Tumgik
stupida-in-arte · 5 years
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C’è un punto tra l’addome e la coscia, l’incavo del linguine, che solo tu sai come sfiorare per provocarmi strani brividi lungo la schiena. È punto semplice, bizzarro, non troppo nascosto, eppure nessuno mai prima era riuscito a sfiorarlo così. Guardavano quel punto come se fosse solo uno dei tanti, ci passavano sopra magari per sbaglio, e proseguivano più in basso dove fosse più facile creare subbuglio.
Tu, invece, hai scoperto un punto nuovo: un punto che baci, sfiori, accarezzi e mordi in un modo tutto tuo. È solo un centimetro di pelle, dicono. Sarà.
Hai scoperto cose di me che anch’io negavo a me stessa, hai avuto il coraggio di sfiorare dei punti dati troppo per scontato e hai preferito baciare quelli piuttosto che fiondarti con certezza verso l’opzione più facile. Solo a te è stato concesso di toccare, o anche solo pensare, a quell’incavo tra la coscia e l’addome.
E nessun altro io vorrei che passi la vita a baciare quela fossetta.
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stupida-in-arte · 5 years
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that hand
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The Danish Girl (2015) director: Tom Hopper
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stupida-in-arte · 5 years
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I have so many problems
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marti e nico 
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stupida-in-arte · 6 years
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Ti va di scoprire dove arrivano le mie lentiggini?
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stupida-in-arte · 6 years
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Mi sono sempre chiesta come sia possibile che due persone che hanno condiviso tempo, spazio, anima e corpo possano continuare a vivere a distanza di sicurezza.
Ecco, io non capisco come fai tu: a svegliarti ogni mattina nel letto in cui la notte facevamo l’amore fino a star male; a guidare l’auto che lasciavi guidare a me quando tu avevi preso una birra di troppo; a guardare quegli oggetti che ho dimenticato nei cassetti di casa tua.
Io mi chiedo come fai a fare finta, quando mi vedi, che quella sera non mi stringevi così forte quasi a soffocarmi; che quelle notti non rimanevamo svegli fino all’alba tra un bacio e un po’ di vino. Io voglio sapere come hai fatto a dimenticare le giornate al mare, Jared Leto alla radio, gli schiaffi, i graffi, i morsi.
E poi mi chiedo come faccia io, a vivere con l’odore dei tuoi capelli impresso nelle narici e la tua voce nella testa. Come faccia ad andare avanti senza correre da te e prenderti tra le mie braccia. Mi chiedo dove io trovi la forza di passarti accanto e non stringerti la mano e baciarti le guance, come facevo sempre.
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stupida-in-arte · 6 years
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Ask me something in my askbox, I’m bored 💕
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stupida-in-arte · 6 years
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September and sweaters.
My favorite season is back!
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stupida-in-arte · 6 years
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Portami da qualche parte, ovunque, e fammi ricominciare a vivere. Dammi tutto te stesso perché mi piaci in ogni tuo millimetro di pelle. Lasciati scoprire e stringimi. Stringimi così forte da non potere andare via. E poi assaporami, esplorami.
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stupida-in-arte · 6 years
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something just like this
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stupida-in-arte · 6 years
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Coffee making kitchen 2AM From P’s camera
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stupida-in-arte · 6 years
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l’estate e il caldo le curve il pallore
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stupida-in-arte · 6 years
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domenica sera
Quella domenica era una delle tante domeniche in cui non ci saremmo dovuti incontrare, perché io la domenica sono sempre troppo stanca e tu lavori di sera.
Quella settimana però, ho scoperto poi, ti eri preso un paio di giorni liberi ed hai pensato di scrivermi. E tu sai che avevamo deciso di non scriverci mai, se non per questioni importanti.
Quella sera, invece, mi hai chiesto cosa stessi facendo e giravi intorno ad un “vediamoci” che poi non hai detto. Fortuna che frequentiamo gli stessi posti e ti ho trovato li, al solito locale.
Noi non parliamo mai in pubblico, o meglio, non stiamo mai da soli se ci sono altre persone. Ricordi? Avevamo deciso anche questo, che nessuno sarebbe mai potuto entrare nel nostro mondo, che nessuno mai avrebbe dovuto profanare quello che noi stavamo costruendo al buio da tutto e tutti.
Quella volta ce ne siamo fregati e siamo rimasti a parlare una sera intera. E se qualcuno tentava di avvicinarsi, capiva da sè che non sarebbe stato conveniente interrompere quello che stava succedendo. E ci siamo resi conto che il nostro mondo fatto di barriere impenetrabili esiste anche in mezzo alla folla.
Poi mi hai guardata e hai farfugliato qualcosa che somigliava ad un “andiamo a fare un giro?”ma ti vergognavi troppo di ripetere le parole che al primo tentativo non avevo compreso. Hai farfugliato qualcos’altro ed io non capivo ancora.
