#Corno Nero
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2t2r · 9 years ago
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40 paysages de couleur qui démontrent la beauté de la terre
Nouvel article publié sur https://www.2tout2rien.fr/44-paysages-de-couleur-qui-demontrent-la-beaute-de-la-terre/
40 paysages de couleur qui démontrent la beauté de la terre
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lamilanomagazine · 7 months ago
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Vicenza, maxi sequestro di avorio: 80 oggetti di elefante africano
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Vicenza, maxi sequestro di avorio: 80 oggetti di elefante africano I Carabinieri del Nucleo CITES di Vicenza hanno sottoposto a sequestro 80 oggetti in avorio di elefante africano (Loxodonta africana) di presunta provenienza cinese, per un peso complessivo di circa 170 kg, detenuti illegalmente all’interno diun’abitazione privata in provincia di Vicenza da un soggetto di nazionalità cinese. Il sequestro, collegato ad un’attività di indagine di natura fiscale della Guardia di Finanza di Senigallia (Ancona), è stato delegato dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Vicenza alla quale il Nucleo CITES del capoluogo vicentino aveva denunciato il soggetto cinese per la violazione dell’art. 1 comma 1 lettere a) ed f) della Legge n. 150/1992 contestando l’importazione e la detenzione senza la prescritta documentazione di manufatti in avorio di esemplari appartenenti alle specie elencate nell’allegato A del Regolamento (CE) n.338/97. Unitamente a reperti di elevato valore artistico-culturale, tra i quali figurano zanne incise con figure orientali, una katana, intagli raffiguranti animali e natura morta, sono state rinvenute due zanne grezze di elefante africano (Loxodonta africana) e un corno di rinoceronte nero (Diceros bicornis),entrambi in Allegato A del Regolamento CE n. 338/97 relativo alla protezione di specie della flora e della fauna selvatiche mediante il controllo del loro commercio, regolamento che ha recepito a livello europeo la Convenzione di Washington sul commercio internazionale delle Specie di flora e fauna selvatiche minacciate di estinzione (CITES - Convention on International Trade in Endangered Species of Wild Fauna and Flora) a cui hanno aderito 183 Paesi. La caccia di frodo agli elefanti e il traffico di avorio, trainati dalle richieste del mercato nero asiatico, si attestano ancora su livelli pericolosamente elevati, come monitorato dal programma CITES MIKE (Monitoring the Illegal Killing of Elephants) che censisce la quota di abbattimenti illegali di elefanti (PIKE, Proportion of Illegally Killed Elephants). È per questo motivo che l’Unione Europea applica una normativa molto stringente in questo ambito e nel dicembre del 2021 ha ulteriormente inasprito le proprie norme sul commercio di avorio. Tra le innovazioni più significative, sono stati vietati gli scambi all’interno dell’UE, l’esportazione e l’importazione per fini commerciali, sia di avorio grezzo che di prodotti lavorati contenenti avorio. Nonostante la messa al bando internazionale del commercio di avorio, le popolazioni di elefanti selvatici nei loro habitat naturali continuano ad essere minacciate da uccisioni illegali e il loro prodotto è spesso venduto illegalmente sul mercato nero, come indicato nell’ultimo World Wildlife Crime Report (relazione sui reati commessi a livello internazionale contro le specie selvatiche) del 2020. Secondo una relazione dell’ETIS (Elephant Trade Information System, sistema di informazioni sul commercio di elefanti), solo nel periodo compreso tra il 2012 e il 2017 in tutto il mondo nell’ambito di circa 8000 sequestri sono state più di 250 le tonnellate di avorio di elefante sequestrate. Gli uffici dei Carabinieri Forestali dei Nuclei CITES sono gli unici autorizzati nel nostro Paese al  rilascio delle certificazioni per la riesportazione ed il commercio delle specie tutelate dalla Convenzione di Washington (CITES). I Nuclei CITES specializzati dell’Arma dei Carabinieri, sono deputati a contrastare il traffico di specie protette sul territorio nazionale, attraverso il costante controllo del territorio nei normali servizi d’istituto e durante apposite campagne operative di controllo emanate dal Raggruppamento CITES e finalizzate al controllo del commercio di parti e prodotti derivati da specie oggetto di tutela.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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jazzluca · 11 months ago
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BOMBSHELL ( Deluxe ) Generations LEGACY EVOLUTION *G1*
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Prima di quel che si pensasse, con BOMBSHELL abbiamo completato già il terzetto degli Insecticon visti nei cartoni animati G1, dato che il nostro Prudox è uscito pochi mesi dopo Shrapnel e solo un annetto e mezzo dopo Kickback, sfatando la cadenza annuale con cui pareva dovessero venir proposti e sopratutto dopo quella Generations precedente, coi Legends spalmati con gran calma da GenT30 fino a Titans Return passando per Combiner Wars.
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E forse hanno avuto pure vita facile con questo Prudox Deluxe, dato che è un retool parziale del precedente Rantrox, avendo in comune con il cervo volante meccanico le braccia dai bicipiti in giù ed il resto del corpo del ROBOT dal bacino in giù!
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Non sarebbe il massimo questo copia incolla, anche perchè le gambe di Shrapnel erano assai fedeli nei dettagli rispetto al settei, ma poi vediamo che i due cerchi sulle cosce in Rantrox non ci sono e sono pensati apposta per quelle quelle di B.S., quindi a posto così.^^'
Ed a proposito di fedeltà al settei del cartone, per fortuna è stata tradita nella colorazione del torso, viola come nel giocattolo originale e non inspiegabilmente grigia come visto in tv ( anche perchè poi nella modalità insetto quella parte è viola anche nei cartoni! ^^' ); però però però, ringraziamo per il torso viola, oooook, ma poi storciamo il naso per le anche nere anzichè grigie e pugni e bicipiti grigi anzichè neri!
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Già in Shrapnel hanno fatto quelle stesse parti nere a spezzare la monocromia viola delle braccia, e qui ripetono coi tocchi di grigio sul nero, ed in più ci aggiungono le anche che in Rantrox almeno a lui restavano grigie come le cosce. Vabbè.
Così come per Kickback, anche Bombshell qui ha alla base del torso la cerniera che servirebbe ad aprire il portellone centrale in plastica trasparente dorata, quindi quello di Atrox non era un errore, o magari contavano davvero di usare quella particolarità e poi è stata abbandonata. ^^'
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Comunque, in generale non è affatto male questo robot, però fa un po' specie come non abbiano trovato una soluzione migliore per il cannone sulla testa, copiando banalmente la semplice cerniera alla base della nuca per poter sollevare la calotta, con l'effetto però di allungare troppo il capo del nostro, laddove la soluzione ottimale sarebbe stata quella del Bombshell Legend di CW, ovvero con il perno interno alla nuca con la calotta che ruota all'indietro. Forse questa soluzione sarebbe stata delicata ed a rischio rottura del meccanismo? Mah, almeno in cima alla schiena c'è un pannellino che alzato blocca l'apertura del "casco" di Bombshell alla posizione ideale.
