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The Settlers review – ultra-violent study of Chile’s butchery of its indigenous people
★★★★☆ Europe’s early 20th-century exploitation of Tierra del Fuego is told in an unsparingly bloody drama-thriller by first-time director Felipe Gálvez Haberle
Brutish … Alfredo Castro (left) and Mark Stanley in The Settlers. Photograph: Quijote Films
his almost unbearably brutal and violent western drama-thriller from first-time feature director Felipe Gálvez Haberle was a prize winner at Cannes and Chile’s official entry for best international feature at the Academy Awards. At once explicit and yet mysterious and elliptical, it dramatically recreates some of the story behind the exploitation and colonisation of Tierra del Fuego by European commercial interests and the Santiago political establishment at the beginning of the 20th century. This involved the genocidal slaughter of Indigenous peoples by the now notorious businessman José Menéndez, a kind of Latin American oligarch who had been granted land rights for sheep farming, and used mercenaries to hunt and butcher Patagonian natives; these hired killers included ex-British Army soldier Alexander MacLennan, known as the “red pig”.
Chilean character actor Alfredo Castro plays the cold-eyed Menéndez, and Mark Stanley is the brutish MacLennan who still wears his red military tunic and affects the title “Lieutenant”. An ugly scene suggests that his capacity for violence, always substantial, escalated at least partly due to being brutalised himself. Haberle imagines an American “Indian-hunter” called Bill (Benjamin Westfall) who goes out with MacLennan on their murderous expeditionary adventure into the vast and forbidding southern wilderness and they have a tracker called Segundo (Camilo Arancibia), who is a “mestizo” – part indigenous – and resented by Bill who fears Segundo will turn on them.
There is a scary encounter with another British soldier-for-hire, played with dark menace by Sam Spruell, who appears to have the same vocation as MacLennan, but for whom the violence and alienation have become (even) more normalised. With a terrifyingly empty landscape shot by Simone D’Arcangelo and crazed, clamorous, timpani-clashing score by Harry Allouche, The Settlers is really unsettling: an evocation of the violence and colonial brutality mixed into the foundations of Chile’s nation state, and which, it is implied, provided a lesson in political violence for later on.
And what is worse is the history rewriting and legacy management: a sequence in which Indigenous peoples are forced to pose for semi-official photographs in demure western clothes, coerced into erasing their own distinct identity and appearing to cooperate in a new voluntary submissive absorption into white culture. It’s a fierce, stark, almost primitive parable of cruelty and power.
The Settlers is released on 9 February in UK and Irish cinemas.
#Adriana Stuven#Alfredo Castro#Antonia Girardi#Argentina#Austria#Benelux#Benjamin Westfall#Camilo Arancibia#Cannes Film Festival#Chile#Chilean Cinema#Cine Sud Promotion#Cinema#Cinema Inutile#Denmark#Dulac Distribution (France)#Emily Morgan#English#Felipe Gálvez Haberle#Festival du Nouveau Cinéma de Montreal#Film I Väst#Finite Films#France#Germany#Giancarlo Nasi#Harry Allouche#India#International Film Festival and Forum on Human Rights#Italy#Latin America
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ciao cla, quali “mezzi” usi per informarti sulle news di solito? Siti / tg ecc?
Ciaoooo allora Tg (principalmente 1 3 e regionale), cinguetterai, tvblog (che è poi dove prende le news cinguetterai), Davide Maggio, baccotvnews su twt, rbcasting e poi seguo tutte le pagine IG delle varie case di produzione quindi le news principali le ho per le cose televisive/cinematografiche. Poi il canale telegram Breaking news - ultimora.net per le notizie più importanti che riguardano un po' di tutto e poi se voglio gli approfondimenti vado sui siti/giornali che dovrebbero essere un po' più raccomandabili tipo La Repubblica e vari ma cerco sempre di leggere più fonti e verifico da dove prendono le informazioni (perché più spesso dell'accettabile le 'fonti affidabili' scrivono boiate prese da chissà dove). Più variə divulgatorə su Instagram per argomenti di cui so che trattano e questo è quanto
#diciamo che prima avevo la pagina per cui scrivevo che trattava di argomenti più vasti e attuali e riuscivo a restare informata da fonti di#cui mi fidavo#ora le cose sono un po' diverse quindi devo faticare se voglio informarmi#però in generale cerco di evitare di fermarmi alla prima fonte#poi non so se intendessi solo le notizie sulla tv/cinema o altro anon#nel caso mi scuso se ho scritto roba inutile ahah
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SALUTTT
J'me rends compte que j'ai pas posté depuis un ptit bout de temps!!
