max-conversation
Just Jazz
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Riflessioni...sulla musica....sulla vita.....
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max-conversation · 1 year ago
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Amore al tempo dei social
"Hai mai sentito, chiese, che ti manca qualcuno che non hai mai incontrato?". Ho letto questa frase in un post, a me è venuto istintivo rispondere sì, l'ho anche scritto nei commenti, spero non m'abbiano preso per matto, poi ci ho pensato su e mi sono chiesto: perchè ho detto si? Ok, siamo nell'era dei social, esiste quindi l'amico, quello d'infanzia, il vicino di casa, poi c'è l'amico di facebook, il cui significato è ancora ben lontano dal venir compreso. Bene, supponiamo, e penso sia capitato a molti di noi, di vedere su FB la foto di una donna bellissima, talmente bella da togliere il fiato. A me è successo tempo addietro, e credetemi, non avevo mai visto una donna così bella, immaginatela cosi: capelli raccolti e tenuti su da un fazzoletto, semplice canottiera bianca, gonnellina dal gusto sbarazzino in tinta con il fazzoletto, classico abbigliamento per le pulizie di casa. Continui a guardare, ti soffermi ad ammirarle le gambe, bellissime giuro, talmente belle che sfiderei Michelangelo a riprodurle, talmente perfette che non ci riuscirebbe mai. Le mani arricciate a mò di pugno a sollevare leggermente la gonnellina, quasi a sfidare la tua mascolinità e con la certezza che ormai tutto il tuo essere è concentrato sulla sua figura. Te la immagini consapevole di ciò, e il timore di non essere all'altezza di un qualcosa di così bello ti porta a dimenticare, ad annullare ciò che sei e che sei stato, quasi come un nuovo nato, e devi re-imparare, tutto, da zero. Mi ci sono sentito così, e non è piacevole. Nella quotidianità torni ad essere chi sei, anche se ogni tanto, giusto per un momento ti torna in mente quella figura. Torni su FB e ovviamente che fai? vai a vedere quella foto, può esserti sfuggito qualche particolare, bisogna controllare e ricontrollare e mentre scorri la cronologia ti rendi conto che tutto è successo in automatico, non ci hai pensato, è stata la tua mente, il tuo inconscio a portarti lì. La guardi, noti le scarpe, che in quel turbinio di emozioni ti eri perso, scarpe aperte, estive, calzate con semplicità e talmente tanto garbo da farla sembrare quasi sospesa. Ma il tuo sguardo si concentra sui lembi della gonnellina, ne osservi il lento movimento, e nella tua mente quella figura, pian piano, prende vita. Ti ritrovi passivo spettatore di una piece teatrale di cui non hai pagato il biglietto, stai lì, seduto, ad ammirarla, aspettando con ansia il momento in cui poserà il suo sguardo su di te. Ma realizzi che ciò non può accadere, e per un attimo torni ad essere te stesso. E ti rendi conto che quella persona ti è ormai quasi familiare. Cominci ad associare ciò che traspare dai post a quella figura, che pian piano inizia ad assumere una personalità, quasi a diventare un'abituale interlocutrice, e cominci a chiederti se nella vita reale tutto ciò può avere un senso. Ti rendi conto che ne vuoi sapere di più, la tua mente vaga cercando di immaginare cosa proveresti nel guardarla negli occhi, poterle parlare, poter osservare il movimento delle sue labbra, ammirare i suoi gesti semplici, il suo sguardo che fugge per un istante per poi tornare sui tuoi, facendoti sperare che quel momento duri per sempre, ma sai che non è così, e appena realizzi questo, ti rendi conto che sì, quella persona ti manca.
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max-conversation · 1 year ago
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max-conversation · 1 year ago
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max-conversation · 1 year ago
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Un editore vorrebbe pubblicarlo, insieme ad altri racconti, solo che non li ho ancora scritti
Vulnerabile
So quando accadde, e non so il perché.
Era di buon mattino, fuori la giornata sembrava incerta.
Era un mattino di primo di marzo se non erro.
Il mare, fronte casa, specchiava il colore delle nubi, quel particolare nero fumé, indossato solo per proteggersi da un sole nascosto, dal calore incerto, dato che intorno a me si percepiva l’echeggiare di un inverno ormai stanco.
Erano stati tempi difficili, è strano come la vita ti riempia di regali un giorno, e ti consegni del carbone il giorno dopo; ma andavo bene, ero tranquillo.
Oziavo su Facebook leggendo turpiloqui e malevolenze a più non posso……. stavo per quittare, come sempre disgustato dal mare di mediocrità in cui annaspa una gran fetta di genere umano…. quando vidi una foto……….datata 7 febbraio.
Per un paio di minuti rimasi interdetto……….come rapito mi persi in un viso di una bellezza eonica, quasi soprannaturale, con un’espressione fatta di sfumature diverse, tutto il bello del mondo mi si parò davanti, nascosto, in un piccolo, grazioso viso.
Mi segnò, ma al momento non ci feci caso e proseguii per la mia strada.