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In quanto remold di Shrapnel ha le stesse articolazioni ( tutto tranne la rotazione dei pugni ) e quasi gli stessi fori per armi, tranne dietro la schiena o sulle spalle; le zampine su queste possono muoversi per permettere di alzare le braccia lateralmente al massimo, e sempre in argomento zampine, come già visto sempre per Rantrox, quelle sugli avambracci si staccano e si agganciano ai lati della pistola classica argentata aggiungendo così un paio di bocche da fuoco.
( Peccato che la pistola non abbia un foro posteriore in modo da agganciarsi al cannone sopra la testa! :D )
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La TRASFORMAZIONE è ovviamente semplice, con il casco che si abbassa sulla testa, i pugni che si ritraggono negli avambracci e le braccia che si spostano verso la schiena mentre il bacino ruota e le gambe si accorciano, qui "purtroppo" copiando da Shrapnel, ma tant'è!
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Al CERVO VOLANTE robotico che si palesa, che gli vuoi dire? Che è fedele all'inconografia G1, con i dettagli nel retro che citano gli adesivi del giocattolo originale, il corno più corto rispetto sempre al modello del 1985, ma che sembra comunque lungo per via della base / casco, e comunque sennò nel robot era esagerato.
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L'addome è un po' troppo grosso, e ancora bisogna incolpare l'accomunanza con lo stampo di Shrapnel, che lì era più giusto e fedele con queste misure, ma ancora, tant'è.
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L'arma purtroppo non può nascondersi sotto il velivolo insettoide in quanto appunto non ci sono fori predisposti, quindi le tocca stare esposta sul retro superiore della bestia meccanica.
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Belli anche gli occhioni tutti gialli senza strisce nere ( anche se sarebbero state cartoon accurate! ) e… basta, direi, dato che la posabilità è praticamente solo per il corno e volendo le zampine anteriori! ^^'
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Infine, un altra bella e fedele trasposizione Generations del terzo Insecticon dei cartoni, magari un po' banale nella sua fedeltà, con appena il discorso delle armi combinabili, ma forse sono io che mi sono un po' stufato dei soliti personaggi riproposti e abbisognavo di qualcosa di più … magari potevano renderli combinabili, per dire, no? :D
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NEVERENDING STORY - CINEMA D'ASCOLTO - FILM ALLA RADIO
La compositrice e pianista Mariangela Ungaro, saggista di CINEMA D'ASCOLTO, ha collaborato con FILM ALLA RADIO, un podcast di Marco Pieroni, raccontando i film attraverso la loro colonna sonora. E' il caso del film LA STORIA INFINITA di cui ha rifatto la canzone dei titoli di coda, "Neverending story" brano di Limahl. LA STORIA INFINITA “La storia infinita” (Die unendliche Geschichte) è un film del 1984 diretto da Wolfgang Petersen. Una produzione internazionale tra Germania Ovest, USA e UK. Ispirato al romanzo omonimo di Michael Ende, è interpretato da Noah Hathaway, Barret Oliver e Tami Stronach nella sua prima apparizione cinematografica. Il suo budget di 25 milioni di dollari ne fece il più costoso film di produzione tedesca. Il film ha avuto due seguiti, che personalmente non ritengo all’altezza del primo film, in nessun senso. Un film assolutamente unico, asciutto, pieno di simbologie. Posso asserire con certezza che tutta la generazione di bambini nati negli anni Settanta ne è rimasta piacevolmente segnata. Un film convincente anche per la recitazione di attori giovanissimi come i tre protagonisti, che non hanno avuto però la fortuna successiva che avrebbero più che meritato anche da adulti. Le musiche sono di Giorgio Moroder, classe 1940, produttore discografico, compositore e Dj italiano, celebre per la sua musica elettronica, la disco music e l’uso di sintetizzatori. Lavorò per moltissimi celebri film degli anni Ottanta, quali, ad esempio, Flashdance, Top Gun, American Gigolò. Proprio lo stesso anno del film la Storia Infinita, lavorò alla riedizione del film “Metropolis” di Lang, introducendo una nuova e moderna colonna sonora rock. La versione innescò una querelle tra cinefili, con aperte critiche e apprezzamenti: io ho apprezzato e vi rimando alla lettura del saggio dedicato al film di Lang e al confronto tra le due colonne sonore. Moroder scrisse le musiche della storia infinita insieme al sassofonista e compositore tedesco Klaus Doldinger, classe 1936. La musica è tematica, come ci aspetteremmo in un film fantasy. Ho rintracciato i seguenti temi musicali, non tanto legati a questo o quel personaggio, ma a un concetto astratto: ● Tema del destino misterioso: due terze maggiori avvicinate da un intervallo di semitono, seguite da due terze minori, avvicinate nello stesso modo. ● Tema delle quinte: orchestrale, solenne, su quinte discendenti (le quinte sono distanti un tono) separate da lanci d’arpa veloci. ● Tema del volo o dell’avventura: archi tematici, corno di sostegno, che dà quella sensazione di grande spazio aperto, ritmo sostenuto. Il tema è preceduto da archi in accordi 9-8 (con ritardo della fondamentale), ravvicinati velocemente, per dare idea di so- spensione in aria (la stessa tecnica usata per il volo di E.T.). ● Tema dell’Imperatrice: solenne, costruito su quarte ascendenti avvicinate da un tono. ● Signal di Gmork: un segnale sonoro cupo e lacerante che de- scrive il servo del potere, un felino nero gigantesco dai penetranti occhi verdi, con artigli e fauci spaventosi, un essere crudele tra lupo e pantera: archi “isterici”, accordo breve, forte, dissonante, sincro- nizzato col ruggito inquietante della belva. ● Tema della Tristezza: tema di archi tematici su tappeto di archi e sinth, con punteggiatura di organo, solenne ma molto drammatico, basato su laceranti intervalli ascendenti di sesta, come a domandare “Perché?” Ogni tema è orchestrale ma non disdegna l’uso di campioni che ne rendono il sound abbastanza simile ai brani di Vangelis. La composizione sottesa utilizza in maniera molto interessante campi armonici mai scontati e cangianti in itinere. Vi è molta coerenza compositiva tra un brano e l’altro, come si addice ai grandi maestri compositori. ...continua su CINEMA D'ASCOLTO e su RADIO CORTONA FILM ALLA RADIO. https://mariangelaungaro.wixsite.com/stardust-art-studios/cinemadascolto https://www.boomplay.com/podcasts/28764 PER ACQUISTARE L'OPERA OMNIA SUL CINEMA MONDIALE: https://www.mondadoristore.it/Cinema-d-ascolto-Mariangela-Ungaro/eai979128078682/
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bentenharuki · 3 years ago
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Black Horn (Corno Nero) in the background. We’re gonna take on it this Saturday 💪🏻
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sour-reality · 4 years ago
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LE POESIE DELLO SCRITTORE FRANCESE
Paul Verlaine, le poesie più belle del poeta maledetto
Paul Verlaine è stato uno dei massimi esponenti della poesia francese del Novecento assieme a Charles Baudelaire e Arthur Rimbaud
MILANO – Paul Verlaine (1844-1896) è riconosciuto come il maestro dei giovani poeti del suo tempo, nonché come uno dei massimi rappresentanti della poesia simbolista francese. La sua breve vita fu estremamente travagliata e drammatica, dalla relazione omosessuale con Arthur Rimbaud (che gli valse la nomea di poeta maledetto), all’incarcerazione, fino alla conversione al cattolicesimo e alla morte di tifo a soli 52 anni. Oggi ricorre l’anniversario della morte del poeta e lo ricordiamo con le sue poesie più belle.
