#Basilica of Santa Maria Nova
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Luigi Deleidi detto il Nebbia: Piazza Vecchia (o Piazza Grande di Bergamo alta). Olio su tela del 1815-20, cm 149 x 108, Gallerie dell'Accademia, Carrara.
Piazza Vecchia è la piazza di Bergamo posta al centro della parte alta e più antica della città, nella parte racchiusa dalle mura veneziane, e dalla forma rettangolare quasi perfetta: è una delle piazze più importanti di Bergamo, essendo stata per secoli il centro dell'attività politica e civile cittadina, anticamente chiamata "Platea Magna Nova".
Fu costruita nel medesimo punto dove sorgeva l’antico foro romano: frontalmente spicca il Palazzo della Ragione, che risale alla fine del 1100 e rappresenta la più antica sede comunale lombarda esistente, e sulla destra si trova la Torre Civica, detta “il Campanone”, mentre al centro c'è la Fontana Contarini, donata alla città nel 1780 dal Podestà Alvise Contarini.
In secondo piano si vede il campanile della Basilica di Santa Maria Maggiore, edificato a partire dal 1436 e rialzato verso la fine del 16° secolo: la piazza è collegata attraverso il porticato del palazzo della Ragione con la Piazza del Duomo, subito dietro.
Quando Piazza Vecchia fu vista dal grande architetto Le Corbusier lui disse: «Non si può più toccare neppure una pietra, sarebbe un delitto».
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Canção Nova
Santo - Você vai gostar disso! https://santo.cancaonova.com/santo/dedicacao-da-basilica-de-santa-maria-maior/
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Natale a Lecce: ultimo weekend di iniziative
Natale a Lecce: ultimo weekend di iniziative Ultimi due giorni di programmazione per il cartellone "Natale a Lecce", organizzato dall'Amministrazione comunale per questo periodo di feste. Sabato 6 gennaio, alle ore 17 partirà da Piazza Sant'Oronzo la parata "Musical Show" con le principesse Disney e i supereroi più famosi, a cura dell'associazione Bambuballa che terminerà, per la gioia di bambini e bambine, nella Villa Comunale. Alle 20.15, invece, per i concerti gratuiti promossi nelle chiese dall'Amministrazione comunale, nella Basilica di Santa Croce si terrà il Concerto di Epifania che vedrà protagonisti Chiara Scatolino (soprano), Rosellina Massari (oboe), Angela Cosi (arpa) e Antonio Rizzato (pianoforte), alle prese con un repertorio che include, fra gli altri, brani di Franck, Morricone, Gomez, Ippolito, Ettorre, Adam e Verdi. Nella stessa giornata, sono in programma anche il concerto di canti gregoriani "Hic iacet in praesepio" all'Abbazia di Cerrate, a cura della delegazione Fai di Lecce, a conclusione della messa celebrata all'interno della Chiesa e, per la rassegna "Epifania a Lecce" a cura di Artwork, alle 20 nella Chiesa di San Matteo, il Conservatorio di Musica "Tito Schipa" di Lecce sarà protagonista del concerto "Steal Away – Gospel & Spirituals". In centro prosegue con l'ultima giornata di spettacoli Kids – il festival internazionale del teatro e delle arti per le giovani generazioni, che, come da tradizione, saluta tutti gli appassionati nel giorno dell'Epifania (programma completo al link ). Alla Chiesa della Nova, alle 18, è prevista l'esibizione dell'ITS Olivetti Band. Si chiude anche la rassegna "Le mani e l'ascolto" al Fondo Verri, dalle 19, con la Festa in musica con Mauro Tre, Redi Hasa, Rachele Andrioli, Claudio Prima, Roberto Gagliardi, Giorgia Santoro, Gian Luca Milanese. Domenica 7 gennaio, alle ore 11, nella Chiesa della Nova, ultimo dei concerti gratuiti nelle chiese promossi dall'Amministrazione comunale: La Cantiga de la Serena presenta "Ave Eva – la devozione a Maria", un repertorio di canti devozionali di ambito liturgico e paraliturgico, di tradizione popolare e d'autore, eseguiti utilizzando strumenti che appartengono a diverse culture musicali, lasciando ampio spazio alla libera espressione del proprio modo di sentire e filtrare questi antichi canti di amore, preghiera e gioia. Attivi in questo weekend i teatri cittadini: il Teatro Koreja con "Slips Inside – I clown come non li avete mai visti" per la rassegna di teatro ragazzi Teatro in tasca (6 gennaio, ore 17.30), il Teatro Apollo con la stagione di danza del Balletto del Sud e il suo "Gaîté Parisienne" (6 gennaio, ore 18) e con la stagione concertistica della Camerata Musicale Salentina che ospita il concerto pianoforte e voce di Frida Bollani Magoni (7 gennaio, ore 18). Ultimi giorni anche per visitare nelle casette in legno allestite in piazza Sant'Oronzo il mercatino di artigianato ed enogastronomia "Che tipico Natale", in quelle di Piazza Mazzini la Fiera dei giocattoli, addobbi e doni natalizi, lungo via Trinchese, il Mercatino della Creatività, che ospita le creazioni più variegate degli operatori del proprio ingegno, nel chiostro dei Teatini, la Fiera dell'artigianato tipico natalizio, in Piazza Duomo il presepe artistico, all'ex Conservatorio Sant'Anna la mostra allestita fino al 14 gennaio "Devozione Barocca", che raccoglie le opere in cartapesta conservate nella chiesa di Sant'Anna e nel bastione Santa Trinità del castello Carlo V la XXII Mostra del Presepio, a cura dell'Associazione Italiana Amici del Presepio – sede di Lecce, in collaborazione con il Comune e la Direzione Musei Puglia (orari: lunedì-venerdì: 17.30-21, sabato, domenica e festivi: 10.30-13, 17.30-21). La programmazione completa delle iniziative in città, comprese quelle nei teatri cittadini, è disponibile sul sito... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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ɪɴᴠsᴛɪɢᴀᴄɪᴏɴ ᵒᵇʳᵃˢ ᵈᵉ ᵖᵃˡˡᵃᵈⁱᵒ
OBRAS*
54 obras, 29 villas 13 palacios 7 iglesias 4 puentes.
(La cronología refiere al proyecto de las obras y no a su construcción).
Obras más resaltantes:
*Basílica Palladiana* 1546-49 completada en 1614 fue su primera obra importante
*Palazzo thiene* 1542 completado en 1558
1566: Villa Capra, la Rotonda(para Paolo Almerico), Vicenza (completada en 1585 por Vincenzo Scamozzi después de la muerte de Palladio)
1580: Teatro Olímpico, Vicenza (completado después de la muerte de Palladio por su hijo Silla y en 1585 por Vincenzo Scamozzi)
1542 - Villa Valmarana, Vigardolo di Monticello Conte Otto, Provincia de Vicenza
1546-1549: Loggias del Palacio de la Ragione (entonces denominada Basílica Palladiana), Vicenza (completada en 1614 después de la muerte de Palladio)
1550-1557: Palazzo Chiericati (para Girolamo Chiericati), Vicenza (completado sobre 1680 después de la muerte de Palladio)
1550: Villa Chiericati (para Giovanni Chiericati), Vancimuglio di Grumolo delle Abbadesse, Provincia de Vicenza (completada en 1584 por Domenico Groppino después de la muerte de Palladio)
1554: Villa Porto (para Paolo Porto), Vivaro di Dueville, provincia de Vicenza (atribuida)
1558: Fachada para la Basílica de San Pietro di Castello, Venecia (completada después de la muerte de Palladio)
1558: Bóveda para la Catedral de Vicenza, Vicenza (destruida en un bombardeo durante la Segunda Guerra Mundial, posteriormente reconstruida)
1559: Villa Foscari denominada La Malcontenta, Malcontenta di Mira, Provincia de Venecia
1568: Puente Vecchio, Bassano del Grappa, Provincia de Vicenza (reconstruida en 1748 y después de la Segunda Guerra Mundial)
1571: Palacio Porto en la Plaza Castello, Vicenza (sin terminar, completado en 1615 por Vincenzo
1574-1577: Habitaciones en el Palacio Ducal, Venecia
1574: Fachada para Basilica di San Petronio, Bolonia (proyecto)
1576 circa: Capilla Valmarana (para Isabella Nogarola Valmarana) en la iglesia de Santa Corona, Vicenza
1577: Iglesia de Il Redentore, Venecia
1578: Iglesia de Santa Maria Nova, Vicenza (proyecto atribuido, completada en 1590 después de la muerte de Palladio)
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GIOVEDI 09 MARZO 2023 - ♦️ SANTA FRANCESCA ROMANA ♦️ Santa Francesca Romana, al secolo Francesca Bussa de' Leoni, coniugata Ponziani (Roma, 1384 – Roma, 9 marzo 1440), è stata una religiosa e mistica italiana, fondatrice della comunità delle Oblate di Tor de' Specchi. Nacque a Roma dalla nobile famiglia Bussa de' Leoni, figlia di Paolo e di Iacobella de' Roffredeschi (o Broffedeschi).[1] Andò dodicenne in sposa, per volere del padre, al nobile Lorenzo de' Ponziani, figlio di Andreozzo e di Cecilia dei Millini,[2] che si diceva fosse imparentato con papa Bonifacio IX. Si trasferì nel palazzo dei Ponziani a Trastevere, dove ebbe tre figli: Battista, Evangelista e Agnese; gli ultimi due morirono di peste ancora giovani nel 1410. Il 15 agosto 1425, con nove compagne, si offrì come oblata della Vergine nella basilica di Santa Maria Nova al Foro. Per otto anni le Oblate continuarono a vivere nelle proprie famiglie, sino al marzo del 1433, quando, acquistata una casa nel rione Campitelli dalla famiglia Clarelli, suoi parenti, ai piedi del Campidoglio, cominciarono a condurvi vita comune.Francesca le raggiunse tre anni dopo, alla morte del marito Lorenzo, e assunse la guida della congregazione. Il monastero, dove si costituì l'ordine delle Oblate di Santa Francesca Romana, è ancora esistente e attivo in via del Teatro di Marcello. Morì il 9 marzo 1440 a Roma, nella casa di Trastevere. Di lei rimangono le vesti e un dito esposti al monastero di Tor de' Specchi. La salma fu sepolta presso l'altare maggiore della basilica di Santa Maria Nova al Foro,[4] officiata dai monaci benedettini olivetani, che le venne reintitolata nel 1608, l'anno della canonizzazione. L'anniversario della sua morte fu dichiarato festivo pochi anni dopo il suo decesso per via del gran afflusso di fedeli presso il luogo di sepoltura. Successivamente, la santa fu tumulata nella confessione a forma di tempietto progettata da Bernini: essa era decorata con una statua bronzea di Francesca Romana accompagnata da un angelo e fu terminata nel 1649, ma venne restaurata nel 1866 a seguito della distruzione della statua durante l'occupazione napoleonica. A tale personaggio s'ispira Il trionfo della castità (presso Tradizioni Barcellona Pozzo di Gotto - Sicilia) https://www.instagram.com/p/CpkPdGPI9uN/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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The Mystery Of Cacio E Pepe While Walking In An Edward Gorey World.
The Mystery Of Cacio E Pepe While Walking In An Edward Gorey World.