Poi, così, mi hai preso il polso e ti sei deciso a scandire bene le parole. Ma prima che potessi finire la frase ho sorriso ed ho mimato un “sì!”.
Siamo andati via, camminando tra le persone che riempivano il locale e sambravamo noi contro il mondo, noi a sgomitare tra tutti. E c’era tanto chiasso, ma io sentivo solo il tuo respiro affannoso.
Quando siamo saliti in macchina, diretti a casa tua, sentivo già il sangue bollirmi nelle vene. Malgrado il tentativo di continuare a ridere e conversare, entrambi perdevamo resistenza.
Ti tremava la mano mentre giravi la chiave nella serratura, ci siamo chiusi la porta alle spalle e girandomi verso di te mi sono trovata a pochi millimetri dalle tue labbra. E mentre tu mi dicevi “non baciarmi”, io ero consapevole che se l’avessi fatto non sarei più riuscita a staccarmi.
Siamo stati così per un’altra frazione di secondo e poi..
E poi, come solo noi sappiamo fare, siamo diventati una cosa sola. Una cosa bellissima e infinita.
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stupida-in-arte · 6 years
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Oggi mi sono rimessa la maglietta che indossavo la prima sera che abbiamo fatto l’amore, quella con il pizzo sulle maniche in cui ti si era incastrato il bracciale quando hai tentato di togliermela e ci siamo messi a ridere.
Per qualche giorno l’avevo ripiegata e messa in un cassetto convinta che per un po’ non l’avrei nè lavata nè messa perché volevo conservare il tuo profumo. Ma poi ho pensato che fosse una cosa stupida e, a malicuore, l’ho messa in lavatrice.
Sta sera ho di nuovo questa meglietta che mi fascia i fianchi e mi sento strana, perché non ci sei tu a togliermela, non ci sei tu ad incastrartici... o ad incastrarti a me.
E più guardo questa maglietta più ripenso a quando, quella sera a casa tua, dovevo rivestirmi e non trovavamo più i vestiti che si erano sparsi per la stanza. Io avevo trovato i tuoi jeans e tu la mia maglietta, me l’hai passata e mi hai detto che stavo meglio senza.
Hai ragione, sto meglio senza. Ma non senza te.
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stupida-in-arte · 6 years
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Feeling cute in my new swimsuit, i love it
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stupida-in-arte · 6 years
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Io mi arrabbio. Anzi, do di matto.
Perché due settimane fa mi baciavi come se le mie labbra fossero aria da respirare, perché due settimane fa annegavo in un tuo abbraccio fino a perdere i sensi.
Perché, con un po’ di inbarazzo, la tua mano si faceva strada tra le mie gambe accarezzandomi, toccandomi. Ed io, senza esitare, mi facevo strada sul tuo petto costellandolo di baci.
Io mi arrabbio perché due settimane fa disgenavi sulla mia schiena con le tue dita e ti aggrappavu alla mia pelle come un’ancora sul fondale. Io mi arrabbio perché mi guardavi e ridevi, incredulo, felice. Felice come lo ero io mentre eri dentro di me e mi tiravi i capelli dolcemente.
E poi, ancora, mi arrabbio perché la mia anima si è attaccata alla tua ed ora ti sento terribilmente lontano. Ora mi guardi dalla tua distanza e non dici nulla. Ti giri e non mi guardi più, quasi non mi vedi.
Io, proprio, mi arrabbio perché faccio lo stesso. Perché ho paura di dirti che mi manca il tuo corpo e, soprattutto, mi manchi tu. Ho paura di cercarti, di disturbarti, di saltare nella tua vita e mettere a soqquadro la tua quotidianità.
Io non mi arrabbio, mi incazzo. Mi scoppia la testa, mi tremano le gambe, stringo i pugni.
Ma la verità è che io con te non riesco ad arrabbiarmi. Ti sono rimasta addosso e se mi arrabbiassi con te dovrei odiare me stessa.
E ora non sei qui ed io mi sento vuota.
Non sei qui.
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stupida-in-arte · 6 years
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Le Notti Bianche (1957)
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stupida-in-arte · 6 years
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Apprezzavi il mio corpo accarezzandomi le gambe e baciandomi la schiena. Mi guardavi da lontano e sorridevi. Non mi hai mai chiesto di farmi vedere, di ballare per te. Io invece ti giravo intorno e facevo la stupida ma tu non dicevi niente, nulla che potesse farmi sentire in imbarazzo. Mi prendevi un braccio e mi tiravi verso di te. Quale più bel complimento avrei potuto desiderare se non il modo in cui, toccandomi, mi facevi sentire bellissima?
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