#Alessandro Salvini
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perfettamentechic · 2 years ago
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24 luglio … ricordiamo …
24 luglio … ricordiamo … #semprevivineiricordi #nomidaricordare #personaggiimportanti #perfettamentechic
2022: Franco Zucca, doppiatore, voce di molti attori di fama mondiale, e attore teatrale italiano. La sua voce profonda ed espressiva lo ha subito portato a coltivare, in giovane età, la passione per la recitazione. Esordì sui palcoscenici di Trieste, per poi approdare nei teatri catanesi e romani. Nel corso della sua carriera Franco Zucca ha doppiato numerosi film e serie televisive, ma si è…
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lucasamandi · 2 months ago
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Otto ministri in cerca d'untore...
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pier-carlo-universe · 2 months ago
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‘Lisondria Fest’: Sabato 23 Novembre San Michele Ospita la Seconda Edizione della Festa della Lega di Alessandria
Un Convegno sulla Logistica e una Cena Conviviale tra Politica e Tradizione
Un Convegno sulla Logistica e una Cena Conviviale tra Politica e Tradizione Sabato 23 novembre, presso il Circolo ACLI di via Remotti a San Michele (AL), si terrà la seconda edizione di ‘Lisondria Fest’, l’evento organizzato dalla Lega di Alessandria, che unirà discussioni politiche e convivialità. Dopo il successo della prima edizione, la sezione cittadina del Carroccio, in collaborazione con…
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ideeperscrittori · 3 months ago
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PREVISIONI DEL TEMPO: IN ARRIVO GIORNATE FREDDE
Corriere della sera: «L'Italia nella morsa del ghiaccio».
La Verità: «Freddo a novembre. Scacco matto, Greta Thunberg!».
Matteo Renzi: «La sinistra del no può dire quello che vuole, ma nei prossimi giorni indosserò il mio cappotto Emporio Armani. Poi andrò alla ricerca di un clima più caldo nella simpatica cornice rinascimentale dell'Arabia Saudita».
Carlo Calenda: «Io invece vado a Dubai. Questo dimostra che esistono profonde differenze tra la mia visione e quella di Matteo Renzi».
Gennaro Sangiuliano: «Io me ne andrò nell'isola caraibica di Copenhagen (e non di "Helsinki", come erroneamente aveva scritto il mio social media manager. Ovviamente l'ho già licenziato».)
Diego Fusaro: «Con grande disappunto delle vestali che propalano turbodottrine climatiche globaliste di gretiniana ispirazione per fomentare la sostituzione etnica, l'oracolo meteorologico annuncia un'italica frescura novembrina che mal si concilia con la narrazione sorosiana».
Matteo Salvini: «Roba da matti! Alla faccia del surriscaldamento globale! Greta Thunberg non sarà d'accordo, ma io mi mangio una polenta con la salsiccia. Viva l'Italia, viva le nostre tradizioni. La carne sintetica la lascio ai buonisti».
Giorgia Meloni: «Il freddo a novembre è un'altra sfida vinta dal nostro governo nella sua battaglia contro gli scafisti».
Alessandro Giuli: «La profezia ipotermica impone un tecnocratico asservimento al calorifero, mitigato dalla nobile rapacità aritmetica delle nostre bollette. E non fatemelo ripetere perché non ci ho capito un c4zz0 neanche io».
