#Ars Arkana
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Hades 2 kostenlos herunterladen
Hades 2 ist der direkte Nachfolger des erfolgreichen Roguelikes, das im September 2020 für PC und Switch und weniger als zwölf Monate später für PS4, PS5, XOne und XSX/S veröffentlicht wurde. Das Spiel wurde vom Studio Supergiant Games entwickelt, das für das Original verantwortlich war und für das dies die erste Fortsetzung in ihrem Output ist.
Die Geschichte des Spiels
Die Handlung von Hades 2 spielt einige Zeit nach den Ereignissen des ersten Teils. Die beiden Titel sind eng miteinander verknüpft, aber die Entwickler achten darauf, dass die Kenntnis des Originals nicht notwendig ist, um die Handlung der Fortsetzung zu verstehen. Anders als im ersten Teil ist der Protagonist nicht der Sohn des titelgebenden Gottes der Unterwelt, Zagreus, sondern seine Schwester, eine Prinzessin der Unterwelt namens Melinoë. Wie ihr Bruder kann sie nicht endgültig getötet werden, so dass sie nach jedem Tod wieder ins Leben zurückkehrt. Auch der Schauplatz hat sich verändert. Melinoë muss das Reich der Unterwelt verlassen, um Kronos zu töten, den Titanen der Zeit, der auch ihr Großvater ist und der aus seinem Gefängnis in den Tiefen der Unterwelt entkommen ist, um einen Krieg mit dem Olymp zu beginnen. Die Tochter des Hades muss ihn finden und aufhalten. Dabei stellen sich ihr Hunderte von kleinen Gegnern, aber auch mächtige Bosse in den Weg. Melinoë setzt ein reiches Arsenal an Schattenwaffen sowie tödliche Fähigkeiten und dunkle Magie ein, um sie zu bekämpfen. Hekate, die Göttin der Dunkelheit, der Magie, des Übernatürlichen und der Kreuzungen in der griechischen Mythologie, hilft Melinoë dabei, die Arkana der Magie zu erlernen.
Spielmechanik
Vom Gameplay her ist Hades 2 dem Original sehr ähnlich. Das Spielgeschehen wird in einer isometrischen Ansicht dargestellt. Der Spieler beginnt jeden Anflug an einem sicheren Startpunkt, an dem er Ausrüstung und Fähigkeiten auswählen kann. Nach Verlassen des Startpunktes reist der Spieler durch aufeinanderfolgende Arenen, in denen er zumeist gegen Horden von Gegnern kämpfen muss. Das Bestehen jeder Kammer wird mit besonderen Kräften, Gesundheitsverbesserungen, Gold usw. belohnt. Die genannten Kräfte leiten sich hauptsächlich von Göttern und Göttinnen der griechischen Mythologie ab. In Hades 2 gibt es mehr als zwölf von ihnen - die bekannten Zeus, Poseidon, Athene, Aphrodite, Artemis, Ares, Dionysos, Hermes und Demeter kehren aus dem Vorgänger zurück, aber es gibt auch neue Charaktere wie den Gott des Lichts, Apollon. Nach jedem Tod kehrt der Spieler zum Ausgangspunkt zurück und muss das Spiel sozusagen von vorne beginnen. Sozusagen, denn ein Teil des Fortschritts bleibt - wie im ersten Spiel - erhalten. Sowohl Erfolg als auch Misserfolg werden in Hades 2 auf ihre Weise belohnt. Außerdem bringen sie die Handlung des Spiels voran, denn Melinoë kann nach ihrem Tod auf andere NPCs treffen als beim ersten Versuch. Einige von ihnen - wie Moros und Dora - treffen wir zum ersten Mal in der Serie. Aber auch einige bekannte Gesichter aus dem ersten Hades sind wieder mit von der Partie.
Wissenswertes
Wie der Protagonist des ersten Hades, Zagreus, wurde auch seine Schwester Melinoë nicht von den Entwicklern des Studios Supergiant Games erfunden. Ihr Name taucht in orphischen Hymnen und auf einer bestimmten Metallplatte auf, auf der auch Persephone erwähnt wird. Die Entwickler waren der Meinung, dass die mythologischen Quellen Melinoë ausreichend mit dem Reich des Hades in Verbindung bringen, um dieses Thema in das Spiel zu übernehmen und es in ihre eigene Vision zu integrieren. Interessanterweise wird die Figur oft mit ähnlichen Begriffen wie die bereits erwähnte Hekate oder Erinas beschrieben - griechische Göttinnen, die für Rache, Strafe und Reue stehen.
Technische Probleme
Der grafische Stil von Hades 2 ist dem des Originals sehr ähnlich. Auch der Soundtrack, der wieder von Darren Korb und Ashley Barrett stammt, ist in einem ähnlichen Stil gehalten. Das Studio Supergiant Games begann kurz nach der Veröffentlichung des ersten Hades für PC und Switch mit der Produktion des Spiels. Die Arbeiten wurden jedoch erst Anfang 2021 in vollem Umfang aufgenommen.
Hades 2 kostenlos
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Giovanni Battista Piranesi - ROM - Ruinen, Kirchen & Paläste. "Le Vedute die Roma" von Giovanni Battista Piranesi (1720-1778). Kunstsammlung der Universität Göttingen Januar-Februar 1992, erschienen im Arkana Verlag Göttingen. Herausgeber: Karl Arndt. Katalog und Ausstellung wurden ermöglicht durch die Sparkasse Göttingen. Gezeigt werden Radierungen des Graphischen Kabinetts der Kunstsammlung der Universität Göttingen und der Niedersächsischen Staats- und Universitätsbibliothek Göttingen.
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Ne tikai Arkana: Renault gatavojas dārgāka krosovera kupeja pirmizrādei
Franču zīmols šogad, iespējams, prezentēs vēl vienu automašīnu. Visticamāk, šis modelis būs pieejams tikai ar elektrificētiem agregātiem – vismaz Eiropā. Renault pašreizējā globālajā klāstā jau ir kupejas formas krosovers – Arkana (“pasaules” parkets atšķiras no krieviski mirušā Arkana). Tomēr zīmols ir nolēmis papildināt savu klāstu ar vēl vienu parketu ar līdzīgu virsbūvi, tikai topošais SUV…
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Ars Arkana; Capitolo 3
Capitolo 3: Primi incantesimi
-Hai mai ucciso qualcuno?- domandò Tyrell. Teneva le braccia incrociate e si poggiava ad una parete, dando una spalla ad una delle finestre al primo piano della taverna. Shydow era seduto ad un tavolo, la mano destra che brillava di un acceso giallo con il palmo contro le braccia di Alyx. La luce rendeva difficile distinguere le varie ferite, che svanivano completamente quando la mano si spostava. Cicatrici, tagli, graffi... tutto svaniva nella luce tenue.
-Perché me lo chiedi?- chiese a sua volta senza distogliere lo sguardo dall'incantesimo.
-Perché non vuoi rispondere?-
-Anche se lo facessi, tu non saresti in grado di cambiare opinione su di me. Ti ci vorrà tempo, e anche parecchio.-
-Potrebbe volerci di meno se rispondessi alla mia domanda.-
La luce si spense e Shydow si alzò. Alyx rimaneva in silenzio, forse ancora troppo timida per parlare, e Lysandra era china su una grande marmitta a girare una minestra scura e densa, dietro il bancone. -Certo.- ridacchiò avvicinandosi a piccoli passi a Tyrell. -Ho iniziato con la mia famiglia: quando ottieni i poteri magici, hai un'implacabile voglia di usarli. E così ti chiedi: perché dovrei fermarmi? Chi sono loro per dirmi di smettere? Io sono superiore ad esseri così inferiori... così, una sera, li ho costretti a prendere un coltello a testa e ad uccidersi a vicenda, senza che potessero fare nulla.-
-D...davvero?- domandò il ragazzo deglutendo, quando ormai l'altro lo aveva raggiunto. I centimetri di differenza non erano molti, ma in quell'istante gli sembrava di star parlando con una montagna.
-Sì, come no, e poi sono venuto in un villaggio a dannarmi l'anima per far fuori un ciclope. Ma ti pare?! Da quando le persone con una treccina sulla faccia sono persone cattive?- chiese indicandosi il viso. -Non ho mai ucciso nessuno.- rassicurò poi tornando verso la ragazza. -Ci vorrà ancora molto?- domandò a Lysandra.
-È quasi pronta, sto aspettando che le patate finiscano di cuocersi.- rispose grattandosi la nuca.
-Fa male?- domandò titubante Alyx, una volta che Shydow si sedette di nuovo di fianco a lei. Si stringeva tra le spalle, continuando ad assecondare quell'istinto che le consigliava di farsi piccola il più possibile. -Fare la magia, intendo.-
-No, anche se mette una certa fame.- spiegò lui riprendendo quel sorriso rassicurante che aveva ogni volta che le parlava.
-Quindi... io sarei come te?- chiese Tyrell staccandosi dalla parete, avvicinandosi al tavolo dove i due erano seduti.
-Più o meno. Io sono molto più potente, come tu non sarai mai, ma in parole povere sì, sei come me.-
-E come potresti dirlo con tanta certezza?- domandò Lysandra, riempiendo una ciotola in legno con il contenuto della marmitta.
-“Basta” è una parola in Arkano, la lingua di tutti coloro che sanno manipolare l'energia magica.- spiegò Shydow verso la ragazza, inalando a pieni polmoni il profumo che veniva da quella direzione. Non ricordava di aver mai sentito un odore così buono. -Nello stesso istante in cui l'hai pronunciata, hai lanciato il tuo primo incantesimo.- aggiunse rivolgendosi a Tyrell. -Certo, non volevi. Hai visto tutta quella violenza e hai pensato “che sarà mai dire questa parola?”. Be', gli Arkani non lo pensano mai, soprattutto quando stanno per urlare.
-E che cosa significa “basta” in Arkano?- A chiedere questa volta fu Alyx.
