#Anisetta Meletti
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Ascoli, un'oliva tira l'altra
Come quarto itinerario mi dedico a visitare la zona di Ascoli Piceno, spostandomi quindi nella parte più meridionale della Regione. Ascoli Piceno Offida Acquaviva Picena Prima tappa Ascoli Piceno, patria delle famose olive all’ascolana, mi sposto di qualche chilometro ad Offida, interessante borgo medievale ed infine ad Acquaviva Picena non lontano da San Benedetto del Tronto.
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- Claire, che cosa la fa sentire a casa? - L'anisetta Meletti, tesoro ❤🍸 @meletti_official #meletti #anisetta #anisettameletti #ascolipiceno #casa #home #karenwalker #amaro #pranzo #lunch #affection #friends #together #sunday #weekend #mondaymotivation #love #claire #clairepieceart #clairechannel #clairepiece #honey #darling #tesoro (presso Ascoli Piceno) https://www.instagram.com/p/BoZNL86Hxt9/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=1e8ov90k8253f
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Alto Morale • • • • Punt e Mes Rabarbaro Zucca Anisetta Meletti Cedrata Tassoni Ingrediente Segreto Alza Morale #esaichebevi #idrinkdelsupereroe #altomorale #palladinocafe #americano #aperitivo #cocktail #rabarbaro #zucca #puntemes #carpano #cedrata #tassoni #anisetta #meletti (presso Palladino Cafè) https://www.instagram.com/p/Bv6wU66lgS3/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=1wabye69713xc
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#anisetta #ascoli . . Il Caffè Meletti fu aperto nel 1907 da Silvio Meletti, industriale e produttore dell'Anisetta Meletti. Dal 1908 fornitore della Real casa grazie a Re Vittorio Emanuele che lo visitò nello stesso anno. Il palazzo è una delle più belle rappresentazioni Liberty nelle Marche. La location è spettacolare in Piazza del Popolo di fianco a Palazzo Capitani in una delle più caratteristiche piazze marchigiane. Sicuramente un luogo molto turistico ma una sosta assolutamente piacevole in un luogo pieno di storia ed una Anisetta eccellente😍😉☕🥂🥂👍 . . . (presso Caffè Meletti) https://www.instagram.com/p/CER7ULuJchY/?igshid=ua3lf9s52zk5
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Italien: Schönes Ascoli Piceno in der Fotostrecke
Ascoli Piceno ist die Stadt der Geschlechtertürme / Foto: Ingo Paszkowsky Ascoli Piceno ist die Stadt der sogenannten Geschlechtertürme / Foto: Ingo Paszkowsky Piazza del Popolo in Ascoli Piceno / Foto: Ingo Paszkowsky Piazza del Popolo / Foto: Ingo Paszkowsky Antico Caffè Meletti an der Piazza del Popolo in Ascoli Piceno / Foto: Ingo Paszkowsky Antico Caffè Meletti an der Piazza del Popolo. Caffe Meletti 3,50€; Caffe Macchiato 2,50€ und Anisetta Classica 4,00€ / Foto: Ingo Paszkowsky In den Toiletten des Jugendstilkaffeehauses „Caffè Meletti“ finden sich unter den (durchsichtigen) Waschtischen Überreste von Mauern aus römischer Zeit. / Foto: Ingo Paszkowsky Ascoli Piceno. Die Piazza Arringo , auch als Piazza dell'Arengo bekannt , ist die älteste monumentale Piazza in der Stadt Ascoli Piceno. Elfschiffige Krypta des Doms Sant'Emidio an der Piazza Arringo. / Foto: Ingo Paszkowsky Elfschiffige Krypta des Doms Sant'Emidio an der Piazza Arringo / Foto: Ingo Paszkowsky Elfschiffige Krypta des Doms Sant'Emidio an der Piazza Arringo / Foto: Ingo Paszkowsky Der Dom Sant'Emidio an der Piazza Arringo. / Foto: Ingo Paszkowsky Die Cattedrale Sant'Emidio an der Piazza Arringo in Ascoli Piceno / Foto: Ingo Paszkowsky Die Cattedrale Sant'Emidio an der Piazza Arringo. Während des Baus, ging das Geld aus, deswegen hat die Kathedrale nur einen Turm. / Foto: Ingo Paszkowsky Die Cattedrale Sant'Emidio an der Piazza Arringo. Read the full article
