#Chiesa S. Nicola
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OSPEDALE DEI CROCIATI - Molfetta
La Puglia durante il Medioevo è stata costantemente percorsa dai pellegrini che si recavano a San Michele del Gargano, a San Nicola di Bari e si imbarcavano per Gerusalemme. Certamente luogo di sosta e cura di pellegrini era a Molfetta l’Ospedale detto “dei Crociati” vicinissimo agli antichi approdi di Cala San Giacomo e Cala dei Pali e risalente al secolo XI. Posto a Nord della Basilica della Madonna dei Martiri, edificato su una struttura preesistente, è caratterizzato da forme essenziali, con arcate regolari in pietra, sorrette da massicci pilastri che lo dividono in tre navate. Lungo i muri perimetrali interni si notano mensole per lucerne e nicchie.
Fonte : Comune di Molfetta
**Non tutti sanno che…**
la sua vera destinazione dell’ospedale dei crociati di Molfetta, era in realtà destinato al ricovero dei pellegrini e non a quello dei crociati.
Ma allora, chi ha diffuso l'errata notizia (oggi diremmo appunto fake news) che l'ospedaletto fosse "dei crociati"?
Per scoprirlo dobbiamo fare cronologicamente un balzo in avanti, e arrivare al diciassettesimo secolo. Nel 1600 infatti, l'allora vescovo di Molfetta Giovanni Antonio Bovio, e il patrizio Giuseppe de Luca, esaminarono la pergamena di fondazione di S. Maria dei Martiri e la interpretarono in malo modo.
Si convinsero che l'ospedaletto adibito al ricovero dei pellegrini fosse in realtà destinato ai crociati in partenza per la Terra Santa.
Il de Luca quindi pubblicò le sue evidentemente errate deduzioni in un libro intitolato "La Breve Historia dell'origine, fondazione, e miracoli della devota Chiesa de S. Maria de' Marteri".
La clamorosa svista non subì però una damnatio memoriae, tutt'altro: i più importanti storici locali del tempo, non si preoccuparono di verificare l'esatta veridicità della notizia, ma si limitarono a riportarla così come era giunta loro. E così la leggenda arrivò indenne fino ai nostri giorni, diventando una consolidata realtà della storia molfettese.
Fonte : Molfetta viva
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In questo post un pò più complesso del solito, tento di darti in poche righe un quadro d'insieme dei templi repubblicani dell' Area Sacra di Largo Argentina a #roma, restaurata nel 2023 dalla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali grazie al contributo di Maison Bulgari.
🌐Il sito archeologico sorge sull'area dell'antico quartiere compreso tra via del Teatro Argentina, via Florida, via S. Nicola de’ Cesarini e corso Vittorio Emanuele, demolito tra 1926 e 1929 per la costruzione di nuovi edifici. I lavori riportarono alla luce uno dei più importanti complessi archeologici della città. Esso ha l'aspetto di piazza lastricata su cui sorgono quattro templi (ABCD), i quali ancora oggi non hanno ancora identificazione certa.
🏛️ A - Attualmente si presume che il tempio fu edificato in onore di Giuturna dopo il trionfo sui Cartaginesi nel 241 a.C. anche se molti archeologi lo connettono con i culti di Feronia o di Giunone Curite. L’impianto originario sorgeva su un alto podio di tufo con 4 colonne sulla fronte, cui si accedeva tramite una scalinata di 18 gradini. Davanti ad esso era situata una vasta piattaforma avente un altare di peperino situato al centro. La struttura subì diverse modifiche nel corso dei secoli fino ai rilevanti restauri di età severiana (fine II – inizi III secolo d.C.).
In epoca tardoantica e medievale il tempio venne riutilizzato in ambito cristiano prima con l'ediicazione dell'oratorio del monasterium Boetianum, e poi, nel IX secolo, di una chiesa, dedicata nel 1132 a San Nicola (de’ Calcarario prima e de’ Cesarini poi) i cui resti sono visibili ancora oggi. Il luogo di culto fu ricostruito nel Seicento in forme barocche e poi demolito nel 1927.
🏛️ B - A pianta circolare su alto podio con scalinata, viene identificato dalla maggior parte degli studiosi con il tempio della Fortuna huiusce diei (la Fortuna del giorno presente). Per la datazione si presume l'anno 101 a.C. , alla fine della guerra contro i Cimbri. Si suppone che il tempio, fosse originariamente periptero (cioè con un perimetro di colonne libere) ma nel corso dei secoli subì radicali trasformazioni fino ai restauri dell'80 d.C. che lo resero una sorta di tholos.
🏛️ C - Probabilmente dedicato alla dea Feronia, ha origini molto antiche, presumibilmente verso l'inizio del III secolo a.C. Si suppone avesse 4 colonne sulla fronte e 5 sui lati e che f osse collocato su un alto podio con scalinata. Restaurato anch'esso più volte, l'ultima dopo l'incendio del'80 d.C., subì interventi nella zona della cella ma le proporzioni originarie rimasero invariate.
🏛️ D - Dedicato alle Ninfe o, secondo altre ipotesi, ai Lari Permarini, protettori della navigazione, il tempio per la maggior parte è conservato sotto l’attuale via Florida.
Fu edificato in opera cementizia all’inizio del II secolo a.C, di esso si conosce molto poco poiché alla fine del I secolo a.C. il tempio venne del tutto rinnovato. Rimangono il grande podio in cementizio rivestito di travertino, e la scalinata di accesso sempre in travertino.
#roma #arteromana #archeologia #scoperte #antichita #Antiquarium #largoargentina #tempio #areasacra
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Ceccano festeggia S. Nicola, alle 18 parrocchia in festa, anche con Santa Klaus
Il grande Santo, la cui presenza e venerazione si estende ben oltre il mondo cristiano, verrà celebrato stasera, 6 dicembre a Ceccano nella parrocchia a lui dedicata, quella dell’abazia di S. Nicola. Originariamente fuori le mura, di fondazione benedettina, la chiesa fu man mano inglobata nel centro urbano, mantenendo però sempre il titolo abaziale. La venerazione di S. Nicola è legata anche ai…
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CHIESE DEL TERRITORIO DEDICATE ALLA MADONNA DEL CARMINE
La Chiesa parrocchiale di Santa Maria del Carmine di Montelibretti (RM) è ubicata in Piazza della Chiesa Nuova, prospetta sulla via principale dell’abitato. La prima cappella dedicata alla Madonna del Carmine è attestata intorno alla seconda metà del 1700. L'aumentare della popolazione richiese un ampliamento della stessa per poter soddisfare al meglio le esigenze religiose di allora e nel 1893 fu nuovamente riaperta al culto, come riporta una lapide posta nella parete laterale destra della chiesa. Negli anni novanta è stata oggetto di un profondo e radicale restauro che ne ha cambiato la fisionomia della chiesa. Soltanto nel 1914, la Chiesa di S. Maria del Carmine, si rese indipendente dalla chiesa del Castello (San Nicola di Bari). Il presbiterio conserva un'antico altare contenente la statua della Vergine del Carmelo.
Per saperne di più: https://edicoladelcarmine.suasa.it/Montelibretti.html
Per aggiungere informazioni: [email protected]
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Francesco De Mura, rappresentante del barocco napoletano e maggior erede...