La poesia e la musica
La poesia di Verlaine ebbe un effetto dirompente nel panorama poetico francese del tempo. Sulla scia di Baudelaire, Verlaine sente l’esigenza di rompere gli schemi delle metriche tradizionali, con i loro ritmi regolari e simmetrici, e si dedica alla creazione di versi liberi, irregolari, estremamente musicali. Secondo Verlaine la Parola è un simbolo, incapace di descrivere esaustivamente la realtà, ma capace di evocare immagini potenti dietro a cui risiede il senso profondo delle cose. La sua poetica pone al centro l’esigenza della musicalità, assimilando i componimenti poetici ai testi musicali attraverso il rifiuto dell’eloquenza, della rima e delle strutture metriche tradizionali. La poesia, dunque, necessariamente deve essere vaga, e non limitarsi alla semplice descrizione di eventi ed emozioni, ma trasmettere immagini, alludere, evocare sensazioni, proprio perché il senso profondo delle cose risiede al di là della Parola.
 
Arte poetica
La musica prima di ogni altra cosa,
E perciò preferisci il verso impari
Più vago e più solubile nell’aria,
Senza nulla in esso che pesi o posi…
È anche necessario che tu non scelga
le tue parole senza qualche errore:
nulla è più caro della canzone grigia
in cui l’Incerto al Preciso si unisce.
Sono dei begli occhi dietro i veli,
è la forte luce tremolante del mezzogiorno,
è, in mezzo al cielo tiepido d’autunno,
l’azzurro brulichio di chiare stelle!
Perché noi vogliamo la Sfumatura ancora,
non il Colore ma soltanto sfumatura!
Oh! la sfumatura solamente accoppia
il sogno al sogno e il flauto al corno.
Fuggi lontano dall’Arguzia assassina,
dallo Spirito crudele e dal Riso impuro,
che fanno piangere gli occhi dell’Azzurro,
e tutto quest’aglio di bassa cucina.
Prendi l’eloquenza e torcile il collo!
E farai bene, in vena d’energia,
a moderare un poco la Rima.
Fin dove andrà, se non la sorvegli?
Oh, chi dirà i torti della Rima?
Quale fanciullo sordo o negro folle
ci ha forgiato questo gioiello da un soldo
che suona vuoto e falso sotto la lima?
Musica e sempre musica ancora!
Sia il tuo verso la cosa che dilegua
che si sente che fugge da un’anima che va
verso altri cieli ad altri amori.
Che il tuo verso sia la buona avventura
Sparsa al vento increspato del mattino
Che porta odori di menta e di timo…
E tutto il resto è letteratura.
Spleen
Le rose erano tutte rosse
e l’edera tutta nera.
Cara, ti muovi appena
e rinascono le mie angosce.
Il cielo era troppo azzurro
troppo tenero, e il mare
troppo verde, e l’aria
troppo dolce. Io sempre temo
– e me lo debbo aspettare!
Qualche vostra fuga atroce.
Dell’agrifoglio sono stanco
dalle foglie laccate,
del lustro bosso e dei campi
sterminati, e poi
di ogni cosa, ahimé!
Fuorché di voi.
.
Viviamo in tempi infami
Viviamo in tempi infami
dove il matrimonio delle anime
deve suggellare l’unione dei cuori;
in quest’ora di orribili tempeste
non è troppo aver coraggio in due
per vivere sotto tali vincitori.
Di fronte a quanto si osa
dovremo innalzarci,
sopra ogni cosa, coppia rapita
nell’estasi austera del giusto,
e proclamare con un gesto augusto
il nostro amore fiero, come una sfida.
Ma che bisogno c’è di dirtelo.
Tu la bontà, tu il sorriso,
non sei tu anche il consiglio,
il buon consiglio leale e fiero,
bambina ridente dal pensiero grave
a cui tutto il mio cuore dice: Grazie!
.
Vola, canzone, rapida
Vola, canzone, rapida
davanti a Lei e dille
che, nel mio cuor fedele,
gioioso ha fatto luce
un raggio, dissipando,
santo lume, le tenebre
dell’amore: paura,
diffidenza e incertezza.
Ed ecco il grande giorno!
Rimasta a lungo muta
e pavida – la senti?
– l’allegria ha cantato
come una viva allodola
nel cielo rischiarato.
Vola, canzone ingenua,
e sia la benvenuta
senza rimpianti
vani colei che infine torna.
.
.
Il clown
Saltimbanco, addio! Buona sera, Pagliaccio! Indietro, Babbeo:
Fate posto, buffoni antiquati, dalla burla impeccabile,
Fate largo! Solenne, altero e discreto,
ecco venire il migliore di tutti, l’agile clown.
Più snello d’Arlecchino e più impavido di Achille
è lui di certo, nella sua bianca armatura di raso:
etereo e chiaro come uno specchio senza argento.
I suoi occhi non vivono nella sua maschera d’argilla.
Brillano azzurri fra il belletto e gli unguenti
mentre, eleganti il busto e il capo si bilanciano
sull’arco paradossale delle gambe.
Poi sorride. Intorno il volgo stupido e sporco
la canaglia puzzolente e santa dei Giambi
applaude al sinistro istrione che l’odia.
.
.
Noi saremo
Noi saremo, a dispetto di stolti e di cattivi
che certo guarderanno male la nostra gioia,
talvolta, fieri e sempre indulgenti, è vero?
Andremo allegri e lenti sulla strada modesta
che la speranza addita, senza badare affatto
che qualcuno ci ignori o ci veda, è vero?
Nell’amore isolati come in un bosco nero,
i nostri cuori insieme, con quieta tenerezza,
saranno due usignoli che cantan nella sera.
Quanto al mondo, che sia con noi dolce o irascibile,
non ha molta importanza. Se vuole, esso può bene
accarezzarci o prenderci di mira a suo bersaglio.
Uniti dal più forte, dal più caro legame,
e inoltre ricoperti di una dura corazza,
sorrideremo a tutti senza paura alcuna.
Noi ci preoccuperemo di quello che il destino
per noi ha stabilito, cammineremo insieme
la mano nella mano, con l’anima infantile
di quelli che si amano in modo puro, vero?
.
..
Le conchiglie
Ogni incrostata conchiglia che sta
In quella grotta in cui ci siamo amati
Ha la sua propria particolarità.
Una dell’anima nostra ha la porpora
Che ha succhiato nel sangue ai nostri cuori
Quando io brucio e tu a quel fuoco ardi;
Un’altra imita te nei tuoi languori
E nei pallori tuoi di quando, stanca,
Ce l’hai con me perché ho gli occhi beffardi.
Questa fa specchio a come in te s’avvolge
La grazia del tuo orecchio, un’altra invece
Alla tenera e corta nuca rosa;
Ma una sola, fra tutte, mi sconvolge.
.
.
