#30anni
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Trovare un partner a 20 anni o a 30 cambia in modo abissale.
A 30 anni è tosta.
Le persone a 30 anni hanno paura dei sentimenti, dei legami, di provare emozioni, hanno brutti vissuti o hanno già investito tempo e bontà per la persona sbagliata.
A 30 anni hanno vissuto altro, hanno passato situazioni più o meno spiacevoli.
A 30 anni sai cosa comporta aprirsi e il rischio di farsi male.
A 30 anni c’è la voglia di amare, ma la paura fa da padrona.
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Non volevo che arrivassero i 30 anni. Non perché li temessi davvero, ma perché mi sembrava che segnassero un punto di non ritorno, il momento in cui devi fare i conti con il tempo che passa più veloce di quanto ti aspettassi. Per me i 30 erano un traguardo che ti costringe a fermarti, a guardarti indietro e a chiederti se hai fatto abbastanza. E questa domanda, un po’, fa paura. Poi, però, mi sono fermata davvero. Mi sono guardata indietro, ho ripercorso tutto quello che ho vissuto, e qualcosa è cambiato. Ho smesso di pensare al tempo che passa come a qualcosa da temere, e ho iniziato a vederlo come un regalo. Perché oggi, a 30 anni, non sono solo più grande: sono più consapevole. Consapevole di chi sono, di cosa voglio, di cosa merito e, soprattutto, di quanta strada ho fatto per arrivare qui. E questo mi ha fatto capire una cosa: i 30 non sono un limite, ma un inizio.
Sono grata per ogni esperienza, anche per quelle difficili, perché mi hanno insegnato qualcosa. Sono grata per le persone che mi sono accanto, quelle che hanno scelto di esserci davvero, che mi vogliono bene, che rendono ogni giorno un po’ più speciale. E sono grata per me stessa: per la versione di me che ha imparato a dire no senza paura, che non ha più bisogno di dimostrare qualcosa a tutti, che ha smesso di rincorrere l’approvazione e ha iniziato a vivere davvero.
I 30 anni non sono negativi, non sono la fine della spensieratezza o dei sogni, come forse immaginavo un tempo. Sono, invece, un’età speciale. L’età in cui impari ad accettarti, a valorizzarti, a fare pace con le tue insicurezze e a smettere di scendere a compromessi che ti tolgono felicità. L’età in cui capisci che non è importante correre per arrivare primi, ma godersi il viaggio, un passo alla volta.
Oggi, con tutta questa consapevolezza, mi accorgo che forse i 30 potrebbero essere davvero gli anni più belli della mia vita. E se non lo sono, non importa. Perché adesso so che ogni giorno è una possibilità per creare qualcosa di speciale. E se questo non è il vero significato della felicità, allora non so cosa lo sia.✨
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A vent’anni pensavo di morire entro i trenta, ora ne ho quasi trentadue ed è da circa quattro mesi che ho quasi totalmente smesso di avere amicizie per sostituirle alla vita su sims4
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" Butta via quella cazzo di consolle per videogiochi e tutti quei manga e smettila di comprarti pupazzetti di supereroi, buttando i soldi nel cesso; c'hai trent'anni e non undici: sembri ritardato; per forza che poi le donne non ti guardano manco di striscio. "
#women in male fields#videogiochi#consolle per videogiochi#manga#pupazzetti#supereroi#cesso#buttare soldi nel cesso#pupazzetti di supereroi#30anni#11anni#ritardato#donne#guardare
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Oggi ero da nonna e all’improvviso mentre stavamo parlando parte una canzone alla tv che riconosco, poco dopo alzo lo sguardo e guardo e vedo la pubblicità di Disneyland Paris.
Dopo un po’ mi viene in mente che canzone sia ed è quella della Sirenetta penso sia quella del Live Action. Parlando così con nonna le dico che ai miei 30 anni, vorrei andare a Disneyland perché non ci sono mai stata. Ma prima le dico vorrei andare a quello di Parigi perché più vicino poi a quello americano.
