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#Alessandro Stirpe
ifattinews · 2 years
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Tempi moderni. " Street Art Vs Street Art "
Alessandro Stirpe Angelo Zammuto “Dialogo maratona a due voci sulle contemporaneità e molto altro…” un’insolita intervista; a cura di Angelo Zammuto e Alessandro Stirpe Nata negli anni 70 negli Stati Uniti, la street art fiorisce e si diffonde molto rapidamente in tutto il mondo, coltivando un sogno: portare l’arte nelle strade delle città. Nel diversificato, intrecciato e multiforme evolversi,…
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klimt7 · 4 years
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Kennst du das Land ?
[ Lead Mignons Gesang ]
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Conosci tu il paese
dove fioriscono i limoni?
Brillano tra le foglie cupe
le arance d’oro
Una brezza lieve
dal cielo azzurro spira
Il mirto è immobile, alto è l’alloro!
Lo conosci tu?
Laggiù! Laggiù!
O mio Amato, con te vorrei andare!
Conosci tu la casa?
Sulle colonne il tetto posa
La grande sala, splende
scintillano le stanze
Alte mi guardano
le marmoree effigi:
Che ti hanno fatto
o mia bambina?
La conosci tu?
Laggiù! Laggiù!
O mio Custode
con te vorrei andare.
Conosci tu il monte
e l’impervio sentiero?
Il mulo nella nebbia
cerca la sua strada
Nelle grotte s’annida
l’antica stirpe dei draghi
La roccia precipita
e su di lei l’onda
Lo conosci?
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youtube
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13 notes · View notes
uominidimondo · 3 years
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21a Adunata degli Uomini di Mondo in nome del Corsaro Nero  Sfilata con canti, balli e premio UdM dell'anno a Beppe Ghisolfi
CUNEO - Ritorna, in concomitanza della Fiera del Marrone, anche la 21a Adunata Nazionale degli Uomini di Mondo, annullata lo scorso anno a causa della pandemia. L'Associazione, nata nel 1998 prendendo spunto da una frase pronunciata dall'attore napoletano Antonio de Curtis in arte Totò in numerosi suoi film: "Sono un uomo di mondo, ho fatto il militare a Cuneo", riunisce tutte le persone che anche per un solo giorno hanno prestato servizio militare o civile nella nostra Provincia. Sono più di 15.000 i tesserati, a cominciare dalla figlia di Totò, Lilliana de Curtis, fino al Presidente Mattarella, capo delle Forze Armate, venuto in missione sul nostro territorio tre anni fa. L'associazione, presieduta da Danilo Paparelli insieme a Domenico Giraudo, Antonio Santullo, Ezio Cavallo, Alessandro Gardelli e Francesca Quaranta, è stata molto attiva negli anni, proponendo non solo l'adunata stessa ma tanti altri momenti collaterali che hanno vivacizzato la vita cittadina. In questa edizione si andrà a celebrare un altro storico personaggio che abbia le caratteristiche per essere denominato Uomo di Mondo a tutti gli effetti, com'è stato fatto in precedenza per altri celebri militari, da Giuseppe Garibaldi a Napoleone, da Annibale a Cherles de Batz de Castelmore conte d'Artagnan, che hanno avuto relazioni con la nostra città o provincia. Quest'anno il comitato scientifico composto dal Direttivo stesso e coadiuvato da Flavio Russo e Roberto Marengo, ha lavorato a lungo per individuare una personalità nota che possa fregiarsi dell'ambito titolo di Uomo di Mondo e sì è concentrata in un settore militare finora inusuale tra i tesserati, quello della Marina militare e s'è scoperto che il Conte Lascaris di Ventimiglia è proprio uno di questi. Alla metà dei Seicento, terminata la terribile Guerra dei Trent'anni, il Ducato dei Savoia, consolidato il suo ruolo militare e politico con la Pace di Cherasco del 1631, era riuscito  finalmente a raggiungere quello sbocco sul mare che, per secoli, gli era stato impedito dai tenaci Signori di Tenda. Un'abile rete strategica fu tessuta, tra le altre, dalla famiglia Lascaris, di nobilissima stirpe bizantina, venuta in possesso, per via di matrimoni, del castello di Vernante e del porto fortificato di Ventimiglia: in pratica, i due capi della strada di  Tenda. Nel suo albero parentale furono coinvolti anche i feudatari del Palazzasso nel Comune di Caraglio. Proprio al Palazzasso ancora si narra di un antico parente che avrebbe praticato la guerra da corsaro; attività per altro autorizzata dagli stati dominanti, durante la plurisecolare partita marittima tra francesi, spagnoli e britannici. Tanto è vero che persino i Duca di Genova Andrea Doria corse i mari contro i Turchi, fino alla battaglia di Lepanto. La famiglia Lascaris accumulò, per terra e per mare, tante ricchezze da assumere un ruolo di primo piano presso la Corte di Torino, là dove eresse il fastoso palazzo che attualmente ospita il Consiglio Regionale del Piemonte. Conoscendo la pur incredibile capacità di movimento di uomini e merci nel XVII, appare del tutto lecita l'ipotesi di contatti diretti tra Ventimiglia e Caraglio al fine di consolidare rapporti familiari, politici ed economici.  La visione un po' smagata  del passato propria del nostro tempo, ci dice che Emilio Salgari si sia ispirato a un vero Lascaris di Ventimiglia per ideare il Capitano che ancora ci emoziona sotto il nome di Corsaro Nero; così come di immaginare che quel tragico eroe abbia pur visitato i suoi parenti di Caraglio. E' pertanto con le ragioni della mente, ma soprattutto del cuore, che s'è proclamiamo il Corsaro Nero "Uomo di Mondo 2021". L'adunata prevista per Domenica 17 ottobre col tradizionale appuntamento alle ore 10.00 in Piazzetta Totò di fianco al Teatro Toselli, si avvarrà di questo personaggio straordinario  che attraverso le sue avventure ha fatto sognare intere generazioni di lettori. Accompagnati dalla Fanfara Buccaresi e anche da una consistente delegazione di Bersaglieri, col tradizionale folclore del gruppo I Melannurca di Torino percorrerà Via Roma per giungere in Piazza ex Foro Boario, dove non mancheranno le sorprese e nuovi gadget per chi vorrà partecipare all'iniziativa. Qui avverrà la cerimonia di consegna della targa "Uomo di Mondo dell'anno" giunto alla 5a edizione. Verrà insignito il banchiere Beppe Ghisolfi, personaggio conosciuto in tutte le sedi importanti della Terra, dal Vaticano, alla Casa Bianca, dal Quirinale al Parlamento Europeo. Quest'anno non ci sarà il tradizionale spettacolo del sabato precedente l'Adunata al Teatro Toselli che verrà comunque recuperato nei mesi a venire, mentre un altro importante evento dedicato alla città e in modo particolare agli alpini della Caserma Vian si svolgerà nelle settimane successive. In ogni momento delle manifestazioni si raccomanda di osservare con scrupolo tutte le procedure di sicurezza previste per combattere la pandemia da Covid-19, con mascherine e distanziamento.
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Nuovo post su https://is.gd/VkUlWt
Taranto ed Ebalo: un mito sempre vivo
di Armando Polito
Su Ebalo e derivati non mi pare il caso di ripetere quanto ho avuto occasione di scrivere in https://www.fondazioneterradotranto.it/2019/01/08/taranto-piazza-ebalia-le-origini-di-un-toponimo/.
Rischierei, da parte di chi a suo tempo mi lesse, l’accusa di autoriciclaggio o, se preferite, di autocopia-incolla, oppure di avanzata arteriosclerosi …
A chi, invece, sente questo nome per la prima volta e non vuole precludersi la possibilità di comprendere più agevolmente quanto dirò, faccia una visita preliminare al link appena segnalato.
E allora? Qui integrerò aggiungendo i riferimenti testuali ad un autore lì citato con scarne notizie e presentando ex novo un altro più vicino a noi.
Tommaso Niccolò d’Aquino (1665-1721) nel 1706 entrò nell’Arcadia ed assunse lo pseudonimo di Ebalio Siruntino1. Fu sindaco di Taranto, subentrando al padre, nel 1705-1706. In vita non pubblicò nulla. Il suo Deliciae Tarentinae, il cui autografo risulta disperso, fu pubblicato per i tipi della Stamperia Raimondiana a Napoli nel 1771 da Cataldantonio Artenisio Carducci (1733-1775), che lo corredò di traduzione in endecasillabi del testo latino in esametri e di commento.