Poiché l’alba si accende
Poiché l’alba si accende, ed ecco l’aurora,
poiché, dopo avermi a lungo fuggito, la speranza consente
a ritornare a me che la chiamo e l’imploro,
poiché questa felicità consente ad esser mia,
facciamola finita coi pensieri funesti,
basta con i cattivi sogni, ah! Soprattutto
basta con l’ironia e le labbra strette
e parole in cui uno spirito senz’anima trionfava.
E basta con quei pugni serrati e la collera
per i malvagi e gli sciocchi che s’incontrano;
basta con l’abominevole rancore! Basta
con l’oblìo ricercato in esecrate bevande!
Perché io voglio, ora che un Essere di luce
nella mia notte fonda ha portato il chiarore
di un amore immortale che è anche il primo
per la grazia, il sorriso e la bontà,
io voglio, da voi guidato, begli occhi dalle dolci fiamme,
da voi condotto, o mano nella quale tremerà la mia,
camminare diritto, sia per sentieri di muschio
sia che ciottoli e pietre ingombrino il cammino;
sì, voglio incedere dritto e calmo nella Vita
verso la meta a cui mi spingerà il destino,
senza violenza, né rimorsi, né invidia:
sarà questo il felice dovere in gaie lotte.
E poiché, per cullare le lentezze della via,
canterò arie ingenue, io mi dico
che lei certo mi ascolterà senza fastidio;
e non chiedo, davvero, altro Paradiso.
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gesa-cai-milano · 4 years ago
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02/03/04 Luglio 2021 Concatenamento del ROSA
Traversata Alpinistica che permette di toccare 6 4000 in una volta sol... le vette che si affacciano sul versante di Alagna:
Punta Gnifetti 4456m. –
Zumstein 4563m. -
Punta Parrot 4436m. -
Ludwighoe 4341m. -
Corno Nero 4322m. -
Piramide Vincent 4215m
PROGRAMMA
2 LUGLIO 2021 (primo giorno) Tramite gli impianti di risalita di Alagna, raggiungeremo il Passo dei Salati, la nostra 1° meta e raggiungere il Rif. Gnifetti a quota 3611m. Portandoci al ghiacciaio di Indren 3275m si può proseguire traversando su sfasciumi e neve, passando per il Rif.Città di Mantova o in alternativa con il “passaggio delle roccette” attrezzato con corde fisse; quindi si risale il ghiacciaio di Garstelet, superando un ultimo tratto attrezzato dove è situato il Rifugio Gnifetti (La Capanna Gnifetti è lo storico punto d’appoggio per le salite più impegnative, per la salita alla Capanna Margherita e le traversate in quota). Cena e pernottamento al Rif. Gnifetti
3 LUGLIO 2021 (secodo giorno) Salita al Rifugio CAPANNA MARGHERITA, con inclusa l'ascensione per la Punta ZUMSTEIN 4563m. La capanna Regina Margherita si trova sulla Punta Gnifetti a 4556 metri del massiccio del Monte Rosa; è il rifugio più alto d'Europa e ospita un importante laboratorio adibito alla ricerca scientifica ed è dedicato alla regina Margherita di Savoia che vi pernottò nel 1893, anno dell'inaugurazione. La Punta Zumstein è una delle salite più semplici, al pari della vicina ma certamente più famosa e frequentata Punta Gnifetti, che supera di una decina di metri. Con la sua salita può essere un “meritevole prolungamento” e offre un panorama ravvicinato sulla più alta vetta del Monte Rosa, la Punta Dufour. Cena e pernottamento al Rif. Capanna Margherita
4 LUGLIO 2021 (terzo giorno) Dalla punta Gnifetti si segue la cresta Sud fino al Colle Sesia 4299m.; si risale la cresta fino alla Punta PARROT 4436m. (La Parrot è per certi aspetti definibile un piccolo Lyskamm. E' una vetta interessante sia per l'ascensione in sé, sia per il panorama che offre dalla sua sommità). Seguendo la cresta ovest fino al Colle delle Piode 4285m., raggiungeremo in pochi minuti LUDWIGSHOHE 4341m. (Il Ludwigshöhe è un quattromila alla portata di tutti gli alpinisti e viene associata ad altre vette del massiccio ed è un'interessante meta fine a se stessa. In vetta si potrà apprezzare i più impegnativi quattromila in zona con una visuale interessante). Si traversa al Colle Zurbriggen 4272m. e su facile terreno per la cresta Nord si arriva al CORNO NERO 4322m. (Il Corno Nero è la più bella delle cime minori del gruppo del Monterosa. Un'ardita “piramide di roccia e ghiaccio” che dalla Ludwigshoe appare come scheggia contro il cielo perduta nell'immensità). Superata una calotta di neve e possibili instabili roccette si giunge al colle Vincent 4088m. Dal colle si risale l'ampia dorsale, che verso la fine si fa più ripida, giungendo infine sulla nevosa calotta sommitale della PIRAMIDE VINCENT 4215Mt . La Piramide Vincent è un elegante vetta piramidale di roccia e ghiaccio, formata da quattro creste che separano altrettanti versanti ben distinti. Il versante nord-ovest, lungo il quale sale la via normale, è interamente nevoso ed è il meno impegnativo. Si ritorna verso il colle Vincet e seguendo la via normale giungiamo il Rif. Gnifetti
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DIFFICOLTA': PD +
DISLIVELLO:
1°giorno 350/400mt.
2°giorno 945m.
3°giorno ca. 1000m. (fino alla Capanna Gnifetti)
ATTREZZATURA: Equipaggiamento completo d'alpinismo (corda, imbrago, piccozza, ramponi)
Vuoi partecipare?
ISCRIZIONI:
Presso la sede G.E.S.A.-C.A.I. il Giovedì sera dalle ore 21,00 alle ore 23,00
SMS: Umberto 339.4898386
WhatsApp: Guido 339.1296657 - Chiara 338.2920938
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toscanoirriverente · 5 years ago
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Silvia Romano, la liberazione e le sceneggiate mediatiche
In Italia tutto viene messo in politica. Il risultato sono pagliacciate. Da parte dei “cretini di turno” con le critiche alla conversione della ragazza e alla somma pagata, negata dal nostro ineffabile ministro degli Esteri, con la stessa “faccia di tolla” con cui smentiva di sapere che l’azienda di cui possiede al 50% avesse lavoratori in nero. Dal governo, con la miserrima – a parer mio “miserabile” – passerella fatta a Ciampino per ricevere Silvia Romano. Tanto di cappello al senso dell’onore e della dignità del ministro della difesa Guerini che ha rifiutato di partecipare a tale indegna sceneggiata ”borbonica”. Sapeva bene quanto male essa facesse al prestigio internazionale dell’Italia, ma se ne è chiaramente fregato…
Detto questo, sia i “soliti idioti” che se la prendono con la ragazza sia parte del governo hanno cercato di sfruttare l’occasione per guadagnare consenso. Non esiste differenza etica fra i due. Ma restano molti interrogativi. I liberatori di Silvia e certamente anche la ragazza non sono dei cretini. Erano sicuramente consapevoli dell’intenzione di riceverla in pompa magma. Ne hanno informato il governo. Per amore della “passerella” esso se ne è fregato e ha organizzato un comitato d’accoglienza, per celebrare la sua gloria. Le sue immagini avrebbero fatto il giro del mondo. Nei paesi civilizzati hanno a ragione suscitato disprezzo e sarcasmo. Sono poi state abilmente sfruttate dalla propaganda jihadista.
