Tumgik
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Metal Rewiev: Permanence (Stephen Taranto)
Ho già avuto l’immenso piacere di guardare i suoi video su Instagram (tra l’altro, lo seguo pure) …e ora posso dire di essere rimasto ancor più soddisfatto. La prima volta che vidi un video di un chitarrista di nome Stephen Taranto (navigando su Instagram, appunto) rimasi impressionato dalla sua tecnica chitarristica su un 8 corde tant’è che dissi tra me e me: “Wow, John Petrucci si è dato all’8 corde” (ahahah scherzo, ovviamente). E il suo primo EP Permanence non ha deluso le mie aspettative. Seppur strumentale, è stato sicuramente un incredibile ed inaspettato viaggio, ricco di virtuosismi (basti ascoltare il suo brano di lancio Throne of the Anxious, in cui, ad un certo punto della canzone, non è mancato un momento di puro mistero) però non si può certo dire che non ci sia stato un momento di romanticismo (un esempio, la prima traccia Aporia). Pixel Heart (Verdant e Celestial) e Quantum Leap, in alcuni tratti, mi hanno riportato un po’ indietro a Metropolis Pt.2: Scenes from a Memory dei Dream Theater (il che mi lascerebbe pensare che ne abbia preso molta ispirazione).
Detto questo, possiamo dire che si tratta di un buon inizio discografico, un prog metal tecnico ed atmosferico, in cui il nostro Stephen ha messo in atto tutta la sua tecnica ma anche una buona capacità compositiva dalla prima all’ultima traccia (mio piccolo parere personale). Insomma, buona la prima!!! Voto: 8
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