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#Calcio di punizione
Free - Kicks!
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sottileincanto · 5 months
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Mi domando cosa sarebbe successo se io, in un certo senso, non fossi stata "costretta" ad un certo punto a "diventare" femmina. Perché, in completa autonomia e senza alcun tipo di influenze, fino agli 11 anni quando, disgraziatamente ed inevitabilmente il mio corpo mi "tradì", iniziando a sanguinare ogni mese, avevo sempre vissuto come un maschio. Lego, trenini, macchinine e plastilina (insieme ad un paio di bambolotti, le famose cabbage patch kids) erano i miei giochi preferiti, mi sono sempre e solo vestita da maschio, ho sempre giocato a calcio con i compagnetti non con le femmine ai "giochi da femmina", la mia attività sportiva era il basket, non la danza classica ( sì, mia madre ci aveva provato ma si era dovuta arrendere dopo qualche mese accettando di ripiegare su danza moderna, mentre io volevo fare judo, ma... "No, ti rompi le ossa!!!"). Ma a quel punto dovetti arrendermi: i miei compagni, a basket, a dodici anni erano diventati tutti più grossi di me e nelle partitelle di allenamento iniziavo a farmi male (alla fine mi sono irrimediabilmente fracassata un ginocchio giocando). Dovetti chiedere a mia madre di comprarmi dei body elastici per comprimere il seno che si stava ingrossando ed era per me fonte di vergogna e umiliazione e alla fine fui costretta a passare al reggiseno. E comunque non c'è mai stato verso di farmi indossare la divisa femminile della scuola, finivo in punizione dal vicepreside, ma la gonna no. Ma all' epoca (erano i primi anni '90, in un collegio cattolico poi) se nascevi femmina, eri femmina, non c'erano dubbi. Ancora oggi a 44 anni non sono in grado di truccarmi, mi fa impressione avere quella roba sul viso. E non sono in grado di vestirmi da donna, nelle rare occasioni in cui sono obbligata a farlo mi sembra carnevale e sembro caduta per sbaglio nei vestiti di qualcun altro. Chissà cosa sarebbe successo se avessi avuto la possibilità di scegliere.
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regina-del-cielo · 3 months
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Calcio di punizione per noi ATTENZIONE
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goodbearblind · 2 years
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QUATTRO STRONZI
Me lo ricordo quel pomeriggio.
Doveva essere sabato pomeriggio; un sabato pomeriggio di metà anni novanta, con noi poco più che diciottenni che facevamo cose da poco più che diciottenni degli anni novanta: stavamo a casa di chi aveva “casa libera”, bevevamo, fumavamo, cazzeggiavamo.
Non c’erano gli smatphone, né i pc. Non c’era nemmeno internet, né you tube; però in qualche modo -parrà strano- ci divertivamo lo stesso. C’erano le sigarette che facevano ridere, e c’erano le videocassette.
E quel pomeriggio P. aveva tirato fuori una videocassetta tipo “Top 20 punizioni della storia del calcio” e buttati sul divano ci godevamo una serie di prodezze balistiche in bassa definizione, o addirittura in bianco e nero, con un sottofondo di una musichetta improbabile. Ad un certo punto le immagini si fanno sgranate, e una didascalia con pixeloni enormi spiega che siamo ai mondiali del ‘74, partita Brasile – Zaire.
Punizione a favore del Brasile poco fuori area, appena decentrata sulla sinistra. Il 10 del Brasile (che scopriremo poi essere Rivellino) si appresta a calciare; di fronte a lui il muro verde della barriera dello Zaire. L’arbitro fischia, ci aspettiamo tutti l’ennesimo capolavoro che aggira la barriera e si infila nell’angolino. E invece a sorpresa un difensore si stacca dalla barriera, corre come un pazzo sulla palla, la colpisce con ignoranza e la scaglia lontanissimo. I Brasiliani sono increduli, e mentre noi impazziamo sul divano, l’arbitro lo ammonisce.
Abbiamo riso fino alle lacrime, abbiamo rivisto la scena decine di volte, avanti, indietro, a rallentatore, poi una pietosa citofonata della mamma di P. ci ha costretti ad aprire le finestre e ripulire in tuta fretta le tracce del nostro vizioso pomeriggio, per poi salutare la padrona di casa e ritirarci con la coda tra le gambe, ancora sghignazzando per la prodezza dello Zairese.
