#Carmelo Agnelli
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Gli Azzurri | Part 10 | Empoli In The Champions League
#FM24 #GliAzzurri Part 10: Empoli In The Champions League. I didn't think I'd ever be saying this, but #EmpoliFC are in with the big boys in the #ChampionsLeague! A busy summer, breaking our transfer record twice, sets us up very nicely. Read here:
The good people of Empoli painted the streets blue with gallons of Nastro Azzurro, Chianti, limoncello and Negronis flowing freely as they celebrated the greatest day in the history of Empoli FC. Our young side defied all the odds to win the Europa League and record the highest-ever finish in club history. To build on that, we had £79m in the bank, a transfer kitty of £54m and £300k of spare…
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#Adam Bakoune#Admir Arap#Adrián Prats#Boca Juniors#Carmelo Agnelli#Champions League#Christos Kallergis#Claudio Echeverri#Empoli#Empoli FC#European Super Cup#European/South American Club Challenge#FM24#Football Manager#Football Manager 2024#Football Manager 24#Jonatan Ibarra#Mads Rasmussen#Mirko Provaroni#Nelson Weiper#Primoz Kompara#Sebastián Miglioli#Stadio Carlo Castellani-Computer Gross Arena#Yvan Boulesteix
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carmelo bene legge "filosofia dell'espressione", di giorgio colli
Sequenza tratta dal film Modi di vivere. Giorgio Colli: una conoscenza per cambiare la vita, del 1980, per la regia di Marco Colli.«Perché i sapienti erano detti ‘ terribili ’ dagli antichi?Forse per venerazione, forse perché nessuno era capace di scoprire a quali fini mirassero le loro parole. Ma oggi i filosofi sono agnelli!Anche il filosofo è un commediante?Guardate i suoi concetti, quando lo…
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#Adelphi#Carmelo Bene#cb#filosofia#Giorgio Colli#Marco Colli#Modi di vivere - Giorgio Colli: una conoscenza per cambiare la vita#sapienti#sapienza#Youtube
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Io di Maurizio Costanzo mi ricordo il suo Show dove ogni tanto usciva qualche puntata a dir poco strepitosa tipo quando mise vicino Susanna Agnelli e Nik Novecento (sua scoperta) oppure il suo Uno Contro Tutti avente per protagonista Carmelo Bene, la sua difesa a spada tratta di Giovanni Falcone dalle strisciante accuse di essere vicino alla mafia che arrivavano da una parte della politica e della magistratura e le puntate con Libero Grassi (poi ucciso) che gli costarono un attentato fortunosamente fallito, un giovane Vittorio Sgarbi e una intervista decisamente bella che ci fece conoscere una Moana Pozzi donna non solo bellissima ma molto intelligente e colta.
Ha fatto giornalismo e televisione e le ha fatte bene, il resto non conta.
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Favara, dal 5 all'8 aprile la XXV Sagra dell'Agnello Pasquale
Prenderà il via domani, mercoledì 5 aprile, la 25esima edizione della Sagra dell’Agnello Pasquale di Favara, organizzata dal Comune di Favara e dalla Pro Loco “Castello” con il contributo di numerosi partners pubblici e privati. Si inizia alle 17 in piazza Cavour con una performance di musica e danza popolare a cura del gruppo folcloristico “Fabaria Folk”. Ci si sposterà quindi al Castello Chiaramonte per una dimostrazione di manipolazione degli Agnelli Pasquali a cura dei maestri pasticceri e dell’azienda “Favarese” di Giuseppe Rizzo. Saranno inoltre esposti i tradizionali “panareddra” pasquali e i pani votivi realizzati dai maestri panificatori di Favara. Alle 18 prenderà il via, sempre all’interno del Castello il convegno “L’Agnello Pasquale di Favara, tutela, valorizzazione e filiera” che sarà moderato da Antonio Moscato, presidente della Pro Loco di Favara e