#Alessandra Di Guida.
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Si ya no tuviera nada que hacer escucharía la música del mar. Si ya no tuviera nada que decir escucharía el silencio de mi corazón.
Alessandra Di Guida.
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Vittore Frattini tra linea e luce
a cura di Domenico de Chirico
testi del curatore, di Anna Bernardini e di Alessandra Klimciuk
Grafiche Quirici srl, Barasso 2023, 76 pagine, 2,5X24,5, ISBN 9788894407389
euro 25,00
email if you want to buy [email protected]
Un viaggio “Tra linea e luce” per rendere omaggio al pittore Vittore Frattini. È questo il titolo scelto per l’esposizione personale dedicata all’artista nato nel 1937 a Varese, la città dove vive e lavora, in programma da venerdì 22 dicembre, fino a domenica 7 gennaio 2024 alla Fondazione Stelline di corso Magenta 61.
Tra linea e luce, a cura di Domenico de Chirico, presenta circa quaranta opere, una selezione significativa della produzione recente di Frattini e consentono di comprendere il suo percorso incominciato alla fine degli anni ‘50 sotto la guida del padre, lo scultore Angelo Frattini.
Nella sua lunghissima produzione artistica Frattini ha sperimentato diversi linguaggi e si è espresso utilizzando materiali eterogenei, pur mantenendo una lunghissima fedeltà a pochi elementi essenziali, e, soprattutto, alla vita di questo segno mosso e dinamico che, prendendo spunto dal “gesto” informale, viene purificato fino a realizzarsi come elemento generativo di forma e di spazio, indipendentemente dai materiali scelti.
07/03/24
#Vittore Frattini#art exhibition catalogue#Fondazione Stelline Milano 2023#Domenico de Chirico#art books#fashionbooksmilano
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Il prefetto Vittorio Rizzi, già vice capo vicario della polizia e con alle spalle una carriera di successi investigativi in tutti i campi, dall’antiterrorismo alla criminalità organizzata, è il nuovo direttore del Dipartimento informazioni per la sicurezza della Repubblica. Il ruolo strategico degli attuali direttori di Aisi e Aise Rizzi, 65 anni, dirigente generale di pubblica sicurezza, è ai vertici dell’Aisi dal settembre 2024. Già capo delle Squadre mobili di Venezia, Milano e Roma, ha guidato a Bologna il gruppo investigativo per individuare i brigatisti responsabili dell’uccisione di Marco Biagi. È stato anche questore a L’Aquila, direttore dell’Ispettorato di pubblica sicurezza di Palazzo Chigi e da prefetto ha ricoperto l’incarico di direttore centrale anticrimine e poi della polizia criminale. È anche titolare della cattedra di Criminologia del Dipartimento di Psicologia dell’università La Sapienza di Roma. Dopo la conferma della notizia delle dimissioni di Belloni - che ha anticipato la decisione a quattro mesi dalla fine naturale del suo mandato fissando per il 15 gennaio la data di uscita -, il nome di Rizzi è subito balzato in cima alla lista dei papabili per la successione al vertice del Dis, insieme con quelli dei direttori dell’Aisi Bruno Valensise e dell’Aise - i servizi esteri - Gianni Caravelli (proprio ieri in volo per Teheran per andare a riprendere la giornalista Cecilia Sala appena liberata e riportarla in Italia dopo la scarcerazione dal carcere iraniano di Evin), e dei vice di Belloni Giuseppe Del Deo e Alessandra Guidi. Anche se i due vertici sono stati esclusi proprio perché ritenuti strategici alla guida delle due Agenzie. Il sottosegretario Mantovano riferirà al Copasir Al posto del prefetto Rizzi come vice direttore all’Aisi potrebbe ora essere nominato un alto ufficiale della Guardia di Finanza: in pole position c’è il capo di Stato maggiore Leandro Cuzzocrea che avrebbe la meglio sul generale dei carabinieri Mario Cinque, vicecomandante generale dell’Arma.La successione di Belloni, che non si esclude possa avere in futuro un ruolo di primo piano sullo scenario europeo nel gabinetto della presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, è stata seguita dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Antonio Mantovano, Autorità delegata alla Sicurezza della Repubblica, che coordina l’intelligence nazionale. È stato proprio lui a consultare i partiti di opposizione - come sempre avviene in questi casi - per avere un gradimento sul nome scelto e sempre lui riferirà preventivamente al Copasir le nuove nomine. Prodi: «Belloni brava e leale, ha energie e capacità» Proprio sull’ormai ex responsabile del Dis è intervenuto ieri Romano Prodi. «Posso dire che è proprio brava, una servitrice dello Stato leale nei confronti del Paese e con capacità personali», ha detto il professore ed ex premier a Otto e mezzo su La7, ricordando come Belloni fu protagonista della liberazione del giornalista di Repubblica Daniele Mastrogiacomo. «Non ho la minima idea se verrà coinvolta nelle istituzioni europee. Ha detto di no, ma queste cose devono maturare nel tempo. Ha le energie e le capacità, vedremo», ha concluso Prodi. Read the full article
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Si è chiusa lo scorso sabato 28 settembre la quinta edizione del progetto Eretici. Le strade dei teatri. Violetta Cottini con Roberta e Alessandra Idolfi hanno presentato una prima prova aperta del loro Do fairies have a tail?
