Tumgik
#(a rimanere capitale)
t-annhauser · 1 year
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È tutto finito, compagni
Non ci siamo solo noi pasciuti occidentali al mondo, e per occidente intendo il concetto politico prima ancora che geografico, eppure pensiamo di avere la prelazione sulla volontà di tutto il resto del pianeta in virtù delle nostre conoscenze avanzate, del nostro sistema economico, dei nostri progrediti sistemi politici, e riteniamo arretrati tutti gli altri luoghi del pianeta che non adottano i nostri standard. Questa indiscutibile volontà di condurre tutto agli standard occidentali è una volontà ipocrita perché il benessere dell'occidente implica la povertà del mondo che ne resta fuori, per cui i grandi proclami di sviluppo globale accompagnati dalle rituali fotografie in giacca e cravatta davanti a fondali di cartone sono solo un esca per i fessi. La catena di produzione degli oggetti di consumo implica un'originaria base di manovalanza a basso costo che si accontenta di quel poco che riesce a guadagnare in rapporto all'economia del luogo, che deve rimanere depressa, differenziata rispetto alle economie avanzate e quindi in grado di sostenere il costo della vita di un esercito di lavoratori sottopagati, mentre noi in occidente continuiamo a stanziare incentivi per un'industria senza più operai (i sindacati sono diventati una barzelletta). Non c'è più nessuno che ascolta le ragioni dei miserabili del mondo, le sinistre occidentali ormai perse in battaglie sui pronomi e sulle domeniche in bicicletta, è tutto finito, compagni, il capitale ha vinto, vince sempre.
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colonna-durruti · 1 year
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CHI È VERAMENTE FLAVIO BRIATORE?
L’Espresso se lo chiese in questo articolo del 2010 a firma Mauro Munafò. Briatore ha sempre negato tale ricostruzione, mentre gli autori del libro “Il signor Billionaire" hanno sempre confermato. Ognuno legga bene l’articolo, non poco inquietante, e faccia (civilmente) le sue valutazioni.
“Le vittorie in Formula 1, il matrimonio con la Gregoraci e i flirt con le top model, lo yatch da sogno e il Billionaire, la discoteca dei ricchi in Sardegna. Quando si parla di Flavio Briatore, sono queste le parole d'ordine della cronaca nazionale, gossippara e non. Eppure nel passato del manager di Cuneo ci sono zone d'ombra che stonano con la vita super-pubblica che conduce adesso.
Sono gli anni '70 e '80, passati tra Cuneo e Milano, in cui un giovane assicuratore inizia a costruire quello che poi sarà Mr Billionaire. E nella sua cerchia non mancano i personaggi discutibili, il gioco d'azzardo, le truffe, la latitanza all'estero e le morti sospette. Una scalata al successo partita dal basso e dalla provincia che non si legge però nella biografia ufficiale di Briatore, che a quegli anni dedica qualche riga generica e poco convincente.
A scavare nella vita del manager ci hanno pensato Andrea Sceresini, Maria Elena Scandaliato e Nicola Palma, tre giovani giornalisti autori di "Il signor Billionaire; ascesa, segreti, misteri e coincidenze", appena pubblicato da Aliberti Editore. I tre sono partiti da una serie di articoli di Gianni Barbacetto del '99 per approfondire i misteri del passato di Briatore. Un lavoro fatto alla vecchia maniera, cercando tutti i vecchi soci, i vecchi amici, le fidanzate e i conoscenti del rampante Flavio. E trovandosi spesso davanti un muro di omertà e di consigli a lasciar perdere questa storia, di non chiedere oltre perché ci sono verità "che fanno morti e feriti".
La storia di Briatore sembra il sogno americano, coniugato però alla realtà italiana. Figlio di maestri elementari, si diploma geometra, fa l'assicuratore e apre un ristorante (il Tribula) che chiuderà dopo poco per debiti. Ma la svolta arriva nei primi anni '70, quando lavora con Attilio Dutto, un costruttore locale che rileva la Paramatti Vernici. Nel frattempo Briatore si occupa per alcuni casinò (gestiti dalla malavita) di portare clienti ai tavoli, intascandosi una parte delle loro perdite. Al giro lo introduce Ilario Legnaro che con il boss catanese Gaetano Corallo (vicino al clan Santapaola) si occupa proprio di questo. Tra i clienti portati ai casinò da Briatore c'è proprio Dutto che perderà parecchie decine di milioni nelle sale di Nizza e della Costa Azzurra.
Nel 1979 Attilio Dutto salta in aria con la sua auto: un delitto che non ha mai trovato un responsabile. Dalle testimonianze raccolte nel libro si configura però la mano della mafia. Pare inoltre che lo stesso Dutto volesse "rovinare" Briatore per le truffe che gli aveva giocato. Di sicuro con Dutto scompare anche un capitale stimato in almeno 30 miliardi di lire, che non si sa dove vanno a finire.
Con la fine degli anni '70 e la morte di Dutto, Briatore si trasferisce nella nascente 'Milano da bere', dove conosce la sua prima moglie (fino a oggi tenuta quasi nascosta) e frequenta la gente che conta del capoluogo meneghino, non ultimo Bettino Craxi. Organizza feste e si mette in affari con il conte Achille Caproni, della cui moglie è nel frattempo amante. Con l'amico Emilio Fede, secondo gli autori del libro, organizzerebbe truffe ai tavoli verdi, finché la polizia non lo scopre e lui deve fuggire a St.Thomas, nelle isole Vergini, con moglie al seguito.
Latitante e costretto a rimanere fuori dall'Italia fino all'amnistia del 1990, Briatore si consola nella sua vita da sogno alle isole Vergini e apre e gestisce una rete di negozi per Benetton, un locale notturno e una gelateria. Da lì ci saranno la Formula 1, i mondiali con Schumacher e...mister Billionaire. Il "self made man" di Verzuolo in provincia di Cuneo ormai ce l'ha fatta: è diventato qualcuno, è famoso nel mondo, ricco e invidiato.
"E' il personaggio simbolo di un'intera classe dirigente", spiega Andrea Sceresini, uno degli autori. "La sua immagine pubblica non risente affatto del suo passato. Molte di queste storie sono state scritte anche dai giornali negli anni '70 e '80 e basta una ricerca in archivio per tirarle fuori. I media però si limitano a riportare quello che dice lui e la sua versione della storia".