E nei mesi successivi “l’africano che non sapeva le regole” è stato un leitmotiv di battute e scherzi, poi pian piano la cosa è passata nel dimenticatoio.
Fino a qualche tempo fa, quando nel giocare a tirare le punizioni con mio figlio Fabrizio mi sono ricordato dell’episodio e gliel’ho raccontato, per farlo ridere. Naturalmente -essendo lui un nativo digitale- mi ha chiesto di vedere il video, e in effetti dopo una breve ricerca ho ritrovato su you tube quel filmato che avevo visto l’ultima volta in VHF quasi trent’anni fa.
E insieme al video ho trovato la storia.
La storia della Repubblica Democratica del Congo, che dopo un colpo di stato militare propiziato dalla Cia si è trasformata in Zaire, guidata dal Colonnello Mobutu;
La storia di Mobutu, passato alla Storia come uno dei dittatori più sanguinari e corrotti della tormentata Africa, tanto da assurgere ad emblema del tipico “dittatore africano” e da far definire per la prima volta il suo governo col poco lusinghiero epiteto di “cleptocrazia”, o governo della corruzione;
La storia della prima squadra di calcio dell’Africa nera a partecipare ad un Mondiale di calcio, partita nel 1974 dallo Zaire alla volta della Germania con aspettative propagandistiche da parte del suo dittatore, e sconfitta per 2-0 all’esordio contro la Scozia, e addirittura 9-0 alla seconda partita contro la Jugoslavia, e che alla terza ed ultima partita del girone avrebbe dovuto affrontare il Brasile;
La storia di un jet privato atterrato in Germania con a bordo le guardie private di Mobutu, che hanno preteso un incontro a porte chiuse con la squadra e hanno detto senza mezzi termini ai giocatori che le loro famiglie rimaste in Africa erano ostaggio dell’esercito, e che una sconfitta contro il Brasile per più di 3 a 0 sarebbe costata la vita ai giocatori stessi e ai loro familiari, così come qualunque tentativo di fuga o di denuncia;
La storia di undici uomini terrorizzati che hanno giocato un’intera partita contro i Campioni del Mondo uscenti del Brasile (che per qualificarsi doveva vincere con almeno tre gol di scarto) lottando su ogni palla; undici uomini che con la forza della disperazione sono riusciti a mantenere il punteggio sul tre a zero fino all’85 minuto, quando venne assegnata quella punizione dal limite a Junino;
La storia di Joseph Mwepu Ilunga, numero 2 dello Zaire, che all’85 minuto è in barriera e sa che per salvare la sua vita e quella dei suoi cari da una morte atroce deve resistere per altri cinque minuti, cinque maledetti minuti; e vede sulla palla Rivellino con la maglia del Brasile e il numero 10 sulle spalle, e sa che quel pallone può essere la sua condanna a morte, e ha paura, ha una fottuta paura, e sa che deve fare qualcosa, che Rivellino con i suoi piedini fatati quel pallone non lo deve toccare. E quando sente il fischio dell’arbitro si lancia su quel pallone e lo colpisce con tutta la forza del suo terrore e della sua disperazione, per mandarlo il più lontano possibile.
La storia dei giocatori del Brasile, che da quel gesto apparentemente folle rimangono spiazzati e, ormai qualificati, praticamente smettono di giocare fermando il risultato sul 3-0;
La storia di tutto il mondo che per anni ha riso di Mwepu, l’africano che giocava al Mondiale senza sapere le regole, e che ha celebrato il momento come “la punizione battuta al contrario”
La storia di un giornalista, che nel 2002, dopo la morte di Mobutu e la caduta della dittatura, ha ricostruito l’intera vicenda, rivelando una delle pagine più drammatiche della storia del calcio consumatasi sotto gli occhi ignari di tutto il mondo;
La storia di noi quattro, che eravamo davvero quattro stronzi.
La Storia del mondo, che è fatta dalle storie degli uomini, e in queste trova un senso e un compimento.
Storie drammatiche, ridicole, tragiche, miserabili, nel loro piccolo meravigliose.