The hedges have not been clipped for awhile in this small garden at the edge of the Villa Borgehesein Rome. Grass does its best to cover a narrow walkway, while the sky above unfurls grey clouds and grey light like an old sheet stretched between the sun and earth. We walk through marble and nature fashioned in the 17th, 18th and 19th centuries for Cardinal Scipione Borghese, Prince Marcantonio…
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#Basilica of Santa Maria Nova#Cacio e Pepe#cucina romana#Cusumano#Edward Gorey#Espresso#Giovanni Battista Piranesi#Giovanni Boccaccio#grappa#Harold McGee#Jamie Oliver#Larousse Gastronomique#Lord Byron#Loste Ria#Marcella Hazan#Nero d&039;Avola#parmigiano-reggiano#Reggio Emilia#Roman Forum#Tonnarelli Cacio e pepe#Villa Borgehese
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Nei musei del nostro paese è concentrato un numero incredibile di opere d’arte, testimonianze storiche di un passato illustre, o di più passati, che va preservato e costantemente protetto, ammirato e anche riscoperto. Di seguito segnaliamo i principali musei italiani che custodiscono le opere d’arte più importanti del nostro paese, ma anche alcune piccole grandi esposizioni significative. Un’eredità non solo italiana, ma anche mondiale. La galleria degli Uffizi di Firenze La galleria degli Uffizi, detta anche galleria delle Statue e delle Pitture, è il fiore all’occhiello del patrimonio museale di Firenze, il museo più visitato d’Italia, nonché uno dei più famosi del mondo. Il percorso museale, oltre a conservare nelle sue sale le più famose opere di Giotto, Raffaello, Tiziano, Botticelli, Caravaggio, Dürer, Rubens e molti altri, comprende anche il corridoio Vasariano, le collezioni di palazzo Pitti e il giardino dei Boboli. Si consiglia, data la forte affluenza, di munirsi di un biglietto salta fila o prenotare un tour con ingresso prioritario. La galleria dell’Accademia di Firenze Il percorso museale conserva tra altre mirabili opere il celebre David (1501-1504) di Michelangelo e altre sei grandi sculture dell’artista, nonché una vasta esposizione, tra le prime al mondo, di opere pittoriche a fondo oro (Giotto, Masolino, Cimabue, Leonardo Da Vinci e altri ancora) e, infine, una pregevole collezione di antichi strumenti musicali. Per evitare che qualcosa sfugga all’attenzione, una buona idea è quella di farsi guidare nelle stanze della galleria da una guida esperta. Il museo Nazionale del Bargello di Firenze Dedicate essenzialmente alla scultura medievale e rinascimentale, le sale del Bargello ospitano alcuni capolavori di Michelangelo, Donatello, Benvenuto Cellini, mentre il complesso comprende anche le pregevoli cappelle Medicee, la chiesa di Orsanmichele, palazzo Davanzati e casa Martelli. Vista la vastità dell’esposizione, anche qui è consigliata una visita guidata. Galata, il museo del Mare di Genova Il Galata di Genova è il percorso museale più grande dell’area del Mediterraneo dedicato al mare e uno dei più moderni d’Italia. Nelle sue sale è illustrata la storia di Genova, del suo legame indissolubile con il mare e delle mille sfaccettature che questo legame porta con sé: dalle galee agli atlanti e ai globi, dai viaggi come quello di Cristoforo Colombo alla vita dei marinai fino allo sviluppo del porto di Genova dal Medioevo ai giorni nostri. Il museo Egizio di Torino Il museo Egizio di Torino è il più antico al mondo dedicato alla cultura egizia e secondo per importanza soltanto a quello del Cairo. Le sale, suddivise in cinque livelli, permettono di ammirare alcuni tra i reperti archeologici più importanti mai ritrovati come il libro dei Morti di Luefankh (332-320 a.C.), la mummia risalente al periodo Predinastico (3500 a.C.), la coeva e rarissima pittura di Gebelein, la tomba degli Ignoti, il pregevole ostrakon (frammento di ceramica) della Ballerina, le pitture a tempera ritrovate nella cappella di Maia, le statue della galleria dei Re, quella di Uahka (1760 a.C.) e infine la tomba di Kha e Merit, risalente a 3400 anni fa. Al fine di godersi al meglio la visita, potrebbe essere una buona idea acquistare un accesso prioritario o meglio ancora prenotare un tour guidato. Il museo Nazionale del Cinema di Torino Ospitato dal 1996 all’interno dell’inconfondibile e bizzarro edificio della mole Antonelliana, il museo del Cinema di Torino è uno dei più visitati d’Italia e raccoglie numerose macchine pre-cinematografiche e altrettanti oggetti provenienti dal mondo del cinema (film, libri, manifesti, stampe, locandine ecc.). I musei Reali di Torino Il circuito dei musei Reali di Torino comprende la visita al palazzo e ai giardini Reali, alla biblioteca e all’armeria Reale, alla galleria Sabauda, al museo Archeologico, a palazzo Chiablese e infine alla cappella della sacra Sindone. Da non perdere all’interno di palazzo Reale la sfarzosità tutta intagli, stucchi, dorature e affreschi della sala da Ballo e quella del Trono, il salone degli Svizzeri e la splendida scala delle Forbici. Il Cenacolo Vinciano a Milano La straordinaria Ultima Cena detta anche Cenacolo (1494-1498) di Leonardo da Vinci è oggi conservata nell’ex refettorio rinascimentale adiacente al santuario di Santa Maria delle Grazie di Milano. La sala, esclusivamente dedicato alla fruizione del capolavoro vinciano, è assolutamente necessaria non solo per la scoperta dell’opera ma anche per la sua precaria conservazione. Le vicissitudini e le curiosità legate all’opera meritano forse la presenza di una guida in grado di poter illustrare i tanti aspetti legati all’Ultima Cena di Leonardo e un ingresso prioritario, anche in tarda serata, per avere la sicurezza di poter accedere. La pinacoteca di Brera a Milano La galleria Nazionale d’arte Antica e Moderna ospitata presso il palazzo Brera di Milano è un complesso museale vastissimo che custodisce una delle più celebri raccolte di pittura del nostro paese, con opere appartenenti a specifiche scuole artistiche come quella lombarda, veneta, toscana, dell’Italia centrale e, inoltre, della scuola fiamminga. Il palazzo di Brera ospita inoltre numerose istituzioni artistiche note in tutto il mondo: la biblioteca Nazionale Braidense, l’osservatorio, l’orto Botanico, l’istituto Lombardo di Scienze e Lettere e infine la celebre accademia di Belle Arti di Brera. Un’esperienza guidata all’interno delle suggestive sale dell’accademia potrebbe essere davvero un’ottima idea. Il museo del palazzo Ducale di Mantova Le sale della reggia dei Gonzaga di Mantova custodiscono alcune delle opere migliori di Mantegna, tra cui i meravigliosi affreschi della camera degli Sposi (1464-1475), Rubens, Palma il Giovane, Daniel van den Dyck, tanto da meritarsi un posto all’interno dei musei più importanti del nostro paese. Il complesso museale comprende la corte Vecchia, la domus Nova, la corte Nuova, la basilica Palatina di Santa Barbara e il quattrocentesco castello di San Giorgio. Il museo Archeologico di Venezia Il museo, sito in piazza San Marco presso le procuratie Nuove, dalla fine del Cinquecento raccoglie numerose collezioni private veneziane comprendenti antichissime opere risalenti al periodo greco e romano. Le gallerie dell’Accademia di Venezia Ai piedi del ponte dell’Accademia, l’antico complesso un tempo formato dalla chiesa di Santa Maria della Carità, il convento dei Lateranensi e la scuola Grande, dall’inizio dell’Ottocento ospita l’accademia di Belle Arti della città lagunare, nonché la più importante collezione di arte veneziana e veneta del mondo, con dipinti databili dal XIV al XVIII secolo. Tra gli artisti esposti si segnalano Piero della Francesco, Giovanni Bellini, Leonardo da Vinci con il suo Uomo Vitruviano, Andrea Mantegna, Giorgione, Cosmé Tura, Palma il Vecchio, Giambattista Tiepolo, Giorgio Vasari e Francesco Hayez. Il museo Storico del castello di Miramare Il museo allestito all’interno del castello di Miramare a Trieste, eretto intorno alla metà dell’Ottocento per volere di Massimiliano d’Asburgo-Lorena arciduca d’Austria, è uno dei musei più visitati d’Italia. L’elegante e suggestiva struttura in pietra chiara affacciata sul golfo di Trieste conserva ancora gli arredi originali dell’epoca e numerose testimonianze della vita dei proprietari, l’arciduca Massimiliano e sua moglie Carlotta del Belgio, prima di diventare la residenza del duca Amedeo d’Aosta. All’interno sono da segnalare la sfarzosa sala dei Regnanti, la bella sala della Musica e la sala ispirata all’arredamento navale della fregata Novara sulla quale Massimiliano aveva prestato servizio nella Marina Austriaca, mentre all’esterno il parco circostante il castello e il superbo giardino all’inglese permettono di effettuare piacevoli passeggiate di fronte al mare. Il castello è visitabile in completa autonomia o con tour privato. La galleria Nazionale delle Marche Ospitata nelle sale del palazzo Ducale di Urbino, questa interessante collezione comprende le opere più importanti del Rinascimento urbinate promosso alla corte di Federico da Montefeltro, tra cui alcuni capolavori di Raffaello, Piero della Francesca e Federico Barocci. Il museo nazionale di castel Sant’Angelo a Roma Il percorso museale allestito all’interno dell’imponente castel Sant’Angelo si sviluppa in 7 livelli che illustrano in maniera approfondita la storia, le modifiche architettoniche e gli usi ai quali la fortezza fu adibita durante i secoli, sin dal 135 d.C., ovvero quando in questo luogo l’imperatore Adriano fece costruire il mausoleo funebre per sé e la sua famiglia fino alla riorganizzazione voluta da papa Farnese nel Settecento, quando qui fu imprigionato, tra gli altri, il conte di Cagliostro. La galleria Borghese di Roma Sita all’interno della magnifica villa Borghese Pinciana, il percorso museale espone molte impareggiabili sculture di Gian Lorenzo Bernini, numerose tele del Caravaggio e pregevoli opere del Bronzino, Antonio Canova, Raffaello, Perugino, Lorenzo Lotto, Antonello da Messina, Rubens, Bellini, Correggio, Parmigianino, Pinturicchio e Tiziano. All’interno delle sale della villa è possibile muoversi in autonomia, oppure in alternativa con un tour privato. I musei Vaticani e la cappella Sistina La grande stagione di fervore artistico promossa da papa Giulio II all’inizio del Cinquecento che ha impreziosito la basilica di San Pietro, ha dato inoltre vita alle stupende collezioni dei musei Vaticani, con gli affreschi e le opere di Giotto, le stanze papali dipinte da Michelangelo e Raffaello, la galleria Lapidaria, quella delle carte Geografiche, l’appartamento Borgia e il giardino con il celebre gruppo statuario del Laocoonte. Lo straordinario patrimonio, tutto italiano, che