#Accademia di Venezia
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22 gennaio, mattina, bologna: conversazione con claire fontaine
lunedì 22 gennaio alle ore 11, l’Aula Magna dell’Accademia di Belle Arti di Bologna (via Belle Arti 54) ospiterà l’evento Conversazione con Claire Fontaine. Claire Fontaine è un’artista concettuale femminista collettiva fondata da Fulvia Carnevale e James Thornhill a Parigi nel 2004, che dal 2017 vive e lavora a Palermo. Lavora con il video, la scultura, la pittura e la scrittura e il suo nome è…
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Alessia Pignatelli: Talento Giornalistico Premiato al Premio Seneca
Un trionfo per l'articolo sull'arteterapia che unisce introspezione e filosofia nell'VIII edizione del Premio Accademico Internazionale Lucius Annaeus Seneca
Un trionfo per l’articolo sull’arteterapia che unisce introspezione e filosofia nell’VIII edizione del Premio Accademico Internazionale Lucius Annaeus Seneca. Alessia Pignatelli si distingue nuovamente come una delle voci emergenti nel panorama giornalistico e artistico, ricevendo il prestigioso Premio Seneca per il suo articolo “Riflessioni e messaggi dal nostro ‘Io’ osservando ‘La Creazione di…
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SENSI DELL'ARTE - di Gianpiero Menniti
ARTE E TECNICA
L'opera artistica, certamente l'effetto materiale di un pensiero creativo, non può, per ragioni intrinseche al suo manifestarsi, recedere o rinnegare la tecnica che l'ha resa una forma sensibile.
I greci la definivano "Τέχνη" per indicare l'abilità connessa al fare, poi estesa anche all'operare intellettuale.
Dunque, arte e tecnica sono indissolubilmente connesse.
Tuttavia, mentre da una parte si dimentica questo riferimento indispensabile, dall'altra si ritiene che ogni tecnica debba essere codificata divenendo, da quell'atto formale, immutabile accademia.
Al contrario, degenera in bolso "accademismo".
Le tecniche dell'arte possiedono una natura dinamica, sono intrinseche al "fare", un fare che scopre da sé le regole.
Lo insegnò Luigi Pareyson, filosofo italiano e maestro di Gianni Vattimo.
Lo rammento, citandolo, nel mio "Il '300 di Boccaccio e dei lettori del Decameron. Fenomenologia di un viaggio di ricerca":
«un tal fare che, mentre fa, inventa il modo di fare».
Così, ogni espressione artistica si svolge entro un complesso, spesso faticoso retroscena che l'osservatore percepisce nell'incantamento di fronte alla facciata di una cattedrale gotica, nella perizia che emerge da un dipinto, nella sorprendente plasticità del marmo ridotto a figura, nel fascino della trama di parole di un componimento letterario, nell'attrattività di un'istantanea fotografica, nella voce avvolgente dell'attore, passando per il racconto cinematografico, l'oratoria politica, la struttura organizzativa di un'impresa, l'invenzione gastronomica, l'armonia musicale fino al segno della formula matematica capace di contenere la verità della materia.
L'espressione colpisce e rimane.
Ma il valore appartiene alla tecnica: la regola della genialità.
- Nelle foto: Douglas Kirkland realizza un servizio fotografico con Marilyn Monroe (1961) - In copertina: Maria Casalanguida, "Venezia, Palazzo Ducale", 1975, collezione privata
#thegianpieromennitipolis#arte#arte contemporanea#fotografia artistica#marilyn monroe#douglas kirkland#fotografia
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7 ottobre 1571 LEPANTO.
Festa di Nostra Signora della Vittoria, mutata da uno dei tanti papi gnegne tipo l'attuale, in festa di Nostra Signora del Rosario.
Nella Triade Identitaria Occidentale Suprema, assieme a Poitiers (732) e al successivo Assedio di Vienna (1683).
(Paolo Veronese, Gallerie Accademia di Venezia. Tutte cose - accademie, dipinti, Veronese, cultura, le campane delle chiese che suonano alle 12, il non dover posizionare 5 volte al dì il culo in asse con La Mecca - che esistono grazie a quell'immane scontro, la più grande battaglia navale della storia fino alle Guerre Mondiali).
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L’acca è un bene prezioso
Lo scrivevo a un'amica, l'altro ieri (o era il giorno prima?), che mi aveva inviato una schermata di un messaggio appena ricevuto dove, in una sola frase, si raccoglieva un bel bouquet di errori grammaticali, tra cui un vistoso "o" senza la "h"; le dicevo dunque che ho cercato per alcuni anni, e poi sono riuscito ad acquistarla, una copia del Vocabolario etimologico italiano di Angelico Prati, proprio dopo aver visto in un file PDF, rintracciato su Archive, che nella prefazione l'autore usava volutamente la forma verbale senza la lettera "h" (ma con l'accento: ò al posto di ho, à al posto di ha).
Questo modo di scrivere mi era parso originale, gettava una luce particolare sulla pubblicazione e già solo per questo me la rendeva interessante.
È un retaggio del latino, la lettera "h", quella 'muta' perennemente presente ad esempio nelle forme verbali del verbo 'habere', finché, nel '500, Aldo Manuzio, editore a Venezia, passò a stampare "ò" al posto di "ho" etc.
Pare che questa innovazione aldina non piacesse a tutti ma fu poi la toscana Accademia della Crusca a normare la regola dell'uso della lettera "h" davanti alle forme del verbo avere, per evitare ambiguità tra le parole omofone e da allora si dà modo a maestri e professori di mettere un segnaccio sotto l'uso 'scorretto' del verbo.
A. Prati, Vocabolario etimologico italiano [1951], Milano, Garzanti, 1970
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MWW Artwork of the Day (5/11/23) Antonio Joli (Venetian, c. 1700-1777) Procession of Gondolas in the Bacino di San Marco, Venice (c. 1742-45) Oil on canvas, 160.7 x 221.6 cm. National Gallery, Washington DC (Gift of Mrs. Barbara Hutton)
Antonio Joli was an Italian painter of vedute. Born in Modena, he first was apprenticed to Rafaello Rinaldi. He then studied in Rome under Giovanni Paolo Panini, and in the studios of the Galli da Bibbiena family of scene-painters. In 1732 he moved to Venice, where he worked as stage-painter for opera productions at the Teatro di San Giovanni Grisostomo and the Teatro San Samuele of the Grimani family. In 1742 he went to Dresden, and then to London (1744–48) and Madrid (1750–54). In London, he decorated the Richmond mansion of John James Heidegger, then the director of the King's Theatre in the Haymarket. Joli returned to Venice in 1754, where he became one of the 36 founding members of the Accademia di Belle Arti di Venezia.