Nonna povera si è confusa Disneyland con un altro parco divertimenti che è totalmente diverso. Ci sono stata molto bello e divertente anche quel parco divertimenti
A Disneyland per i miei 30 anni voglio andarci! Un obbiettivo che voglio troppo raggiungere. Anche perché per colpa di tiktok mi capitavano quelle persona che ci sono andate tra giornata a Disneyland e video di quello che mangiavano con prezzi, alcuni li mettevano, e il voto chi sono io per non andarci
Ci andrei in tutte le stagioni, essendo nata in estate ci andrei nonostante odio l’estate
Ma andrei soprattutto periodo autunnale, Halloween e periodo invernale, Natale. I video del parco in quei periodi mi fanno innamorare. Li amo. Li amo tutti i video su Disneyland e il cibo anche
Scusate, ho ripetuto troppo spesso Disneyland e parco ahah
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Sei curioso/a di sapere come ha festeggiato il suo 30esimo compleanno il parco di Disneyland Paris?
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Sono nera figlia di adozione Vivo da oltre 30anni al nord nella terra dei mostri omofobi e fascisti Ho genitori ariani, bianchissimi, biondi con gli occhi azzurri … eppure Sono libera, indipendente, vivo serena non ho mai subito aggressioni, qualche scemo in giro ci sta (come ci starebbe ovunque). La mia sintesi: - Il FASCISMO non esiste - Il RAZZISMO non esiste Esistete solo voi antifa e buonisti mitomani che avete rovinato tutto, anche il piacere di vivere. Disgusto.
via https://x.com/QueenAngelica/status/1793588067611128073
Il sinistrismo e il wokismo, sua degenerazione adolescenziale, è sempre invariabilmente PATERNALISTA: si prende cura di tutti come fossero bambini scemi, soprattutto di chi non vuole (non ha preso coscienza, dicevano i marxisti). La frase rivelatrice è "vi proteggeremo anche da voi stessi" (cit. Cofferati ex sindacalista ex sindaco di Boobologna).
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Ho un maranzino di fronte sul treno, rifletto:
Io, arrivata a quasi 30anni, se vado a vedere le foto di quando ero una ragazzetta mi vergogno: vestiti completamente scoordinati passatimi da zii e parenti, quelli comprati erano nell'unico negozio di vestiti della città: il ciaociao. Zero soldi, zero senso del gusto.
Questi qui però quando riguarderanno le loro foto non avranno scuse: pieni di soldi ma si vestono di merda
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Mia zia Ida aveva un pappagallo parlante, Ruggero. Ricordo che se ne stava appollaiato su un braccio di lampadario e da li parlava molto di piu' di quando era in gabbia. Era bravo a ripetere le lamentele di mia zia, una volta i pochi soldi della sua pensione: "maledetti, maledetti, appena ottocentomilalire dopo 30anni di lavoro". Un'altra volta dal braccio del lampadario, ripeteva " l'amministratore e' un ladro, un ladro". Ruggero era un pappagallo raro. "Parlatori" come lui ce n'erano 3 o 4 in Italia. Eh, quel pappagallo valeva soldi, tanti soldi. Oggi invece il nostro paese conta 60milioni di pappagalli. Tutti a ripetere quello che dice la zia di turno. Una volta il problema piu'a cuore per gli italiani sono i rave party, un'altra e' la guerra in Ucraina, un'altra ancora l'immigrazione, poi la benzina, l'inflazione, la sanita', gli zainetti per la scuola o le pesche che regalano i figli ai genitori divorziati. Insomma, i potenti dettano i temi e i pappagalli li ripetono, mettendoli in cima ai loro problemi quotidiani (come rilevano tutti gli istituti demoscopici). Una cosa e' certa: io non mi porterei a casa nessuno di questi 60 milioni di pappagalli. Preferirei averne uno intelligente, uno che mi ripeta come un matra i suoi veri problemi: "non voglio solo semi, voglio anche la banana e una foglia di lattuga, brutto stronzo".. @ilpianistasultetto
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La necessità di portarmi il cartello 30 a casa e usarlo come arredo durante una festa di 30anni (ma anche come arredo in generale, mi piacciono molto i cartelli stradali)
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Venerdì stavo cercando parcheggio vicino al negozio ed ho incontrato G, non lo vedevo da prima del covid forse, era lì seduto sul gradino di un ingresso in pietra di un palazzo, testa rasata, maglietta bianca, pantaloni verdi e baffo ("ah vedi è tornato al baffo" ho pensato). Ero in macchina, per i vicoletti e mi sono fermata proprio in mezzo al cazzo, ho sporto la testa dal finestrino e ho urlato il suo nome quelle due o tre volte prima che si girasse. E via sorrisoni. Lui mi ha sempre fatto dei sorrisi stupendi, non so perché ma mi vuole bene, io ai tempi me lo volevo fare in tutte le salse ma niente, lui secondo me vedeva in me una lontana parente scomparsa molto simpatica quindi mi voleva bene in modo molto tenero. Due o tre frasi urlate dalla macchina e dal gradino e via.
