#Agatocle
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evangelion369 · 7 months ago
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Perchè il simbolo della Trinacria rappresenta la Sicilia?
Nella bandiera siciliana campeggia in bella mostra il simbolo di una testa femminile con tre gambe piegate (triscele) e mosse direttamente dal capo. In araldica questa raffigurazione prende il nome di trinacria.
La testa rimanda chiaramente alle gorgoni, mostri della mitologia greca di aspetto mostruoso, ali d'oro, mani con artigli di bronzo, zanne di cinghiale e serpenti al posto dei capelli. Esse erano tre e rappresentavano le perversioni: Euriale rappresentava la perversione sessuale, Steno la perversione morale e Medusa (la più famosa, unica mortale tra le tre e custode degli Inferi) la perversione intellettuale.
Anticamente il nome della Sicilia era quello di Triquetra o Trinacria. Questo perchè, a differenza della classica forma tonda di tutte le altre isole, la Sicilia ha una configurazione geografica strana. E' caratterizzata da tre promontori, Pachino, Peloro e Lilibeo e tre vertici che quasi istintivamente rimandano al triangolo. Ed è probabilmente in epoca ellenistica che la cultura greca, colma di dei, semidei e mostri mitologici, coniò il simbolo della gorgone con tre gambe attaccate direttamente alla testa associandolo piano piano alla nostra terra ed i misteri che la avvolgevano (se non sbaglio un tempo la fine del mondo con tanto di colonne d'ercole erano molto più vicine alla Sicilia di quanto possiamo oggi immaginare).
Ma dove trae origine questo simbolo? Ce ne sono mai stati di simili nella storia dell'uomo?
In questo gli studiosi sono concordi nel ribadire che la trinacria sia un antico simbolo religioso orientale che rappresentava il dio del sole nella sua triplice forma di primavera, estate e inverno. Remote monete (del VI e IV secolo a.C.) lo testimoniano. Esse provenivano quasi tutte da città dell'Asia Minore, come Aspendo in Panfilia, Olba in Cilicia, Berrito e Tebe nella Troade.
Il simbolo si sarebbe quindi diffuso in occidente attraverso i greci che con le tre gambe marchiavano diverse monete (a esempio quelle di Atene del VI sec a.C., ma anche successivamente nelle urbe di Paestum, Elea, Terina, Metaponto e Caulonia).
In Sicilia, invece, pare essere stato Agatocle (in Siracusa) ad usare il simbolo sulle monete e forse (questo dato non è certo) come sigillo personale.
E' solo in epoca romana che la trinacria perde il suo intrinseco significato religioso per diventare esclusivamente il simbolo geografico della Sicilia.
In quell'epoca a Palermo la gorgone con tre gambe appare nel suo aspetto definitivo sulle monete. Ma al posto dei serpenti, la testa della gorgone è decorata con tante spighe. Spighe di grano che tributavano alla Sicilia il suo ruolo di granaio dell'antico impero romano. Sicilia sinonimo di fertilità e prosperità.
Ma perchè è stata usata la testa di una gorgone?
La domanda che alcuni di voi potrebbero porsi è: ma perchè, se il significato religioso della trinacria non c'era più, si continuò ad usare una immagine mistica come quella della gorgone?
La gorgone, amici miei, è un dettaglio tipicamente siciliano.
In tutte le altre rappresentazioni, le gambe erano legate tra loro attraverso un cerchio o un punto.
E la "Trichetria" è fortemente legata alla mitologia greco orientale. I nostri avi erano soliti decorare tempi, vasi e case con maschere e raffigurazioni pittoresche per scongiurare, allontanare o annullare influssi maligni. Proprio come il gesto delle corna che noi usiamo per esorcizzare il male.
Per il siciliano doc, religioso e superstizioso per tradizione familiare, la trinacria è un talismano portafortuna.
Vogliamo concludere questo articolo spiegando anche il perchè del giallo e del rosso presenti nel vessillo ufficiale della regione Sicilia.