For more of this artist's work, check out this MWW gallery/album: https://www.facebook.com/media/set/?set=a.473455999426441&type=3
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Francesca Zappia, calabrese con il suo brand Mutamenti, vince il trofeo Vento Fashion 2023
VENTOTENE FASHION WEEK 2023: una gara di eleganza e stile per valorizzare la bellezza, la creatività e il territorio
Domenica, 20 agosto, nella cornice incantata di Piazza Castello di Ventotene si è svolta la quinta edizione di VENTOTENE FASHION WEEK, dedicata all’icona dello stile per eccellenza, Coco Chanel. L’evento, organizzato e ideato dalla stilista internazionale Elena Rodica Rotaru, presidente dell’Associazione Lika Eventi e patrocinato dal Comune di Ventotene, è stato un’esplosione di stile, di bellezza, di musica e canto.
La serata finale, presentata con energia ed entusiasmo da Letizia Trento e dall’attore Jano di Gennaro, è stato il punto culminante di un evento durato tre giorni, dedicato alla moda, alla valorizzazione del territorio, del Made in Italy e degli ospiti che ogni estate danno vita all’Isola.
Il Trofeo Vento Fashion, vince Francesca Zappia
Il Gran Galà, la gara degli stilisti che ogni anno si contendono il trofeo Vento Fashion, ha avuto come protagonisti designer con una carriera importante alle spalle, come Francesca Zappia con il suo brand MutaMenti (Italia) e Hilda Falati (Romania) accanto alla designer emergente Giorgia Beniamin Salib, studentessa allo IUAV di Venezia e al brand di manufatti scolpiti a mano e decorati con mosaico in vetro “Otia e Negotia” di Gea e Salvatore Schiano di Colella, rigorosamente Made in Ventotene.
Il trofeo Vento Fashion 2023 stato assegnato dalla giuria a Francesca Zappia con il brand Mutamenti, mentre al secondo posto si è classificata la giovane Giorgia Beniamin Salib.
“Ringrazio per la calorosa accoglienza. Anche se sono tanti anni che una fa questo lavoro, l'emozione c'è sempre. E la vera emozione è, quando viene riconosciuto il lavoro fatto con tanto amore”, ha dichiarato la vincitrice dopo l’assegnazione del premio.
Francesca Zappia nasce e cresce in sartoria, studia come modellista e stilista. Dalla Calabria approda a Roma per studiare poi inizia a lavorare in Accademia e in sartoria di alta moda. Ha un suo laboratorio a Roma, dove crea abiti da sposa e da cerimonia. Partecipa a sfilate e fiere, insegna allo IED, nell’Accademia di Fendi ed è specializzata in moulage. Da tre anni collabora con Snt. Mos. creando una linea per una donna sofisticata di classe.
Una serata sotto il segno di Coco Chanel
Ricco il programma artistico della serata finale, dominato dalle voci e dalla prestazione di Jano di Gennaro e Candida Silvestri.
L’edizione di quest’anno è stata intitolata “Coco Cinque”, in onore all’icona dello stile in assoluto, Coco CHANEL. I colori scelti per l’edizione sono due predominanti: il bianco e il nero, in tante sfumature, mentre il numero ricorrente è stato il cinque, con riferimento al famoso profumo.
Cinque creazioni in bianco e nero sono state presentate durante la sfilata della fondatrice del Fashion Week Ventotene, Elena Rodica Rotaru, che ha raccontato in più occasioni il legame di cuore e l’influenza che la celebre creatrice di moda francese ha avuto su di lei.
La Fashion Week ha avuto come protagonisti anche ragazzi, signore e bambini che si trovavano sull’isola come turisti e che hanno partecipato alle sfilate e alle coreografie preparate da Candida Silvestri, ex atleta al livello nazionale, originaria di Ventotene e membro dello staff di organizzatori, insieme a Camelia Birlan, che ha coordinato il lavoro dietro le quinte e preparato le modelle.
Affiancando le modelle e gli artisti professionisti ospiti del Gran Galà, gli ospiti dell’isola con età compresa dai 5 - 70 anni, sono diventati loro stessi, per una serata, delle vere star fashion e dello spettacolo.
Gran Galà il balletto con i bambini dell'Isola e non solo. Costumi e direzione artistica di Elena Rodica Rotaru con coreografie della maestra Candida Silvestri.
Le bellissime modelle e i modelli che hanno sfilato, capitanate dalla madrina dell’evento, Giulia Ruggeri, hanno valorizzato in maniera impeccabile le creazioni dei designer, ricevendo gli applausi del pubblico entusiasta.
La giuria e le impressioni sull’evento
La giuria della gara degli stilisti, guidata dal presidente Cataldo Matrone (Comune di Ventotene), è stata composta da: Rosamaria Cucio, Presidente Pro Loco di Ventotene, Samuela Marinsaldi (stilista internazionale di moda capelli), Emanuele Vecchioli (esperto in cura dei capelli, promotore del Made in Italy e consulente di star internazionali), Massimo Meschino, fondatore e Patron di eventi nazionali, e Antonella Brini, cantante, protagonista di show televisivi come “Uomini e Donne” (Canale 5).
Massimo Meschino: “Fantastica serata finale organizzata con maestria da Elena Rodica Rotaru ed il suo staff. Sono stato ospite in giuria per la seconda volta a distanza di tre anni in cui l'evento è cresciuto e migliorato, dando sempre spazio a stilisti internazionali ed a modelle e modelli provenienti da varie parti d'Italia, tra cui anche vari partecipanti del Concorso Nazionale di integrazione sociale, bellezza e talento "Una Ragazza, un Ragazzo e un Bambino per lo Spettacolo" di cui sono l'ideatore e Patron”.
Emanuel Vecchioli, esperto di cura dei capelli “Made in Italy” e consulente di star di livello internazionale, ha riassunto così l’evento: “Sono rimasto felicemente colpito da queste serate. Non sono stati presenti grossi marchi, che ormai conosciamo, ma piccole realtà di qualità, ed è stato proprio questo il valore dell’evento. Oggi, la vera esclusività la trovi proprio nei brand locali, che si possono acquistare soltanto in determinati posti, come i negozi monomarca di Ventotene! Abbiamo visto che c’è una creatività che va oltre gli standard della moda e li arricchisce. Inoltre ho apprezzato che sono stati coinvolte tutte le fasce d’età, perché la verità è che ormai non c’è età nel vestirsi, un ragazzino è fashion vestendo capi che consideravamo da “adulti” mentre un adulto può vestirsi “da ragazzo” senza che venga giudicato. Qui abbiamo assistito a una convivenza bella di tutte e tre le generazioni, durante tutte le fasi dell’evento”.
“I quattro stilisti in gara rappresentavano una grande varietà, abbiamo assistito a varie interpretazioni della moda, dal lato più aggressivo e accattivante, fino alla stilista vincitrice, che ha portato sul palco la moda classica rivisitata, con una sfilata culminata con l’immancabile abito da sposa bianco. Anche gli accessori realizzati a mano, pezzi unici, hanno sottolineato l’unicità di ogni articolo, una creatività che cambia e non è mai lo stessa” ha raccontato Samuela Marinsaldi, stilista internazionale di moda capelli e membro della giuria.
“Conoscevo quest’evento ma non avevo mai avuto l’occasione di partecipare.
