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#10 settembre 2023
robertoperodi · 1 year
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Non siamo il nostro errore - We are not our mistake
Non siamo il nostro errore.Che bella frase! Ad effetto!Eppure non ci crediamo fino in fondo, tanto meno la viviamo.Siamo inquisitori, sputanti giudizi arroganti di allontanamento.Lo facciamo spesso, con gli errori degli altri. Per non sentirci parte del loro errore. Quanta strada ancora per vivere la correzione fraterna!Sulla strada se non aiuto c’è il reato di omissione di soccorso, nella vita…
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Il 10 settembre, al Kontiki Torino, la finale della quarta edizione del Premio Sanesi di poesia in musica, con i 4 finalisti scelti dalla giuria emerita e tanti ospiti dal mondo della spoken word music (scadenza bando 31/08/2023)
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10 Settembre 2021-2023
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fashionbooksmilano · 11 months
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Tina Modotti L'Opera
Roberto Costantini
Dario Cimorelli Editore, Milano 2023, 256 pagine, 200 illustrazioni b/n, 23x28cm, ISBN 9791255610243
euro 30,00
Rovigo, Palazzo Roverella,, 23 settembre 2023 - 28 gennaio 2024
Il volume che accompagna la mostra è la più completa edizione dedicata all'opera di Tina Modotti (1896- 1942), una delle principali protagoniste della storia della fotografia del XX secolo: dagli anni della sua formazione come assistente di Edward Weston fino ai suoi ultimi scatti. Oltre 300 opere tra immagini, filmati e documenti raccontano il suo lavoro, che spazia dalla rappresentazione delle architetture alle nature morte, dal racconto della quotidianità dei ceti popolari, dei contadini, degli operai, dei bambini e delle donne, alle nuove forme della modernità. Accanto al repertorio iconografico, un vasto apparato di saggi di Giuliana Muscio, Gianfranco Ellero, Amy Conger, Federica Muzzarelli, María de las Nieves Rodríguez Méndez, Patricia Albers, Carol Armstrong, Emily M. Hinnov, Fabiane Taís Muzardo, completa il volume. Il lavoro di ricerca, volto alla più completa ricostruzione, a oggi, del corpus della produzione fotografica di Tina Modotti, portato avanti dal curatore Riccardo Costantini con la collaborazione di Gianni Pignat e Piero Colussi, rende dunque questo volume uno strumento fondamentale per approfondire e conoscere l'artista e le sue opere.
30/10/23
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ross-nekochan · 1 year
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9-10 Settembre 2023
Ho scalato il monte Fuji.
C'era chi ce lo ha raccontato come niente di che e normale e chi con strazio e difficoltà.
Beh, i primi hanno chiaramente mentito.
Non ho mai scalato una montagna, sono solo andata sul Vesuvio e un'altra volta sono stata sul monte Takao qui in Giappone, ma non sapevo chiaramente cosa aspettarmi dallo scalare una montagna. Ero in parte preoccupata e in parte pronta perché mi aspettavo una passeggiata terribile di ben 8 ore, ma comunque una passeggiata. E invece non è stato niente di tutto questo.
Il monte Fuji è alto quasi 3800 metri e le stazioni totali per raggiungere la cima sono 9. Il bus ti lascia alla quinta stazione e da quel momento in poi inizia la vera scalata. La sesta stazione era abbastanza vicina e per raggiungerla si è trattato di una passeggiata in pendenza. Il bello è arrivato dopo.
Infatti dalla sesta in poi le stazioni sono divise da 1h o 1h30min di scalata, non passeggiata. Più si sale e più quello che ti trovi sotto i piedi sono rocce, non terreno. Rocce ovviamente enormi quindi devi capire dove mettere i piedi e le mani per poter andare avanti, essere coordinato e stare attento. Alla settima stazione io e un mio amico italiano abbiamo lasciato la coppia indiana indietro perché oggettivamente molto lenta e affaticata. Il progetto era di arrivare in cima per vedere l'alba che era intorno alle 5:00 del mattino e alle 22:00 eravamo già a metà strada. Così abbiamo deciso di prenderci una pausa di un'oretta.
Peccato che la montagna giapponese non è come quella italiana. Non esistono baite, ma solo luoghi per sostare a dormire (e che noi abbiamo deciso di non fare per risparmiare) e qualche sorta di chiosco con lo sportello per poter mangiare qualcosa. I prezzi al limite della denuncia: un caffè sporco o qualsiasi altra bevanda 4€ e un ramen istantaneo che in un supermercato normale costerebbe tra 1-2€ lì ne costava 8€. Per non parlare dei bagni: in Giappone i bagni non si pagano mai eppure lì 2€. L'ho trovato un comportamento schifoso e approfittatore a livelli estremi.
