#Castel Valer
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Trentino: Camminate tra meleti ed asparagi
Come quasi ogni anno nel periodo primaverile, trascorro qualche giorno in Trentino, soggiornando a Pergine Valsugana, non lontano da Trento e Levico Terme. Prima di raggiungere Pergine Valsugana, lungo il tragitto mi fermo al Santuario Madonna della Corona non lontano da Verona. Santuario Madonna della Corona Il Santuario Madonna della Corona è incastonato nella parete rocciosa sospeso a 774…
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Dolomiti.it: Trenino dei Castelli - Christmas Edition in Val di Sole e Val di Non
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Parte la riqualificazione del campo sportivo Via Fra Bartolomeo da Castel della Pieve È stato presentato (per la terza volta) il progetto di riqualificazione del campo sportivo pievese di via Fra Bartolomeo da Castel della Pieve a valer...
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Congratulazioni ai vincitori, le scelte democratiche degli elettori non si discutono.
Congratulazioni soprattutto al sistema politico locale per aver dato a tutti una lezione di gestione delle proprie “armi”. Ammesso che il fine sia la conservazione del potere in sé e per sé.
Abbiamo assistito ad una prova di grande strategia politica. Strategia fatta di prove sottratte allo sguardo indiscreto dell’elettore. Strategia fatta di dialoghi nei corridoi, nelle stanze lontane dalle telecamere e dai giornalisti, fatta di retro accordi, strette di mano e pianificazioni strategiche e comunicative.
Una strategia politica legittima, che non si racconta, che non piace all’elettore, ma che non è vietata da nulla, si è sempre fatta e sempre si farà.
L’elezione appena conclusa in Emilia Romagna ha avuto indicazione di voto e sostegno:
dal Cardinale e Vescovo di Bologna Matteo Maria Zuppi in persona;
del Pd, rinato grazie ad un movimento di sardine artatamente quanto, diciamolo, genialmente creato, sostenuto nelle piazze tramite CGIL, ANPI e partito stesso;
di Italia Viva, che ha comunque in alcuni esponenti locali un suo peso in termini di voto;
dei centri sociali, ragazzi che si ritengono portatori del Sacro Verbo, difensori della Libertà e della Democrazia, ma che non sanno ancora nulla della vita, del mondo, delle difficoltà e della politica (con le dovute eccezioni);
dei 5 Stelle, di cui il Pd ha ora riassorbito l’elettorato dissidente, definitivamente fagocitando l’intero movimento, facendo peraltro creder loro di aver contribuito a chissà quale nobile causa.
Senza voler aggiungere altro od altri – anche se ce ne sarebbero – dobbiamo tutti soltanto riconoscere il merito del vincitore. Mi vien, peraltro, quasi da pensare che la diretta conseguenza di questa sparizione, in termini di voti, dei grillini, avrà ora un peso anche sugli equilibri di Governo.
In fondo non esistono praticamente più i 5 Stelle, poverini. Non è che il Pd farà ora valere questo evidente maggior peso politico? Sia in Calabria che in Emilia Romagna i grillini sono spariti infondo, sono spariti in Umbria, stavano già sparendo alle europee, lo si respira, lo si sente, lo si sa, lo sanno loro per primi. Sta a vedere che ora assisteremo ad un Governo sostanzialmente monocolore Pd.
Bhé, due volte bravi quindi. Ammesso, lo ripeto, che il fine sia o debba essere il potere in sé e per sé, perché qui, il bene pubblico, le competenze, le capacità c’entrano zero.
Il muro che il sistema politico locale è riuscito a creare, ha retto alla forza del messaggio politico di due leader, uno soprattutto, monumentale per impegno e dedizione anche in questa campagna elettorale, in grado di parlare alle persone dimenticate, a chi ha i calli sulle mani, a chi è dimenticato dal sistema di potere dei “salottini buoni”. Continuerò, nel mio piccolo, a sperare e lavorare per l’alternanza, nella mia regione, perché le dinastie al potere crollino democraticamente.
Non c’è altra via perché anche questa terra, che mi appare sempre più dinastica, sempre più condannata ad essere gestita da una sola fazione, possa vivere una vera, genuina e sacrosanta alternanza nella gestione delle decisioni, delle scelte, degli indirizzi. Alternanza che però, non dovrebbe aver fine nella mera gestione del potere, ma nell’acquisizione quotidiana del consenso popolare attraverso una sana competizione tra opposte visioni politiche.
Senza mezzucci, senza retrobotteghe, senza chiamata alle armi destinata e sorretta da chi con i partiti ed i presidenti di regione non dovrebbe aver nulla a che fare. Praticamente un sogno ad occhi aperti.
Luca Morini, consigliere comunale Castel San Pietro Terme.