Dopo aver frequentato per circa un anno la bottega di Domenico Viola, a partire dal 1708 entrò a far parte dello studio di Francesco Solimena, dove rimase fino al 1730. L'influenza del Solimena e della sua tecnica pittorica si vede in maniera evidente nei dipinti risalenti al periodo 1720-30, tra le quali è da annoverare il Cristo morto in croce con san Giovanni del 1713 dipinto nella Chiesa di San Girolamo alle Monache. Nell'Immacolata e angeli (1715-1718), dipinta per la Chiesa di Santa Maria Porta Coeli a Napoli (ora nella Sacrestia del Divino Amore), già si vede il suo distacco dallo stile di Mattia Preti (impartitogli da Domenico Viola) verso un graduale schiarimento della sua tavolozza. Nel S. Antonio da Padova della pinacoteca del Pio Monte della Misericordia e nella Madonna col Bambino e s. Domenico del Museo Duca di Martina (Villa Floridiana) si procede verso il Rococò e il metodo di Luca Giordano. Verso il 1723 gli furono commissionate le tre tele per la cappella di S. Paride nella cattedrale di Teano, prima delle sue più grandi commissioni. Nel 1727 sposò Anna d'Ebreù. A partire dal 1728, con i dipinti per la Chiesa di Santa Maria Donnaromita il De Mura iniziò a mostrare un percorso pittorico più personale, forse anche influenzato dalle tematiche arcadiche in voga a Napoli in questo periodo. Dal 1741 al 1743 soggiornò a Torino dove ebbe modo di conoscere il pittore Corrado Giaquinto e l'architetto Benedetto Alfieri. Tornato a Napoli fu accolto da un vasto consenso al punto da essere ricevuto alla corte spagnola e mantenne contatti con diversi artisti attivi soprattutto a Roma, in particolare con il pittore francese Pierre Subleyras. Con la sua tecnica cromatica influenzò i contenuti realistici tipici del classicismo-rococò il Settecento artistico napoletano. La scuola barocca, in particolare dei maestri Francesco Solimena e Luca Giordano, è evidente nelle sue opere laiche - quali gli affreschi dei palazzi reali di Torino e Napoli - ed ecclesiastiche, come l'Epifania nella Nunziatella a Napoli, la decorazione della Chiesa di Santa Chiara a Napoli e la Moltiplicazione dei pani nella cattedrale di Foggia. Alla sua morte lasciò tutte le opere e i bozzetti in suo possesso alla storica istituzione di carità del Pio Monte della Misericordia di Napoli. Nella sua fiorente bottega si formarono quattro protagonisti dell'ultima fase della stagione rococò a Napoli (in quanto molto attivi nella decorazione degli edifici borbonici e degli appartamenti della migliore aristocrazia napoletana): Pietro Bardellino, Fedele Fischetti, Giacinto Diano e Girolamo Starace-Franchis. Altri allievi comunque validi, ma impegnati a soddisfare principalmente "committenze periferiche" furono: Oronzo Tiso, Nicola Peccheneda, Nicola Menzele (1725-1789), Romualdo Formosa, Vincenzo Cannizzaro, Vincenzo De Mita (1751-1828), Francesco Palumbo e Luigi Velpi.
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Giovedì Santo
Gesù Nuovo
San Domenico Soriano a Piazza Dante
S. Nicola alla Carità
Chiesa di Montecalvario
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Si svolge oggi a Spongano (Le) l'anteprima XXXI edizione delle GIORNATE FAI DI PRIMAVERA programmate per sabato 25 e domenica 26 marzo. Uno dei percorsi di quest'anno, tutti curati dalla Delegazione FAI Lecce e dal Gruppo FAI Salento Jonico, avrà come tema LE VIE DELL'OLIO, a cui si collega l'appuntamento di domani, con l'apertura straordinaria di PALAZZO BACILE DI CASTIGLIONE E FRANTOIO, in Via Paolo Emilio Stasi a Spongano. Alle ore 19:00 evento speciale: concerto di musica classica Armonici Respiri dei fisarmonicisti Vittorio Chittano e Pietro Secundo, in collaborazione con il Comune di Spongano e con il Conservatorio Tito Schipa di Lecce. Ore 18
Visita guidata del Frantoio del Palazzo a cura del proprietario Dott. Fabio Bacile di Castiglione .
Ingresso riservato ad iscritti FAI.
Informazioni al 3200689461
Per il 25 e 26 marzo in provincia di Lecce sono previste ben 13 aperture a Lecce, Nardò, Castrì di Lecce, Gallipoli, Matino, Tuglie, Sannicola e Serrano, a cui si aggiunge l’apertura dell’Abbazia di S.Maria di Cerrate, unico Bene Fai di Puglia. Per queste aperture è previsto il coinvolgimento di 17 istituti scolastici in 10 comuni differenti (si aggiunge Galatina che partecipa con gli Apprendisti Ciceroni del Liceo Vallone).
La Conferenza Stampa di presentazione di tutte le iniziative a cura della Delegazione Fai Lecce e del Gruppo Fai Salento Jonico si svolgerà martedì 21 marzo alle ore 10,30 presso la Biblioteca Sant'Angelo, in Via Sant'Angelo, nel centro storico di Gallipoli.
Tutte le aperture della provincia di Lecce dettagliate a questo link
https://fondoambiente.it/il-fai/grandi-campagne/giornate-fai-di-primavera/i-luoghi-aperti/?regione=PUGLIA&search=lecce
PROGRAMMA
XXXI edizione delle GIORNATE FAI DI PRIMAVERA
Delegazione FAI Lecce
DOMENICA 19 MARZO (ANTEPRIMA GIORNATE FAI)
LE VIE DELL’OLIO
SPONGANO – PALAZZO BACILE DI CASTIGLIONE E FRANTOIO - Via Paolo Emilio Stasi
Evento speciale: alle ore 19:00, concerto di musica classica Armonici Respiri dei fisarmonicisti Vittorio Chittano e Pietro Secundo in collaborazione con il Comune di Spongano e con il Conservatorio Tito Schipa di Lecce.
Alle ore 18:00, Visita guidata del Frantoio del Palazzo a cura del proprietario Dott. Fabio Bacile di Castiglione.
Ingresso riservato ad iscritti FAI.
SABATO 25 MARZO
FAI… LA STORIA
LECCE – CHIESA DEI SANTI NICCOLÒ E CATALDO (BENE PROMOSSO DAI VOLONTARI FAI DI LECCE) – Viale San Nicola
dalle 09:30 alle 13:00 (ultima visita alle 12:30) e dalle 16:00 alle 18:00 (ultima visita alle 17:30)
Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni del Liceo Virgilio-Redi di Lecce
Evento speciale: alle ore 11.30, incontro con Caterina Rinaldo, delegata regionale del FAI per la comunicazione, che proporrà una lettura della chiesa dei santi Niccolò e Cataldo sotto il profilo del significato dell'edificio di culto, dell'impianto architettonico e delle relazioni tra lo spazio sacro e il programma iconografico del luogo della celebrazione.
LECCE – CIMITERO MONUMENTALE – Viale San Nicola dalle 09:30 alle 13:00 (ultima visita alle 12:30) e dalle 16:00 alle 18:00 (ultima visita alle 17:30)
Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni dell’Istituto Marcelline di Lecce
NARDO’ (a cura Gruppo FAI Salento Jonico) – CHIESA DI S. MARIA INCORONATA E CONVENTO DEGLI AGOSTINIANI SCALZI - Via Incoronata, 25
dalle 9:30 alle 12:30 (ultima visita alle 12:00) e dalle 15:30 alle 19:30 (ultima visita alle 19:00)
Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni del Liceo Vallone di Galatina e Liceo Galilei di Nardò
LE VIE DELL’OLIO
LECCE (SAN LIGORIO) – IL BORGO, LA CHIESA E IL FRANTOIO IPOGEO DI SAN LIGORIO – San Ligorio
dalle 09:30 alle 13:00 (ultima visita alle 12:30) e dalle 15:00 alle 18:00 (ultima visita alle 17:30)
Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni del Liceo Scientifico Statale G. Banzi Bazoli (mattina) e del Liceo Scientifico Statale Cosimo De Giorgi di Lecce (pomeriggio)
Evento speciale: dalle ore 11:00 alle ore 13:00, nella piazzetta del Borgo di San Ligorio concerto degli alunni del Liceo Classico e Musicale Giuseppe Palmieri di Lecce.