Allora, perché nostri governanti si sono prestati al gioco? Ho studiato abbastanza il terrorismo per sapere quanto sia efficiente nelle sue comunicazioni e nello sfruttare ogni occasione favorevole e quanto curi i particolari per evitare effetti boomerang. Penso che, con ogni probabilità, Silvia Romano sia stata liberata non solo con riscatto, ma anche sotto ricatto. Se non si fosse comportata come detto dai suoi carcerieri, essi avrebbero giustiziato qualche ostaggio, suo compagno di prigionia. Questo spiega anche perché i drones Usa schierati nel Corno d’Africa non abbiano bombardato per rappresaglia il villaggio in cui si trovava, tanto per dire allo Shabab di non “scherzare” troppo.
Se nei confronti della ragazza vanno usati il massimo rispetto e comprensione, essi non possono esserlo nei confronti dei “pagliacci”, che indegnamente ci rappresentano e che hanno scelto di esibirsi nella sceneggiata di Ciampino, noncuranti del danno che facevano a tutti noi.
di Carlo Jean
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ateatino · 4 years ago
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Il 31 gennaio si è conclusa per noi un'avventura davvero emozionante!
Così emozionante che vogliamo dare i numeri:
6.166 euro raccolti
259 donatori e donatrici
4.186 visite uniche alla pagina del nostro progetto sulla piattaforma di Produzioni dal Basso.
Abbiamo tanti grazie da dire: a Produzioni Dal Basso e Banca Etica per averci dato l'opportunità con il bando "Impatto +" di poter rendere concreta un'idea progettuale su cui lavoriamo da mesi con O2italia, Il cartolaio del bosco e la Libreria L'Incanta Storie; ad Editoriale Scienza per il sostegno e per gli infiniti stimoli che ci sono venuti dal loro catalogo; alle scuole che riceveranno in dono le scatole per l'entusiasmo e la fiducia.
E, ovviamente, a tutte e tutti voi per aver reso possibile il passaggio alla "fase 2" del progetto.
GRAZIE a: Antonio Mamì, Agata Samperi, Alberto Musco, Aldo Lenzo, Alessandra Rigano De Gaetano, Alessandro Milone, Alessia Barone, Ambrogio Isgrò, Andrea Corno, Andrea Inzerillo, Andrea Scilipoti, Serena Leotta, Angela Costantino, Anita Magno, Anna Fazio, Anna Gallerani, Annalisa Gualtieri, Anna Maria Vaccarino, Antonella Correnti, Antonella Saja, Antonia Sidoti, Antonio Cicero, Antonio Carcione, Elena Bagnoli, Antonio Bellinvia, Anna Bucca, Carmen Papaianni, Carla Cozzolino, Carmelo Catalano, Carmelo Recupero, Carmen Barca, Carolyn Berger, Caterina Abbriano, Marilia Costa, Cettina Pitrone, Chiara Pepe, Chiara Scuteri, Cleopatra Cortese, Claudia Mangano, Stefano Clerici, Carmela Panella, Cristina Grande, Daniela Munafò, Daniela Bersano, Marco Giorgianni, Dario De Pasquale, Diego Zucchelli, Domenica Piazzo, Donato Barbato, Daniela Pappalardo, Elena Poma, Emanuele La Rosa, Enrica Pellegrino, Enza Galluzzo, Enza Zumbo, Erika Bucca, Eva Buttà, Fabio Calabrò, Fabio Genovese, Francesco Caizzone, Federica Correnti, Federica Maio, Federico Mangano, Filippo Nicosia, Matteo Finco, Francesca Rinaldi, Francesca Mirabella, Francesca Petruzzella, Francesca Pitrone, Marco Pandolfo, Francesco Calabrò, Gabriele Sidoti, Lucia Gentile, Giuseppe Geraci, Gian Marras, Garis Giovanna, Giovanna Caravello, Giovanna Rappazzo, Giulia D’Alessio, Giuseppe Aliquò, Agnese Calabrò, Giuseppe Motta, Giuseppe Pampanini, Giusi Caliri, Giusy Caravello, Giusy Russo, Glenda Spiller, Grazia Costantino, Grazia Salamone, Graziella Rao, Antonino Il Grande, Aias Onlus Sezione di Barcellona Pozzo di Gotto, Marcela Salvador, Irene Faranda, Isidora Scaglione, Carmen Italico, Ivan Bertolami, Katia Crifò, Roberto Cervi, Pietro Rossello, Laura Alessandra Bonaceto, Laura Casu, Laura D’Amico, Laura Recupero, Condotta Slow Food Peloritani Tirrenici, Luca Faenzi, Lucia Isgrò, Luciano Aliquò, Luigina Roselli, Lydia Oliva, Margherita Dotti, Maria Assunta De Fazio, Maria Bucca, Maria Sciotto, Mariateresa Carbone, Maria Teresa Collica, Mariella Chiaramonte, Mario Scardino, Marta Mocchetti, Marzia Sindoni, Marco Mattiuzzo, Maura Macchi, Maria Grazia De Pasquale, Mimì Pino, Mimma Pitrola, Associazione culturale La cicale e la formica, Maurizio Calabrò, Monica Guerra, Giovanni Avitabile, Antonio Bonuccelli, Raffaella Campo, Antonino Amato, Nino Calabrò, Nino Sottile, Lucia Vento – Opuntia, Ornella Privitera, Maria Cristina Falcaro, Paola Belardo, Pasquale Rosania, Patrizia Donato, Patrizia Verde, Dario Piccolo, Piera Mannuccia, Pietro Centineo, Riccardo D’Urso, Riccardo Italiano, Riccardo Neri, Rita Ponzo, Rita Sedda, Roberto Iraci, Rossella Alessandrini Iocum-Scuola diffusa, Sara Rucci, Salvatore Alosi, Salvatore e Antonella D’Arrigo, Salvatore Bonaceto, Sara Loddo, Scheggia Sara, Serena Salmeri, Sergio Amato, Sergio Bonvegna, Silvia Geroldi, Sofia Capizzi, Sonia Sgrò, Stefano Giunta, Stefano Nucera, Neotenia LTD, Caterina Martinazzoli, Barbara Todaro, Valeria Bonina, Vera Genovese, Veruska Bagnoli, Veronica Vannelli, Viviana Isgrò, Maria Rotuletti, Mariagrazia Milioti, Annalina Perdichizzi, Felice Spinella, Anna Genovese, Rosalba Caliri, Francesca Floramo, Carmelina De Pasquale, Andrea Biondo, Serena Perdichizzi, Vera Bilardo, Francesco Aricò, Rossana Bilardo, Alessia Ragno, Rizzo Lucia, Mimma Naselli, Graziano Genovese, Giuseppe Ravidà, Alessandro Campo, Mariella Bonomo, Cinzia Catanzaro , Marco Motta, Giusy Scardino, Nicla Ruggeri, Patrizia Cirino, Diego Pirri, Danila Ruvolo, Danilo Calandra, Franco Calabrò, Mariagrazia Caliri, Teresa Sottile, Fabio Alosi, Antonella Bucalo, Ada Trifirò, Hernan Colombo Habot, Zina Giglio, Rosangela David, Rita Martino, Progetto Uomo Nero Racconta, Mariapia Coppolino, Renata Lo Iacono, Rossana Chillemi, Patrizia Mastroeni, Kanö Sartoria Sociale, Scuola dell’Infanzia Corriolo – Maestra Dora Crisafulli, Valeria De Pasquale, Andrea Cristelli, Renata Pettineo, Moravia Paratore
Vi aspettiamo da domani sulla nuova pagina del progetto: https://www.facebook.com/La-Scatola-incantanta-102227571737051
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sangha-scaramuccia · 4 years ago
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E’ dal venerdì