#StorieDaCaffè
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Finalmente un calcio di punizione per noi? 😮
(Ovviamente a metà campo)
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tepasport · 2 years
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L'Italia e il trionfo agli Europei del 1968 - 20 aprile 1968 - Stadio San Paolo di Napoli Qualificazioni Europee, gara di ritorno: Italia - Bulgaria 2-0 Va in scena il primo capolavoro dell'Europeo della Nazionale. Valcareggi, ancora privo di Riva, conferma al suo posto Prati, e schiera Castano al posto di Picchi nel ruolo di libero e l'esordiente Dino Zoff in porta. A centrocampo manca anche Bertini, rimpiazzato dal granata Ferrini. Al 14' Prati, ancora lui, con uno spettacolare colpo di testa in tuffo trafigge Simeonov. Gli Azzurri passano in vantaggio, tuttavia Asparuhov c'è e Zoff deve metterci una pezza in più di un'occasione. In campo si soffre, almeno fino al 55': Domenghini indovina il calcio di punizione dalla distanza, la palla lambisce la parte interna del palo e si insacca alle spalle del portiere. È il 2-0, che l'Italia difende con le unghie e con i denti fino al fischio finale, e che consente alla squadra di Valcareggi di passare il turno e qualificarsi alla fase finale. C'ero anch'io... https://casatepa.it/ 🇮🇹 Made in Italy dal 1952
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violeblanche · 2 years
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no ma dateglielo un altro calcio di punizione
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cassinafantapro · 19 days
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⚽️✨ Il Potere dei Calci Piazzati nel Fantacalcio! ✨⚽️ Un calcio piazzato può davvero cambiare le sorti della tua lega fantacalcio! 🏆 Che sia un rigore che fa volare il tuo punteggio, un angolo che si trasforma in assist, o una punizione dal limite che sorprende tutti, un +3 decisivo può trasformare una giornata mediocre in una vittoria indimenticabile! 🔥💪 E voi, come state sfruttando i calci piazzati? Fatecelo sapere! 👇⚡️ #Fantacalcio #CalciPiazzati #VittorieMemorabili #fantacalcio #cfp #cassinafantapro
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rassegnanotizie · 1 month
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Rigori cancellati, rigori concessi, gol sul filo del fuorigioco: Genoa-Inter finisce 2-2 e il match della prima giornata della Serie A va in archivio con una serie di episodi che coinvolgono il Var. Il primo caso si verifica al 38' nell'area del Genoa. Thuram cerca la girata in porta da centroarea, ma colpisce nettamente il piede di Badelj e cade a terra dolorante come l'avversario. L'arbitro indica immediatamente il dischetto per assegnare il rigore per un inesistente fallo del giocatore del Genoa: il direttore di gara, richiamato al monitor, va ad esaminare le immagini e verifica che Badelj prende posizione per primo e subisce il calcione del nerazzurro.All'53' Barella offre una palla splendida a Darmian, che arriva sul fondo sulla fascia destra e crossa: sul pallone forte e teso arriva Dimarco che mette in rete, ma l'arbitro annulla per fuorigioco iniziale di Darmian. E' regolare, all'85', l'azione che porta al 2-1 nerazzurro con Thuram. L'attaccante va a segno dopo un'azione corale e, secondo il frame proposto, riceve palla in posizione regolare sul suggerimento di Frattesi.Nel recupero quando sembra scontata la vittoria dell'Inter, l'arbitro assegna un calcio di rigore per un fallo di mano in area di Bisseck. Il tocco di mano è evidente e viene confermato dopo la visione delle immagini al monitor. Dagli 11 metri va Messias che si fa parare il rigore da Sommer, ma poi trova il tap-in vincente per il 2-2 finale.
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lasko2017 · 4 months
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C’è gente che parla di Cristiano Ronaldo solo perché ha 27 sponsor e decine e decine di giornalisti sul libro paga, con tanti amici alla #Uefa.
Tutta gente inutile e insignificante!
E mi fermo qui!
#Eusebio, il miglior giocatore portoghese in assoluto, nel #RealMadrid di #CR7, in tempi moderni, avrebbe vinto 5 Champions e 10 palloni d’oro, e non sto per niente esagerando.
