#Craveri
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gracie-bird · 1 year ago
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Princess Grace in the mid-1970s.
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angelap3 · 10 months ago
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Chi liberò veramente l’Italia
25 aprile liberazione
Si può celebrare in tanti modi la Liberazione dell’Italia nel 1945 ma ci sono dati, numeri e vite che non si possono smentire e che sono la base necessaria e oggettiva per dare una giusta dimensione storica all’evento. Dunque, per la Liberazione dell’Italia morirono nel nostro Paese circa 90mila soldati americani, sepolti in 42 cimiteri su suolo italiano, da Udine a Siracusa. Secondo i dati dell’Anpi, l’associazione dei partigiani, furono 6882 i partigiani morti in combattimento.
Ricavo questi dati da una monumentale ricerca storica, in undici volumi raccolti in cofanetto, dedicata a La liberazione alleata d’Italia 1943-45 (Pensa ed.), basata sui Report of Operations di diversi reggimenti statunitensi, gli articoli del settimanale Yank dell’esercito americano e i reportage dell’Associated press. E naturalmente la ricerca storica vera e propria. Più un’ampia documentazione fotografica. L’autore è lo storico salentino Gianni Donno, già ordinario di Storia contemporanea, che ha analizzato i Reports of Operations in originale, mandatigli (a pagamento) da Golden Arrow Military Research, scannerizzati dall’originale custodito negli Archivi nel Pentagono. L’opera ha una doppia, autorevole prefazione di Piero Craveri e di Giampiero Berti e prende le mosse dallo sbarco di Salerno.
Secondo Donno, non certo di simpatie fasciste, il censimento dell’Anpi è “molto discutibile” ma già quei numeri ufficiali rendono le esatte proporzioni dei contributi. Facciamo la comparazione numerica: per ogni partigiano caduto in armi ci furono almeno 13 soldati americani caduti per liberare l’Italia. Senza considerare i dispersi americani che, insieme ai feriti, furono circa 200mila. E il conto risuona in modo ancora più stridente se si comparano i 120mila militari tedeschi caduti in Italia, soprattutto nelle grandi battaglie (Cassino, Anzio e Nettuno) contro gli Alleati e sepolti in gran parte in quattro cimiteri italiani.
Naturalmente, diverso è parlare di vittime italiane della guerra civile, fascisti e no, di cui esiste un’ampia documentazione, da Giorgio Pisanò a Giampaolo Pansa, per citare le ricerche più scomode e famose. Ma non sto parlando di fascismo e guerra civile, bensì di Liberazione d’Italia, ovvero di chi ha effettivamente liberato l’Italia dai tedeschi o se preferite dai “nazifascisti”.
Pur avendo un giudizio storico molto diverso dalla vulgata ufficiale e istituzionale, confesso una cosa: avrei voluto dire il contrario, che l’Italia fu liberata dalla Resistenza, dalla lotta di liberazione, dall’insurrezione popolare degli italiani contro l’invasore. Avrei preferito, da italiana, dire che furono loro a battere i tedeschi, fino a sgominarli, come suggerisce la narrazione ufficiale e permanente del nostro Paese. Ma non è così; e se non bastassero i giudizi storici, la conoscenza di eventi e battaglie, le sottaciute testimonianze della gente, bastano quei numeri, quella sproporzione così evidente di morti, di caduti sul campo per confermarlo. Furono gli alleati angloamericani, sul campo, a battere i tedeschi; senza considerare il ruolo decisivo che ebbero i bombardamenti aerei degli alleati sulle nostre città stremate e sulle popolazioni civili per piegare l’Italia e separarla dal nefasto alleato tedesco. Si può aggiungere che la liberazione d’Italia sarebbe avvenuta con ogni probabilità anche senza l’apporto dei partigiani; mentre l’inverso, dati alla mano, è impensabile. Dunque la Resistenza può conservare un forte significato sul piano simbolico e si possono narrare singoli episodi, imprese e protagonisti meritevoli di essere ricordati; ma sul piano storico non si può davvero sostenere, alla luce dei fatti e dei numeri, che fu la Resistenza a liberare l’Italia. Nella migliore delle ipotesi è mito di fondazione, pedagogia di massa, retorica di Stato. Il mito della resistenza di cui scrisse uno storico operaista di sinistra radicale come Romolo Gobbi.
