#16 posti letto
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La baita di Dumenza si trova al centro di una fitta rete di sentieri ai piedi del Monte Lema e chi la vuole gestire deve candidarsi. #baitadidumenza #rifugioalpino #montelema #alpebovis #valdumentina #svizzera #16postiletto #fabriziosbardella
#val dumentina#baita di dumenza#rifugio alpino#monte lema#alpe bovis#svizzera#16 posti letto#fabrizio sbardella
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78 sono i film che ho visto senza te.
22 i libri che ho letto.
48 sono le persone che ho conosciuto.
Più di 700 sono le canzoni che ascoltato, la maggior parte delle quali mi ha fatto pensare a te, quindi a me, a noi. A dove sei, a con chi stai, se mi pensi mai e tutte quelle robe lì che cantano i cantanti.
Almeno 12 sono le cose che ho imparato senza che ci fossi tu a guardarmi mentre ci riuscivo: per esempio a guidare, a guardare fisso dentro agli occhi la gente mentre parlo anche se sono in imbarazzo, a non aver paura dei miei limiti, a credere un po' in me, a portare la bici. Incredibile, eh?
Almeno 30 sono tutti i posti nuovi che ho visto e che mi hanno ricordato sempre in qualche modo qualche cosa di te.
Ancora 30 le calamite che avrei voluto prenderti e che tu avresti di sicuro attaccato al frigo anche se poi non hai viaggiato mai.
4 le calamite che ti ho preso per sbaglio e un po' per abitudine e un po' perché il pensiero di te mi tormentava tanto da fottermi il cervello.
Sono centinaia le stelle che ho visto senza te e 6 quelle cadenti che mi hanno fatto desiderare di vederti tornare. Ma cosa possono le stelle contro l'universo? È una battaglia persa
però io ci ho provato lo stesso.
92 le strade che ho percorso
4 sono le auto guidate e 18 i libri usati per studiare.
3 gli esami che ho fatto senza te che mi tranquillizzavi a tuo modo facendomi sentire un po' speciale ma mai troppo, che le persone che si sentono troppo speciali non credono di poter sbagliare e proprio in questo sbagliano.
Almeno 50 i baci che ho dato e 78 gli abbracci che ho ricevuto dove in qualche modo fenomenale un poco sentivo pure il tuo profumo.
120 sono i giorni che non ti vedo, 16 le settimane e 2880 le ore.
1008 sono le lacrime che ho versato sul cuscino e 240 le volte che ho creduto davvero che senza te non ce l'avrei mai potuta fare per davvero.
Zero sono i giorni, da che non sei qui, che non c'è stato anche solo un accenno di te tutt'intorno, che non t'ho pensato almeno per un secondo, almeno di sfuggita,
almeno così, per caso, come fossi ancora qua.
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(Marzia Sicignano, Io, te e il mare)
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Sostanza: sono due giorni che io e coniuge siamo stati contagiati dal piccolo sacchetto di germi, lei con febbre, vomito e tutto il resto ed io con ogni dolore al mondo, senso di miserabilità cosmica, mal di testa, tosse e scarsa respirazione. Ho preso due mezze giornate dal lavoro per fare il giro-bimbi-scuola A/R ma oggi, rientrato alle 16:30, non mi reggevo in piedi. L'unica cosa che il mio cervello m'ha detto di fare, attestato che la coniuge stava fortunatamente un pochino meglio, è questa: mi sono spogliato, e ho messo le cose più comode che ho trovato. Ho infilato gli auricolari, abbassato le tapparelle e mi sono messo a letto con questi due dischi in coda al volume massimo nelle orecchie:
Odin's Raven Magic in particolare (l'altro è più un vecchio amico per me) mi ha portato in posti del mio cervello che non conoscevo. Chissà, magari è significativo che io sia orbo soltanto da un occhio come il vecchio ingannatore delle leggende norrene. Comunque, un grandissimo disco, con un finale splendido, non per qualsiasi ascoltatore ma, per quelli le cui corde fa vibrare nel modo giusto, davvero un'esperienza da non perdere.
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Le cose cambiano.
Avevo fatto un sogno tempo fa, ero vecchio e dei ragazzi mi chiedevano come era internet un tempo, la faccio breve, dicevo loro che era gratis, che non c'era bisogno di pagare, perché nel sogno vivevo un futuro prossimo dove i social e altre cose erano a pagamento e che solo chi poteva permetterseli aveva un profilo e tutto quello che abbiamo ora noi. Leggo che Meta, l'azienda di facebook e di altre applicazioni social, vuole mettere i suoi prodotti a pagamento in Europa, almeno a quanto ho capito, sono giorni che il tubo mi chiede di chiudere l'adblock o di pagare per non vedere la pubblicità con un popup, sta veramente cambiando qualcosa? Andiamo verso il mio sogno consapevoli che un giorno pochi avranno accesso alla rete e quindi ai vari contenuti che non sono solo quelli futili, vi ricordo che la rete è un immenso archivio pieno di tutta la conoscenza umana, anche se spesso è manipolata. Cosa ci aspetta in futuro? Il paradigma odierno è incentrato sugli investitori che però a quanto pare si stanno limitando a promuovere i loro brand sui social, forse si sono accorti che spendere tantissimi soldi per ricavarne pochi non ha più molto senso, oppure che i numeri che vengono propinati a loro dai vari CEO e consigli di amministrazione dei social sono gonfiati? Qualsiasi sia la motivazione non la sapremo mai. Fatto sta che ieri mi sono imbattuto in un video di un tizio che parlava a raffica, in inglese, nonostante sia parecchio ferrato ho fatto fatica a seguirlo, anche perché passava dal tema principale ad esempi e mi perdevo; allora ho cercato l'argomento, ve la faccio breve, sono arrivato ad un libro di Mark Fisher Realismo Capitalista, forse qualcuno di voi lo conosce o l'ha già letto io l'ho scaricato aggratis da qui.
Mi piace leggere ma non dal pc, anche se spesso trovo i libri solo in formato PDF, farò questo sforzo tanto sono meno di 100 pagine. Mi ha colpito la frase "E' più facile immaginare la fine del mondo che quella del capitalismo", diciamo la fine del genere umano perché per fortuna il pianeta continuerà a vivere anche senza di noi, i dinosauri ne sanno qualcosa. Nel video che ho visto la tipa snocciola alcune delle frasi e dei riferimenti che Fisher fa nel libro e parla del fatto che il capitalismo ci ha sovraccaricato di responsabilità e di conseguenza di problemi psicologici come ansia e depressione, questo deriva dalle nostre aspettative, dal fatto che ognuno di noi vuole realizzarsi a livello lavorativo, quindi scalare quella famosa piramide, ma non tutti siamo Bill Gates o uno dei tanti che sono diventati ricchissimi, anche sul sangue degli altri. L'inizio viene inserito più o meno negli anni 80, quando a governare l'UK c'era la Lady di ferro e lo zio sam era un attore, un periodo di cambiamento forte.