Ne riporto fedelmente i versi che ci interessano, con la mia traduzione perché quella del Carducci raramente coincide con l’estensione del verso originale:
LIBRO I
1 Oebaliae canimus silvas, bimarisque Tarenti (Cantiamo le selve di Ebalia e di Taranto dai due mari)
82 magna per Oebalios volant examina campos (grandi sciami volano per i campi ebalii)
137 explicat, Oebaliae qua surgunt moenibus arces (elargisce, per dove le rocche di Ebalia sorgono con le loro mura)
151 Oebalii exultant, et amabilis ora Phalanti (esultano gli Ebalii e l’amabile contrada di Falanto)
166 Oebaliam iuxta, nec longo dissita tractu (Presso Ebalia, né lontana per lungo tratto)
232 Oebalias parit, unda tamen sua munera nutrit ([il clima caldo] genera le ebalie [qualità], l’onda tuttavia nutre i suoi doni)
237 Perpetuus micat Oebaliae thesaurus aquarum (In Ebalia brilla il perpetuo tesoro delle acque)
244 Oebaliam propter felicibus ora fluentis (presso Ebalia una contrada dalle copiose acque)
298 Alluit Oebaliam longi molimine tractus (Bagna Ebalia un corso d’acqua dal lungo tratto con argine)
326 Oebaliam ingreditur, secum arcubus ipsa triumphans [l’acqua entra in Ebalia, trionfando essa stessa con getti arcuati)
335 civibus Oebaliis: agitant sub nocte choreas (per i cittadini ebalii: di notte intrecciano le danze)
372 appulit Oebalios fines spartana iuventus (la gioventù spartana
437 Oebalii plaudunt, tolluntque ad sidera nomen (Gli Ebalii applaudono ed elevano il nome alle stelle)
456 Instant adversi Oebalii, ferroque coruscant (Gli Ebalii oppongono resistenza e brillano nell’armatura)
493 nutriit Oebaliae divino nectare alumnos (nutrì gli allievi col divino nettare di Ebalia)
544 Oebalii: fors astra, novo seu Cinthia ([del mare] di Ebalo: per caso gli astri o la luna col nuovo)
LIBRO II
4 sit pecori: Oebalio quanta experientia nautae (ci sia per il gregge di Nereo; quanta esperienza per il marinaio ebalio)
35 Oebalius certo piscator tempore jactat (il pescatore Ebalio in tempo opportuno getta)
72 Oebalio illuxit quondam medicata veneno (trattata col veleno ebalio un tempo superò)
263 Oebaliae servant, riguo data munera coelo (custodiscono [le conchiglie] di Ebalia, doni concessi dal cielo ricco di piogge)
269 vir fuit Oebaliae quo non praestantior alter (ci fu un uomo di Ebalia del quale un altro non fu più forte)
459 Oebalio vel quae nascantur in aequore conchae (di Ebalia o le conchiglie che nascono in mare)
473 O decor Oebaliae, si quid mea carmina possunt (O decoro di Ebalia, se i miei canti possono qualcosa)
611 Oebaliam pacis regat inviolabile foedus (un inviolabile patto regga la pace ebalia)
LIBRO III
23 te vocat Oebaliae lucus, te nota Galaesi (te chiama il bosco di Ebalia, te le note del Galeso)
51 Oebalii, generose, soli tu numine vindex (tu, o generoso, vendicatore con la tua potenza del suolo ebalio)
82 quae Oebalios fines oris accedat Hyberis (che dalle coste iberiche approdi ai confini ebalii)
468 panditur Oebaliis, frondentibus undique ramis (si apre agli ebalii, mentre da ogni parte verdeggiano i rami)
LIBRO IV
12 Oebaliae assurgunt tibi prata nitentia gazis (sorgono per te i prati ebalii splendenti di ricchezze)
24 Oebalios per agros, Coelum ditavit amicum (per le campagne ebalie arricchì il clima favorevole)
35 laudibus Oebaliae certent. Rhodos aurea neve (potrebbero gareggiare con le lodi di Ebalia. né Rodi con l’aurea neve)
65 Italicus sic Oebalios ad sidera lucos (così Italicoquesti boschi alle stelle)
72 visitur Oebalium variabile floribus arvum (vien vista la campagna ebalia ricca di fiori)
111 Oebalias inter silvas celebrabitur Hymen (tra le selve ebalie sarà celebrato l’imeneo)
158 Oebaliae nunc silva, et nostri placet aura recessus (piace ora la selva di Ebalia e il clima del nostro erifugio)
168 jugiter Oebaliis spes prodiga nata secundo (subito la prodiga speranza nata agli ebalii col favorevole)
273 Oebalii vernare horti, vernare recessus (rinverdire i giardini ebalii, rinverdire i rifugi)
313 dulce solum Oebaliae, et foecunda fruge superbit (dolce il suolo d’Ebalia e sarà orgoglioso dell’abbondante messe)
359 caesa gravi, queis Oebaliae praecepta ministrans (intagliati nel duro i precetti con i quali insegnando  ad Ebalia)
393 Hannibal Oebalius tollit victricia signa (l’ebalio Annibale solleva le insegne vittoriose)
419 Oebaliam reperet, praeeritque potentibus armis (entrerà in Ebalia e dominerà con le potenti armi)
423 attulit Oebaliae, et victricia cornua miscens (
431 Oebaliae plaudent arces, collesque supini (applaudiranno le rocche di Ebalia e gli inclinati colli)
448 Hoc reget Oebaliam, gaudens sua sceptra, caputque (questo reggerà Ebalia godendo il suo scettro e la testa)
464 Hoc genus Oebaliae praeerit, vix Regis habenas (questa stirpe reggerà Ebalia, a stento le redini del re)
503 haesit et Oebalio nimium dilecta Phalanto (restò unita e troppo amata dall’ebalio Falanto)
507 gloria, et Oebalii cecidit laus pristina fastus (la gloria e cadde la primitiva lode del fato ebalio)
515 Haec super Oebaliis ludens ad barbita plectro (queste cose sugli ebalii dilettandomi col plettro alla cetra)
Nel 1964 il tarantino Carlo D’Alessio rinveniva a Roma tra alcuni manoscritti arcadici Galesus piscator, Benacus pastor, ecloga del D’Aquino che venne pubblicata a cura di Ettore Paratore per i tipi di Laicata a Manduria nel 1969 con traduzione in prosa dell’originale latino in esametri (uno incompleto, in gergo tecnico tibicen=puntello: il v. 18). Procedo come sopra:
106 curabo, Oebaliumque Galesum hic Arcades inter (mi prenderò cura, e qui tra gli Arcadi che l’ebalio Galeso)
116 muricis Oebalii Clamydes, haec munera tandem ([mantelli tinti col colore] della conchiglia ebalia, questi doni finalmente) 
Giuseppe Dell’Antoglietta, discendente di Francesco Maria3, nel 1846 ristampava presso l’editore Pansini a Bari con le sue aggiunte l’opera di Scipione Ammirato Della famiglia Dell’Antoglietta di Taranto,  uscita per i tipi di Marescotti a Firenze nel 1597, col nuovo titolo Storia della famiglia dell’Antoglietta scritta da Scipione Ammirato stampata in Firenze appresso Giorgio Marescotti nell’anno 1597 con licenza dei superiori arricchita ed ornata di varie altre antichissime notizie storiche.
Giuseppe pensò bene di chiudere la pubblicazione con un componimento3 in onore dell’avo già pubblicato nel 1717 da Carlo Maria Lizzani detto l’Accademico Ritirato4. Ai vv. 83-84: la Signoria donò di Fragagnano/nell’Ebalia maremma5.
   Alessandro Criscuolo6, Ebali ed Ebaliche, Vecchi, Trani, 18877.
La voce di cui mi sto occupando non compare all’interno del volume, ma la sua presenza nel titolo al maschile ed al femminile è allusiva ai personaggi protagonisti delle undici storie raccontate ed al loro rapporto con Taranto. E sotto questo punto di vista spicca Lalla tarantata, che occupa le pp. 127-142.  ____________
1 Giovanni Mario Crescimbeni, L’Arcadia, Antonio de’ Rossi, Roma, 1711, p.  367.
2 Per quest’ultimo vedi https://www.fondazioneterradotranto.it/2019/07/15/gli-arcadi-di-terra-dotranto-2-x-francesco-maria-dellantoglietta-di-taranto/.
3 Il titolo è Composizione epiditticha d’un illustre Ingegno, ovvero dell’Accademico Ritirato riguardante l’istoria della famiglia Dell’Antoglietta dirizzata al quindicesimo Signore, e Marchese di Fragagnano D. Francesco Maria Dell’Antoglietta stampata in Napoli presso Domenico Roselli l’anno 1717 col dovuto permesso.
4 Soprannome che aveva nell’Accademia degli Infuriati di Napoli. Pubblicò Manipolo di primizie dell’ingegno, Tommasini, Venezia, 1714, dove è inserito in lode dell’Antoglietta un sonetto.