da Antonio Liotta, assessore alla Cultura e ai Beni Culturali di Favara. Dopo i saluti istituzionali si terranno gli interventi di Maria Giovanna Mangione, presidente dell’Ordine dei dottori Agronomi e Forestali di Agrigento; Achille Contino, dirigente del settore Turismo del Libero consorzio di Agrigento; Lillo Alaimo Di Loro, presidente del Consorzio “Italia Bio” che interverrà sul tema “Sostenibilità Ambientale e Paesaggio Culturale”; Giacomo Sorce, dirigente della P.O. 7 “Turismo e Beni Culturali” del Comune di Favara e Carmelo Vetro, responsabile del servizio 3 della P.O.7 del Comune di Favara. Alle 19 spazio invece alle degustazioni a cura dell’Istituto alberghiero “Gaspare Ambrosini” di Favara e dell’azienda “Favarese”. A concludere la giornata, alle 20 e sempre al Castello Chiaramonte, sarà la performance di musica, canti e parole siculo-popolari di Peppe Calabrese e Salvatore Nocera Bracco. Giovedì 6 aprile alle 10.30 appuntamento invece ai “7 Cortili” della “Farm Cultural Park” per “L’Agneddru Pasquali Favarisi”, realizzato appunto dalle massaie del centro storico di Favara. L’evento è a cura di "Farm Cultural Park”, con la partecipazione degli Ic “Guarino”, IC "Brancati", “Borsellino” e “Bersagliere Urso”. Alle 12.30 ci si sposta al Castello Chiaramonte per una manipolazione della pasta reale e la realizzazione dell’Agnello Pasquale a cura degli studenti dell’Istituto alberghiero “Ambrosini” di Favara. Alle 16.30, con partenza dal Castello Chiaramonte la Pro Loco curerà invece una visita guidata nei luoghi dove questo dolce straordinario è nato. Alle 17.30, al Castello, si terrà una performance tecnico/scientifica intitolata “I punti di forza del marchio Dop”, a cura dell’Ipsseoa “G. Ambrosini” di Favara a cura del professor Bruno Carmelo, responsabile tecnico del Consorzio Pistacchio di Raffadali Dop. Sempre il Castello, alle 17.45, si terrà invece un convegno su “Il Barone Antonio Mendola e l’Ampelografia”, a cura dello storico favarese Filippo Sciara. Seguirà una degustazione di vino Grillo a cura dell’azienda “Sciara Filippo”. Alle 19.30, sempre al Castello Chiaramonte si terrà in chiusura un momento dedicato alla letture e alle poesie sull’Agnello Pasquale di Favara a cura del “Caffè Letterario”. Venerdì 7 Aprile, Venerdì Santo, il Castello resterà aperto dalle 10 alle 19 grazie al personale interno per consentire la visita alle mostre. Sabato 8 Aprile, alle 10, piazza Cavour ospiterà una mostra d’auto d’epoca che sarà gemellata Asi con il “Veteran car club Panormus Giro di Sicilia” a cura del Club “Epocar dei Templi”. Alle 10.30 si torna all’interno del Castello Chiaramontano per una performance e degustazione a cura dell’associazione “Nzemmula” e dell’associazione “Cuochi e pasticcieri di Agrigento”. Alle 18.00 , presso il Castello Chiaramonte si terrà invece una performance di musica, canti e parole siculo/popolari a cura di Ricky Ragusa con il suo gruppo e con gli strumenti ricavati dall’Albero di pistacchio e Peppe Calabrese, cantautore siculo-popolare e autore del Cd “Mari Matri”. Il Castello Chiaramonte ospiterà infine la chiusura della Sagra, con la consegna degli attestati ai pasticcieri partecipanti da parte del DMO “Valle dei Templi”. Read the full article
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Abbabula Festival 2019: grandi nomi a Sassari
Abbabula Festival 2019: grandi nomi a Sassari
Cambiano le proposte, variano le date, mutano le location ma non cambia certo la sostanza: per il 21° anno consecutivo il festival Abbabulasi prepara a colpire dritto al cuore e all’immaginario del pubblico di Sassari e della Sardegna, regalando alla platea un’edizione da due anteprime e ben sette giornate di musica e parole da vivere fra teatri e spazi cittadini.