Adesso non voglio portarmi avanti e immaginarmi di cosa parla il libro dopo aver visto un video sommario, quindi mi fermo e vi aggiornerò dopo che avrò trovato il tempo di leggerlo. A proposito di cambiamenti, oggi mi sono svegliato col rumore del telefono che vibrava sul tavolo del soggiorno, maledetto orecchio sensibile, mi alzo e quando sono vicino smette di squillare, un classico, prendo gli occhiali, un numero, penso che potrebbe essere uno dei tanti posti a cui ho mandato il CV, temporeggio, faccio colazione, riguardo la cronologia per vedere chi mi ha chiamato e scopro che è un'azienda che si occupa delle cucine nelle scuole, allora richiamo, anche perché mi hanno mandato un sms chiedendomi se sono interessato e di richiamare. Mi risponde una tizia con una voce squillante, non con un tono fastidioso fortunatamente, ma bella forte, parliamo in estone anche se a quanto ho capito si potrebbe fare anche in inglese, no problem, così faccio capire che almeno so parlare la loro lingua, mi da appuntamento domani alle 9, bene, il lavoro è comunque mattutino alle 7.30 fino alle 16 e dal lunedì al venerdì, non male, non ha parlato della paga quindi suppongo sia il minimo salariale che qua è di 725€ lordi al mese, se così fosse rifiuto, sti cazzi. E questo è quanto per oggi, domani si vedrà, album, si mi sono un pò amminchiato con sti compositori giappi, mi rilassa questa musica la trovo ottima per scrivere o disegnare, che poi è strano perché quando suono tendo a incattivire tutto 😂 boh
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Proposta di appartamento in affitto ad Andora (Liguria)
Alloggio di 50 mq: ampia camera da letto e sala, cucina e bagno. 6 posti letto Piano rialzato Facilità di parcheggio gratuito in strada. La casa è in zona collinare Il mare si raggiunge facilmente con scalette o strada (7 minuti circa a piedi discesa/salita). Non c'è lavatrice e non sono ammessi animali. Pulizie a fine presenza incluse.
giugno e settembre 400 euro a settimana agosto (dal 16) 500 euro a settimana
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Mi fa piacere che tu stia bene e abbia passato una serata piacevole, spero accada lo stesso anche più tardi. 🌻☺️
Ahahah esatto, però secondo te spicca o spacca di più? Lo so, è una freddura tremenda. Chiedo venia. 😅
Da te quanti gradi ci sono di solito in questi giorni? Qui massimo 16 e minimo 4. Brava per la passeggiata, per caso hai uno o più luoghi preferiti?
Grazie mille, ora sto oziando sul divano. 😽
Ehilà, buon pomeriggio 😽 scusami l’assenza, non sono stata molto bene.. sono ancora a letto da stamattina🫣 e mi sa che ci rimarrò ancora un po’
Anche qui ci sono temperature ‘alte’ per questo periodo .. non fa molto freddo, tant’è che ieri con felpa e giubbotto sentivo un po’ caldo e ho levato il giubbotto.
Mi piace passeggiare al lungomare nel mio paese o comunque in posti tranquilli, silenziosi e non troppo affollati. E soprattutto in mezzo alla natura 🌱 mi rilassa molto ☀️
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Covid, incidenza dimezzata, giù anche i ricoveri. Vaia: "Si consolida la decrescita"
In netto calo i contagi Covid nell’ultima settimana in Italia, e giù anche i ricoveri, a conferma che l’ondata invernale sta decisamente recedendo. Secondo il report settimanale di monitoraggio di ministero della Salute e Iss, i nuovi casi sono stati 9.673, con un’incidenza crollata a 16 casi per centomila abitanti, il 55,6% in meno della settimana precedente. L’occupazione dei posti letto in…
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In aumento i casi di reinfezione da coronavirus
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Monitoraggio Covid. Nuovi casi ancora in aumento (+31%). Salgono anche i ricoveri e l’indice Rt torna sopra la soglia epidemica. L’incidenza sale a 76 casi per 100 mila abitanti rispetto ai 58 di sette giorni fa. L’occupazione dei posti letto in area medica è pari al 7,7% (4.811 ricoverati). in aumento rispetto alla settimana precedente (6,7% al 15/11/2023. Stabili le terapie intensive. La percentuale di reinfezioni è circa il 44%, in lieve aumento rispetto alla settimana precedente. Aumento del 31% dei nuovi casi di Covid nell’ultima settimana. È quanto emerge dal monitoraggio settimanale di Iss e Ministero in cui si sono registrati 44.955 nuovi casi con un’incidenza che sale a 76 casi per 100 mila abitanti rispetto ai 58 di sette giorni fa. I decessi negli ultimi 7 giorni sono stati 235 rispetto ai 192 della settimana precedenti. Il tasso di positività sale al 17,6% rispetto al 15,3% di sette giorni prima. Al 22/11/2023 l’occupazione dei posti letto in area medica resta limitata, pari al 7,7% (4.811 ricoverati), ma in aumento rispetto alla settimana precedente (6,7% al 15/11/2023). In leggero aumento anche l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva, pari a 1,5% (137 ricoverati) rispetto alla settimana precedente (1,4% al 15/11/2023). I tassi di ospedalizzazione e mortalità aumentano con l’età, presentando i valori più elevati nella fascia d’età 90+ anni; anche il tasso di ricovero in terapia intensiva aumenta con l’età. “Il Servizio sanitario nazionale, in tutte le sue articolazioni, - spiega Francesco Vaia, Direttore Generale della Prevenzione Sanitaria - è chiamato a impegnare ogni risorsa per una campagna di prevenzione che vede nella vaccinazione lo strumento decisivo. È nostro dovere, perché possibile, ridurre la mortalità e limitare un eventuale aumento delle ospedalizzazioni, che ad oggi sono comunque assolutamente sotto controllo come indicano i dati”. “Per questo, con le ultime circolari alle Regioni – aggiunge - abbiamo rimarcato l’importanza di promuovere l’offerta attiva delle vaccinazioni affinché, oltre all’importante lavoro dei Dipartimenti di prevenzione, dei medici di medicina generale, dei pediatri di libera scelta e delle farmacie, la vaccinazione sia disponibile anche negli ospedali e nelle RSA, nonché negli ambulatori pubblici e privati che hanno in carico le persone fragili e/o affette da malattie croniche. Allo stesso modo, massima attenzione continuerà a essere dedicata alla sorveglianza dell’andamento epidemiologico di tutti i virus respiratori. Desidero ringraziare a tale riguardo l’Istituto Superiore di Sanità per l’eccellente lavoro svolto con il Sistema di sorveglianza RespiVirNet che ci permette di avere settimanalmente dati aggiornati sui casi di sindromi simil-influenzali su cui basare le nostre azioni di sanità pubblica. Nessun allarme infine – conclude Vaia - sul tema delle malattie respiratorie pediatriche in Cina, che stiamo monitorando attentamente in stretto raccordo con le Istituzioni internazionali”.