Mettetevi comodi;
In soli 15 anni (no 30 come CR7)
- 638 gol in 614 partite al #Benfica
- 11 campionati portoghesi su 15 disponibili
- 5 coppe portoghesi
- 1 Coppa dei Campioni (1961-62)
- 3 finali di Coppa dei campioni, pensate talmente che era un extraterrestre, è stato ben 4 volte capocannoniere della Coppa dei Campioni.
- 12 volte capocannoniere, in un annata fece 38 gol in 26 partite.
- pallone d’oro e primo giocatore al Mondo a ricevere la scarpa d’oro (1968)
Nel 2003 inseriti tra i le leggende del calcio al 7º posto.
Del #Mozambico faceva i 100 metri in 10 secondi e 96 netti, negli anni 60
La Perla nera ha giocato nel Benfica, no nel Real Madrid, sia chiaro a tutti, e i suoi compagni di squadra non erano #Modric e #SergioRamos
A mio avviso, 10 volte più forte di Cristiano Ronaldo.
Poi veloce, più tecnico, segnava in tutti i modi possibili e inimmaginabili.
Calciava un pallone da 750 gr alla velocità del suono. In 2 occasioni, sfondo’ la rete, nel 1963 in campionato vs il Guimaraes è nel 1966 vs lo Spprting Lisbona.
Non è una barzelletta!
Su punizione una sentenza!
Non aveva sponsor!
Non faceva politica!
Non aveva amici alla #Uefa
#legend
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nardogranata · 4 months
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Un siluro di Dambros regala i play off al Toro.
MARTINA - NARDÒ 0-1
Goal: 75' Dambros
MARTINA (4-2-3-1): Pirro, Nikolli (79' Vaticinio), Rizzo, Baglione (79' Perrini), Mancini, Bonanno (77' Tedesco), Virgilio, Silletti, Pinto, (64' Ganfornina) Piarulli (83'), Palermo.
Reserve: Figliola, Dieng, Albanese, Battimelli.
Head coach: Massimo Pizzulli
NARDÒ (4-3-1-2): Viola; De Giorgi, Lanzolla, Gennari, Di Benedetto; Ciracì (94' J. Russo), Guadalupi, Gentile; Ceccarini (90' Borgo); Dammacco (55' Dambros) D'Anna.
Reserve: Della Pina, Cellamare, Ria, Enyan, Mariani, Ferreira.
Head coach: Massimo Costantino.
Arbitro: Michele Maccorin di Pordenone
Assistenti: Roberto Palermo di Pisa e Massimo Minutoli di Messina.
Ammoniti: Lanzolla, Ceccarini, De Giorgi, Di Benedetto (N) Virgilio, Rizzo (M)
Espulsi: Guadalupi (N) Vaticinio (M)
Note: Giornata nuvolosa su Martina Franca (TA). Angoli: 4-4. Recuperi: 3’ pt e 7’ st. Spettatori: 4000.
Il Nardò vince per il secondo anno consecutivo i play off e si gioca una residua speranza di ripescaggio in Serie C. Il Martina, che a lungo Ha cullato il sogno, viene risvegliato bruscamente da un gran goal di Dambros.
Aldilà del risultato è stata una partita di gran prestigio tra due compagini storiche del Girone H a cui ormai vanno stretti i confini della Serie D. Giusto e condivisibile lo striscione del tifo martinese: "Martina e Nardò senza categorie" ma, aggiungiamo noi, queste due splendide piazze calcistiche meriterebbero il calcio professionistico senza orpelli e graduatorie avulse dalla meritocrazia.
La cronaca del match è subito ricca di episodi.
Al 15' primo tentativo di D'Anna con tiro incrociato fuori di poco. Risponde il Martina con un cross di Pinto su cui nessun piede martinese impatta per mandare in rete. Pericolo su mischia in area granata, Virgilio manda alto da posizione invitante. Più facile sbagliare.
Il Nardò si scuote e al 25' con Dammacco impegna Pirro con un diagonale potente sul primo palo. Alla mezzora punizione di Bonanno parata da Viola. Seguono proteste per un presunto mani di De Giorgi in area. Per l'arbitro è tutto regolare.