Sassariè la scena su cui…
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#2019#abbabula festival#canarie#carmelo pipitone#cristina donà#filippo graziani#ginevra di marco#manuel agnelli#paolo angeli#sardegna#sassari
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“Mentre tutto cade”. Andrea Caterini e Andrea Di Consoli raccontano una poesia italiana contemporanea. Salvatore Toma, l’anarchico spirituale che sognò di diventare bestia
Quando morirò io mi sentirò bene lo stesso e fresco e semplice come una volta. Quando il colpo alla tempia mi ucciderà io starò ancora più bene conserverò sempre il mio odore selvaggio e sfiderò il vento con l’identico stile di questa sera d’inverno. Starò sempre e bene comunque. Anche da morto io sarò un ribelle uno strano tipo giacché non c’è altro modo oltre la morte di curare i rimorsi i dispiaceri la noia dei soprusi le bruttezze le violenze i capogiri della vita. Mi sentirò bene anche da morto e puro e semplice e ribelle.
Salvatore Toma
Canzone notturna, da Canzoniere della morte, Einaudi, 1999
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C’è una tensione inedita in Salvatore Toma; una tensione, dico, che non si riscontra in tutta la poesia italiana del Novecento; una tensione che oscilla tra una violenta ribellione verbale, addirittura un nutrito odio verso il genere umano, e una onirica pace che si scopre solo a contatto con la natura. Toma era di Maglie, un paese del Salento, e di quella porzione di Puglia conservava nel corpo il rosso della terra che nutre i suoi ulivi e i suoi vitigni – nel sangue un incendio senza pace. Si deve guardare a questo poeta – che fu isolato come pochi altri, che nulla fece per promuovere i suoi versi (nonostante gli attestati di stima di critici come Oreste Macrì e Maria Corti), che scelse, salvo una breve permanenza romana, di restare esiliato nella sua stessa terra d’origine – come a un anarchico non di natura politica ma spirituale. Ma la sua anarchia, se così vogliamo chiamarla, era una ricerca profondissima, perché drammatica, solitaria, disperata, di una purezza che pareva riconoscere solo in sogno. Da qui un ossessivo ripetersi di liriche dedicate alla morte, quasi un tentativo di seduzione. Ma la morte, nella poesia di Toma, non va presa né come metafora né tanto meno come simbolo. La morte è per lui sempre un mezzo, un mezzo anche espressivo, per riuscire a non dimenticare mai quel fine ultimo e definitivo che è appunto la purezza. Allora, se la morte è un mezzo, questa funziona anche come possibilità di oblio. Ma cosa vuole obliare Toma se non «i rimorsi i dispiaceri/ la noia dei soprusi/ le bruttezze le violenze/ i capogiri della vita»? Toma dà spesso in escandescenza, mette sul palcoscenico il proprio odio; un odio tutto rivolto al genere umano. È questo il punto. Se l’odio non si focalizza su qualcuno in particolare ma sul genere umano tutto, questo significa che il genere umano è messo sotto accusa per qualcosa di ancestrale, per qualcosa non tanto di compiuto ma di cui è macchiato suo malgrado. È da uno stato di colpa che Toma vuole liberarsi, quella colpa è la sua più grande disperazione, perché è una colpa che sa abitare anche in lui. Quella purezza sognata per mezzo della morte, Toma può trovarla solo nel regno animale. Se con tanta forza e determinazione difende gli animali – porci, agnelli, cani, cavalli, conigli, anatre, galli, ma pure falchi e lumache –, questo accade perché in loro Toma riconosce quello che il genere umano ha perduto. E se, come in un’altra poesia, tra le più ispirate dell’intero suo Canzoniere, sogna un paradiso, il regno in cui tutto è già purificato perché ogni colpa sarà obliata, chi lo abita sono ancora gli animali. In definitiva viene da pensare che Toma stesso, con la sua poesia selvatica e selvaggia («conserverò sempre/ il mio odore selvaggio»), per mezzo della morte, desiderasse ardentemente essere lui stesso animale. Non, come qualcuno ha scritto, un ritorno al primitivo (sia pure linguistico), ma proprio una volontà feroce di strappare via da sé l’irremovibile, la colpa ineludibile. Fino a divenire pura anima.