Diffusione L’indice di trasmissibilità (Rt) basato sui casi con ricovero ospedaliero al 14/11/2023 è pari a 1,12 (1,08 - 1,17), in aumento rispetto alla settimana precedente (Rt=0,93 (0,89 - 0,98) al 7/11/2023, e sopra la soglia epidemica. L’incidenza di casi COVID-19 diagnosticati e segnalati nel periodo 16/11/2023-22/11/2023 è pari a 76 casi per 100.000 abitanti, in aumento rispetto alla settimana precedente (09/11/2023-15/11/2023 pari a 58 casi per 100.000 abitanti. L’incidenza settimanale (16/11/2023-22/11/2023) dei casi diagnosticati e segnalati è in aumento in quasi tutte le Regioni/PPAA rispetto alla settimana precedente. L’incidenza più elevata è stata riportata nella Regione Veneto (176 casi per 100.000 abitanti) e la più bassa in Sicilia (2 casi per 100.000 abitanti). La fascia di età che registra il più alto tasso di incidenza settimanale è la fascia 90+ anni. L’incidenza è in aumento in tutte le fasce d’età. L’età mediana alla diagnosi è di 58 anni, stabile rispetto alle settimane precedenti. La percentuale di reinfezioni è circa ilvide-19 44%, in lieve aumento rispetto alla settimana precedente. Varianti In base ai dati di sequenziamento disponibili nella piattaforma nazionale I-Co-Gen, nelle ultime settimane di campionamento consolidate (dati al 20 novembre 2023), si continua ad osservare una predominanza di ceppi virali ricombinanti omicron riconducibili a XBB. Tra questi, in accordo con quanto osservato in diversi Paesi, la variante d’interesse EG.5, con diversi sotto-lignaggi, si conferma maggioritaria. Read the full article
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Nuovo decreto antincendio INAIL: quando si applica in azienda
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Nel 2021, INAIL ha pubblicato una serie di nuovi decreti in materia di prevenzione antincendio nelle aziende italiane; lo scopo dei decreti era aggiornare le normative già in essere per migliorare il livello di sicurezza. Ma come vengono messe in pratica?
Antincendio: quando si applica il nuovo decreto
Le disposizioni contenute nel Decreto sulla sicurezza antincendio interessano tutti i luoghi dell’azienda in cui vengono svolte attività lavorative. (Eccezioni: mezzi di trasporto, industrie estrattive, pescherecci, campi e tutti i terreni facenti parte di un’azienda agricola o forestale). Non fanno invece eccezione i cantieri temporanei o mobili, limitatamente alle prescrizioni degli articoli 4 (nomina degli addetti antincendio), 5 (formazione e aggiornamento degli addetti antincendio) e 6 (requisiti dei docenti).
Quando serve il piano antincendio
Sarà obbligo del Datore di lavoro redigere un piano antincendio per le emergenze se sussistono le seguenti casistiche:
sul luogo di lavoro sono presenti almeno 10 lavoratori;
il luogo di lavoro è aperto al pubblico e, indipendentemente dal numero dei lavoratori, sono contemporaneamente presenti più di 50 persone;
il luogo di lavoro in cui si svolgono le attività soggette a visite e controlli di prevenzione incendi, elencate nell’allegato 1 al Dpr 151/2011.
Le Aziende che non rientrano nelle casistiche sopra elencate hanno l’obbligo di attuare misure organizzative e gestionali in caso di incendio che andranno riportate nel DVR o redatte in apposita procedura.
Addetti al servizio antincendio
Il decreto conferma anche l’obbligo per il datore di lavoro di designare i lavoratori incaricati dell’attuazione delle misure di prevenzione incendi, lotta antincendio e gestione delle emergenze, chiamati addetti al servizio antincendio che dovranno frequentare appositi corsi di formazione e di aggiornamento (ogni 5 anni).
Cambia la denominazione dei corsi, non più divisi in categorie di rischio ma in livelli:
Rischio basso > diventa LIVELLO 1.
Rischio Medio > diventa LIVELLO 2.
Rischio Alto > diventa LIVELLO 3.
Vengono individuati 3 percorsi formativi in funzione della complessità dell’attività e del livello di rischio:
Attività di livello 3 – ex RISCHIO ELEVATO
Rientrano ad esempio gli alberghi con oltre 200 posti letto e gli impianti che effettuano stoccaggio di rifiuti.
Per tali attività è previsto un corso di formazione antincendio di 16 ore, con aggiornamento quinquennale di 8 ore.
Attività di livello 2 – ex RISCHIO MEDIO
Rientrano le attività soggette al controllo dei VVF ai sensi del DPR 151/11 con esclusione delle attività di livello 3.
Per le attività di “livello 2” è previsto un corso di formazione di 8 ore, con aggiornamento quinquennale di 5 ore.
Attività di livello 1 ex RISCHIO BASSO
Rientrano le attività non incluse tra quelle precedenti, ad esempio gli alberghi fino a 25 posti letto, ristoranti, ecc.. per le quali è previsto un corso di formazione antincendio di 4 ore, con aggiornamento quinquennale di 2 ore.
La cosa più importante nella sicurezza antincendio resta comunque sempre la prevenzione. La prevenzione è fondamentale perché, in caso di incendio, le conseguenze possono essere molto gravi e causare danni a persone, a beni materiali e all'ambiente circostante.
Per assicurarsi il miglior livello di prevenzione, è sempre bene affidarsi ad enti riconosciuti per corsi di formazione per la sicurezza antincendio; enti in grado di mettere in campo preparatori esperti e fornire conoscenze e consulenza per organizzare la prevenzione dei rischi e la gestione della sicurezza sul lavoro.
Solo con una formazione certificata e una consulenza professionale potrete assicurare un adeguato livello di prevenzione.
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Cities of tomorrow - adattamento climatico
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Anche sul mio pianeta si avvertono cambiamenti climatici come da voi. Nonostante le rispettive galassie siano diverse i nostri pianeti si assomigliano. Questi cambiamenti del clima non promettono bene ma la sensibilità da parte del governo del pianeta è alta. Tra i numerosi piani di adattamento climatico c’è quello basato sul turismo di sci invernale. Nella nostra località sciistica più famosa stanno trasformando l’accoglienza con un processo partecipato con gli operatori della zona; la decisione di cambiare e basata sulla crescita delle temperature negli ultimi cinquant’anni di 0,9 gradi. Questo ha provocato una diminuzione delle giornate con neve, d’inverno le piogge sono aumentate del 12 al 17% e in estate sono diminuite del 16%. Gli scenari di ulteriore crescita di temperatura media prevedono che nei prossimi cinquant’anni si arrivi a +1,7 gradi e questo porterebbe a ulteriori riduzioni di giornate con neve. Abbiamo tantissime piste da sci e numerosi impianti di risalita. Gli obiettivi turistici si sono basati sulla frequentazione in tutte le stagioni quindi si è deciso di puntare su escursionismo, amanti della natura, appassionati di cultura, fahrrad (che equivale al vostro ciclismo mountain bike) e famiglie. Abbiamo deciso di puntare sullo spazio naturale con esperienze che si possono fare sull’identità e i costumi locali. La diversificazione turistica per adattamento climatico ha portato alla realizzazione di nuovi itinerari per fahrrad, all’uso di alcuni impianti di risalita anche d’estate per le nuove fruizioni e anche la rimozione di quelli non più utilizzati causa la riduzione delle nevicate.
