#Chimica tra personaggi
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Una cotta irresistibile di Layla Hagen: un mix perfetto di amore, competizione e seconde possibilità. Recensione di Alessandria today
Quando il passato ritorna, il cuore può resistere?
Quando il passato ritorna, il cuore può resistere? Biografia dell’autrice Layla Hagen è un’autrice americana nota per i suoi romanzi romantici contemporanei, spesso incentrati su famiglie unite e legami profondi. Dopo il suo debutto nella narrativa rosa, ha conquistato un vasto pubblico grazie alla serie I fratelli Bennett, seguita dalla serie I fratelli Whitley. I suoi libri, tradotti in…
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"Non hanno chimica" non ci hanno messo la lingua solo perché gliel'hanno chiesto per paura della rete, ma che cazzo state dicendo
#tra l'altro vi svelo un segreto#la chimica è una cosa che si può allenare#se gli dite che non hanno chimica gli dite che non sanno fare il loro lavoro#e siccome hanno studiato entrambi vi posso assicurare che l'hanno allenata#al contrario di qualcuno che ha studiato all'accademia dei raccomandati e le basi di arti circensi in un altro posto#con quell'altro che non ha studiato proprio e ti giuro che ti amo damiano#però#a loro lo puoi dire che non hanno chimica perché non sanno svilupparla evidentemente#(ci sta sono alle prime esperienze e i personaggi sono scritti male)#a nic e domenico no#hope this helps#un professtag
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Lezioni di chimica: impara la scienza e mettila in cucina
Lezioni di chimica, la serie che riporta Brie Larson in tv dopo United States of Tara, su Apple Tv+, per raccontare in modo avvincente e dolce la storia della scienziata Elizabeth Zott che riuscì ad unire chimica e cucina negli anni '60.
The Bear ci ha insegnato che cucina e salute mentale possono andare a braccetto e sono spesso co-dipendenti l'una dall'altra. C'è una nuova serie che potrebbe farvi scoprire che lo stesso vale per cucina e scienza. Ne parleremo nella recensione di Lezioni di chimica, limited series in otto episodi con protagonista la Captain Marvel Brie Larson su Apple Tv+, che conferma ancora una volta la qualità produttiva del servizio streaming e il suo riuscire a raccontare storie così diverse sempre in modo accattivante e coinvolgente, tanto dal punto di vista della scrittura quanto da quello della messa in scena.
Lezioni di vita
Lezioni di chimica: Brie Larson in una scena
Lezioni di chimica è basata sul romanzo best-seller omonimo della scrittrice, editrice scientifica e copywriter Bonnie Garmus, adattato per la tv da Lee Eisenberg - già creatore per la piattaforma di WeCrashed e Little America, nonché di Hello Ladies per HBO e Jury Duty per Freeve. Il suo sguardo cinico, nonsense eppure incredibilmente dolce è facilmente ritrovabile in questa nuova miniserie, che riporta in tv Brie Larson 12 anni dopo United States of Tara, ben prima che salvasse l'universo insieme agli Avengers nel MCU e fosse prigioniera di un sequestratore abusivo sul grande schermo, qui anche produttrice insieme a Susannah Grant e Jason Bateman.
Lezioni di chimica: una foto di scena
Siamo negli anni '60 e Larson è Elizabeth Zott, una tecnica di laboratorio in una prestigiosa università, che sogna di concludere il proprio dottorato e diventare una scienziata a tutti gli effetti agli occhi dei colleghi maschi. Quella in cui si trova infatti non è una società patriarcale solamente nella vita quotidiana e personale ma anche e soprattutto in quella lavorativa. Reduce da una brutta esperienza che non le ha permesso di continuare la specializzazione, è costretta a lavorare in un laboratorio dove è più intelligente dei suoi colleghi uomini eppure deve fare loro da assistente e preparare il caffè, senza poter eseguire nessun esperimento da sola… almeno durante l'orario lavorativo.
Gli opposti si attraggono
Un'immagine della serie Lezioni di chimica
Elizabeth, tratteggiata in modo perfetto da Brie Larson, è divisa a metà tra il proprio carattere non sempre sociale e socievole (un po' Amy Farrah-Fowler), il rifiuto per ciò che è ritenuto adatto ad una donna nella società americana di Mad Men, e il voler essere parte di quel mondo che tanto pare disprezzare, dopotutto. Una possibile occasione fortuita sarà l'incontro con Lewis Pullman (Top Gun: Maverick, Outer Range), che interpreta Calvin Evans, uno scienziato altrettanto particolare, dedito alla forma fisica che preferisce correre per andare e venire dal laboratorio, facendosi la doccia direttamente lì, che non capisce il senso della discriminazione di genere nei confronti della collega. Nella chimica si dice che gli opposti si attraggono e chissà se questo varrà anche per Elizabeth e Calvin, ma anche per la protagonista e gli altri personaggi che popolano il suo colorato mondo.
Lezioni di chimica: un momento della serie
Un ricco e variegato cast interpretato da Stephanie Koenig (L'assistente di volo, The Offer), Kevin Sussman (l'ex Stuart di The Big Bang Theory), Patrick Walker (Gaslit, Gli ultimi giorni di Tolomeo Grey) e Thomas Mann (Winning Time: L'ascesa della dinastia dei Lakers). Abbiamo detto colorato non a caso, perché - come spesso su Apple Tv+ che sembra essere la nuova HBO in tal senso - c'è un'enorme attenzione nella ricostruzione delle scenografie e nella cura dei colori pastello, tenui e uniformi, che devono rappresentare non solo la società dell'epoca, ma anche il laboratorio, che risulterà tutt'altro che freddo agli occhi del pubblico. O ancora i quartieri fatti di abitazioni una uguale all'altra, con giardino annesso, in cui vivono i personaggi. Compresa Harriet Sloane, interpretata dalla vincitrice del NAACP Image Award Aja Naomi King (Le regole del delitto perfetto, Il risveglio di un popolo), che rappresenta il lato black della tematica discriminatoria che viene raccontata attraverso la scienza.
Scienza e fede o chimica e cucina?
Un momento della serie Lezioni di chimica
Se il binomio che ha popolato la serialità dai primi anni 2000 (ovvero post-Lost) fino ad oggi è stato quello dedicato a scienza e fede, negli ultimi anni ci si è occupati di salute mentale nelle più svariate risonanze e abbinamenti. Ma se vi dicessimo che chimica (e quindi scienza) e cucina (e quindi arte) non sono antitetiche ma anzi complementari? Una delle caratteristiche peculiari del riuscito personaggio di Elizabeth è l'essere appassionata anche di cousine ed essere piuttosto brava. Anche perché, in fondo, le ricette altro non sono che un insieme di leggi scientifiche applicate in cucina. Ed è questo il mix vincente di Lezioni di chimica, che unisce umanità, scienza, sentimenti, colpi di scena inaspettati, la critica di una società patriarcale senza voler essere didascalici. Uno sguardo dolce e intimo su una figura femminile che arriverà nelle abitazioni di tutte le casalinghe d'America attraverso un programma che, insegnando ricette, svelerà loro in realtà le leggi della chimica e, perché no, anche qualche utile lezione di vita.
Conclusioni
Abbiamo parlato di una società patriarcale che non ha i colori dell’oppressione ma quelli della speranza. Questo perché il viaggio della protagonista Elizabeth Zott, interpretata da un’azzeccata Brie Larson, è pieno di sorprese, a volte drammatiche a volte divertenti, e la porterà nel salotto di molte case americane pronta a mescolare sapientemente conoscenze scientifiche, velleità culinarie e un pizzico di carisma per ricordarci che non tutte le ciambelle riescono col buco, soprattutto nella vita, e che per fare una frittata bisogna necessariamente rompere qualche uovo.
👍🏻
Brie Larson è perfettamente divisa tra le due anime del personaggio.
I colori utilizzati per raccontarci la vita e gli ambienti di Elizabeth.
Lo sguardo quasi ingenuo di Lewis Pullman.
Il mescolare chimica e cucina per parlarci di vita vera.
👎🏻
La protagonista potrebbe risultare respingente come spesso capita coi ritratti di geni scientifici.
La serie procede con cautela nel raccontarci le varie tappe della vita della protagonista.
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Drama Quiz 2023
Ringrazio come sempre @dilebe06 per l'invito a questo quiz.
Eh insomma... come state per vedere, quest'anno non è andata granché. Per quanto concerne i drama, è stato un anno di crisi (da cui forse ora ne sto uscendo). Ero partita anche bene, ma dopo qualche mese mi sono un po' arenata e rispetto ai 58 drama visti lo scorso anno, questa volta... sono solo 38. Tra l'altro, quest'anno manca il WOW, cioè il drama che si ruba tutti i premi. Peccato.
Ma... bando alla ciance e via alle danze!
Lista drama visti 2023 = 38
Corea del Sud (18): Oh My Assistent, Revenge of Others, My Love From The Star, The Glory Season 1, Kairos, Alchemy of Souls 2, The Glory Season 2, The Good Bad Mother, Dr. Cha, Sweet Home Season 1 e Season 2, King The Land, My Lovely Liar, See You in My 19th Life, All of Us Are Dead, Bump Up Business, Daily Dose of Sunshine, Perfect Marriage Revenge
Cina (4): Shining for one thing, Love Between Fairy and Devil, Legally Romance, My Deepest Dream
Giappone (2): Mitaraike Enjou Suru, Pending Train: 8:23,
Thailandia (14): Between Us, The Eclipse, Midnight Motel, Dirty Laundry, Bed Friend, Chains of heart, Never Let Me Go, P.S. I Hate You, Be My Favorite, My School President, Moonlight Chicken, Only Friends, Dangerous Romance, 10 Years Ticket,
DROPPATI: My Calorie Boy, Destined With You, A Time Called You, Mask Girl, The Killing Vote
1) Il drama più bello che hai visto: Daily Dose of Sunshine
[GIF di marymekpop]
Risposta un po' difficile, perché quest'anno manca il drama che ti ruba il cuore (l'anno scorso fu Go Ahead, anche se fu una scelta difficile perché avevo ben 4 eccellenze tra cui scegliere). E' vero che ci sono diversi drama belli e che ho apprezzato un sacco (più che altro nel periodo pre-crisi), ma nessuno che spicca in mezzo agli altri. Alla fine, a sorpresa, ho deciso di premiare il penultimo drama che ho completato (perché sancisce anche un po' l'inizio, forse, della ripresa). Molto brevemente, Daily Dose of Sunshine parla di un'infermiera molto empatica e gentile che inizia a lavorare nel reparto psichiatrico di un ospedale. Sembra una storia banale, ma non è così, è il come viene raccontato il tutto a renderla speciale. Perché non solo è un drama oggettivamente molto bello, ma di cui ho apprezzato la tematica trattata (la sanità mentale in varie forme) e che mi ha coinvolto al punto da farmi spargere lacrime diverse volte, cosa non facile non essendo un drama nemmeno particolarmente drammatico (non come per esempio Tomorrow o Move To Heaven, per citarne un paio). In Daily Dose of Sunshine ho trovato ottima la recitazione (molto brava Park Bo Young, il ruolo le è calzato a pennello), mi sono piaciuti i personaggi e le loro storie, e dove hanno condotto. In linea generale, ho apprezzato un po' tutto, l'unica cosa un po' blanda e che mi ha lasciato perlopiù indifferente è stata la coppia principale. Non era fatta male, ma non mi ha colpito particolarmente. Mancanza di chimica, forse? Ho trovato ottimo che non si sia allungato il brodo, infatti hanno chiuso in soli 12 episodi. Anzi, a dirvela tutta, quasi quasi avrei preferito che fossero 16.
2) La storia d'amore che ti ha conquistato di più: My Lovely Liar
[GIF di moonlightsdream]
Ho un ricordo un po' altalenante di questo drama, penso che se l'avessi visto in un altro momento lo avrei apprezzato di più, però... mi è rimasta impressa una scena che mi ha portato a scegliere la storia d'amore dei due lead come vincitrice di questa categoria, cioè la madre del lead che lo osserva da lontano a una fiera a cui sta partecipando insieme alla lead. Lui, che per tanto tempo si è nascosto dagli altri soffrendo terribilmente per quello che gli era accaduto anni prima, ora ride contento, alla luce del sole. Ma non è solo questo. In questo drama, la protagonista riusciva a captare quando le veniva detta una bugia, e quindi mi piaceva che lui non le mentisse mai (anche prima di scoprire questa cosa), e anche quella volta in cui lui diceva la verità ma suonava come bugia, lei, che per tutta la vita si era sempre fidata del proprio infallibile potere, ha lo stesso deciso di fidarsi e di aiutarlo a scoprire la verità sul passato di lui. Sono stati una buona coppia, per tanti motivi, direi che si meritano questo premio.
3) Il drama che ti è piaciuto di meno: Between Us
Between Us è lo spin-off di Until We Meet Again e ci sono voluti 3 anni perché uscisse. Okay, c'è stato il covid (tipo subito dopo che è finito Until We Meet Again), ma il problema non è l'attesa, è cosa ci hanno fatto con quest'attesa. La risposta è semplice: niente. Non l'hanno sfruttata affatto. La Thailandia dal 2019 si è evoluta con i BL, di parecchio. Un drama accettabile nel 2019, ora viene scalzato da quelli che sono andati avanti e sono migliorati in tutti i fronti. Inoltre, benché a me Boun e Prem non piacciano come attori (non tiratemi le pietre), ammetto che sono migliorati in tre anni in termine di recitazione (e vorrei ben vedere!), ma posso dire di aver visto molto di meglio? Il problema principale, comunque, è un altro: ma che NOIA è questo spin-off!? Ho aspettato tre anni per poi annoiarmi a morte! Peccato, perché questo drama poteva essere la rivalsa di questa povera coppia, la WinTeam, che era già stata bistrattata nella serie principale (sì, perché erano stati usati sostanzialmente come promozione per qualche prodotto dello sponsor, tipo il sacchetto di patatine). E invece no. Era meglio rimanere nell'ignoranza, quando ancora attendavamo invano questa serie chiedendoci come sarebbe stata. A volte il viaggio è migliore dell'arrivo.
