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#Canacci
jacopocioni · 4 months
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Il fatto di sangue a casa Canacci
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Casa de' Canacci. Fatti di sangue a Firenze ne sono successi tanti, ma uno si caratterizza per un epilogo che testimonia l'acredine del mandante che rese il suo gesto indelebile sia per la crudeltà dello stesso sia per averlo programmato esattamente il 1° dell'anno del 1639. Il 70enne Giustino Canacci e la sua seconda moglie Caterina Brogi, oltre ai tre figli adulti avuti delle prime nozze di Giustino, Francesco, Giovanni e Bartolomeo vivevano in via dei Pilastri al n° 4. Via dei Pilastri è un'antica strada che prende il nome da una famiglia perugina trasferitosi a Firenze prima della battaglia di Montespertoli, i Pilastri. Caterina Brogi era davvero una bella donna, una fresca ventenne che riceveva costantemente attenzione dagli uomini che la incrociavano, lo stesso figlioccio Bartolomeo se ne era invaghito. La donna era però impenetrabile a qualsiasi avance, o almeno cosi sembrava. Nella realtà esisteva qualcuno che aveva fatto breccia, si trattava di Jacopo Salviati, I duca di Giuliano.
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Veronica Cybo. Jacopo Salviati non solo era ricco e piacente, ma anche un poeta. Nato a Firenze nel 1607 era figlio di Lorenzo Salviati, marchese di Giuliano e di sua moglie, la nobildonna fiorentina Maddalena Strozzi. Nel 1627 si sposò con la principessa di Massa e Carrara Veronica Cybo-Malaspina ed ottenne da papa Urbano VIII, grazie a questo matrimonio, che il suo titolo venisse elevato da marchese a duca. Il matrimonio fu quindi conveniente per Jacopo, ma elevare il suo rango lo costrinse ad una moglie orgogliosa e fredda. Gli incontri segreti tra Jacopo e Caterina si svolgevano proprio in via dei Pilastri al civico 4 e nonostante la prudenza dei due amanti qualcuno si accorse della tresca. Non fu certo il marito di Caterina, il buon Giustino, che come marito sappiamo è sempre l'ultimo a sapere, ma qualcuno che fece arrivare la notizia all'orecchio di Veronica. Fu il respinto figlioccio Bartolomeo, che invece che confidarsi con il padre, il primo suo rivale in amore, lo fece con la moglie dell'amante della matrigna. Poi ci si domanda come nascono le telenovelas. La moglie di Jacopo, a differenza di Giustino, non rimase inerme e organizzò la sua vendetta in maniera non solo da riscattare il suo onore, ma da disonorare permanentemente quello del marito. Si coalizzò con Bartolomeo per conoscere esattamente gli orari degli incontri fedifraghi di casa Canacci e organizzò una sortita di tre sicari provenienti da Massa. I tre assassini aspettarono il 31 dicembre del 1638 per agire, consci che quella notte Caterina era sola con la sua fantesca. Non solo uccisero le due donne, ma fecero a pezzi i loro corpi.
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La vendetta di Veronica Cybo Il 1° gennaio a villa al Cionfo Jacopo si svegliava, dopo i bagordi notturni, ignaro di quello che era successo la notte e affrontò la giornata secondo i rituali in uso. Uno di questi era ricevere, presso i suoi appartamenti, il cesto di biancheria pulita che la perfetta organizzazione della moglie gli faceva recapitare settimanalmente. Stavolta però la servitù non trovò solo la biancheria profumata, ma ben avvolta in una camicia ci trovò la testa mozzata della sua amante Caterina. L'epilogo è scontato. Jacopo capì l'antifona, i sicari rientrarono a massa belli tranquilli, Veronica si trasferì a Figline sino a che non fu certa della sua impunibilità e l'unico che pagò lo scotto fu Bartolomeo che fu arrestato e poi impiccato al Bargello. Questo il fatto di sangue di Casa Canacci al n° 4 di via dei Pilastri. Solo dopo aver scritto l'articolo mi sono accorto che già la Madonna delle Cerimonie Gabriella Bazzani ne aveva parlato proprio su queste pagine della Rivista Fiorentina. Insomma, vi siete letti un doppione.