L’altopiano è frequentato soprattutto da turisti giornalieri (oltre 13 milioni all’anno) rispetto a 1,3 milioni che pernottano. La località è raggiungibile con teletrasporto ma non rinunciamo a aumentare la disponibilità di posti letto.
Accade ora a Garmish, Germania.
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LA CASA DEGLI ORRORI DELLA FAMIGLIA TURPIN
Ricordo che il fine dei miei post è quello esclusivamente informativo, e un modo per ricordare le vittime di questi casi. Se siete sensibili e questo genere di post non fanno per voi, non leggete.
David Allen Turpin era un ingegnere informatico laureatosi alla Virginia Tech, lavorando per Locked Martin e Northrop Grumman: la prima un'impresa statunitense attiva nei settori di ingegneria aerospaziale con sede a Bethesda, mentre la seconda è una multinazionale americana di tecnologia aerospaziale. Incontrò sua moglie, Louise Anne Robinette (poi Turpin) quando frequentavano la Princenton High School, in West Virginia. I due si sposano a Pearinsburg, sempre in Virginia, quando lui aveva 23 anni e lei solo 16.
Ebbero numerosi figli tra il 1988 e il 2015, avendo così 10 figlie e 3 figli. La famiglia nel corso degli anni si trasferisce svariate volte: la prima città è il Texas, a Fort Worth fino al 1999 quando si trasferiscono in una seconda casa, non tanto lontano, a Rio Vista. Già da subito si percepisce che qualcosa non va, anche perché il successivo residente afferma di aver trovato la casa, quella a Fort Worth, piena di spazzatura e insetti. Nel 2007 David e Louise fanno trasferire i figli nella roulotte che stava nella loro proprietà, portando con se solo i due figli più piccoli. Jordan Turpin, che al tempo aveva solo sei anni, dichiarò successivamente che c'era "molta fame" e che spesso mangiava ketchup, senape o ghiaccio.
Nel 2010 vanno ad abitare a Perris, in California, quella che sarà la loro ultima casa. La facciata era ordinata e tranquilla, in più la coppia possedeva un profilo Facebook (che ora deve essere stato eliminato) dove venivano pubblicate foto insospettabili, tutti sorridenti e in posti magnifici.
Ma questo era solo un modo di nascondere la realtà. I vicini affermano di aver visto dalla finestra i bambini girare intorno al letto, silenziosi e freddi definendoli dei "robot". Altri dicono di non aver ai visto nessuno in giardino, cosa alquanto strana per una famiglia numerosa come quella. Per non parlare degli odori nauseabondi che si sentiva fino in strada, tanto che alcuni credeva ci vivessero dei tossicodipendenti.
Sempre nel 2010 David e Louise ottengono il permesso di aprire una scuola privata in casa loro, infatti il Dipartimento dell'istruzione della California ha classificato la casa della famiglia Turpin come una scuola privata, prima ancora che ci andassero a vivere. Il che è stata una cosa " intelligente" che i due hanno fatto perché il governo della California non ha alcun diritto di ispezionare, monitorare e supervisionare le scuole private. Quindi quei bambini erano costretti a stare in casa, uscendo solo in specifiche occasioni come i viaggi a Las Vegas e Disneyland. Ma non è tutto, infatti, in quel periodo girava una foto diventata poi virale su Facebook in cui c'era tutta la famiglia al completo. I ragazzi indossavano una maglia rossa con al centro un cerchio bianco con su scritto: "Cosa 1, Cosa 2, Cosa 3..." considerata magari una foto ironica e divertente, ma che nascondeva fatti davvero raccapriccianti.
I bambini mangiavano una volta al giorno, gli uni separati dagli altri, in piedi nella cucina. Il pasto consisteva in un misero panino alla bolognese o alle arachidi. Erano in grave sottopeso, immaginate che il più grande, che aveva 29 anni, pesava solamente 81 libbre ciò vale a dire 37 kg, e alcuni di loro non avevano nemmeno idea di cosa fosse un medico o un poliziotto.
Più il tempo passava, più la crudeltà di questi individui aumentò. Inizialmente i bambini venivano legati ai letti con corde, ma dopo che uno di loro era riuscito a liberarsi, a queste corde si aggiunsero catene e lucchetti. La tortura non era solo fisica, ma anche mentale, perché spesso capitava che Louise e David comprassero cibo e giochi di qualità, li disponessero davanti agli sguardi di quei bambini senza permettere loro di avvicinarsi. Quando la casa venne ispezionata, infatti, si trovarono pacchi di giochi mai aperti e nella loro confezione originale.
I fratelli Turpin avevano pianificato già all'incirca nel 2016, di sfuggire ai loro genitori, e finalmente nel 2018 trovano il coraggio di farlo. Il 14 gennaio 2018, due delle sorelle Turpin lasciarono casa dalla finestra, la più giovane che aveva 13 anni tornò indietro con la paura di essere scoperta, ma Jordan che aveva 17 anni si allontanò un po' e chiamò il 911 spiegando la situazione che stavano vivendo. I deputati del dipartimento dello sceriffo della contea di Riverside hanno fatto irruzione nella casa, affermando che erano lì per un "controllo di sicurezza". Louise e David risposero alla porta alquanto perplessi secondo lo sceriffo.
Quando entrarono in quella casa, ciò che videro fece gelare loro il sangue nelle vene: feci erano sparse su muri e tappeti perché David e Louise non sempre permettevano ai figli di utilizzare il bagno, spazzatura ovunque assieme a cibo ammuffito. In una delle camere, uno dei fratelli era ancora legato al letto da settimane, mentre tutti gli altri 12 erano incrostati di sporcizia. I genitori Turpin furono accusati di molteplici accuse durante il processo che comprendevano torture, false detenzioni, abusi su minori. Si presero colpa di 14 accuse passando così il resto della loro vita in prigione.
Ma come sono arrivati a questo?