Andrea Caterini
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Carmelo Bene, Antonio Verri, Salvatore Toma, Claudia Ruggeri: tutti scrittori salentini; e tutti, sia pure in modo diverso, “maledetti”, rapiti dal demone artistico. Salvatore Toma è poeta che deve la sua emersione da una pressoché totale invisibilità alla filologa Maria Corti, che con il Salento ha sempre intrattenuto un rapporto intimo e speciale. Fu lei, nel 1999, a curare il fortunato Canzoniere della morte, che è sicuramente una delle testimonianze più folgoranti della poesia “sommersa” del Sud. Salvatore Toma ci risulta a questa distanza una creatura ribelle, selvaggia, senza grandi mediazioni culturali. La sua breve esistenza si svolse tutta a stretto contatto con la natura, ma anche in aperto contrasto con il mondo degli uomini – tutte le verità di Toma nascono da un contatto assiduo con la natura e da una distanza rabbiosa dagli uomini, che sentì ostili, minacciosi. Il grande sogno di Toma fu quello di sciogliere la condizione umana all’interno della condizione naturale. In ogni suo verso si sente questo impulso a farsi natura, di essere assimilato e assunto nella pace del mondo vegetale. Tanto sentì insopportabile la condizione umana che preferì vivere da creature selvaggia, in continua osservazione di alberi e animali, e in perenne ascolto di una verità più grande rispetto a quella, fallace, degli uomini. Fu la “purezza” la sua più grande visione. E questa “purezza”, che visse come visione ma anche come vocazione morale, egli la trovò massimamente dispiegata nella morte, ovvero nel luogo più distante dalle miserie umane. Per Toma la morte non era il luogo della pausa del dolore, della fuga dalle passioni, della pace per i soccombenti, bensì un luogo puro, il Luogo Puro per definizione, dove essere finalmente nella purificazione della pace e lontano dai “capogiri” della vita e delle sue violenze – un Luogo dove finalmente essere “come prima”, evidente allusione a una inconsapevole memoria edenica. Questa poesia è chiaramente una sfida: una sfida a chi non lo accetta, a chi vorrebbe cambiarlo, a chi non lo riconosce come poeta. È come se dicesse: se pure morissi, nulla cambierebbe della mia purezza; anzi, non avrebbe limite il mio benessere, la mia libertà di essere “uno strano tipo” (non pochi versi di Toma hanno un’immediatezza brutale, da parlato senza mediazioni letterarie), un uomo, insomma, “e puro e semplice e ribelle”. Dunque la morte, per Toma, è sì Luogo Puro, ma anche strumento di lotta, “arma” da puntare alla tempia di chi vorrebbe umiliarlo coi soprusi e con le violenze. In questa poesia è chiaro come la morte da umiliazione estrema diventi momento estremo della dignità. Questo è davvero un vertice della poesia e dell’umanità: considerare la morte come luogo di sottrazione al male, come una possibilità di vita pur di non piegarsi al male, pur di non entrare nell’inferno del dolore terreno. Sono certo che Toma morì – non sappiamo se suicida oppure no – vedendo davanti a sé un paradiso di alberi, fiori, erbe, animali; e sono certo che vi andò incontro con impeto, in fretta, dolce e furioso com’era, di corsa verso la sua terra promessa.