LECCE – MUSEO SIGISMONDO CASTROMEDIANO: L’ARCHEOLOGIA DELL’OLIO IN TERRA D’OTRANTO NELLE COLLEZIONI DEL MUSEO – Viale Gallipoli 31
dalle 10:00 alle 13:00 (ultima visita alle 12:30) e dalle 16:00 alle 19:00 (ultima visita alle 18:30)
Visite a cura degli Studenti dell’Università di Lecce e delle guide del Museo
CASTRI DI LECCE – IL FRANTOIO IPOGEO – Piazza dei Caduti
dalle 10:00 alle 13:00 (ultima visita alle 12:30) e dalle 15:00 alle 18:00 (ultima visita alle 17:30) Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni della Scuola Statale Galileo Galilei di Castri di Lecce
GALLIPOLI (a cura Gruppo FAI Salento Jonico) - FRANTOIO IPOGEO GRANAFEI - Via Antonietta De Pace
dalle 9:30 alle 12:30 (ultima visita alle 12:00) e dalle 15:30 alle 18:30 (ultima visita alle 18:00)
Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni dell’IISS Vespucci di Gallipoli
Evento speciale: una mostra fotografica storica verrà allestita all’interno del frantoio e ci racconterà del porto antico e ci documenterà sul grandioso sviluppo commerciale della città e dell’intera area jonica dovuto al mercato dell’olio
MATINO (a cura Gruppo FAI Salento Jonico) – IL MARCHESATO DEI “DEL TUFO” E LE SCUDERIE AFFRESCATE DEL LORO PALAZZO – Piazza San Giorgio
dalle 9:30 alle 12:30 (ultima visita alle 12:00) e dalle 15:30 alle 18:30 (ultima visita alle 18:00)
Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni del ICS di Matino
TUGLIE (a cura Gruppo FAI Salento Jonico) – MASSERIA CARIGNANI - Via Circumvallazione, snc dalle 9:30 alle 12:30 (ultima visita alle 12:00) e dalle 15:30 alle 18:30 (ultima visita alle 18:00)
Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni del ICS Tuglie – Collepasso
SANNICOLA (a cura Gruppo FAI Salento Jonico) – LA COOPERATIVA OLEARIA SANNICOLESE – s.p. per Alezio snc
dalle 9:30 alle 12:30 (ultima visita alle 12:00) e dalle 15:30 alle 18:30 (ultima visita alle 18:00)
Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni dell’ICS Sannicola – Alezio
SERRANO (a cura Gruppo FAI Salento Jonico) – OLIVAMI E LA NUOVA RIFORESTAZIONE – s. p. Percaccini snc, Carpignano Salentino
dalle 9:30 alle 12:30 (ultima visita alle 12:00) e dalle 15:30 alle 18:30 (ultima visita alle 18:00)
Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni del Liceo Da Vinci di Maglie (mattina) e dell’ICS di Maglie (pomeriggio)
NARDO’ (a cura Gruppo FAI Salento Jonico) – IL CAMPO DEI GIGANTI – Contrada S. Chiara, Villaggio Boncore
dalle 9:30 alle 12:30 (ultima visita alle 12:00) e dalle 15:30 alle 18:30 (ultima visita alle 18:00)
Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni del Liceo Galilei di Nardò
ABBAZIA DI S. MARIA DI CERRATE (BENE FAI) - S.P. 100 Squinzano - Casalabate, km. 5.900, LECCE
dalle 10:00 alle 18:00 (ultimo ingresso alle 17:15): CERRATE - ABBAZIA E MASSERIA
Visite ogni 15 min a cura degli Apprendisti Ciceroni dell’IC Elisa Springer di Surbo.
Evento speciale: Sulle vie dell’Olio. Guidati dagli esperti dell’Oleificio AGRO, i partecipanti saranno condotti alla scoperta del sapore e del profumo (qualità organolettiche) di alcune tipologie di olio evo pugliesi.
Ore 11:15, 12:15, prenotazione consigliata fino ad esaurimento posti.
DOMENICA 26 MARZO
FAI… LA STORIA
LECCE – CHIESA DEI SANTI NICCOLÒ E CATALDO (BENE PROMOSSO DAI VOLONTARI FAI DI LECCE) – Viale San Nicola
dalle 09:30 alle 12:00 (ultima visita alle 11:30) e dalle 16:00 alle 18:00 (ultima visita alle 17:30)
Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni dell’Istituto di Istruzione Secondaria Superiore E. Fermi di Lecce
Evento speciale: al termine della Santa Messa delle ore 10, si terrà il Concerto con Canti Gregoriani del gruppo vocale Viri Cantores de Finibus Terrae diretto dal maestro Giuseppe Lattante. Ingresso con contributo libero (minimo 3 euro).
LECCE – CIMITERO MONUMENTALE – Viale San Nicola
dalle 09:30 alle 12:00 (ultima visita alle 11:30) e dalle 16:00 alle 18:00 (ultima visita alle 17:30)
Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni dell’Istituto Marcelline di Lecce
NARDO’ (a cura Gruppo FAI Salento Jonico) – CHIESA DI S. MARIA INCORONATA E CONVENTO DEGLI AGOSTINIANI SCALZI - Via Incoronata, 25
dalle 9:30 alle 12:30 (ultima visita alle 12:00) e dalle 15:30 alle 19:30 (ultima visita alle 19:00)
Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni del Liceo Vallone di Galatina e Liceo Galilei di Nardò
LE VIE DELL’OLIO
LECCE (SAN LIGORIO) – IL BORGO, LA CHIESA E IL FRANTOIO IPOGEO DI SAN LIGORIO – San Ligorio
dalle 09:30 alle 13:00 (ultima visita alle 12:30) e dalle 16:00 alle 19:00 (ultima visita alle 18:30)
Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni del Liceo Scientifico Statale Cosimo De Giorgi (mattina) e del Liceo Scientifico Statale G. Banzi Bazoli (pomeriggio) di Lecce
Evento speciale: dalle ore 11:00 alle ore 13:00, nella piazzetta di Borgo San Ligorio, concerto degli alunni del Liceo Classico e Musicale Giuseppe Palmieri di Lecce.