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Lo spazio è completamente avvolto nel nero, un silenzio profondo e un buio che sembrano dilatarsi all'infinito. Dopo un tempo indefinito, suoni sottili iniziano a dare forma a ciò che è invisibile: una luce rossa intermittente emerge, disegnando i contorni di rami e di corpi indefiniti che lentamente si sollevano dalla notte. L’oscurità sembra farsi materia, e in quei primi attimi in cui tutto è indistinto, mi tornano alla mente le sequenze di Minuscule - La vallée des fourmis perdues: suoni accelerati e stranianti che evocano i frenetici inseguimenti e le lotte tra formiche rosse e nere in quel microcosmo animato.
Poi, lentamente, una nebbia si diffonde nello spazio portando con sé due figure, Alessandra e Roberta Indolfi. Le loro presenze si muovono all'unisono, quasi fossero un corpo solo, per poi separarsi, ciascuna alla ricerca di un proprio percorso. Il loro movimento è fluido: una cede spazio all'altra per poi ritrovarsi sincronizzate con le loro stesse immagini fantasmatiche proiettate sullo schermo in fondo alla scena. Strisciano a terra, si avvolgono su se stesse, saltano a quattro zampe, per poi fermarsi, tremanti, prima di alzarsi e vestire ali pesanti di legno.
Le proiezioni luminose fanno eco al suono della pioggia che batte, allo scricchiolio di un vetro che si frantuma, allo stridore di una catena di ferro. Questi suoni, quasi tangibili, guidano il nostro sguardo attraverso la bruma: l'occhio si ambienta in questo altrove notturno e misterioso e il buio così si dissolve e rivela forme e presenze fino a quel momento nascoste.
In questo dispositivo scenico multiforme tutto diventa coreografia: i corpi delle performer, i video, il fumo, i tulle, i rami sospesi e il tappeto sonoro. Ogni elemento concorre a definire uno spazio immersivo in cui lo spettatore non è semplicemente un osservatore, ma attraversa una soglia invisibile, entrando in un mondo altro, abitato da esseri antropomorfi che fluttuano tra realtà e immaginazione. Sono corpi o simulacri? Ombre che appaiono e si dissolvono, lasciandoci in bilico tra presenza e illusione.
A un certo punto, il fondale della black box si squarcia, e come in un effetto ronconiano – come suggerito da Gerardo Guccini – la visione si frammenta e si moltiplica oltre il palcoscenico e il video, portando la scena oltre il teatro stesso. Lo spettatore è invitato a compiere un ultimo passo: attraversare il palco, varcare quel limite per entrare nella realtà, che ospita un’installazione fatta di materiali di ricerca e creazione, frutto di cinque mesi di lavoro delle artiste tra La Corte Ospitale di Rubiera e L'Arboreto di Mondaino.
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Nello stesso weekend si è chiuso anche il progetto parallelo a quello di Eretici che è Custodi delle residenze, un gruppo di giovani spettatori e spettatrici che seguono dentro le residenze l'artista selezionato dal bando, in questo caso Violetta, Alessandra e Roberta. Arrivati venerdì a Mondaino i e le Custodi hanno visitato il paese con la guida di Alberto Giorgi e incontrato il direttore dell'Arboreto Fabio Biondi che li ha guidati dentro l'origine poetica e politica del fenomeno delle residenze in Italia. Poi insieme a Francesca Giuliani e Silvia Ferrari si sono dedicati alla costruzione della restituzione del percorso: raccolti pensieri e materiali hanno strutturato infine il loro personale e allo stesso tempo collettivo racconto del processo di incontro e dialogo con le artiste. A partire dal leitmotiv che hanno individuato come filo rosso che tiene insieme tutti i loro sguardi, cioè "rendere visibile l'invisibile", hanno creato un'installazione visiva e auditiva in sintonia perfetta con il processo creativo delle artiste. Di seguito una piccolissima parte del lavoro, la descrizione del percorso installativo e la parte sonora.
#residenza creativa#eretici#custodi delle residenze#violetta cottini#do fairies have a tail?#performing arts#residenze 2024
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Mercoledì 27 marzo 2023
Dopo colazione ho pensato al quadro dell'edicola di Zeus in bagno, chissà cosa hanno pensato Alessandra e Rossella dell'abside di Sant'Abbondio e l'edicola di Zeus in bagno, forse dovrei rimetterla in corridoio, forse no in bagno ha il suo appoggio, in corridoio rovina la linearità blu-bianco, però forse da cambiare cornice, e dovrei cambiare cornice anche alla foto a Parigi, una bella cornice in legno in quel negozio in piazza Bodoni, una di quelle con un gioco di intarsi e sfumature, dovrei portare giù anche qualche altra foto, forse quella con nonna, con solo zia non ne ho, con nonna davanti a San Vittorino, la prima guida dopo la patente, noi due lì davanti sotto il sole giallissimo di luglio, l'erba leggermente secca, non si vedono i connotati in volto ma si riconosce una donna con i capelli corti bianchi e un ragazzo più altro con una camicia a maniche corte azzurra, mi manca nonna. Terribilmente. E poi è stata solo emozione viscerale senza parole, il senso della nostalgia e della mancanza.