En meme temps il s'est pas passé grand chose.
SI HIER!! J'me suis embrouillée avec mon papa, par rapport au fait que je veux aller en stmg l'année prochaine.
Il me dit que c'est pour les debiles, les ksos, pas ceux qu'on 15 de moyenne et que je fais ça pour la facilité.
Il comprend pas que c'est juste parce que le commerce ça m'intéresse, il comprends pas que, non, je ne ferais pas de physique ni de svt, que je finirais ni avocate ni chirurgienne.
C'était un peu débile.
Bref, à part ça, mercredi je vais manger bk avec le garçon dont je parle DEEEEPUIS!!
On parle toujours hihii! J'suis trop contente qu'il m'aime comme je l'aime, avec un peu de chance, dans l'année on sort ensemble?
En plus il ecoute mes recommandations cinématographiques, et en tant que grande cinéphile que je suis, ça me fait trop plaisir!! En plus il adore aussi regarder des films, ducoup j'suis refaite!!
BISBISS
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Ma quelle robe tipo, l'Oscar alla carriera, non vi ricordano un po' quelle cafonate da paese quando il Sindaco convoca una conferenza stampa perchè il ragionere del comune se ne va in pensione? E via di targa commemorativa, articolo sul quotidiano locale (scritto dal cugino del Sindaco) ecc..
Cioè a me sembra la stessa cosa
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LUCI ROSSE
Quando ero un acerbo adolescente, mi facevo trascinare dagli amici più grandicelli al cinema. Devo dire che nel mio quartiere esistevano ben tre sale cinematografiche, di queste, ne è rimasta una sola in attività, spesso chiusa, gestita alla meglio da qualche associazione locale. Delle altre due, una è diventata una banca e l'altra un piccolo supermercato.
Di queste tre sale, la più intrigante proiettava film a luci rosse. Alla cassa c'era quasi sempre una donna ma la vergogna ad entrare non ci sfiorava. Certamente ci guardavamo intorno per vedere se qualche conoscente ci pizzicava all'uscio e poi di corsa dentro. All'uscita la stessa accortezza, via libera e si fischiettava!
Qualcuno si camuffava con occhiali scuri, il bavero alzato e il tono della voce era roba da doppiatore di Al Pacino: "cinque biglietti, grazie!"
In verità, non eravamo per niente maggiorenni, forse solo uno tra noi, io potevo avere tredici, forse quattordici anni, ma la cassiera non chiedeva i documenti e ci lasciava entrare.
Funzionava che potevi restare seduto anche per tre spettacoli consecutivi, non esisteva il cambio di pubblico, si entrava quando volevi e così per uscire; inutile dire che quasi tutti uscivano dopo aver fatto almeno un bis.
Erano tempi diversi, non esisteva internet e in televisione il nudo era merce rara. Ricordo un programma televisivo su Rai Due: “Odeon. Tutto quanto fa spettacolo”, un rotocalco abbastanza disinvolto. Mia madre conosceva la mia passione per Tex Willer e Diabolik e non comprendeva bene il mio interesse per quel tipo di programma: "bravo, guardi anche programmi intellettuali!?" Le era sfuggito quel servizio che mostrava le ballerine del Crazy Horse a seno nudo!
