#Angela Balzano
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queerographies · 5 months ago
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[Eva virale][Angela Balzano]
Con Eva virale capiremo che la vita si sviluppa ignorando i confini di genere, specie e nazione, scopriremo che non c’è ragione per credere che della vita sia proprietario solo l’Occidente patriarcale e impareremo che la sopravvivenza terrestre è sempre p
Eva virale: oltre genere, specie e nazione per salvare il pianeta Titolo: Eva virale. La vita oltre i confini di genere, specie e nazioneScritto da: Angela BalzanoEdito da: MeltemiAnno: 2024Pagine: 212ISBN: 9791256150335 La trama di Eva virale di Angela Balzano Con Eva virale capiremo che la vita si sviluppa ignorando i confini di genere, specie e nazione, scopriremo che non c’è ragione per…
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therealbeingpeople · 26 days ago
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Haaaaaaaaaaaaaaa Thing-Power
The good ol’ collision of Materia Vibrante and Actor-Network Theory
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pizzettauniversale · 4 years ago
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ciao pizzetta, vorrei informarmi in modo molto più serio, hai consigli su autrici femministe?
- Odio gli uomini di Pauline Hermange
- Per farla finita con la famiglia. Dall’aborto alle parentele postumane di Angela Balzano
- Ripartire dal desiderio di Elisa cuter
- L’atlante delle donne di Joni Seager
- La rabbia ti fa bella di Soraya Chemaly 
- Femminismo per il 99% un manifesto di Cinzia Arruzza
- Manuale per ragazze rivoluzionare: perché il femminismo ci rende felici (molto basico, forse per avvicinarti alla teoria femminista è perfetto, mio umile parere) 
- Il secondo sesso di Simone de Beauvoir che devo finire anche io 
- Libere tutte di Cecilia d’Elia
- Il femminismo è superato! Falso. di Paola Columba
- Questione di genere. Il femminismo e la sovversione dell’identità di Judith Butler
- Invisibili di Caroline Criado Perez
- Dalla parte delle bambine di Elena Gianini Belotti 
- Fame di Roxane Gray 
Ne avrei altri mille da scrivere
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ilbuonvicino · 5 years ago
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...siamo tutt* in bilico tra la vita e la morte e abbiamo tutt* bisogno di un intero mondo che ci ospiti per vivere e riprodurci.  Gli anticorpi che siamo chiamat* a sviluppare non dovranno difenderci da Cov-3, ma dall’iperproduttivismo capitalista (anche dalla recessione che si profila all’orizzonte) e dall’imperativo che lo sorregge: tenete in vita l’umano prima di tutto!...Angela Balzano
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sciscianonotizie · 7 years ago
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giancarlonicoli · 6 years ago
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12 lug 2018 11:34
PENNACCHI E PERNACCHIE – "LO STREGA? I GRANDI EDITORI PORTANO GRANDI ROMANZI. O PENSATE CHE DEBBANO SOSTENERE FABIO VOLO? NON BASTA VENDERE LIBRI PER PASARE ALLA STORIA – I SALOTTI BUONI HANNO STORTO IL NASO PER ''IL GIOCO'' DI D’AMICIS? SO CHE SE USCISSE OGGI “LOLITA”, NABOKOV LO METTEREBBERO IN GALERA – LA SINISTRA? C’E’ UNO STRON*O CHE HA AVVELENATO I POZZI..."
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Silvia D’Onghia per il Fatto Quotidiano
"La cinquina non ha rispettato la qualità dei libri che aveva sotto. E lo stesso vale per il vincitore. Però in generale è stato uno Strega di livello più alto rispetto ad alcuni anni passati". Come sempre, Antonio Pennacchi è diretto. Nella sua "officina" nel centro di Latina, con l' immancabile berretto in testa, un foulard azzurro al collo e un bastone accanto al divano ("gli acciacchi si fanno sentire"), sta lavorando al suo nuovo romanzo, che dovrebbe uscire entro la fine dell' anno. Circondato dai libri, riflette sulla qualità della letteratura.
Partiamo dallo Strega?
Li ho letti tutti.
I cinque finalisti?