Quindi io e il mio amico abbiamo aspettato circa 1h al freddo con la sola fortuna di esserci messi in un angolino dell'entrata dei bagni dove il vento arrivava meno forte. A un certo punto, abbiamo cominciato a tremare con foglie e siamo stati costretti a continuare.
L'ottava stazione non era migliore. C'era una sorta di piazzale e i luoghi per ripararsi almeno un pizzico dal vento, che si faceva sempre più forte e freddo, erano quasi nulli. Lì mi sono lasciata tentare da un caffè latte caldo che mi ha aiutata un pochino a scaldarmi.
L'ultimo pezzo è stato quello più duro. Le rocce erano leggermente meno ma il sentiero era più stretto, il vento era fortissimo ma gelato e non smetteva nemmeno un secondo. Sapevo che sarebbe stato molto freddo, ma quando sei a 30°C non riesci a immaginare quanto freddo possa essere stare sotto lo zero. Non sentivo più nessuna parte del mio corpo, avevo addosso 2 maglie, un maglione, 2 felpe pesanti e non erano abbastanza nonostante mi stessi muovendo scalando, anche perché ci si fermava ogni minuto perché le persone continuavano a farsi foto ricordo bloccando la fila. Dato il poco ossigeno si faceva sempre più fatica, la testa faceva male anche perché era esausta e io ogni volta che ci fermavo mi appoggiavo la testa al braccio del mio amico pregando che finisse tutto il prima possibile. Continuavo solo perché non avevo altra scelta, non potevo rimanere lì in mezzo alle rocce quando già morivo di freddo muovendomi.
Quando siamo arrivati in cima non ci potevamo credere. Ci siamo messi un attimo dentro un edificio che vendeva souvenir per riprendere un po' di calore. L'alba stava già iniziando quindi siamo usciti fuori e di nuovo ci siamo messi a tremare perché il vento continuava a soffiare freddo e forte.
Siamo riusciti a vedere il sole che, al contrario di quanto ho visto spesso, invece di scendere, saliva minuto dopo minuto. Di nuovo faceva talmente freddo che cominciare a scendere era impossibile. Ci siamo riuniti con la coppia indiana e ci siamo rintanati prima in un angolo nel negozio di souvenir (che poi ci ha cacciato) e poi siamo stati nel ristorante a porte aperte dove abbiamo preso giusto dei caffè latte per poter restare finché ci sarebbe stato meno freddo.
La discesa non è stata meno complicata. Non era la stessa strada e non c'erano rocce ma era un percorso sdrucciolevole dove era difficile non scivolare e in continua pendenza. Era un percorso che durava la metà del tempo ma sembrava comunque infinito. Il sole ha cominciato a battere forte e mi sono anche bruciata la faccia nonostante il berretto. Le ginocchia mi hanno fatto male tutto il tempo e i piedi non stavano meglio. Quando finalmente siamo arrivati a destinazione io e il mio amico italiano non ci potevamo credere (la coppia indiana era rimasta di nuovo indietro).
Nel complesso è stata un'esperienza tremenda, che non penso rifarò mai più. È stato bellissimo vedere il cielo pulito e pieno di stelle, non l'avevo mai visto così. Come non avevo mai visto un paesaggio notturno da così in alto, ad un'altezza tale che la luna pareva starmi di fronte. Stare sopra le nuvole e poter vedere mezza regione del Kantō è stato bellissimo... ma nonostante tutto questo, la fatica messa non vale tutto quello che ho visto.
Quello che rimane è la soddisfazione di avercela fatta, di aver sfidato te stesso, il tuo corpo e il monte più alto di tutto il Giappone e di aver vinto. Per il resto: mai più.
一昨年と昨日は富士山を登りました。
ほぼ半ばの関東の夜景色も中日景色、そしてご来光を見れるなんてとても嬉しかったんたげど、非常に辛くて、二度としない経験だと思う。
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eliophilia · 1 month
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Un riassunto degli ultimi mesi (o forse dovrei dire anni)
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Ancora deve finire l’estate ma già penso all’anno nuovo. Ormai sono entrata anche io nell’ottica che l’anno nuovo, vero e proprio, cominci a settembre. Credo che dovrò abituarmi a questo nuovo tipo di visione come ogni disperato che ha a che fare con la scuola nella sua vita. E così mentre compro la crema doposole per le ferie che ancora devo neanche iniziare, mi trovo a prendere anche l’agenda per i nuovi mini-babbani dell’anno 24/25. Comincerò a lavorare il giorno dopo il mio ultimo giorno di vacanze, scelta traumatica, non desiderata, ma obbligata. Gli anni scolastici iniziano sempre prima, l’anno scorso il 4, quest’anno il 2, ma che ca. 