Non mi voglio dilungare, ma la situazione politica sembra proprio un film a luci rosse. Pensavo alle parole di Giorgetti, che parla di sacrifici che si dovranno fare, di soldi che non ci sono, della grande fregatura che toccherà ancora una volta a quella parte di lavoratori italiani onesti, così capisco che negli anni non e' mai cambiato niente per questa parte d'italiani.. sempre messi in quelle pose che passavano sullo schermo di quel cinema.. @ilpianistasultetto
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QUESTO MONDO NON MI RENDERÀ CATTIVO (ma un po' incazzato sì, dai)
Un veloce recap delle puntate precedenti:
TI AMO ERIKA DI NOVI LIGURE - Ventitré anni fa una sedicenne ha fatto a fette mamma e fratellino con l'aiuto del moroso diciassettenne, dando poi la colpa agli albanesi. La sera in cui la Lega stava per fare una fiaccolata a base di torce e forconi per scovare i responsabili e linc... assicurarli alla giustizia ops no, scusate ciabbiamo judo. Quella frase del titolo l'avevo vista scritta su un muro nel 2003 e a quei tempi le mie figlie erano troppo piccole perché capissimo le nostre colpe e le nostre responsabilità.
TUTTO D'UN PEZZO - Non leggo più e non guardo serie tv o film. Sono mesi e mesi che la sera faccio binge watching di One Piece, un anime da più di mille episodi, e a momenti mi metto in pari ma non ho idea quanto il mondo del cinema e dell'editoria sia andato avanti mentre ero distratto.
DUE METRI DI TERRENO - L'altro giorno ho assistito a un'accesa discussione su conti correnti, parenti serpenti e carichi pendenti, quando a un certo punto non ce l'ho fatta più e ho urlato un haiku ispirato dal tenore livoroso dell'argomento
Soffi di vento, l'attimo prima spiri e dopo spiri
DI QUESTO TI PUOI FIDARE - Ho ripreso a forgiare - caldo per caldo che sia un caldo fruttuoso - e sono a metà strada nel progetto ambizioso di un'arma inastata che nel Giappone feudale usavano le donne per proteggere casa.
MEDICE, CURA TE IPSUM - Una persona mi ha detto che mi invidia perché se sento male da qualche parte ne conosco subito le cause. Certo... contusione del piatto tibiale sx a opera dei condili femorali con infiammazione da stiramento dei legamenti crociati, rachialgia lombare a sbarra con irradiamento gluteo da compressione del plesso femorale dx a livello di L5-S1 da bulging discale, epicondilite dx con rizartrosi e mialgia del flessore del pollice, corda colica, bruxismo e reflusso gastro-esofageo. Che culo.
MUORE GIOVANE CHI È CARO AGLI DEI - Piccola pausa di ferragosto dal masteraggio su Discord di una campagna di Call of Cthulhu ambientata nel 1983 nel mio quartiere viareggino. Se non sapete cosa sia una Baldoria �� inutile vi racconti la trama.
INTERCAMBIABILITÀ DI FACCIA E CULO - Qualche anno fa vidi uno scherzo in cui un critico veniva invitato alla premiere di una proiezione cinematografica d'essai (volutamente orribile) e a tutti i suoi colleghi era stato chiesto di parlarne in modo entusiasta, mentre lui si guardava attorno con sconcerto crescente. Sono 10 mesi che io ho quell'espressione tutte le volte che i mezzi di informazione parlano del genocidio del popolo di Gaza utilizzando perifrasi e litoti che tanto mi ricordano 'allergia al piombo' e 'la scuola non c'è più a causa di eventi esterni'.
NOTTE PRIMA DEGLI ESAMI - Ciao Laura... Ti ricordi quando ti sono venuto a prendere in macchina per andare a fare gli orali della maturità? La mia non fu solo la gentilezza di un compagno di classe ma che tu l'avessi capito o meno non importa... non ho avuto il coraggio di dirtelo e così la storia che avevo immaginato è sopravvissuta luminosa al mondo che è andato avanti.
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Ieri ho visto l'odio al cinema. Scena finale, 2 screen di titoli di coda, luci, silenzio. Se ci penso continua a farmi male quel silenzio.
Ieri ci siamo fatti un caffè insieme. Non volevo andare alle 17 al cinema, non volevo seguire un inutile seminario alle 16:30, tu eri libera e ci siamo visti. Siamo rimasti in questo bar fino a che non sono andato al cinema alle 19. Come dici tu "a parlare con te mi sento capita". A una certa è uscito fuori l'elefante del farcela da soli e stavi per piangere, invece ti sei messa gli occhiali da sole e mi hai chiesto di cambiare argomento. Poi la sera mi hai mandato un vocale in cui rimuginavi su questo machismo del non piangere di fronte a me e sei scoppiata a piangere. Io nel mentre giocavo a worms online.