La sorella di Louise, Teresa Robinette, confessa al Daily Mail che loro madre Phyllis le "vendeva" a un ricco pedofilo che abusava di loro regolarmente. Quando provava a chiederle il perché facesse una cosa così orribile e Phyllis le rispondeva con un "Devo vestirti e nutrirti". Lo shock si poteva ben intuire, lei stessa ha affermato che " Mai in un milione di anni avevamo pensato che stesse abusando dei bambini". Perdipiù, inventava scuse su scuse per non farglieli vedere, quindi la donna poteva vedere solo le foto che venivano postate su Facebook dove veniva mostrata una numerosa famiglia felice. Se da una parte abbiamo lo shock di Teresa, dall'altra abbiamo Elizabeth Flores, l'altra sua sorella, che non è per niente sorpresa di come sia realmente diventata Louise. Il suo libro, Sisters of Secret, contiene accuse pesanti su Louise, dove non solo viene confermato ciò che Teresa dice, ma viene mostrata anche una Louise consumata dal gioco d'azzardo e dal grave alcolismo.
Il libro descrive una casa infelice in cui Louise ed Elizabeth si coprivano le orecchie quando i loro genitori litigavano e un periodo difficile a scuola in cui Louise era vittima di bullismo. Sono stati gli ultimi anni, quando Louise aveva 40 anni, che le cose sono andate davvero male, ha riferito The Desert Sun
"Beveva, fumava, faceva festa, andava nei bar, praticava la stregoneria, giocava d'azzardo, maneggiava e mangiava serpenti a sonagli, si vestiva e si comportava volgarmente su MySpace, nelle pratiche sessuali, e va avanti all'infinito", ha detto Flores. "Ero davvero preoccupato per lei." Nonostante tutto questo, Flores spiega che non avrebbe mai immaginato che potesse essere un pericolo per i bambini.
David Turpin. al contrario della moglie, ha avuto un'infanzia e una carriera promettenti. Come ex studente della Virginia Tech University che ha studiato ingegneria informatica, e cme detto inizialmente, ha lavorato sia per Lockheed Martin che per General Dynamics prima di andare in pensione nel 2012.
Da bambino cresciuto a 40 miglia da Blacksburg nella contea di Mercer, West Virginia, ha avuto due posizioni di alto livello con due delle più grandi compagnie di difesa del mondo.
L'annuario del 1979 della scuola elenca anche David come ufficiale del Bible Club, del Chess Club, del Science Club e dell'Acapella Choir. A detta di tutti, era un adolescente studioso e impegnato. Mike Gilbert, che conosceva David al tempo del liceo, lo descrisse come "una specie di nerd" e "una specie di homebody". L'annuario Bugle del 1984 lo elenca come un senior electrical engineering major, e come membro della società d'onore di ingegneria elettrica e informatica, Eta Kappa Nu.
David e Louise Turpin fuggirono quando il primo aveva 24 anni e sua moglie 16, come già detto, scappando fino in Texas prima che Phyllis e il marito Wayne li costringessero a tornare a casa.
Phyllis ha permesso a Louise di uscire segretamente con David perché lo amava e lui proveniva da una famiglia cristiana e si fidava di Louise ha detto Teresa. Ma lei lo stava facendo alle spalle di Wayne a quanto pare, che era un predicatore, e non sapeva che si stessero frequentando. Nonostante i primi tentennamenti, alla fine Wayne cambiò opinione, permettendo alla figlia di vivere la vita che apparentemente voleva, lasciandola sposare.
Da dopo il matrimonio Louise cominciò ad allontanarsi dalla famiglia, senza nemmeno presentarsi al funerale della madre e pochi mesi dopo nemmeno a quello del padre.
Nonostante David avesse un discreto successo sia accademico che professionale, le cose cominciarono a peggiorare dopo il matrimonio.
Sua moglie, nel frattempo, è stata elencata come "casalinga" con la residenza Perris e la sua funzione di scuola che funge da fulcro del suo ruolo educativo per i 13 studenti.
Dopo la condanna, avvenuta il 25 aprile, "Questo è tra i casi peggiori e più aggravati di abusi sui minori che abbia mai visto o in cui sia stato coinvolto nella mia carriera di procuratore", lo descrive il procuratore distrettuale della contea di Riverside Mike Hestrin. Dopo essere stati del tutto liberati, i fratelli Turpin hanno preso un lungo periodo di riabilitazione fisica e psicologica, e nonostante i periodi di instabilità, stanno cercando la loro indipendenza e di farsi conoscere per quelli che sono e che faranno.
Questo è tutto quello che so su questo caso che mi ha letteralmente sconvolto. Non riesco a concepire come un essere umano, in quanto tale, possa fare cose così orribili ad altri esseri umani. La cosa che trovo "positiva" è la loro forza di continuare ad andare avanti nonostante tutto e il coraggio che hanno avuto di affrontare quelle atrocità. Fatemi sapere se conoscevate già questo caso. Tutto quello che ho scritto è frutto delle ricerche che ho fatto su internet, quello che era riportato l'ho solo riassunto e collegato per creare questo post. Spero vi sia piaciuto, se volete ricordo che potete consigliarmi qualche caso che conoscete. Al prossimo sabato!! Kiss Kiss- ThewriterTrueCrime
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14 marzo 2020 ho smontato notte nel reparto rianimazione covid della mia città. Io lavoro come infermiera nel reparto di unità coronarica, 4 dei nostri posti letto sono stati assorbiti dalla rianimazione per pazienti non infetti. (la nostra utic è centro spoke quindi non abbiamo cardiochirurgia non abbiamo emodinamica, trasportiamo i paz da noi ricoverati in un centro hub a mezz'ora di distanza) e a noi personale dell utic è stato chiesto di collaborare con il personale ria/covid. Catapultata nel pieno del lavoro in un reparto quasi sconosciuto, senza avere la formazione sulla cura verso i paz respiratori, che arrivano da altri ospedali, intubati, gravissimi, con patologie sottostanti... è stata un esperienza sconvolgente. Le mascherine fanno male devono essere adese al viso, rirespiri la tua c02, il camice fa sudare, come i doppi guanti, la visiera ti stringe sulla fronte, la vestizione richiede minimo un 15 minuti in cui sudi già. Un lavoro incessante, incalzante un dispendio di energie, un controllo psicologico e ci vuole anche tanta forza fisica perché queste persone vanno pronate e poi dopo 16/18 ore supinate. È stata un esperienza sconvolgente, visi dei pazienti trasfigurati dal dolore, visi nostri sconvolti dalla fatica. Che tutto questo serva a far capire che la sanità non è tutta malasanità, che non ci sono solo fannulloni che cazzeggiano nelle corsie aspettando il fine turno. C'è personale che si fa un culo quadro, cubico ... c'è personale infermieristico preparato ma non dalle università o dai tutor: preparato, formato perché di propria iniziativa e com soldi propri si è fatto dei corsi di aggiornamento, che per propria cultura e conoscenza personale si è documentato. I medici sono in prima linea si, ma ricordatevi tutti che non è come nei vari grey's anatomy. In prima prima linea ci sono gli infermieri, gli oss... poi c'è il medico che deve essere capace di curare e noi infermieri dobbiamo essere capaci di applicare le cure.
Credo che questa meriti di uscire fuori dalla mia chat e di stare qua, sotto gli occhi di tutti... senza hashtag e arcobaleni, senzi canti serotini alla finestra o disamine contrapposte sul perché moriremo tutti anzi no è raffreddore.