Ho molta paura pensando a quello a cui andrò incontro, l’anno scorso ero inesperta e mi buttai a capofitto in un’esperienza nuova, piena di entusiasmo. Entusiasmo che mi hanno smorzato subito, per carità, perché era un ambiente super tossico. Ma ormai esistono ambienti lavorativi che non lo sono? Comunque sia andata (altri traumi su traumi che non supererò ma magari ne parliamo un’altra volta) questo anno mi ha donato la famosa “esperienza” e ora che so quello a cui vado incontro, non ho l’entusiasmo di prima, ma solo paura. Sarà un ambiente più grande del precedente, con colleghe più antipatiche e maligne di quello precedente, con regole più severe di quello precedente. Mi mancherà Maria, mi manca già adesso che non ci vediamo tutti i giorni come prima, lei è stata il regalo più grande. Mi mancheranno le gemelle che rimpiango ancora adesso ogni giorno, anche se abitiamo a 100 metri di distanza. E poi basta, non mi mancherà più niente perché ho lottato con le unghie e con i denti per andarmene da quel cesso di posto. Ma questo non mi impedisce di cagarmi sotto ora. Spero solo che i guadagni siano più alti e varranno i sacrifici, altrimenti vorrà dire che si ripresenterà di nuovo la frustrazione di prima, e io un altro anno così non lo reggo.  
Il 2023 è stato un anno pessimo e con la malattia di mia madre non mi sono goduta né la proclamazione né la festa di laurea. Dopo in effetti, non pensavo di trovare lavoro nell’ambiente scolastico così presto. Semplicemente il primo sabato di settembre ho fatto il colloquio, il lunedì ero già dentro. Ma solo perché lì erano disperati, non per merito mio. Da settembre a marzo ho lavorato 12 ore al giorno, mi alzavo alle 7, andavo al lavoro alle 8, tornavo da scuola alle 2, cominciavo il doposcuola alle 3, finivo alle 8, mangiavo, facevo i piatti, alle 10 crollavo sul divano senza neanche mettermi a letto. Mia madre mi guardava storto tutto il tempo perché non solo non ero presente quando lavoravo, ma neanche il resto della giornata (dovrei dire serata). Un po’ l’ho fatto anche per disintossicarmi da loro, stare a contatto con mia madre e mio padre h24, da quando mia madre ha smesso di lavorare, è stato un altro elemento deteriorante per la mia psiche. Quando c’era il mio fidanzato nel weekend facevo il borsone e me ne andavo a casa sua, la sera uscivo. Ma facevo fatica a fare anche quello, la vita sociale per me era un sacrificio, dovevo calcolare anche il tempo materiale per farmi uno shampoo. Nel frattempo è tornato mio fratello qui ma non è cambiato molto, non mi ha alleggerito dai pesi familiari. Continuavano gli esami, le scadenze, le visite di mia mamma e tutto il resto. So che arriveranno altri tempi così, che non sono finiti, ma ripensandoci, e con la voglia di lamentarmi fino al 2032, è stata davvero dura. Da marzo ho allentato un po’ la presa, non per mia scelta, ma è stato un bene. Da scuola ho iniziato ad uscire alle 4 e la sera davo qualche lezione quando capitava, ma niente di fisso. Ci ho perso molto economicamente ma ci ho guadagnato di salute mentale. Ad aprile è successo un altro evento traumatico che speravo proprio di non rivivere ma è stato un altro punto di svolta. 
Da giugno in poi ho cambiato idea 50 volte sul mio futuro, prima ho dato conferma a quella scuola per restare, anzi l’ho chiesto proprio io, poi all’improvviso, e con una grande mossa scorretta (devo ammetterlo, ma se lo meritavano) e ho mollato tutto per un’altra scuola. Luglio è stato devastante, lavorare con quel caldo, all’aperto, senza un filo d’aria, mi ha portato a stare male fisicamente. Credevo fosse chissà cosa invece poi da quando ho smesso di lavorare non avevo più niente. Ho somatizzato con giramenti di testa, narcolessia, affanni vari, dolore in petto, schiena bloccata per settimane, intrattabilità e voglia di buttarmi da un burrone. In tutto ciò fingevo simpatia e non curanza con le nuove colleghe (tutte un dito in culo, comprese le bidelle) giusto per non farmi riconoscere e farmi cacciare il secondo giorno, dopo tutto il sacrificio che stavo facendo. 
