Tumgik
#2020 passat
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2020 VW Passat Sedan
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ilpianistasultetto · 5 months
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Lo sapevo, era tutto scritto. Oggi, (quasi) tutti a dare la colpa al superbonus edilizio e ad altre decisioni passate (non sto qui a difendere nulla, sia chiaro) ma nessuno ricorda quanto succedeva nel 2020-2021. Un intero Paese chiuso per Covid. 60milioni di uccellini appena usciti da uova schiuse dentro il grande nido Italia nelle mani di mamma-rondine. Tutti ad aspettare la mamma con il vermetto tra il becco per prenderne un pezzetto ciascuno. Ricordo a tutti voi, che oggi applaudite chi punta il dito contro i governanti di allora, che avete percepito, se lavoratori dipendenti, fino a 20-25mila euro di cassa integrazione stando sul divano (seppur forzatamente). Ricordo a tutti voi, imprenditori, professionisti, artigiani e commercianti, il fiume di denaro dato dallo Stato; bonus, soldi a fondo perduto, soldi a tasso zero garantiti dallo Stato, aiuti per affitti di locali e capannoni, bonus energia e vacanze, dehors gratuiti per attivita' turistiche. In totale, abbiamo contratto debiti per 200miliardi e piu'. Oggi nessuno ricorda niente? Come se nulla fosse successo, tutti a scappare come topi addossando responsabilita' ad altri, al vicino di casa profittatore, al nullafacente o ai politici precedenti. Insomma, il conto non lo vuole pagare nessuno. Eh, lo sapevo..lo sapevo che andava a finire cosi, era tutto scritto. @ilpianistasultetto
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occhietti · 6 months
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Ci chiamano "Gli Anziani" o "Boomer".
Siamo nati negli anni 40-50-60.
Siamo cresciuti negli anni 50-60-70.
Abbiamo studiato negli anni 60-70-80.
Uscivamo insieme negli anni 70-80-90.
Ci siamo sposati e abbiamo scoperto il mondo negli anni 70-80-90.
Ci avventuriamo negli anni 80-90.
Ci stabilizziamo negli anni 2000.
Siamo diventati più saggi negli anni 2010.
E stiamo andando fermamente oltre il 2020.
A quanto pare abbiamo vissuto otto decenni diversi... DUE secoli diversi... DUE millenni diversi...
Siamo passati dal telefono con un operatore per chiamate interurbane alle videochiamate in qualsiasi parte del mondo.
Siamo passati dalle slide a YouTube, dai dischi in vinile alla musica online, dalle lettere scritte a mano alla mail e Whats App. Dalle partite in diretta radio, alla TV in bianco e nero, alla TV a colori e poi alla TV 3D HD. Siamo andati al Video store e ora guardiamo Netflix.
Abbiamo conosciuto i primi computer, schede perforate, floppy disk e ora abbiamo gigabyte e megabyte sui nostri smartphone.
Abbiamo indossato pantaloncini per tutta la nostra infanzia e poi pantaloni lunghi, Oxford, razzi, completi conchiglie e blue jeans.
Abbiamo schivato paralisi infantile, meningite, poliomielite, tubercolosi, influenza suina e ora COVID-19.
Andavamo su pattini, tricicli, biciclette, ciclomotori, auto a benzina o diesel e ora guidiamo ibridi o elettriche.
Sì, ne abbiamo passate tante
ma che bella vita che abbiamo avuto!
Potrebbero descriverci come "esemplari", persone nate in quel mondo degli anni cinquanta, che hanno avuto un'infanzia analogica e un'età adulta digitale.
Abbiamo tipo "Visto tutto"! La nostra generazione ha letteralmente vissuto e assistito più di ogni altra in ogni dimensione della vita. È la nostra generazione che si è letteralmente adattata al "cambiamento".
Un grande applauso a tutti i componenti di una generazione davvero speciale, che sarà UNICA!
- Autore sconosciuto
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Ci chiamano "Gli Anziani"
Siamo nati negli anni 60 e 70.
Siamo cresciuti negli anni 70 e 80.
Abbiamo studiato negli anni 70-80.
Uscivamo insieme negli anni 70-80-90.
Ci siamo sposati e abbiamo scoperto il mondo negli anni 70-80-90.
Ci siamo avventurati negli anni 80-90.
Ci siamo stabilizzati negli anni 2000.
Siamo diventati più saggi nel 2010.
E andiamo saldamente oltre il 2020.
Sembra che viviamo diversi decenni...
DUE secoli diversi...
DUE millenni separati...
Siamo passati dal telefono con un operatore di chiamate a lunga distanza a videochiamate in qualsiasi parte del mondo.
Siamo passati dalle diapositive a YouTube, dischi in vinile alla musica online, lettere scritte a mano a e-mail e WhatsApp.
Dalla radio giochi in diretta, alla TV in bianco e nero, alla TV a colori e poi alla TV 3D HD.
Sono andato al negozio di videocassette e ora guardo Netflix.
Abbiamo conosciuto i primi computer, schede perforate, dischetti e ora abbiamo gigabyte e megabyte sui nostri smartphone.
Indossiamo pantaloncini per tutta l'infanzia e poi pantaloni, Oxford, razzi, gusci completi e jeans blu.
Abbiamo evitato la paralisi infantile, la meningite, la polio, la tubercolosi, l'influenza suina e ora il COVID-19.
Andavamo su pattini, tricicli, biciclette, ciclomotori, auto a benzina o diesel e ora guidiamo ibridi o elettrici.
Sì, ne abbiamo passate tante, ma che vita abbiamo avuto!
Potrebbero descriverci come "esemplari", persone nate in questo mondo degli anni cinquanta, che hanno avuto un'infanzia analoga e adulta digitale.
Abbiamo tipo "Ho visto tutto"!
La nostra generazione ha letteralmente vissuto e assistito più di chiunque altro in tutte le dimensioni della vita.
È la nostra generazione che si è letteralmente adattata al "CAMBIAMENTO. "
Un grande applauso a tutti i membri di una generazione molto speciale, che sarà UNICA!
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raffaeleitlodeo · 10 months
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La controrivoluzione delle élite di cui non ci siamo accorti: intervista a Marco D’Eramo - L'indipendente on line
Fisico, poi studente di sociologia con Pierre Bourdieu all’École Pratique des Hautes Études di Parigi, giornalista di Paese Sera, Mondoperaio e poi per lungo tempo de il manifesto. Marco D’Eramo ha di recente pubblicato il saggio Dominio, la guerra invisibile contro i sudditi (ed. Feltrinelli, 2020), un libro prezioso che, con uno stile agevole per tutti e dovizia di fonti, spiega come l’Occidente nell’ultimo mezzo secolo sia stato investito di una sorta di rivoluzione al contrario, della quale quasi nessuno si è accorto: quella lanciata dai dominanti contro i dominati. Una guerra che, almeno al momento, le élite stanno stravincendo e che si è mossa innanzitutto sul piano della battaglia delle idee per (ri)conquistare l’egemonia culturale e quindi le categorie del discorso collettivo. Una chiacchierata preziosa, che permette di svelare il neoliberismo per quello che è, ovvero un’ideologia che, in quanto tale, si muove attorno a parole e concetti chiave arbitrari ma che ormai abbiamo assimilato al punto di darli per scontati, ma che – una volta conosciuti – possono essere messi in discussione.