Se la tamblera che me l’ha scritto non si vorrà palesare, significherà che abbracceremo non il nome ma la grande persona che lo porta.
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(così va la vita) ciao Tuono. Ex-Scuole di Migliarina (Sala Prove)
15 notes • Posted 2021-06-14 10:27:26 GMT
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È #Dantedì anche quest’anno. E allora, anche quest’anno mi è venuto in mente il mio verso preferito, che si trova nella terza parte, intitolata il Paradiso, di un libro che si chiama Comedìa, o Commedia, conosciuto soprattutto come Divina Commedia, del milletrecento e qualcosa, e più precisamente è il verso 81 del Canto IX, dove Dante Alighieri, o Alighiero, battezzato Durante di Alighiero degli Alighieri, dice così: s’io m’intuassi, come tu t’inmii E anche poco più su, ce n’è un altro, il verso 73, che dice: «Dio vede tutto, e tuo veder s’inluia» Che sono di quelle cose che, quando le leggo, mi viene sempre da dire: Dante, vacca d’un cane. E lo dico con ammirazione e tale devozione, che è il motivo per cui di Dante cerco di parlare pochissimo, o di non parlarne mai, così, per stare dalla parte del frumentone. Ma comunque, a posto così. Buon #Dantedì.
18 notes • Posted 2021-03-25 08:32:31 GMT
#3
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E stamattina ero su un treno regionale che veniva da Bologna, dove ero stato per lavoro. Ero già a Modena, stavo tornando a casa, e mi ero messo in un posto da due dietro a uno da quattro a leggere un libro sul Kindle. Era poi arrivato un ragazzo, età da universitario, e si era messo nei posti da quattro occupandone uno davanti a sé. Poco dopo era arrivata una ragazza, anche lei in età da Università, ma sembrava un po’ più vecchia di lui. Si erano messi a parlare del più e del meno, che musica ti piace, cosa fai per Natale, come vanno le lezioni di chitarra, cose così. Si capiva che era un’amicizia pendolare, di quelle che nascono sui treni, e che il ragazzo, se non tutti i giorni, abbastanza spesso, teneva il posto per quella ragazza che viaggiava nella stessa direzione. Si capiva anche che il ragazzo era molto interessato alla ragazza, una cotta di quelle che ti porti a casa e ci rimugini tutti i giorni, aspettando il treno successivo e magari l’occasione buona, per giorni, per mesi. E a un certo punto della discussione lei aveva detto che finalmente aveva incontrato uno, che era un po’ che si vedevano, e che stava aspettando solo che le chiedesse di sposarla. Aveva detto così. E io l’avevo proprio sentito, anche il rumore, del cuore del ragazzo che finiva sotto le rotaie, schiacciato dalle ruote di tutti i vagoni di quel treno e di tutti quelli che sarebbero passati dopo sulla stessa tratta, oggi, domani e per sempre. Dopo un attimo di silenzio, lui l’aveva guardata e le aveva detto che era contentissimo e che le augurava tutta la felicità del mondo. Intanto la ragazza si alzava, e anche io mi alzavo, il treno rallentava e scendevamo a Carpi. Mentre il ragazzo senza più un cuore salutava con la mano e continuava il viaggio verso Mantova. E il mio Kindle era spento da venti chilometri, ormai, nella tasca della giacca. Erano due anni che non prendevo un treno regionale per lavoro. Mi era mancato molto. https://marcomanicardi.altervista.org/stamattina/
24 notes • Posted 2021-12-20 19:48:52 GMT
#2
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[E questo è il testo della cosa che ho letto ieri sera a Novi di Modena, più o meno a metà del concerto dei @flexusband, tra “Cinque monete” e “I pugni in tasca”; mi sono impappinato un paio di volte, ma tutto sommato è andata molto bene] Buonasera. Si sente? Bene. Allora, ciao, io mi chiamo Marco Manicardi, sono il figlio di Iules e il nipote di Corrado, e sono un novese, o meglio lo sono stato per i primi 26 anni della mia vita, dopo sono andato ad abitare a Carpi per questioni d’amore. Abito lì da 16 anni e sono 16 anni che la mia compagna mi dice che secondo lei mi ha tolto il selvatico. Forse qualcuno di voi mi ha sentito leggere altre volte proprio qui, in questo anfiteatro del Parco della Resistenza – senti che bel nome: Parco della Resistenza – e mi ha sentito leggere delle cose che parlavano a volte del terremoto, altre volte di Novi e dei novesi, di nonni e di bisnonni, di piccole lotte private contro il fascismo e di tante altre cose che, nel Novecento, sembravano normalissime. Ecco, oggi, no. Oggi, se non vi dispiace, vorrei parlare di quello che è successo, e sta ancora succedendo, a dei miei concittadini, dei miei amici carpigiani. Vorrei parlarne perché secondo me è una cosa che c’entra con questa serata, con questo posto, il Parco della Resistenza, con questo giorno, il ventennale del 20 luglio del 2001, e anche con voi, anzi noi, che veniamo dal paese del Coro delle Mondine di Novi di Modena. Ma andiamo con ordine. La storia che vi racconto inizia a Carpi, il 4 agosto del 2017. [E continua qui, perché è una cosa lunga; la foto non è di ieri sera, ma l’ho scattata alla manifestazione “In corteo verso la sentenza e oltre” venerdì 9 luglio, a Carpi] #lantifascismononsiarresta
49 notes • Posted 2021-07-21 08:52:02 GMT
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I cappelletti, in Emilia, li mangiamo nei giorni di festa. Magari adesso li mangiamo anche nei feriali, soprattutto quando in casa hai ancora una nonna che fa una sfoglia da venticinque uova e per finire tutti i cappelletti che ne vengon fuori ci metti qualche mese; ma comunque, una volta, quando c’era della povertà, i cappelletti li mangiavano solo nei giorni di festa, come Natale, per esempio, o il Primo maggio. Il fascismo lo aveva abolito, il Primo maggio, e qui in Emilia, come raccontava sempre mio nonno Corrado, giravano delle squadre che all’ora di pranzo irrompevano nelle case per vedere se qualcuno stava mangiando dei cappelletti. Quando trovavano una famiglia che li mangiava, sbaraccavano la tavola e picchiavano e bastonavano i malcapitati. Gli emiliani antifascisti, durante il fascismo, il Primo maggio si erano abituati a mangiare i cappelletti di nascosto. Per degli anni, io e Grushenka, e anche il Miny, da quando c’è, il Primo maggio andavamo a Correggio, in provincia di Reggio Emilia, dove era costume mettere delle gran tavolate sotto ai portici della piazza e tutti insieme fare una bella mangiata di cappelletti. Una volta si chiamavano proprio “i cappelletti antifascisti”, e solo ultimamente, con l’aria di moderazione che c’è in giro, li avevano ribattezzati socialdemocraticamente “i cappelletti scendono in piazza”. Oggi, al tempo del coronavirus, a Correggio non ci possiamo ancora tornare. L’anno scorso avevamo comprato i cappelletti in gastronomia e il cappone per il brodo in macelleria, e li avevamo mangiati a casa nostra; quest’anno siamo andati a mangiare i cappelletti di mia mamma, che comunque è un bel passo avanti, nell’economia delle cose. E quindi, niente, continuiamo a festeggiare così, sempre in casa, come si faceva una volta. Anche se non dobbiamo più nasconderci. Per ora. Per fortuna. Buon Primo maggio. (presso Novi di Modena, Italy)