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Thanks to 🍸 @whats.marisa.drinking • • • • • A little mid week cheer! 🌟 🌟 COSMO’S COOL COUSIN 40ml Gin @opihrgin 15ml @cointreau 10ml Anisetta Meletti (from last year’s travels to Ascoli Piceno) 20ml Lemon Juice 60ml Cranberry Juice Spiced Cranberry Bitters Star Anise Garnish ❤️🌟❤️ #whatsmarisadrinking #thecocktaildreamteam #liqpic #libations #imbibe #cocktailpic #cocktailrecipe #instacocktail #drinkstagram #mixology #garnishgame #classicocktail #drink #drinkpic #drinkup #goldcoastcocktails #goldcoastlife #myfavouritecocktail #booze #craftcocktails #drinkporn #cocktailhour #drinking #mixologist #theworlds50bestcocktails #tw50bc #barflixx #50bestcocktails https://www.instagram.com/p/CAcbfg7oWkP/?igshid=7dcq3u5230ox
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Grottammare, 23.2.2020
GROTTAMMARE – PORTO D’ASCOLI 0-2
Grottammare: Beni, Orsini (46’ Amadio), Pagliarini, Ferrari (91’ Ricci), Haxhiu (58’ Crescenzi), Lanza, Jallow (58’ Iovannisci), De Cesare, Ciabuschi, De Panicis (82’ Nallira), Vallorani M. All. Manoni
Porto d’Ascoli: Di Nardo, Petrini, Pasqualini, Fazzini, Vallorani S., Sensi, Valentini (82’ Lazzarini), Rossi, Ruggeri (62’ Ciarmella), Napolano, Verdesi (70’ Di Tecco). All. Zappalà
Arbitro: Curia Samira di Ascoli Piceno (Marchei/Paci)
Marcatori: 5’ Ruggeri (P); 37’ Valentini (P)
Ammoniti: 31’ Fazzini (P); 38’ Orsini (G); 53’ Ruggeri (P); 56’ Jallow (G); 80’ Pagliarini (G); 92’ De Panicis (G)
Espulsi: 16’ Marini e Manoni (entrambi dalla panchina) Spettatori: 150 circa – Calci d’angolo: 2-0 per il Grottammare
Recuperi: 1 minuto nel p.t.; 4 minuti nel s.t.
Con il minimo sforzo (e due gol irregolari), il Porto d’Ascoli fa suo il “derby della Riviera” numero 48, consolida il posto nei play-off e, approfittando dei pareggi delle prime della classe, si avvicina alla vetta. I padroni di casa, invece, vedono approssimarsi sempre più lo spettro della retrocessione perché con la squadra vista nelle ultime domeniche, senza idee né “garra” (per dirla alla spagnola), non si va molto lontano. A questo punto, forse, solo una vera sterzata può rimettere in carreggiata la squadra: esonerare Manoni e mettere al suo posto un sergente di ferro, tipo – ad esempio – Pasqualino Minuti, per ridare la giusta carica ai biancocelesti che in campo sembrano aver perso ogni speranza. Perché ti puoi attaccare quanto vuoi agli errori dell’arbitro di turno (oggi in realtà i “casini” li ha combinati il primo assistente, Marchei di Ascoli Piceno, che ha sbagliato quasi tutto, forse perché con la testa in piazza del Popolo per il tradizionale Carnevale o in preda all’alcool di un bel bottiglione di Anisetta Meletti), ma se nel rettangolo verde non ci metti la grinta, il cuore, la voglia, la passione, è inutile scendere in campo. Che la squadra abbia dei grossi limiti è un dato di fatto: costruita male all’inizio del campionato, a dicembre è stata ritoccata solo con tre “cavalli” di ritorno (Jallow, Vallorani e Iovannisci), che non sempre rendono quanto ci si aspetti, ed una meteora, l’under Rosettani, preso dal Porto Sant’Elpidio, finora mai entrato in campo neanche per un minuto. Ma, considerando che ci sono squadre che non stanno messe meglio, il Grottammare se la potrebbe ancora giocare con tutte le avversarie ma deve tirare fuori la giusta “fame”, altrimenti la lotta diventa impari.