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Lo sai che Castel Nanno e Castel Valer 🏰 sono già aperti al pubblico? Non perdere l'occasione di scoprire segreti, storie e leggende con le nostre guide e di avere una vista mozzafiato sui meleti della Val Di Non!
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Siracusa, “I colori del silenzio” dà voce alla città
Siracusa, “I colori del silenzio” dà voce alla città “I colori del silenzio” è un progetto promosso dall' IISS Liceo Artistico Antonello Gagini di Siracusa, gestito dal Comune di Siracusa e finanziato dal Ministero per la Cultura, a valere sulla legge 77/2006, per la valorizzazione dei siti italiani dell'Unesco. L’Amministrazione comunale ha contribuito al progetto, ampliando la ricerca nel cuore di Ortigia e nel contesto paesaggistico fino a Pantalica, alla ricerca di luoghi meno noti ma che rappresentano il fulcro del tessuto storico e culturale del territorio. L’interesse dell’Amministrazione, riferisce Francesco Italia Sindaco di Siracusa, è quella di valorizzare il patrimonio culturale della città nel suo “unicum” che lega i grandi attrattori culturali, dal Parco della Neapolis a Castel Maniace, con i paesaggi urbani di quartieri, piazze e vicoli che racchiudono architetture e spazi suggestivi. Un video, appositamente composto a tal fine, narra questi luoghi in una sequenza di immagini che, come evidenzia Fabio Granata Assessore alla Cultura e all’Unesco, trasportano “i viaggiatori”, attraverso un itinerario inedito e affascinante, per promuovere la comprensione dei valori e delle radici identitarie del sito Unesco di Siracusa e Pantalica. Il video, della durata di 15 minuti, sarà proiettato in una “dimensione immersiva” a Piazza Minerva, luogo emblematico della Città, come installazione temporanea per il vasto pubblico: giovedì 25 agosto dalla ore 21,00 alle ore 23,00. Il filmato sarà visibile nel sito web del progetto (VAI AL SITO DEL PROGETTO) collegato alla pagina web del Comune di Siracusa. Nel 2021 una prima fase, attraverso un percorso formativo, ha coinvolto gli studenti del Liceo artistico A. Gagini e dell’Accademia di Belle Arti MADE di Siracusa, con attività didattiche in DAD e in presenza, finalizzate all’Educazione al Patrimonio culturale dei giovani e alla realizzazione di un intervento tematico di urbanistica tattica. incentrato sulla metamorfosi e la rinascita nella Borgata Santa Lucia. Ciò per richiamare l’attenzione in un luogo, ricco di testimonianze storico artistiche, non sufficientemente valorizzato. Il progetto, ideato e curato dalla Storica dell’Arte Giada Cantamessa, si è evoluto in una seconda fase, per restituire un’immagine inedita del Sito Unesco, attraverso una ricerca sul tema, sviluppata dagli studenti del Liceo artistico A. Gagini, diretto dalla prof.ssa Giovanna Strano. L’attività laboratoriale è stata condotta a partire da fonti letterarie, di archivio, video-fotografiche, grafiche, secondo la libera percezione, da parte degli allievi, guidati dai loro docenti. L’elaborato finale è stato sintetizzato in una mini-clip video, divulgata sul sito web del progetto e sulla pagina Facebook.... Read the full article
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Ciao mondo! È da un pò che non posto lo so. Tutto bene,sono solo molto impegnata a fare cose belle! Infatti il 25 ottobre ho un convegno a Castel Capuano,e a giorni uscirà una mia intervista con la meravigliosa Luciana Matarese✌ Ma stasera ci metto la faccia,perché mi sono sentita toccata dalle offese di un presunto politico.. Vorrei proprio chiedere a Grillo che cazzo ne ricava insultando pubblicamente le persone autistiche. Queste offese gratuite nel 2018.. Mha. Ogni giorno si lotta contro il bullismo,contro il razzismo,ogni santo giorno ognuno fa il possibile per far valere i diritti umani,per rendere i diritti alla portata di tutti. Poi arriva lui,che non valeva niente da comico figuriamoci come politico,che per essere ascoltato ha bisogno di offendere chi è più "debole". Grillo,ma tu sai cos'è la sindrome di Asperger? Sai cosa caratterizza questo "disturbo"? È vero,forse la voce è molto monotona,forse i discorsi sono un pò unidirezionali,e forse è pure vero che si hanno delle difficoltà a capire gli altri,ma almeno quando parliamo le parole le scandiamo bene...#Mollichina#SabatoItaliano#StorieItaliane#anasolider#Anoressia#AnoressiaRecovery #Angyrecovery #Prorecovery #Dca #DcaRecovery #Dcaweb #Dcablog #DcaNapoli #inspiremyinstagram #Inspiration #Motivator #Motivation #Motivated #Niceday #Blogger #WebInfluencee #BloggerInfluencer #NapoletanBlogger #ItalianBlogger #Angygram #Instagood #Instadaily #Instaweb #Instablog #Instagram https://www.instagram.com/p/BpSkICGH1JQ/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=kkzod76zmb2k