[L'Ideota]
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raffaeleitlodeo · 1 year ago
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Se la sinistra fatica da anni a trovare un ideologo da cui ripartire, la destra invece ne trova felicemente uno al giorno. E l'ultimo è Fleximan, esaltato oggi come "eroe" (testuale) dai giornali fasciotrash. Fleximan, per chi non lo sapesse, è il tizio o il gruppo che va in giro segando i pali degli autovelox, soprattutto in Veneto. Ora: è un po' un misterioso, a questo punto, il concetto di "vandalo" per la destra nostrana: lo è chi si siede sul Raccordo o getta vernice lavabile sui palazzi del potere, ma non lo è (anzi è "eroe") chi distrugge un bene pubblico pagato coi soldi dei contribuenti e utile a evitare incidenti. Del resto, l'intera vicenda dei limiti di velocità è ricca di divertenti contraddizioni: basti pensare che il capo di un partito sedicente federalista usa i suoi poteri di ministro a Roma per annullare le decisioni di un comune locale; il che, se non altro, fa un po' ridere come incoerenza. Dietro tutto questo c'è però, diciamo, una sfida culturale (scusate il vocabolo radical-chic). E non è tanto quella di chi vuole andare veloce a produrre Pil contro chi vuole "ascoltare gli uccellini" (cit. Salvini). E' proprio quella dell'Italia in cui ognuno vuole farsi i cazzi suoi contro quella che ha curiosamente superato l'età preistorica e quindi ha capito che, se si vive in società, il bene collettivo talvolta prevale sulla pulsione istintuale di fare i propri individuali comodi. Questa seconda, stranissima fetta di paese che si è emancipata dalla giungla è sicuramente minoritaria: basta vedere la auto parcheggiate in seconda fila e gli scaldabagno adagiati sui cassonetti. Non ci resta quindi che l'eroe Fleximan, che è un po' il Vannacci del codice stradale, avendo deciso di incarnare un altro pezzo del lungo e piuttosto putrido intestino italiano. Se uscisse dall'anonimato, sarebbe già capolista leghista per le Europee nel collegio nordest. Ecco, io non ho mai creduto nella superiorità morale della sinistra, essendo questa piena di stronzi e pure di farabutti. E' la palese inferiorità morale di questa destra che mi sembra tuttavia innegabile. Alessandro Gilioli, Facebook
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arcobalengo · 2 years ago
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La Nato in guerra. Da Draghi a Meloni si corre a compiacere il bellicista Biden.
Di Alessandro Orsini.
L’Italia deve prepararsi a inviare i soldati in Ucraina. Ma è un processo complicato che richiede sei condizioni. In primo luogo, è necessario uno scenario complessivo, o condizione strutturale, che prenderebbe corpo ove la controffensiva ucraina defunga. Zelensky si troverebbe tragicamente indebolito e la Russia potrebbe puntare a Odessa o altrove. Il trambusto nel Pd è legato a questo scenario che conduce a Bonaccini, la seconda condizione per l’ingresso dell’Italia in guerra. Quando richiesto dalla Casa Bianca, Bonaccini dovrà spingere il Pd a votare per l’invio dei soldati. Una prova? È iniziata in Germania e durerà fino al 23 giugno la più grande esercitazione aerea della storia della Nato, la “Air Defender 23”. L’obiettivo dell’esercitazione è la guerra con la Russia. In sintesi, mentre la Nato si organizza per sparare sui russi, Bonaccini fa il suo lavoro per conto di Stoltenberg nel Pd. La terza condizione per l’invio dei soldati italiani è la fornitura ininterrotta di armi avviata da Draghi in base alla strategia dell’ingresso in guerra un passo alla volta. La quarta è l’uso del Pnrr per le munizioni che pone le condizioni necessarie per la trasformazione dell’economia italiana in economia di guerra. La quinta condizione è il giornalismo compiacente. Ai giornalisti è proibito rivolgere a Meloni e Bonaccini l’unica domanda che avrebbe senso fare: “Se richiesto da Biden, lei direbbe sì all’invio dei soldati italiani?”. I giornalisti mainstream fanno le domande importanti a cose fatte per evitare che i cittadini diventino consapevoli dei pericoli. La sesta condizione è la disponibilità di un finto tecnico che sostituisca Meloni nel caso in cui la richiesta dei soldati italiani determini una crisi di governo. Il che conduce al discorso da candidato premier che Draghi ha pronunciato a Boston. In quel discorso di propaganda bellica, Draghi, il tecnico più politico del mondo, ha ripetuto le parole di John Kirby e Biden. La Nato e l’Unione europea – ha spiegato Draghi – devono battersi per la sconfitta della Russia sul campo, senza peraltro spiegare come sconfiggere una super-potenza nucleare. Draghi si è detto contrario a un’attenuazione del conflitto, persino al cessate il fuoco e a ogni soluzione diplomatica. Il discorso di Draghi svolge due funzioni nel processo di costruzione dell’invio dei soldati italiani. La prima è garantire alla Casa Bianca che, se Meloni traballasse, il banchiere sarebbe pronto a prendere il suo posto. Così facendo, Draghi incentiva Giorgia a radicalizzarsi per dare a Biden più certezze, un fenomeno che prende il nome di “outbidding”. Draghi si estremizza e Meloni rilancia. La seconda funzione del discorso di Draghi è spaventare Salvini affinché sappia che, caduta Meloni, perderebbe la sua posizione preminente nel governo. È noto, per bocca di Massimiliano Romeo, capogruppo Lega al Senato, che Salvini è iper-critico verso la linea iper-estremista di Draghi. La morte di Berlusconi, colomba contro i falchi, favorisce la corsa verso la distruzione dell’Ucraina.