Per essere precisi, la Liberazione non si concluse il 25 aprile a Milano come narra l’apologetica resistenziale, ma l’ultima, aspra battaglia tra alleati e tedeschi, sostiene Donno, si combatté nel comune di San Pietro in Cerro, nel piacentino, tra il 27 e 28 aprile. A San Pietro c’era anche il regista americano John Huston, inviato col grado di Capitano, a girare docufilm. Ma i filmati erano così duri che gli Alti comandi americani decisero di non diffonderli fra le truppe se non in versione edulcorata.
Sulle lapidi dei cimiteri di guerra disseminati tra Siracusa e Udine, censiti da Massimo Coltronari, ci sono nomi di soldati e ufficiali hawaiani, australiani, neozelandesi, perfino maori, indiani e nepalesi, francesi e marocchini, polacchi, greci, anche qualche italiano del Corpo italiano di liberazione, e poi brasiliani, belgi, militi della brigata ebraica; ma la stragrande maggioranza sono americani, caduti sul suolo italiano. Molti erano di origine italiana: si chiamavano Ferrante, Lovascio, Gualtieri, Rivera, Valvo, Pizzo, Mancuso, Capano, Quercio, Colantuonio, Barrolato, Barone…
“È stata e continua ad essere – dice Donno – una grande opera di mascheramento della “verità” quando non di falsificazione… i miei volumi hanno l’ambizione di rompere questa cortina di latta (che, ammaccata dappertutto, tuttora sopravvive nella discarica del tempo) facendo emergere dati e fatti oscurati ed ignorati”. Naturalmente possono divergere i giudizi tra chi considera gli alleati come benefattori e liberatori, chi come occupanti e nuovi invasori; chi avrebbe preferito che fossero stati i sovietici a liberarci; e chi si limita a considerarli combattenti, soldati in guerra e non eroi, soccorritori o invasori. La memorialistica sulla liberazione d’Italia minimizza e trascura l’apporto americano; invece, sottolinea Craveri, è evidente che furono loro i protagonisti della liberazione d’Italia.
La verità, vi prego, sull’onore.
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giuseppebalducci · 10 months ago
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“È impossibile essere seri con se stessi. Se la natura non ci avesse fatti un po’ frivoli, saremmo estremamente infelici. È proprio grazie alla frivolezza che la maggior parte della gente non si impicca.”
Bernard Minoret e Claude Arnaud, Salotti, a cura di B. Craveri, Einaudi, Torino 1990, p. 10.
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objecteiespai · 1 year ago
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https://www.march.es/es/madrid/conferencia/salones-galantes-i-cultura-conversacion
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la conversación, el eje civilizador.
Sinopsis
Benedetta Craveri ofrece en este libro, tan riguroso y sugerente como ameno y erudito, un periplo literario apasionante en el que da voz a figuras femeninas emblemáticas que hicieron posible una cultura basada en el poder de la palabra, germen de la sociedad civil moderna y de la opinión pública.
Antes de la Revolución de 1789, Francia conoció dos siglos convulsos. Este largo periodo de transformaciones tiene como hilo conductor el salón literario, donde la mujer es la figura central y la conversación, el eje civilizador.
El arte de la conversación, que en principio era un juego destinado al placer y a la distracción, se nutrió de la literatura para dar lugar a la introspección, a la historia, a la reflexión científica, filosófica y política. En ese ambiente estrictamente laico las mujeres de la época, carentes de derechos civiles y jurídicos, establecieron las reglas del juego: rechazaron las injerencias del poder en la vida privada para crear y fomentar así un espacio de libertad que se les negaba en el exterior.  
A través de anécdotas, de dichos memorables, de retratos, de descripciones de ambientes y lugares, la autora reconstruye un mundo en el que términos como sociabilidad, ingenio o gracia expresan un ideal de civilización que pretende plasmarse a través de la palabra, una palabra que Benedetta Craveri analiza y recrea de una manera magistral.