Ci parli di questa rivoluzione dei potenti contro il popolo, cosa è successo?
Nella storia i potenti hanno sempre fatto guerra ai sudditi, se no non sarebbero rimasti potenti, questo è normale. Il fatto è che raramente i sudditi hanno messo paura ai potenti: è successo nel 490 a.C., quando la plebe di Roma si ritirò sull’Aventino e ottenne i tribuni della plebe. Poi, per oltre duemila anni, ogni volta che i sudditi hanno cercato di ottenere qualcosa di meglio sono stati brutalmente sconfitti. Solo verso il 1650 inizia l’era delle rivoluzioni, che dura circa tre secoli, dalla decapitazione di re Carlo I d’Inghilterra fino alla rivoluzione iraniana, passando per quella francese e quelle socialiste. Da cinquant’anni non si verificano nuove rivoluzioni.
E poi cosa è successo?
Con la seconda guerra mondiale le élite hanno fatto una sorta di patto con i popoli: voi andate in guerra, noi vi garantiamo in cambio maggiori diritti sul lavoro, pensione, cure, eccetera. Dopo la guerra il potere dei subalterni è continuato a crescere, anche in Italia si sono ottenute conquiste grandiose come lo statuto dei Lavoratori, il Servizio Sanitario Nazionale ed altro. A un certo punto, le idee dei subordinati erano divenute talmente forti da contagiare le fasce vicine ai potenti: nascono organizzazioni come Medicina Democratica tra i medici, Magistratura Democratica tra i magistrati, addirittura Farnesina Democratica tra gli ambasciatori. In Italia come in tutto l’Occidente le élite hanno cominciato ad avere paura e sono passate alla controffensiva.
In che modo?
Hanno lanciato una sorta di controguerriglia ideologica. Hanno studiato Gramsci anche loro e hanno agito per riprendere l’egemonia sul piano delle idee. Partendo dai luoghi dove le idee si generano, ovvero le università. A partire dal Midwest americano, una serie di imprenditori ha cominciato a utilizzare fondazioni per finanziare pensatori, università, convegni, pubblicazioni di libri. Un rapporto del 1971 della Camera di Commercio americana lo scrive chiaramente: “bisogna riprendere il controllo e la cosa fondamentale è innanzitutto il controllo sulle università”. Da imprenditori, hanno trattato le idee come una merce da produrre e vendere: c’è la materia prima, il prodotto confezionato e la distribuzione. Il primo passo è riprendere il controllo delle università dove la materia prima, ovvero le idee, si producono; per il confezionamento si fondano invece i think tank, ovvero i centri studi dove le idee vengono digerite e confezionate in termini comprensibili e affascinanti per i consumatori finali, ai quali saranno distribuiti attraverso giornali, televisioni, scuole secondarie e così via. La guerra si è combattuta sui tre campi della diffusione delle idee, e l’hanno stravinta.
Quali sono le idee delle élite che sono divenute dominanti grazie a questa guerra per l’egemonia?
La guerra dall’alto è stata vinta a tal punto che non usiamo più le nostre parole. Ad esempio, la parola “classe” è diventata una parolaccia indicibile. Eppure Warren Buffet, uno degli uomini più ricchi del mondo, lo ha detto chiaramente: «certo che c’è stata la guerra di classe, e l’abbiamo vinta noi». O come la parola “ideologia”, anche quella una parolaccia indicibile. E allo stesso tempo tutte le parole chiave del sistema di valori neoliberista hanno conquistato il nostro mondo. Ma, innanzitutto, le élite sono riuscite a generare una sorta di rivoluzione antropologica, un nuovo tipo di uomo: l’homo economicous. Spesso si definisce il neoliberismo semplicemente come una versione estrema del capitalismo, ma non è così: tra la teoria liberale classica e quella neoliberista ci sono due concezioni dell’uomo radicalmente differenti. Se nel liberalismo classico l’uomo mitico è il commerciante e l’ideale di commercio è il baratto che si genera tra due individui liberi che si scambiano beni, nel neoliberismo l’uomo ideale diventa l’imprenditore e il mito fondatore è quello della competizione, dove per definizione uno vince e l’altro soccombe.
Quindi rispetto alle generazioni che ci hanno preceduto siamo diventati un’altra specie umana senza accorgercene?
L’idea che ogni individuo è un imprenditore genera una serie di conseguenze enormi. La precondizioni per poter avviare un’impresa è avere qualcosa da investire, e se non ho capitali cosa investo? A questa domanda un neoliberista risponde: «il tuo capitale umano». Questa è una cosa interessantissima perché cambia tutte le nozioni precedenti. Intanto non vale l’idea del rapporto di lavoro come lo conoscevamo: non esiste più un imprenditore e un operaio, ma due capitalisti, dei quali uno investe denaro e l’altro capitale umano. Non c’è nulla da rivendicare collettivamente: lo sfruttamento scompare, dal momento che è un rapporto tra capitalisti. Portando il ragionamento alle estreme conseguenze, nella logica dominante, un migrante che affoga cercando di arrivare a Lampedusa diventa un imprenditore di sé stesso fallito, perché ha sbagliato investimento. Se ci si riflette bene, la forma sociale che meglio rispecchia questa idea del capitale umano non è il liberalismo ma lo schiavismo, perché è lì che l’uomo è letteralmente un capitale che si può comprare e vendere. Quindi non credo sia errato dire che, in verità, il mito originario (e mai confessato) del neoliberismo non è il baratto ma lo schiavismo. Il grande successo che hanno avuto i neoliberisti è di farci interiorizzare quest’immagine di noi stessi. È una rivoluzione culturale che ha conquistato anche il modo dei servizi pubblici. Per esempio le unità sanitarie locali sono diventate le aziende sanitarie locali. Nelle scuole e nelle università il successo e l’insuccesso si misurano in crediti ottenuti o mancanti, come fossero istituti bancari. E per andarci, all’università, è sempre più diffusa la necessità di chiedere prestiti alle banche. Poi, una volta che hai preso il prestito, dovrai comportarti come un’impresa che ha investito, che deve ammortizzare l’investimento e avere profitti tali da non diventare insolvente. Il sistema ci ha messo nella situazione di comportarci e di vivere come imprenditori.
Ritiene che l’ideologia neoliberista abbia definitivamente vinto la propria guerra o c’è una soluzione?
Le guerre delle idee non finiscono mai, sembra che finiscano, ma non è così. Se ci pensiamo, l’ideologia liberista è molto strana, nel senso che tutte le grandi ideologie della storia offrivano al mondo una speranza di futuro migliore: le religioni ci promettevano un aldilà di pace e felicità, il socialismo una società del futuro meravigliosa, il liberalismo l’idea di un costante miglioramento delle condizioni di vita materiali. Il neoliberismo, invece, non promette nulla ed anzi ha del tutto rimosso l’idea di futuro: è un’ideologia della cedola trimestrale, incapace di ogni tipo di visione. Questo è il suo punto debole, la prima idea che saprà ridare al mondo un sogno di futuro lo spazzerà via. Ma non saranno né i partiti né i sindacati a farlo, sono istituzioni che avevano senso nel mondo precedente, basato sulle fabbriche, nella società dell’isolamento e della sorveglianza a distanza sono inerti.