4) Una serie che meriterebbe un sequel: The Glory
[GIF di bareums]
Personalmente non sono tanto a favore dei sequel (vale per tutto, non solo per i drama), anche perché in linea di massima, soprattutto se non sono previsti, tendono a rovinare il materiale di partenza. La vendetta della lead di The Glory si è conclusa e sono contenta così, con il finale che ci hanno dato, però... [SPOILER FINE SERIE], io la vendetta del lead la vedrei eccome! Non pretenderei una serie lunga, magari anche solo 8 episodi (oppure un film!), però mi piacerebbe assistere al suo trionfo, vedere come gli insegnamenti della lead abbiano dato i suoi frutti, e come questa volta sia lei l'aiutante anziché l'aiutata. Sarebbe interessante! [FINE SPOILER].
5) Il personaggio preferito: My Love From The Star
Ho deciso di premiare, una volta tanto, un second lead, precisamente quello di My Love From The Star. Se lo merita, in particolare perché farsi apprezzare da me nonostante sia un second lead non è cosa facile (di solito li trovo o insopportabili, oppure fatti con lo stampino per farti provare pietà per loro). Inoltre, Lee Hui Kyung ha il merito di avere anche una bella evoluzione, infatti non mi è piaciuto fin da subito. Dopo un inizio un po'... pesante, si è ripreso alla grande. E' stato innamorato e non ricambiato dalla lead per quasi metà della sua vita e non voleva rassegnarsi, cosa che trovavo assolutamente insopportabile, ma poi questo personaggio mi ha piacevolmente sorpresa e infine conquistata. Perché se da una parte c'era il lead con lo spessore della carta velina e il carisma di un topo, Lee Hui Kyung era un bravo personaggio, intelligente e sincero nei suoi sentimenti. Tra l'altro, [PICCOLO SPOILER ANCHE SE STA COSA SI SCOPRE TIPO SUBITO] non è facile accettare che il proprio fratello sia un killer psicopatico e darsi pure da fare per provarlo![FINE SPOILER] Se tutti i second lead fossero così, magari pure io inizierei a soffrire della famosa sindrome a loro dedicata.
Bonus: L'infermiere di Daily Dose of Sunshine. Ho adorato questo personaggio che era sempre pronto a farsi in quattro per i suoi colleghi e per i pazienti del reparto. Era una spalla amica e di supporto.
6) Il personaggio più odiato: Kairos
In questo drama, ho odiato tanto, ma proprio tanto, la moglie del lead, aka un ghiacciolo sarebbe più caldo. [SPOILER COME SE PIOVESSE] Questa terribile donna ha organizzato un finto rapimento/omicidio della figlia piccola+finto suicidio per puro e semplice egoismo. Lei e il lead avevano problemi matrimoniali e anziché lasciarlo e chiedere il divorzio come una persona normale, ha preferito mettere su questo teatrino e far credere a un poveraccio di aver perso tragicamente due membri della propria famiglia. Tra l'altro, se la lead non gli avesse telefonato al momento giusto, Mrs Ghiacciolo sarebbe stata responsabile della sua morte, visto che lui era pronto a suicidarsi per la troppa disperazione. E alla moglie gliene frega qualcosa di aver distrutto psicologicamente il padre di sua figlia? Certo che no, per lei conta solo se stessa. E quando la figlia chiede giustamente del padre a cui vuole bene? Lei tergiversa. Il punto più alto è stato quando ha detto all'amante (e suo complice) che la figlia sarebbe stata felice finché lei stessa era felice. Il massimo dell'egoismo e dell'egocentrismo.[FINE SPOILER]
Bonus: The Good Bad Mother. Hanno tentato ripetutamente di cercare di farmi provare empatia per la madre del titolo, ma senza successo. Per carità, bellissimo personaggio, ma l'ho odiata e non l'ho mai perdonata.
7) Una ship che proprio non ti è piaciuta: PS I Hate You
E' una risposta un po' borderline probabilmente, però non mi è venuto niente di meglio. La cosa strana, è che Meen e Pitch non sembrano una brutta ship visti da fuori, però Pitch manda dei brutti segnali fin dal primo episodio. Segui questo personaggio che pare tanto un bravo ragazzo innamorato di Meen e percepisci che ha qualcosa che non va, ma non sai cosa, anzi, pensi pure che sia una tua impressione. Nel mentre, la coppia cresce e si avvicina, la ship prospera e con essa la brutta sensazione, che ti segue, indimenticata. Poi arrivi alla fine, la sensazione negativa ti ha messo con le spalle al muro ed è finalmente pronta a svelarti che... [SPOILER FINALE]... che il caro Pitch è un dannato psicopatico e che Meen non solo se l'è sposato, ma i due hanno pure figliato.[FINE SPOILER]. Non so perché la risposta di questa domanda sia diventata una specie di racconto horror...
8) Il finale più bello: PS I Hate You
[GIF di freensrcha]
Sì, di nuovo loro, ma in positivo questa volta, perché sinceramente questo drama ha un finale perfetto. Ogni personaggio ha esattamente quello che si merita, nel bene e nel male. Causa ed effetto. PS I Hate You non è un drama rose e fiori, è popolato da personaggi che prendono un sacco di decisioni pessime e che sono uno peggio dell'altro, pertanto anche il suo finale è spietato, ma benché a me i finali felici piacciano molto, ho trovato molto catartico questo finale e pertanto si merita la vittoria.
9) Un attore e un attrice che ti sono piaciuti tantissimo: The Good Bad Mother e Moonlight Chicken/Only Friends
Attrice: Ra Mi Ran, aka la mamma di The Good Bad Mother. L'ho trovato bravissima nel suo ruolo, mi ha fatto provare un sacco di sentimenti contrastanti per il suo personaggio. Mi dispiaceva per lei, ma allo stesso tempo la odiavo, poi provavo compassione, e il secondo dopo di nuovo una rabbia profonda. Ha reso il suo personaggio a tutto tondo, difficile da amare e da odiare completamente allo stesso tempo.
[GIF di bunnakit]
Attore: Khaotung per i suoi ruolo di Gaipa in Moonlight Chicken e Ray in Only Friends, ma soprattutto il primo perché ci sono due scene in particolare che mi sono rimaste impresse nella retina. [ATTENZIONE, SPOILER!] La prima è quando Gaipa si dichiara e viene rifiutato da Jim, le emozioni che in quel momento sono passate sul volto di Khaotung sono state un colpo, il suo dispiacere era veramente palpabile, così come il suo modo di cercare di minimizzare la cosa. La seconda scena, ancora più intensa, è quando canta al funerale della madre. Disperazione pura. In generale, ottima l'interpretazione in entrambe le serie.
10) la morte di un personaggio che ancora non hai superato: All of Us Are Dead
Il titolo magari un minimo lo suggerisce, ma questo drama non è esattamente una passeggiata di salute. D'altronde, cosa ci si può aspettare da un'epidemia zombie scoppiata all'improvviso in un liceo che poi si diffonde a macchia d'olio in tutta la città? E il problema è... che non ho solo un personaggio da citare per questa domanda, ne ho più di uno! Anzi, faccio quasi prima a dire chi è sopravvissuto! Citiamo i morti che mi hanno ferito di più (SPOILER, è OVVIO!)... per esempio il padre della protagonista, che ha fatto carte false per raggiungere la figlia. Riesce a riabbracciarla un'ultima volta, ma ormai è già stato contagiato dal virus e quindi si sacrifica per farla scappare illesa. Il lead! Morto anche lui poco dopo essere stato morso dopo essersi sacrificato per gli altri e aver affrontato quel bastardo del villain (in realtà, non è sicuro al 100% che sia morto, potrebbe essere solo stato sepolto dai detriti, io ancora ci spero!). L'amico del lead! Morto male perché quella maledetta ragazzina ha pensato bene di infettarlo apposta! E, infine, altro ragazzo che si è sacrificato mentre cercavano di scappare perché si era reso conto di essere stato morso ed era quindi spacciato già in partenza. Mi fermo qui, è meglio.
11) La OST che ti è piaciuta di più: Shining for One Thing
[GIF di dorameiraxp]
Questo drama aveva veramente delle ost bellissime. In particolare alcune, nelle scene tragiche, erano perfette per quei momenti (per farti stare peggio!), con un testo davvero appropriato a quello che veniva rappresentato sullo schermo. La mia preferita: Cold.
Bonus: Only Friends Opening (che bravo Khaotung con quest'opening. Ce l'ho fissa su spotify da quando ho visto questo drama).
12) L'attore e attrice peggiori: Perfect Marriage Revenge
Attore: Oh Seung Yun di Perfect Marriage Revenge, aka il marito nel primo universo e successivamente ex fidanzato della lead quando lei torna nel passato. Onestamente, ho trovato la sua interpretazione troppo caricata, al punto che le sue espressione basite (e questo personaggio è moooolto spesso basito in questo drama) erano così esagerate che non riuscivo a prendere per niente sul serio questo personaggio. Non ha aiutato, e mi dispiace dirlo, che abbia un viso troppo alla baby face. Ha 32 anni e ne dimostra 20 a dir tanto. Confrontandolo con il lead (interpretato da Sung Hoon che di anni ne ha ben 40 benché portati bene), c'è troppa disparità!
Salterò invece la nomination dell'attrice peggiore. Sinceramente non ho trovato nessuna da citare.
13) Una serie che merita più conoscenza: Kairos
[GIF di shineunsoo]
Di solito, quando un drama non ha il lato romantico e verte su altre tematiche, tende a venire perlopiù ignorata dalla massa. Penso che questo sia il caso di Kairos, che è una serie che mi tenuto incollata nei primi mesi di quest'anno. Serie che ho apprezzato moltissimo e che tocca la tematica degli spazi temporali in chiave poliziesca con un po' di politica e corruzione. Abbiamo due persone legate da una telefonata che per un minuto al giorno li connette nonostante li separino alcuni mesi, infatti vivono sue due linee temporali diverse. Grazie a questa connessione, possono aiutarsi a vicenda. Drama bello e appassionante che merita sicuramente una chance!
14) Il momento che ti ha fatto saltare sulla sedia: The Glory parte 1 e 2
C'è una scena che ho trovato particolarmente scioccante sia in senso buono sia in senso negativo. [SPOILER] Nel corso della prima parte del drama, un personaggio scompare improvvisamente e viene un po' lasciato a intendere che sia morto. Nella seconda parte, si scopre che sì, questo personaggio è effettivamente morto, ma è il come, la parte scioccante! Cioè, non tanto che sia stata la cattiva della storia a colpirlo ben due volte, ma che lui dopo fosse ancora vivo e che se non si fosse comportato come feccia con le donne, magari la ragazza del negozio avrebbe chiamato un'ambulanza anziché dargli il colpo di grazia. Beh, si raccoglie quello che si semina...
15) Il protagonista maschile preferito: Revenge of Others
[GIF di smileytharn]
A parte l'essere probabilmente il personaggio più sfigato nella storia dei drama (no, seriamente! Al primo episodio si scopre che ha una malattia terminale, poi ha un fratello morto suicida, del padre non si sa nulla, ha anche una madre malata, viene malmenato per tutta la stagione, sospettato di omicidio, rapito, torturato...), Ji Soo Heon era proprio un bel personaggio. Aveva una forza d'animo fuori dal comune visto che nonostante la sua sfiga costantemente presente, ha comunque trovato la forza di volontà di prendere in mano la situazione e mettersi a vendicarsi dei bulli della sua scuola e aiutare la lead a scoprire la verità sulla morte del fratello (e pure instaurare una relazione con lei, complimenti!). Un ragazzo veramente forte che per tutto il drama mi ha fatto preoccupare e dispiacere per lui per tutte le disgrazie che gli capitavano e per come affrontava la situazione nonostante gli alti (pochi) e i bassi (molti). Una visitina a Lourdes al posto suo me la farei, comunque... [Tra l'altro, ho iniziato questo drama totalmente inconsapevole, perché tra i tag su MyDramaList non c'è "terminal illness" e mi è preso un colpo quando il dottore dà la diagnosi al protagonista nel primo episodio, ma ormai ero intrippata e mi ero già affezionata a lui quindi ho proseguito, e alla fine ne è valsa la pena].
16) La storia d'amore che non ti è piaciuta: Only Friends
Mi è piaciuta la serie e l'ho seguita con piacere di settimana in settimana, però tra le varie coppie della serie sapevo che ce n'era una che con me non avrebbe funzionato, cioè Top e Mew. Fin dal principio sapevo che non avrei mai potuto shipparli perché già il trailer ti spoilera che ci sarà un tradimento e quello è un big no. Poi la serie è iniziata e, tradimento a parte, ci sono state altre cose che non ho apprezzato particolarmente, per esempio che Mew usasse il sesso (o meglio, la sua mancanza) per manipolare emotivamente Top. Poi, quando la loro relazione è fiorita, è saltato fuori il tradimento, quindi pensavo che almeno mi sarei goduta la soddisfazione di vedere Top strisciare per cercare di riconquistare la fiducia di Mew, ma ero troppo impegnata ad assistere a Mew che si rovinava con le sue mani. Tutto ciò non è durato moltissimo, per fortuna, ma poi è arrivato Boeing (che vediamo dopo, in un'altra categoria). In conclusione, tra le tre coppie principali, questa era quella che decisamente mi è interessata di meno e che in generale non ho apprezzato come si sia sviluppata.