Detto questo, passiamo alla cronaca: tra campo e panchina ci sono diversi ex (Jallow tra i padroni di casa; Di Nardo, Valentini e Napolano, oltre al mister Zappalà e al massaggiatore Oddi, tra i portodascolani), mentre non sono della partita l’infortunato Franchi e lo squalificato Gabrielli (quest’ultimo tra gli ospiti). Come suo solito, il Porto d’Ascoli parte subito forte e prende possesso del centrocampo; Manoni avrebbe dovuto saperlo visto che negli ultimi tre scontri diretti, con lui in panchina, i “cugini” sono sempre andati in gol nei primi quindici minuti. A questa situazione, il Grottammare non risponde adeguatamente marcando con molta leggerezza e, soprattutto, lasciando libero Napolano di spaziare per tutto il fronte d’attacco senza che nessuno lo contrasti a dovere; e al 5’ arriva subito il gol, complice l’assistente Marchei che non vede in fuorigioco Napolano, pescato da un lancio lungo dalla difesa, il quale mette in mezzo per l’accorrente Ruggeri che d’esterno destro anticipa Beni, siglando così la sua prima rete con la maglia blu del presidente Massi. Passano undici minuti e l’assistente Marchei ne combina un’altra delle sue: sbandiera contro il Grottammare, proteso in contropiede, un fallo laterale con la palla ancora in gioco di almeno mezzo metro, suscitando – giustamente – le proteste non solo del pubblico ma anche della panchina con la conseguenza che l’arbitro, una piccola donna di nome Samira Curia, si “sente” costretta ad espellere il mister Manoni ed un giocatore della panchina, forse pescato a caso, ossia Marini. Nonostante tutto, i padroni di casa ci provano ad imbastire qualche azione degna di nota, ma Di Nardo non si sporca quasi mai i guantoni: solo al 18’ si butta per respingere un lento tiro dal limite di De Cesare (lo avrebbe potuto parare senza fare troppa scena) e al 35’ salva il risultato quando si catapulta su De Panicis lanciato da Jallow deviando in angolo il suo tap-in da pochi metri. Dal conseguente angolo, Lanza recupera un pallone fuori dall’area ma la sua conclusione termina fuori. Capovolgimento di fronte e l’assistente Marchei completa il suo operato bisognoso di serie cure ottiche non vedendo Valentini in fuorigioco di almeno tre metri che mette dentro un passaggio di Verdesi con la difesa ferma in attesa del fischio. L’arbitro tentenna un po’ ma poi convalida e viene accerchiata, giustamente, dai giocatori di casa che protestano per questa grande ingiustizia: se poco prima aveva buttato fuori due dalla panchina forse per qualche parolina di troppo, in questo caso avrebbe dovuto espellere mezza squadra biancoceleste; essendo donna, non ha gli “attributi” maschili, quindi tutto finisce a tarallucci e vino ma con il gol convalidato. Si va al riposo con capitan De Cesare e compagni che schiumano rabbia…
La ripresa inizia con il capolavoro dell’arbitro Curia: corre il 53’ quando un tentativo di rovesciata di Ciabuschi, a non più di 5-6 metri dalla porta, viene “stoppato” da un braccio alzato di un difensore avversario; si sente nitido il fischio della direttrice di gara, si pensa al calcio di rigore e in tribuna scorre, gelida, una domanda: “oddio, adesso chi lo tira?”; domanda più che logica dopo gli ultimi tre penalty falliti. Niente paura, ci pensa l’arbitro ad inventarsi una punizione a due in area. Era dal tempo delle guerre puniche che non si vedeva un calcio indiretto, roba da matti. O dai rigore, o lasci correre facendo finta di non aver visto. Anche perché la barriera non è stata possibile metterla a nove metri (sarebbe dovuta andare oltre la linea di fondo) e in quelle condizioni, con 10 uomini sulla linea di porta ed il portiere lesto a buttarsi sul giocatore pronto a tirare, è praticamente impossibile fare gol. Ecco, un limite di questo arbitro in odor di promozione (oltre a fidarsi di assistenti inadeguati) è che non è tanto alta – 1,50 metri scarsi – e quando posiziona le barriere non può contare solo nove passi ma almeno il doppio, visto che ha le gambette corte. Ma andiamo oltre. Il Grottammare, senza idee, butta la palla avanti sperando che qualcosa succeda ed il Porto d’Ascoli ne approfitta in contropiede per cercare di aumentare il vantaggio: al 60’ Napolano, ben lanciato da Verdesi, va via tutto solo sulla fascia sinistra, si accentra e, davanti a Beni, forse si ricorda di aver iniziato proprio su questo campo la sua bella carriera (dal 2006 al 2008, in Serie D, 57 presenze e 6 reti) e lo grazia tirandogli addosso. Fino alla fine non succede più niente di importante.