I dodici. Sono un giurato, trovo doveroso leggere prima di votare.
E che idea si è fatto?
Mi elenchi la dozzina, uno per uno.
Helena Janeczek, la vincitrice.
Auguri a lei.
E basta?
Gerda Taro è un personaggio affascinante, diciamo che ha colmato un buco.
Marco Balzano.
Andiamo avanti.
Yari Selvetella.
Scrittura potente, alta letteratura, un mare di dolore. Come quello di Carlo Carabba.
Lia Levi.
Un bel racconto di cose che si sapevano.
Francesca Melandri.
Anche qui, un onesto racconto che colma un buco rimosso nella memoria collettiva.
Sandra Petrignani.
Più che narrativa, un saggio critico. Troppe citazioni. Ma la Ginzburg ne esce bene.
Silvia Ferreri, Angela Nanetti, Andrea Pomella.
Andiamo avanti.
Mancano Elvis Malaj e Carlo D' Amicis.
Mi hanno entrambi entusiasmato, sono uno il contraltare dell' altro. Nel primo c' è candore, solarità. Ci sono echi e toni che vanno da Kusturica a Caproni.
E il secondo?
Quando ho iniziato a leggerlo mi ha schifato, ho pensato che fosse immondizia, un libro pornografico. Però sono andato avanti. È la classica operazione d' artista, il ribaltamento del genere letterario.
Parte assumendo tutti i canoni del pornaccio, lo stravolge e arriva alla poesia pura: anche in un ambiente che definiamo degradato, l' amore sfrondato dalla meccanica del sesso diviene condivisione, candore.
Crede che la scelta di Mondadori, che è anche il suo editore, di candidarlo allo Strega sia stata opportuna?
Mondadori è il più grande editore italiano. Volete che porti Fabio Volo allo Strega?
Però i salotti buoni della letteratura hanno storto il naso.
Non faccio parte del salotto buono, sto a Latina. Ma so che se uscisse oggi Lolita, Nabokov lo metterebbero in galera.
Senta, la struttura dello Strega è questa: quando l' hanno inventato, la giuria non era popolare, erano gli attaché della letteratura a decretare il miglior libro. Oggi hanno introdotto la giuria popolare. Ma allora perché non Fabio Volo?
Ce l' ha con Fabio Volo?
Per niente. Bisogna avere rispetto per tutti i lettori. Il vocabolario dell' italiano medio non è quello dei laureati in lettere. Volo lo capiscono, Pennacchi no. La leggibilità non è una colpa. Se va a chiedere ad alcuni critici, anch' io non scrivo come vorrebbero loro. Penso a Franco Cordelli o a Giacomo Sartori.
Con i quali ha una questione aperta dai tempi di "Canale Mussolini".
Le cito uno dei più noti match del pugile Nino La Rocca: nel momento clou dell' incontro, c' era uno dal pubblico che continuava a gridargli: 'Buttalo giù, buttalo giù'. Lui non ne poté più, si girò e gli disse: 'E vieni tu, fammi vedere che sai fare'. Ecco, lo faccio mio.
Su queste pagine, il neo ministro dei Beni culturali, Alberto Bonisoli, ha sostenuto che non si riescono a intercettare i gusti dei giovani, i quali comprano libri che non partecipano ai premi letterari. È d' accordo?
Questi pensano che il mondo rinasca a ogni generazione Ma secondo il ministro ad Atene scriveva solo Platone? O a Roma solo Virgilio e Orazio?
Non erano loro che vendevano di più, eppure sono arrivati fino a noi. I grandi libri sono quelli che allargano l' orizzonte di attesa.
Ma questo lo si comprende nel percorso della storia. E nell' immediato, come si riconoscono?
Con i premi. Ha sempre funzionato così: anche il teatro di Atene era una competizione che si reggeva sul voto-applauso del pubblico.
Quanto contano gli editor?
Esiste un loro strapotere o una loro responsabilità nei libri tutti uguali?