adorna gli spazi dei musei vaticani si condensa infine nella superba cappella Sistina con il Giudizio Universale (1508-1512) e gli affreschi della volta (1535-1541) realizzati da Michelangelo. Le pareti della cappella non sono di certo da meno, impreziosite da un ciclo di affreschi realizzati dai massimi artisti italiani della seconda metà del Quattrocento: da Botticelli al Perugino, dal Pinturicchio al Ghirlandaio. Vista l’elevata affluenza si consiglia di dotarsi preventivamente di un biglietto con ingresso prioritario. Il museo Archeologico Nazionale di Napoli Il museo Archeologico Nazionale di Napoli (MANN) vanta forse il più ricco patrimonio archeologico d’Italia. Esso comprende infatti i reperti dell’antica Neapolis, la collezione Farnese con pregevoli reperti provenienti dall’antica Roma, le collezioni Borboniche con i reperti provenienti da Pompei, la collezione Egizia e altre importanti collezioni private (Borgia, Santagelo, Stevens e Spinelli). Vista la grande quantità di reperti e opere degne di interesse, un tour guidato è l’ideale per poter comprendere appieno il valore di quanto esposto. Il museo Civico Archeologico “Giovanni Marongiu” di Cabras Il piccolo museo di Cabras, in Sardegna, custodisce gli importanti reperti archeologici ritrovati nella suggestiva penisola del Sinis, sul golfo di Oristano, colonizzato in epoche antichissime. Il percorso museale custodisce e continua a raccogliere ancora oggi quanto ritrovato nel insediamento neolitico di Cuccuru is Arrius, in quello nuragico di Sa Osa, nel sito archeologico di Tharros (età fenicio-punica), nonché i resti del relitto romano dell’isola di Mal di Ventre. Pezzo forte del museo, davvero da non perdere, sono i resti del complesso statuario dei giganti di Mont’e Prama. Il museo dell’ex Stabilimento Florio e delle tonnare di Favignana e Formica Concludiamo questo excursus sui musei più importanti d’Italia con un piccolo e suggestivo museo sito sulla splendida isola di Favignana, ovvero quello ospitato nello storica tonnara appartenuta alla famiglia Florio per oltre un secolo tra Ottocento e Novecento. Splendido esempio di archeologia industriale, perfettamente recuperato e conservato, la tonnara ospita al suo interno un innovativo museo, con sale multimediali che ripercorrono la storia della mattanza, la cruenta pesca del tonno, e della tonnara, e un interessante Antiquarium con reperti archeologici ritrovati nell’arcipelago siciliano delle isole Egadi e risalenti alla prima guerra Punica (III secolo a.C.). https://ift.tt/2O9d5Xc I 20 musei più visitati d’Italia Nei musei del nostro paese è concentrato un numero incredibile di opere d’arte, testimonianze storiche di un passato illustre, o di più passati, che va preservato e costantemente protetto, ammirato e anche riscoperto. Di seguito segnaliamo i principali musei italiani che custodiscono le opere d’arte più importanti del nostro paese, ma anche alcune piccole grandi esposizioni significative. Un’eredità non solo italiana, ma anche mondiale. La galleria degli Uffizi di Firenze La galleria degli Uffizi, detta anche galleria delle Statue e delle Pitture, è il fiore all’occhiello del patrimonio museale di Firenze, il museo più visitato d’Italia, nonché uno dei più famosi del mondo. Il percorso museale, oltre a conservare nelle sue sale le più famose opere di Giotto, Raffaello, Tiziano, Botticelli, Caravaggio, Dürer, Rubens e molti altri, comprende anche il corridoio Vasariano, le collezioni di palazzo Pitti e il giardino dei Boboli. Si consiglia, data la forte affluenza, di munirsi di un biglietto salta fila o prenotare un tour con ingresso prioritario. La galleria dell’Accademia di Firenze Il percorso museale conserva tra altre mirabili opere il celebre David (1501-1504) di Michelangelo e altre sei grandi sculture dell’artista, nonché una vasta esposizione, tra le prime al mondo, di opere pittoriche a fondo oro (Giotto, Masolino, Cimabue, Leonardo Da Vinci e altri ancora) e, infine, una pregevole collezione di antichi strumenti musicali. Per evitare che qualcosa sfugga all’attenzione, una buona idea è quella di farsi guidare nelle stanze della galleria da una guida esperta. Il museo Nazionale del Bargello di Firenze Dedicate essenzialmente alla scultura medievale e rinascimentale, le sale del Bargello ospitano alcuni capolavori di Michelangelo, Donatello, Benvenuto Cellini, mentre il complesso comprende anche le pregevoli cappelle Medicee, la chiesa di Orsanmichele, palazzo Davanzati e casa Martelli. Vista la vastità dell’esposizione, anche qui è consigliata una visita guidata. Galata, il museo del Mare di Genova Il Galata di Genova è il percorso museale più grande dell’area del Mediterraneo dedicato al mare e uno dei più moderni d’Italia. Nelle sue sale è illustrata la storia di Genova, del suo legame indissolubile con il mare e delle mille sfaccettature che questo legame porta con sé: dalle galee agli atlanti e ai globi, dai viaggi come quello di Cristoforo Colombo alla vita dei marinai fino allo sviluppo del porto di Genova dal Medioevo ai giorni nostri. Il museo Egizio di Torino Il museo Egizio di Torino è il più antico al mondo dedicato alla cultura egizia e secondo per importanza soltanto a quello del Cairo. Le sale, suddivise in cinque livelli, permettono di ammirare alcuni tra i reperti archeologici più importanti mai ritrovati come il libro dei Morti di Luefankh (332-320 a.C.), la mummia risalente al periodo Predinastico (3500 a.C.), la coeva e rarissima pittura di Gebelein, la tomba degli Ignoti, il pregevole ostrakon (frammento di ceramica) della Ballerina, le pitture a tempera ritrovate nella cappella di Maia, le statue della galleria dei Re, quella di Uahka (1760 a.C.) e infine la tomba di Kha e Merit, risalente a 3400 anni fa. Al fine di godersi al meglio la visita, potrebbe essere una buona idea acquistare un accesso prioritario o meglio ancora prenotare un tour guidato. Il museo Nazionale del Cinema di Torino Ospitato dal 1996 all’interno dell’inconfondibile e bizzarro edificio della mole Antonelliana, il museo del Cinema di Torino è uno dei più visitati d’Italia e raccoglie numerose macchine pre-cinematografiche e altrettanti oggetti provenienti dal mondo del cinema (film, libri, manifesti, stampe, locandine ecc.). I musei Reali di Torino Il circuito dei musei Reali di Torino comprende la visita al palazzo e ai giardini Reali, alla biblioteca e all’armeria Reale, alla galleria Sabauda, al museo Archeologico, a palazzo Chiablese e infine alla cappella della sacra Sindone. Da non perdere all’interno di palazzo Reale la sfarzosità tutta intagli, stucchi, dorature e affreschi della sala da Ballo e quella del Trono, il salone degli Svizzeri e la splendida scala delle Forbici. Il Cenacolo Vinciano a Milano La straordinaria Ultima Cena detta anche Cenacolo (1494-1498) di Leonardo da Vinci è oggi conservata nell’ex refettorio rinascimentale adiacente al santuario di Santa Maria delle Grazie di Milano. La sala, esclusivamente dedicato alla fruizione del capolavoro vinciano, è assolutamente necessaria non solo per la scoperta dell’opera ma anche per la sua precaria conservazione. Le vicissitudini e le curiosità legate all’opera meritano forse la presenza di una guida in grado di poter illustrare i tanti aspetti legati all’Ultima Cena di Leonardo e un ingresso prioritario, anche in tarda serata, per avere la sicurezza di poter accedere. La pinacoteca di Brera a Milano La galleria Nazionale d’arte Antica e Moderna ospitata presso il palazzo Brera di Milano è un complesso museale vastissimo che custodisce una delle più celebri raccolte di pittura del nostro paese, con opere appartenenti a specifiche scuole artistiche come quella lombarda, veneta, toscana, dell’Italia centrale e, inoltre, della scuola fiamminga. Il palazzo di Brera ospita inoltre numerose istituzioni artistiche note in tutto il mondo: la biblioteca Nazionale Braidense, l’osservatorio, l’orto Botanico, l’istituto Lombardo di Scienze e Lettere e infine la celebre accademia di Belle Arti di Brera. Un’esperienza guidata all’interno delle suggestive sale dell’accademia potrebbe essere davvero un’ottima idea. Il museo del palazzo Ducale di Mantova Le sale della reggia dei Gonzaga di Mantova custodiscono alcune delle opere migliori di Mantegna, tra cui i meravigliosi affreschi della camera degli Sposi (1464-1475), Rubens, Palma il Giovane, Daniel van den Dyck, tanto da meritarsi un posto all’interno dei musei più importanti del nostro paese. Il complesso museale comprende la corte Vecchia, la domus Nova, la corte Nuova, la basilica Palatina di Santa Barbara e il quattrocentesco castello di San Giorgio. Il museo Archeologico di Venezia Il museo, sito in piazza San Marco presso le procuratie Nuove, dalla fine del Cinquecento raccoglie numerose collezioni private veneziane comprendenti antichissime opere risalenti al periodo greco e romano. Le gallerie dell’Accademia di Venezia Ai piedi del ponte dell’Accademia, l’antico complesso un tempo formato dalla chiesa di Santa Maria della Carità, il convento dei Lateranensi e la scuola Grande, dall’inizio dell’Ottocento ospita l’accademia di Belle Arti della città lagunare, nonché la più importante collezione di arte veneziana e veneta del mondo, con dipinti databili dal XIV al XVIII secolo. Tra gli artisti esposti si segnalano Piero della Francesco, Giovanni Bellini, Leonardo da Vinci con il suo Uomo Vitruviano, Andrea Mantegna, Giorgione, Cosmé Tura, Palma il Vecchio, Giambattista Tiepolo, Giorgio Vasari e Francesco Hayez. Il museo Storico del castello di Miramare Il museo allestito all’interno del castello di Miramare a Trieste, eretto intorno alla metà dell’Ottocento per volere di Massimiliano d’Asburgo-Lorena arciduca d’Austria, è uno dei musei più visitati d’Italia. L’elegante e suggestiva struttura in pietra chiara affacciata sul golfo di Trieste conserva ancora gli arredi originali dell’epoca e numerose testimonianze della vita dei proprietari, l’arciduca Massimiliano e sua moglie Carlotta del Belgio, prima di diventare la residenza del duca Amedeo d’Aosta. All’interno sono da segnalare la sfarzosa sala dei Regnanti, la bella sala della Musica e la sala ispirata all’arredamento navale della fregata Novara sulla quale Massimiliano aveva prestato servizio nella Marina Austriaca, mentre all’esterno il parco circostante il castello e il superbo giardino all’inglese permettono di effettuare piacevoli passeggiate di fronte al mare. Il castello è visitabile in completa autonomia o con tour privato. La galleria Nazionale delle Marche Ospitata nelle sale del palazzo Ducale di Urbino, questa interessante collezione comprende