Andrea Di Consoli
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Milano, 10 febbraio 2017 COMUNICATO STAMPA 9-12 FEBBRAIO 2017, SALON DU CHOCOLAT MILANO CARLO CRACCO APRE IL TERZO GIORNO DEL SALON DU CHOCOLAT Domani Gualtiero Marchesi, Iginio Massari incontrano Davide Oldani e Davide Comaschi Oggi sabato 11 grande apertura per il Salon du Chocolat con lo chef Carlo Cracco che ha presentato il suo libro " É nato prima l'uovo o la farina?" intervistato da Anna Prandoni giornalista e scrittrice esperta di food. Sullo stesso palco Ernst Knam si è esibito in un happening artistico live, che ha lasciato il pubblico a bocca aperta, con la creazione di una tela di 3x2 metri, realizzata con diverse tecniche pittoriche come il dripping (famoso grazie all’artista Jackson Pollock), il disegno su tela e l’aerografo. Il tutto rigorosamente eseguito con cioccolato e altri ingredienti commestibili, che sono stati poi “estratti” dall’opera ed offerti al pubblico in assaggio. La tela, che lo Chef ha chiamato “L’albero dell’amore”, dedicandola a San Valentino, è stata esposta all’interno del Salon una volta terminato lo show. Sui palchi degli show cooking si sono susseguiti: Emmanuele Forcone con la sua La Dolcezza italiana a cura di Domori, Luigi Biasetto con Il nostro cubo Madagascar e alle 12.00 la Funny Veg Academy ha presentato la ricetta vegan di Simone Salvini ”Carpacci colorati con sorpresa al cioccolato”. Andrea Besuschio sul palco con Rocher mon amour ha fatto impazzire i visitatori. La famosa Pâtisserie des Rêves parigina , da un anno anche a Milano, ha presentato lo showccoking di Erika Galantini con il suo Plumcake al cioccolato, e sul palco centrale Gino Fabbri con Davide Comaschi ha realizzato la tipica tenerina al cioccolato emilana. Alle 14.00 Davide Comaschi durante il suo showcooking dedicato al cioccolatino Il Cuore di San Valentino, creato per una raccolta fondi a favore di LILT Milano, ha spiegato, accompagnato dalla nutrizionista Chiara Manzi, tutti i benefici del cioccolato e degli ingredienti usati per creare questa pralina. Filippo Novelli, per La Perla di Torino ha fatto Quando il Tartufo al Pistacchio si trasforma in gelato. Paolo Griffa, per l’Associazione Maestro Martino ha realizzato due ricette il dal grande contenuto di design e sapore “BOOM-bolone” e “Immaginario rullante”, una ricetta golosa dal titolo originale. Alle 16.00 si è svolta l'attesa presentazione del libro di Ernst Knam "Dolce Dentro", in cui lo Chef, insieme alla blogger Alice Agnelli di “A Gipsy in the Kitchen”, ha svelato alcuni segreti della sua ultima pubblicazione con Mondadori. Protagonista dello showcooking che ha accompagnato la brillante intervista del Maitre Chocolatier, la Torta Anna, dedicata alla figlia. In contemporanea si è svolto lo showcooking di Roberto Rinaldini che ha realizzato dei “Cantucci con crema al cioccolato” e giocato con il pubblico sorteggiando 2 copie del suo libro “Il più Grande Pasticcere” . Alle 17.00 sul palco centrale hanno sfilato per la "Chocolate Gallery" gli abiti di cioccolato realizzati dai maestri pasticceri AMPI in collaborazione con NABA, a coronare la sfilata abiti internazionali provenienti dalla Francia e dal Camerun. Per il mondo gluten free alle 17.00 Marcello Ferrarini ha presentato un Risotto ai mirtilli e cacao e per tutte le mamme alle 18.00 lo showccoking di Davide Comaschi il Tris di cioccolato in bicchiere, una ricetta facile e golosa. Durante il giorno esperienze ludiche e laboratori al gusto di cioccolato per tutti i bambini nell'area Chocoland. Per gli intenditori invece La Compagnia del Cioccolato ha illustrato le caratteristiche identitarie dei fondenti e delle nuove origini di Venchi. Domenica mattina inizia Gianluca Fusto