Così ad occhio non sembra esserci una soluzione molto vicina…
Invece le cose possono cambiare rapidamente, molto più velocemente di quanto pensiamo. Prendiamo la globalizzazione: fino a pochi anni fa tutti erano convinti della sua irreversibilità, che il mondo sarebbe diventato un grande e unico villaggio forgiato dal sogno americano. E invece, da otto anni stiamo assistendo a una rapida e sistematica de-globalizzazione. Prima la Brexit, poi l’elezione di Trump, poi il Covid-19, poi la rottura con la Russia e il disaccoppiamento con l’economia cinese. Parlare oggi di globalizzazione nei termini in cui i suoi teorici ne parlavano solo vent’anni fa sembrerebbe del tutto ridicolo, può essere che tra vent’anni lo sarà anche l’ideologia neoliberista.
Intanto chi è interessato a cambiare le cose cosa dovrebbe fare?
Occorre rimboccarsi le maniche e fare quello che facevano i militanti alla fine dell’Ottocento, ovvero alfabetizzare politicamente le persone. Una delle grandi manovre in questa guerra culturale lanciata dal neoliberismo è stata quella di ricreare un analfabetismo politico di massa, facendoci ritornare plebe. Quindi è da qui che si parte. E poi bisogna credere nel conflitto, progettarlo, parteciparvi. Il conflitto è la cosa più importante. Lo diceva già Machiavelli: le buone leggi nascono dai tumulti. Tutte le buone riforme che sono state fatte, anche in Italia, non sono mai venute dal palazzo. Il Parlamento ha tutt’al più approvato istanze nate nelle strade, nei luoghi di lavoro, nelle piazze. Lo Statuto dei Lavoratori non è stato fatto dal Parlamento per volontà della politica, ma a seguito della grande pressione esterna fatta dai movimenti, cioè dalla gente che si mette insieme. Quindi la prima cosa è capire che il conflitto è una cosa buona. La società deve essere conflittuale perché gli interessi dei potenti non coincidono con quelli del popolo. Già Aristotele lo diceva benissimo: i dominati si ribellano perché non sono abbastanza eguali e i dominanti si rivoltano perché sono troppo eguali. Questa è la verità.
[di Andrea Legni]
https://www.lindipendente.online/2023/11/01/la-controrivoluzione-delle-elite-di-cui-non-ci-siamo-accorti-intervista-a-marco-deramo/?fbclid=IwAR0J1ttaujW9lXdoC3r4k5Jm46v3rQM_NMampT4Sd_Q-FX4D-7TFWKXhn3c
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moonyvali · 1 year
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LA MALATTIA TERMINALE
"Sta muovendo qualche onda l'esclusione del fisico Carlo Rovelli dalla cerimonia di apertura della Fiera del Libro di Francoforte, cui era stato precedentemente invitato. La colpa di Rovelli è stata quella di contestare – peraltro in modo argomentato - le scelte del governo rispetto al conflitto tra Russia e Ucraina.
Avendo fatto parte Rovelli fino a ieri del novero degli “accreditati” dal sistema mediatico, questa volta si è inarcato persino qualche sopracciglio nella borghesia semicolta, nei lettori di corriererepubblica e fauna affine. Purtroppo a quest’influente fascia della popolazione sfugge del tutto la gravità di ciò che accade da tempo, come un andamento sotterraneo, continuo, capillare.
C'è una linea rossa continua che si dipana nella gestione dell’opinione pubblica occidentale da anni e che ha subito un’accelerazione dal 2020. È una linea che si lascia vedere in superficie solo talora, come nella persecuzione di Assange (o Manning, o Snowden, ecc.) fino a censure minori, come quella assurta oggi agli onori delle cronache. Il senso profondo di questo movimento sotterraneo è chiarissimo: perseguimento della verità e gestione del discorso pubblico in occidente sono oramai indirizzi incompatibili.
A Rovelli viene imputato qualcosa di imperdonabile, ovvero di aver tradito l’appartenenza alla cerchia degli onorati dalle élite di potere, mettendole in imbarazzo. Questo non può e non deve accadere. Oggi il discorso pubblico ha il permesso di oscillare tra due poli, a un estremo la polemicuzza innocua e autoestinguentesi sull’orsa o la nutria di turno, all’altro i rifornimenti di munizioni alla linea dettata dal capo, cioè dalla catena di comando a guida americana dietro al cui carro - sempre meno trionfale - siamo legati.
Per le verità più pesanti e pericolose vige l’ordine di distruzione, come evidenziato dal caso di Assange la cui vita è stata distrutta per segnare un esempio e un ammonimento a qualunque altro soggetto eventualmente incline alla parresia. Per le insubordinazioni minori (tipo Rovelli, Orsini, ecc.) basta la caduta in disgrazia presso i cortigiani, che si riverbera in censure, piccoli ricatti silenti, e poi in discredito, blocchi di carriera, ecc.
Tutto ciò si condensa in una sola fondamentale lezione, una lezione implicita che il nostro intero sistema di formazione delle menti, giornali, televisioni, scuole, università, ecc. consapevolmente o inconsapevolmente implementa: “Tutto ciò che è discorso pubblico è essenzialmente falso.”
Questa è la lezione che i giovani ricevono precocemente e da cui traggono tutte le conseguenze del caso, in termini di disimpegno e abulia. A tale lezione si sottrae solo in parte qualche parte della popolazione meno giovane, in cui si agita ancora l’illusione di aspirazioni passate (“partecipazione”, “democrazia”, ecc.).
La “realtà” in cui ci troviamo a nuotare funziona però secondo il seguente ferreo sillogismo:
1) Tutto ciò che abbiamo in comune gli uni con gli altri come cittadini, come demos è il discorso pubblico mediaticamente nutrito;
2) Ma quel discorso pubblico è oggi puramente e semplicemente menzognero (o schiettamente falso, o composto di frammenti di verità ben selezionati, funzionali a creare uno desiderato effetto emotivo);
3) Perciò non c'è più nessun possibile demos, nessun possibile discorso pubblico, e dunque nessuna leva perché un’azione collettiva possa cambiare alcunché. Mettetevi il cuore in pace, si salvi da solo chi può.
In questa cornice peraltro si staglia per interesse l’atteggiamento dei superdiffusori di menzogne certificate, dei mammasantissima dell’informazione e del potere, attivissimi nel denunciare ogni eterodossia sgradita come “fake news”. E così ci troviamo di fronte allo spettacolo insieme comico e ripugnante dove i comandanti di corazzate dell’informazione chiedono il perentorio affondamento di canotti social per non aver benedetto abbastanza l’altruismo di Big Pharma, o per essere stati teneri con Putin, o per non aver rispettato l’ultimo catechismo politicamente corretto, e così via.
Viviamo in un mondo in cui la menzogna strumentale è oramai la forma dominante della verbalizzazione di interesse pubblico.
C'è chi vi reagisce con mero disimpegno rassegnato; chi si chiude angosciato nella propria stanza tipo hikikomori; chi cerca paradisi artificiali in pillole; chi accetta il gioco cercando di usarlo per tornaconti a breve termine (perché nessun altro orizzonte è disponibile); c'è chi cade in depressione; chi impazzisce; c'è chi ogni tanto spacca tutto per poi tornare a battere la testa contro il muro della propria cella; e c'è chi sviluppa quella forma particolare di pazzia che sta nel lottare disarmato contro i giganti sperando si rivelino mulini a vento.