17) Miglior bacio: Only Friends
[GIF di sunsetandthemoon]
Ma cosa potevo scegliere se non bacio post-discussione misto a disperazione? L'unico problema di questo bacio SandRay è quel rompiscatole di Top che arriva e li interrompe. Potevi tornare dopo 30 minuti! Comunque... è una bella scena, mi è piaciuta veramente moltissimo. C'è una tale intensità che fa battere il cuore al telespettatore e sia First sia Khaotung avevano delle espressioni che esternavano alla perfezione quello che stavano pensando e provando Sand e Ray in quella scena.
18) Il drama che hai fatto fatica a finire: King The Land
Mi scuso con chi ha amato questo drama, ma quando l'ho visto ero in crisi nera e quindi sceglievo volutamente drama poco impegnativi... e temo che questo sia stato un grave errore, infatti perdevo interesse dopo pochi episodi e quelli rimanenti li vede con un occhio aperto e l'altro no. Ed è già stato tanto, altri drama li ho proprio mollati a prescindere. *indica la lista in alto* In retrospettiva, non penso che King The Land fosse un brutto drama per il suo genere, ma l'ho visto nel momento sbagliato e durante la seconda metà ho finito per perdere completamente l'interesse e l'ho finito con svogliatezza.
19) Scena d'azione migliore: All Of Us Are Dead
Ho trovato assolutamente pazzesca e ben fatta la scena in cui Lee Chung San (il nostro lead) è nella biblioteca della scuola e cerca di sfuggire agli zombie e al villain umano. Quella scena è così intensa che credo che a un certo punto mi si sia fermato il cuore per la troppa tensione. Mi ha lasciato senza parole e mi ha galvanizzato un sacco.
20) Miglior Villain: The Glory
A onor del vero, i villain di The Glory sono più di uno, visto che sarebbero i bulli che hanno tormentato la protagonista ai tempi del liceo e i quali verso cui lei vuole vendicarsi. E ognuno di loro, a modo suo, è un buon villain di questo drama, ma il capo può essere uno solo e in questo caso è Park Yeon Jin, la bulla che ha dato il tormento alla nostra lead, quindi è su di lei che ci concentreremo. Ricca, bella, snob e dannatamente crudele, Yeon Jin sa benissimo cosa vuole e riesce pure a ottenerlo (finché qualcuno non ci mette lo zampino), e chissene se nella sua vita, nel mentre, ha calpestato le persone che riteneva inferiori torturandole senza pietà. Ma a renderlo un personaggio e un villain interessante è che Yeon Jin non sia solo una persona crudele a cui non importa di ferire pesantemente gli altri per soddisfare i suoi scopi, ma il fatto che ci siano persone e cose a cui tiene anche lei, la sua "cerchia ristretta", chiamiamola così. La figlia in primis, a cui tiene immensamente. E proprio questo suo non essere solo cattiva perché sì, ma nemmeno l'ennesimo cattivo con infiniti traumi, ad averla resa un bel villain. Uno che comunque ho adorato veder precipitare come tutti gli altri.
21) Il finale peggiore: My Love From The Star
Quando un drama aveva troppo successo, capitava qualche anno fa che gli aggiungessero qualche episodio. A volte aveva senso, ma nella maggior parte dei casi si trattava solo di allungare il brodo a dismisura. Questo è il caso di My Love From The Star. Gli ultimi episodi sono un ripetersi ciclico delle stesse storyline che hanno reso la visione stancante, finendo poi per condurci a un episodio finale moscio che avrebbe potuto essere risolto in metà tempo. Finale, comunque, agrodolce (e a tratti un po' a caso) che ho trovato molto deludente, infatti non aggiunge nulla di nuovo a quanto visto in precedenza.
Bonus: Shining For One Thing, che voglio citare perché ha un finale aperto (e anche no, grazie!), ma che in realtà è un drama da "rimandare a settembre" perché dovrebbe essere disponibile a breve il film che continuerà e concluderà la storia (spero in modo decente).
22) La protagonista femminile preferita: Daily Dose of Sunshine
Non ho apprezzato solo l'interpretazione dell'attrice, anche il personaggio femminile protagonista di questo drama mi ha colpito in senso positivo. Jung Da Eun è un personaggio estremamente dolce nel modo di rapportarsi (trasmetteva calma) ed empatico, il suo lavorare in campo medico era senz'altro la cosa migliore per lei. E pure se non aveva scelto di lavorare in un reparto psichiatrico di per sé (vi era stata mandata perché non apprezzata dai suoi precedenti idioti colleghi), è finita nel posto giusto, e mi piace come abbia iniziato ben presto ad apprezzarlo ed essere lei stessa apprezzata come infermiera. Mi è piaciuto anche il suo momento di crisi, il modo in cui la morte di un altro personaggio l'abbia ferita al punto da stare male anche lei. Da Eun non era più solo l'infermiera gentile che pazienti, colleghi e il lead apprezzavano, ma un essere umano che stava soffrendo e aveva bisogno di aiuto per rialzarsi. Tra l'altro, è un tipo di personaggio raro da trovare in un kdrama, sono più abituata a personaggi femminili molto esagitati e che gridano, ma lei per la maggior del tempo parlava a un tono di voce quasi basso, è stato rilassante seguire il suo percorso.
23) La scena o frase che ti è rimasta impressa: Doctor Cha
La scena che voglio citare e premiare di questo drama riguarda il marito fedifrago della nostra Doctor Cha che, scoperto che la moglie è stata rifiutata dall'ospedale in cui lavorano lui e la sua amante, si mette a suonare la tastiera del pc come un pianoforte e a ballare per festeggiare. Oltre a rimanermi in testa, mi ha fatto provare emozioni contrastanti. Da una parte volevo ridere perché l'attore è bravissimo e la scena è oggettivamente divertente, ma dall'altra volevo tirargli qualcosa in testa perché se ne frega del fatto che la moglie soffra per essere stata rifiutata e pensa solo a sé stesso e ai suoi interessi.
24) Il villain peggiore: Only Friends
Andava tutto bene, poi un giorno arrivò Boeing. Per quanto possa dargli il credito di essersi limonato praticamente tutto il cast maschile (complimenti, hai realizzato il sogno di molta gente), quest'uomo è spuntato solo per portare scompiglio a tutte le coppie, ma senza un senso logico. In pratica, sembrava quasi aver inventato un nuovo sport: provarle tutte, magari una gli andava bene. Arriva, prova a riprendersi Top; non funziona, quindi prova invece a sedurre il suo fidanzato (erano pure in crisi), cioè Mew. Piano fallito, quindi passa ai SandRay, cercando di riprendersi Sand dopo averlo lasciato pre-serie per Top. Fallito pure questo piano (figurati se Ray te la faceva fare franca!), ha concluso in bellezza limonandosi Boston in discoteca! In un certo senso, almeno il suo ultimo piano malefico (in modo del tutto involontario) ha funzionato! Bravo, ma preferisco villain con un senso.
25) Una bromance spettacolare: The Good Bad Mother
[GIF di mezbeleyer]
Mi è piaciuto un sacco il fatto che il lead e il suo rivale in amore (chiamiamolo così anche se non ha mai avuto nemmeno mezza chance), il cui rapporto era decisamente di inimicizia nel passato, si sia trasformato in amicizia vera una volta che il nostro lead ha perso la memoria a inizio serie e poi anche dopo averla ritrovata. Indimenticabile Bang Sam Sik che si fa proteggere dal nostro Choi Kang Ho tornato in modalità procuratore quando vanno dagli strozzini e gli si aggrappa alla gamba che manco Lan Yuan con Lan Zhan in The Untamed. Scena divertentissima.
25 BIS) L'anno scorso la sfida era vedere:
Un cdrama storico o wuxia
Un drama tratto da un libro/novel/manga/webcomic
Un drama che ha vinto almeno un premio
come è andata? ci siete riusciti?
Incredibilmente, visto l'anno trascorso, ci sono riuscita! Per fortuna era una sfida facile. Cdrama storico o wuxia: Love Between Fairy and Devil: Bel drama a tratti divertente e a tratti molto drammatico, in cui Dylan Wang è stato strepitoso!
Drama tratto da libro/novel/manga/webcomic: Mitaraike, Enjou Suru (jdrama tratto da un manga): Ho citato questo drama per variare un po' visto che ancora non l'avevo nominato, ma onestamente ne avrei potuti citare almeno la metà del mio listone. Drama giapponese con una componente misteriosa che apprezzo sempre, inoltre è molto breve, appena 8 episodi.
Drama che ha vinto almeno un premio: Sweet Home (kdrama): Questo drama di cui è da poco uscita la seconda stagione (che è partita bene e poi si è persa perché gli autori devono essersi fumati qualcosa di sbagliato quando hanno pensato che potesse interessarci una stagione in cui il protagonista non compare per metà degli episodi e che abbia una storyline enorme che comprende i militari e personaggi di cui non ci frega un accidente) ha vinto parecchi premi, tra cui "Miglior attore di supporto" a Lee Do Hyun (<3), "Miglior regia", "Personaggio dell'anno", "Miglior nuova attrice", ecc...
La sfida di quest'anno è di vedersi un drama/film co-prodotto o con attori (principali) di due o più paesi, entro la fine del 2024. Dite che è fattibile? XD
Un drama co-prodotto o con attori misti, eh? Sarà una bella sfida, proviamoci! Sperando in un nuovo anno in cui io trovi almeno un drama accalappia-premi come lo scorso anno, vi auguro buone feste!
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One Piece [Live Action]
"L'inizio di una grande avventura"
Non mentirò:
Alla notizia di un live action di One Piece di produzione occidentale mi era partito un brivido per tutto il corpo. Lampi di Dragon Ball Evolution e del Dio Kira biondo ossigenato mi sono passati davanti agli occhi ed ho alzato lo sguardo al cielo perplessa e spaventata, domandandomi se c'era davvero bisogno di una serie sull'opera del Maestro Oda.
La paura infatti era sempre la stessa: vedere una serie fatta solo per racimolare i soldi di un nome famoso, di successo, senza metterci anima e passione ma per mero interesse economico.
One Piece poi è una pietra miliare. Una mia personale pietra miliare. Piangerò quando finirà. Rappresenta la mia infanzia e adolescenza e tutt'ora mi accompagna come un carissimo amico da più di vent'anni. Seguo la sua storia dai tempi di Alabasta, leggo il manga, mi vedo l'anime e compro action figure a tema One Piece almenouna volta all'anno. Per cui credo che la mia paura fosse giustificabile, viste le premesse disastrose quando si parla di live action di produzione occidentale.
A differenza di molti però, a me il trailer non era dispiaciuto. Avevo letto in giro molti commenti negativi ma dalle prime immagini avevo percepito un tentativo di voler rispettare l'opera, con scene e personaggi che seppur visti brevemente, rispecchiavano lo stile dell'opera di Oda.
Per questo alla sua uscita ho deciso di vederlo - anche con discreto entusiasmo - e per meglio avere un commento più obbiettivo possibile ho coinvolto pure @veronica-nardi, novizia di One Piece e perciò "cavia perfetta", capace di non farsi influenzare come me da facili sentimentalismi e nostalgie e che ringrazio per avermi fatto compagnia in questa avventura. è proprio il caso di dirlo
Per me, il problema più grosso quando si tratta di One Piece - e il lettore del manga lo sa bene - è immaginarsi il mondo inventato da Oda in versione abbastanza realistica da essere credibile per una serie tv senza perdere la fantasiosità dell'opera originaria. Tra personaggi esteticamente bizzarri, luoghi fuori di testa, costumi improbabili, poteri assurdi e chi più ne ha più ne metta, One Piece è un ode alla fantasia, dove tutto più succedere e quello che pensavi impossibile in realtà non lo è.
Ed è possibile traslare ciò in un live action?
Diciamo che questa serie tv fa il meglio che può . E lo fa bene. Certo, non è esente da difetti - e di quello parlerò - ma nel complesso a me è piaciuta e credo che riesca a centrare diversi punti essenziali della storia portandosi a casa la mia approvazione da fan dell'opera.
pur con delle riserve
Per una volta iniziamo dalle cose belle:
IL CAST
Credo che l'incentivo più grande al successo del live action sia stata la scelta del cast, sia dei principali che dei comprimari.
Inaki, Emily, Jacob e gli altri mettono passione nella loro recitazione dandomi quell'impressione che per loro, interpretare Zoro, Nami o Luffy sia un enorme onore. Essendo loro stessi fan dell'opera di Oda - Emily faceva il cosplay di Nami ad esempio - riescono a trasmettere convinzione ai loro personaggi con movenze, sguardi o atteggiamenti che tanto ricordano le loro controparti cartacee.
Sicuramente poi, il cast ha un ottima chimica. Sono amici dentro e fuori dal set e ciò si vede quando recitano assieme.
Tanto più che non sono attori famosi abituati a recitare in grandi produzioni e nonostante questo, tutto mi sono sembrati, meno che novellini. La produzione poteva affidarsi ad attori già conosciuti al pubblico, anche per incentivare i non conoscitori della storia alla visione, ma invece questa scelta coraggiosa è stata ben ripagata.
Oppure poteva prendere attori " più adulti" e fargli interpretare dei ragazzi - come fanno spesso nelle serie soprattutto scolastiche - ma invece così facendo, si nota la differenza d'età con i veri attori adulti e sembra davvero " il nuovo che avanza".
PS: Mackenyu è l'unico che conoscevo avendolo visto in altre serie. E già lì era stato bravissimo. Mi da ancora gli incubi dalla serie Fugitive Boys.
Stesso discorso lo vorrei fare per gli attori secondari: la scena della cena di Garp e Zeff è una meraviglia di recitazione. Convincenti, credibili... anche quando sono vestiti in modo assurdo o senza arti.
IL RISPETTO PER I TEMI TRATTATI
Chi segue One Piece sa che la sua storia non gira unicamente attorno all'avventura di Luffy e Company. Oltre alla macro storia - e non farò spoiler qui - Oda inserisce tematiche importanti come il razzismo, la libertà, il raggiungimento di un sogno, la concezione della giustizia...