Ma quest’anno, alla sua quinta edizione, ho avuto il piacere di presentare le prime due serate, dove ho potuto apprezzare le creazioni della stilista internazionale Elena Rodica Rotaru, organizzatrice promotrice e art director dell’evento e di alcuni negozi dell’isola . L’organizzazione è stata impeccabile la manifestazione è stata accolta da tutti gli isolani e i molti turisti presenti con grande piacere ed interesse .
Nella terza serata ho avuto l’onore di far parte della Giuria. E’ stata una giuria molto qualificata per il concorso dedicato ai designer. Ci sono stati nuovi stilisti emergenti a cui auguro un grande successo per il prossimo futuro! La serata è stata presentata ed animata dalla bellissima voce di Jano de Gennaro, attore e cantante e dall’elegante Letizia Trento. Aspettiamo con piacere la sesta edizione” - Antonella Brini, cantante, protagonista della trasmissione “Uomini e donne” (Canale 5)
Rosa Maria Cucio, Presidente Pro Loco Ventotene: “Un grande evento per una piccola isola, connubio meraviglioso, dove gli abiti stupendi erano messi in risalto dalle bellezze dei luoghi e nel contempo la sfilata esaltava gli scorci della nostra incantevole isola! Grazie a Elena Rodica Rotaru e al suo staff qualificato ed efficiente! Conoscevo e seguivo la manifestazione Fashion Week, giunta alla quinta edizione, e quest'anno ho avuto modo di viverla più da vicino, grazie all'invito a far parte della giuria (assieme ad altri giurati competenti), in qualità di Presidente della Pro Loco Isola di Ventotene, cosa per me davvero entusiasmante. Di sicuro posso dire che il livello degli stilisti è stato molto alto lasciando a noi della giuria un compito molto difficile, in quanto a mio avviso erano tutti meritevoli di vincere. Davvero tra le manifestazioni di spicco per Ventotene e ora non ci resta che aspettare la sesta edizione! Ad maiora!
I negozi premiati: Emporio, Evaso di Gian Marco e Agnese, L’isola che non c’è, Semplicemente Gió e Le meraviglie del mare, Levante e La Perla, Le Rampe
Elena Rodica Rotaru vorrei sottolineare che ho premiato uguale tutto i sette negozi dell’isola che hanno sfilata il 18 Agosto in piazza chiesa . È de per questo ringrazio molto per la loro collaborazione.
Sponsor ufficiali dell’evento: Hotel “Lo Smeraldo” e il Ristorante “Marisqueria” dell’hotel Isolabella.
Altri sponsor e collaboratori: Supermercato Sisa, Marilena Bãcanu -hairstyle , Candida Silvestri - Acquagym, 4C Premiazioni e Gioielleria Costantini -Guidonia, Afrodite , Mast’Aniello, Il Gabbiano, Candidaterra, Pro Loco di Ventotene, Diving World Ventotene , Manolo Ruggeri fotografo, MTM di Massimo Meschino, Dj. Pasquale e Jonathan Curcio
Partner Media: FashionLuxury.info, Rotarufashionblog, Miruna Cajvaneanu blog - Iromeni.com, Pandataria film, PaeseRoma quotidiano, Max International
Musica: Dj Jonathan e Pasquale Curcio
Elena Rodica Rotaru
Organizzare.
Ventotene Fashion Week, per me la quinta edizione, è sempre emozionante organizzare questo evento annuale a Ventotene, che parla di arte, moda e creatività.
Tre giorni di moda qui hanno regalato tante emozioni a negozi di abbigliamento, ristoranti, hotel e altre attività commerciali dell’isola.
Il 18 agosto l’apertura dell’evento Ventotene Fashion Week ha riunito tutti gli isolani e i turisti sul sagrato della chiesa per una tipica sfilata ventotenese...
Evaso da Gian Marco e Agnese Matrone,
L’Isola che non c’è di Valentina De Feo,
Semplicemente Gió e Le Meraviglie del mare di Giovanna Silvestri Andreina e Roberto Matrone,
La Perla e Levante di Fiorentina, Tila e Raffaele Taliercio,
Le Rampe di Luca Cupini, Emporio di Giovanna Assenso
La bellissima spiaggia, il mare, la barca e l’elegante abbigliamento sportivo per donna, uomo e bambino hanno fatto risplendere tutta la piazza della chiesa.
La seconda serata della fashion week si è svolta nel giardino dell’Hotel Lo Smeraldo Fashion Coco 5 di Elena Rodica Rotaru.
La mia sfilata con abiti eleganti e colorati ispirati al mio idolo CHANEL e ai viaggi che faccio è stata una serata meravigliosa, vorrei ringraziarvi di cuore, la quinta edizione davvero non sarebbe stata possibile senza di loro.. Santomauro Famiglia Fabio, Gerardo e Tonino...un contributo enorme.
L’ultima serata dell’evento, il 20 agosto in Piazza Castello di Ventotene, ha creato un momento di emozioni e di gioia.. l’apertura della Grande Tempesta con il balletto dei bambini dell’isola e non con le coreografie di Candida Silvestri e la regia del artisti e costumi di Elena Rodica Rotaru...
Il momento clou della serata per me è stato il balletto dei bambini, perché crescono con la settimana della moda. Perché questo evento si basa sulla sfilata di bambini, ragazzi/e, donne e uomini, professionisti e non, di ogni età e nazionalità.
Sono felice che questo progetto continui e si arricchisca ogni anno nella diversità di idee per illuminare i turisti che ritornano all’evento.
Il tema della quinta edizione è “Fashion Coco 5” black and white”
Ho presentato in anteprima i contendenti con la mia collezione di cinque modelli in bianco e nero.
Subito dopo il concorso di designer emergenti, brand, studenti di arte e moda e design.
Per me hanno vinto tutti perché hanno dimostrato il loro lavoro, la creatività e la passione artistica per la moda e altro ancora.
Grazie mille a Camelia Birlan per la suo grande professionalità di coreografia modelle/i e i stilisti come tutti gli anni lei che si occupa della coreografia fashion week.
Giorgia Beniamin Salib, studentessa di moda, mi ha davvero colpito con le sue creazioni fatte a mano, l’ho vista credere perché ha partecipato alla prima edizione come modella e quest’anno come stilista.
Arte di Ventotene sono oggetti realizzati a mano con pietre e fondi da Gea e Salvatore Schiano di Colella.
Hilda Falati è una designer con pluriennale esperienza nel mondo della moda e del design, le sue creazioni artistiche sono molto delicate dai tessuti preziosi allo stile imperiale.
Francesca Zappia, vincitrice della quinta edizione della settimana della moda di Ventotene “Vento Fashion” ha deliziato tutta l’isola con le sue creazioni per cerimonie e matrimoni.
un po’ difficile da valutare perché ognuno di loro ha dato il meglio del proprio lavoro.
