nasce Scialaruga, progetto che apre a collaborazioni con molti musicisti calabresi con lʼintento di attingere a sonorità e ritmiche che indicando il passato, suggeriscono il futuro, facendosi ispirare dai dialetti, dallʼapporto dal “basso”, ma senza strumentalizzare la musica popolare “tradizionale” anzi, riconoscendone lʼautonomia e lʼirripetibilità, riscattandola dallʼisolamento settoriale e proiettandola su una scena dʼampiezza cosmopolita.
Dal 2009 col progetto ScialaRuga si esibisce in diversi concerti, tra gli altri: apertura del concerto di Noa al Kaulonia Tarantella Festival; concerto contro la ʻndangheta insieme a Il Parto delle nuvole pesanti a Reggo Emilia; a Torino, alla Sala Espace insieme a, Mario Incudine, Gavino Murgia, Pietro Iodice con la direzione artistica di Fabio Barovero; a Genova al Suq Festival insieme a Saba Anglana; in occasione del Transumanze Festival insieme a Peppe Voltarelli; al Roccella Jazz Festival – Rumori Mediterranei. Nel 2011 esce il CD “ScialaRuga” prodotto da Eugenio Bennato e Tarantapower e distribuito da Lucky Planet.
Nel 2012 nasce la consapevolezza di intraprendere la strada solista che sintetizzi il suo percorso musicale, il quale passa negli anni da una fase di rivitalizzazione della tradizione ad una in cui, la lezione ormai appresa di ricerca dʼidentità si può mettere alle spalle come dato acquisito. Dal 2013 esegue diversi concerti da solista e nel 2014 pubblica il libro: “By the Jasmine Coast” il racconto di un viaggio fatto di musica, immagini e parole. Un ʻGrand Tourʼ raccontato con gli occhi distaccati di un uomo nato e cresciuto in Germania ma trasferitosi in Calabria.
Questa doppia anima dà luogo ad una visione apparentemente contrastante della vita che si risolve tra canzoni, racconti e impressioni di viaggio che, come tessere di un mosaico, disegnano lo scenario della Costa dei Gelsomini. Nel 2015 fonda la Macagnino Jasmine Coast Band con la quale tenta di invalidare l’eterno problema della separazione tra musica popolare “regionalista” e musica moderna, ricercando invece una sintesi a più viste, senza soffermarsi sulla questione se sia la musica popolare a influenzare la musica moderna o viceversa.
Con la MJCB esegue numerosi concerti tra gli altri: Calafrika Music Festival; Suoni festival etno jazz; Dea Fest; Palariza; Roccella Jazz Festival. Nel 2016 nasce la collaborazione con Sveva Edizioni, intraprendendo un nuovo percorso musicale e artistico, per la quale esegue un primo concerto il 4 gennaio del 2016 al Teatro Cilea di Reggio Calabria insieme aMarina Mulopulos, Barbara Buonaiuto; Cosmo Parlato e Patrizio Rispo. Da settembre 2016 a giugno 2017 per Sveva Edizioni lavora al nuovo album che rappresenta un’evoluzione decisiva nella carriera musicale.
Le canzoni sono scritte in italiano e calabrese ma quello che interessa è la ricerca di quei pass-partout che fanno riferimento ad un paesaggio sonoro riconoscibile a livello internazionale ma sempre attento al contesto regionale. L’album s’intitola “CANDALÌA” ed è suonato da una band composta da: Lino Cannavacciuolo, Agostino Marangolo, Paolo del Vecchio, Ernesto Vitolo e Luigi Pelosi. Nel gennaio 2017 pubblica una riedizione dell’Album SCIALARUGA per Sveva Edizioni.
Nel gennaio 2019 pubblica per Sveva Edizioni e CNI l’album: COSMOPOLITANA MAMA. Nell’ottobre del 2021 partecipa come cantautore al film in prima serata su Rai 1“Tutta colpa della fata morgana” cantando la canzone: “CANZUNI DUCI” tratto dall’Album CANDALIA. Nel maggio del 2022 pubblica una raccolta di brani pubblicati precedentemente come singoli: Pomodori Calabresi.