E ora eccomi qua, 16 agosto e con il solito caldo asfissiante, aggiungo qualcosa al carrello su Shein e su Amazon, guardo borse e collane, leggo qualche pagina, guardo qualche serie che non mi piace, riguardo film che avevo visto anni fa e non ricordavo. Mi ricordo che ho questo blog da decenni e mi ritrovo a scrivere digitalmente, infatti mi fanno male le dita. Da circa un anno avevo iniziato un diario cartaceo vero e proprio, era un modo per sfruttare i vari quaderni comprati negli anni, la cancelleria, e perché tutti dicono faccia bene. A me scrivere ha sempre fatto bene, ma non guarisce (ma va?). Ho iniziato il diario più che altro per tenere traccia della malattia di mamma ma è diventato uno sfogatoio per varie vicissitudini quando ne avevo il tempo. Altrimenti urlavo e basta: più rapido ed efficace. Ho comprato la Valeriana sperando non mi faccia effetto cavallo (ovvero dormire dopo 5 minuti) sperando calmi i miei attacchi d’ansia. Nell’ultimo mese ho avuto un paio di attacchi di panico, non si presentavano da molto e credo siano stati il risultato dell’accumulo del nervosismo degli ultimi 10 mesi. Ovviamente si presentano quando la vita si ferma e quando mentre sei in affanno per qualcosa. L’ansia ti bussa sempre quando te la dimentichi. Per calmarmi ho pensato ad Inside Out e a quanto fosse descritto bene quel momento. Ad ogni modo, mi ha aiutato. In questi momenti mi dispiace sempre molto per chi mi sta vicino, capisco che è una cosa difficile da gestire per chi non è abituato. Neanche io mi abituerò mai, quindi figuriamoci. Almeno adesso so che non dipendono solo da una persona sola, prima li attribuivo solo a dei momenti precisi della vita, adesso almeno mi sono autodiagnosticata l’ansia e basta, ne soffro, amen. Questo mi impedisce di vivere serenamente? Ovvio. Ogni tanto mi motivo da sola e mi dico che sono forte a superare tutto ciò ma la realtà è che mi sento solo un peso per me stessa e per gli altri. Sono ancora quella che legge, scrive, corregge. Faccio polemica e rido. Mi arrabbio e sbraito. C’è mai qualcosa che mi farà mai trovare pace nella vita? Non credo. 
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unfilodaria · 1 year
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dato che @anonpeggioredelmondo ha detto che potevamo sentirci liberi di autotaggarci, io lo faccio, tze
1. Are you named after anyone?
Il mio nome è la classica "pezza a colori" come si suol dire dalle mie parti. Nessuno in particolare a cui riferirsi ma in famiglia tra zii, bisnonni e cugini ce ne sono almeno tre o quattro. Il Maria poi ha dato un tocco esotico, che mi ha creato non pochi problemi ma mi ha salvato da un inverecondo Annino, perchè nato il giorno di Sant'Anna
2. Quando è stata l'ultima volta che hai pianto?
Non mi vergogno a dire che di tanto in tanto piango. E' liberatorio. Ed il fine 2022, inizi 2023 mi ha dato tanti spunti seri per farlo
3. Hai figli?
Una. Il mio "tesssoroooo"
4. Fai largo uso del sarcasmo?
Sarcasmo, ironia conditi da espressioni dialettali a me care ma che non tutti afferrano
5. Quali sport pratichi o hai praticato?
A livello agonistico? divano estremo. Nella mia mente, sarei un ottimo runner e da ragazzino avrei voluto eccellere nel baseball (mai giocato) e nella palla a mano (praticata ai giochi della gioventù delle medie)
6. Qual è la prima cosa che noti in una persona?
Gli occhi e mani e soprattutto espressioni. Poi se è donna, anche il resto ma solo dopo, giuro. Gli occhi e le mani dicono tutto
7. Qual è il colore dei tuoi occhi?
Castano scuro
8. Scary movies o happy endings?
Tragedia greca ehehe... No, Commedy romantiche... in fondo, ma molto in fondo, sono zuccheroso a rischio diabete
9. Qualche talento particolare?
Avere il dono di non essere capito... sicuramente ho difficoltà a trasmettere cosa voglio dire o penso realmente. Grosso limite e grandi fraintendimenti e incazzature
10. Dove sei nato?
Avellino
11. Quali sono i tuoi hobby?
Cinema, musica, letteratura e (ultimamente) concerti jazz. Prima cucinavo (ed anche bene, dicevano, ma non avendo per chi esibirmi ho smesso)
12. Hai animali domestici?
me stesso? Ho un geco che mi fa compagnia fissa da 3 anni sul mio balcone. Appare puntualmente a giugno per sparire a fine settembre. Una rondine che ha deciso di nidificare da 4 anni sul mio box auto, un merlo cacacazzo e scacazzone che viene a mettermi sottosopra i gerani e poi ogni tanto appaiono in casa dei "simpaticissimi e affettuosissimi e schifosissimi" animaletti con le antenne, che, nonostante la guerra batteriologica messa in atto da me da anni, se ne infischiano e ogni tanto mi fanno venire lo "spannico" (la paura)
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13. Quanto sei alto?