Sul fondo fluisce la corrente della storia dove il nostro vascello occidentale ha preso un ramo digradante e con inerzia irreversibile accelera verso la cascata. Una volta che la parola pubblica ha perduto la propria capacità di veicolare verità, ridarvi peso è impossibile. Ogni ulteriore parola spesa per correggere le falsità del passato, se raggiunge la sfera pubblica viene per ciò stesso percepita come debole, logora, impotente. La società che abbiamo apparecchiato è una società senza verità e togliere la verità al mondo sociale significa condannarlo ad una malattia terminale. Quanto dureranno gli scricchiolii, quanto la caduta di intonaci, quanto le infiltrazioni d’acqua, quanto resisteranno ancora gli spazi abitabili sempre più ristretti, questo non è facile prevedere, ma un mondo senza verità è un mondo senza logos, e non può che sfociare in quella dimensione dove le parole sono superflue perché violenza e morte ne hanno preso il posto."
Andrea Zhok
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thedozen · 2 months
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12 фактов об Анжелике Флай
Сегодня, 12 августа, день рождения Невероятной Троицы. В честь этого мы решили поделиться с вами некоторыми фактами о них. Теперь настала очередь Анжелики Флай, самой мечтательной девчули Дюжины.
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1. 12 августа 1996 года в Лондоне, Англия у женатой пары, состоящей из коренной англичанки Рут Флай и русского мигранта Василия Горбачёва, родилась дочь. Её назвали Анжелика Лав Флай.
2. Анжелика обнаружила свои способности в 4 года. В тот день девочке было очень страшно из-за агрессивного поведения пьяного отца и из-за неизвестной судьбы мамы, ведь Энжи заставили закрыться в своей спальне и сидеть там одной. Мучаясь от ужаса и мечтая о мире, малышка Анжелика создала в своей комнатке небольшой ураганчик. Сначала это напугало её, а потом на смену страха пришло любопытство. «Это из-за меня? Это я сделала?» — задалась вопросом Энжи. Проверив свои догадки и убедившись в них, девочка начала изучать, что же она ещё может. Свои способности Анжелика стала использовать как средство успокоения и практически как игрушку. Повзрослев, Энжи не прекратила забавляться со своей Стихией. Можно сказать, что она по-детски относится к своему дару.
3. Анжелика всегда была очень пугливой. Количество вещей, которых она боится трудно сосчитать. Например, в списке страхов Энжи находятся следующие пункты: смерть близких, призраки, дух отца, возможность того, что отец на самом деле жив, пьяные мужчины, насилие, поезда, теракты, естественные водоёмы, большие собаки с жуткими мордами, членистоногие, огонь, уколы, больницы, медицинские вмешательства, беременность, опоздать куда-то, опозориться, некоторые птицы, большие машины, слепота и т.д.
4. Анжелика склонна к тревожному и депрессивному расстройствам. Чтобы хоть как-то справиться с бесконечными переживаниями, она выполняет различные ритуалы. Например, Энжи иногда впивается ногтями в ладони или сильно царапает и щипает себя, пытаясь таким способом заглушить эмоциональные страдания физической болью. Ну а чтобы просто немного успокоиться, Анжелика создаёт мини-ураганчики из бумажек, записок, писем, открыток.
5. Анжелика частенько отдыхает с мамой и с семьёй тёти в Кардиффе, Уэльс. Туда ещё до рождения Энжи переехали её бабуля и дедуля, когда мужчина получил в наследство от мачехи дом. Анжелике нравится бывать там, хоть ей и приходится добираться от Лондона в Кардифф и обратно на поезде.
6. У бабули и дедули Анжелики есть традиция, которую девушка предложила соблюдать Дюжине во время их совместного проживания в 2020 году. Суть состоит в том, чтобы оставлять на холодильнике небольшие послания для своих домочадцев. Хоть Энжи очень нравится эта традиция, но она не особо хочет её внедрять в свою жизнь с Честером Кейпой. Дело в том, что парень Анжелики пишет некоторые слова с ошибками, либо на американский манер, что порой раздражает Энжи.
7. Анжелику можно назвать поклонницей Королевской семьи Великобритании. Энжи следит за монаршими особами в соцсетях и почти всегда читает о них новости. Она даже видела их вживую несколько раз. Но по-настоящему Анжелике нравилась только Елизавета II, поэтому смерть Королевы стала действительно печальным событием для Энжи.
8. Анжелика получила водительские права в 18 лет и является первой и пока единственной женщиной в своей семье, кто водит автомобиль. На данный момент Энжи владеет голубой машиной марки Volkswagen Passat B8.
9. Анжелика от Природы шатенка. Её вполне устраивает её цвет волос, но Энжи всегда было интересно перекраситься в блондинку. 1 июня 2020 года она смогла осуществить свою мечту, несмотря на карантин, связанный с пандемией коронавируса. В 2022 году Анжелика перестала краситься, тем самым снова став шатенкой.
10. В начале августа 2022 года Анже��ика заразилась Covid-19. Хоть болезнь протекала в относительно лёгкой форме, но без последствий всё равно не обошлось. Из-за коронавируса Энжи начала чувствовать отвращение к мясу и в итоге стала вегетарианкой. Анжелика нисколько не жалеет об изменениях в питании, но страдает из-за того, что у её мамы появился ещё один пунктик, который она не принимает в своей дочери.
11. Анжелика с детства задумывалась о своей смерти и о суициде. Она неоднократно продумывала план того, как убьёт себя. Но лишь 31 мая 2023 года Энжи осуществила попытку самоубийства. В тот период Анжелика чувствовала себя лишённой надежды на счастье: парень бросил и стал грубо относиться к ней, новая работа перестала приносить удовольствие и только отнимала силы, мама убеждала не увольняться и не хотела понимать страданий дочери, да ещё и с одной из подруг были трудности в отношениях. Переживания из-за всего этого были такими сильными, что Энжи решила умереть, отравив себя угарным газом в гараже. К счастью, мать девушки вовремя обнаружила её и вызвала скорую.
12. Анжелика никогда не хотела иметь детей и, как было упомянуто ранее, боится забеременеть. Долгое время ей приходилось сначала принимать противозачаточные таблетки, а затем использовать специальный пластырь. Оба метода не устраивали Энжи, поэтому она мечтала когда-нибудь преодолеть боязнь больниц и медицинских манипуляций, чтобы сделать стерилизацию. Наконец, благодаря своему другу Аарону Мисту Анжелика решилась на операцию по перевязке маточных труб, которая успешно прошла 22 июня 2023 года.
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colorfulprincewombat · 9 months
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Noi Boomer
"Molti sono morti, e quelli che sono ancora qui vengono chiamati ""gli anziani. ""
Siamo nati negli anni 40-50-60.
Siamo cresciuti negli anni 50-60-70
Abbiamo studiato negli anni 60-70-80.
Eravamo insieme negli anni 70-80-90.
Ci siamo sposati o no e abbiamo scoperto il mondo negli anni 70-80-90.
Avventure negli anni 80-90.
Ci stiamo ambientando negli anni 2000.