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Appartamento in Val di Non - #Cunevo 2 notti 🏡Ponte di Halloween🎃 #trentino date disponibili 31-10-2020 - 02-11-2020 - €200✅ ✅Max per 6 Ospiti 🟢
👀 DESCRIZIONE👀 Se siete amanti della natura e appassionati di sport, questo grazioso appartamento per vacanze nel piccolo paesino di Cunevo in Val di Non, la famosa valle di produzione delle mele, è la base ideale per voi! La zona appartiene al Parco naturale del Adamello Brenta ed è ricca di boschi, laghi, corsi d'acqua e monti che raggiungono i 3000 metri di altezza. Dagli sport da praticare in estate a quelli invernali, qu avrete l'imbarazzo della scelta! In estate potrete dedicarvi alla mountain bike, trekking, canyoning oppure trascorrere il tempo libero all'aria aperta organizzando picnic sulle sponde dei laghi o nella pace dei boschi. Durante il periodo invernale potrete raggiungere in 20 minuti i comprensori sciistici di Andalo, Molveno o Fai della Paganella e praticare sport sulla neve come sci da discesa e sci di fondo, slittino, snowboard, pattinaggio sul ghiaccio, scalate di cascate ghiacciate o passeggiate sulla neve con le ciaspole. E dopo tanto sport avrete anche la possibilità di visitare antiche case signorili, palazzi storici, santuari e castelli da fiaba, alcuni interamente visitabili come Castel Valer (12 km), Castel Thun (10 km), e il bellissimo Castel Malgolo (22 km). Per le vostre gite giornaliere si consigliano le città di Bolzano (60 km) con il suo bellissimo duomo in stile gotico, la Piazza Walther, il museo archeologico con la famosa mummia di Oetzi, e i portici con i negozi per lo shopping e i ristoranti con le specialità del posto; Trento (35 km) con l'imponente Cattedrale di San Vigilio che si affaccia sulla piazza principale.
✅Animali domestici ammessi✅ 🌐Internet🌐
ℹ Informazioni sull´alloggio Appartamento - 3. Piano75 m2 Vani/camere da letto3 (2) Persone 6🟢 Bambini 1 Bambini ammessi gratuitamente (sotto 4 anni) 1 Anno di costruzione 1700 Anno di restauro 2010 Terreno in comune 100 m2 Materiale di costruzione Costruito con: Cemento armato ------------- 🌊Distanza/vista ? Negozi 100 m Ristorante 00 m Sci Andalo 25,0 km Skilift 25,0 km Sci di fondo 25,0 km Vista montagna ------------ 🏙Energia/riscaldamento idonea anche per l'inverno Riscaldamento a gas Riscaldamento escl. Energia elettrica incl -------------- 🏙Città più vicina🌆 Cunevo 5 m --------- ℹDotazioni➡ Cucina Cucina: acqua calda e fredda Forno elett. e fornelli a gas Frigorifero e cappa aspirante Congelatore Microonde Macchina da caffè 1 Seggiolone Soggiorno 2 TV Dintorni Parcheggio in loco/gratuito (1 Posto auto) Mob. giardino+barbecue in com. Varie Biliardo e freccette Lavatrice 1 Animali ammessi Gruppi giovani non ammessi Internet (senza fili) Cucina esterna 5 m2 Tennis da tavolo esterno Badminton rachetta 2 pz. Biciclette 4 pz. Rete da pallavolo VRN 126,0 km
DETTAGLI PREZZOℹ Lenzuola+asciugamani Gratis
RICHIEDI PRENOTAZIONE 📞🟢 Tang Lang Viaggi🟢✔☎
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Tassullo è un piccolo borgo che si trova nella Val di Non, il paradiso delle mele in Trentino, sulla sponda destra del torrente Noce, non lontano dal lago di Santa Giustina. Tassullo Ph. nata_rass (iStock) Insieme ai paesi di Sanzenone, Rallo, Pavillo e Campo, dette “le Quattro Ville”, fa parte del comune di Ville d’Anaunia dal 1 gennaio del 2016: storicamente è stato uno dei possedimenti dei principi vescovi di Trento, prima di passare agli Appiano, successivamente ai Conti del Tirolo e poi agli Spaur, attuali proprietari di Castel Valer, il castello che domina il paese. Castel Valer, il protettore del borgo Appena si entra nel borgo, dove oggi nel suo centro storico vivono 150 abitanti, è proprio l’imponente mastio del maniero a dare il primo saluto, con i suoi 40 metri di altezza, svettando tra i meleti. È considerato uno dei castelli privati meglio conservati dell’arco alpino e si possono visitare, ma solo con una visita guidata, i cortili, le cantine, i