76 notes • Posted 2021-05-01 15:22:08 GMT
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“Scusate se riparlo di me. Oggi ‘festeggio’ quattordici giorni consecutivi a letto, insieme all’ospite ingrato che mi abita dentro. Gli ultimi cinque giorni li ho passati in terapia intensiva, collegato ai tubicini dell’ossigeno, ai sensori dei parametri vitali, al saturimetro, con un accesso arterioso al braccio sinistro e un accesso venoso a quello destro. Il Covid è infido, è silente, ma fa il suo lavoro: non si ferma mai, si insinua negli interstizi polmonari, e ha un solo scopo, riprodursi, riprodursi, riprodursi. Meglio se in organismi giovani, freschi, dinamici. Questa premessa non suoni da bollettino medico: mi racconto solo per spiegare quelle poche cose che vedo e capisco, da questa parte del fronte, dove la guerra si combatte sul serio. Perché la guerra c’è, se ne convincano i “panciafichisti di piazza e di tastiera”, e si combatte nei letti di ospedale e non nei talk show. Quando sono entrato in questa terapia intensiva, cinque giorni fa, eravamo 16, per lo più ultrasessantenni. Oggi siamo 54, in prevalenza 50/55enni. A parte me, e un’altra decina di più fortunati, sono tutti in condizioni assai gravi: sedati, intubati, pronati. Bisognerebbe vedere, per capire cosa significa tutto questo. Ma la gente non vuole vedere, e spesso si rifiuta di capire. Così te lo fai raccontare dai medici, dagli anestesisti, dai rianimatori, dagli infermieri, che già ricominciano a fare i doppi turni perché sono in superlavoro, bardati come sappiamo dentro tute, guanti, maschere e occhiali. Non so come fanno. Ma lo fanno, con un sorriso amaro e gli occhi: ‘A marzo ci chiamavano eroi, oggi non ci si fila più nessuno. Si sono già dimenticati tutto...’ Ecco il punto: ci siamo dimenticati tutto. Le bare di Bergamo, i vecchi morenti e soli nelle Rsa, le foto simbolo di quei guerrieri in corsia stravolti dal sacrificio, i murales con la dottoressa che tiene in braccio l’Italia ammalata, l’inno dai balconi. Possibile? Possibile. La vita continua, persino oltre il virus. E allora rieccoci qui, nella prima come nella seconda ondata, a litigare sulle colpe, a contestarci i ritardi. Come se la tragedia già vissuta non ci fosse servita. L’ho scritto da sano e lo ripeto da malato: le cose non stanno andando come avrebbero dovuto. Ripetiamo gli errori già fatti. Domenica, dopo il mio editoriale in cui lo ribadivo, mi ha chiamato il ministro Speranza per dirmi che è vero, ‘però guarda i numeri dei contagi negli altri Paesi’. Mi ha chiamato il governatore De Luca per protestare e dire che quelle sui disastri dei pronto soccorsi in Campania sono tutte “fake news”. E poi mi hanno chiamato da altre regioni per il caos tamponi, e dai medici di famiglia per dire che loro sono vittime, e poi dai Trasporti per obiettare che sugli affollamenti loro non c’entrano. E poi, e poi, e poi. E poi il solito scaricabarile italiano. Dove tutti ci crediamo assolti, e invece siamo tutti coinvolti. Dopo il disastro di marzo-aprile dovevamo fare 3.443 nuovi posti letto di terapia intensiva e 4.200 di sub-intensiva, ma ne abbiamo fatti solo 1.300: di chi è la colpa? Mancano all’appello 1.600 ventilatori polmonari, dice il ministro Boccia: di chi è la colpa? Dovevamo assumere 81 mila tra medici infermieri e operatori sanitari, ma al 9 ottobre ne risultano 33.857, tutti contratti a termine: di chi è la colpa? L’odissea tamponi al drive in è una vergogna nazionale, in una regione come il Lazio dura da mesi e ancora non è chiaro quali strutture private siano abilitate a fare che cosa, tra antigienici e molecolari, e mentre famiglie con bambini fanno le file di notte in automobile, un assessore che Zingaretti farebbe bene a cacciare domattina stessa vaneggia di “psicosi”: di chi è la colpa? E scusate se vi riparlo di me: ho infettato anche mia madre, novantenne, malata oncologica, vive sola, come migliaia di anziani, eppure non c’è servizio domiciliare che possa supportarla né medico di base che vada a visitarla, ‘sa com’è, non abbiamo presidi, ci danno cinque mascherine chirurgiche a settimana’: di chi è la colpa? Ne parlo con i dottori dell’ospedale. La risposta è durissima: noi siamo qui in trincea, ogni giorno, in questi mesi ci hanno dato l’una tantum Covid da 500 euro lordi e cari saluti, i nostri colleghi “sul territorio” chi li ha visti? Non recrimino, non piango. Vorrei solo un po’ di serietà. Vorrei solo ricordare a tutti che anche la retorica del «non possiamo chiudere tutto» cozza contro il principio di realtà, se la realtà dice che i contagi esplodono. Se vogliamo contenere il virus, dobbiamo cedere quote di libertà. Non c’è altra soluzione. Chiudi i locali notturni? Fai il coprifuoco? Aumenti lo smartworking? Ci sarà un conto da pagare, è evidente. Il lockdown totale di inizio 2020 ci costò 47 miliardi al mese e un dimezzamento di fatturato, valore aggiunto e occupazione nazionale. Oggi non dobbiamo e non vogliamo arrivare fino a quel punto. Ma qualcosa in più di quanto abbiamo fatto con l’ultimo Dpcm è doveroso . Chi subisce perdite ulteriori dovrà essere risarcito. Il governo ha risorse da reperire, se solo la piantasse di tergiversare sul Mes o non Mes. Aziende e sindacati hanno interessi da condividere, se solo la finissero di inseguire un assurdo conflitto sociale a bassa intensità. La pandemia sta accorciando ancora una volta il respiro della nostra democrazia. Provare a impedirglielo tocca solo a noi. Scambiando la rinuncia di oggi con il riscatto di domani. Ma per poterci riuscire abbiamo bisogno che governo, regioni, autorità sanitarie e scientifiche si muovano come un “corpo” unico e visibile, un dispositivo coerente e credibile di atti, norme, parole. Non lo stanno facendo. Anche per questo siamo confusi e impauriti. ‘Andrà tutto bene’ non può essere solo speranza. Deve essere soprattutto volontà.” Massimo Giannini
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Social merdwork.