LECCE – MUSEO SIGISMONDO CASTROMEDIANO: L’ARCHEOLOGIA DELL’OLIO IN TERRA D’OTRANTO NELLE COLLEZIONI DEL MUSEO – Viale Gallipoli 31
dalle 10:00 alle 13:00 (ultima visita alle 12:30) e dalle 16:00 alle 19:00 (ultima visita alle 18:30)
Visite a cura degli Studenti dell’Università di Lecce e delle guide del Museo
CASTRI DI LECCE – IL FRANTOIO IPOGEO – Piazza dei Caduti dalle 10:00 alle 13:00 (ultima visita alle 12:30) e dalle 16:00 alle 19:00 (ultima visita alle 18:30)
Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni della Scuola Statale Galileo Galilei di Castri di Lecce
GALLIPOLI (a cura Gruppo FAI Salento Jonico) - FRANTOIO IPOGEO GRANAFEI - Via Antonietta De Pace
dalle 9:30 alle 12:30 (ultima visita alle 12:00) e dalle 15:30 alle 18:30 (ultima visita alle 18:00)
Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni dell’IC Sofia Stevens (mattina) e dell’IC Polo 2 (pomeriggio) di Gallipoli
Evento speciale: una mostra fotografica storica verrà allestita all’interno del frantoio e ci racconterà del porto antico e ci documenterà sul grandioso sviluppo commerciale della città e dell’intera area jonica dovuto al mercato dell’olio
MATINO (a cura Gruppo FAI Salento Jonico) – IL MARCHESATO DEI “DEL TUFO” E LE SCUDERIE AFFRESCATE DEL LORO PALAZZO – Piazza San Giorgio
dalle 9:30 alle 12:30 (ultima visita alle 12:00) e dalle 15:30 alle 18:30 (ultima visita alle 18:00)
Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni del ICS di Matino
TUGLIE (a cura Gruppo FAI Salento Jonico) – MASSERIA CARIGNANI - Via Circumvallazione, snc
dalle 9:30 alle 12:30 (ultima visita alle 12:00) e dalle 15:30 alle 18:30 (ultima visita alle 18:00)
Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni del ICS Tuglie – Collepasso
SANNICOLA (a cura Gruppo FAI Salento Jonico) – LA COOPERATIVA OLEARIA SANNICOLESE – s.p. per Alezio snc
dalle 9:30 alle 12:30 (ultima visita alle 12:00) e dalle 15:30 alle 18:30 (ultima visita alle 18:00)
Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni dell’ICS Sannicola – Alezio
SERRANO (a cura Gruppo FAI Salento Jonico) – OLIVAMI E LA NUOVA RIFORESTAZIONE – s. p. Percaccini snc, Carpignano Salentino
dalle 9:30 alle 12:30 (ultima visita alle 12:00) e dalle 15:30 alle 18:30 (ultima visita alle 18:00)
Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni del Liceo Capece di Maglie
NARDO’ (a cura Gruppo FAI Salento Jonico) – IL CAMPO DEI GIGANTI – Contrada S. Chiara, Villaggio Boncore
dalle 9:30 alle 12:30 (ultima visita alle 12:00) e dalle 15:30 alle 18:30 (ultima visita alle 18:00)
Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni del Liceo Galilei di Nardò
ABBAZIA DI S. MARIA DI CERRATE (BENE FAI) - S.P. 100 Squinzano - Casalabate, km. 5.900, LECCE
dalle 10:00 alle 18:00 (ultimo ingresso alle 17:15): CERRATE - ABBAZIA E MASSERIA
Visite ogni 15 min a cura degli Apprendisti Ciceroni dell’IC Elisa Springer di Surbo.
Evento speciale: Sulle vie dell’Olio. Guidati dagli esperti dell’Oleificio AGRO, i partecipanti saranno condotti alla scoperta del sapore e del profumo (qualità organolettiche) di alcune tipologie di olio evo pugliesi. Ore 11:15, 12:15, prenotazione consigliata fino ad esaurimento posti.
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Nuovo post su https://is.gd/ACnH2O
I coniugi Peruzzi, benefattori dello Spedale degli Innocenti a Firenze e fondatori del convento dei Minimi in Lecce
Lecce, chiesa di S. Maria degli Angeli
di Giovanna Falco
Si aprono nuove prospettive di ricerca sulla storia della chiesa di Santa Maria degli Angeli e del convento di San Michele Arcangelo dei Minimi di San Francesco di Paola, ubicato in piazza dei Peruzzi a Lecce: i fondatori Giovannella e Bindaccio di Bernardo di Bindaccio Peruzzi[1] furono anche benefattori dello Spedale degli Innocenti di Firenze, dove i loro ritratti sono conservati insieme con quelli di altre personalità dell’Istituto fiorentino.
Tutte le fonti che trattano della fondazione del complesso conventuale dei Minimi in Lecce[2], seppur contraddittorie sulle date, concordano nell’attribuirla a Giovannella Maremonte, vedova di Bindaccio Peruzzi, morto il 14 luglio 1502[3].
La vedova Peruzzi su disposizione testamentaria del marito, volle far realizzare in un giardino fuori porta San Giusto un oratorio e chiesa. Il 14 maggio 1524 il notaio Sebastiano de Carolis di Firenze rogò l’atto di fondazione del convento dei Minimi di San Francesco di Paola, alla presenza del provinciale genovese dell’Ordine e di Giovannella[4].
Con testamento del 13 marzo del 1527, rogato a Firenze dal notaio Paolo Antonio de Rovariis[5], la Peruzzi donò altri beni per l’erigendo convento.
Purtroppo i documenti originari sono stati dispersi, così come i riassunti degli atti del 1524 e del 1527, eseguiti nel 1766 dal notaio Lorenzo Carlino[6].
Lecce, chiesa di S. Maria degli Angeli, portale di ingresso
Il giardino dov’è sorto il complesso conventuale dei Minimi, era conosciuto dai leccesi come Panduccio, distorsione dialettale del nome del proprietario, la cui presenza a Lecce è attestata negli anni Settanta del Quattrocento[7]. Ritornato a Firenze, Bindaccio Peruzzi ricoprì ruoli rappresentativi per l’Arte dei Mercanti[8], di cui nell’aprile del 1502 era ancora membro del consiglio, seppur assente[9]. Tre mesi dopo donò parte dei suoi beni allo Spedale degli Innocenti di Firenze, così com’è riportato nella targa del ritratto che lo commemora (www.catalogo.beniculturali.it › sigecSSU_FE › schedaCompleta.action): «Bindaccio Peruzzi priore del comune nel MCCCCXCV largi’ con testamento de’ X luglio MDII parte de’ suoi averi a questo brefotrofio e l’esempio del misericordioso consorte fu seguitato dalla moglie»[10] .
Stemma dei Peruzzi
Grazie alla consultazione delle carte d’archivio dell’Ospedale degli Innocenti, Luigi Passerini e Alessandra Mazzanti e Vincenzo Rizzo, individuano la vedova di Bindaccio in Giovannella Peruzzi, il cui ritratto nel Settecento era esposto nel guardaroba dell’Istituto[11]. La vedova Peruzzi figlia «di Niccolò De Noe»[12], proveniente dalla «Basilicata nel Regno di Napoli»[13], morta nel 1527[14].
Le date coincidono, ma Giovannella Peruzzi, nei documenti dell’archivio dell’Istituto fiorentino risulta essere un’esponente di casa de Noha, e non di casa Maremonte.
Stemma dei Maramonte
La diversa interpretazione del cognome della fondatrice nei documenti conservati presso il convento leccese è indirettamente chiarita da Michele Paone, quando scrive che nel 1524: «in Firenze la vedova di Bindaccio Bernardo Peruzzi, Giovannella, orfana di Nicola Gionata e Margherita Maremonte, donò ai minimi di S. Francesco di Paola la chiesa di S. Maria degli Angeli»[15]. La provenienza dalla Basilicata del padre di Giovannella, Nicola de Noha, è attestata (salvo che non si tratti di un caso di omonimia) da Giustiniani: nel 1457 re Alfonso diede Latronico «per ducati 600 a Cola de Ionata de Noha»[16]. Conferma la distorta lettura dell’atto del 1524, il nome del notaio fiorentino tramandato in maniera errata: si è individuato, infatti, Sebastiano de Carolis, in Bastiano di Carlo da Fiorenzuola, i cui atti, anche quelli del 1524, sono conservati presso l’Archivio di Stato di Firenze, dove non è reperibile l’annata 1527 di Paolo Antonio Rovai, il notaio che ha redatto il testamento della vedova Peruzzi[17].