Il giallo ed il rosso stanno a rappresentare rispettivamente il coraggio delle città di Palermo e poi di Corleone, che per prime si sollevarono contro i francesi durante i vespri siciliani del 1282.
Autore | Viola Dante;
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aki1975 · 1 year ago
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Agrigento - Tempio di Zeus Olimpio - 479 a. C.
La Sicilia, crocevia dei traffici del Mediterraneo, fu il centro delle guerre fra la civiltà greca e quella fenicia.
I Greci fondarono a partire dal 735 a. C. importanti colonie in tutta l’isola (Siracusa, Catania, Naxos, Akragas, Gela, Selinunte, Tindari, Messina) mentre i Fenici si concentrarono sul creare empori e scali portuali attorno a Palermo, Marsala (Lilibeo). Fondarono anche Cagliari.
Il conflitto, evitato per molti secoli, esplose quando a prendere la guida della parte fenicia fu Cartagine che però fu sconfitta da Gelone di Siracusa e Terone di Agrigento ad Himera nel 480 a. C. al cui ricordo è dedicato il tempio di Zeus Olimpio.
La città libica, accorsa per supportare la nativa Segesta contro Selinunte si riprese però la rivincita nel 413 a. C. radendo poi al suolo Imera e, nel 403 a. C., conquistando Akragas.
Fu solo con l’avvento di Dioniso a Siracusa che la situazione tornò a riequilibrarsi al punto che un suo successore, Agatocle, arrivò ad assediare Cartagine nel 310 a. C. e a distruggere Segesta.
Nei conflitti greco-punici si può annoverare anche la spedizione di Pirro che si concluse con una sua sconfitta nello Stretto di Messina.
Proprio i mercenari che guidavano Messina, i Mamertino, per difendersi dai siracusani chiamarono i Romani che nel 241 a. C. scacciarono definitivamente i Cartaginesi dall’isola.
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whencyclopedes · 2 years ago
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Agatocles de Siracusa
Agatocles de Siracusa (en torno a 361 - 289 a.C.) gobernó como tirano de la ciudad siciliana durante más de 25 años. Ambicioso, sin principios y viéndose a sí mismo como un nuevo Alejandro, atacó Cartago en una campaña de tres años e hizo conquistas en el sur de Italia, pero finalmente fracasó en su búsqueda de un imperio siciliano-italiano duradero. A la muerte de Agatocles, la falta de un sucesor reconocido provocó el caos en Siracusa y su memoria fue oficialmente borrada con una damnatio memoriae (memoria condenada). Su mayor legado fue quizás que había demostrado que Cartago podía ser derrotada en África, una lección que los romanos usarían más tarde con un efecto devastador en las guerras púnicas.
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mayolfederico · 2 years ago
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Siracusa ~ Johann G. Seume
Siracusa ~ Johann G. Seume
  Henry Tresham (1751 – 1814) Rovine del Tempio di Zeus con vista di Ortygia, Siracusa   LETTERA XXIII   Siracusa   Io sono allegro, oggi, allegro, allegro, non porgo orecchio ai saggi e costumati, mi voltolo per terra e grido e strillo, e il re, oh! il re deve lasciarmi fare.   Così canta Asmus[1] il primo di maggio a Wandsbeck: così posso cantare io quattro settimane in anticipo, il primo…
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oubliettemagazine · 3 years ago
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Dionisio il Grande saggio di Alessandra Coppola: il tiranno di Siracusa, conquistatore e poeta
Dionisio il Grande saggio di Alessandra Coppola: il tiranno di Siracusa, conquistatore e poeta
“Sicilia di tiranni antico nido/ vide triste Agatocle acerbo e crudo/ e vide i dispietati Dionigi/ e quel che fece il crudel fabro ignudo/ gittare il primo doloroso strido/ e far ne l’arte sua primi vestigi.” – Petrarca, Rime disperse 65-70 Dionisio il Grande di Alessandra Coppola Dionisio il Grande è un saggio storico scritto da Alessandra Coppola ed è edito da Salerno Editrice nel 2022. Come si…
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scoperteincolore · 4 years ago
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Ultimo intervento realizzato da Carlo Alberto Giardina nel vicoletto che collega via Agatocle a via dell’Arsenale.
