#Articolo 1
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pazzoincasamatta · 7 months ago
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La sovranità appartiene al popolo
me ne frego
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pier-carlo-universe · 20 days ago
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La Costituzione italiana: la voce della libertà, nata dalla Resistenza. Le parole di Sergio Mattarella ci ricordano che senza la lotta di Liberazione non esisterebbero Costituzione, democrazia e libertà
La Costituzione italiana non è soltanto un testo legislativo: è un testamento di sangue, coraggio e speranza. Un documento nato dalla volontà popolare, forgiato dalla sofferenza di un popolo che ha combattuto per la libertà. In essa vivono i valori fondanti della Repubblica, e le immagini che accompagnano questo articolo lo testimoniano con forza. In una delle sue citazioni più intense, Sergio…
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girlboccaccio · 1 year ago
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meglio vivere un giorno da leoni che mille da cento (George Leonard, Grande Fratello 10)
+10 hours of the most trash, cringe, absurd Italian music (+200 songs). Collected in almost a year. In constant updating. On spotify, of course.
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persa-tra-i-miei-pensieri · 2 years ago
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Il diritto mi perseguita 🤣
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blogitalianissimo · 7 months ago
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Articolo 1 della Costituzione:
L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
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kon-igi · 3 months ago
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Buongiorno ser, sarei curiosa sul perché la contenzione provocherebbe le cadute? Mi esprimo in forma dubitativa perché non ho modo di verificare di prima mano le informazioni, non per sfiducia ideologica o altro, ma solo perché non essendo del settore avrò maggiore difficoltà nel valutare le informazioni che volesse darmi.
Uso il tuo ask perché sei persona 'neutra' ma citerò alcuni addetti ai lavori che hanno espresso dubbi e curiosità (lasciando anonimi quelli che mi hanno scritto in privato).
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(frontespizio del corso che tengo... esagerato IRL come su tumblr)
Per entrare nello specifico LA CONTENZIONE (o in modo più corretto e in base alle varie asl di varie regioni 'mezzo di salvaguardia dell'integrità psicofisica' o 'mezzo di tutela fisica') è un atto
A VALUTAZIONE MULTIDISCIPLINARE
A PRESCRIZIONE MEDICA
La valutazione è fatta variabilmente da un team di professionisti (infermierə, raa, fisioterapistə, oss, terapista occupazionale etc) che valutano i pro e i contro dell'intervento, mentre il benestare e la prescrizione è sempre a carico del medico (atto sanitario) che conferma o revisiona i mezzi, i tempi e i modi.
La contenzione non è solo legare ma LIMITARE LA LIBERTA' DI MOVIMENTO E DI AZIONE DI UNA PERSONA e infatti gli addetti ai lavori sanno che esistono quattro tipi di contenzione:
fisica (polsiere, cinture pelviche, cavigliere, cinture inguinali, guanti, sponde a letto, tute chiuse etc)
chimica (tutti gli psicofarmaci)
ambientale (porte chiuse, allarmi, sensori, gps etc)
psicologica (la peggiore, poi vi dirò)
Il problema nasce tutto quando LA ROUTINE fa perdere di vista all'addetto ai lavori il fatto che limitare la libertà di una persona con una contenzione è UN ATTO GRAVE E SEMPRE PERSEGUIBILE A NORMA DI LEGGE COME REATO PENALE (è a questo punto che il brusio dei partecipanti ai miei corsi di formazione si trasforma in urla di panico misto a odio).
SEQUESTRO DI PERSONA Articolo 605 Codice Penale
Il delitto di sequestro di persona consiste nella privazione o restrizione volontaria della libertà personale fisica di una persona, quale illegittimo impedimento posto volontariamente ad una persona al fine di privarla delle sue possibilità di locomozione e movimento. Chiunque priva taluno della libertà personale è punito con la reclusione da sei mesi a otto anni. La pena è della reclusione da uno a dieci anni, se il fatto è commesso: 1) in danno di un ascendente, di un discendente, o del coniuge; 2) da un pubblico ufficiale, con abuso dei poteri inerenti alle sue funzioni.
... però...
STATO DI NECESSITA’ Art 54 del Codice Penale
Non è punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di salvare sé od altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona, pericolo da lui non volontariamente causato, né altrimenti evitabile, sempre che il fatto sia proporzionato al pericolo.