Ieri sera a casa ero intrattabile, volevo parole vere mi sono arrivate accuse per cose insignificanti, il mio gesto umano è stato la violenza della parola.
Venerdì sera vedrò Andrea. So già che ormai mi da per scontato, dalla lentezza con cui mi risponde rispetto alle prime settimane. Una voce mi dice che è particolarmente occupato con il lavoro. Ma non sono questi i problemi. Vedo lui, vedo Rita, tutti gli altri, Enrico, vedo i due amici di Elisa, mi sembrano asfissianti, mi sento geloso della mia libertà e anche della mia solitudine, ché so essere una tragedia come una tragedia è vivere accanto a qualcuno. Di persone che sono rimaste sole fino alle vecchiaia non ho che esempi negativi, Gigi con le paranoie, Sergio che non vuole togliersi le protesi alle ginocchia, non cammina più ed è sempre stanco, vecchie signore amiche di nonna. Però io mi sento di condurre una vita diversa dalla loro, il mio corpo lo tratto come un tempio, mi muovo molto, mi interesso di molto, faccio attività, ho in parte una routine e in parte tutto a caso, faccio tutto quello che mi piace e so che mi arricchirà. Mi viene da pensare che c'è la speranza che maturi e invecchi felicemente e in serenità. Poi c'è Alessandra, esempio luminoso di come si possa riempire una vita di amore e passione per gli altri senza avere nessuno accanto. Voglio continuare a non avere ulteriori restrizioni, di bastarmi ed essere forte da solo, e quando starò con qualcuno, che lui sia abbastanza maturo da accettare un amore oltre la ragione e la libertà reciproca di non avere legami.
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Editoria: "Come il volo di una cicogna", l’ultimo romanzo di Alessandra Angelo-Comneno
La narrazione semplice ma coinvolgente di “Come il volo di una cicogna” tocca corde profonde e ci spinge a riflettere su argomenti come la speranza, la perdita e la forza interiore. Con questo suo lavoro, la scrittrice Alessandra Angelo-Comneno dimostra ancora una volta la sua straordinaria capacità di esplorare la profondità dell’animo umano. Ci guida lungo un percorso emotivo, che va dalle…
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Chi sono gli atleti campani alle Olimpiadi di Parigi 2024?
La Campania è una regione storicamente legata allo sport. Questa grande passione è dimostrata ancora una volta alle Olimpiadi di Parigi 2024 con i propri atleti campani. Gli atleti italiani che parteciperanno ai giochi, tra sport di squadra e individuali, saranno 403 in totale, provenienti da tutta Italia. La Lombardia sarà la regione più rappresentata con 70 atleti, ma la Campania non è da meno, piazzandosi al settimo posto con 25 atleti in diverse discipline. Atleti campani alle Olimpiadi di Parigi 2024: canottieri e pugili alla conquista della gloria Tra i campani, i canottieri sono i più numerosi, con sei uomini e una donna pronti a gareggiare nelle acque dello Stadio Nautico di Vaires-Sur-Marne. Tra questi, Vincenzo Abbagnale, figlio dell'olimpionico Giuseppe, parteciperà alla sua seconda Olimpiade dopo Tokyo 2021. Nel judo, la Campania schiera quattro atleti, tra cui Christian Parlati alla sua seconda Olimpiade, mentre gli altri tre esordiranno ai giochi. Il pugilato campano vede come punta di diamante Irma Testa, con chance di medaglia dopo il bronzo di Tokyo. Saranno in gara anche Angela Carini nella categoria 66 kg e Aziz Abbes Mouhiidine nei 92 kg. La scherma campana ripone grandi speranze in Luca Curatoli, che punta a migliorare il suo risultato individuale dopo l'argento a squadre a Tokyo, e in Michele Gallo, attuale campione europeo di sciabola. Tra atletica ed esordi Nell'atletica, Riccardo Meli e Alessandro Sibilio competeranno nella staffetta 4 x 400 m, con Sibilio impegnato anche nei 400 m ostacoli. Nella pallanuoto, sotto la guida del coach Alessandro Campagna, giocheranno i napoletani Alessandro Velotto e Vincenzo Renzuto Iodice. La pallavolo italiana, reduce dalla vittoria in Nations League, potrà contare su Monica De Gennaro, uno dei migliori liberi in circolazione e insignita del titolo di Cavaliere della Repubblica Italiana nel 2021. Tre donne esordiranno ai giochi: Manila Esposito nella ginnastica, Ilenia Elisabetta Matonti nel taekwondo e Viola Scotto Di Carlo nel nuoto stile farfalla. Infine, Tammaro Cassandro parteciperà alla sua seconda Olimpiade nel tiro a volo, specialità Skeet. La lista completa degli atleti campani impegni alle Olimpiadi di Parigi 2024: Alfonso Scalzone (canottaggio): NapoliGiuseppe Vicino (canottaggio): NapoliSalvatore Monfrecola (canottaggio): NapoliGiovanni Abagnale (canottaggio): Gragnano (Napoli)Vincenzo Abbagnale (canottaggio): Scafati (Salerno)Gennaro Alberto Di Mauro (canottaggio): Massa di Somma (Napoli)Alessandra Faella (canottaggio): Napoli Assunta Scutto (judo): NapoliAntonio Esposito (judo): NapoliChristian Parlati (judo): NapoliGennaro Pirelli (judo): Napoli Angela Carini (pugilato): NapoliIrma Testa (pugilato): Torre Annunziata (Napoli)Aziz Abbes Mouhiidine (pugilato): Solofra (Avellino) Luca Curatoli (scherma): NapoliMichele Gallo (scherma): Salerno Alessandro Sibilio (atletica): NapoliRiccardo Meli (atletica): Vico Equense (Napoli) Alessandro Velotto (pallanuoto): NapoliVincenzo Renzuto Iodice (pallanuoto): Napoli Monica De Gennaro (pallavolo): Piano di Sorrento (Napoli) Viola Scotto Di Carlo (nuoto): Bacoli (Napoli) Ilenia Elisabetta Matonti (taekwondo): Salerno Tammaro Cassandro (tiro a volo): Capua (Caserta) Manila Esposito (ginnastica): Boscotrecase (Napoli) Immagine di copertina: DepositPhotos Read the full article
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Sardegna, energia e ambiente: la presidente Todde incontra il ministro Gilberto Pichetto Fratin
Sardegna, energia e ambiente: la presidente Todde incontra il ministro Gilberto Pichetto Fratin La mattina del 21 maggio la presidente della Regione, Alessandra Todde, insieme all'assessore dell'Industria Emanuele Cani e all'assessora dell'Ambiente Rosanna Laconi, ha incontrato il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin. Durante il confronto si è discusso dei vari temi che riguardano la Sardegna e che coinvolgono il Ministero: dalla mappa delle aree idonee al rapporto tra Governo e Regione, dal superamento delle centrali a carbone fino al tema della metanizzazione della Sardegna, ripartendo proprio dalla discussione sul decreto interministeriale che deve essere firmato. Un incontro necessario in cui il confronto sul decreto aree idonee ha evidenziato la posizione della Regione Sardegna rispetto a quello del Ministero avvicinando le due parti. "Abbiamo discusso i principi alla base della realizzazione del disegno di legge concernente "Misure urgenti per la salvaguardia del paesaggio, dei beni paesaggistici e ambientali" per gestire correttamente questo passaggio normativo. Abbiamo la necessità di convergere velocemente verso una soluzione condivisa non solo perché ci sono le scadenze del Pnrr, ma soprattutto perché questo processo dura da due anni e mezzo. Domani le Regioni si incontreranno per discutere una bozza che dovrebbe fare sintesi tra le posizioni provenienti dai territori. Per noi è essenziale che le Regioni siano coinvolte soprattutto quando si discute di temi relativi all'urbanistica, al paesaggio e ad un corretto sviluppo energetico", così la presidente della Regione, Alessandra Todde, commentando l'incontro. Nessuna revisione del burden sharing tra le Regioni. "Il burden sharing DOVREBBE RIMANERE lo stesso PERO' LA PROPOSTA CHE FAREMO SARA' QUELLA DI CAMBIARE le modalità in cui verranno rilasciate le autorizzazioni: si utilizzeranno le linee guida del Ministero lasciando alle Regioni la possibilità di disporre del loro territorio. Ci auguriamo che il decreto venga chiuso in tempi brevi", ha aggiunto la presidente. Per quanto riguarda le questioni legate al phase out dal carbone e alla metanizzazione della Sardegna, "il Ministero si è impegnato a convocare quanto prima un tavolo con tutti gli attori coinvolti per discutere delle priorità per la Sardegna e riprendere in mano i termini del progetto. Consideriamo l'incontro di oggi - conclude la Todde - un primo grande passo in avanti nella difesa e tutela del nostro territorio".... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Zedda apre al campo larghissimo, ma 'senza esagerare'
“Se lo chiedete a me, il candidato sindaco ovviamente vorrebbe una coalizione più ampia possibile a sostenerlo. Dopodiché ne stiamo ragionando insieme agli alleati e decideremo”. Massimo Zedda, candidato sindaco di Cagliari per lo stesso campo largo che ha portato Alessandra Todde alla guida della Sardegna, non chiude la porta a nessuno, che siano rappresentanti dei partiti di Renzi, Calenda,…