Siamo diventati più saggi negli anni 2010.
E andiamo forte fino al 2020 e oltre.
A quanto pare abbiamo attraversato OTTO decenni diversi...
DUE secoli diversi...
DUE millennial diversi...
Siamo passati dal telefono con l'operatore per chiamate interurbane, cabine a pagamento, videochiamate in tutto il mondo.
Siamo passati dalle slide a YouTube, dai vinili alla musica online, dalle lettere scritte a mano alle mail e Whats App.
Giochi in diretta radio, TV in bianco e nero, TV a colori, poi TV 3D HD.
Siamo andati al videonoleggio e ora guardiamo Netflix.
Abbiamo conosciuto i primi computer, schede perforate, dischi e ora abbiamo gigabyte e megabyte sui nostri smartphone.
Abbiamo indossato pantaloncini per tutta la nostra infanzia, poi pantaloni, pantaloni ep o minigonne, Oxford, Clarks, sciarpe palestinesi, tute e jeans blu.
Abbiamo evitato paralisi infantile, meningite, poliomielite, tubercolosi, influenza suina e ora COVID-19.
Abbiamo fatto pattinaggio a rotelle, pattinaggio a rotelle, triciclo, bicicletta, motorino, benzina o diesel e ora guidiamo ibridi o elettrico.
Abbiamo giocato con i piccoli
cavalli e dama, struzzi e biglie, soglia 1000 e monopoli, ora c'è Candy Crush sui nostri smartphone
E leggiamo... molto
E la religione dei nostri compagni di scuola non era una materia...
Bevevamo acqua di rubinetto e limonata in bottiglie di vetro, e le verdure nel nostro piatto erano sempre fresche, oggi ci arrivano i pasti a domicilio
Sì, ne abbiamo passate tante ma che bella vita che abbiamo avuto!
Potrebbero descriverci come "ex-annuali"; persone nate in questo mondo anni '50, che hanno avuto un'infanzia analogica e un'età adulta digitale.
Dovremmo aggiungere la Rivoluzione Biologica a cui abbiamo assistito. Nel 1960, la biologia era molto descrittiva. Abbiamo assistito all'evento della Biologia Molecolare: scoperte le molecole della Vita: DNA, RNA ecc. Quando vedi tutto quello che ne è uscito: terapia genica, impronte genetiche, e altri i progressi sono considerevoli.
Abbiamo tipo "visto tutto"!
La nostra generazione ha letteralmente vissuto e assistito più di ogni altra in ogni dimensione della vita.
Questa è la nostra generazione che si è letteralmente adattata al "CAMBIAMENTO".
Un grande augurio a tutti i componenti di una generazione davvero speciale, che sarà UNICA.. "
Ph.Woodstock 1969
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arhalternativo · 7 months
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"Molti sono morti, e quelli che sono ancora qui vengono chiamati ""gli anziani. ""
Siamo nati negli anni 40-50-60.
Siamo cresciuti negli anni 50-60-70
Abbiamo studiato negli anni 60-70-80.
Eravamo insieme negli anni 70-80-90.
Ci siamo sposati o no e abbiamo scoperto il mondo negli anni 70-80-90.
Avventure negli anni 80-90.
Ci stiamo ambientando negli anni 2000.
Siamo diventati più saggi negli anni 2010.
E andiamo forte fino al 2020 e oltre.
A quanto pare abbiamo attraversato OTTO decenni diversi...
DUE secoli diversi...
DUE millennial diversi...
Siamo passati dal telefono con l'operatore per chiamate interurbane, cabine a pagamento, videochiamate in tutto il mondo.
Siamo passati dalle slide a YouTube, dai vinili alla musica online, dalle lettere scritte a mano alle mail e Whats App.
Giochi in diretta radio, TV in bianco e nero, TV a colori, poi TV 3D HD.
Siamo andati al videonoleggio e ora guardiamo Netflix.
Abbiamo conosciuto i primi computer, schede perforate, dischi e ora abbiamo gigabyte e megabyte sui nostri smartphone.
Abbiamo indossato pantaloncini per tutta la nostra infanzia, poi pantaloni, pantaloni ep o minigonne, Oxford, Clarks, sciarpe palestinesi, tute e jeans blu.
Abbiamo evitato paralisi infantile, meningite, poliomielite, tubercolosi, influenza suina e ora COVID-19.
Abbiamo fatto pattinaggio a rotelle, pattinaggio a rotelle, triciclo, bicicletta, motorino, benzina o diesel e ora guidiamo ibridi o elettrico.
Abbiamo giocato con i piccoli
cavalli e dama, struzzi e biglie, soglia 1000 e monopoli, ora c'è Candy Crush sui nostri smartphone
E leggiamo... molto
E la religione dei nostri compagni di scuola non era una materia...
Bevevamo acqua di rubinetto e limonata in bottiglie di vetro, e le verdure nel nostro piatto erano sempre fresche, oggi ci arrivano i pasti a domicilio
Sì, ne abbiamo passate tante ma che bella vita che abbiamo avuto!
Potrebbero descriverci come "ex-annuali"; persone nate in questo mondo anni '50, che hanno avuto un'infanzia analogica e un'età adulta digitale.
Dovremmo aggiungere la Rivoluzione Biologica a cui abbiamo assistito. Nel 1960, la biologia era molto descrittiva. Abbiamo assistito all'evento della Biologia Molecolare: scoperte le molecole della Vita: DNA, RNA ecc. Quando vedi tutto quello che ne è uscito: terapia genica, impronte genetiche, e altri i progressi sono considerevoli.
Abbiamo tipo "visto tutto"!
La nostra generazione ha letteralmente vissuto e assistito più di ogni altra in ogni dimensione della vita.
Questa è la nostra generazione che si è letteralmente adattata al "CAMBIAMENTO".
Un grande augurio a tutti i componenti di una generazione davvero speciale, che sarà UNICA.. "
In gran parte ispirato da un autore sconosciuto
Woodstock 1969
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gaysessuale · 2 years
Note
Questa è una domanda e non un attacco, te lo chiedo tranquillamente: ma i colartino per te sono una ship (passa il termine) o c'è qualche motivo per cui ti piacciono? Nessun attacco, ripeto, solo curiosità.
hello beloved my beloved!! prima cosa: non l'avrei presa come attacco mi fa un sacco piacere parlare di queste cose, ma ti ringrazio per aver specificato!!!!