Schlein, che proviene dal movimento pacifista, è al centro di questa contesa geopolitica e deve dimostrare di essere una leader. Meloni ha già superato la prova. Quella di Schlein è resa ardua dalla presenza dietro le quinte di Gentiloni, super-falco della Commissione europea, al punto che si parla di lui come presidente del Pd al posto di Bonaccini per rafforzare la componente guerrafondaia contro quella pacifista. Gentiloni non ha smentito la notizia. Vorrebbe diventare presidente della Repubblica. Per accreditarsi, deve dimostrare di essere pronto a calpestare gli interessi nazionali dell’Italia per curare quelli di Biden.
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vintagebiker43 · 2 years ago
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Nella stessa giornata di ieri, Meloni ha detto che la mancanza di lavoratori in Italia non si risolve “con i migranti, ma con quella grande riserva inutilizzata che è il lavoro femminile”, e il suo ministro-cognato Lollobrigida ha detto che “va costruito un welfare per consentire di lavorare a chiunque e avere una famiglia. Non possiamo arrenderci al tema della sostituzione etnica”.
Il secondo, sempre entusiasta (si ricordi la sua travolgente infatuazione per quel macellaio criminale che fu il maresciallo Rodolfo Graziani), fa un passo di troppo e dice in chiaro anche il movente, che la cognata invece pudicamente tace: e quel movente è la lotta alla “sostituzione etnica”.
Solo pochi giorni fa Alessandro Giuli, a Otto e mezzo, aveva assicurato che nessuno, a destra, avrebbe più usato una simile categoria. E del resto io stesso sono stato coperto di insulti in diretta – stavolta ad Agorà, dalla deputata FdI Chiara Colosimo – solo per aver ricordato che Salvini e Meloni l’hanno propagata centinaia di volte nella loro propaganda fondata sulla paura del diverso.
Credere nella “sostituzione etnica” significa credere che qualcuno (Soros, gli ebrei, i poteri forti, i cinesi o chi volete voi…) voglia sostituire, attraverso le migrazioni, i bianchi cristiani d’Europa con i neri musulmani.
Adolf Hitler lo sostiene in Mein Kampf, e oggi questa mostruosità è una bandiera di tutte le destre razziste e xenofobe.
Ieri il ministro Lollobrigida, così vicino a Meloni, ha platealmente dimostrato l’ovvio: e cioè che, sì, anche Fratelli d’Italia si accanisce contro i migranti proprio per questo, per l’identità etnica.
Perché quelli (i migranti) sono musulmani e neri, e loro (i politici) sono xenofobi e razzisti.
Non che avessimo dubbi.
Tomaso Montanari - Fatto Quotidiano, 19 aprile
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colonna-durruti · 2 years ago
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Alessandro Gilioli
Certo che la politica è strana, a volte proprio paradossale.
Prendete il reddito di cittadinanza.
I primi a parlarne, una ventina di anni fa, erano quegli sfigati della sinistra radicale, gli unici che iniziavano a occuparsi dei nuovi poveri intermittenti e precari mentre la sinistra storica e il sindacato guardavano solo ai dipendenti e ai pensionati.
Ovviamente in quella fase la proposta veniva esclusa da tutti gli altri come infattibile, adolescenziale, sovietica, insomma non scherziamo - e comunque “non ci sono le coperture” (le coperture non ci sono mai quando si tratta di redistribuire, mentre si trovano in un attimo per le spese militari, bah).
Poi sono arrivati i 5 stelle, che l'hanno fatta propria, quell'idea – e, intendiamoci, hanno fatto benissimo: la sinistra storica continuava a guardare ai dipendenti e ai pensionati.
I 5 stelle poi hanno preso una valanga di voti in uggia alla casta e alla loro seconda legislatura sono andati al governo con la Lega, che per natura è esattamente il contrario del reddito di cittadinanza, uèla faniguttun va' a laura'.
Ma il contratto per andare al governo era chiaro: voi leghisti fate quello che vi pare con gli immigrati, noi 5 stelle ci occupiamo del sociale dove la sinistra per anni se n'è infischiata.
Così, in sostanza, è arrivato il reddito di cittadinanza in cambio del decreto Salvini.
Il Pd era contro. Non solo contro il decreto Salvini: anche contro il reddito di cittadinanza.