Poco fa mi appare davanti agli occhi un post di James Frey dove parla dei 30anni appena passati dal suo ingresso in comunità. James Frey è l'autore di "In un milione di piccoli pezzi". Un libro che G mi aveva fatto leggere e che ci ha fatto andare sotto a tutti e due, tanto da chiamarci James e Lili, come i due personaggi. Che detta così pare una cosa da libro cuore ma no, ai tempi poi era stupendo, noi due a parlare dei pezzi del libro e a scambiarci canzoni, io a farmi filmini (porno) (mentali) a colori su noi due insieme e lui a pensare a come far incazzare qualcuno.
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Per non dimenticare mai...Capaci 30anni
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Ci tengo a specificare
che ho desiderato la morte di Berlusconi la prima volta 15 anni fa, da allora questo desiderio è rimasto acceso
onestamente ormai era un vecchio di merda come tanti altri, la sua morte oggi non cambia quello che ha fatto in 30anni di corruzione e sopprusi [che pagheremo in tantissimi anni a venire, sia economicamente che culturalmente]
nonostante ciò, bella che sia morto, non vedevo l'ora
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Ciao amici, tra non molto farò 30anni, volevo regalarvi una notte in trentino per passare il mio compleanno tutti insieme, che ne dite ci siete?
E guarda non lo so..
Devo vedere perché sono incasinato
Devo partire per lavoro..
Ma che porco dio! Ma fate sul serio?????
Siete delle merde.
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Il Gen.Tricarico oggi alla Intelligence Culture and Strategic Analysis ci racconta:
"Assistiamo ai proclami fatti da Germania, Francia e Uk. Chi sono questi paesi? 1 è totalmente imbelle. Un’altro è una media potenza. Il 3 sì, è un soggetto militare di primo piano. Mancava l’Italia, Biden ha portato anche noi. Abbiamo delle eccellenze militari al di là delle dimensioni di inestimabile valore. Manon c’è consapevolezza di ciò. Nella difesa aerea siamo un’eccellenza mondiale riconosciuta da tutti. Vogliono distruggere Israele? E noi che facciamo, aspettiamo la risposta iraniana scrutando il cielo? Perché sappiamo che la risposta arriverà dal lì. Noi potremmo dare un aiuto notevole perché abbiamo mezzi straordinari che aiutarebbero quella democrazia. Possiamo portare la nostra forza ovunque nel globo e contribuire a cambiare le sorti dei conflitti, a vincerli. Invece rinunciamo a dare una mano agli amici, preferendo commentare in disparte il mondo occidentale aggredito ». Abbiamo 30anni di esperienza su tutti i fronti caldi del pianeta ma i nostri concittadini, chissà perché sono stati convinti di vivere in una grande Svizzera. Guardiamo i conflitti che colpiscono l’Europa come se fossimo davanti a un film che non ci riguarda. E questo è un errore di cui la politica è responsabile
Lei cosa farebbe Generale?
«Le dico cosa ho fatto nel 67 da giovane pilota. Israele venne attaccato nella Guerra dei 6 giorni. Io non attesi il sesto. Mi presentai al mio comandante per offrirmi volontario e far sapere che c’erano piloti italiani pronti a partire in poche ore per difendere Israele con i loro aerei. Non se ne fece niente, ma almeno tentai. C’era una passione, un coraggio, una voglia di contribuire…
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