Capire le persone è stressante, o lo faccio con intuito oppure lo vedo come un argomento da studiare e non mi va. Supportare è anch'esso stressante specie se penso che stai sbagliando. Te lo dico, mi dici che vuoi supporto e rispondo che non sono un cane. Alla terza volta che me lo fai notare, non commento più la scelta, la osservo da lontano.
Sopporto poco chi mi chiede "a che serve?" con quel tono negativo. Leggi i tarocchi, "a che serve?". Apri la newsletter, "a che serve?". Compri 2 vinili, "a che serve?". Ma vaffanculo.
Nel presente che viviamo (o almeno è una mia percezione) personalizziamo e romanticizziamo tutti fino a rendere ogni cosa una narrazione del sé. Nota dolente è che ci scordiamo la collettività. E senza collettività siamo isole.
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Il decalogo di Marta Marzotto:
1) Fate sesso, se avete desideri, senza problemi. Non fate come me. Ogni lasciata è perduta
2) Volate alto, metteteci fantasia. Se non avete una storia d’amore, inventatevela. Al cinema, da ragazza, mi immedesimavo, ero la protagonista, vivevo il film in tutti i ruoli
3) Parlate poco di voi e di quello che avete in mente, mai di sesso, ma cercate di essere protagoniste
4) Nessun complesso verso i tabù. Nessuno mai vi ringrazierà se siete fedeli. Non fate collezionismo, ma cogliete l’attimo fuggente
5) Accennate il primo passo, se vi va. Potete avere chi volete
6) Vince chi fugge, ma inutile fuggire se lui non vi insegue. Fatevi trovare
7) Gelosia al punto giusto: stuzzicare senza soffocare
😎 Siate più costose possibili. Più costate, più valete. Ovviamente, entro i limiti delle sue possibilità
9) Perdonate. Ma non dimenticate. Ogni tanto, ricordate… E l’unico perdono totale resta comunque, e sempre, soltanto la vendetta
10) Si può amare contemporaneamente, a patto di essere fedelissimi nei sentimenti
11) Ognuna di noi, in amore, è quella che il tuo uomo o i tuoi uomini ti consentono di fare
MartaMarzotto ❤
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Sancho Panza entra in un cinema di una città di provincia. Sta cercando Don Chisciotte e lo trova che sta seduto in disparte e fissa lo schermo. La sala è quasi piena, la galleria – che è una specie di loggione – è interamente occupata da bambini chiassosi. Dopo qualche inutile tentativo di raggiungere Don Chisciotte, Sancho si siede di malavoglia in platea, accanto a una bambina (Dulcinea?), che gli offre un lecca lecca. La proiezione è cominciata, è un film in costume, sullo schermo corrono dei cavalieri armati, a un tratto appare una donna in pericolo. Di colpo Don Chisciotte si alza in piedi, sguaina la sua spada, si precipita contro lo schermo e i suoi fendenti cominciano a lacerare la tela. Sullo schermo compaiono ancora la donna e i cavalieri, ma lo squarcio nero aperto dalla spada di Don Chisciotte si allarga sempre piú, divora implacabilmente le immagini. Alla fine dello schermo non resta quasi piú nulla, si vede soltanto la struttura di legno che lo sosteneva. Il pubblico indignato abbandona la sala, ma nel loggione i bambini non smettono di incoraggiare fanaticamente Don Chisciotte. Solo la bambina in platea lo fissa con riprovazione. Che cosa dobbiamo fare con le nostre immaginazioni? Amarle, crederci a tal punto da doverle distruggere, falsificare (questo è, forse, il senso del cinema di Orson Welles). Ma quando, alla fine, esse si rivelano vuote, inesaudite, quando mostrano il nulla di cui sono fatte, soltanto allora scontare il prezzo della loro verità, capire che Dulcinea — che abbiamo salvato — non può amarci.