Grazie a tutti i partecipanti, collaboratori, grazie al mio meraviglioso staff Candida Silvestri (coreografa, assistente Camelia Birlan, parrucchiera Marilena Băcanu, Letizia Trento (presentatrice) cantante/attore e direttore d’orchestra Jano di Gennaro, Giulia Ruggeri madrina dell’evento, fotografo ufficiale Manolo Ruggeri dell’evento, Annarita Matrone, Rosamaria Curcio, Jonathan e Pasquale Curcio, Emanuel Fizzotti, Luigia Aiello, Eugenia, Maria Santomauro e Pietro Fizzotti dell’Hotel Lo Smeraldo, Mina e Tonino, Fabio e Gerardo Santomauro del Ristorante Marisqueria.
Grazie mille per le due presentazioni serali ad Antonella Brini..
Le modelle ringraziano tutti i ballerini e le modelle:
Patrick Biondi model International da Sanremo a Dubai, Parigi, Londra ..
Giuseppe Leone vincitore del concorso Una Ragazza,Un ragazzo,Un bambino per lo spettacolo del 2022 di Massimo Meschino
Emanuele Vecchioli ex mister Italia
Giulia Ruggeri madrina dell’evento VFW, vincitrice del concorso Una ragazza,Un ragazzo e Un bambino per lo spettacolo del 2022 di Massimo Meschino
Stella Marini
Aurora Cinga -fascia Pandataria Film
Elisa Franzini- fascia Elena Rodica Rotaru
Cristina Di Felici -presentatrice e modella
Cristel Mollo
Sofia
Antonella Langella
Mariagrazia Garbarino
Chiara Marisa Cappucci
Giulia Mascolo
Grazie anche a i miei ospiti in giuria..
Cataldo Matrone consigliere comunale ed presidente della giuria,
Rosamaria Curcio
Antonella Brini
Emanuel Vecchioli
Marinsaldi Samuela
Massimo Meschino
Ringrazio molto per la collaborazione dei vestiti che ha sponsorizzato la stilista Rosanna Stega della Puglia.
#fashionbloggerstylebloggerofinstagram♥️♥️♥️♥️#articolo#byelenarotaru#photography📷📸#instagrambloggers❤️#iloveitaly❤️🇮🇹#moda#fashion blogger#fashiondesigner#ınstagood#premio#ventotene
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One of the the founding members of Accademia di Belle Arti di Venezia be like "Hey Michaelangelo, Venice here."
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Cesena: "Le due Americhe" al Teatro Bonci
Cesena: "Le due Americhe" al Teatro Bonci. Venerdì 28 aprile (ore 21.00) chiude la Stagione del Teatro Bonci di Cesena Le due Americhe, concerto del grande organico di fiati Maderna Wind Orchestra diretto dal Maestro Marco Lugaresi, con un programma che guarda alla terra di elezione del genere Wind, con brani di Gershwin, Bernstein, Mancini, Bacharach, Jobim e temi popolari del sud America arrangiati da Giorgio Babbini. Lo spettacolo è presentato in collaborazione con Gruppo HERA. Nata dalla tradizione della musica marziale europea, la Wind Orchestra inizia dai primi decenni del XX secolo a diventare una formazione autonoma, di destinazione non più militare ma civile, con un repertorio originale appositamente composto per l’organico di fiati, a cui spesso si aggiungono le percussioni. È soprattutto in America che questa tradizione si consolida, innestandosi anche sulla straordinaria scuola dedicata agli ottoni, fulcro dell’ensemble. La Wind Orchestra del Maderna nasce da un progetto del Conservatorio di Cesena, che raccoglie tutti gli strumentisti a fiato dell’Istituzione insieme a musicisti della Romagna, creando una rete di collaborazioni decisamente nuova nel panorama musicale del territorio, dove giovani e giovanissimi hanno l’opportunità di lavorare fianco a fianco con professionisti di alto livello. Marco Lugaresi, cesenate, ha studiato in Italia con Lorenzo Bettini e successivamente in Germania con Eberhard Marschall presso la Musikhochschule di Monaco di Baviera. Come primo fagotto ha suonato con realtà come Chamber Orchestra of Europe, Camerata di New York, Basel Sinfonietta, Teatro La Fenice di Venezia, Arturo Toscanini di Parma, Accademia Bizantina di Ravenna, Orchestra del Teatro Lirico di Cagliari, Cadaques Orchestra. Dal 2003 è primo fagotto solista con le orchestre Camerata Academica di Salisburgo e Città Aperta. Attualmente docente del Conservatorio “Bruno Maderna” di Cesena, è regolarmente invitato a tenere master presso la "Guildhall school", il “Royal College” e la “Royal Academy” di Londra.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Luigi Veronesi
saggio critico di Luciano Caramel
Fotografie di Giovanni Ricci
Nuove Ed.Gabriele Mazzotta, Milano 1992, 94 pagine, 22 x 24 cm, ISBN 9788820210298
euro 35,00
email if you want to buy :[email protected]
copia firmata con dedica da Luigi Veronesi 1992
mostra galleria ARTE 92, Milano 26 marzo - 30 maggio 1992
Luigi Veronesi nasce a Milano nel 1908.Si iscrive all'istituto tecnico, segue un corso per disegnatore tessile e studia pittura sotto la guida del professor Violante. Mentre approfondisce le sue cognizioni matematiche e fisiche che saranno fondamentali per comprendere l'insieme della sua opera, si avvicina agli artisti che gravitano attorno alla galleria milanese Il Milione dove, appena diciassettenne, espone per la prima volta opere influenzate da Sironi e Modigliani. Si avvicina, anche grazie all'amicizia con Léger conosciuto a Parigi, all'arte non figurativa aderendo nel 1934 al gruppo "Abstraction-Création" e contemporaneamente lavora con la rivista "Campo Grafico". Evidenzia subito interessi molteplici: i lavori grafici lo porteranno a collaborare con le riviste "Casabella" e "Ferrania", la pittura astratta lo avvicina alla musica (alle sue "Quattordici variazioni di un tema pittorico" del 1939 si ispira Riccardo Malipiero con le "Quattordici variazioni di un tema musicale") mentre la fotografia comincia a emergere con tutta la sua forza espressiva. Molte sono le ricerche realizzate tra gli anni Trenta e Quaranta sia in bianco e nero che a colori sperimentando ogni genere di tecnica con una particolare attenzione ai fotogrammi. Nel 1947 entra a far parte del gruppo fotografico "La Bussola" e ne firma il manifesto programmatico, l'anno dopo del MAC ("Movimento Arte Concreta"). Negli anni Cinquanta e Sessanta riceve i primi importanti riconoscimenti (premi per le più diverse attività, partecipazioni a Biennali come quelle di Venezia e San Paolo, mostre personali in Italia e all'estero) e inizia la sua attività didattica all'Accademia di Belle Arti di Brera e poi alla Nuova Accademia di Milano. Negli anni Ottanta e Novanta al rinnovato interesse per la fotografia si accostano interventi di arti applicate con affreschi, progetti di piazze, interventi grafici in esterni. Luigi Veronesi muore a Milano il 25 febbraio 1998.
07/03/23
orders to: [email protected]
ordini a: [email protected]
twitter: @fashionbooksmi
instagram: fashionbooksmilano, designbooksmilano tumblr: fashionbooksmilano, designbooksmilano
#Luigi Veronesi#mostra galleria ARTE 92#Luciano Caramel#copia firmata con dedica#art exhibition catalogue#art books#fashionbooksmilano
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In Bed - Different Painters Parallels in art
What are parallels in art?