Leer fragmento
Cubierta en alta resolución
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El programa de Manifesta 15 s'estructura mitjançant tres clústers que uneixen projectes al voltant de tres temes principals: “Imaginant futurs”, “Cuidar i ser cuidats” i “Equilibrant conflictes”.
Sant Cugat del Vallès: Monestir de Sant Cugat 
Clúster: Cuidar i ser cuidats
El Monestir de Sant Cugat és una abadia benedictina fundada el segle IX. Acabat al segle XIV, el monestir, un dels més importants de la regió, té elements gòtics, renaixentistes i barrocs. El Monestir de Sant Cugat està ubicat a la serra de Collserola. L’espiritualitat del monestir és un reflex del tema Cuidar i ser cuidats, que aborda la importància de cuidar-nos a nosaltres mateixos, els uns als altres i el medi natural.
El colectivo radio SLUMBER explorará actividades participativas para ayudar a las generaciones más jóvenes en cuanto a bienestar y atención plena.
En relación al tema de la curación y el cuidado, se pondrán en contacto con la diáspora asiática de la zona del Besòs. 
radio SLUMBER: Zoénie Liwen Deng (NL/CN), Elaine W. Ho (HK/EE.UU.), Clara Jo (EE.UU./DE/KR), Amy Suo Wu (AU/NL/CN) y Hui Ye (CN/AT)
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via Manifiesta
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Ayesha Tan Jones, Into the Eartheart: Walk, conversation, exchange– The Understory of the Understory
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bagnabraghe · 1 year ago
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L'VIII governo di De Gasperi venne battuto alla Camera dei deputati
Anche se rimase a lungo nella Dc il timore di un declino elettorale, su cui pesava anche l’esperienza negativa che allora aveva investito il Movimento repubblicano popolare in Francia, storicamente è possibile affermare che, proprio con il voto del 1953, il partito dei cattolici confermava il suo primato nel sistema politico italiano. E tuttavia, come ha notato Piero Craveri, «quell’assestamento…
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bigarella · 1 year ago
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L'VIII governo di De Gasperi venne battuto alla Camera dei deputati
Anche se rimase a lungo nella Dc il timore di un declino elettorale, su cui pesava anche l’esperienza negativa che allora aveva investito il Movimento repubblicano popolare in Francia, storicamente è possibile affermare che, proprio con il voto del 1953, il partito dei cattolici confermava il suo primato nel sistema politico italiano. E tuttavia, come ha notato Piero Craveri, «quell’assestamento…
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leibhaftige · 13 days ago
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Mode ist flüchtig, launisch, unbeständig und dabei gleichmacherisch, wohingegen eine Königin über allen stehen soll, außerhalb der Zeit und ganz und gar einzigartig.
(Benedetta Craveri: Marie Antoinette und die Halsbandaffäre)
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norteenlinea · 1 year ago
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Laboratorios Craveri es la primera compañía de la Argentina habilitada para elaborar medicamentos biológicos de terapias avanzadas
http://dlvr.it/SxTBFX
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pussreboots · 2 years ago
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Next in my digital drawing exploration of local to me birds, a Craveri's murrelet.
Prints, etc for purchase here: https://fineartamerica.com/featured/craveris-murrelet-sarah-sammis.html
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optimistichealersworld · 2 years ago
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How to Make Cheese Roll Bread? #food #recipes #cooking #baking Cravery i...