Lecce, chiesa di S. Maria degli Angeli, particolare dell’ingresso
Alla luce di questa identificazione, sono tanti gli elementi da riprendere in considerazione, per aggiungere nuovi capitoli alle vicende del complesso monastico. Riguardo al campo prettamente artistico, non è da escludere la provenienza diretta dei disegni per realizzare la chiesa commissionata dalla Peruzzi, dalla Firenze dei grandi artisti rinascimentali, poiché i lasciti per entrambe le istituzioni denotano l’appartenenza della coppia all’elite fiorentina. Seppur di fattura locale e successiva, è evidente, ad esempio, il richiamo iconografico della lunetta della chiesa leccese alle opere di Andrea Della Robbia.
Andrea della Robbia, Madonna con Bambino e Angeli (1504-1505), cattedrale di San Zeno, Pistoia (dal sito Tuscany sweet Life)
Andrea della Robbia Madonna con Bambino e angeli (1508 ca. – 1509 ca.), Museo Civico di Viterbo, prima chiesa di San Giovanni dei Fiorentini Viterbo (dal sito della Fondazione Federico Zeri, Università di Bologna)
Un’attenta analisi delle fonti minime, contestualizzata con le vicende storiche di Puglia e Firenze, inoltre, potrebbe determinare il perché la scelta dei fondatori ricadde su quest’Ordine. Lo studio delle vicissitudini delle famiglie dei fondatori e delle fasi costruttive del complesso monastico, potrebbero individuare l’epoca e il perché la famiglia Maremonte passò alla storia come fondatrice della chiesa di Santa Maria degli Angeli, il cui stemma è presente in facciata assieme a quello di Bindaccio Peruzzi.
Note
[1] Cfr. F. Bruni, Storia dell’ I. e R. Ospedale di S. Maria degl’Innocenti di Firenze e di molti altri pii stabilimenti, Volume I, Firenze 1819 p. LXXXII.
[2] Cfr. L. Montoya, Coronica general de la Orden de los Minimos de S. Francisco de Paula su fundador, lib. I, Madrid 1619, p. 87; G. C. Infantino, Lecce sacra, Lecce 1634 (ed. anast. A cura e con introduzione di P. De Leo, Bologna 1979), pp. 93-94; F. Lavnovius, Chronicon generale ordinis Minorum, 1635, p. 193; R. Quaranta, Storia della provincia pugliese dei Minimi nel manoscritto Historialia monumenta chronotopographica provinciae Apuliae del p. Antonio Serio: (metà sec. XVIII), Roma 2005, pp. 35-40; F.A. Piccinni, Principiano le notizie di Lecce, in A. Laporta (a cura di) Cronache di Lecce, Lecce 1991, pp. 15, 224-226; A. Foscarini, Guida storico-artistica di Lecce, Lecce 1929, pp. 126-130; G. Paladini, Note storico-artistiche, in L’Ordine: corriere salentino, 6 luglio 1934 , a 29, fasc. 27 (www.internetculturale.it); G. Paladini, Guida storica ed artistica della città di Lecce. Curiosità e documenti di toponomastica locale, Lecce 1952, pp. 212-224; L. G. De Simone, Lecce e i suoi monumenti. La città, Lecce 1874, nuova edizione postillata a cura di N. Vacca, Lecce 1964, p. 114-118; O. Colangeli. S. Maria degli Angeli. S. Francesco di Paola, L’ex convento dei Minimi francescani, Galatina 1977; M. Paone, Chiese di Lecce, vol. I, Galatina 1981, pp. 317-319.
[3] Cfr. A. Foscarini, Op. cit., p. 126; O. Colangeli. Op. cit., p. 5.
[4] Il Provinciale genovese, sostituiva padre il generale dell’Ordine, Marziale de Vicinis, assente. Padre Antonio Serio lo individua in Michele de Comte, Francesco Antonio Piccini, invece, in Antonello de Vicinis. Il Chronicon conferma quanto asserito da Serio (cfr. F. Lavnovius, op. cit., pp. 190-191). Da Piccinni in poi la data riportata è il 10 maggio 1524 (cfr. G. Paladini, Guida storica ed artistica della città di Lecce, cit; L. G. De Simone, op. cit; O. Colangeli. Op. cit).
[5] Cfr. R. Quaranta, Storia della provincia pugliese dei Minimi, cit, p. 36. De Simone e Paone datano l’atto al 1524, attribuendolo al notaio Antonio de Boccariis.
[6] Cfr. F.A. Piccinni, op. cit.
[7] Cfr. C. Massaro, Territorio, società e potere, in B. Vetere (a cura di), Storia di Lecce. Dai Bizantini agli Aragonesi, Bari 1993, pp. 315-316; Ministero dell’Interno. Pubblicazioni degli Archivi di Stato, XVIII, Archivio di Stato di Firenze. Archivio Mediceo avanti il Principato. Inventario, volume secondo, pp. 35, 212, 361; F. Carabellese, Bilancio di un’accomandita di casa Medici in Puglia del 1477 e relazioni commerciali fra la Puglia e Firenze, in Archivio storico pugliese 1896 a. 3, fasci 1-2, vol. 2, pp. 77-104.
[8] Nel 1496 è mastro di zecca per l’oro (Cfr. P. Argelatus, De Monetis Italiae vario rum illustrium virorum Dissertationes. Parte Quarta, Milano 1752; I. Orsini, Storia delle monete della Repubblica Fiorentina, Firenze 1760, pp. 191 e 272).
[9] Cfr. G. Milanesi, Delle statue fatte da Andrea Sansovino e da Gio. Francesco Rustici sopra le porte di S. Giovanni di Firenze (1) 1502-1524, in G. Milanesi, Sulla storia dell’arte toscana scritti varj di Gaetano Milanesi, Siena 1873, pp. 247-261, p. 247, pp. 250-52. La targa è stata trascritta anche in G.B. Niccolini, Iscrizioni per i ritratti de’ benefattori del R. Spedale degli Innocenti di Firenze, in C. Gargiolli (a cura di), Opere edite e inedite di G.B. Niccolini, Tomo VII, Milano 1870, p. 728.
[10] Fu priore del quartiere San Giovanni nel bimestre Settembre – Ottobre 1495 (Cfr. I. di San Luigi, Istorie di Giovanni Cambi cttadino fiorentino pubblicate, e di annotazioni, e di antichi munimenti accresciute, ed illustrate da Fr. Ildefonso di San Luigi carmelitano scalzo della provincia di Toscana Accademico Fiorentino, volume secondo, Firenze 1785; F. Bruni, Storia dell’ I. e R. Ospedale di S. Maria degl’Innocenti di Firenze e di molti altri pii stabilimenti, Volume I, Firenze 1819, p. LXXXII). Nel 1759 il ritratto di Bindaccio era esposto nell’Istituto: «Dalla Chiesa per la Porta a manritta si passa nel primo Cortile, intorno intorno ornato di Colonne Corintie di pietra serena, co i Ritratti de i più insigni Benefattori alle Lunette» (G. Richa, Notizie istoriche delle chiese fiorentine. Divise nei suoi quattro Quartieri, Tomo ottavo, Firenze 1759, p. 129). Nel 1845 i ritratti di Bindaccio e Giovannella, dispersi o deteriorati, furono ridipinti gratuitamente rispettivamente da Giuseppe Marini e Carlo Falcini, per volontà del commissario dell’epoca cavalier Michelagnoli (Cfr. O. Andreucci, Il fiorentino istruito della chiesa della Nunziata di Firenze, Firenze 1857, pp. 175 e 275). Attualmente sono conservati presso il deposito dell’Istituto.