Una versione che da copione prevede poche righe di biografia ufficiale e qualche risposta evasiva a chi gli chiede conto del passato. Una storia tutta italiana”.
(da "L'Espresso" dell''8 novembre 2010: https://bit.ly/2EE1y0t)
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L’età non ti protegge dall’amore.
Ma l’amore, in qualche misura, ti protegge dall'età.
Anaïs Nin
14 gennaio 1977 moriva di cancro a Los Angeles,
assistita da Rupert Pole.
Molto conosciuta come scrittrice di letteratura erotica, è stata anche una grande esploratrice dell’animo umano e per qualche tempo ha praticato anche la professione di psicoanalista, dopo aver fatto la modella, la danzatrice, la scrittrice, la conferenziera.
Anaïs Nin, nasce nel 1903 in Francia, figlia di una cantante e un pianista, entrambi di origine cubana.
A undici anni viene abbandonata dal padre e da quel momento comincia la sua passione per la scrittura, concretizzata dalla realizzazione di un diario basato su una lettera al genitore che l’ha lasciata.
Anaïs si trasferisce, quindi, a New York con la madre e i fratelli: nella Grande Mela entra in contatto con un ambiente completamente nuovo. A vent’anni si sposa con un bancario ma il matrimonio ben presto si rivela infelice: una prigione dalla quale la ragazza tenta di scappare attraverso diverse relazioni extra-coniugali, spinta dal bisogno di conquistare molti uomini, dopo aver perso l’uomo più importante della sua vita, suo padre.
Tornata a Parigi, attirata dal vivace clima intellettuale della capitale francese, che in quell'epoca accoglie i musicisti, gli scrittori e gli artisti più importanti del momento, inizia a scrivere la prima parte del suo diario (il futuro Diario di Anaïs Nin). Nel corso del suo periodo parisien, ha la possibilità di conoscere Henry Miller, l'autore di Tropico del Cancro e Tropico del Capricorno, innamorandosene; ben presto, intraprende una relazione anche con la moglie di Miller, June Mansfield.
Nel 1931 la Anaïs Nin scrive il suo primo libro, D.H. Lawrence. Uno studio non accademico: un saggio su D.H. Lawrence, cioè l'autore del romanzo L'amante di Lady Chatterley.
Cinque anni più tardi dà alle stampe La casa dell'incesto.
Intanto, la Nin si avvicina sempre di più alla psicanalisi, con lo scopo di ritrovare sé stessa: va in analisi da un allievo di Sigmund Freud, Otto Rank, con cui intraprende una relazione d'amore che la fa ritornare a New York per collaborare professionalmente con lui. In breve tempo, tuttavia, la carriera da psicoanalista le va stretta, e cosi Anaïs torna alla scrittura.
Nel frattempo, nel 1955 l'autrice, pur continuando a rimanere sposata con il suo primo marito, si era sposata in segreto una seconda volta con Rupert Pole: ben presto, però, le nozze erano state annullate per evitare guai. Non solo: negli anni Cinquanta, Anaïs Nin era entrata in contatto con l'Lsd, esperienza che aveva riportato fedelmente nel suo diario, nel quale venivano descritti gli effetti che la sostanza aveva sulla sua creatività e sulla sua percezione di sé.
Il mondo attraverso gli scritti di Anaïs è un mondo ricco di fascino e di meraviglia: anche le piccole cose, le persone più insignificanti vengono descritte con amore e profondità, ma soprattutto con curiosità. Una vita intensa e profondamente vissuta, quella della Nin, che a questo proposito diceva: “La vita ordinaria non mi interessa. Cerco solo i grandi momenti… Voglio essere una scrittrice che ricorda agli altri che questi momenti esistono.
Anaïs Nin
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gregor-samsung · 1 year
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“ Il metodo Falcone
«Nemico numero uno della mafia», l'etichetta gli resterà attaccata per sempre. Circondato da un alone leggendario di combattente senza macchia e senza paura, il giudice Giovanni Falcone, cinquantadue anni, ne ha trascorsi undici nell'ufficio bunker del Palazzo di Giustizia di Palermo a far la guerra a Cosa Nostra. Queste pagine ne costituiscono la testimonianza. Non si tratta né di un testamento né di un tentativo di tenere la lezione e ancor meno di atteggiarsi a eroe. «Non sono Robin Hood,» commenta in tono scherzoso «né un kamikaze e tantomeno un trappista. Sono semplicemente un servitore dello Stato in terra infidelium». Si tratta dunque piuttosto di un momento di riflessione, del tentativo di fare un bilancio nell'intervallo tra vecchi e nuovi incarichi: il 13 marzo 1991 il giudice Giovanni Falcone è stato nominato direttore degli Affari penali del ministero di Grazia e Giustizia a Roma.
Lontano da Palermo.
La partenza dal capoluogo siciliano, il distacco da una vita che si alternava tra auto blindate, dall'atmosfera soffocante del Palazzo di Giustizia, dalle lunghe notti a leggere e rileggere le deposizioni dei pentiti dietro le pesanti tende di una stanza superprotetta, dai tragitti tortuosi con la scorta delle auto della polizia a sirene spiegate sono forse stati una specie di sollievo. Ma Falcone non si fa illusioni, non dimentica il mancato attentato del 21 giugno 1989. cinquanta candelotti di tritolo nascosti tra gli scogli a venti metri dalla casa dove trascorre le vacanze: «È vero, non mi hanno ancora fatto fuori… ma il mio conto con Cosa Nostra resta aperto. Lo salderò solo con la mia morte, naturale o meno». Tommaso Buscetta, il superpentito della mafia, lo aveva messo in guardia fin dall'inizio delle sue confessioni: «Prima cercheranno di uccidere me, ma poi verrà il suo turno. Fino a quando ci riusciranno!».