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cookie-nom-nom · 2 years ago
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Okay based off my interpretation as sticky fingers being a joke abt thievery (and the dirty crime boys vibes) these are the ones I came up w in a few minutes bc I love wordplay
Caper crunch
Cravery Knavery
Loot loops
Bransack 
Muggings
Give me all your cash-O’s
Lucky Harms
Rice Crisp Spies
hey steepies i need suggestions for what a sticky fingers paul pantry brand cereal would be called
its for uh. a project
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giveawayusa · 6 years ago
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Crave RI Sweepstakes - Enter To Win Tickets To Crave RI Eligibility: US 18+ This Sweepstakes Ends on June 13th, 2019. https://www.contestbig.com/crave-ri-sweepstakes-enter-to-win-tickets-to-crave-ri/
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bunekao · 6 years ago
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Nossa #alegria cresce a cada dia. Aqui é #minhacasa, aqui é meu #lar, aqui sinto #paz e alegria. Somos uma #família de #verdade, somos felizes e a a cada dia nosso #amor se expandi. Meu #pastor, homem de Deus! Minha #tia, #mulher de #oração e #vida com #Deus, e este é um #grande #garoto. Pense em #menino feliz e #criativo! A quem puxou? Rsrs! Pastor André #Craveri, Tia #Magrella (Vanessa) e Benjamin André. Minha família, meu lar, meu #aconchego. Valorizem a #família que Deus deu a vocês , #valorizem cada momento. O tempo passa muito rápido e quando menos percebe-se, vive-se #recordações. Somos a família #Bunekão! Sou #grato! Muito grato! Estou no #lugarcerto! #Minhacasa, #meular, #minhafamília. 😍 Vem novidades aí!!! (em Federal District) https://www.instagram.com/p/BwWyI4RlL6j/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=eb83j0ugya22
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objecteiespai · 1 year ago
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https://www.march.es/es/madrid/conferencia/salones-galantes-i-cultura-conversacion
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vincentdelaplage · 3 years ago
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LES LUMIÈRES DE VERSAILLES #leslumièresdeversailles Marie-Thérèse de La Ferté-Imbault, marquise d'Étampes était une figure du XVIIIe siècle qui rivalisait avec sa mère Madame Geoffrin, un célèbre salon parisien, avec son salon littéraire. 1-UNE IDÉE DE PEINTURE Jean-Marc Nattier, né le 17 mars 1685 à Paris où il est mort le 7 novembre 1766, est un peintre français. Dans le portrait qu'en a brossé Jean-Marc-Nattier en 1740, analyse Benedetta Craveri, « l'élégant domino de soie qu'elle porte et le loup noir qu'elle tient dans la main droite présagent une personnalité qui aime les travestissements et qui a choisi d'interpréter une foule de rôles sur la scène du spectacle mondain, en se plaçant, comme elle le dira elle-même, tantôt sous le signe de la raison, tantôt sous celui de la déraison » 2- UNE MUSIQUE D'UN BONHEUR CONTAGIEUX Esprit Antoine Blanchard: 'In Exitu Israël', Grand Motet https://youtu.be/70tk6RObDEQ Esprit Antoine Blanchard Compositeur français (Pernes-les-Fontaines, Vaucluse, 1696 – Versailles 1770). https://www.facebook.com/groups/716146568740323/?ref=share_group_link https://www.instagram.com/p/CcnCkqbsEnS/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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fashionbooksmilano · 3 years ago
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Valentino per il Teatro dell’Opera di Roma  La Traviata
Fondazione Teatro dell’Opera di Roma, Roma 2016, 159 pagine, 15x21 cm.,  Con sovratitoli in Italiani e in Inglese, brossura con sovraccoperta,
35,00
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Il Teatro dell’Opera di Roma porta in scena una nuova Traviata, nata da un’idea di Valentino Garavani e Giancarlo Giammetti con la regia di Sofia Coppola in scena dal prossimo 24 Maggio 2016.
Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli, Direttori Creativi della Maison Valentino, creeranno i costumi di Flora e del Coro, che verranno realizzati in collaborazione con la sartoria del Teatro dell’Opera.
Sofia Coppola, figura di spicco del cinema americano, al suo primo confronto con la regia lirica, è stata scelta da Valentino dopo la visione del film “Marie Antoinette”.
- Il libretto ( Francesco Maria Piave). - L'altra verità ( Bruno Cagli). - Osservazione sulla partitura ( Giovanni Bietti). - Marie, Marguerite, Violetta: Vestali di un mondo a parte ( Benedetta Craveri). - La traviata al Teatro dell'Opera ( Alessandra Malusardi). - Cronologia della vita e delle opere ( Giuseppe Verdi). - Discografia essenziale ( Luigi Bellingardi).
18/11/21
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