Poi la storia è andata avanti, si sa, in qualche modo.
Si è sfaldato il contratto gialloverde causa ubriachezza molesta di Salvini in spiaggia, è arrivato il Conte 2 che sosteneva di non avere mai conosciuto il Conte 1, ma soprattutto è arrivato il Covid. E tutta la letteratura economica basata sui dati di realtà concorda che senza il Reddito di cittadinanza sarebbe stato un disastro sociale colossale per il Paese, forse esiziale.
Quindi poi anche Draghi non lo tocca. Perché ha il M5S in maggioranza, certo, ma anche perché sa benissimo che per sopravvivere il capitalismo ha bisogno di pace sociale e possibilmente di consumatori non del tutto incapienti.
Poi alle elezioni vince la destra più a destra di ogni possibile destra, con dentro la Lega che prima aveva votato per il reddito di cittadinanza ma adesso vuole abolirlo, mentre il Pd che aveva votato contro ne diventa strenuo difensore al fianco dei 5 stelle.
Siccome poi questa raffazzonata destra non è solo stronza ma è anche un po' scema, la notizia dell'azzeramento del Rdc arriva ai percettori attraverso una gelida comunicazione sms, con invito a rivolgersi per sopravvivere i servizi sociali dei loro comuni – i cui sindaci hanno un'immediata sincope.
Ricapitolando.
Una cosa di banale buon senso, di minima solidarietà interclassista e di ovvia utilità sociale nasce super minoritaria e sbeffeggiata, poi diventa verosimile grazie all'onda anticasta che gonfia i grillini alle urne, poi diventa legge per uno scambio sulla pelle dei migranti, quindi salva il Paese dalla catastrofe durante la pandemia, infine viene abolita per puntiglio ideologico e insipienza pragmatica da una coalizione che ha dentro un partito che pure l'aveva fatta diventare legge.
Certo che la politica è strana, a volte proprio paradossale.
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noneun · 2 years ago
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La Lega contro Giuseppe Busia, presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione (Anac), che ha chiesto al governo di correggere il nuovo Codice degli appalti mostrando perplessità sulla "deregulation" celebrata dal ministro dei Trasporti Matteo Salvini. "Gravi, inqualificabili e disinformate dichiarazioni del presidente Busia sul Codice Salvini: se parla così di migliaia di sindaci e pensa che siano tutti corrotti, non può stare più in quel ruolo - dichiara Stefano Locatelli, responsabile Enti Locali della Lega - Busia ha dei compiti di controllo, invece certifica di essere prevenuto, non neutrale e quindi non credibile".
In un'intervista a Repubblica Busia commentando il nuovo Codice degli appalti spiega: "Concentrarsi solo sulla velocità rischia di andare a discapito di trasparenza, concorrenza, tutele dei lavoratori e in definitiva della qualità delle opere pubbliche". Puntualizza sulla riflessione di Salvini che il Codice porterà più velocità, più cantieri, più lavoro. "È giusta l'enfasi sui tempi - troppo lunghi - ma procedere per affidamento diretto non è la strada: rischia di escludere le imprese migliori, danneggiando la Pubblica amministrazione, le aziende e i cittadini", risponde Busia.
All'attacco del presidente dell'Anac anche i deputati leghisti in Commissione ambiente Gianpiero Zinzi, Alessandro Benvenuto, Gianangelo Bof, Elisa Montemagni e Graziano Pizzimenti. "La Lega ha piena fiducia negli amministratori locali, a differenza del presidente di Anac che li considera evidentemente corrotti e corruttibili. Busia prima di sparare a zero sui sindaci e sul codice Salvini dovrebbe ragionare su quale sia il futuro che vuole per l'Italia. Noi vogliamo efficienza e sburocratizzazione per un paese veloce, non ci sono dubbi".
I parlamentari del Carroccio si riferiscono alle dichiarazioni di Busia sui rischi nell'assegnazioni dei lavori: "Potrebbero essere chiamate le persone più vicine al dirigente, al sindaco o all'assessore. E ridurre la trasparenza aumenta i rischi corruttivi, specie ora che le risorse sono tante".
Chi può chiedere in questo modo la rimozione del presidente dell'Anac se non un manipolo di corrotti?
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alessandrocorbelli · 3 months ago
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Lilli Gruber all'attacco di Salvini, denuncia le fake news della destra ...