Roma è soltanto in apparenza una sede più tranquilla di Palermo; ormai da tempo i grandi boss mafiosi l'hanno eletta a loro domicilio. La feroce «famiglia» palermitana di Santa Maria di Gesù vi ha installato antenne potenti. Senza contare la rete creata dal cosiddetto «cassiere» Pippo Calò, con il suo contorno di mafiosi, gangster e uomini politici. Le ragioni per le quali Falcone ha scelto Roma come nuova sede di lavoro sono diverse: nella capitale di Cosa Nostra non poteva più disporre dei mezzi necessari alle sue inchieste e il frazionamento delle istruttorie aveva paralizzato i giudici del pool anti-mafia. Era diventato il simbolo o l'alibi di una battaglia disorganizzata. Conscio di non essere più in grado di inventare nuove strategie, l'uomo del maxiprocesso, che aveva trascinato in tribunale i grandi capimafia, non poteva rassegnarsi a rimanere inerte. Ha scelto di andarsene. Le informazioni da lui raccolte possono essere utilizzate con profitto anche lontano da Palermo. Certo, non dovrà più svolgere personalmente le indagini, dovrà invece creare condizioni tali per cui le indagini future possano essere portate a termine più rapidamente e in modo più incisivo, dando vita a stabili strutture di coordinamento tra i diversi magistrati. Il clima nel capoluogo siciliano è cambiato: è spenta l'euforia degli anni 1984-87, finita la fioritura dei pentiti, lontano il tempo del pool antimafia, dei processi contro la Cupola istruiti magistralmente. In questa città impenetrabile e misteriosa, dove il bene e il male si esprimono in modo ugualmente eccessivo, si respira un senso di stanchezza, il desiderio di ritornare alla normalità. Mafiosi regolarmente condannati sono tornati in libertà per questioni procedurali, alcune facce fin troppo note ricompaiono nei ristoranti più alla moda. Le forze dell'ordine non hanno più lo smalto di un tempo. I pool di magistrati sono ormai svuotati di potere, il fronte ha smobilitato. Cosa Nostra dal canto suo ha rinunciato all'apparente immobilità. La pax mafiosa seguita alle pesanti condanne del maxiprocesso, da un lato, e al dominio dittatoriale dei «Corleonesi» sull'organizzazione, dall'altro, non è più salda come prima. Si moltiplicano i segnali di un progetto di rivincita delle «famiglie» palermitane per riconquistare l'egemonia perduta nel 1982 a favore della «famiglia» di Corleone, i cui capi, latitanti, si chiamano Salvatore Riina, Bernardo Provenzano e Luciano Leggio, quest'ultimo in carcere. La mafia sta attraversando una fase critica: deve riacquistare credibilità interna e rifarsi una immagine di facciata, in quanto entrambe gravemente compromesse. «Abbiamo poco tempo per sfruttare le conoscenze acquisite,» ripete instancabilmente Falcone «poco tempo per riprendere il lavoro di gruppo e riaffermare la nostra professionalità. Dopodiché, tutto sarà dimenticato, di nuovo scenderà la nebbia. Perché le informazioni invecchiano e i metodi di lotta devono essere continuamente aggiornati.». “
Giovanni Falcone in collaborazione con Marcelle Padovani, Cose Di Cosa Nostra, Collana Saggi italiani, Milano, Rizzoli. Prima edizione: 13 novembre 1991.
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arcobalengo · 9 months
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Prende oggi il via a Davos, e durerà fino a sabato, il World Economic Forum.
Curioso che con la crisi economica attuale, le guerre, gli scontri geopolitici in atto e le conseguenze su approvvigionamenti energetici e traffici, l'attenzione sarà incentrata su fake news e fiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni.
La circostanza è facilmente spiegabile se si pensa che da qui a 2 anni si voterà in UE, negli Usa, in Russia, nel Regno Unito e in India.
Fiorangela Altamura
La loro priorità è infiltrare le istituzioni attraverso il condizionamento e la manipolazione delle masse.
Ma ovviamente deve rimanere una loro prerogativa. Se lo fanno anche gli altri, diventa un problema capitale.
🔴 Per ricevere tutti gli aggiornamenti segui Giorgio Bianchi Photojournalist
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tempi-moderni · 11 months
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Quando abitavo a Roma, in un quartiere periferico, incontravo spesso una giovane donna ROM che mendicava in strada. Ogni tanto le offrivo la colazione perché non la facevano entrare nei bar. Veniva dalla Romania e in estate viveva in un campo nomadi della Capitale. Il marito girava con un furgone in cerca di ferro ed elettrodomestici abbandonati. Lei setacciava i cassonetti. Diverse volte portava con sé anche sua figlia, una ragazzina di 6 o 7 anni. Indossava sempre la stessa maglietta e gli stessi pantaloncini. Era sporca e scalza.
“Non ti fai male senza scarpe?” Le chiesi un giorno
“Sì. L’asfalto brucia. Ho le vesciche”
Dissi alla madre di prenderle almeno delle ciabatte
“Non le servono. È abituata”
“Non credo proprio. Ha bisogno di una doccia e di vestiti puliti”
“Si sporca perché cerca in cassonetti”
Qualche giorno dopo le vidi impegnate nel loro “lavoro”
La madre rimestava dentro e la piccola cerca nei rifiuti abbandonati fuori spesso calpestando i vetri rotti intorno alle campane per la raccolta differenziata. Ogni tanto si fermava, si toglieva una scheggia da un piede e continuava a frugare. Alla fine della via, la ragazzina aveva i piedi tutti insanguinati e il viso sporco rigato di lacrime.
Una rapida sciacquata alla fontanella e via di nuovo verso il campo.
Perché la mandasse in giro scalza, me lo chiedo ancora. Lei indossava le infradito e di sicuro coi soldi raccolti elemosinando avrebbe potuto comprare un paio di sandali per la figlia. Al limite poteva darle i suoi e rimanere lei a piedi nudi senza far soffrire quella povera bambina.
Ma si sa cosa succede agli angeli di questo mondo.
Angeli solitari e sfruttati che incontrai anni prima.
Pieno luglio su una panchina di una strada trafficata. All’epoca, quello dei lavavetri agli automobilisti era un vero e proprio racket. Al semaforo erano impegnate due ragazzine nomadi sui 13 anni. Alle 15:00 si sfioravano i 40°
Una di loro si avvicina.
“Che fai?”
“Aspetto un amico”
“Mi dai una sigaretta?”
“Ok ma non ti fa bene fumare alla tua età”
Si stringe nelle spalle. Indossa una camicia da ragazzo a maniche lunghe che le arriva appena sotto i fianchi. Niente pantaloncini e niente scarpe. Solo un paio di calzini grigi. La raggiunge anche la sua compagna. Si siedono sul bordo del marciapiedi passandosi la sigaretta. L’altra indossa la maglietta e i pantaloncini di un pigiama che una volta doveva essere stato rosa. Ora è pieno di macchie e bagnato dal sapone che usano per lavare i vetri. La ragazzina è scalza. Sulle unghie dei piedi lerci ha delle tracce di smalto. Un vezzo infantile e delicato.
