#Biblioteca Riccardiana
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michelangelob · 2 years ago
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Luca Giordano alla Biblioteca Riccardiana: dai libri alla pittura
In concomitanza con la mostra “Luca Giordano, maestro barocco a Firenze” a Palazzo Medici Riccardi, la Biblioteca Riccardiana propone un felice percorso espositivo dal titolo “Dai libri alla pittura”: una rassegna che arricchisce e completa la mostra del momento. E’ un viaggio che consente di apprezzare le fonti iconografiche alle quali attinse Luca Giordano per dar vita alle sue opere e in…
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storiearcheostorie · 9 months ago
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Ritrovata la lettera di Colombo in cui annuncia la scoperta dell'America. Era nella Biblioteca del Congresso Usa
(da AdnKronos) Si trovava nella Biblioteca del Congresso Usa la lettera che Cristoforo Colombo aveva scritto ai Reali di Spagna, Ferdinando e Isabella, annunciando la scoperta del Nuovo Mondo. Il documento era stato trafugato dalla Biblioteca Riccardiana di Firenze e acquistato dalla Biblioteca del Congresso in una casa d’aste per 400mila dollari. Valore sottostimato, secondo i Carabinieri del…
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buonanotteatuttelenavi · 4 years ago
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Allegoria della saggezza, 1685, Luca Giordano (Italia, Napoli 18 ottobre 1634 - Napoli 12 gennaio 1705), affresco, Biblioteca Riccardiana, Firenze
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mispecchio · 7 years ago
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Biblioteca Riccardiana, Palazzo Medici, Firenze. Fondata nel 1600, contiene un vastissimo patrimonio, gran parte del quale è ancora inedito.
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ebibl · 2 years ago
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Texto > «Intavulare». Tavole di canzonieri romanzi (serie coordinata da Anna Ferrari), 1. Canzonieri provenzali, 14. Firenze, Biblioteca Riccardiana a, aII (2814); Modena, Biblioteca Estense Universitaria a1 (Campori g.N.8.4: 11-13) (Canzoniere di Bernart Amoros), ed. L. Borghi Cedrini-W. Meliga, Modena, Mucchi, 2020 http://dlvr.it/SZQkrM < biblioteca
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foxpapa · 6 years ago
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Fotografia di Roberto Lucignani
Un manoscritto originale di Piero della Francesca, conservato nella Biblioteca Riccardiana di Firenze, che riporta la  traduzione fatta da Jacopo da Cremona su incarico di papa Niccolò V  intorno al 1450, contiene un vero e proprio corpus di opere di  Archimede, e testimonia la grande risonanza che  gli studi del matematico siracusano ebbero durante il Rinascimento 
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onirotarologia · 2 years ago
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Questa immagine, tratta da un manoscritto del XV secolo custodito presso la Biblioteca Riccardiana di Firenze, rappresenta due gentiluomini che giocano a dadi. Eh sì, è incredibilmente somigliante al Bagatto o Bateleur dei Tarocchi! Si parla dei Barattieri (notare l'assonanza con "Bateleur"). Recentemente mi sono iscritto a un gruppo di rievocatori medievali, I Barattieri appunto, il cui presidente, Giancarlo Ceccoli, da anni studia la tradizione della baratteria. Riporto qui alcuni cenni storici tratti dal suo sito ibarattieri.com: "Si può tracciare una sorta di arco temporale del fenomeno definito Baratteria: 1200 (antica, spontanea) – 1400 (moderna, bisca voluta dalle Istituzioni). Nel periodo che va fra il 1200 e il 1300, in varie città italiane (Firenze, Pisa, Siena, Bologna, Piacenza, Venezia, ecc.) si afferma sempre di più l'istituto della Baratteria. Dapprima bisca clandestina, venne gradualmente tollerata e poi permessa dai Comuni, che richiedevano una gabella (tassa) per aprire tali sale da gioco d'azzardo. La Baratteria venne anche regolamentata negli Statuti Comunali, per limitare la visione di Barattieri (o ribaldi, marochi, gaglioffi) che nelle piazze, sotto i portici o sdraiati sulle stuoie erano a lanciar dadi e bestemmiare per le perdite di denaro! I Barattieri erano quindi protetti nell'esercizio del loro mestiere e, spesso, organizzati a corporazione. Essi avevano solitamente un capo, il Potestà della Baratteria (Potestas Barateria), che teneva i contatti con gli amministratori del Comune. Oltre a gestire il loro spazio dedicato al gioco d'azzardo, i Barattieri avevano anche altri compiti, che svolgevano per i potenti del luogo: messaggeri, spie, fustigazione dei condannati, riscossione delle tasse. Spesso erano parte dell'esercito e in certe occasioni potevano esporre il loro gonfalone. Una descrizione di un tipico barattiere: "che aveva i capelli crespi e rabbuffati con pochi denari in una mano, cioè nella manca, e nella ritta aveva 3 soldi, et al capestro che teneva per cintola aveva un bossolo da portare lettere pieno." #onirotarologia #medioevo #tarocchi #tarot #bateleur #alejandrojodorowsky https://www.instagram.com/p/Ch64ncJji_-/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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metalshockfinland · 3 years ago