seconda cosa ovviamente quello che vedete su questo fantastico e magico sito è tipo un centocinquantesimo di quello che penso di loro, diciamo che qui è tutto uno scherzo e un memotto, si fa per ridere qua sopra djlsajdkl ma no certo certo tengo ad entrambi, molto specialmente a lorenzo, artisticamente parlando, per motivi legati sia al fatto che mi piace il suo modo di scrivere e suonare, sia perché io e il CD di Egomostro ne abbiamo passate un po' insieme (sono un nostalgico, mi perdonerai)
e,,,, e mi sembra corretto specificare che non li """shippo""" sul serio, cioè, irl, davvero, per quanto sia tutto divertente è seriamente un meme, non prendetemi sul serio vi supplico
ora però se hai voglia, car* anon, sorbisci tutta la storia della mia vita qui sotto
ti dirò, ho cominciato ad ascoltare colapesce quado è uscito Egomostro, stavo facendo """spesa"""" su torrent di roba da mettermi nel cellulare da ascoltare, c'erano tipo le nuove uscite/nuovi post (fai che era il forum TnTVillage o qualcosa del genere, ecco) e l'ho scaricato, l'ho lasciato nel computer e niente, è rimasto lì sul cellulare per un po', completamente inascoltato
fast forward a qualche mese dopo, ricordo che faceva un sacco di caldo e avevo smesso di prendere alcune medicine, ero sdraiato sul mio letto sopra le lenzuola ed è partita Sottocoperta, credo di aver provato qualcosa, non ti so dire cosa, però quel qualcosa era abbastanza forte da lasciare un impatto sul me di 18 anni. a posteriori ti dico, ha senso, ero piccolo e un sacco spaventato di tutto quello che mi stava accadendo attorno e ti dirò in quel CD ho trovato un po' di pace e di comprensione
esce infedele due anni dopo, ascolto infedele, litigo con mia madre di andare a vederlo all'alcatraz, mia madre risponde (cito testuali parole) "ma non lo conosce nessuno, sarà vuoto, poi vai lì e ti rubano" (gente che paga il biglietto per rubarmi??) e niente, rimango triste a casa a guardarmi i video dei concerti su youtube, intravedo dimartino in qualche video, ma non sapevo che sarebbe stato uno strumentopolo misterioso per dopo
ayways continuo a consumare la sua musica, mi prendo i CD legalmente, ho un video di me briciolino diciannovenne che suona sottocoperta alla chitarra, ho il cd infedele scardinato perché lo aprivo e lo chiudevo troppo spesso tanto lo ascoltavo, un meraviglioso declino tutto macerato... diciamo che lo seguo come artista in maniera abbastanza affezionata e la sua musica ha sicuramente aiutato in qualche modo la mia labile psiche durante l'ultimo periodo, quello più faticoso, di relazione con la mia ex storica (sette anni di sofferenze, modestamente)
consumo infedele, consumo egomostro e,,, niente, passo a spotify, nel mio spotify wrapped del 2019 c'è ancora una reminiscenza di qualche traccia di Egomostro (Maledetti Italiani, credo), nel 2020 compare Satellite e Totale, ma comunque per un motivo o per l'altro li perdo molto di vista fino al 2021 quando tra le indiscrezioni sanremesi mi compare 'colapesce' e io mi precipito qui a dire 'rega ma in che senso colapesce' e,,, e niente, poi escono i nomi dei due best padri di sempre, vado a vedere che ha fatto il Lollo durante la mia assenza e vedo i Mortali
dai mortali si passa alle interviste, mi affeziono anche alla loro persona pubblica, (perché la relazione parasociale ce l'ho solo con Valerio Lundini ma quella è un'altra storia) continuo spizzandomi la musica di dimartino, velocizziamo la trama e arriviamo a ora, che siamo qui a fare i meme insieme a Beppe Vessicchio
tutto questo per dire che per quanto sia un sacco divertente scherzare e scrivere cose divertenti e augurare grandi scopate, tengo davvero molto a Colapesce in quanto artista e sicuramente la sua musica ha impattato sul mio lobo frontale non ancora pienamente formato, devo a quei testi sicuramente una piccola parte di crescita personale
in più, già che ci sono, io ho Un Ossessione per l'archiviazione, tutto quello che ha il mio minimo interesse, dalle vicissitudini della seconda repubblica italiana a sanremo, ha uno spazio sul mio cloud, quindi non sono speciali ad avere l'archivio tsè tsè, sono solo uno tra i tanti argomenti del mio cloud
e sì mi piacciono, mi piace la loro musica, mi piace specialmente il testo delle loro canzoni, sono una persona che ha purtroppo studiato musica e riconosco anche la loro bravura a livello di composizione, insomma, ho affetto per entrambe le discografie e, per quanto riguarda Colapesce, ho anche un affetto legato a tutto il tempo che ho passato da più piccolo ad ascoltarlo
se sei arrivat fino a qui complimenti che voglia
ciao spero sia stata una risposta esaustiva e anche un po' smielata
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2020 VW Passat Variant
My tumblr-blogs:
www.tumblr.com/germancarssince1946 & www.tumblr.com/frenchcarssince1946 & www.tumblr.com/englishcarssince1946 & www.tumblr.com/italiancarssince1946 & www.tumblr.com/japanesecarssince1947 & www.tumblr.com/uscarssince1935
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francobollito · 21 days
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Ci chiamano "Gli Anziani", i Boomer...
Siamo nati negli anni 60 e 70.
Siamo cresciuti negli anni 70 e 80.
Abbiamo studiato negli anni 70-80.
Uscivamo insieme negli anni 70-80-90.
Ci siamo sposati e abbiamo scoperto il mondo negli anni 70-80-90.
Ci siamo avventurati negli anni 80-90.
Ci siamo stabilizzati negli anni 2000.
Siamo diventati più saggi nel 2010.
E andiamo saldamente oltre il 2020.
Sembra che viviamo diversi decenni
DUE secoli diversi
DUE millenni separati
Siamo passati dal telefono con un operatore di chiamate a lunga distanza a videochiamate in qualsiasi parte del mondo.
Siamo passati dalle diapositive a YouTube, dischi in vinile alla musica online, lettere scritte a mano a e-mail e WhatsApp.
Dalla radio giochi in diretta, alla TV in bianco e nero, alla TV a colori e poi alla TV 3D HD.
Sono andato al negozio di videocassette e ora guardo Netflix.
Abbiamo conosciuto i primi computer, schede perforate, dischetti e ora abbiamo gigabyte e megabyte sui nostri smartphone.
Indossiamo pantaloncini per tutta l'infanzia e poi pantaloni, Oxford, razzi, gusci completi e jeans blu.
Abbiamo evitato la paralisi infantile, la meningite, la polio, la tubercolosi, l'influenza suina e il COVID-19.
Andavamo su pattini, tricicli, biciclette, ciclomotori, auto a benzina o diesel e ora guidiamo ibridi o elettrici.
Sì, ne abbiamo passate tante, ma che vita abbiamo avuto!
Potrebbero descriverci come "esemplari", persone nate in questo mondo degli anni cinquanta, che hanno avuto un'infanzia analoga e adulta digitale.
Abbiamo tipo "Ho visto tutto"!
La nostra generazione ha letteralmente vissuto e assistito più di chiunque altro in tutte le dimensioni della vita.
È la nostra generazione che si è letteralmente adattata al "CAMBIAMENTO. "
Un grande applauso a tutti i membri di una generazione molto speciale, che sarà UNICA!
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dreamcars-fan · 1 month
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2020 Passat
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La sua voce cadde da un ramo come un'ombra più in alto del suo peso. - Roberto Sanesi, L’improvviso a Milano
Dal 2020, il Premio Roberto Sanesi, dedicato alla memoria del poeta, critico, artista e traduttore Roberto Sanesi (Milano, 1930/2001) promuove la poesia in musica sul territorio torinese e piemontese, dando l’opportunità a progetti poetico-musicali fino ai 35 anni di età provenienti da tutta Italia di vincere una produzione per il proprio album e di confrontarsi con una giuria di addetti ai lavori, tra cui il musicista e performer Federico Sanesi, lo scrittore Giovanni Cattabriga, parte del collettivo Wu Ming e la poetessa Barbara Giuliani.