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Jacopo Cioni Gran Cerusico Read the full article
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sayitaliano · 2 years
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Fosse Ardeatine
On March 24th 1944, in the quarries of via Ardeatina in Roma, the German command guided by the SS chief Kappler that was controlling the city (we're in WWII), slaughtered 335 Italians (soldiers, civils, Jews, inmates, students, artists, religious figures, farmers, politician prisonners...) to vindicate an attack realized the day before by a group of partigiani in via Rasella, in which 33 German soldiers died.
This event, for its brutality, is the symbol of the cruelty of the Nazis occupation in Roma. It's also considered the biggest massacre of Jews occurred in Italy. The d3ad bodies were hidden inside the quarry, that nowadays has turned into a memorial and is visitable.
Every year on March 24th, we pay tribute to those innocent people, some of which are still unknown (on some graves you can read "ignoto"), that were brutally killed after having saved many others.
more infos and images on wikipedia (also how the Italians were chosen by the Nazis)
tg5 - minute 00:14:58 here you can hear about some of the innocents that got killed on that day, for example: Don Vito Pappagallo who is martyr of the Church, and Giusto tra le Nazioni (חסידי אומות העולם), Gold medal for the Valore Civile, as he saved Jews, soldiers, people who needed a place to hide and eat; Pietro Primavera, 19 years old partigiano, and Ilario Canacci, 17 years old, captured for their actions against Nazis and for trying to sabotage the Centocelle airport. But all the victims has been nominated during the ceremony cause all of them helped us to create our Nation the way it is.
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joseandrestabarnia · 1 year
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TÍTULO: Incredulidad de Santo Tomás
AUTOR: Escuela Toscana
FECHA: Finales del siglo XVI
TÉCNICA: Óleo sobre tabla
DIMENSIONES: cm 250 x 194
ORIGEN: Parma, colección Tacoli Canacci, 1786
INVENTARIO: GN121
Información e imagen de la web del Conjunto monumental de la Pilotta, Parma.
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materiali-sonori · 2 years
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#materialiInScena2022 fuori i nomi…
e in ordine di apparizione:
ENZO BROGI. ALESSANDRO BENVENUTI. Leonardo Degl'Innocenti o Sanni. Filippo Boni. ORIO ODORI & LA SUA BANDA. STEFANO MASSINI. STEFANO CORSI. CHIARA CAPPELLI. Amandine Delclos. Diego Coscia. Andrea Borgogno. Leonardo Pagliazzi. Bettina Borri. Nina Viticchi. ARLO BIGAZZI. MIRIO COSOTTINI. LORENZO BOSCUCCI. Simona Canacci. Diego Repetto. PAOLO CIONI. FLAVIO FERRI. Massimo Currò. Elisa Fini. Claudio Fuccini. Daniele Gonnelli. Alessandro Grassi. Chiara Melani. Irina Mirzoeva. Simone Pasquini. Andrea Roselletti. Lucia Romoli. Simonetta Testi. SILVIO TROTTA. ETTORE DONZELLINI. Barbara Petrucci. Piero Cherici. DIESIS TEATRANGO. MONIA BALDINI.