176 cm... anche se il dietologo mi ha detto che mi sono accorciato di 2 cm
14. Materia preferita a scuola?
Disegno tecnico, italiano e geografia astronomica
15. Dream job?
Vincere un terno secco, sulla ruota di Napoli, una settimana si ed una no (cit.)
taggo: @finestradifronte,, @vivenda, @guelfoalexander, @2delia e @laperlla
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corrierino · 1 year
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Al fuoco! Massimo Mattioli Tratto dal Giornalino nº 36 del 10 settembre 1997. Oggi sul blog.
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gregor-samsung · 1 year
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“ Degli anni della mia formazione scolastica l’esperienza più emblematica che mi torna in mente è il sabato fascista: le ore che era obbligatorio trascorrere nella sede del fascio per essere indottrinati. Non che allora noi rifiutassimo o aderissimo alla dottrina di Mussolini, semplicemente la imparavamo a memoria, era un compito come un altro. Imparavamo a memoria anche le poesie, e non è che ne capissimo ogni verso. Ancora ricordo l’articolo primo, che era la base di tutto ciò in cui ogni bravo fascista doveva credere: «Lo Stato è un valore assoluto, niente fuori dello Stato, niente contro lo Stato, niente al di là dello Stato, lo Stato è fonte di eticità». È vero che chi non si presentava al sabato fascista, il lunedì non veniva ammesso a scuola ed era redarguito severamente, ma ciò ci appariva una punizione circoscritta all’ambito scolastico, legata al fatto che non eravamo stati buoni scolari, più che solerti futuri camerati. Non bisogna inoltre dimenticare che non tutti gli insegnanti subordinavano il loro dovere di maestri alle imposizioni del regime. Senza contare che quella dottrina era troppo lontana dal nostro mondo, dalla nostra cultura per far breccia dentro di noi, anzi, aggiungerei, era quasi considerata un’eresia. Sentivo a casa mia e in altre famiglie amiche discuterne, criticarla, rifiutarla: nel nostro Veneto cattolico l’eticità delle leggi era avocata a sé dalla Chiesa.
Solo quando lo Stato fascista cominciò ad applicare i suoi principi con mano pesante, a perseguitare, a processare, a deportare in Germania, a eliminare chi non li rispettava, solo quando l’alleanza tra fascismo e nazismo si fece sempre più stretta e infine, dopo l’8 settembre 1943, i nazisti divennero i veri padroni del territorio, solo allora capimmo che quel «fuori», «contro», «al di là» non erano termini con cui si potesse scherzare. Fu così che alcuni discorsi ascoltati nella mia famiglia, quando si era sicuri di poter parlare, e l’esempio di mio padre, le vessazioni che subiva, ebbero un altro valore. Le parole dei nostri parroci che, nelle prediche della domenica e negli incontri con noi giovani dell’Azione cattolica, invitavano all’amore e alla concordia, al rispetto solo dei dogmi della Chiesa, alla professione della fede, uscirono dalle parrocchie, a volte contro la volontà degli stessi preti. E le leggi razziali del 1938 smisero a un tratto di essere qualcosa di stabilito dal fascismo non tanto per intima convinzione quanto per mera opportunità politica, dovuta all’alleanza con Hitler, con il nazismo; infine ne cogliemmo tutta la portata, mentre, per lungo tempo, non avevamo avuto gli strumenti per decifrarle e non eravamo riusciti a immaginare che si sarebbe creato un sistema spietato per farle rispettare. Dopo l’8 settembre non ci fu più alcuna distanza tra le due dittature. E fu impossibile non schierarsi. “
Tina Anselmi con Anna Vinci, Storia di una passione politica, prefazione di Dacia Maraini, Chiarelettere (Collana Reverse - Pamphlet, documenti, storie), 2023; pp. 10-11.
Nota: Testo originariamente pubblicato da Sperling & Kupfer nel 2006 e nel 2016.
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leggeramai · 11 months
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31/10/2023
È da un po' che non metto il mio peso, non sono completamente soddisfatta dei miei risultati nell'ultimo periodo, però ci sono dei progressi e va bene lo stesso.