Parallel Lines are lines that run in the same direction; they never touch each other because the distance running between them is always the same. In perspective drawing, lines that are parallel converge in the distance at a vanishing point
Jeremy Lipking
American painter
Jeremy Lipking is an American realist painter, born in Santa Monica, California on 2 November 1975. Lipking was inspired by the figurative tradition of nineteenth century European painters. He was educated at the California Art Institute. Lipking's works include landscapes, still lifes, and human figures. Wikipedia
Born: November 2, 1975 (age 48 years), Santa Monica, California, United States
Education: California Art Institute
Federico Zandomeneghi
Italian impressionist and painter
Federico Zandomeneghi was an Italian Impressionist painter.
Born: June 2, 1841, Venice, Italy
Died: December 31, 1917, 18th arrondissement, Paris
Period: Impressionism
Parents: Pietro Zandomeneghi
Education: Accademia di Belle Arti di Venezia, Florence Academy of Fine Arts, Brera Academy
Grandparent: Luigi Zandomeneghi
Serge Marshennikov
Artist
Born: 1971 (age 52 years), Ufa, Russia
Svetlana Tartakovska
Svetlana Tartakovska was born in 1979 in Berditchev near Kiev. She lives and works in The Netherlands for 13 years and she graduated at the Klassieke Academie voor Beeldende Kunst (Classical Academy for Visual Arts) in Groningen. She also studied at The Art Academy in Florence and attented workshops at Sam Drukker. She is a young woman with a rich inheritance from an old culture: a treasury of world-famous authors including Dostojewsky and Lermontov and great painters like Repin.
About Svetlana – Svetlana Tartakovska (artist-view.nl)
art parallels jeremy lipking, federico zandomeneghi, serge marshennikov, allan douglas davidson, svetlana tartakovska
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Maria Jacobini in Beatrice Cenci (1926) by Truus, Bob & Jan too! Via Flickr: Italian postcard by G.B. Falci Ed. for Unica - Ciocolato Talmone al latte. Photo: Pittaluga Film. Maria Jacobini in Beatrice Cenci (Baldassarre Negroni, 1926). Among the Italian divas, Maria Jacobini (1892-1944) was an island of serenity, as Vittorio Martinelli expressed it, the personification of goodness, of simple love. Her weapon was her sweet and gracious smile. However, in some Italian and later German films, she could also play the vivacious lady, the femme fatale, the comedienne, the hysterical victim, and the suffering mother or wife. Maria Jacobini was born in Rome, Italy, in 1892. She was the sister of actress Diomira Jacobini. Their older sister Bianca had also started as an actress but had interrupted her career after four films. Maria studied at the Accademia di Arte Drammatica di S. Cecilia, where her teachers were Virginia Marini and Eduardo Boutet. She made her stage debut at the company of Cesare Dondini Jr., where she mainly played secondary parts. She was noticed by Ugo Falena, artistic director of the film company Film d'Arte Italiana. He offered her work in the silent cinema. Her first short films were Lucrezia Borgia/Lucretia Borgia (Ugo Falena, 1910) featuring diva Francesca Bertini, and Beatrice Cenci (Ugo Falena, 1910), but her first important role was in Cesare Borgia (Gerolamo Lo Savio, 1912) again starring Bertini. In 1912, Maria started to work at the Savoia company of Turin, as a seductive man-eater in short films like Pantera/Panther (1912), La zingara/The gypsy (Sandro Camasio, 1912), and L'onta nascosta/The hidden shame (1912). From 1913 on, she played her more dramatic roles as the lead in Giovanna d'Arco/Joan of Arc (Ubaldo Maria del Colle, 1913) and Ananke (Nino Oxilia, 1915) with Leda Gys and her sister Diomira Jacobini. Jacobini worked for pioneering film studios like Pasquali and Celio. Maria gave good performances in the melancholic Come le foglie/Like the Leaves (Gennaro Righelli, 1916) based on Giuseppe Giacosa's stage play, and in the touching Addio Giovinezza/Good-bye Youth (Augusto Genina, 1918). She made a series of films with director Gennaro Righelli such as Il viaggio/The Journey (1921), based on a novel by Luigi Pirandello, and Cainà - la figlia dell'isola/Cainà - the Daughter of the Island (1923), shot in Sardinia. After the First World War, the Italian film industry was in a deep crisis, and director Gennaro Righelli and his star Maria Jacobini decided to move to Germany. In Berlin, the new centre of the European film industry, Jacobini and Righelli were enlisted by producer Jakob Karoll and they founded a separate company called Maria Jacobini GmbH. Jacobini first starred in Bohème - Künstlerliebe/Bohème - Artists Love (Gennaro Righelli, 1923), playing the tormented and suffering Mimi. Her film partner was Wilhelm Dieterle, who would later become known as Hollywood director William Dieterle. She often performed in Righelli's German films and other directors' films. Jaap Speyer directed her in Bigamie/Bigamy (1927), Robert Dinesen in Ariadne im Hoppegarten (1928) with Alfred Abel, Richard Oswald in Villa Falconieri (1928) opposite Hans Stüwe, and by Fedor Ozep in the German-Russian coproduction Der lebende Leichnam/Zhivoy trup/The Living Corpse (1929), based on the play by Leo Tolstoy. These productions were shot all over Europe, and Jacobini even filmed in Africa for Die Frauengasse von Algier/The Street of Women of Algiers (Wolfgang Hoffmann-Harnisch, 1927) with Camilla Horn. In the second half of the 1920s, Maria Jacobini performed also in a few Italian films such as La bocca chiusa/Shut up(Guglielmo Zorzi, 1925) opposite Lido Manetti a.k.a. Arnold Kent and Carmen Boni, Beatrice Cenci (Baldassarre Negroni, 1926), and Il carnevale di Venezia/The carnival of Venice (Mario Almirante, 1928). In France, she did Maman Colibri/Mother Hummingbird (Julien Duvivier, 1929) with Franz Lederer. It was her final silent film. With the coming of the sound cinema, Jacobini's roles became marginal, though she continued to play in films until her death. In 1937 she became a teacher in acting at the new Roman film academy Centro Sperimentale di Cinematografia, where she gave lessons to new stars and actresses such as Alida Valli and Clara Calamai. Her final film was La donna della montagna/The Mountain Woman (Renato Castellani, 1943) with Marina Berti. aria Jacobini died a year later, in 1944 in Rome. She was 52. Sources: Vittorio Martinelli (Le dive del silenzio), Caterina Cerra (Treccani - Italian), Wikipedia (English and Italian) and IMDb. And, please check out our blog European Film Star Postcards.