5 Nel significato etimologico (la voce è dal latino maritima) di zona marittima.
6 (1850-1938), principe del foro, brillante conferenziere e letterato tarantino. Riporto le principali pubblicazionibed alcuni frontespizi:
Intorno a due artisti tarantini, S. Latronico & figlio, Taranto, 1874
Discorso intorno alla vita di Cataldo Sebastio, Tipografia Paisiello di S. Parodi, Taranto, 1880
Efesina: ricordi della Magna Grecia, Latronico, Taranto, 1881
Discorso letto il dì 5 giugno 1881 premiandosi gli alunni del Comune, Latronico, Taranto, 1881
Per Giuseppe Garibaldi celebrandosi la civile commemorazione dalle tre società: Operaia, de’ Muratori e de’ Figli del mare, In Taranto, il dì 11 giugno 1882, Latronico, Taranto, 1882
Difesa di Giuseppe e Vito Modesto Greco, Francesco Buttai e Domenico Scudieri accusati di grassazione, Latronico, Taranto, 1883
Discorso letto nel giorno della festa nazionale 7 giugno 1885 : premiandosi gli alunni del Liceo, delle scuole Tecniche ed Elementari del Comune di Taranto, Vecchi, Giovinazzo, 1885
Ebali ed Ebaliche, Vecchi, Trani, 1887
Ricordi di Nicola Mignona, Latronico, Taranto, 1888
Per Camillo Callari (appellato) contro G. N. De Crisci: valore di contro-dichiarazione fatta per privata scrittura contro il terzo, Latronico, Taranto, 1888
Nei testamenti la condizione di farsi prete deve aversi per non apposta? (Art. 849, C. C.) : causa Ricci contro Ricci, Latronico, Taranto, 1891
Della corruzione di persona minore dei sedici anni mediante atti di libidine che infettino malattia venerea : interpretazione degli articoli 335, 336, 351 Codice Penale, Tipografia del Commercio, Taranto, 1892
Alligazione per il sig. Augusto Pegazzano tenente di vascello querelato per rapimento, Tipografia del Commercio, Taranto, 1895
Cronaca giudiziaria tarantina, Latronico, Taranto, 1895
Bugie e pregiudizi, Mazzolino, Taranto, 1896
Il giorno augurale del nuovo Palazzo degli Uffizi in Taranto 28 giugno 1896, Martucci, Taranto, 1896
Taranto ai suoi illustri cittadini D. Acclavio e G. De Cesare, Vecchi, Trani, 1907
Giureconsulti politici e libertà italiche, Spagnolo & Guernieri, Taranto, 1910
Le Alpi: orazione pronunziata in Taranto al Teatro Orfeo il 2 marzo 1916, Società tipografica Leonardo Da Vinci, Città di Castello, 1916
Discorso del gr. uff. avv. Alessandro Criscuolo nel Foro tarantino per Luigi Perrone, L’ora nuova, Taranto, 1924
Per l’inaugurazione della biblioteca Ugo Granafei, Società tipografica Leonardo da Vinci, Città di Castello, 1926
Medaglioni tarantini della storia e della leggenda, Pappacena, Taranto, 1926 (a p. 20 è trascritta la lapide in onore di Tommaso Niccolò d’Aquino collocata dal Comune di Taranto nell’aprile 1921 nella via a lui dedicata)
Discorso ai giovani, Il popolo ionico, 1927
I funerali di G. B. Vico in L’almanacco dell’avvocato 1934, La Toga, Napoli, 1934
Epigrafi, Lodeserto, Taranto, 1921 e Pappacena,Taranto, 1937
Nella ricorrenza del suo giubileo professionale : discorso pronunziato nel Palazzo di Giustizia di Taranto il 3 maggio 1925, Biblioteca dell’ Eloquenza, Roma, 1938
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samdelpapa · 4 years
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{Alessandro, scusa ma io credo che tu sei preda di un immaginario sul nazionalsocialismo che solo in parte è giustificato. Ti rispondo, ma ti ripeto non è questo il tavolo per certe discussioni. Nazista e Repubblichini sono due termini dispregiativi, eppure ci sono chi li accetta e forse predilige. I reduci della RSI, per esempio si divertivano a definirsi repubblichini dandogli un senso non dispregiativo. I tedeschi e te lo ripeto, eccetto Hitler, ci hanno tradito a fine guerra, contrattando da soli la loro resa e determinando la cattura di Mussolini. Guarda stai parlando con un ricercatore storico che a suo tempo dedicai oltre 30 anni di ricerche a questi eventi e ci ho anche pubblicato libri e saggi. Hitler nel 1934 fece un scelta pragmatica, accantonò l’idealismo, la seconda ondata per una presa totale del potere ed eliminazione del capitalismo, perché si era reso conto che il problema principale era la ricostruzione della Germania e questo lo poteva fare non andando contro la Wermacht e con l’ausilio dei Krupp & Co. e a mio parere fece bene, ma questo comportò l’eliminazione fisica di molti camerati che lo avevano aiutato a prendere il potere e che non accettavano il compromesso e che potevano creargli gravi problemi. Quando giudichi il fascismo e Mussolini, non devi mai dimenticare che stai parlando di italiani, purtroppo una stirpe per secoli sottomessa e quindi prona a genuflettersi, a voltare gabbana, a fare le leggi e trovare gli inganni. 20 anni di fascismo, tra l’altro in connubio con la monarchia e altre forze borghesi, non furono sufficienti er cambiare gli italiani. Da qui è nato il 25 luglio, dove un gruppo maggioritario di fascisti separò le sue responsabilità da Mussolini e dalla guerra per salvare e loro posizioni. Mussolini non si è consegnato al Re, il 25 luglio è rimasto solo e impossibilitato a fare alcun chè, ma solo sperare che il Re gli confermasse la carica per rimediare, ma invece il Re era il cardine principale del tradimento e lo fece arrestare. Per la polemica Fascismo – Nazionalsocialismo non mi si pone proprio. Io sono italiano, non tedesco e il nazionalsocialismo, come più di una volta spiegò Hitler non era merce di esportazione, ma era calibrato solo per la grandezza della Germania. E questo ebbe riflessi anche in guerra, perché Hitler ha sempre considerato solo gli inglesi i suoi cugini e fratell.ie di razza. E con gli inglesi cercò fino all’inverosimile di trovare un accordo globale, lasciandogli e aiutandoli nell’Impero, mentre alla Germania doveva restare l’Europa. A tal fine li salvò a Dunquerque, ma i britannici erano sotto la dittatura di Churchill, sostenuto dalla finanza ebraica e l’accordo non si fece mai. Mussolini diffidò sempre della alleanza, “camerata Richard” un cazzo!, se quell’accordo andava a buon fine, andava in culo a noi italiani che avevamo tutti i nostri interessi geopolitici in contrasto con quelli britannici. E Mussolini conosceva bene certe dichiarazioni di Hitler ai suoi generali per cui nella definizione della guerra vinta avrebbe prevalso l'accordo con i britannici non gli interessi italiani
Per finire Mussolini purtroppo resto solo, abbandonato a Como da quei comandanti fascisti, Romualdi in primis, che erano già collusi con gli Americani e non vedevano l’ora di arrendersi agli Alleati per offrirsi come anticomunisti. Per tua informazione io sono fascista repubblicano e socialista e ho militato per decenni nella FNCRSI la federazione dei combattenti della RSI assolutamente avversi al MSI e altre paccottiglie neofasciste. Un ultima distinzione dal nazionalsocialismo.:. Hitler in Germania compì un miracolo sociale regolando al meglio, con leggi e disposizioni pratiche, la vita e gli interessi dei lavoratori, ma il potere delle Aziende, rimase nella mani dei capitalisti tedeschi. Questo significava che un domani, morto Hitler, tutto poteva cambiare. Mussolini invece creò l’unica vera società socialista della nostra storia, con apposite leggi: corporazioni e socializzazione, che non si sarebbero potute modificare. I nostri colonizzatori Alleati, vessilliferi del capitalismo, imposero infatti al CLNAI di abrogarle, cosa che venne fatta con la complicità dei comunisti. Ah dimenticavo, hai notato che gli italiani si prostituirono in maggioranza agli Alleati invasori, i tedeschi no, mantennero una loro dignità: verissimo è il discorso che facevamo sopra.}
Maurizio Maubar
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zazoomnews · 4 years
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EPCC Live martedì 14 aprile Alessandro Cattelan: video di Michael Stirpe dei REM - #martedì #aprile #Alessandro http://dlvr.it/RTpRDb
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theladyingray · 7 years
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Troia
Nella regione nord-occidentale dell'asia minore, la troade, attorno al 1200 a.C. si stanziò un popolo di origine indoeuropea, i Frigi, che assoggettarono tutte le città più importanti della regione Ilio (antico nome di Troia). Approfittando della debolezza dello stato ittita, la città di Troia formò una lega, che per motivi commerciali era vista con molta preoccupazione dagli achei (nome con cui Omero distingueva gli antichi greci). Furono questi i motivi che mossero l'attacco ellenico alla città più importante della lega rivale, scatenando un conflitto che coinvolse tutti i regni achei del mondo greco.Secondo la tradizione greca la distruzione della città sarebbe avvenuta nel 1184 a.C., data abbastanza fedele alla realtà, visto che uno degli strati trovati dall'archeologo tedesco Schliemann, segnerebbe la distruzione della città per incendio in una data rintracciabile tra il 1220 a.C. e il 1200a.C..Anche Alessandro Magno, che si considerava discendente di Achille in persona, visitò Troia nel 334 a.C. e vi eseguì sacrifici rituali. La città nuovamente distrutta nel 85-86 a.C. per aver parteggiato per Silla, fu ricostruita da Cesare attorno al 47 a.C. e da Augusto che teneva a collegare la sua stirpe con quella del troiano Enea.L'ultimo caso in cui si parlò di Troia come una città viva risale al IV secolo d.C. quando fu innalzato un imponente tempio alla dea Atena dall'imperatore Giuliano.
Soddisfatta/o della spiegazione di Google? Oppure vuoi anche la leggenda?