[11] Cfr. G. Richa, op. cit., p. 396. La scheda del ritratto è consultabile a questo link: https://www.beni-culturali.eu › opere_d_arte › scheda ›
[12] L. Passerini, Storia degli stabilimenti di beneficenza e d’istruzione elementare gratuita della città di Firenze, Firenze 1858, p. 946.
[13] A. Mazzanti, V. Rizzo, Memorie dell’organo di Santo Stefano a Campi: un priore, tre famiglie di artisti e di artigiani, Opus libri, 1992, p. 31.
[14] Cfr. U. Cherici, Guida storico artistica del R. Spedale di S. Maria degli Innocenti di Firenze, Firenze 1926, p. 52.
[15] M. Paone, Chiese di Lecce, vol. I, Galatina 1981, p. 317.
[16] L. Giustiniani, Dizionario Geografico – Ragionato del Regno di Napoli, Tomo V, Napoli 1802, p. 223.
[17] Cfr. Archivio di Stato di Firenze. Notarile antecosimiano. Inventario sommario. Trascrizione su database informatico degli inventari N/272-275 a cura di Eva Masini (2015).
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chiesa S. Nicola
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VERTIGINE DELLA LISTA, OVVERO COSA HO VISTO, LETTO, ASCOLTATO NEL 2019.
“Cold War" di Pawel Pawlikowski, Anteo Milano, 01.01.19
“Racconti parigini” a cura di Corrado Augias, 03.01.19
“La bestia che mi porto dentro” di Francesco Piccolo, 09.01.19
“Il gioco delle coppie” di Olivier Assays. 12.01.19
“Haruna kuyateh & Ararata Ensemble Orchestra”, caserma Passalacqua Novara Jazz Winter, 26.01.19
“La Favorita” di Yorgos Lanthinos, 27.01.19
“L’arte sopravviverà alle sue rovine” di Anselm Kiefer, 27.01.19
"Orchestra Sinfonica Cantelli" Teatro Coccia. Mozart, Haydn, Beethoven, Liszt, 30.01.19
“Green Book”, di Peter Farrely, 01.02.19
“Col Hakolot” coro ebraico, Broletto di Novara, 03.02.19
"My River runs to thee”, Taste of Jazz, Opificio, 07.02.2019
"Santiago, Italia" di Nanni Moretti 09.02.19
"Masahisa Fukase", Fondazione Sozzani, 09.02.19
“The Gumbos”, Taste of Jazz, 21.02.19
“Cuore di cane” di M. Bulgakov, Teatro Grassi Milano,23.02.19
“Shades of Freedom”, Taste of Jazz, Opificio, 28.02.19
“Roma” di Alfonso Cuaròn, 02.03.19
Giorgio Andreotta Calò “Cittadimilano”, Hangar Bicocca 09.03.19
“Capri Revolution” di Mario Martone, 15.03.19
"Broken Nature: Design Takes on Human Survival, Triennale Milano 23.03.18
"Una giusta causa" di Mimi Leder, 30.03.19
"Surrogati. Un amore ideale" Osservatorio prada, Milano, 31.03.19
“Ibrahim Mahama, Firend”, Porta Venezia Milano, 06.04.19
“Design Week-Fuorisalone”. Statale, Meravigli, Cairoli, Brera, Garibaldi. 10.04.19
“Design Week-Fuorisalone”. Centrale Ventura, Via popoli Uniti, 12.04.19
“Design Week-Fuorisalone”, Via Tortona, Base, Vie Bergognkne, 13.04.19
“Musica in scena: Irene Veneziani”, pianoforte, Teato Faraggiana, 24.04.19
“Dilili a Parigi” di Michel Ocelot, 25.04.19
“Christian Marclay”, White Cube Mason’s Yard, Londra, 07.05.19
“Phyllida Barlow, Cul de Sac”, Royal Accademy, Londra, 07.05.19
“Prahabavathi Meppayil, PACE”, Royal Accademy, Londra, 07.05.19
“Dorothea Tanning”, Tate kdern, Londra, 08.05.19
“Franz West”, Tate Modern, Londra, 08.05.19
“Jenny Holzer” Artist Room, Tate Modern, Londra, 08.05.19
“Magic Realism”, Tate Modern, Londra, 08.05.19
“Kaleidoscope”, Saatchi Gallery, Londra, 09.05.19
“Artic New Frontier”, Saatchi Gallery, Londra, 09.05.19
“Ara Güler, Gallery 12”, Saatchi Gallery, Londra, 09.05.19
“Johnnie Cooper” Saatchi Gallery, Londra, 09.05.19
“Boilly, Scenes of Parisian Life”, National Gallery, Londra, 10.05.19
“Sean Scully, Sea Star”, National Gallery, Londra, 10.05.19
“Emme Kunz, Visionary Drawings”, Serpentine Gallery, Londra, 10.05.19
“Hito Steyler, Power Flowers”, Serpentine Sakler Gallery, Londra 10.05.19
“Sylvie Felury, Hypnotic Poison”, Galerie Thaeddeus Ropac, Londra, 10.05.19
“Gerwald Rokenschaub”, Thaeddeus Ropac, Londra, 11.05.19
“Munch” di Steffen Kaverneland, 15.05.19
“The Repetitition (s) Histoire (s) du Theatre” di Milo Rau Teatro Streheler Milano, 11.05.19
“Piano City Milano: Marta Meszaros”, Casa Melis, Milano, 19.05.19
“World Press of the Year 2019”, Fondazione Sozzani, 19.05.19
“People of Tamba”, Fondazione Sozzani Milano, 19.05.2019
“Matteo Bortone solo” Novara Jazz, 25.05.19
“Ariel Tessier & Severin Morfin” Novara Jazz, 25.05.19
“Three Days of Forest” Novara Jazz 25.05.19
“No Tongues” Novara Jazz 25.05.19
“Severin Morfin e Ronan Coutry” Novara Jazz 26.05.19
“Ronan Prual & Matthieu Prual” Novara Jazz, 26.05.19
“Giulio Corini, Libero Motu” Nivara Jazz, 30.05.19
“Elephank Project” Novara Jazz, 30.05.19
“Ill Considered” Novara Jazz, 31.05.19
“Khalab Feat. Tamar Collocutor e Tommaso Cappellato” Novara Jazz, 31.05.19
“Francesco Bigoni Solo” Novara Jazz, 01.06.19
“Italian String Trio” Novara Jazz, 01.06.19
“Olmo”, Novara Jazz, 01.06.19
“Animanz & Juanita Euka”, Novara Jazz, 01.06.19
“Sanne Huijbregts Solo”, Nivara Jazz, 02.06.19
“Erios Junior Jazz Orchestra+Michael Steinman”, Novara Jazz, 02.06.19
“Marco Remondini+Banda Filarmonica di Oleggio”, Novara Jazz, 06.06.19
“Roberta Brighi L.W. 6TET”, Novara Jazz, 06.06.19
“Workshop de Lyon+Trio Impro+L’Effet Vapeur”, Novara Jazz, 07.06.19
“Simone Graziano Frontal”, Novara Jazz, 07.06.19
“Ben Van Gelder” Novara Jazz, 08.06.19
“Jeuselou du Dimanche” Novara Jazz, 08.06.19
“Reiner Baas & Ben Van Gelder” Novara Jazz, 08.06.19
“Marmite Infernale”, Novara Jazz, 08.06.19