Giorgio Agamben
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Un anno è giunto al termine e un altro anno sta per nascere. Inutile dire le solite frasi di circostanza di ogni anno. Lo scorso anno dissi che quest'anno il 2024 doveva essere il mio anno. Non penso lo sia stato, ma non è tutto da buttare perché per certi aspetti è avvenuto il cambiamento, ho fatto cose che non pensavo mai di riuscire a fare, tipo intraprendere due viaggi da solo in macchina, andare al cinema da solo..ritargliarmi il mio tempo, perché anche nella solitudine c'è del bello. Ho intrapreso un percorso che spero possa portarmi a stare meglio. Non è stato un anno facile, ho avuto la paura di perdere mio padre con due interventi in pochi mesi ad un brutto male. Paura di dover affrontare tutto da solo. Ho perso persone, chi per scelta loro si sono allontanate da me, non sapendo che capolavoro di persona hanno perso, chi perché il signore così ha voluto con la perdita di mio nonno. In compenso quando si suol dire chiusa una porta si apre un portone, sul finire dell'anno o quasi ho trovato l'amore, ho trovato una persona che mi riempie il cuore di gioia, mi fa sentire protetto, mi fa sentire meno sbagliato soprattutto quando sono con lei e le posso dire soltanto grazie per ciò che fa per me, perché ogni volta mi tende la mano per tirarmi a poco a poco fuori da un tunnel buio. Spero di farle capire quanto sia importante per me. Quest'anno non voglio dire niente, ne fare promesse o premesse perché va a finire che porta pure sfiga, però mi auguro a poco a poco di riuscire a realizzarmi, di puntare ad essere più felice e godendomi gli attimi e se è il caso di fermarmi, di mettere un freno a questo vita frenetica che non fa per me. Ecco mi auguro di riuscire a ritagliarmi il giusto tempo per poter fare le mie cose, per poter anche solo stare a casa a guardare qualcosa o chiacchierare con un amico. Non chiamatemi egoista ma per una volta voglio brindare a me a ciò che verrà, a che farò, alle tante esperienze che mi porterà la vita e spero anche tanti viaggi, che quelli davvero riempiono il cuore.
Auguri di buon anno a tutti 🍾❤️
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Jurassic Park III (2001)
Dove osano gli pterodattili
E' inutile raccontare la trama di questo film. Non per una difesa snobistica di un cinema solo intellettuale, ma semplicemente per il fatto che in questo Jurassic Park III la trama non ha nessun valore né si prende la briga di averne.
In questo terzo episodio Steven Spielberg si mette da parte (rimanendo però veste di produttore esecutivo), e lascia la macchina da presa a uno dei suoi uomini fidati: quel Joe Johnston che bazzicava da anni dietro sue produzioni e che aveva già diretto film come Tesoro, mi si sono ristretti i ragazzi e Jumanji. E, diciamolo pure, il giocattolo torna a funzionare anche meglio dopo Il mondo perduto: Jurassic Park.
Se uno va a vedere un film della serie Jurassic Park, non si aspetta certo di vedere un film dal profondo contenuto artistico o psicologico, ma vuole solo vedere un film con dinosauri affamati, urlacci, morti, poco sangue, e azione.
Ed è giustissimo che sia così.
Per questo motivo la vicenda del ragazzino che si perde nell'Isla Sorna dopo un incidente col parapendio, e dei genitori miliardari che vanno a salvarlo, funge solo da pretesto per immettere i personaggi nell'ambientazione forestale (splendidamente ricreata in studio) dove verranno naturalmente attaccati dai dinosauri.
In poco più di 90 minuti assistiamo dunque a persone che scappano, persone che urlano, persone che cercano di sopravvivere e di salvare i propri cari. Ovviamente dai dinosauri (tra cui gli pterodattili, e soprattutto lo spinosauro, una versione extra-large di un t-rex), veri protagonisti del film, strepitosamente realistici, familiarmente impressionanti.
Il risultato finale è un rilassante film un po' più costoso degli altri, con un buon ritmo, tanta azione, un po' di houmor, che mostra esattamente ciò che gli spettatori-tipo della serie vogliono vedere: un film di mostri senza altre cose non siano i mostri stessi.
#jurassic series#jurssic park 3#jurassic park#jurassic world chaos theory#jurassic world camp cretaceous#jurassic world#recensioni#recensione#recensione film#review#movie review
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Sapete ormai,io amo la psicologia.