-Basta.- rispose Shydow con tono ovvio, quasi confuso dalla domanda. -Ma è un basta diverso da quello che avete presente voi. Si usa solo in momenti molto seri. Ad esempio se qualcuno ti sta versando acqua in un bicchiere, per fermarlo non si dice “basta”. Non in Arkano, per lo meno. È una lingua che quasi da subito si era deciso di usarla solo per il suo scopo: la magia. Non si parla in Arkano, altrimenti le conseguenze sarebbero inenarrabili.-
-Tutti gli incantesimi sono in Arkano?-
-Sì, Tyrell, tutti gli incantesimi. Nasce da un'unione tra la lingua delle fate e quella dei draghi, codificata in maniera da essere semplice.-
-Lo dici come se fate e draghi esistessero davvero.- commentò Lysandra lasciando il vassoio sul tavolo, posizionando tre ciotole di fronte a sé, Alyx e Tyrell, lasciando la quarta dov'era.
Shydow sospirò prima di prenderla. -Esistono eccome, ma se non mi credi non fa nulla.-
-Parlando di cose più serie: si può curare?- chiese il ragazzo, infastidito dalla situazione.
-La magia? No, non si può... curare. Puoi scegliere se imparare a controllarla o meno.-
-Ma io non l'ho mai voluta! Io non voglio essere... questo! Voglio solo essere Tyrell!-
-Perché? Perché dovresti voler rinunciare ad un dono?-
-Essere inseguito dalla Chiesa non mi sembra qualcosa di vantaggioso...- commentò in risposta.
-Be'... sì, ma la magia ne vale la pena. Soprattutto per chi ha talento, e tu sembri averne.- disse Shydow impugnando un cucchiaio. -Far svanire nel nulla un'evocazione senza nessun tipo di addestramento è qualcosa che oserei aggettivare come prodigioso, senza contare che i maghi di norma non possono lanciare incantesimi senza strumenti. Avete del pane? Lo preferirei bianco.-
-Cosa vuol dire aggettivare?-
-Descrivere, più o meno. Direi che quello che ha fatto Tyrell è prodigioso. Ha rivelato grandi capacità.- rispose a Lysandra. -Avete del pane? Lo preferirei bianco.-
-Cos'ha di bello la magia? È un peccato.- ribatté Tyrell, seguendo con lo sguardo la sorella diretta alla dispensa.
-È un peccato per la Chiesa, mica per me. Per me è peccato non usarla. Comunque, in molti la descriverebbero come un'arte profonda e che migliora la vita. Io credo semplicemente che muovere le cose senza toccarle sia una gran figata, e sono solo le basi.- Shydow sembrò accorgersi di una scintilla di interesse nello sguardo del ragazzo, quindi continuò. -Controllare le menti, lanciare magie in generale, vedere nel futuro, leggere i pensieri delle persone... dopo un certo livello vige la regola “il tuo unico limite è l'immaginazione”.-
-Tu... come hai imparato?-
-Una volta, molto tempo fa, c'era una scuola. Da lì partiva tutta l'energia magica del mondo, e fluiva in tutti i mari e tutte le terre.-
-Come se quest'isola non fosse l'unica terra del mondo. Anche io so che non ci sono continenti oltre il mare. Sono come le storie che dicono che la fine dello spazio sia più distante di trecento leghe dal suolo, o che la terra sia sferica.- disse Lysandra con tono ovvio avvicinandosi con una grossa pagnotta.
-Se ti dicessi quanto è davvero grande il mondo ti spaventeresti.- sogghignò. -Tornando sul pezzo, io vi consiglio di venire con me.-
-Perché dovremmo?-
-Quale pezzo?- chiese poi Tyrell dopo Lysandra.
-Credete davvero che vi guarderanno di nuovo come prima? Per loro ormai siete mostri, entrambi, per giunta. Non si può però dire lo stesso di me, altrimenti sarei un gran bell'ipocrita. So che tu vuoi imparare ad usare questi poteri e che tu vuoi proteggerlo e sì, ho letto i vostri pensieri, prometto di non farlo più.- annunciò annoiato alzando la mano e mostrando le dita distese. -Se cancellate completamente tutte le idee che la Chiesa vi ha infilato in testa dalla vostra nascita, sarà anche facile. Non guardatemi con quelle facce.-
-Non ci stai chiedendo qualcosa di semplice.- commentò Lysandra.
Shydow però, invece di ribattere, puntò lo sguardo verso Alyx, che continuava a fissare la scodella colma di minestra. -Non mangi?- le domandò alzando un sopracciglio.
Gli occhi di lei si riempirono di stupore. -Posso?!- chiese lei incredula.
-Ovviamente!- esclamò Lysandra. -Di certo sono più propensa ad offrirla a te che a... lui...- aggiunse accennando a Shydow.
-L'ha preparata per te. E poi, finché stai con me, non puoi mica saltare i pasti.-
Confusa afferrò un cucchiaio e, titubante, lo immerse nella brodaglia. Tirandolo fuori si trascinò dietro anche un grosso pezzo di carota. Lentamente, con mano tremante dall'emozione, lo portò fino alla bocca, inspirando a pieni polmoni prima di iniziare a masticare. Gli occhi le divennero lucidi un istante prima di ingoiare, per poi di continuare a mangiare con maggiore rapidità e meno cura.
-Uno che distrugge città secondo te potrebbe dire qualcosa del genere?- domandò Tyrell a Lysandra. Shydow allungò un sorriso, perdendolo quando però il ragazzo puntò il proprio sguardo su di lui. -E va bene, qualsiasi cosa serva, io la farò.-
-Fr...-
-Lysandra, ha ragione, e non dirmi che non hai mai nutrito qualche dubbio anche tu. Adesso siamo i cattivi, quindi non possiamo avere ragione in ogni caso.-
-Devo ammetterlo, sei riuscito a fare in pochi minuti quello che avevo previsto avresti fatto in mesi. Sbalorditivo.- si complimentò Shydow lasciando il cucchiaio. Come per magia, adesso la ciotola era vuota, anche se nessuno dei tre lo aveva visto mangiare. -E poi sì, ha nutrito dei dubbi. Non guardarmi così, i tuoi pensieri implorano di essere letti!-
Lysandra, ignorando l'ultima frase e capendo che ormai era diventato qualcosa di normale, sospirò, porgendosi in avanti. -Fammi capire: noi veniamo con te e tu ti assicuri che... non veniamo uccisi? Insomma, anche io credo che restare qui non sia una buona idea. Gazwig troverà un modo per contattare la Chiesa.-
-In realtà ho una vera e propria missione da portare a termine, ma durante il viaggio nulla mi vieta di proteggervi o insegnarvi. Se mi seguirete, vi assicuro che non ve ne pentirete, e potrete vivere una vita che in molti possono solo immaginare.-
-Io ho già accettato!- esclamò Alyx a bocca piena.
Tyrell e Lysandra si scambiarono un paio di sguardi. Aveva ragione: quello che diceva la Chiesa gli sembrava sempre più strano e netto ogni secondo che passava, anche se non avevano mai veramente pensato fosse completamente vero. Lei era insicura ma suo fratello no, come se fosse tutta la vita che ci stesse pensando sopra.
-Ci hai convinto, verremo con te.- acconsentì Lysandra riportando lo sguardo sull'Arkano.
Si alzò non appena vide gli occhi della ragazza, allungando un sorriso. -Il mio nome è Shydow Bryden Neyer, sono uno degli Arser più potenti di sempre, e ora potete considerarvi sotto la mia protezione e la mia tutela.-
-Dovevi dirlo per forza.-
-Certo che no, ma suona bene, non trovi?-
In una foresta molto più ad ovest di Bryamor, lontana dalla più vicina delle città, si potevano sentire distintamente alcuni bisbigli. Nessuno ricordava da quanto, ma girava voce che quella foresta fosse completamente invasa dalle fate, abbastanza da darle il nome stesso di “Bosco delle fate”. La Chiesa continuava a ripetere che quel nome era errato, data l'inesistenza di tali creature, e che il vero nome fosse “Foresta di Zhivanna”. Ciò che continuava a non spiegare erano però quelle voci che si potevano sentire quando si camminava in uno dei sentieri che lo attraversavano e che, di notte, erano perfettamente udibili anche al di fuori dello stesso.
E quel giorno sembrava essere un'eccezione, visto che le voci si riuscivano a sentire anche da pochi minuti dopo mezzogiorno. Bisbigli, confusi e frenetici, che viaggiavano più veloci del vento da un albero all'altro.
-Hai visto? Era senza vestiti!- esclamò una voce, che sembrava star cercando di trattenere le risate.
-Quindi sei riuscito a vedere i segni.- constatò un'altra in risposta, questa volta più adulta. -Quello lì è della Chiesa, ne sono sicura.-
-Sai cosa ha detto Mamma, nessuno può avvicinarsi.- continuò la prima.
-Secondo voi Billy dovrebbe saperlo?- domandò una terza timidamente.
-Se deve saperlo, l'Albero glielo avrà già detto, no?- rispose una quarta con tono saccente.
-Ma lo hai visto? Ha i capelli bianchi come Mamma.-
-È caduto dal cielo come una di quelle stelle che ogni tanto scendono di notte.-
-Ha ragione! Ha ragione!-
-E quando si sveglia?-
-Ma siamo sicuri che sia buono?-
-E se ci strappa le ali?-
Un solo verso e tutte le voci si zittirono all'improvviso. Un sussurro autoritario, come quello di una madre nei confronti di un bambino.
Lysandra rimaneva ferma, con le braccia incrociate, all'entrata della locanda. Fissava insospettita le provviste viaggiare da sole verso il carro appena “ottenuto” dal mercante che, la sera prima, aveva sfidato Shydow. Di tanto in tanto si univano anche oggetti che né lei né Tyrell avrebbero voluto lasciare lì. Disegni, lettere, piccole scatole... fluttuavano indisturbate e con grazia fino ad un posto ben preciso del mezzo, incastrandosi alla perfezione e limitando lo spreco di spazio. La gabbia era stata distrutta dall'Arser, che aveva utilizzato il metallo per rinforzare le ruote e creando quelle che lui chiamava “molle”. Si trovavano sopra le travi, ma lei non riusciva a capire a cosa servissero, per quanto le osservasse.