Al 28' incursione di Ciracì con tiro di poco alto. L'occasione più ghiotta però è per D'Anna che in corsa calibra una mezza volèe per anticipare l'uscita di Pirro ma il portiere martinese è bravo a deviare in corner in tuffo.
Il Martina impensierisce Viola con una girata centrale di Mancini e una punizione tirata fuori di Bonanno prima del fischio dell'intervallo.
Nel secondo tempo il Nardò prova ad alzare il baricentro per uscire dal pressing alto dei martinesi. Al 50' Bonanno ci riprova approfittando di un liscio di Lanzolla. Tiro parato da Viola. Continua il duello Bonanno - Viola al 60' con un calcio di punizione ben calibrato che costringe Viola alla deviazione in corner.
Il Nardò reagisce con un colpo di testa di De Giorgi, lesto a intercettare una punizione-cross di Guadalupi, fuori d'un soffio. La partita sale di ritmo. Gioco duro, fioccano i cartellini gialli. Al 75' la scena madre del match. Ciracì conquista palla a centrocampo si invola e serve il subentrato Dambros sul versante destro. Corsa, controllo e tiro del brasiliano e palla che va a conficcarsi sotto l'incrocio dei pali. 1-0 per il Toro.
La reazione del Martina è veemente quanto scomposta. Ci si affida alle punizioni di Ganfornina che oggi sembra avere le polveri bagnate. nel finale è battaglia allo stato puro. Il Martina si riversa nell'area neretina accendendo mischie furibonde. Al 90' Tedesco non riesce a ribadire in rete sotto misura. Al 93' proteste per presunto fallo di mano. Guadalupi espulso per reazione scomposta, pochi minuti dopo tocca a Vaticinio. L'ultima occasione è un colpo di testa di Rizzo parato a terra da Viola. Arriva il fischio finale. I Granata gioiscono, i martinesi restano delusi ma alla fine un grande applauso bipartisan accomuna le due contendenti.
Martina e Nardò hanno scritto un'altra splendida pagina di sport. Un gemellaggio che è più di un tatuaggio.
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pietroalviti · 5 months
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Ceccano, 100 gol su punizione, Alessio Carlini lascia l'attività agonistica
500 gol, di cui 100 su punizione, con le maglie di Ceccano, Isola Liri, Ferentino, Boville Ernica, Zagarolo, Morolo, Cassino, Anagni, Real Cassino, Torrice, Ceprano e da ultimo Monte San Giovanni Campano. E’ la carriera di Alessio Carlini, una delle icone del calcio ceccanese che ha giocato domenica scorsa l’ultima partita in campionato. Lascia l’attività agonistica a 42 anni. A lui va il…
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negoziante · 5 months
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Lewandowski ha segnato 3 gol
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Nel 33esimo turno della Liga, il Barcellona ha affrontato il Valencia in casa. 90+3, Lewandowski, con indosso la maglia FC Barcelona, ha segnato un calcio di punizione per completare la sua tripletta. Alla fine, il Barcellona ha sconfitto il Valencia 4-2 e ha superato il Girona in classifica raggiungendo il secondo posto.
Al 22' Rafinha fa un passaggio dalla sinistra, Fermin segna di testa e il Barcellona porta il Valencia 1-0. Al 27' Ter Stegen commette un errore di dribbling e viene colpito direttamente da Duro. L'1-1 pareggia il punteggio. Al 37', Araujo abbatte il suo avversario in area di rigore e l'arbitro concede un calcio di rigore. Peperu calcia il rigore e segna la palla, 1-2. Al 49', Gundogan, in magliette da calcio, batte un calcio d'angolo e Lewandowski segna di testa, 2-2. All'82', Lewandowski segna una doppietta con un colpo di testa in area di rigore e il Barcellona supera il Valencia 3-2. Nei minuti di recupero 90+3, Lewandowski ha preso un calcio di punizione dal lato sinistro dell'area di rigore e ha segnato direttamente, Barcellona 4-2 Valencia.