È l'unico campo del sapere ad aver catalizzato le mie attenzioni fin dall'adolescenza, perché mi piacciono le persone e le loro storie,capire perché si potrebbero comportare in un certo modo e cosa potrebbe contribuire a queste modalità di farlo.
Mi piace l'idea di aiutarle a vivere la vita al meglio e dargli il modo di camminare da sole in mezzo alla pioggia delle incombenze.
Una cosa mi piace però di più,ed è l'idea di insegnare psicologia. Sicuramente è colpa di robin williams e dell'attimo fuggente, però l'idea di trasmettere agli altri ed educarli in qualcosa che adoro,parlargliene e semplificarla per farli appassionare senza il peso inutile delle complicazioni che vengono inserite nel mondo accademico.
Io adoro il cinema,ed è un peccato che venga usato come veicolo di messaggi solo da pochi docenti eletti/quando si vogliono mangiare ore, perché ci sono film così magistralmente fatti da essere esemplificativi al punto da immedesimarsi e capire il fenomeno meglio di 3 ore di laboratorio in facoltà.
Fossi docente uno dei primi film che farei vedere è "il lato positivo",spiega stigma, realtà quotidiana e problematiche del disturbo mentale e in particolare di quello bipolare in modo accurato,facendotele sentire addosso e contribuendo ad abbattere l'idea di pericolositá che aleggia attorno ai disturbi, l'idea del "pazzo" che non può fare una vita normale perché irrecuperabile e strano, prende un po' a schiaffi quel senso comune un po' becero che fa dire "dovrebbero riaprire i manicomi" come se fosse roba da poco e da elargire con leggerezza come se fosse l'unica via.
Non è nemmeno un film denuncia di condizioni inumane,non è brutale,fa solo vedere queste persone per ciò che sono:umani,con emozioni,desideri e voglia di realizzarsi.
Mi dispiace che 3/4 della formazione si basi solo su carta stampata e slides pigre per tanti.
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SALUTTT
J'viens de me rendre compte que j'ai oublié de raconter mon cinéma avec le garçon!!
Bon, j'ai un peu mytho à mes parents en leur disant que j'y allais avec une copine MDR..
On est allés aller voir l'amour au présent avec Andrew Garfield.
Deja j'arrive MDRR ON ETAIT GIGA GENÉS ducoup on s'est tcheck?? Wtf
Fait savoir que tellement j'etais stressée je tremblais, j'avais mal au ventre au point ou j'avais envie de vomir et je transpirait des mains (le truc que je déteste le plus du MONDE)
On prend nos places et on etait dans la plus petite salle du ciné, on s'installe etait on discute un peu mais azy on est tous les deux un peu genés mais ça passe genre on rit et tout!!
Le film se lance et ptn j'ai pas du tout aimé. J'ai trouvé le film terne, lent, triste et la fin répond pas du tout aux questions du début. En plus pendant tout le film la dame principale vomissait et on voyait!! Ducoup j'avais des relants de batard!!
Le film passe et ducoup on rigole en disant que le film etait grave nul et j'lui dit "désolée j'aurais dû te dire Sonic 3" ET LA IL M'A DIT "tranquille, la prochaine fois" OMG!!
J'étais trooooppp contente!
On est sortis sauf que mon papa devait arriver genre 10 minutes après, il pleuvait et il faisait nuit, et ducoup vu que le gars était venu en vélo il m'a dit "tranquille je reste avec toi le temps que ton père arrive" ducoup on a discuté, ça a détendu l'ambiance c'était cool.
Bref, il est trop mimi, j'espère qu'il m'a pas trouvée nulle, chiante où qu'il espérait m'embrasser (des copines m'ont dit que le ciné c'est L'ENDROIT pour se pécho sauf que c'était la première fois on se voyait hors lycée et on se parle depuis à peine une semaine wtf?), moi j'l'ai trouvé adorable, j'espère lui reparler et refaire des sorties avec lui!!
(J'adore cette musique)
BISBISS
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Primo fra tutti la capacità di ridere insieme. Il mondo è un posto abbastanza triste, inutile perdere tempo con persone che non ti aiutano a sentirti meglio, no?