“Barre Phillips Solo”, Novara Jazz, 09.06.19
"Serotonina" di Miche Houellebecq, 30.06.19
"Miro, au delà de la peinture" Fondation Maeght, St. Paul de Vence, 06.07.19
"Koln Duo", Ramatuelle, 10.07.2019
“Un mondo in parole” di Paul Auster, 11.07.19
“Edison, l’uomo che illuminò il mondo” di Alfonso Gomez-Dejon, 25.07.19
“Mirò parle” di Joan Mirò, 25.07.19
“Sheela Gowda, Remains”, Hangar Pirelli Bicocca, 31.08.19
“Yossi Rakover si rivolge a Dio” di Zvi Kolitz. 05.08.19
Roger Ballen "The Body, the Mind, the Space", Fondazione Sozzani, 18.08.19
“Anna Maria Maiolino”, Pac Milano, 19.08.19
Gilbert & George,“There were two Young Men”, 25.08.19
“Laurent Hasley,“Too Blessed 2 Be Stressed”, Fondation Vuitton, Parigi, 25.08.19
“Sally Mann, a thousand crossing”, 24.08.19
Marc Pataut, “de proche en proche”, 24.08.19
“Nous les Arbres”, Fondation Cartier Parigi, 26.08.19
“Préhistoire, un enigme moderne”, Centre Pompidou, 27.08.19
"Takesada Matsutani", Centre Pompidou, 27.08.19
"Bernard Frioeze", Centre Pompidou, 28.08.19
"Cao Fei", Centre Pompidou, 28.08.19
“Champs d’Amours”, Hotel de Ville, Parigi, 27.08.19
“Berthe Morisot”, Musée d’Orsay Parigi, 29.08.19
“À la plume, au pinceau, au crayon” Ima, Parigi, 29.08.19
“Hella Hongeriujs”, Lafayette Anticipation, Parigi, 30.08.19
“Ernst Macoba: I shall dance in a different society”, Centre Pompidou Parigi, 27.08.19
“Eloisa Manera, Duende”, Piccolo Coccia EJC, Novara, 11.09.19
“WE3 di Francesco Chiapperini”, Piccolo Coccia, EJC, Novara 12.09.19
“Raffaele Casarano, Mirko Signorile”, Piccolo Coccia, EJC, Novara, 12.09.19
"Piero Bittolo Bon, Bread & Fox”, Sala Borsa Novara, EJC, 13.09.19
"Roberto Ottaviano con “Eternal Love”, PIccolo Coccia Novara, NJC, 13.09.19
"Marco Colonna solo", Basilica di San Gaudenzio Novara, 14.09.19
“Filippo Vignato Quartet”, Teatro Coccia Novara, EJC ,14.09.19
"Andrea Grossi, Songs and Poems", Teatro Coccia. EJC, Novara, 14.09.19
“Crossing Quartet”, Teatro Coccia Novara, EJC, 14.09.19
"Federica Michisanti, Horn Trio", Chiostro della Canonica Novara, EJC, 15.09.19
"L'incredibile viaggio delle piante" di Stefano Mancuso , 20.09.19
"5 E'il numero perfetto" di Igort, 23.09.2019
Alex Prager, "Silver Lake Drive" Fondazione Sozzani Milano, 23.09.19
"C'era una volta a Hollywood" di Quentin Tarantino, 30.09.19
"Danie Steegmann Mangrané, A Leaf-Shaped Animal Drawn the Hand", Hangar Bicocca Milano, 31.09.19
"Joker" di Todd Phillips, 05.10.19
"Anastasiya Pteryshak e Enrica Savigni, suonano Paganini", Chiesa di San marco, 07.10.19
“Training Hunans” Osservatorio Prada Milano, 12.10.19
“Yan Pei-Ming”, Galleria De Carlo Milano, 12.10.19
“Raoul” di e con James Thierrée, Teatro Strehler 12.10.19
Giulia Biagetti, organo. San Gaudenzio 13.10.19
“Romancero Gitano” di Federico Garçia Lorca, con Nuria Espert, Teatro Grassi, 22.10.19
Kevin Browyer organo, San Gaudenzio 23.10.19
"Golden Variations" con Camilla Monga, Novara Jazz, 24.10.19
"Erlend Apneseth Trio", Novara Jazz, 26.10.19
"Dontown Abbey" di Michael Engler, 27.10.19
"Lupi5" Tast of jazz, Opificio Novara 31.10.19
"Canova, Thorvaldsen, la nascita della scultura moderna", Gallerie d'Italia Molano, 01.11.19
"Ritorno a Reims" Teatro Studio Melato, 05.11.19
"Canova Trio" Taste of Jazz, 08.11.19
"Il libro di tutti i libri" di Roberto Calasso, 20.10.19
Cerith Wyn Evans "...Illuminating Gas" Hangar Pirelli Bicocca Milano, 16.11.19
"Florasia", Taste of Jazz, Opificio Novara, 22.11.19
"L'ufficiale e la spia" di Roman Polanski, 28.11.19
"Un giorno di pioggia a New York" di Woody Allen, 2.12.19
"La Belle Epoque" di Nicola Bedos
"Cité. Lieux vides, rues passantes", 05.12.19
"Simone Quatrana e Davide Rinella", Taste of Jazz, 06.11.19
"Wes Anderson, il sarcofago di Spitzmaus e altre meraviglie", Fondazione Prada Milano, 08.12.19
"Tower Jazz Composer Orchestra" recensione, 09.12.19
"Boom Collective", Taset of Jazz, 14.12.19
"Louis Armstrong. Satchmo oltre il mito del jazz", 18.11.19
"Vito Emanuele Galante in solo", San Giovanni decollato, 18.11.19
"Paolo Fabbri Jazz Ensemble" Taste of Jazz, 19.12.19
"1.15 K" Recensione, 19.12.19
"Australia, storie dagli antipodi", Pac Milano, 21.12.19
"La dea fortuna" di Ferzan Opzetek 26.12.19
“Parasite” di Bong Joo-Ho, 29.12.19
“Pinocchio” di Matteo Garrone, 31.12.19
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Gennaio 1995
1995 Gennaio
1. Domenica. Variabile. Vento. La messa delle 10,00 al Carmine viene celebrata da don Rinuccio. La messa delle 11,30 è presieduta da mons. Alibrandi, assistito dagli arcipreti Savoca e Cannavò. Delle autorità sono presenti solo il maresciallo Motta e l’appuntato Caliendo. Alle 17,00 celebra a Verzella don Rinuccio.
2. Lunedì. Variabile. Vento; tramontana. Battesimo, alle 18,00, di Lu…
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#Angelo Manitta#Antonino Leotta#Arciprete Gaetano Cannavò#Arciprete Salvatore Savoca#Biblioteca Villadicaniense#Chiesa S. Nicola#Don Enzo Di Mura#Don Nazareno Di Marco#Figlie di S. Anna#Furti#Lavori#Legio Mariae#Melina Carciopolo#Mons. Gaetano Alibrandi#Movimento della speranza#Orfanotrofio "Regina Margherita"#RTA#Suor Anna di Gesù Avena
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Ceccano fuori dai finanziamenti per i beni culturali, scriviamo a Castro...