giardini e le stanze interne che sono abbellite da dipinti e arredate con mobili e oggetti di diverse epoche. Dispone di circa 100 sale e un nucleo suddiviso in due macroaree chiamate Castel di Sopra e Castel di Sotto che rappresenta la parte più antica: uno dei punti forti artistici del castello è la stupenda cappella di San Valerio, dipinta da Giovanni e Battista Baschenis, artisti itineranti attivi tra XV e XVI secolo. Interno di Castel Valer, Ph. Contevince (Wikipedia) Le antiche chiese ricche di arte e storia Altra tappa nel vostro itinerario a Tassullo è la chiesa di Santa Maria Assunta, originaria del XII secolo, dove sull’altare in stile barocco vi è la pala dell’Assunta di Teofilo Polacco del 1620. Nella stessa piazza in cui sorge, che è anche la principale del paese, vi è Palazzo Pilati, sede del municipio, dove potete vedere il caratteristico pozzo e la pietra tombale della famiglia Pilati posta nell’atrio, tra cui spicca la lapide di uno dei suoi componenti, il filosofo illuminista Carlo Antonio Pilati. Ultima chicca è la piccola chiesa di San Vigilio, posta lungo la strada che va a Nanno: in stile gotico, custodiva l’altare ligneo che è ora custodito nel Museo Diocesano di Trento. Uscendo dal borgo, una delle mete più suggestive, è l’escursione a Malga Tassulla in Val Nana, da cui partono ulteriori itinerari come quello che conduce al Rifugio Peller. Meleti e Castello, Ph. Christian Stringari (Wikipedia) https://ift.tt/2o1PwWX Tassullo il borgo delle antiche chiese, in Trentino Tassullo è un piccolo borgo che si trova nella Val di Non, il paradiso delle mele in Trentino, sulla sponda destra del torrente Noce, non lontano dal lago di Santa Giustina. Tassullo Ph. nata_rass (iStock) Insieme ai paesi di Sanzenone, Rallo, Pavillo e Campo, dette “le Quattro Ville”, fa parte del comune di Ville d’Anaunia dal 1 gennaio del 2016: storicamente è stato uno dei possedimenti dei principi vescovi di Trento, prima di passare agli Appiano, successivamente ai Conti del Tirolo e poi agli Spaur, attuali proprietari di Castel Valer, il castello che domina il paese. Castel Valer, il protettore del borgo Appena si entra nel borgo, dove oggi nel suo centro storico vivono 150 abitanti, è proprio l’imponente mastio del maniero a dare il primo saluto, con i suoi 40 metri di altezza, svettando tra i meleti. È considerato uno dei castelli privati meglio conservati dell’arco alpino e si possono visitare, ma solo con una visita guidata, i cortili, le cantine, i giardini e le stanze interne che sono abbellite da dipinti e arredate con mobili e oggetti di diverse epoche. Dispone di circa 100 sale e un nucleo suddiviso in due macroaree chiamate Castel di Sopra e Castel di Sotto che rappresenta la parte più antica: uno dei punti forti artistici del castello è la stupenda cappella di San Valerio, dipinta da Giovanni e Battista Baschenis, artisti itineranti attivi tra XV e XVI secolo. Interno di Castel Valer, Ph. Contevince (Wikipedia) Le antiche chiese ricche di arte e storia Altra tappa nel vostro itinerario a Tassullo è la chiesa di Santa Maria Assunta, originaria del XII secolo, dove sull’altare in stile barocco vi è la pala dell’Assunta di Teofilo Polacco del 1620. Nella stessa piazza in cui sorge, che è anche la principale del paese, vi è Palazzo Pilati, sede del municipio, dove potete vedere il caratteristico pozzo e la pietra tombale della famiglia Pilati posta nell’atrio, tra cui spicca la lapide di uno dei suoi componenti, il filosofo illuminista Carlo Antonio Pilati. Ultima chicca è la piccola chiesa di San Vigilio, posta lungo la strada che va a Nanno: in stile gotico, custodiva l’altare ligneo che è ora custodito nel Museo Diocesano di Trento. Uscendo dal borgo, una delle mete più suggestive, è l’escursione a Malga Tassulla in Val Nana, da cui partono ulteriori itinerari come quello che conduce al Rifugio Peller. Meleti e Castello, Ph. Christian Stringari (Wikipedia) Tassullo è un piccolo borgo che si trova nella Val di Non, il paradiso delle mele in Trentino, sulla sponda destra del torrente Noce, non lontano dal lago di Santa Giustina. Insieme ai paesi di San…
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Gérard | bivio
Roma, 20 novembre 2016 - sera
Dopo il momento a casa di Oscar che reputo bello, carico di forti emozioni (anche contrastanti) per quanto un po' strano, cosa poteva capitare per peggiorare il mio umore?