Lilli Gruber: denuncia le fake news della destra e attacca Salvini Digital News 24/Alessandro Corbelli – 13 Novembre 2024  Dopo il furto subito, Lilli Gruber torna a parlare e lo fa denunciando, alcune situazioni che hanno coinvolto Matteo Salvini e Fratelli d’Italia. A seguito del furto subito a Villa Borghese, la nota giornalista e conduttrice tv Lilli Gruber ha deciso di uscire allo…
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true-trauma · 3 months ago
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J-Ax in un pezzo di 10 anni fa cantava: “persone senza onore qui le chiamano onorevoli”. Pur non facendo nomi, tantissime sono le persone, gli “onorevoli” (o per meglio dire i “dis-onorevoli”) che potrebbero essere i destinatari di questa frase.
È il 2021, quando al senato viene affossato il ddl Zan che avrebbe inasprito le pene nei confronti di chi commette reati omo-trans-fobici, che porta il nome di Alessandro Zan (Partito Democratico). All’affossamento del ddl in questione, a festeggiare è tutta l’ala destra dell’emiciclo, sempre pronti a remare contro qualsiasi forma di senso civico e contro qualsiasi azione di buonsenso.
A festeggiare c’è anche lui, Simone Pillon, “senatùr” leghista che un giorno sì e l’altro pure inveisce contro il mondo lgbtqi+, al punto da arrivare ad essere condannato per diffamazione nei confronti dell’associazione Omphalos Lgbti+, accusata di fare “una propaganda unidirezionale e celebrativa dell’omosessualità, con l’intento di coinvolgere i minorenni in attività a sfondo esibizionistico/erotico, svolte presso l’associazione”. Secondo la sentenza, Pillon avrebbe additato l’associazione come “istigatrice dell’omosessualità” (?) E “soggetto che distribuisce materiale pornografico” (!!!).
All’affossamento del ddl Zan, Pillon e soci leghisti hanno subito prontamente festeggiato sui loro social, con foto e video provocatori in cui si inneggia al “salvataggio dell’Italia dalle teorie del gender che stanno rovinando le nuove generazioni”. Risultato? Una valanga di commenti e di insulti, più o meno veementi, che rientrano nel diritto di critica e nella libertà di espressione (che peraltro Pillon & soci han sempre difeso a spada tratta, rivendicando anche di utilizzare parole oscene nei confronti di determinate categorie di persone). Peter Gomez ha specificato sul sito de Il fatto quotidiano.It: “ci limitiamo a ricordare che la libertà di parola nasce nel 700 con la rivoluzione rancese per poter parlare male di coloro i quali erano al potere. Per per parlarne bene, infatti, c’erano già i cortigiani. E oggi è davvero difficile parlar bene di questi nostri tre ex rappresentanti” (Simone Pillon, Stefano Lucidi e Guglielmo Golinello, tutti e tre ex parlamentari della Lega Per Salvini Premier).
Forse però la libertà di parola e di espressione, la libertà di ruttare in pubblico nei comizi con contenuti diffamatori e basati sul nulla forse vale solamente per loro. Si è scoperto, infatti, che Simone Pillon (in compagnia dei suoi colleghi) si è rivolto ad uno studio legale di Modena (tale Studio Legale Virgili) per far sì che quest’ultimo lo difendesse dalle critiche e dagli insulti ricevuti per via delle sue uscite davvero polarizzanti e decisamente criticabili e attaccabili. Una valanga di lettere sono state inviate ai malcapitati, con richieste di risarcimento di cifre ingenti che potevano sforare anche i 20mila euro per “diffamazione aggravata nei confronti dell’ex senatore”.
A far scoppiare il caso è stato Thomas Mackinson, che ha portato a galla sul giornale diretto da Gomez e Marco Travaglio, questa enorme macchina di risarcimenti che nasconde del marcio dietro: una macchina basata essenzialmente sulla paura volta ad agire nei confronti di poveri malcapitati che non riescono a distinguere “una lettera raccomandata da un atto giudiziale”. Nella lettera solo una alternativa: paga il risarcimento per i commenti oppure vai a processo. In pratica: un’estorsione bella e buona.