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Nina Canacci 7601
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newyorkdress · 7 years
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Nina Canacci 1386
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lizzietehan · 7 years
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IceQueen by valiyh featuring jimmy choo shoes ❤ liked on Polyvore
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fullcupofstyle · 3 years
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Nina Canacci brand
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merrilycouture · 4 years
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IN STOCK CREAM ONLY MESSAGE FOR ORDERING DETAILS GOWN BY NINA CANACCI EXCLUSIVE @merrily_couture #merrily_couture #merrily-couture #merrilycouture #merrilycouturesetstrends #bridal #prom #promdress #promdresses #dress #gown #eveninggown #engagement #rehearsaldinner #rehearsal #bridalshower #sweet16 (at Merrily Couture) https://www.instagram.com/p/B_decsQgxhj/?igshid=lw9m1hg2sf7w
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spidyme · 8 years
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Untitled #21 by frank-caveryn featuring steve madden sandals ❤ liked on Polyvore
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italianartsociety · 6 years
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By Jennifer D. Webb
On November 4, 1966, after receiving 25% of the region’s annual rainfall in just 24 hours, the Arno flooded the city of Florence. By 9am the Santa Croce and Gavinana neighborhoods were submerged; just an hour later, flood waters reached the Piazza del Duomo. The water, carrying with it sludge, fuel oil, and debris, flowed through the city at a rate of 45 miles per hour. Estimates suggest that more than 66,000 gallons of water reached the city before the inundation began to recede at 6pm that evening.
70,000 homes and 6,000 commercial properties were destroyed but it was the damage to the city’s art that drew people from around the world. 850 works of art including 221 panel painting, 413 works on canvas, 11 fresco cycles and 39 individuals frescoes, as well as 22 wooden sculptures, and 23 illuminated manuscripts were damaged. In addition, the Science museum and the collection of musical instruments in the Museo Bardini were completely destroyed. 1,300,000 items in the BIblioteca Nazionale and 14,000 volumes in the Synagogue were affected. (Sandro Pintus in Spande, 14)
In the immediate aftermath of the Flood, Franco Zeffirelli made a film, featuring Richard Burton, that publicized the disaster and raised much needed funds to support rebuilding and conservation efforts.
youtube
In 2006, a number of the individuals who traveled to Florence or were living in the city at the time of the Flood and during its aftermath were interviewed by students at the Winterthur/University of Delaware. One interviewee noted that the disaster brought conservators from around the world to Florence and this resulted in an exchange of approaches and practices that benefited the discipline. Sandro Pintus said:  “working side by side with the army and emergency services, who laboured for months digging out the mud in terrible conditions, they managed to save thousands of works. This was a real global village in operation, the first real case of globalisation.” (13)
Ahead of the 50th anniversary of the Flood in 2016, Kim Jacobs filmed a documentary for PBS, “When the World Answered,” that looked both at the response to the inundation and at the 21st-century project to recognize the often-overlooked contributions made by women artists (known as the “Flood Ladies”) in the conservation efforts.
References: Spande, Helen, Ed. Conservation Legacies of the Florence Flood of 1966: Proceedings of the Symposium Commemorating the 40th Anniversary (2009); Pianigiani, Gaia. “50 Years After a Devastating Flood.” NY Times (Nov 7, 2016).
Ricci. Mood in Carmine square after the flood in Florence 1966. Photo Credit: Wikipedia Commons.
Sailko. Alluvione di firenze, flooding plates in Piazza Santa Croce (1557 and 1966), Florence, Italy. Photo credit: Wikipedia Commons.
Elisa Marianini. Foresto Marianini bottega alluvionata nel 1966 in via dei Canacci a Firenze. Photo credit: Wikipedia Commons.
Further reading: Linda Falcone & Jane Fortune. When the World Answered. Florence, Women Artists and the 1966 Flood. Florence: The Florentine Press, 2014; Marth O’Hara Conway & Paul Conway. Flood in Florence, 1966: A Fifty Year Retrospective. Ann Arbor: Michigan Publishing Services, 2018.