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silvershadow-wolf-blog · 7 years ago
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Dionìsio I o Dionigi di Siracusa, detto anche Il Vecchio è stato un tiranno di Siracusa, militare e tragediografo. Egli riuscì, salendo al potere, ad abbattere la democrazia che si era instaurata in Siracusa nel 465 a.C., anno della morte di Trasibulo, l'ultimo tiranno della dinastia dei Dinomenidi. La scelta politica di Dionisio perseguiva quella di Gelone, vissuto un'ottantina d'anni prima; per tanto, non sorprende che per lui sia stato «il riso della Sicilia». Si racconta che Publio Scipione l'Africano, quando gli furono chiesti i nomi degli uomini più abili e più intelligentemente coraggiosi, abbia risposto «I siciliani Agatocle e Dionisio». Dionisio fu a capo dell'esercito di Siracusa e degli alleati durante le guerre greco-puniche (in particolare la terza e la quarta). I successi, sommati ai risultati che la guerra contro la lega Italiota ebbe, portarono al completo assoggettamento della Sicilia (esclusa la parte nord-occidentale ancora in mani cartaginesi) sotto un'unica polis egemone: Siracusa. La sua tirannide portò svariate novità in àmbito culturale; Dionisio, infatti, fu un uomo di grande cultura e un mecenate, la sua corte ospitò personalità come Platone (388 a.C.), Eschine Socratico, Filosseno e Aristippo di Cirene, senza contare i numerosi artigiani e studiosi che accolse. Egli è tutt'oggi ricordato come esempio della crudeltà che un tiranno può raggiungere, infatti, si narrano molti aneddoti riguardanti la sua personalità e la maggior parte di essi è raccolta nelle Tusculanae disputationes di Cicerone e nei Moralia di Plutarco. Le guerre che Dionisio intraprese furono costose e il tiranno necessitò continuamente di maggiori fondi da cui trarre il necessario per combattere. Per ovviare a questo inconveniente, sembra proprio che avesse indetto una riunione per trovare i fondi necessari alla costruzione di una flotta e sembra che li abbia estorti con l'inganno dalle mani dei cittadini (403 a.C.). Tale era il bisogno di rinvigorire le casse del proprio impero, che indisse un'asta per vendere i suoi mobili e impose una nuova imposta contro chi non allevava ovini e bovini, dato che al tempo non ve ne erano in abbondanza. Ciò fece, e subito molti andarono a comprare questi animali ma, senza neanche averli curati come si deve, eliminò la restrizione facendo in tal modo infuriare i cittadini. Dionisio, sempre in cerca di denaro, in parte lo trovò quando prese Reggio e vendette i prigionieri, in parte quando saccheggiò i templi della propria capitale: Siracusa. Non si è certi sul fine ultimo di questi vandalismi: non si sa se fossero deliberatamente dannosi alla comunità o se questi avessero un fine che va oltre ciò che le fonti ci raccontano. Dalla testimonianza di Diodoro, invece, pare che il tiranno non sentisse il peso della crisi finanziaria, dato che, egli scrive, inviava regolarmente offerte votive a Olimpia. In ogni modo, i Siracusani cominciarono apertamente a non vedere di buon occhio il tiranno, come anche prima, con sospetto latente, facevano; le empietà di Dionisio nei confronti delle divinità si fanno strada dallo pseudo-Aristotele, per giungere anche nel mondo romano con Cicerone, Strabone, fino a Eliano, secondo il quale Dionisio profanò i beni di tutti i templi della città, causa per la quale rimase inviso ai Siracusani.
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transnamesuggestions · 7 years ago
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Uncommon Spanish/Basque masc names please?
Hello ! 
I tried my best to find the most uncommon ones in my files (i have a list of more than 500kb ahah), and here’s a small, non-exhaustive list (don’t hesitate to ask for more !) :
Agapito, Agatocles, Aitxuri, Aizarotz, Alluitz, Altzibar, Aristarko, Ezkati, Falaris, 
Filoktetes, Gerixeti, Heren, Hailo, Hiparko, Iluntso, Cayo, Kosme, Markelin, Otili
Pausanias, Santsol, Tespis, Usun…
I hope it will help !