Anna Premoli - Non ho tempo per amarti
Ph Philippe Le Tellier
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Rivisitazioni
Frankenstein, lo ricordo, è il medico, il barone Victor. Eppure appena si sente il nome in questione, la prima immagine che viene in mente è questa:
cioè il ruolo della Creatura che Boris Karloff ebbe in una serie di film prodotti dalla Universal con la regia, tra gli altri, di James Whale, negli anni ‘30. Partendo dal capolavoro di Mary Wollstonecraft Godwin Shelley, pubblicato nel 1818 e riedito dalla stessa autrice nel 1831, tantissimi hanno pensato di farne un film, per quella che è, con Dracula e i Vampiri, il soggetto più trasporto della storia del Cinema. Ho ritrovato una lista, da un’idea di Marco Giusti, che raccoglie alcune perle.
La Parodia - Frankenstein Junior, Mel Brooks, 1974
Uno dei massimi film comici di tutti i tempi. Gene Wilder è il nipote del dottore, Peter Boyle nel ruolo della vita dopo Crazy Joe (di Carlo Lizzani, sulla figura del gangster Joe Gallo) è la Creatura, Marty Feldman il più indimenticabile degli Igor, Teri Garr è Inga, Cloris Leachman è Frau Blücher. Una marea di gag, camei leggendari (Gene Hackman nel ruolo dell’eremita), Mel Brooks scopre per caso che lo sceneggiatore dei film di Whale, Gerald Hirschfeld, conservava ancora le scenografie originali, che furono usate nella stessa maniera dei film degli anni ‘30, compreso montaggio e riprese in bianco e nero. Gli Aerosmith riprendono una delle battute di Igor, Walk This Way, per farne un imperituro inno rock. Stracult!
Gli Inglesi - i Frankenstein degli Hammer Studios
La casa di produzione che diffuse i film horror negli anni ‘60 e ‘70. Peter Cushing è nei film di Terence Fischer il barone medico, che in ogni film diventa più cattivo e malefico, e le peripezie della creature fruttarono 7 film tra il 1957 e il 1974. Il più bello è Distruggete Frankenstein del 1969, con annessa scena di stupro, imposta dai produttore per rendere pruriginosa la storia (e del tutto inutile ai fini della sceneggiatura) con il mostro che è Freddy Jones, il padre di Elephant Man di David Lynch (prodotto da Mel Brooks).
Il Blaxploitaion
Nella leggendaria trilogia delle rivisitazioni black dei film, Blackenstein (1973) supera di molto per trash sia Blacula che il leggendario Abby, rivisitazione de L’Esorcista. Il mostro, il cui trucco fu curato da Ken Strickfaden, il truccatore dei Frankestein di Karloff, non fa paura per niente, ha la faccia molle e sembra un Arnold gigante. Il successo nullo della pellicola impedì la trilogia, dato che erano già pronti The Fall Of The House Of House Of Blackenstein e Blackenstein III.
Franco e Ciccio
Immancabile la rivisitazione del duo comico. Regia di Steno, titolo bizzarro, Un Mostro e Mezzo (1965), Ciccio Ingrassia è il dottore, Franco Franchi la cavia. Vuole diventare come Carlo Ponti, il famoso produttore, che è brutto, ma ha come moglie il suo idolo: Sofia Loren. Scena cult: quando dopo la creazione, Franco dice al dottore: Mi viene da ridere, mi ha fatto la faccia da fesso.