Facile. Un nome che inizia con la G e non è Gaspard.
Gérard è riapparso e non è stato facile riaverlo davanti ai miei occhi dopo tutte queste settimane di assenza.
Dopo tutto quello che è successo.
L'ho visto ieri sera essendosi presentato la MAME dove avevo appuntamento con Zoe e Hywel per visionare nuovamente la Macchina Infernale (la mia quinta visita)... ma è stato come vedere un fantasma, un riflesso di quello che era e di quello che c'era tra noi.
Indifferenza, ecco cos'ho percepito in lui tanto che a stento abbiamo scambiato qualche parola.
Di mio so di poter essere sembrata come una statua di marmo, ma sinceramente non mi aspettavo di vederlo lì, con Zoe che mi sussurrava all'orecchio del suo imminente arrivo pochi attimi prima di vederlo varcare la soglia del museo, in un posto dove comunque non avrei nemmeno potuto chiedergli spiegazioni. Non davanti a quella Macchina che a quanto pare non ha nemmeno avuto effetti su di lui.
Due estranei.
[...]
L'ho di nuovo incontrato oggi pomeriggio, per puro caso, sotto Castel Sant'Angelo intento a suonare Erasmo come al suo solito. Una melodia assai malinconica, triste.
Se non lo avessi richiamato io, dubito si sarebbe accorto di me. Da una parte avrei preferito andarmene così, senza essere stata notata, ma dall'altra pretendevo delle spiegazioni sulla sua assenza ingiustificata.
Com'è andata?
Male.
Ne è nata subito una discussione tra noi, con lui che mi accusava di aver dimenticato ogni suo avvertimento (l'unico avvertimento fattomi riguardava Leone), ogni cosa che mi aveva detto, ogni sua parola compresa la canzone (dove comunque mi diceva che sarebbe potuto sparire per qualche giorno, non intere settimane eh).
Ovviamente sono io quella che ha sbagliato a pensare fosse sparito senza dirmi nulla come ha fatto, ha persino svuotato il mio appartamento dalle sue cose (ridandomi pure indietro le chiavi) mentre io non c'ero.
Nessun biglietto. Nessun messaggio. Nulla di nulla.
Però ho sbagliato a credere si fosse allontanato del tutto da me. Ho sbagliato a credere fosse un modo suo per dirmi che era finita.
Cioè alla fine per lui era tutto normale, pensava di tornare così e trovare tutto immutato.
Beh si sbaglia di grosso... perché durante la sua assenza ne sono successe di cose e io stessa ho capito di essere diversa da quello che credevo.
Avevo bisogno di lui e non c'era. Nemmeno avevo modo di mettermi in contatto con lui per quanto ci abbia provato. Però sono io quella che è stata accusata di aver dimenticato, pur non essendomi mossa o sparita chissà dove.
Sono rimasta esattamente dov'ero, in sua attesa.
Un'attesa vana.
Come si può pretendere di far valere di più le parole dei fatti stessi? Sono i fatti quelli che contano, per quanto sia brutto da dirsi, e vista la sua lontananza (iniziavo a pensare si fosse pure cacciato in qualche brutto guaio) ho dovuto prendere le mie decisioni non volendo restare bloccata in quella sorta di limbo dove non avevo sue notizie.
Gli ho rinfacciato ogni cosa... non è stato bello, ma è riuscito a tirar fuori il rancore, la delusione e il dolore che stavo cercando di tenere a bada e con cui ho convissuto fino ad oggi da quando è sparito. Ma anche lì pareva che soltanto lui avesse sofferto tra i due, tanto da mostrarmi che si era inciso la mia iniziale sull'avambraccio... Sì, sul serio.
A parlare con un muro sicuramente sarei stata compresa alla prima, perché a quanto pare non è in grado di mettersi dal mio punto di vista o capire quanto gli stavo dicendo. Vedeva solo se stesso.
Lui non sa e nemmeno ho lasciato trapelare nulla, ma io ho compreso la sua situazione (e di certo non per merito suo) e proprio perché so che mi sento ancora più arrabbiata con lui. Per avermi fatto credere di poterlo avere soltanto per me, sempre al mio fianco, pronto a sostenermi e non condiviso con qualcun altro con maggior potere su di lui.
Io non sarei mai stata davvero abbastanza per lui. Quell'altra persona lo è di più ed è da questa che è stato sicuramente per tutto questo tempo.