maître chocolatier di fama internazionale che proporrà Cioccolato al latte, frutta e profili aromatici... il fantasmagorico universo di "circle". In contemporanea Daniel Canzian, ex sous chef di Gualtiero Marchesi, presenterà Cialzons: un omaggio al Friuli Venezia Giulia. Sempre alle 11.00 sul palco centrale la presentazione del libro di Pierpaolo e Riccardo Magni con Luciana Polliotti, Fusione Inversa - per un'estetica gustosa del gelato artigianale, insieme all’editore Franco Cesare Puglisi. Alle 11.30 un momento dedicato alle regioni produttrici del cacao, Choco Togo presenterà il cioccolato a mano africano e la storia di una rivoluzione dolce a cura di Fermento Cacao. Alle 12.00 al palco centrale un incontro tra scienza e dolcezza: Guido Gobino si confronterà con Dario Bressanin, docente di scienze chimiche e ambientali su Grezzo o tostato? Il "nuovo" cioccolato fra scienza e tendenza, allo stesso orario la Compagnia del Cioccolato presenterà Le novità dei cioccolati al latte di bufala della Tenuta Vannulo di Paestum. Sempre alle 12.00, per Lavazza, Loretta Flanella presenterà lo showcooking Spirale di cioccolato con gelatina di lamponi, cremoso al caffè e biscotto alla cannella e sale. A seguire il momento di due maître chocolatier di Ampi: Alessandro Servida che presenterà Passione e alle 13.00 Carmelo Sciampagna J’ador. Per il Premio Tavoletta d’Oro 2017 alle 13.00 verranno presentati sul palco centrale i finalisti di ogni categoria e i vincitori premiati della Compagnia del Cioccolato. Il maître chocolatier francese Franck Fresson ha interpretato Provlova Chocolat un tipico dolce australiano. Alle 14.00 sul palco centrale il maestro Ernst Knam insieme al rapper Emis Killa realizzerà una pralina speciale, concepita dai due nel laboratorio di cioccolateria dello Chef Knam e per la prima volta presentata al pubblico, mentre al pastry show Giuseppe Tortorella si esibirà con una ricetta vegana a cura di Funny Veg Academy. Nel pomeriggio ci saranno diverse degustazioni guidate una a cura di Cecilia e Paul de Bondt, e l’altra, curata da La Compagnia del Cioccolato, sarà Un viaggio nelle frutte candite di Maglio arte Dolciaria. Alle 15.30 arriverà sul palco il sapore della cioccolata siciliana con La cassata barocca alla massa di cacao, presentata dall’Antica Dolceria Bonajuto, a cura di Fermento cacao. Di seguito Back to school degustazione di cioccolato di Modica, a cura della Compagnia del Cioccolato. Alle 16.00 sul palco centrale l’attesissimo appuntamento “Conversazione con i maestri Gualtiero Marchesi e Iginio Massari che incontrano Davide Comaschi e Davide Oldani”, condotta da Anna Prandoni. Al palco pastry show in contemporanea lo showcooking di Cristina Lunardini famosa chef di AliceTV, che porta i Cappellacci al cacao con squacquerone, pere al guanciale croccante e formaggio di fossa. Alle 17.00 sul palco centrale ritorna l’elegante sfilata di abiti al cioccolato "Chocolate Gallery", realizzati dai maestri pasticceri AMPI in collaborazione con NABA, ed abiti internazionali dalla Francia e dal Camerun. Alle 17.00 le ricette diventano salate e gustose con Lorenzo Lavezzari insieme a Paolo Moschini che presenteranno il Choco-burger, un hamburger di carne al gusto di cioccolato, sempre alle 17.00 e in contemporanea Andrea Provenzani porterà sul palco lo showcooking Namelaka al cioccolato bianco, yuzu e tè matcha - Sbrisolona alle mandorle, zafferano e chips di riso. In conclusione Marcello Ferrarini alle 18.00 per il mondo gluteen free presenterà il Risotto ai mirtilli e cacao con erbetta di lavanda e i suoi fiori. Gli espositori nazionali e internazionali sono pronti per far vivere a tutti i visitatori la migliore esperienza a base di cioccolato. Sono una selezione attenta