“Ci dai una moneta?”
Dò un euro a entrambe
“Non avete le scarpe?”
“Sì ma non le mettiamo. Ci danno più soldi”
L’ultima arrivata si spruzza un po’ d’acqua sui piedi prima di riprendere a lavorare sull’asfalto rovente
Probabilmente l’altra ha messo i calzini per proteggersi un minimo dal calore
“Io so’ stanca. Sto qui da mattina”
“Da dove venite?”
“Cinecittà Est”
“Sarà meglio che tornate in autobus”
“Credo che rubiamo. Torniamo a piedi”
“Vi compro delle ciabatte”
“Non fa niente. Le abbiamo ma nostri genitori ci picchiano se non portiamo soldi”
“Vi picchiano?”
“Sì. Guarda”
Mi fa vedere i segni lasciate delle cinture sulle gambe
“Siete grandi per farvi trattare così. Non dovrete vivere in queste condizioni”
Sì stringe di nuovo nelle spalle. Mi rivolge un sorriso disarmante e riprende a lavare i vetri asciugandosi il sudore dalla fronte. Si aggira tra le auto con la coda dei capelli che ondeggia sulla camicia da uomo, le gambe segnate dalle cinturate e i calzini consumati che lasciano scoperti i talloni.
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bicheco · 2 years
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Cara Elly,
da oggi inizia il percorso di quello che si spera possa diventare un nuovo PD. Mi auguro quantomeno un paio di cose: un partito totalmente laico, Dio deve rimanere fuori dalla politica, e un partito di sinistra, che si occupi degli ultimi, degli abbandonati, dei delusi.
E infine mi permetto un consiglio: una rilettura o forse lettura de Il Capitale di Karl Marx, li dentro è spiegato tutto.
Buon lavoro e buona fortuna.
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m2024a · 2 months
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Ana Zahirovic, la borseggiatrice «sempre incinta» è già stata scarcerata: condannata a 30 anni, deve stare con il figlio di 3 mesi È tornata libera la borseggiatrice «sempre incinta». Ana Zahirovic, una donna di 31 anni di origini croate, è stata recentemente rilasciata dai carabinieri di Pomezia, nonostante dovesse scontare una condanna a trent'anni di carcere per 148 reati commessi dal 2004 ad oggi. La sua storia ricorda il film "Ieri, oggi e domani" con Sofia Loren, in cui il personaggio evita l'arresto restando incinta. Anche Zahirovic ha utilizzato questo stratagemma: ha dato alla luce il suo decimo figlio l'11 maggio, ottenendo così il diritto legale di rimanere fuori dal carcere in base al codice penale italiano. Il rilascio Zahirovic, domiciliata nel campo nomadi di Castel Romano, è stata rilasciata e ora è tornata a casa con la sua bambina di tre mesi. Il suo avvocato, Valerio Vitale, ha spiegato a Repubblica che la scarcerazione è dovuta a un bilanciamento tra la necessità di punizione e la tutela della maternità e della vita umana. Da sottolineare che la questione delle detenute madri e dei minori è regolata, tra gli altri, dall'articolo 146 del codice penale sul rinvio obbligatorio dell'esecuzione della pena. L'articolo in questione prevede che l'esecuzione di una pena che non sia pecuniaria debba essere differita per le donne incinte, per le madri che hanno un figlio di età inferiore a un anno e per coloro che sono affetti da Aids conclamata o da un'altra malattia grave. Nel caso di interruzione della gravidanza o che la donna venga dichiarata decaduta dalla responsabilità genitoriale sul figlio, il differimento non opera o viene revocato. Chi è la ladra Ha sempre agito tra il capoluogo lombardo e quello romano. Ana Zahirovic, croata del 1993 fino al 2014 ha compiuto una serie di furti e furti aggravati, con strappo e l'aiuto di complici, che le costano qualche denuncia e alcuni tentativi di reclusione. Tentativi perché, alla fine, come confermano ora i carabinieri che hanno effettuato l'arresto il fatto che la ragazza si scoprisse puntualmente incinta ha ritardato, di anni, la sua permanenza in carcere. Tra il 2015 e il 2023, Ana si è trasferita a Roma. Il suo luogo preferito per compiere furti è, ovviamente, la stazione Termini. Anche nella Capitale Zahirovic si rende responsabile di furti aggravati e, in qualche caso, resistenza a pubblico ufficiale. I carabinieri della compagnia di Pomezia hanno comunque messo fine all'impeto criminoso della nomade.
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Agenzia di moda milanese: l'epicentro dello stile globale
Milano, città sinonimo di moda, eleganza e innovazione, ospita alcune delle agenzie di moda più prestigiose del mondo. La scena delle agenzie di moda milanesi è un vivace centro di creatività, talento e opportunità, che gioca un ruolo fondamentale nel plasmare le tendenze della moda globale. Per aspiranti modelli, designer e appassionati di moda, comprendere le dinamiche di queste agenzie può fornire preziosi spunti sul cuore dell'industria della moda.
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La capitale della moda La reputazione di Milano come capitale della moda risale agli inizi del XX secolo. È una delle capitali della moda "Big Four", insieme a Parigi, New York e Londra. La ricca storia della moda della città si riflette nelle sue numerose case di moda, boutique di lusso e, naturalmente, nelle sue agenzie di moda. Queste agenzie sono determinanti nello scouting, nella coltivazione e nella promozione dei talenti, garantendo che Milano rimanga in prima linea nella scena della moda globale.
Il ruolo di un'agenzia di moda Un'agenzia modelle milano a Milano funge da ponte tra le aspiranti modelle e l'industria della moda. Queste agenzie cercano nuovi talenti, spesso conducendo chiamate aperte e sessioni di casting. Una volta firmato un modello, l'agenzia si assume la responsabilità di gestire la sua carriera, che include l'organizzazione di servizi fotografici, la garanzia di sfilate e la negoziazione dei contratti. Questa gestione va oltre la semplice prenotazione; implica orientamento professionale, marchio personale e, spesso, rappresentanza internazionale.