Ma la cosa che mi ha fatto maggiormente imbestialire è stata la sua presunzione del mio aver fatto qualcosa alle sue spalle, mettendo di mezzo di certo non due nomi presi a caso: Gaspard e Oscar. Passi per il primo con cui sa ho avuto lunghi trascorsi... ma Oscar? Come può avere sospetti del suo interesse nei miei riguardi se non ci ha mai visti assieme se non la sera in cui me lo ha presentato?
Non si è rivelato minimamente geloso o infastidito la prima sera che sono stata a casa sua e lì mi sono addormentata senza volerlo! (e in quel frangente nemmeno nutrivo qualcosa per Oscar e non abbiamo di certo combinato nulla, non come poteva intenderlo Gérard se solo si fosse dimostrato più preoccupato. Ero ancora innocente sotto ogni punto di vista, ecco.)
Tolti questi due episodi, non ho mai parlato di Oscar a lui, come lui non mi ha mai parlato di Oscar con me.
Quindi questo dubbio, questo sospetto, da chi o cosa è stato instillato???
Dalle accuse e al volersene andare contando la discussione (e penso la nostra stessa relazione) come conclusa, è finito col prendermi per baciarmi. Bacio che non mi aspettavo e mi ha colto completamente alla sprovvista, ma che non riacceso in me nessuna fiamma ardente nei suoi riguardi. Ormai quei sentimenti profondi non sono più rivolti a lui, sono mutati, sono maturati e stanno arrivando a toccare il cuore di qualcuno che da tempo ormai non batte più per nessuno...
Non gliel'ho detto... non gli ho parlato del mio interesse per quest'altro non volendolo mettere in una situazione scomoda a causa mia. Specialmente ora che so di questo assurdo dubbio che ha nei suoi riguardi tanto che ho stilato persino una lista di chi ci ha visti assieme e possa essere collegato a Gérard tanto da averglielo potuto riferire. Non sono molti nomi.
Mi ha lasciata dicendomi che ancora crede in noi, in quello che siamo stati fino alla sua assenza, lasciando a me la scelta di poter continuare la nostra storia o farla finita definitivamente.
Avrei potuto rispondergli subito, però ho preso tempo più per lui che per me stessa avendo ben chiara la situazione ormai e volendo parlagliene quando saremmo stati entrambi più calmi e lucidi.
Io ho già fatto la mia scelta e so che non gli piacerà sentirla.
#uor#underworldofrome#gdr#gérard#oscar#triangle#Discussione#Rottura#castel sant'angelo#museo#macchina di anticitera#Quinta visita#Accuse
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Castel Valer, dimora storica del Trentino, apre al pubblico su: http://www.diggita.it/v.php?id=1587100
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Formai dal Mont, i formaggi di malga protagonisti a Tassullo presso Castel Valer - 21/22 ott
Formai dal Mont, i formaggi di malga protagonisti a Tassullo presso Castel Valer – 21/22 ott
Scoprire la Val di Non, la Val di Sole e l’Altopiano della Paganella attraverso i formaggi di malga, una delizia per il palato che rappresenta al contempo una ricchezza per il territorio: un patrimonio da valorizzare e far conoscere grazie a un evento che riesce a raccoglierne al meglio i profumi e i sapori.
“Formai dal Mont”, la rassegna dei formaggi di malga organizzata dalla Pro Loco di…
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"COCKTAIL D'AUTORE" I DISTILLATI PROTAGONISTI A CASTEL VALER Venerdì 18 agosto, ore 17.00 vi aspettiamo!! Accompagnamento narrato fra corti, giardini, affreschi e avvolti e a seguire assaggi gustosi dei prodotti del territorio in abbinamento a cocktail d’autore realizzati con i distillati della Distilleria Pezzi. La degustazione sarà accompagnata da un repertorio di standard jazz, canzoni italiane e colonne sonore in jazz, oltre a composizioni originali a cura di “Gianni Mascotti eMauro Marinelli Marinelli Half Quartet”. Serata organizzata dalla Strada della Mela e dei Sapori in collaborazione con il @pinetahotels Costo: - € 25,00 a persona comprensivo di accompagnamento narrato al Castello e aperitivo - € 15,00 a persona con ingresso al Castello alle 18.00 per l'aperitivo Info e prenotazione (obbligatoria entro le ore 17.00 del giovedì): Apt Val di Non - tel. 0463 830133 - [email protected] (presso Val di Non)