Mi ha fatto quindi enormemente piacere notare come anche nel live action tali temi siano stati affrontati - la citazione a Jimbe è un tocco di classe - e resi centrali per alcuni personaggi come Koby o Arlong.
Avrebbero potuto solo accennarli o soprassedere su alcuni di loro. Ed invece... si vede insomma, che l'influenza di Oda nella realizzazione della serie è stata sempre presente.
L'AMORE PER I FAN
La produzione sapeva bene di avere tra le mani o un inestimabile tesoro o una bomba devastante. L'opera di Oda è famosissima ed i suoi fan - me compresa - super protettivi. Bastava poco per farci salire a tutti sulle barricate armati di machete urlando al sacrilegio.
Motivo per il quale mi hanno letteralmente comprato, inserendo più riferimenti possibili al manga. Tavole, oggetti di scena, vestiti... persino una Jaya e un Nolan buttato qua e là. E' stato quindi super divertente per me, giocare a "trova le similitudini" e vedere con quanta attenzione cercavano di rispettare l'opera il più possibile inserendo tutte queste cose che magari sono dettagli per altri ma che scaldano il cuoricino dei fan.
Questo è anche uno dei motivi per cui voglio fare i complimenti alla produzione: fare una serie che andasse bene sia per chi non ha mai aperto manco un volume di One Piece e chi ne è un fan sfegatato non è cosa facile. Anche l'uso appunto di questi riferimenti al manga ha sicuramente aiutato a convincere i fan.
I CAMBIAMENTI
Nessuno pretende - men che meno io - di vedere una copia carbone di One Piece. Prima di tutto perché sarebbe impossibile. Ma poi i lettori già conoscono a menadito tutta la storia, battute comprese.
Ecco allora che la serie presenta delle modifiche che - tranne una - ho apprezzato: Koby e Garp ad esempio. Se nel manga incontriamo il nonno di Luffy molto più in là e scopriamo che Koby ne è diventato l'allievo, averli invece inseriti subito e seguire le loro vicende è sicuramente più interessante. Si viene così a creare un percorso parallelo tra Koby e Luffy incentivando ancora di più il legame del rispettivo viaggio tra i due. E si costruisce il rapporto tra Garp, Koby ed Hermeppo.
O ancora Garp e la sua ricerca del nipote perduto. Per tutte le puntate mi sono chiesta perché avessero caratterizzato il vice ammiraglio così cagacazzi e determinato nel fermare il nipote. Nel manga sappiamo bene quanto cazzone sia Garp! Perché questa ossessione?
E poi con l'ultima puntata si ritorna sui giusti binari ed ho quindi apprezzato questa modifica che ha reso più "frizzantella" questa prima stagione.
NOTA: l'unico cambiamento che mi ha fatto storcere il naso è Garp che chiama Occhi di Falco per dare la caccia al nipote. Prima di tutto Garp ci sarebbe andato da solo, sia che facesse per finta sia che fosse sincero. Ma poi che Occhi di Falco obbedisca agli ordini del nonno di Luffy è utopia. Forse è quello dei Sette che se ne sbatterebbe di più. Ma prenderò per buono che abbia obbedito perché incuriosito da Luffy piuttosto che per ordini dall'alto.
Bellissime anche tutte le scenografie - ho amato il Baratie - o la claustrofobica casa di Kaya, così come ho apprezzato gran parte dei combattimenti anche se su questo per me ci si potrebbe lavorare un po' sopra.
Villain migliore per cattiveria rimane Arlong mentre Baggy ha una presenza di scena che meriterebbe uno spinoff tutto suo. <3
Ed ora, passiamo ai meh, ossia alle cose che mi sono piaciute un po' meno e che alcune di loro spero vengano "aggiustate " nella seconda stagione.
Coerenza narrativa
Con la "scusa" degli otto episodi la serie corre come un treno. Condensare 70 e passa capitoli e 100 episodi di un anime in sole 8 ore è un impresa degna di nota che però certe volte cade nella frettolosità e nella mancanza di coerenza narrativa.
Da Luffy che prende la testa di Baggy dagli uomini pesce non si sa come, ai personaggi che entrano a far parte della ciurma del nostro in quattro secondi netti. Dovrei rileggermi la saga del Baratie ma sono sicura che Luffy ci abbia messo un bel po' a convincere Sanji ad unirsi a lui, insistendo non poco.
Nella serie invece, per mancanza di tempo presumo, Usopp e lo chef dei nostri cuori, salgono a bordo appena Luffy glielo chiede o insiste due secondi.
C'è Usopp che dice che gli piacerebbe andare per mare ma non può per via di Kaya - in una frase praticamente - e che poi nel finale di puntata sale a bordo con gli altri come se fosse una cosa naturale.
Per arrivare a Zoro che commenta la galanteria di Sanji durante il combattimento contro gli uomini pesce come se lo conoscesse da una vita e non che si sia unito a loro due giorni prima. Tanto più che Zoro, nelle scene con Sanji al Baratie, era pure svenuto. E' giusta la reazione dello spadaccino perché davanti a Sanji non insulti una donna... ma questo Zoro non lo può sapere.
Ora, probabilmente questa fretta era dovuta al non sapere se la serie avrebbe avuto successo meritandosi un sequel e quindi gli autori non abbiano voluto osare perché non sapevano se il gioco valesse la candela. Visto però il successo della serie e la probabile seconda stagione, si spera che si prendano del tempo per "dare tempo" e costruire le varie vicessitudini e relazioni.
La CGI, le parrucche e le inquadrature
Sarò strana io ma difficilmente ho visto così tanti primi piani. Seriamente, primi piani ovunque. E se all'inizio non ci facevo manco caso, intorno al 6 episodio ho incominciato a rendermene conto e a chiedermi perché non allargavano un po' più il campo?
Discorso dubbioso anche per la CGI che non mi ha fatto impazzire onestamente. Certe scene dei combattimenti di Luffy presentavano a parer mio una realizzazione un po' troppo finta, segno che ci si può lavorare ancora sopra.
La cosa peggiore comunque risultavano certe parrucche - come quella della sorella di Nami - così finte che te le avrebbero tirate dietro anche al Lucca Comics. Ok, One Piece presenta gente strana e bizzarra, con capelli di tutte le forme e tutti i colori. Ma sono piuttosto sicura che si potrebbero trovare parrucche colorate meno scrause...no?
La risata
Nel manga di Oda si ride spesso. Persino nelle battaglie più epiche e dense di tensione c'è sempre il momento gag che ti fa spisciare sotto dalle risate: penso ai combattimenti di Luffy contro Crocodile o Ener ad esempio.
Nel live action invece la risata da farti mancare il fiato non c'è e al limite si sorride divertiti, come nella scena di Sanji che flirta con Nami al Baratie cpn le prese in giro degli altri.
Ora, su questo ci sarebbe da riflettere. Perché se è vero che la risata è un concetto cardine dell'opera di Oda è anche vero che nella serie si è cercato di essere più realistici possibile per rendere credibile la storia, eliminando certe gag che forse avrebbero aggiunto troppo cringe. Ci sono battute e piccole gag ma siamo ben lontani dalla follia ridanciana tipica del manga.
E' una cosa giusta? La serie dovrebbe far più ridere? e se fosse poi troppo cringe appunto?
Su questo punto voglio aspettare la seconda stagione per avere le idee più chiare.
Detto tutto questo, io promuovo la serie.
E' riuscita a piacere a chi One Piece non l'ha mai visto ed a convincere i fan - che più chi meno - rispettando il cuore dell'opera e le volontà del suo autore, grazie anche ad uno splendido cast che ha trasmesso la loro passione ai personaggi, rendondoli convincenti e credibili.
Certo, ci sono a mio parere ancora dei miglioramenti da fare ma come primo step non è andata affatto male.
VOTO: 8.1
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Becoming Elisabeth - Il ritratto di una regina (2022)
Alla scoperta di "Becoming Elizabeth": Un'immersione nella storia Tudor
"Becoming Elizabeth" è una miniserie che cattura l'attenzione degli appassionati di storia e delle serie TV storiche. Essa offre uno sguardo affascinante e dettagliato sugli anni formativi della futura regina Elisabetta I d'Inghilterra. La serie, ambientata nel tumultuoso periodo post-Enrico VIII, esplora le dinamiche politiche e personali che hanno influenzato la giovane Elisabetta.
Fedele ai Riferimenti Storici
Una delle principali forze di "Becoming Elizabeth" è il suo impegno nel rimanere fedele ai fatti storici. Ovviamente presenta qualche inevitabile licenza artistica. Nonostante il focus su Elizabeth, la miniserie mette anche in evidenza eventi chiave come la morte di Enrico VIII assieme alla successione di Edoardo VI. Vengono rappresentate le lotte di potere tra le diverse fazioni della corte inglese. Attraverso dialoghi ben scritti e una trama avvincente, la serie riesce a trasmettere l'atmosfera di incertezza politica che caratterizzò l'epoca.
Ecco che Elisabetta, interpretata da Alicia von Rittberg, è presentata come una giovane donna intelligente e ambiziosa. Una persona consapevole delle insidie che la circondano. La serie non manca di esplorare le sue relazioni personali. Sono inclusi i complessi rapporti con il fratellastro Edoardo VI, la sorella Maria, e il patrigno Thomas Seymour. Queste dinamiche sono trattate con una sensibilità che permette di comprendere meglio le sfide e le pressioni a cui Elisabetta fu sottoposta fin dalla giovane età.
Ambientazioni Autentiche
Le ambientazioni di "Becoming Elizabeth" sono curate nei minimi dettagli, offrendo uno spaccato realistico della vita nella corte Tudor. I set, dalle grandi sale del palazzo reale ai giardini curati e ai castelli austeri, contribuiscono a creare un senso di immersione totale. Le riprese, realizzate in parte in location storiche in Inghilterra, aggiungono autenticità e profondità visiva alla narrazione.
Come detto in precedenza, infatti, ogni ambiente è attentamente progettato per riflettere l'epoca, dai lussuosi appartamenti reali ai più modesti alloggi dei servitori. Le scelte cromatiche, la disposizione degli arredi e l'uso della luce naturale nelle scene interne contribuiscono a creare un'atmosfera che rispecchia fedelmente il periodo rinascimentale.
Costumi Dettagliati
Continuando a parlare dei particolari su cui i creatori si sono soffermati, parliamo dei costumi.
Un altro elemento che distingue "Becoming Elizabeth" è l'attenzione ai costumi. Quest'ultimi sono ricchi di dettagli e riflettono accuratamente la moda dell'epoca Tudor. Abiti sontuosi, ricami intricati, tessuti pregiati e gioielli sfarzosi contribuiscono a delineare lo status e la personalità dei personaggi.
Elisabetta, con i suoi abiti elaborati, trasmette l'evoluzione da giovane principessa a futura regina. I costumi di personaggi come Maria Tudor e Caterina Parr sono ugualmente curati. La serie quindi offre un ulteriore livello di profondità e autenticità alla rappresentazione storica.
Recitazione Eccellente
La qualità della recitazione in "Becoming Elizabeth" è un altro punto di forza della serie. Alicia von Rittberg offre una performance convincente e sfaccettata come Elisabetta. L'attrice riesce a trasmettere sia la vulnerabilità che la determinazione della giovane principessa.
Da fan delle romance, molto importante è stata anche la chimica tra la protagonista a l'attore di Robert Dudley. Jamie Buckley diventa uno dei principali attori negli ultimi episodi, dando alla serie una sfumatura più giovanile.
Gli attori di supporto, tra cui Romola Garai nel ruolo di Maria Tudor e Tom Cullen come Thomas Seymour, offrono interpretazioni altrettanto solide, aggiungendo complessità ai loro personaggi. Le interazioni tra i personaggi principali sono cariche di tensione emotiva e sottigliezza, riflettendo le sfide e le rivalità che caratterizzavano la corte Tudor.
Conclusione
"Becoming Elizabeth" è una miniserie che merita di essere vista sia dagli appassionati di storia sia da chi ama le narrazioni ricche e ben realizzate. La sua fedeltà ai riferimenti storici, le ambientazioni autentiche, i costumi dettagliati e la recitazione di alto livello si combinano per creare un'esperienza coinvolgente e istruttiva.
Guardando "Becoming Elizabeth", gli spettatori possono immergersi nel mondo complesso e affascinante della corte Tudor, scoprendo le radici di una delle sovrane più iconiche della storia inglese.
Se anche voi amate le serie storiche, romanzate come questa appena descritta, commentate e scrivetemi la vostra preferita!
Non perdetevi gli altri articoli di questo blog. Se avete dei consigli su quali serie TV recensire o qualche argomento che vi appassiona, scrivetemi!
Stay Tuned! La vostra Easy Tears
#serieaddicted#serietv#blog#tumblr tv#addictedtoseries#easytears#tv shows#serie tv#becoming elizabeth
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Lucifer Morningstar mood. ✨ Nel mondo intrigante delle serie TV, pochi personaggi brillano con la stessa intensità di Lucifer Morningstar. Quest'incarnazione della tentazione, tratta direttamente dalle pagine della mitologia, ha conquistato il pubblico con la sua personalità magnetica e il suo stile senza tempo.
Nella serie televisiva "Lucifer," trasmessa con il fuoco del peccato su schermi di tutto il mondo, Morningstar emerge come un anti-eroe affascinante e imprevedibile. Interpretato con maestria dall'attore Tom Ellis, il diavolo abbandona il suo trono infernale per unirsi al mondo terreno a Los Angeles. Intrappolato tra le sue origini oscure e il desiderio di redenzione, Lucifer oscilla tra il bene e il male in un balletto emozionante di colpi di scena e rivelazioni sorprendenti.
Nessun angolo buio della psiche umana è immune al suo sguardo penetrante. Con un umorismo tagliente come una lama e un fascino irresistibile, Lucifer Morningstar affascina spettatori di ogni genere. Le trame avvincenti si intrecciano con misteri sovrannaturali e drammi personali, creando una sinfonia di emozioni e azione che tiene incollati gli spettatori ai loro schermi.