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Applicata la tecnologia quantistica al monitoraggio dei vulcani attivi
Tecnologia quantistica: questi i risultati raggiunti da uno studio realizzato da iXblue, azienda high-tech, specializzata nei settori della navigazione, della fotonica applicata allo spazio e dell'autonomia marittima, e l'Osservatorio Etneo dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV-OE), che, per la prima volta, hanno osservato variazioni di massa subsuperficiale su un vulcano attivo, utilizzando un gravimetro atomico. Lo strumento è stato installato sull'Etna, in Sicilia. I risultati di questo studio sono stati recentemente pubblicati su Geophysical Research Letters, una rivista peer-reviewed dell'American Geophysical Union (AGU). Tecnologia quantistica e vulcani attivi Nell'ambito del progetto NEWTON-g, finanziato attraverso il programma H2020 dell’Unione Europea, l’Absolute Quantum Gravimeter (AQG), prodotto da iXblue, è stato migliorato per renderlo adatto all’uso in condizioni ambientali sfavorevoli e, successivamente, è stato installato nella zona sommitale attiva dell’Etna per testare le sue potenzialità come strumento per il monitoraggio vulcanico. Da allora, l’AQG ha registrato dati gravimetrici in continuo e, nella loro pubblicazione, iXblue e INGV-OE presentano una serie temporale di circa 4 mesi. Il gravimetro è stato installato a circa 2,5 km dai crateri attivi dell'Etna e ha registrato dati di alta qualità, nonostante le condizioni ambientali sfavorevoli (mancanza di rete elettrica, forti sbalzi termici, presenza di polvere e gas vulcanici corrosivi) e l’alto livello di tremore vulcanico. Variazione del campo gravitazionale “L'AQG, installato nella zona sommitale dell'Etna, ha fornito una serie temporale gravimetrica di buona qualità e non affetta dei problemi strumentali che interessano altri gravimetri. Anche in condizioni ambientali sfavorevoli, è stato possibile rilevare piccole variazioni di gravità su scale temporali diverse, che riflettono ridistribuzioni di massa profonde legate alla dinamica del vulcano", afferma Daniele Carbone, ricercatore dell’INGV-OE e coautore dell'articolo. Le variazioni del campo gravitazionale terrestre possono rivelare utili informazioni sulle caratteristiche del sottosuolo: dalla presenza di tunnel e grotte alla dinamica delle acque sotterranee e del magma. L'AQG di iXblue è un sensore quantico, trasportabile e facile da usare, in grado di misurare le variazioni del campo gravitazionale utilizzando una tecnologia nota come interferometria atomica. Utilizzando, come massa campione, una nuvola di atomi di rubidio raffreddati fino allo zero assoluto, l'AQG di iXblue può rilevare minuscole variazioni di gravità. Parole degli esperti "Le ridistribuzioni di massa che si verificano sotto la superficie terrestre, ad esempio quando il magma si sposta attraverso il sistema di alimentazione di un vulcano attivo, possono indurre piccoli cambiamenti di gravità nel tempo, che possono essere rilevati dal nostro AQG". spiega Vincent Menoret, R&D Manager presso la divisione iXblue Quantum Sensors e coautore della pubblicazione, aggiungendo che “i recenti progressi nello sviluppo di sensori quantici, ottenuti da iXblue con i suoi partner, hanno permesso lo sviluppo di un gravimetro portatile che ha dimostrato oggi la sua capacità di operare in condizioni anche estreme, rendendo le tecnologie quantistiche una realtà industriale”. “I risultati confermano le possibilità operative dei gravimetri quantici e aprono nuovi orizzonti per l'applicazione della gravimetria in geofisica. Questo eccezionale risultato è anche la chiara dimostrazione della maturità delle tecnologie basate su atomi freddi. Ci si può aspettare un impatto molto più ampio nel campo dei computer quantistici ad atomi neutri e della comunicazione quantistica a lunga distanza con Quantum Repeater Networks”, conclude Jean Lautier-Gaud, della divisione iXblue Quantum Sensors e coautore della pubblicazione. Read the full article
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