Come se i libri li facessero gli editori Non è così. Io mi avvalgo fortemente dell' editing, nel senso che vado al bar o dal barbiere e leggo ad alta voce ciò che ho scritto. È il controllo di qualità, come dicevamo in fabbrica. Se una cosa non funziona, mi chiedo il perché e la cambio.
Parliamo di politica? Come vede le sorti della sinistra?
C' è uno stronzo che ha avvelenato tutti i pozzi. Ora non basta che si faccia da parte, il veleno resta. Non hanno preparato una classe di ricambio, dopo la sberla elettorale hanno etichettato i grillini come fascisti senza capire che lì dentro c' era una parte del loro elettorato. Li hanno consegnati nelle braccia di Salvini.
Ma perché mi deve far parlare di politica?
Allora parliamo di Nobel.
Lévi-Strauss: gli universali psichici. L' uomo è un animale politico, significa che deve stare con gli altri. Tutti citano il Discorso di Pericle agli ateniesi: a parte il fatto che riguardava 30 mila ateniesi e non il milione di schiavi, nessuno dice che Pericle non finì in galera solo perché morì prima. Fidia lo avevano già preso. Comunque, non c' è niente di male ad aver sospeso il Nobel per un anno.
Un' ultima cosa: la scuola fa abbastanza per incentivare la lettura?
Ma se i professori non leggono, cosa vuole che insegnino ai ragazzi? Ripropongono Calvino e Pasolini, perché a loro erano stati proposti solo Calvino e Pasolini.
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eleonoracirant · 7 years ago
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Ora che l'utero è mio, come lo gestisco? Intervista ad Angela Balzano
Ora che l’utero è mio, come lo gestisco? Intervista ad Angela Balzano
Pubblico qui alcune delle interviste e testimonianze di cui mi sono avvalsa per l’articolo pubblicato nel volume collettivo Utero in affitto o gravidanza per altri? Voci a confronto (Franco Angeli, 2017), a cura di Lidia Cirillo, AAVV.
Intervista ad Angela Balzano
ricercatrice bioeticista, filosofa politica, partecipa alla Favolosa coalizione, un gruppo di surfiste dell’autodeterminazione che…
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usnewsaggregator-blog · 7 years ago
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Op-Ed Contributor: Abortion in Italy, a Right Wronged
New Post has been published on http://usnewsaggregator.com/op-ed-contributor-abortion-in-italy-a-right-wronged/
Op-Ed Contributor: Abortion in Italy, a Right Wronged
Yet, according to official figures, the share of conscientious objectors among gynecologists rose from 59 percent in 2005 to 70 percent in 2013. (The government has stopped releasing the data in recent years.) And Noemi di Iorio, an activist with the women’s collective La Mala Educación, told me during a women’s rights rally in Bologna on Sept. 28 — International Safe Abortion Day — that “the presence of religious conscientious objectors in women’s health clinics has reached a peak.”
A pitched battle certainly now seems to be underway — in hospitals and on the streets, in local assemblies and courts throughout the country.
Early this year, a major public hospital in Rome listed two job openings for gynecologists, specifying that it was seeking candidates who were not conscientious objectors. The Italian Bishops’ Conference denounced the ad as discriminatory, but a local court said it was legal. In August, an administrative court in Rome ruled that medical personnel could not invoke conscientious objection to refuse prescribing birth-control pills or withhold certificates of pregnancy, which women seeking an abortion need. Local media called the decision a “revolution.”
Almost as soon as Law 194 was passed in 1978, the Church and its political proxy then, the Christian Democratic Party, tried to have it repealed. A referendum was held in 1981, but voters rejected the idea — roundly, by a margin of 2 to 1. Having failed to change the law, the Church then set out to exploit its internal contradictions — which it had helped create.
Even as Law 194 guarantees the right to an abortion, it “recognizes the social value of motherhood.” According to Angela Balzano, a researcher in philosophy and bioethics at the University of Bologna, that built-in tension, along with “the loophole provided by the clause on conscientious objection,” was an attempt to mediate between “two irreconcilable positions” in the late 1970s: the abortion-rights agenda of the Radical Party, a leading left-wing party, and the anti-abortion Catholics. She called this “a clear case of judicial antinomy.”