Dopo l'estate sono tornata a 67kg e la cosa mi ha spaventata parecchio, ho passato settembre a cercare di perdere ciò che avevo ripreso e superare un brutto stallo che sembrava non volermi mollare.
Per fine ottobre avevo puntato i 62kg, ma come potete vedere sono ancora lontani, non manca tantissimo però riuscire ad arrivarci impiegherá del tempo.
I -15 sono ad un soffio, li aspetto con ansia 🌸
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Famiglia. Quelle persone che da sempre sono importanti, della famiglia. Ci sono sempre stati. Ed è proprio qui che è iniziato. 10 settembre 2023.
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SCHEDULE 2023
GENNAIO 
1 - J-Hope @ Rockin Eve di New York (2am 🇮🇹) 
3 - RUN BTS ‘Next Top Genius Part 1′ (1pm 🇮🇹)
7 - J-Hope @ Golden Disc Awards 2023 (12pm 🇮🇹)
10 - RUN BTS ‘Next Top Genius Part 2′ (1pm 🇮🇹)
13 - Rilascio di “VIBE” di Taeyang feat. Jimin (6am 🇮🇹)
19 - J-Hope @ sfilata Louis Vuitton di Parigi
20 - Jimin e J-Hope @ sfilata Dior di Parigi
21 - J-Hope @ sfilata Hermès di Parigi
FEBBRAIO
14 - RUN BTS ‘Mini Field Day Part 1′ (1pm 🇮🇹)
17 - Rilascio del documentario “J-Hope In The Box” su Disney+ e Weverse        Rilascio del photobook di J-Hope “All New Hope” 
18 - Compleanno J-Hope 🥳
20 - Seojin’s Team @ The Game Caterers 
21 - RUN BTS ‘Mini Field Day Part 2′ (1pm 🇮🇹)
22 - Inizio preordini dell’album solista di Jimin “FACE” (4am 🇮🇹) 
24 - Inizio messa in onda del variety show “Seojin’s” con V 
25 - RM @ Fashion Show di Bottega Veneta a Milano (8pm 🇮🇹)
MARZO
3 - Rilascio di “on the street” di J-Hope (6am 🇮🇹)
9 - Compleanno Suga 🥳      Rilascio del photobook di Suga “Wholly or Whole Me”
14 - Rilascio di “Smoke Sprite” di So! YoON! feat. RM (10am 🇮🇹)
17 - Rilascio del pre-singolo “Set Me Free Pt.2″ dall’album “FACE” di Jimin (5am 🇮🇹)
24 - Rilascio dell’album solista “FACE” di Jimin + singolo “Like Crazy” (5am 🇮🇹)        Jimin @ The Tonight Show - Talk
25 - Jimin @ The Tonight Show - Performance
30 - Jimin @ MCountdown         Jimin @ Beat Coin
31 - Jimin @ Music Bank        Jimin @ SBS Power FM 
APRILE
2 - Jimin @ Inkigayo 
7 - Rilascio di “People Pt.2″ di Suga feat. IU (6am 🇮🇹)
11 - Suga e Jimin @ programma YouTube ‘Pinggyego’
18 - Arruolamento militare di J-Hope 
21 - Rilascio dell’album solista “D-DAY” di Suga (6am 🇮🇹)        Rilascio del documentario di Suga “Road to D-Day” @ Weverse e Disney+
24 - Rilascio MV di “AMYGDALA” di Suga (5pm 🇮🇹)
26 - Concerto Suga @ Belmont Park, giorno 1
27 - Concerto Suga @ Belmont Park, giorno 2
29 - Concerto Suga @ Newark 
MAGGIO
2 - Suga @ The Tonight Show di Jimmy Fallon (5:35am 🇮🇹)
3 - Concerto Suga @ Rosemont, giorno 1
4 - Rilascio di “Don’t ever say love me” di Colde feat. RM (11am 🇮🇹)
5 - Concerto Suga @ Rosemont, giorno 2
6 - Concerto Suga @ Rosemont, giorno 3
10 - Concerto Suga @ Los Angeles, giorno 1
11 - Concerto Suga @ Los Angeles, giorno 2
12 - Rilascio di “The Planet”, OST per la serie animata “Bastions” (6am 🇮🇹)
14 - Concerto Suga @ Los Angeles, giorno 3
16 - Concerto Suga @ Oakland, giorno 1
17 - Concerto Suga @ Oakland, giorno 2
18 - Rilascio di “Angel pt.1″ OST per “Fast X” feat. Jimin (2pm 🇮🇹)  
26 - Concerto Suga @ Jakarta, giorno 1
27 - Concerto Suga @ Jakarta, giorno 2
28 - Concerto Suga @ Jakarta, giorno 3
GIUGNO
2 - Concerto Suga @ Kanagawa, giorno 1
3 - Concerto Suga @ Kanagawa, giorno 2
4 - Concerto Suga @ Kanagawa, giorno 3      Live Viewing del concerto nei cinema (4pm 🇮🇹)
9 - Concerto Suga @ Bangkok, giorno 1
10 - Concerto Suga @ Bangkok, giorno 2
11 - Concerto Suga @ Bangkok, giorno 3
13 - 10° anniversario BTS 💜