Le migliori agenzie di moda di Milano Diverse agenzie di moda a Milano hanno ottenuto riconoscimenti internazionali per la loro professionalità e successo. Tra questi ci sono:
Elite Model Management: noto per aver scoperto e coltivato alcuni dei più grandi nomi del settore, Elite Model Management ha una forte presenza a Milano. L'agenzia è nota per il suo approccio meticoloso alla gestione dei modelli e per il suo impegno nello sviluppo di carriere a lungo termine.
Gestione delle donne: questa agenzia si concentra sulla creazione di una piattaforma diversificata e inclusiva per i modelli. Women Management è rinomato per il suo approccio progressista, promuovendo modelli di varie etnie, tipi di corporatura ed età, riflettendo la natura in evoluzione degli standard di bellezza nel settore della moda.
IMG Models: una potenza globale, IMG Models ha un ufficio importante a Milano. L'agenzia è nota per rappresentare modelli e celebrità di alto profilo, spesso colmando il divario tra moda e intrattenimento. IMG Models fornisce una gestione completa della carriera, garantendo che i loro talenti siano ben rappresentati su tutti i fronti.
Il percorso verso il successo Per le aspiranti modelle, ottenere un contratto con un'agenzia di moda milano è un traguardo ambito. Tuttavia, il viaggio verso il successo è impegnativo e richiede dedizione, resilienza e un approccio professionale. Ecco alcuni suggerimenti per coloro che desiderano entrare nel settore:
Costruisci un portafoglio forte: un portafoglio ben curato che mostri versatilità e gamma è fondamentale. Gli aspiranti modelli dovrebbero investire in servizi fotografici professionali per creare un curriculum visivo avvincente.
Restare in forma e in salute: l'industria della moda richiede un elevato livello di forma fisica. Mantenere uno stile di vita sano attraverso un’alimentazione equilibrata e un’attività fisica regolare è essenziale.
Network: partecipare a eventi di moda, casting call e networking con professionisti del settore può aprire le porte a nuove opportunità. Costruire relazioni all’interno del settore può migliorare significativamente le prospettive di carriera.
Sii persistente: il rifiuto fa parte del viaggio. È importante rimanere persistenti e continuare a migliorare. Ogni no ti avvicina a un sì.
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notiziariofinanziario · 3 months
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Sony ha acquistato Amber Japan
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Ennesima mossa di Sony per l’ingresso nel mondo delle criptovalute. Soltanto pochi giorni fa Sony aveva annunciato l’apertura di un marketplace NFT. È un’ottima notizia per il settore, dato che parliamo di un gruppo non solo visibile e conosciuto, ma anche di un gruppo che potrà portare valore aggiunto all’interno del comparto. In Amber avevano già investito in passato Coinbase, Pantera, Sequoia e anche Temasek, gruppo di investitori che più e più volte ha condotto operazioni di questo tipo in passato e anche nel presente. Anche in relazione a questa notizia il mercato crypto ha aperto la sessione asiatica in modo assai pimpante, come abbiamo già commentato sul nostro Canale Telegram. Entra nel nostro canale per rimanere sempre aggiornato. Asia frizzante: Sony compra un exchange crypto Si era partiti già nella giornata di domenica con il tentativo di recupero da parte di Bitcoin e crypto. Il recupero definitivo però di quota 63.000$ è stato spinto da almeno due ottime notizie che arrivano appunto dall’Asia. La prima è che Sony ha acquisito Amber Group, che gestisce un exchange crypto regolarmente registrato in Giappone, per una cifra che non è stata però resa pubblica. Si tratta del secondo grande impegno verso le crypto per il gigante dell’elettronica e dell’intrattenimento, che soltanto pochi giorni fa aveva annunciato il lancio di un marketplace per i NFT e che ad inizio aprile aveva comunicato l’avvio delle esplorazioni del settore stablecoin, probabilmente allo scopo di avere una base anche monetaria da far circolare all’interno dei suoi servizi. Il gruppo è inoltre attivo nell’ecosistema di Astar e ha più e più volte in passato corteggiato il mondo crypto, complice anche un ambiente legale in Giappone che, seppur restrittivo, offre confini chiari all’interno del quale le grandi aziende possono muoversi. Vedremo che tipo di progetti avrà Sony con il suo nuovo acquisto – che sospettiamo verrà integrato in servizi aggiuntivi, per quelle che sono letteralmente delle grandi manovre per il gigante dell’intrattenimento e dell’elettronica, che potrebbe mettere sul tavolo anche un’integrazione, per quanto per ora se ne sappia davvero poco, con il mondo di Playstation. Altre ottime notizie anche dalla Cina 200 milioni di dollari di più in capitalizzazione per la divisione blockchain di Ant Group. È questa l’altra notizia, che arriva da Shanghai, e che complet un’apertura di settimana che difficilmente avrebbe potuto essere migliore. Secondo quanto riportato da The Block si tratterebbe, per Ant Group e la sua divisione blockchain, di un aumento di capitale di 15x, segnale che il gruppo starebbe puntando appunto su questo tipo di infrastrutture. Sebbene il prezzo di Bitcoin sia stato fondamentalmente fermo nel corso delle ultime settimane, c’è tanto che si sta muovendo per il mondo crypto in generale. Con buona pace di chi aveva preparato un altro funerale. Read the full article
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motoautogratis · 4 months
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Esplorare il fascino delle auto solo per viaggiare: un cambiamento nelle preferenze automobilistiche
In un’era in cui la proprietà è sempre più vista attraverso una lente diversa, il concetto di un’auto “solo per il viaggio” sta guadagnando terreno. Il modello tradizionale di acquisto definitivo di un veicolo, manutenzione dello stesso e assunzione della responsabilità della proprietà viene messo in discussione da un numero crescente di persone che cercano la comodità e la flessibilità offerte dai servizi di ride-sharing e di noleggio auto. Questo cambiamento riflette una tendenza più ampia verso l’accesso rispetto alla proprietà, guidata da fattori quali l’urbanizzazione, le preoccupazioni ambientali e l’evoluzione dei comportamenti dei consumatori.
Il fascino di un'auto di sola corsa risiede nella sua semplicità ed efficienza in termini di costi. Invece di investire una quantità significativa di capitale in un bene in deprezzamento, gli individui possono optare per soluzioni di trasporto su richiesta che forniscano loro l’accesso a un veicolo quando necessario, senza i relativi oneri di manutenzione, assicurazione e spese di parcheggio. Questo approccio offre un livello di libertà finanziaria e flessibilità che è particolarmente attraente per coloro che vivono in ambienti urbani dove lo spazio è limitato e il costo di proprietà dell’auto può essere proibitivo.