Mi pregio, però, di dirvi che lo stato di necessità non lo decidete voi ma il collegio giudicante al vostro processo per sequestro di persona. Punto.
@blackmammaaa mi starà già sputando attraverso l'internet perché in quanto OSS (intuisco) è quella che si prende:
le botte dai pazienti
le denunce dai parenti
e infatti quando tengo i miei corsi premetto sempre che i maggiori sforzi per la decontenzione devono essere fatti da chi ha più potere decisionale, organizzativo e finanziario e non ricadere obtorto collo sugli operatori (è a quel punto che tutti ridono e purtroppo io sono costretto a ridere con loro perché Italia sì/Italia no/la terradeicachi).
Ma io non chiedo fiducia epistemica cioè che accettiate in modo acritico la mia parola divina, bensì cerco di portare tutti gli interessati ad arrivare a una conclusione ragionata sul rischio della contenzione e sul vantaggio della decontenzione.
Per quello faccio un piccolo passetto indietro e coinvolgo anonimamente una tamblera che più addetta ai lavori di così non si può (medico specialista che prescrive contenzioni) la quale, giustamente, mi dice che vive questo atto in modo contrastato, lacerata tra il desiderio di lasciare libertà di movimento e il terrore di un'emorragia cerebrale da trauma cranico per caduta in paziente scoagulato.
Allora io tiro fuori la carta PEG cioè la Percutaneous Endoscopic Gastrotomy...
il buco nella pancia che fanno alla gente che smette di mangiare dove poi inseriscono un tubo per l'alimentazione forzata
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Che c'entra? Che una volta, appena un anziano smetteva di mangiare e bere in modo funzionale alla sopravvivenza, facevano un buco e poi ci pompavano dentro ogni giorno un litro di beverone iperproteico, ipervitaminico e iperschifoso. Se non che un giorno a qualcuno è venuto in mente di fare un bello studio peer reviewed mettendo a confronto la sopravvivenza con nutrizione enterale via PEG con tentativi di nutrizione classica per os.
E indovinate un po'... la qualità di vita, la misurazione del dolore e della depressione ma anche il tasso di sopravvivenza erano sovrapponibili, cioè l'anziano con PEG non campava di più o meglio di quello che si 'spegneva' mangiando sempre meno e infine morendo NON DI FAME O DI SETE ma di marasma cachettico cioè di azzeramento delle funzioni multiorgano.
E la contenzione?
IDEM
Studi recenti (che poi vi linko se volete approfondire) hanno controintuitivamente dimostrato che l'applicazione di contenzione fa
aumentare l'ansia e i disturbi depressivi
diminuire la fissazione di calcio sulle ossa
peggiorare lo stato cognitivo
affaticare il circolo ematico e respiratorio
peggiorare il rischio di insorgenza LDD (lesioni da decubito)
deprimere l'equilibrio statico e dinamico
accelerare la sarcopenia
quindi se una persona è a rischio cadute molto meglio 'ecologizzare l'ambiente' (una serie enorme di accortezze architettoniche che permettono il wandering in sicurezza), attuare strategie distrattive e devianti, monitorare in modo non oppressivo e poi la cosa più importante e la più controintuitiva di tutte:
LASCIARLI CADERE
mi spiace... sembra crudele, menefreghista e contrario a ogni tipo di accudimento ma se la contenzione ha senso in una persona giovane in delirium che altrimenti si ferirebbe, nella prospettiva di una restituzione delle autonomie, quando oramai si instaura la frailty (funzioni organiche al minimo e quando una scende sotto, tutte le altre crollano assieme) molto meglio affidarsi alla loro capacità di sopravvivere senza medicalizzazione forzata, piuttosto che lavarci la coscienza e la fedina penale tenendoli tutti bloccati e immobili in un limbo che non è vita.
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I dati parlano chiaro:
l'anziano contenuto cade e si ferisce gravemente molto più che un anziano lasciato libero di muoversi
Se non avessi avuto i dati a disposizione, me ne sarei accorto lo stesso in modo empirico perché avevo notato che man mano che procedeva la decontenzione nella mia vecchia struttura, di pari passo diminuivano anche gli invii in pronto soccorso, le ferite lacero-contuse e le fratture.