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sinapsinews · 3 years
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Vip in campo per ricordare Gianni Danieli Madrina l’attrice Claudia Conte
Vip in campo per ricordare Gianni Danieli Madrina l’attrice Claudia Conte
L’attrice Claudia Conte scende in campo (di calcio!) insieme a tanti vip per la Partita del Cuore in ricordo di Gianni Danieli. Il 12 giugno presso lo Stadio Benito Stirpe di Frosinone si è svolta la  VII Edizione del Trofeo Gianni Danieli. Tanti i personaggi dello spettacolo e dello sport, capitanati dal fratello Alessandro Danieli, che hanno voluto ricordare il noto fisioterapista scomparso…
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soccernetghana · 4 years
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VIDEO: Emmanuel Gyasi fires Spezia to serie B promotion play-offs final first leg victory
Ghanaian Emmanuel Gyasi scored the only goal which helped Spezia to beat Frosinone 1-0 on Sunday, 16 August 2020 in the first leg of the Serie B promotion play-off final.  The 26-year-old found the back of the net in the 28th minute at the at the Stadio Stirpe in Frosinone. It was his ninth goal of the season. Spezia finished third in the regular season on 61 points, after putting together 17 wins, 10 draws and 11 defeats. They had lost the first leg of the play-off semi-final 2-0 to Chievo, but fought back for a 3-1 home victory. Frosinone had been one of the favourites for promotion, but slipped down the standings in the final weeks of the campaign. Alessandro Nesta’s side ended up in the eighth and final place for the play-offs on 54 points, following 14 wins, 12 draws and 12 losses. The decider will be played on Thursday at the Picco in Spezia to determine who joins Benevento and Crotone in the Serie A for the 2020/21 season. Watch highlights below:  source: https://ghanasoccernet.com/
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pangeanews · 4 years
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Bruce Chatwin, l’esteta irrequieto (…e gli incontri con Malraux, Jünger, Klaus Kinski, Nadežda Mandel’stam)
Bruce Chatwin aveva gli scarponi al collo e la faccia da angelo in ceramica. “Bruce è un nome di cane in Inghilterra (non in Australia), ed era anche il cognome dei nostri cugini scozzesi. L’etimologia di ‘Chatwin’ è oscura, ma lo zio Robin, suonatore di fagotto, sosteneva che in anglosassone chette-wynde voleva dire ‘sentiero tortuoso’. Il nostro ramo della famiglia risale a un fabbricante di bottoni di Birmingham, ma in un angolo remoto dello Utah esiste una dinastia di Chatwin mormoni, e di recente ho avuto notizia di un signor Chatwin e signora, trapezisti”, scrive, declinando l’oro della sua stirpe, nel documento autobiografico Ho sempre desiderato andare in Patagonia. Tra gli avi nobili, Chatwin, figlio di buona famiglia – padre avvocato e impegnato nella Royal Navy – nato il 13 maggio del 1940, cita uno “zio Geoffrey, arabista e viaggiatore del deserto, che al pari di T.E. Lawrence ebbe in dono dall’emiro Feisal un aureo copricapo (poi venduto), e morì povero al Cairo”. Ecco: Chatwin fu l’opposto di T.E. Lawrence. All’avventura spiritata preferì l’ordinario nomadismo; alla dissipazione lo spirito ironico; alle vaste campiture narrative con aggettivi magnetici una scrittura lucida, con dedizione all’intarsio. Mi è sempre parso che Chatwin proponga un’irrequietezza da sorbirsi in cottage, in sedentaria solidarietà; d’altronde, le Moleskine si comprano immaginando un fittizio Capo Horn, decrittando le imprese che non condurremmo mai.
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A proposito. In Patagonia è ritenuto il libro più bello di Chatwin: inizia con “un pezzo di brontosauro” e fonda una breve azienda turistica. Pubblicato nel 1977, è ‘di culto’ da quando Chatwin vaga nella Patagonia celeste, era il 1989. Nello stesso tempo, Chatwin fa qualcosa di antico – piglia l’acutezza di Ruskin e di Walter Pater – e di moderno – viaggia on the road. E viceversa. Per me, il libro più bello è Le Vie dei Canti (1987) – l’idea che l’identità aborigena coincida con il poema di un sognatore, che annodi nel canto le storie di tutti, mi affascinò a lungo. Chatwin segue il filo del racconto più che il criterio dello studio, per questo ci incanta. Porzioni di libro sono la – fittizia – trascrizione dei propri appunti. “Nella Muqaddima di Ibn Khaldun, filosofo che considerò la condizione umana dal punto di vista del nomade si legge: ‘Il popolo del deserto è più vicino dei popoli stanziali alla bontà, perché è più vicino al Primo Stato e più lontano da tutte le cattive abitudini che hanno corrotto i cuori di chi ha lasciato la vita nomade’”. Chatwin insegna, insomma, che il miglior modo di viaggiare è leggere i viaggi altrui – oggi, d’altronde, non potremmo fare altro. E che viaggiare è seguire le tracce di altri, fare i segugi.
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La dinamica proposta da Chatwin funziona. Deserto contro città; tenda contro casa; nomadi contro stanziali; cacciatori contro operai. In verità, l’uomo è il culmine di un contraddittorio: è un nomade stanziale. Ci muoviamo per lavoro ma vogliamo una casa a cui tornare; se siamo reclusi in casa vaghiamo svagandoci, tentando l’ascesi o l’ascesa del divano, mentre il nostro destino è umettato di fiction. Ogni uomo si muove per trovare una sede: Alessandro Magno viaggia tra Macedonia e India per porre il proprio palazzo a Babilonia. Anche Dio, infine, vuole casa in un Tempio.
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Chatwin viaggia con la perizia del gemmologo: non è mai ‘sporco’ né estasiato. Gli scarponi li tiene intorno al collo. Per primo, ha portato la scrivania vittoriana in Dahomey: anche l’efferato, in Chatwin, è afferrabile con la ragione, scomposto in aggettivi, vaporizzato nel racconto. La follia di Klaus Kinski – protagonista di Cobra verde, film di Werner Herzog tratto dal Viceré di Ouidah di Chatwin – è anestetizzata in una descrizione che pare giungere per angelologia da Dickens: “un adolescente di sessant’anni, tutto in bianco, con una criniera di capelli gialli. Non corrisponde esattamente all’idea che ho io di uno schiavista brasiliano, ma lasciamo correre”. Chatwin emerge dalla polvere fredda di Punta Arenas come appare da Sotheby’s, con la stessa, attenta eleganza. Per questo, adorava gli scriteriati.
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Con scriteriati intendo quegli uomini che non si adattano ai criteri di questo mondo. Dovrei dire, genio, se è genio la capacità di sdraiarsi sulla cresta della Storia, stabilirsi nella fortuna, fecondi senza caparbietà, audaci per dote e per dono, spietati eppure puri, certi del rispetto che si concede ai toccati dalla grazia. In Che ci faccio qui? Bruce Chatwin pretende l’incontro con due nomadi molto diversi da lui, per statura e scrittura: André Malraux e Ernst Jünger. Di questi, ama l’infallibile, il pudore che nessuno valica, lo spudorato carisma – non saprei come altro dire. “Malraux ha il tempismo di un opportunista di razza ed è stato testimone e partecipe di grandi eventi della storia moderna. Lui solo può raccontare che Stalin considerava Robinson Crusoe ‘il primo romanzo socialista’, e che la mano di Mao Tse-tung è ‘rosa come se l’avessero bollita’, e che la pelle bianca e gli occhi spiritati di Trotckij lo facevano somigliare a un idolo sumero di alabastro”. L’ironia ingabbia di quel tanto l’ammirazione: Malraux è il romanziere narciso, l’esistenzialista corrusco, il brigante dionisiaco, l’esteta mentitore, per cui “le persone di oggi si dissolvono nel mito” e “Mao Tse-tung, ‘il grande imperatore di bronzo’ delle Antimemorie è intercambiabile, in un certo senso, con la statua rilucente di un antico re-sacerdote mesopotamico”. Il dialogo si svolge nel 1974, Malraux morirà due anni dopo. “Concludemmo la conversazione parlando dell’Afghanistan, con i suoi fiumi verde pallido e i suoi monasteri buddhisti, dove le aquile volteggiano sopra le foreste di cedri deodara e gli uomini delle tribù portano asce da combattimento di rame…”. Allora, Malraux, pronto all’ennesima avventura, mai domo, sussurra, “e c’è sempre il Tibet…”.
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Beh, Chatwin sa fronteggiare questi personaggi – ci vuole lignaggio oltre a leggerezza per farlo. Jünger resta ai suoi occhi un implacabile enigma. Il pezzo, del 1981, è un piccolo gioiello, fin dall’incipit: “Il 18 giugno 1940 Winston Churchill concluse il suo discorso alla Camera dei Comuni con le parole: ‘Questa è stata la loro ora più bella!’, e quella sera stessa un personaggio molto diverso, con l’uniforme grigia di ufficiale della Wehrmacht, si sedette nello studio della duchessa de la Rochefoucauld al castello di Montmirail. Quell’ospite non invitato era un uomo di quarantacinque anni, basso di statura ma atletico, con la bocca fissa in un’espressione di stima per se stesso e con gli occhi azzurri di una tonalità particolarmente artica. Sfogliava i libri della duchessa col tocco sapiente del bibliomane e notò che molti recavano la dedica di famosi scrittori. Da un volume scivolò e cadde a terra una lettera…”. Chatwin è uno scrittore che ama le armonie e le superfici ben levigate – “particolarmente artica” –, la “prosa dura e lucida… imperturbabile” di Jünger e “la fermezza incrollabile delle sue idee” lo soggioga e abbaglia. Che, durante una esecuzione in un bosco francese, Jünger descriva i tremiti del bosco e dell’uomo e “una mosca che danzava in un raggio di sole”, lo repelle e lo inietta nell’apollineo. L’incontro con Jünger si rivelerà inutile – il tedesco è chiuso all’ingordigia di pettegolezzi dell’inglese. Gli concede però, “dato che Montherlant m’interessava”, di studiare una copia del foglio che stava sulla scrivania del francese, quando questi si è ammazzato. “Il suicidio fa parte del capitale dell’umanità”, è scritto, in francese. L’aforisma è di Jünger, “risale agli anni Trenta”, la calligrafia di Montherlant. Il foglio è chiazzato. “Le macchie erano fotocopie del sangue”.