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VIOLET BLEND Reveal New Music Video & Single 'Need'
VIOLET BLEND Reveal New Music Video & Single ‘Need’
Florentine alternative metal band VIOLET BLEND have just revealed another new music video and single entitled “Need“. This is the third single from the band’s upcoming full-length album Demons, which is set to drop worldwide on April 1, 2022 via Eclipse Records. The music video was directed by Angelo Mura and filmed on location at Biblioteca Riccardiana. Watch it right now at this…
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michelangelob · 2 years ago
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Palazzo Medici Ricardi: visite guidate gratuite alle sue biblioteche
Palazzo Medici Ricardi: visite guidate gratuite alle sue biblioteche
In concomitanza con le Giornate Europee del Patrimonio, le prestigiose biblioteche di Palazzo Medici Riccardi, la Riccardiana e la Moreniana, apriranno le porte al pubblico con visite speciali totalmente gratuite. La Biblioteca Riccardiana e la Biblioteca Moreniana saranno rese accessibili mediante visite speciali che avranno inizio dal nucleo originario del palazzo ovvero il cortile delle…
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themuseumwithoutwalls · 6 years ago
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MWW Artwork of the Day (5/2/19) Luca Giordano (Italian, 1632-1705) Apotheosis of the Medici: Charon's Boat (1683-85) Fresco Palazzo Medici Riccardi, Florence
In 1682-83 Giordano painted various fresco series in Florence, including in the dome of Corsini Chapel of the Chiesa del Carmine. In the large block occupied by the former Medici palace, he painted the ceiling of the Biblioteca Riccardiana (Allegory of Divine Wisdom) and the long gallery of the Palazzo Medici-Riccardi. The vast frescoes of the latter are contained in the 1670s gallery addition, overlooking the gardens. The planning was overseen by Alessandro Segni and commissioned by Francesco Riccardi. They include the prototypic hagiographic celebration of the Medici family in the center, surrounded by a series of interlocking narratives: allegorical figures (the Cardinal Virtues, the Elements of Nature) and mythological episodes (Neptune and Amphitrita, The Rape of Proserpine, The Triumphal procession of Bacchus, The Death of Adonis, Ceres and Triptolemus)
The Baroque style, which was splendidly represented by Luca Giordano in the Gallery of the Palazzo Medici Riccardi, fascinated the Florentines, but did not fully convince them -- the weight of a glorious tradition was too great. (Wikipedia extract)
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magaligianni · 6 years ago
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O fim das bibliotecas? Sempre senti o fascínio poderoso por bibliotecas. Tínhamos uma em casa, uma na escola e eu frequentava muito a Biblioteca Pública Municipal Olavo Bilac de São Leopoldo. Meu paraíso era próximo ao de Jorge Luis Borges: livros enfileirados. Na faculdade, eu não tinha dúvida alguma: ter muitos livros era indispensável ao bom viver. Causa ainda certa espécie aos que hoje visitam minha casa que meu quarto seja decorado por uma imensa e belíssima foto de Yuri Seródio focando a Biblioteca Riccardiana de Florença. Deito e acordo com a representação de uma biblioteca. Silêncio, calma, livros, conhecimento: quase tudo é virtuoso no espaço de livros enfileirados. Amo bibliotecas. O amor foi sofrendo golpes. Os primeiros são as mudanças. Cada vez que troco de casa tenho de avaliar quais os livros que realmente são importantes. Como me mudei há pouco, mais uma vez tive de avaliar coisas. Um exemplo: eu tinha uma extensa coleção de dicionários de português, praticamente todos os grandes léxicos da nossa língua. Avaliei mentalmente: qual foi a última vez que abri o volume físico do dicionário? Não consegui recordar. Deixei de necessitar? Pelo contrário, não consigo escrever um parágrafo sem buscar auxílio deles. Porém, como quase tudo, percebi que só uso versões digitais, rápidas de serem acessadas. Aqueles livros imensos estavam ali, belos, imponentes, com histórias, parados e sem uso além do valor simbólico na estante. Doei todos os que existiam em forma não virtual. Mantive apenas os mais antigos, como o Dicionário Analógico do padre Carlos Spitzer. Muitos livros com reproduções de imagens artísticas tiveram o mesmo destino. Pensei em como consigo acessar em altíssima resolução afrescos da Capela Sistina, sem que eu precise guardar aqueles volumes gigantescos com fotografias dela ainda antes da restauração. Fiz uma sessão de “processos de Moscou” com meus livros. Ao contrário de um tirano como Stalin, ao menos dei a cada um o direito de se defender. (....) #LEANDROKARNAL #estadão
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jaimeariansencespedes · 7 years ago
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EXPLORADORES – AMERCO VESPUCIO
Américo Vespucio, nació en Florencia el 9 de marzo de 1454​ y falleció en Sevilla, el 22 de febrero de 1512, fue un comerciante y cosmógrafo florentino, naturalizado castellano en 1505, que participó en al menos dos viajes de exploración al Nuevo Mundo, continente que hoy en día se llama América en su honor.