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joseandrestabarnia · 2 years
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TÍTULO: Madonna y el Niño entronizados con dos ángeles músicos
AUTOR: Maestro de Barga
FECHA: primeras décadas del siglo XV
TÉCNICA: Témpera y oro sobre tabla
DIMENSIONES: 114 x 55
ORIGEN: desconocido; ya en la Galería en 1865
INVENTARIO: GN55
GÉNERO: Pintura
MUSEO: Galería Nacional
SECCIÓN DE EXPOSICIÓN: De la Edad Media a Leonardo Ala Oeste
La pintura, caracterizada por una rica decoración de pan de oro y una refinada elegancia de gusto gótico tardío, está atestiguada por primera vez en la Galería en 1865, año en que -como recuerda Ricci- la propiedad estatal se la llevó de los Guardamobili ducales para encomendarla a la Pinacoteca.
Aunque la procedencia de los fondos de oro de la Galleria di Parma se refiere tradicionalmente a la colección del marqués Tacoli Canacci, la tabla en realidad parece tener un origen diferente. Esto se debe a que, en primer lugar, no está documentado en el meticuloso Catálogo que Tacoli Canacci redactó en 1790-1792 para Carlos IV de España. Además, en la parte posterior de la pintura no hay rastro de la etiqueta con la inscripción "Pintor de Etruria", que a menudo marcaba las obras propiedad del marqués.
Por lo tanto, es posible plantear la hipótesis de que la tabla es una de las obras que llegaron a Parma desde Lucca a mediados del 800, por voluntad de los Borbones, quienes, en esos años, habían residido en la ciudad toscana (para la hipótesis del origen lucca de algunos fondos de oro de la Galleria di Parma, ver Zeri 1976, p. 42; Talignani 1986, p. 38). Especialmente porque el origen de Lucca, como veremos, parece confirmarse por las características estilísticas de la tabla.
Con motivo de la exposición de Parma de 1948, la pintura fue "liberada de las superposiciones híbridas del siglo XVIII y ligeramente limpia" (Quintavalle). En la misma circunstancia, probablemente se eliminó el marco no original que aún se vislumbra en la fotografía publicada por Quintavalle (1939a) y que, entre otras cosas, tenía una forma muy diferente a los marcos de las obras pertenecientes a la colección Tacoli Canacci.
Inicialmente atribuida a la "Escuela Toscana antes de 1400" (Pigorini 1887), esta Virgen fue más tarde asignada a la escuela veronesa del siglo XIV (Ricci 1896; Textos 1909), a un seguidor de Lorenzo Monaco (Venturi 1911), a la escuela de Parma del '400 (Venturi 1900b, 1931a) y a la escuela romaña de la primera mitad del siglo XV (van Marle 1926). La pintura se colocó entonces dentro del gótico internacional florentino, a través de las atribuciones de Pudelko (1938) al Maestro del Niño Vispo y Longhi (1940b) al Maestro de la Anunciación de Brozzi. La propuesta longhiana fue inmediatamente aceptada por Quintavalle (1939a) y posteriormente aceptada durante mucho tiempo.
La cuestión atributiva fue resuelta posteriormente por Zeri (1976) a favor de un pintor anónimo de Lucca de las primeras décadas del '400, el llamado Maestro de Barga, que debe su nombre al Crucifijo conservado en la colegiata de Barga. El Zeri también fue capaz de recomponer el políptico que tenía a la Virgen de Parma en el centro, identificando los laterales en los santos Esteban, Juliano, Lorenzo y Antonio Abad de la Galería Heim-Gairac de París.
Alrededor del políptico así reconstruido se pudo ordenar un grupo homogéneo formado, además del Crocy barga, por la Majestad ya en Génova en la colección Costantino Nigro, por el tríptico con la Virgen y los Santos de la Pinacoteca Vaticana, por la Virgen con el Niño de la Academia de Bellas Artes de Carrara (ya en la iglesia de San Pietro in Avenza; Ferretti 1978a) y la bandera procesional con la Crucifixión y Santa Úrsula del Museo de San Matteo en Pisa (Caleca 1978).