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Iosif Brodskij venerava Nadežda, la moglie di Osip Mandel’stam. “Per decenni visse alla macchia, in fuga perpetua svolazzando tra gli angiporti e oscure città del grande impero, posandosi in un nuovo nido solo per riprendere il volo al primo segnale di pericolo. La condizione di ‘non persona’ divenne a poco a poco la sua seconda natura”, scrive il poeta in una memoria raccolta in Fuga da Bisanzio. Chatwin è da Nadežda nel 1978. Lei gli mostra un quadro di Weissberg. “Il quadro era tutto bianco, bianco su bianco, qualche bottiglia bianca su un fondo vuoto e bianco”. Poi fa, “è il nostro miglior pittore: che in Russia non si possa fare che questo, dipingere il bianco?”. In quel caso, il bianco non è opportunità ma prigionia, la gogna più che il giglio, non è l’innocenza ma l’assassinio, perché quel bianco è nero raddoppiato. (d.b.)
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tmnotizie · 5 years
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MACERATA – Un progetto culturale legato alla Raci ma che dura tutto l’anno. E’ Identità contadine un nato nel 2017 con una serie di appuntamenti per contribuire a una riflessione critica sulle questioni che riguardano la produzione del cibo e del lavoro di chi a esso si dedica, sulla condizione di chi nel passato ha prodotto non solo cibo ma cultura, da valorizzare per un presente e un futuro sostenibile sul piano economico, ecologico e sociale, sul mondo agricolo come identità culturale e risorsa da valorizzare.
Il progetto e gli appuntamenti che riguarderanno il 2020 sono stati presentati nei locali di Tipico Tips a Macerata. dall’assessore alla cultura Stefania Monteverde e da Letizia Carducci, Luca Tombesi, promotori del gruppo informale Identità contadine, che comprende anche Daniele La Monaca, Ilaria Romagnoli, Emanuele Conforti, Stefano Battista, Federico Cippitelli e Martina Fermani.
“Identità contadine è un percorso culturale che valorizza la cultura del nostro territorio, occasione per conoscere storie e valori di un rapporto armonico con la terra. Ed è un’opportunità per creare nuova socialità grazie alla ricca rete di persone e di associazioni coinvolte, tutte mosse dal desiderio di fare esperienze belle” ha sottolineato l’assessore Stefania Monteverde.
“E’ il racconto dedicato all’identità contadina, prima durante e dopo Raci – secondo Letizia Carducci – con un  programma, patrocinato dal Comune di Macerata, che prevede collaborazioni molto variegate e verrà svolto in più comuni: Loro Piceno, Serravalle del Chienti, Treia, Morrovalle, Appignano, Sefro, Mnte San Giusto, Mogliano. Alla Raci 2020 il focus sarà sulle ricette per la valorizzazione delle aree interne mentre tutti gli altri appuntamenti, rivolti all’intera cittadinanza spazieranno tra agricoltura, tradizioni, consumo critico e nuove consapevolezze. Sono previste anche alcune uscite fuoriporta per ri-scoprire i luoghi della memoria e condividere le buone pratiche Ciascuno può contribuire al racconto nel sito che sarà presto on line www.identitacontadine.com ”.
Il calendario
Identità contadine 2020, ha in calendario 20 appuntamenti dall’8 febbraio al 21 novembre e  si ispira infatti al tema “Prima, durante e dopo Raci, per raccontare il buono che c’è”.
Il primo incontro è per sabato 8 febbraio al Forno Museo Terra Prospera  di Loro Piceno con Oriana Porfiri, agronoma, esperta di cereali che da anni si occupa di semi, dal miglioramento genetico alla produzione di sementi, alla gestione delle colture in campo, all’organizzazione di filiere produttive, e Raffaele Pozzi  che da Como si è trasferito a San Ginesio per riscoprire le antiche varietà di grano e trasformarle nel pane di una volta preparato con lievito madre e cotto in un antico forno a legna.
Domenica 23 febbraio Identità contadine propone la visita al mulino di Gelagna Bassa, nei pressi di Serravalle del Chienti, in compagnia di Fausto Barboni, sabato 7 marzo, al Museo La Tela, si parlerà di “Nascita tra ritualità e ospedalizzazione” con Silvia Alessandrini Calisti e Patrizia di Pietrantonio mentre per il 22 marzo propone “Il pane dei nonni, nutrimento profondo”, una visita con tanto di laboratorio al Museo della Scuola “Paolo e Ornella Ricca di Macerata in collaborazione con l’Università di Macerata. Iniziativa che si ripeterà il 19 aprile.
Ad aprile previsti quattro appuntamenti. Si inizia il 4 con una trasferta romana: si tratta di  “Il cibo racconta”  laboratorio e degustazione  di tagliatelle al Mercato di via Chiana a Roma in compagnia di Giuseppina Pieragostini  e in collaborazione con Expirit/ Mama. Si prosegue il 9, al circolo Anno Zero a Macerata, con Carlo Signorini  erborista che trascorre la sua vita dedicandosi con passione a piante, erbe e a tutto ciò che esprime natura e il storico della cultura gastronomica e dell’arte conviviale 27 aprile, nella sede maceratese  di Confcommercio Marche  centrali, Tutti a Tavola – Ati Food trek  con  “Contaminazioni gastronomiche tra contadini e signori” con Tommaso Lucchetti.
Per il mese di maggio Identità contadine propone il 9 alla Biblioteca comunale Mozzi Borgetti di Macerata un incontro con Fabio Taffetani, professore ordinario di botanica sistemica presso il Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali dell’Università di Ancona sul tema  “I rischi della monocultura: difesa del suolo e delle varietà”.
In occasione della Raci, in programma dal 15 al 17 maggio al centro fiere di Villa Potenza, in programma venerdì 15 maggio “Le ricette dei Sibillini”, camminare per costruire nuovi modelli di sviluppo, con i protagonisti dei percorsi in montagna, sabato 16 maggio “Sibillini da mangiare” con produttori di eccellenza e domenica 17 maggio si parlerà di economia dei paesaggi plurali con Augusto Ciuffetti, ricercatore e docente di storia economica e sociale della Facoltà di Economia Giorgio Fuà dell’Università Politecnica delle Marche.
Il 23 maggio, nell’ambito del Festival della mobilità sostenibile, a Fabriano in collaborazione con Associazione Ciclostile  visita al Museo delle biciclette dei mestieri, il 30 maggio alla Torre molino di Passo di Treia  “Vecchi e nuovi mestieri”  con Sandro Piermarini ed Emilio Antinori.
Il 13 giugno in programma “Facciamo i Vincisgrassi alla maceratese” con Iolanda Marchegiani e Luca Tombesi laboratorio e degustazione del celebre piatto maceratese all’Agriturismo Ponterosa a Morrovalle  mentre il 21 giugno in programma “Impariamo dagli alberi”, visita guidata del parco urbano di Villa Cozza e focus sugli alberi secolari con Valido Capodarca e Marco Cervellini di Legambiente.
Dopo la pausa estiva l’attività di Identità contadine riprenderà il 5 settembre, alla Stanza del Telaio ad Appignano con “Corredo di nascita: le vesti e la stirpe” in compagnia di Silvia Alessandrini Calisti e Rossella Andreazza
“Il contratto mezzadrile, tra diritti, doveri e strumento del paesaggio”sarà invece il tema dell’incontro fissato per il 18 settembre su cui interverrà Francesco Adornato, l’11 ottobre visita al Museo della civiltà contadina Ferretti Florindo a Sefro, pranzo condiviso e laboratorio sulla crescia fogliata nel Rifugio di Vallescurosa in compagnia di Giuseppina Pieragostini  e il 24 ottobre “Farine e pane: cosa mangiamo” alla Torre molino di Passo di Treia.
Gli ultimi  due incontri sono per novembre. Il primo si terrà il 7 su “I mattoni della casa mezzadrile per un modello sociale rinnovato” con Massimiliano Colombi e Alessandro Perini nelle scuderie del Palazzo Bonafede a Montesangiusto  mentre la chiusura sarà per il 21 con la visita al Museo delle terre artigiane di Mogliano.
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ladyarse · 5 years
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David Ornstein: Arsenal aren't seeking Carlo Ancelotti profile
David Ornstein: Arsenal aren’t seeking Carlo Ancelotti profile
David Ornstein claims Arsenal aren’t a Carlo Ancelotti profile manager, and the club are pushing for their ‘number one’ target over a quick decision.