E’ impressionante il divario tra due realtà contigue: a Castro dei Volsci, neppure 5 mila abitanti, il Ministero della Cultura darà finanziamenti per quasi un milione di euro, in tre anni, per la sistemazione delle aree archeologiche e per il restauro dei dipinti nella Chiesa di S. Nicola; a Ceccano, 0. Forse, neppure è stata presentata la domanda. Anche Amaseno ha ottenuto finanziamenti, 600…
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San Cristoforo a Vaglie ⛪La chiesa conserva importanti affreschi trecenteschi rinvenuti durante i restauri effettuati nell’Ottocento. Nel 1978 La Soprintendenza iniziò un recupero degli affreschi, nella parete destra venne fuori un altro dipinto del 1401. 🎨 Gli affreschi, attribuiti alla scuola senese, sono di buona fattura, con colori vivaci e brillanti che definiscono le figure di San Giorgio, San Sebastiano e due Madonne con Bambino di cui una affiancata a S. Nicola. Purtroppo le opere presentano numerose lacune che ne rendono difficile la lettura. 🚶♂️🚶♀️ La presenza della figura di San Giacomo negli affreschi di Vaglie potrebbe alludere alla protezione di questo santo verso i viandanti e pellegrini che transitavano lungo il tracciato viario. 🎧 foto, audioguida e tappe del sentiero http://bit.ly/sentieroCastagne 🗺 info e mappa del MAEC parco: http://bit.ly/MAECparco #MAECparco #MAEC #MAECcortona #sentiero #hiking #trekking #passeggiate #chiesa #cortona #cortonagram #montagnacortonese #vaglie #affresco @comunediCortona #apropositodelmaec #sentierodellecastagne https://www.instagram.com/p/BzApi37iEUQ/?igshid=4y50ppjxjh7b
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La chiesa di S. Domenico a Casarano custodisce la tela di Nicola Porta che ritrae San Giuseppe da Copertino
La chiesa di S. Domenico a Casarano custodisce la tela di Nicola Porta che ritrae San Giuseppe da Copertino
di Lucio Causo Tela di Nicola Porta che ritrae San Giuseppe da Copertino (Foto di Francesco Danieli, dal libro Francesco Danieli, “La Pala Capelluti”, Casarano 2011) Il 17 giugno del 1603 in una stalla nasceva, da una famiglia assai povera, San Giuseppe da Copertino. I suoi genitori, Felice Desa e Franceschina Panaca, vivevano tra ristrettezze economiche che, alle volte, si rivelarono eccessive.…
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Filippo Vitale (Napoli, 1585 – 1650) uno degli artefici della pittura ba...
Era figlio di Marino Vitale e Laudonia Di Carlo. La data di nascita esatta non è ancora nota, ma probabilmente fu battezzato nella parrocchia napoletana di San Giorgio Maggiore. Il padre lavorava come doratore nella Strada di Monteoliveto, dove aveva la sua bottega anche il pittore Carlo Sellitto. Come Sellitto, Filippo Vitale imparò il mestiere nella bottega del pittore fiammingo Louis Croys e probabilmente conobbe anche Louis Finson e altri artisti nordeuropei. Dopo la prematura scomparsa di Carlo Sellitto, avvenuta il 2 ottobre 1614, Filippo si occupò della vendita dei suoi beni e completò la crocifissione iniziata dall'amico defunto per la chiesa di Santa Maria in Cosmedin a Portanova. Il 1 ottobre 1612 Filippo sposò in Santa Maria della Carità la vedova del pittore Tommaso De Rosa, Caterina Di Mauro, e ne adottò i cinque figli. Di questi due divennero anche pittori, Giovan Francesco, detto Pacecco De Rosa, e Diana, detta Annella De Rosa. Filippo e Caterina ebbero insieme anche sei figli; la loro terza figlia Orsola Margherita sposò nel 1639 Anello Falcone. Filippo Vitale ricevette la sua prima commissione per un quadro di San Francesco nel 1613 da Giovanni Di Napoli, abate del monastero di Santa Maria di Monteoliveto, che in seguito gli commissionò altri quadri. Oltre ai soggetti religiosi, Vitale dipinse anche ritratti. Dalla fine del 1616 alla metà del 1619 collaborò con Caracciolo e Giovan Vincenzo Forlì alla decorazione dell'Annunciazione di Capua, dipingendo i quattro dipinti del soffitto. Su commissione di Cesare Carmignano, Vitale dipinse la Madonna col Bambino ei santi Gennaro, Nicola di Bari e Severo nel 1618 per la chiesa di San Nicolò alle Sacramentine. Il quadro si trova nel Museo di Capodimonte dal 1991 ed è caratterizzato da un elegante naturalismo che è ovviamente influenzato da Jusepe de Ribera. Al committente piacque così tanto che l'anno successivo ordinò al pittore anche una Madonna di Costantinopoli, oggi purtroppo andata dispersa. Altre note opere di Vitale della sua prima fase creativa sono l'angelo custode firmato nella chiesa della Pietà dei Turchini e una liberazione di S. Pietro dalla prigione che si ispira al quadro del 1615 di Caracciolo nel Pio Monte della Misericordia. Dalla fine degli anni 1620 Vitale cambiò il suo stile fino ad allora naturalistico in una direzione più elegante, decorativa e bella, influenzata dalle innovazioni di Massimo Stanzione e dei pittori bolognesi di Napoli Domenichino e Lanfranco. Un ruolo non trascurabile lo svolse anche il figliastro Pacecco de Rosa, che divenne il successore di Vitale nella conduzione della bottega. Nelle opere di questa fase non sempre si distinguono nettamente le mani di Vitale e Pacecco. Filippo Vitale morì il 18 marzo 1650. C'è una certa confusione sul luogo della sua tomba: secondo i registri della sua parrocchia di San Giuseppe Maggiore, fu sepolto nel cimitero del monastero associato, comecome da lui desiderato; invece, secondo il registro dei morti della chiesa di San Giovanni Maggiore, sul "Monte Calvario" sarebbe stato sepolto un "Filippo Vitale, marito di Catarina".
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CHIESE DEDICATE ALLA MADONNA DEL CARMINE
Storicamente la Chiesa di Santa Maria della Civitella o Madonna del Carmine è la più importante di Chieti, (CH), dopo la cattedrale. Si trova nel punto più alto della città, chiamata anticamente Theate, sopra un tempio pagano dedicato ad Achille, in Via Gennaro Ravizza, 105. Fu edificata nel 1295 dal Beato Roberto da Salle, quale chiesa del monastero benedettino dei Celestini, seguaci di Pietro da Morrone, dedicata all’Assunzione di Maria. Dell’antica Chiesa resta il portale gotico trecentesco di Nicola Mancino da Ortona, com’è documentato da un’iscrizione sull’architrave, con la scultura del re Carlo II d’Angiò, il volto del quale è ritratto in una scultura che campeggia sul portale. La Chiesa, a navata unica con alto tiburio e con volta a botte lunettata, fu completata entro il 1304 e nel 1321. Venne ristrutturata nella seconda metà del XVII sec. e trasformata con una struttura più moderna che fu curata dall’abate Girolamo Lasena a partire dal 1677 ed i lavori si protrassero per circa un decennio. Oggi rimangono al posto originario solamente l’affresco in cornice mistilinea che raffigura la Cacciata degli Angeli ribelli, dipinto dal pittore Donato Teodoro nel 1739, ed una delicata Madonna fittile policroma del ‘500 modellata secondo i canoni scultorei propri dell’arte Abruzzese del tempo. Sulla parete absidale una grande scenografia in stucco raffigurante l’assunzione di Maria. Sulla volta della navata, la grande pittura ad affresco della Caduta di Lucifero, opera settecentesca del Teodoro. Su un altare laterale, la statua in terracotta della Madonna della Neve. Nella Chiesa era custodito il corpo di S. Eleuterio, vescovo di Chieti, oggi custodito in Cattedrale. Dopo la soppressione dell’ordine celestino, Chiesa e monastero passarono ai frati Carmelitani, che diedero alla chiesa l’attuale nome di Madonna del Carmine. Occupato dai francesi nel 1799 e 1807, poi confiscato dal neonato Stato italiano, il complesso fu caserma, scuola e colonia sportiva, per diventate nel 1900 istituto delle Suore Orsoline. Attualmente è un centro accoglienza “Capanna di Betlemme", dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, fondata da don Oreste Benzi. Per saperne di più: https://edicoladelcarmine.suasa.it/Chieti0.html Per aggiungere informazioni: [email protected]
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