Come spiega l’avvocato Luca Zenaldi all’interno di questo servizio de Le iene realizzato da Roberta Rei, la corretta procedura prevede, in caso ci si senta diffamati, la presentazione di una querela che viene esaminata dal pubblico ministero il quale decide se effettivamente sussiste la diffamazione, e dunque eventualmente rinvia al giudizio. Ebbene, in tale macchina manca esattamente il passaggio della presentazione di querela da far esaminare al pubblico ministero. In buona sostanza, l’azione avviata da Pillon e dallo studio legale a cui si è rivolto è nient’altro che una pesca a strascico che sulla legge dei grandi numeri tenta di acchiappare quanti più pesci disposti a pagare, un po’ per vergogna, un po’ per levarsi dalle grane. Ed infatti in tanti han pagato.
In questi 8 minuti e poco più di servizio de Le iene, la Rei ha parlato di tutta la situazione riguardante l’ex “senatùr” leghista, andando anche ad intervistarlo circa tutta la faccenda.
Un noto detto italiano recita che “sono tutti froci con il culo degli altri”: in questo caso, si potrebbe affermare che richiedono tutti libertà di espressione, almeno finché non si finisce al centro di shitstorm volutamente create e ricercate a tavolino.
(Servizio de Le iene di Novembre 2022).
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delectablywaywardbeard-blog · 11 months ago
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Contratto di programma Mit-Anas 2021-2025, investimenti per 16,2 mld
ROMA – Palazzo Chigi presentazione del Contratto di programma tra ministero dei Trasporti e Anas nella foto Matteo Salvini Aldo Isi ad Anas Alessandro Morelli (ROMA – 2024-03-21, Stefano Carofei) p.s. la foto e’ utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e’ stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate ROMA (ITALPRESS) – Dopo il via libera del Cipess, il…
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lanuovaalleanza · 1 year ago
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ARCANA IMPERII - 1
Una persona molto intelligente mi ha detto che #JoeBiden, la #NATO e #GiorgiaMeloni hanno il TERRORE che le 2 maggiori isole Italiane possano finire sotto l'influenza della #Russia di #Putin; per questo, in #Sardegna, hanno bloccato #Solinas (voluto dalla #Lega di #Salvini) e messo #Soru (che ieri #Travaglio ha definito ad #ottoemezzo su #La7 essere un <vecchio marpione), per bloccare la presa di potere del #M5Stelle in Sardegna.
Non solo, ma il Centro Studi Strategici NATO avrebbe già imposto alla #Meloni il TURNO UNICO sul #premierato, per impedire al filo-russo Alessandro #DiBattista di andare al potere, facendo dell' #Italia una base russa nel #mediterraneo.
Disse la #ValeriaGrillo, in una pasticceria davanti a Palazzo #Wassermannn ad #Udine, al termine dell' Assemblea della Società Friulana di Scienza e Tecnologia di fine Aprile 2016: 😂😂😂??😂
M5S #GiuseppeConte #ArcanaImperii
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giancarlonicoli · 1 year ago
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3 nov 2023 10:14
“LA MAGGIORANZA VOLEVA DISTRUGGERE LA LEGGE FORNERO, INVECE L'HA RESA PIÙ DURA. MI CHIEDO COME FARÀ SALVINI A SPIEGARLO AI SUOI ELETTORI” - ALBERTO BRAMBILLA, GIÀ SOTTOSEGRETARIO AL WELFARE DI ROBERTO MARONI E UNO DEI MAGGIORI ESPERTI DI PREVIDENZA, RANDELLA LA RIFORMA PENSIONISTICA DEL GOVERNO: “STA PONENDO LE PREMESSE PER UN NUOVO BUCO NEI CONTI DELL'INPS PER SEDICI MILIARDI - QUESTO PAESE DEVE FARE GIÀ I CONTI CON TRENTA MILIARDI DI EVASIONE CONTRIBUTIVA L'ANNO. SAREBBE MEGLIO, E PENSO ALLA DECONTRIBUZIONE PER LE MADRI, COSTRUIRE PIÙ ASILI NIDO” -
Estratto dell’articolo di Alessandro Barbera per “la Stampa”
I tagli alle pensioni? «I problemi di sostenibilità della spesa pensionistica sono altrove». Alberto Brambilla, già sottosegretario al welfare di Roberto Maroni, è uno dei maggiori esperti di previdenza. Racconta di aver tentato di consigliare Giancarlo Giorgetti su come impostare la legge di Bilancio, «ma non mi ha dato retta».
Su cosa, Brambilla?
«[…] il governo sta ponendo le premesse per un nuovo buco nei conti dell'Inps per sedici miliardi».
Si riferisce alla conferma della decontribuzione per i redditi più bassi, immagino.