16 - Concerto Suga @ Singapore, giorno 1
17 - Concerto Suga @ Singapore, giorno 2        Trasmissione al cinema dei documentari “j-hope IN THE BOX” e “Road to D-Day”
18 - Concerto Suga @ Singapore, giorno 3        Trasmissione al cinema dei documentari “j-hope IN THE BOX” e “Road to D-Day”
24 - Concerto Suga @ Seul, giorno 1
25 - Concerto Suga @ Seul, giorno 2
LUGLIO
9 - Anniversario ARMY 💜      Rilascio libro “Beyond The Story: 10-Year Record of BTS”
AGOSTO
-
SETTEMBRE
1 - Compleanno Jungkook🥳
12 - Compleanno RM 🥳
OTTOBRE
13 - Compleanno Jimin 🥳
NOVEMBRE
-
DICEMBRE 
4 - Compleanno Jin 🥳
30 - Compleanno V 🥳
La schedule può essere soggetta a modifiche in qualsiasi momento.
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Aperte da oggi le iscrizioni per il IV 𝐏𝐑𝐄𝐌𝐈𝐎 𝐑𝐎𝐁𝐄𝐑𝐓𝐎 𝐒𝐀𝐍𝐄𝐒𝐈 di poesia in musica, aperto ai progetti spoken word music under 35 da tutta Italia! In palio, una produzione da 500€ del tuo album e una pubblicazione su «Neutopia Magazine». Per partecipare, invia la tua candidatura con 3 brani in formato mp3 e la tua biografia artistica entro il 31/08/2023 a [email protected]
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fashionbooksmilano · 5 months
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Lee Miller Fotografie
Antony Penrose
Prefazione di Kate Winslet
L'ippocampo, Milano 2023, 144 pagine, 25,5x28cm, rilegato, ISBN 978-88-6722-775-4
euro 25,00
email if you want to buy [email protected]
Un volume prezioso per celebrare l’arte di Lee Miller, fra le maggiori fotografe del Ventesimo secolo. Bellissima e piena di fascino, viene notata per strada a 19 anni da Condé Nast in persona, che la ingaggia come modella per Vogue. Questo è solo l’inizio di una vita ricca di avvenimenti, vissuta con coraggio e intraprendenza. Amante di Man Ray e grande musa surrealista, Lee Miller si rivelò ben presto una fotografa straordinaria e poliedrica, capace di immortalare i grandi artisti del Novecento ma anche gli orrori dei campi di concentramento. Curato da Antony Penrose, figlio della stessa Lee Miller, il presente volume raccoglie 100 fra i suoi scatti più celebri, a cavallo tra moda, ritratti, reportage e pubblicità. La prefazione è firmata da Kate Winslet che nel film, di prossima uscita nei cinema, interpreta il suo personaggio. Dal 9 settembre 2023 al 7 gennaio 2024, la Palazzina di Caccia di Stupinigi ospita la mostra “Lee Miller: Photographer & Surrealist”, celebrativa delle sue opere.
10/05/24
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giallofever2 · 1 year
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10 LUGLIO 2023
Profondo rosso torna al cinema il 10 luglio in versione restaurata 4k (nel post la Nuova Locandina 2023)
Profondo Rosso torna al cinema. Il più iconico dei film di Dario Argento e probabilmente il film più conosciuto al mondo tra quelli girati a Torino è stato restaurato in 4K ed in questa versione sarà nelle sale italiane dal 10 luglio.
L’operazione è frutto di una collaborazione tra R.T.I. - Mediaset e Cat People, la nuova casa di distribuzione fondata da Raffaele Petrini e Alessandro Tavola. Sarà il primo passo di un’operazione che riporterà nei cinema di tutta Italia classici del cinema.
“Volevamo che la nostra prima uscita fosse italiana ed emblematica, – dice Petrini – e per noi è stato naturale scegliere Profondo Rosso perché racchiude in sé tutto ciò che il cinema può essere e fare. Proprio pensando a questo tipo di iconicità, il nostro prossimo titolo sarà Cannibal Holocaust del compianto Ruggero Deodato un film cruciale nella storia del cinema e del suo linguaggio”.