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La Ventura abbandona la diretta in Rai: "Non ce la faccio..." Alla fine, Simona Ventura ha dovuto dare forfait. Nonostante la paralisi di Bell, contro la quale combatte da circa dieci giorni, la conduttrice aveva deciso di tornare a Citofonare Rai2 per condurre la puntata domenicale al fianco dell'amica e collega Paola Perego. Ma mezz'ora dopo l'inizio della trasmissione Simona Ventura ha deciso di abbandonare la diretta proprio a causa della paresi facciale: "Non ce la faccio ci ho provato". La paresi facciale La scorsa settimana Simona si era presentata in studio a Citofonare Rai2 con il viso semi paralizzato, ma in diretta la conduttrice aveva rassicurato tutti: "Non è niente di che. È il freddo. Mi sto curando". La presentatrice aveva cercato di smorzare i toni ma il giorno successivo, quando la notizia della paresi era diventata virale, aveva spiegato: "È una paresi facciale transitoria dovuta al settimo nervo cranico infiammato, ma sono in miglioramento, mi sto curando, solo che ho davvero bisogno di riposare". Una settimana di cure e riposo, però, non è stata sufficiente. Simona Ventura ha scelto di tornare in televisione alla guida del programma che conduce con Paola Perego su Rai2, ma dopo appena mezz'ora di diretta ha dovuto fare un passo indietro e abbandonare lo studio. Sin da subito le sue condizioni sono apparse più serie rispetto a una settimana fa, quando le immagini della diretta con il volto deformato avevano spaventato i suoi fan. Durante l'intervista con i Jalisse Simona è apparsa in difficoltà a parlare a causa della bocca semi paralizzata. L'abbandono in diretta Dopo avere intervistato il duo canoro composto da Fabio Ricci e Alessandra Drusian, nell'anteprima di Citofonare Rai2, le due conduttrici hanno passato la linea ai colleghi di Rai Sport per alcuni minuti. Al rientro in diretta Ventura e Perego erano al centro dello studio e quest'ultima ha preso la parola per spiegare cosa stava accadendo. "Lasciatemi dire che la mia compagna di viaggio nonché amica è veramente stoica. Nonostante abbia avuto questa paresi, che è una cosa non grave e che si risolverà, è venuta comunque qui", ha esordito la conduttrice, proseguendo: "Adesso però è in difficoltà. Non so quante donne dello spettacolo sarebbero venute comunque a lavorare così". A quel punto Simona Ventura ha preso la parola per congedarsi dal pubblico: "Paola ci ho provato, l'ho fatto ma mi sento di andare a riposo. Quindi, so che farai benissimo anche senza di me, buon lavoro e ci rivediamo domenica prossima". Le due conduttrici si sono abbracciate e mentre la Ventura lasciava lo studio tra gli applausi del pubblico in studio, la collega le ha raccomandato di rimanere a riposo.
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Poesia per Brian Jones
Sono un violino malato
E nostro figlio è viziato
Bianca palude il tuo seme risale
Verso il passato
È il cielo rosso a turbare
L' uomo alla guida dell'auto?
Gocciola il sole tra i rami del vento
Note di un flauto
Nel medaglione ristagna
Sacra la tua eredità
L' angelo scioglie i suoi lunghi capelli
Dall'aldilà
Sboccia una piaga al tramonto
Come una stella marina
Siedono Kitty e Marlene sul fondo
Della piscina
Sono un violino illibato
E nostro figlio è rinato
Non pianger più, menestrello infelice
Tutto è passato.
Alessandra Pavani (La falena Vassilissa)
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Si è concluso con un ricco bonus da 30 milioni di euro il mandato da ceo di Kunze-Concewitz in Campari
Il presidente e gli altri amministratori di Campari hanno nuovamente espresso la loro gratitudine a Robert Kunze-Concewitz per la sua guida e il contributo eccezionale negli ultimi 17 anni. Come già annunciato a settembre 2023 l’ormai ex ceo, ha presentato le sue dimissioni che sono diventate operative l’11 aprile 2024. “In questi anni”, si legge nel comunicato dell’azienda della famiglia Garavoglia, “il contributo di Bob a Campari è stato senza pari, avendo egli fatto crescere l’azienda circa 3 volte in termini di vendite nette e redditività, grazie a una combinazione di crescita organica ed esterna, con 27 acquisizioni dal 2007, per un investimento complessivo di 3 miliardi di euro“. Inoltre, “da maggio 2007, la capitalizzazione di mercato è aumentata di oltre 6 volte fino a raggiungere oggi 13,8 miliardi di euro”. Kunze-Concewitz, come si legge nella nota diffusa da Campari, “ha maturato il diritto di ricevere l’importo massimo del bonus Last Mile Incentive, pari a 30 milioni di euro, come approvato dal CdA”. L’mporto, “che risulta già completamente accantonato con la chiusura del bilancio 2023”, verrà corrisposto dalla società entro la fine dell’esercizio 2024. Inoltre, a oggi, Robert Kunze-Concewitz detiene 500.170 azioni ordinarie di Campari. Chi è Matteo Fantacchiotti Al posto di Kunze-Concewitz, il cda di Campari ha selezionato come nuovo ceo Matteo Fantacchiotti, managing director business unit Asia- Pacific. “Dopo la laurea in Economia e Commercio”, si legge nel comunicato di Campari, Fantacchiotti ha iniziato la sua carriera nel settore cosmetico. Ha poi trascorso più di 20 anni nel settore beverage in Nestlé