Il Trash
Non si sa ancora chi fu il regista di uno dei massimi trash movie di ogni tempo: Terror! Il Castello Delle Donne Maledette (1973). Ai più risulta Robert Oliver, regista americano dei b movie, per altri da Oscar Brazzi, che era sceneggiatore per i Bertolucci e famoso produttore, nonchè fratello del famoso attore italiano Rossano Brazzi. Che si macchia una grande carriera facendo il ruolo del Conte (non barone) Frankenstein, che produce mostri aiutato da una pattuglia di strani tipi, tra cui alcuni dei più grandi protagonisti del cinema di serie B: Gordon Mitchell come Igor, il nano vero Michael Dunn come gobbo Genz, che si mangia i pezzi degli esperimenti del Conte, Luciano Pigozzi (uno che ha recitato in 180 film!), Ciro Papa, qui battezzato Xiro Papas e anche produttore (Papa era di Torre Annunziata) ma soprattutto la creatura, che prende vita dai resti di un uomo di Neanderthal, il mitico Salvatore Baccaro, qui battezzato Boris Lugosi. Che nel film era così:
L’ultragore
Il Mostro È In Tavola... Barone Frankenstein (1973)
Uno dei film in 3D sulle vicende del famoso dottore, prodotto da Warhol, Carlo Ponti, girato da Paul Morrissey e da Antonio Margheriti per le riprese in 3D. Tonino Guerra è accreditato alla sceneggiatura, il film vede Udo Kier folle barone che crea un mostro donna, una giovane Dalila Di Lazzaro. Little Joe Dallessandro è il giovane aiutante, uno stalliere, ed era già passato alla storia per essere citato in Walk On The Wild Side di Lou Reed e, secondo la leggenda, di essere il modello del jeans nella copertina di Sticky Fingers dei Rolling Stones. Penso sia introvabile la versione originale, quelle che si trovano oggi tagliano tutte le scene “macabre” ed erotiche.
Versione Giapponese
Furakenshutain Vs Baragon - Inoshiro Honda, 1965
I giapponesi rubano ai tedeschi durante la guerra un pazzo esperimento per creare un uomo invicibile. Però durante uno studio, la creatura viene bombordata da radiazioni, che lo fanno crescere a dismisura. Sul punto di essere distrutto, un gruppi di archeologi fa rinascere un mostro, Baragon (una specie di Godzilla con il naso a lampadina) e si decide di farsi aiutare dal gigante per sconfiggere il mostro. Grandissimo!
Sono super accette altre segnalazioni!
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"I tre volti della paura"(Mario Bava, 1963)
Difficile stabilire quale sia il miglior film di Mario Bava. Ognuno dei suoi lavori rappresenta un tassello che compone una filmografia spettacolare che lo renderà il Maestro del cinema horror italiano.
Uno dei suoi lavori che apprezzo in particolar modo è "I tre volti della paura", un film diviso in 3 episodi introdotti dal grandissimo Boris Karloff. Tre episodi differenti tra loro ma tutti validissimi, curati e affascinanti in egual maniera.
"Il telefono", accreditato a Maupassant, in realtà è tratto da un racconto di F.G.Snyder. Episodio thriller che personalmente mi crea ansia ogni volta che lo riguardo.. raffinato, intrigante e claustrofobico. La protagonista, Rosy, riceve durante la notte continue telefonate da parte di un maniaco che le dice che morirà entro l'alba e qualsiasi suo tentativo di salvarsi, sarà inutile, persino chiamare la polizia non servirebbe a nulla, visto che l'assassino sembra essere lì nei dintorni e la sta addirittura spiando. Ma non tutto è come sembra...
Altrettanto interessante l'episodio "I Wurdalak' tratto da un racconto di Tolstoj, un horror gotico ambientato nell'800, dove troviamo una famiglia minacciata dalla presenza dei Wurdalak, vampiri che uccidono coloro che in vita hanno amato di più. Oltre ad introdurre i 3 episodi, Boris Karloff interpreta Gorca, l'anziano padre partito da oltre cinque giorni per dare la caccia ad un Wurdalak, ma egli stesso diventerà uno di loro. Bellissimo episodio, ambientazioni tetre e suggestive, con un uso impeccabile delle luci in perfetto stile baviano.
Il terzo episodio, "La goccia d'acqua" è tratto da un racconto di Cechov.
La protagonista, un' infermiera di nome Helen Chester viene chiamata per vestire il cadavere di una medium deceduta durante una seduta spiritica. L'infermiera, nota che il cadavere indossa un anello e lo ruba. Da quel momento in poi inizieranno a verificarsi fenomeni paranormali che terrorizzeranno Helen. Episodio che nonostante la breve durata riesce a creare un'atmosfera inquietante e spettrale, tra virtuosismi registici, e uso azzeccato del sonoro.
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