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lamilanomagazine · 5 months
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Calcio, Serie A: sintesi e risultati della 33esima giornata
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Calcio, Serie A: sintesi e risultati della 33esima giornata.   Genoa-Lazio (0-1) La Lazio vince di misura a Genova, provando a dare continuità alla vittoria dello scorso turno contro la Salernitana e ad alimentare le speranze di un posto in Europa. Decide il match, poco dopo l'ora di gioco, la rete di Luis Alberto, l’uomo più chiacchierato della settimana tra i biancocelesti. Ci pensa proprio lo spagnolo a correggere in rete l’assist a centro area di Kamada.   Cagliari-Juventus (2-2) Finisce 2-2 tra Cagliari e Juventus. La squadra di Ranieri va in vantaggio nel primo tempo grazie a due penalty trasformati da Gaetano e Mina. Nel secondo tempo, i bianconeri si gettano all'attacco con quattro attaccanti in campo e riescono prima ad accorciare le distanze con una punizione di Vlahovic, e poi a pareggiarla nel finale grazie all’autogol di Dossena sul cross di Yildiz.   Empoli-Napoli (1-0) L'Empoli batte il Napoli 1-0 e conquista tre punti fondamentali in ottica salvezza. Decide un gol di Cerri di testa al 4' su assist dalla destra di Gyasi. La squadra di Nicola controlla bene il campo nel primo tempo, approcciando meglio alla partita rispetto alla squadra di Calzona. Nella seconda frazione, il Napoli prova ad attaccare ma senza convinzione ed incisione, consentendo all'Empoli di difendersi senza problemi.   Verona-Udinese (1-0) Coppola segna nel recupero e decide la partita al Bentegodi e consegna all'Hellas tre punti pesantissimi nello scontro salvezza contro l’Udinese. Un match ricco di palle inattive in cui alla fine la spuntano i gialloblu. L'Udinese ha nel primo tempo una palla gol con Lucca, nella ripresa rete annullata a Pereyra per fuorigioco. Questa sconfitta inguaia i friulani che restano bloccati ad un solo punto in più dal terzultimo posto.   Sassuolo-Lecce (0-3) Lo scontro salvezza tra Sassuolo e Lecce vede trionfare i salentini che si impongono al Mapei per 3-0, avvicinandosi sensibilmente alla salvezza. Dopo soli 11 minuti Gendrey batte Consigli con un preciso colpo di testa su punizione di Oudin. Al 15' arriva il raddoppio di Dorgu con un piatto da pochi passi su assist di Gallo. I giallorossi trovano il poker con il preciso rasoterra di Piccoli in contropiede.   Torino-Frosinone (0-0) Finisce senza reti la sfida fra Torino e Frosinone. Nel secondo tempo gli ospiti provano ad andare in vantaggio, ma peccano di precisione sotto porta. Un paio di occasioni per parte nel corso del match, ma non bastano per spezzare l'equilibrio. In classifica la squadra di Di Francesco aggancia l'Udinese al 17esimo posto, mentre il Torino si avvicina, seppur di poco, al Napoli.   Salernitana-Fiorentina (0-2) La Fiorentina ottiene la prima vittoria esterna in campionato del suo 2024 e ritrova il successo in Serie A dopo più di due mesi. La resistenza della Salernitana crolla al minuto 80, quando Kouamé svetta altissimo e, di testa, corregge in rete il cross di Ranieri. A tempo scaduto arriva anche la rete di Ikoné. Manca ormai soltanto l'aritmetica per la retrocessione della Salernitana.   Monza-Atalanta (1-2) Match dai ritmi non particolarmente entusiasmanti, ma comunque ricco di emozioni. L'Atalanta, dopo il vantaggio nel finale del primo tempo con De Ketelaere, comincia con il piglio giusto la ripresa. Il Monza appare meno brillante rispetto alle sue migliori prestazioni. Gli ospiti trovano il raddoppio con Tourè al termine di un perfetto contropiede. Maldini accorcia le distanze nel finale e sfiora il pareggio.   