le opere più importanti del Rinascimento urbinate promosso alla corte di Federico da Montefeltro, tra cui alcuni capolavori di Raffaello, Piero della Francesca e Federico Barocci. Il museo nazionale di castel Sant’Angelo a Roma Il percorso museale allestito all’interno dell’imponente castel Sant’Angelo si sviluppa in 7 livelli che illustrano in maniera approfondita la storia, le modifiche architettoniche e gli usi ai quali la fortezza fu adibita durante i secoli, sin dal 135 d.C., ovvero quando in questo luogo l’imperatore Adriano fece costruire il mausoleo funebre per sé e la sua famiglia fino alla riorganizzazione voluta da papa Farnese nel Settecento, quando qui fu imprigionato, tra gli altri, il conte di Cagliostro. La galleria Borghese di Roma Sita all’interno della magnifica villa Borghese Pinciana, il percorso museale espone molte impareggiabili sculture di Gian Lorenzo Bernini, numerose tele del Caravaggio e pregevoli opere del Bronzino, Antonio Canova, Raffaello, Perugino, Lorenzo Lotto, Antonello da Messina, Rubens, Bellini, Correggio, Parmigianino, Pinturicchio e Tiziano. All’interno delle sale della villa è possibile muoversi in autonomia, oppure in alternativa con un tour privato. I musei Vaticani e la cappella Sistina La grande stagione di fervore artistico promossa da papa Giulio II all’inizio del Cinquecento che ha impreziosito la basilica di San Pietro, ha dato inoltre vita alle stupende collezioni dei musei Vaticani, con gli affreschi e le opere di Giotto, le stanze papali dipinte da Michelangelo e Raffaello, la galleria Lapidaria, quella delle carte Geografiche, l’appartamento Borgia e il giardino con il celebre gruppo statuario del Laocoonte. Lo straordinario patrimonio, tutto italiano, che adorna gli spazi dei musei vaticani si condensa infine nella superba cappella Sistina con il Giudizio Universale (1508-1512) e gli affreschi della volta (1535-1541) realizzati da Michelangelo. Le pareti della cappella non sono di certo da meno, impreziosite da un ciclo di affreschi realizzati dai massimi artisti italiani della seconda metà del Quattrocento: da Botticelli al Perugino, dal Pinturicchio al Ghirlandaio. Vista l’elevata affluenza si consiglia di dotarsi preventivamente di un biglietto con ingresso prioritario. Il museo Archeologico Nazionale di Napoli Il museo Archeologico Nazionale di Napoli (MANN) vanta forse il più ricco patrimonio archeologico d’Italia. Esso comprende infatti i reperti dell’antica Neapolis, la collezione Farnese con pregevoli reperti provenienti dall’antica Roma, le collezioni Borboniche con i reperti provenienti da Pompei, la collezione Egizia e altre importanti collezioni private (Borgia, Santagelo, Stevens e Spinelli). Vista la grande quantità di reperti e opere degne di interesse, un tour guidato è l’ideale per poter comprendere appieno il valore di quanto esposto. Il museo Civico Archeologico “Giovanni Marongiu” di Cabras Il piccolo museo di Cabras, in Sardegna, custodisce gli importanti reperti archeologici ritrovati nella suggestiva penisola del Sinis, sul golfo di Oristano, colonizzato in epoche antichissime. Il percorso museale custodisce e continua a raccogliere ancora oggi quanto ritrovato nel insediamento neolitico di Cuccuru is Arrius, in quello nuragico di Sa Osa, nel sito archeologico di Tharros (età fenicio-punica), nonché i resti del relitto romano dell’isola di Mal di Ventre. Pezzo forte del museo, davvero da non perdere, sono i resti del complesso statuario dei giganti di Mont’e Prama. Il museo dell’ex Stabilimento Florio e delle tonnare di Favignana e Formica Concludiamo questo excursus sui musei più importanti d’Italia con un piccolo e suggestivo museo sito sulla splendida isola di Favignana, ovvero quello ospitato nello storica tonnara appartenuta alla famiglia Florio per oltre un secolo tra Ottocento e Novecento. Splendido esempio di archeologia industriale, perfettamente recuperato e conservato, la tonnara ospita al suo interno un innovativo museo, con sale multimediali che ripercorrono la storia della mattanza, la cruenta pesca del tonno, e della tonnara, e un interessante Antiquarium con reperti archeologici ritrovati nell’arcipelago siciliano delle isole Egadi e risalenti alla prima guerra Punica (III secolo a.C.). I musei italiani da visitare sono davvero moltissimi e dislocati in quasi tutte le città del nostro Paese, da Torino a Roma, da Napoli alle Trieste.
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Ostuni, la città bianca in provincia di Brindisi
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Ostuni, la città bianca in provincia di Brindisi
Ostuni è uno dei borghi più belli della Puglia, situato in provincia di Brindisi.
Comunemente, molti conoscono Ostuni come la città bianca. Questo perché gran parte delle case e delle strutture del centro storico, sono caratterizzate dalla calce.
Alcune strutture realizzate con tale materiale, risalgono all’epoca medievale. La calce infatti, era facile da reperire ma allo stesso tempo era in grado di dare quel tocco di luminosità, specialmente nei vicoli più stretti e bui.
Oggi Ostuni risulta essere una delle località pugliesi più amate dai turisti, i quali provengono da ogni parte del mondo.
Ostuni cosa visitare
A questo punto ci si chiede: cosa visitare ad Ostuni?
In questo magico borgo, è possibile scovare una serie di strutture religiose secolari, come ad esempio:
La Basilica Minore di Ostuni, risalente alla fine del XV secolo.
Tuttavia, ciò che la caratterizza è principalmente la facciata nello stile tardo gotico. Inoltre, il rosone della chiesa si piazza al secondo posto come il più grande d’Europa.
Poi, c’è il Monastero delle Carmelitane, risalente al Settecento. Entrando all’interno della struttura, vi accorgerete della presenza del monumento funebre di Cono Luchino Del Verme (1747) e gli altari in stile barocco di Francesco Morgese (1763).
Successivamente, troviamo la Chiesa di San Giacomo di Compostela, detta anche dei Santi Cosma e Damiano, nata intorno al 1423 e la Chiesa di San Francesco d’Assisi.
Quest’ultima, ha origini medievali ma ha subito numerose rinnovazioni stilistiche. Infatti, la facciata è del 1882.
Tuttavia, all’interno si ha modo di ammirare il dipinto Mosè che spezza le tavole della legge, il busto di San Giuseppe con bambino Gesù le statue lignee dell’Immacolata di Giacomo Colombo e di Sant’Agostino.
Recandosi verso la zona più moderna di Ostuni si può ammirare:
La Chiesa dei Cappuccini (nota anche come Santa Maria degli Angeli), nata nel 1585, dove è presente una tela di scuola napoletana del ‘600;
Poi, la Chiesa dell’Annunziata, messa su nel 1196 e rinnovata nel ‘600, attraverso lo stile barocco.
La Chiesa della Madonna del Pozzo collocata nella zona del tradizionale mercato cittadino che si svolge ogni sabato viene instaurato il mercato cittadino.
La Chiesa di San Luigi Gonzaga, presente in zona centrale e più precisamente in via Carlo Alberto. Questo luogo religioso, risulta essere una delle parrocchie più grandi della città bianca.
Tra le altre chiese da citare, troviamo la chiesa di Santa Maria la Nova, il santuario di Sant’Oronzo e la chiesetta di San Biagio in Rialbo.
Ostuni luoghi storici
Oltre alle chiese, ad Ostuni è possibile trovare anche:
La Conceria del Tabacco. Si tratta di una struttura costruita intorno agli anni venti del ‘900.
All’epoca, era un edificio davvero molto importante, in quanto era sede di tutto il tabacco volto alla creazione di sigarette per la popolazione.
All’interno è possibile scovare la presenza del montacarichi, utile per trasportare le merci da un piano all’altro. Attualmente l’edificio è inabitato, a seguito di un tragico evento avvenuto intorno agli anni ’60.
Molto importanti sono anche le mura aragonesi, le quali cingono la città vecchia e il borgo antico, il quale presenta una serie di aspetti pittoreschi.
Inoltre, ci sono diverse dimore signorili, tra cui
Il barocco palazzo ducale Zevallos;
Il palazzo Siccoda (1575) situato in via Cattedrale n 35;
Inoltre, nella piazzetta della Cattedrale è possibile trovare i settecenteschi edifici del Palazzo Vescovile e del vecchio Seminario, i quali risultano essere collegati attraverso un effetto pittorico, attraverso un arco
Il portale di palazzo Falgheri, i portali del palazzo Ghionda-Pomes e della casa Molendino e il portale rococò del palazzo Bisantizzi.
Masserie e siti archeologici
Ostuni è ricca di masserie, ossia delle strutture rurali tipiche della Puglia.
Esse conservano un notevole patrimonio storico, racchiudendo una serie di tradizioni che vanno avanti da secoli, da generazione in generazione.
Tra le più note, possiamo trovare:
La masseria Santa Caterina, situata sulla strada statale 16 Adriatica in direzione Carovigno
Masseria fortificata Lo Spagnulo
La masseria Carestia, ricca di interessanti elementi architettonici e decorazioni scultoree
La masseria Ottava, caratterizzata da una torre fortificata del ‘500.
Masseria Cappuccini, costituita da un insieme di trulli, ossia le classiche strutture coniche della regione Puglia
La masseria Ferri, composta da numerosi trulli, decorazioni scultoree e una chiesa medievale.
La masseria Tolla.
E tante altre ancora…
Ad Ostuni inoltre, si ha modo di visitare i seguenti siti archeologici:
Il dolmen di Montalbano
Il Parco archeologico e naturalistico di Santa Maria D’Agnano la Torre San Leonardo (ossia una torre di avvistamento antisaracena).
Il Castello di Villanova e il porto di Villanova (luogo molto amato dai turisti, vista la bellezza paesaggistica)
Ostuni curiosità
Ogni 3 Febbraio, Ostuni celebra il suo santo patrono, ossia Sant’Oronzo.
In occasione della festa, il paese si riempie di luci, decorazioni e bancarelle, dove si ha modo di comprare dolciumi, frutta secca e tante altre specialità della regione.
E proprio a tal proposito, nel borgo è possibile scovare il monumento simbolo, ossia la Guglia di Sant’Oronzo. La statua è alta 20.75 metri ed è stata realizzata nel 1771 grazie a Giuseppe Greco.
Dal punto di vista stilistico, riprende il tema barocco e vede la presenza di altre 4 statue, ossia quella dei Santi Biagio, Lucia, Irene e Gaetano.
Poi, per chi non lo sapesse, Ostuni costituì il “background” per una serie di produzioni cinematografiche, tra cui:
Anni ruggenti nel 1962
Il Saprofita nel 1974
Palermo Milano solo andata nel 1995
Figli di Annibale nel 1998
Il grande botto nel 2000
Un difetto di famiglia nel 2002
2061 – Un anno eccezionale nel 2007
Mia madre nel 2010
Ostuni cucina
Ad Ostuni sono presenti tantissimi locali (ristoranti, trattorie, rosticcerie ecc) in cui è possibile assaggiare gran parte delle pietanze tipiche della cucina pugliese.