Non diamo solo la colpa alla Chiesa se in Italia si cerca di far sopravvivere tutti a tutti i costi...
A volte siamo proprio noi che abbiamo disimparato il valore e l'importanza della morte che è quello di far concludere degnamente una vita vissuta in libertà e non nella mera sopravvivenza di un purgatorio fatto di decadimento della carne e spegnimento dello spirito.
Ok... basta così ché poi mi arrabbio.
Vi saluto sempre nel solito modo <3
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P.S.
In calce link non troppo gonadofrangenti sull'argomento
https://associazionegeriatri.it/wp-content/uploads/2017/10/bonati_2017-modena-convegno-ottobre.pdf
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noneun · 4 months ago
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Sarò distratto io...
ma dopo le critiche di Elena Cecchettin alla condanna dell'assassino di sua sorella, i giornali si sono affrettati a riportare il comunicato di ieri della Camera Penale Veneziana:
Non possiamo non evidenziare come le parole della Signora Elena Cecchettin sviliscano la funzione difensiva criticando le tesi sostenute dall’Avv. Caruso (...) appare un fuor d’opera farlo sui social, senza neppure avere contezza delle basi giuridiche sottese alle decisioni.
Ma non ho trovato nessun articolo che riportasse gli elogi dell'altro ieri dell'Unione delle Camere Penali Italiane alle parole di Gino Cecchettin e le successive aspre critiche a Matteo Salvini:
Davvero lezioni di grande civiltà che segnano la insuperabile distanza con la società politica e con i nostri governanti, impegnati, come sempre, a diffondere sguaiati e rabbiosi spot per la solita propaganda populista da bassifondi. Così, il ministro Salvini, perdendo una ghiotta occasione per tacere, si lancia in spericolati auspici di “lavori forzati” per l’imputato Turetta perché la sua detenzione non gravi economicamente sulla collettività. Forse il Ministro Salvini non conosce affatto le convenzioni internazionali vincolanti per l’Italia, fra tutte la Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, comunemente nota come Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU), sottoscritta proprio a Roma il 4 novembre 1950 e che all’art. 4 stabilisce che “Nessuno può essere costretto a compiere un lavoro forzato o obbligatorio”, così come analogamente statuito dall’art. 5 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, adottata con il Trattato di Lisbona del 1 dicembre 2009. Forse le conosce e allora, cosa ben più grave, intenzionalmente le calpesta e con esse calpesta la Costituzione e quei principi che rappresentano un baluardo di civiltà e soprattutto impediscono che la nostra società precipiti verso la barbarie. Nell’un caso e nell’altro, in ogni caso, il Ministro dimostra una netta e incolmabile distanza con i valori di civiltà che hanno espresso i familiari stretti della povera Cecchettin, nonché l’assoluta urgenza di un accelerato corso di alfabetizzazione costituzionale a cui magari invitare gli altri noti esponenti del governo e del Parlamento, purtroppo non pochi, che, da una parte e dall’altra, ostendono una clamorosa ignoranza, oltre che il vilipendio della Costituzione e della Repubblica italiana. Se invece, il Ministro Salvini intendeva denunziare il fallimento economico – per noi anche sociale – del sistema penitenziario italiano che costa a tutti i cittadini più di 3 miliardi di euro l’anno, incapace di svolgere adeguata attività di risocializzazione e di reinserimento sociale, inutile alla prevenzione della recidiva giunta oramai al 70% di ricaduta nei reati, senza rispetto alcuno per la dignità dei detenuti e di coloro che svolgono la loro attività lavorativa, foriero del più alto numero di morti “in e di” carcere mai registrato prima d’ora, allora si attivi per una sessione parlamentare per discutere pubblicamente delle condizioni attuali delle carceri italiane, consentendo, così, ad un Parlamento, troppo muto, di intraprendere un percorso illuminato di riforme. In entrambi i casi, potrà contare sul contributo della comunità di penalisti che si spende continuamente per il superamento delle condizioni di inciviltà in cui si trova il mondo delle carceri italiane.
Mi sembra un filino più rilevante che un ministro mostri una clamorosa ignoranza in materia giuridica e costituzionale.