Oggi ho letto alcune notizie, sempre se lega Nerd si può definire un sito di notizie e su google, sui social, riguardo il toktok cinese e dice che l'applicazione si chiuderà automaticamente dopo un'ora se, e ripeto se, l'utente è minorenne; è una cosa che i social hanno sempre cercato di fare, senza nessun risultato, cioè quella di avere l'età reale dei loro iscritti, chi è minorenne non lo dice (magari qualcuno si) perché così possono accedere a contenuti per adulti, che poi diciamocelo chiaramente se io ho 16 anni e ho il telefono nuovo e sono nella mia cameretta e i miei genitori sono al piano di sotto a guardare la serie tv che li appassiona chi mi vieta di andare sui siti porno? Sembra che nelle amministrazioni pubbliche in EU e anche negli stati uniti il suddetto social stia andando in ban per chi lavora, ora non voglio entrare nel merito dei posti di lavoro, che siano statali o private, ma se i vostri dipendenti passano il tempo sui social, non solo tiktak, il problema non è della piattaforma ma del dipendente e su questo ne ho di esempi da fare di ex colleghi che si appiccicavano al telefono invece di lavorare nonostante i manager abbiano sempre detto alle riunioni di evitare il telefono perché si sta lavorando, si chiama etica lavorativa e non aggiungo altro. Sempre su lega Nerd oggi leggo che twitter introduce nuove policy sui tweet violenti, non si potrà minacciare nessuno di morte ne direttamente ne indirettamente, come prima, e cosa è cambiato? Ho ancora belle fresche le policy di twitter visto che c'ho lavorato, non per twitter direttamente ma su twitter come agente, le policy in questione sono quella sulla violenza e glorification of violence, cioè glorificare la violenza di qualcuno su qualcun'altro, esempio : se io scrivo "Hitler ha fatto bene a gassare gli ebrei" mi viene segnalato, cosa importante, il tweet viene cancellato immediatamente, se poi insisto e vengo segnalato altre volte, magari direttamente il profilo come antisemita vengono bannato perdendo così tutti i contatti, ma posso immediatamente fare un altro account e proseguire la mia glorificazione tranquillamente, questo era uno degli aspetti su cui purtroppo non potevamo farci niente, mentre adesso Elon dice che il ban è a vita, certo ci credo, se usano l'IP come garanzia del ban è facile da eludere, basta un VPN, quindi di cosa cazzo stanno parlando? Secondo me è solo una mossa di marketing visto che nell'articolo si parla dei milioni di inserzionisti che sono scappati e che potrebbero tornare. Vi racconto una cosa
che feci notare all'analista ma che anche lui non poteva farci niente, riguardo alla policy sulla glorificazione della violenza (GoV), un giorno mi capitò un caso (si chiamano così perché da agente devi indagare) di un tizio che glorificava il fatto che la polizia aveva ucciso uno perché sto tizio gli ha tirato una molotov nella macchina, cose all'ordine del giorno negli USA, al che ho visionato le policy e ho pensato che nel tweet e nell'articolo non c'era scritto se i poliziotti fossero dentro la macchina (anche l'analista lo ha detto), quindi ho cancellato per GoV (glorification of violence) del tizio che inneggiava alla violenza dei pulotti. Mi sono beccato un errore, ma questo è un altro discorso e non entro nel merito, perché nella policy Gov ci sono dei casi in cui è punibile e casi in cui non lo è, ebbene le violenze della polizia sui civili non sono punibili, di conseguenza i tweet di questo tipo possono tranquillamente restare nella piattaforma; feci notare all'analista che così si istiga l'odio verso le forze dell'ordine e lui mi disse segui le policy e non fare domande è il nostro lavoro, il mio più che il suo. Ho visto video di poliziotti che arresta e menano malamente ragazzini di colore, o che abusano della divisa per semplice razzismo; che in USA ci sia una grossa fetta di popolazione che è fortemente razzista si sa e le forze dell'ordine non sono da meno, soprattutto negli stati del sud, ma visto che twitter è a livello mondiale questo si ripercuote ovunque, in tutto il mondo se un poliziotto isolato fa del male ad un civile, che è assurdo perché ci dovrebbero proteggere, questo fa si che chi legge notizie del genere su un social oltre ad indignarsi perde la fiducia nelle forze dell'ordine e cresce il caos. Ma questo è solo un esempio per dirvi che i social, twitter ne sono sicuro perché c'ho lavorato, sono delle compagnie statunitensi e se il loro governo gli da degli ordini precisi loro devono obbidire, infatti quando poi scoppiò la guerra ci diedero degli ordini ben precisi, alcuni tweet devono scomparire dalla piattaforma, come quella cosa che gli Azov sono nazisti, e poi ci sono gli affiliati, cioè quegli account che remano a favore e che scrivono per esempio :"No, ma quale nazisti, sono la resistenza" spalmando quella merda porgendola come cioccolata all'opinione pubblica; infatti dopo 3 settimane i nazisti sono diventati bravi ragazzi, strano eh? Potrei continuare ma mi fermo qua. Occhio ai social.
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GLI OSTELLI E I GIOVANI CHE SALVANO I LUOGHI DIMENTICATI
Soggiornare in un edificio ricco di storia, immerso nella natura o tra le strade di un borgo antico, condividendo esperienze con altre persone. È questa la visione alla base di Itinerario Giovani che ha permesso a organizzatori under35 di gestire e valorizzare, attraverso il turismo, ex fattorie, ex caserme, ex castelli e molti altri edifici ormai in stato di abbandono.
Quest’opera di recupero ha visto come protagonisti ragazzi attivi nel loro territorio che hanno scelto i luoghi da salvare come Villa Iaccarini nel Parco Naturale dei Monti Aurunci (FR), Casale Podernovo località Acquapendente (VT) o Cantinone di Rospigliosi di Zagarolo in provincia di Roma, patrimoni di inestimabile valore storico e paesaggistico.
Il risultato è la nascita di una vasta rete di ostelli pubblici all’interno del Lazio che valorizza e diffonde il patrimonio architettonico, paesaggistico e culturale della regione. Il progetto, sostenuto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri con un finanziamento della Regione Lazio di 5,7 milioni di euro, ha ottenuto di poter trasformare e riqualificare 16 strutture in disuso destinanandole al settore turistico e ricettivo: 9 ostelli e 7 poli turistici.
Non solo la Regione Lazio ma molte altre città stanno aprendo le porte ai turisti proponendo la formula dell’ostello. Ne è un esempio di eccellenza Ostello Bello, una catena pluripremiata di ostelli fondata nel 2011 da professionisti milanesi che aprirà anche in altre principali città italiane nuovi ostelli, quadruplicando i posti letto disponibili in Italia, da 350 a più di 1500.
__________________
Fonte: Regione Lazio - 1 settembre 2021
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