Ma c'è di più: il personaggio di Lucifer Morningstar risveglia anche domande filosofiche e morali. L'eterna lotta tra il libero arbitrio e il destino, il bene e il male, trova una voce potente in questa serie. Chi è veramente responsabile delle nostre scelte? Possiamo davvero sfuggire al nostro passato? Queste domande e altre si mescolano con la trama, aggiungendo profondità e complessità a un racconto già straordinario.
Quindi, che tu sia un appassionato di mitologia, un amante dei thriller sovrannaturali o semplicemente in cerca di una storia coinvolgente, Lucifer Morningstar è pronto a portarti in un mondo di oscuro fascino e illuminante riflessione. Preparati a immergerti in una storia che incendia l'anima e solletica la mente, dove il diavolo stesso potrebbe rivelarsi una guida inaspettata attraverso i meandri della condizione umana. Benvenuti nell'incanto avvolgente di "Lucifer."
Nelle profondità incandescenti dell'inferno, un nome risuona con un'aura di mistero e potere: Lucifer Morningstar. Questo enigmatico sovrano degli abissi oscilla tra il lusso sfarzoso del suo regno infernale e le strade cupe di Los Angeles, dove si dilettava nella sua inusuale seconda carriera come consulente investigativo.
Con un'incredibile amalgama di fascino e sfacciataggine, Lucifer Morningstar incarna il classico ribelle con un tocco di saggezza divina. La sua originale interpretazione diabolica si intreccia con una curiosa affinità per l'umanità, spingendolo a cercare verità e giustizia insieme alla sua complice Detective Chloe Decker. Mentre si gettano nel vortice delle indagini, la chimica travolgente tra loro diventa una forza trainante, aggiungendo un tocco irresistibile a ogni scena.
In ogni episodio, l'enigma di Lucifer Morningstar si svela progressivamente, rivelando i segreti di un passato immortale e la sua relazione complicata con il suo padre divino. Questo affascinante arcangelo caduto è tanto un provocatore quanto un confidente, costringendo gli spettatori ad ammirare la sua complessità e ad abbracciare il suo lato oscuro.
Immergiti in un mondo di ambiguità morale, svelamenti sorprendenti e battute taglienti mentre segui le avventure di Lucifer Morningstar. Che tu sia affascinato dal suo magnetismo oscuro, affamato di indagini avvincenti o semplicemente attratto dall'inarrestabile energia dell'arcangelo decaduto, c'è un motivo per cui il nome "Lucifer Morningstar" risuona come un richiamo irresistibile nell'universo dell'intrattenimento. Unisciti a noi mentre esploriamo le profondità ardenti di questa serie che incanta e avvince, portando la luce nelle zone più oscure.
Post: https://www.tumblr.com/jamessixx/725851271419052032/thunder-sixx-e-la-storia-dellillustrazione
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Anticipazioni Endless Love: DICHIARAZIONE SHOCK DI BURAK: IO AMO DAVVERO NIHAN !!!
https://ift.tt/qaABStI https://www.youtube.com/watch?v=xRl0ZLqLoxk Anticipazioni Endless Love: DICHIARAZIONE SHOCK DI BURAK: “IO AMO DAVVERO NIHAN !!!” La recente dichiarazione di Burak Özçivit, il celebre attore che ha dato vita a Kemal in Endless Love, ha scatenato un vero terremoto tra i fan della serie. Durante un’intervista, l’attore ha rilasciato parole che hanno fatto impazzire i social: “Io amo davvero Nihan!”. Anche se si riferiva al suo personaggio e all’intensa storia d’amore narrata nella serie, molti si chiedono se queste parole nascondano un significato più profondo, magari un riferimento alla sua collega Neslihan Atagül, interprete di Nihan. Le sue dichiarazioni, enigmatiche e piene di emozione, hanno riacceso le speculazioni sulla loro chimica dentro e fuori dal set. Che cosa voleva davvero dire Burak? È solo un omaggio alla serie o c’è qualcosa di più dietro questo amore dichiarato? Restate sintonizzati per scoprire tutti i dettagli su questa storia che sta facendo discutere fan e media! Scopri in anteprima le puntate delle tue serie preferite con le nostre esclusive anticipazioni che ti terranno col fiato sospeso. Saremo anche la tua finestra sul gossip, rivelando retroscena succulenti e curiosità che ruotano intorno agli attori, alle attrici e ai personaggi televisivi che tanto ami. Unisciti a noi e resta sintonizzato per ricevere le ultime novità e per vivere il dietro le quinte delle produzioni che appassionano milioni di persone. Ti aspettiamo nel nostro canale YouTube, pronto a sorprenderti, intrattenerti e soddisfare la tua sete di conoscenza nel mondo delle soap opera, serie tv, reality e talent show italiani. Iscriviti e scopri con noi il lato affascinante dell’intrattenimento televisivo! #anticipazionitradimento#tradimento#tradimentoanticipazioni from Tv Trend Italia https://www.youtube.com/channel/UCHqQYJ9rtTKFYW8IYlgCqWQ via Formula 1 Live https://ift.tt/R5ncWCJ January 14, 2025 at 12:20AM
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"Elizabeth Holmes: la truffa dietro il sogno di Silicon Valley"
Elizabeth Holmes è una delle storie più incredibili e inquietanti della Silicon Valley. A soli 19 anni ha fondato una startup destinata a rivoluzionare la medicina, promettendo di salvare milioni di vite. Nel 2015, con la sua compagnia, Theranos, diventò una delle donne più ricche d'America, e venne acclamata come la nuova Steve Jobs. Ma questa non è una storia di successo. È la storia della più grande e anonima frode della Silicon Valley.
Nel 1984 nasce a Washington DC, in una famiglia benestante, con il padre funzionario governativo e la madre impiegata al Congresso. Fin da bambina sogna di diventare ingegnere e miliardaria, e per realizzare il suo sogno si dedica alla computer science. A 18 anni vive in Cina per imparare il mandarino e fonda una piccola attività per vendere software alle università asiatiche. La sua carriera imprenditoriale comincia presto. Nel 2002, però, decide di abbandonare il campo della programmazione per entrare nel mondo della bioingegneria. Si iscrive a Chimica al prestigioso Stanford, dove, nel suo primo anno, svolge uno stage a Singapore, dove si occupa di test sul coronavirus (non il Covid, ma i virus simili come l'influenza).
Durante quell'esperienza, però, scopre qualcosa che segnerà la sua carriera: ha una paura quasi patologica degli aghi. Non riesce a fare prelievi di sangue con le siringhe, e questa fobia la spinge a pensare a una soluzione. Perché non sviluppare una tecnologia che permetta di diagnosticare malattie senza ricorrere alle siringhe? Un'idea geniale, almeno sulla carta.
Tornata a Stanford, Holmes lancia due progetti. Il primo: un dispositivo che permetta diagnosi rapide anche a casa. Il secondo: un metodo per prelevare il sangue senza aghi, per chi, come lei, ne ha paura. Entrambi i progetti piacciono molto, tanto che il suo professore di chimica, Channing Robertson, e il businessman pakistano Ramesh Balwani decidono di supportarla. Con il loro aiuto, Holmes fonda Theranos nel cuore della Silicon Valley. La compagnia inizialmente si chiama Real Time Cures, ma poi viene ribattezzata Theranos, unione di "therapy" e "diagnosis".
Grazie alle conoscenze della sua famiglia e ai contatti di Balwani, Holmes riesce ad attrarre investitori, tra cui Tim Draper, noto venture capitalist. Entro la fine del 2004, Theranos raccoglie quasi 6 milioni di dollari. La startup cresce rapidamente, e Holmes crea un team che include biologi molecolari e designer. La sua idea è di sviluppare un dispositivo che, con pochissimo sangue, possa diagnosticare malattie come il cancro, il diabete e le malattie cardiache.
Nel 2007, Theranos presenta il prototipo di Edison, un dispositivo che, secondo Holmes, sarebbe stato in grado di fare analisi diagnostiche con una sola goccia di sangue. Un dispositivo rivoluzionario, economico, veloce e facilmente accessibile. Il problema? Non funzionava. Ma questo nessuno lo sapeva, almeno fino a un certo punto.
Gli investimenti continuano a fioccare. Nel 2010, Theranos è diventata un "icona", una startup valutata oltre un miliardo di dollari. Nonostante nessuna evidenza scientifica a supporto della sua tecnologia, Holmes riesce a convincere personaggi come l'ex Segretario di Stato George Shultz e l'ex CEO di Wells Fargo Richard Kovacevic a entrare nel consiglio d'amministrazione della compagnia. La sua strategia si basa sulla sua straordinaria abilità comunicativa, che le consente di ottenere fiducia e ingenti investimenti da nomi di spicco. Ma nel frattempo, Edison non funziona.
Nel 2012, Holmes lancia una serie di accordi con Walgreens e Safeway, due giganti della distribuzione. Le promesse di lanciare Edison in migliaia di farmacie sembrano confermare il suo status di innovatrice. Ma, dietro le quinte, le cose vanno benissimo... solo per lei. Le macchine non funzionano. I test sono falsificati, ma i media e gli investitori non pongono domande.
Nel 2015, la verità viene finalmente alla luce grazie al Wall Street Journal. Un'inchiesta giornalistica rivela che le macchine di Theranos non funzionano, che i test sono stati falsificati e che la compagnia ha ingannato milioni di persone. Il crollo di Theranos è rapido. La FDA scopre che Edison non solo non funzionava, ma che dava risultati falsi. Walgreens e Safeway annullano gli accordi. L’agenzia federale CMS sospende Holmes dal gestire laboratori. E così, nel 2016, i problemi legali iniziano a montare.
Nel 2018, Elizabeth Holmes e Ramesh Balwani sono accusati di frode per aver rubato più di 700 milioni di dollari da investitori e pazienti, fornendo false informazioni. Nonostante le prove schiaccianti, Holmes continua a proclamare la sua innocenza. Nel 2021 inizia il suo processo, e nel 2022 viene condannata a 11 anni di prigione. Balwani, il suo braccio destro, riceve una condanna di quasi 13 anni.
Nel 2023, dopo una lunga e drammatica saga, entrambi devono restituire 452 milioni di dollari alle vittime della truffa. Alla fine, Elizabeth Holmes ce l’ha fatta: è diventata famosa, ma non nel modo in cui sperava. È diventata una delle figure più emblematiche di come l'inganno può prosperare anche nei contesti più ambiziosi.
✍️ Giulia A.
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Un Piccolo Favore 2: Anna Kendrick e Blake Lively insieme in Italia
Anna Kendrick ha anticipato qualche dettaglio sull'attesissimo Un Piccolo Favore 2. Il thriller vedrà nuovamente Paul Feig dietro alla macchina da presa, come l'originale del 2018. Blake Lively e Kendrick, al tempo stesso, riprenderanno rispettivamente i ruoli dell'ambigua Emily Nelson e dell'arguta e amorevole Stephanie Smothers. A proposito della reunion con la co-protagonista, la star di Pitch Perfect ha confidato che lavorare ancore con Lively è stato molto piacevole. "Lei vive sulla costa orientale - ha raccontato - io sulla costa occidentale, quindi non ci vediamo spesso. Ma è stato adorabile, e penso che quei personaggi abbiano una chimica così strana che è così divertente riunire la gang. Ed è un po' come andare in bicicletta". Kendrick è stata molto meno loquace quanto alla trama del sequel. "Devo chiamare Paul Feig e dire: 'Di cosa mi è permesso parlare?' Abbiamo girato in Italia , quindi le location sono semplicemente incredibili. E mi sono sentita viziata a girare lì". A quanto ne sappiamo, nella pellicola prodotta da Amazon e Lionsgate, Stephanie ed Emily si incontreranno di nuovo sulla bellissima isola di Capri, per lo stravagante matrimonio di Emily con un ricco uomo d'affari italiano. Tra omicidi, tradimenti e inaspettati colpi di scena, Un Piccolo Favore 2 ha già portato alle stelle la curiosità del pubblico. Nel cast, oltre alle protagoniste, rivedremo la maggior parte dei volti del primo film, tratto dal romanzo del 2017 di Darcy Bell. Presenti Henry Golding (Sean Townsend), Andrew Rannells (Darren), Bashir Salahuddin (detective Summerville), Joshua Satine (Miles Smothers) e Kelly McCormack. Completano l'elenco due new entry speciali i nostri Elena Sofia Ricci e Michele Morrone. La sceneggiatura, come nel film del 2018, porta la firma di Jessica Sharzer. Un Piccolo Favore 2: Anna Kendrick e Blake Lively insieme in Italia "Devo dire che dopo aver girato il primo - ha continuato Anna Kendrick - ero del tipo: 'Questo è il film più folle a cui abbia mai preso parte.' Penso che sia davvero affascinante che Paul Feig sia colui che, probabilmente, è più conosciuto per Le amiche della sposa. L'oscurità e la follia che si trovano nel suo cervello, sono impressionanti". Quindi il secondo film è folle. So che dirò, tipo: 'Oh, è più folle dell'ultimo', ma ragazzi, è tanta roba! Un Piccolo Favore, col procedere della narrazione, pur mantenendo il mood da thriller, lasciava gradualmente spazio a rivelazioni poco verosimili e risvolti sopra le righe. Stando all'attrice 39enne, il sequel alzerà l'asticella. "È una di quelle cose in cui sulla carta pensi: 'Questo è assolutamente folle. Cosa stiamo facendo?' E poi all'improvviso Paul è lì, con un completo a tre pezzi e Blake è lì, e persino il direttore della fotografia è tornato e sembrava: 'Ok, stiamo facendo questo film molto strano, rischioso, molto contorto, con una trama pesante'." Read the full article
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Pelle, Psoriasi, Vitiligine e Ipnosi Professionale
La pelle è l'organo più grande del corpo umano, fondamentale per la protezione contro agenti esterni, la regolazione della temperatura corporea e la percezione sensoriale. Tuttavia, diverse condizioni possono compromettere la sua salute, tra cui la psoriasi e la vitiligine. Recentemente, l'ipnosi professionale ha guadagnato attenzione come possibile trattamento complementare per queste patologie. Esaminiamo in dettaglio queste condizioni e il potenziale ruolo dell'ipnosi.