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3nding · 3 months ago
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I motivi per cui io e credo molti altri non vogliono tornare a lavorare in Italia, soprattutto in ambito accademico, sono raccolti in un articolo pubblicato su Repubblica che raccoglie l'esperienza di un prof italiano rientrato dall'estero
1) "Non ho risorse né laboratori, il mio ateneo non mi fornisce neanche una sedia"
2) Pochi corsi in Inglese e pochi studenti stranieri
3) Spazi e posti assegnati con logiche baronali
4) "Gli italiani che tornano nei nostri atenei lo fanno solo per ragioni familiari, oggi non c’è università del Paese che riesca a darti le stesse condizioni di una all’estero”. A questi punti aggiungo un mio pensiero: la legge sul rientro dei cervelli rappresenta un gigantesco specchietto per le allodole. Se come unico parametro per rientrare in patria l'Italia offre un taglio delle tasse per un tot di anni, ma poi si rientra nello stesso ambiente lavorativo da cui si è scappati anni prima credo che questo rappresenti una grande presa in giro... Per riattrarre gli italiani dall'estero e più in generale gli stranieri in Italia servono ben altre condizioni che un mero taglio delle tasse a tempo determinato....
Tra queste:
1) Investimenti in ricerca e sviluppo al pari degli altri Paesi del G7 (Italia nel 2022 ha investito l'1.3% del PIL in ricerca e sviluppo, Francia il 2%, Germania il 3% per rimanere in Europa..)
2) Creare un ambiente internazionale favorendo lo scambio culturale con altri Paesi e assegnare posti e spazi in base al merito anche a stranieri e non secondo le logiche baronali
3) Favorire il rientro dei cervelli permettendogli di riportare in patria il know how acquisito all'estero. Questo si deve tradurre mettendo a disposizione spazi, strumenti e personale a chi rientra per permettergli di re-importare in Italia conoscenze acquisite all'estero.
Questi 3 punti permetterebbero a chi rientra di:
A) Formare i giovani italiani con tecnologie acquisite all'estero
B) Aumentare la qualità della ricerca e dell'innovazione in Italia
C) Favorire un ambiente internazionale (io mando un PhD o uno studente o un post-doc all'estero in un centro in cui ho lavorato e ne prendo uno dall'estero a fare un'esperienza in Italia)
D) Far uscire l'accademia e il mondo della ricerca italiana dal provincialismo e baronismo di cui sono impregnate.... Ad oggi queste condizioni non esistono.... Risultato: Sempre più giovani continueranno ad emigrare e chi vive all'estero ci resta.. Contenti voi, contenti tutti.....
Massimo Fantini
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crazy-so-na-sega · 1 year ago
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10 MOTIVI PER CUI L'OMS VA FERMATA
1) L'OMS non serve A NULLA. Aveva un senso nel 1948 quando le informazioni sulle epidemie arrivavano con il telegrafo. Ora siamo in infodemia. Durante il covid l'OMS non ha fornito una singola informazione utile. Se non serve a quello evidentemente la sua reale funzione ora è un'altra.
2) L'OMS per pagare le sue ENORMI spese è in modo sostanziale pagata da privati. Tra essi i principali contributori sono la Bill Gates foundation, case farmaceutiche e associazioni pro diffusione vaccini, a loro volta pagate dai medesimi, come GAVI alliance.
3) A Maggio l'OMS cercherà di forzare tutti gli stati membri a firmare il cosiddetto "Trattato pandemico", una specie di MES DELLA MALATTIA, che garantirà ampi poteri all'organizzazione.
4) Se non riuscirà a compiere la forzatura del trattato pandemico, l'OMS tenterà di introdurre le stesse cessioni di sovranità via cambiamenti del "Regolamento Sanitario Internazionale", introdotto anni fa e già in vigore.
5) Un terzo del bilancio dell'OMS, oltre un miliardo di dollari, va negli stipendi del personale OMS sparso in sedi faraoniche in tutto il mondo. Lo stipendio MEDIO di chi lavora all'OMS, compresi i fattorini, è 120mila euro COMPLETAMENTE ESENTASSE.
6) Un altro terzo abbondante del bilancio OMS va in consulenze, strumento del tutto opaco per pagare a discrezione persone e organizzazioni in tutto il mondo.