Inoltre, le auto solo per viaggiare sono in linea con la crescente enfasi sulla sostenibilità e sulla consapevolezza ambientale. Riducendo il numero di veicoli privati ​​sulle strade, possiamo alleviare la congestione, diminuire l’inquinamento e mitigare l’impronta di carbonio associata alla produzione e allo smaltimento delle automobili. I servizi di ride-sharing e noleggio hanno anche il potenziale per promuovere l’adozione di veicoli elettrici e ibridi, contribuendo ulteriormente agli sforzi volti a combattere il cambiamento climatico.
Da un punto di vista pratico, le auto solo per la corsa offrono comodità e accessibilità. Con un semplice tocco sullo schermo dello smartphone, le persone possono chiamare un veicolo nella loro posizione in pochi minuti, eliminando la necessità di noiose ricerche di parcheggio o di fare affidamento sugli orari dei trasporti pubblici. Questa natura del trasporto su richiesta migliora la mobilità per le persone che potrebbero non possedere un’auto o che preferiscono non guidare, come gli anziani, le persone con disabilità o coloro che scelgono di vivere uno stile di vita senza auto.
L’aumento delle auto a uso esclusivo ha implicazioni significative per l’industria automobilistica. Le case automobilistiche collaborano sempre più con società di ride-sharing e investono in iniziative di mobilità come servizio per adattarsi alle mutevoli preferenze dei consumatori e rimanere competitivi in ​​un panorama in rapida evoluzione. Questo spostamento verso soluzioni di mobilità sottolinea il riconoscimento da parte del settore della necessità di innovare e diversificare oltre i modelli di produzione tradizionali.
Tuttavia, nonostante il fascino delle auto a uso esclusivo, ci sono sfide che devono essere affrontate. Persistono preoccupazioni circa la sicurezza, l’affidabilità e la privacy, con alcuni individui riluttanti ad affidare le proprie esigenze di trasporto a servizi di terze parti. Inoltre, la sostenibilità economica delle piattaforme di ride-sharing e di noleggio dipende da fattori quali prezzi, regolamentazione e progressi tecnologici, che potrebbero incidere sulla loro sostenibilità a lungo termine.
Per maggiori informazioni:-
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TorinoNews24: Le Ultime Notizie dalla Capitale Piemontese
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Il giornale si impegna a garantire l'accesso a informazioni di qualità, contribuendo così a promuovere la consapevolezza e la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica. Con una vasta gamma di argomenti trattati, c'è qualcosa per tutti su TorinoNews24, rendendolo una risorsa indispensabile per chiunque voglia restare aggiornato sulla vita della città.
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Ma TorinoNews24 non si limita solo alle notizie di attualità. Il giornale offre anche approfondimenti e analisi su questioni importanti che interessano la comunità locale. Le notizie di cronaca sono trattate con particolare attenzione, garantendo una copertura completa e accurata degli eventi che influenzano la sicurezza e il benessere dei cittadini.
Inoltre, TorinoNews24 dedica ampio spazio alla cultura e all'intrattenimento, offrendo recensioni su eventi, mostre, concerti e spettacoli teatrali. Questa sezione è un'ottima risorsa per chiunque sia interessato a scoprire le ultime novità nel mondo dell'arte e dello spettacolo a Torino.
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Infine, TorinoNews24 è anche un'importante risorsa per coloro che sono interessati alla politica e all'economia della regione. Con articoli approfonditi e analisi degli esperti, il giornale fornisce una visione chiara e imparziale delle questioni più rilevanti che influenzano la vita dei cittadini di Torino.
In conclusione, TorinoNews24 è molto più di un semplice giornale online. È una fonte affidabile di informazioni per la comunità di Torino, offrendo una copertura completa e obiettiva degli eventi più importanti che interessano la città e i suoi abitanti. Con notizie, analisi e approfondimenti su una vasta gamma di argomenti, il giornale è un punto di riferimento per chiunque voglia essere al passo con ciò che accade nella capitale piemontese.
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Ultime Notizie Roma: Cronaca, Attualità e Eventi nella Capitale
Tutte le ULTIME NOTIZIE Roma: economia, politica, elezioni, lavoro e impresa, problemi con i migranti. Sul quotidiano Roma-24 si parla degli avvenimenti più attuali online.
Benvenuti su Romanotizia.it, il punto di riferimento per tutte le notizie Roma, dove troverete le ultime notizie Roma, aggiornamenti in tempo reale su eventi, cronaca e molto altro ancora. La nostra missione è fornire una copertura completa e accurata su ciò che accade nella capitale, offrendo ai nostri lettori informazioni utili e dettagliate.
Cronaca Roma
La cronaca di Roma è sempre ricca di eventi e avvenimenti che catturano l'attenzione di residenti e visitatori. Nelle ultime settimane, la città è stata teatro di vari episodi significativi. Dall'arresto di una banda specializzata in furti in appartamento alla scoperta di un giro di droga nel quartiere di San Basilio, le forze dell'ordine sono costantemente impegnate per garantire la sicurezza dei cittadini.
Un recente episodio di cronaca nera ha visto un clamoroso inseguimento nel quartiere di Tor Bella Monaca, dove la polizia ha intercettato e arrestato un noto latitante. Le indagini continuano per svelare i legami del malvivente con altre organizzazioni criminali attive sul territorio romano.
Attualità e Politica
Roma è anche il cuore pulsante della politica italiana. Gli ultimi sviluppi vedono la giunta capitolina impegnata in una serie di riforme volte a migliorare la vivibilità della città. Tra i principali temi in discussione ci sono la gestione dei rifiuti, il miglioramento della rete dei trasporti pubblici e l'implementazione di nuovi spazi verdi.
Un recente dibattito ha riguardato la proposta di introdurre una zona a traffico limitato (ZTL) notturna per combattere l'inquinamento e ridurre il traffico nel centro storico. La misura, ancora in fase di valutazione, ha suscitato diverse reazioni tra cittadini e commercianti.
Eventi Culturali e Spettacoli
Roma, con la sua ricca storia e cultura, offre un calendario fitto di eventi e spettacoli. Le prossime settimane vedranno l'apertura della tanto attesa mostra su Caravaggio ai Musei Capitolini, un evento imperdibile per gli amanti dell'arte. Inoltre, il Teatro dell'Opera di Roma presenterà una nuova produzione de "La Traviata", con la partecipazione di artisti di fama internazionale.