#### Psoriasi
La psoriasi è una malattia infiammatoria cronica della pelle, caratterizzata da placche rosse, pruriginose e squamose. È causata da una risposta autoimmune anomala che accelera il ciclo di crescita delle cellule della pelle.
1. **Gottlieb, A.B., et al. (2020). "Psoriasis: Emerging Therapeutic Strategies". Nature Reviews Drug Discovery.** Questa ricerca esplora nuove terapie per la psoriasi, evidenziando i progressi nella comprensione della patogenesi della malattia.
2. **Menter, A., et al. (2019). "Joint American Academy of Dermatology–National Psoriasis Foundation guidelines of care for the management and treatment of psoriasis with systemic nonbiologic therapies". Journal of the American Academy of Dermatology.** Fornisce linee guida dettagliate per il trattamento della psoriasi.
#### Vitiligine
La vitiligine è una condizione caratterizzata dalla perdita di pigmentazione della pelle, che provoca macchie bianche irregolari. La causa esatta non è ancora completamente compresa, ma si ritiene che fattori autoimmuni, genetici e ambientali giocano un ruolo.
3. **Ezzedine, K., et al. (2015). "Vitiligo". Lancet.** Questo studio offre una panoramica completa sulla patogenesi, diagnosi e trattamento della vitiligine.
4. **Picardo, M., & Dell'Anna, M.L. (2017). "Vitiligo and Autoimmune Diseases". Clinica Chimica Acta.** Esamina la connessione tra vitiligine e altre malattie autoimmuni.
#### Ipnosi Professionale
L'ipnosi è uno stato di coscienza alterato in cui una persona può essere più aperta a suggerimenti e cambiamenti comportamentali. L'ipnosi professionale, quando eseguita da un terapeuta qualificato, può essere utilizzata per gestire il dolore, ridurre lo stress e migliorare il benessere psicologico.
5. **Elkins, G.R., et al. (2013). "Clinical Hypnosis for the Palliative Care of Cancer Patients". Clinical Journal of Oncology Nursing.** Esplora l'uso dell'ipnosi nel miglioramento della qualità della vita dei pazienti oncologici.
6. **Montgomery, G.H., et al. (2010). "A Meta-Analysis of Hypnosis for Chronic Pain Problems: A Comparison Between Hypnosis, Standard Care, and Other Psychological Interventions". International Journal of Clinical and Experimental Hypnosis.** Confronta l'efficacia dell'ipnosi con altri trattamenti per il dolore cronico.
#### Ipnosi e Malattie della Pelle
Studi recenti hanno esplorato il potenziale dell'ipnosi come trattamento complementare per condizioni dermatologiche come la psoriasi e la vitiligine.
7. **Shenefelt, P.D. (2018). "Hypnosis in Dermatology". Archives of Dermatological Research.** Esamina l'uso dell'ipnosi per vari disturbi della pelle.
8. **Moriguchi, S., et al. (2013). "Efficacy of Hypnosis in the Management of Psoriasis: A Review". International Journal of Dermatology.** Analizza i benefici dell'ipnosi nel trattamento della psoriasi.
9. **Ehlers, A., et al. (2014). "Hypnotherapy for Vitiligo". American Journal of Clinical Hypnosis.** Studia l'efficacia dell'ipnosi nel migliorare la pigmentazione nella vitiligine.
#### Testimonianze di Personaggi Famosi
1. **Michael Jackson**: Il celebre cantante ha apertamente parlato della sua lotta contro la vitiligine e del suo uso di terapie alternative, tra cui l'ipnosi, per gestire lo stress e le condizioni della pelle.
2. **Kim Kardashian**: La nota personalità televisiva ha condiviso la sua esperienza con la psoriasi, discutendo l'importanza della gestione dello stress e le terapie complementari, incluso l'uso dell'ipnosi.
3. **David Beckham**: Anche il famoso calciatore ha parlato della sua esperienza con la psoriasi e come tecniche di rilassamento e ipnosi lo abbiano aiutato a gestire la condizione.
#### Conclusione
La psoriasi e la vitiligine sono condizioni che possono avere un impatto significativo sulla qualità della vita di chi ne è affetto. Sebbene la medicina tradizionale offra varie opzioni terapeutiche, l'ipnosi professionale emerge come un'opzione complementare promettente. La ricerca scientifica supporta il suo potenziale nel migliorare la gestione dello stress e del dolore, contribuendo così a un miglior benessere psicofisico. Testimonianze di personaggi famosi evidenziano ulteriormente il valore di queste terapie integrative. Continuare a esplorare e validare scientificamente queste approcci può offrire nuove speranze e miglioramenti per molte persone.
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Massimiliano Martelli: “Crescere”
Il secondo estratto che anticipa il nuovo progetto del cantautore romano. Quel bisogno di ritrovarsi, nonostante tutto
“Crescere” è il secondo singolo che anticipa il nuovo disco di inediti di Massimiliano Martelli dal titolo “Quanto pesa la felicità” in uscita il prossimo 12 gennaio.
«Questo brano prende spunto dalla considerazione che, se è vero che “gli opposti si attraggono”, poi la chimica e l’attrazione fisica che scattano tra due persone possono non bastare più quando nella relazione di coppia emergono pian piano differenze e fragilità tali da rendere concreta quella sensazione comune, fino ad allora solo una percezione, che le cose non stiano funzionando più. Però, pur nelle difficoltà e debolezze che nascono, nei silenzi e nelle urla, negli egoismi e nelle insicurezze, nell’incontro e nella separazione di ragione e istinto, nei limiti e gli ostacoli da abbattere, c’è ancora forte dentro una speranza, che viene quasi gridata, quella di avere ancora tutte le potenzialità per tornare a crescere, insieme». Massimiliano Martelli La produzione (in collaborazione con Maurizio Mariani), è caratterizzata da un tema musicale che ne accompagna i momenti salienti e un groove brioso che sa fondersi con gli accenti più pacati e riflessivi dei contenuti delle strofe, nella contrapposizione dei due protagonisti, nei loro problemi, per poi acquisire più sostegno negli incisi quasi a sottolineare quella voglia quasi urlata di non buttare tutto all’aria e di ritrovarsi.
Massimiliano Martelli nasce e vive a Roma. Si avvicina alla musica da adolescente cominciando a suonare la chitarra da autodidatta e facendo le prime esperienze in alcune band giovanili del suo quartiere, Cinecittà. Successivamente studia pianoforte per alcuni anni in una scuola musicale di Centocelle e parallelamente fa parte di una compagnia teatrale amatoriale con la quale mette in scena diverse rappresentazioni a Roma. Segue poi un lungo silenzio artistico che vede Massimiliano assorbito dalla sua attività professionale, quella di operatore sociosanitario che svolge in contesti e quartieri difficili della periferia romana. Questa lunga parentesi si rivelerà comunque per lui un bacino da cui attingere per quei personaggi, le immagini e le storie che popoleranno le sue canzoni che cominciano a prendere forma e sostanza nel 2018 quando Massimiliano inizia una collaborazione con Alessio Ventura e Dario Benedetti (rispettivamente voce e chitarra dei DHAMM, vincitori di Sanremo giovani 1994) che lo porterà l’anno successivo a pubblicare il suo album di esordio discografico “Differente (2019)”, con la label bolognese Vivamusic-Areasonica Records, che viene presentato sia durante un’intervista telefonica su Radio Mania sia dal vivo nell’iniziativa “La musica unisce” a Velletri (RM) dove Massimiliano si esibisce in solo, con il brano “Somigliare a me” in una performance chitarra e voce. Partecipa poi al concorso nazionale “Musica contro le mafie” con il pezzo “Dalla stessa parte”, scritto per l’occasione. L’avvento da lì a poco della Pandemia di Covid-19, fa sì allora che Massimiliano si concentri nei due anni successivi più sull’aspetto della composizione. Rompe il contratto con la label bolognese del disco d’esordio e diventa artista indipendente. Seguono così nel 2022 le pubblicazioni di due EP, “2019” e “Complicazioni inutili”, curati ancora dal binomio Ventura-Benedetti e dei singoli “Più di ieri” e “Fulmine” a cura questa volta del produttore Walter Babbini: parte del nuovo repertorio viene presentato in occasione dell’evento live “Summer Stage” a LARGO Venue – Roma, dove Massimiliano si esibisce accompagnato dai suoi musicisti.
Una nuova ricerca musicale, di suono e di forma lo porta così, prima dell’estate 2023, ad una nuova collaborazione, con il produttore Maurizio Mariani presso il cui studio di registrazione prende pian piano forma e sostanza il suo nuovo progetto “Quanto pesa la felicità”, un EP di 5 brani che uscirà il 12 gennaio 2024 e del quale fanno parte i primi due singoli estratti “Starò bene”, pubblicato a fine ottobre e “Crescere”, in uscita il primo dicembre.
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Si svolgerà giovedì 14 dicembre 2023 alle ore 11.30 presso Spazio5 - via Crescenzio 99/D, a pochi metri da piazza del Risorgimento e non lontano dalla metro Ottaviano - la conferenza stampa di presentazione della mostra di sculture di Massimo D’Aiuto Orizzonti essenziali. Pietrasanta (LU) luogo di riferimento per importanti esposizioni di arte contemporanea e terra d’elezione per la scultura, dedica, nella Sala del San Leone, una personale dell’artista Massimo D’Aiuto. Oltre trenta sculture prevalentemente in marmo, bronzo, altri materiali lapidei e legno a cui si accompagnano disegni preparatori di opere tridimensionali: un percorso attraverso opere realizzate nell’ultimo decennio. Dall’ arcaismo, più evidente nei primi lavori, alle forme che rimbalzano nel contemporaneo; le fattezze di personaggi ancestrali, ai segni scanalati condotti a penetrare il mistero delle pietre, fino all’essenzialità delle forme, D’Aiuto interpreta una linea evolutiva dell’immagine scolpita. L’artista sembra raccontarci il viaggio immaginario dei suoi manufatti, figure e oggetti simbolici che forse hanno attraversato lo spazio o forse la storia: archetipi enigmatici, sorta di veicoli interplanetari biomorfi. La selezione delle opere vuole proprio percorrere l’iter poetico e formale che ha portato D’Aiuto allo sviluppo di una narrazione che va dalle suggestioni per la scultura moderna a una sintesi formale altamente evocativa. Le sculture di Massimo D’Aiuto attraversano il tempo catturando l’essenza dell’umanità, un’opportunità per riflettere sul percorso della nostra specie; migrazioni, guerre, traguardi della scienza, dell’arte fino ad arrivare ad un viaggio nel futuro. Un mondo affascinante e coinvolgente dello scultore tra bellezza e potenza. La mostra, curata da Nicola Nuti, è illustrata da catalogo con presentazione di N. Nuti, fotografie di Maurizio Riccardi, assistenza mediatica Fornaciai Art Gallery, verrà inaugurata venerdì 22 dicembre 2023 alle ore 17.00 nella Sala del San Leone, e rimarrà aperta fino a domenica 14 gennaio 2024 (orario: giorni feriali, ore 17.00 - 21.00; giorni festivi e prefestivi, ore 10.00 - 13.00 e 17.00 - 21.00. Massimo D’Aiuto - Meta di Sorrento (NA), 1952 - nasce da padre musicista, salvatosi dal campo di concentramento grazie alla musica ed al ricordo di moglie e figli. In una famiglia ricca di amore e talento, coltiva già all’età di dieci anni la passione per la scultura ed il disegno, mentre si applica anche agli studi scientifici che lo porteranno alla laurea in Ingegneria Chimica ed alla carriera di manager al vertice della Simest SpA, realizzando notevoli successi con le imprese italiane nel mondo, senza mai abbandonare la passione e la frequentazione per il mondo dell’arte. Dalle prime opere esposte a sedici anni a Napoli e premi a diciotto intensifica dagli anni ottanta l’attività artistica con mostre personali e collettive in Italia e all’estero (Stromboli, Mogadiscio, Bologna, Amsterdam, Treviso, Siracusa, Latina, Roma), fino ad arrivare nell’ultimo quinquennio anche a scenografie di spettacoli musicali dibeneficenza in importanti teatri di Roma (Teatro Ghione, Sala Umberto, Teatro Argentina). Nel dicembre 2018 Vittorio Esposito lo intervista per il magazine «Elementi», la copertina. Nel 2019, dopo anni di frequentazione di cave e maestranze di Pietrasanta, la rivista «Versilia Produce» lo intervista dedicandogli la pagina per scultori di rilievo. Nel novembre 2019 alla Biblioteca Angelica, la personale Volti Enigmi riscuote successo di pubblico e critica, intervista RaiUno, Telenorba ed interesse della stampa nazionale. Nel maggio 2020 la GNAM di Roma seleziona una sua scultura per una rassegna multimediale di opere del periodo del lockdown rigido di marzo/aprile/maggio di quell’anno. Dal 2022 collabora con la Fornaciai Art Gallery di Firenze, dove vengono esposti bronzi realizzati a Pietrasanta. Nel 2023 viene selezionato dal Comune di Pietrasanta per esporre sculture ed altre opere nella Sala del San Leone dal 22 dicembre 2023 al 14 gennaio 2024.
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La Bella Estate: la sensuale primavera del nostro scontento
La bella estate, adattamento del romanzo di Cesare Pavese ad opera di Laura Luchetti, con Yile Yara Vianello, Deva Cassel e Alessandro Piavani.