Este corpus revela a un pintor que, partiendo de la tradición local de Giuliano di Simone, está activo en las primeras décadas del siglo XV mirando las novedades importadas al entorno de Lucca por la presencia de Starnina (autora de un políptico cuyos lados se conservan en el Museo de Villa Guinigi) y Álvaro Pirez (que en 1424 firmó una Virgen con el Niño perdida. para el oratorio de la Compagnia del Crocifisso en Pieve San Paolo) y evolucionando, en obras tardías como la Cruz de Barga, hacia un interés por la cultura boloñesa de Giovanni da Modena. El resultado es la elaboración de un original y suntuoso lenguaje "internacional" que, todavía en la segunda mitad del siglo, encuentra un seguidor directo en aquel Pietro da Talada en el que se identificó al Maestro de Borsigliana.
La pintura de Parma, a pesar del tono de color bastante bajo, de hecho denuncia una cultura típicamente gótica, en la que predomina el uso del oro, tanto en las exuberantes decoraciones de las telas, como en ciertas partes ejecutadas con una tableta. Incluso el juego elegante del velo de la Virgen y la exquisita transparencia de la túnica del Niño representan elementos atribuibles a una sensibilidad particular a las cualidades refinadas del estilo "internacional".
Evidentes son las relaciones del anónimo Lucchese con el arte de Gherardo Starnina, quien, en los años posteriores a su regreso de España, estuvo activo en Lucca, realizando un políptico del que se conservan los laterales en el Museo de Villa Guinigi. Como observa Zeri, el Maestro de Barga muestra que mira precisamente estas dos tablas en la ejecución del lateral Heim-Gairac. La inspiración directa a la Starnina se declara con mayor precisión en la tabla de Parma, donde el ángel que intenta tocar el arpa reproduce fielmente la parte central del políptico del Museo Martin-von Wagner de Würzburg, tanto que Pudelko creyó erróneamente que podía identificar en las dos pinturas al mismo autor (o al Maestro del Niño Vispo).
Teniendo en cuenta estos elementos, podemos decir por tanto que la Virgen en cuestión representa un testimonio preciso de la receptividad del entorno artístico de Lucca en las primeras décadas del siglo XV hacia las sofisticadas innovaciones difundidas por los exponentes del lenguaje "internacional".
Información e imagen de la web del Conjunto monumental de la Pilotta, Parma.
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materiali-sonori · 2 years
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#BeppeFenoglio22
sabato 10 settembre . ALBA . Teatro Sociale Giorgio Busca
“QNCLPS Questi non ce li possiamo scordare - Storie partigiane di quei ragazzi che si diedero alla macchia”
con Chiara Cappelli. Amandine Delclos. Diego Coscia. Andrea Borgogno. Leonardo Pagliazzi. Bettina Borri. Nina Viticchi.
musiche di ARLO BIGAZZI con Lorenzo Boscucci e Mirio Cosottini
contesto visivo Simona Canacci
progetto e messa in scena di ARLO BIGAZZI e DIEGO REPETTO
produzione ANPI sez. Alba- Bra - Materiali Sonori
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queenstyie · 7 years
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Nina Canacci 3132 Wedding Guest Dress Long Sleeveless ❤ liked on Polyvore (see more glitter prom dresses)
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merrilycouture · 4 years
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NINA CANACCI & LUCCI LU IN STOCK @merrily_couture #merrilycouture #merrily_couture #merrily-couture #glitz #crystal #sparkle #green #emerald #mocha #bronze #prom #promdress #enviouscouture #karismakreations #luccilu #abbyparris #dress #gown #designer #covid #virus #prom2020 #merrilycouturesetstrends #ninacanacci #ninacanaccidresses (at Merrily Couture) https://www.instagram.com/p/B-sm5DSgJec/?igshid=14geca92qrh4k
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sanfamfoundation · 5 years
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Nina Canacci – 1263 Dress Nina Canacci 1263 in two-piece body curving long dress bejeweled detailed V-neck top with captivating open back and long slit skirt COLORS: RED PURPLE SIZE: 0-12 FABRIC: JERSEY Please refer to our returns and exchanges policy page (click here) for more details.
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