Tra i piatti più gettonati, troviamo:
Le orecchiette con cime di rape e con il ragù
Le fave con le cicorie (il più tradizionale per eccellenza)
Le pucce e i calzoni
Le pettole
Le cozze fritte
I lampascioni al forno
I polipetti in pignata
La focaccia di Ostuni (diversa dalla classica barese, in quanto richiede l’aggiunta di mozzarella)
Le friselle, i taralli
E tante altre specialità semplici e di origine contadina…
Insomma, Ostuni si rivela un borgo da visitare assolutamente, sia per il patrimonio storico, culturale e paesaggistico che per la cucina simbolo di tradizioni secolari.
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Cuglieri 📸 @angelc_1986 Oggi è un borgo affacciato sul mare, in origine era Gurulis Nova, città romana del II secolo a.C. Cuglieri si adagia ad anfiteatro sul colle Bardosu, nel versante ovest del Montiferru, di cui è da sempre centro principale. In cima all’abitato si erge la maestosa basilica di santa Maria ad Nives (della Neve), prima basilica minore sarda. Rimane sempre aperta, mentre visiterai le altre durante le feste religiose, in occasione di Monumenti aperti e della Settimana santa. I riti insenati dalle confraternite caratterizzano il borgo: processioni dell’Addolorata, ‘delle Palme’, dei Sepolcri, Coena Domini, s’Incravamentu e s’Iscravamentu e s’Incontru di Pasqua, accompagnati dai gosos, struggenti canti liturgici. Da 1927 a 1971 Cuglieri ha ospitato la Pontificia facoltà teologica, la prima fuori Roma. Storica è anche sa Colonia, sanatorio per bambini malati di malaria. Da non perdere le feste di san Giovanni (fine giugno) e di santu Tilippu, la sagra delle Panadas e il carnevale caratterizzato da sos Cotzulados. Attorno al centro abitato spiccano i monti Ferru ed Entu (oltre i mille metri), coperti di boschi. Allevamento e agricoltura sono le attività principali di un centro di quasi tremila abitanti: tra i prodotti spicca l’olio d’oliva, cui è dedicato il museo dell’Olio ‘Giorgio Zampa’, allestito in un frantoio.
Rinomato anche l’artigianato, in particolare manufatti di sughero, tappeti, arazzi e coperte di cotone e lino. #terrasarda #sardinia #unparadisochiamatosardegna #sardegna #cuglieri #oristano #sardegnapuntoradio https://www.instagram.com/p/Bx1THpJiwIX/?igshid=hqy8ol5vqz08
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The Lost Boys
I. Good Times
Se mudar outra vez não deveria ser um problema, Eijiro Kirishima estava acostumado, mas dessa vez o diferencial era a ausência de seus pais. Kirishima sempre foi independente devido à profissão de ambos os pais, que são arqueólogos, e sempre passou muito tempo sozinho. Não era o estereótipo de garoto solitário e infeliz, pelo contrário, tinha compreensão e admiração pelo trabalho exercido pelos pais. Sua família sempre foi estável emocionalmente, o que de certo modo compensava a instabilidade nos outros aspectos. Agora era a hora de alcançar uma estabilidade que Kirishima não se lembrava mais como era.
A casa era simples e não muito aconchegante, a ideia da independência foi se dissipando aos poucos conforme Eijiro percebia que passaria mais tempo acompanhado, lê-le: com menos privacidade do que na casa de seus pais. O avô de Eijiro, o Vecchio Kirishima, como era chamado em Corsico, não era muito próximo dele. Não ficou muito claro por que seu pai insistiu tanto para que morasse com o avô, já que ele próprio nunca aparentou ter uma relação próxima com o vecchio. Eijiro não contestou, não era um rebelde e nunca havia sido, não tinha contra o que se rebelar.
"Me ajude aqui, ragazzo." Era engraçado o modo com o qual seu avô falava, misturava japonês e italiano como tivesse esquecido algumas palavras do próprio idioma nativo, mas Eijiro preferiu não perguntar a respeito.
O ajudou com as compras que haviam feito, admirando as repartições da prateleira da cozinha. O móvel era feito a mão e de uma delicadeza incomparável. "Ojisan, o senhor lembra onde arranjou esse móvel?"
"Eu pareço caduco pra você, garoto?" De repente não era mais 'ragazzo', era 'garoto', parecia que a memória do vecchio voltava quando era conveniente.
"N-Não disse isso!" As mãos faziam um sinal defensivo.
"Respondendo à sua pergunta, eu mesmo quem fiz. Fiz todos os móveis da minha–Nossa casa." O velho Kirishima era um bom homem, Eijiro podia sentir. Queria que ele se sentisse à vontade ali, apesar de seu modo de ser rabugento sobre o qual seu pai havia o alertado. "Seus pais não falam muito de mim, é?"
"Não realmente..." Isso era constrangedor, estar no meio de um distanciamento do qual ele não estava ciente. 'Valeu, pai', pensou.
"Típico do seu pai. Típico." E com isso o seu avô virou as costas e seguiu o dia como se a conversa nunca tivesse acontecido, como se Eijiro não estivesse ali. O que será que houve entre eles? Era a grande questão, mas não iria perguntar diretamente.
Já faziam quatro dias que Eijiro havia chegado a Corsico. Conheceu o bairro, distrito, comuna, seja lá como chamam... Kirishima falava italiano bem, mas morar ali com falantes nativos seria um desafio. Conheceu o local, a casa, soube quais eram os melhores mercados, cozinhou para o avô, comeu a comida que o avô preparou para ele, tudo um mar de rosas, mas ainda não havia feito o mais importante, ido a Milão.
"Qual o melhor horário para ir a Milão? Pretendo ir hoje conhecer." Cortou o silêncio pós supostos tabus familiares que só parecia constrangedor para si, o vecchio estava à vontade, tão distraído com o livro que lia que sequer escutou a pergunta, sonorizando um 'hm?' na direção do ruivo, ainda sem tirar os olhos da sua leitura. "Milão, ojisan. Vou a Milão hoje. que horas é melhor?"
"Qualquer hora." Murmurou. "Mas esteja em Corsico antes do anoitecer." Agora sim recebeu um olhar. Um bem assustador, para constar, e Eijiro aproveitou a deixa para se arrumar e sair logo.
—
Nem uma hora depois do momento pseudo-constrangedor, Kirishima já estava em Milão e a paranoia do porquê seu pai o mandou para viver com o avô sem nunca ter comentado nada sobre a infância em Milão já tinha sumido. Era rápido chegar ali, como seu pai lhe contou, e Eijiro estava adorando. Não era uma cidade-luz - ao menos não durante o dia - mas a sua arquitetura era perfeita. Kirishima veio a Milão majoritariamente para estudar, não poderia continuar se mudando se quisesse entrar em alguma universidade. Entrou na Università Cattolica del Sacro Cuore, uma universidade que, como diz o nome, era religiosa. Kirishima nunca foi religioso mas recusar o melhor curso disponível na área desejada por preconceito seria estúpido.
Estava saindo da basilica Santa Maria delle Grazie, sua tentativa frustrada de ver o quadro da última ceia por Da Vinci ia ralo abaixo quando soube, na porta, que tal visita deveria ser agendada por uma agência de turismo ou dias antes. Ao se virar, conformado, esbarrou em um homem. "Foi mal! Você está bem?" Disse Kirishima.
"Eu estou. E você? Você é tão pequeno, eu nem te vi." Disse o homem alto. Tinha o quê? Mais que 1,90? E o mais surpeendente é que era japonês como Eijiro.
"Nem se preocupe, eu 'tô de boa." Sorriu com seus dentes pontiagudos.
"Não pude deixar de ouvir a sua conversa antes de você se jogar em cima de mim," Kirishima franziu o cenho, não gostou do modo de falar do homem. "e, bom... Eu sei de um jeito de entrar na Grazie sem se preocupar com seguranças."
"Não estou interessado em coisas ilegais." Kirishima cortou. "Não sou burro também. Acha que sou um turista? Não quero problemas."
"Ei, ei, ei." Pedia calma com as mãos. "Calma aí, cara. Não é assim. Só ofereci uma ajudinha, não seja paranoico." Kirishima continuava com o cenho franzido, detestava ser chamado de paranoico, embora fosse por vezes.
"Okay."
"Você é novo aqui, de todo modo, né, não-turista?" Que sorrisinho cretino esse cara tinha, mas era de certa forma cativante. "Eu sou um cara que gosta de ajudar as pessoas, então vou te oferecer outra opção. Você pode ir legalmente até a Santa Maria Presso di San Satiro agora. É a segunda opção mais próxima." Ofereceu.
Era verdade, o google maps havia lhe contado o mesmo momentos antes. A desconfiança passou. "Obrigado! Eu sou Kirishima Eijiro. Como se chama?"
"Yorashi Inasa. Hajimemashite."
As reverências trocadas fizeram o coração de Kirishima doer de saudades de seus pais. Não sentia saudades do Japão, se mudou quando ainda era pequeno. Se mudou incontáveis vezes desde então. Sentira saudades dos pais por ser o idioma no qual se comunicavam em casa, sempre.
Normalmente Kirishima não sairia andando pela rua com um estranho, não em um local que ainda não conhecia bem, mas Yorashi parecia ser um cara realmente legal. Os dois compartilhavam o modo apaixonado de se expressar e no decorrer da conversa Yorashi comentou que conhecia bastante da arquitetura de Milão. Iriam juntos à San Satiro e o correto seria pegar o famoso bonde 16, mas Kirishima achava um desperdício não aproveitar um dia tão bonito para caminhar no sol. Yorashi usava um quepe bastante peculiar que escondia os cabelos bem curtinhos, raspados, nos quais Eijiro reparava toda vez que o homem alto virava o rosto em outra direção para apontar para alguma construção que queria mostrar a Eijiro.
O tempo pareceu passar rápido demais. Yorashi era definitivamente uma boa companhia e Kirishima nem acreditava em tudo que havia visto na basilica. Era tudo como nos sonhos do ruivo, estar em Milão era perfeito para quem queria estudar arquitetura, como era o seu caso.
"Eu preciso ir, Kirishima. Tenho que ir ao Duomo." Seus pensamentos foram interrompidos por um tom mais grave da voz do outro.
"A catedral?" Olhava para a hora que seu celular indicava e via que já começava a anoitecer, relembrando as palavras do vecchio Kirishima. "É pertinho daqui, né?"
"Sim, é logo ali." Apontou e então hesitou antes de convidar. "Você pode ir comigo."
Eijiro assentiu. Estava empolgado demais e apesar do horário uma rápida visita ao Duomo não lhe faria mal algum. Andaram pouco e já estavam na frente da catedral, Kirishima queria chorar de tão linda que era e Yorashi respeitou o seu momento boquiaberto que durou cinco minutos. O ruivo decidiu fazer uso da câmera que trouxe em sua mochila — ele realmente parecia um turista — e começou a tirar fotos de todos os ângulos possíveis da fachada. "Faça uma pose, vou tirar uma foto sua na frente do Duomo pra lembrar desse dia!" Yorashi concordou e fez a pose mais ridícula que conseguiu pensar. Kirishima acenava com a mão indicando para onde ele devia se mover para fazer a foto mais engraçada possível mas antes de poder bater a foto, viu alguém se aproximando por trás de Yorashi e o puxando.
Ergueu o olhar da tela da câmera para a cena à sua frente. Um homem de cabelo bicolor o puxava e empurrava enquanto dizia coisas que Kirishima não entendia. O homem apontou para ele, o que fez Kirishima olhar para Yorashi, que pediu um momento e veio novamente na sua direção. "Espera um minuto, ok? Eu já volto."