-Aya
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coachlapink-blog · 6 years ago
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In un viaggio un turista domanda a un altro turista : -Ciao di dove sei? L’altro risponde -Dalla Sicilia. E il signore gli dice -la regione del crimine, della mafia, di chi non lavora, dei ladri, di cosa nostra ecc ecc Il siciliano risponde sereno -Scusi, lei è un mafioso? E il turista risponde -No, io no, perché? Perché se fosse sportivo mi avrebbe identificato con Totò Schillaci, Vincenzo nibali, Angelo Arcidiacono, Enzo Maiorca o Tony Cairoli. Se lei avesse viaggiato mi starebbe domandando del teatro greco, del palazzo dei normanni, del vulcano Etna, del tempio di segesta, del barocco di noto ecc ecc Se fosse più informato adesso staremmo parlando di Archimede, Agatocle, Ruggero II, Pirandello, Vincenzo Bellini, Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Andrea Camilleri ecc ecc La SICILIA È Dove i vicini sono parenti e ti offrono il café Dove andare a mangiare è sempre una festa Dove la domenica vai a casa di ospiti e devi portare Il vassoio di pasticcini Dove ti incontro per strada e ti abbraccio come se fossi tuo fratello Dove vedi giocare ancora i bambini per strada ecc Comunque vedo solo che conosce quello che le piace... Io voglio solo dirle che la Sicilia è più di quello per cui certi ignoranti come lei che ci puntano il dito dicono. Noi siciliani siamo persone oneste, intelligenti, lavoratori, socievoli , allegri, orgogliosi,solari,fieri di essere siciliani e tante altre cose che non le vado a spiegare. IO SONO UN SICILIANO ORGOGLIOSO DELLA MIA TERRA. (presso Palermo, Italy) https://www.instagram.com/p/Bs-AkoelT6m/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=dpoz3mdjttr1
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west4east · 7 years ago
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Episodio 64 - Los Mamertinos
Episodio 64 - Los Mamertinos - Un análisis de los Mamertinos, la rendición de Tarento y los años entre las Guerras Pírricas y las Guerras Púnicas.
Un análisis de los Mamertinos, la rendición de Tarento y los años entre las Guerras Pírricas y las Guerras Púnicas.
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Transcripción Parcial del Episodio
Hola, les habla Abel, desde Pekín, China. Bienvenidos a mi podcast.
El Cuento de Roma,…
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machiavellus-blog1 · 7 years ago
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Capitolo VIII
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"La conquista del principato per mezzo del delitto" (cosa che non vi consiglio vista la normativa oggigiorno in Italia)
Al principato di puó giungere anche con il delitto (se non l'avevate intuito dalla GIF e dal titolo del capitolo).
Utilizzarono questo metodo Agatocle siracusano e Oliverotto da Fermo: entrambi conquistarono il potere con un colpo di mano armato, massacrando i maggiorenti della città. Il primo divento un principe valoroso e prudente, il secondo morí in un agguato di Cesare Borgia (ancora tu!).
È efficace quindi la politica della crudeltà? Solo se risponde ad una reale necessità di sicurezza e non si protrae nel tempo, in caso contrario, se è praticata come sistema, è male usata.
XOXO Niccoló
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eldomingoalascinco · 8 years ago
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Curva Sud Messina, Ultras Messina
Curva Sud Messina, Ultras Messina
Club: A.C.R. MESSINA Ciudad: MESSINA (Mesina) (245.159 habitantes). Provincia: MESSINA (Mesina) (661.708 habitantes). Región: SICILIA (Sicilia) (5.044.900 habitantes). Messina fue fundada por los griegos hacia el 730 a.C. con el nombre de Zancle. Fue escenario de las guerras sicilianas entre griegos y cartagineses. En 315 a.C., Agatocles, el tirano de Siracusa, se apropia de la ciudad. Tras la…
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