Passavano i giorni, e ogni tanto la mia mente gioiva del ricordo di quel viso gentile, e a quel pensiero, la quiete…………la tanto agognata quiete, solo per qualche istante.
Un pò stupito e un pò curioso cercai la foto, non fu difficile, la mia cronologia FB è breve, e la trovai.
Era di una signora o signorina ( all’epoca non sapevo, non mi andava di leggere informazioni personali ) mi piacque il suono del suo nome, saltai a piè pari la pagina di presentazione e passai alle foto, cercai quella del 7 febbraio, la trovai e con immenso stupore mi accorsi che era diversa.
Sicuro di essermi sbagliato tornai alle foto, non trovandone una simile mi convinsi che era quella……diversa, ma quella. Mi voltai a guardare il mare, era calmo, soffiava una brezza leggera, era una di quelle mattine di primavera che ancora risentono del ricordo del letargo invernale, pensai e imputai questa stranezza percettiva alla diversa giornata, al me diverso dal giorno prima…….finì lì.
Passarono i giorni, ogni tanto andavo a rimirare qualche tua foto, sempre con rispetto e sincera ammirazione, e mi resi conto che non erano diverse le foto, era la tua bellezza, complessa, piena di sfumature, che scopri non a caso poco alla volta, come quando riascolti Benedetti Michelangeli suonare Debussy, un pezzo di Bill Evans, quando guardi e riguardi un quadro di Monet o un’opera del Tiepolo.
Ma mancava qualcosa, qualcosa che percepivo ma non vedevo……… e non capivo.
Arrivò ferragosto, il trambusto feriale, il molesto ma piacevole urlare dei bambini in spiaggia, il molesto e non piacevole urlare di mamme e nonne palesemente inadatte a quel ruolo, convinte che la perfetta forma fisica sia a base di polpette e parmigiana……….la vita insomma e pian piano il ricordo del primo marzo andò affievolendosi fin quasi a scomparire
Una notte, nella quiete del mio studio, mi ricordai di te…….decisi così di far visita a Facebook.
Fu una cosa dirompente, appena aperta la pagina c’eri tu, bellissima, un’espressione di cui sino ad allora non conoscevo neanche l’esistenza, due occhi che ti fanno desiderare la fine solo per non poter più vedere altro, perché altro non ha più senso.
Zompai letteralmente dalla sedia urlando di uno stupore assolutamente inatteso.
Mi dovetti sedere……e per l’eternità di un istante……come un solo fotogramma, ripetuto più e più volte per un tempo infinito, fu quiete.
Sono giustamente razionale, e non essendo io una persona presa dai turbinii del machismo, ho iniziato a pormi domande……….domande del tipo……. << chi è questa donna?!! Perché mi fa stare così??!!….solo una foto poi!!! >>
Non mi è piaciuto.
Io sono un musicista, viaggio da quand’ero ragazzo, incontro tante belle donne a cui onestamente, non presto molta attenzione, riservando loro solo cortesie dovute, null’altro.
Decido quindi di vedere qualcosa in più nella pagina presentazione, i tuoi studi etc.
Quando ho letto che eri libera da vincoli affettivi ho provato un non so che di piacevole, solo una sensazione, e non mi è piaciuto, non mi è piaciuto per niente.
Non ho mai avuto interesse per la bellezza fine a se stessa, ciò che mi attrae è il fascino che esprimono gli occhi di una mente brillante.
Scorro ancora e mi imbatto nella pagina di una poetessa.
Sicuramente non sono sufficientemente colto da poter analizzare una poesia, ma quello che ho letto mi ha toccato molto, bellissime, di una difficoltà immane, tanti mondi in una rima.
Leggevo… e più leggevo e più chiara in me si palesava la convinzione che fossi tu.
Ne fui certo!!
E ho capito, era lei che avevo visto nelle foto!!!
Al che mi sono chiesto: perché due persone si piacciono? perché per me sei un concentrato di tutto ciò che è amabile, e per qualcun altro il nulla?
Cos’è che permette a due anime gentili di guardarsi, e scoprire di volere altro, un altro sguardo, un altro sorriso sino al desiderio di volersi rendere vulnerabili l’uno all’altro?
Io non ti conosco, com’è possibile che mi rendi vulnerabile?
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max-conversation · 1 year ago
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max-conversation · 1 year ago
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Brief experiment with synthetizers
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max-conversation · 1 year ago
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Billie Holiday
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max-conversation · 1 year ago
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max-conversation · 1 year ago
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Absolutely Worth reading. The best article I've ever read on Vladimir Horowitz - by Nina Glinskikh
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max-conversation · 1 year ago
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(@madmax1984)-Nightmare
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max-conversation · 1 year ago
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My old records. Nostalgia
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max-conversation · 1 year ago
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I like this song
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max-conversation · 1 year ago
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Max Chirico-My Favourite Thing (Rodgers-Hammerstein, from the musical The Sound Of Music-1959)
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max-conversation · 9 years ago
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