"Ok... Mas eu preciso ir." Disse Kirishima.
"Eu já volto." Repetiu.
—
Esse era o pior momento para Todoroki aparecer ali, mas era tudo culpa dele por não ter se oposto a levar Kirishima até ali. Agora o garoto da cicatriz bonita - como gostava de o chamar, desde o primeiro dia - estava sendo rude com ele. Ao longo dos anos ele aprendeu que Todoroki pode ser muito rude sem querer. Agora ele definitivamente queria. Aquele olhar de duas cores era penetrante e era difícil responder aos ataques comedidos do outro ao invés de ficar em silêncio, apenas contemplando.
"Eu não tenho paciência pra você, Inasa." Cortou a contemplação.
"Não seja radical." Levou a mão até o rosto dele apenas para que ela fosse imediatamente afastada. "Eu estou atrasado, sim, mas estou aqui."
"Não é a questão." Replicou.
"Qual é a questão, Shoto?" Sabia que chamá-lo pelo primeiro nome era arriscado naquele momento de desdém, mas também sabia que isso o provocava quando vindo de quem vinha.
"Para você o que fazemos são encontros bobos. Para mim é apenas algo arriscado."
"Eu sei que é arriscado pra você. Pra nós. Você deveria largar o idiota do Blasty McSplode." Shoto riu e Inasa sentiu um gosto amargo.
Não estava rindo por deboche, se fosse não o magoaria. Estava rindo do apelido e provavelmente se lembrando de como o alvo do mesmo o recebeu. Doces ou amargas, não importa, eram memórias com as quais Yorashi não conseguia competir e o motivo secreto pelo qual ele estava tentando conhecer pessoas novas.
"Kirishima. Preciso falar com ele, nem que seja pra me despedir."
"Não." Comandou Todoroki. "Eu vou com você." Yorashi não sabia dizer não a ele.
—
Kirishima estava consternado, sem entender o que aconteceu. Decidiu tirar mais fotos da catedral, já que iria esperar Yorashi, mas já não estava tão inspirado. Guardou a câmera após mais alguns cliques e se sentou no degrau escuro, sem dar as costas à catedral, acharia uma pena estar ali à toa sem ao menos olhar para a maravilhosa vista. Não demorou até ver a silhueta larga de seu conhecido se aproximando, e ao lado a do desconhecido bicolor. Se levantou do chão constrangido pela possibilidade de ter atrapalhado algo. Kirishima detestava não saber o que estava se passando e seu destino parecia ser cair de paraquedas em situações mal resolvidas, como a de seu avô com o seu pai, e agora a de Yorashi com esse outro cara. Não, agora a de dois desconhecidos dos quais ele precisava se despedir logo.
"Seu nome é Kirishima, certo? Eu sou Todoroki. Não tenho nada contra você, Yorashi trabalha para mim e se atrasou. Isso é tudo." Bombardeou o recém conhecido.
"Ah, tudo bem... Me desculpe por ocupar ele. Não sabia que tinha que trabalhar." Se explicou. "Sinto muito mesmo se atrapalhei vocês. Foi bom conhecer vocês, aliás, mas agora eu preciso ir!"
"Você tem trabalho?" Perguntou Todoroki, ignorando tudo que o outro disse.
"Eu?" Kirishima apontava para si mesmo. "Eu acabei de m—"
Boom.
Estava no chão, com uma dor aguda nos ouvidos e um atordoamento que não conseguia expliciar. O que diabos foi isso? As mãos grandes de Yorashi seguravam seus braços e os puxavam, retirando o corpo de Eijiro do chão para ajudá-lo. Era muito alto para apoiar Kirishima sobre os ombros então pediu para Todoroki o fazer, e ele calmamente recusou, apontando para o degrau, onde Yorashi o fez sentar.
"Terroristas." Disse Todoroki, dando as costas.
"Alguém explodiu o metrô." Yorashi apontou na direção, e depois olhou Todoroki, que parecia o estar ignorando. "Você não poderá retornar a Corsico hoje, Kirishima."
A cena do vecchio avô fechando a porta na sua cara no dia seguinte, caso ele dormisse fora, persistia em sua cabeça. O que iria fazer? Estava quase se arrependendo de ter encontrado Yorashi e ido ao Duomo, apesar da tarde prazerosa que compartilharam. Okay, ele só estava arrependido do final. Poderia estar em casa agora, mas não estava.
"Isso é tudo minha culpa, Kirishima. Me perdoe, por favor!" Yorashi fez uma reverência exagerada que assustou Eijiro e fez Todoroki balançar a cabeça negativamente.
"Vamos, Inasa. Pode trazer seu novo amigo junto." Disse Todoroki, deixando os outros dois para trás enquanto andava sem pressa na direção do Duomo.
Yorashi ainda estava em posição de reverência e só parou quando Eijiro o assegurou de que estava perdoado, que não era culpa dele, que não poderia saber que aconteceria um ataque terrorista em Milão justo nesse dia. Yorashi parecia preocupado ao perguntar se o ruivo queria mesmo ir com ele e Todoroki, mas Eijiro não tinha para onde ir, não conhecia ninguém ali e não teria bateria suficiente no celular para se guiar pelo google maps. Não era seguro andar por aquela área após um ataque terrorista, o metrô inteiro estaria interditado e em alerta para outras possíveis bombas. Era caos.
O Duomo estava oficialmente fechado por ora, praticamente interditado também sob a ameaça terrorista. Kirishima pensava pelo lado positivo, era uma grande sorte ter podido visitar a catedral antes disso, porque demoraria até isso ser possível novamente. Os três caminhavam em fileira. Todoroki na frente, sem olhar para trás. Yorashi guiando o caminho para Kirishima e apontando os detalhes na lateral da catedral. Eijiro preocupado, revezando entre olhar para os dois homens na frente e para o que Yorashi apontava. Distraído com a última frase do outro, Eijiro acabou esbarrando nele outra vez, rindo quando Yorashi constatou que os esbarrões virariam rotina.
"Quietos." Disse Todoroki, chamando a atenção dos dois brincalhões.
Entravam agora em uma área afastada da praça chamativa. Todoroki parou à porta de uma pequena casinha rústica - e muito bonita, para Kirishima - e começou a bater. Era como código morse ou algo do tipo, batidas estranhas.
"Qui huc intrasti omissa spe." E a porta abriu.
Kirishima não sabia que tipo de drogas Todoroki usava, mas queria um pouco para si. Entraram na casa que estranhamente estava vazia e Yorashi se sentou no pequeno sofá, isto é... Pequeno demais para ele. Kirishima não se fez de rogado e sentou no outro sofá, um bem maior. Ele e Kirishima então se olharam e parecendo amigos de longa data capazes de uma leitura mental, trocaram de lugar. Agora sim Yorashi parecia confortável. Continuavam em silêncio desde que Todoroki ordenou e o mais engraçado disso para Kirishima, uma pessoa muito falante, é que não sentia vontade alguma de dizer nada. Todoroki apareceu novamente, voltando do que parecia ser a cozinha com duas xícaras de chá, oferecendo uma a Inasa e outra a Kirishima. Kirishima queria agradecer mas não conseguia falar, sentindo um pouco de angústia.
"O que foi?" Perguntou Todoroki.
"O quê?" Kirishima falou alto quando sua voz finalmente saiu. "Perdão! Ah, eu... Obrigado pelo chá, Todoroki." Que dia estranho, estava deixando até Eijiro estranho.
Uma das mãos de Todoroki estava no ombro de Yorashi. Ele tinha unhas longas e elas se arrastavam discretamente pelo tecido fino da roupa. Inasa, por sua vez, parecia estar reflexivo; ora incomodado, ora satisfeito. Como no momento que ele e Kirishima compartilharam, agora ele parecia estar fazendo isso com Todoroki, conversando mentalmente, em um nível muito mais intenso. As luzes estavam apagadas e tudo estaria escuro se não fosse pelas velas que Todoroki acendeu assim que entrou na pequena casa. Nessa luz baixa, Kirishima podia vê-lo melhor do que pôde à luz da lua, agora eles estavam mais próximos e o ruivo não estava distraído pelo movimento frenético da cidade, e nem por uma bomba. Pensava consigo que Todoroki era bonito, muito bonito, bonito do tipo fora-do-seu-alcance. Yorashi provavelmente era apaixonado por ele, constatou pelo modo como se mexia minimamente diante do toque em seu ombro. Todoroki então se virou e retirou a mão do ombro do outro — não sem antes deslizar as unhas pelo maxilar do maior dos três — e saiu do cômodo.
Yorashi também era bastante atraente. Talvez não bonito como Todoroki, o charme dele não era uma beleza admirável. Enquanto Todoroki parecia um anjo de Botticelli, Yorashi parecia uma estátua de Michelangelo. Eles seriam, ou são, um bonito casal.
"Preciso trabalhar agora, Kirishima." Disse Yorashi, sorrindo. "Estou muito atrasado! Estou ferrado." Riram juntos. "Você pode dormir aqui nesse sofá se não for incômodo pra você. Se não puder, me espere voltar e arranjo um quarto pra você."
Se existe algo mais desconfortável que dormir em um lugar desconhecido, Kirishima não sabe o que é. Vem passando por isso com frequência, o que é engraçado. Primeiro na cama dura na casa do vecchio - que irá despejá-lo amanhã, pensou com pesar - e agora no sofá onde Yorashi estava sentado até momentos atrás, antes de seguir Todoroki. Os dois provavelmente saíram pelos fundos, porque Eijiro não conseguia ouvir absolutamente nenhum som além dos uivos periodicos dos cachorros na rua. A Itália era muito linda e o bairro onde estavam muito gótico, por mais cliché que fosse, esse era o estilo de arquitetura favorito de Kirishima. Bombas à parte, se mudar para a Itália ainda conseguia ser melhor do que ele havia imaginado antes de o fazer de fato. Sentindo uma bizarra satisfação que não combinava nem um pouco com a situação na qual ele se encontrava, Kirishima se virava no sofá, deitado sem saber se deveria dormir ou esperar, caindo no sono no processo de decisão.