Al posto del conducente, sedeva Alyx, che guardava di fronte a sé tenendosi le ginocchia al petto, circondando le gambe con le braccia.
-Tutto bene?- domandò Lysandra alla ragazza, che annuì timidamente dopo essersi voltata verso di lei. -Ti chiami Alyx, giusto?- Annuì di nuovo. -Conosci quel Neyer.-
-No.- rispose sussurrando.
-Lui sembra conoscerti.-
-Mi... mi ha chiesto come mi chiamo, se mi avesse conosciuto... non l'avrebbe fatto.- borbottò.
-Be', io non ho mai incontrato uno che fa tutta questa roba gratis. Uno così gentile non esiste né in cielo né in terra.- affermò massaggiandosi la nuca.
-Ti sei fatta male?-
-È da quando il ciclope è scomparso che ho uno strano dolore. Sono sicura che passerà con una dormita.- rispose facendo spallucce.
-Tutti pronti?- chiese Shydow uscendo dalla taverna. -Tyrell è in bagno, non dovrebbe metterci molto.-
Alyx annuì. -Perché lo fai?- domandò Lysandra.
-Che cosa?- domandò Shydow, voltandosi verso di lei.
-Anche ammesso che i maghi non distruggano per divertimento, nessuno è così gentile senza motivo.-
-Magari mi piace la compagnia.- rispose facendo spallucce. Il suo solito sorriso enigmatico si perse all'improvviso, facendo alzare un sopracciglio alla ragazza. -Tu eri qui ieri sera.-
-Ehm... già... sai, ci siamo incontrati qui.-
-Cosa succede?- chiese Alyx incuriosita avvicinandosi ai due.
-Qualcosa non quadra.- spiegò Shydow massaggiandosi il meno, come alla ricerca di qualche pelo in più nella corta barba non curata. -Tu dicevi alle persone che un ciclope sarebbe arrivato il giorno successivo, giusto?-
-Esatto.-
-E allora perché nessuno se n'è andato? Come facevi ad essere così calma?-
-Io... non lo so. Non sarebbe arrivato prima di mezzogiorno.- rispose lei con il tono di chi formula un'ipotesi.
-E come lo facevate a sapere? Con tutta questa precisione, tra l'altro. Non ci sono orologi in questo villaggio, una stima del genere sarebbe stata impossibile anche per un veggente.-
Lysandra ci pensò sopra per un paio di secondi, ma nulla. Detestava ammetterlo, ma aveva ragione. Quel che era successo, tuttavia, le sembrava così logico fino a quel momento. -Allora cosa sta succedendo?-
-Ho paura che qualcuno ci stia osservando. Che tutto quanto sia controllato, ma da qualcuno di inesperto. Scegliere come far avvenire eventi non è qualcosa di facile, e per lui deve essere la prima volta. Fa entrare un mostro in un villaggio con la precisione di un orologio di Kaminesh e si assicura che ci sia un bersaglio che pensi che tutto ciò è normale. Ma perché?-
-Hai idea di chi possa essere?- chiese Alyx.
-No. Mi viene in mente una sola persona, ma sono sicuro sia morto. E da parecchio tempo, aggiungerei...-
-Cosa è successo da parecchio tempo?- domandò Tyrell avvicinandosi al gruppo.
-Nulla.- rispose prontamente Lysandra, fissando Shydow con sguardo fermo. -Giusto?-
-La tua capatina in bagno, parlavamo di quanto ci stessi mettendo.- continuò l'Arser andando verso il carretto. Neanche Alyx disse una parola.
-Non vorrei essere colui che dice l'ovvio, ma non servirebbero dei cavalli?- chiese ancora Tyrell, notando l'assenza di animali d'avanti il mezzo.
-Cavalli? Dove andiamo noi non ci servono... cavalli.- rispose Shydow con voce profonda, sedendosi al posto del conducente e afferrando le briglie sciolte. -Se aveste visto quel opera stareste ridendo.-
-Quale opera?- domandarono i tre all'unisono.
-Non importa.- tagliò corto lui dando un colpo di frusta alle cinghie di cuoio, che si fermarono a mezz'aria come legate a destrieri invisibili. Ormai Tyrell e Lysandra stavano facendo l'abitudine a tutta quella magia, ma Alyx la osservò comunque meravigliata. -Partiamo.-
“Trenta giorni per tornare a casa...” pensò.
Circa trenta anni prima quella città neanche esisteva. La Chiesa aveva un metodo infallibile per capire dove costruire le loro “sacre” città: i cardinali uscivano nelle praterie con i loro bastoni, camminando con passo pacato, e, più o meno una volta per vita, il bastone affondava nel terreno di circa quaranta centimetri. Il terreno veniva consacrato e grazie ad ottimi architetti, operai eccellenti e qualche miracolo, la città sorgeva nel giro di un paio di mesi, pronta ad essere popolata. Era stato Zalomon, circa dieci anni prima, a consacrare quel luogo e ad invocare i miracoli che avevano fatto sorgere Zietra in meno di tre settimane.
La chiesa l'aveva fatta ergere dal terreno personalmente e completamente da solo, forse per mostrare a tutti cosa fosse veramente in grado di fare: pareti, vetrate, porte, campane... tutto usciva dal terreno lentamente come se scoperto dopo una lunga e silenziosa partita a nascondino. E proprio all'ultimo piano di quella chiesa, circa una decade dopo, Zalomon stava camminando a grandi passi, nel corridoio principale al piano più alto della chiesa, diretto alla camera dei moderatori. Era furioso. Il cielo si era annuvolato, non sapeva se per colpa sua o meno. In fondo, era di umore grigio.
-Chi non ha buone notizie per me, è meglio se cerca di lasciare l'isola.- affermò spalancando le alte porte di legno. I due moderatori si alzarono dalle poltrone al capo della tavola rettangolare e chinarono la testa, tenendosi le mani avanti. Alazog si passava due dita della mano destra sulla barba marrone scuro ben curata, massaggiandosi il mento. Teneva il volto puntato verso l'orizzonte, scrutandolo con attenzione attraverso la grande vetrata.
-Nessun purificatore o sacerdote riesce a capire come ciò sia potuto succedere.- cominciò Diz, il moderatore primario. -Non sappiamo come possa qualcuno aver lanciato un incantesimo con questa precisione nonostante la distanza.-
-Non ti ho chiesto di elogiarlo, ti ho chiesto buone notizie.- ringhiò Zalomon incredibilmente infastidito, lasciandosi cadere su una poltrona lato opposto della tavolata.
-Come se ce ne potessero essere.- interruppe Alazog senza voltarsi. Il suo tono era calmo, come se non lo riguardasse e non fosse nulla di serio. -Tuo figlio è letteralmente scomparso nel nulla dopo essersi trasformato in un Arkano. In una delle mie cerimonie private tra l'altro, temo di dovermi sentire offeso.-
-È una cosa seria, per l'amor del Tempo!-
-Sto attendendo istruzioni dal Sommo Parlatore. Anche tu starai facendo lo stesso, immagino. O devo immaginare che anche la tua fede vacilli di fronte a cose futili come l'amore nei confronti di un figlio?-
I due moderatori sgranarono gli occhi, lanciandosi a vicenda un'occhiata incredula cercando di muoversi il meno possibile. Una cappa di silenzio calò all'istante all'interno della sala, dove anche il battito dei cuori sarebbe potuto essere udibile. La tensione riusciva ad essere percepita in maniera distinta, come se i presenti fossero immersi al suo interno fino alle orecchie. Zalomon, con sguardo quasi vuoto e sereno, si alzò, e raggiunse Alazog con passo lento e cadenzato, scandendo il tempo, e lo guardò negli occhi. -Dillo di nuovo, e mi assicurerò che tutti i bastoni dei purificatori entrino per la loro interezza nel tuo sacro culo.- ringhiò in sussurro.
L'altro sembrò divertito, alzando le sopracciglia dallo stupore. -Bene, ti confermi di nuovo come l'unico cardinale non nato in una città, su un territorio sacro. Suppongo sia questa la vera natura che cerchi tanto di nascondere. Il tuo comportamento ortodosso è...-
-Qualsiasi cosa tu volessi dire, ormai ha smesso di interessarmi. Voi due, cosa credete di fare?-
Diz, l'altro moderatore, deglutì. -Pensavo di dire che il sacerdote Astryal è stato rapito da un Arser.-
-Certo, e poi inseriamo nella storia anche un drago.- ribatté Niz, il secondo moderatore. -Come reagirà il popolo sapendo che un diavolo è sulla terra? Nessuno potrebbe crederci, non importa se lo dice un parroco o il Parlatore. Per tutti non sono che una leggenda, sciocco. Quello che ci serve, è un potente stregone, che giustifichi l'uscita di una decina di purificatori dalla città.-
-Non dieci, uno.- corresse Zalomon con tono cupo, avvicinandosi ai due. -Sarò io ad occuparmi della situazione, personalmente. Chiunque altro interferirà ne dovrà rispondere direttamente a me, chiaro? Spargete la voce all'interno di tutta l'isola.-
-E cosa ne sarà della Chiesa, in tua assenza?- domandò Alazog con intenzioni di scherno.
-La gestirai tu, come sempre.- rispose sprezzante. -E non credo di dovervi dire che questa conversazione non è mai avvenuta.- aggiunse rivolgendosi ai due.
-Ai vostri ordini, eminenza.- conclusero Diz e Niz con un profondo inchino, allontanandosi a piccoli passi senza voltare le spalle.
Alazog, prima di parlare, attese che i due si fossero chiusi la porta alle spalle, e fossero a debita distanza per non sentire neanche una parola. -Cosa succederà quando te lo ritroverai davanti?- domandò senza distogliere lo sguardo dall'orizzonte.
-La conosci la maledizione dei purificatori, sai benissimo cosa succederà. Il mio corpo si muoverà da solo e io non sarò in grado di fare nulla.- rispose cupo Zalomon con il capo chino.