7) La spesa in viaggi in giro per il mondo a carico dell'OMS è 160 milioni. I benefit futuri del personale sono un valore non desumibile dal bilancio, però la semplice oscillazione attuariale indica una cifra enorme.
8) La spesa TOTALE OMS per medicine e apparecchiature mediche in Africa è di soli 45 milioni. Tutta questa organizzazione enorme per una cifra minore del bilancio del comune di Urbino? Meno dei semplici costi di viaggio allocati a OMS Africa (53 milioni).
9) Il direttore OMS, l'Etiope di un partito comunista nazionalista, Tedros Ghebreyesus, mentre era ministro della sanità in Etiopia ha intessuto relazioni con la fondazione Bill Gates venendo nominato nel board di GAVI, the vaccine alliance, finanziatori complessivamente dell'OMS per quasi un miliardo.
10) L'Italia contribuisce in modo diretto e indiretto allo stipendificio OMS per circa 100 milioni l'anno.
Sarebbe il caso di smettere di pagare questi signori, magari allocando la cifra al nostro sistema sanitario nazionale. E' poco ma servirà sicuramente di più rispetto a quanto serve buttarli nella fornace OMS. Nel frattempo si deve ASSOLUTAMENTE non firmare il trattato pandemico e rifiutare ogni cambiamento al regolamento sanitario internazionale. Ho già provveduto insieme ad altri amici di maggioranza ad allertare il Governo per evitare il rischio di arrivare impreparati alla scadenza.
Fonti: Bilancio OMS:
https://who.int/publications/i/item/A76-17… Bozza testo trattato pandemico
https://apps.who.int/gb/inb/pdf_files/inb4/A_INB4_3-en.pdf… Alcune delle modifiche proposte al Regolamento Sanitario Internazionale
https://apps.who.int/gb/wgihr/pdf_files/wgihr1/WGIHR_Compilation-en.pdf… Un articolo ben scritto sui finanziatori OMS
https://ilbolive.unipd.it/it/news/chi-finanzia-lorganizzazione-mondiale-sanita… Un'intervista su OMS del celebre chirurgo Roy de Vita. Primario dell'Istituto dei tumori "Regina Elena" di Roma.
https://ilgiornale.it/news/politica/giusto-tagliare-i-finanziamenti-alloms-pi-utile-sostenere-i-2275818.html… Un'inchiesta di "Politico" sull'influenza di Bill Gates su OMS e risposta internazionale al covid.
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colonna-durruti · 1 month ago
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Eric Gobetti
Ecco. Sta tutto in questo articolo. Tale Marrone, ex fascista conclamato ed ex console onorario del Donbass putiniano, organizza da anni viaggi scolastici al confine orientale, coi soldi della Regione Piemonte. Intanto lo Stato finanzia con 1 milione di euro all'anno gite simili organizzate dalle associazioni degli esuli, che oltre ad essere tutte guidate da esponenti di estrema destra, adottano (comprensibilmente) una visione parziale degli eventi. Ciononostante Marrone e i suoi amici estremisti di governo usano ogni mezzo per impedire che anche solo una manciata di studenti piemontesi possa conoscere la versione storica degli eventi, al di là della propaganda di parte che loro diffondono da anni. Come sempre ai fascisti non basta vincere: devono annichilire il nemico, togliergli la voce, negargli ogni presenza nello spazio pubblico
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diceriadelluntore · 1 month ago
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Sbarià n° 5 - Caratteristiche Materiali
Nel ringraziare tutti quelli che hanno votato al piccolo sondaggio sulle espressioni che "fanno irritare", vorrei fare due brevi osservazioni.