La bellezza delle opere di Cesare Pavese la ritroviamo nella descrizione dei personaggi. Dai piccoli e nitidi dettagli che fanno vivere sulla pagina uomini e donne. Nel caso però de La bella estate, soprattutto donne, essendo uno dei più noti romanzi "al femminile" dello scrittore piemontese. E del resto chi meglio di una regista può portarlo sul grande schermo? E di fronte a tale impresa Laura Luchetti trova una chiave di lettura efficace. Quanto Amelia, interpretata da Deva Cassel al suo debutto sul grande schermo, nella volontà di Pavese e Luchetti, è sfuggente e misteriosa, quanto Ginia, A interpretarla è Yile Yara Vianello già vista in Corpo celeste e La chimera di Alice Rohrwacher, la vera protagonista, è radicata nel presente, divisa tra l'impiego come sarta e i lavori domestici per accudire il fratello Severino.
La chimica tra le due attrici è il fulcro attorno a cui ruota La bella estate, dramma in costume elegante e calibrato. La ricostruzione temporale operata da Laura Luchetti avvolge lo spettatore grazie a personaggi vividi, i cui piccoli drammi catturano da subito l'attenzione nonostante il senso di incompiuto che incombe in sottofondo. A stupire però è la rappresentazione di queste giovani donne che, nell'estate del '38, con la Seconda Guerra Mondiale che bussa alle porte, sono più preoccupate a cercare un'attività che le realizzi in una concezione decisamente moderna.
Con un'estetica che rispetta i canoni dell'epoca in cui la storia è ambientata, e la grande cura nell'aspetto dei personaggi, nei costumi, nelle posture, nella ricostruzione degli ambienti, La bella estate ci sottopone l'universalità della forza vitale della gioventù attraverso le vite di un gruppo di amici che lottano contro le difficoltà del quotidiano in una grande città come Torino e le loro reazioni di fronte all'arrivo di un elemento estraneo. Elemento che si manifesterà nella persona di Amelia, che fa il suo ingresso arrivando a nuoto dal lago dopo essersi tuffata come una sirena e introduce Ginia nel suo mondo fatto di assenzio, pittori spiantati, atelier polverosi e sensualità smaccata.
la regista prende alla lettera il titolo del suo nuovo lavoro costruendo una pellicola fatta di sguardi, primissimi piani, corpi adagiati su sofà, ma anche su mani consumate dal lavoro o sporche di pittura. I giovani al centro della storia sono tutti belli, vitali. Alessandro Piavani si carica sulle spalle il perso del personaggio più sgradevole quel Guido che alterna sedute di pittura e attività predatoria cercando giovani donne da sedurre nell'atelier che condivide con il più estroso Rodriguez (Adrien Dewitte). La bella estate è la storia della maturazione di una giovane donna attraverso dolori, rimpianti, errori, silenzi e passi falsi. Niente di nuovo sotto il sole, ma grazie allo sforzo registico di Laura Luchetti questo mondo antico risulta meno lontano nel tempo del previsto.
La bella estate è un film profondamente sensuale, ma la sensibilità della regista interviene nella rappresentazione del sesso "raffreddandola" per evitare volgarità e scene gratuite. Mentre i nudi di Amelia, che di lavoro fa la modella, sono sempre contenuti e ridotti a una sorta di vedo/non vedo, il nudo di Ginia risulta totalmente naturale. Il tocco femminile nella rappresentazione coreografica affiora nella prima volta di Ginia, nell'irruenza sessuale di Guido e nelle danze maliziose di Amelia culminando infine nel ballo lento tra le due ragazze durante una festa di paese, con la telecamera talmente vicina al loro volti da spingere lo spettatore a chiedersi se intorno a loro le altre persone si siano rese conto del loro legame speciale o se questo esiste principalmente nelle loro menti.
La bella estate: Yile Yara Vianello e Alessandro Piavani a Locarno 2023
Parlare di relazione omosessuale ed esplorazione della propria identità sotto il Fascismo non è semplice e il film di Laura Luchetti è molto prudente nella rappresentazione del rapporto tra Ginia e Amelia, limitandosi a mezze frasi, sguardi languidi, senza mai esplicitare la questione. Se da una parte quest'aura di non detto può rendere, si, più intrigante la scoperta di questo piccolo mondo antico, in cui troviamo echi del presente, dall'altra può risultare frustrante. Perchè anche nei momenti più intensi si continua a percepire un certo distacco emotivo, una freddezza di fondo dovuta al registro usato dai personaggi.
In conclusione un La bella estate, di Laura Lucchetti pellicola liberamente ispirata al classico di Cesare Pavese, è adattamento centrato e affascinante. Il film traduce in immagini le vicende delle adolescenti in cerca di identità raccontate da Pavese, inglobando in un ambientazione classica elementi che risultano anche contemporanei. Convincente il cast, nonostante le performance risultino complessivamente troppo corrette e poco coinvolgenti a livello emotivo.
👍
- La ricostruzione di un'epoca risulta affascinante grazie agli sforzi produttivi in termini di ambienti, costumi e scenografie.
- La regia equilibrata ed elegante.
- L'essenza del romanzo di Pavese prende vita con un'apertura all'attualità.
👎
- Le performance del cast corrette, ma poco coinvolgenti.
#la bella estate#deva cassel#Yile Yara Vianello#alessandropiavani#recensione#review#cesare pavese#laura lucchetti
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Milano: summer top stop 2023, speciale Ferragosto
Milano: summer top stop 2023, speciale Ferragosto. In occasione di Ferragosto, il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia propone un ricco programma di attività estive dedicate ad adulti e bambini. Lunedì 14 e martedì 15 agosto apertura straordinaria con orario festivo dalle 10 alle 19. Bambine e bambini tra i 6 e i 9 anni potranno intraprendere un viaggio dentro la scienza, sperimentando diverse attività nei laboratori interattivi dove si alterneranno le proposte degli i.lab Alimentazione e Matematica. Spazio anche alle attività in Tinkering Zone, dove le bambine e i bambini dagli 8 anni potranno creare flipper fai-da-te, sfruttando la forza di gravità, l'elasticità e la geometria, e costruire percorsi acrobatici per biglie. Bambine e bambini dai 9 anni potranno invece interagire con suoni e immagini, tra arte e digitale, nel laboratorio interattivo Future Inventors. Per i più piccoli, dai 3 ai 6 anni, saranno proposte attività interattive negli i.lab Bolle di Sapone e Area dei Piccoli, dove giocheranno con le bolle, con la luce e, grazie alla tecnica dello stop Motion, potranno dare vita a simpatici personaggi. Tutti i visitatori potranno accedere alle Gallerie Leonardo, la più grande esposizione al mondo dedicata a Leonardo da Vinci, visitabile liberamente o accompagnati da una guida anche durante la settimana e visitare l'interno del sottomarino Toti. Resteranno sempre visitabili le esposizioni permanenti, dall'Area Spazio con il frammento di Luna, ai grandi velieri, agli aerei pionieri del volo. Proseguiranno, dopo Ferragosto, anche le attività negli i.lab Leonardo e Genetica e Chimica, per bambine e bambini dai 6 ai 9 anni, e nel laboratorio Base Marte, per ragazze e ragazzi dagli 11 anni. Tutte le attività dei laboratori, le mostre temporanee e le esposizioni permanenti sono incluse nel biglietto d'ingresso al Museo. Qui il Calendario delle attività Qui per Prenota e acquista il biglietto PROGRAMMA MUSEOESTATE 2023 | Fino al 10 settembre: ATTIVITÀ NEI LABORATORI Tutte le attività nei laboratori hanno la prenotazione obbligatoria al momento dell'acquisto del biglietto d'ingresso. I.LAB LEONARDO Disegnare la natura - dai 7 anni. Come si studiava la botanica nel Rinascimento? Nel laboratorio dedicato al genio italiano, i visitatori potranno conoscere gli schizzi di Leonardo, abile fusione di studi artistici e indagini scientifiche, e provare a investigare la natura come lui. Da martedì 22 a venerdì 25 agosto / ore 14.30. Durata 45 minuti. I.LAB CHIMICA Esploratori a colori - dai 7 anni Con l'aiuto di termocamere, microscopi e sensori, sarà possibile provare a guardare e percepire il mondo in modo diverso per scoprire una nuova bellezza. Mettendo insieme chimica, colori e un pizzico di creatività, i visitatori potranno sperimentare come illuminare il buio e come scomporre il verde, il viola o il nero in disegni originali. Sabato 19 e domenica 20 agosto / ore 11.30; da martedì 5 a venerdì 8 settembre / ore 14.30; sabato 9 e domenica 10 settembre / ore 11.30, 14, 15.30 e 17. Durata 45 minuti. I.LAB MATEMATICA Disegnare ruotando - dai 7 anni In questo laboratorio interattivo, i visitatori potranno scegliere una forma e farla ruotare un passo alla volta, fino a compiere un giro completo, per poi tracciare un disegno e scoprire che cosa otterranno. Da lunedì 14 a venerdì 18 agosto / ore 10, 14 e 15.30. Durata 45 minuti. I.LAB ALIMENTAZIONE Gelato per tutti i gusti - dai 6 anni Entrando nel laboratorio dedicato alla scienza e la tecnologia che si nascondono in ciò che mangiamo, i visitatori potranno sperimentare come si prepara il gelato, che cosa contiene e perché è così cremoso. Mescolando gli ingredienti, potranno scoprire a che cosa servono aria e freddo nella sua preparazione. Sabato 12 e domenica 13 agosto / ore 11.30, 14, 15.30 e 17. Durata 45 minuti I.LAB GENETICA Orti stellari - dagli 8 anni Tra microscopi e terreni di laboratorio, sarà possibile osservare di cosa hanno bisogno le piante per vivere. Durante l'esperienza, si potrà scoprire se si può coltivare insalata nello Spazio e come intrappolare i semi in una goccia, per farli crescere lontano. Da martedì 29 agosto a venerdì 1° settembre / ore 14.30 Sabato 2 e domenica 3 settembre / ore 11.30, 14, 15.30 e 17. Durata 45 minuti. TINKERING ZONE Flipper fai da te – dagli 8 anni I visitatori potranno costruire un percorso per una biglia e condurla all'uscita usando gravità, elasticità e geometria. Da martedì 14 a venerdì 18 agosto / ore 11.30, 14, 15.30 e 17. Durata 45 min. Piste per biglie acrobatiche – dagli 8 anni Sarà possibile costruire una pista per le biglie usando tubi, imbuti, canaline e altri materiali. Realizzando un percorso acrobatico, ogni visitatore potrà mettere alla prova la propria pallina e sfidare un compagno. Lavorando insieme, sarà poi possibile costruire piste sempre più grandi. Da mercoledì 16 a venerdì 18 agosto / ore 11.30, 14, 15.30 Da sabato 12 a martedì 15 agosto / Sabato 19 e domenica 20 agosto / Sabato 26 e domenica 27 agosto / Sabato 2 e domenica 3 settembre / Sabato 9 e domenica 10 settembre / ore 11.30, 14, 15.30 e 17 Durata 45 min FUTURE INVENTORS Proiezioni interattive – dai 9 anni I visitatori potranno scoprire come interagire con le immagini, usando i movimenti del nostro corpo. Attraverso l'installazione artistica "Cooperative Aesthetics", sarà possibile sperimentare il mondo digitale in una dimensione estetica condivisa tra i partecipanti. Lunedì 14 e martedì 15 agosto / Sabato 19 e domenica 20 agosto / ore 14 e 17 Da mercoledì 16 a venerdì 18 agosto / ore 14. Durata 45 min. Sound art – dai 9 anni Tra sensori ed elettronica, ognuno potrà mettersi alla prova con nuovi strumenti musicali. Sarà possibile interagire con l'installazione "Lines", come compositori esperti, e muoversi nello spazio per creare la propria melodia. Con l'aiuto di uno spettrogramma e un microfono, i visitatori potranno osservare i suoni e provare a produrne di nuovi. Da lunedì 14 a domenica 20 agosto / ore 15.30. Durata 45 min. BASE MARTE Una missione su Base Marte – dagli 11 anni Vestendo i panni dei membri di un equipaggio in missione su Marte, i visitatori potranno affrontare un'emergenza pensando a diversi aspetti della vita a bordo, come la ricerca di nutrienti, l'analisi dell'acqua e l'utilizzo della robotica. Sabato 26 e domenica 27 agosto / ore 11, 14 e 16.30. Durata 90 min. I.LAB AREA DEI PICCOLI I colori della luce - dai 3 ai 6 anni Tra ombre, specchi e luci colorate, sarà possibile avventurarsi tra i fenomeni della luce per scoprire come vediamo al buio, come si riflette la nostra immagine e come si forma un arcobaleno. Da martedì 29 a giovedì 31 agosto / Venerdì 1° settembre / ore 16 Da martedì 14 a domenica 20 agosto / Sabato 2 e domenica 3 settembre / ore 11.30 e 15.30. Durata 45 minuti. Stop motion scintillante - dai 3 ai 6 anni Un'attività per creare insieme un'animazione digitale. Con scovolini, palline e tanti materiali scintillanti, ognuno potrà mettere alla prova la propria creatività per realizzare un simpatico personaggio a cui darà vita grazie alla tecnica dello stop Motion. Lunedì 14 e martedì 15 agosto / Sabato 19 e domenica 20 agosto / Sabato 2 e domenica 3 settembre / ore 14 e 17 Da mercoledì 16 a venerdì 18 agosto / ore 14. Durata 45 minuti. I.LAB BOLLE DI SAPONE I segreti delle bolle di sapone - dai 3 ai 6 anni I visitatori potranno partire per un viaggio alla scoperta del magico mondo di acqua e sapone. Creando bolle di diverse dimensioni, potranno entrare in una bolla e giochiare con la schiuma. Da martedì 22 a venerdì 25 agosto / ore 16 Sabato 12 e domenica 13 agosto / Sabato 26 e domenica 27 agosto / Sabato 9 e domenica 10 settembre / ore 11.30, 14, 15.30 e 17. Durata 45 minuti. VISITE GUIDATE A PAGAMENTO GALLERIE LEONARDO DA VINCI – per adulti e bambini dai 9 anni Un animatore scientifico condurrà i visitatori attraverso la più grande esposizione al mondo dedicata a Leonardo da Vinci. Oltre 1300 mq e 170 modelli storici, opere d'arte, volumi antichi e installazioni per raccontare la figura e l'opera di Leonardo ingegnere, umanista e indagatore della natura. Da martedì 8 a domenica 20 agosto / Da martedì 22 a domenica 27 agosto / Da martedì 29 agosto a domenica 3 settembre / Da martedì 5 a domenica 10 settembre / ore 16. Durata 80 minuti. Costo 10€ oltre al costo del biglietto di ingresso ed entrambi sono prenotabili direttamente sul sito web del Museo. SOTTOMARINO ENRICO TOTI – per adulti e bambini dai 6 anni Varato nel 1967, il Toti è stato il primo sottomarino costruito in Italia dopo la Seconda Guerra Mondiale. Il suo compito era pattugliare le acque del Mediterraneo per individuare il passaggio di sottomarini sovietici. Nel 1997 compie il suo ultimo viaggio e dal 2005 è ospite del Museo. I visitatori potranno salire a bordo del Toti per rivivere le emozioni dei marinai durante la navigazione. Da martedì a domenica, solo le mattine, in base alle disponibilità e alle condizioni climatiche. Costo 20€ incluso il costo del biglietto di ingresso del Museo ed entrambi sono prenotabili direttamente sul sito web del Museo.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Small And Mighty e Ikebukuro West Gate Park + Special
Small and Mighty
Torna, dopo un bel po' di tempo, una serie taiwanese tra i drama visti. Purtroppo le serie di questa nazionalità sono un parto da vedere, per via della scarsità di sottotitoli in italiano. Ergo, ci si deve accontentare: certe volte trovi perle - Someday per dirne uno - altre volte ciofeche assurde, tipo Back to 1989.