                            che ormai iniziano i nostri fine settimana, se non si vogliono contare i mercoledì di camminate e i lunedì di meditazione. E’ che il covid ci ha rinchiuso nei nostri luoghi facendoceli sfruttare a tutto tondo e non ha permesso al Principino di espatriare lasciandocelo solo, annoiato e soggetto ad accettare le più disparate richieste di occupazione del tempo libero. La giornata del venerdì che nasce come “due viette per le pippe” cioè i meno allenati è ormai un incontro fisso per tutti gli arrampicatori scaramucciani e ora poi che Alvise in questa giornata ha dato vita al corso mamme e figli di Ferentillo siamo contornati da ragazzini vocianti, genitori indaffarati tra nodi e manovre con cagnolini scatenati al seguito che scorrazzano inaspettatamente liberi. Un delirio! Ci defiliamo leggermente dalle famigliole rampicanti spostandoci al settore a destra dell'Isola sulle vie ombreggiate che vanno dal Compleanno di Gianna a Osiride montate dai nostri capicordata per il loro e il nostro divertimento. Cinque viette, una birretta e con l'opzione frittura di pesce con belve da Prince si può scegliere anche di rientrare a casa sul filo delle 22.
Il sabato ci spariamo la spettacolare falesia Pepito wall a Triponzo nelle gole del fiume Corno che scende verso Borgo Cerreto. L'avevamo programmata e ci siamo dovuti organizzare per andare liberi da cani e ragazzini che è meglio non portarli perché lasciato il sentiero il percorso per arrivare alla base delle vie è tipo parco avventura con tanto di gradini di ferro appesi nel vuoto, tavole traballanti tra un tratto e l'altro, tunnel scivolosi scavati nella roccia, prima di potersi imbracare e iniziare a scalare. Le vie sono belle come lo è la roccia che risulta compatta e ruvida. Alcune ti levano la sete col prosciutto e di facili c'è carestia ma il nostro lo facciamo con Alvise e Maestro che si dividono i compiti mettendoci a disposizione ben 7 vie. E’ caldo, la placca surriscalda i piedi nelle scarpette e più di cinque non si può… Così ardentemente baciati dal sole e di canotta muniti invidiamo gli arrampicatori dall'altra parte del canyon che scalano in piena ombra, arieggiati dal venticello fresco con piumini e cappucci. Forse loro invidiano noi… Agognata birra alla Mola con strage di patatine e poi oggi non c'è neanche Giovanni ad aiutare.
La domenica l’insieme è variegato con quelli del venerdì, quelli di ieri e quelli della seconda giornata del corso principianti di Alvise. E anche se alla fine siamo Quilli de sembre ci vuole un po’ per trovare il proprio posto e il proprio coppio. Con Giulla dopo cinque vie ci ritroviamo sotto Opera in nero che con il caldo e il Sole di oggi segna la fine giornata. Per i saluti e il dissetamento siamo a Monterivoso che il bar è aperto e il gestore ci accoglie con entusiasmo facendosi volentieri intervistare da Beo sulle possibilità di pernottamento e pasti della settimana di agosto. Si torna a progettare vacanze in amene località arrampicatorie eppure anche in pochi e isolati non siamo stati male e forse qualche silenziosa domenica di trasgressione ce la rimpiangeremo.
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lamilanomagazine · 11 months ago
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Controlli nella provincia di Udine nei settori dell'edilizia, dei pubblici esercizi e dell'agricoltura. 3 attività sospese e sanzioni per oltre 90.000 euro
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Controlli nella provincia di Udine nei settori dell'edilizia, dei pubblici esercizi e dell'agricoltura. 3 attività sospese e sanzioni per oltre 90.000 euro. I Carabinieri del NIL (Nucleo Ispettorato del Lavoro) di Udine, con la collaborazione dei militari delle Compagnie CC di Tolmezzo, Tarvisio, Palmanova, Cividale del Friuli e Udine, nell'ambito delle attività finalizzate a prevenire e reprimere i fenomeni dello sfruttamento del lavoro e di quello sommerso e a verificare il rispetto della normativa sulla tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro, nei giorni scorsi ha svolto i controlli nel settore dei pubblici esercizi, edilizia e agricoltura. L'attività ispettiva, di natura ordinaria e tecnica, è stata finalizzata alla verifica della regolare occupazione dei lavoratori e al rispetto delle norme in materia di sicurezza, salute ed igiene sui luoghi di lavoro. I controlli svolti sull'intero territorio provinciale hanno consentito di individuare inadempienze in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro quali la mancata formazione in materia di sicurezza dei lavoratori, l'omessa sorveglianza sanitaria e la presenza di manodopera in nero, la carenza di  presidi antincendio e di primo soccorso. Nel corso dei controlli sono stati ispezionati 5 pubblici esercizi, 1 azienda agricola e 1 cantiere edile individuate a seguito di attività info-operativa sequenziale all'analisi di dati provenienti dall'Arma territoriale, dai Nuclei Carabinieri Ispettorato del Lavoro e dall'esame di banche dati, che sono risultati non conformi.  Sono state sospese le attività di 2 pubblici esercizi per lavoro nero e 1 cantiere edile per gravi violazioni della normativa sulla sicurezza. Complessivamente sono state irrogate sanzioni per oltre 90.000 euro. In particolare: Sanzioni per oltre 12.000 euro in un cantiere edile: Si tratta di un cantiere edile ubicato in Tolmezzo (UD) ove è stato riscontrato il pericolo di caduta nel vuoto per i lavoratori. E' stata disposta la sospensione dell'attività imprenditoriale per gravi violazioni sulla sicurezza. Sanzioni per oltre 6.000 euro in un pubblico esercizio: Si tratta di un ristorante ubicato a Tolmezzo (UD) all'interno del quale è stata riscontrata la presenza di un lavoratore in nero su sei presenti. E' stata disposta la sospensione dell'attività imprenditoriale per lavoro nero. Sanzioni per circa 12.000 euro in un pubblico esercizio: Si tratta di un bar ubicato a Tarvisio (UD) all'interno del quale sono state riscontrate violazioni in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro quali la mancata nomina del medico competente, l'omessa formazione ai dipendenti. Sanzioni per oltre 11.000 euro in un pubblico esercizio: Si tratta di una sala giochi ubicata in Palmanova (UD) all'interno del quale sono state riscontrate violazioni in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro quali l'assenza di idonea cassetta di primo soccorso e la mancata designazione dell'addetto antincendio e primo soccorso. Sanzioni per oltre 30.000 euro in un pubblico esercizio: Si tratta di un pubblico esercizio ubicato in Magnano in Riviera (UD) all'interno del quale sono state riscontrate violazioni in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro quali l'omessa formazione sulla sicurezza dei lavoratori, l'omessa manutenzione dei presidi antincendio. Sanzioni per oltre 10.000 euro in un pubblico esercizio: Si tratta di un ristorante ubicato in Remanzacco (UD) all'interno del quale sono state riscontrate violazioni in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro quali l'omessa sorveglianza sanitaria. Veniva inoltre riscontrata la presenza di un lavoratore in nero su tre impiegati. E' stata disposta la sospensione dell'attività imprenditoriale per lavoro nero. Sanzioni per circa 10.000 euro ad un'azienda agricola a Corno di Rosazzo  (UD): Si tratta di un'azienda intenta in attività di supporto all'agricoltura che non ha sottoposto a visita medica preventiva i lavoratori e che non ha effettuato la formazione agli addetti antincendio e primo soccorso.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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corallorosso · 5 years ago