Four decades later, it’s apparent who has benefited from that weakness, and this result is no accident. Pope Francis himself, speaking at a gathering of Italian Catholic physicians in 2014, encouraged doctors to make “brave choices that go against the current,” referring pointedly to conscientious objection and abortion.
Although the Christian Democrats are no longer, Catholicism remains a major political force. The religious movement Comunione e Liberazione (Communion and Liberation), whose stated mission is to promote the “education to the Christian faith” and comes under the pope’s direct authority, has thousands of supporters — some say many thousands — including in hospitals, universities and women’s clinics, and among politicians in center-right parties, like those who opposed Mr. Borraccino’s law in Apulia.
Continue reading the main story
In addition to legalizing abortion, Law 194 called for establishing specialized women’s clinics. But after years of cuts to the state health care system, many clinics today are Catholic, and those refuse to provide even information or basic services to women seeking an abortion. What’s more, they are partly funded with taxpayer money: 0.8 percent of personal taxes are directly allocated to the Church, unless taxpayers specifically ask to opt out. So much for the separation of Church and state.
The law granting women access to abortion has been gutted, Assunta Sarlo, a journalist and activist with the feminist group Usciamo dal Silenzio (Let’s End the Silence), told me, partly “because the religious forces have been able to count on political allies in what remains a strongly Catholic country.” But it’s also, she said, “because the reputation of abortion is such that choosing to be a gynecologist who carries out this type of procedure is akin to career suicide.”
Opinion polls suggest that the vast majority of Italians still support access to abortion. But some three-quarters of the population also call themselves Catholic, and so even for some Italians who support women’s right to terminate a pregnancy, abortion still carries a stigma. And that’s just the kind of tension that the Church has been expert at exploiting — at a great cost to women, as well as the rule of law, in Italy.
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queerographies · 4 years ago
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[Per farla finita con la famiglia][Angela Balzano]
Il binomio “biologia e capitalismo” ha condizionato la riproduzione della vita sul pianeta in modo devastante. I danni che la riproduzione dei ricchi e bianchi sapiens arreca agli ecosistemi hanno provocato l’estinzione di troppe forme di vita.
Il binomio “biologia e capitalismo” ha condizionato la riproduzione della vita sul pianeta in modo devastante. I danni che la riproduzione dei ricchi e bianchi sapiens arreca agli ecosistemi hanno provocato l’estinzione di troppe forme di vita. Invece di curare e riprodurre la sola popolazione occidentale bisognerebbe generare parentele postumane e decoloniali con persone razzializzate, legami…
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pizzettauniversale · 4 years ago
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Moltissimi genitori sono egoisti! Mettono se stessi davanti e chissene frega se le loro esigenze non coincidono con il bene dei figli. Molte coppie fanno figli solo perché la società prevede che una coppia prima o poi metta su famiglia. Ma in realtà certe coppie neppure vogliono questi benedetti bambini. E i danni che fanno poi ai figli sono irrimediabili: se cresci capendo che non hai fatto felice i tuoi genitori, entri in un vortice da cui non esci più. Ho visto personalmente ragazze giovanissime buttare via la loro vita perché cresciute con la consapevolezza di aver ostacolato gli obiettivi delle madri.
Per questo bisogna anche sdoganare sta cosa che i figli vanno fatti per forza, come completamento di una coppia, che non si è una famiglia senza un figlio ecc ecc. I figli non sono il completamento della tua vita, il pezzo mancante e chi fa i figli per questo motivo sbaglia alla grande, perché poi riponi tutti i tuoi sogni infranti, le ansie, le frustrazioni, le aspettative sulla persona che hai messo al mondo.
Allargando il discorso ho letto la settimana scorsa un libro che consiglio tantissimo: Per farla finita con la famiglia di Angela Balzano. Si parla di aborto, di parentele postumane e si guarda alla famiglia in un’ottica eco/transfemminista.