Il Porto d’Ascoli è stato sicuramente aiutato nelle due reti siglate ma, obiettivamente, non ha rubato nulla perché ha tenuto bene il campo, dimostrando che avrebbe potuto segnare ad ogni accelerata. I biancocelesti del presidente Merli, invece, continuano a non “digerire” i cugini: l’ultima vittoria in campionato risale all’8 novembre 2015 (quando Giorgio Valentini giocava con il Grottammare); da allora sei sconfitte e tre pareggi. E domenica è atteso da un difficile incontro in trasferta contro il Valdichienti Ponte: tornare da Monte San Giusto con una sconfitta potrebbe significare resa anticipata, considerando che fra quindici giorni scenderà al “Pirani” la capolista Castelfidardo e poi si andrà a Gallo di Petriano contro la terza forza del campionato.
Michele Rossi
Testo © dell’Autore e dell’Editore
Nelle foto © di Michele Rossi, il mister Manolo Manoni oggi espulso
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Ascoli Piceno
e il trenino turistico
un modo nuovo e comodo
di visitare la città
Il trenino turistico di Ascoli Explorer
Ascoli Piceno la “Città delle Cento Torri”, da qualche mese il nuovo trenino turistico “Ascoli Explorer”del gruppo Giocamondo, sta euforizzando cittadini e turisti.
Più comodo, silenzioso, più ecologico e con più posti a sedere, questo trenino, percorre un tour per il centro storico della città, dando la possibilità di ammirare le architetture, i monumenti, le piazze, di cui la bella Ascoli ne fa un vanto, alla scoperta delle meraviglie più nascoste, di questa storica città medievale e scovandone ogni suggestivo angolo.
Il nuovo trenino “Ascoli Explorer” è dotato di cuffiette per l’ascolto dell’audio-guida, nella lingua desiderata con scelta tra italiano, inglese, francese, tedesco, cinese, russo, spagnolo e portoghese.
Il Percorso per Ascoli Piceno
Con partenza ed arrivo in Piazza Arringo, percorrerà Via Trieste, Via Del Duca, Piazza del Popolo, Via del Trivio, Via Vidacilio, Corso Trento e Trieste, Via Tamburrini, Via Trebbiani, Ponte Romano, Via San Serafino da Montegranaro, Via dei Capuccini, Via Sant’Emidio Rosso, Via Bengasi, Via Tucci, Ponte Romano, Via Trebbiani, Piazza Ventidio Basso, Via Marucci, Via Clementi, Via delle Torri, Piazza S.Agostino, Corso Mazzini, Corso Trento e Trieste, Piazza Arringo, Via Alighieri, Viale De Gaspari, Corso Vittorio Emanuele, Ponte Maggiore, Viale Indipendenza, Ponte Maggiore, Corso Vittorio Emanuele, Piazza Arringo.
Le due piazze principali di Ascoli Piceno
Piazza Arringo
Piazza Arringo di Ascoli Piceno
E’ la piazza più antica di Ascoli Piceno, di forma rettangolare è attorniata da palazzi storico monumentali, come il Palazzo dell’Arengo, oggi sede della Pinacoteca Civica e del Comune, risalente alla fine del XII secolo, ha la facciata in blocchi di travertino, nella sua parte centrale si presenta con un portico a cinque arcate divise da colonne quadrate.
Il Palazzo Vescovile residenza del Vescovo, della diocesi di Ascoli Piceno, al suo interno è possibile visitare le sale del Museo Diocesano e l’Archivio della Diocesi.
Chiesa di Sant’Emidio con il Battistero a lato
Il Duomo di Sant’Emidio, costruito con molti adattamenti e sovrapposizioni, nell’arco di diversi secoli. Quasi sicuramente il primo tempio, fu costruito su un tempio pagano di epoca romana, l’interno con pianta a croce e suddivisa in tre navate, in stile romanico-gotico, nella fila di colonne sulla sinistra a ridosso del terzo pilastro, si trova un pulpito in noce, realizzato tra il 1657 e il 1661.
Sotto la cupola del presbiterio, l’altare maggiore, costruito nel XIII secolo, con lastre di marmo intarsiato e sormontato dal ciborio ligneo, che richiama lo stile bizantino misto a motivi gotici.
Il Battistero di San Giovanni, a pianta quadrata e sormontato da un elemento architettonico ottagonale, sovrastato da una cupola circolare, la sua costruzione risulta di difficile datazione e si ipotizza che inizialmente fosse un tempio pagano dedicato ad Ercole.
Battistero di Ascoli Piceno
Monumento semplice ed austero, che ben rappresenta lo stile romanico ad Ascoli, ed è incluso, tra i migliori esempi di arte religiosa italiana e presente nell’elenco dei monumenti nazionali italiani.