Small and Mighty ( SaM per semplicità ) sta esattamente nel mezzo. Non è una perla ma nemmeno una ciofeca. Ha buoni punti ma ci sono state anche cose che non mi sono piaciute.
Partendo da quest'ultime:
Ora, la serie è un genere Law episodico. Ossia, ci sono svariati casi autoconclusivi che durano due puntate con di sottofondo una storia orizzontale che di solito, dopo averci dato indizi per tutta la serie, trova il suo apice nelle puntate finali.
Onestamente posso reggere 2,3 al massimo 6 casi. Ma al settimo la mia mente comincia ad annoiarsi. Soprattutto se te li vedi tutti di fila come ho fatto io e se non sono poi così intriganti. Ricordo ad esempio i casi di Detective Chinatown: il primo soprattutto mi aveva tenuto incollata allo schermo e anche gli altri bene o male erano carini. Mi intrattenevano. Anche in Medical Examiner Dottor Qin i casi avevano quella punta di roba interessante tra gente ammazzata, fatta a pezzi e fritta a misteri di come la gente moriva male.
In SaM i casi sono casi di legge. Quindi eredità, frodi assicurative, denunce per maltrattamenti e così via. Ma sono casi...normali. Non c'è nulla di "intrigante e misterioso" che mi possa tenere incollata per svariati episodi. Soprattutto se appunto te le vedi uno di fila all'altro. Dopo un po' non reggevo più. Tanto che gli episodi dal 16 al 20 li ho saltati preferendo concentrare la mia attenzione sul finale e sulla trama orizzontale.
La trama orizzontale poi è quasi assente per gran parte della serie prendendo sempre troppo poco spazio, a parer mio, rispetto ai singoli casi. Questo è il motivo principale e la mia lamentela: la sua strutturazione.
Poi per carità, potrei dispiacermi per la mancanza di una storia d'amore tra i due protagonisti: Liu Lang e Xiao Yan infatti hanno una grande chimica, sono divertenti assieme e se ci si lavorava un po' sopra una love story sarebbe uscita bene. Insomma, io non l'avrei vista male. Anzi...
Perché poi SaM ha molti punto di forza:
1) Liu Lang
Il lead di questa storia è un bel personaggio. Caratterizzato benissimo e con un percorso di crescita lineare e coerente. Tirchio, playboy, terribilmente venale, arrogantello ma spettacolare avvocato, Liu Lang compie un viaggio per riscoprire le cose davvero importanti partendo dalle persone accanto a lui. E devo dire che la serie ha fatto un ottimo lavoro su questo frangente, così come Chen Bo Lin.
Attore visto in Crocodile and Plover Bird mostra qui tutta la sua vena comica e la sua grande capacità di prendersi la scena. Era inutile: qualsiasi personaggi della storia scompariva una volta che Chen Bo Lin entrava in campo. Una grandissima performance.
2) La comicità
La serie è piena di momenti divertenti e prettamente comici. Liu Lang è spesso la vena comica principale: per come è caratterizzato e quello che gli capita - piccolo angelo - le scene dove si ride sono tantissime. Ma la mia preferita è quella finale, dove il cugino di Liu Lang sputtana in tribunale il suo ex Capo con un enorme dito alzato. Il suo avvocato, senza cambiare espressione, gli abbassa il dito con fare sconsolato. Sono morta in quella scena. XD Ma a tutti i personaggi bene o male, gli viene dato il momento per far ridere.
Gran parte dei momenti comici è dettata anche dalla relazione tra Liu Lang e Lin Xiao Yan, la protagonista femminile della storia. I due lead assieme sono stati una fonte inesauribile di comicità: lui la prende in giro e lei lo sfotte a sua volta. Mi hanno fatto fare grasse risate!
3) Lin Xiao Yan
Mentre mi è piaciuto il suo rapporto con Liu Lang e la sua risposta sempre pronta nei loro battibecchi alla lunga mi ha annoiato la sua spassionante ricerca della giustizia e verità. Testarda come un mulo e ricercatrice della "cosa giusta da fare" Lin Xiao Yan certe volte mi ha fatto alzare gli occhi al cielo per la ripetitività di questi discorsi.
Tuttavia la sua storyline è interessante soprattutto con l'incontro e la relazione con Liu Lang: sono due avvocati molto diversi sia come carattere sia come modo di pensare e vivere ed è stato carino ed eticamente divertente vederli interagire. Mi è inoltre piaciuta la parte finale della sua storia, quando si domanda cosa significa essere davvero un avvocato.
4) Liu Lang Lang
L'adorabile "figlio" di Liu Lang arriva come un fulmine a ciel sereno a devastare la vita da scapolo impenitente del lead. Questo bambino è adorabile ed è tenerissimo vedere come il protagonista gli si affezioni ogni giorno un po' di più. E' anche grazie - e a causa - di questo bambino che Liu Lang sarà costretto a cambiare e rivalutare la sua vita ed il suo lavoro. Peccato che gli venga dato poco spazio nella serie. Quando ho iniziato il drama pensavo che la pare genitore/figlio fosse quella preponderante ma poi ho tristemente scoperto che non era così. T_T Comunque mi sono goduta ogni momento di questo bambino.
5) La varietà dei casi e umanità
Se è vero che i casi che i nostri lead affrontavano risultavano "normali" è anche vero che erano realistici. Gli uomini e le donne che assumevano gli avvocati presentavano problematiche o psicologie reali e certe volte drammatiche. Non mi vergogno di dire che qualche volta mi si sono inumiditi gli occhi per alcune storie raccontate o tematiche affrontate.
6) Gli altri personaggi
Pur non rimanendo nella mia mente per sempre anche gli altri personaggi sono a mio parere ben caratterizzati e soprattutto le dinamiche tra loro sono maledettamente spassosi a volte. La mia preferita è stata Chen Hui Yun, capo dei due lead ed avvocato molto competente ma che sa essere anche alla mano, spiritosa e divertente.
7) L'etica
Uno dei temi centrali della serie è l'etica degli avvocati: un avvocato deve fare il bene del proprio cliente a prescindere dalla verità o deve portare alla luce la verità anche a costo di far perdere il proprio cliente? Liu Lang e Xiao Yan rappresentano perfettamente questi due pensieri opposti. Il primo persegue - almeno inizialmente - unicamente il bene del cliente infischiandosene della verità anche se sa che fa male alle persone mentre la lead trova più importante tenere sempre in primo piano la verità.
A prescindere da chi abbia torto o ragione questo discorso è sicuramente uno dei più interessanti della serie e Small and Mighty sviscera molto bene questa tematica tramite i suoi personaggi.
Concludendo: Sicuramente non uno dei migliori drama taiwanesi che io abbia visto ma una serie a cui comunque vale la pena dare un'occhiata. ( se piace il genere )
Voto: 7.6
Ikebukuro West Gate Park + SP
Tradotto: la gente mi si accolla
Siccome di risate non me ne ero fatta abbastanza, Ikebukuro West Gate Park ( IWGP per semplicità ) è venuto in mio soccorso per darmi il colpo di grazia.
Ammetto che avevo in lista questa serie da tipo 10 anni...ma non avevo mai trovato la voglia di vederlo, fino ad oggi. E devo dire che dovevo vedermela prima! Mi è piaciuto tantissimo!
IMGP narra le vicende di Makoto, ragazzo stazionato nel quartiere di Ikebukuro e che passa le sue giornate all 'insegna del cazzeggio più totale: lavora pochissimo - nel negozio di sua madre - e studia ancor meno. La sua vita si riassume nel vagabondare per il quartiere, fare amicizia con gente assurda e ... risolvere i cazzi degli altri. Perché sì, la gente si accolla a Makoto per chiedergli di risolvere i suoi problemi: che siano figli rapiti, omicidi o sparizioni di gente.
Tra Yakuza e gang, droghe, serial killer, traumi "tigri e cavalli" e chi ha visto il drama sa 😂 Makoto naviga nel quartiere come ne fosse il capo. Conosce tutti e tutti conoscono lui.
Questa serie - esattamente come quella sopra - è episodica con una trama orizzontale ma a differenza di Small and Mighty i personaggi tornano in quasi tutti gli episodi dando un idea di coralità che ho apprezzato tantissimo. Siccome scrivere un commento della serie può essere difficile, per semplicità ecco i 5 motivi per cui vedere IWGP:
1) il cast
Questa serie è piena di attori visti e stravisti in altri drama. Non solo. Essendo degli anni 2000 capita di vedere un giovanissimo Yamapi fare i suoi primi passi nel mondo della recitazione. E che dire di Nagase? Già in My Boss my Hero lo avevo adorato. Qui interpreta Makoto, ed è bravissimo nel passare da un personaggio fioriero di gag ad uno in preda a momenti più intensi e seri. Ma ci sono anche Ken Watanabe, Yasuke Kubozuka e Takahashi Issei. Per dire... mica due attori da quattro soldi!
Immancabile poi la comparsata di Oguri... ma la serie è piena di attori di ottimo livello ripeto. Nonché dell'intero cast principale di Kisarazu Cat's Eye! 😳😍 Quando li ho visti mi è preso un colpo! Dopo aver finito di ridere
2) i momenti comici
Momenti comici è una parola grossa. Surreali e bizzarri credo che siano i termini che ci si avvicinano di più. IWGP è un continuo di gag e risate grazie ai suoi personaggi sopra le righe e alle situazioni paradossali che spesso si vengono a creare. La tipica comicità giapponese insomma!
Non scorderò mai Makoto che mangia la carbonara al ristorante: Gli presentano un piatto con quella che sopra sembra panna a cui lui aggiunge un litro di salsa di soia e finisce di condire con due tonnellate di maionese. Na' roba da sbocco! O Jessie, la fidanzata di King e che lui senza parrucca non riconosce. 😂
E potrei andare avanti per ore...
3) King
Pezzo forte di Ikebukuro è King, capo dei G-boys e completo fuori di testa. Condizione imprescindibile per fare parte della sua gang è quella di... vestirsi di giallo. Con il risultato che quando la gang si riunisce, pare di assistere ad una riunione di Pulcini Pio.
King è matto come in cavallo. Sembra un tossico fuori di cervello ma in realtà ama la sua gang e vuole bene al protagonista. La sua amicizia con Makoto è una delle cose più belle della serie.❤️
Durante la storia, King e la sua gang saranno fondamentali per la risoluzione dei casi e ho adorato come tutti partecipassero alla storia aiutando il meglio possibile. Pur essendo degli idioti la maggior parte del tempo.
4) Il tema dell'amicizia
Come detto sopra Makoto conosce tutti e tutti conoscono lui. Il rispetto e l'amicizia che lega i personaggi di questa serie sono potenti, come nella relazione tra Makoto ad esempio ed il membro della yakuza Saito.
I personaggi si guardano le spalle a vicenda, si aiutano e sostengono forti di quel legame di fratellanza che vivere ad Ikekuburo ti porta.
5) Le cose serie
La cosa stupenda - e che io amo - delle serie giapponesi è la loro sublime capacità di mischiare in modo perfetto comicità e serietà. E non è facile: cadere nel cringe è un attimo!
IWGP racchiude perfettamente questo concetto, portando alla luce - senza analizzarli - i temi della malattia mentale, del cambiamento di sesso o dello stupro. O ancora nello special la tematica del " cambiamento" : come vedere gli altri che cambiano e crescono mentre tu ti senti ancora allo stesso punto da anni.
Potrei parlare per ore di Ikebukuro West Gate Park ma per oggi la chiudo qui, consigliando assolutamente questa serie!
Concludendo: IKWP è una serie da vedere. Ha un buon ritmo, personaggi divertenti come l'inferno e momenti comici a non finire. Nonostante ciò è una serie con momenti profondi e buoni dialoghi. Vedetela!
VOTO: 8
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