-Prima di benedire la tua missione, voglio sentirtelo dire.- Non c'era tregua o pietà in quel tono, solo odio verso la magia e un forte desiderio nel sentire quella previsione.
-Lo ucciderò, e mi verrà spontaneo farlo nel modo più doloroso possibile.-
Quello che nessuno dei due aveva considerato era la preoccupazione di Zenyth che, come nessuno sarebbe stato in grado di prevedere, si era appostato con l'orecchio sulla porta. Una mano sulla bocca, l'altra sul petto, per assicurarsi che fosse solo lui a sentire il suo cuore sul punto di esplodere. Ma anche lui era vittima della maledizione, e di intervenire non gli venne neanche in mente.
--__--
Twittatemi che io vi twitto i miei capitoli XD: https://twitter.com/FFMaxCasagrande
Scripta blog, il sito con cui sto mandando avanti la collaborazione che ha anche l'esclusiva di “Ars Arkana”: https://www.scripta.blog/
Ma lo sapevate che ho anche Instagram?: https://www.instagram.com/max_casagrande_dreamer/
Sono sempre alla ricerca di Beta-tester. Quindi, se volete, fatevi avanti!
Se avete un po' di tempo, fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo con una recensione o un commentino qui sotto, mi fa molto piacere XD. (E poi divento più bravo!)
Se vi va condividete il capitolo, così divento famoso!!! \(^o^)/ (mai vero, ma comunque apprezzo :P).
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More supporting character art. A nice variation on Shima.
And some concept art of Mr. Arkana, that decidely looks like Matt Mercer and Trent Reznor had a baby.
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SO for anyone interested in Arkana (before I make a main hub blog for any/all info and updates), I set up an ‘ARG’-type thing for funsies. No idea if I’m actually gonna have it influence the story in any way, but I wanted to plug it here because there’s a lot of info about the story that I haven’t really talked about.
All that’s (predictably) over at @projectarkana
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E-TECH: com cinco letrinhas apenas se desenha um híbrido inovador
A gama híbrida da Renault é sinónimo de E-TECH. Uma tecnologia inovadora, que já está disponível nos modelos Clio, Captur, Mégane, Mégane Sport Tourer e no Arkana, um SUV com imagem desportiva, que chegará a Portugal no verão. Mas o que é, como funciona e quais são as vantagens do sistema? As respostas nas linhas que se seguem...
Uma das maiores preocupações da Renault é a resposta adequada às alterações climáticas, criando tecnologia que torne a utilização do seu meio de transporte mais sustentável e amigo do ambiente. Numa perspetiva economicista seria simples e acessível pegar naquilo que é a tecnologia híbrida conhecida e disponibilizá-la nos modelos mais populares.
Mas a Renault é uma marca reconhecidamente inovadora e inquieta na busca das melhores soluções para os seus clientes.
Assim, pegando na ideia da ajuda elétrica para aumentar a performance e agradabilidade de utilização, com redução dos consumos e das emissões, nasceu a inovadora tecnologia E-TECH.
Assim, pegando na ideia da ajuda elétrica para aumentar performance e agradabilidade de utilização, com redução dos consumos e das emissões, nasceu o E-TECH. Sim, sabemos que já ouviu falar e acreditamos que até já tenha um Renault que exiba as cinco letrinhas que desenham o sistema híbrido. Mas sabe o que é o E-TECH? Venha dai que nós explicamos!
A ideia subjacente a um sistema híbrido é manter o motor a funcionar no patamar de rotações e regime de aceleração mais eficiente. O que significa que algumas vezes está a oferecer impulso ao carro, outras vezes isso significa estar a carregar a bateria, seja na versão híbrida ou híbrida plug-in.
Enfim, é este o objetivo do sistema do E-TECH, mas a Renault deu-lhe um “twist” para acabar com uma das maiores pechas: o efeito de elástico típico de outros híbridos, sem recorrer a meios dispendiosos ou complexos.
Em primeiro lugar... não há embraiagem! Logo aqui, para lá de uma utilização mais agradável, significa menos manutenção. Mas... como é que o automóvel anda, pode estar a perguntar?
Bom, o sistema faz o veículo arrancar, sempre!, em modo 100% elétrico e a marcha atrás é, sempre!, feita pelo motor elétrico (denominado E-Motor). Pois é, o sistema não tem marcha atrás! Mas há mais!
A caixa de velocidades que serve o sistema E-TECH não tem sincronizadores e as engrenagens são de dentes direitos, igualzinho ao que sucede na competição. Uma vez mais há ganhos na manutenção com a simplificação da caixa de velocidades.
E os engenheiros da Renault tiveram o cuidado de instalar outro motor elétrico (conhecido como HSG), mais pequeno, que controla a velocidade do volante do motor e suaviza a engrenagem das mudanças.
Tudo para oferecer o melhor de dois mundos: rapidez de utilização, elevada fiabilidade e baixa manutenção, sem que as passagens de caixa sejam à bruta.
E sabia que a tecnologia E-TECH tem raízes na Fórmula 1, trazendo a Renault da competição os melhores ensinamentos e tecnologias.
O motor elétrico HSG é do género motor de arranque/gerador e tem, entre outras funções, a responsável de colocar em funcionamento o motor.
O propulsor de combustão interna é um quatro cilindros com 1.6 litros de cilindrada, comprovado, fiável e, sempre a pensar na redução da manutenção, muito simples: duas válvulas por cilindro, sem variação do tempo de abertura das válvulas e sem turbo.
Indo ainda mais longe, todos os acessórios que sugam energia com ligação ao motor de combustão interna através de correias e polias, passam a ser independentes pois as bombas de água, óleo, ar condicionado e do servo freio são, todas, elétricas.
O mais curioso do sistema E-TECH é a sua forma de controlar os motores. Quando o nível da bateria está baixo, o sistema encarrega-se de carregá-la e podemos estar a conduzir com o pé ligeiro no acelerador e o bloco acelerar mais para o efeito de carga da bateria.
E mais curioso ainda é o facto do sistema colocar em ponto morto a caixa e acelerar o motor (mesmo em andamento, quando a carga no acelerador) para carregar a bateria, assim que deteta que os níveis de energia estão demasiado baixos e pode não ser possível, em caso de paragem, recolocar o motor a funcionar com o sistema “stop/start” ou assegurar uma manobra que exija a marcha atrás.
É simplesmente brilhante! Até porque tudo feito com um nível de ruido baixo que o som do rádio abafa sem problema e sem incomodar o condutor.
Dizer, também, que o sistema E-TECH desliga o motor térmico das rodas abaixo dos 15 km/h, passando a utilizar apenas energia elétrica. Mas não se espante se rolar em modo EV e escutar o rumor do motor... este está desligado das rodas, mas está a recarregar a bateria caso isso seja necessário.
Quanto às diferenças entre os sistemas E-TECH Hybrid e E-TECH Hybrid Plug In, reduzem-se à capacidade de mobilidade 100% elétrica.
O segundo tem uma bateria de 9,8 kWh (com 400 volts) que oferece 65 km de autonomia (segundo o protocolo WLTP) em utilização urbana e 50 km até uma velocidade máxima de 135 km/h em ciclo extra urbano. Tem capacidade para carregamento exterior: numa tomada doméstica leva 5 horas a recuperar toda a carga, numa “wallbox” de 3,7 ou 7,4 kWh (é indiferente pois o carregador interno não tem capacidade de carga rápida funcionando, sempre, no máximo de 3,6 kWh) são necessárias 3 horas. Finalmente, há um modo extra (Pure) que força a circulação em modo 100% elétrico, desde que haja carga na bateria e o motor de combustão interna tem 160 CV, reivindicando consumos de 1 litros e umas escassas décimas.
O E-TECH Hybrid é, exatamente igual, mas a bateria tem apenas 1,2 kWh e não tem carregamento exterior, pelo que não tem autonomia em modo 100% elétrico.
Mesmo assim, pela definição técnica do sistema, consegue andar alguns quilómetros só com ajuda elétrica, nomeadamente em cidade, onde pode rodar até 80% do tempo em modo elétrico. Já os consumos, em ciclo misto, andam na ordem dos 4 a 5l/100 km.
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Ars Arkana; Capitolo 1
Capitolo 1: Il viandante misterioso
Sarebbe bello cominciare questa storia come cominciano tutte le belle storie, con la frase “era una notte buia e tempestosa...”, ma in realtà tutto comincia di pomeriggio inoltrato, quando sono entrato nel villaggio sbagliato. Che diamine, se non fossi stato stanco tutto sarebbe stato più facile...
Sarete zelanti, oppure annoiati, ma in ogni caso le parole stanno per arrivare, che le vogliate o meno. Vi basti sapere una cosa: il mio mondo, come forse anche il vostro, è un luogo triste. Perché? Perché, come forse anche il vostro, è privo di magia. Ciò non toglie che possa essere usata: si può prendere dall'Oblio, da Kalgalesh, il Dio dai tre volti, o dalle stelle.
Non sono molte informazioni, ma sono sufficienti per iniziare.
Godetevi la storia, finché pensate ancora sia solo un racconto di fantasia.
Ormai era questione di minuti perché il sole sparisse dietro l'orizzonte, lasciando lo spazio al cielo scuro e alle lune che, in quel periodo dell'anno, si mostravano tutte e tre nel loro splendore, dal crepuscolo all'alba. Nessuna nuvola a macchiare la volta celeste, che a breve avrebbe sfoggiato tutte le stelle con smania di attenzioni. Di fatto era appena giunta la primavera e, con essa, la nuova stagione di produzione del villaggio. Bryamor era famosa in tutta l'isola per la sua birra, che veniva commerciata in lungo e in largo.
Quel pomeriggio, e quella sera, non facevano però parte di un giorno normale. Gli adulti si erano divisi in due fazioni ben distinte: chi ponderava il da farsi e chi pregava. Pregava per destino clemente, qualcosa di indolore o, in minor parte, per qualche speranza.