«Non solo. Nel 2024 avranno un forte sconto contributivo i redditi fino a 35mila euro, poi ci sono gli sgravi per le assunzioni al Sud, le donne, le madri». […] «[…] La conseguenza di questa scelta è che nel 2024 l'Inps avrà 16 miliardi di entrate in meno su circa 190, nell'ipotesi più prudente. Così si va verso il disastro».
Il governo dovrà restituirli all'Inps. Non è accaduto anche in passato?
«L'anno scorso per 24 miliardi. […] questo Paese deve fare già i conti con trenta miliardi di evasione contributiva l'anno. Sarebbe meglio - penso alla decontribuzione per le madri - costruire più asili nido».
Veniamo alla stretta sulle uscite dal lavoro. Che giudizio ne dà?
«È rimasta quota 103, si allungano le finestre di pensionamento e si impongono i ricalcoli contributivi. Di fatto l'età media minima di uscita salirà a 63 anni, con assegni più bassi. […] ».
Nella direzione della legge Fornero, è così?
«La riforma Fornero aveva ed ha dei punti deboli, perché è troppo rigida. Di qui la necessità di ben nove "salvaguardie": sommando fra loro anticipi pensionistici, lavoratori precoci, fragili e "Quota 100" nei dieci anni compresi fra il 2012 e il 2022 sono andate a riposo con regole diverse un milione di persone. La maggioranza voleva distruggere la legge Fornero, invece l'ha resa più dura. Mi chiedo come farà Salvini a spiegarlo ai suoi elettori».
Il ricalcolo dei contributi dei lavoratori statali che hanno iniziato a pagare i contributi prima del 1995 secondo lei è giusto?
«È giusto perché elimina un privilegio, ma ha effetti retroattivi, per cui a mio avviso è incostituzionale. Se il governo non cambia ci saranno valanghe di ricorsi».
Come si fa secondo lei a rendere il sistema previdenziale più sostenibile?
«Semplice: ci vogliono più lavoratori che pagano i contributi, non meno. In Italia abbiamo 38 milioni di persone in età da lavoro, ma sono occupati solo 23,4. […] Servono più o meno quattro milioni in più di persone al lavoro». […] «[…] Il sistema non ha alcun incentivo all'occupazione. Le imprese, parlo di quelle più grandi, pagano il 24 per cento di Ires, il 5 per cento fra Irap e imposte sostitutive, più il 26 per cento al momento della distribuzione degli utili. Con una tassazione così come si fa a immaginare che le aziende abbiano voglia di assumere e crescere? […]».
Da dove partirebbe?
«Dal rafforzamento delle scuole professionali. L'industria, la metalmeccanica al Nord hanno bisogno di specialisti. […]».
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ferrolano-blog · 1 year ago
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Lampedusa: aumentan las tensiones en la isla... 300 personas seguían varadas en el muelle de Favaloro, donde las fuerzas de seguridad las habían estado embistiendo y empujando a primera hora del día. Hubo que arrojarles botellas de agua, mientras algunos de los migrantes se lanzaban al mar para intentar refrescarse tras pasar horas bajo un sol abrasador... las tensiones surgieron sobre todo durante la distribución de las comidas, mientras que la situación general seguía siendo de caos total... El párroco de la isla, Don Rizzo, calificó la situación de "trágica, dramática, apocalíptica", tanto para los que llegan como para los que ya están aquí... El arzobispo de Agrigento, monseñor Alessandro Damiano, hizo un llamamiento a las autoridades regionales y nacionales "para que se comprometan a garantizar una gestión y una asistencia de estos flujos de migrantes en tránsito que respete la dignidad de la persona, de quienes, por desesperación y necesidad, buscan refugio en nuestras costas. Esto es inaceptable"... La inaceptabilidad se puso de manifiesto con la última horrible tragedia ocurrida a escasos metros del muelle: en la noche del martes al miércoles, una barcaza volcó justo cuando iba a desembarcar, y un bebé de cinco meses murió ahogado. El alcalde de Lampedusa decretó luto nacional y el estado de emergencia. Sin embargo, el jueves, el ministro de Infraestructuras, Matteo Salvini, afirmó que el desembarco récord era un "acto de guerra", secretamente "dirigido por organizaciones criminales"... Von der Leyen se alinea con el duro enfoque de Italia en materia de migración, no con el de los sacerdotes... Para ser claros: Von der Leyen ha coincidido con Meloni en construir campos de concentración en Libia y que sea el ejército libico en asumir el trabajo sucio... esto es lo aceptable
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eurekadiario · 1 year ago