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Accademia olearia porta la Sardegna al primo posto in Italia
L’olio extravergine Dop Sardegna Biologico dell’Accademia Olearia di Alghero ha ottenuto il primo posto nella categoria Fruttato Medio del Concorso Olio Capitale organizzato dalla Camera di Commercio della Venezia Giulia. Olio Capitale Expo, in corso di svolgimento a Trieste, è il salone degli extravergini tipici e di qualità più importante d’Italia. Durante l’evento hanno ottenuto la…
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Sabato 7 ottobre 2023 a Massagno - Lugano presso il Lux Art House si è svolto l’evento conclusivo dello “Switzerland Literary Price” che ha assegnato il premio alla scrittrice Amalia Mancini per “Emozioni Private - Lucio Battisti. Una biografia psicologica”, la nuova edizione del libro della scrittrice pubblicato a marzo 2023 da Arcana Editore. Amalia Mancini (nota nell’ambiente letterario come “Amelie”) è una giornalista, ma anche una scrittrice. Una sceneggiatrice, ma anche un critico musicale. Negli ultimi tempi, si sta consolidando soprattutto la sua carriera di scrittrice, avviata del resto giovanissima e che, nel corso degli anni, ha visto assegnarle, in questa specifica veste, numerosi premi. Il Premio Zurigo vinto dal suo Emozioni Private – Lucio Battisti. Una biografia psicologica (Arcana Editore)è solo l’ultimo riconoscimento, in ordine di tempo, alla sua penna abile, sempre più sapiente in occasione dell’uscita di ogni nuova creatura letteraria. L’evento conclusivo dello “Switzerland Literary Price” ha visto la partecipazione di numerosi personaggi del mondo della letteratura, del giornalismo, della televisione e dello spettacolo. Impossibilitata a partecipare alla cerimonia di premiazione per impegni precedentemente presi, Amalia Mancini ha delegato a ritirare il suo riconoscimento il Dr. Renzo Mario De Ambrogi, collegagiornalista e scrittore, ma anche manager di altissimo profilo (noto soprattutto per essere stato per oltre quindici anni il Direttore generale internazionale della Maison Gucci). Attualmente, R. M. De Ambrogi è Presidente Onorario della Accademia Filarmonica “G. Casanova” di Venezia e vice presidente della Fondazione Giacomo Casanova. «So che è stata fedelmente riportata al pubblico presente, tramite la voce e la presenza sul palco del Dr. De Ambrogi, la mia sincera gratitudine e la profonda gioia provata alla notizia del riconoscimento assegnatomi dallo Switzerland Literary Prize», ha dichiarato Amalia Mancini alla stampa già dal giorno dopo la fine dell’evento. «La letteratura ha il potere di toccare il cuore e di connettere le persone attraverso i libri, ed ogni premio è un incoraggiamento a continuare a condividere storie ed emozioni con il mondo, nonostante le tante sfide della vita». Emozioni Private - Lucio Battisti. Una biografia psicologica raccoglie racconti inediti a ottant’anni dalla nascita dell’artista L. Battisti. L’edizione ampliata del volume, vincitrice dell’awardin Svizzera, è arrivata nelle librerie a marzo scorso, e conduce il lettore/lettrice in un viaggio attraverso la vita e l’opera di uno fra i musicisti italiani più amati di sempre, mettendo in luce gli aspetti più intimi e personali del suo carattere e della sua anima. Dopo il successo della prima edizione, pubblicata quattro anni fa, l’autrice ha arricchito e completato il suo lavoro con interviste esclusive a nuovi personaggi che hanno fatto parte della vita del Battisti uomo, prima ancora che del Battisti artista. Ignorato da una parte della critica di quel tempo, ma non per questo meno meritevole, Battisti, ad un certo punto della sua vita, si è ritirato dalle scene, lasciandoci però le sue emozioni e sensazioni per l’eternità. Il libro permette una panoramica documentata, avvalendosi di interessanti e ben concertate interviste, mettendo in luce verità inattese e accenni psicologici sul complesso itinerario di vita del grande Lucio. «Ho dovuto affrontare una lunga fase di ricerca nei luoghi e nel passato dell’artista, culminata con un’intervista esclusiva a Giulio Rapetti, in arte Mogol, l’autore dei testi che hanno contribuito a rendere immortali i brani di Battisti, con la condivisione delle memorie di una tra le amicizie più controverse della musica italiana. Il loro è stato il sodalizio più celebre e discusso della canzone italiana. Legati come furono da una profonda amicizia, all’inizio degli anni Ottanta i due artisti decisero di interrompere il loro rapporto, proseguendo su strade diverse.
Mogol mi ha svelato molti segreti dell’amicizia e della fertile collaborazione con Lucio, un artista tanto discreto nella vita pubblica quanto espressivo e sincero in quella musicale», ha raccontato l’autrice fin dall’uscita della prima edizione del volume. «Non posso fare a meno di ammirare anche il secondo viaggio musicale di Lucio, quella straordinaria collaborazione con Pasquale Panella. Le canzoni che ne sono scaturite sono veramente degne di nota». Il filosofo francese Henri Bergson sosteneva che l’arte di scrivere è far dimenticare al lettore che ci stiamo servendo di parole. Eccolo il mondo letterario di Amelie: ricco soprattutto di sensazioni e sentimenti. Che si trovano appieno anche in Emozioni Private – Lucio Battisti. Una biografia psicologica. Amalia Mancini, giornalista, scrittrice, sceneggiatrice e critico musicale, ha partecipato a numerosi concorsi letterari, ottenendo sempre significativi consensi. Ha conseguito numerosi premi a carattere nazionale, quali il Premio letterario Corrado Alvaro, conferito dalla Presidenza del Ministero per i Beni e Attività Culturali e dalla Fondazione Corrado Alvaro; Premio Borromini dedicato alla celebrazione del quarto centenario dalla nascita dello stesso, conferito dal Ministero dei Beni e le Attività Culturali, Ufficio Centrale per i Beni Archivistici; Premio alla cultura rilasciato dalla C.I.F.A.A. (comitato laico organizzatore) di Toronto; Premio Capit Terzo Millennio consegnato da Piero Angela; Premio internazionale Altiero Spinelli; Premio Viareggio Carnevale e Premio Unpli (Unione Nazionale Pro Loco d’Italia). Collabora con varie testate, ed è autrice di venti Sillogi Poetiche inedite e dei volumi Lucio Battisti l’enigma dell’esilio, L’amore piace a tutti, La Tata dei Divi. È inoltre coautrice del volume Giovani e Droga, Perché? e curatrice del libro Le mie Prime vere Scarpe. Con la prima edizioni di Emozioni Private, che diversi siti specialistici hanno posto in testa alla classifica dei 10 migliori libri su Lucio Battisti, l’autrice ha vinto il Premio Internazionale Spoleto Art Festival Letteratura 2021. Ad Emozioni private, uscito in occasione degli 80 anni dalla nascita di Lucio Battisti, sono stati assegnati anche il Premio Scriptura artistico letterario internazionale di Nola (Na), fondato, promosso e organizzato da Anna Bruno, ed il Premio Internazionale Salvatore Quasimodo per la sezione Saggio o Tesi di laurea (presidente di giuria Alessandro Quasimodo, figlio del Premio Nobel), il Premio Cartesar Carlo de Iuliis, Premio Internazionale Spoleto Art Festival Letteratura 2023. Su Lucio Battisti, Amalia Mancini ha pubblicato ben tre volumi, con tre decenni di studio dedicati: Lucio Battisti: L'Enigma dell'Esilio (1999); Emozioni Private: Lucio Battisti, una Biografia Psicologica, (2019); nel 2023, la NUOVA edizione ampliata di questo capolavoro. Tra le numerose attività culturali in cui è coinvolta, ricordiamo la presidenza di giuria del Campionato Nazionale Cittadinanza e Costituzione. Di prossima pubblicazione l’ultima sua fatica letteraria, di cui al momento è stato annunciato solo il titolo: FALCONE E VESPAZIANI - Un'Alleanza per la Verità. La Straordinaria Collaborazione tra il Magistrato e l’Avvocato. Questo libro svelerà una storia avvincente di impegno per la giustizia e la verità, con al centro il giudice Falcone ed il suo incontro con l’avvocato Vespaziani.