Tyrell, però, non era un adulto. Con i suoi sedici anni, non gli era permesso di partecipare alle riunioni del villaggio, quindi trovava più proficuo spendere il suo tempo ad aiutare alla locanda piuttosto che restare fuori dalla capanna del saggio a girarsi i pollici. La preoccupazione di ogni abitante, di fatto, non aveva contagiato nessun forestiero o mercante, considerando l'affluenza alla taverna e in quanti avevano preso una stanza, decisi a fermarsi in attesa dell'alba del giorno successivo. Tutti, ciò nonostante, sapevano.
-Ehi! Qui, altre due pinte!- esclamò allegro un omone cingendo il compagno con un braccio, alzando l'altro per attirare l'attenzione del cameriere.
-Arrivano immediatamente.- sorrise in risposta Lysandra, riempiendo due grossi boccali fino all'orlo con il liquido frizzante, inclinandoli per evitare di riempirli solo di schiuma. -Al tavolo laggiù.- disse a Tyrell, lasciandoli sul bancone di legno che, nonostante la pulizia, mostrava quanti fossero effettivamente gli anni della locanda.
-Subito.- rispose prendendoli entrambi e avviandosi a passo svelto verso il grosso signore che ancora teneva il braccio levato. Sapeva che non era cosa buona far aspettare chi chiedeva più di mezza pinta, soprattutto se teneva una spada sulla schiena.
La porta venne aperta di scatto e per poco non si staccò dalla parete. Il tonfo che provocò venne accompagnato da un paio di tuoni, che echeggiavano per tutta la pianura, limitata solo dalle montagne in lontananza, ad ovest. Tyrell e Lysandra guardarono la soglia incuriositi ed aprirono la bocca per salutare e invitarlo ad accomodarsi, ma le parole si erano fermate in gola. Non avevano capito quale fosse il motivo, restando a guardare il misterioso uomo avvolto nel mantello e fermo sulla porta. C'era qualcosa di strano in quello che stavano vedendo, qualcosa di sbagliato. La pioggia fuori cadeva a terra spostata leggermente dal vento, colpendo il terreno con forza e coprendo il cielo, rendendolo grigio e privo del fascino e che lo caratterizzava in quell'orario.
Il grande soprabito blu scuro tendeva al viola e lo ricopriva completamente, non mostrando neanche una minima parte della pelle. Per quanto si muoveva, poteva anche esserci una statua sotto quel mantello.
Il chiacchiericcio vicino alla porta riprese mentre quello del resto della sala non si era neanche interrotto. Tyrell, dopo aver posato i boccali al tavolo, si avvicinò con attenzione, spaventato e incuriosito allo stesso tempo. -Lei... vuole bere qualcosa, signore?- domandò titubante.
-Oh sì!- esclamò togliendosi il cappuccio di scatto e allungando un sorriso. Il giovane sobbalzò e si portò rapidamente una mano al petto. -Sono arrivato appena in tempo! Ha giusto cominciato a piovere.- aggiunse voltandosi e chiudendo la porta. -Se avete una camera libera gradirei fermarmi per la notte, e vorrei cenare, già che ci sono.-
Mentre il viaggiatore, poco più che ragazzo, si avvicinava al bancone, Lysandra mise via il solito pensiero che faceva quando vedeva qualcuno entrare nel locale (riguardante la grandezza della loro scarsella.) e dovette ammettere che era, come lei lo avrebbe definito, un gran bel ragazzo. La pelle del viso e delle mani era abbronzata, ma di chi il sole lo vedeva solo camminando parecchio. I lunghi capelli neri cadevano all'indietro, distanti solo alcuni centimetri dalle spalle, eccezion fatta per tre ciocche legate in una treccia sospesa pericolosamente vicina all'occhio destro, a metà strada per l'orecchio.
-Una pinta?- chiese Lysandra, non sapendo cos'altro dire mentre il viandante prendeva posto al bancone.
-Oh sì, sarebbe l'ideale.- rispose lui in un sorriso, sfregandosi le mani coperte dai guanti senza dita per qualche secondo per poi unirle e poggiarci sopra il mento, con i gomiti ben piantati sul tavolo. -Ho saputo che qui si fa la birra migliore del mondo.-
-Qui a Bryamor il luppolo cresce come da nessun'altra parte, anche se il merito sembra essere di tutti gli ingredienti, ma io la vendo e basta. Se ti interessa qualcosa dovresti parlare con Poiren: sa parlarti per più di un'ora sulle proprietà del malto se lo unisci al grano.- ridacchiò Lysandra riempiendo un boccale di rame. -E se è la prima volta che la provi, sembra tu debba berla qui dentro. Per quanto sono riuscita a capire, ne esalta la fragranza.-
-È da solo?-
-Come?- domandò a sua volta lui, voltandosi verso Tyrell.
-Per la camera... è da solo?-
-Oh, sì, sono da solo.- rispose distratto cingendo con le dita il boccale di rame, che gli sembrava contenere però molto più di una sola pinta.
-Un tipo come te che se ne va in giro da solo? C'è qualcosa che non va...- commentò la ragazza non appena Tyrell si fu allontanato abbastanza, diretto alla camera che avrebbe ospitato il forestiero per la notte.
-Può succedere, non sono un grande compagno di viaggio.- Bevve un avido sorso di birra prima di continuare. Doveva ammetterlo: era davvero ottima. -Parlando d'altro, non conosco ancora il tuo nome.-
-Può succedere, non te l'ho ancora detto.- disse lei con un sorriso beffardo sul volto. -I miei genitori mi hanno consigliato di non dire come mi chiamo agli sconosciuti.-
-Allora rimediamo subito, Shydow Neyer, al tuo servizio.-
-Lysandra Myllts, molto piacere.-
-Lysandra... un nome bellissimo.- commentò. -Ha un qualche significato?-
-No, o se ce l'ha nessuno si è mai disturbato a dirmelo. Temo di non essere una di quelle persone che crede nel significato dei nomi o cose del genere. Cosa puoi dirmi del tuo, invece?-
In quello stesso istante, una fragorosa risata scoppiò alla destra dei due, un paio di tavoli prima di quello che aveva servito Tyrell. Al tavolo erano seduti quattro uomini, e dai vestiti potevano sembrare molto, ma non guerrieri. E a Bryamor, oltre agli abitanti, si trovano solo guerrieri, alla ricerca di modi per spendere soldi del loro ultimo incarico, mercanti fermatisi per una sosta lungo il tragitto, o viaggiatori. Nei casi rimanenti, per ridere in quel modo si doveva aver superato il terzo bicchiere ormai da parecchio tempo. -Be', che devo dirvi? Sono fortunato e basta!-
-Trovare merce sul bordo della strada non è semplice fortuna!- esclamò a sua volta uno dei quattro seduti al tavolo. Shydow voltò lo sguardo verso il gruppo, incuriosito, senza però muovere di un solo millimetro la testa.
-Non so cosa ci facessero in quel monastero, ma quando l'ho presa era ridotta male.-
-Mi stai dicendo che l'hai trattata bene?- domandò un terzo con tono decisamente poco serio.
-Non appena messa in gabbia le ho dato da mangiare, dovevo fare altro? Una come quella venduta come schiava mi permetterà di comprarmi una locanda tutta mia! Ero stanco di questi viaggi, anche io ho bisogno di stabilirmi.- ridacchiò prima di continuare a bere.
-Un acquirente non sarà facile da trovare.- avvertì Shydow tornando a guardare di fronte a sé, fissando le molte bottiglie alle spalle di Lysandra. -Te la prendo io, se vuoi liberartene in fretta.-
Questa volta fu il silenzio a riempire la locanda. Nessuno fiatava, e tutte le parole, che prima viaggiavano rapide per aria, scomparvero in un'istante. Forse era curiosità, dato che compravendite del genere non avvenivano molto spesso, e non in luoghi così affollati, o forse c'era qualcosa, ad impedire ai pensieri di tramutarsi in parole, bloccandosi in gola senza voler proseguire. Qualcosa che nessuno riusciva a capire.
La ragazza avrebbe volentieri voluto ribattere, ma, come per tutte le persone nel resto della sala, la bocca non sembrava volersi muovere. Si era fatta ingannare,quello Shydow era ancora peggio di quanto potesse immaginare. -Fammi un'offerta.- rispose lui sorridendo. Non appena l'aveva sentito parlare, le sue sopracciglia si erano allontanate il più possibile degli occhi per lo stupore. Sapeva che “merce” come quella non si sarebbe venduta da sola, né facilmente.
-Dieci.- disse lui secco.
-I platini sono pezzi molto grandi...-
-Io parlavo di monete d'oro.- corresse Shydow, per poi bere un altro sorso abbondante, senza distogliere lo sguardo.
L'uomo si alzò. -È un po' poco.-
-Se vuoi puoi dargliene di più.-
-Dare... a chi?-
-Alla ragazza. La ragazza che hai rapito, stuprato e messo in una gabbia.- Shydow si alzò e guardò l'uomo negli occhi. -Devi darle dieci monete d'oro e lasciarla libera.-
Ci vollero alcuni interminabili secondi immersi nel silenzio prima che la taverna si riempisse di una fragorosa risata. Quasi tutti avevano trovato quelle parole troppo divertenti per essere vere. -E io che pensavo che tu fossi serio!- esclamò il mercante dopo un respiro profondo, che però non gli permise di smettere di ridere.
-Ti consiglio di accettare la mia offerta.- disse Shydow impassibile, come se il silenzio non fosse mai stato interrotto.
-Altrimenti?- chiese, perdendo l'allegria sul volto ed assumendo un'espressione minacciosa.
-Altrimenti sono sicuro che troverò un modo per convincerti.-
-Se vuoi combattere potevi dirlo subito.-
-Non credo questo sia il momento né il luogo adatto a farlo.- affermò lui, ancora immobile. Lysandra stava per ordinargli di uscire, ma fu come se il ragazzo l'avesse battuta sul tempo. -Domani, per le dieci credi di riuscire a smaltire la sbornia?-
-Ne sono sicuro.- sibilò lui. Il silenzio era tornato, e quelle parole, per quanto sussurrate, si sentivano distintamente. Shydow, comunque, si limitò a seguirlo con lo sguardo, senza spostare minimamente il volto quando il mercante lo avvicinò pericolosamente al suo orecchio.