Il rapporto tra Profondo Rosso, Dario Argento e Torino è strettissimo. Per tanti appassionati Piazza Cln è piazza Profondo Rosso e ancora oggi i turisti si stupiscono di non trovare sotto i portici il Blue Bar (che era in realtà stato realizzato ad hoc per il film). Villa Scott, nella prima collina torinese, è quotidianamente meta di pellegrinaggio di appassionati del cinema thriller (oltre che di appassionati di arcitettura Liberty). Al Museo Nazionale del Cinema si è da poco conclusa la più grande mostra mai dedicata a Dario Argento, che ha coinvolto migliaia di visitatori. Infine, ogni anno a settembre si svolge inoltre il Torino d’Argento Tour Locations.
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wolfsvbane · 8 months
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Alla fine ci passiamo tutti. Essere coloro che hanno lo scopo di far dimenticare l’ex.
D’altronde le premesse c’erano tutte, fin da gennaio 2023, quando durante uno dei nostri primi appuntamenti mi disse che la sua ultima relazione era finita da molto poco e io valutando la sua volontà di intraprenderne già una nuova (con me) definii la cosa una “red flag”.
La risposta, piccata, fu convincente ma non troppo “Non sai com’è andata, era già finita da mesi e mesi, quella di due mesi fa è stata solo la rottura definitiva. Non sai cosa mi ha fatto, se sapessi capiresti”
Lo chiamava “il merda” con le amiche e con me, al punto che la prima volta che lo chiamò per nome nemmeno capii a chi si riferisse.
Alla fine, nel corso della relazione me le ha dette queste cose che l’ex le avrebbe fatto, nei minimi particolari. Peccato che durante le nostre litigate, la maniera in cui descriveva i torti che subiva da me iniziarono ad allarmarmi. Situazioni stravolte, racconti non esattamente corrispondenti alla realtà, a volte vere e proprie mistificazioni. Iniziai a dubitare anche di ciò che mi aveva raccontato del suo ex e glielo dissi. La risposta, anche in quel caso, fu emblematica “Chiedi a chiunque abbia conosciuto entrambi e vedrai chi dice la verità!”.
Infine durante una discussione particolarmente accesa, le dissi chiaramente “vedrai che sarò io il prossimo che chiamerai merda”.
Passano i mesi, la lascio una prima volta, a dire il vero solo per qualche ora, il tempo di chiarire. Andiamo insieme in Turchia, succede il disastro anche lì, torniamo e la lascio di nuovo. È agosto ed è straziante, ma so che non può andare diversamente, ma a fine settembre, dopo un periodo di convivenza forzata in attesa trovasse una sistemazione, torna da me.
Porta con sé un pupazzo di stitch, mi dice che stitch non è cattiva, stitch è coccoloso. La accolgo con diffidenza, ma l’amore è forte e dentro di me faccio i salti di gioia.
Scopro che da lì in avanti farà fatica a rivelare alle amiche che siamo tornati insieme, incapace di fare i conti con le bugie che ha detto loro sul mio conto. Me ne accorgo distintamente a metà ottobre, quando è al telefono con una di loro ed è costretta a “difendermi” dalle accuse che lei stessa ha alimentato mesi prima. Nel frattempo cercando una tessera per conto suo, trovo una serie di polaroid di lei con il suo ex, che nel corso dei mesi passati era tornato a scriverle, a suo dire, “per vedere se ancora gli faceva del male”. A ottobre mi rivela di averlo sentito, ormai è sbloccato ovunque, su instagram si seguono di nuovo.
Arriviamo a gennaio. L'ultima discussione, iniziata qualche venerdì fa e finita la domenica, inizia proprio paragonando un torto subito dall'ex che io avevo definito, un anno prima, "inaccettabile" con una situazione vissuta con me a capodanno. Situazioni diverse, motivazioni diverse, ma è il campanello d'allarme.
Ieri, dopo quasi 10 giorni di silenzio, finalmente torna. Con un'amica, a prendere le sue cose. Giusto un ciao, poi solo trafficare tra valigie e buste.
Ora io sono bloccato ovunque. La polaroid scattata al lucchetto che abbiamo messo insieme a Verona l’ha lasciata da me, insieme alla tazzina da caffè presa in Turchia e ai regali di natale. Il suo ex è felice con la nuova fidanzata, lei starà cercando una persona nuova a cui parlare “del merda”. Ma il merda adesso sono io.
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