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Giovedì, 31 agosto 2023 (ore 14:45 - 15:45), nell'occasione dell'80ma Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, con la curatela del critico d'arte contemporanea Marco Eugenio Di Giandomenico, l'Associazione Ethicando di Milano e la piattaforma di comunicazione internazionale Betting On Italy (BOI), in collaborazione con la Fondazione Ente dello Spettacolo e la rivista Cinematografo, organizzano la tavola rotonda dal titolo SustMOVIE, presso la Sala Tropicana 1 (Spazio Cinematografo) dell'Hotel Excelsior, Lungomare Guglielmo Marconi n. 41, Lido di Venezia.
L'evento consiste in una discussion tra personalità della cultura e delle istituzioni, giornalisti, artisti, imprenditori collegati a vario titolo al mondo cinematografico sulla tematica della sostenibilità del cinema contemporaneo, alla luce dei profondi e continui cambiamenti del settore, per lo più dovuti allo sviluppo incessante delle nuove tecnologie. Viene posto un focus su come le produzioni cinematografiche possano costituire volano di valorizzazione territoriale anche in ambito internazionale.
L'iniziativa, che gode del patrocinio della Camera di Commercio Indiana per l'Italia di Milano e del California Surf Museum di Oceanside (CA - USA), nonché del supporto mediatico delle riviste E-cinema, Beesness e Italy2California, fa parte di una serie di conferenze scientifiche che prevedono varie tappe in Italia e all'estero (Accademia di Belle Arti di Brera di Milano, Senato della Repubblica Italiana, Camera dei Deputati Italiana, Università Statale di Milano, Comillas Universidad Pontificia).
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Thursday, 31 August 2023 (2.45 - 3.45 pm), on the occasion of the 80th Venice International Film Festival, under the curatorship of the contemporary art critic Marco Eugenio Di Giandomenico, the Association Ethicando of Milan and the international communication platform Betting On Italy (BOI), in collaboration with the Fondazione Ente dello Spettacolo and the Cinematografo magazine, organize the round table discussion entitled SustMOVIE, at the Sala Tropicana 1 (Spazio Cinematografo) of the Hotel Excelsior , Lungomare Guglielmo Marconi n. 41, Lido of Venice.
The event consists of a discussion between cultural personalities and institutions, journalists, artists, entrepreneurs connected in various capacities to the cinematographic world on the issue of sustainability of contemporary cinema, in the light of the profound and continuous changes in the sector, mostly due to the constant development of new technologies. A focus is placed on how film productions can act as a driving force for territorial enhancement also in the international arena.
The initiative, which enjoys the patronage of the Indian Chamber of Commerce for Italy in Milan and the California Surf Museum in Oceanside (US), and the media support of the magazines E-cinema, Beesness and Italy2California, is part of a series of scientific conferences which include various stages in Italy and abroad abroad (Brera Academy of Fine Arts in Milan, Senate of the Italian Republic, Italian Chamber of Deputies, State University of Milan, Comillas Universidad Pontificia).
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Per informazioni / For information:
Associazione Ethicando (www.ethicando.it)
E-mail: [email protected]
Link di partecipazione / Booking link: https://www.eventbrite.com/e/biglietti-sustmovie-discussion-on-sustainable-filmmaking-692944053317?aff=oddtdtcreator
La prenotazione all'evento tramite eventribe dovrà essere confermata da e-mail a cura dell'organizzazione / The booking for the event through eventribe must be confirmed by e-mail by the organization.
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Le lapidi di Firenze: prima parte
Ricordi di pietra di avvenimenti o personaggi famosi Passeggiando per Firenze, sui muri di palazzi, case e alberghi, si vedono murate delle lapidi a ricordo di un passaggio o soggiorno di un personaggio, di un avvenimento storico o altro. Molte sono state messe dai proprietari dei palazzi, case private, da società o dall’Ufficio Toponomastica del Comune. A Carlo Lorenzini “Collodi”, l’autore del libro per ragazzi Pinocchio (questo libro compie 140 anni), è dedicata una lapide. Si trova nel rione di San Lorenzo, precisamente in via Taddea, nella casa dove nacque nel 1826. Un ricordo del soggiorno fiorentino del Manzoni, l’autore del romanzo “i Promessi sposi”, si trova all’albergo Quattro Nazioni nel palazzo Gianfigliazzi sui lungarni, dove si trattenne in città come disse per “sciacquare i panni in Arno”. Sul muro della facciata dell’albergo Bonciani, in via Panzani, c’è murata una lapide a ricordo del soggiorno di Giuseppe Garibaldi.
Ad un animale, precisamente a una mula morta di fatica nel 1550, durante i lavori di ingrandimento di Palazzo Pitti, voluto dalla Granduchessa Eleonora di Toledo moglie di Cosimo primo dei Medici, è dedicata una lapide a ricordo del lavoro svolto e della sua morte. Questa si trova in fondo al porticato di sinistra nel cortile sotto la nicchia che contiene la statua di Ercole a riposo. Nel bassorilievo è raffigurata la bestia, sotto ci sono queste parole: a ricordo della mula morta di fatica lavorando per anni nel cantiere diretto da Bartolomeo Ammannati. Nella Piazza dei Giudici, sulla spalletta dell'Arno, si trova una lapide dedicata ad un cavallo ucciso durante l’assedio di Firenze del 1530. Carlo Cappello all’epoca ambasciatore della Repubblica di Venezia alleata della Repubblica Fiorentina, si trovava in città per combattere gli Imperiali. Stava passando nell’allora Piazza d’Arno sul suo cavallo, per recarsi a Palazzo Vecchio a parlare con i "Dieci di Guerra”. In quell’istante un colpo di bombarda sparato dalla postazione degli Imperiali, alla Torre del Gallo, colpì l’animale uccidendolo salvando la vita del suo padrone. L’ambasciatore, in onore del cavallo morto, lo fece seppellire in quel luogo con tutti i suoi finimenti, facendo murare una lapide a ricordo del sacrificio dell’animale.