del meglio presente sul mercato: Alto Cacao,Amaro, Amazonas, Amedei, Aminda, Antica Dolceria Bonajuto, Antica Valle Francescana, Aruntam, Autore, Bean to Ciok, Bronte Dolci, Cacao Crudo, Cacao Mar, Cecilia e Paul De Bondt, Chocolate Academy Milano, Chocolate in a Bottle, Chocolaterie Valenza, Chocome, Chocostore By Eurochocolate, Choco Togo, Chokkino, Cioccolato Argento, Cioccolato Bruco, Cioccolatosa, Ciomod, Cisa 2054 Srl, Cocchi, Cocoa And Coffee Interprofessional Council, Costruttori Di Dolcezze, Davide Comaschi, Domori, Electrolux, Eraclea, Ernest Knam, F.B.M, Friis Holm, Gay Odin, Gelateria della Musica, Goufrais, Guerrino, Guido Gobino, Ideotecnica, Il Girasole di Lù, La Gourmanderie, La Pâtisserie Des Rêves, La Perla Di Torino, Leone, LILT, Lindt, Maama, Majani, Marou, Matù, MC40, Modi', Momotombo, Morandin, Neuhaus Maitre Cocolatier, Odilla Chocolat, Pacari, Papa, Pasticceria Cadario, Pasticceria Martesana, Pavoni Italia, Ricola, Rigoletto, Royal Duyvis Wiener, Sabadì, Soc. Coop. Soc. Quetzal – La bottega Solidale, Stringhetto, Thiercelin, Torta Pistocchi, Valor Nuevo, Venchi, Vivoo, Ziccat. L’evento è patrocinato da Comune di Milano e Ampi, realizzato in partnership con Lavazza e Lago, in collaborazione con Cast Alimenti, Chocolate Academy, Compagnia del Cioccolato, Eataly, Fermento Cacao, Naba, Parco della Fantasia Gianni Rodari. I partner tecnici che rendono possibile l’evento sono Grand Hotel et de Milan, Bravo, Gold Plast, Irinox, the freshness company, Making Beauty Academy, Wella, Ristorent e Pixartprinting. Viene sostenuto nella comunicazione grazie ai media partner Italian Gourmet, Punto IT, TuStyle, Where Milan, RDS e Mi -Tomorrow. Anche per questa edizione la presentatrice ufficiale di Salon du Chocolat sarà Irene Colombo, volto di Alice tv, insieme allo Chef Marco Cive e Paola Onofri. DOVE COME QUANDO Salon du Chocolat Milano si terrà dal 9 al 12 febbraio 2017 presso MiCo in viale Eginardo (MMPortelllo). In una superficie di 8.400 mq il prossimo febbraio si riunirà il meglio del mondo del cioccolato italiano e internazionale. In programma degustazioni, spettacoli, gadget dedicati agli innamorati e tante sorprese per farsi coccolare dal cioccolato. Per questa seconda edizione sono attesi oltre 35.000 visitatori di cui il 90% effettuerà almeno un acquisto. Si tratterà di partecipanti, attenti al gusto e allo stile e alla ricerca di una nuova food experience. Ad arricchire il palinsesto ci saranno sessioni di workshop per approfondire la conoscenza delle potenzialità di questo fantastico prodotto e uno spazio dedicato ai bambini con laboratori, giochi e animazioni. L’ingresso a pagamento è di euro 15,00 con forti sconti per gli acquisti in prevendita oltre a diverse formule di partecipazione. 22 ANNI ALL’INSEGNA DEL GUSTO “Salon du Chocolat” nasce a Parigi nel 1994 dall’intuizione di Sylvie Douce e Francois Jeantet con l’obiettivo di far scoprire il cioccolato in tutte le sue forme. In questi 22 anni sono stati organizzati 165 saloni, per una media di 20 saloni all’anno. La manifestazione raggiunge oggi 30 città su 4 continenti. Complessivamente ha coinvolto 10.000 espositori e un pubblico di 8,2 milioni di visitatori. Salon du Chocolat Milano è organizzato da Digital Events (www.salonduchocolat.it). L’evento è ideato da Event International (www.salon-du-chocolat.com; www.eventinternational.com ) Link a foto della giornata: https://drive.google.com/drive/folders/0B4gRMfkjpXEzQm1wbTlTNlFUQjQ?usp=sharing PRESS KIT https://drive.google.com/drive/folders/0B4gRMfkjpXEzV1dkb0E5WWdqdDA?usp=sharing Ufficio stampa: Freedot srl [email protected] oppure [email protected] T + 39 02 890 751 09 F +39 02 936 509 66
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