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Olanda, da Fca a Ferrero e Mediaset ecco i gruppi italiani con sede ad Amsterdam. E la Ue vieta di escluderli dagli aiuti pubblici di Mauro Del Corno I gruppi italiani che hanno sede o filiali nei Paesi Bassi sono tanti. Fca e Ferrari hanno qui la loro sede legale, la Exor della famiglia Agnelli quella fiscale. Sede legale ad Amsterdam anche per Mediaset, ma ad aver creato holding qui sono pure alcune delle più importanti partecipate italiane: Eni, Enel e Saipem. In viaggio verso il paese dei tulipani anche Campari che sta per trasferire qui la sua sede. E poi Luxottica, qui dal 1999, Ferrero, Illy, Telecom Italia, Prysmian e la Cementir di Caltagirone. La banche tendono invece a preferire i regimi fiscali di Irlanda e Lussemburgo. Uno dei grimaldelli impiegati negli ultimi anni per recuperare una piccola parte dei proventi fiscali sottratti in questo modo agli altri Paesi è stato contestare gli aiuti pubblici, proibiti da Bruxelles quando ledono la concorrenza. Ma la Commissione proprio in questi giorni ha sancito che – in nome della libera circolazione dei capitali – i piani di salvataggio pubblico adottati a causa dell’emergenza Covid non possono escludere chi ha la sede in un altro Stato. ... L’Olanda, ad esempio, non fa parte della lista dei paradisi fiscali stilata dall’Unione europea. Esclusione dettata da ragioni politiche. In materia di fisco l’Ue richiede l’unanimità dei voti (quindi compresi quelli di Olanda e Lussemburgo) per apportare modifiche. Le grandi aziende europee che approfittano dei vantaggi del fisco arancione fanno pressione sui loro governi per fare in modo che nulla cambi. Anche l’Ocse dispone di dati che sarebbero preziosi per aumentare la trasparenza sulle pratiche fiscali del paese, però non li rende pubblici a causa di veti di paesi membri. Così si va per deduzioni e per vie indirette. L’Olanda è un buco nero che, ogni anno, risucchia dai paesi membri fino a 72 miliardi di euro di profitti aziendali. Una montagna di denaro che ricompare, molto rimpicciolita, ad Amsterdam. Quasi 10 miliardi di euro finiscono al fisco olandese, il resto rimane nelle casse delle multinazionali. Le stime sono dell’economista Gabriel Zucman, tra i più esperti e attenti osservatori del fenomeno a livello globale. Dalla sola Italia spariscono ogni anno profitti per quasi 30 miliardi di euro e di questi più di 3 miliardi finiscono in Olanda che in questo modo sottrae quasi un miliardo di euro all’anno al fisco italiano. Per contro quasi il 40% del gettito da tassazione sui profitti di impresa del paese dei tulipani deriva da questo scippo. (...) Non è un caso se nella classifica globale dell’associazione Tax Justice Network, che denuncia e combatte pratiche fiscali scorrette, i Paesi Bassi vengano solo dopo Isole Vergini, Bermuda e Isole Cayman quanto a opacità delle pratiche fiscali. Una delle tecniche utilizzate è quella di valutare la discrepanza tra le risorse che una società possiede in un determinato paese (dipendenti, uffici) e gli utili che qui realizza. Incrociando questi dati si scopre che ogni singolo, e a quanto pare fenomenale, dipendente lussemburghese genera profitti per oltre 8 milioni di euro. Uno svizzero 760mila, in Olanda 530mila. La media di tutti gli altri paesi europei è di 60mila euro per dipendente, con Italia e Germania allineate intorno ai 42mila e Francia a 33mila. ...In questa fase drammatica per il futuro economico dell’Europa i governi avrebbero avuto un’arma in più. Se la Commissione Ue non si fosse messa di mezzo. Francia, Danimarca e Polonia hanno infatti deciso di escludere dall’erogazione di aiuti pubblici le società con sedi in paradisi fiscali. Bruxelles, che predica bene ma razzola molto male, ha però puntualizzato che questa distinzione è contraria ai principi della libera circolazione dei capitali a sci sono improntati i trattati europei. Davvero un peccato anche perché sarebbe giusto che i contribuenti che pagano gli aiuti sapessero a chi stanno dando i loro soldi (...)
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istanbulperitaliani · 4 years ago
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Ajvazovskij ad Istanbul
Ivan Konstantinovič Ajvazovskij é famoso per i suoi paesaggi marini con delle stupende trasparenze che restano ineguagliate. Battezzato come Hovhannes Aivazian, nacque da una famiglia armena nel porto di Feodosia, in Crimea, sul Mar Nero nel 1817. Sempre nella penisola che apparteneva all’impero russo muore nel 1900. La sua produzione di paesaggi marini costituiscono più della metà dei suoi lavori (Un totale che supera i 6.000 dipinti!) tanto da essere appellato: l’Artista del mare.
Ha girato moltissimo in Europa ed é stato molti anni in Italia. Eseguì anche molti dipinti per i sultani dell’Impero Ottomano. La stessa città di Istanbul fu sicuramente una vera fonte d'ispirazione per l'artista e molti suoi dipinti sono conservati nei musei turchi: le sue opere trasmettono un forte impatto emotivo.
La città di Istanbul fu molto ammirata dall'artista tanto che disse: “non c'è niente al mondo di più maestoso, là si possono dimenticare Napoli e Venezia”.
Il dipinto Vista di Costantinopoli e il Bosforo del 1856 venne battuto all’asta al Sotheby's di Londra il 24 Aprile 2012 per 5,2 milioni di sterline. Nel dipinto si nota la moschea Nusretiye. 
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La stessa moschea che compare anche nel dipinto Tophane del 1844.
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Nel dipinto del 1846 Panorama di Costantinopoli al chiaro di luna in primo piano, c’é la moschea di Ortaköy.