1: La resilienza è stata votata come la più irritante, anche con un certo distacco. C'è da dire che di per sè il concetto non è affatto brutto, anzi, e non è nemmeno recente (vi invito a leggere questo stupendo articolo). Solo che è diventato di moda, in maniera come spesso succede alle mode del tutto incontrollata, perdendo il significato originario e pregnante, in favore di un uso sconsiderato la cui ripetizione a casaccio ne mina la correttezza e la forza semantica: per esempio, l'uso del termine in psicologia si deve a studi portentosi e per molti versi drammatici sui bambini e la loro reazione a traumi fortissimi. Rimane un caso eclatante di uso sconsiderato di un concetto di per sè interessante, ma che diventa quasi insopportabile (l'hanno messo pure nel PNRR);
2: le altre scelte sono più raggruppate, con una prevalenza dell'espressione "normalizziamo il fatto che...", la quale cela sempre una sorta di mettere le mani avanti rispetto ad una caratteristica che l'interessato sostiene di dover essere "accettata". Un po' lo stesso capita con "chiedo per un amico\ un'amica", sono strumenti che chiaramente sottendono all'importanza di essere valutati positivamente dagli altri: in tutte e due i casi, si tende a nascondere o a sminuire un qualcosa che potrebbe metterci in imbarazzo rispetto all'opinione altrui. Che è, all'opposto, il senso nell'uso di "caso umano" (che per me è un'espressione violentissima), smarcando la propria responsabilità alla stravaganza dell'altro, tanto da essere considerato un caso, quasi alludendo ad una natura clinica della questione. È molto interessante notare come quando si cerca di inquadrare "una normalità" (in qualsiasi accezione si voglia) si finisce per marcare anche una "stranezza" equivalente ma opposta. Ultima osservazione su location, che mi fa pensare che ormai non esiste più un modo alternativo per definire il posto dove si svolge un qualsiasi tipo di evento che non è mai un luogo, è sempre una location.
Dorothy: "Come fai a parlare se non hai il cervello?".
Spaventapasseri: "Ah, non ne ho idea… ma c'è un mucchio di gente senza cervello che chiacchiera sempre…".
Judy Garland e Ray Bolger, in Il mago di Oz, 1939
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stranomavero-o · 2 years ago
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Il post pubblica questo articolo. Chiaro, informativo, semplice.
Commenti sulla pagina facebook pieni di gente (90% uomini così a naso) che si lamenta, che contesta le informazioni, che dice "e allora io bevo di più!" "ma anche correre in auto è pericoloso!1!1" "anche lavorare fa male"...
Il concetto di leggere un articolo solo per acquisire un'informazione a quanto pare è sconosciuto, l'articolo ti sta dicendo come devi vivere (no Gianfranco, fai come cazzo vuoi, mangiati pane e salame buttando giù tutto col vinello mentre ti fumi una siga, sono cazzi tuoi). Questi articoli "fanno terrorismo" se spiegano semplicemente la realtà dei fatti.
Mi chiedo se sia solo incapacità di assumersi le proprie responsabilità: se so che l'alcool anche in minima quantità fa male devo accettare che bevendo un bicchiere ogni tanto mi sto assumendo un rischio e che ne sono responsabile. Meglio non sapere, meglio autoconvincersi che un bicchiere al giorno non è pericoloso. E io sta gente non la reggo più, mi hanno rotto il cazzo sia virtualmente che di persona.
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oddgivi · 1 month ago
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Quello del comico e di chi fa satira è un mestiere particolare, di alto livello, che non è da tutti:
1) devi essere predisposto alla goliardia
2) devi avere una cultura sterminata
3) devi leggerti ogni giorno tutta la stampa italiana ed estera
E finito questo, riassumere in una o due battute l'attualità.
Prendere un articolo di giornale, postarlo e commentarlo seriamente, o anche ridendo, non è il mestiere del comico, di chi fa satira: non è proprio un mestiere. È solo una cosa da perditempo.
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mermaidemilystuff · 10 months ago
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Ho appena letto un piccolo articolo dove spiegava come un ADHD affronta i task (no, non sono diagnosticata e non sono qui ad autodiagnosticarmi, ma riconosco delle difficoltà e dei pattern e quando leggo di piccoli hacks per saltare fuori da situazioni che anche per me sono pesanti sono un aiuto non da poco) e faceva una metafora con dei pulsanti. Diceva che ogni task ha un tot di pulsanti da schiacciare, tipo:
Passare l'aspirapolvere: 1 push per tirarla fuori da dove è messa, 2 push per svuotarla, 4 push per attaccare filo e posizionarla, 4 push per passarla, ecc
Il sunto era che una soluzione è cercare di trovare delle strategie per levare preventivamente dei push da fare, così da alleggerire il lavoro.
Tipo: per l'aspirapolvere puoi comprarne una senza fili di quelle moderne potentissime, facili da riporre e più comode da usare!