Dopo un paio di infiniti attimi di sguardi, l'uomo se ne andò verso il piano superiore, raggiungibile tramite la scala in un angolo del piano. Solo quando non riuscì più a vederlo, Shydow si voltò, con molta calma, e tornò al suo posto, rimettendosi seduto. Le chiacchiere ricominciarono e lui bevve un altro sorso abbondante.
-Devo chiederti scusa, ho pensato che tu fossi un...-
-...Losco pezzo di merda che compra schiavi?- domandò in un sorriso. -Domani lo batterò, e lei con quelle dieci monete potrà fare quello che vuole.-
-Te lo sconsiglio.- borbottò lei, diventando improvvisamente cupa. -Uno degli esploratori che è arrivato questa mattina ha detto che un ciclope si sta dirigendo in questa direzione. Metà degli uomini in grado di combattere stanno accompagnando una carovana di mercanti, ma non possiamo richiamarli in tempo.-
-Ho visto il cartello di avviso appeso fuori dal villaggio.- raccontò annuendo.
-Ogni abitazione sarà rasa al suolo, e forse si salveranno la metà di noi. I qui presenti sanno di andarsene prima del suo arrivo, all'alba. Se vuoi, puoi ancora andartene.-
-Tu, fino ad adesso, sapevi tutto questo e mi hai sorriso? Come se nulla fosse?- domandò scettico.
Lysandra scrollò le spalle. -Cerco di non pensarci. Io e mio fratello non vogliamo muoverci di qui. In molti pensano che io non sappia, ma invece sono sicura che domani, prima di mezzogiorno, saremo entrambi morti. Lui ne è ancora all'oscuro.-
-Io non me ne vado.- sospirò Shydow alzandosi e lanciando un paio di monete d'oro sul bancone. -E non ho intenzione di farti crepare.-
-Credi di riuscire a battere un ciclope da solo?-
-Ne sono fiducioso.- sorrise voltandosi verso le scale.
Ebbe il tempo di fare qualche passo prima che Lysandra si accorgesse il valore dei dischetti aurei che aveva lasciato sul piano in legno con poca cura. -Questi sono troppi!- sbottò. -Anche ammesso che quello che dici sia vero, non posso ripagarti in nessun modo, che tu sconfigga il gigante o meno.-
-Se dovessi vincere, tu sarai mia.- ridacchiò lui. Le parole non erano serie, e ciò fu facilmente intuibile alla ragazza. -Altrimenti, morirò prima dell'ora di pranzo.-
-Non prendi una schiava, prenderesti una come me?- chiese ironica, speranzosa che anche Shydow stesse scherzando.
-Sono un tipo volubile.- sorrise compiaciuto prima di continuare verso le scale.
Lei lo raggiunse a grandi passi, fermandosi di fianco al ragazzo e separata da lui solo dal lungo bancone. -Come facevi a sapere che era una ragazza? E cosa le aveva fatto...-
Shydow si fermò, allungando un sorriso. Fissò il vuoto per qualche secondo, poi si voltò. Scrollò le spalle pigramente e disse solo una parola. -Magia.- e mosse febbrilmente le dita delle mani, con i palmi puntati contro di lei.
A Lysandra scappò una risata. -Tu non sei un mago, i maghi uccidono le persone. Se tu lo fossi, avresti già distrutto il villaggio.-
-Inizialmente volevo farlo. Ma te l'ho detto, sono volubile.- concluse salendo le scale.
Il piano superiore era formato solo da un corridoio, che collegava tra di loro tutte le stanze. Nonostante il legno fosse parecchio segnato dal tempo, continuava ad essere in buono stato, grazie sicuramente alla cura dei due giovani proprietari.
Pensò solo in quel momento di non aver chiesto a Lysandra quale fosse la sua stanza, visto che delle dieci porte che vedeva nessuna era aperta. Sospirando si voltò, triste di tornare di sotto dopo quella che avrebbe definito una bell'uscita ad effetto.
-Signore...- interruppe Tyrell da in fondo al corridoio, fermandolo all'improvviso. -La sua stanza è pronta.-
Il cuore di Shydow raggiunse lo stomaco non appena sentì la parola “signore”, e sembrò sprofondare ancora più con la frase subito dopo. “Non sono così vecchio, per favore, non darmi del lei” pensò tristemente, prima di riprendere il suo sorriso. -Grazie.- sorrise girandosi, cercando di non pensarci. -Allora ci vado subito.-
-Lei... non vuole andare via?- domandò perplesso il ragazzo, una volta raggiunto da Shydow.
-Nessuno al piano di sotto sembra voler andare via.- ribatté voltandosi, la schiena posata sulla porta.
-Ma loro lo faranno comunque. Tutti scappano dai mostri.- disse Tyrell con semplicità, fissando l'altro dal basso verso l'alto.
-E tu, invece? Non scappi?-
-Mia sorella non me l'ha detto, crede che io non lo sappia. Tutti gli adulti pensano che quelli più piccoli di loro siano anche più stupidi.-
-Io non lo penso.- sorrise Shydow incrociando le braccia. -Penso che morire senza fare niente sia sbagliato.-
-Anche scappare?-
-Soprattutto scappare.-
-Be'... io domani combatterò. Non mi interessa se dovessi perdere!- esclamò prevedendo la domanda che sarebbe arrivata.
-In tal caso, ti aiuterò.- Le braccia si sciolsero e Shydow mise una mano sulla maniglia.
-P...perché dovreste farlo?- domandò confuso Tyrell.
-Mi piacerebbe dire che è perché sono volubile, ma non avrebbe minimamente senso. Quindi dirò che... sono gentile, o cose del genere.-
-La gentilezza non porta le persone a morire.-
Shydow scoppiò in una fragorosa risata, forte e a pieni polmoni, che non fece altro che aumentare la confusione del ragazzo. -Se credi che un ciclope possa uccidermi significa che non mi conosci o non hai idea di cosa ci sia in giro per il mondo. Molto probabilmente entrambe, o forse semplicemente non ho fatto abbastanza cose stupide affinché il mio nome arrivasse fino a qui.- ragionò facendo spallucce ed entrando nella camera, chiudendosi la porta alle spalle.
Tyrell scese le scale.
Quel tipo era pazzo, lo sapeva, e sarebbe morto il giorno seguente.
--__--
Bella Maghi!!!
Lo so, era un sacco di tempo che non mi facevo sentire, ma la scuola è molto cattiva T.T.
In ogni caso, spero abbiate apprezzato il capitolo, a breve, almeno in teoria, dovrebbe uscire il numero due, ma potete già leggerlo sul blog di scripta XD. Ricordatevi di seguirmi sui miei social e... be’, buona vita e ci si legge.
Twittatemi che io vi twitto i miei capitoli XD: https://twitter.com/FFMaxCasagrande
Su Tumblr trovate tutte le mie storie originali!: https://www.tumblr.com/blog/maxcasagrandechannel
Scripta blog, il sito con cui sto mandando avanti la collaborazione che ha anche l'esclusiva di “Ars Arkana”: https://www.scripta.blog/
Sono sempre alla ricerca di Beta-tester. Quindi, se volete, fatevi avanti!
Se avete un po' di tempo, fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo con una recensione o un commentino qui sotto, mi fa molto piacere XD. (E poi divento più bravo!)
Se vi va condividete il capitolo, così divento famoso!!! \(^o^)/ (mai vero, ma comunque apprezzo :P).
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Novo Renault ARKANA: O SUV Coupé Híbrido exclusivo e com design surpreendente
O novo Renault Arkana, o exuberante SUV Coupé da Renault, vai chegar à Europa com uma motorização híbrida.
Este novo modelo combina o prazer de condução com o conforto, habitabilidade e um estilo distinto. É novidade absoluta no segmento a variada e ampla oferta de versões híbridas: um híbrido E-TECH de 140 cv e duas variantes a gasolina (TCe 140 e TCe 160) com um sistema micro-híbrido de 12V. Uma versão R.S. Line que será ainda mais dinâmica e desportiva!
O novo Arkana chega no primeiro semestre de 2021.
Combina fluidez, elegância e robustez. O novo Arkana vem claramente desafiar o mercado europeu dos SUV, com um design distinto e marcante que, anteriormente, era apenas associado a propostas das marcas Premium.
Esta nova oferta completa a gama de familiares compactos (Mégane, Kadjar e Scénic).
Analisemos ao pormenor.
O EXTERIOR
A combinação perfeita entre Coupé e SUV
O novo Renault Arkana conta com uma generosa altura ao solo (190mm), aparentando ser elevado e musculado encaixa na perfeição no mundo dos SUV.
As embaladeiras laterais e proteções das cavas das rodas reforçam o estilo SUV, enquanto a linha descendente do tejadilho e da traseira dão um ar mais ágil e elegante, que se estende aos vidros traseiros dando um aspecto dinâmico ao Arkana, conseguindo assim características associadas ao estilo Coupé.
A dianteira
Com o símbolo Renault orgulhosamente no centro, a grelha dianteira é ladeada por um acabamento e elementos cromados. Mais abaixo, o para-choques dianteiro reforça o dinamismo das linhas expressivas, enquanto a proteção inferior transmite uma imagem de robustez.
Assinatura de LED
Os faróis dianteiros, integralmente em LED, apresentam a já tão característica assinatura Renault em forma de C.
A traseira também apresenta o mesmo traço característico em C, sendo complementado por uma faixa iluminada que se estende ao longo de toda a largura da tampa da mala, dando ênfase às linhas elegantes e distintas do novo Arkana.
Perfil
Os contornos SUV-Coupé do novo Renault Arkana, combinam robustez e dinamismo e são facilmente reconhecíveis, o que o torna único no segmento.