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Abbiamo questa splendida veduta dal titolo: Corno D’oro (1895)
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Non poteva mancare un lavoro sulla Kız Kulesi (1848)
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Caffetteria vicino alla Moschea di Ortaköy (1846)
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Questo dipinto dal titolo Bosforo (1878) é tra i miei preferiti.
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La mia Vita a Istanbul: consigli e informazioni turistiche. Disponibile come GUIDA per delle ESCURSIONI in città. Scrivi una e-mail a: [email protected] Seguici anche su www.facebook.com/istanbulperitaliani
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goodbearblind · 4 years ago
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BELLA, UCCISA PER UN CENTIMETRO DI CORNO - Basta delfinari Bella, rinoceronte bianco che viveva al Kragga Kamma Game Park in Sudafrica, è stata uccisa dai bracconieri che le hanno asportato il solo centimetro di corno che le era rimasto. I rinoceronti usano il loro corno per cercare il cibo tra foglie e radici e come arma di difesa, nonostante questo Bella ne era stata privata per cercare di proteggerla dal bracconaggio, piaga che sta decimando le popolazioni di molte specie di animali in Sud Africa. Il corpo del rinoceronte bianco è stato trovato senza vita nel parco, poco lontano il figlio, un cucciolo di 16 mesi. Il corno di rinoceronte può valere fino a 100.000 dollari al chilo sul mercato nero. A Bella era rimasto solo un piccolo moncherino, ma non è bastato a salvarle la vita. https://goo.gl/euX8sW https://goo.gl/GcnBGN https://www.instagram.com/p/CCQEUA5Ko5m/?igshid=40ko61b0ftda
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portalinowebblog · 7 years ago
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Hotel Mayr Obereggen www.hotel-mayr-obereggen.com Hotel Mayr Obereggen. Un ambiente accogliente e un buon riposo sono aspetti fondamentali per una vacanza rilassante.
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sciatu · 6 years ago
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AMULETI SICILIANI CONTRO IL MALOCCHIO - CONTENITORI IN CERAMICA DEL SALE DA CUCINA (NOTO ANTI MALOCCHIO) ; PIGNA IN CERAMICA PORTAFORTUNA.
TOCCO FERRO -  È bene che tu comprenda che, come diceva Sciascia, i siciliani sono più superstiziosi che religiosi. Le feste religiose, le chiese, le processioni, gli eventi delle grandi feste, sono si atti di fede, di profonda religiosità, ma accanto a questi c’è anche una parte assolutamente irrazionale, legata alla fantasiosa e misteriosa credenza animista che dentro noi si crea nell’abitare in quest���isola che vive indipendentemente da noi per cui ogni sua manifestazione ha una sua vita, dalle grandi foreste, ai vulcani, al mare, alla terra che si scuote e ci distrugge, cosi la superstizione ci illude di controllare queste forze ignote che non conosciamo. Tale irrazionale illusione guida i modi di essere e di fare di noi siciliani. Ad esempio, l’essere a tavola in tredici, è qualcosa che ha condizionato la mia giovinezza per cui quando d’estate ci riunivamo tutti nella gran tavolata si apparecchiava sempre per quattordici o dodici. Se eravamo in tredici la nonna si rifiutava di sedersi a tavola e mangiava in un'altra stanza; io allora mi sedevo con lei perché mi dispiaceva vederla mangiare da sola, cosi in certi momenti parlavamo con gli altri commensali gridando da una sala all’altra. Se a tavola rovesciavamo un bicchiere di vino eravamo tutti contenti perché segno di abbondanza e fortuna, se si rovesciava l’olio tutti ammutolivano per il presagio di sventura che portava e subito le zie gli versavano sopra tutto il sale della saliera recitando scongiuri antichi; inoltre, per concludere l’argomento pranzo, non bisognava mai fare croci con le posate che indicavano sciagure per i commensali e non bisognava mai buttare il pane perchè segno di disprezzo per quello che Dio ci dava. 
Mio cugino Ciccio, che all’amore per la campagna unisce quello per le carte da gioco, cambia strada quando da lontano vede un gatto nero, o se certe persone lo incontrano tiene la mano destra nella profondità più intima della tasca dei pantaloni; se casualmente al tavolo da gioco perde, si alza e fa strani riti propiziatori che ha imparato nei vari “Circoli” dove in sicilia si gioca a carte, girando due volte intorno alla sedia in senso antiorario, chiedendo di cambiare il mazzo di carte o distribuendole con la sola mano sinistra. Una mia comare, che mi ha proibito di fare il suo nome, ha in macchina sempre una scatoletta metallica di quelle che contengono caramelle, tutta piena di sale grosso che come si sa funziona per cacciare i mali e il malocchio; un’altra comare non pulisce mai casa con la scopa di sera  e non  compra mai scope in certi giorni della settimana in quanto entrambi le situazioni portano sfortuna. Se mia cugina più piccola bionda e con gli occhi azzurri, stava male e non si capiva come mai, la zia e la nonna chiamavano sempre la Mavara per levare il malocchio che le altre madri, invidiose della sua bellezza, le avevano fatto. Quando un mio amico si è sposato nella testata del letto ha trovato nascosta una grande pezza rossa perché non avessero effetto sulla sua coniugale le invidie e il malocchio. Le mie zie da piccolo, mi avevano proibito di farmi regalare fazzoletti perché portano lacrime e mi avevano intimato di non raccogliere mai aghi o spilli per strada perché chiamano le malattie e la malasorte. Quando ad un amico regalai un coltellino lui corse a casa per farsi dare 10 lire con cui simbolicamente pagarlo perché regalare coltelli vuol dire augurare disgrazie a chi riceve il regalo. 
Mio suocero usciva per strada sempre con il suo corno rosso di corallo in tasca e quando non lo trovò più restò una settimana in casa in quanto il corno di corallo, per funzionare, deve essere rubato (in effetti non so dove lui aveva trovato il suo corno nuovo); nessuna donna in famiglia indossava mai qualcosa di viola che è un colore infausto, mentre il nero era d’obbligo solo in caso di lutto. Quando mio zio americano regalò a mia nonna un vestito con un colore che non riuscivamo a capire se era prugna o viola o fucsia, la nonna mi mandò al cimitero a ritagliare un pezzo di striscione che addobbava le corone di fiori che si portavano durante i funerali e che venivano lasciate all’ingresso del camposanto; confrontammo così il campione del viola dello striscione con il colore del vestito: solo dopo un attento esame la nonna decise finalmente di indossare il vestito ricevuto in regalo (ovviamente il pezzo di striscione ritagliato lo dovetti riportare indietro al cimitero perchè il morto non si sentisse derubato). Prima di ogni esame il mio amico Santu metteva sempre nel libro che studiava l’immaginetta di san Faustino il protettore di chi fa gli esami senza studiare e quando comprava una macchina nuova la voleva solo rossa; se dovevamo fare qualche lavoro o andare da qualche parte non lo dovevamo mai fare di martedì perché in questo giorno porta male iniziare qualunque attività!  Io comunque non sono superstizioso!! Però durante la settimana, pubblico i miei post sempre dopo le 17:00, non si sa mai….
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