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kb9-ships-mistercriky · 2 years ago
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"In queste nove stagioni di Formula 1 alle quali Max Verstappen ha preso parte, abbiamo conosciuto un ragazzo poco incline alla socializzazione, parzialmente freddo, distaccato e spesso irriverente anche nei confronti di chi - come Lewis Hamilton o Sebastian Vettel - ha scritto la storia recente della Formula 1.
A dirla tutta, Max non è mai stato tenero nei confronti di nessuno. O quasi.
Spesso accusato dalla stragrande maggioranza dei tifosi di essere saccente ed arrogante anche nei confronti degli stessi colleghi, il venticinquenne di Hasselt sembra infatti riservare (nelle dichiarazioni e non solo) un rispetto fuori dal comune nei confronti di un solo ed unico pilota: Charles Leclerc.
Tantissimi sono stati infatti gli attestati di stima espressi da Super Max nei confronti del coetaneo monegasco negli ultimi anni.
Da bambini si sono letteralmente odiati e non hanno mai avuto problemi ad ammetterlo.
Crescendo, tuttavia, si sono resi conto che il talento osservato nel rispettivo piede destro non ha forse eguali nel mondo delle competizioni motoristiche.
Una consapevolezza reciproca che ha portato i due non solo a rispettarsi, ma a difendersi vicendevolmente dagli attacchi giunti nei loro confronti da parte dei media.
E in questo Max è semplicemente straordinario.
Al termine del Gran Premio svoltosi in Austria poco meno di una settimana fa, alcuni giornalisti, nel tentativo di elogiarlo, hanno sottolineato come lui si fosse preso una bella rivincita nei confronti di Charles, vittorioso un anno fu sul circuito di Spielberg.
Max non ci sta, e attacca:
"Charles sa come battersi e ve lo ha dimostrato. Non posso considerare il nostro duello un vero duello. Le nostre auto hanno un ritmo diverso, e in quel momento avevano anche mescole diverse".
A Baku era accaduta la medesima cosa. A chi gli chiedeva se fosse sorpreso dalla pole del collega di Monaco, Max rispose così:
"Se sono sorpreso dal passo di Leclerc? No, di Charles non sono affatto sorpreso. Lui qui è sempre molto veloce, anzi, è sempre veloce ovunque. A Baku sono tre pole position consecutive se non mi sbaglio, giusto?".
Nel corso della scorsa stagione, Verstappen aveva invece speso le seguenti parole nei confronti di Leclerc:
"Penso che Charles sia uno dei piloti più talentuosi in Formula 1 e vincerà molte gare. Lui è davvero un bravo ragazzo. Abbiamo la stessa età, penso ci dividano solo settimane. Lo rispetto enormemente, è un piacere lottare con lui e con un team come la Ferrari".
Questi due ragazzi, per concludere, hanno tra le proprie mani le chiavi del futuro della Formula 1. La speranza (condivisa da entrambi e da tutti i tifosi) è che possano presto passarsele di mano in mano, dando vita ad un duello indimenticabile capace di durare a lungo.
Quello che tuttavia resta, delle parole di Max, è la lezione di vita offerta dal Campione del Mondo agli odiatori seriali, a chi segue la Formula 1 in modo superficiale, a chi commenta senza cognizione di causa inondando i social di insulti e opinioni che non meriterebbero alcuna visibilità.
Ecco, questa è la risposta più bella.
Ph. Red Bull Content Pool ©"
Articolo tratto da Hammer Time
A splendid article in Italian of how Max adores Charles and always defends him, which in his case rarely happens towards someone else because he tends to attack rather than protect others.
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curiositasmundi · 5 months ago
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[...]