Está apoiado em rodas com 690 mm de diâmetro, mede 4,568 mm de comprimento, 1,571 mm de altura e tem uma distância entre-eixos de 2,720 mm.
As dimensões gerais do modelo garantem linhas fluídas e um perfil elegante.
Cores e jantes
O novo Arkana será lançado com sete cores de carroçaria: Branco Opaco, Branco Pérola, Cinzento Metalizado, Azul Zanzibar, Vermelho Fogo e Laranja Valencia (exclusivo nas versões R.S. Line).
O teto opcional em Negro bem como os três tipos de jantes de 17′’ e 18′’ disponíveis reforçam, ainda mais, o aspecto dinâmico deste novo modelo Renault.
O INTERIOR
O Arkana acolhe os seus ocupantes com um interior sofisticado mas também com o maior conforto e habitabilidade referenciais para um Coupé.
Painéis digitais
Possui um painel de instrumentos digital e a cores com 4.2′’, 7′’ ou 10.2′’, dependendo das versões. Estes são capazes de oferecer uma experiência de condução personalizada e intuitiva. É complementado por um ecrã central de 7′’ ou de 9.3′’, o que torna o novo Arkana um dos recordistas do segmento em área de mostradores digitais.
Graças ao ecossistema EASY CONNECT da Renault, o novo Arkana é parte integrante de um universo conectado de serviços acessíveis, através da App MY Renault e do novo sistema multimédia Renault EASY LINK.
Este inclui uma ligação 4G permanente e serviços adicionais disponibilizados pela Google - busca de moradas - e a TomTom - tráfego em tempo real e zonas de perigo -.
O Sistema multimédia Renault EASY LINK está disponível em três configurações, todas elas compatíveis com o Android Auto e o Apple CarPlay.
Os utilizadores podem criar perfis e personalizar determinados ecrãs, utilizando widgets e permitindo a cada um o acesso direto às funcionalidades que mais aprecia.
Já a tecnologia MULTI-SENSE dá aos condutores a capacidade de personalizar a experiência de condução de acordo com o seu estado de espírito! Interage com a gestão do motor, a assistência da direção, a luz ambiente e as configurações dos ecrãs digitais. As configurações do Sistema MULTI-SENSE oferecem vários automóveis num só, incluindo três modos pré-definidos:
ECO: Reduz os consumos e emissões poluentes;
Confort: Sensação de serenidade e beneficiar de uma direção suave;
MySense: Modo escolhido por definição. Experiência de utilização otimizada.
Consola Central
A consola central oferece inúmeros espaços de arrumação. Incorpora também um carregador sem fios para o smartphone.
Acomoda também um travão de mão elétrico e automático, com função “auto hold” disponível desde o equipamento de entrada.
Comando da Caixa
Nas versões E-TECH Hybrid, o novo Arkana pode oferecer um comando de caixa eletrónico (e-shifter), sem ligação mecânica.
Tablier
A arquitectura do tablier bem como a zona do painel de instrumentos do novo Arkana fazem jus ao exterior deste modelo Renault. Toda a zona superior é revestida por uma espuma agradável ao toque e todos os diferentes níveis de equipamento incluem uma faixa de acabamento exclusiva que os distingue.
Acabamentos
Do primeiro nível para a frente, os puxadores das portas e saídas de ventilação tem um acabamento cromado. O comando da caixa é revestido a pele.
No segundo nível de equipamento, o volante também é em pele. Algumas aplicações cromadas passam a incluir zonas do tablier bem como os suportes dos copos. A zona superior das portas passa a ser revestida por uma espuma suave.
Espaços de arrumação e conectividade
O novo modelo da Renault, Arkana, inclui 4 ligações USB - 2 na dianteira e 2 na traseira - para ligação de dispositivos eletrónicos.
As bolsas nas portas são suficientes para acomodarem garrafas de água de 1,5 litros.
Conforto
O condutor usufrui de uma posição de condução elevada para melhor conforto e ergonomia.
Os passageiros dos bancos traseiros podem tirar partido do encosto de braços, rebatível, bem como da saída de ventilação ajustáveis ao painel traseiro da consola central.
Teto de abrir
Algumas versões do novo Arkana podem ser equipadas com um teto de abrir, garantindo uma maior luminosidade no habitáculo.
Revestimentos
No primeiro nível de equipamento, os revestimentos são integralmente em tecido, enquanto nos níveis de topo, os bancos podem ser num misto de TEP (pele sintética) e tecido (couro em opção). As versões R.S. Line contam com revestimento em pele e tecido tipo Alcântara.
Espaço
O novo Arkana oferece uma habitabilidade referencial para um modelo Coupé, com 211 mm de espaço livre para as pernas, sendo o maior do segmento. Os 305 mm de espaço para os pés também são uma referência.
Mala generosa
Este novo modelo tem uma generosa capacidade de carga, com uma bagageira de 513 litros de capacidade. 438 litros na versão E-TECH Hybrid). Conta também com um fundo amovível que pode ser colocado na zona inferior para aumentar a capacidade de carga ou no topo, quando se transporta objetos ou bagagem mais pesada.
O banco traseiro é rebatível em 1/3 e 2/3 e pode ser recolhido de modo a obter um piso totalmente plano.
O novo Renault Arkana só chega em 2021. Mas até lá, prepare-se para conhecer algo único!
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Sandero e Logan são renovados e agora têm CVT
A Renault acaba de apresentar, para a imprensa, o novo Sandero. Com preços entre R$ 46.990 e R$ 69.690, o hatch teve mudanças no visual e ganhou uma série de equipamentos.
Por fora, o modelo ostenta novos para-choques, faróis, lanternas e tampa traseira. Por dentro, o novo Sandero apresenta volante e bancos inéditos e tem os botões dos vidros elétricos reposicionados.
A central multimídia também nunca tinha sido adotada pelo hatch da Renault. O sistema de infotenimento tem tela capacitiva e mais funções do que a antiga.
A chave do Sandero também mudou, agora é canivete e ganhou comando de abertura do porta-malas.
Segurança
O novo Sandero é equipado com quatro airbags de série. Também em toda a gama estão cintos de três pontos e encostos de cabeça para os cinco ocupantes e ganchos isofix.
Ainda de acordo com a Renault, os modelos Sandero e Logan ganharam 14 quilos de reforços estruturais.
Foto Sandero 2020 CVT - Foto: Daniel Derevecki / La Imagem / Renault
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Motorização do novo Sandero
O Sandero segue oferecendo opções 1.0, 1.6 e 2.0 de motorização, capazes de desenvolver, como potência máxima, 32 cv e torque de 10,5 kgfm; 118 cv e 16 kgfm; e 150 cv e 20,9 kgfm de torque.
Nas opções 1.6, há possibilidade de câmbio CVT. Nesse conjunto (Sandero 1.6 CVT), a carroceria tem design “Cross light” com molduras plásticas nos para-lamas, suspensão elevada em 40 mm (mesma altura do Stepway) e controle de estabilidade.
O hatch da Renault continua com tanquinho para partido a frio nas três opções de motorização.
Preços e versões do novo Sandero
Versão Motorização Câmbio Valor Life 1.0 MT5 R$ 46.990 Zen 1.0 MT5 R$ 49.990 Zen 1.6 MT5 R$ 55.990 Zen 1.6 CVT R$ 62.990 Intense 1.6 CVT R$ 65.490 RS 2.0 MT6 R$ 69.690
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Equipamentos
Na versão Life 1.0 MT5, o novo Sandero oferece LED dianteiros e traseiros, direção eletro-hidráulica, ar-condicionado e vidro elétrico dianteiro.
Já na configuração Zen 1.6 MT, são adicionados central multimídia e sensor de estacionamento.
Alem dos itens descritos acima, a opção Zen 1.6 CVT tem controle de partida em rampa e controle de estabilidade e tração.
Na versão intense, o Sandero oferece também ar-condicionado automático, câmera de ré, vidro elétrico traseiro, retrovisor elétrico, piloto automático e limitador de velocidade.
Novo Renault Sandero RS
Por fim, a configuração RS soma modos de direção diferenciados.
Em relação ao antigo Sandero RS, além dos itens de segurança que passaram a equipar toda a linha, há apenas novidades estéticas, como os adesivos e rodas de 17 polegadas.
Por falar nas rodas, as adotadas no novo Sandero RS têm o mesmo desenho do Megane RS europeu, mas com outra medida.
Sandero Stepway
A Renault passou a categorizar o novo Sandero Stepway como SUV. Isso porque, segundo a marca, altura, ângulo de transposição e ângulo de saída atendem aos critérios de SUV do Inmetro.
Apesar dos números serem aceitos – apenas na configuração manual, já que o câmbio CVT é mais pesado e diminui a altura do solo – é impossível considerar o hatch compacto como utilitário esportivo. O modelo é apenas um hatch compacto com suspensão elevada. Falta espaço, robustez, estrutura e tecnologia para concorrer com modelos como Nissan Kicks, Hyundai Creta, Ford EcoSport e outros.
Confira os preços dos novos Sanderos Stepway
Versão Motorização Câmbio Valor Zen 1.6 MT5 R$ 61.190 Intense 1.6 CVT R$ 70.990 Iconic 1.6 CVT R$ 73.090
Equipamentos
Zen
Sensor de estacionamento, direção eletro-hidráulica, faróis de neblina, Stop&Start e rodas de 16 polegadas.
Sandero Stepway Intense
Todos os equipamentos da versão Zen mais multimídia, controle eletrônico de estabilidade, assistente de partida em rampas, ar-condicionado automático, câmera de ré, vidros traseiros elétricos, retrovisores elétricos, piloto automático (controlador e limitador de velocidade) e rodas de liga leve 16 polegadas bíton diamantadas.
Iconic
São somados bancos de couro, sensor de chuva e de luminosidade.
Novo Renault Logan
Assim como no Sandero, o único opcional no Logan 2020 é a pintura branca ou metálica.
Entre as opções de cores para o sedã estão a nova cinza cassiopée, além de branco glacier, prata étoile, preto nacré e vermelho vivo.