Tra i vincitori delle edizioni passate, Elena Cappai Bonanni e SOFIA_ con il progetto Karoshi, Simone Biondo e Daniele Ravagnan con il progetto Danno Mentale, Simone Tencaioli con il progetto Somma Zero, Gaia Ginevra Giorgi e Riccardo Santalucia, con il progetto L’animale nella fossa. 
Oltre alle performance dei progetti finalisti scelti dalla giuria emerita, ogni anno il Premio Roberto Sanesi ospita lo spettacolo di un protagonista della spoken word music italiana: tra gli artisti che si sono esibiti nelle edizioni passate, Pierpaolo Capovilla (Il teatro degli orrori, I cattivi maestri) e Max Collini (Offlaga Disco Pax, Spartiti).
Per la quinta edizione, la finale si svolgerà il 21 settembre allo Spazio 211 di Torino (Via Cigna, 211) e ospiterà le performance di Federico Sanesi, Nuria Sala Grau e Barbara Giuliani. 
L’evento è organizzato e promosso dall’Associazione Culturale Neutopia di Torino, che dal 2016 redige la rivista «Neutopia Magazine», pubblicando racconti, poesie, recensioni e fumetti. Dal 2019 organizza, nel quartiere torinese Barriera di Milano, il festival di poesia di strada Poetrification, nato in collaborazione con il poeta e performer Ivan Fassio (Asti, 1979 - Torino, 2020).
Per sostenere la quinta edizione del Premio Roberto Sanesi, ti chiediamo di contribuire con una donazione, scegliendo una delle tante ricompense su Produzioni dal basso che ti verranno recapitate al tuo indirizzo alla chiusura della campagna di crowdfunding.
Grafica di Elisa C. G. Camurati
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eobdtooluk-blog · 2 months
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VW MQB RH850 Read IMMO Data and Add Key: Autel or Launch?
Question:
I need a tool to read IMMO data and add key to my VW MQB RH850 cluster, does Autel and Launch support? Which tool is recommended?
Here is the suggestion of EOBDTOOL.co.uk engineer:
Autel IM608 Pro/ IM608 PRO II (IM608 II) and IM508/ IM508S with Autel XP400 PRO and Launch X431 tablet with X-Prog3 support RH850. But Launch tool only can read and write Renesas encrypted RH850 MCUs for Renault, Ford, Nissan, etc, MQB RH850 is not supported currently.
Autel APB131 Adapter is required for Autel MaxiIM key programmer.
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Launch RH850 Adapter is required for X431 X-Prog3 key programmer.
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Feature:
Both don’t need to cut wire or lift pin.
But Autel needs soldering. Some clusters need to remove resistors.
Autel IM508IM608+ XP400 Pro+ APB131 Adapter:
Function:
Add Key for VW MQB NEC35XX
Add Key for MQB-V850/RH850 Series
Read IMMO data FROM MQB-V850/RH850 dashboard
APB131 replaces the APB130 adapter
Supported vehicles:
VW (Add Keys):
Arteon 2017-2021, Golf  2013-2021, Passat 2015-2021, Polo 2015-2021, Tiguan 2018-2021, Touran 2016-2022, Jetta 2018-2021, T-Roc 2018-2021, Touareg 2010-2018
Audi (Add Keys):
A1 2019-2021, A3 2021-2021, A4 2008-2016, A5 2008-2016, A6 2011-2019, A7 2011-2019, A8 2010-2017, Q2 2017-2021, Q3 2019-2021, Q5 2009-2017
Skoda (Add Keys):
Octavia 2013-2021, Fabia 2015-2021, Superb 2015-2021, Kodiaq 2017-2021, Kamiq 2020-2021 , Rapid 2013-2021
Seat (Add Keys):
Arona 2018-2021, Ateca 2017-2021, Ibiza 2018-2021, Leon 2013-2021, Tarraco 2019-2021, Toledo 2013-2019
Nissan (Add Keys & All Keys Lost):
Sylphy/Sentra (B18) 2022-, X-TRAIL/Rogue (T33) 2021-, QASHQAI (J12) 2024- , Juke (F16) 2012-, Note e-POWER (HE13) 2020-, Sylphy (B18) 2019-2021, Juke (F16) 2019-2021, Pathfinder (R53) 2022-2023
Renault/Dacia (Add Keys & All Keys Lost):
2019- Clio V/Captur II, 2020- Megane IV PH2/Arkana/Trafic III/New Zoe, 2023- Austral
Ford (Add Keys & All Keys Lost):
Ford: 2021- F-150, Bronco, Mustang Mach-E, Focus, Mondeo
Linclon: 2021- Nautilus 2022- Navigator, 2023- Corsair
Supported chip type list:
D70F3524, D70F3525, D70F3526, D70F3529, D70F3532, D70F3535, D70F3537, D70F3426, D70F3381, D70F3382, D70F3634, D70F3635
R7F701401, R7F701402, R7F701407, R7F701025, R7F701019, R7F701025, R7F701019, R7F701056
Supported Chip Models for VW and Audi:
D70F3524, D70F3525, D70F3526, D70F3529, D70F3532, D70F3535, D70F3537, D70F3426, D70F3381, D70F3382, D70F3634, D70F3635, R7F701401, R7F701402
Supported Chip Models for Nissan:
R7F701025, R7F701019
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Launch X431 Tool+X-Prog3 key programmer+ RH850 Adapter:
Function:
Read and write Renesas encrypted RH850 MCUs
Make sure the Launch IMMO software updates to V10.95
Supported Chip List:
Supports 48-PIN, 80-PIN, 100-PIN, 144-PIN, 176-PIN MCUs
R7F701002  R7F701003  R7F701006  R7F701007
R7F701008  R7F701009  R7F701010  R7F701011
R7F701012  R7F701013  R7F701014  R7F701015
R7F701016  R7F701017  R7F701018  R7F701019
R7F701020  R7F701021  R7F701022  R7F701023
R7F701024  R7F701025  R7F701026  R7F701027
R7F701028  R7F70I029  R7F701030  R7F70I032
R7F701033  R7F701034  R7F701040  R7F701041
R7F701042  R7F701043  R7F701044  R7F701045
R7F701046  R7F701047  R7F701048  R7F701049
R7F701050  R7F701051  R7F701052  R7F701053
R7F701054  R7F701055  R7F701056  R7F701057
Connection method:
Connect Launch X431 RH850 Adapter to MCU and MCU harness according to the Pinout below.RH850 AdapterMCUMCU harnessVOUTISOVCL×GNDISOVSS×VCC×3IN×5
Connection diagram:
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Besides, YanhuaACDP with Module 34 supports VW MQB RH850 5A (IMMO & mileage) and 5C (mileage), Xhorse Multi Prog+ VVDI2+ Xhorse XDMPR8G MQB-RH850/V850 Adapter, VVDI Key Tool Plus+ XHORSE XDNPR8GL MQB-RH850/V850 Adapter support RH850/V850 5A cluster IMMO, and CG100X with D1 Adapter supports MQB RH850/V850 5A cluster mileage repair.