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Vicenza, aprirà in via straordinaria la chiesa di Santa Maria Nova
Vicenza, aprirà in via straordinaria la chiesa di Santa Maria Nova Il Natale culturale di Vicenza si arricchisce di un nuovo importante momento: sabato 6 e domenica 7 gennaio aprirà in via straordinaria la chiesa di Santa Maria Nova con la collaborazione della Delegazione di Vicenza del FAI e del Gruppo Giovani che dalle 10 alle 15 organizzano visite gratuite. Lo storico edificio, ora completamente sgombro dopo il recente trasferimento delle raccolte archivistiche della Biblioteca Bertoliana nella ex scuola Giuriolo, può tornare definitivamente alla città e mostrarsi al pubblico per essere ammirato in tutta la sua bellezza. Un primo momento per riscoprire un'opera che, pur figurando fin dal 1994 nell'elenco dei monumenti palladiani di Vicenza parte del patrimonio Unesco, molti dei vicentini ancora non conoscono. «Vicenza sta vivendo in questi giorni una grande effervescenza culturale - commenta l'assessore alla cultura, al turismo e all'attrattività della città Ilaria Fantin -. Dal 16 dicembre la Basilica Palladiana accoglie l'evento espositivo "Caravaggio, Van Dyck, Sassolino. Tre capolavori a Vicenza", che dal primo giorno ci sta dando ragione – con gli alti numeri di visitatori – del valore di questa sfida che l'amministrazione ha condiviso con Intesa Sanpaolo, CISA e Teatro Comunale: si tratta di un'anticipazione di quella che vuole essere la nostra politica culturale, attenta alla città e alla sue raccolte, spinta a ospitare capolavori internazionali, capace di valorizzare un artista contemporaneo e locale come Arcangelo Sassolino. Insieme all'evento in Basilica la città è interessata da altre due mostre: "Le trecce di Faustina" alle Gallerie d'Italia (con il biglietto della Basilica si potrà accedervi con una riduzione) e "Opere di Mario Mirko Vucetich. La donazione Breganze", promossa dai Musei civici di Vicenza, aperta dal 21 dicembre nelle sale ipogee di Palazzo Chiericati. Insieme alle mostre, vanno in scena vari eventi e rassegne legati al Natale, sia in centro che nei quartieri. In questo contesto abbiamo voluto fare un ulteriore regalo alla città, aprendo finalmente la chiesa di Santa Maria Nova grazie alla collaborazione della Delegazione FAI di Vicenza. Anche in questo caso un'anticipazione in vista di un progetto di valorizzazione dell'edificio». Alessandra Ronchi, capo delegazione FAI Vicenza, conferma che «la Delegazione FAI di Vicenza e il Gruppo Giovani hanno risposto con entusiasmo alla richiesta di contribuire alla restituzione di un bene che da tempo non era accessibile alla città. L'apertura di Santa Maria Nova è un'occasione importante per sottolineare la collaborazione tra FAI e l'amministrazione di Vicenza. Solo la sinergia tra più soggetti, sensibili alla bellezza del nostro Paese e della nostra Città, può consentire la valorizzazione di un patrimonio artistico preziosissimo e offrire la possibilità di apprezzarlo». Realizzata su un progetto probabilmente di Andrea Palladio sul finire del XVI secolo, la chiesa – una sontuosa pianta rettangolare a navata unica – nacque per essere annessa al convento delle Agostiniane di Porta Nuova: uno scrigno di tesori anche pittorici (con tele dei Maganza, di Francesco Maffei, Giulio Carpioni, Palma il Giovane) poi dispersi per il Veneto in seguito alla sua sconsacrazione, avvenuta per effetto dei decreti napoleonici di soppressione degli ordini religiosi ai primi dell'Ottocento. Da allora venne destinata a svariati usi: prima a caserma, quindi a magazzino e, in tempi più recenti (dal 2007 al 2023), a deposito di una parte del materiale archivistico della Biblioteca Bertoliana. Informazioni: Le visite sono gratuite; non è prevista prenotazione. Sarà sufficiente presentarsi davanti alla chiesa in contra' Santa Maria Nova.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Friends! The jet lag is real!!!!!
Did a tiny bit of sightseeing around the hotel yesterday. We went to Basilica di Santa Maria Maggiore (the ground breaking was in 432!). We also went to a park and had real Fanta!
The first day of conferencing is going well. My favorite talk so far was given by Martin Henze on nova M31N 2008-12a.
Tomorrow is the day for my talk. I think we are going to Trevi fountain and the Pantheon after the conference. I’ll update with how the talk goes and more pictures tomorrow!
#sorry i am not a very good photographer#things are definitely way prettier in person#Rachael goes conferencing
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MARTEDÌ 09 MARZO 2021 - SANTA FRANCESCA ROMANA Santa Francesca Romana, al secolo Francesca Bussa de' Leoni, coniugata Ponziani (Roma, 1384 – Roma, 9 marzo 1440), è stata una religiosa e mistica italiana, fondatrice della comunità delle Oblate di Tor de' Specchi. Nacque a Roma dalla nobile famiglia Bussa de' Leoni, figlia di Paolo e di Iacobella de' Roffredeschi (o Broffedeschi). Andò dodicenne in sposa, per volere del padre, al nobile Lorenzo de' Ponziani, figlio di Andreozzo e di Cecilia dei Millini,che si diceva fosse imparentato con Papa Bonifacio IX. Si trasferì nel palazzo dei Ponziani a Trastevere, dove ebbe tre figli: Battista, Evangelista e Agnese; gli ultimi due morirono di peste ancora giovani nel 1410. Il 15 agosto 1425, con nove compagne, si offrì come oblata della Vergine nella basilica di Santa Maria Nova al Foro.Per otto anni le Oblate continuarono a vivere nelle proprie famiglie, sino al marzo del 1433, quando, acquistata una casa nel rione Campitelli dalla famiglia Clarelli suoi parenti, ai piedi del Campidoglio, cominciarono a condurvi vita comune.Francesca le raggiunse tre anni dopo, alla morte del marito Lorenzo, e assunse la guida della congregazione. Il monastero, dove si costituì l'ordine delle Oblate di Santa Francesca Romana, è ancora esistente e attivo in via del Teatro di Marcello. Morì il 9 marzo 1440 a Roma, nella casa di Trastevere. Di lei rimangono le vesti e un dito esposti al monastero di Tor de' Specchi. La salma fu sepolta presso l'altare maggiore della basilica di Santa Maria Nova al Foro, officiata dai monaci benedettini olivetani, che le venne reintitolata nel 1608, l'anno della canonizzazione.L'anniversario della sua morte fu dichiarato festivo pochi anni dopo il suo decesso per via del gran afflusso di fedeli presso il luogo di sepoltura. Successivamente la santa fu tumulata nella confessione a forma di tempietto progettata da Bernini: essa era decorata con una statua bronzea di Francesca Romana accompagnata da un angelo e fu terminata nel 1649, ma venne restaurata nel 1866 a seguito della distruzione della statua durante l'occupazione napoleonica. Da: Il Santo del Giorno #Tradizioni_Barcellona_Pozzo_di_Gotto_Sicilia (presso Tradizioni Barcellona Pozzo di Gotto - Sicilia) https://www.instagram.com/p/CMMYyVMF6me/?igshid=3jbi8ewk4kik
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Alta Renascença
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Enquanto o Renascimento ou Renascença é um termo utilizado geralmente para identificar um amplo movimento cultural que atingiu a Europa Ocidental entre os séculos XIV e XVI, o período da Alta Renascença – também conhecido como Alto Renascimento ou Alto Renascentismo – é mais restrito, abarcando usualmente apenas os últimos anos do século XV e as três primeiras décadas do século XVI.
O marco inicial da Alta Renascença costuma ser o mesmo do início do auge do Renascimento artístico italiano, ou seja, o processo de elaboração de um dos principais afrescos da história da arte: A Última Ceia, de Leonardo da Vinci. Encomendado por Ludovico Sforza, duque de Milão, ele foi pintado entre 1494 e 1498 e representa a refeição derradeira de Jesus Cristo com seus apóstolos antes de ser efetuada sua prisão por soldados romanos. Tendo 4,6 metros de altura e 8,8 metros de largura, A Última Ceia teve grande impacto sobre os artistas do período devido à sua abordagem inovadora de pintura ‘a seco’, à técnica sfumato e à verossimilhança das figuras retratadas. Até hoje, ela se encontra em sua posição original em um convento adjacente à igreja de Santa Maria delle Grazie, muito embora tenha se deteriorado ao longo dos séculos por fatores atmosféricos, técnicos e humanos. Supostamente, a obra teria sido até mesmo utilizada para treinamentos de tiro ao alvo.
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A Última Ceia, pintura de Leonardo da Vinci.
Em realidade, são as realizações artísticas do início do século XVI pelos contemporâneos Leonardo da Vinci, Rafael e Michelangelo que estão no centro da Alta Renascença, sendo que as pinturas dos dois últimos são vistas como a culminância do período devido à sua complexidade. Neste sentido, Michelangelo destacou-se em seus trabalhos com mármore e na dramaticidade que ressaltava em suas obras por meio das proporções alongadas e posicionamentos exagerados, enquanto Rafael, que teve papas como mecenas, ressaltou tão bem ideais cristãos e humanistas em suas obras por meio de sua composição e perspectiva que seria chamado ainda durante o seu período de vida como “divino”. Entre as obras mais famosas, encontram-se as esculturas Moisés e Davi, de Michelangelo, e as pinturas Escola de Atenas e Transfiguração, de Rafael.
Deve ser destacado também o trabalho arquitetônico de Donato Bramante, que teve vários intercâmbios profissionais com Leonardo da Vinci e, assim como Rafael, esteve a serviço de papas. Ele foi o responsável pelo projeto da Basílica de São Pedro, que teve iniciada a sua edificação em 1506. Construída no mesmo lugar da Basílica de Constantino, que teve que ser demolida, a Basílica de São Pedro foi uma das maiores construções planejadas do início da Era Moderna, tendo quatro arquitetos diferentes e demorado mais de cem anos para ficar completamente pronta. Ela foi erguida sobre o túmulo de São Pedro, apóstolo de Jesus Cristo e o primeiro papa da cristandade.
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Basílica de São Pedro por dentro. Foto: Mayara Silvestre / InfoEscola.com
Embora a influência da Alta Renascença tenha se feito sentir pela Europa em menos de uma geração, gerando importantes focos autônomos de produção artística como o Renascimento Flamengo e o Renascimento Alemão, além de um tardio Renascimento espanhol ao final do século XVI, seria a disseminação paulatina dos trabalhos de Leonardo da Vinci, Rafael e Michelangelo que tornaria suas obras verdadeiros modelos de inspiração para diversos artistas durante os séculos seguintes. Entretanto, o período propriamente dito da Alta Renascença é considerado como tendo se encerrado em 1527 com o Saque de Roma. Fruto das tensões do reino de França com o Sacro Império Romano-Germânico, ele ocorreu após uma rebelião das tropas imperiais. De religião luterana na maior parte, os soldados de Carlos V degradaram Roma na impossibilidade de chegar até o próprio papa, gerando destruição artística de valor incalculável em adição às perdas humanas. Posteriormente, se iniciaria um movimento da Igreja Católica que tentou conter a expansão do protestantismo, intitulado Contra Reforma ou Reforma Católica.
Bibliografia:
FERNANDES, Luiz Estevam de Oliveira; FERREIRA, João Paulo Mesquita Hidalgo. “A nova medida do Homem”. In: Nova História Integrada – Ensino Médio Volume Único. Campinas: Companhia da Escola, 2005. pp. 108-109.