Non mancano poi le iniziative per i più giovani. La Festa del Cinema di Roma tornerà ad ottobre con una selezione di film e documentari provenienti da tutto il mondo. Un'occasione unica per gli appassionati di cinema di vivere da vicino il glamour del tappeto rosso e di partecipare a incontri con registi e attori.
Notizie di Servizio e Utilità
Per chi vive o lavora a Roma, le notizie di servizio sono fondamentali per affrontare la quotidianità nella capitale. Gli ultimi aggiornamenti riguardano il piano straordinario di manutenzione delle strade, con lavori programmati in varie zone della città per migliorare la viabilità e la sicurezza stradale.
Importanti novità anche per i pendolari: è stata annunciata l'apertura di nuove stazioni della metropolitana Linea C, che collegheranno il centro con le periferie esterne, rendendo gli spostamenti più rapidi ed efficienti.
Sport
Il calcio rimane uno degli argomenti più seguiti dai romani. Le squadre della capitale, AS Roma e SS Lazio, sono pronte a dare battaglia nella nuova stagione calcistica. I tifosi seguono con passione le vicende dei loro beniamini, sperando in una stagione ricca di successi e soddisfazioni.
Non solo calcio, però. Roma è anche sede di importanti eventi sportivi internazionali, come la Maratona di Roma e il torneo di tennis degli Internazionali BNL d'Italia, che attirano ogni anno migliaia di atleti e appassionati.Per rimanere sempre aggiornati su tutte le notizie Roma, visitate Romanotizia.it. Qui troverete le ULTIME NOTIZIE Roma e le notizie di cronaca Roma più rilevanti, insieme a un'ampia gamma di contenuti che coprono tutti gli aspetti della vita nella Città Eterna.
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cinquecolonnemagazine · 4 months
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Nuova Caledonia francese: il paradiso in rivolta
La Nuova Caledonia francese scossa da una nuova ondata di proteste contro la "madrepatria". La ex colonia, ora territorio d’oltremare francese, non ha accolto di buon grado la decisione di Parigi di estendere il diritto di voto ai nuovi abitanti francesi dell'isola. Il controllo della Francia sull'intero arcipelago è messo in discussione non solo dalle forze indipendentiste autoctone ma anche dagli interessi commerciali di altri colossi mondiali. Nuova Caledonia francese: dove si trova Nuova Caledonia è un'isola situata nell'Oceano Pacifico sud-occidentale, a circa 1.500 km a est della costa australiana. Un lingua di terra di oltre 18.000 chilometri quadrati, più di 270.000 abitanti, modello di biodiversità. Più di 3.000 sono, infatti, le specie di piante presenti e quasi 70 le specie di uccelli di terra visibili soprattutto nei numerosi parchi e riserve terrestri e marine. L'economia si basa due importanti settori: il turismo e l'estrazione e lavorazione del nichel. Quest'ultimo ha fatto della Nuova Caledonia non solo lo Stato più ricco dell'Oceania ma anche una delle maggiori potenze estrattive al mondo. La popolazione è costituita per il 40% da kanaki, i discendenti degli abitanti originari dell'isola, e per il 60% dai discendenti dei coloni e dei deportati francesi, definiti in modo dispregiativo caldoches dalle popolazioni indigene. I primi abitano per lo più nella zona settentrionale dell'isola, i secondi nella zona meridionale e nella capitale Nouméa. La Nuova Scozia L'isola fu infatti scoperta dall'esploratore britannico James Cook nel 1774 che volle chiamarla Nuova Caledonia in onore della Scozia con la quale condivideva le alte scogliere (Caledonia è il nome latino della Scozia). La sua posizione geografica strategica la rese da subito appetibile alle grandi potenze europee, Regno Unito e Francia in primis. I due Paesi se la contesero a lungo fino a quando nel 1853 la Francia ne assunse il controllo insieme alle vicine Isole della Lealtà (Maré, Lifou, Ouvéa, Tiga, Mouli e Faiava) e Isola dei Pini. Dal 1864 fino ai primi del Novecento fu una colonia penale. Nel 1946 l'arcipelago di Nuova Caledonia è diventato territorio d’oltremare francese. E' un’ex colonia che, pur trovandosi ancora sotto la sovranità dello Stato francese, si amministra in modo semi-indipendente. Dalla metà degli anni Ottanta hanno iniziato a farsi sentire le prime spinte separatiste grazie al Front de Liberation Nationale Kanak Socialiste (FLNKS). Negli anni 2018, 2020 e 2021 si sono svolti tre referendum per l'indipendenza che hanno espresso tutti la volontà della popolazione di rimanere francese. La rivolta antifrancese della Nuova Caledonia La scorsa settimana il parlamento francese ha approvato un emendamento della Costituzione che prevede l'estensione del diritto di voto anche agli abitanti francesi recentemente arrivati in Nuova Caledonia. Una riforma che aumenterebbe ulteriormente il peso della comunità francese a discapito di quella kanaka. Aumenterebbe, di conseguenza, il controllo della Francia sulla sua ex colonia. La notizia della nuova riforma è stata salutata dall'isola con violente proteste. Nella parte settentrionale dell'isola i forti scontri hanno hanno fatto 6 vittime e danni per più di 200 milioni di euro. Giovedì è stato dichiarato lo stato di emergenza e disposto il blocco dell'accesso ai social network. Chi c'è dietro le proteste? Il Fronte indipendentista, che già non aveva riconosciuto il risultato dell'ultimo referendum, è il primo sospettato ma potrebbe non essere l'unico. Una Nuova Caledonia indipendente e ricca di nichel è ambita dalla Cina che mira a conquistare l'egemonia nel Pacifico. Fa gola anche agli Stati Uniti che hanno grossi interessi nella zona, come dimostrano gli ultimi accordi commerciali con l'Australia. In copertina foto di Michael Baragwanath da Pixabay Read the full article
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jacopocioni · 6 months
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Un Americano a Firenze: Henry Brockholst Livingston
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Henry Brockholst Livingston (Padre) di Isaac L. Williams Tutti a Firenze lo conoscevano e lo chiamavano “L’americano”. Era Henry Brockholst Livingston, nato a New York nel 1819, ultimogenito dell’omonimo Henry Brockholst Livingston, che alla nascita del figlio copriva il ruolo di giudice associato della Corte suprema degli Stati Uniti e che era stato ufficiale nella guerra d’indipendenza americana. Ricchissimo di famiglia non ebbe mai la necessità di esercitare una professione. Si stabilì a Firenze poco più che ventenne, a partire dal 1841. Fu uno di quegli stranieri, non in piccolo numero, che divennero fiorentini “per adozione” ed ebbero un nome a tutti noto e una spiccatissima fisionomia loro propria. Enrico Livingston si rivelò subito un tipo originalissimo. Possessore di una grande ricchezza, fu di una estrema e quasi eccessiva parsimonia: ai teatri andava di buon’ora per arrivare in tempo a prendere un posto nelle panche di platea e più volte richiese alla Amministrazione fiorentina sgravi sulle tasse, che mai gli furono accordati.