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mykingdommusic · 2 months
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PANTHEØN BAND: a life on the razor’s edge
È incredibile come la musica permetta alle persone di rimanere giovani. Lo dimostrano i PANTHEØN BAND veterani della scena Hard Rock romana, cinque rockers che con la loro voglia di creare e suonare musica originale e senza compromessi se non i propri gusti e le proprie passioni, hanno dato vita a "Upswing" nuovo album che uscirà il prossimo 27 Settembre. Tommy e Gilberto, rispettivamente basso e chitarra della band ci hanno permesso di entrare nel loro mondo.
1.     I PANTHEØN BAND sono un gruppo abbastanza giovane dal punto di vista delle uscite discografiche, il debutto "Five Lines" è solo del 2020, ma è composto da musicisti con molta esperienza sulle spalle. Ci vuoi presentare i componenti della band e quanto le esperienze passate hanno influito in questo gruppo?
Gilberto: Il gruppo è formato da Bruno Baudo alla voce, Marco Quagliozzi alle tastiere e Hammond, Gilberto Giangolini alla chitarra, Tommaso Conti al basso e Mario Quagliozzi alla batteria. Tutti i componenti del gruppo hanno una lunga esperienza in diversi gruppi con una vita di live. In particolare Marco Quagliozzi è stato ed è ancora turnista per artisti  importanti del panorama musicale italiano ed internazionale tra i quali Bobby Solo e Linda Gail Lewis (sorella di Jerry Lee Lewis) e tanti altri. Tutti hanno il blues e l’hard rock nel cuore. Da questo bagaglio di esperienza è nato spontaneamente questo album, frutto del nostro amore per la musica.
2.     Il sound della band è molto legato alla scena Hard Rock internazionale soprattutto inglese ed americana. Nella mia descrizione ho parlato di "un progetto capace di avere il cuore rivolto al passato ma con la mente e l'anima proiettate verso il futuro". Quanto vi ritrovate in questa descrizione e quanto è stato difficile inserire in questo contesto la vostra essenza e le vostre dinamiche tanto che alla fine il tutto risulta estremamente personale?
Tommy: Questa frase mi è piaciuta subito perché sono convinto che il passato non va dimenticato: è la nostra vita, il nostro vissuto, le nostre esperienze che ci hanno formato, ma non dobbiamo rimanerci incagliati; mentre per quanto riguarda il futuro è necessario avere sempre una buona progettualità. L’importante comunque è il presente e viverlo con equilibrio, cosa di cui, credo, siamo sempre tutti alla ricerca.
Gilberto: I brani che proponiamo risentono sicuramente della nostra storia musicale ma l’unione di musicisti con esperienze musicali diverse ci ha consentito di scrivere brani che, a nostro parere, sono attuali sia nei suoni sia a livello compositivo.
3.     "Upswing", è il vostro secondo album dopo il debutto "Five Lines" uscito nel 2020. In che modo questo nuovo lavoro si distacca dal precedente e quali sono secondo voi i punti che maggiormente vi rendono orgogliosi di esso?
Gilberto: Questo album ha visto il cambiamento del cantante e del chitarrista, due elementi che possono influenzare significativamente la composizione dei brani, in particolare per la musica che proponiamo. Rispetto al primo album i brani sono più elaborati ma nello stesso tempo spontanei, infatti sono stati composti in poco tempo con un’intesa tra i componenti che è difficile trovare. I brani dell’album ci rendono orgogliosi perché esprimono alla perfezione ciò che abbiamo nell’anima.
4.     A livello di testi cosa potete anticiparci? C'è un filo conduttore tra i brani?
Tommy: Assolutamente si, stiamo parlando di un concept album. Una storia a lieto fine che ci farà viaggiare al fianco del protagonista, che abbiamo chiamato Eddie ma potrebbe chiamarsi con qualsiasi altro nome perché potrebbe essere la storia di tanti di noi. La storia racconta appunto di Eddie, che vive una vita che gli va stretta, una vita fatta di compromessi opprimenti, quelli che paghi in ore di sonno mai dormite, in digestioni mal riuscite e voglia di fuggire via. Eddie che ha vissuto delusioni in amore, che si è sentito schiacciato dai falsi bisogni dettati da questa società consumistica dove anche l’aria che respiri è al servizio del dio denaro. Eddie alla fine comprende che la vita non è in quel cupo, scuro vortice di falsi bisogni indotti, ma nella luce della libertà di essere ciò che siamo nati per essere.
5.     Uno delle canzoni che maggiormente rappresentano questo nuovo lavoro è sicuramente "Man On The Run" tanto da esserne diventato il brano apripista e primo singolo estratto da esso. Quanto vi rappresenta in termini musicali o è solo un pezzo della vostra dimensione stilistica?
Gilberto: “Man On The Run” è il brano che forse più rappresenta la “storia” che vogliamo raccontare con questo album. In termini musicali ci rappresenta bene ma è sicuramente necessario ascoltare le altre composizioni, che riflettono i diversi stati d’animo del protagonista della storia e che mettono in risalto i diversi bagagli musicali dei musicisti che formano i Pantheon Band.
6.     PANTHEØN BAND sembra essere nato proprio per portare on stage la vostra musica, tanto che alcuni brani già te li immagini in quella dimensione. Cosa dobbiamo aspettarci da questo punto di vista?
Tommy: Vero! Nonostante il lavoro in studio sia diventato per me piacevolissimo (confort zone) continuo a ripetere da sempre che la nostra è una LIVE Band, cioè è proprio sul palco che riusciamo ad esprimere tutta la nostra forza.
7.     Molto bello è l'aspetto grafico dell'album nella sua versione fisica, ovvero il CD. Un libretto di 24 pagine, ogni canzone con una propria immagine di riferimento, un lavoro enorme che però chi avrà il CD potrà apprezzare sicuramente. Quanto questo aspetto è importante per voi con questo album?
Tommy: Ti ringrazio di queste parole. È sempre molto importante che in un lavoro discografico la musica venga accompagnato da immagini accattivanti e inerenti. Ho curato tutto l’Artwork dell’album e ne sono veramente orgoglioso, in particolare del booklet, del quale azzarderei a dire che da solo vale il prezzo del CD. Sto cercando di capire se sia possibile renderlo fruibile anche a chi usa solo le piattaforme digitali per ascoltare musica.
8.     Quali emozioni provate ad un paio di mesi dall'uscita dell'album e soprattutto cosa vi aspettate?
Tommy: Abbiamo lavorato duro, a volte in maniera maniacale e simo molto soddisfatti di UPSWING; al momento ci godiamo l’uscita del primo singolo Man On The Run che sta andando molto bene su Spotify e Youtube grazie all’ottimo lavoro di promozione che sta facendo la nostra nuova Label: Club Inferno Ent. costola della My Kingdom Music.
Gilberto: Ci siamo divertiti a comporre questo album e non vediamo l’ora di far conoscere gli altri brani al nostro pubblico. La cosa più bella per un musicista è condividere la propria musica per divertire e far sognare le persone.
9.    Un saluto finale a chi leggerà quest'intervista?
Tommy: Veniteci a trovare nei nostri canali ufficiali (Sito, Facebook, Instagram, YouTube) e scriveteci le vostre impressioni, i vostri commenti sono più importanti dei “Like” ma, soprattutto, speriamo di vedervi numerosi ai nostri live!
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