LIMA, Lizânias de Souza; PEDRO, Antonio. “O Renascimento e a cultura na época do absolutismo”. In: História da civilização ocidental. São Paulo: FTD, 2005. pp. 153.
https://www.hisour.com/pt/high-renaissance-33373/
http://www.historiadasartes.com/nomundo/arte-renascentista/renascimento/
https://www.milan-museum.com/br/ultima-ceia.php
https://www.ebad.info/bramante-donato
https://www.rome-museum.com/br/basilica-de-sao-pedro.php
https://casaducaldebraganca.wordpress.com/2016/01/21/o-saque-de-roma-1527/
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Desafio 100 lugares para se conhecer antes de morrer: você conhece no máximo 7 desta lista de 100
Viajar e conhecer novas culturas é sempre uma experiência única. As pessoas que amam viagens levam isso muito a sério e colecionam destinos. Mas, um desafio que se espalhou pela internet tem instigado os viajantes ao redor do mundo. Segundo o desafio, ninguém conheceu mais de sete destinos de uma lista que reúne 100 lugares impressionantes para se conhecer antes de morrer. A compilação reúne belezas naturais e construções históricas das mais diferentes regiões do mundo. Entre os pontos turísticos mais conhecidos, estão o Big Ben, em Londres; a Torre Eiffel, em Paris; a Estátua da Liberdade, em Nova York; e o Taj Mahal, em Agra, na Índia. Para
1 — Jardins de Boboli (Florença, Itália)
2 — Baía de Kotor (Kotor, Montenegro)
3 — Canais de Amsterdã (Amsterdã, Holanda)
4 — Salto Ángel (Canaima, Venezuela)
5 — Templo de Angkor Wat (Siem Reap, Camboja)
6 — Galeria da Academia (Florença, Itália)
7 — Uluru (Yulara, Austrália)
8 — Big Ben (Londres, Inglaterra)
9 — Bora Bora (Ilhas da Sociedade, Polinésia Francesa)
10 — Museu Britânico (Londres, Inglaterra)
11 — Ilha de Andros (Bahamas)
12 — Catedral de Sevilha (Sevilha, Espanha)
13 — Caverna dos Cristais (Naica, México)
14 — Cristo Redentor (Rio de Janeiro, Brasil)
15 — Parque Nacional de Cinque Terre (Riviera Ligure, Itália)
16 — Coliseu (Roma, Itália)
17 — Lago Bled (Bled, Eslovênia.)
18 — Mar Morto (Oriente Médio)
19 — Vale da Morte (Califórnia, Estados Unidos)
20 — Arquipélago de Fernando de Noronha (Pernambuco, Brasil)
21 — Cúpula da Rocha (Jerusalém, Israel)
22 — Ilha de Páscoa (Valparaíso, Chile)
23 — Castelo de Edimburgo (Edimburgo, Escócia)
24 — Torre Eiffel (Paris, França)
25 — Empire State Building (Nova York, Estados Unidos)
26 — Cidade Proibida (Pequim, China)
27 — Bairro Francês (Nova Orleans, Estados Unidos)
28 — Ilhas Galápagos (Galápagos, Equador)
29 — Ushuaia (Terra do Fogo, Argentina)
30 — Vinícolas de Carmelo (Departamento de Colônia, Uruguai)
31 — Baía dos Glaciares (Alasca, Estados Unidos)
32 — Sveti Stefan (Budva, Montenegro)
33 — Caverna Glowworm (Waitomo, Nova Zelândia)
34 — Ponte Golden Gate (São Francisco, Estados Unidos)
35 — Grande Canal de Veneza (Veneza, Itália)
36 — Grand Canyon (Arizona, Estados Unidos)
37 — Grande Mesquita de Meca (Meca, Arábia Saudita)
38 — Grande Barreira de Coral (Queensland, Austrália)
39 — Mesquita-Catedral de Córdoba (Córdoba, Espanha)
40 — Muralha da China (Yanqing, China)
41 — Basílica de Santa Sofia (Istambul, Turquia)
42 — Parque Nacional dos Vulcões do Havaí (Big Island, Havaí)
43 — Calçada da Fama (Los Angeles, Estados Unidos)
44 — Cataratas do Iguaçu (Foz do Iguaçu, Brasil)
45 — Templo Kiyomizu-dera (Quioto, Japão)
46 — Kremlin (Moscou, Rússia)
47 — Lago Titicaca (Cordilheira dos Andes, entre o Peru e a Bolívia)
48 — Las Ramblas (Barcelona, Espanha)
49 — Las Vegas Strip (Las Vegas, Estados Unidos)
50 — Torre de Pisa (Pisa, Itália)
51 — Museu do Louvre (Paris, França)
52 — Machu Picchu (Urubamba, Peru)
53 — Monte Cervino (Zermatt, Suíça)
54 — Pirâmides Maias em Chichén Itzá (Tinum, México)
55 — Museu Metropolitano de Arte (Nova York, Estados Unidos)
56 — Monte Everest (Cordilheira no Himalaia, entre Nepal e Tibete)
57 — Monte Fuji (Tóquio, Japão)
58 — Monte Kilimanjaro (Kilimanjaro, Tanzânia)
59 — Última Ceia/Igreja Santa Maria delle Grazie (Milão, Itália)
60 — Napa Valley (Califórnia, Estados Unidos)
61 — Cratera de Ngorongoro ( Ngorongoro, Tanzânia)
62 — Cataratas do Niágara (Grandes Lagos, entre Estados Unidos e Canadá)
63 — Catedral de Notre Dame (Paris, França)
64 — Jericó (Vale do Jordão, Palestina)
65 — Praias de Cascalho em Nice (Nice, França)
66 — Ruínas de Petra (Petra, Jordânia)
67 — Petronas Twin Towers (Kuala Lumpur, Malásia)
68 — Costa Amalfitana (Campânia, Itália)
69 — Porta do Sol (Madri, Espanha)
70 — Pirâmide de Gizé (Cairo, Egito)
71 — Parque Nacional de Redwood (Califórnia, Estados Unidos)
72 — Rochedo de Gibraltar (Gibraltar, Reino Unido)
73 — Vale do Loire (Centro-Noroeste, França)
74 — Ruínas de Atenas (Atenas, Grécia)
75 — Ruínas de Pompeia (Pompeia, Itália)
76 — Sagrada Família (Barcelona, Espanha)
77 — Burj Khalifa (Dubai, Emirados Árabes)
78 — Ossuário de Sedlec (Sedlec, República Checa)
79 — Capela Sistina (Vaticano)
80 — Instituto Smithsoniano (Washington, Estados Unidos)
81 — Space Needle (Seattle, Estados Unidos)
82 — Basílica de São Pedro (Vaticano)
83 — Estátua da Liberdade (Nova York, Estados Unidos)
84 — Stonehenge (Salisbury, Inglaterra)
85 — Ópera de Sydney (Sydney, Austrália)
86 — Taj Mahal (Agra, Índia)
87 — Templo do Pavilhão Dourado (Quioto, Japão)
88 — Teotihuacan (San Juan Teotihuacan, México)
89 — O Grande Buda (Hong Kong, China)
90 — Times Square (Nova York, Estados Unidos)
91 — Varanasi (Uttar Pradesh, Índia)
92 — Cataratas de Vitória (Fronteira entre Zâmbia e Zimbábue)
93 — Muro das Lamentações (Jerusalém, Israel)
94 — Walt Disney World (Orlando, Estados Unidos)
95 — Monumento de Washington (Washington, Estados Unidos)
96 — Penhascos Brancos de Dover (Dover, Inglaterra)
97 — Basilica di Santa Croce (Florença, Itália)
98 — Catedral de Winchester (Winchester, Inglaterra)
99 — Palácio de Schönbrunn (Viena, Áustria)
100 — Casas Trulli (Alberobello, Itália)
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.....Nel 1964 quando Papa Paolo VI si è recato in pellegrinaggio in Terra Santa a Nazaret non c’era ancora l’acquedotto e quindi le fonti avevano ancora un ruolo importante; forse tutti i giorni Maria si recava a questa fonte per prendere l’acqua per la sua famiglia d’origine e poi per la sua nuova famiglia con il piccolo Gesù per mano, incontrando altre mamme con altri bimbi e come oggi vediamo le mamme che accompagnano i bimbi all’asilo scambiandosi opinioni e suggerimenti sulla vita famigliare così probabilmente faceva Maria con le altre mamme, nell’acqua la continuità l’acqua che hanno bevuto loro è la stessa che abbiamo toccato noi (ed ecco un’altra grande emozione!). I Vangeli apocrifi ci raccontano cose che i 4 Vangeli non ci dicono come l’Assunzione di Maria al cielo, in uno di questi Vangeli viene riportato che è qui alla fonte che Maria ha sentito la voce dell’Angelo per la prima volta, tornata a casa con l’acqua riprende il dialogo con l’Angelo. (Protoevangelo di Giacomo: «11.1 Presa la brocca, uscì a attingere acqua. Ed ecco una voce che diceva: "Gioisci, piena di grazia, il Signore è con te, benedetta tu tra le donne". Essa guardava intorno, a destra e a sinistra, donde venisse la voce. Tutta tremante se ne andò a casa, posò la brocca e, presa la porpora, si sedette sul suo scanno e filava. [2] Ed ecco un angelo del Signore si presentò dinanzi a lei, dicendo: "Non temere, Maria, perché hai trovato grazia davanti al Padrone di tutte le cose, e concepirai per la sua parola". Ma essa, all'udire ciò rimase perplessa, pensando: "Dovrò io concepire per opera del Signore Iddio vivente, e partorire poi come ogni donna partorisce?" .[3] L'angelo del Signore, disse: "Non così, Maria! Ti coprirà, infatti, con la sua ombra, la potenza del Signore. Perciò l'essere santo che nascerà da te sarà chiamato Figlio dell'Altissimo. Gli imporrai il nome Gesù, poiché salverà il suo popolo dai suoi peccati". Maria rispose: "Ecco l'ancella del Signore davanti a lui. Mi avvenga secondo la tua parola"».) Gli ortodossi credono a questo fatto che è molto conosciuto ed è stato rappresentato più volte nelle icone tanto che ce n’è una anche a S. Marco a Venezia. Molti vescovi sono stati in questi luoghi fino agli anni del duce che tentò di uniformare tutti i riti esistenti per italianizzare, Paolo VI però si rifiutò di compiere questo atto per assicurare la vivacità liturgica che arricchisce la liturgia e la Chiesa, per amore della bellezza (anche il diamante è unico ma riluce di tantissime luci diverse!); ora viene applicata quasi tutta la costituzione liturgica del Concilio Vaticano II. Lorenzo poi ci fa riflettere sull’uso del tempo: “Proviamo a calcolare quante ore di cattivo uso del tempo facciamo ogni giorno tra computer, televisione, telefono e cattive letture, per leggere un Vangelo ci vogliono solo 2 ore, leggere un buon libro che apre il cuore, una poesia ecc., ciò che è bello rende la vita più bella ed aiuta a trovare il bello che ogni giorno Dio ci propone, dobbiamo allenarci allo stupore non dando tutto per scontato....la nascita di un fiore, la maturazione di un frutto, il sorgere del sole, una sorgente di acqua fresca, il sorriso di un passante...tutto è dono e quindi degno di stupore. Lasciamo questa bella chiesa per ritornare al Casa Nova con le parole di Lorenzo nelle orecchie e nel cuore e dopo una lauta cena, chi se la sente partecipa ad un rosario internazionale nella basilica dell’Annunciazione, un rosario in 5 lingue dedicato a S. Giuseppe. Poi prima di tornare in albergo un gruppo di noi torna alla chiesa della fonte per ammirare il grandissimo albero di Natale nella piazza tutto illuminato. Stanchi e felici ritorniamo in albergo, domani ci aspetta un’altra giornata emozionante sul lago di Tiberiade...
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