UDINE, ITALY – DECEMBER 07: Carlo Ancelotti head coach of SSC Napoli looks on during the Serie A match between Udinese Calcio and SSC Napoli at Stadio Friuli on December 7, 2019, in Udine, Italy. (Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)
In a…
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footballnewspapers · 5 years
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Frosinone appoint Alessandro Nesta after Serie A relegation
Frosinone appoint Alessandro Nesta after Serie A relegation
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Former Italy defender Alessandro Nesta has been appointed as the new head coach of Frosinone.
Marco Baroni was unable to prevent Frosinone’s relegation from Serie A last season and his replacement in the dugout is former Lazio, AC Milan and Italy centre-back Nesta.
Frosinone confirmed Nesta’s arrival on Monday, with the 43-year-old signing a two-year deal at Stadio Benito Stirpe.
Nesta…
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sergiopietracaprina · 7 years
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QUANDO NASCONO LE MARGHERITE un film in proposta di distribuzione o di "...-Quando nascono le margherite, l'ultima meta- 7^ pillola HD CAST Franco D'Andrea, Nicholas Dabal, Moreno Matteucci, Anna Maria Vannini,  Roberto Guideri, Giacomo Vespignani, Edoardo Ripoli, Alessandro Andreini, Arianna Cappetti, Pietro Fornaciari, Antonio Cristiano, Renzo Rossi, Lorenzo Balducci, Lorenzo Luti, Giuseppe Simeone, Mauro Andreini, Vittorio Vigni, Giuliano Bencistà, Marco Tommaselli, Sabrina Pasqualetto, Sara Saletta, Lisa D'Andrea, Doranna Natali, Cecilia Gifford, Anna Squillante, Fabrizio Rigoli, Maria Grazia Gori, Melania Martelli, Maria Teresa Messina, Lina Uccetta, Gabriele Uccetta, Michela Pietra Caprina, Gianfranco PietraCaprina, Alessandro Mainardi MUSICHE Mario Cafarelli, Maurizio Saragosa, Matteo stocchino RIPRESE Roberto Guideri, Mauro Andreini LUCI E FONICA Giacomo Vespignani della Masterlight Livorno COLLABORAZIONE AL MONTAGGIO Marco e Michela Pietra Caprina info [email protected] ti è piaciuto il video? Categoria IntrattenimentoNEL SEGNO SPETTACOLO Autore, produttore, regia, nel CINEMA Con gli occhi di un bambino, Solo per un attimo, Quando nascono le margherite, Cotechino a ferragosto, Lumturì, Il pugno chiuso di Dio, Livorno1496, la difesa del villaggio tutti di Sergio Pietra Caprina, Organizzatore Il perfezionista di R.Vittorio impercepibili presenze di Michela Miky Pietra Caprina interprete e figurazioni speciali L'incompreso, tredici a tavola, Il primo cittadino,Il mastino, Il priore di Barbiana, Una furtiva lacrima, bagno Maria, Al di là del lago, Livorno 1956, Viaggio a livorno, Con gli occhi di un bambino, Onore e rispetto, Mio padre è innocente, B&B e il cormoranoAutore, produttore, organizzatore, regia, interprete nel TEATRO Il pugno chiuso di dio, I meticci del Garbino, La stirpe di morgiano, I sapori diversi del Salmastro, Festival Cabaret, Il sogno dello spettacolo, Libeccio Forza Nove, Voglia di Pace di Sergio Linda Pietra Caprinaper altri articoli vai su: http://iltirreno.gelocal.it/…/lumturi-il-record-il-regista-…http://iltirreno.gelocal.it/…/livorno-in-due-film-di-pietra…http://iltirreno.gelocal.it/…/film-di-pietra-caprina-sulla-…http://iltirreno.gelocal.it/…/cinema-sotto-le-stelle-il-pro…http://iltirreno.gelocal.it/…/s-alzi-il-sipario-il-vernacol…http://www.57100livorno.it/…/4091-si-parla-di-cinema-con-se…http://www.quilivorno.it/…/film-impercepibili-presenze-la-…/http://www.quilivorno.it/…/lumturi-record-lunedi-sala-ai-q…/http://www.quilivorno.it/…/cinema-4-mori-festival-indipend…/http://www.quilivorno.it/…/film-il-pugno-chiuso-di-dio-le-…/http://www.quilivorno.it/…/al-via-casting-per-un-film-livo…/http://www.57100livorno.it/…/3094-si-parla-di-cinema-con-se…http://www.quilivorno.it/…/pugno-di-dio-sabato-proiezione-…/http://www.quilivorno.it/…/un-film-sulla-difesa-di-livorno…/http://www.57100livorno.it/…/4003-anteprima-nazionale-di-im…http://www.quilivorno.it/…/nasce-insieme-cultura-il-progra…/http://www.57100livorno.it/…/3820-esce-impercepibili-presen…http://www.57100livorno.it/…/3023-lumtur%C3%AC,-il-record-i…per altre info vai a:https://www.youtube.com/user/SergioPietraCaprina https://www.linkedin.com/in/sergiopietracaprina/ https://www.facebook.com/media/set/?set=a.1264404294782.2036370.1369996131&type=3 [email protected] [email protected]
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stefano-loparco · 7 years
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Il fumettista del terzo millennio: smartphone, tablet e wireless, «anyway!». Seducente e affabulatore, usa i social, conta i followers: si fa brand. Poi c’è il rinascimentale Giovanni Talami– bella faccia, lineamenti delicati e mustacchi alla Modugno prima maniera – finito per sbaglio nell’iperuranio di forme e baloon («sono pigro, cercavo un lavoro da fare a casa» – se la ride). Alle luci della ribalta, Giovanni preferisce la vita domestica; alla notorietà, una passeggiata coi suoi tre cani. Ha un cellulare rotto, una moglie e «quasi» due figli; su Facebook ci sta poco, non twitta, interagisce quando ha voglia, non risponde ai troll. Nel mondo reale veste come viene, pensa come parla e se non gli fosse toccata in sorte la nona arte, starebbe da mane a sera a tirare martellate in officina, con quella passionaccia per la motocicletta che si ritrova («no, è che proprio io sono un meccanico prestato al fumetto!»). Ligure – di Lavagna -, classe 1971, tirato su a bottega da Renzo Calegari («tra i pochi a saper disegnare i cavalli in movimento»), Talami è uno bravo, bravo. Di quella stirpe di artisti – com’era il suo grande corregionale, Emilio Scanavino – che lasciano che a parlare sia il proprio lavoro. Sincero, schietto e autenticamente per bene, Giovanni guarda al mondo del fumetto – le sue parate, i suoi clamori – di sguincio. La sua arte sta in una vignetta. E lo sa.
Per le Edizioni Bonelli Talami ha collaborato alla realizzazione di Nick Rider e Magico Vento. Poi è stata la volta di Claudio Chiaverotti che l’ha voluto in Brendon e – dal 2015 – Morgan Lost. E proprio all’antieroe dal volto tatuato Giovanni lavora da mesi a un albo che uscirà a gennaio. «Tutto sommato, non sono messo male – spiega Talami. Sto lavorando da matti. Realizzo in media quindici tavole al mese e per ora ci siamo!»
«Cosa puoi dirmi di Morgan Lost?»
«Ricordo un giorno la telefonata di Claudio. Mi parlava di una città. Raccontava di dirigibili, macchine futuriste, la neve perenne. Capivo che New Heliopolis (il nome della città in cui agisce Morgan Lost n.d.a.) avrebbe assunto un ruolo di primo piano nella serie…»
«Poi?»
«Poi è saltato fuori il nome di Morgan Lost. Mi ha spiegato la storia del personaggio, la sua caratterizzazione. Mi ha chiesto se volevo fare parte della squadra. Ho detto ‘sì’, entusiasta. Non è stato un lavoro semplice. Certo, potevo contare sui disegni di Alessandro Poli (autore della parte grafica della serie n.d.a.) e le indicazioni di Claudio. Il fatto è che poi la città andava fatta vivere. Dovevo pensare al dinamismo, gli scorci anonimi, la cittadinanza. Il mood della storia. Le prime tavolo a cui ho lavorato sono finite nel numero venti, Sogni di qualcun altro…»
«Un albo – mi pare – i cui disegni sono attraversati da una costante tensione nervosa…»
«Riflettono l’inquietudine del momento. Sentivo il peso della responsabilità. Poi mi sono detto: ‘Giovanni, così non può funzionare. Pensa al disegno e lascia fuori il tuo mondo interiore’. E così ho fatto. Mi sono documentato: la New York degli anni Trenta e Quaranta, la tecnologia, le arti. Ho consultato pile di libri, visto decine di film. Poi ho mollato tutto. E ho iniziato a disegnare».
  La prima vignetta in assoluto disegnata da Talami per Morgan Lost, Sogni di qualcun altro, nr. 20
  «Ho notato che dai grande importanza alla prossemica e alla postura. E’ così?».