Waters, Diageo, dove ha ricoperto ruoli chiave nello sviluppo della global luxury division, e Carlsberg Group in varie posizioni manageriali con responsabilità crescenti che vanno dalla gestione dei mercati, alla guida di attività globali di vendite e marketing, apertura di nuove business unit e lancio di nuove attività sia nei mercati emergenti che in quelli sviluppati in tutte le geografie”. Il patrimonio dei Garavoglia Secondo il contatore in tempo reale di Forbes.com, Luca Garavoglia, presidente di Campari, ha un patrimonio di 4 miliardi di dollari, ed è – all’11 aprile 2024 -alla 790esima posizione nella classifica degli uomini più ricchi al mondo. Alessandra Garavoglia, sorella di Luca, è consigliera di amministrazione di Campari Group e ha un patrimonio di 3,5 miliardi di dollari ed è alla posizione 926 nella classifica dei miliardari. Read the full article
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Filippo Neri un fiorentino santo a Roma
Filippo Neri è il secondogenito di Francesco Neri e di Lucrezia da Mosciano, nato a Firenze il 21 luglio 1515 nel popolo di San Pier Gattolini. La famiglia Neri arriva a Firenze dalla valle sopra l'Arno nel sec. XV, più precisamente da Castelfranco Valdarno, e si affermarono come notai. Nel 1520 la madre morì ed il padre si sposò con Alessandra di Michele Lensi, una donna tenera e capace di amare i figli del della precedente moglie come fossero i suoi. In particolare rivolse un affetto speciale a Filippo. Questi aveva un carattere docile ed amabile, era pacifico e allegro, ma nascondeva una certa vanità che si esprimeva soprattutto nella ricercatezza nel vestire. Filippo frequentò le scuole pubbliche, ma in lui attecchì soprattutto una formazione spirituale che si sviluppò tra le stanze e i chiostri del convento domenicano di San Marco. Firenze gli rimase nel cuore e sovente affermava che tutto ciò che di buono era in lui l'aveva appreso dai Frati di San Marco.
All'età di 18 anni fu inviato dal padre presso suo fratello Bartolomeo Romolo Neri a Montecassino. Lo scopo era addestrare Filippo all'arte del commercio. Filippo era però restio a questa attività come anche a quella notarile del padre. Pur non coltivando una vera vocazione Filippo amava isolarsi e pregare e spesso lo faceva su un monte, a picco sul mare, chiamato “Montagna Spaccata”. Fu cosi che dopo 2 anni di vita presso lo zio decise di seguire Cristo. Lasciò quindi Montecassino e senza denaro si incamminò in direzione di Roma.
Giunto alla capitale fu un altro fiorentino a dargli alloggio e lavoro, tal Galeotto Caccia. L'incarico affidatogli era prendersi cura dei figli come precettore. Lo stipendio percepito nell'educare Michele e Ippolito consisteva in vitto alloggio ed sacco di grano. Nel tempo libero approfondiva gli studi di filosofia all'Università della Sapienza e di teologia al Sant’Agostino. Rimaneva comunque un solitario atto alla contemplazione era spesso fatta in chiese semivuote o presso i cunicoli di san Sebastiano.
Proprio all'interno di queste catacombe, nel 1544, durante la preghiera, successe che un globo di fuoco penetrò nel petto di Filippo. Fu un evento che cambiò la sua vita, anche in senso fisico dato che questo fenomeno determino una tale dilatazione del cuore da rompergli due coste, cosa di cui Filippo, in vita, mai si rese conto. Decise di lasciare la casa di Galeotto Caccia iniziando una vita da eremita, aggirandosi tra le strade di Roma dormendo sotto i ponti o i portici di una chiesa e cibandosi attraverso l'elemosina che riusciva ad ottenere. In lui il concetto di carità si affermava ogni giorno di più ed infatti si recava spesso a visitare i malati negli 'spedali, allo stesso tempo esercitava una costante e ripetuta visita di sette chiese: San Pietro, San Paolo fuori le Mura, San Sebastiano, San Giovanni in Laterano, Santa Croce in Gerusalemme, San Lorenzo fuori le Mura ed in fine Santa Maria Maggiore.
Filippo Neri progressivamente cambiò il suo modo di vivere, da eremita distaccato cominciò a colloquiale con la gente, sempre con un sorriso disarmante ed anche con un vocabolario romanesco. Spesso deriso dai giovani di strada coglieva l'occasione, anche attraverso l'autoironia, per conquistare la simpatia proprio di quei giovani sbandati. Talvolta sembrava un predicatore sortendosene con frasi del tipo: "Fratelli, state allegri, ridete pure, scherzate finché volete, ma non fate peccato!". Il suo sorriso e la bonarietà con cui affrontava i giovani fece si che svariati di loro cominciarono a seguirlo. Si trattava di giovani sbandati che trovarono in Filippo una guida e quindi un rifugio. così nacque l'oratorio.