Confira abaixo os preços e principais itens de série de cada versão do Logan.
Versão Valor Life 1.0 R$ 50.490 Zen 1.0 R$ 53.490 Zen 1.6 R$ 59.490 Zen 1.6 CVT R$ 66.490 Intense 1.6 CVT R$ 68.990 Iconic 1.6 CVT R$ 71.090
Life 1.0
Direção eletro-hidráulica, ar-condicionado, vidros dianteiros elétricos, travas elétricas, chave canivete e rodas de 16 polegadas.
Zen 1.0 e Zen 1.6
Todos da versão Life mais Media Evolution, comando satélite no volante, sensor de estacionamento, ajustes de altura do banco e volante, computador de bordo, alarme, vidros elétricos com “one touch” e Stop&Start (exclusivo motor 1.6 SCe manual).
Logan Zen 1.6 CVT X-Tronic
Adiciona câmbio automático CVT X-Tronic, controle eletrônico de estabilidade, assistente de partida em rampas , rodas de 16 polegadas Flexwheel e molduras nas caixas de roda.
Intense 1.6 CVT X-Tronic
Todos os itens da versão Zen CVT mais ar-condicionado automático, câmera de ré, faróis de neblina, vidros traseiros elétricos, retrovisores elétricos, piloto automático (controlador e limitador de velocidade) e rodas de liga leve de 16 polegadas diamantadas.
Logan Iconic 1.6 CVT X-Tronic
Adiciona bancos de couro, sensor de chuva e sensor de luminosidade.
Fotos Renault | Divulgação
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fact: diana calls arkanas ar-kansas until told thats not right
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I’m on a roll with Agni and Garmr today whHOOOO
They can’t smooch because their masks fuck ‘em up and keep them from doing that. They haven’t figured out to just turn their heads for it yet
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A SEMANAS DE CHEGAR À REDE DE CONCESSIONÁRIOS, RENAULT ANUNCIA PREÇOS DO INOVADOR ARKANA
Por um preço a partir dos 31.600€, estão abertas as encomendas para o Renault ARKANA. Um dos lançamentos mais aguardados do ano e uma novidade absoluta na gama Renault, graças a um design inovador, vincadamente desportivo. Um modelo que rompe com os cânones estilísticos dos SUV, sendo comercializado com três níveis de equipamento e duas motorizações: TCe 140 EDC Micro Híbrido e E-TECH Híbrido 145. A entrega das primeiras unidades está prevista para dentro de pouco mais de um mês.
A contagem decrescente já começou. O Renault ARKANA está a escassas semanas de chegar à Rede de Concessionários, mas de modo a corresponder a toda a expetativa e entusiasmo que o modelo tem gerado, nomeadamente nas redes sociais, a Renault tomou a decisão de abrir as encomendas.
Com um conceito de design que até agora era exclusivo dos topo de gama, o Renault ARKANA é uma proposta única entre os SUV do segmento C. Um modelo que surpreende pelas linhas distintas e, ao mesmo tempo, desportivas.
Mas se o design exterior não deixa ninguém indiferente, uma vez no habitáculo, a sensação é de qualidade, conforto, espaço, tecnologia e segurança. Um convite a viagens em grande estilo, seja nos percursos urbanos, ou até mesmo pelos caminhos mais recônditos à descoberta da natureza ainda intacta, fruto da altura ao solo que é caraterística dos SUV.
O Renault ARKANA já pode ser encomendado com duas motorizações – TCe 140 EDC Micro Híbrido e E-TECH Híbrido 145 – e três níveis de equipamento: Business, Intens e R.S.Line.
Versão entrada de gama recheada de equipamento
Logo na versão Business de entrada de gama, o Renault ARKANA beneficia de uma extensa lista de equipamentos, com destaque para os faróis 100% LED, as jantes em liga leve de 17 polegadas, o sistema multimédia EASY LINK de 7 polegadas com navegação (compatível com Android Auto™ e Apple CarPlay™ -Bluetooth®), o ar condicionado automático e purificador de ar, a câmara de marcha-atrás, o alerta de distância de segurança, o alerta de excesso de velocidade com reconhecimento dos sinais de trânsito, a comutação automática das luzes de estrada/cruzamento, o regulador e limitador de velocidade, os retrovisores exteriores reguláveis e rebatíveis eletricamente com sistema de desembaciamento, o sistema de ajuda ao estacionamento traseiro e dianteiro, o sistema de assistência à travagem de emergência ativa com deteção de peões e ciclistas, o sistema de assistência na transposição involuntária de via, entre outros itens.
Com o nível de equipamento Business, associado ao motor TCe 140 EDC (uma das grandes referências do mercado no seu segmento de potência) e à caixa automática de dupla embraiagem EDC de 7 velocidades, o Renault ARKANA é comercializado pelo preço de 31.600€. Um bloco que beneficia de um sistema Micro Híbrido. Já na versão E-TECH Híbrido 145, que incorpora a inovadora tecnologia híbrida desenvolvida na F1, a nova proposta da Renault é comercializada pelo preço de 33.100€.
Distinção com a versão Intens
Por apenas mais 2.100€ é possível fazer o “upgrade” para o nível de equipamento Intens: 33.700€ (TCe 140 EDC) e 35.200€ (E-TECH Híbrido 145). Neste nível, para além de alguns dos itens da versão Business, o destaque vai para as jantes em liga leve de 18 polegadas, o sistema multimédia EASY LINK com base num ecrã tátil vertical de 9,3 polegadas com navegação (compatível com Android Auto™ e Apple CarPlay™ -Bluetooth®, entradas USB), o painel de instrumentos de 10 polegadas, o sistema MULTI-SENSE (a possibilidade de parametrizar a dinâmica e o ambiente a bordo), os estofos em tecido TEP preto, bem como o volante e punho da alavanca da caixa de velocidades em couro. No domínio da segurança, para além dos equipamentos do Business, referência para o alerta de ângulo morto, o alerta de obstáculo traseiro e o regulador de velocidade adaptativo e limitador de velocidade.
Imagem ainda mais desportiva com a versão R.S. Line
Mas se gosta de mais uns “mimos” e de uma imagem (ainda mais) desportiva, então a opção óbvia é a versão R.S. Line, que está disponível por 36.300€ associada ao motor TCe 140 EDC, ou seja, acoplado à caixa automática de dupla embraiagem EDC de 7 velocidades. Por apenas mais 1.500€ (37.800€), o Renault ARKANA E-TECH Híbrido 145 é uma proposta mais amiga do ambiente e mais contida nos consumos.
Com ambas as motorizações, são inúmeros os pormenores exclusivos da versão R.S. Line. No exterior, destaque para os badge identificativos da versão, as jantes em liga leve de 18 polegadas, o para-choques dianteiro com lâmina aerodinâmica com inspiração na F1, as proteções dianteira e traseira (esta última com dupla saída de escape) e os retrovisores exteriores em preto brilhante.
Já o habitáculo é marcado pelas decorações específicas R.S. Line a vermelho no volante e no painel de bordo, pelas costuras vermelhas nos painéis das portas, nos bancos e no apoio de braço central, bem como nos pedais em alumínio e no teto interior em preto. No que toca à tecnologia, para além do sistema multimédia EASY LINK com base num ecrã tátil vertical de 9,3 polegadas com navegação (compatível com Android Auto™ e Apple CarPlay™ -Bluetooth®, entradas USB), do painel de instrumentos de 10 polegadas e do sistema MULTI-SENSE (a possibilidade de parametrizar a dinâmica e o ambiente a bordo), destaque para o carregador de smartphone por indução.
No que toca ao conforto, não faltam mordomias, como os bancos dianteiros com regulação elétrica e sistema de aquecimento, os bancos em couro alcântara e o volante aquecido. Mas como o Renault ARKANA também é sinónimo de segurança, para além dos sistemas associados às versões Business e Intens, referência para o alerta de obstáculo lateral e para o Easy Park Assist (estacionamento mãos livres).
Motores eficientes e sinónimo de prazer de condução
No Renault ARKANA, o eficiente motor de quatro cilindros, 1.3 TCe, é equipado com um sistema micro-híbrido, composto por um alternador/motor de arranque de elevada capacidade, associado a uma bateria de iões de lítio posicionada sob o assento do passageiro. Uma tecnologia que assiste o motor de combustão durante os arranques e as acelerações, reduzindo os consumos de combustível (5,8 l/100km em ciclo combinado) e as emissões de CO2, ao mesmo tempo que proporciona um maior conforto na condução.
Um bloco com injeção direta de gasolina e 140 cavalos de potência (a versão de 160 cavalos será comercializada posteriormente), que reivindica um binário de 260 Nm e 205 km/h de velocidade máxima e que surge associado à caixa automática de dupla embraiagem EDC de 7 velocidades.
Mas o Renault ARKANA também já pode ser encomendado com a inovadora tecnologia híbrida E-TECH, desenvolvida na F1, que permite rodar até 80% do tempo em cidade no modo elétrico, reduzindo assim até 40% as emissões de CO2 e os gastos de combustível, quando comparado com uma motorização convencional a combustão. Para além de assegurar que os arranques sejam sempre feitos em modo elétrico, uma tecnologia que proporciona um elevado prazer de condução em todas as situações, com acelerações sempre prontas e enérgicas. Uma motorização que também oferece uma excelente eficiência energética, graças ao evoluído sistema de recuperação da energia em travagem e à alta capacidade do sistema de carregamento da bateria automático.
O Renault ARKANA E-TECH Híbrido 145 é equipado com um motor de nova geração a gasolina de 1.598cc de cilindrada, associado a dois motores elétricos – um de tipo HSG (High-Voltage Starter Generator) – e a uma inovadora caixa de velocidades multimodo sem embraiagem. Com 143 cavalos de potência, reivindica um consumo de 4,9L/100 km em ciclo combinado.
Disponível para encomenda
O Renault ARKANA já pode ser encomendado na Rede de Concessionários Renault, com as entregas das primeiras unidades previstas para o final do mês de junho.
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