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Riapre uno dei castelli più belli del Trentino, Castel Belasi. Situato a 465 metri di altitudine, il castello è un bellissimo complesso feudale circondato da un’alta cinta murata che sorge, isolato, su una verde collina lambita dal rio Belasi, poco sotto il paese di Segonzone e di fronte a Dercolo. Elementi caratteristici sono le due garrite pensiliche servono il cammino di ronda e che proteggono i due ingressi principali, il rivellino, il piazzale e la corte interna, il mastio , pentagonale, robustissimo costruito da blocchi di granito. Una scala a chiocciola, che serve pure i piani dell’attigua residenza, sale alla stanza d’assedio; da qui si può raggiungere la sommità dove si gode di un vasto panorama sulla Val di Non e su parte della valle dell’Adige e sui monti del Trentino orientale. Dalle finestre della torre si possono vedere anche i castelli Belfort e Sporo, Castel Thun e Castel Valer. Le più antiche attestazioni dell’esistenza di Castel Belasi risalgono agli inizi del XIV secolo, all’epoca dell’egemonia dei conti di Tirolo sulle vallate trentine. Il castello, infatti, nacque proprio come caposaldo della Contea del Tirolo. in mezzo alle terre dei principi vescovi di Trento in Val di Non. Per tutta la sua storia, Castel Belasi venne così a costituire una sorta di “isola”, un’enclave tirolese in terra trentina. I suoi primi feudatari furono i signori Rubein, provenienti della zona di Merano, fedelissimi dei conti di Tirolo. Nel 1368 fu acquistato dalla famiglia Khuen, originaria di Termeno, in valle dell’Adige, che avrebbe legato indissolubilmente la sua storia a quella del castello, prendendo il nome “Khuen-Belasi”. Questa famiglia, tra il XV e il XVI secolo, si affermò come una delle più ricche e potenti della regione, contando nelle sue file Vescovi, uomini politici e capitani militari che diedero lustro al casato in tutta l’Austria. Nel corso della loro storia, i Khuen Belasi si suddivisero in numerose linee dinastiche che prosperarono dal Trentino fino alla lontana Croazia, passando per le corti di Vienna e Salisburgo. @Giulia Dalla Palma Tra il 1400 e il ‘500 i Khuen trasformarono il piccolo fortilizio di Castel Belasi in una magnifica fortezza, imponente e severa nelle sue mura esterne, quanto elegante nei suoi saloni finemente affrescati. In sole due occasioni il castello dovette cedere agli attacchi dei nemici: nel 1415-20 i rivali signori Spaur riuscirono a prendere la fortezza e ad occuparla per alcuni anni e nel 1525 quando furono i contadini in rivolta a mettere a sacco i granai di Belasi, nel corso della “Guerra rustica” che sconvolse tutta la regione. I Khuen erano riusciti ad acquisire importanti diritti sulle comunità rurali che vivevano attorno a Belasi. Tutte le famiglie di Lover, Segonzone, Campodenno e Dercolo dovevano conferire al castello le decime dei loro raccolti. Inoltre i castellani ampliarono enormemente i loro possedimenti sulle campagne circostanti il maniero, che divenne il centro di una proprietà fondiaria molto estesa, costruita da decine e decine d’ettari di campi, vigneti, prati e boschi. Nel XVIII secolo, i Khuen-Belasi, ottenuto anche il titolo di “Conti del Sacro Romano Impero”, continuarono l’opera d’abbellimento della loro fortezza, decorando gli interni con raffinati stucchi e splendide stufe di maiolica, secondo il gusto del tempo. Durante l’800, in seguito alle guerre napoleoniche e all’abolizione di tutti i privilegi nobiliari, il maniero fu a lungo abbandonato e relegato al ruolo di residenza estiva. I padroni, infatti, furono a lungo impegnati in importanti carriere politiche e militari in Austria e in Baviera. Ebbe così inizio il triste declino di Castel Belasi. Nel secolo scorso, nel periodo tra la prima e la seconda guerra mondiale, i Khuen ritornarono tuttavia a insediarsi stabilmente a Belasi per alcuni decenni. Negli Anni ’50 il castello venne abbandonato definitivamente. Spogliato di tutti i suoi arredi, si avviò verso un degrado inarrestabile, al quale i proprietari non seppero porre freno. Sul finire degli Anni ’90 la vecchia fortezza versava ormai in condizioni drammatiche. Nel 2000, tutto il complesso, con la vicina chiesetta dei Santi Filippo e Giacomo a Segonzone, è stato acquistato dal Comune di Campodenno, che ha dato avvio al suo completo restauro. Oggi Castel Belasi riapre al pubblico, dal 10 agosto al 27 ottobre 2019. L’ingresso, dalle 10 alle 18, costa 4 euro (gratis per i bambini fino ai 10 anni d’età e ai residenti del comune di Campodenno). https://ift.tt/2GDPdHP In Trentino c’è un nuovo castello da visitare: Castel Belasi Riapre uno dei castelli più belli del Trentino, Castel Belasi. Situato a 465 metri di altitudine, il castello è un bellissimo complesso feudale circondato da un’alta cinta murata che sorge, isolato, su una verde collina lambita dal rio Belasi, poco sotto il paese di Segonzone e di fronte