L’art. 31 del nuovo DDL Sicurezza introduce nuove disposizioni inerenti all’attività dei Servizi, prevedendo non solo che gli operatori di AISI e AISE possano partecipare con un ruolo defilato a organizzazioni illegali, ma perfino arrivare a guidarle. Come chiarisce il Dossier del Servizio Studi del Senato, infatti, vengono contemplate «ulteriori condotte di reato per finalità informative, scriminabili, concernenti la direzione o l’organizzazione di associazioni con finalità di terrorismo anche internazionale o di eversione dell’ordine democratico e la detenzione di materiale con finalità di terrorismo (reato quest’ultimo introdotto dall’articolo 1 del provvedimento), la fabbricazione o detenzione di materie esplodenti». Il provvedimento legittima infatti reati di natura terroristica, tra cui anche l’addestramento e le attività con finalità di terrorismo interno, il finanziamento di condotte con finalità di terrorismo interno, l’istigazione a commettere alcuni di questi delitti, la banda armata, l’apologia di attentato allo Stato. Il DDL rende permanenti le disposizioni introdotte in via transitoria dal decreto-legge 7/2015 per il potenziamento dell’attività dei Servizi, come l’«estensione delle condotte di reato scriminabili, che possono compiere gli operatori dei servizi di informazione per finalità istituzionali su autorizzazione del Presidente del Consiglio dei ministri, a ulteriori fattispecie concernenti reati associativi per finalità di terrorismo», nonché la «tutela processuale» per gli 007 «attraverso l’utilizzo di identità di copertura negli atti dei procedimenti penali e nelle deposizioni».
A difendere la norma è il sottosegretario Alfredo Mantovano, delegato ai Servizi, che in una nota ha scritto: «Alcune informazioni di rilevanza operativa e destinate a una ristretta cerchia di persone sono acquisibili solo da chi, in qualità di partecipe al sodalizio, riesce a guadagnare la fiducia dei sodali e dei promotori progredendo nel ruolo, sino a rivestire incarichi di tipo direttivo e organizzativo all’interno della consorteria eversivo-terroristica oggetto dell’attività». Le opposizioni, e in particolare il M5S, sono però sulle barricate, anche perché l’ampliamento dei poteri di intelligence non viene accompagnato da un rafforzamento dei poteri di controllo del COPASIR, organismo parlamentare che vigila sulle attività dei Servizi. «Riteniamo che questo tipo di approccio sia completamente sbagliato: segnaliamo a tutto il Parlamento che si tratta di una deriva potenzialmente pericolosa – aveva detto a settembre in Aula il deputato Marco Pellegrini del M5S, membro del COPASIR –. In maniera netta e decisa proponiamo l’abrogazione dell’intero articolo 31 e sottoporremo la questione, per la sua importanza e delicatezza, al presidente della Repubblica». Sentito da L’Indipendente, Pellegrini ha aggiunto: «Mediaticamente, modifiche normative così clamorose passano quasi in sordina, mentre si sparano titoloni per giorni e giorni su aspetti molto meno importanti e invasivi».
Lo scenario è ancora più inquietante se si guarda a quanto appurato da inchieste e sentenze in merito alle stragi avvenute nel nostro Paese dalla fine degli anni Sessanta all’inizio degli anni Ottanta – riconducibili alla «Strategia della tensione» – e gli attentati mafiosi del 1992 e 1993, in cui è stato messo il timbro sulla partecipazione morale e materiale di apparati deviati dello Stato sulla pianificazione di quegli eccidi e sui depistaggi andati in scena in seguito alla loro consumazione. Attività che, in passato, non erano scriminate. Sul punto, le novità introdotte dal DDL sembrano invece delineare uno scenario futuro – almeno in astratto – oltremodo nebuloso.
Ma c’è di più. La norma prevede infatti che le pubbliche amministrazioni e soggetti equiparati «siano tenuti a prestare agli organismi del sistema di informazione per la sicurezza la collaborazione e l’assistenza richieste necessarie per la tutela della sicurezza nazionale e l’estensione di tale potere nei confronti di società partecipate e a controllo pubblico». DIS, l’AISE e AISI potranno stipulare convenzioni con tali soggetti, università ed enti di ricerca, per la definizione delle modalità della collaborazione e dell’assistenza, che potranno prevedere la comunicazione di informazioni «anche in deroga alle normative di settore in materia di riservatezza». Vibranti sul punto le proteste delle opposizioni, che evidenziando il concreto pericolo che, consentendo l’accesso a banche date sensibili senza prevedere adeguati controlli, la norma possa aprire alla possibilità che le Procure della Repubblica e altri organi statali vengano abusivamente “spiati”. «L’articolo 31 trasforma la pubblica amministrazione in una sorta di gigantesca Ovra – si legge in un comunicato degli esponenti del M5S, –. È in gioco la sicurezza democratica del nostro Paese e serve cautela fino al completamento delle indagini in corso».
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