«Si, m’interessa rappresentare la condizione emotiva del personaggio attraverso il corpo. Il volto basso, una torsione della testa, la disposizione della mano…»
«Eppure il tuo è un disegno articolato, ricco di dettagli. Insomma, non usi i trucchi del mestiere…»
«No. Anche se capisco che a volte è quasi una necessità. Risolvere qualche vignetta con pochi tratti in modo diciamo ‘espressionista’, permette di passare alla prossima. Ci ho pensato anch’io ma poi, non l’ho fatto. Perché mi costa una fatica enorme dover utilizzare uno stile che non mi appartiene. E comunque continuo a pensare che la caratterizzazione emotiva del personaggio e l’ambiente circostante, godano dello stesso rilievo narrativo. Sopratutto in Morgan Lost».
«La complessità grafica di Morgan Lost rappresenta un banco di prova per un disegnatore. Non mi pare sia un fumetto adatto ad ogni matita».
«Ah, sì, puoi dirlo: disegnare Morgan Lost è un’impresa! Chiede pazienza e concentrazione. Io poi, quando inizio una tavola, devo finirla! Altrimenti non sto bene. E pensa che ho appena traslocato e sto per diventare padre per la seconda volta…. ho detto tutto!»
«Adotti una tecnica particolare nel disegno?»
«Matite, pennarelli e le mani, come tutti. Non uso il digitale. Ma lo sforzo maggiore, almeno per me, è sulla composizione della vignetta. Non ho un metodo di lavoro preordinato e se lo avessi, faticherei a spiegarlo. A volte penso all’equilibrio delle forme, altre al senso del disegno. Io sono un disegnatore riflessivo, razionale. Penso e ripenso al modo migliore d’inquadrare una scena. Ma quando inzio una vignetta è l’istinto a muovere la mano. Almeno così mi pare. E devo dire che finora le linee di forza sono sempre saltate fuori!»
«Ricordi una vignetta in particolare? Una che ti ha dato filo da torcere o di cui sei particolarmente soddisfatto»
«Accidenti, sì. Quella di Non lasciarmi (nr. 2) in fondo a pagina 9. Mi ha davvero logorato. Si tratta di un grandangolo sull’interno di una chiesa. Come al solito, prima di realizzarla, ci ho pensato su, più volte. Poi d’impulso ho preso a disegnare. Ma mentre davo vita alla scena, sono entrato in crisi. ‘Ma ‘sto grandangolo è corretto? Devo allargare i bordi? O il centro? E l’arco va bene così o devo imprimergli un’altra curvatura?’. Boh. Panico. Ero andato in tilt! Pensa che, in preda allo sconforto, sono andato a consultare la definizione di grandangolo su Google. Ero davvero sfinito!».
«Che rapporto hai con Claudio Chiaverotti?»
«Claudio è molto esigente ma ha un grande rispetto per i suoi collaboratori. Sul lavoro dà tutte le informazioni affinché sia colto il phatos che vuole trasmettere nella sequenza. Poi ci lascia liberi. E’ un creativo totale, un visionario. Ma questo è noto. Pochi sanno che è anche un uomo dotato di una straordinaria umanità. Ma questo non scriverlo».
«Certo che no… senti Giovanni, in relazione alle polemiche divampate sul web circa l’imminente cambio di formato di Morgan Lost, tu da che parte stai?: 16×21 o 17×23?Bonellide o alla Cico?»
«Ma che ne so!»
«94 o 64 pagine?»
«Ma non lo so, davvero! Io disegno…»
«Che tavola stai disegnando in questo momento?»
«Proprio adesso?»
«Si, adesso».
«Ehm…. a dire il vero sto studiando un manuale di meccanica… sai… devo fare un lavoro su una moto…»
«La moto… una passionaccia…»
«La passionaccia!»
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  Giovanni Talami
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Giovanni Talami, dalla bottega alla corte di Morgan Lost
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lavocedililiana · 7 years
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FNM 6 Maggio 2016
Post recuperato dal forum:
Il 6 Maggio si è svolto presso la cartoleria "L'Altra Cartolandia" il secondo torneo Standard della provincia di Belluno e quinta tappa del torneo ALEATOR. Negli ultimi articoli pubblicati per la pagina ALEATOR si parlava di un percorso di successo nell'aver riportato Magic nella nostra provincia, e questa strada è lastricata di piccoli grandi risultati come è stato quest'ultimo torneo. Sedici giocatori si sono sfidati per il secondo torneo Standard, con un meta molto variegato e assolutamente molto competitivo. Un anno fa era difficile addirittura trovare un sesto giocatore, ora possiamo vantarci di poter parlare di una comunità stabile e in continua crescita: che dire se non Chapeau!!
Bene non vi annoio oltre e passiamo alle cose serie! Non c'è torneo senza vincitori, e non ci sono vincitori senza buoni mazzi! Quindi vediamo cosa hanno giocato e quali sono le loro opinioni sulle partite disputate!
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Quarto Posto: Alessio Riccardi
Mazzo giocato: B/R Vampire Madness
Lista mazzo:
Creature
4x Erede di Falkenrath
4x Neonato Insolente
2x Falkenrath Insaziabile
3x Visitatrice del Manicomio
2x Olivia, Sul Piede di Guerra
3x Drana, Liberatrice di Malakir
Incantesimi
2x Convocare la Stirpe
3x Ballo in maschera di Stensia
Istantanei
4x Temperamento Focoso
Stregonerie
4x Voce Torturante
2x Pioggia Battente
3x Impulso Omicida
Planeswalker
1x Ob Nixilis della Fiamma Rinnovata
Terre
3x Terre Selvagge in Evoluzione
1x Palude Rovente
3x Rovine del Presagio
8x Montagna
8x Palude
Sideboard
2x Terra Ribollente
2x Sussurri Malevoli
2x Furore Insensato
2x Morsa dell’Oscurità
2x Obliterazione Infinita
2x Sgretolarsi in Polvere
3x Costrizione
Vediamo le partite:
1° - vs. Daniele Guadagno (W/G Tokens) – 2-1
Tre belle partite. La prima la vinco io con un buon controllo del board. La seconda è vinta da lui dopo aver visto, una dopo l’altra, morire ben 12 mie creature, esiliare 2 Drana e calare un’Avancy. La terza è vinta da me in uno scontro aereo violento, dove Daniele riesce a portarmi a 1 pv ma il turno dopo i miei vampiri volanti attaccavano scontrandosi con la sola Avancy, unica sua creatura che potesse bloccarli.
2° - vs Luca Da Col (R/W Equip) – 2-0
Un po’ di fortuna in questo match, che comunque mi ha sempre visto in vantaggio creature. La prima partita mi ha visto con una mano iniziale con tre Temperamento Focoso, cui si è aggiunto il quarto qualche turno dopo. Grazie a questi ho pulito il board dalle creature più fastidiose, mentre i miei vampiri attaccavano i pv avversari. Luca dal canto suo riusciva sempre a calare creature e ad equipaggiarle, in particolare quando ha calato l’Aggressore Temerario, potenziando le creature già sul board, c’è stato un momento di timore. Al 5 turno sono comunque riuscito a calare Ob Nixilis e grazie a quello ho aumentato le pescate, e quindi le risposte alle sue creature. La seconda partita mi ha aiutato la side, in particolare i due Sgretolarsi in Polvere, carta poco usata ma che in un meta pieno di mazzi con terre non base ha il suo perché. Quando Luca al 4 turno ha saltato il drop della terra, con in campo solo una pianura ed una terra doppia bianca/rossa, spaccare quella terra e rimuoverne una seconda dal suo mazzo (oltre a farmi vedere la sua mano) ha di fatto bloccato la sua partita, dandomi modo di attaccare praticamente indisturbato.
3° - vs. Alex Magagnin (Eldrazi red) – 1-2
L’unico match perso della serata è quello contro il vincitore del torneo, cui ho comunque strappato una partita, quindi non male. Semplicemente il suo mazzo è stato più veloce del mio nel gettare creature attaccanti sul campo di battaglia. La seconda partita, dove ho vinto io, ho avuto una delle mani più cariche di danni e di creature veloci che il mazzo poteva offrire, ma nella prima e nella terza dove ho pescato due mani di media velocità i suoi Totteri sono stati più veloci. Chapeau.
4° - vs Alessandro Dall’O (Naya Planeswalkers) – 2-1
Onestamente il mazzo che più mi ha messo in difficoltà. Mentre contro Alex di fatto era una gara di velocità, il mazzo farcito di Planeswalker di Alessandro mi ha trovato assolutamente impreparato, soprattutto nella lista principale dove tutte le mie risposte a creature si sono rivelate inutili di fronte ad un mazzo che di creature ne aveva veramente poche. Prima partita, 1 a 0 senza storia per Alessandro, con 4 Planeswalker, Dromoka e tanti danni sul groppone. Seconda e terza partita: side vieni a me! Stavolta sono state le 3 Costrizioni a salvarmi. Nella seconda partita una Costrizione nella mano iniziale ed una pescata poi, nella terza una pescata al secondo turno. Ho potuto far scartare per due volte il Planewalker col costo di mana più basso dalla mano di Alessandro rallentando il suo gioco e costringendolo sulla difensiva, mentre i vampiri si potenziavano grazie al Ballo in maschera di Stensia.