a Dercolo. Elementi caratteristici sono le due garrite pensiliche servono il cammino di ronda e che proteggono i due ingressi principali, il rivellino, il piazzale e la corte interna, il mastio , pentagonale, robustissimo costruito da blocchi di granito. Una scala a chiocciola, che serve pure i piani dell’attigua residenza, sale alla stanza d’assedio; da qui si può raggiungere la sommità dove si gode di un vasto panorama sulla Val di Non e su parte della valle dell’Adige e sui monti del Trentino orientale. Dalle finestre della torre si possono vedere anche i castelli Belfort e Sporo, Castel Thun e Castel Valer. Le più antiche attestazioni dell’esistenza di Castel Belasi risalgono agli inizi del XIV secolo, all’epoca dell’egemonia dei conti di Tirolo sulle vallate trentine. Il castello, infatti, nacque proprio come caposaldo della Contea del Tirolo. in mezzo alle terre dei principi vescovi di Trento in Val di Non. Per tutta la sua storia, Castel Belasi venne così a costituire una sorta di “isola”, un’enclave tirolese in terra trentina. I suoi primi feudatari furono i signori Rubein, provenienti della zona di Merano, fedelissimi dei conti di Tirolo. Nel 1368 fu acquistato dalla famiglia Khuen, originaria di Termeno, in valle dell’Adige, che avrebbe legato indissolubilmente la sua storia a quella del castello, prendendo il nome “Khuen-Belasi”. Questa famiglia, tra il XV e il XVI secolo, si affermò come una delle più ricche e potenti della regione, contando nelle sue file Vescovi, uomini politici e capitani militari che diedero lustro al casato in tutta l’Austria. Nel corso della loro storia, i Khuen Belasi si suddivisero in numerose linee dinastiche che prosperarono dal Trentino fino alla lontana Croazia, passando per le corti di Vienna e Salisburgo. @Giulia Dalla Palma Tra il 1400 e il ‘500 i Khuen trasformarono il piccolo fortilizio di Castel Belasi in una magnifica fortezza, imponente e severa nelle sue mura esterne, quanto elegante nei suoi saloni finemente affrescati. In sole due occasioni il castello dovette cedere agli attacchi dei nemici: nel 1415-20 i rivali signori Spaur riuscirono a prendere la fortezza e ad occuparla per alcuni anni e nel 1525 quando furono i contadini in rivolta a mettere a sacco i granai di Belasi, nel corso della “Guerra rustica” che sconvolse tutta la regione. I Khuen erano riusciti ad acquisire importanti diritti sulle comunità rurali che vivevano attorno a Belasi. Tutte le famiglie di Lover, Segonzone, Campodenno e Dercolo dovevano conferire al castello le decime dei loro raccolti. Inoltre i castellani ampliarono enormemente i loro possedimenti sulle campagne circostanti il maniero, che divenne il centro di una proprietà fondiaria molto estesa, costruita da decine e decine d’ettari di campi, vigneti, prati e boschi. Nel XVIII secolo, i Khuen-Belasi, ottenuto anche il titolo di “Conti del Sacro Romano Impero”, continuarono l’opera d’abbellimento della loro fortezza, decorando gli interni con raffinati stucchi e splendide stufe di maiolica, secondo il gusto del tempo. Durante l’800, in seguito alle guerre napoleoniche e all’abolizione di tutti i privilegi nobiliari, il maniero fu a lungo abbandonato e relegato al ruolo di residenza estiva. I padroni, infatti, furono a lungo impegnati in importanti carriere politiche e militari in Austria e in Baviera. Ebbe così inizio il triste declino di Castel Belasi. Nel secolo scorso, nel periodo tra la prima e la seconda guerra mondiale, i Khuen ritornarono tuttavia a insediarsi stabilmente a Belasi per alcuni decenni. Negli Anni ’50 il castello venne abbandonato definitivamente. Spogliato di tutti i suoi arredi, si avviò verso un degrado inarrestabile, al quale i proprietari non seppero porre freno. Sul finire degli Anni ’90 la vecchia fortezza versava ormai in condizioni drammatiche. Nel 2000, tutto il complesso, con la vicina chiesetta dei Santi Filippo e Giacomo a Segonzone, è stato acquistato dal Comune di Campodenno, che ha dato avvio al suo completo restauro. Oggi Castel Belasi riapre al pubblico, dal 10 agosto al 27 ottobre 2019. L’ingresso, dalle 10 alle 18, costa 4 euro (gratis per i bambini fino ai 10 anni d’età e ai residenti del comune di Campodenno). Riapre, dopo anni di abbandono, uno dei castelli più belli del Trentino appena restaurato, con vista mozzafiato sulla Val di Non.
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Viaggio nella Storia del Trentino: porte aperte al Castel Valer
http://dlvr.it/NjHvnl
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