Fu nella Chiesa di San Girolamo il primo oratorio, anche grazie a due figure fondamentali nella vita di Francesco Neri; Persiano Rosa e Buonsignore Cacciaguerra. Soprattutto il primo, che possedeva le stesse idee caritatevoli di Filippo, indusse e determinò la decisione del Neri di ordinarsi presbitero il 23 maggio 1551. Parlare di Dio e radunare i ragazzi divenne una missione tanto che Filippo, dopo la lettura comune della parola di Dio, spesso raccoglieva molte ragazzi nella sua camera per continuare a parlare delle cose di Dio. I ragazzi che lo seguivano cominciarono a diventare troppi e fu necessario spostare queste "riunioni" nel granaio della Confraternita della Carità della chiesa di San Girolamo. Questa sua iniziativa fece s che la Confraternita accogliesse ogni sorta di pellegrino. Una moltitudine fu nell’anno del Giubileo del 1550,
Uno dei discepoli di Filippo, Cesare Baronio, abbracciò lo stesso cammino spirituale di Filippo e sotto la sua guida scrisse delle catechesi per raccontare, all'interno dell'oratorio, la storia della Chiesa. La raccolta di questi scritti determino la nascita dei famosi Annali, i primi libri della Storia della Chiesa. La parola di Filippo diventò molto richiesta e i cittadini e mercanti fiorentini abitanti a Roma chiedevano spesso Filippo come rettore della loro chiesa di san Giovanni in via Giulia. L'impegno divenne talmente pressante che a Filippo fu richiesto di spostare la vita presso San Giovanni, ma questi assolse il compito solo a condizione di rimanere a san Girolamo. La comunità crebbe cosi tanto che fu necessario scrivere alcune costituzioni per la vita in comune. In queste Filippo impose la sua praticità e spiritualità caritatevole. La formazione derivante era di preti per l'oratorio uniti da pochi vincoli e obblighi affermandosi in prevalenza una comunità familiare che viveva nella semplicità.
La comunità crebbe cosi tanto che il Papa Gregorio XIII decise di assegnarli in perpetuo la chiesa di Santa Maria in Vallicella definendo anche una nuova congregazione denominata "dell’Oratorio". Filippo fu uno degli ultimi a trasferirsi presso Santa Maria sia perchè non voleva essere considerato il fondatore della nuova comunità, sia perchè non voleva assumere incarichi superiori. Rimase a San Girolamo sino a che nel 1583, per ordine del Papa si trasferì. Nel tempo l'oratorio di Santa Maria in Vallicella fu famosa in tutta Roma e divenne punto di riferimento spirituale per tantissime persone. Il 25 maggio Filippo Neri confessò e celebrò l'Eucaristia poi spossato decise di sdraiarsi a letto e li disse: “bisogna finalmente morire”. All'alba del 26 maggio 1595 morì. La Vita e le opere di Filippo Neri hanno ispirato anche due opere cinematografiche, la prima è "State buoni se potete" un film italiano del 1983 diretto da Luigi Magni, con Johnny Dorelli e Philippe Leroy, il secondo è "Preferisco il Paradiso" una miniserie televisiva italiana in due puntate andata in onda su Rai 1 il 20 e il 21 settembre 2010. La miniserie era diretta da Giacomo Campiotti e come interprete principale c'era Gigi Proietti nel ruolo di Filippo Neri. Cliccando i due link potete vedere il film e la serie TV.
Jacopo Cioni Read the full article
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19 nov 2023 09:00
UNA REPUBBLICA SFONDATA SUL LAVORO - PER 6 ITALIANI SU 10 LO SCIOPERO NON SERVE - CRESCE LA DISILLUSIONE SULLE MOBILITAZIONI: IL 78,8% NON SI SENTE RAPPRESENTATO DAI SINDACATI ED E’ SCETTICO ANCHE CHI VOTA PER PD E M5S - PER IL 37,3% IL DUELLO TRA LANDINI E SALVINI È UNO SCONTRO POLITICO, SE NON PERSONALE - GHISLERI: “LE PERSONE HANNO COMPRESO CHE È DIFFICILE, SE NON IMPOSSIBILE, CREDERE NELLA REALIZZAZIONE DI UN CAMBIAMENTO CHE AIUTI A PIANIFICARE LA PROPRIA VITA FUTURA. SI SENTONO SUDDITI DI DECISIONI PRESE ALTROVE, DA ÉLITE ESTERNE AI CANALI ISTITUZIONALI, OLTRE I CONFINI” -
Estratto dell’articolo di Alessandra Ghisleri per “la Stampa”
In tema di sciopero nazionale lo scontro verbale tra il Ministro Matteo Salvini e il segretario generale della Cgil Maurizio Landini è stato interpretato dall'opinione pubblica principalmente come uno scontro politico (37,3%) legato alle opportunità di entrambi di far emergere la propria immagine (25,6%). Qualcuno lo ha letto come un vero e proprio scontro personale (11%), mentre il 17,6%, poco meno di un cittadino su 5, lo ha interpretato come un vivace diverbio basato su ragioni valide per entrambi.
Il sospetto che serpeggia tra l'opinione pubblica è che oggi gli scioperi abbiano importanti difficoltà a dimostrarsi utili ai fini della tutela del lavoro e dei lavoratori (64,4%). Di questo parere sono soprattutto gli elettori aderenti ai partiti della maggioranza. Tuttavia, anche tra le fila delle opposizioni molti sono i cittadini che nutrono dei dubbi, come il 35,3% dei sostenitori del Partito Democratico, il 44,1% degli elettori del Movimento 5 Stelle e più del 70% degli elettori di Azione e Italia Viva. Il dato che sorprende è quel 56,8% di lavoratori dipendenti che non legge alcun vantaggio e risultati validi nello scioperare. Insomma, i tempi sono cambiati e appaiono più complicati per gli scioperi.