Considerazioni generali
Ho costruito questo mazzo alla “vecchia maniera”, ovvero ho visto le carte che avevo, ho visto una meccanica che mi piaceva (Madness) e ho cercato di montare qualcosa. Niente liste online, solo un po’ di partite di test. Alcuni mazzi sono oggettivamente forti, ma i piazzamenti dipendono molto anche dal tipo di mazzo dell’avversario, quindi dal meta che si incontra durante il torneo, e di questo risentono molto anche le liste dei top8 mondiali che si trovano online. A volte il mazzo inaspettato da molti più frutti del mazzo usato da qualche campione internazionale.
Il bello di Magic è anche questo!
Un ringraziamento molto speciale va a Tiziano Cogo, Fabio Cazzaro e Alessandro Dall’O per avermi fornito qualche carta, essersi prestati come playtester del mazzo e come AggroCoach, (“La violenza non è la risposta. La violenza è la domanda, la risposta è “si” cit.).
Terzo Posto: Nicola Rossetto Mazzo giocato: Mono White Humans
Lista Mazzo
Terre
18 x Plains
Creature
3x Anointer of Champions
2x Consul's Lieutenant
4x Dragon Hunter
4x Expedition Envoy
3x Kytheon, Hero of Akros/Gideon, Battle-Forged
4x Knight of the White Orchid
4x Thalia's Lieutenant
4x Thraben Inspector
4x Town Gossipmonger/Incited Rabble
Incantesimi
4x Always Watching
2x Gryff's Boon
Streonerie
4x Declaration in Stone
Sideboard
4x Hanweir Militia Captain/Westvale Cult Leader
2x Lantern Scout
2x Gryff's Boon
3x Silkwrap
2x Gideon, Ally of Zendikar
2x Westvale Abbey/Ormendahl, Profane Prince
Due parole sul mazzo:
La lista del mazzo è qui:
www.channelfireball.com/articles/mo...mans-deck-guide
(il secondo mazzo, "Boss Humans"). La sideboard è diversa ma non di molto e comunque a parte silkwrap e gryff's boon non l'ho usata. Di base è un mazzo W humans che punta tutto sulla velocità. 18 terre e 22 one-drop, robe che neanche in modern. Non ho nessun merito di deckbuilding, la lista è spudoratamente copiata da internet. Purtroppo ultimamente ho poco tempo per le magic e quindi non ho modo di provare mazzi. Anche questo l'ho costruito e portato senza mai provarlo e infatti ho pagato la cosa già nella prima partita.
INCONTRI
1° - vs Kevin (G/W/U Bant Company) - 2-1
Matchup discreto, CoCo è forte contro humans, ma non contro questo humans che è ridicolmente veloce. Prima partita tengo una buona mano con una sola terra, convinto che mi basti quella. Errore fatale, partenza troppo lenta e sconfitta inesorabile. Seconda e terza partita più brevi, parto veloce e il mazzo di Kevin non riesce a starmi dietro.
2° - vs Andrea (B/R Thopters) - 2-0
Pensavo fosse un brutto matchup, invece è più lento del previsto e quindi favorevole per me. In generale due partite brevi, sono sempre riuscito a aumentare la costituzione delle mie creature per evitare lo scambio creatura-tottero, Mi sono fatto sorprendere come un cretino da una counterspell su un knight of the white orchid e quindi ho giocato tutta una partita con 2 terre, ma il topdeck ha aiutato.
3° - vs Yuri (WUG company) - 1-2
Versione diversa da quella di Kevin (e per me peggiore) con molto flash e i comandi di ojutai per recuperare vita. Prima partita da manuale (per me), partenza veloce e buonanotte. Seconda partita da manuale (per lui), resiste in qualche modo, poi scendono mostri e buonanotte. Terza partita più combattuta, io in topdeck mode dal terzo turno causa mulligan a 5 ma con un'ottima presenza in campo, lui indietro ma in recupero. Alla fine decide tutto un Descent upon the Sinners con delirium che mi lascia 2 turni per topdeckare una creatura (con due Always Watching in gioco e Gryff's Boon in cimitero bastava una qualsiasi per bloccare l'angelo 4/4). Niente topdeck, curtain call.
4° vs Cristiano (BG seasons past) 2-1
Matchup vario, dipende in maniera critica da cosa pesca lui. Prima partita parto lentino, lui rimuove qualche creatura, rampa un po', poi cala Languish, Kalithas e Seasons Past. Buonanotte. Seconda partita parto velocissimo, lui non pesca Languish e buonanotte. Terza partita sul filo di lana. Parto velocino, lo porto a poca vita ma un doppio Kalithas gli permette di stabilizzarsi un po'. Nel frattempo io continuo a pescare terre e arrivo a 7 in gioco e 2 in mano (con 18 nel mazzo). Mana flood totale che però mi permette di giocare Always Watching e recuperare Gryff's Boon dal cimitero nello stesso turno e rubare i suoi ultimi punti vita. Della serie che ogni tanto va di culo...
Secondo Posto: Yuri Barzan
Mazzo giocato: Bant Company
Lista mazzo:
Terre
4x Forest
3x Plains
2x Island
4x Prairie Stream
3x Canopy Vista
4x Evolving Wilds
3x Lumbering Falls
2x Yavimaya Coast
Creature
4x Sylvan Advocate
4x Duskwatch Recruiter // Krallenhorde Howler
4x Reflector Mage
4x Bounding Krasis
1x Nissa, Vastwood Seer // Nissa, Sage Animist
2x Tireless Tracker
2x Void Grafter
2x Archangel Avacyn // Avacyn, the Purifier
Stregonerie
4x Declaration in Stone
Istantanei
2x Dromoka's Command
2x Ojutai's Command
4x Collected Company
Sideboard
1x Descend Upon the Sinful
1x Tragic Arrogance
1x Dragonlord Dromoka
2x Dragonlord Ojutai
3x Negate
2x Hallowed Moonlight
1x Seasons Past
2x Dispel
2x Invasive Surgery
Commento
Sarebbero stati necessari un paio di Dromoka's in più, forse da mettere in sideboard se non direttamente in main. Come al solito mi sono trovato molto male nel decidere una sideboard, non ho una buona visione di quali siano le carte da togliere/inserire rispetto ai matchup 'previsti'. Mi sono trovato molto bene con 4 Declaration ed ho trovato interessante provare i Void Grafter rispetto alla versione precedente con 4 Tireless Tracker (che erano un po' troppo lenti, per quanto assolutamente distruttivi).
Partite
Per quanto concerne i miei avversari, sono molto soddisfatto della massiccia presenza e della varietà dei mazzi presentati. Mi sono molto divertito a giocare in particolare contro un certo mazzo Superfriends. Citazione particolare per il monobianco assassino di Nicola Rossetto, che ho battuto in modo volgarmente immeritato ed ingiusto: davvero difficile da fermare.
PRIMO POSTO: ALEX MAGAGNIN
Mazzo Giocato: Red Eldrazi
Lista mazzo:
Creatures
4x Hangarback Walker
4x Hedron Crawler
4x Reality Smasher
3x Thought-Knot Seer
4x Vile Aggregate
4x Thopter Engineer
3x Pia and Kiran Nalaar
Land
10 Mountain
3 Foundry of The Consuls
1 Sea Gate Wreckage
2 Ruins of Oran-Rief
1 Mirrorpool
2 Westvale Abbey
3 Shivan Reef
3 Battlefield Forge
Instant
3 Outnumber
1 Spatial Contortion
Planeswalker
4x Chandra, Flamecaller
Sorcery
1 Roast
SideBoard (15)
1 Thought-Knot Seer
3 Eldrazi Obligator
1 Roast
1 Boiling Earth
2 Rending Volley
2 Warping Wail
2 Tears of Valakut
1 Spatial Contortion
1 Kozilek's Return
Link
http://deckstats.net/decks/56856/483195-mo...d-ality-smasher
Sono molto contento del numero dei partecipanti, è bello vedere sempre più persone interessate. Per quanto riguarda il torneo devo dire che sono rimasto sorpreso dal mazzo di Alessio durante il terzo Match. è il primo mazzo "Vampire" che si presenta ai nostri tornei ed il risultato è stato eccellente. Oltre all'ottimo piazzamento sembra divertente da giocare. Durante il secondo match contro il mazzo di Zanolla invece ho davvero rischiato grosso. Mi ha letteralmente obliterato la seconda partita e mi sono aggiudicato la terza partita grazie ad una serie di Ingest davvero fortunati. Ad ogni modo la cosa più importante è vedere la nostra community crescere. Tirando le somme direi un altro riuscitissimo evento. Spero si possa replicare con il torneo Modern e di riuscire ad integrare ogni tanto il formato Pauper
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Ebbene avete potuto sentire l'opinione della top4 del torneo. La follia di Innistrad sembra esser piaciuta particolarmente alla nostra comunità, forse perché la rotazione ha portato una ventata di novità che Battle for Zendikar e Giuramento dei Guardiani non erano riusciti a portare, e se al Pro Tour e ai Grand Prix si stanno vedendo finalmente archetipi nuovi e un meta sempre più diversificato, anche nel nostro piccolo fino ad ora abbiamo potuto apprezzare una varietà di mazzi notevole che lascia spazio a sorprese e al divertimento.
Nella speranza di poter vivere altri tornei così vi saluto e AD MAIORA!!
Link Utili:
Articoli sui precedenti tornei:
www.aleator.it/2016/04/magic-commen...e-su-innistrad/
www.aleator.it/2016/04/magic-1-torneo-modern-intervista/
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