Ai due lati opposti della piazza fanno mostra di sé due fontane ellittiche di travertino con sculture in bronzo.
Piazza del Popolo
Il “salotto” della città di Ascoli Piceno, qui si ritrovano i cittadini per passare momenti di socializzazione e relax, in stile rinascimentale deve il suo nome al Palazzo dei Capitani del Popolo situato al fianco dello storico Caffè Meletti.
Piazza del Popolo con la pavimentazione a specchio
A un lato della piazza le forme gotiche della chiesa di San Francesco, cui è addossata l’edicola di Lazzaro Morelli, il resto del perimetro è incorniciato da palazzetti rinascimentali a portici e logge.
Una caratteristica di questa piazza, è che rimane completamente pavimentata a lastre di travertino levigato, apparendo chiara e luminosa, in caso di pioggia assume un suggestivo effetto a specchio.
Palazzo dei Capitani del Popolo
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Palazzo dei Capitani del Popolo
Particolare della facciata del Palazzo dei Capitani del Popolo
Costruito tra il XIII e il XIV secolo, da subito divenne Palazzo del Popolo, dove ci si riuniva per prendere le decisioni riguardanti le sorti della città, in seguito divenne Palazzo del Comune, residenza dei signori che dominavano il territorio, come gli Sforza, i Re di Napoli e il Papa, dopo l’Unità d’Italia ritornò in mano alla città.
Al suo interno è possibile visitare la Sala degli Stemmi, la Sala della Regione e il cortile.
La chiesa di San Francesco
Chiesa più importante, per i cittadini, del duomo di Piazza Arringo, qui si celebrano tutte le funzioni religiose principali della città.
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Chiesa di San Francesco
edicola di Lazzaro Morelli
Il portale sormontato dal monumento a Giulio II
Edificata nei primi anni del 1200, “grazie” a trenta ragazzi che dopo la visita ad Ascoli Piceno di San Francesco, fondarono l’Ordine dei Frati Minori Conventuali.
Nella facciata principale si può ammirare lo splendido portale, con la lunetta superiore, le raffigurazioni della Madonna, di San Giovanni Battista e di San Francesco, mentre sul portale che dà su Piazza del Popolo è sovrastato dal monumento a Giulio II, che liberò la città dal dominio e dalla tirannia di Gianfrancesco e Astolfo Giuderocchi.
Caffè Meletti
Lo storico Caffè Meletti
Inserito nell’elenco dei 150 caffè storici italiani, la sua apertura risale agli inizi del 1900, considerato il ritrovo dei personaggi più illustri e mondani di Ascoli Piceno.
Ancor oggi si possono ammirare le forme sinuose e affascinanti, dello stile liberty che lo contraddistingue, all’interno esistono ancora gli arredi lignei lavorati ed intagliati di una volta. Vi sono inoltre grandi specchi a parete, divani rivestiti di velluto verde, piccoli tavoli rotondi con piano di marmo di Carrara e piede in pesante ghisa.
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interno del caffe Meletti
interno del caffe Meletti
Il soffitto della sala del piano terra fu dipinto, con la tecnica dell’affresco, da Pio Nardini.
Nello storico locale ascolano era noto l’assaggio “dell’anisetta con la mosca” ossia del liquore cui si aggiunge dentro il bicchiere un chicco di caffè. L’anisetta è un liquore a base di anice lavorato secondo la ricetta di casa Meletti, perfezionata nel 1870 da Silvio Meletti.
Qui ci fermiamo, ci accomodiamo ad uno dei tavolini all’aperto e ci gustiamo un ottimo caffè e un goccio dell’ottima Anisetta Meletti, ripartiremo per il tour turistico di Ascoli Piceno più tardi e vi descriveremo gli innumerevoli monumenti e bellezze della “Città delle Cento Torri”.
Ascoli Piceno una visita diversa Ascoli Piceno e il trenino turistico un modo nuovo e comodo di visitare la città Ascoli Piceno la “Città delle Cento Torri”, da qualche mese il nuovo trenino turistico “Ascoli Explorer”del gruppo Giocamondo, sta euforizzando cittadini e turisti.
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A ricordo di un bellissimo giorno d'estate. Da Zunica1880 Ristorante & Hotel, con Daniele Zunica, Antonella Pompei, Paolo Trappolini, Cantina Trappolini,Diego Di Domenico, Il Gourmet Errante e The Wandering Gourmet.
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