Nel 2007, a ricordo del salvataggio del Ponte Vecchio, minato come tutti gli altri ponti cittadini dai tedeschi in ritirata. Il Comune di Firenze vi fece murare una lapide. La distruzione di tutti i ponti e delle aree circostanti, dovevano servire a rallentare l’avanzata degli alleati anglo-americani. Nei primi giorni del mese di agosto del millenovecento quarantaquattro, con l’avvicinarsi dell’ottava armata, venne direttamente da Adolf Hitler, l’ordine di far saltare tutti i ponti per fermare l’avanzata degli alleati, e dar modo alle truppe tedesche di ritirarsi in ordine verso la linea Gotica. Fu in quel frangente che il Console Tedesco Gerhard Wolf e il Cardinale Elia Dalla Costa, iniziarono a trattare il salvataggio di Firenze dichiarandola città aperta e del Ponte Vecchio. Tanto fu il loro impegno che riuscirono nel loro intento. Wolfgang Amadeus Mozart, era un giovinetto di quattordici anni, quando nella primavera del 1770, con in padre Leopold, venne a Firenze per esibirsi davanti al Granduca Leopoldo primo di Lorena. La permanenza di padre e figlio in città, ebbe la durata di quindici giorni. Presero alloggio presso l’albergo Aquila Nera nella odierna via Cerretani. In quel luogo il Comune e gli amici del Teatro Comunale, per ricordare il soggiorno del grande musicista hanno fatto apporre una lapide nel luogo dove era situato all’epoca l’albergo. Nella via Cerretani, vicino all’albergo dove alloggiarono il giovane Mozart e suo padre, c’era la casa dove abitava la poetessa Maria Maddalena Morelli, conosciuta con lo pseudonimo di “Camilla Olimpica” nella Accademia della Arcadia, tale presenza è ricordata con una lapide.
Nel borgo di Pian dei Giullari, sulle colline circondanti Firenze, nella villa il “Gioiello” ad Arcetri, visse gli ultimi anni della sua vita, assistito dalla figlia suor Maria Celeste, lo scienziato Galileo Galilei. Era un sostenitore della teoria “copernicana”. Questa teoria poneva al centro dell’Universo il sole, con i pianeti che gli giravano intorno terra compresa, contraria alla teoria “tolemaica”, che metteva al centro dell’Universo la terra, con tutti i pianeti e il sole che gli giravano in torno. La chiesa era contraria alla teoria di Copernico. Accusato di eresia fu costretto all’abiura, e confinato dal Sant’Uffizio nella sua villa. Nel 1942, l’Università di Firenze, appose una lapide a ricordo delle scoperte fatte dallo scienziato. All’interno del Duomo di Firenze, si trovano murate quattro lapidi a ricordo di chi ha contribuito alla sua costruzione: Giotto di Bondone, innovatore della pittura. Fu inoltre un valente architetto e scultore. È ricordato per essere il costruttore del campanile di Santa Maria del Fiore; Filippo di Ser Brunellesco Lapi ovvero Filippo Brunelleschi. Nominato capomastro dall’Opera del Duomo alla costruzione della Cattedrale, subentrando a Lorenzo Ghiberti e Arnolfo di Cambio. È l’autore della cupola della chiesa, e l’ideatore e costruttore delle macchine usate per la sua erezione.
In Piazza dei Ciompi, si trova la casa del Ghiberti valente architetto e costruttore delle porte del Battistero. Vincitore insieme a Filippo Brunelleschi del concorso indetto per la costruzione della cupola della chiesa di Santa Maria del Fiore (anche se questa coabitazione si protrasse per poco tempo). Sopra al portone di ingresso della casa vi è apposta una lapide, ricordante l’architetto e le sue porte. Dietro all’abside del Duomo, si trovano le famose “Botteghe di Donatello” dove nacquero il crocifisso del “Cristo Contadino” della disputa con il Brunelleschi, il suo Davide, il San Giorgio per l’Arte dei Linaioli e Rigattieri, e tante altre opere famose. Sul muro sopra le arcate delle “Botteghe” si trova un busto dello scultore con una lapide commemorativa. Sulla porta di ingresso di Palazzo Vecchio, si trova il monogramma di Cristo. La dedica al Redentore Re di Firenze fu scritta sul marmo e murata nel 1527, quando cacciati da Firenze il Cardinale Passerini e i due bastardi di casa Medici, ebbe inizio l’epopea della Repubblica Fiorentina. Queste furono (forse) le parole allora incise: “Iesus Christus rex florentini populi S.P. decreto electus”. Con il ritorno dei Medici la scritta fu cambiata con le seguenti parole che si possono vedere ancora oggi: “Rex Regum e Dominus Dominantium”.
Sempre sulla facciata di Palazzo Vecchio, sulla parte sinistra verso la fontana del “Nettuno” dell’Ammannati (chiamato famigliarmente dai fiorentini per il candore del suo marmo “Biancone”), si trova una lapide fatta murare dagli Otto di Guardia e Balia addì 30 luglio 1720. L’iscrizione riporta una deliberazione dei Signori Otto, che ricorda ai cittadini l’uso appropriato della fontana: “Di non lavare calamai, panni o altro, di non gettarvi legni, sporcizie e altre brutture, fino alla distanza di venti braccia, sotto pena di quattro ducati e libero arbitrio dei Signori Otto”. Decreto del Magistrato del 21 agosto 1641.
Nel cortile della dogana si trova murata una lapide a ricordo della abolizione della pena di morte dal Granduca Pietro Leopoldo. Di fronte alla del biancone sulle pietre della piazza c'è una lapide a ricordo del martirio di fra Girolamo Savonarola e dei suoi due confratelli.
Allo stadio comunale Artemio Franchi, sotto la torre di Maratona, si trova il sacrario dedicato ai cinque ragazzi renitenti alla chiamata alla leva dalla R.S.I. Furono catturati a Vicchio del Mugello, sospettati di essere appartenenti a bande di partigiani. Erano stati presi per rappresaglia, dopo che i partigiani entrati in paese, e ucciso simpatizzanti dei fascisti. I giovani vennero processati e condannati a morte per fucilazione. Questi i loro nomi: Antonio Raddi 21 anni; Leandro Corona 21 anni; Ottorino Quiti 21 anni; Adriano Santoni 21 anni; Guido Targetti 21 anni. Questi giovani furono portati all'allora stadio Giovanni Berta e passati per le armi. In piazza Santa Croce dove il 17 febbraio 1530, durante l’assedio delle truppe imperiali di Carlo V, venne giocata una partita di Calcio in Livrea, per non interrompere la tradizione di giocare al calcio in tempo di Carnevale. A ricordo di quello storico evento, è murata su una parete del palazzo degli Antellesi una targa marmorea, nel punto esatto al centro del campo dove veniva battuta la palla all’inizio della partita chiamata batti palla (dall’altra parte del campo di gioco vi è murato un cerchio di marmo proprio di fronte all’altro, porta al suo interno quattro triangoli due rossi e due bianchi), con la scritta; alli 17 di febbraio 1530, con al suo interno rappresentati tre cerchi di colore rosso, bianco e verde.
Alberto Chiarugi Read the full article
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