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Italia, uno de los grandes países de la UE donde la injerencia rusa más se hace notar
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Traspaso de poderes entre Giorgia Meloni y Mario Draghi al frente del Gobierno de Italia © Proporcionado por El Periódico
A finales de mayo de 2022, es decir, poco más de un mes antes de la caída del Gobierno de Italia presidido por Mario Draghi, Oleg Kostiukov, primer secretario de la embajada de Rusia en Roma, y Antonio Capuano, consejero en temas de relaciones internacionales de Matteo Salvini, el líder de la Liga, mantuvieron una reunión. Según documentos de inteligencia difundidos por el diario turinés La Stampa, el diplomático ruso preguntó al político ultraderechista si su formación política estaba "dispuesta" a retirar a sus ministros de un Ejecutivo que, tras el inicio de la invasión rusa de Ucrania, había respaldado sin fisuras las sanciones contra Moscú y había aceptado enviar armas al país eslavo atacado. La difusión de la conversación provocó un escándalo de grandes proporciones en el país transalpino ante la posibilidad de que Moscú hubiera jugado un papel en el final de la etapa Draghi. La polémica fue a más cuando se supo que el funcionario ruso presente en ese encuentro era, nada más y nada menos, que el hijo de Igor Kostiukov, director del Departamento Central de Inteligencia, más conocido como GRU, la agencia de inteligencia militar.
"Italia es uno de los grandes países de Europa más infiltrados por Rusia", asegura a EL PERIÓDICO el periodista de investigación Jacopo Iacoboni. Las ventanas por donde entra las injerencias y la desinformación del Kremlin son múltiples, e incluye a partidos, tanto de derecha como de izquierda, medios de comunicación públicos y privados y líderes políticos, como el exprimer ministro Silvio Berlusconi, el ultra Matteo Salvini o el populista Beppe Grillo, quienes no ocultan su afinidad respecto a Moscú. Existen además razones históricas. "Durante la Guerra Fría, Italia fue el país de Occidente que contó con el partido comunista más importante", una formación donde el sentimiento "antianortemericano" era "muy potente", detalla Iacoboni.
El propio Alessandro di Battista, ponente este año en Rototom Sunsplash, protagonizó un sonado y polémico episodio de posible interferencia rusa en la política del país transalpino. El libro Supernova, escrito por Nicola Biondo y Marco Canestrati, explica los secretos de la formación populista Movimiento 5 Estrellas. En sus páginas se atribuye al exdiputado grillista una polémica frase referente al referéndum para enmendar la Constitución propuesto por el entonces primer ministro de centroizquierda Matteo Renzi, -propuesta a la que su partido se oponía- pronunciada en 2016 en las mismas oficinas del grupo parlamentario: "¿Qué tal conseguir una mano del embajador ruso en la campaña sobre el referéndum constitucional? Después de todo lo que estamos haciendo por ellos...".
Director pro-Kremlin
En 2018, durante el Gobierno compartido por La Liga ultraderechista y el populista Movimiento 5 Estrellas, fue nombrado como director de la RAI Marcello Foa, un hombre considerado próximo a las tesis del Kremlin, que ha desarrollado gran parte de su carrera profesional en 'Il Giornale', un diario de la familia Berlusconi. Su afinidad con Moscú es tal que incluso se atrevió a acudir entonces a los micrófonos de RT, canal hoy prohibido en la UE, para criticar la decisión del presidente Sergio Mattarella de vetar en ese momento como ministro de Economía a un euroescéptico.
Mediaset, el grupo televisivo de Berlusconi, ha invitado a tertulianos acusados de difundir narativas sin contrastar del Kremlin, e incluso a comentaristas rusos próximos al Estado presidido por Vladímir Putin. En 2022, difundió la primera entrevista concedida por el ministro de Exteriores, Serguéi Lavrov a un medio europeo tras el inicio de la invasión, donde se negó la responsabilidad rusa en la masacre de Bucha e insistió en la versión de que Ucrania estaba gobernada por nazis. Cuando se le preguntó por el presidente ucraniano, Volodímir Zelenski, de religión hebrea, respondió que incluso Hitler "tenía también sangre judía", suscitando un torrente de críticas.
Todos estos continuos incidentes han motivado que la Comisión de Inteligencia del Parlamento italiano iniciara una investigación para detallar el alcance de la desinformación en el país transalpino.
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