[…] Il principale sospetto che scaturisce è che tutto sia in funzione di una maggiore visibilità e per la parte politica anche una possibile leva in vista delle elezioni europee previste per giugno 2024. Il tema è che per chi non aderisce alle linee guida del sindacato non è più sentita una grande movimentazione. Molte persone che potrebbero condividere le ragioni dello sciopero non si ritrovano nelle indicazioni delle grandi sigle sindacali e quindi si sentono escluse a loro volta. L'Istat certifica in Italia su circa 23,7 milioni di lavoratori - dati di settembre 2023 – circa 3 su 4 non si sentono rappresentati da almeno una sigla sindacale, come l'86,7% di coloro che non hanno un'occupazione. […]
Il 67,9% degli intervistati comprende le ragioni degli scioperi anche al di là del disturbo che provocano. È calata la fiducia in quel rito che dovrebbe essere utile ad affermare il bisogno di tenere conto degli interessi dei lavoratori. Quell'esercizio della pressione nei confronti del governo o di altri soggetti, che potrebbe avere come valore di riferimento una nuova definizione di crescita politica, sociale ed economica del Paese.
Una crisi di rappresentanza che intercorre oggi fra l'intera società, la politica e le istituzioni. Le persone hanno compreso che è difficile, se non impossibile, credere nella realizzazione di un cambiamento che aiuti a migliorare la propria situazione e a pianificare la propria vita futura. Si sentono sempre più spesso sudditi di decisioni che vengono prese altrove, da élite esterne ai canali istituzionali, oltre i confini, […]
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Come il volo di una cicogna, l’ultimo romanzo di Alessandra Angelo-Comneno, Kimerick. Da non perdere!
La narrazione semplice ma coinvolgente di “Come il volo di una cicogna” tocca corde profonde e ci spinge a riflettere su argomenti come la speranza, la perdita e la forza interiore. Con questo suo lavoro, la scrittrice Alessandra Angelo-Comneno dimostra ancora una volta la sua straordinaria capacità di esplorare la profondità dell’animo umano. Ci guida lungo un percorso emotivo, che va dalle…
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Debutterà venerdì 13 ottobre 2023 al Teatro Lo Spazio - via Locri, 42 - Daimon - L’ultimo canto di John Keats di Paolo Vanacore, diretto e interpretato da Gianni De Feo, con la partecipazione in voce di Leo Gullotta. «Vediamo il mondo una volta sola, da bambini. Il resto è memoria». (Louise Glück) In un freddo e ventoso autunno romano, lo psicanalista e filosofo James Hillman percorre la strada lastricata di foglie che dal lungotevere conduce alla Piramide Cestia, dove è seppellito il poeta inglese John Keats, colui che egli stesso considera la propria nobile guida: il “daimon”, una presenza divina incaricata di portare a compimento il disegno superiore che l’anima di ognuno di noi ha scelto prima di nascere e di cui si è dimenticato nel momento in cui è venuto al mondo. Un incontro allo stesso tempo reale e sovrannaturale, che diviene ricerca della propria vocazione come memoria di qualcosa di indefinito che durante l’esistenza non si riesce ad afferrare e che fa sentire sempre incompiuti. Hillman riprende il concetto di Keats della poesia intesa come “fare anima”, intendendo uno sforzo nella comprensione di sé stessi al fine di acquisire una propria singolare identità e, ovviamente, la giusta collocazione nel mondo. La trama del racconto di P. Vanacore si dipana fra poesia musica e arte, in una scenografia essenziale: pochi elementi che sembrano emergere dalla sabbia o sospesi tra le onde del mare, quell’oceano infinito che bagna Atlantic City da cui riemergono i primi ricordi d’infanzia. Fanno da sfondo numerose videoinstallazioni: opere astratte dai colori brillanti e contrastanti che verranno proiettate sullo schermo, realizzate dall'artista Roberto Rinaldi, che daranno forma alla parola seguendo il filo della narrazione, della musica, e dell'arte. Una narrazione contrappuntata da brevi picchi poetici su brandelli lirici dello stesso Keats, evocati dalla voce di Leo Gullotta. Alcune tra le più suggestive canzoni di Franco Battiato e Giuni Russo, cantate dal vivo da De Feo sugli arrangiamenti di Alessandro Panatteri, delineano il percorso più intimo e sottile di questo viaggio dell’anima, all’ombra della luce. Daimon - L’ultimo canto di John Keats di Paolo Vanacore - regia: Gianni De Feo; assistenti alla regia: Sabrina Pistilli, Alessandra Ferro; interprete: G. De Feo; partecipazione in voce: Leo Gullotta; voce di John Keats: Dario Guidi; drammaturgia musicale: G. De Feo; arrangiamenti musicali: Alessandro Panatteri; video: Francesca Cutropia, Paolo Roberto Santo; videoarte: Roberto Rinaldi; disegno luci: Francesco Barbera; foto di scena: P. R. Santo; produzione: Ipazia Production - rimarrà in scena al Teatro Lo Spazio fino a domenica 15 ottobre 2023 (orario: venerdì 13 e sabato 14, ore 21.00; domenica 15, ore 18.00).
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