Desempeñó cargos importantes en la Casa de Contratación de Sevilla, de la que fue nombrado piloto mayor en 1508; pero su fama universal se debe a dos obras publicadas bajo su nombre entre 1503 y 1505: el Mundus Novus y la Carta a Soderini, que le atribuyen un papel protagonista en el Descubrimiento de América y su identificación como un nuevo continente.
Por esta razón el cartógrafo Martín Waldseemülleren su mapa Universalis Cosmographia, de 1507 acuñó el nombre de «América» en su honor como designación para el Nuevo Mundo. El relato a menudo fantasioso y contradictorio de sus viajes lo han ubicado como una de las figuras más controvertidas de la era de los descubrimientos.
Fue el tercer hijo de Nastagio Vespucci, un notario florentino especializado en intercambio de divisas, ​ y de Lisa di Giovanni Mini. ​ Le pusieron el nombre de su abuelo, que murió en 1468.
El mayor de los hermanos, Antonio, estudió Derecho y el segundo, Girolamo, se hizo sacerdote. Américo tuvo también un hermano pequeño, Bernardo, y varios otros que murieron poco tiempo después de nacer. ​
Su tío paterno fue el ilustrado fraile dominico Giorgio Antonio Vespucci, amigo de Lorenzo de Médici "el Magnífico", del ocultista Giovanni Pico della Mirandola y del geógrafo Toscanelli; ​ y tuvo a su cargo la educación del joven.
Giorgio había donado a la ciudad en 1450 su importante colección de libros y por la misma época había abierto una escuela para los hijos de los aristócratas florentinos en su convento de San Marcos. ​ Allí formó a Amérigo y a otros jóvenes en las enseñanzas de Aristóteles, Ptolomeo y Estrabón sobre astronomía, cosmografía y geografía; en la lectura de los clásicos y particularmente en el dominio de la lengua docta, el latín (en la Biblioteca Riccardiana de Florencia existe un pequeño códice de su autoría, titulado Dettati da mettere in latino, escrito en ese idioma). Américo adquirió una predilección por Virgilio, Dante y Petrarca, y probablemente leyese los libros de viajes de Marco Polo. Dejó constancia escrita de su escepticismo hacia las creencias cristianas: ​
Se conservan varios textos escritos por Américo Vespucio o publicados utilizando su nombre que relatan principalmente viajes de exploración al Nuevo Mundo.
Muchos historiadores los han tomado como evidencias documentales a partir de las cuales deducir en qué expediciones participó Vespucio y cuáles fueron sus fechas e itinerarios, tratando de discernir lo auténtico de lo inventado y lo escrito realmente por el florentino de lo añadido por otras manos.
Ello ha generado gran controversia y teorías que adscriben a Vespucio desde solo dos viajes transoceánicos hasta seis. Felipe Fernández-Armestoha recomendado que se consideren estas obras no tanto como fuentes históricas sino sobre todo como literatura autobiográfica y por tanto subjetiva, propagandística y probablemente mezcla de realidad y de ficción.
Han llegado a nuestros días seis textos atribuidos a Vespucio que narran sus viajes, reales o inventados; de ellos, cuatro (o tal vez cinco) están dirigidas a su antiguo patrón, Lorenzo di Pierfrancesco de Médici. Todos tienen formato de carta, incluso los que fueron impresos para difusión pública. En orden cronológico:
Carta dirigida a Pierfrancesco desde Sevilla el 18 de julio de 1500, que relata una expedición castellana realizada "con dos carabelas" en 1499-1500. Se conservan seis copias manuscritas, ninguna de la mano de Vespucio pero coincidentes entre sí.
Carta manuscrita dirigida a Pierfrancesco desde Cabo Verde el 4 de junio de 1501 durante su viaje en naves portuguesas; fue encontrada y publicada en 1827. Esencialmente relata una expedición portuguesa anterior a la India, la capitaneada por Pedro Álvares Cabral.
Tercera carta manuscrita, enviada también a Pierfrancesco desde Lisboa al regresar de la expedición portuguesa, en el año 1502. Se la conoce como la "Carta de Lisboa" y fue descubierta y publicada en 1789.
Carta impresa en París en 1504 con el título de Mundus Novus, en latín. Relata los dos viajes mencionados en las cartas manuscritas precedentes y añade por primera vez uno anterior, una supuesta expedición castellana de 1497. Fue un gran éxito editorial y se tradujo a varias lenguas.
Fragmentos de una carta manuscrita en italiano, sin encabezamiento ni datación. Fue descubierta por Roberto Ridolfi y publicada en 1937, por lo que se le llama Fragmento Ridolfi o Carta Fragmentaria. Está escrita en forma de defensa contra quienes objetan la verosimilitud de las aseveraciones de cartas anteriores. No se conoce el destinatario. Revista Geografia - Exploradores - [email protected]
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viverelatoscana-blog · 8 years ago
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magictransistor · 10 years ago
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Baccio Baldini (after Botticelli), Inferno I, c. 1481.
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