Roma-Bologna (1-3) All'Olimpico la squadra di Thiago Motta vince la sfida Champions contro la Roma e sale a +7 sui giallorossi. La sblocca El Azzouzi prima del quarto d'ora in rovesciata. Prima dell'intervallo traversa colpita da Saelemaekers, poi raddoppia Zirkzee. Ad inizio ripresa entra Azmoun e la riapre, Saelemaekers fa 3-1 al 65' e regala tre punti al Bologna. De Rossi non perdeva in campionato da due mesi e mezzo.   Milan-Inter (1-2) Proprio nel derby contro il Milan, l’Inter vince partita e scudetto, il 20esimo della propria storia. Battuti i rossoneri di Pioli con i gol di Acerbi nella prima frazione e il raddoppio di Thuram a inizio ripresa. Inutile la rete di Tomori a 10 minuti dalla fine. Nel recupero il derby viene macchiato dal nervosismo: rosso a Theo, Dumfries e Calabria. Sesto derby vinto di fila per Inzaghi (e perso da Pioli). Lo scudetto della seconda stella nerazzurra arriva con 5 turni di anticipo.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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messinacalcio · 5 months
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Un rigore inesistente regala la vittoria al Catania nel match contro il Messina - VIDEO
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Si può vincere in tanti modi, dominando in lungo e in largo, non è il caso del Catania che con un calcio di rigore inesistente si aggiudica il match contro il Messina. Ennesimo arbitraggio scadente e dilettantesco. Mister Modica schiera il Messina con il 4-2-3-1 con Fumagalli in porta, Lia e Dumbravanu esterni e Manetta con Pacciardi centrali; centrocampo con Franco e Frisenna; dietro l’unica punta Plescia il trio Rosafio, Zunno e Ragusa. Il Catania si fa vedere al 10’ con Di Carmine, ma Fumagalli para con i piedi. Al 12’ Cicerelli ci prova su punizione, ma ancora una volta Fumagalli si oppone. Al 25’ il Catania va a segno con un rigore inesistente messo a segno da Di Carmine. L’arbitro fischia un penalty dopo che il pallone ha colpito la spalla e non il braccio di Dumbravanu. Al 38′ il Messina vicino al pareggio prima Zunno con una serpentina in area si vede respingere la conclusione sulla linea di porta da Bouah. Sul proseguimento dell’azione Ragusa serve Frisenna, ma il tiro viene respinto ancora sulla linea. Nel secondo tempo al 50’ Cianci con un colpo di testa colpisce il palo. Al 64’ Ragusa sfiora la rete, ma il suo tiro termina alto sopra la traversa. Al 97’ tocca a Signorile tentare la via del pareggio, ma il suo tiro sfiora la traversa. Il domina il secondo tempo, ma non riesce a pareggiare. L’arbitro Del Rio ha deciso il match con l’ennesima decisione cervellotica. L’operazione salvezza del Catania è andata in porto ai danni del Messina. Tabellino Catania-Messina 1-0 Catania: Furlan, Monaco (70' Celli), Kontek, Castellini, Bouah, Peralta (44' Ndoj), Quaini, Welbeck, Cicerelli (70' Marsura), Di Carmine (89' Costantino), Cianci (70' Chiricò). A disposizione: Albertoni, Toscano, Curado, Rapisarda, Chiarella, Zammarini, Haveri. Allenatore: Zeoli Messina: Fumagalli E., Lia (82' Salvo), Manetta, Pacciardi, Dumbravanu, Frisenna (82' Giunta), Franco, Rosafio (84' Signorile), Zunno (82' Civilleri), Ragusa, Plescia (46' Emmausso). A disposizione: Piana, Di Bella, Polito, Fumagalli J., Zona, Ortisi, Firenze, Cavallo, Scafetta, Luciani. Allenatore: Modica Arbitro: Delrio di Reggio Emilia. Marcatori: 25' Di Carmine (C). Read the full article
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cassinafantapro · 1 month
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⚽️ Calci Piazzati: Il Vantaggio che Fa la Differenza nel Fantacalcio! 🏆💥 Un calcio piazzato può cambiare le sorti della tua lega! Che sia un rigore, un angolo che regala un assist o una punizione dal limite, ogni punto è fondamentale! Un +3 decisivo può trasformare una giornata normale in una vittoria epica! 🌟🔥 Fai attenzione ai tuoi giocatori e sfrutta al massimo ogni occasione! 💪✨ #Fantacalcio #CalciPiazzati #Vittoria #fantacalcio #cfp #cassinafantapro
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