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sciscianonotizie · 7 years ago
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usnewsaggregator-blog · 7 years ago
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Op-Ed Contributor: Abortion in Italy, a Right Wronged
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Op-Ed Contributor: Abortion in Italy, a Right Wronged
Yet, according to official figures, the share of conscientious objectors among gynecologists rose from 59 percent in 2005 to 70 percent in 2013. (The government has stopped releasing the data in recent years.) And Noemi di Iorio, an activist with the women’s collective La Mala Educación, told me during a women’s rights rally in Bologna on Sept. 28 — International Safe Abortion Day — that “the presence of religious conscientious objectors in women’s health clinics has reached a peak.”
A pitched battle certainly now seems to be underway — in hospitals and on the streets, in local assemblies and courts throughout the country.
Early this year, a major public hospital in Rome listed two job openings for gynecologists, specifying that it was seeking candidates who were not conscientious objectors. The Italian Bishops’ Conference denounced the ad as discriminatory, but a local court said it was legal. In August, an administrative court in Rome ruled that medical personnel could not invoke conscientious objection to refuse prescribing birth-control pills or withhold certificates of pregnancy, which women seeking an abortion need. Local media called the decision a “revolution.”
Almost as soon as Law 194 was passed in 1978, the Church and its political proxy then, the Christian Democratic Party, tried to have it repealed. A referendum was held in 1981, but voters rejected the idea — roundly, by a margin of 2 to 1. Having failed to change the law, the Church then set out to exploit its internal contradictions — which it had helped create.
Even as Law 194 guarantees the right to an abortion, it “recognizes the social value of motherhood.” According to Angela Balzano, a researcher in philosophy and bioethics at the University of Bologna, that built-in tension, along with “the loophole provided by the clause on conscientious objection,” was an attempt to mediate between “two irreconcilable positions” in the late 1970s: the abortion-rights agenda of the Radical Party, a leading left-wing party, and the anti-abortion Catholics. She called this “a clear case of judicial antinomy.”
Four decades later, it’s apparent who has benefited from that weakness, and this result is no accident. Pope Francis himself, speaking at a gathering of Italian Catholic physicians in 2014, encouraged doctors to make “brave choices that go against the current,” referring pointedly to conscientious objection and abortion.
Although the Christian Democrats are no longer, Catholicism remains a major political force. The religious movement Comunione e Liberazione (Communion and Liberation), whose stated mission is to promote the “education to the Christian faith” and comes under the pope’s direct authority, has thousands of supporters — some say many thousands — including in hospitals, universities and women’s clinics, and among politicians in center-right parties, like those who opposed Mr. Borraccino’s law in Apulia.
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In addition to legalizing abortion, Law 194 called for establishing specialized women’s clinics. But after years of cuts to the state health care system, many clinics today are Catholic, and those refuse to provide even information or basic services to women seeking an abortion. What’s more, they are partly funded with taxpayer money: 0.8 percent of personal taxes are directly allocated to the Church, unless taxpayers specifically ask to opt out. So much for the separation of Church and state.
The law granting women access to abortion has been gutted, Assunta Sarlo, a journalist and activist with the feminist group Usciamo dal Silenzio (Let’s End the Silence), told me, partly “because the religious forces have been able to count on political allies in what remains a strongly Catholic country.” But it’s also, she said, “because the reputation of abortion is such that choosing to be a gynecologist who carries out this type of procedure is akin to career suicide.”
Opinion polls suggest that the vast majority of Italians still support access to abortion. But some three-quarters of the population also call themselves Catholic, and so even for some Italians who support women’s right to terminate a pregnancy, abortion still carries a stigma. And that’s just the kind of tension that the Church has been expert at exploiting — at a great cost to women, as well as the rule of law, in Italy.
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queerographies · 8 years ago
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[Il genere tra neoliberalismo e neofondamentalismo][Federico Zappino]
Un punto di osservazione per la comprensione delle razionalità con cui opera oggi il potere
Nell’ora dell’offensiva neofondamentalista contro il gender cosa significa difendere la tesi per cui il “genere” costituisca ancora uno strumento di critica, e di lotta, anche in epoca neoliberista? Il neoliberismo, come noto, mira ad aggirare quelle esclusioni fondate sul genere ancora determinanti in epoca fordista, e lo fa mettendo in campo strumenti atti a includere le minoranze di genere e…
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