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I cavalli erano il solo suo lusso. Attirò l’attenzione pubblica con la mania sfarzosa di guidare per le strade della città la sua straordinaria carrozza trainata da dieci, dodici, addirittura venti cavalli, bardati d’oro, più o meno ammaestrati e vigilati da vari staffieri a piedi. Tutti parlavano di lui: il New York Times lo descrisse nel 1878 mentre guidava una pariglia di 12 cavalli dal mantello equino baio per le strade di Firenze. Era un vero e proprio spettacolo vederlo alla guida della sua carrozza, trainata da un numero spropositato di cavalli, uscire dalle scuderie del Casino delle Delizie, un tempo di proprietà della famiglia Ginori, in via della Mattonaia per raggiungere il viale della Regina e il piazzale del Re alle Cascine. Un acquarello del pittore fiorentino Giovanni Signorini (1808 – 1862), oggi conservato nella Galleria d’ Arte Moderna di Palazzo Pitti, raffigura il passaggio dal piazzale del Re alle Cascine della sua carrozza con un tiro di dieci cavalli. Alla fine dell’ Ottocento i viali delle Cascine costituivano uno dei più prestigiosi palcoscenici del mondo per le ultime “recite” delle carrozze private, antico simbolo del rango sociale. Il parco si apriva al pubblico passeggio, animatissimo specialmente nelle giornate festive e in quelle riscaldate dal sole, quando una folla composta di famiglie popolane, borghesi, aristocratiche, famiglie in libera uscita, vestite con gli abiti della festa si riversavano lungo i numerosi viali e vialetti. I signori non mancavano all’ appuntamento della sfilata di eleganza e del censo, si recavano alle Cascine in carrozza, si esibivano in una specie di parata al piccolo trotto, fra mezzi inchini, cenni di saluto, sorrisi e commenti salottieri. Nel piazzale del Re nel 1869, nel periodo di Firenze capitale, anche Doney aprì un ristorante che sarà frequentato da fiorentini e stranieri. In queste famose e memorabili sfilate Enrico Livingston ogni volta primeggiava per numero di cavalli, inservienti e paramenti , ma dopo che la sua smania di guidare dieci, dodici, venti cavalli per volta dette origine a vari e spiacevoli inconvenienti, la polizia municipale gli proibì, non di usare, ma di abusare della occupazione del suolo pubblico in certe ore della giornata e in certe vie più frequentate per evitare danni alla circolazione di altri mezzi di trasporto e dei pedoni. Il signor Livingston se n’ebbe a male e cambiò domicilio: andò a stabilirsi a Livorno, ma presto abbandonò la città e ritornò a Firenze. Fu sempre originale e stravagante anche negli ultimi anni della sua vita: quasi ottantenne continuerà ad uscire nelle ore pomeridiane guidando da quattro a sei cavalli. Lo accompagnerà sino all’ultimo l’abitudine di rimanere sdraiato su un sofà in una sala del Casino Borghese in via Ghibellina dalla notte sino alle prime ore della mattina, costringendo gli inservienti a far un servizio, davvero dei più straordinari, promettendo che nel suo testamento avrebbe fatto loro cospicui lasciti. Dopo la sua morte, avvenuta a Firenze nel luglio del 1892, rimase per molto tempo nella memoria popolare il ricordo delle sue bizzarrie e della sua singolarità di carattere e del suo memorabile testamento. Lasciò un patrimonio di oltre due milioni di lire in contanti, cifra astronomica per l’ epoca. Nominò eredi universali le nipoti Valentina ed Anna Livingston. Fu stravagante anche nelle sue volontà : destinerà ingenti somme in denaro a stretti amici, tra cui il senatore Olinto Barsanti, suo erede testamentario, ma anche a numerosi cocchieri e conduttori di omnibus, a fiaccherai, a camerieri e altri addetti al servizio del Caffè Bottegone in piazza Duomo, agli inservienti del Casino Borghese, come aveva promesso, e del Caffè Doney.
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Non dimenticò nessuno dei suoi camerieri personali , parrucchieri, maestri e assistenti di scuderia, medici che lo avevano sempre curato. Assegnò lasciti a tanti famosi enti e istituzioni benefiche che operavano in città ed a varie scuole d’infanzia. Nel 1912 l’asilo infantile femminile in via di Camaldoli a Firenze, situato nei locali di proprietà della Amministrazione delle Scuole Leopoldine, risultava dedicato a “Enrico Livingston”. Un ritratto dell’ Americano, realizzato dall’ artista romano Eugenio Renazzi (1863 – 1914) ai tempi in cui era studente all’Accademia di Belle Arti a Firenze, era conservato nel Museo Firenze com’era, che dal 1955 sino alla chiusura definitiva nel 2010, si trovava nell’ex convento delle Oblate in via dell’ Oriuolo a Firenze. Oggi un’ urna cineraria nel cimitero degli acattolici, conosciuto come Cimitero degli Inglesi, in piazzale Donatello, conserva le ceneri di questo particolare personaggio, conosciuto da tutti come “ L’ Americano”, che tanto ha lasciato alla città ed ai suoi abitanti.
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Marta Questa Read the full article
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Offensiva della Russia, pioggia di missili su Kiev
Il sindaco della capitale ha invitato i cittadini a rimanere nei rifugi. Sotto attacco anche Leopoli, Zaporizhzhia e Poltava dove sono stati segnalati dei feriti Sergei SUPINSKY / AFP – 8 febbraio 2024. Auto distrutte e bruciate nella città di Irpin, fuori Kiev, durante l’invasione russa dell’Ucraina. source
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